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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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114<br />

Allo scoppio <strong>della</strong> <strong>Guerra</strong> di Successione Spagnola le tattiche di combattimento<br />

francesi risultavano inadatte e superate. Gli olandesi, seguiti dagli inglesi, avevano<br />

adottato già da un decennio una nuova tattica, detta appunto all’olandese.<br />

Compreso sino in fondo che lo scopo principale <strong>della</strong> fanteria era distruggere l’avversario<br />

con il proprio fuoco, occorreva schierare sul fronte di battaglione il maggior<br />

numero di fucili. Gli anglo-olandesi rischierarono i loro battaglioni su tre<br />

ranghi, dividendo il reparto in 18 plotoni, i quali a loro volta vennero raggruppati<br />

in 3 fuochi di sei plotoni ciascuno. In battaglia il primo rango si inginocchiava,<br />

mentre il secondo ed il terzo rango potevano puntare l’arma abbassandola<br />

negli spazi liberi tra gli uomini. Il primo rango poteva tirare anch’esso o servire<br />

come riserva di fuoco in caso di necessità. Dopo che il primo fuoco aveva effettuato<br />

la sua salva, avrebbe ricaricato, mentre il secondo fuoco compiva la sua azione<br />

di fuoco, seguito poi a sua volta dal terzo. Pur continuando la fusillade, un terzo<br />

del battaglione era sempre in riserva pronto al tiro, mentre il controllo sulla truppa<br />

era migliore rispetto alle pesante formazioni su quattro/cinque ranghi. Una<br />

formazione inglese od olandese aveva un fronte di battaglione di circa 250 metri,<br />

doppio rispetto ad una unità di fanteria francese. Questo consentiva di avere un<br />

numero maggiore di fucili in grado di entrare in azione in combattimento.<br />

L’esperienza; Cassano d’Adda 1705, Torino 1706<br />

Atti del Convegno maggio <br />

La <strong>Guerra</strong> di Successione Spagnola dimostrò concretamente come la potenza<br />

di fuoco fosse uno degli elementi vincenti del campo di battaglia. Limitandoci<br />

all’esperienza italiana, Cassano d’Adda (16 agosto 1705) e Torino (7 settembre<br />

1706) furono due esempi di come i combattimenti di fanteria si basassero ormai<br />

unicamente sulla capacità dei reparti di sviluppare un’azione di fuoco continua<br />

e devastante. A Torino furono le fanterie prussiane a sfondare la linea francese.<br />

Il Principe Eugenio aveva alle sue dipendenze 9 battaglioni comandati dal principe<br />

Leopoldo di Anhalt Dessau, che rappresentavano le unità la fanteria più<br />

solide dello schieramento alleato. I reggimenti Anhalt Dessau (2 btg.) e Markgraf<br />

Christian (1 btg.) erano reduci <strong>della</strong> battaglia di Blenheim (12 agosto 1704),<br />

<strong>della</strong> campagna di Lombardia del 1705 e <strong>della</strong> battaglia di Calcinato del 19 aprile<br />

1706, dove il Reggimento Markgraf Albrecht (2° btg.) aveva ricevuto il suo battesimo<br />

del fuoco sul fronte italiano. Il Reggimento Prinz Philipp (1 btg.) aveva<br />

combattuto alla seconda grande Battaglia di Blenheim nel 1704 ed alla Battaglia

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