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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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<strong>Storia</strong> <strong>della</strong> <strong>Guerra</strong> <strong>Futura</strong> 99<br />

In realtà quale fosse la vera Wunderwaffe lo avrebbero dimostrato gli Stati<br />

Uniti nei deserti del New Mexico, dove il 16 luglio 1945 esplose la prima bomba<br />

atomica. E a questo punto, con l’albeggiare dell’età nucleare, la macchina da<br />

guerra fantastica abbandona la sua dimensione immaginifica per divenire terribile<br />

realtà, costringendoci a concludere la nostra rassegna.<br />

Non prima però, di aver ricordato un ultimo, clamoroso caso: le Star Wars di<br />

Ronald Reagan. Annunciate come inauditi e strepitosi congegni che avrebbero<br />

stravolto la logica dell’equilibrio fondato sulla Mutual Assured Destruction 182 , le<br />

guerre stellari dell’ex attore hollywoodiano furono a tutti gli effetti delle macchine<br />

da guerra fantastiche, così simili nelle loro altisonanti rappresentazioni pittoriche<br />

(le artist impression tanto amate dagli uffici stampa delle industrie <strong>della</strong><br />

difesa) alle iconografie degli antichi codici.<br />

Gigantesco bluff da 44 miliardi di dollari 183 , la Strategic Defense Initiative<br />

avrebbe provocato una suicida e impossibile rincorsa da parte sovietica, che contribuì<br />

all’implosione del blocco orientale 184 . Macchine da guerra fantastiche sì,<br />

ma dagli effetti tremendamente reali.<br />

altre ricerche, che pure ancora in anni recenti dimostrano un’incredibile vitalità. Addirittura, i progetti<br />

segreti <strong>della</strong> Luftwaffe sono diventati protagonisti di una collana di fumetti intitolata<br />

Luftwaffe 1946.<br />

182 Di fatto, la Strategic Defense Initative (SDI), denominazione ufficiale delle Star Wars, avrebbe reso<br />

carta straccia gli articoli del trattato del 1972 (ABM treaty) che proibiva, con minime eccezioni, il<br />

dispiegamento di armi antimissile balistico. Le clausole di quel trattato avevano consentito<br />

all’Unione Sovietica di concentrarsi sulla ricerca e la produzione di ICBM, missili balistici intercontinentali.<br />

In uno studiato impeto di generosità da grande giocatore, Reagan offrì a Gorbarciov,<br />

nel corso del summit di Reykjavík dell’ottobre 1986, di condividere con l’Unione Sovietica l’SDI,<br />

un’offerta che fu ovviamente rifiutata da Mosca ma che mise i sovietici con le spalle al muro.<br />

183 A tanto ammontava il solo stanziamento approvato dal Congresso per coprire la ricerca nel<br />

decennio 1983-1993; a questa già iperbolica cifra andrebbero sommati i fondi stanziati da altri enti.<br />

184 Sulla questione esiste un nutrito dibattito tra gli studiosi, tuttora apertissimo. Per quanto riguarda<br />

la visione strategica statunitense rimando a LAKOFF-YORK 1989. Particolarmente illuminante il<br />

capitolo 5, pp. 169-216, intitolato Don’t ask the Soviets. Tell them.

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