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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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<strong>Storia</strong> <strong>della</strong> <strong>Guerra</strong> <strong>Futura</strong> 21<br />

Un alternarsi continuo di trincee, camminamenti, reticolati e ridotte fortificate,<br />

costruite per sfuggire all terribile efficacia delle nuove armi, avrebbe paralizzato<br />

la lotta. La guerra di movimento sarebbe stata possibile solo all’inizio delle<br />

operazioni, quando le difficoltà <strong>della</strong> mobilitazione generale, e la non conoscenza<br />

delle direttrici d’attacco, non avrebbero permesso lo schieramento totale degli<br />

eserciti in posizione difensiva. Il costo del successo degli attacchi sarebbe stato<br />

così elevato da costringere l’attaccante a trincerarsi in difesa, ribaltando così semplicemente<br />

i ruoli.<br />

La guerra terrestre, grazie ai nuovi sistemi d’arma, si sarebbe quindi trasformata<br />

in un stallo che avrebbe divorato le risorse dei combattenti.<br />

Bloch estendeva però la sua analisi anche alla guerra sul mare. La dottrina<br />

navale prevedeva il controllo del mare, come condizione necessaria anche per il<br />

supporto alle operazioni terrestri. A quell’epoca, per ottenere il controllo del<br />

mare, le grandi potenze erano impegnate nella corsa alla corazzata. Bloch prevedeva<br />

però che nello scenario <strong>della</strong> <strong>futura</strong> guerra le grandi corazzate, grazie proprio<br />

alle loro efficienza, si sarebbero annullate in scontri inconcludenti 39 . La<br />

risolutiva lotta sul mare si sarebbe invece giocata a livello <strong>della</strong> lotta al traffico<br />

mercantile. Era nella capacità di affamare l’avversario che Bloch vedeva la lotta<br />

sugli oceani. Sul mare, come in terra, la guerra diventava per Bloch un lungo<br />

braccio di ferro tra due contendenti, in un equilibrio di forze che si paralizzavano<br />

a vicenda. La grande battaglia decisiva di annientamento, non avrebbe potuto<br />

aver luogo, semplicemente perché questa era incompatibile con i nuovi sistemi<br />

d’arma mentre sarebbe stata sostituita da una lunga serie di scontri inconcludenti.<br />

Erano dunque i sistemi d’arma, terrestri e navali, espressioni del progresso tecnico,<br />

che avrebbero necessariamente condotto le operazioni belliche allo stallo.<br />

Se la guerra non poteva essere decisa sui campi di battaglia, lo sarebbe stata perciò<br />

dal potenziale economico dei singoli Stati. In altri termini, lo studio delle<br />

capacità operative dei sistemi d’arma, portava a concludere che occorreva indagare<br />

la potenzialità economica che supportava la tecnologia militare<br />

Attenzione, però: il potenziale economico decisivo non era, per l’economista<br />

russo, l’industria bellica: infatti egli riteneva che le industrie nazionali sarebbero<br />

state in grado comunque di produrre le armi necessarie. La guerra perciò non<br />

39 Non avrebbe potuto aver luogo, dunque, la battaglia risolutrice teorizzata dalla scuola “navalista”<br />

di MAHAN (1980).

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