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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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12<br />

Atti del Convegno maggio <br />

tello del noto navalista (P.H.), descrisse per l’ennesima volta The Invasion of<br />

England. In questo clima può parere quasi logico che l’ammiraglio Fisher progettasse<br />

di “copenaghenizzare” (aggredire preventivamente) la flotta tedesca.<br />

In Italia Emilio Salgari si limitò a predire Le meraviglie del 2000 (1904), anticipando<br />

traguardi di progresso non necessariamente applicati alla guerra, ma<br />

considerati soprattutto manifestazioni del progresso umano. Non così altri: nel<br />

gennaio 1903 il CA Gavotti criticava il lavoro del capitano Danrit, Guerre fatali,<br />

che in un conflitto franco-britannico vedeva i sottomarini ricoprire un ruolo<br />

fondamentale: “quadro esagerato e fantastico” – scriveva – se davvero “questa<br />

nuova arma proditoria dovesse prendere il piede che la fede e l’opportunismo<br />

francese le assegna, io credo che basterebbe il primo esempio per rendere impossibile<br />

ogni <strong>futura</strong> guerra sul mare”; Gavotti credeva nel cannone, non nel rostro<br />

o nel siluro: le presunte gesta dei sottomarini erano “fantasticherie”, perché il periscopio<br />

si vedeva e quindi il battello sommergibile non poteva sorprendere nessuno<br />

all’ancoraggio; occorrevano piuttosto navi da battaglia e incrociatori veloci<br />

e potenti 24 . Nell’opuscolo 1912? Armate la Marina(1909), firmato con lo psudonimo<br />

Veritas, l’ammiraglio Bettolo vaticinò con toni ispirati la rivincita di<br />

Lissa: “Il giorno, da tanto atteso in penoso silenzio, che le bandiere di combattimento<br />

di agiteranno al vento in testa agli alberi delle nostre navi, ufficiali ed<br />

equipaggi saranno folli di gioia di potere alfine sciogliere la promessa che ciascuno<br />

di loro ha tacitamente fatto ai poveri morti che giacciono in fondo all’amarissimo<br />

Adriatico, là dove esso si frange contro l’isola infausta” 25 . Ma quando il<br />

1912 arrivò, l’auspicio non era più attuale, perché l’occupazione italiana del<br />

Dodecaneso aveva messo in moto una valanga che aveva rovesciato la situazione<br />

strategica e trascinato Londra ad un’intesa con Parigi per controllare il<br />

Mediterraneo 26 .<br />

Questo genere di opere, comunque, preparavano l’opinione pubblica a sostenere<br />

i costi dei grandi piani di armamento e, una volta scoppiata la guerra, a fomentare<br />

l’odio verso il nemico.<br />

In Europa, mentre la corsa al disastro diventava infrenabile, si affermava una<br />

pericolosa e condivisa illusione, secondata quanto meno da errori di valutazione<br />

24 GAVOTTI 1905.<br />

25 Il giorno in cui il Bettolo lasciò il servizio attivo, l’ammiraglio Rodolfo Montecuccoli degli Erri,<br />

capo <strong>della</strong> Marina austro-ungarica, annotò la parola Endlich! (Finalmente!).<br />

26 Ed a sottoscriverla formalmente, contro ogni precedente in Inghilterra (Convenzione navale del<br />

10 febbraio 1913).

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