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l’acquisto il nostro consiglio è quello di scegliere sempre<br />

porcini giovani, con il cappello ancora chiuso, poiché sono<br />

più fragranti e di consistenza compatta. solo per certe<br />

preparazioni, come ad esempio la cottura alla griglia, è<br />

necessario che il fungo sia maturo e il cappello espanso.<br />

Come spesso capita, quando la materia prima è di qualità,<br />

il miglior modo di apprezzarla è toccandola e lavorandola<br />

il meno possibile. Provate allora una semplicissima<br />

(e profumatissima) insalata di porcini crudi. Per quattro<br />

persone servono 400 g di funghi porcini piccoli, 5 cucchiai<br />

di olio extravergine di oliva, succo di un limone, un<br />

cucchiaino di pasta di acciughe, pepe bianco appena macinato,<br />

e sale. Pulite i funghi porcini, tagliateli a fettine<br />

sottili e metteteli in una insalatiera. stemperate in una<br />

scodella la pasta d’acciughe con l’olio extravergine, aggiungere<br />

il succo di limone e un pizzico di sale e sbattere<br />

fino ad amalgamare il tutto. versate la salsa ottenuta<br />

sui funghi e unite un po’ di pepe bianco macinato.<br />

si può completare l’insalata con piccole scaglie di Parmigiano.<br />

Un’altra ricetta semplice ed efficace è il carpaccio<br />

di verdure e porcini. Consideriamo sempre quattro persone.<br />

Ingredienti: 300 g di verdure (che possono essere cetrioli,<br />

zucchine, finocchi, coste di sedano), 100 g di porcini<br />

giovani, 3 o 4 cucchiai di succo di limone, 1 cucchiaino di<br />

aceto balsamico (a piacere), 1/2 cucchiaino di sale, pepe<br />

macinato fresco, 3 o 4 cucchiai di olio extravergine di oliva,<br />

100 g di Parmigiano, qualche foglia di basilico e prezzemolo<br />

tritato. Tagliate le verdure a rondelle sottilissime<br />

e disponete sui piatti di portata, affettate in modo<br />

ugualmente sottile i funghi e stendeteli sopra le verdure.<br />

mescolate bene il succo di limone, l’aceto, il sale, il pepe e<br />

l’olio e spargete la salsa così ottenuta sulle verdure e i<br />

funghi lasciandoli riposare coperte per circa 1/2 ora. Tagliate<br />

infine il Parmigiano a scaglie e aggiungetelo prima<br />

di servire insieme a basilico e prezzemolo. l<br />

ValoRi nUtRiZionali<br />

Per 100 gr di funghi porcini<br />

grassi saturi 0,01 g<br />

grassi monoinsaturi 0,002 g<br />

grassi polinsaturi 0,0 2 g<br />

Colesterolo 0 g<br />

Calcio 18 mg<br />

sodio mg<br />

Ferro 0, mg<br />

magnesio mg<br />

Fosforo 120 mg<br />

potassio 8 mg<br />

Vitamina B1 0,0 mg<br />

Vitamina B2 0, mg<br />

Vitamina pp 3,8 mg<br />

Vitamina B 1, mg<br />

fonte: Istituto nazionale della nutrizione<br />

33<br />

settembre 2008<br />

vivere bene<br />

La Signora<br />

di Conca Casale<br />

La Signora è un insaccato di carne suina<br />

tradizionale di Conca Casale, piccolo comune<br />

tra i monti sopra Venafro, in Molise. I<br />

segreti della sua preparazione sono custoditi<br />

da un piccolo gruppo di anziane signore, che<br />

perpetuano una tradizione norcina vecchia di secoli.<br />

Come tutti i salumi tradizionali la Signora era<br />

prodotta solo nei giorni più rigidi dell’inverno, per<br />

essere consumata poi nella stagione estiva. La Signora<br />

non è assolutamente un salume povero,<br />

anzi: raramente consumata dai produttori, tradizionalmente<br />

era destinata ai “signori” (il medico, il<br />

notaio…) come omaggio per ricambiare una cortesia<br />

o un favore. I tagli usati sono essenzialmente<br />

filetto e spalla, per la parte magra, più lardo della<br />

pancetta e del dorso, per la parte grassa. Da ogni<br />

maiale si poteva ricavare una sola Signora.<br />

La lavorazione inizia con lo sminuzzamento a<br />

punta di coltello delle carni, una parte a grana<br />

fine e una parte a grana doppia per migliorarne<br />

l’amalgama; si procede, poi, alla concia con pepe<br />

nero in grani, coriandolo, peperoncino rosso in<br />

polvere e finocchietto selvatico. L’impasto è quindi<br />

lasciato maturare per alcune ore prima di procedere<br />

con l’insaccatura. L’insaccatura è effettuata a<br />

mano con l’ausilio di una specie di imbuto. Ed è<br />

questa la fase in cui la perizia dell’artigiano assume<br />

un ruolo basilare: per una corretta stagionatura,<br />

infatti, è necessario che l’impasto sia distribuito<br />

in modo più che uniforme, avendo cura di<br />

riempire bene tutte le pieghe del budello. La stagionatura<br />

poi, data la grande pezzatura, si protrae<br />

per almeno sei mesi, in relazione alle dimensioni<br />

del budello.<br />

La produzione delle Signore fino a poco tempo fa<br />

era esclusivamente famigliare ma, grazie al lavoro<br />

del Presidio, appoggiato dall’amministrazione del<br />

piccolo comune di Conca Casale, un produttore ha<br />

deciso di produrre nuovamente per il mercato<br />

questo salume antico e affascinante. La produzione<br />

è molto limitata e questo ha consentito il mantenimento<br />

di una filiera produttiva rigorosamente<br />

locale. La forma del prodotto finito ricorda un po’ la<br />

mariola. La bocca, invece, non lascia dubbi: si avverte<br />

tutto il sapore e la consistenza di un salame<br />

crudo a grana grossa con, in evidenza, il finocchietto<br />

selvatico e una nota d’agrumi, dovuta al<br />

lavaggio del budello. Tradizionalmente, l’abbinamento<br />

ideale è con un rosso molisano, ad esempio<br />

un Biferno o un Molise Doc.

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