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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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<strong>Storia</strong> <strong>della</strong> <strong>Guerra</strong> <strong>Futura</strong> 119<br />

I rovesci <strong>della</strong> <strong>Guerra</strong> di Successione Spagnola lo convinsero che la fanteria<br />

francese fosse poco adatta per una battaglia difensiva, ma dava il suo meglio con<br />

il freddo acciaio. Questo punto di vista, che era per la verità una eccessiva semplificazione,<br />

e Cassano lo dimostrava, esercitò un richiamo troppo forte per una<br />

generazioni di teorici e scrittori militari. Nel XVIII secolo la tattica era il regno<br />

dei maggiori e dei colonnelli, dei comandanti di reparto. Solo loro potevano giudicare,<br />

fronte al nemico, come il proprio battaglione e reggimento combatteva,<br />

faceva fuoco, resisteva ed attaccava. Folard, di fatto, non ebbe un sufficiente<br />

bagaglio di esperienze per suggerire le corrette variazioni alle tattiche dell’esercito<br />

francese.<br />

Non fu presente a Torino, dove la fanteria francese fu sconfitta al termine di<br />

ben tre serrati scontri a fuoco che si prolungarono per oltre un’ora. Gli attacchi<br />

alleati e la mancanza di munizione avevano mandato in rotta la Brigata La<br />

Marine (Rgt. La Marine btg. 3, Rgt. Auvergne btg. 2). Eventi come questo furono<br />

causati secondo Folard dal fatto che i battaglioni schierati in linea fosse vulnerabili<br />

a causa del loro scarso spessore. Secondo lui battaglie quali la Marsaglia<br />

(1693), Spira (1702) e Denain (1712) erano state vinte con assalti alla baionetta<br />

effettuate da colonne di fanterie che non si erano aperte in linea per sviluppare<br />

il proprio tiro di fucileria. Al contrario criticava duramente il Villars a<br />

Malplaquet (11 settembre 1709), quando i francesi erano stati esclusivamente<br />

sulla difensiva, tradendo il carattere tipico delle genti di Francia, più adatte ai<br />

coups de main che al mantenimento <strong>della</strong> posizione e alla disciplina di tiro. Poco<br />

importava che gli Enfants de la Gloire avessero causato la fine <strong>della</strong> carriera del<br />

duca di Marlborough 24.000 perdite, un quarto degli effettivi, contro le 12.000<br />

(3.000 dei quali prigionieri) perdite francesi.<br />

Egli proponeva una serie di colonne, forti dal singolo battaglione sino ad formazioni<br />

massicce di 6 battaglioni, allineati uno a fianco dell’altro e preceduti da<br />

formazioni di fanteria leggera. Le colonne più larghe dovevano avere un fronte<br />

di 24 o 30 file, e uno spessore di 40 o 50 ranghi. Un uomo su cinque era equipaggiato<br />

con una picca; questa truppa doveva essere sistemata sui fianchi e di<br />

fronte per l’urto e la difesa dalla cavalleria. Le colonne più piccole, su due battaglioni,<br />

erano di 16 fila e di 30-36 ranghi.<br />

La dottrina di impiego proposta da Folard era piuttosto semplice; serrare il più<br />

velocemente possibile contro il nemico come una vera e propria falange, perforare<br />

le sue linee difensive al centro, dividere il fronte dell’esercito in due ali, le<br />

quali avrebbero a loro volta distrutto rispettivamente l’ala destra e l’ala sinistra

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