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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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Atti del Convegno maggio <br />

Ronald Knox, André Maurois, Milton Waldman. Per il settore che stiamo considerando<br />

ricordiamo in particolare il contributo di Churchill, If Lee had not<br />

won the Battle of Gettysburg. Nell’edizione americana uscita nello stesso anno con<br />

il titolo If, or the History rewritten venne tolto il pezzo di Knox e furono aggiunti<br />

tre saggi, uno dei quali, If Napoleon had won the battle of Waterloo, di George<br />

Macaulay Trevelyan, era già uscito nel 1907.<br />

Bisognerà attendere la fine del secolo XX per avere di nuovo una raccolta accademica<br />

di storia alternativa di grande spessore e sarà proprio un storico militare,<br />

Robert Cowley, fondatore e editore di “MHQ. The Quaterly Journal of Military<br />

History”, a riprendere l’argomento, pubblicando nel 1999 What if?, una raccolta<br />

di venti saggi, con il sottotitolo The world foremost Military Historians imagine<br />

what might have been, già apparsi in un numero speciale del “Quaterly Journal<br />

of Military History” e tradotti anche in italiano (La <strong>Storia</strong> fatta con<br />

i se Milano ). Il libro ebbe successo, tanto che ne seguirono ben presto<br />

altri due, nel 2001 What if?2, con altri venti saggi e nel 2003 What ifs? Of<br />

American History, con diciassette saggi, entrambi i volumi con il sottotitolo<br />

Eminent Historians imagine what might have been.<br />

Ma il settore più produttivo e originale nel campo <strong>della</strong> storia alternativa è<br />

senza dubbio quello <strong>della</strong> letteratura.<br />

Nel 1941 un divertente romanzo di Sprague De Camp Lest darkness fall<br />

(Abisso del passato) ipotizzava un accidentale viaggio nel tempo di un archeologo<br />

da Piazza del Pantheon alla Roma del VI secolo d.C. Il libro, venato di un sottile<br />

humour, era chiaramente ispirato a un classico di Mark Twain, A Connecticut<br />

Yankee in King’Arthur Court (Un americano alla corte di re Artù, 1889) precursore<br />

del fantasy ucronico. La storia di De Camp porta il protagonista, divenuto<br />

questore e capo di un esercito riorganizzato con le sue conoscenze tecnologiche,<br />

a darsi da fare per prevenire il crollo dell’Impero Romano ed i secoli bui del<br />

medio evo.<br />

Una delle prime opere di fantascienza ad utilizzare il tema ucronico con riferimento<br />

a grandi personaggi è stato Philip Kendred Dick, con il suo celebre e<br />

controverso romanzo The man in the high castle (La svastica sul sole, 1962). Nel<br />

romanzo di Dick l’Asse ha vinto la guerra e gli USA sono stati spartiti: vent’anni<br />

dopo la schiavitù è legalizzata, la California è sotto dominio giapponese, gli<br />

ebrei superstiti nascondono la loro identità mentre l’arianesimo è la filosofia<br />

imperante. Peraltro Giappone e Germania sono in aperta guerra fredda mentre<br />

i tedeschi progettano l’invasione di Marte. In americano si diffondono testi di

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