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settembre N° 6/7 2008<br />
edizione coop lombardia<br />
consumatori<br />
il mensile dei soci coop<br />
Dalla parte<br />
dell’ambiente<br />
Dall’11 al 24 settembre la campagna promossa da <strong>Coop</strong> e Enel<br />
40 Caro settembre<br />
Continua l’L’impegno di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />
per contrastare il carovita<br />
44<br />
Sri Lanka<br />
Il racconto di due progetti di solidarietà<br />
nel lontano paese asiatico
6<br />
Buon clima in famiglia<br />
Dall’11 al 24 settembre la campagna di <strong>Coop</strong> e Enel per l’ambiente:<br />
saranno distribuiti 3 milioni di lampadine a risparmio energetico<br />
14 Un conto da 50 milioni<br />
Convertito in legge il decreto fiscale del governo. Conseguenze<br />
pesanti per le <strong>Coop</strong> di consumo. E ora si discute con l’UE<br />
18<br />
Ma a cosa mi serve la scuola?<br />
Dai dati di una indagine del Censis emergono i dubbi dei ragazzi.<br />
Ecco i loro commenti e quelli di pedagogisti e docenti<br />
vivere bene<br />
Mensile della <strong>Coop</strong>erazione di <strong>Consumatori</strong> 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 redazione@consumatori.coop.it<br />
Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,31 Abbonamento annuo euro 3,10<br />
Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Piero Giovanolla (vicedirettore), Daniela Dalpozzo, Sivia Fabbri, Paolo Mandini, Alberto Martignone, Paola Minoliti,<br />
Andrea Pertegato, Mauro Poletti, Gianfranco Sansalone, Anna Somenzi, Claudio Strano.<br />
Progetto grafico Ferro comunicazione & design Impaginazione e grafica Ilde Ianigro Responsabile della pubblicità Gabriella Zerbini<br />
<strong>Coop</strong> Editrice <strong>Consumatori</strong> Consiglio di amministrazione: Paolo Cattabiani (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente)<br />
Francesco Berardini, Giuseppe Bolognesi, Claudio Cucchiarati, Marco Gaiba, Luciano Landi, Paolo Mandini, Daniele Moltrasio, Claudio Toso.<br />
Associato a ANES, Associazione nazionale editoria specializzata<br />
S o M M A R I o<br />
in primo piano consumare informati<br />
4 Lettere<br />
a <strong>Consumatori</strong><br />
6 Buon clima in famiglia<br />
D I S I Lv I a Fa B B r I<br />
9 La vignetta<br />
D I E L L E K a p pa<br />
14<br />
27<br />
Un conto<br />
da 50 milioni<br />
D I a L D o B a S S o n I<br />
Un film che racconta<br />
la <strong>Coop</strong><br />
11 Privatizzazioni<br />
senza senso<br />
17<br />
D I m a r I o t o z z I<br />
Movimento, è più<br />
importante della dieta<br />
D I E U g E n I o D E L t o m a<br />
28 Solidal <strong>Coop</strong>:<br />
vestirsi eticamente<br />
D I a n n a S o m E n z I<br />
30 Una questione<br />
di etichetta energetica<br />
D I C L a U D I o S t r a n o<br />
Le pagine di<br />
cooplombardia<br />
40<br />
Caro settembre<br />
D I m a U r I z I o C ava z z a n<br />
I vincitori del concorso<br />
fotografico<br />
Sri Lanka<br />
un aiuto per crescere<br />
D I p I E r o g I o va n n o L L a<br />
Mostre, teatri,<br />
cinema, musica...<br />
a C U r a D I a n D r E a p E r t E g at o<br />
23 Bianco o rosso?<br />
D I m a S S I m o m o n ta n a r I<br />
32 È tempo di... porcini<br />
D I H E L m U t Fa I L o n I<br />
34 Amsterdam, la città<br />
dai mille volti<br />
D I g I U S E p p E o r t o L a n o<br />
36 La lettera di protesta<br />
D I n ata L I n o B a L a S S o<br />
36 Mostre, libri e dischi<br />
Intervista a S. J. Morris<br />
D I g . o L D r I n I E p. pa C o D a<br />
Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale<br />
42<br />
44<br />
60
Risponde Claudio Mazzini<br />
responsabile innovazione e valori di <strong>Coop</strong> Italia:<br />
la posta<br />
Dove va smaltito? Nei prodotti<br />
<strong>Coop</strong> te lo dice l’etichetta<br />
Apprezzo l’impegno di <strong>Coop</strong> per la riduzione degli imballaggi. Ho visto che su alcune etichette<br />
sono disponibili le indicazioni per lo smaltimento delle confezioni dei vostri prodotti, ma non su<br />
tutte come mai?<br />
Vanda RaiMondi - PesarO<br />
Da diversi anni i nostri soci e consumatori ci segnalavano<br />
la necessità di avere indicazioni facili e fruibili sulla composizione<br />
degli imballaggi e le indicazioni per un loro corretto<br />
smaltimento. Il rispetto dell’ambiente è da sempre<br />
uno dei valori distintivi del prodotto a marchio <strong>Coop</strong>; pertanto<br />
una chiara indicazione sulla giusta modalità di<br />
smaltimento rappresenta una opportunità per ribadire<br />
questo impegno perché facilita la raccolta ed il recupero<br />
e, quindi, la riduzione, dei rifiuti indifferenziati.<br />
Nel 2007 è quindi partito il progetto di “marcatura” per il<br />
corretto smaltimento dei contenitori dei prodotti a marchio.<br />
È un progetto complesso e oneroso per <strong>Coop</strong> (prevede<br />
infatti, ad esempio, la revisione di tutte le etichette di<br />
prodotti <strong>Coop</strong>) unica azienda al momento ad avere avviato<br />
un progetto di questo tipo che, ancora una volta, va al<br />
di la delle normative, ponendosi all’avanguardia nelle<br />
azioni concrete per la tutela dell’ambiente.<br />
settembre 2008<br />
Operativamente si tratta di creare, nelle etichette dei prodotti,<br />
un campo “<strong>Coop</strong> per l’ambiente”, cosa di per sé non<br />
sempre facile date le dimensioni ridotte di molte etichette<br />
e la necessità di far coesistere tutte le altre informazioni.<br />
In questo campo si trovano specificate: la sigla del materiale,<br />
la tipologia e l’indicazione di dove è opportuno<br />
gettare il contenitore: fornendo pertanto ai consumatori<br />
le informazioni necessarie per renderli protagonisti<br />
attivi di un comportamento virtuoso quale quello della<br />
raccolta differenziata.<br />
Nel caso poi di imballi a più componenti vengono specificati,<br />
per ogni materiale, i giusti canali di smaltimento<br />
dei singoli elementi.<br />
È ovvio che il processo di applicazione su tutto l’assortimento<br />
di prodotti <strong>Coop</strong> (oltre 2.700 referenze) richiede<br />
tempo sia per la realizzazione sia per poter smaltire le<br />
scorte di imballi già prodotti in precedenza, pertanto invitiamo<br />
i <strong>Consumatori</strong> che dovessero avere dei dubbi<br />
sulla destinazione di un imballaggio a rivolgersi al nostro<br />
numero verde 800 805580 per avere le risposte.<br />
www.consumatori.e-coop.it<br />
Lo sai che <strong>Consumatori</strong><br />
è anche su Internet?<br />
notizie, articoli, inchieste a portata di un clic<br />
Un servizio in più per i soci <strong>Coop</strong>
Quale seggiolino per<br />
portare il bimbo in auto<br />
Ho avuto il primo figlio tre mesi or sono e fra un po’ comincerò<br />
a portarlo in macchina. Come fare per non incorrere<br />
in multe rispetto all’uso di seggiolini adeguati?<br />
paola Mogelli - asCOLI PICeNO<br />
La prima cosa da fare, sembra banale ma non è così, è utilizzare<br />
sempre il seggiolino. La legge è molto chiara in materia:<br />
chiunque non fa uso dei dispositivi di ritenuta per bambini<br />
cioè delle cinture di sicurezza e dei seggiolini per bambini, è<br />
soggetto alla sanzione amministrativa che prevede il pagamento<br />
di una somma che va da un minimo di 70 a un massimo<br />
di 250 euro. È prevista anche la sospensione della patente<br />
(da 15 giorni a 2 mesi). I seggiolini hanno regole ben precise:<br />
fino ai 9 kg i bambini debbono essere trasportati in senso<br />
contrario alla marcia dell’auto e sul sedile posteriore; dopo i<br />
10 kg si può cominciare a sistemare il seggiolino in senso di<br />
marcia anche se è sempre comunque sconsigliato il sedile<br />
anteriore. Tutti i dispositivi di ritenuta sono obbligatori dalla<br />
nascita fino al raggiungimento di 36 chili di peso.<br />
Tasse: cos’è<br />
il quoziente familiare<br />
In periodo di pagamento delle tasse ho sentito tanto<br />
parlare di quoziente familiare… In cosa consiste<br />
esattamente?<br />
giUSeppe poZZi - reggIO emILIa<br />
È un sistema di tassazione del reddito che consente l’applicazione<br />
di un’ Irpef più equa per le famiglie monoreddito ed<br />
un prelievo decrescente in proporzione all’aumentare dei<br />
componenti il nucleo familiare: si determina il numero delle<br />
quote spettanti a ciascun tipo di contribuente (celibe, coniugato,<br />
divorziato, vedovo) e per ognuno di essi si considerano<br />
le persone a carico; si divide poi il reddito complessivo per il<br />
numero delle quote. Il risultato è una riduzione progressiva<br />
dell’Irpef man mano che aumentano le persone a carico. Il<br />
sistema è allo studio del ministero dell’economia poiché l’ingiustizia<br />
della tassazione che, a parità di reddito, subisce la<br />
famiglia monoreddito rispetto a quella plurireddito, è stata<br />
deprecata dalla Corte Costituzionale fin dal 1995 con la sentenza<br />
n. 358, che ha richiamato il legislatore al rispetto dei<br />
principi costituzionali di giustizia Tributaria.<br />
Mercurio al bando?<br />
Ho letto della messa al bando del termometro con il<br />
mercurio. È vero?<br />
anna SeRaFini - mILaNO<br />
settembre 2008<br />
l’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:<br />
redazione <strong>Consumatori</strong>, viale aldo moro, 16, 40127 Bologna<br />
fax 051 6316908, oppure: redazione@consumatori.coop.it<br />
sì è vero che l’Unione europea ha deciso - con la disposizione<br />
contenuta nella Direttiva n. 2007/51/Ce e pubblicata<br />
sulla gazzetta Ufficiale italiana del 10 dicembre 2007 - che<br />
non potranno più essere costruiti termometri con il mercurio.<br />
Questo per evitare che il mercurio finisca fra i rifiuti e<br />
danneggi sia l’ambiente che la salute umana. Il termine è il<br />
3 aprile 2009 ma le famiglie non dovranno buttare i termometri<br />
già in loro possesso; inoltre dal 3 ottobre 2009 la<br />
norma si estenderà pure ai barometri. Nel frattempo, la<br />
Commissione europea esaminerà alternative affidabili anche<br />
per tutte le altre apparecchiature professionali di misurazione<br />
contenenti mercurio utilizzate nel settore sanitario<br />
ed industriale, in modo da eliminare gradualmente il<br />
mercurio ogni volta che ciò sia tecnicamente ed economicamente<br />
realizzabile.<br />
Rischio fulmini<br />
Un bambino è stato colpito da un fulmine ed è morto:<br />
ho letto la notizia e sono rimasta molto turbata: come<br />
evitare questo pericolo?<br />
noeMi allegRi- NOvara<br />
Certo sono episodi drammatici che impressionano, ma fortunatamente<br />
succedono molto raramente e per lo più all’aperto<br />
o sotto un albero.<br />
Per questa situazione l’Unione consumatori dà alcuni consigli<br />
che volentieri riportiamo: in caso di violento temporale<br />
non ripararsi mai sotto un albero; non rimanere in piedi in<br />
mezzo ad un campo; rifugiarsi in macchina se possibile (agisce<br />
come una gabbia di Faraday che protegge dalle scariche<br />
elettriche); all’interno di un edificio staccare la presa di antenna<br />
tv e le spine inserite; non utilizzare il telefono (i fili<br />
possono agire da conduttori della scarica); non toccare tubazioni<br />
di gas o acqua; allontanarsi dai camini; evitare di<br />
fare il bagno (l’acqua conduce l’elettricità).<br />
Pane “migliorato”<br />
Ho sentito parlare del fatto che il pane viene “migliorato”.<br />
Cosa significa esattamente?<br />
eRika Righi RiVa - TrIesTe<br />
I miglioratori del pane, tanto usati oggi, sono sostanze di<br />
origine chimica o biologica, che hanno la capacità di migliorare<br />
l’impasto del pane agendo sulla fermentazione<br />
(lievitazione), sulla velocità di produzione, sulla conservazione<br />
ma anche correggendo eventuali errori nella fase<br />
di preparazione degli impasti. Possono essere conservanti<br />
o antimuffa, agire sulla fermentazione delle farine<br />
(malto, amilasi o destrosio) oppure migliorarne le caratteristiche<br />
rendendole più o meno tenaci (glutine essiccato,<br />
vitamina C per dare forza, cisteina e proteasi per ridurne<br />
gli effetti).
Dall’11 al 24 settembre nei negozi<br />
<strong>Coop</strong> saranno distribuiti 3 milioni<br />
di lampadine a risparmio energetico<br />
e di kit per consumare meno acqua.<br />
ecco cosa fare per partecipare<br />
e il senso di un progetto che vuole<br />
contribuire ad abbattere i gas serra<br />
d i S ilv i a Fa b b r i<br />
in primo piano<br />
Buon clima<br />
Da <strong>Coop</strong> e enel una grande<br />
settembre 2008<br />
Nelle lampadine a incandescenza solo il 3%<br />
dell’energia diventa luce. Tutto il resto se<br />
ne va in calore. Praticamente si comportano<br />
come stufe. Per questo la campagna<br />
<strong>Coop</strong> che prende il via questo settembre e che durerà<br />
– con diversi strumenti – fino alla fine dell’anno,<br />
agisce su molti fronti, ma parte dalla sostituzione<br />
delle vecchie lampadine a incandescenza con quelle<br />
a basso consumo. Costano 10 volte di più, ma durano<br />
8.000 ore anziché 1.000 e consumano sei volte di<br />
meno. <strong>Coop</strong> ne regalerà 3 milioni e mezzo a consumatori<br />
e soci, in collaborazione con enel, che assieme<br />
a <strong>Coop</strong> promuove la campagna ”Dai respiro all’ambiente”.<br />
“Il nostro scopo – spiega Loris Ferini,<br />
responsabile politiche sociali di ancc-<strong>Coop</strong> – è dimo
Nel corso del 2007, le strutture di vendita <strong>Coop</strong> hanno consumato,<br />
complessivamente, 842 gwh (cioè gigawatt) energia<br />
elettrica - contro gli 821 dell’anno precedente - pari al consumo<br />
annuale di circa 300mila famiglie italiane e circa 21 milioni<br />
di metri cubi di gas metano. Tuttavia le emissioni di anidride<br />
carbonica nell’atmosfera sono diminuite, da 503mila tonnellate<br />
del 2006 a 423mila del 2007. Questo è accaduto principalmente<br />
perché <strong>Coop</strong> ha iniziato – coerentemente con la campagna<br />
di cui parliamo in queste pagine - l’autoproduzione di<br />
energia da fotovoltaico. a fine 2007 (ma altre sono partite nel<br />
corso del 2008) erano sei le strutture (Super di Ponte a Greve<br />
e di Empoli, iper di rimini, Sede inres di Sesto Fiorentino, magazzini<br />
di vignale riotorto e di Castiglione del lago) sulle<br />
quali eranono applicati pannelli fotovoltaici che complessivamente<br />
hanno prodotto un totale di 565 megawatt, pari a<br />
24.900 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera.<br />
l’altro fronte su cui <strong>Coop</strong> ha deciso di agire è quello relativo<br />
all’efficienza energetica degli edifici e degli impianti, attraverso<br />
il sistema di supervisione e controllo che agisce sull’intero<br />
centro commerciale e gestisce in modo integrato i<br />
sistemi di riscaldamento e condizionamento, le accensioni<br />
strare che si può davvero consumare<br />
di meno a partire anche dai<br />
piccoli gesti”. “sarà una campagna<br />
a favore del risparmio e dell’efficienza<br />
energetica estremamente<br />
capillare - conferma Livio<br />
gallo, Direttore Divisione Infrastrutture<br />
e reti di enel - che con<br />
la distribuzione in 1.200 punti<br />
vendita <strong>Coop</strong> delle lampade a<br />
basso consumo e di un milione di<br />
kit idrici farà risparmiare circa<br />
108 milioni di kilowattora e<br />
65.000 tonnellate di CO2 in meno<br />
immesse nell’atmosfera. La di-<br />
settembre 2008<br />
in primo piano<br />
NegozI <strong>Coop</strong>, rIsparmIare sI può:<br />
80 mila TONNEllaTE di CO2 iN mENO<br />
stribuzione di lampadine e rompigetto<br />
sarà preceduta da un’adeguata<br />
campagna informativa che<br />
utilizzerà soprattutto la radio,<br />
per informare i cittadini di questa<br />
opportunità di risparmio e dei<br />
punti vendita <strong>Coop</strong> coinvolti nell’iniziativa.<br />
ma non basta. Presso<br />
80 ipermercati <strong>Coop</strong> saranno presenti<br />
stand informativi dove sarà<br />
possibile avere anche una brochure<br />
sul risparmio energetico,<br />
con consigli semplici, chiari e che<br />
possono essere messi in pratica<br />
da tutti senza ‘rivoluzionare’ i<br />
dei sistemi di illuminazione, eccetera. inoltre per la produzione<br />
di acqua calda da utilizzare per il riscaldamento sono<br />
state installate caldaie a condensazione.<br />
Tra i dispositivi utilizzati da <strong>Coop</strong> per risparmiare energia, il<br />
recupero del calore derivante dagli impianti di refrigerazione<br />
per la produzione di acqua calda, l’uso di inverter sui ventilatori<br />
che immettono aria dall’esterno, sistemi di telecontrollo<br />
per l’accensione e lo spegnimento automatico delle<br />
luci.<br />
anche il trasporto delle merci incide sulla quantità di emissioni<br />
e sull’inquinamento. la strategia di <strong>Coop</strong> per minimizzare<br />
i costi economici e ambientali del trasporto merci si<br />
basa sulla centralizzazione di trasporti, ovvero sull’utilizzo<br />
di piattaforme logistiche per il rifornimento dei punti vendita<br />
in modo tale da evitare lunghi viaggi delle merci e ottimizzare<br />
il carico dei camion, garantendo viaggi a pieno carico. la<br />
centralizzazione è iniziata nel 2001 con i trasporti verso i supermercati<br />
e ha comportato una riduzione dei flussi di traffico<br />
pari al 40%. Nel 2005/2006 <strong>Coop</strong> ha lavorato anche per<br />
centralizzare i trasporti verso gli ipermercati, raggiungendo<br />
una riduzione dei flussi di traffico pari al 90%.<br />
in famiglia<br />
campagna per l’ambiente<br />
propri stili di vita, ma solo modificando<br />
un po’ le abitudini di consumo”.<br />
Inoltre entro la fine di questo anno<br />
– cioè con un anno di anticipo<br />
sull’obbligo di legge – <strong>Coop</strong> interromperà<br />
la vendita delle vecchie,<br />
“energivore”, lampadine a incandescenza.<br />
La campagna promuoverà<br />
dunque presso le famiglie<br />
comportamenti “virtuosi” e responsabili,<br />
sviluppando un percorso<br />
formativo e informativo e<br />
mettendo in atto quelle buone<br />
pratiche che incidano anche strutcontinua<br />
a pagina >
DAI RESPIRO ALL’AMBIENTE.<br />
RISPARMIA ENERGIA CON ENEL E COOP.<br />
Prendi l’abitudine di rispettare il pianeta. Dall’11 al 24<br />
settembre negli Ipercoop e nei supermercati <strong>Coop</strong>, avrai in<br />
omaggio le lampadine ad alta efficienza e gli economizzatori<br />
idrici Enel. In più riceverai un opuscolo informativo con 10<br />
consigli per risparmiare energia ogni giorno a casa tua. Inizia<br />
da subito a salvare la bolletta e l’ambiente. www.enel.it e<br />
www.e-coop.it<br />
La distribuzione gratuita delle lampadine è operata da Enel Distribuzione Spa ed<br />
Enel Rete Gas Spa nell’ambito degli obblighi di risparmio energetico previsti dai<br />
decreti ministeriali del 20 luglio 2004 e successive modifiche, finanziata grazie a<br />
incentivi statali.<br />
Per ricevere gratuitamente le lampade ad alta efficienza e i<br />
kit idrici, compila il modulo e consegnalo al punto vendita<br />
<strong>Coop</strong> che visiterai.<br />
Il sottoscritto (Cognome e Nome)<br />
Indirizzo<br />
Dichiara di aver ricevuto in omaggio:<br />
Punto Vendita<br />
Data<br />
Firma<br />
n. 1 Lampadina Fluorescente Compatta, secondo<br />
le disposizioni dell’Allegato A della delibera 04/08<br />
dell’AAEG, avente le seguenti caratteristiche (marca<br />
Beghelli, modello compatta integrata, potenza 20 W,<br />
attacco E27, vita nominale 10.000 h)<br />
n. 1 kit idrico avente le seguenti caratteristiche<br />
(marca Amfag modello e composizione: 6<br />
rompigetto areati AFO 2.2 Gpm + 2 erogatori<br />
a basso flusso per docce RBN8; marca Neoperl;<br />
modello e composizione: 6 rompigetto areati perlato<br />
oneycomb classe z + 2 erogatori a basso flusso per<br />
docce PCR SH- EN 9l/min)<br />
INFORMATIVA E CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI AI SENSI DEL D.LGS N. 196/03<br />
I dati personali saranno trattati esclusivamente ai fini dell’esecuzione dell’iniziativa di efficienza<br />
energetica di cui sopra. Titolari del trattamento sono Enel Spa, Enel Distribuzione Spa e Enel Rete<br />
Gas Spa. Si precisa che le cooperative associate a <strong>Coop</strong> Italia non conserveranno i dati personali,<br />
ma li trasferiranno ai titolari stessi.<br />
Responsabile del trattamento dati è il Responsabile Qualità Sicurezza e Ambiente di Enel<br />
Distribuzione Spa - Via Ombrone, 2 - Roma, nei confronti del quale potranno essere esercitati i<br />
diritti disciplinati dall’art.7 del D.Lgs 196/03 a titolo esemplificativo la cancellazione, la rettifica<br />
o l’aggiornamento degli stessi.<br />
Firma<br />
✂<br />
▼<br />
turalmente sui consumi energetici familiari. “Ognuno<br />
di noi - spiega infatti Livio Gallo - può contribuire con<br />
piccoli gesti quotidiani a un miglior equilibrio del nostro<br />
sistema elettrico. Un uso più consapevole dell’energia<br />
è infatti la più importante ‘fonte rinnovabile’<br />
di cui disponiamo. Da sola può ridurre sensibilmente<br />
le emissioni di anidride carbonica in atmosfera, generando<br />
un duplice risultato positivo per i clienti e per la<br />
comunità: la riduzione del consumo dei combustibili<br />
- e, di conseguenza, minori spese e minori emissioni<br />
- e la maggiore indipendenza dell’Italia sotto il profilo<br />
energetico”.<br />
La lampadina ecologica non è l’unico comportamento<br />
d’acquisto che può generare un risparmio energetico.<br />
Per questo <strong>Coop</strong> promuoverà presso i suoi punti<br />
vendita – oltre alle lampade a basso consumo che<br />
rimarranno le uniche sugli scaffali – anche le lampade<br />
con sensore (quelle che è impossibile dimenticare<br />
accese, perché reagiscono alla nostra presenza: si<br />
accendono e si spengono automaticamente, senza<br />
inutili sprechi), le pile ricaricabili con caricatore, gli<br />
elettrodomestici di classe A e A+ (per un approfondimento<br />
su questi temi vedi il servizio alle pagine 30<br />
e 31). Rappresentano un bel risparmio: basti pensare<br />
che consumano 593 kilowattora annui in meno rispetto<br />
a quelli di ultima classe e i consumatori se ne<br />
accorgono, perché le vendite di questi apparecchi<br />
sono in crescita: “Stiamo notando che presso le famiglie<br />
italiane - conferma Gallo - sta aumentando la<br />
consapevolezza di quanto sia importante non spre-<br />
Il tagliando (qui a sinistra) va compilato,<br />
ritagliato e consegnato al punto vendita.<br />
Consente di ritirare gratuitamente<br />
(sino ad esaurimento delle scorte) le lampadine<br />
a risparmio energetico e il kit per il risparmio idrico.<br />
enel, per risparmiare<br />
c’È il contatore “intelligente”<br />
Per sensibilizzare le famiglie sul tema del risparmio energetico,<br />
Enel dispone di un sistema attualmente unico al mondo:<br />
il contatore elettronico, che da subito permette ai clienti<br />
di controllare l’energia consumata sia nel bimestre corrente<br />
che in quello precedente, conoscere la tariffa in atto e sapere,<br />
in ogni momento, l’effettiva potenza assorbita da lampade<br />
ed elettrodomestici. Con il CE il cliente può ottenere<br />
rapidamente l’attivazione o la modifica del contratto, senza<br />
fissare alcun appuntamento per l’intervento di un tecnico<br />
sul posto. Basta una semplice richiesta telefonica al Contact<br />
Center di Enel o al proprio venditore di energia, mentre la<br />
telelettura consente di avere la bolletta calcolata sui soli<br />
consumi registrati nel bimestre, senza dover pagare più acconti<br />
o conguagli: il contatore elettronico permette infatti la<br />
lettura a distanza dei consumi.Tutte operazioni queste che,<br />
grazie appunto alla telettura e telegestione del contatore<br />
elettronico, sono possibili senza più l’invio di personale Enel<br />
sul posto, con meno traffico sulle strade e un risparmio, di<br />
circa 7.500 tonnellate di CO2.
care l’energia, sia perché le fonti<br />
energetiche non sono infinite, sia<br />
per gli effetti che comportamenti<br />
non corretti possono avere sull’ambiente<br />
che ci circonda. senza<br />
contare che risparmiare energia<br />
fa bene anche alle proprie tasche<br />
per gli effetti positivi sulla bolletta.<br />
aggiungo quella che può<br />
essere una curiosità e che può<br />
dare effettivamente la dimensione<br />
di quanto sia importante<br />
che ognuno di noi si sensibilizzi<br />
su questo tema. se tutti i cittadini<br />
europei spegnessero sempre<br />
gli stand by nel giro di una decina<br />
di anni si potrebbe risparmiare<br />
molta più energia di quella consumata<br />
in un anno da tutti gli<br />
abitanti della Danimarca. ma<br />
senza andare troppo lontano,<br />
spegnendo gli stand by degli<br />
elettrodomestici, ogni famiglia<br />
settembre 2008<br />
in primo piano<br />
italiana potrebbe risparmiare oltre<br />
50 euro all’anno, pari all’8%<br />
dei suoi consumi di energia elettrica”.<br />
“La nostra campagna –<br />
sottolinea Loris Ferini – serve<br />
proprio a fornire a ciascuno le conoscenze<br />
per risparmiare, a partire<br />
da casa propria. ma è anche<br />
una questione di coerenza, per<br />
<strong>Coop</strong>, perché come impresa vogliamo<br />
muoverci davvero su ogni<br />
fronte”.<br />
Tanto più che la campagna avrà anche<br />
una seconda fase di svolgimento<br />
a partire da novembre con il coinvolgimento<br />
attivo di un numero<br />
considerevole di famiglie italiane<br />
opportunamente sensibilizzate.<br />
<strong>Coop</strong> lavora su questi temi, anche<br />
su di sè, da anni. Oltre al risparmio<br />
praticato nei punti vendita (come<br />
riferiamo in queste pagine), <strong>Coop</strong><br />
ha sollecitato anche i suoi fornito-<br />
La vignetta di ellekappa<br />
ri a fare la loro parte. “abbiamo<br />
realizzato un manuale – spiega<br />
maurizio Zucchi, direttore qualità<br />
di <strong>Coop</strong> Italia – che aiuterà i fornitori<br />
a raggiungere ulteriori obiettivi<br />
di maggiore efficienza, fornendo<br />
esempi già sperimentati di<br />
azioni concrete e fattibili che possono<br />
essere messe in atto negli<br />
stabilimenti produttivi e continuerà<br />
da un lato la raccolta dei<br />
dati nei prossimi anni e le azioni di<br />
sensibilizzazione sul mondo della<br />
produzione. Le potenzialità di miglioramento<br />
– prosegue Zucchi –<br />
sono consistenti: calcoliamo che<br />
ottenendo una riduzione in un anno<br />
dell’1% delle emissioni dei nostri<br />
fornitori questo equivarrebbe<br />
ad abbassare le luci nei nostri<br />
punti vendita per 7 mesi o 670 famiglie<br />
che rinunciano all’energia<br />
elettrica per 7 anni”. l
10<br />
in primo piano<br />
energie rinnovabili<br />
“L’Italia deve investire subito”<br />
Il mondo rischia di assistere impotente<br />
allo scioglimento dei<br />
ghiacciai del pack. enormi iceberg<br />
andranno alla deriva come<br />
cubetti di ghiaccio in un bicchiere<br />
sempre più caldo. Con quali conseguenze<br />
per il clima del pianeta e i livelli<br />
dei mari? È difficile dirlo, ma le<br />
previsioni sono fosche: lo stato di<br />
salute del nostro malandato pianeta<br />
peggiorerà ancora.<br />
Nonostante ciò, gli 8 grandi del mondo<br />
– anche nell’ultima riunione del<br />
luglio scorso – hanno deciso di prendere<br />
tempo. Di rimandare. Hanno<br />
detto che sì, è necessario ridurre del<br />
50% le emissioni di gas serra – gli inquinanti<br />
responsabili del riscaldamento<br />
globale – ma che lo si farà con<br />
tutta calma entro il 2050. In più l’impegno<br />
suona assai vago, anche perché<br />
il g8 non indica un preciso anno di<br />
riferimento. riduzione del 50% rispetto<br />
a quando? al 1990, come vuole<br />
l’europa? O al 2005, come richiesto<br />
da Canada e giappone? Di questo e<br />
delle scelte che sarebbero necessarie<br />
per risparmiare energia, guadagnare<br />
in efficienza e ridurre così le emissioni<br />
di gas serra, parliamo con gianni<br />
silvestrini, ingegnere chimico, già direttore<br />
generale del servizio inquinamento<br />
e rischi industriali del ministe-<br />
settembre 2008<br />
d i Silv i a Fa b b r i<br />
ro dell’ambiente, ricercatore del Cnr e<br />
oggi, tra le altre cose, anche direttore<br />
scientifico del Kyoto Club, associazione<br />
di oltre 160 fra imprese e amministrazioni<br />
locali che hanno a cuore<br />
lo sviluppo sostenibile.<br />
ingegner Silvestrini, come giudica<br />
le conclusioni del g8 di luglio?<br />
Francamente mi sembra una decisione<br />
alquanto sfumata. La scadenza<br />
del 2050 è tra l’altro un indirizzo non<br />
stringente, che non comporta un impegno<br />
concreto. L’europa tra l’altro<br />
aveva chiesto il 2020. La verità è che<br />
il g8 subisce la posizione di Bush che<br />
non vuole fare i conti con la questione.<br />
ma dall’anno prossimo la posizione<br />
degli stati Uniti cambierà senz’altro:<br />
sia Obama che mc Caine hanno<br />
posizioni assai diverse da Bush sul<br />
clima, e vi sono interessi, anche industriali,<br />
che premono per una sterzata<br />
su questo tema.<br />
e a proposito dell’energia nucleare<br />
scelta con convinzione dal governo<br />
italiano?<br />
Nel g8 non c’è unanimità sulla questione:<br />
la germania sta facendo altre<br />
scelte, ad esempio. e comunque credo<br />
che il nucleare sarà estromesso dal<br />
mercato, più che dalla politica, perché<br />
è un’opzione che costa moltissimo.<br />
Le centrali, se tutto va bene, se non ci<br />
sono intoppi politici, se vi sarà consenso<br />
sociale, saranno pronte diciamo<br />
nel 2019 o 2020. Non prima. ma a<br />
quella data, quale sarà lo scenario che<br />
ci troveremo di fronte? Quale sarà il<br />
costo della produzione dell’energia<br />
attraverso il fotovoltaico? secondo<br />
me è questo, quelle delle energie rinnovabili,<br />
il settore in cui sarà possibile<br />
un vero e proprio salto tecnologico. e<br />
dunque un abbattimento drastico dei<br />
costi di produzione.<br />
Questa è la strada che ha scelto<br />
l’Unione europea, no?<br />
L’Ue ha imposto ai paesi membri<br />
l’obiettivo del 20-20-20 per il 2020.<br />
Ovvero: 20% di risparmio energetico,<br />
20% di quota di energie rinnovabili<br />
sul totale di quelle utilizzate, 20% di<br />
riduzione delle emissioni. Questo<br />
obiettivo è legalmente vincolante, significa<br />
che se qualche paese non lo<br />
raggiunge dovrà pagare delle sanzioni.<br />
Questo vuol dire, per l’europa, avviare<br />
una rivoluzione in campo energetico,<br />
come in parte hanno già fatto<br />
sia col solare e con l’eolico spagna e<br />
germania.<br />
Cosa significherà per l’italia?<br />
Cominciare a favorire le imprese che<br />
producono impianti solari, fotovoltaici,<br />
eolici. significa cominciare a<br />
produrli noi invece di importarli. È
Intervista a gianni<br />
silvestrini, direttore<br />
scientifico del Kyoto<br />
Club: “serve una svolta<br />
tra tutti i grandi paesi,<br />
superando la politica Usa<br />
di Bush. e il nucleare<br />
non è la risposta, anzi:<br />
è fuori mercato”<br />
una grande opportunità per l’industria<br />
italiana, anche perché mi risulta<br />
che le aziende più lungimiranti investiranno<br />
in progetti sul silicio e sul<br />
solare 1 miliardo di euro nell’immediato<br />
futuro. Un esempio di questo<br />
sviluppo è nelle parole del governatore<br />
della California, schwarzenegger,<br />
che ha parlato per il suo stato della<br />
vigilia di un nuovo boom tecnologico,<br />
quello delle energie rinnovabili, dopo i<br />
precedenti riguardanti il settore aerospaziale<br />
e quello informatico.<br />
passiamo dal grande al piccolo. Cosa<br />
è necessario fare a livello individuale?<br />
Diciamo che i consigli sono sempre<br />
quelli, ormai. Il consumatore li conosce.<br />
Lampadine a basso consumo,<br />
frigoriferi di classe a… ormai la risposta<br />
è buona. La vendita degli elettrodomestici<br />
di classe a fino a poco tempo<br />
fa era del 2, massimo 3% sul<br />
totale. Oggi supera abbondantemente<br />
i ¾. Insomma, se il cittadino è informato<br />
la risposta è buona, così come<br />
è stato anche per le detrazioni<br />
fiscali al 55% per impiantistica e interventi<br />
edilizi che consentono risparmi<br />
energetici. Per questo bisogna<br />
andare avanti, con decisione, anche<br />
sul solare termico che sul fotovoltaico,<br />
che si diffonde sempre di più anche<br />
nei condomini, per coprire i bisogni<br />
elettrici comuni. mi risulta che ci<br />
siano almeno 1.000 impianti in più in<br />
conto energia (quelli che consentono<br />
lo scambio sul posto di energia tra<br />
privati e rete elettrica, ndr). Bisogna<br />
dunque continuare a informare, offrendo<br />
al cittadino punti di riferimento<br />
in caso di ristrutturazione della<br />
propria casa, di installazione di pannelli<br />
solari o fotovoltaici. l<br />
11<br />
settembre 2008<br />
in primo piano<br />
un pianeta da difendere<br />
di Mario tozzi<br />
primo ricercatore Cnr - Igag<br />
e conduttore televisivo<br />
Privatizzazioni<br />
senza senso<br />
Sembra fantascienza, ma invece è vero: in un Paese in cui le Asl o le<br />
aziende municipalizzate pagano stipendi fuori dall’ordinario, in cui esistono<br />
i “super manager” di aziende pubbliche, che guadagnano milioni di<br />
euro all’anno, e dove le liquidazioni degli amministratori delegati ammontano<br />
a cifre da capogiro, il vero problema della publica amministrazione<br />
sarebbero i parchi nazionali e le aree protette, “poltronifici” (!) e<br />
carrozzoni di scarsa utilità. Verrebbe da dire, con Totò, “ma fateci il piacere!”,<br />
visto che è poco probabile che chi se la prende con i parchi non conosca<br />
la realtà. Oppure c’è da pensare che costoro hanno la memoria<br />
corta o non conoscano la realtà dei parchi, o, infine, che siano in malafede<br />
e nascondano il tentativo di distruggere la rete di protezione della<br />
natura in Italia. Prendiamo per buona una scarsa conoscenza delle realtà<br />
dei parchi e forniamo gli elementi di riflessione.<br />
I 23 parchi nazionali (e le 21 aree marine protette) hanno poche centinaia<br />
di unità di personale, in tutto, che percepisce stipendi da statale medio<br />
bassi e che lavora molto al di là dei propri compiti, assicurando un mezzo<br />
miracolo: che i parchi continuino a proteggere e conservare natura, nonostante<br />
le decurtazioni degli ultimi anni. I dirigenti guadagnano, al massimo,<br />
3.000 euro al mese e sono a tempo: fino a 5 anni un presidente e da<br />
rinnovare il direttore; 60 euro lordi di diaria per i consiglieri, che, se pensiamo<br />
ai consigli d’amministrazione delle aziende pubbliche, fa francamente<br />
ridere, se non facesse piangere. Con pochi soldi, poche persone e<br />
pochissimi mezzi e strutture i parchi nazionali italiani difendono il 10%<br />
del territorio nazionale dall’assalto della speculazione edilizia, degli incendi,<br />
dalla caccia e pesca di frodo, dalle auto e dai fuorilegge. Un modello<br />
di funzionamento della pubblica amministrazione che dovrebbe essere<br />
additato a esempio e che, invece, viene screditato da chi non conosce la<br />
realtà e vorrebbe addirittura privatizzarli.<br />
Certo che così i parchi non funzionano appieno, ma proprio perché mancano<br />
i fondi, quindi bisognerebbe incrementare le dotazioni e il personale,<br />
senza pensare all’intervento dei privati, che peraltro, in certe forme, già<br />
avviene con soddisfazione reciproca. Immaginate cosa significherebbe la<br />
privatizzazione totale: se, per caso, un parco non dovesse produrre reddito,<br />
allora lo si potrebe chiudere, oppure il concessionario sarebbe autorizzato<br />
a qualsiasi scempio pur di recuperare fondi: aprire alberghi, ristoranti<br />
e seconde case anche nelle aree di pregio. Ma se un territorio è tutelato<br />
è perché ci sono ragioni scientifiche alla base, non per un capriccio: le<br />
trascuriamo perché non producono reddito? E quando tutto dovesse essere<br />
cementificato, di chi sarà il guadagno? Se gli Uffizi domani non dovessero<br />
produrre un reddito, li chiuderemmo o li trasformeremmo in bed &<br />
breakfast, dove si possa fare il brunch davanti ai capolavori? Erano anni<br />
che non si sentiva una proposta così priva di senso: un parco aumenta la<br />
qualità della vita degli uomini e garantisce il godimento alle generazioni<br />
future. E, dove non portasse reddito, pazienza: ogni tanto contano i valori,<br />
non solo i prezzi.
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alla fine il governo è andato<br />
fino in fondo. e la sua<br />
maggioranza l’ha seguito<br />
senza tentennamenti. Il<br />
decreto è stato convertito in legge<br />
con tutti i provvedimenti anticoop<br />
annunciati e scritti: dall’aumento<br />
dell’aliquota fiscale sul Prestito sociale<br />
(che passa dal 12,5 al 20 per<br />
cento), al prelievo una tantum biennale<br />
del 5 per cento sugli utili, all’innalzamento<br />
della quota degli utili<br />
tassabili (dal 30 al 55 per cento). a<br />
conti fatti, <strong>Coop</strong> dovrà pagare una<br />
“bolletta” di una cinquantina di milioni<br />
che graverà necessariamente<br />
sui bilanci delle diverse cooperative.<br />
Un obolo consistente che, al di là<br />
1<br />
in primo piano<br />
un conto<br />
da 50 milioni<br />
Convertito in legge il decreto del governo che modifica le norme fiscali. Colpendo,<br />
di fatto, solo le <strong>Coop</strong> di consumo. il presidente di ancc Soldi: “Così si danneggiano<br />
milioni di cittadini. Siamo diventati grandi per restare competitivi”<br />
delle nude cifre, è anche il segnale<br />
esplicito di un paradossale attacco<br />
contro chi, in questi anni, si è prodigato<br />
più che mai per tutelare il potere<br />
d’acquisto dei soci e consumatori.<br />
Un attacco condotto con<br />
l’intento preciso di indebolire una<br />
realtà che da sempre è vicina alle<br />
famiglie e ai bisogni dei consumatori.<br />
Tanto più che, contrariamente<br />
a quanto annunciato, il governo non<br />
ha sentito neppure il bisogno di<br />
convocare le parti interessate prima<br />
del voto di fiducia.<br />
ma a chi giova tutto questo? «Di<br />
certo non giova ai quasi sette milioni<br />
di soci – risponde aldo soldi,<br />
Presidente dell’associazione Na-<br />
zionale <strong>Coop</strong>erative di <strong>Consumatori</strong><br />
–. Non giova ai milioni e milioni<br />
di nostri clienti e nemmeno ai nostri<br />
fornitori. sicuramente giova a<br />
qualche concorrente». Insomma,<br />
non giova al paese indebolire la<br />
cooperazione di consumo perché<br />
forme plurali di presenza sul mercato<br />
aiutano il mercato stesso ad<br />
essere più pulito, aperto ed efficiente.<br />
«Certo, e lo dimostriamo<br />
facendo bene il nostro mestiere e<br />
facendo cose nuove che nessuno<br />
fa nel nostro paese – aggiunge<br />
soldi –. abbiamo dimostrato l’utilità<br />
sociale di <strong>Coop</strong> mantenendo la<br />
nostra inflazione interna bel al di<br />
sotto di quella Istat. Ci conforta<br />
T r a D e C r e T O D e L g O v e r N O e P a r e r e D e L L ’ U e<br />
CoSa È CaMbiato e CoSa potRebbe CaMbiaRe<br />
il decreto fiscale del governo comprende tre provvedimenti<br />
che riguardano la cooperazione. il primo riguarda<br />
le cooperative a mutualità prevalente che presentano un<br />
prestito sociale superiore ai 50 milioni di euro (e se tale<br />
prestito è superiore al patrimonio netto contabile, inclusi<br />
gli utili di esercizio); ebbene tali cooperative pagheranno<br />
per due anni un 5% dell’utile netto per finanziare<br />
il fondo di solidarietà per i cittadini meno abbienti. il secondo<br />
punto riguarda il fatto che la tassazione sugli interessi<br />
del prestito sociale passa dall’attuale 12,50% al<br />
20%. Terzo punto la variazione della quota di utili netti<br />
annui che risultano detassati. Prima di questo decreto,<br />
per le cooperative a mutualità prevalente tale quota era<br />
del 70%, ora scende al 45%, ovvero si pagano le tasse sul<br />
55% degli utili.<br />
settembre 2008<br />
d i a l d O b a S S O Ni<br />
il commissario europeo alla concorrenza, la danese Kroes,<br />
nel suo documento, pretende di distinguere le cooperative<br />
in base alla dimensione e non in base a ciò che realmente<br />
fanno. Secondo questa impostazione, se le cooperative non<br />
rientrano nella categoria delle piccole e medie imprese (cioè<br />
con meno di 250 dipendenti e meno di 50 milioni di fatturato<br />
annuo) non hanno diritto ad alcun vantaggio. inoltre le cooperative,<br />
sempre secondo la Kroes, dovrebbero svolgere la<br />
propria attività esclusivamente a favore dei soci. Qui è bene<br />
ricordare che la normativa italiana (introdotta nel 2003 dal<br />
precedente governo berlusconi) opera una distinzione tra<br />
cooperative a mutualità prevalente (cioè che operano per<br />
oltre il 50% con i propri soci) e non. Solo quelle a mutualità<br />
prevalente – tra cui rientrano tutte le <strong>Coop</strong> di consumo –<br />
hanno diritto a un diverso trattamento fiscale.
molto vedere che la fiducia degli<br />
italiani nei confronti di <strong>Coop</strong> non è<br />
per niente diminuita. vuol dire che<br />
ci sono radici robuste e che il nostro<br />
agire è apprezzato e ritenuto<br />
importante da parte di molti milioni<br />
di persone. vuol dire che c’è una<br />
utilità reale di <strong>Coop</strong>».<br />
Invece la manovra del governo è<br />
chiaramente mirata contro le<br />
grandi cooperative di consumatori.<br />
«a chi ci chiede se si può essere<br />
grandi imprese e mantenere saldi e<br />
forti i principi cooperativi, noi rispondiamo<br />
che, nel nostro settore,<br />
o si è grandi o non si è – ribatte<br />
soldi –. Poi bisogna anche dire che<br />
il concetto di grandezza è molto<br />
relativo dato che la prima cooperativa<br />
in Italia è la 132ª cooperativa<br />
nel mondo. Però in questo settore<br />
non si può che essere grandi, altrimenti<br />
è impossibile competere con<br />
i giganti della distribuzione europea<br />
e mondiale».<br />
Cosa che la commissaria europea<br />
alla concorrenza Kroes rimprovera<br />
a <strong>Coop</strong> come se competere con i<br />
grandi fosse un peccato. e proprio<br />
sulla questione posta dall’Unione<br />
europea rimane da capire quale sia<br />
1<br />
settembre 2008<br />
in primo piano<br />
la posizione del governo che è chiamato<br />
a rispondere. «Noi siamo orgogliosi<br />
di essere diventati grandi<br />
– continua soldi - perché dove le<br />
cooperative sono forti competono,<br />
hanno un peso e possono meglio<br />
tutelare i consumatori, e quindi<br />
adempiere ai compiti per cui sono<br />
nate. Purtroppo, invece di valorizzare<br />
questa nostra esperienza, i<br />
provvedimenti governativi mirano<br />
evidentemente a indebolirla».<br />
sul regime fiscale delle cooperative<br />
è stata diffusa ad arte l’opinione<br />
che sia un insieme di privilegi. In<br />
realtà l’ordinamento tributario italiano<br />
prevede una parziale detassazione<br />
degli utili delle società<br />
cooperative a mutualità prevalente<br />
– cioè quelle cooperative che<br />
svolgono la maggior parte della loro<br />
attività con i soci – in ragione<br />
della loro destinazione a riserva indivisibile,<br />
per cui, a differenza delle<br />
società di capitali dove gli utili sono<br />
disponibili, nelle cooperative,<br />
nessuno può disporne liberamente.<br />
Chi dice che questo diverso regime<br />
di tassazione è un privilegio<br />
fa finta di non vedere gli svantaggi<br />
che le società cooperative hanno<br />
dopo la modifica delle norme<br />
italiane resta ora aperto<br />
il tema del confronto<br />
con l’Unione europea dopo<br />
il parere della commissaria<br />
alla concorrenza kroes.<br />
Quale sarà la posizione<br />
del governo?<br />
rispetto alle società di capitali.<br />
Per questo, modulando in modo<br />
differente il regime fiscale dei due<br />
modelli di società, il legislatore ha<br />
voluto assicurare un’adeguata fonte<br />
di entrate per lo sviluppo delle<br />
cooperative, finanziata dagli stessi<br />
soggetti che già fanno parte della<br />
cooperazione. Infatti, gli utili destinati<br />
a riserva legale di una cooperativa<br />
(obbligatoria almeno per il<br />
30%), sono molto diversi dalla riserva<br />
legale di una società per<br />
azioni: la prima è caratterizzata<br />
dalla indivisibilità permanente delle<br />
somme accumulate, che non<br />
possono essere distribuite tra i soci<br />
durante la vita della società e<br />
neppure al momento del suo scioglimento.<br />
Per la società di capitali<br />
invece l’indivisibilità della riserva<br />
legale è solo temporanea, ed è destinata<br />
a cessare con lo scioglimento<br />
della società. In pratica, gli<br />
utili che confluiscono nella riserva<br />
obbligatoria sono definitivamente<br />
irrecuperabili per il socio cooperatore,<br />
mentre nella società di capitali<br />
sono divisibili, cioè concorrono<br />
al calcolo del valore della partecipazione<br />
del socio e quindi alla<br />
eventuale successiva liquidazione<br />
della sua quota di partecipazione<br />
nella società.<br />
Come si fa, dunque a parlare di privilegi<br />
o di aiuti di stato? Di diritti si<br />
tratta, non di privilegi.<br />
Quanto al prelievo fiscale sul prestito<br />
dei soci che è stato portato dal<br />
continua a pagina 17 >
12,5 al 20 per cento, questo provvedimento<br />
va a colpire la principale, se<br />
non addirittura l’unica, fonte di finanziamento<br />
delle cooperative.<br />
«D’altra parte la natura assolutamente<br />
differente tra il prestito soci<br />
e il deposito in conto corrente è evidente<br />
– dice il professor victor Ukmar,<br />
docente di scienze della finanza<br />
all’Università di genova –. mentre<br />
il prestito soci è un’attività svolta<br />
dai soci in favore della propria cooperativa<br />
per ottenere i vantaggi di<br />
una migliore offerta di beni e servizi,<br />
il deposito del conto corrente è<br />
un’operazione fatta dal correntista<br />
nell’interesse personale, che è quello<br />
di ottenere la migliore remunerazione<br />
del proprio capitale».<br />
Tutti questi provvedimenti si basano<br />
sull’idea che più una cooperativa<br />
è grande meno è cooperativa.<br />
ma quale fondamento può avere<br />
una simile impostazione? «Nessun<br />
fondamento – dice il professor<br />
stefano Zamagni docente di economia<br />
politica all’Università di Bologna<br />
–. La realtà ci mostra cooperative<br />
di piccole dimensioni che<br />
male interpretano la loro identità,<br />
e cooperative di grandi dimensioni<br />
che invece realizzano appieno la loro<br />
missione. È comunque sul piano<br />
teorico che quell’argomento non<br />
regge. se la cooperativa ha motivo<br />
di esistere, per le ragioni già dette,<br />
allora non ha senso sostenere che<br />
tali ragioni vengono meno non appena<br />
si supera una certa soglia dimensionale».<br />
Insomma, più che guardare alle dimensioni,<br />
bisognerebbe cogliere<br />
qualità dell’essere cooperativa, vedere<br />
quello che si è e quello che si<br />
fa per riempire di sostanza economica<br />
e di valore sociale i principi<br />
cooperativi. «Non ci sono due <strong>Coop</strong>,<br />
l’anima bella e l’anima affarista –<br />
conclude soldi –. La <strong>Coop</strong> è una sola.<br />
L’attività sociale integra l’attività<br />
commerciale e quest’ultima<br />
risente fortemente delle scelte sociali<br />
e valoriali che <strong>Coop</strong> fa. La forza<br />
della cooperazione italiana è<br />
proprio in questa capacità di tenere<br />
costantemente fuse e integrate<br />
quelle che noi potremmo definire<br />
due anime ma che in realtà sono<br />
una cosa sola, l’anima cooperativa.<br />
Questa è la <strong>Coop</strong>». l<br />
1<br />
settembre 2008<br />
alfabeto alimentare<br />
di eugenio del toma<br />
presidente onorario dell’associazione<br />
italiana di dietetica e nutrizione clinica<br />
Movimento<br />
È più importante della dieta<br />
Non vorrei che le inevitabili conversazioni estive sul tema delle<br />
diete, con i vicini di ombrellone o con i compagni di estenuanti<br />
partite a carte, abbiano finito per confondere le idee anche ai<br />
salutisti più attenti! Tutti parlano di diete e le propongono con<br />
un’autorevolezza che raramente si basa sull’evidenza dei dati scientifici<br />
esistenti in letteratura. Sarebbe ora che i mass media cancellassero la<br />
parola “dieta” dal loro vocabolario, perché il termine anche se fa “audience”<br />
è logoro e improprio perché la riduzione calorica è solo un aspetto<br />
della revisione dello “stile di vita”.<br />
Voglio sperare, invece, che le vacanze estive abbiano convinto almeno<br />
una parte del folto popolo dei “sovrappeso” sul fatto che il recupero di<br />
una mezz’ora o più di movimento fisico giornaliero (dalle passeggiate a<br />
passo svelto al ballo impegnato) può aiutare a perdere il grasso superfluo<br />
meglio di certe diete squilibrate e alla lunga insostenibili. Proprio la<br />
mia esperienza di medico e di sportivo mi ha insegnato e confermato<br />
che è l’eccessiva sedentarietà, ancor prima delle cattive abitudini alimentari,<br />
a provocare l’aumento di peso che dilaga fra gli adulti ma anche<br />
fra i ragazzi. Ed è tempo, ormai, che i genitori e gli stessi pediatri<br />
riflettano su questo fatto prima di incolpare soltanto le merendine o<br />
delle improbabili disfunzioni ormonali di responsabilità che vanno ricollegate<br />
anche alle troppe ore trascorse fra banchi di scuola, playstation<br />
e mezzi di trasporto, senza più tempo per una passeggiata o per dei<br />
giochi sportivi.<br />
Nessun dubbio, purtroppo, che sulla tendenza ad ingrassare gravino dei<br />
fattori genetici, tuttavia lo stile di vita resta il cofattore indispensabile per<br />
l’instaurarsi del sovrappeso e poi dell’obesità.<br />
E’ necessario, quindi, che un più alto numero di giovani e di adulti (ma<br />
anche gli anziani più intraprendenti stanno scoprendo il mondo del fitness!)<br />
si dedichi al raggiungimento del benessere psico-fisico non soltanto<br />
con un’alimentazione corretta ma anche tramite un’attività fisica regolare,<br />
in ambienti attrezzati e magari con l’aiuto di personal trainer per<br />
razionalizzare quel movimento quotidiano di cui l’uomo non può fare a<br />
meno, per eredità ancestrale.<br />
Il ricorso ai Circoli sportivi e alle palestre, punto d’incontro tra frequentatori<br />
diversamente motivati (non solo finalità estetico-salutiste ma anche<br />
vere “prescrizioni mediche”), è una sorta di riscoperta delle terme del<br />
benessere degli antenati romani.<br />
Proprio per la documentata utilità del camminare mezz’ora al giorno voglio<br />
segnalare che l’industria del fitness ha perfezionato dei tapis roulant,<br />
estremamente semplici, di ingombro e di prezzo ridotti. Anche coloro che<br />
sono più impegnati nel lavoro e nella vita non avranno scusanti perché<br />
basterà un televisore, posto di fronte al tapis roulant, per aggiornarsi tutti<br />
i giorni sui fatti del mondo camminando di buon passo. La salute merita<br />
qualche attenzione e non soltanto le restrizioni dietetiche.
in primo piano<br />
ma a cosa mi serve la<br />
scuola?<br />
d i Silv i a Fa b b r i<br />
18<br />
settembre 2008<br />
Un’indagine Censis rivela che i giovani<br />
ritengono che proseguire l’istruzione sia<br />
una sorta di parcheggio in cui sostare<br />
in attesa della vita vera. Ne parlano<br />
il pedagogista Luigi guerra<br />
e lo scrittore andrea Bajani<br />
La scuola come perdita di tempo, come parcheggio<br />
in attesa di qualcosa di meglio. gli<br />
insegnanti come marziani, che si esprimono<br />
con un linguaggio antico, incomprensibile;<br />
professionalmente dei falliti.<br />
secondo una indagine del Censis del giugno 2008,<br />
oltre un quarto dei ragazzi di età compresa tra 14 e<br />
19 anni pensano che non serva un titolo di studio<br />
per trovare lavoro, mentre oltre il 55% è convinto<br />
che i giovani che si iscrivono all’università lo facciano<br />
“per pura inerzia, e per la difficoltà – si legge nella<br />
ricerca – di praticare alternative adeguate”.<br />
abbiamo voluto confrontare i risultati di questa indagine<br />
con il vissuto dei ragazzi (vedi l’articolo qui a<br />
fianco curato da un giornalista della rivista studentesca<br />
Blogmag) e con i pareri di due “esperti” di<br />
scuola: Luigi guerra, preside della Facoltà di scienze<br />
della formazione di Bologna, e andrea Bajani, scrittore<br />
che ha passato molto del suo tempo, nei mesi<br />
scorsi, coi ragazzi delle superiori: ha partecipato come<br />
“infiltrato” alle gite scolastiche, ha trascorso le<br />
sue giornate nelle classi d’Italia e, infine, ha fatto le<br />
ore piccole chattando con adolescenti insonni, carpendo<br />
le loro confidenze, decifrando i loro desideri.<br />
Da questo caldissimo materiale ha tratto il libro<br />
“Domani niente scuola” in uscita proprio questo<br />
mese per einaudi. “Ho voluto passare a scuola un<br />
intero anno scolastico, anche per evitare, di applica-<br />
continua a pagina 20 >
i gioVani e lo StUdio<br />
Pensi che i giovani si iscrivono all’università<br />
solo perché non hanno alternative?<br />
Sì 55,3%<br />
1<br />
in primo piano<br />
Insoddisfatti, disorientati e...<br />
La voce degli studenti sulla qualità della scuola e sui rapporti con i professori<br />
Marco Cantelli<br />
giornalista di blOGmag<br />
No 44,7%<br />
Ti capita di chiederti che senso ha stare a scuola?<br />
Sì 79,9% No 20,1%<br />
Campione: giovani di età tra i 1 e i 1 anni<br />
Fonte: indagine Censis<br />
La scuola italiana è sempre più in declino. Non bastavano<br />
le ormai decennali proteste contro ogni<br />
tipo di riforma proposta e messa in atto dal governo<br />
di turno (per ultima la scottante questione dei debiti<br />
formativi e dei relativi corsi di recupero estivi); ad allarmare<br />
sono ora statistiche sempre più preoccupanti sulla fiducia<br />
dei ragazzi (e della popolazione più in generale) verso<br />
il mondo della scuola e dati non proprio confortanti sulle<br />
prestazioni degli studenti durante l’ultimo anno scolastico.<br />
Il 45,7% degli allievi delle scuole secondarie di secondo grado<br />
(più banalmente dette scuole medie superiori) ha rimediato<br />
un debito in matematica. “Un’autentica emergenza<br />
didattica”, sono state le parole del ministro dell’Istruzione<br />
Maria Stella Gelmini per descrivere questa grave situazione<br />
che non riesce a passare in secondo piano nonostante il 10%<br />
di promozioni in più rispetto all’anno passato e lo 0,9% di<br />
lodi tra i diplomati del 2008.<br />
Il ministro, però, non dovrà fare i conti soltanto con gli<br />
scarsi risultati degli studenti italiani ma anche con una generale<br />
sfiducia verso il mondo della scuola. La Gelmini è il<br />
ministro che, dai dati del sondaggio Ipr Marketing per Repubblica.it,<br />
riscuote meno fiducia da parte della popolazione,<br />
con un misero 35% registrato ai primi di luglio.<br />
E non è tutto: una ricerca del Censis effettuata, alla fine di<br />
giugno 2008, su un giovane campione della popolazione<br />
settembre 2008<br />
UNa rIvIsTa FaTTa DagLI sTUDeNTI<br />
eCCo CoS’È blogMag<br />
l’articolo che trovate qui sotto, e che propone il punto di vista<br />
dei ragazzi e degli studenti sulla scuola italiana, è scritto<br />
da un giovane giornalista di blOGmag. blOGmag è la prima<br />
rivista studentesca italiana in termini di diffusione, numero<br />
di lettori e partecipazione. Nasce nel 2005 e ad oggi diffonde<br />
in tutta italia (con numerose edizioni locali) oltre 500mila<br />
copie. Conta più di 3000 studenti-giornalisti e la sua diffusione<br />
è autorizzata all’interno delle scuole superiori. la rivista<br />
è il principale osservatorio di abitudini e tendenze degli<br />
studenti italiani. Per saperne di più www.blogmag.it.<br />
italiana (tra i 14 e i 19 anni d’età) dimostra che la funzione<br />
sociale della scuola si trova a fare i conti con un vero e proprio<br />
momento di declino. I ragazzi, da quanto emerge da<br />
quest’indagine, sembrano sempre più convinti del fatto<br />
“che studiare di più e più a lungo non paga, perché altri<br />
sono i percorsi di costruzione del proprio status e benessere<br />
sociale”. Inoltre, più di un quarto di loro pensa che non serva<br />
un titolo di studio per trovare un lavoro. Ma, nella realtà,<br />
le opinioni dei ragazzi non sono così decise, come d’altronde<br />
è normale possa essere per degli adolescenti.<br />
In particolar modo, è opinione comune (la pensa così più del<br />
55% degli intervistati dal Censis) che i giovani si iscrivono all’Università<br />
solo perché non hanno alternative nel mondo del<br />
lavoro. Federico, un neomaggiorenne del Liceo Copernico di<br />
Bologna, è spaventato dalle limitate conoscenze pratiche fornitegli<br />
dal suo indirizzo: “Frequentando l’indirizzo matematico-informatico,<br />
posso dire che esso prepara gli studenti in<br />
modo completo nelle materie scientifiche… Ma le conoscenze,<br />
anche se avanzate, sono soprattutto teoriche e delimitate a<br />
un particolare settore, quello scientifico. Anche se il liceo fornisce<br />
le basi fondamentali per lo studio universitario, crea<br />
pochi spazi per l’ingresso nel mondo del lavoro; e dopo l’università<br />
è comunque difficile trovare lavoro. Non penso però<br />
che ci sia qualcosa di più utile rispetto alla scuola. Per agevolare<br />
il futuro lavorativo di ogni studente sarebbe meglio riformare<br />
il modo d’insegnare: meno studio teorico e più studio<br />
pratico, come nel resto d’Europa”.<br />
Più convinti sono invece tutti i ragazzi che hanno scelto un<br />
continua a pagina 21 >
20<br />
in primo piano<br />
re alla scuola etichette calate dall’alto”.<br />
L’indagine tratteggia la scarsa considerazione che<br />
gli studenti hanno della scuola. “Il messaggio che<br />
giunge oggi ai ragazzi – spiega Luigi guerra, preside<br />
della facoltà di scienze della formazione di Bologna<br />
– è che il benessere è conseguente a una rapida<br />
affermazione personale. e soprattutto che il benessere<br />
è esclusivamente di tipo economico, derivante<br />
da rendite di posizione familiari o al massimo<br />
- quando possibile - da inserimenti rapidi nel mondo<br />
del lavoro, quando non da comportamenti al limite<br />
della legalità. Per questo gli studenti delle<br />
superiori subordinano la scuola al mercato del lavoro<br />
mentre la scuola viene stressata perché si rapporti<br />
al mondo produttivo”. Insomma, dice in sostanza<br />
la ricerca del Censis, dal momento che la<br />
scuola non serve a trovare un lavoro soddisfacente,<br />
allora la scuola è inutile. “Uno dei motivi per cui<br />
la scuola italiana è diventata così poco autorevole<br />
– conferma lo scrittore andrea Bajani – è perché<br />
non si attribuisce alla cultura più nessun valore in<br />
sé. si chiede alla scuola di essere propedeutica al<br />
lavoro. I ragazzi si chiedono: farò il medico, perché<br />
devo studiare la storia antica? Oppure: se voglio<br />
fare ingegneria, che mi frega del latino?”. Insomma,<br />
i ragazzi rimproverano alla scuola di non preparare<br />
al lavoro. vorrebbero “più pratica e meno<br />
teoria”, come si legge nel servizio qui a fianco. “Ciò<br />
che si chiede alla scuola – sottolinea ancora il preside<br />
guerra – è l’inserimento lavorativo e non la<br />
costruzione della personalità. Insomma, valgono di<br />
più i contenuti formativi che quelli educativi”.<br />
ma non sarà anche colpa degli insegnanti? I ragazzi<br />
si lamentano della scarsa “sensibilità” per i loro<br />
problemi da parte di chi sta in cattedra e della poca<br />
passione per un mestiere in cui dovrebbe essere<br />
necessaria. secondo l’indagine Censis “gli inse-<br />
settembre 2008<br />
gnanti sono percepiti come pieni di buona volontà,<br />
ma dai linguaggi lontani, poco comprensibili”. “Poveri<br />
prof – commenta Bajani – i genitori passano il<br />
tempo a delegittimarli e li giudicano troppo sfigati<br />
per qualcosa di più dell’insegnante, che infatti è<br />
anche una delle professioni meno pagate del nostro<br />
paese. Il fatto è che ormai i genitori sono acculturati<br />
quanto gli insegnanti e dunque ritengono<br />
di essere più bravi di loro, persino di conoscere meglio<br />
le loro materie. I genitori dipingono i professori<br />
come persone disagiate, quasi che gli allievi fossero<br />
i loro insegnanti di sostegno. ma non è così:<br />
personalmente ho incontrato insegnanti con fortissime<br />
personalità; e del resto ce ne vuole, di personalità<br />
e di carisma, per riuscire a svolgere la propria<br />
funzione di insegnante in una situazione del<br />
genere”.<br />
Un’indagine dei ricercatori di Bankitalia e del ministero<br />
dell’istruzione del luglio scorso rileva che le<br />
entrate e le uscite di docenti dal sistema scolastico,<br />
così come il turnover dei professori con cattedra,<br />
causano una “mancanza di continuità didattica”.<br />
In generale, più di un quinto dei docenti cambia<br />
scuola da un anno all’altro. Nell’indagine emerge<br />
poi che gli insegnanti in Italia sono in media più<br />
vecchi del resto degli occupati e sono in prevalenza<br />
donne. “sì – conferma il professor guerra – assistiamo<br />
ormai a una vera e propria ‘femminilizzazione’<br />
dell’insegnamento. Nel senso – spiega – che<br />
il gran numero di donne avviate all’insegnamento<br />
hanno fatto sì che diventasse un secondo lavoro,<br />
un’occupazione adatta ad occuparsi in primo luogo<br />
della famiglia. Quindi poco professionalizzata e soprattutto<br />
poco pagata. gli stipendi degli insegnanti<br />
italiani sono i più bassi d’europa. ma resto convinto<br />
che non sia tanto l’autorevolezza del singolo<br />
insegnante a essere minata oggi, quanto proprio<br />
continua a pagina 23 >
percorso linguistico, forse spinti dalle speranze fornite dai<br />
lati positivi della globalizzazione. Marialuisa, 16 anni del<br />
Liceo Linguistico Imbriani di Avellino: “Il mio percorso scolastico<br />
mi fornirà le basi fondamentali per il mio futuro.<br />
Sfruttando le mie future capacità linguistiche riuscirò a comunicare<br />
con persone di diversi contesti culturali e sociali;<br />
potrò inoltre realizzare il mio sogno di lasciare la piccola<br />
città che mi ha visto crescere e allargare i miei orizzonti,<br />
viaggiando in paesi lontani come hostess o, magari, come<br />
giornalista o scrittrice!”. Maria Teresa, 16 anni, del Caro<br />
di Napoli, è sulla stessa lunghezza d’onda: “La conoscenza<br />
delle lingue moltiplica le opportunità di lavoro che potrò<br />
avere in futuro”.<br />
Tornando all’indagine, emerge inoltre la lontananza degli<br />
insegnanti dal mondo degli studenti. Se qualcuno dà la colpa<br />
all’elevata età media del corpo docente rispetto alle medie<br />
europee (quasi il 53% dei professori ha più di cinquant’anni),<br />
Amira, studentessa diciassettenne del Liceo<br />
Catullo di Monterotondo (Roma), fornisce un’altra interessante<br />
spiegazione: “Non amo avere con i miei insegnanti un<br />
rapporto troppo confidenziale, motivo per cui con i miei<br />
professori ci scherzo nei momenti opportuni e durante la<br />
lezione sono piuttosto seria e attenta. Spesso però noto siano<br />
un po’ insensibili con i problemi con cui spesso si scontrano<br />
gli studenti. Penso in generale che la classe insegnante sia<br />
fin troppo presa da se stessa e dai propri problemi per poter<br />
avere un buon rapporto con lo studente”. È d’accordo anche<br />
Dario, 17 anni del Vannucci di Pistoia: “Per fare il professore<br />
ci vuole passione, non tutti ce l’hanno e con lo stipendio<br />
da fame che ricevono non sono affatto incentivati a migliorare<br />
le proprie prestazioni”. Marco Mazzoni, che nel<br />
2005 ha fondato BLOGmag e che è da anni, per una serie di<br />
progetti, a diretto contatto col mondo degli studenti, sottoli-<br />
21<br />
settembre 2008<br />
in primo piano<br />
nea anch’egli le talvolta scarse prestazioni dei professori<br />
italiani: “Noto che ci sono professori che non riescono a trasferire<br />
emozioni ai ragazzi. Se deve essere tutta una questione<br />
nozionistica allora non si va da nessuna parte. Nella mia<br />
esperienza, gli insegnanti di maggiore successo sono quelli<br />
che ci credono davvero nonostante tutto, e che amano il loro<br />
mestiere a tal punto da trasferire questo sentimento ai propri<br />
studenti”.<br />
Ma, se dalla ricerca emerge che l’80% degli studenti italiani<br />
talvolta si chiede che senso abbia stare a scuola, ci è sembrato<br />
corretto porre ai ragazzi che abbiamo intervistato un po’<br />
in tutta la Penisola la fatidica domanda: siete soddisfatti<br />
della vostra vita scolastica?<br />
Lorenzo, 17 anni dell’ITC Tanari di Bologna: “Dire di essere<br />
soddisfatti della scuola è un po’ dura, ma devo dire che la<br />
mia vita scolastica non è poi così male, dato che la mia<br />
scuola offre molte opportunità: progetti, scambi culturali,<br />
gite…”. Eleonora, diciassettenne genovese iscritta al liceo<br />
Colombo si ritiene anch’essa soddisfatta perché “nonostante<br />
sia una scuola impegnativa, oltre allo studio ci sono anche<br />
laboratori teatrali e comitati”. Due brevi opinioni in buona<br />
parte positive che, sommate a ciò che abbiamo riportato sopra,<br />
dimostrano che le scuole superiori italiane non sono<br />
frequentate da studenti eccessivamente insoddisfatti…<br />
Dalle interviste emerge comunque un senso di smarrimento<br />
dovuto alla poca organizzazione di orari e interrogazioni e<br />
all’utilizzo dei laboratori (laddove ci sono, spesso vengono<br />
sfruttati al minimo delle loro potenzialità o addirittura lasciati<br />
inutilizzati). L’opinione di alcuni ragazzi è poi negativa<br />
sulla scarsa possibilità di scelta a livello d’indirizzo degli<br />
studi: in molti vorrebbero, ad esempio, la musica inserita<br />
nelle materie di studio anche alle superiori come avviene in<br />
moltissimi altri paesi europei. l
quella della scuola nel suo complesso.<br />
I genitori hanno le loro<br />
responsabilità: hanno fatto dei<br />
loro figli un investimento da difendere,<br />
un investimento che a<br />
scuola deve essere necessariamente<br />
riconosciuto. Ovvero: il<br />
ragazzo non deve essere messo<br />
in discussione”. Una forma di individualismo<br />
spinto – commenta<br />
ancora il preside Guerra – che ha<br />
cancellato l’idea di scuola come<br />
di un luogo dove crescere, dove<br />
imparare a vivere insieme agli<br />
altri.<br />
La perdita di autorevolezza della<br />
scuola – il suo essere divenuta<br />
uno strano mondo in cui parcheggiare<br />
temporaneamente il<br />
cervello senza neppure darsi da<br />
fare più di tanto – si deve anche<br />
al fatto, secondo Bajani, che il<br />
mondo in cui vivono oggi gli studenti<br />
delle scuole superiori è totalmente<br />
estetizzato, “mentre<br />
la scuola è inchiodata, esteticamente,<br />
a 50 anni fa”. Lo scrittore<br />
torinese non ne fa tanto una<br />
questione di età: “Gli insegnanti<br />
delle superiori hanno più o meno<br />
la stessa età dei genitori degli<br />
studenti. Il vero fossato è, oltre<br />
che estetico, tecnologico. Gli insegnanti<br />
faticano a stare dietro<br />
alle novità in questo campo,<br />
mentre invece i ragazzi, quasi<br />
tutti, sono dei mostri”.<br />
Intanto però i giovani tra i 14 e i<br />
19 anni – ritratti di volta in volta<br />
come bulli, fannulloni, sballati o,<br />
quando va bene, ignoranti – sono,<br />
nella realtà, sempre più fragili.<br />
Tra genitori deresponsabilizzanti<br />
e iperprotettivi da una<br />
parte e insegnanti incapaci di<br />
rappresentare un punto di riferimento<br />
credibile dall’altra, gli<br />
adolescenti non sanno più a che<br />
santo votarsi, né trovano più chi<br />
li ascolta. “Sono alla ricerca disperata<br />
di dialogo con le persone<br />
adulte. Quando andavo in gita<br />
con loro – racconta Bajani – non<br />
me li scollavo di dosso che alle 4<br />
del mattino, a forza di chiacchiere.<br />
E mi chiedevano: Andrea, ma<br />
perché te ne frega così tanto di<br />
noi?”. l<br />
23<br />
settembre 2008<br />
in primo piano<br />
di Massimo Montanari<br />
docente di Storia medievale e di Storia<br />
dell’alimentazione, Università di Bologna<br />
Bianco o rosso?<br />
Sera d’estate, in una trattoria sulla costa adriatica. Menu di<br />
pesce. Come piatti di pasta possiamo scegliere fra tagliolini,<br />
strozzapreti, gnocchi, ravioli. Per il condimento, solo<br />
due opzioni: sugo bianco o sugo rosso. Alternativa secca.<br />
Nulla di strano, eppure mai come quella sera, di fronte alla necessità<br />
di scegliere tra il bianco e il rosso, ho percepito con chiarezza<br />
che il pomodoro è una di quelle cose che dividono il mondo<br />
in due. Un po’ come il cioccolato: anni fa, in un ristorante, al<br />
momento del dessert ci chiesero se desideravamo un dolce con o<br />
senza cioccolato, e anche quella volta mi venne da fare lo stesso<br />
pensiero.<br />
Ognuno ha i suoi gusti e tutti i gusti sono rispettabili. Ma ci sono<br />
frontiere importanti, gusti sui quali costruiamo le nostre scelte.<br />
Gusti ‘di fondo’ che spesso non riguardano l’ingrediente principale<br />
di un piatto, ma quelli apparentemente secondari: il soffritto<br />
lo preferiamo con l’aglio o con la cipolla? Sono proprio questi<br />
ingredienti (i profumi, gli aromi) a dare il ‘tono’ a una ricetta, a<br />
garantirne l’identità, la personalità.<br />
La salsa di pomodoro è entrata nella nostra cucina in età molto<br />
recente: le sue prime memorie non risalgono oltre la fine del diciassettesimo<br />
secolo. Erano già passati due secoli da quando la<br />
rossa solanacea era arrivata in Europa dall’America. L’uso di ricavarne<br />
una salsa, già praticato oltre Oceano, si affermò dapprima<br />
in Spagna, tant’è che in Italia per qualche tempo essa fu<br />
chiamata “salsa spagnola” (con questo nome compare nel ricettario<br />
di Antonio Latini, pubblicato a Napoli nel 1692). La salsa al<br />
pomodoro a poco a poco trovò un suo spazio tra le molteplici<br />
salse che fin dal Medioevo caratterizzavano la nostra cucina,<br />
inevitabile accompagnamento di carni e pesci. Poi, agli inizi dell’Ottocento,<br />
il pomodoro incontrò la pasta e ne cambiò il colore.<br />
Molte salse erano denominate dal colore che l’insieme degli ingredienti<br />
conferiva loro: verde, bianca, gialla, “camelina” (famosissima<br />
nel Medioevo, di un color marroncino dato dalla cannella<br />
su fondo bianco). Fra le tante salse – a cui i libri di cucina<br />
dedicavano speciali attenzioni e appositi capitoli – ne mancava<br />
una rossa. Il pomodoro la rese finalmente possibile, ‘sdoganando’,<br />
per così dire, e inserendo a pieno titolo nel campo gastronomico<br />
questo colore, che fino ad allora si era collegato piuttosto a<br />
immagini di sangue e di violenza (che ritroviamo magari in certi<br />
film, dove il pomodoro simula ancora il sangue).<br />
La pasta in particolare, che per secoli era stata rigorosamente<br />
bianca, condita con solo burro e formaggio (con tutt’al più un<br />
pizzico di spezie), virò decisamente verso il rosso. Gli altri colori<br />
– il giallo e il verde soprattutto – rimasero ottimi comprimari. Ma<br />
la scelta di fondo diventò quella fra il bianco e il rosso.
e la tribù Linear.<br />
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Iniziativa valida solo per i Soci delle <strong>Coop</strong>erative che hanno aderito.
mela al giorno<br />
allontana i tumori di<br />
torno. meglio ancora<br />
“Una<br />
se due o tre mele,<br />
lavate e mangiate con tutta la buccia.<br />
Il fatto che siano biologiche o a<br />
lotta integrata è un valore aggiunto;<br />
noi, comunque, valutiamo che i fattori<br />
protettivi contenuti in una mela<br />
siano superiori ai danni eventuali derivati<br />
da pesticidi”. secondo il dottor<br />
enrico montanari, pur senza indulgere<br />
in vuoti trionfalismi, l’antico frutto<br />
del peccato potrebbe assurgere,<br />
come gli agrumi, ad emblema della<br />
prevenzione dei tumori fondata su<br />
una corretta alimentazione. Dei<br />
tumori ma anche, a cascata, delle<br />
malattie cardiovascolari e dell’invecchiamento,<br />
essendo un alimento<br />
ricco di sostanze antiossidanti. Più<br />
mele, dunque, più frutti di bosco e<br />
pomodori, di cui si stanno scoprendo<br />
virtù protettive insospettate (ma<br />
frutta e verdura andrebbero in generale<br />
assunte in grandi quantità); più<br />
olio extravergine d’oliva, pesce, soia<br />
e altri legumi. “È molto importante<br />
non escludere questi ultimi dalla dieta<br />
mediterranea – avverte il dottore<br />
– così come ridurre proteine e grassi<br />
animali che provocano danni cellulari<br />
e ossidativi certi”.<br />
montanari, con Claudio Caprara e<br />
Bruno moretti, è autore di un agile<br />
Manuale di autodifesa alimentare -<br />
La prevenzione dei tumori attraverso<br />
una coretta alimentazione, che in<br />
cinquanta pagine a taglio divulgativo<br />
fornisce una serie di consigli frutto di<br />
ricerce scientifiche. Lo scopo è prevenire<br />
i tumori mangiando. Una relazione,<br />
quella tra cibo e alimentazione<br />
nei paesi più evoluti, molto più stretta<br />
di quanto comunemente non si<br />
creda. Tra i fattori di rischio, infatti,<br />
l’alimentazione è in testa col 30% alla<br />
pari del fumo (!), contro il 15% delle<br />
neoplasie riconducibili a motivi eredi-<br />
2<br />
settembre 2008<br />
in primo piano<br />
La prevenzione<br />
nel piatto<br />
tari e costituzionali. Tre delle quattro<br />
tipologie tumorali più diffuse (mammella,<br />
intestino, prostata e polmone)<br />
sono legate al mangiare. Il manuale,<br />
supplemento alla rivista medica Elisir<br />
di Salute (tel. 051.307004; www.elisirdisalute.it),<br />
gode del patrocinio<br />
dei ministeri della salute e delle Politiche<br />
agricole, alimentari e forestali,<br />
e della partnership di <strong>Coop</strong> che lo<br />
mette in vendita in tutti gli spazi<br />
<strong>Coop</strong> Salute al prezzo dimezzato di<br />
2 euro. Il testo riassume concetti noti<br />
ma poco praticati, ed esplorazioni<br />
da cui si ricava, ad esempio, l’importanza<br />
dei fitoestrogeni (contenuti in<br />
tè verde, verdure, soia, ecc.) nel pre-<br />
Una mela al giorno e altri<br />
consigli utili a prevenire<br />
i tumori mangiando.<br />
Il tutto in un manuale<br />
di autodifesa alimentare<br />
in vendita nei punti<br />
<strong>Coop</strong> salute<br />
CRiteRi di SCelta degli aliMenti<br />
da pReFeRiRe da ModeRaRe<br />
Frutta e verdura<br />
almeno 5 porzioni giornaliere (2 di<br />
frutta e 3 di verdura a scelta), meglio<br />
se di prodotti freschi o cotti (verdure)<br />
a vapore, conditi con olio d’oliva e<br />
poco sale. Stagionalità e provenienza<br />
da coltivazioni biologiche sono valori<br />
aggiunti<br />
Fibra<br />
quella nei cibi integrali dovrebbe risultare<br />
sufficiente come dose giornaliera,<br />
senza bisogno di aggiungere crusca.<br />
anche il consumo di frutta e verdura, e<br />
l’introduzione di legumi e cereali nella<br />
dieta, appaiono sufficienti per un buon<br />
apporto di fibre. Una funzione protettiva<br />
indiscussa è data inoltre dai probiotici<br />
(fermenti lattici)<br />
Cereali e legumi<br />
ritardando l’assorbimento degli zuccheri<br />
contrastano l’accumulo di peso<br />
e, come si sa, l’obesità favorisce l’insorgenza<br />
di tumori<br />
prodotti freschi<br />
Sono contenuti nei prodotti freschi<br />
soprattutto vegetali i più elevati livelli<br />
di fitocomposti ad azione protettiva<br />
e preventiva<br />
venire i tumori femminili o alla prostata.<br />
Tra le bevande, accanto alle<br />
qualità del tè verde, quelle del tè<br />
bianco di cui, presto, vedremo riforniti<br />
gli scaffali. (c.s.) l<br />
grassi animali<br />
vanno ridotti in quanto saturi, mentre<br />
i grassi vegetali insaturi forniscono un<br />
contributo positivo; a partire dagli<br />
omega 3, presenti in soia, noci e pesce.<br />
Quest’ultimo andrebbe assunto<br />
più volte a settimana. da preferire i<br />
pesci di piccola taglia (sardina, tonno,<br />
salmone, trota) meno esposti alle bioconcentrazioni<br />
tossiche di metalli<br />
Carni<br />
quelle rosse (manzo, maiale, agnello)<br />
vanno ingerite con discontinuità e in<br />
quantità contenute, più di quelle bianche<br />
(pollame, coniglio)<br />
alcol<br />
ha una riconosciuta azione induttrice<br />
per tutte le forme tumorali in funzione<br />
della quantità assunta. Un consumo<br />
moderato (vino, birra) può avere<br />
invece un ruolo protettivo<br />
Cibi conservati - integrati<br />
il rischio è duplice: dalla carenza di<br />
princìpi naturali protettivi all’accumulo<br />
di additivi. l’induzione dei tumori è<br />
legata allo sviluppo di agenti produttori<br />
di micotossine (aflatossine)
2<br />
settembre 2008<br />
in primo piano<br />
Un film<br />
che racconta<br />
la <strong>Coop</strong><br />
d i r i Ta N a N N E l l i<br />
Ha viaggiato per circa due mesi in giro per l’Italia,<br />
ha incontrato soci, dipendenti, fornitori,<br />
suore e volontari, ha visitato aziende locali, ha<br />
parlato con associazioni laiche e religiose, ha<br />
ascoltato le storie di tante persone che sono diventate<br />
personaggi. Così è nato il film documentario sul mondo<br />
<strong>Coop</strong>, che si intitolerà “Un paese possibile” – anteprima<br />
a venezia il 3 settembre – di silvio soldini, il regista di<br />
apprezzati film come Pane e tulipani, Agata e la tempesta,<br />
Giorni e nuvole. Un viaggio d’autore in cui si intrecciano<br />
la storia di Isora e Chiara impegnate per gli altri,<br />
quella di gianluca che racconta la passione e la fatica di<br />
chi lavora sui terreni confiscati alla mafia, quella della<br />
crescita professionale e umana di Donatella; e ancora le<br />
storie delle suore a fianco delle donne indiane e della loro<br />
emancipazione sociale grazie ai prodotti della linea<br />
solidal, quelle delle volontarie della Caritas, ma anche le<br />
“storie di tutti i giorni” di chi porta la spesa ad anziani<br />
soli e in difficoltà. «Personaggi, storie, luoghi, prodotti,<br />
per raccontare – afferma soldini – quello che c’è dietro il<br />
marchio <strong>Coop</strong>».<br />
Com’è nata l’idea di questo film?<br />
L’idea è venuta da <strong>Coop</strong> per l’esigenza di mostrare com’è<br />
fatto il mondo cooperativo, la sua complessità. Io stesso<br />
non lo conoscevo e sono partito proprio da qui, alla ricerca<br />
di che cos’è. Ho fatto tanti sopralluoghi un po’ dappertutto<br />
in Italia prima di iniziare nella primavera scorsa le riprese,<br />
da milano alla sicilia, dal centro di Bologna alle campagne<br />
del foggiano al mare di gaeta.<br />
Qual è l’intento che sta dietro questo “viaggio”?<br />
appunto quello di raccontare attraverso le storie di alcuni<br />
personaggi cosa c’è intorno e dietro questo marchio: i soci,<br />
i fornitori, la solidarietà, la partecipazione. Insomma un<br />
viaggio nella “galassia” <strong>Coop</strong>.<br />
a partire da...<br />
a partire da un lato dai prodotti <strong>Coop</strong>, con l’attenzione e la<br />
I L P r O g e T T O<br />
la Regia e’ di SilVio Soldini<br />
debUtto a VeneZia il 3 SetteMbRe<br />
il film documentario sul mondo <strong>Coop</strong>, con la regia di Silvio<br />
Soldini, ha fatto il suo debutto proprio in questi giorni. Tra i<br />
protagonisti di questo racconto per immagini ci sono soci,<br />
dipendenti, fornitori. Sono loro, con le loro storie e testimonianze<br />
a far conoscere un mondo originale e complesso con<br />
uno sguardo limpido e asciutto.<br />
il film, della durata di 55 minuti, ha debuttato in anteprima<br />
il 3 di settembre alle “Giornate degli autori”, sezione collaterale<br />
del Festival del Cinema di venezia, come evento speciale.<br />
a seguire altri appuntamenti saranno poi programmati<br />
dalle diverse cooperative in giro per l’italia.<br />
cura che <strong>Coop</strong> mette per garantirne la qualità e il rispetto<br />
dell’ambiente, ma anche la riscoperta dei prodotti tipici;<br />
dall’altro dai tanti progetti di solidarietà come ausilio per<br />
la spesa e la cultura, il progetto Libera Terra, le camicie<br />
solidal ecc.<br />
Che cosa pensa di <strong>Coop</strong> adesso che l’ha ripresa da vicino?<br />
Lo confesso: ero ignorante sul tema. e credo che molti non<br />
sappiano che cosa distingue <strong>Coop</strong> da esselunga, la sua<br />
specificità che adesso conosco e apprezzo. spero che questo<br />
film contribuisca proprio a far conoscere i valori e i<br />
“sentimenti” di <strong>Coop</strong> al mondo esterno.<br />
È questo che la colpisce di più di <strong>Coop</strong>?<br />
sì. Il fatto che esistano ancora dei valori; fa una certa impressione<br />
che ci sia un “luogo” dove siano ancora possibili.<br />
Per me in fondo è stata una scoperta, una bella scoperta.<br />
ha già in cantiere un altro film?<br />
sto scrivendo un lungometraggio che inizierò a girare la<br />
prossima primavera. sarà ambientato ai giorni nostri, un<br />
film realistico per capire come siamo e che cosa ci accade<br />
intorno. Per adesso non posso dire altro... l
Materie prime di qualità, nessuno sfruttamento della manodopera, rapporti commerciali equi,<br />
una buona dose di solidarietà: sono gli ingredienti della linea Solidal <strong>Coop</strong>. a settembre arrivano<br />
le novità per l’abbigliamento della stagione autunno inverno: sciarpe in seta e cachemire, calzoni<br />
in velluto, camicie, polo a manica lunga…<br />
d i a N N a S O m E NZi<br />
Una sciarpa in seta e cachemire<br />
per il prossimo inverno,<br />
leggera, bellissima e<br />
calda. Fatta a mano e da<br />
mani esperte. È la nuova sciarpa solidal<br />
<strong>Coop</strong>, realizzata artigianalmente<br />
in Nepal, tessuta con telai manuali<br />
in legno secondo la tradizione<br />
nepalese. Il risultato è un capo unico,<br />
esclusivo e originale.<br />
Le proprietà del cachemire, lana finissima<br />
naturale calda e soffice, unite<br />
a quelle della seta, particolarmente<br />
liscia morbida e lucente, rendono<br />
questo capo elegante e di qualità raffinata.<br />
I colori sono inimitabili e le<br />
eventuali piccole imperfezioni devono<br />
essere considerate garanzia della<br />
fattura manuale. Ha la stessa provenienza<br />
ed è lo stesso progetto di<br />
commercio equo che ha portato nei<br />
negozi <strong>Coop</strong> le sciarpe in seta della<br />
scorsa primavera. Chi le ha provate<br />
ne ha goduto la morbidezza della seta,<br />
la bellezza dei colori con il leggero<br />
effetto cangiante che solo la vera seta<br />
dà, il piacere al contatto, le frange<br />
fatte a mano che non si disfano, i<br />
bordi che non si sfilacciano, insomma<br />
fatte a mano con prodotti preziosi,<br />
con colori buoni e controllati, alla fine<br />
il prodotto forse costa qualcosa in<br />
più, ma perché chi lo produce viene<br />
pagato un prezzo equo e le materie<br />
prime sono di alta qualità. Infatti il<br />
28<br />
settembre 2008<br />
consumare informati<br />
Solidal coop:<br />
prezzo di un prodotto della linea abbigliamento<br />
solidal <strong>Coop</strong> è fatto da<br />
materie prime pregiate pagate al<br />
giusto prezzo, manodopera non<br />
sfruttata e pagata il giusto prezzo, e<br />
una piccola percentuale di solidarietà:<br />
questo è commercio equo.<br />
Ora che ci si prepara all’autunno la<br />
sciarpa diventa in cachemire e seta e<br />
i pantaloni in velluto, le polo a maniche<br />
lunghe e tornano le felpe, sono<br />
tra le novità per la stagione autunno<br />
inverno della linea abbigliamento<br />
solidal <strong>Coop</strong>. Ci sono nuovi colori:<br />
quest’anno non può mancare qualcosa<br />
in rosa polvere o bianco ghiaccio,<br />
nei tessuti: velluto a coste sottili<br />
elasticizzato per i calzoni da donna e<br />
a coste leggermente più grandi per<br />
gli uomini, una polo da donna con<br />
maniche lunghe e tasche, una polo<br />
da uomo bicolore, un girocollo uomo<br />
a manica lunga. sono poi confermate<br />
le presenze diventate standard:<br />
jeans e calzoni chino, polo e camicie<br />
fantasia o tinta unita, calzettoni e<br />
calzini da uomo e da donna, felpe,<br />
eccetera.<br />
Le polo arrivano dall’India Centrale,<br />
sono parte del progetto biore® che<br />
garantisce alle industrie tessili locali<br />
e ai piccoli coltivatori di cotone della<br />
filiera produttiva, condizioni di lavoro<br />
dignitose e contratti poliennali. Le<br />
coltivazioni di cotone si basano sui<br />
metodi dell’agricoltura biologica, i<br />
contadini dopo cinque anni possono<br />
diventare azionisti della società che<br />
acquista il cotone.<br />
Per ogni capo d’abbigliamento, <strong>Coop</strong><br />
versa un contributo aggiuntivo del<br />
2% sul prezzo, quota che serve ad<br />
alimentare il fondo sociale per la comunità<br />
(una scuola per la formazione<br />
professionale; infrastrutture di<br />
servizi per le famiglie come impianti<br />
per la produzione di gas biologico,<br />
pozzi, impianti per irrigazione; centri<br />
di assistenza sanitaria).<br />
I calzoni sono prodotti in cotone garantito<br />
Fairtrade che proviene dalle<br />
cooperative agricole dell’africa occidentale<br />
(Cameroun, sénégal, mali e<br />
Burkina Faso). siamo solo alla terza<br />
stagione di raccolta per i primi produttori<br />
di cotone certificato e già le<br />
migliori rese del commercio equo<br />
hanno portato beneficio a villaggi<br />
interi permettendo per esempio di<br />
mandare i ragazzi a scuola tutto<br />
l’anno e di pagare gli insegnanti.<br />
La moda etica risente della generale<br />
crisi dei consumi, non può che essere<br />
così, in un momento in cui la battaglia<br />
sui prezzi è senza quartiere è<br />
ancor più necessario valorizzare l’importanza<br />
di un ingrediente davvero<br />
speciale: quello 0% sfruttamento<br />
che ha un grande valore e un piccolo<br />
prezzo. l
2<br />
settembre 2008<br />
consumare informati<br />
vestirsi eticamente<br />
CURioSando tRa gli SCaFFali<br />
CalZe SanitaRie<br />
Collant e gambaletti riposanti a<br />
compressione differenziata e graduata,<br />
massima alle caviglie e decrescente<br />
fino alla coscia (fino al<br />
polpaccio nei gambaletti). Esercitano<br />
un massaggio costante, stimolano<br />
il flusso venoso, aiutano<br />
ad evitare la sensazione di pesantezza<br />
e affaticamento donando,<br />
invece, leggerezza e tonicità alle<br />
gambe. Sono adatte a chi sta molto<br />
in piedi o ha problemi di circolazione.<br />
disponibili in due tipi: a massaggio<br />
medio, nelle calze a 70 denari, che<br />
aiutano nella prevenzione dei disturbi<br />
circolatori e attenuano formicolii,<br />
gonfiori e fragilità capillari;<br />
a massaggio forte, nelle calze a<br />
140 denari, indicati per gambe particolarmente<br />
affaticate, come coadiuvanti<br />
della cura delle varici e<br />
dei forti gonfiori.<br />
il test approvato dai soci ha dato<br />
un ottimo punteggio, particolarmente<br />
apprezzato è stato il<br />
comfort e l’effetto riposante. Saranno<br />
in autunno nei negozi ad un<br />
prezzo molto competitivo.<br />
0% SFRUttaMento<br />
2% SolidaRietÀ<br />
Siamo solo agli inizi per la moda Solidal<br />
<strong>Coop</strong> e già qualche numero è raddoppiato<br />
o più. i contadini indiani del progetto<br />
biore® erano 5.000 e oggi sono 10.000<br />
a fornire cotone bio per le polo a <strong>Coop</strong> e<br />
non solo. le donne che sempre in india<br />
sono partite in 40 a cucire le camicie<br />
<strong>Coop</strong>, oggi sono oltre 130. E 28.000 sono<br />
gli agricoltori in africa che producono<br />
cotone per Fairtrade e che è utilizzato<br />
per jeans e calzoni.<br />
peR la CUCina<br />
Qualità certificata <strong>Coop</strong> in cucina non solo per gli ingredienti ma anche per<br />
gli strumenti. Padelle antiaderenti classiche o hi-tech, le tradizionali pentole<br />
in acciao inox 18/10 di forma conica o le nuove bellissime dalla linea<br />
bombata entrambe a fondo triplo capsulato. Tutti gli accessori possibili e<br />
immaginabili, dall’indispensabile mestolo, allo sfizioso spremiaglio,<br />
squamapesce, tagliapizza… non mancano naturalmente piatti, bicchieri e<br />
posate. Sono pensati, costruiti e provati per garantire sicurezza intesa sia<br />
rispetto al contatto con gli alimenti sia all’utilizzo (manici resistenti, pesantezza<br />
adeguata). i test verificano la sicurezza chimica e meccanica delle<br />
prestazioni. le prove di sicurezza chimica sono orientate in modo particolare<br />
alla verifica di conformità dei materiali utilizzati (acciaio, alluminio,<br />
rivestimenti antiaderenti, ecc.) al contatto con gli alimenti. Si effettuano<br />
prove di rilascio (migrazione) di sostanze negli alimenti. Con le prove<br />
meccaniche, invece, si verificano le resistenze dei componenti assemblati<br />
e dei ristimenti: ad esempio si provano i manici delle pentole, che devono<br />
resistere almeno a 15.000 cicli di sollevamento con un peso pari a 1,5<br />
volte quello dichiarato, si verifica anche la resistenza a numerosi lavaggi<br />
in lavastoviglie. le prove di prestazione si applicano soprattutto ai rivestimenti<br />
(es. antiaderenti) e servono a verificare la resistenza alla corrosione,<br />
all’abrasione e il potere antiaderente.
una questione<br />
di etichetta (energetica)<br />
le troviamo sui principali elettrodomestici, ci aiutano a scegliere il prodotto che consuma<br />
di meno a parità di prestazioni. ma tra a, a+ e a++ rischiamo di non capire più<br />
la differenza “vera” tra etichette energetiche. vediamo, allora, di fare un po’ di chiarezza,<br />
in attesa che la Ue revisioni questo utile strumento introdotto dieci anni fa in italia<br />
d i C l a U d i O S T r a N O<br />
Bassi consumi come da etichetta. Il diffondersi di quelle “energetiche”,<br />
volute da una precisa direttiva europea, e di altri loghi virtuosi<br />
ha avuto l’effetto di far respirare il pianeta, ha stimolato<br />
l’industria a trovare soluzioni meno inquinanti e reso il consumatore<br />
più consapevole nella scelta di un elettrodomestico. ma anche un po’<br />
confuso e disorientato, se non sufficientemente “padrone” del significato<br />
di simboli e numeri che, nell’insieme, si presentano come icone tutte uguali<br />
sotto un’unica veste grafica multicolore. In realtà non è così.<br />
Le etichette energetiche – istituite su direttiva dell’Unione europea del<br />
lontano 1992 (le prime, obbligatorie per legge, sono state introdotte in<br />
Italia esattamente dieci anni fa) – si riferiscono a 7 categorie diverse di<br />
elettrodomestici. Per ciascuna di esse sono presi in considerazione specifici<br />
elementi di valutazione (non sempre aggiornati rispetto all’evoluzione<br />
delle tecnologie). Ogni etichetta esprime poi, al suo interno, 5 classi di efficienza<br />
standardizzate, contrassegnate da lettere che vanno dalla a per i<br />
consumi più bassi – sempre a parità di prestazioni – alla g per i consumi più<br />
alti. Le classi “risparmiose” hanno inoltre frecce (di consumo) più corte e il<br />
colore verde che, come un semaforo, invita il consumatore a “passare di lì”<br />
al momento dell’acquisto; con il salire dei consumi, si scivola verso il giallo<br />
e il rosso. Cinque, come si diceva, le classi energetiche ma c’è un’eccezione<br />
che riguarda frigoriferi e congelatori. Per questi si sono aggiunte, dal 2004,<br />
anche le classi a+ e a++ a complicare il quadro. Un motivo c’era in origine<br />
nell’aggiunta dei “più” e risiedeva nel fatto che frigoriferi e congelatori assorbono<br />
da soli da un quinto a un terzo dell’energia elettrica per usi domestici;<br />
per tale ragione reclamavano un supplemento di attenzione (ma allora<br />
perché nessuna etichetta per scaldabagni elettrici o microonde?). Oggi,<br />
30<br />
settembre 2008<br />
consumare informati<br />
e T I C H e T T e<br />
le MagniFiChe Sette<br />
Elettrodomestici Obbligatorietà<br />
a partire dal...<br />
Frigoriferi e congelatori 1998<br />
Lavatrici 1999<br />
Lavabiancheria e lavasciuga 1999<br />
Lavastoviglie 2000<br />
Lampade per uso domestico 2002<br />
marzo 2004<br />
Forni elettrici 2003<br />
Condizionatori d’aria 2003<br />
C L a s s I e N e r g e T I C H e<br />
Che eFFiCienZa Col più!<br />
alle tradizionali 7 classi di efficienza energetica<br />
contraddistinte da una lettera (dalla a alla G), se<br />
ne sono aggiunte 2 a partire dal luglio 2004. Sono<br />
le ricercatissime classi a+ e a++, inzialmente<br />
usate solo per frigoriferi e congelatori. al segno<br />
“più” si attribuiscono ulteriori risparmi fino a<br />
circa il 13% per la classe a+ e fino al 25% per la<br />
classe a++ rispetto alla a semplice di partenza.
lamPadE ElETTriCHE, COSa GUardarE<br />
Nella parte bassa dell’etichetta sono indicati il flusso<br />
luminoso della lampada (cioè la luce emessa) espresso in<br />
lumen, la potenza, espressa in watt, e la durata nominale<br />
media, calcolata in ore. interessante è sapere che per “vita”<br />
media di una lampadina si considera il numero di ore dopo il<br />
quale, in un determinato lotto, considerando 8 accensioni/<br />
spegnimenti nell’arco della giornata, il 70% delle lampade<br />
cessa di funzionare.<br />
se possibile, il quadro si è ulteriormente complicato: ora<br />
che a+ e a++ ma anche a+++ si trovano appiccicate pure<br />
su lavatrici e altri elettrodomestici, la confusione sotto il<br />
cielo comincia ad essere troppa. al punto che la Commissione<br />
europea ha avviato le procedure per la prima revisione<br />
di questo utile strumento, nel quadro più complessivo<br />
delle strategie che sono mirate a ridurre del 20% al<br />
2020 le emissioni di CO². già dal prossimo anno, l’efficienza<br />
energetica potrebbe essere indicata con una semplice<br />
scala numerica crescente, da 1 a 7 o superiore, facendo<br />
così piazza pulita di +, ++, +++, a parte, ovviamente, i prodotti<br />
già in circolazione, che come le targhe delle auto<br />
continueranno a interrogare le nostre conoscenze.<br />
Tornando alle attuali etichette, sotto le frecce colorate<br />
troviamo dei settori orizzontali con una serie d’informazioni<br />
scritte in piccolo. Comuni a tutti gli elettrodomestici<br />
sono le informazioni su consumo energetico,<br />
rumorosità e la suddivisione in classi di efficienza. Per<br />
il resto, tali “schede informative” (anch’esse obbligatorie<br />
per legge) sono tarate sul singolo prodotto: dal<br />
nome della marca a quello del modello, dal numero dei<br />
coperti di una lavastovigie alle stelline che riassumono<br />
la capacità di congelamento dei cibi. e così via, fino ad<br />
arrivare al fiore, simbolo comune della certificazione<br />
europea ecolabel, marchio ecologico di qualità, che ci<br />
rassicura sul dovuto rispetto dell’ambiente. l<br />
31 settembre 2008<br />
consumare informati<br />
la lettera distintiva<br />
della classe<br />
energetica<br />
si trova all’altezza<br />
della freccia<br />
corrispondente<br />
riCariCarSi<br />
lE PilE<br />
delle lampadine a fluorescenza ci siamo occupati con<br />
una guida all’acquisto nel numero di aprile. Ci soffermiamo,<br />
ora, sulle pile ricaricabili, anch’esse “a basso<br />
consumo” (così potremmo definirle) e, in quanto tali,<br />
comprese nella campagna di promozioni <strong>Coop</strong> sul risparmio<br />
energetico. Nell’acquisto di pile, in crescita per<br />
il proliferare degli apparecchi portatili ad alto assorbimento<br />
d’energia, le ricaricabili sono senz’altro da preferire<br />
alle monouso (alcaline o zinco carbone). Consentono<br />
infatti un notevole risparmio economico, maggiore praticità<br />
d’uso e un minore impatto ambientale: basta considerare<br />
che in un anno invece di smaltire 150 pile usa e<br />
getta funzionanti un paio d’ore al giorno, ci si può sbarazzare<br />
facilmente di 2 pile ricaricabili equivalenti, che<br />
dopo tale periodo, un anno, ovvero sopra i 200 cicli di<br />
ricarica, cominciano più velocemente a degradare. le ricaricabili<br />
esauste ci saranno a quel punto costate – tenuto<br />
conto del prezzo, del consumo di corrente e dell’ammortamento<br />
del caricatore – mediamente 12 euro,<br />
un decimo della somma delle 150 alcaline. in commercio,<br />
ormai, si trovano prevalentemente batterie ricaricabili<br />
al Nichel-metal idruro (Ni-mH), migliori delle Nichel-Cadmio<br />
(Ni-Cd) che hanno il problema di un<br />
metallo tossico come il cadmio da smaltire, a fronte,<br />
però, di una maggiore durata nel tempo. le Ni-mH presentano<br />
il grande vantaggio di aver in gran parte risolto<br />
il problema dell’“effetto memoria” (per cui possono essere<br />
ricaricate tranquillamente anche se non completamente<br />
esaurite) e dispongono inoltre di una capacità<br />
doppia, dove per “capacità” si intende quella d’immagazzinare<br />
energia, espressa in milliampère/ora (mah).<br />
Più è alto questo numero (in un range compreso tra 800<br />
a 2.600 parlando di aa e aaa, cioè di stilo e ministilo)<br />
più tempo ci metterà la pila a scaricarsi. a questo punto<br />
servirà un caricabatteria. diffidate dei “superveloci”<br />
che in un quarto d’ora promettono di fare tutto: accorciano<br />
la vita di una pila, oltre a costare più caro. almeno<br />
un’ora è richiesta per una ricarica efficace, pertanto è<br />
cosa buona e giusta premunirsi di una scorta di pile per<br />
le emergenze (se, tuttavia, non vengono usate, le ricaricabili<br />
perdono lentamente energia; per ovviare al problema,<br />
il mercato ha sfornato le cosiddette “ready to<br />
use”). Un altro consiglio utile è usare ricaricabili della<br />
stessa marca e “coetanee”, per fare in modo che perdano<br />
energia e siano sostituite insieme. E ricordatevi di<br />
non mescolare mai, nello stesso apparecchio, le Ni-mH<br />
con le Ni-Cd e nemmeno formati diversi.<br />
oCChio al poRtaFogli<br />
Pile ricaricabili Ni-MH: stilo AA, dai 4 a 6 euro una confezione<br />
da 2 pezzi, 12 euro la confezione da 4 pezzi; ministilo<br />
AAA, da 4 a 6 euro una confezione da 2 pezzi<br />
Caricabatterie: da 9 fino a 30 euro, a seconda della compattezza<br />
e della velocità di carica<br />
(I prezzi sono soggetti alle variazioni di mercato e non considerano<br />
offerte e promozioni)
arriva la tradizionale stagione dei funghi. su 120 mila specie, solo 1.841 sono quelle<br />
commestibili. a cominciare dai tanti tipi di boletus, ovvero i porcini, ottimi e<br />
gustosi per tanti tipi di piatti. C’è la semplice insalata o il carpaccio con le verdure<br />
d i HEl mU T Fa il O Ni<br />
FRUtta e VeRdURe<br />
a seTTemBre<br />
CI sONO aNCHe...<br />
il calendario ci avverte che l’estate sta<br />
volgendo al termine, ma ciò nonostante<br />
i prodotti della bella stagione si<br />
trovano ancora tutti: barbabietole,<br />
bietole, carote, cavoli, lattughe,<br />
melanzane, piselli e i porri. Per quanto<br />
riguarda la frutta segnaliamo<br />
naturalmente ancora le albicocche e le<br />
pesche. Tra pochissimo arriva la<br />
stagione migliore dell’uva.<br />
32<br />
settembre 2008<br />
vivere bene<br />
Nel nostro immaginario i<br />
funghi sono legati soprattutto<br />
alle giornate<br />
piovose delle stagioni autunnali.<br />
Il che corrisponde anche alla<br />
realtà, ma negli ultimi anni porcini,<br />
ovoli, finferli e affini si possono trovare<br />
già molto prima. Il Boletus edulis<br />
per esempio (è uno dei nomi<br />
scientifici del porcino) quest’anno lo<br />
si trovava già nel mese di giugno.<br />
Dipende dalle annate e dal clima, come<br />
si suol dire dunque. Questi alimenti,<br />
che vista la ricchezza di proteine<br />
e sali minerali possono<br />
sostituire tranquillamente la carne<br />
in una dieta, sono forse il cibo per<br />
eccellenza che rappresenta il legame<br />
fra natura e cultura.<br />
I funghi infatti sono considerati ancora<br />
oggi carichi di simbologie ataviche,<br />
sono legati a riti propiziatori,<br />
iniziatici, a leggende che ne accrescono<br />
ulteriormente il fascino. e<br />
non solo in cucina ovviamente. Nel<br />
mondo sono state inventariate<br />
120mila specie di funghi e di queste<br />
soltanto 1.841 sono state giudicate<br />
commestibili. Fra i più famosi e ricercati<br />
da sempre troviamo i porcini<br />
che sono presenti in tutti gli ambienti<br />
e a (quasi) tutte le quote.<br />
Questo fungo lo si può trovare in-<br />
È tempo di...<br />
porcini<br />
fatti dai boschi di querce della pianura<br />
sino alle faggete e alle abetaie<br />
di alta montagna. a seconda della<br />
zona dove lo si trova, il porcino cambia<br />
nome scientifico.<br />
Dove ci sono querce e castagni c’è il<br />
“Boletus reticulatus”, detto “U<br />
russu”, caratterizzato da un profumo<br />
fresco, e il “Boletus aereus”,<br />
detto “magnan”, caratterizzato invece<br />
dal cappello vellutato molto<br />
profumato. se nei pressi ci sono castagni<br />
e faggi invece, troverete il<br />
“Boletus Pinicola”, detto “moro”, caratterizzato<br />
da un cappello molto<br />
scuro, una crescita esplosiva, che<br />
solitamente supera il 1/2 kg di peso.<br />
È il più ricercato per la sua bellezza.<br />
se infine ci sono soltanto dei faggi,<br />
il porcino in questione sarà il “Boletus<br />
edulis”, detto “Del freddo”.<br />
Prima di passare ad alcuni utilizzi<br />
gastronomici dei vari boletus, ricordiamo<br />
ai nostri lettori che fossero<br />
interessati a “toccare” con mano la<br />
materia, che potranno andare dall’11<br />
settembre al 14 settembre ad albereto,<br />
dove di terrà la XIII edizione<br />
della Fiera del Fungo Porcino e poi<br />
visitare volendo anche la 33esima<br />
edizione della sagra del Fungo Porcino<br />
(19-21 e 26-28 settembre) in Borgo<br />
val di Taro. Per quanto riguarda
l’acquisto il nostro consiglio è quello di scegliere sempre<br />
porcini giovani, con il cappello ancora chiuso, poiché sono<br />
più fragranti e di consistenza compatta. solo per certe<br />
preparazioni, come ad esempio la cottura alla griglia, è<br />
necessario che il fungo sia maturo e il cappello espanso.<br />
Come spesso capita, quando la materia prima è di qualità,<br />
il miglior modo di apprezzarla è toccandola e lavorandola<br />
il meno possibile. Provate allora una semplicissima<br />
(e profumatissima) insalata di porcini crudi. Per quattro<br />
persone servono 400 g di funghi porcini piccoli, 5 cucchiai<br />
di olio extravergine di oliva, succo di un limone, un<br />
cucchiaino di pasta di acciughe, pepe bianco appena macinato,<br />
e sale. Pulite i funghi porcini, tagliateli a fettine<br />
sottili e metteteli in una insalatiera. stemperate in una<br />
scodella la pasta d’acciughe con l’olio extravergine, aggiungere<br />
il succo di limone e un pizzico di sale e sbattere<br />
fino ad amalgamare il tutto. versate la salsa ottenuta<br />
sui funghi e unite un po’ di pepe bianco macinato.<br />
si può completare l’insalata con piccole scaglie di Parmigiano.<br />
Un’altra ricetta semplice ed efficace è il carpaccio<br />
di verdure e porcini. Consideriamo sempre quattro persone.<br />
Ingredienti: 300 g di verdure (che possono essere cetrioli,<br />
zucchine, finocchi, coste di sedano), 100 g di porcini<br />
giovani, 3 o 4 cucchiai di succo di limone, 1 cucchiaino di<br />
aceto balsamico (a piacere), 1/2 cucchiaino di sale, pepe<br />
macinato fresco, 3 o 4 cucchiai di olio extravergine di oliva,<br />
100 g di Parmigiano, qualche foglia di basilico e prezzemolo<br />
tritato. Tagliate le verdure a rondelle sottilissime<br />
e disponete sui piatti di portata, affettate in modo<br />
ugualmente sottile i funghi e stendeteli sopra le verdure.<br />
mescolate bene il succo di limone, l’aceto, il sale, il pepe e<br />
l’olio e spargete la salsa così ottenuta sulle verdure e i<br />
funghi lasciandoli riposare coperte per circa 1/2 ora. Tagliate<br />
infine il Parmigiano a scaglie e aggiungetelo prima<br />
di servire insieme a basilico e prezzemolo. l<br />
ValoRi nUtRiZionali<br />
Per 100 gr di funghi porcini<br />
grassi saturi 0,01 g<br />
grassi monoinsaturi 0,002 g<br />
grassi polinsaturi 0,0 2 g<br />
Colesterolo 0 g<br />
Calcio 18 mg<br />
sodio mg<br />
Ferro 0, mg<br />
magnesio mg<br />
Fosforo 120 mg<br />
potassio 8 mg<br />
Vitamina B1 0,0 mg<br />
Vitamina B2 0, mg<br />
Vitamina pp 3,8 mg<br />
Vitamina B 1, mg<br />
fonte: Istituto nazionale della nutrizione<br />
33<br />
settembre 2008<br />
vivere bene<br />
La Signora<br />
di Conca Casale<br />
La Signora è un insaccato di carne suina<br />
tradizionale di Conca Casale, piccolo comune<br />
tra i monti sopra Venafro, in Molise. I<br />
segreti della sua preparazione sono custoditi<br />
da un piccolo gruppo di anziane signore, che<br />
perpetuano una tradizione norcina vecchia di secoli.<br />
Come tutti i salumi tradizionali la Signora era<br />
prodotta solo nei giorni più rigidi dell’inverno, per<br />
essere consumata poi nella stagione estiva. La Signora<br />
non è assolutamente un salume povero,<br />
anzi: raramente consumata dai produttori, tradizionalmente<br />
era destinata ai “signori” (il medico, il<br />
notaio…) come omaggio per ricambiare una cortesia<br />
o un favore. I tagli usati sono essenzialmente<br />
filetto e spalla, per la parte magra, più lardo della<br />
pancetta e del dorso, per la parte grassa. Da ogni<br />
maiale si poteva ricavare una sola Signora.<br />
La lavorazione inizia con lo sminuzzamento a<br />
punta di coltello delle carni, una parte a grana<br />
fine e una parte a grana doppia per migliorarne<br />
l’amalgama; si procede, poi, alla concia con pepe<br />
nero in grani, coriandolo, peperoncino rosso in<br />
polvere e finocchietto selvatico. L’impasto è quindi<br />
lasciato maturare per alcune ore prima di procedere<br />
con l’insaccatura. L’insaccatura è effettuata a<br />
mano con l’ausilio di una specie di imbuto. Ed è<br />
questa la fase in cui la perizia dell’artigiano assume<br />
un ruolo basilare: per una corretta stagionatura,<br />
infatti, è necessario che l’impasto sia distribuito<br />
in modo più che uniforme, avendo cura di<br />
riempire bene tutte le pieghe del budello. La stagionatura<br />
poi, data la grande pezzatura, si protrae<br />
per almeno sei mesi, in relazione alle dimensioni<br />
del budello.<br />
La produzione delle Signore fino a poco tempo fa<br />
era esclusivamente famigliare ma, grazie al lavoro<br />
del Presidio, appoggiato dall’amministrazione del<br />
piccolo comune di Conca Casale, un produttore ha<br />
deciso di produrre nuovamente per il mercato<br />
questo salume antico e affascinante. La produzione<br />
è molto limitata e questo ha consentito il mantenimento<br />
di una filiera produttiva rigorosamente<br />
locale. La forma del prodotto finito ricorda un po’ la<br />
mariola. La bocca, invece, non lascia dubbi: si avverte<br />
tutto il sapore e la consistenza di un salame<br />
crudo a grana grossa con, in evidenza, il finocchietto<br />
selvatico e una nota d’agrumi, dovuta al<br />
lavaggio del budello. Tradizionalmente, l’abbinamento<br />
ideale è con un rosso molisano, ad esempio<br />
un Biferno o un Molise Doc.
3<br />
vivere bene<br />
amsterdam<br />
la città dai mille volti<br />
inFoRMaZioni Utili<br />
Numerosi tour operator italiani organizzano<br />
weekend e brevi soggiorni ad<br />
amsterdam. Per saperne di più contattare<br />
le agenzie che hanno offerte dedicate<br />
ai soci <strong>Coop</strong> come robintur (www.<br />
robintur.it), bonolatours (www.bonolatours.it,<br />
tel. 02-89546339), Planetario<br />
viaggi (www.planetarioviaggi.it).<br />
il mezzo di trasporto più economico<br />
per raggiungere autonomamente amsterdam<br />
è l’aereo. le compagnie low<br />
cost che volano verso la città olandese<br />
sono Transavia (www.transavia.com)<br />
ed EasyJet (www.easyjet.com). in alcuni<br />
periodi dell’anno anche Klm<br />
(www.klm.it) ed alitalia (www.alitalia.it)<br />
hanno tariffe convenienti.<br />
l’Ente Nazionale Olandese per il Turismo<br />
(tel. 02-76020252, www.holland.com)<br />
fornisce, su richiesta, materiale<br />
turistico e informativo sulla<br />
città. le Guide amsterdam della collana<br />
ClupGuide (16,50 euro) e della<br />
EdT (edizione italiana lonely Planet,<br />
19,50 euro) sono ricche di consigli,<br />
indirizzi utili, prezzi e informazioni<br />
pratiche. Una volta giunti ad amsterdam<br />
conviene munirsi della i amsterdam<br />
Card da 24, 48 o 72 ore, una<br />
tessera che serve per viaggiare sui<br />
mezzi pubblici e dà diritto all’ingresso<br />
libero in oltre 25 musei e a<br />
un’escursione gratuita in battello attraverso<br />
i canali di amsterdam.<br />
la tessera garantisce anche qualche<br />
omaggio e sconti del 25% in vari ristoranti<br />
e sul biglietto di entrata di<br />
una serie di attrazioni turistiche. i<br />
giovani e le famiglie che desiderano<br />
spendere poco possono alloggiare<br />
nel nuovo ostello (Stayokay amsterdam<br />
Zeeburg, Timorplein 21, tel.<br />
0031 (0) 205513190, www.stayokay.<br />
com, prezzi a partire da 21 euro a notte,<br />
prima colazione inclusa), dove è<br />
anche possibile noleggiare bici per<br />
visitare la città.<br />
settembre 2008<br />
In quest’anno amsterdam svela i<br />
suoi tesori nascosti. L’ufficio del<br />
turismo ha infatti promosso l’<br />
amsterdam Hidden Treasures, un<br />
programma che offre al visitatore<br />
l’opportunità di andare alla scoperta<br />
dei segreti che la città gelosamente<br />
custodisce. musei come il Woonbootmuseum,<br />
dedicato alle case galleggianti<br />
e ospitato sulla Hendrika maria,<br />
una nave cargo risalente al 1914, che<br />
negli anni ‘60 è stata trasformata come<br />
oggi la potete vedere. O come<br />
l’amsterdam Tulip museum, dove si<br />
scopre che il fiore simbolo dell’Olanda,<br />
il tulipano, è in realtà originario<br />
della Turchia. Luoghi magici come il<br />
Bijbels museum, il museo della Bibbia<br />
che vanta una straordinaria collezione<br />
d’arte e un giardino dove crescono<br />
gli alberi e gli arbusti citati nelle pagine<br />
della Bibbia.<br />
O come la chiesa di Ons’ Lieve Heer<br />
op solder, che dall’esterno sembra<br />
solo un imponente edificio affacciato<br />
sul canale, come se ne vedono<br />
molti altri ad amsterdam. Una chiesa<br />
clandestina costruita da un facoltoso<br />
commerciante e fervente cattolico<br />
nel 1661, quando in seguito alla<br />
riforma protestante, era vietato il<br />
d i GiUSEPPE O r T O l a N O<br />
culto cattolico.<br />
anche il noto quartiere a luci rosse<br />
può essere visitato con occhi diversi.<br />
Infatti il progetto red Light Fashion<br />
ha trasformato alcuni bordelli in spazi<br />
espositivi a disposizione di una<br />
quindicina di stilisti olandesi che, fino<br />
alla fine dell’anno, presentano le<br />
loro ultime creazioni nel campo della<br />
moda, dei complementi di abbigliamento<br />
e delle borse. e proprio alle<br />
borse è dedicato il nuovissimo museum<br />
of Bags and Purses, la più prestigiosa<br />
esposizione mondiale con<br />
ben 3.500 pezzi che ripercorrono la<br />
storia della borsa dal tardo medioevo<br />
ai giorni nostri.<br />
Chi preferisce il classico può invece<br />
passeggiare lungo la centrale strada<br />
che collega Kalverstraat al Begijnhof,<br />
per stupirsi vedendo 15 enormi dipinti<br />
esposti all’aperto. sono i ritratti,<br />
risalenti al seicento, dei soci dell’antico<br />
tiro a segno che imbracciarono le<br />
armi per difendere la città. Chi viaggia<br />
con bambini e ragazzi deve assolutamente<br />
visitare il grande edificio<br />
rivestito di rame verde sede del Nemo,<br />
il centro di scienza e tecnologia<br />
dove si possono scoprire giocando i<br />
fenomeni naturali ed i segreti della
scienza e dove “è severamente vietato<br />
NON toccare”. Dal tetto inclinato<br />
si gode una vista imperdibile sul<br />
centro di amsterdam. Nella città con<br />
uno dei porti più grandi d’europa non<br />
poteva ovviamente mancare il museo<br />
marittimo. Ci si arriva facilmente<br />
perché si trova proprio in centro ed è<br />
particolarmente apprezzato dai<br />
bambini che trovano ad accoglierli il<br />
simpatico Professore Plons.<br />
sotto la sua guida i più piccoli possono<br />
giocare con un enorme puzzle a<br />
cubetti, con una nave per bambini e<br />
con giochi interattivi, dove si devono<br />
indovinare i rumori marittimi. I più<br />
grandi hanno a disposizione alcuni<br />
videogiochi sulla navigazione e pos-<br />
3<br />
vivere bene<br />
La capitale olandese offre qest’anno tanti motivi<br />
in più per una visita: oltre ai canali ed ai suoi musei<br />
più celebri si possono scoprire angoli meno noti<br />
come quelli dedicati alle case galleggianti o ai tulipani.<br />
e per i bambini non perdetevi le sorprese di Nemo<br />
• vaN GOGH mUSEUm<br />
Con i suoi 200 dipinti e 550 tra disegni e acquerelli, rappresenta<br />
una delle più grandi collezioni mondiali dedicate al<br />
pittore olandese. Presenta le opere dell’artista in ordine<br />
cronologico, in modo da mettere in evidenza i diversi “periodi”<br />
attraversati da van Gogh.<br />
• riJKSmUSEUm<br />
È il più grande museo d’Olanda, offre una panoramica<br />
completa dell’arte olandese, dalle prime pale medievali ai<br />
capolavori di rembrandt e del Secolo d’Oro.<br />
• STEdEliJK mUSEUm<br />
il museo di arte moderna e contemporanea, con opere che<br />
vanno dal 1850 ai giorni nostri (da Picasso, Chagall agli impressionisti,<br />
dal Suprematismo al gruppo olandese de<br />
Stijl, dagli Espressionisti tedeschi alla Pop art).<br />
• aNNE FraNK HOUSE<br />
durante l’occupazione nazista anna Frank e la sua famiglia<br />
si nascosero, per più di due anni, nel retro di questa<br />
casa. Furono traditi il 4 agosto del 1944 e deportati in diversi<br />
campi di concentramento. Qui anna Frank scrisse il<br />
suo famoso diario, esposto nel museo.<br />
• PiaZZa dam<br />
amsterdam prende il nome da questa piazza che oggi rappresenta<br />
il ‘cuore’ della città. È dominata dal Palazzo reale<br />
(Koninklijk Paleis) e dalla Chiesa Nuova (Nieuwe Kerk).<br />
Caffé, hotel, negozi e il museo delle cere di madame Tussauds<br />
si affacciano sull’affollata piazza, spesso occupata<br />
da bancarelle.<br />
sono scoprire il funzionamento della<br />
bussola, dei sommergibili e degli hovercraft.<br />
ma amsterdam è anche città di<br />
mercatini caratteristici. Il più famoso<br />
si trova nella via albert Cuypstraat,<br />
dove una volta c’era un canale.<br />
Dicono sia il mercato più<br />
visitato in tutta l’europa ed ospita<br />
centinaia di bancarelle con alimenti<br />
freschi, prelibatezze esotiche e abbigliamento<br />
a prezzi super scontati.<br />
Non bisogna neppure scordarsi di<br />
visitare il mercato galleggiante dei<br />
fiori Bloemenmarkt, con una serie<br />
di barconi che espongono i fiori più<br />
esotici e rari del mondo, oltre a<br />
quelli più conosciuti. l<br />
Un’idea oRiginale<br />
C’è un modo originale per conoscere<br />
più a fondo la città olandese e si<br />
chiama like-a-local. Collegandosi<br />
al sito www.like-a-local.com è<br />
possibile essere invitati a cena<br />
sulla casa galleggiante ancora abitata<br />
da una famiglia locale o trovare<br />
qualcuno disposto ad accompagnarvi<br />
ad una festa privata o in un<br />
giro per negozi. E se vi incuriosisce<br />
l’idea potete anche decidere di<br />
pernottare a casa di un abitante di<br />
amsterdam o di altre città olandesi,<br />
scegliendo tra un barcone, un<br />
appartamento in un grattacielo affacciato<br />
sul fiume mosa oppure in<br />
un edificio del Xvii secolo sul canale.<br />
dieCi Mete da non ManCaRe: dal MUSeo Van gogh a VondelpaRk<br />
settembre 2008<br />
• vONdElParK<br />
È il più famoso parco pubblico d’Olanda e si trova poco<br />
lontano dal centro divertimenti di leidseplein e dal<br />
Quartiere dei musei. dedicato al poeta vondel (la cui<br />
monumentale statua si trova nel parco), fu aperto al<br />
pubblico nel 1865 ed è progettato secondo lo stile “all’inglese”.<br />
• lEidSEPlEiN<br />
Uno dei principali centri divertimento e di vita notturna di<br />
amsterdam.<br />
Nella bella stagione è frequentato da musicisti ed artisti<br />
di strada che si esibiscono nella piazza.<br />
• rEmbraNdTPlEiN<br />
l’antica sede del mercato del burro prese l’attuale nome<br />
nel 1876, quando vi fu collocata la statua di rembrandt.<br />
Oggi è uno dei centri di vita notturna della città.<br />
• WaTErlOOPlEiN<br />
È il più conosciuto mercatino delle pulci di amsterdam.<br />
aperto dal lunedì al sabato, i turisti qui possono acquistare<br />
un po’ di tutto: dai souvenir più strampalati all’antiquariato<br />
e all’abbigliamento trendy o vintage.<br />
• dE JOrdaaN<br />
il nome del quartiere deriva dal francese “giardino” ed è<br />
famoso per la sua atmosfera unica, caratterizzata da negozi<br />
originali, caffè e ristoranti, gallerie d’arte e negozi<br />
d’antiquariato.
MOSTrE<br />
Tra Roma e l’Egitto<br />
Un legame durato nei secoli<br />
roma e l’egitto sono sempre state legate<br />
da un rapporto culturale, politico,<br />
psicologico profondo, che ha attraversato<br />
i secoli. e proprio di questo legame parla<br />
la mostra “La Lupa e la sfinge”. soprattutto<br />
pietre sono quelle che raccontano la<br />
cultura egizia e quindi il suo corrispettivo<br />
romano e dunque l’esposizione si basa<br />
soprattutto sulla presenza, diretta o in<br />
immagine, di busti e statue, di costruzioni, di sculture, di<br />
obelischi. si ha così la possibilità di valutare e di apprezzare<br />
l’influenza della civiltà nilotica sulla storia e sulla cultura di<br />
roma nel corso del tempo, a partire dal primo secolo avanti<br />
Cristo fino al settecento, all’età dei Lumi. La mostra si apre<br />
con la doppia immagine, egizia e classica, con cui si fecero<br />
ritrarre gli imperatori romani del primo secolo avanti Cristo<br />
e termina con tre dipinti e due statue che ricostruiscono<br />
l’ambiente e le atmosfere della sala egizia della galleria<br />
Borghese, realizzata nel settecento.<br />
La Lupa e la Sfinge,<br />
Roma e l’Egitto dalla storia al mito<br />
Roma, Museo nazionale di Castel Sant’angelo<br />
sino al 9 novembre<br />
Ingresso: intero 8,50 euro, soci <strong>Coop</strong> 6 euro<br />
Info: www.ticketeria.it, tel. 199757511<br />
la lettera di protesta<br />
Gentile rivista della Cop,<br />
non sono ancora riuscito a riprendermi dalle fatiche<br />
delle olimpiadi. Innanzitutto la prima è una<br />
fatica psicologica, fatta di mortificazioni e derisioni.<br />
Quando gli atleti sfilano con le loro silhouette<br />
da modelli di Dolce e Gabbana, mia moglie mi<br />
3<br />
marzo settembre 20042008<br />
cultura e oltre<br />
a cura di GiOrGiO O l d r iNi<br />
Grande collezionismo,<br />
da Picasso a De Pisis<br />
Due modi di intendere il<br />
collezionismo d’arte a confronto.<br />
È il senso della mostra che a<br />
Perugia, nel recentemente<br />
restaurato Palazzo Baldeschi al<br />
Corso, propone la Fondazione<br />
Cassa di risparmio di Perugia in occasione del suo<br />
Centenario. Le collezioni a confronto sono quella degli<br />
statunitensi elisa e Duncan Phillips e quella del nobile<br />
piacentino giuseppe ricci Oddi. Dagli stati Uniti arriva una<br />
selezione di opere dei maestri dell’impressionismo e delle<br />
avanguardie europee del Novecento, da Corot a manet, da<br />
monet a van gogh, da Cézanne a modigliani, da Bracque a<br />
Picasso. Dalla collezione piacentina invece saranno esposti i<br />
protagonisti dell’arte italiana tra Ottocento e Novecento,<br />
tra cui Fattori, sartorio, Carrà, Casorati, De Pisis, Campigli.<br />
Il doppio titolo della mostra dunque riflette e mette a<br />
confronto due modi di intendere i gusti collezionistici di due<br />
mondi differenti.<br />
Da Corot a Picasso, da Fattori a De Pisis<br />
perugia, palazzo baldeschi al Corso<br />
Dal 15 settembre al 18 gennaio<br />
Ingresso: intero 8 euro, soci <strong>Coop</strong> 6 euro<br />
Info: www.fondazionecrpg.it<br />
tel. 199199111<br />
di natalino balasso<br />
www.natalinobalasso.net<br />
A me le olimpiadi<br />
mi fanno ingrassare<br />
guarda lì seduto sul divano in canottiera e si mette<br />
a ridere presa da convulsioni. Quando i nuotatori<br />
scivolano nell’acqua subdoli come una finanziaria<br />
estiva, o gli ostacolisti aggrediscono gli<br />
ostacoli zampettando come cavallette, mia moglie<br />
mi dice che dovrei muovermi un po’ e andare in
LIBrI<br />
L’umorismo dei finlandesi<br />
nell’orso di Paasilinna<br />
La prima osservazione che nasce spontanea<br />
dalla lettura del libro di arto Paasilinna<br />
“Il miglior amico dell’orso” è: chi lo avrebbe<br />
mai detto che i finlandesi sono così dotati<br />
di senso dell’umorismo. La storia raccontata<br />
da arto è per noi un capolavoro<br />
dell’assurdo. a un pastore protestante<br />
titolare di una parrocchia di un villaggio<br />
finlandese i fedeli regalano, in occasione dei suoi 50<br />
anni, un cucciolo di orso rimasto orfano. Da quel regalo<br />
inconsueto nascono una serie di situazioni esilaranti, ma<br />
anche di riflessioni profonde sulla fede, sul rapporto tra<br />
uomo e natura, sulla ricerca della felicità e di come a<br />
questa condizione si può arrivare anche per vie imprevedibili.<br />
amori che nascono e che muoiono, riflessioni e<br />
prediche folli e visionarie, viaggi verso il nulla, sport<br />
incredibili si susseguono con un ritmo incalzante e<br />
spesso esilarante. Con un sospetto che ci accompagna:<br />
e se quello che per noi è assurdo per un finlandese fosse<br />
la normalità?<br />
arto Paasilinna<br />
Il miglior amico dell’orso<br />
editore Iperborea - 306 pagine, 16 euro<br />
palestra perché, così piantato sul divano, sembro<br />
un rospo nel pantano. Ogni gara è buona per offendere<br />
il mio fisico di cinquantenne molto idratato.<br />
L’unica categoria che non mi mette in imbarazzo,<br />
è quella degli sparatori di schioppo, che spesso<br />
hanno il fisico dei mangiatori di carbonara abbondante.<br />
Nessuno fa caso a mio suocero, detto lo<br />
zerbino, che se ne sta seduto sulla poltroncina<br />
secco come l’attore di Psyco, che mangia come un<br />
mammut ma non ingrassa mai. Ma che sport potrei<br />
mettermi a fare? Odio le armi e quindi lo<br />
schioppo è escluso, alle olimpiadi ho visto due tizi<br />
che giocavano a volano, si potrebbe fare, ma mi<br />
sentirei ridicolo, per il biliardo mi mancano tutti<br />
gli anni di esercizio al bar. Il fatto è che io mi affatico<br />
già anche solo a guardarlo in televisione lo<br />
sport. Per cominciare a fare esercizio, sto aspettando<br />
che inventino qualcosa di simile ai nuovi<br />
costumi dei nuotatori, che hanno l’aria dentro e<br />
sembrano tutti dei fenomeni. Magari tra un po’ inventano<br />
delle braghe che corrono da sole.<br />
3<br />
marzo settembre 20042008<br />
Omicidi e misteri all’epoca<br />
della rivoluzione francese<br />
Ha abbandonato per una volta il<br />
mondo romano e il suo senatore<br />
gaudente e sagace investigatore<br />
Publio aurelio stazio, ed ha affrontato<br />
un’altra epoca storica, quella<br />
della rivoluzione francese la scrittrice<br />
bolognese Danila Comastri<br />
montanari nel suo ultimo romanzo.<br />
ma non ha certo abbandonato il suo genere preferito,<br />
il giallo, e il suo stile che ci permette di conoscere<br />
fin nei minimi particolari la vita di un’epoca e di un<br />
Paese. In questo caso attraverso cinque delitti<br />
particolarmente efferati ai danni di dirigenti dei<br />
giacobini all’epoca della rivoluzione francese e le<br />
indagini di un investigatore speciale, la Comastri<br />
montanari ci parla delle paure dei rivoluzionari, delle<br />
speranze dei controrivoluzionari, dei vizi e delle virtù<br />
di un momento fondamentale per la vita della<br />
Francia, dell’europa e del mondo intero. I cui valori<br />
ancora oggi invochiamo, o temiamo.<br />
danila Comastri montanari<br />
Terrore<br />
mondadori editore - 346 pagine, 18 euro<br />
Ma c’è un’altra fatica che nasce dal nervosismo.<br />
Quest’estate, guardando la Pellegrini e gli altri<br />
atleti gareggiare, saliva la tensione e l’unico modo<br />
di reagire a questa tensione era svuotare il frigo.<br />
Ad ogni vasca se ne andava una vaschetta di ciccioli,<br />
ad ogni giro di pista, partiva un giro di affettati<br />
misti. Nel giro di due settimane sono ingrassato<br />
di quindici chili e quindi la storia che lo sport<br />
fa dimagrire è una leggenda metropolitana.<br />
In tutta onestà va detto che anche quando c’è la<br />
signora in giallo partono dei gran piatti di affettati<br />
e caraffe di lambrusco, per non dire di Derrick e<br />
il tenente Colombo, che sono una fonte inesauribile<br />
di calorie. Ma niente come guardare lo sport<br />
in televisione rende l’idea dell’antisportività. È<br />
come se il gatto di casa passasse il tempo a guardare<br />
i documentari sui ghepardi.<br />
Ma la cosa che mi preoccupa di più è che adesso<br />
si ragiona sul campionato di calcio. Sono già nervoso<br />
e il frigo trema.<br />
Natalino Balasso
38<br />
settembre 2008<br />
cultura e oltre<br />
• da dimenticare - •• sufficiente - ••• buono - •••• ottimo - •••••capolavoro<br />
MUSICA DA SENTIrE...<br />
Da Danzica le magie di David Gilmour<br />
Dall’Africa tra rock e radici<br />
Nuovo appuntamento<br />
con la serie Congotronics,<br />
che racconta il suono<br />
urbano delle metropoli<br />
africane, dove si scontra il<br />
tribalismo delle radici con i linguaggi del pop<br />
e del rock. Kasai all stars mixano chitarre<br />
distorte e voci che arrivano dal profondo, per<br />
cantare la vita a Kinsasha, dove loro,<br />
provenienti da diversi gruppi etnici, vivono. Il<br />
risultato è un concentrato di musica rituale<br />
che restituisce il piacere, puro, della “festa”.<br />
Kasai all Stars<br />
Congotronics 3 - Crammed<br />
il nostro giudizio: ••••<br />
Se ti piace ascolta: seun Kuti, Toumani<br />
Diabate<br />
... E DA LEGGErE<br />
I Clash: da Londra con rabbia<br />
Dal punk alla ricchezza multiculturale di<br />
Sandinista, i Clash hanno rappresentato<br />
le infinite possibiltà del rock quando<br />
ascolta, ed assimila, le tensioni sociali<br />
che arrivano da tutti i luoghi della città.<br />
Hanno suonato reggae, soul, rock’n’roll,<br />
e lo hanno fatto conservando quello<br />
spirito di ingenua, a volte inconsapevole,<br />
ribellione nata nelle strade londinesi di Portobello,<br />
estate 1977. Questo libro ci accompagna per i luoghi, i<br />
concerti, le sensazioni che hanno animato la band di<br />
London Calling, dagli esordi, in pieno clima punk<br />
inglese all’incontro con le tradizioni giamaicane.<br />
Pat Gilbertt The Clash, death or glory - arcana<br />
Doppio cd per celebrare le visioni lisergiche del chitarrista dei Pink Floyd,<br />
registrato negli storici cantieri di Danzica, dove nacque il movimento<br />
sindacale di Lech Walesa. ma non è soltanto un documento epocale, questo<br />
disco. gilmour suona insieme alla prestigiosa Baltic Philharmonic symphony<br />
Orchestra, che esegue i classici della band che ha trasformato, con l’utilizzo,<br />
già negli anni ‘60, degli strumenti elettronici, il rapporto tra suono e le sue<br />
manipolazioni. sfilano canzoni come Echoes e Astronomy Domine, mentre<br />
nella versione con Dvd è incluso anche un incontro tra l’artista e Walesa.<br />
Nello scenario suggestivo delle enormi gru e di uno spettacolo di laser e<br />
immagini che colpiscono, insieme, sensi differenti.<br />
il nostro giudizio: •••• Se ti piace ascolta: robert Wyatt e Pink Floyd<br />
david Gilmour - Live in Danzica - emi<br />
L’ottimo reggae di Ziggy<br />
Fatevi accompagnare da<br />
Ziggy marley (figlio del<br />
leggendario Bob) in questo<br />
itinerario che passa per i<br />
suoni avvolgenti, tropicali,<br />
che parlano di strade e di tramonti , di<br />
sensualità e di africa, del reggae. Una<br />
raccolta di canzoni dolci romantiche, tra<br />
linguaggio del corpo e spiritualità. Ci sono<br />
classici come come 54-46 That’s My Number<br />
di Toots & The maytals e Guess Who’s<br />
Coming To Dinner di Black Uhuru.<br />
Ziggy marley<br />
In Jamaica - District 6<br />
il nostro giudizio: ••••<br />
Se ti piace ascolta: The Congos, The Upsetters<br />
Brasile e non solo<br />
Due cd dedicati al<br />
versante contemporaneo,<br />
urbano della nuova<br />
musica brasiliana, che in<br />
questo volume, sconfina<br />
in altri paesi latino americani. Come<br />
l’argentina, da dove proviene Federico<br />
aubele, che En Cada Lugar, apre il disco.<br />
melodie sognanti, musica popolare e<br />
soffici ambientazioni elettroniche. Paula<br />
Lima, DJ Dolores e molti altri parcecipano<br />
a questa festa tropicale.<br />
brazilectro<br />
Session 10 - spy<br />
il nostro giudizio: •••<br />
Se ti piace ascolta: la raccolta Favela Booty<br />
Beats e Zuco 103<br />
A cena con i Franz Ferdinand<br />
alex Kapranos è il chitarrista<br />
della più osannata rock band<br />
inglese degli ultimi 10 anni, i<br />
Franz Ferdinand, un gruppo<br />
che intreccia la passione, per<br />
le chitarre elettriche con diverse forme di espressione<br />
artistica. e, adesso, con la ristorazione. Kapranos ha<br />
raccontato per i lettori del guardian (ed in Italia dell’Internazionale)<br />
le tante cene dopo i concerti nei tour mondiali.<br />
Una guida inusuale, non solo per conoscere un aspetto<br />
poco noto della vita di una rockstar, ma anche per<br />
condividere le passioni da giovane gourmet che passa dagli<br />
hamburger alle sperimentazioni dell’alta cucina.<br />
alex Kapranos A cena in tournée con i Franz<br />
Ferdinand - Fusi Orari
di P iEr F r a N C E S C O Pa C O d a<br />
L’INTErV ISTA<br />
Sarah Jane Morris<br />
sarah Jane morris, cantante inglese, è tra le più<br />
creative interpreti del jazz europeo. Dalla canzone<br />
d’autore ai classici afroamericani, dalle cover pop a<br />
quelle di grandi compositori (ha appena registrato<br />
una sua versione cantata del tema di C’era una Volta<br />
in America), racconta ai nostri lettori i suoi più recenti<br />
consumi culturali.<br />
sarah, quali cd ascolti durante le tue<br />
lunghe tournée internazionali?<br />
La musica è per me fonte continua di ispirazione, un<br />
universo nel quale sono immersa in ogni momento<br />
della vita. e la musica, quindi non è solo un “ascolto”,<br />
è una componente insostituibile della mia giornata.<br />
Consiglio regina spector, una cantautrice ebraica di<br />
origine russa. È partita dalla musica classica ed è<br />
arrivata ad un suono che mischia le radici del folk<br />
americano con la rabbia del punk. Da non perdere il<br />
suo disco del 2002, Songs. Poi, una scoperta recente,<br />
un giovane cantautore australiano, Hawksley<br />
Workman, compone opere che ricordano le canzoni<br />
di Tom Waits, ma più ricche di luce. Ha scritto due<br />
brani che saranno nel mio prossimo album. ascoltate<br />
Between the Beautifuls. Poi un’altra donna, Joni<br />
mitchell, con il country americano che diventa<br />
musica al tempo stesso intimista e “sociale”.<br />
segnalo il suo album Mingus, con i brani di Charles<br />
mingus.<br />
L’EV ENTO<br />
MTV Day<br />
A Genova il 13 settembre<br />
Davvero originale l’edizione 2008 dell’mTv Day, il festival<br />
che, ogni anno, porta la più innovativa nuova musica<br />
italiana ad un pubblico di ragazzi che arrivano da ogni<br />
dove. genova sarà invasa dalle canzoni, il festival, infatti,<br />
oltre ai due grandi palchi nel porto antico, si svolgerà nei<br />
vicoli della città vecchia, nelle case persino, sulle barche<br />
ormeggiate. Non a caso lo solgan scelto è Music Everywhere,<br />
musica ovunque. Prologo il 10 settembre con In Your<br />
Place, piccoli concerti nelle abitazioni dei ragazzi di genova,<br />
il 12, nelle strade del centro, ci sarà Storyteller, un artista si<br />
racconta e spiega il proprio lavoro. Il 13 il concerto al porto.<br />
Tra i tanti artisti in programma, i Baustelle, Caparezza,<br />
Fabri Fibra. e, tra i presentatori, Fabio volo. Inizio alle 17.00<br />
Ingresso gratuito<br />
• Per informazioni: www.mtv.it/mtvday.<br />
3<br />
settembre 2008<br />
Quali libri porti con te?<br />
Tantissimi, e, ovunque vado, cerco subito una<br />
libreria, per paura di rimanere senza nulla da leggere.<br />
Ultimi volumi acquistati, Chesil Beach di Ian mcewan,<br />
una storia di amore e di iniziazione sessuale di due<br />
adolescenti nell’Inghilterra conservatrice dei primi<br />
anni ‘60.<br />
Poi, Memoirs of not so Dutiful Daughter, di Jenny<br />
murray, una trama cupa, di tensioni e difficili<br />
relazioni personali, in una famiglia attraversata dalla<br />
difficoltà di esistere.<br />
Infine, un libro che parla direttamente ai nostri<br />
sentimenti, Mille Splendidi Soli, di Khaled Hosseini’.<br />
e del cinema cosa ti piace?<br />
sono una collezionista di film classici, quelle pellicole<br />
che bisogna vedere nelle rassegne, quelle che la tv<br />
non trasmette. Più che un film in particolare,<br />
dichiaro la passione per tutta l’opera di registi come<br />
Jim Jarmusch, David Linch e eric rohmer.
Caro settembre<br />
D i M a u r izio C ava z z a n<br />
D ir e t t o r e Mar ke t ing C o o p L o mbar dia<br />
40<br />
settembre 2008<br />
L’inflazione sta rialzando la testa e il dato peggiora<br />
di mese in mese. Secondo l’Istat, durante l’estate<br />
abbiamo superato la soglia del quattro per cento<br />
su base annua, il dato peggiore dal 1996. E per<br />
il futuro non sembrano arrivare segnali d’inversione.<br />
Che cosa accade? I prezzi dei prodotti alimentari hanno<br />
avuto una fiammata. Succede la stessa cosa in tutta Europa.<br />
Le ragioni che concorrono a far levitare i prezzi sono<br />
diverse ma sono in gran parte dovute all’aumento del costo<br />
del petrolio che ha reso più oneroso produrre e trasportare<br />
le merci.<br />
Un ragionamento a parte va fatto per il grano, il latte e i<br />
loro derivati. I prezzi di questi prodotti sono rimasti fermi<br />
per anni e lo sviluppo impetuoso di alcune economie - in<br />
particolare di Cina, Brasile e India – ha causato un aumento<br />
della domanda internazionale e quindi dei prezzi. L’inflazione<br />
di questi prodotti ha iniziato a galoppare da fine<br />
2007 con aumenti anche a due cifre. La speculazione sicuramente<br />
si inserisce in questi passaggi, ma sarebbe errato<br />
liquidare in modo semplice il problema. C’è forse da porsi<br />
l’interrogativo se il cibo di qualità, così come l’acqua, non<br />
stiano diventando risorse sempre più scarse e con procedimenti<br />
produttivi sempre più costosi.
Cresce l’inflazione e la ricerca della convenienza diventa<br />
una necessità. Aumentano le vendite del prodotto a marchio <strong>Coop</strong>,<br />
un modo per risparmiare senza rinunciare alla qualità.<br />
L’impegno di <strong>Coop</strong> per contrastare il carovita.<br />
La ricerca di convenienza è quindi la priorità per molti italiani.<br />
Gli anziani e le famiglie monoreddito con figli sono i<br />
gruppi più in difficoltà e verso questi <strong>Coop</strong> si sta impegnando<br />
con proposte che contengono il carovita; valga per<br />
tutti il latte fresco a marchio, prodotto prevalentemente<br />
in allevamenti lombardi, che rispetto al latte fresco tradizionale<br />
abbatte il prezzo di oltre il 30%. Anche grazie a<br />
questi interventi, <strong>Coop</strong> Lombardia è riuscita nella prima<br />
parte dell’anno a contenere gli aumenti e a ottenere un’inflazione<br />
alla vendita inferiore rispetto ai dati dall’Istat.<br />
Ma la situazione generale dell’economia sta inducendo<br />
molti a cambiare il proprio comportamento d’acquisto,<br />
specialmente nella nostra regione dove i costi generali della<br />
vita quotidiana – dalle spese per l’energia ai costi immobiliari<br />
che ormai assorbono metà del reddito disponibile -<br />
comprimono maggiormente la capacità di spesa.<br />
in sostanza molti consumatori stanno gradualmente abbandonando<br />
l’acquisto delle marche tradizionali rivolgendosi<br />
a prodotti simili ma più convenienti. Da parte nostra,<br />
registriamo incrementi significativi delle vendite dei prodotti<br />
a marchio <strong>Coop</strong>, che oggi rappresentano circa il venti<br />
per cento dei volumi; il livello più alto mai raggiunto. Dati<br />
41<br />
settembre 2008<br />
alla mano, i consumatori sono sempre meno fedeli alla singola<br />
marca per ricercare buona qualità a un prezzo inferiore<br />
e, nel caso del prodotto <strong>Coop</strong>, garantita da controlli decisamente<br />
all’avanguardia. Ma la tendenza ad abbandonare<br />
le marche tradizionali in favore delle cosiddette private label<br />
riguarda tutto il commercio e probabilmente andrà ad<br />
aumentare. Questo è almeno lo scenario europeo e in particolare<br />
dei mercati più evoluti. Una citazione per tutti: il<br />
caso del Regno Unito dove i prodotti a marchio della grande<br />
distribuzione arrivano a costituire in alcuni settori fino al<br />
50% delle vendite.<br />
i rincari di molti generi alimentari stanno spingendo a<br />
una sempre maggiore attenzione ai prezzi e, mai come in<br />
questo periodo, alle promozioni. In questo senso va l’impegno<br />
di <strong>Coop</strong> Lombardia. Dal marzo del 2007, abbiamo<br />
calmierato e in alcuni casi abbassato i prezzi di migliaia di<br />
prodotti, in particolare nelle grandi superfici di vendita. La<br />
politica di sostegno al potere d’acquisto continuerà nel<br />
corso dell’autunno. I prossimi mesi vedranno succedersi<br />
diverse campagne promozionali, orientate alla forte convenienza,<br />
che saranno periodicamente comunicate nei<br />
punti di vendita, tramite i canali pubblicitari e ovviamente<br />
sulla rivista <strong>Consumatori</strong>. l
Premiati i vincitori del concorso fotografico<br />
i soci coop non ingrassano<br />
Si è tenuta il 24 giugno presso<br />
la sede di “Forma “ di Milano<br />
la premiazione del concorso<br />
fotografico “I soci <strong>Coop</strong> non<br />
ingrassano”.<br />
Gli oltre duemila scatti realizzati da<br />
soci e clienti di <strong>Coop</strong> testimoniano il<br />
grande successo dell’iniziativa che ha<br />
voluto stimolare con un tema ad ampio<br />
spettro la creatività e l’immaginazione<br />
dei concorrenti sugli stili di vita<br />
oggi ricorrenti all’interno della nostra<br />
base sociale.<br />
42<br />
settembre 2008<br />
cooplombardia<br />
Alla cerimonia di premiazione cui hanno<br />
partecipato duecento inviati sono<br />
intervenuti tra gli altri il presidente<br />
della giuria, Gianni Berengo Gardin,<br />
Denis Curti direttore agenzia Contrasto<br />
di Milano e il presidente di <strong>Coop</strong><br />
Lombardia Silvano Ambrosetti. Particolarmente<br />
suggestiva la mostra della<br />
fotografie in gara.<br />
Oltre alle 24 vincitrici ( 12 per i soci e<br />
12 per i non soci) è stata realizzata<br />
un’ampissima selezione di tutte quelle<br />
partecipanti, suddivise per aree te-<br />
Le foto deL ConCorso<br />
aLLa FeSta DeMoCratICa<br />
1 2<br />
1 2<br />
matiche. La mostra è stata ospitata<br />
in una delle sale dello spazio espositivo<br />
concesso da “Forma”, galleria d’arte<br />
fotografica tra le più importanti in<br />
Europa. Per i soci che hanno partecipato<br />
e vinto l’orgoglio di essere premiati<br />
da uno dei grandi maestri italiani<br />
della fotografia, Gianni Berengo<br />
Gardin: per la nostra cooperativa la<br />
soddisfazione di aver coinvolto migliaia<br />
di persone in un percorso culturale<br />
divertente che sicuramente troverà<br />
ulteriori momenti di sviluppo. l<br />
Fino al 22 settembre ‘08 allo Spazio <strong>Coop</strong> presso la Festa Democratica<br />
provinciale di Milano, PalaSharp di Lampugnano (MM1), è allestita la<br />
mostra delle immagini selezionate e vincitrici del concorso fotografico<br />
“I soci <strong>Coop</strong> non ingrassano” promosso da <strong>Coop</strong> Lombardia e Contrasto.
VInCItORI DELLA CAtEGORIA “SoCi CooP”<br />
1. raffaella Vanosi 2. Carlo Silva 3. Francesca Novati<br />
4. Luigi V. Salvalajo 5. rossano Gelosini<br />
6. Martina Dozio 7. Serenella Santin 8. Sara Facheris<br />
9. Jeannette Pia Muller 10. angelo Gargaglione<br />
11. Ilenia Costantino 12. Maria rita Lombardo<br />
S iLva n o a M b ro S e t t i<br />
P r e sidente C o o p L o mbar dia<br />
“Cresce il tasso d’interesse”<br />
Il 25 giugno, con apposito Decreto Legge, il Governo ha deciso di<br />
aumentare il prelievo fiscale sugli interessi del prestito sociale,<br />
portando la tassazione dal 12,50 al 20 per cento; pertanto in sede<br />
di liquidazione degli interessi la cooperativa dovrà tener conto di<br />
tale nuova normativa.Quella attuata dal Governo è certamente una<br />
scelta miope, che finge di non vedere le finalità sociali del prestito e in<br />
questo modo mortifica lo spirito di quei soci che attraverso la loro fiducia<br />
hanno garantito e garantiscono lo sviluppo della loro cooperativa.<br />
Questa decisione del governo tuttavia non ci scoraggia. Ci impegna anzi<br />
a rafforzare la nostra politica nei confronti del prestito sociale, che da<br />
sempre rappresenta uno degli elementi peculiari della diversità dell’impresa<br />
cooperativa da quella privata, diversità che vogliamo anche qui<br />
testimoniare perchè alla base del nostro agire. <strong>Coop</strong> Lombardia ha reso<br />
nel corso degli anni il prestito un servizio conveniente e sicuro. Oggi il<br />
prestito sociale ha tre caratteristiche indiscusse: è affidabile, è trasparente<br />
e soprattutto è assolutamente a costo zero.<br />
Ma c’è e ci deve essere di più. <strong>Coop</strong> Lombardia ha sempre seguito con<br />
scrupolo e attenzione l’evolversi del mercato finanziario e ha sempre<br />
dato risposte tempestive ai cambiamenti in atto. Oggi, a fronte di un<br />
43<br />
settembre 2008<br />
cooplombardia<br />
3 4<br />
3 45 6<br />
VInCItORI DELLA CAtEGORIA “non SoCi”<br />
1. roberto Mignanego 2. Sabrina Flocco 3. Luciano D’Inverno<br />
4. Cristiano Salmaso 5. Martin errichiello 6. eleonora Imazio<br />
7. Carlotta Petracci 8. Mario Cucchi 9. Simonetta Caruso<br />
10. Fabrizio Franceschini 11. augusto Santini 12. odino Dal Pozzo<br />
aumento del costo del denaro testimoniato anche dalle recenti decisioni<br />
della Banca Centrale Europea, la cooperativa ha deciso di aumentare<br />
dal 1 settembre 2008 il tasso di remunerazione sul<br />
prestito dello 0,15%, portando i tassi di interesse rispettivamente a:<br />
da 0 a 2.600,00 euro 2,15 % lordo (netto 1,72 %)<br />
da 2.600,01 a 15.500,00 euro 2,40 % lordo (netto 1,92 %)<br />
da 15.500.01 a 31.750,00 euro 3,50 % lordo (netto 2,80 %)<br />
Abbiamo inteso in questo modo riconfermare quella che per noi è una<br />
scelta strategica di fondo: mantenere sempre la remunerazione del prestito<br />
ad un livello capace di tutelare adeguatamente il risparmio dei<br />
soci. Lo abbiamo fatto forti, tra l’altro, della solidità patrimoniale della<br />
nostra impresa e dell’immutato rapporto di fiducia che il continuo incremento<br />
dei soci prestatori ci testimonia.<br />
Ci auguriamo che queste scelte incontrino il consenso e l’apprezzamento<br />
dei soci. Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi alle<br />
addette al prestito sociale del punto vendita più vicino.
44<br />
settembre 2008<br />
cooplombardia<br />
due progetti di solidarietà di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />
rivolti a piccoli produttori di spezie biologiche<br />
ed equo solidali del distretto di Kandy in sri Lanka<br />
Sri Lanka<br />
Un aiuto per crescere<br />
D i P iero Gio va n o L L a<br />
Si sono avviati quest’anno due progetti di <strong>Coop</strong> Lombardia che hanno<br />
l’obiettivo di offrire un aiuto alle popolazioni di paesi in via di sviluppo<br />
attraverso il sostegno concreto ad attività produttive rispettose dei<br />
diritti umani e dell’ambiente.<br />
E’ un’iniziativa rivolta a piccoli produttori di spezie biologiche ed equo solidali<br />
del distretto di Kandy, in Sri Lanka. Questi progetti sono realizzati in collaborazione<br />
con due organizzazioni che operano da tempo nel campo della solidarietà<br />
internazionale e si occupano di agricoltura biologica e di prodotti equo solidali e<br />
sono ICEI - Istituto <strong>Coop</strong>erazione Economica Internazionale e BIO FOODS (vedi<br />
schede). Il primo progetto riguarda il finanziamento delle azioni da intraprendere<br />
per costituire una cooperativa di contadini dell’area di teldeniya Electorate<br />
che comprende i villaggi di Werapitiya e Dunhinna. Si tratta di circa 200 agricoltori<br />
di spezie . L’estensione media del terreno di ogni contadino coltivato a spezie<br />
è di circa ½ acro. Il massimo è di 3 acri. Le spezie coltivate sono: chiodi di<br />
garofano, noce moscata, pepe, vaniglia, caffè e cacao. L’obiettivo di questo progetto<br />
è di rendere autonomi questi contadini nella gestione dei campi, nella<br />
produzione e nella commercializzazione dei prodotti. Per farlo occorre un lavoro<br />
di formazione sulle tecniche di agricoltura biologica per raggiungere un possibile<br />
incremento della qualità e della quantità di produzione. tutto questo è indispensabile<br />
per organizzare un processo produttivo economicamente sostenibile<br />
che comprenderà anche la realizzazione di un impianto di trasformazione e<br />
per ottenere la certificazione dei prodotti, necessaria ai fini della loro commercializzazione.<br />
L’organizzazione di questo lavoro si è avviata in collaborazione<br />
con GSS (the Gami Seva Sevana Ltd), un’organizzazione nGO (non governativa)<br />
che opera sul posto da alcuni anni e che dal 1986 si occupa proprio di agricoltura<br />
biologica.
iCei<br />
ICeI (Istituto <strong>Coop</strong>erazione economica<br />
Internazionale) è un’associazione senza<br />
fini di lucro impegnata nella solidarietà<br />
internazionale, nella cooperazione<br />
allo sviluppo, nella ricerca e<br />
formazione. È stato fondato nel 1977,<br />
per svolgere attività di ricerca e formazione<br />
sulle problematiche est- ovest e<br />
successivamente Nord-Sud. Dal 1991<br />
ICeI promuove anche progetti di cooperazione<br />
allo sviluppo nel Sud del mondo,<br />
concentrando ricerca e interventi<br />
prevalentemente lungo tre specifici filoni<br />
tematici: il turismo responsabile,<br />
l’agricoltura biologica e l’appoggio alle<br />
piccole e medie imprese, individuati<br />
come strumenti di lotta alla povertà e<br />
di sviluppo locale, e come ambiti che<br />
rappresentano una opportunità ancora<br />
praticabile per affrontare le contraddizioni<br />
del rapporto Nord-Sud.<br />
bio FooD<br />
Bio Foods (Pvt) Ltd. è il primo esportatore<br />
di spezie organiche al mondo registrato<br />
Fair trade. Il Quality Management<br />
System del Sri Lanka tea Board<br />
ha recemente premiato la sua James<br />
Valley organic tea Factory con una<br />
stella del Ceylon Quality Certificate .<br />
Bio Food si pone l’obiettivo “di essere<br />
il miglior produttore di cibo organico a<br />
basso impatto ambientale in Sud asia<br />
con un approccio al commercio equo<br />
sostenibile per i suoi principali produttori<br />
e per i lavoratori nell’ambito dei cibi<br />
biologici” ed è impegnato a “stabilire<br />
standard generali più alti nel campo<br />
della produzione equo solidale attraverso<br />
un lavoro di squadra dei suoi<br />
principali soci e produttori nel campo<br />
del Bio food”.<br />
45<br />
settembre 2008<br />
cooplombardia<br />
Il secondo progetto si è avviato con Bio Food e serve a svilupparne l’iniziativa in<br />
quella regione. Bio Food si occupa della trasformazione ed esportazione dei prodotti<br />
biologici e gestisce il rapporto con i produttori attraverso SOFA, un’organizzazione<br />
che associa famiglie di piccoli produttori. Ad oggi fanno parte di SO-<br />
FA 2.085 famiglie in varie regioni dello Sri Lanka. SOFA a sua volta si suddivide<br />
in tante società, per aree territoriali e per tipologie di produzione. Oltre alle<br />
spezie la parte importante della produzione riguarda diverse specie del rinomato<br />
thè di Ceylon, oltre a cocco, anacardi, riso ed erbe. La mission di Bio Food è lo<br />
sviluppo sostenibile. Biologico ed equo solidale stanno insieme. I salari dei lavoratori<br />
sono superiori alla media di quelli dello Sri Lanka e al loro prodotto viene<br />
garantito un prezzo equo. Il rapporto di lavoro è continuativo per almeno 5 anni.<br />
I contadini sono aiutati non solo sulle tecniche per migliorare la produzione ma<br />
anche ad esempio dando loro mucche e capre che servono sia per il latte che per<br />
la produzione di compost. Una parte del fondo di Bio Food, in percentuale sulla<br />
produzione, è riservato ad iniziative sociali e culturali quali ad esempio aiuti a<br />
famiglie in difficoltà, per borse di studio per il liceo o l’università, per contributi<br />
a cerimonie, per i templi o istituzioni civili e religiose locali. Un aspetto quest’ultimo<br />
che non va sottovalutato considerato il fortissimo sentimento religioso<br />
del popolo dello Sri Lanka. Una delegazione di <strong>Coop</strong> Lombardia si è recata nel<br />
mese di luglio a Kandy per siglare l’avvio di questi progetti. La delegazione composta<br />
da Fulvio Bella, Daniela Faiferri e Piero Giovanolla per <strong>Coop</strong> Lombardia e<br />
da Jolanda Provato e Silvia Guerzoni di ICEI, si è incontrata con Mr.Ranjith De<br />
Silva, Presidente di GSS, con il Dr. Sarath Ranaweera, Chairman di Bio Food e<br />
con Mr. Bernard Srikantha, Presidente di SOFA. Il grande impegno e l’entusiasmo<br />
che hanno espresso tutte le persone coinvolte nei progetti ci rendono fiduciosi<br />
sul loro successo. L’augurio è che in un prossimo futuro le spezie biologiche<br />
dello Sri Lanka possano diventare prodotti a marchio <strong>Coop</strong>, estendendo la<br />
gamma di prodotti di qualità, certificati e a prezzi equi a disposizione di soci e<br />
clienti.l
Di aLFreDo De beLLiS<br />
Saperecoop<br />
<strong>Consumatori</strong> consapevoli,<br />
cittadini del mondo<br />
46<br />
illustrazioni di Lorenzo Mattotti tratta da Saperecoop<br />
settembre 2008<br />
cooplombardia<br />
le proposte di <strong>Coop</strong> Lombardia agli insegnanti<br />
Si chiama “Saperecoop” la<br />
nuova proposta di <strong>Coop</strong> agli<br />
insegnanti ed agli alunni italiani.<br />
Il nuovo progetto triennale,<br />
in formato tabloid ed arricchito<br />
dalle illustrazioni di Lorenzo Mattotti,<br />
è pensato per creare uno strumento<br />
di informazione, comunicazione e aggiornamento<br />
dei contenuti e delle<br />
proposte di <strong>Coop</strong> al mondo della scuola,<br />
attraverso gli interventi di insegnanti,<br />
sociologi, pedagogisti, rappresentanti<br />
di associazioni ed attraverso<br />
gli ultimi materiali e pubblicazioni<br />
messi a punto dal sistema delle cooperative<br />
di consumatori.<br />
Un ruolo importante è affidato ai te-<br />
Ancora più facile parlare con i soci <strong>Coop</strong><br />
fiLodiretto<br />
informazioni prenotazioni suggerimenti<br />
numero verde<br />
800.016.706<br />
da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 17.30<br />
sabato dalle 8.30 alle 12.30<br />
mi della cittadinanza e dell’uso del<br />
denaro, perché a partire da quest’ultimo<br />
possono essere affrontate riflessioni<br />
legate all’esercizio di cittadinanza<br />
ed alla convivenza civile.<br />
In continuità con il lavoro e le proposte<br />
degli ultimi anni le proposte educative<br />
partono dalle merci, perché<br />
dietro e dentro di esse c’è il mondo,<br />
perché le merci fanno parte dei consumi<br />
dei bambini e dei ragazzi, perché<br />
le merci permettono di educare attraverso<br />
l’analisi dei consumi.<br />
Accanto a percorsi collaudati, Saperecoop<br />
prevede delle nuove proposte: i<br />
nuovi prodotti oggetto di progettazione<br />
dei nuovi percorsi didattici da
parte di un gruppo di lavoro nazionale<br />
sono la gomma da masticare e la lattina.<br />
Gomma da masticare e lattina<br />
innanzitutto perché sono vicini ai consumi<br />
di bambini e ragazzi e poi perché<br />
permettono di introdurre nuovi elementi<br />
nella trattazione di argomenti<br />
come la pubblicità, la sostenibilità<br />
ambientale, la filiera dei prodotti,<br />
l’uso del denaro ed i meccanismi che<br />
guidano le scelte di consumo.<br />
<strong>Coop</strong> Lombardia propone anche nuovi<br />
precorsi che trattano specificatamente<br />
i temi della biodiversità vegetale,<br />
attraverso attività ludiche ed osservazioni<br />
scientifiche di frutti e semi; e<br />
della cittadinanza e della legalità. l<br />
COnCORSO iMMaGinanDo roDari<br />
Si è concluso con ben 110 classi partecipanti<br />
il concorso “immaginando rodari”,<br />
promosso da <strong>Coop</strong> Lombardia, istituto<br />
comprensivo statale di varese 2 e<br />
varesenews. i bambini dovevano trovare<br />
il finale a una fiaba, “L’albero delle<br />
pantofole”, scritta nel ’49 dallo stesso<br />
rodari. alla segreteria del concorso sono<br />
arrivate fiabe da tutte le province<br />
lombarde, con qualche sconfinamento:<br />
La magia di internet, infatti, ha portato<br />
il concorso in tutto il mondo e così anche<br />
gli studenti dell’associazione scuola italiana<br />
di Shanghai, intitolata a Gianni ro-<br />
47<br />
settembre 2008<br />
cooplombardia<br />
I nUMERI<br />
dell’anno scolastico<br />
2007-2008<br />
tipi di sCuoLA classi alunni<br />
Materne 78 1243<br />
elementari 678 13126<br />
Medie 483 8124<br />
superiori 287 5873<br />
Altro 8 158<br />
progetti speciali 248 5602<br />
totali 1782 34126<br />
Saperecoop<br />
“La <strong>Coop</strong>, la scuola,<br />
l’educazione ai consumi”.<br />
C O N S U M A T O R I C O N S A P E V O L I , C I T T A D I N I D E L M O N D O<br />
Illustrazione di Lorenzo Mattotti, tratta da Saperecoop. presentazione<br />
dari, hanno partecipato fuori concorso<br />
alla competizione ricevendo una menzione<br />
speciale. Genitori, insegnanti ed<br />
alunni della scuola primaria “Mameli”<br />
della rasa di varese (menzione speciale)<br />
in qualità di giurati hanno contribuito<br />
a scegliere la terna vincitrice:il primo<br />
premio è stato assegnato alla scuola primaria<br />
“e. toti” di Sesto Calende. al secondo<br />
posto si è classificata la classe 2b<br />
della scuola “Mons. a. Pirovano” di Merone<br />
in provincia di Como. al terzo posto<br />
le classi 5a e 5b della scuola “Morelli” di<br />
busto arsizio.<br />
ALtRI nUMERI<br />
DEL COnSUMO COnSAPEVOLE<br />
Guide nazionali<br />
consegnate oltre<br />
3500<br />
insegnanti 2408<br />
Genitori circa 800<br />
Animatori 27<br />
punti vendita coinvolti 49<br />
Comuni dove<br />
si svolgono le attività<br />
81<br />
La nuova Guida sarà presentata<br />
a Milano giovedì 18 settembre,<br />
alle ore 18.30, presso lo stand <strong>Coop</strong><br />
alla prima festa democratica area<br />
Palasharp, Lampugnano (MM 1 ).<br />
Coordina: alfredo De Bellis,<br />
responsabile delle attività di educazione<br />
al consumo consapevole di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />
Intervengono: Claudio toso, responsabile<br />
delle politiche sociali di AnCC-<strong>Coop</strong>;<br />
Valeria Malvicini, presidente<br />
della cooperativa pandora;<br />
Lorenzo Frigerio, referente regionale<br />
dell’associazione Libera. Nomi e numeri<br />
contro le mafie;<br />
Marilena adamo, senatrice, segretaria<br />
della Commissione parlamentare<br />
Affari Costituzionali.<br />
Come avere Saperecoop<br />
Saperecoop. <strong>Consumatori</strong> consapevoli, cittadini del mondo si può scaricare dal sito www.e-coop.it<br />
e si può richiedere alla segreteria organizzativa di <strong>Coop</strong> Scuola (tel. 02 66101754; orari dal 1 settembre al 31 ottobre:<br />
dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30; mail: scuola@lombardia.coop.it)
com.coop<br />
Di aLFreDo De beLLiS<br />
dire fare sociale dei comitati di zona<br />
6 settembre – 12 ottobre 2008<br />
• Varese<br />
Mostra<br />
STRAordinariCICLI<br />
Dall’invenzione di Drais<br />
alle biciclette dei campioni<br />
a cura di Serena Contini e Marco Iezzi<br />
villa baragiola, via Francesco<br />
Caracciolo, 46; ingresso libero<br />
Orari<br />
Martedì - Domenica: 10.00 - 12.30 /<br />
15.00 - 19.00<br />
Giovedì: 15.00 - 22.00<br />
Orari straordinari Mondiali di Ciclismo<br />
(22-28 settembre)<br />
tutti i giorni (compreso lunedì): 10.00 -<br />
12.30 / 16.30 - 23.00<br />
La mostra, realizzata dal Comune di<br />
Varese in collaborazione con il Museo<br />
della Scienza e della tecnologia<br />
Leonardo da Vinci di Milano e con <strong>Coop</strong><br />
Lombardia, vuole ripercorrere<br />
attraverso l’esposizione di alcuni<br />
esemplari storici particolarmente<br />
significativi la storia della bicicletta,<br />
come tributo in occasione delle gare dei<br />
mondiali di ciclismo che si terranno a<br />
Varese nel settembre 2008.<br />
Un’esposizione di biciclette in grado di<br />
illustrare i quasi 200 anni di storia<br />
condurrà il visitatore dall’emozione dei<br />
primi velocipedi al gruppo di grandi<br />
campioni della storia dei Mondiali fino<br />
ai più recenti mutamenti tecnologici<br />
delle biciclette da corsa.<br />
La bicicletta si racconta nei suoi quasi<br />
200 anni di storia in un’esposizione che<br />
illustra la sua evoluzione.<br />
Per concludere i campioni, riuniti in un<br />
“gruppo inedito”: uomini e donne di<br />
epoche diverse a confronto in una fuga<br />
improbabile che rappresenta la storia<br />
dei mondiali di ciclismo.<br />
Una sezione della mostra è focalizzata<br />
sul ciclismo femminile.<br />
48<br />
21<br />
settembre 2008<br />
12 settembre<br />
• Bollate<br />
Educazione al consumo<br />
consapevole<br />
Festa del ritorno<br />
scuola<br />
Parco Giochi di via Fermi,<br />
ore 16.30 (in caso di pioggia presso la<br />
sala <strong>Coop</strong> di via Vittorio Veneto 35)<br />
Il Comitato soci di zona di <strong>Coop</strong><br />
Lombardia di Bollate, in collaborazione<br />
con la <strong>Coop</strong>erativa Edificatrice<br />
Bollatese e con il Circolo nuova Luce<br />
propone anche quest’anno<br />
l’appuntamento con i bambini per aprire<br />
il nuovo anno scolastico. Il tema scelto<br />
per il 2008 è quello delle fiabe.<br />
13-14 settembre<br />
• Malnate<br />
Intercultura<br />
La 24 ore di Malnate<br />
Maratona Di Lettura In<br />
Lingue E Dialetti<br />
villa braghenti, viale Kennedy<br />
La quarta edizione de “La 24 ore di<br />
Malnate. Maratona di lettura in lingue e<br />
dialetti”, organizzata dal Comitato soci<br />
di zona di <strong>Coop</strong> Lombardia di Varese-<br />
Malnate è dedicata alla figura ed alle<br />
opere di Gianni Rodari, le cui opere<br />
verranno lette in decine di lingue e<br />
dialetti ininterrottamente per 24 ore,<br />
a partire da sabato 13 settembre<br />
alle ore 17. Durante la maratona di<br />
lettura verrà esposta una mostra<br />
dedicata alla vita e all’opera di Rodari,<br />
ci saranno giochi per grandi e bambini,<br />
spettacoli teatrali e tanto altro ancora.<br />
Per info: www.e-coop.it;<br />
www.varesenews.it<br />
19 settembre<br />
• Varese<br />
<strong>Coop</strong>erazione internazionale<br />
Risate a ruota libera<br />
Spazio scopri<strong>Coop</strong> al primo piano della<br />
<strong>Coop</strong> di via Daverio 44, ore 18<br />
In occasione dei mondiali di ciclismo di<br />
Varese 2008, il Comitato soci di zona<br />
Varese-Malnate presenta il libro<br />
“Risate a Ruota Libera”(edizioni<br />
emmepilibri Imperia), una raccolta di<br />
vignette dei migliori umoristi italiani,<br />
caricature dei campioni del ciclismo,<br />
battute, storie, aforismi legate al tema<br />
della bicicletta in tutte le sue accezioni:<br />
sportive, sociali, culturali ed ecologiche.<br />
Il progetto editoriale insieme ad una<br />
mostra all’interno del Ciclyng Stadium<br />
presso l’ippodromo delle Bettole, sono<br />
stati patrocinati nel 2007 dalla<br />
Federazione Ciclismo Italiano e dal<br />
Ministero delle Politiche giovanili e<br />
attività sportive. tutto il progetto è<br />
legato a sua volta ad una operazione di<br />
cooperazione internazionale in Burkina<br />
Faso, unitamente a <strong>Coop</strong> Lombardia e<br />
Federazione Ciclismo Italiano.
20-21 settembre<br />
• Villaguardia (Como)<br />
Consumo consapevole<br />
L’isola che c’è<br />
via varesina<br />
dalle 10 alle 23<br />
www.lisolachece.org<br />
La quinta edizione de L’Isola che c’è,<br />
fiera comasca delle relazioni e<br />
dell’economia solidale e del consumo<br />
consapevole, vede la partecipazione del<br />
Comitato Provinciale di Legacoop e dei<br />
Comitati soci di zona di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />
di Como e Cantù, che con uno stand<br />
promuoveranno le attività del<br />
movimento cooperativo comasco e<br />
“Solidal” il prodotto a marchio <strong>Coop</strong> del<br />
commercio equo e solidale. Sabato e<br />
domenica, dalle 17 alle 18.30, <strong>Coop</strong><br />
Lombardia presenterà l’animazione per<br />
bambini: “L’orto delle delizie e dei buoni<br />
frutti”.<br />
nei due giorni della fiera oltre 120<br />
stands, animazioni per bambini,<br />
laboratori e degustazioni, tavole<br />
rotonde, dibattiti, concerti e<br />
ristorazione.<br />
24 settembre<br />
• Varese<br />
<strong>Coop</strong>erazione internazionale<br />
Flavio Oreglio<br />
e i Luf<br />
Spazio scopri<strong>Coop</strong>, al primo piano<br />
della <strong>Coop</strong> di via Daverio 44, ore 18;<br />
ingresso libero<br />
Lo spettacolo del comico di Zelig,<br />
accompagnato musicalmente dai Luf,<br />
vuole far conoscere il progetto di<br />
cooperazione internazionale in Burkina<br />
Faso promosso da circa 20 anni da <strong>Coop</strong><br />
Lombardia.<br />
P A R t E C I P A A L L A n U O V A C A M P A G n A D I C O O P<br />
riSParMia Le enerGie<br />
risparmiare energia e consumarla in<br />
modo più efficiente non è soltanto<br />
possibile ma deve essere un obiettivo<br />
per tutti.<br />
aNCC-<strong>Coop</strong>, in collaborazione con eNeL,<br />
a partire da settembre raccoglierà<br />
l’adesione di 1.500 famiglie che vorranno<br />
partecipare ad una campagna di informazione/<br />
formazione per imparare<br />
ad usare l’energia in modo più efficiente<br />
e con meno consumi inutili. Le famiglie<br />
che daranno la loro adesione riceveranno<br />
un kit con lampade a risparmio<br />
energetico e riduttori di flusso idrico ed<br />
un manuale d’utilizzo, oltre che a comunicazioni<br />
periodiche e news letter-<br />
49<br />
settembre 2008<br />
cooplombardia<br />
per incontri e iniziative varie organizzate<br />
da <strong>Coop</strong>, per essere protagonisti di<br />
un laboratorio osservatorio reale. ridurre<br />
gli sprechi non è difficile e con<br />
piccoli accorgimenti si possono avere<br />
importanti vantaggi economici ed ambientali.<br />
<strong>Coop</strong> Lombardia contribuirà al<br />
progetto coinvolgendo 200 famiglie di<br />
soci. Il progetto ha durata 1 anno (dal 1<br />
novembre 2008 al 31 ottobre 2009) ed è<br />
rivolto a utenti con contatore elettronico<br />
che abbiano connessione a internet<br />
e un indirizzo di posta elettronica.<br />
Maggiori informazioni per l’adesione<br />
verranno fornite nei prossimi numeri<br />
di <strong>Consumatori</strong>.<br />
2-3 ottobre<br />
• Milano<br />
Cultura<br />
Concerto<br />
Giovedì 2 ottobre, alle ore 17 presso<br />
lo Spazio scopri<strong>Coop</strong> al primo piano<br />
della <strong>Coop</strong> di via Arona; venerdì 3<br />
ottobre, alle ore 17, presso lo Spazio<br />
scopri<strong>Coop</strong> di via Gianella 21<br />
(quartiere di Baggio);<br />
ingresso libero<br />
La stagione musicale degli Spazi<br />
scopri<strong>Coop</strong> milanesi riapre con il<br />
pianista Giovanni Doria Miglietta, che<br />
eseguirà musiche di Schumann,<br />
Liszt,Scriabin, Vine.<br />
Fino a giugno 2009 gli Spazi scopri<strong>Coop</strong><br />
ospiteranno giovani talenti<br />
internazionali, per un programma ricco<br />
di appuntamenti.<br />
Per conoscere tutte le attività degli<br />
Spazi scopri<strong>Coop</strong>: scopricoop@yahoo.it<br />
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previsti dai decreti ministeriali del 20 luglio 2004 e successive modifiche, finanziata grazie a incentivi statali.
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il primo in italia con Cafè letterario.<br />
Da oggi i soci <strong>Coop</strong> potranno usufruire<br />
di particolari vantaggi nella magica oasi<br />
di relax e benessere dell’Hamman<br />
della rosa in viale abruzzi a Milano.<br />
Di gusto completamente orientale, con<br />
due strutture attigue per donne e uomini,<br />
oltre al Cafè letterario in comune,<br />
ha recentemente dedicato spazi e percorsi<br />
alle coppie.<br />
i diversi percorsi comprendono soste<br />
nel tepidarium, calidarium e frigidarium,<br />
depilazione orientale, impacchi per capelli,<br />
viso e corpo, massaggio con sapone<br />
d’aleppo, al latte d’asina o rilassante<br />
con oli essenziali.<br />
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energetiche è una scuola di Shiatsu<br />
fondata nel 1979 e riconosciuta dalla<br />
Federazione nazionale Scuole di Shiatsu,<br />
organizza:<br />
Corsi Propedeutici, Corsi amatoriali e<br />
Corsi Formativi triennali di Shiatsu a<br />
Milano, Monza, Crema e trattamenti<br />
effettuati da operatori Professionisti,<br />
diplomati nel Corso Formativo triennale<br />
irte, e iscritti al rioS (registro<br />
italiano operatori Shiatsu) della FiS<br />
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pausa pranzo, pomeridiani e serali, per<br />
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relax con massaggio defatigante o<br />
con i bellissimi tatuaggi henna temporanei<br />
della tradizione orientale. e ancora<br />
serate a tema come la lettura dei<br />
tarocchi, della mano o l’interpretazione<br />
della grafia. L’Hamman è un’idea<br />
originale per feste, incontri aziendali e<br />
addii al nubilato o celibato, ed è un piacere<br />
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sul tuo MUTUO.<br />
Il nuovo governo e l’ABI hanno riportato alla luce il problema<br />
dei mutui dopo l’introduzione del concetto di<br />
portabilità promossa dal vecchio governo. La crisi dei<br />
‘subprime’ sembrava aver riportato gli istituti di credito<br />
a non favorire una seria attività di rinegoziazione. Oggi<br />
anche il consumatore meno aggiornato sa che può chiedere<br />
alla sua banca una revisione delle condizioni contrattuali<br />
del suo mutuo. Il punto è: quale fra le alternative praticabili<br />
(portabilità o rinegoziazione) risulta andare incontro<br />
meglio alle esigenze del cliente? Quali vantaggi comporta<br />
l’adozione di una soluzione anziché l’altra? Rispondere a<br />
queste domande non è semplice perché per qualcuno<br />
‘convenienza’ significa una rata ribassata, per altri il pagamento<br />
di minori interessi passivi, per altri ancora la riduzione<br />
dello spread applicato. Cerchiamo qui di dare qualche<br />
indicazione ai nostri soci per potersi orientare nel mercato<br />
dei mutui.<br />
rinegoziazione “alla tremonti”<br />
A prima vista appare la soluzione migliore, dal momento<br />
che comporta una maggiore riduzione della rata rispetto<br />
alle altre soluzioni. Le controindicazioni però possono diventare<br />
così pesanti da sconsigliarne l’uso. Il meccanismo<br />
è semplice: si sottrae alla rata una parte di quota capitale.<br />
Questo capitale non restituito viene riaddebitato al cliente<br />
su un conto detto “di finanziamento”. Risultato: le rate sono<br />
più leggere, ma solo perché si dilaziona il rimborso di<br />
parte del capitale, che verrà puntualmente richiesto al<br />
cliente al termine della durata contrattuale del mutuo, al-<br />
fisso in realtà mantiene l’ancoraggio all’Euribor come un<br />
qualunque tasso variabile. L’unica differenza è che le variazioni<br />
dell’Euribor non incidono sulla rata, ma sulla durata.<br />
Se l’Euribor salisse, le durate si allungherebbero ancora<br />
di più. E se i tassi scendessero? È improbabile un accorciamento<br />
perché con la rinegoziazione il cliente comincia subito<br />
ad accumulare un debito residuo sul conto di finanziamento<br />
che solo un repentino calo dei tassi farebbe poi<br />
sparire del tutto.<br />
rinegoziazione “classica”<br />
Già da un anno i clienti possono chiedere alla propria banca<br />
la rinegoziazione di quegli elementi che incidono sulla rata:<br />
spread e durata. Chiedendo che la banca pratichi uno<br />
spread più in linea con il mercato (oggi siamo su una media<br />
dello 0,90%, contro l’1,5% di qualche anno fa), automaticamente<br />
si pagheranno meno interessi riducendo<br />
l’importo della rata. Anche rinegoziando la durata, per<br />
esempio estendendola, l’importo della rata diminuirebbe.<br />
La rinegoziazione classica porta a pagare meno interessi,<br />
cosa che non succede con la tremonti, dove gli interessi<br />
aumentano anche a dismisura pur diminuendo l’importo<br />
della rata mensile.<br />
Portabilità<br />
E’ l’alternativa che si può adottare rivolgendosi ad altra<br />
banca che offra condizioni contrattuali più vantaggiose.<br />
Cambialo Cambialo alla COOP alla<br />
L’operazione è resa possibile dal decreto Bersani che annulla<br />
tutti i costi di ‘transazione’ nel trasferimento del mulungandolo.<br />
Esempio: un mutuo ventennale di 150.000€ tuo da un istituto all’altro (costi notarili, penali d’estinzio-<br />
rinegoziato<br />
Cambialo<br />
comporterà un decremento della rata da ne, spese di perizia ed istruttoria). Con questa formula, il<br />
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58<br />
settembre 2008<br />
cooplombardia<br />
GAMeC<br />
Non chiamatela<br />
solo Galleria<br />
Con l’entrata in funzione nel 1991 della Galleria d’Arte<br />
Moderna e Contemporanea si realizza a Bergamo<br />
un progetto culturale che integra istituti di ricerca,<br />
di formazione e sedi espositive nel campo dell’arte<br />
antica, moderna e contemporanea.<br />
Il progetto della Galleria, situata nel complesso architettonico<br />
di fronte all’edificio neoclassico che ospita la Pinacoteca, è<br />
dello Studio Gregotti Associati International e si è concretato<br />
nel restauro degli ex Monasteri delle Dimesse e delle Servite,<br />
costituiti da una cortina di edifici che a partire dal XV secolo<br />
hanno dato origine al complesso conventuale.<br />
Attualmente le sale espositive sono 10, dislocate su tre piani.<br />
Tutte le aree sono dotate di specifici sistemi tecnologici<br />
che le rendono idonee ad ogni tipo di attività espositiva.<br />
Tra il 1994 e l’anno 2000 la Galleria è stata diretta da Vittorio<br />
Fagone, uno dei nomi più celebrati nell’universo degli storici<br />
d’arte contemporanea, che ha promosso un intenso programma<br />
di attività attraverso esposizioni dedicate alle arti<br />
visuali del XX secolo - tra le quali Joe e Gianni Colombo, Carlo<br />
Carrà, rassegne video sperimentali, ed altre dedicate all’approfondimento<br />
della cultura degli anni Trenta e del Premio<br />
Bergamo - ed un’opera di arricchimento delle collezioni con<br />
depositi, donazioni e prestiti entro un quadro continuamente<br />
potenziato di collegamenti nazionali ed internazionali.<br />
Dal 1999, con l’acquisizione della “Raccolta Gianfranco e Luigia<br />
Spajani”, le collezioni permanenti hanno uno spazio<br />
espositivo proprio dedicato a importanti opere di artisti italiani<br />
e stranieri del XX secolo - tra loro Boccioni, Balla, Morandi,<br />
Campigli, Casorati, Savinio, De Chirico, Kandinsky, Sutherland,<br />
Manzù.<br />
Dal 2000 la Galleria ha articolato il proprio assetto istituzionale<br />
con la costituzione dell’Associazione ad essa intitolata,<br />
alla quale è stato affidato il compito di sviluppare un rinnovato<br />
programma di attività e di valorizzazione del patrimonio<br />
d’arte dell’Accademia Carrara relativo al XX secolo.<br />
A sostegno delle diverse iniziative è operante un servizio di<br />
attività didattica destinato alle scuole di ogni ordine e grado<br />
ed al pubblico adulto.<br />
A cura dell’ufficio Comunicazione<br />
Le MOSTRe<br />
Il 30 settembre 2008 la GAMeC –<br />
Galleria d’arte Moderna e Contemporanea<br />
di Bergamo inaugura<br />
quattro mostre: l’antologica<br />
Giacomo Manzù 1938-1965. Gli anni<br />
della ricerca dedicata a questo<br />
importante scultore nel centenario<br />
della sua nascita; la personale Pio<br />
Manzù. Quando il mondo era<br />
moderno che consente di tracciare<br />
per la prima volta un percorso<br />
completo dell’opera di questo<br />
designer di profilo internazionale<br />
prematuramente scomparso;<br />
Special Guest: Sterling Ruby. Grid<br />
Ripper, prima personale in un<br />
museo europeo di questo giovane<br />
ma già affermato artista tedesco; il<br />
progetto The hunter and the<br />
hunted del giovane Ian Tweedy per<br />
eldorado, la serie di mostre<br />
dedicate agli artisti più interessanti<br />
all’interno del panorama della<br />
giovane arte internazionale.<br />
Giacomo Manzù.<br />
1938-1965. Gli anni della ricerca<br />
Pio Manzù.<br />
Quando il mondo era moderno<br />
Special Guest:<br />
Sterling Ruby.<br />
Grid Ripper.<br />
Eldorado.<br />
Ian Tweedy.<br />
The hunter and the hunted<br />
Orari:<br />
martedì- domenica: 10.00 – 19.00<br />
giovedì: 10.00 – 22.00<br />
lunedì chiuso<br />
Ingresso:<br />
Intero: 5,00 euro<br />
SOCI COOP: 3,50 euro<br />
(il biglietto dà diritto all’ingresso<br />
a tutte le mostre)<br />
Info:<br />
GAMeC via S. Tomaso, 53<br />
24121 Bergamo<br />
tel. +39 035 270272<br />
www.gamec.it
Giacomo Manzù, Bambino con l’anatra, 1947, bronzo, cm 45x87x58,<br />
Civico Museo revoltella - Galleria d’arte moderna, Trieste, Photo: Jacopo Ferrari<br />
La GAMeC, in collaborazione con la Galleria<br />
Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea<br />
di Roma, ricorda uno tra i maggiori<br />
scultori italiani del XX secolo,<br />
attraverso una cinquantina di opere di collezioni<br />
pubbliche e private, esplorando il<br />
periodo centrale della sua attività - dal<br />
1938 al 1965 - che si distingue per il profondo<br />
rinnovamento iconografico e per l’eccellenza<br />
della qualità plastica. La mostra, a<br />
cura di M. Cristina Rodeschini e Marcella<br />
Cattaneo, si avvale di un comitato scientifico<br />
composto da Maria Vittoria Marini Clarelli,<br />
Soprintendente della Galleria Nazionale<br />
d’Arte Moderna e Contemporanea di<br />
Roma, Livia Velani, Marcella Cossu, direttore<br />
della Raccolta Manzù di Ardea.<br />
Il percorso, che prende avvio dalla nota<br />
serie delle Crocifissioni realizzate da Manzù<br />
tra il 1939 e il 1942, tocca le tematiche<br />
La GAMeC organizza dal 1° ottobre 2008<br />
all’8 febbraio 2009 la mostra Pio Manzù.<br />
Quando il mondo era moderno, a cura di<br />
Giacinto Di Pietrantonio, Beppe Finessi e<br />
Enrico Fagone che ripercorre l’itinerario<br />
creativo di Pio Manzù, designer di profilo<br />
internazionale, contemporaneamente alla<br />
personale dedicata al padre Giacomo.<br />
L’archivio di Pio Manzù, attualmente depositato<br />
alla GAMeC, consente di tracciare<br />
per la prima volta un percorso completo<br />
della sua opera - che, nella pur breve<br />
esperienza a causa della prematura scomparsa,<br />
ha spaziato dal design, alla fotografia,<br />
alla grafica editoriale - articolato<br />
nelle quattro sale del secondo piano della<br />
galleria, toccando differenti tematiche e<br />
mettendo il suo lavoro in relazione con quello<br />
di altri designer ed artisti internazionali.<br />
Gli anni degli esordi e della sua formazione<br />
alla scuola di Ulm sono oggetto della<br />
prima sala in cui si accostano suoi progetti,<br />
appunti, schizzi, teorie al lavoro dei<br />
docenti e direttori come Max Bill, Tomas<br />
Maldonado, ma anche con quello di colleghi,<br />
artisti e designers italiani.<br />
GIACOMO MANZÙ 1938 – 1965. GLI ANNI DeLLA RICeRCA<br />
La mostra Giacomo Manzù. 1938-1965 gli anni della ricerca è realizzata anche con il sostegno del main sponsor<br />
Fondazione Banca Popolare di Bergamo onlus.<br />
Pio Manzù, Cronotime, 1966, per Ritz Italora<br />
(prodotto in seguito da Alessi), photo: Atelier Röland Fürst,<br />
Wiesbaden, Archivio Pio Manzù<br />
più care all’artista: dalla ritrattistica femminile,<br />
alla resa psicologica di personalità<br />
della cultura alle quali fu legato come Carlo<br />
Carrà, Cesare Brandi, Oskar Kokoschka,<br />
alla suadente interpretazione del nudo<br />
femminile.<br />
L’innovativa scelta iconografica dei Cardinali,<br />
l’incontro con Papa Giovanni XXIII ed il<br />
compimento della Porta della Morte per la<br />
Basilica di San Pietro, vengono individuati<br />
come momenti cruciali della vita artistica di<br />
Manzù. In particolare la porta vaticana, nell’impegnare<br />
l’artista dal 1947 al 1964, diviene<br />
l’epicentro di una poetica che nel dialogare<br />
con la tradizione ne rifiuta gli aspetti<br />
accademici per dare accesso a una visione<br />
della realtà in cui valori umani e storia delle<br />
emozioni si saldano in piena alleanza.<br />
La scelta di concentrarsi sul periodo 1938<br />
- 1965 si propone, dunque, di sottolineare<br />
PIO MANZÙ QUANDO IL MONDO eRA MODeRNO<br />
La seconda e terza sala indagano la fase<br />
del lavoro di Pio Manzù dedicata al Car<br />
design, che gli valse riconoscimenti e premi<br />
internazionali: disegni, progetti, foto,<br />
modellini relativi alla 127 Fiat e ai Trattori,<br />
e i progetti mai prodotti per Autonova,<br />
Taxi, Autobus. Molti di questi sono stati<br />
realizzati con grande successo sia sul piano<br />
della pura ricerca sia del mercato. A<br />
partire dal 1967 è, infatti, consulente alla<br />
Fiat che da subito gli da la fiducia necessaria<br />
per progettare liberamente e sperimentare.<br />
Per la casa automobilistica torinese,<br />
realizza il City Taxi e l’Autobianchi<br />
Coupé, entrambe esposte al Salone dell’automobile<br />
di Torino.<br />
Agli oggetti è dedicata la sala di chiusura:<br />
originali d’epoca - molti di essi ancora oggi<br />
campeggiano nelle nostre case e sono<br />
considerati ormai dei classici, basti pen-<br />
il contributo dello scultore lombardo che<br />
per l’intensità della ricerca di quegli anni è<br />
considerato come una delle personalità di<br />
spicco della cultura artistica del novecento.<br />
La connessione della mostra con la riflessione<br />
che nel 2008 viene avviata dalla città<br />
di Bergamo sulla figura di Giovanni<br />
XXIII a cinquant’anni dall’elezione pontificale,<br />
varrà a sottolineare quanto abbia<br />
inciso sul lavoro di Manzù la profonda intesa<br />
umana con il papa bergamasco.<br />
Per dare risalto alla vita artistica dello<br />
scultore in terra di Bergamo, una sezione<br />
della mostra viene ospitata nello storico<br />
Palazzo Marinoni Barca di Clusone (BG),<br />
sede del MuseoArteTempo. La località, nell’ospitare<br />
lo scultore negli anni di guerra,<br />
garantì a lui e alla sua famiglia un approdo<br />
sicuro ed un clima culturale aperto e solidale,<br />
del quale le opere esposte danno conto.<br />
sare al primo orologio a transistor italiano,<br />
Cronotime, prodotto dalla Ritz Italora<br />
ed esposto al MOMA di New York -, prototipi<br />
e progetti.<br />
Nel rigore progettuale di Pio Manzù risiede<br />
il superamento della problematica formale<br />
e l’apertura verso quella ergonomica: il<br />
rapporto uomo-macchina e tutte le componenti<br />
psico-fisiche ad esso correlate.<br />
Le sue vetture non risolvono solo i requisiti<br />
di funzionalità dei propri componenti<br />
ma allargano la riflessione alle questioni<br />
del traffico, della circolazione, delle quali,<br />
secondo Pio Manzù, il designer non può<br />
non tenere conto.<br />
In poco tempo e con poche risorse, realizzò<br />
molti progetti e si fece conoscere a livello<br />
internazionale. Lo si considerava già una<br />
promessa del design mondiale a trent’anni<br />
non ancora compiuti quando morì tragicamente<br />
in un incidente d’auto.<br />
Le mostre sono organizzate dalla GAMeC,<br />
che ha quali soci fondatori Comune di Bergamo<br />
e TenarisDalmine, soci benemeriti Banca<br />
Popolare di Bergamo e Bonaldi S.p.A. e sostenitori<br />
Confindustria Bergamo.
cooplombardia<br />
mostre, teatri, cinem a, m usica...<br />
• Bergamo<br />
GAMEC - Galleria d’arte moderna e<br />
contemporanea di Bergamo<br />
via San Tomaso, 53 - 035.270272<br />
www.gamec.it<br />
• Brescia<br />
Musei Civici Santa Giulia<br />
via Musei 81/b 030.2977833/34<br />
www.bresciamusei.com<br />
Pinacoteca “Tosio Martinengo”<br />
Piazza Moretto - 030.3774999<br />
www.bresciamusei.com<br />
Museo delle Armi “Luigi Marzoli”<br />
Museo del Risorgimento<br />
via Castello 9 - 030.293292<br />
www.bresciamusei.com<br />
• Cremona<br />
Museo Civico Ala Ponzone<br />
Via Ugolino Dati 4 - 0372.31222<br />
www.cremonamostre.it<br />
• Genova<br />
Acquario di Genova - Bigo - Galata<br />
Museo del Mare -<br />
La città dei bambini e dei ragazzi<br />
010.2345678<br />
www.acquariodigenova.it<br />
Musei Civici del Comune di Genova<br />
largo Pertini 4 - 010.2758098<br />
www.museigenova.it<br />
• Milano<br />
Fondazione Mazzotta<br />
Dal 25 settembre al 26 ottobre ‘08<br />
Antologica del pittore Piero Boni<br />
foro Buonaparte 50 - 02.878197<br />
www.mazzotta.it<br />
Forma – Centro internazionale<br />
di fotografia<br />
Fino al 7 settembre ’08. Josef<br />
Koudelka. Invasione, Praga ‘68<br />
Dal 23 settembre al 23 novembre ’08.<br />
Bettina Rheims. Puoi trovare la<br />
felicità<br />
Rovereto<br />
Mart<br />
“Impressionisti e post-impressionisti”<br />
Capolavori dell’Israel Museum di<br />
Gerusalemme. Fino al 6 gennaio ’09.<br />
Per la prima volta, la preziosa collezione<br />
di opere dei maestri impressionisti<br />
e post-impressionisti, “esce” dalla sua<br />
sede e approda al Mart di Rovereto, dove<br />
il 13 settembre inaugurerà la stagione<br />
autunnale. Collezionisti di tutto il mondo<br />
hanno collaborato ad arricchire, nell’arco<br />
di quarant’anni, la raccolta di quadri<br />
e di sculture - opere di C. Pissarro,<br />
E. Degasse, P.A Renoir, C. Monet,<br />
l’americano C. Hassam. Per i post-<br />
impressionisti opere di P. Cèzanne,<br />
V. van Gogh, P. Gauguin. Sculture di<br />
A. Rodin , E. Degas e A. Maillol<br />
Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto per titolare<br />
tessera www.mart.trento.it<br />
60<br />
settembre 2008<br />
piazza Tito Lucrezio Caro 1<br />
02.58118067 www.formafoto.it<br />
Museo della Scienza e della Tecnologia<br />
Dal 16 settembre ’08 al 15 settembre<br />
‘09. Patrick Mimran “Billboard<br />
Project: talking about science and<br />
technology”<br />
via S. Vittore 21 – 02.485551<br />
www.museoscienza.org<br />
Biblioteca Pinacoteca Accademia<br />
Ambrosiana<br />
piazza Pio XI, 2 - 20123 Milano<br />
Tel. 02 80692.1 www.ambrosiana.it<br />
PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea<br />
Fino al 14 settembre ’08<br />
Robert Indiana a Milano<br />
via Palestro 14 Milano 02.76009085<br />
www.comune.milano.it/pac<br />
Spazio Oberdan<br />
Fino al 14 settembre ’08. Beatles ‘68<br />
via Vittorio Veneto 2 – 02.77406300<br />
www.provincia.milano.it/cultura<br />
• Pavia<br />
Musei Civici del Castello Visconteo<br />
viale XI Febbraio 35<br />
0382.33853/304816<br />
www.museicivici.pavia.it<br />
• Torino - Venaria<br />
La Venaria Reale<br />
piazza della Repubblica<br />
L’ ingresso ridotto è valido per i Giardini<br />
e la Reggia di Venaria<br />
www.lavenaria.it<br />
• Trento - Rovereto<br />
Mart - Museo di Arte Moderna e<br />
Contemporanea di Trento e Rovereto<br />
Dal 13 settembre ‘08 al 6 gennaio ’09.<br />
DA NON Pe RDe Re<br />
Torino<br />
Complesso della<br />
Venaria Reale<br />
Invito a Corte! “Domeniche da Re”<br />
fino a settembre. Spettacoli teatrali,<br />
intrattenimenti vari per famiglie,<br />
adulti e bambini nei Giardini. “Venaria<br />
Real Festival”<br />
Concerti e spettacoli settimanali<br />
nei Giardini (sezioni per Orchestra, Nuova<br />
Musica e Omaggio a Diana).<br />
In collaborazione con: Teatro Regio di<br />
Torino, Associazione Lingotto Musica,<br />
MiTo, Musica 90, Azienda Speciale<br />
Multiservizi di Venaria e Fondazione<br />
Teatro Piemonte Europa, Città di Venaria<br />
Reale, Comune di Druento, Ente Parco La<br />
Mandria. “Estate a corte .Tutti i colori del<br />
gioco”, per ragazzi dai 6 ai 14 anni.<br />
www.lavenaria.it<br />
Impressionisti e post-impressionisti<br />
corso Bettini, 43 Rovereto TN<br />
800.397760 www.mart.trento.it<br />
• Milano<br />
Blue Note<br />
Dal 9 settembre ’08. Toots Thielemans<br />
via Pietro Borsieri 37 Milano<br />
02.69016888<br />
www.bluenotemilano.com<br />
Acquisto biglietti ridotti solo presso<br />
Box Office Blue Note, Milano.<br />
Orchestra e Coro Sinfonico<br />
di Milano Giuseppe Verdi<br />
7 settembre’08. Concerto<br />
Straordinario in collaborazione con il<br />
Teatro alla Scala.<br />
18-19-21 settembre’08. Prima Stagione<br />
Sinfonica. pianoforte Leif Ove Andsnes<br />
25-26-28 settembre ’08. Stagione<br />
Sinfonica direttore Juraj Valcuha<br />
Largo Gustav Mahler<br />
02.83389.201/202/203<br />
www.laverdi.org<br />
Teatro Dal Verme<br />
Orchestra I Pomeriggi Musicali<br />
via S. Giovanni sul Muro 2<br />
02.87905 www.dalverme.org<br />
Le riduzioni sono valide per il turno<br />
del giovedì sera e alcune rassegne.<br />
• Cremona<br />
Cinema multisala Megacine<br />
Centro Commerciale Ipercoop<br />
Cremona Po - 0372.460437<br />
www.megacine.it<br />
Socicoop: biglietto ridotto<br />
• Sesto San Giovanni<br />
Cinema multisala Skyline<br />
Milano<br />
L’Ambrosiana<br />
Biblioteca e Pinacoteca<br />
Prestigiosa istituzione culturale<br />
inaugurata da Federico Borromeo l’8<br />
dicembre 1609, apre i suoi spazi storici,<br />
museali e monumentali a moderne<br />
esigenze di incontro, comunicazione<br />
e pubbliche relazioni. Così come le<br />
antiche sale della Biblioteca e della<br />
Pinacoteca, due tesori della cultura<br />
e dell’arte nel cuore di Milano.<br />
L’Ambrosiana offre la possibilità<br />
di organizzare all’interno dei suoi<br />
ambienti:eventi e incontri, convegni<br />
e presentazioni, e visite guidate.<br />
Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto per titolare<br />
tessera e accompagnatore<br />
www.ambrosiana.it<br />
Michelangelo Caravaggio, Natura morta con frutta
A C U R A DI A N D R E A P E R T E G AT O<br />
Centro Commerciale Centrosarca<br />
Sesto S. Giovanni (Mi) 02.24860547<br />
www.skylinemultiplex.it<br />
• Bergamo<br />
Teatro Creberg<br />
via Pizzo della Presolana – 035.343251<br />
www.teatrocreberg.com.<br />
Le riduzioni non sono valide per i concerti.<br />
• Crema<br />
Teatro San Domenico<br />
via G. Matteotti 39 - 0373.85418<br />
www.teatrosandomenico.it<br />
• Cremona<br />
Teatro A. Ponchielli<br />
Corso Vittorio emanuele II, 52<br />
biglietteria 0372.022.001/2<br />
www.teatroponchielli.it<br />
• Lodi<br />
Teatro alle Vigne<br />
via Cavour Camillo Benso 66<br />
0371.425862 www.teatroallevigne.net<br />
• Milano<br />
Allianz Teatro<br />
Forum Assago – 02.488577510<br />
www.allianzteatro.it<br />
Nuovo Teatro Oscar<br />
via Lattanzio, 58<br />
02.55196754 www.teatrooscar.it<br />
PIM Spazio Scenico<br />
Pim via Tertulliano 68 - 02.55196240<br />
www.pimspazioscenico.it<br />
Teatridithalia<br />
Teatro Leonardo<br />
26-28 settembre ’08.<br />
Alla ricerca del tempo perduto<br />
via Ampère 1 – 02.26681166<br />
Teatro Elfo<br />
via Ciro Menotti 11<br />
02.716791 www.elfo.org<br />
Teatro degli Arcimboldi<br />
via dell’Innovazione 1<br />
02.64.11.42.212/214<br />
www.teatroarcimboldi.it<br />
Sconto sul biglietto d’ingresso per<br />
Forma<br />
Bettina Rheims,<br />
dal 23 Settembre<br />
al 23 novembre 2008<br />
“Puoi trovare la felicità”,<br />
curata da P. Dagen con<br />
la Galerie J.de Noirmont<br />
di Parigi, offre 94<br />
immagini per esprimere al meglio l’opera<br />
di Bettina Rheims. La pubblicità, La<br />
tavola, Il cinema, Il romanzo, L’erotismo,<br />
La chambre close, Il sogno e Made in<br />
Japan: 8 i temi che si intrecciano con<br />
dinamismo nello stile dell’autrice. Nella<br />
Sala Bianca sarà esposta Olga, serie di 9<br />
maxi-fotografie, presentate in prima<br />
mondiale a FORMA.<br />
61<br />
settembre 2008<br />
Il calendario e gli orari delle manifestazioni possono subire variazioni.<br />
L’ingresso è ridotto presentando la tessera sociocoop. Il piano tariffario<br />
convenzionato per i soci <strong>Coop</strong> può essere soggetto ad esclusione su alcuni<br />
spettacoli fuori sede o extra calendario.<br />
titolare tessera e un accompagnatore.<br />
Le riduzioni non sono valide per i<br />
concerti.<br />
Teatro Arsenale<br />
via C. Correnti 11 02.8321999<br />
www.teatroarsenale.org<br />
Teatro Ciak<br />
c/o Fabbrica del Vapore<br />
via Procaccini, 4 Mi – 02.76110093<br />
www.teatrociak.it Le riduzioni<br />
non sono valide per i concerti<br />
Teatro Cinque<br />
Rassegna di teatro, musica e poesia<br />
via Ascanio Sforza 37 - 02.58114535<br />
www.teatrocinque.it<br />
Teatro della <strong>Coop</strong>erativa<br />
via Hermada 8 - 02.6420761<br />
www.teatrodellacooperativa.it<br />
Teatro CRT – CRT Teatro dell’Arte<br />
viale Alemagna 6 – 20121 Milano<br />
Teatro CRT – CRT Salone<br />
Viale Alemagna 6 - 20121 Milano<br />
Teatro CRT -CRT Salone<br />
via U. Dini 7 - 20142 Milano<br />
02.89011644<br />
www.teatrocrt.it<br />
Teatro Filodrammatici<br />
via Filodrammatici 1 02.8693659<br />
www.tieffeteatro.it<br />
Teatro Libero<br />
Dal 23 settembre al 23 ottobre ’08.<br />
Novecento<br />
via Savona, 10 - 02.8323126<br />
www.teatripossibili.it<br />
Teatro Litta<br />
corso Magenta 24 - 02.86454545<br />
www.teatrolitta.It<br />
Teatro della Memoria<br />
Teatro di Prosa: “Signori, la Mafia!”.<br />
Dal 19 settembre ’08<br />
Teatro Ragazzi: “Il Principe Ranocchio”.<br />
27 settembre’08<br />
via Cucchiari, 4 02. 313663<br />
www.teatrodellamemoria.it<br />
Teatro Nuovo<br />
piazza San Babila 02.794026<br />
www.teatronuovo.it<br />
Teatro Olmetto<br />
via Olmetto 8/a - 02.875185<br />
www.teatrolmetto.com<br />
Una galleria di donne: M. Bellucci, J. Jean<br />
Leigh, S. Stone e molte altre. La Rheims,<br />
si dimostra un’artista eclettica<br />
e completa: scenografa, pittrice, regista,<br />
sceneggiatrice e,anche,fotografa.<br />
Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto per titolare<br />
tessera<br />
Europark<br />
Soci <strong>Coop</strong>: sconto del 25% sull’acquisto<br />
del Bracciale Giornaliero. Sconto valido<br />
tutti i giorni della settimana fino al<br />
31/12/08. Offerta valida anche per 3<br />
accompagnatori.<br />
Per informazioni: 02.70201039<br />
www.lunaeuropark.it<br />
Teatro Out Off<br />
13-14 settembre’08. Tramedautore<br />
20 settembre ’08 Festival europeo<br />
della nuova drammaturgia, 7a edizione<br />
via Mac Mahon 16 - 02.34532140<br />
www.teatrooutoff.it<br />
Teatro Franco Parenti<br />
via Pier Lombardo 14 - 02.599951<br />
www.teatrofrancoparenti.com<br />
Teatro San Babila<br />
Corso Venezia 2 02.795469<br />
www.teatrosanbabila.it<br />
Teatro Smeraldo<br />
piazza XXV Aprile 10 – 02.29006767<br />
www.teatrosmeraldo.it Le riduzioni<br />
non sono valide per i concerti<br />
Teatro Verdi – Teatro Del Buratto<br />
Verdi, via Pastrengo 16 – 02.6880038<br />
Buratto, via Soffredini 75 – 02.7002476<br />
per gli insegnanti – 02.27001138<br />
www.teatrodelburatto.it<br />
SpazioTeatro 89<br />
Via F.lli Zoia, 89 - 02 40.914.901<br />
www.spazioteatro89.org<br />
Teatro Derby<br />
Dal 30 settembre ’08. Rassegna<br />
“Derby in English”. Via Pietro<br />
Mascagni, 8, 02.76016352<br />
www.teatroderby.it<br />
Argomm Teatro<br />
Via Graziano Imperatore, 40<br />
tel. 02.6437001<br />
www.argommteatro.it<br />
Zelig Cabaret<br />
viale Monza 140 - 02.2551774<br />
www.areazelig.it<br />
• Pavia<br />
Teatro Fraschini<br />
Corso Strada Nuova, 136 – biglietteria:<br />
0382.371214 www.teatrofraschini.it<br />
• Sesto San Giovanni<br />
Spazio Mil<br />
Sesto S.Giovanni - 02.36592544<br />
www.tieffeteatro.it<br />
• Varese<br />
Teatro di Varese<br />
Piazza Repubblica 0332.247897<br />
www.teatrodivarese.it<br />
• Gallarate<br />
Fondazione Culturale Gallarate<br />
Teatro Condominio Vittorio Gassman<br />
via Sironi, Gallarate. tel. 0331.775311<br />
Teatro del Popolo di Gallarate<br />
Via Palestro, 5 – Gallarate<br />
www.fondazioneculturalegallarate.it<br />
Quando trovi questo simbolo lo spettacolo è<br />
convenzionato con il servizio di prenotazione<br />
Il servizio è attivo negli Ipercop di Bonola,<br />
Baggio, Metropoli, Piazza Lodi di Milano,<br />
Centrosarca di Sesto, gli Ipercoop di Vignate,<br />
Crema, Cantù, Vigevano e nei superstore di via<br />
Arona e via Palmanova a Milano, di Settimo,<br />
Cassano, Pavia, Brescia via Mantova e Cremona<br />
via del Sale. in collaborazione con la società<br />
Vivaticket by Charta.
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completa<br />
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Tassi in vigore dal 1° Settembre 2008.<br />
Ritenuta Fiscale vigente 20%<br />
Per informazioni dettagliate sui tassi e le condizioni economiche<br />
praticate, si rinvia al Foglio Informativo Analitico.<br />
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Tassi Lordi<br />
2,15%<br />
2,40%<br />
3,50%<br />
Tassi Netti<br />
1,72%<br />
1,92%<br />
2,80%<br />
Comunicazione riservata ai Soci.