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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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Atti del Convegno maggio <br />

i visori notturni stroboscopici, la miniaturizzazione delle armi, l’uso di armi che<br />

neutralizzano postazioni nascoste e fortificate. Il fante spaziale ricorda peraltro<br />

anche l’antico guerriero vedico <strong>della</strong> mitologia indiana sul suo vimana che abbiamo<br />

presentato all’inizio, anche se probabilmente Heinlein non ne era a conoscenza.<br />

La contrapposizione militare a una razza aliena aggressiva compare anche in<br />

un altro celebre romanzo che richiama quello di Heinlein, ma con l’emergere di<br />

una nota critica sugli aspetti più ideologici e retrivi <strong>della</strong> prassi militare, frutto<br />

del disincanto di una generazione, oltre che delle vicissitudini personali dell’autore.<br />

Si tratta di The forever war (<strong>Guerra</strong> eterna, 1972) di John Haldeman, nel<br />

quale assistiamo a una guerra di 1200 anni fra i terrestri e i taurani, una storia<br />

di soldati spaziali spediti in zone di combattimento proibitive con scarse probabilità<br />

di sopravvivenza, nella quale si rivela l’anima fondamentalmente pacifista<br />

di un soldato professionista a fronte del cinismo e <strong>della</strong> chiusura mentale dei suoi<br />

capi. Si tratta in effetti <strong>della</strong> trasposizione in chiave fantascientifica dell’esperienza<br />

dell’autore nella guerra del Vietnam, dove egli fu gravemente ferito e congedato<br />

con onorificenza nel 1969. Nel 1997 Haldeman pubblicò Forever peace<br />

(Pace eterna) con una dedica a due editori “John Campbell, che lo ha rifiutato<br />

perché pensava fosse assurdo scrivere di donne americane che combattono e<br />

muoiono in combattimento, e Ben Bava, che invece non lo ha pensato”. Il libro,<br />

dichiarava, non voleva essere una continuazione del precedente, anche se era<br />

sempre “imperniato sul tema <strong>della</strong> violenza e del conflitto”, ma, come egli scriveva<br />

in un premesso caveat lector, “un esame di alcuni problemi presenti in quel<br />

romanzo sotto un’ottica inesistente alcuni anni fa”.<br />

Fra i tanti autori che si sono dedicati esplicitamente alla fantascienza militare<br />

ricordiamo Gordon Dickson, editore fra l’altro dell’antologia Combat SF (1975)<br />

Lois Mc Master Bujold, Chris Bunch, G. R. Dickson, David Drake (Hammer’s<br />

slammer, 1979) Keith Laumer, Elisabeth Moon, Jerry Pournelle (curatore insieme<br />

a John F. Carr dell’antologia There will be war cui si affianca la raccolta The<br />

future at war a cura di Reginald Brentnor), Joel Rosemberg (Not for the glory,<br />

1988) Fred Saberhagen, David Weber. In particolare Pournelle, col suo The mercenary<br />

(Il mercenario, 1977) Drake, con la serie Slammers (1979) Saberhagen,<br />

con la serie Berseker (il nome che gli scandinavi davano ai guerrieri impazziti)<br />

dedicata alle enormi astronavi automatiche da guerra aliene, e Dickson, con il<br />

ciclo del pianeta militarista Dorsai, centro di addestramento mercenari per tutte<br />

le guerre stellari contemporanee, faranno esplodere lo specifico settore editoria-

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