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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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164<br />

L’assolutizzazione <strong>della</strong> guerra nel mondo post-bipolare<br />

Atti del Convegno maggio <br />

L’applicazione (seppur limitata) del principio di reciprocità al quadro dei rapporti<br />

USA-URSS contribuisce largamente a spiegare perché il confronto bipolare<br />

si sia svolto, in sostanza, nel rispetto delle regole tradizionali di gestione <strong>della</strong><br />

violenza bellica. Il processo di regolamentazione del conflitto, soprattutto in termini<br />

di limitazione delle classi di armamenti legittimamente utilizzabili, si è,<br />

anzi, rafforzato parallelamente all’ampliamento degli arsenali nucleari delle<br />

parti. L’ambito di applicabilità di tale principio restava, comunque, rigidamente<br />

limitato ai due attori principali, al nucleo ristretto dei loro clientes più prossimi,<br />

e al teatro principale di guerra, quello spazio centroeuropeo che costituiva, nello<br />

stesso tempo, anche il principale obiettivo strategico. Al di fuori di tale ambito,<br />

le guerre per procura costituivano ancora ambiti di ostilità (potenzialmente) illimitata.<br />

La diffusione del modello <strong>della</strong> guerra rivoluzionaria e la sovrapposizione,<br />

in questi contesti, di obiettivi locali a quelli definiti dal quadro bipolare, contribuivano<br />

a rafforzare tale carattere, e ad aprire spazi per la transizione dalla<br />

guerra “politica” a quella “extrapolitica”. Il grado di violenza assunto da tali conflitti<br />

rispecchiava, fra le altre cose, il peso relativo di queste due dimensioni.<br />

La dissoluzione e la scomparsa dell’Unione Sovietica come soggetto politico<br />

internazionale non hanno, quindi, determinato tanto un cambiamento “strutturale”<br />

nella tipologia e nelle caratteristiche dei conflitti periferici, quanto, piuttosto,<br />

l’eliminazione di uno dei livelli ai quali questi erano combattuti. La radicalizzazione<br />

percepita di tali conflitti dopo la crisi dell’URSS, e la loro eventuale<br />

escalation quanto al grado di violenza interna, con il passaggio da guerre limitate<br />

a guerre “assolute”, sono prodotto, in larga misura, di questo mutamento. In<br />

altre parole, lo sganciamento di questi conflitti – che in molti casi datano, almeno<br />

in termini potenziali, agli anni del confronto bipolare 249 – dal quadro generale<br />

<strong>della</strong> contrapposizione USA-URSS è stato accompagnato da un aumento<br />

pressoché generalizzato <strong>della</strong> loro violenza reale o percepita, e da un parallelo<br />

allentamento delle regole inerenti al suo utilizzo. Alla logica “politica” che presiedeva<br />

i rapporti USA-URSS – basata, dal lato americano, sulla “presa d’atto<br />

delle insormontabili costrizioni strutturali ... cui la politica estera degli Stati<br />

Uniti doveva sottostare [e su] una realistica valutazione di quegli elementi che<br />

Mosca considerava vitali e non negoziabili, e per la preservazione dei quali il<br />

249 BELLUCCI 2006; PIRJEVEC 2002; SCHULZE 1998.

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