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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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<strong>Storia</strong> <strong>della</strong> <strong>Guerra</strong> <strong>Futura</strong> 151<br />

luogo, dal titolo del saggio di Tommaso Moro del 1516 che descriveva una società<br />

ideale, la Repubblica di Utopia, e che è passato a indicare ogni tipo di situazione<br />

o società perfetta o ottimale, anche se difficilmente realizzabile compiutamente.<br />

Questo tipo di luogo o progetto ideale positivo viene definito anche<br />

eutopia (letteralmente buon luogo) e ad esso si contrappongono le situazioni o<br />

le società negative o indesiderabili definite distopie. Un sinonimo che ebbe meno<br />

fortuna, cacotopia, fu coniato dal filosofo Bentham, mentre il primo a definire<br />

l’utopia negativa distopia, fu un altro filosofo inglese John Stuart Mill. L’utopia<br />

fu subito utilizzata anche a fini letterari e romanzeschi, mentre l’ucronia avrebbe<br />

dovuto attendere il Novecento e la fantascienza per essere largamente impiegata,<br />

dando luogo anche ad interessanti sviluppi speculativi.<br />

La sostituzione narrativa ad eventi reali di eventi ipoteticamente possibili, nata<br />

come espediente retorico e giuoco immaginativo, ha avuto una straordinaria fortuna,<br />

dando luogo a una quantità di opere, fra le quali molte hanno incentrato<br />

le loro trame su temi legati alla storia politica e militare. Lo scrittore – ma talvolta<br />

anche lo storico ucronico sperimentale – si chiede: cosa sarebbe successo se<br />

Giulio Cesare fosse caduto nelle Gallie, se Carlo Martello avesse perso a Poitiers,<br />

se Napoleone avesse vinto a Waterloo, se i confederati avessero vinto la guerra di<br />

Secessione americana, se l’Italia fosse stata giobertianamente unificata<br />

nell’Ottocento in modo federale, se Mussolini non fosse entrato in guerra o se<br />

Hitler avesse prevalso nel conflitto, e così via.<br />

Una curiosa ucronia a fini celebrativi si trova il un libro dello storico (anzi istoriografo<br />

regio”) Lorenzo Pienotti, più famoso come favolista e poeta. Nella sua<br />

<strong>Storia</strong> <strong>della</strong> Toscana sino al Principato, con diversi saggi sulle scienze, lettere ed arti<br />

(Firenze, 1821), egli ipotizzava un 1492 alternativo in cui Lorenzo de’ Medici<br />

sopravviveva e salvava l’Italia dalle invasioni straniere e l’Europa dai protestanti.<br />

A livello narrativo un romanzo anticipatore del genere storico militare alternativo<br />

può essere considerato il francese Napoléon a la conquête du monde, 1812-<br />

1813 (ovvero Napoleon apocryphe, histoire de la conquéte du mond e de la monarchie<br />

universelle) pubblicato nel 1836 da Louis Napoléon Geoffroy-Château, che<br />

ipotizzava che se Napoleone avesse abbandonato Mosca prima del terribile inverno<br />

1812 avrebbe avuto sufficienti forze militari per conquistare il mondo.<br />

Sul versante saggistico, nel 1931 vedeva la luce presso l’editore Longmans una<br />

raccolta di saggi dal titolo If it had happened otherwise, a cura dello storico britannico<br />

Sir John C. Squire. Il volume comprendeva scritti di autori celebri, fra<br />

cui Hilaire Belloc, G. K. Chesterton, Winston Churchill, H. A. L. Fisher,

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