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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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142<br />

Atti del Convegno maggio <br />

nel progresso scientifico e tecnologico.<br />

I paesi immaginari, il viaggio e la scoperta di nuove terre e di nuove specie animali<br />

o civiltà umane, spesso con sottesi messaggi ideologici, sono temi sempre<br />

più ricorrenti, sia in prosa che in poesia, dalla metà del Settecento in poi.<br />

Un genere letterario rivolto alla sistematica speculazione narrativa su futuro o<br />

su futuri possibili nasce solo negli ultimi due secoli, con un’accelerazione e una<br />

crescita esponenziale nel secolo XX, anche se qualche prodromo può essere rintracciato<br />

più indietro nel tempo (nel Seicento o nel Settecento, ma c’è chi ne<br />

riscontra addirittura exempla classici, come nella <strong>Storia</strong> vera o nell’Icaromenippo<br />

di Luciano di Samosata (sec. II d.C.) con la descrizione di un viaggio sulla luna.<br />

Ma una vera e propria letteratura di “anticipazione”, termine con il quale si<br />

vorrà definire inizialmente in Francia la fantascienza, si ha solo con la seconda<br />

metà dell’Ottocento e l’età del Positivismo. Sono ben noti i nomi di<br />

Flammarion, di Verne, di Wells, di Conan Doyle, del nostro Salgari, come i<br />

primi e i più famosi autori di romanzi scientifici. Ma accanto a loro si possono<br />

fare molti altri esempi di scrittori del genere, che nelle loro fictions immaginarono<br />

mirabolanti invenzioni scientifiche e fantastiche speculazioni, applicazioni<br />

tecnologiche e sviluppi socio-politici, utopie e distopie, conquiste spaziali e scoperte<br />

mediche, conflitti e nuovi sistemi statali, realizzando un grande caleidoscopio<br />

di previsioni e di scenari futurologici.<br />

Naturalmente non poteva mancare sin dai primordi del genere il tema <strong>della</strong><br />

guerra <strong>futura</strong> se non addirittura il prototipo di quella che circa un secolo dopo<br />

sarà chiamata fantascienza militare e che alla fine dell’Ottocento è forse più corretto<br />

definire fantapolitica con risvolti militari.<br />

Il capostipite del filone può essere ritenuto George Cheney, che nel romanzo<br />

La battaglia di Dorking del 1871 descrive l’invasione dell’Inghilterra da parte<br />

dell’esercito tedesco. Il libro al suo apparire suscitò reazioni controverse, che<br />

andavano dalla paura alle polemiche, ma ebbe comunque, anche per il sensazionalismo<br />

del tema, una enorme diffusione e popolarità, tanto da dar vita a molteplici<br />

imitazioni. Ideologia e propaganda non erano estranei all’operazione, che<br />

coinvolgeva patriottismo e nazionalismi, politica e diplomazia. Il libro di<br />

Cheney conobbe quasi immediatamente, oltre alle imitazioni, traduzioni estere<br />

e perfino adattamenti, come avvenne in Italia già nel 1872 con la pubblicazione<br />

a Roma nella tipografia Eredi Botta di una curiosa parafrasi: Il racconto di un<br />

guardiano di spiaggia. Traduzione libera <strong>della</strong> Battaglia di Dorking. Capraia<br />

189….

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