download - Consumatori - Coop

in primo piano
ma a cosa mi serve la
scuola?
d i Silv i a Fa b b r i
18
settembre 2008
Un’indagine Censis rivela che i giovani
ritengono che proseguire l’istruzione sia
una sorta di parcheggio in cui sostare
in attesa della vita vera. Ne parlano
il pedagogista Luigi guerra
e lo scrittore andrea Bajani
La scuola come perdita di tempo, come parcheggio
in attesa di qualcosa di meglio. gli
insegnanti come marziani, che si esprimono
con un linguaggio antico, incomprensibile;
professionalmente dei falliti.
secondo una indagine del Censis del giugno 2008,
oltre un quarto dei ragazzi di età compresa tra 14 e
19 anni pensano che non serva un titolo di studio
per trovare lavoro, mentre oltre il 55% è convinto
che i giovani che si iscrivono all’università lo facciano
“per pura inerzia, e per la difficoltà – si legge nella
ricerca – di praticare alternative adeguate”.
abbiamo voluto confrontare i risultati di questa indagine
con il vissuto dei ragazzi (vedi l’articolo qui a
fianco curato da un giornalista della rivista studentesca
Blogmag) e con i pareri di due “esperti” di
scuola: Luigi guerra, preside della Facoltà di scienze
della formazione di Bologna, e andrea Bajani, scrittore
che ha passato molto del suo tempo, nei mesi
scorsi, coi ragazzi delle superiori: ha partecipato come
“infiltrato” alle gite scolastiche, ha trascorso le
sue giornate nelle classi d’Italia e, infine, ha fatto le
ore piccole chattando con adolescenti insonni, carpendo
le loro confidenze, decifrando i loro desideri.
Da questo caldissimo materiale ha tratto il libro
“Domani niente scuola” in uscita proprio questo
mese per einaudi. “Ho voluto passare a scuola un
intero anno scolastico, anche per evitare, di applica-
continua a pagina 20 >