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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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<strong>Storia</strong> <strong>della</strong> <strong>Guerra</strong> <strong>Futura</strong> 161<br />

a livello di forze belligeranti, sia a livello di impatto sulla popolazione civile – si<br />

fonda sulla tacita applicazione di un principio di reciprocità non diverso da quello<br />

che presiede all’applicazione delle norme di fair play e di correttezza reciproca<br />

nella sfera <strong>della</strong> competizione politica interna.<br />

E’ quindi possibile affermare che: “dal punto di vista politico, lo scopo <strong>della</strong><br />

guerra non è la scomparsa collettiva, per sterminio fisico, del nemico, ma la rovina<br />

<strong>della</strong> sua potenza ... [la] morte è [solo] un rischio individuale che l’uso <strong>della</strong><br />

violenza comporta in caso di guerra” 239 . Il superamento dei limiti <strong>della</strong> violenza<br />

“legittima” costituisce, per converso, il prodotto di una mancata applicazione<br />

del principio di reciprocità sopra ricordato, e il frutto di un’assolutizzazione<br />

extrapolitica <strong>della</strong> dicotomia amicus/hostis applicata alle parti in conflitto. In<br />

questo senso “[la] cosiddetta guerra totale supera la distinzione fra combattenti e<br />

non combattenti ... anche settori extramilitari (l’economia, la propaganda, le<br />

energie psichiche e morali dei non combattenti) vengono coinvolti nella contrapposizione<br />

di ostilità. Il superamento del dato puramente militare comporta<br />

[peraltro] non soltanto un ampliamento quantitativo, ma anche un rafforzamento<br />

qualitativo; esso non significa ... un’attenuazione, bensì un’intensificazione<br />

dell’ostilità” 240 .<br />

Assolutizzazione del nemico e recrudescenza <strong>della</strong> violenza bellica<br />

In epoca moderna, il processo di assolutizzazione del nemico prende le mosse<br />

soprattutto dall’esperienza <strong>della</strong> rivoluzione francese. In questo senso, “[la] rivoluzione<br />

francese ad un estremo, la rivoluzione bolscevica all’altro, con i relativi<br />

processi di internazionalizzazione e destabilizzazione del sistema europeo degli<br />

Stati, delimitano l’epoca in cui la politica tenta di cancellare i propri confini e la<br />

sfera pubblica di usurpare le prerogative di quella privata 241 . Tale processo è<br />

stato accompagnato (in un quadro di profondi condizionamenti reciproci) da<br />

radicali cambiamenti sia a livello di pensiero politico, sia a livello di conduzione<br />

delle “cose militari”. La saldatura prodotta dalla rivoluzione francese fra nuovo<br />

239 FREUND 1995, p. 125.<br />

240 SCHMITT 1972a, p. 201<br />

241 PORTINARO 1992, p. 257.

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