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settembre N° 6/7 2008<br />

edizione coop lombardia<br />

consumatori<br />

il mensile dei soci coop<br />

Dalla parte<br />

dell’ambiente<br />

Dall’11 al 24 settembre la campagna promossa da <strong>Coop</strong> e Enel<br />

40 Caro settembre<br />

Continua l’L’impegno di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />

per contrastare il carovita<br />

44<br />

Sri Lanka<br />

Il racconto di due progetti di solidarietà<br />

nel lontano paese asiatico


6<br />

Buon clima in famiglia<br />

Dall’11 al 24 settembre la campagna di <strong>Coop</strong> e Enel per l’ambiente:<br />

saranno distribuiti 3 milioni di lampadine a risparmio energetico<br />

14 Un conto da 50 milioni<br />

Convertito in legge il decreto fiscale del governo. Conseguenze<br />

pesanti per le <strong>Coop</strong> di consumo. E ora si discute con l’UE<br />

18<br />

Ma a cosa mi serve la scuola?<br />

Dai dati di una indagine del Censis emergono i dubbi dei ragazzi.<br />

Ecco i loro commenti e quelli di pedagogisti e docenti<br />

vivere bene<br />

Mensile della <strong>Coop</strong>erazione di <strong>Consumatori</strong> 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 redazione@consumatori.coop.it<br />

Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,31 Abbonamento annuo euro 3,10<br />

Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Piero Giovanolla (vicedirettore), Daniela Dalpozzo, Sivia Fabbri, Paolo Mandini, Alberto Martignone, Paola Minoliti,<br />

Andrea Pertegato, Mauro Poletti, Gianfranco Sansalone, Anna Somenzi, Claudio Strano.<br />

Progetto grafico Ferro comunicazione & design Impaginazione e grafica Ilde Ianigro Responsabile della pubblicità Gabriella Zerbini<br />

<strong>Coop</strong> Editrice <strong>Consumatori</strong> Consiglio di amministrazione: Paolo Cattabiani (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente)<br />

Francesco Berardini, Giuseppe Bolognesi, Claudio Cucchiarati, Marco Gaiba, Luciano Landi, Paolo Mandini, Daniele Moltrasio, Claudio Toso.<br />

Associato a ANES, Associazione nazionale editoria specializzata<br />

S o M M A R I o<br />

in primo piano consumare informati<br />

4 Lettere<br />

a <strong>Consumatori</strong><br />

6 Buon clima in famiglia<br />

D I S I Lv I a Fa B B r I<br />

9 La vignetta<br />

D I E L L E K a p pa<br />

14<br />

27<br />

Un conto<br />

da 50 milioni<br />

D I a L D o B a S S o n I<br />

Un film che racconta<br />

la <strong>Coop</strong><br />

11 Privatizzazioni<br />

senza senso<br />

17<br />

D I m a r I o t o z z I<br />

Movimento, è più<br />

importante della dieta<br />

D I E U g E n I o D E L t o m a<br />

28 Solidal <strong>Coop</strong>:<br />

vestirsi eticamente<br />

D I a n n a S o m E n z I<br />

30 Una questione<br />

di etichetta energetica<br />

D I C L a U D I o S t r a n o<br />

Le pagine di<br />

cooplombardia<br />

40<br />

Caro settembre<br />

D I m a U r I z I o C ava z z a n<br />

I vincitori del concorso<br />

fotografico<br />

Sri Lanka<br />

un aiuto per crescere<br />

D I p I E r o g I o va n n o L L a<br />

Mostre, teatri,<br />

cinema, musica...<br />

a C U r a D I a n D r E a p E r t E g at o<br />

23 Bianco o rosso?<br />

D I m a S S I m o m o n ta n a r I<br />

32 È tempo di... porcini<br />

D I H E L m U t Fa I L o n I<br />

34 Amsterdam, la città<br />

dai mille volti<br />

D I g I U S E p p E o r t o L a n o<br />

36 La lettera di protesta<br />

D I n ata L I n o B a L a S S o<br />

36 Mostre, libri e dischi<br />

Intervista a S. J. Morris<br />

D I g . o L D r I n I E p. pa C o D a<br />

Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale<br />

42<br />

44<br />

60


Risponde Claudio Mazzini<br />

responsabile innovazione e valori di <strong>Coop</strong> Italia:<br />

la posta<br />

Dove va smaltito? Nei prodotti<br />

<strong>Coop</strong> te lo dice l’etichetta<br />

Apprezzo l’impegno di <strong>Coop</strong> per la riduzione degli imballaggi. Ho visto che su alcune etichette<br />

sono disponibili le indicazioni per lo smaltimento delle confezioni dei vostri prodotti, ma non su<br />

tutte come mai?<br />

Vanda RaiMondi - PesarO<br />

Da diversi anni i nostri soci e consumatori ci segnalavano<br />

la necessità di avere indicazioni facili e fruibili sulla composizione<br />

degli imballaggi e le indicazioni per un loro corretto<br />

smaltimento. Il rispetto dell’ambiente è da sempre<br />

uno dei valori distintivi del prodotto a marchio <strong>Coop</strong>; pertanto<br />

una chiara indicazione sulla giusta modalità di<br />

smaltimento rappresenta una opportunità per ribadire<br />

questo impegno perché facilita la raccolta ed il recupero<br />

e, quindi, la riduzione, dei rifiuti indifferenziati.<br />

Nel 2007 è quindi partito il progetto di “marcatura” per il<br />

corretto smaltimento dei contenitori dei prodotti a marchio.<br />

È un progetto complesso e oneroso per <strong>Coop</strong> (prevede<br />

infatti, ad esempio, la revisione di tutte le etichette di<br />

prodotti <strong>Coop</strong>) unica azienda al momento ad avere avviato<br />

un progetto di questo tipo che, ancora una volta, va al<br />

di la delle normative, ponendosi all’avanguardia nelle<br />

azioni concrete per la tutela dell’ambiente.<br />

settembre 2008<br />

Operativamente si tratta di creare, nelle etichette dei prodotti,<br />

un campo “<strong>Coop</strong> per l’ambiente”, cosa di per sé non<br />

sempre facile date le dimensioni ridotte di molte etichette<br />

e la necessità di far coesistere tutte le altre informazioni.<br />

In questo campo si trovano specificate: la sigla del materiale,<br />

la tipologia e l’indicazione di dove è opportuno<br />

gettare il contenitore: fornendo pertanto ai consumatori<br />

le informazioni necessarie per renderli protagonisti<br />

attivi di un comportamento virtuoso quale quello della<br />

raccolta differenziata.<br />

Nel caso poi di imballi a più componenti vengono specificati,<br />

per ogni materiale, i giusti canali di smaltimento<br />

dei singoli elementi.<br />

È ovvio che il processo di applicazione su tutto l’assortimento<br />

di prodotti <strong>Coop</strong> (oltre 2.700 referenze) richiede<br />

tempo sia per la realizzazione sia per poter smaltire le<br />

scorte di imballi già prodotti in precedenza, pertanto invitiamo<br />

i <strong>Consumatori</strong> che dovessero avere dei dubbi<br />

sulla destinazione di un imballaggio a rivolgersi al nostro<br />

numero verde 800 805580 per avere le risposte.<br />

www.consumatori.e-coop.it<br />

Lo sai che <strong>Consumatori</strong><br />

è anche su Internet?<br />

notizie, articoli, inchieste a portata di un clic<br />

Un servizio in più per i soci <strong>Coop</strong>


Quale seggiolino per<br />

portare il bimbo in auto<br />

Ho avuto il primo figlio tre mesi or sono e fra un po’ comincerò<br />

a portarlo in macchina. Come fare per non incorrere<br />

in multe rispetto all’uso di seggiolini adeguati?<br />

paola Mogelli - asCOLI PICeNO<br />

La prima cosa da fare, sembra banale ma non è così, è utilizzare<br />

sempre il seggiolino. La legge è molto chiara in materia:<br />

chiunque non fa uso dei dispositivi di ritenuta per bambini<br />

cioè delle cinture di sicurezza e dei seggiolini per bambini, è<br />

soggetto alla sanzione amministrativa che prevede il pagamento<br />

di una somma che va da un minimo di 70 a un massimo<br />

di 250 euro. È prevista anche la sospensione della patente<br />

(da 15 giorni a 2 mesi). I seggiolini hanno regole ben precise:<br />

fino ai 9 kg i bambini debbono essere trasportati in senso<br />

contrario alla marcia dell’auto e sul sedile posteriore; dopo i<br />

10 kg si può cominciare a sistemare il seggiolino in senso di<br />

marcia anche se è sempre comunque sconsigliato il sedile<br />

anteriore. Tutti i dispositivi di ritenuta sono obbligatori dalla<br />

nascita fino al raggiungimento di 36 chili di peso.<br />

Tasse: cos’è<br />

il quoziente familiare<br />

In periodo di pagamento delle tasse ho sentito tanto<br />

parlare di quoziente familiare… In cosa consiste<br />

esattamente?<br />

giUSeppe poZZi - reggIO emILIa<br />

È un sistema di tassazione del reddito che consente l’applicazione<br />

di un’ Irpef più equa per le famiglie monoreddito ed<br />

un prelievo decrescente in proporzione all’aumentare dei<br />

componenti il nucleo familiare: si determina il numero delle<br />

quote spettanti a ciascun tipo di contribuente (celibe, coniugato,<br />

divorziato, vedovo) e per ognuno di essi si considerano<br />

le persone a carico; si divide poi il reddito complessivo per il<br />

numero delle quote. Il risultato è una riduzione progressiva<br />

dell’Irpef man mano che aumentano le persone a carico. Il<br />

sistema è allo studio del ministero dell’economia poiché l’ingiustizia<br />

della tassazione che, a parità di reddito, subisce la<br />

famiglia monoreddito rispetto a quella plurireddito, è stata<br />

deprecata dalla Corte Costituzionale fin dal 1995 con la sentenza<br />

n. 358, che ha richiamato il legislatore al rispetto dei<br />

principi costituzionali di giustizia Tributaria.<br />

Mercurio al bando?<br />

Ho letto della messa al bando del termometro con il<br />

mercurio. È vero?<br />

anna SeRaFini - mILaNO<br />

settembre 2008<br />

l’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:<br />

redazione <strong>Consumatori</strong>, viale aldo moro, 16, 40127 Bologna<br />

fax 051 6316908, oppure: redazione@consumatori.coop.it<br />

sì è vero che l’Unione europea ha deciso - con la disposizione<br />

contenuta nella Direttiva n. 2007/51/Ce e pubblicata<br />

sulla gazzetta Ufficiale italiana del 10 dicembre 2007 - che<br />

non potranno più essere costruiti termometri con il mercurio.<br />

Questo per evitare che il mercurio finisca fra i rifiuti e<br />

danneggi sia l’ambiente che la salute umana. Il termine è il<br />

3 aprile 2009 ma le famiglie non dovranno buttare i termometri<br />

già in loro possesso; inoltre dal 3 ottobre 2009 la<br />

norma si estenderà pure ai barometri. Nel frattempo, la<br />

Commissione europea esaminerà alternative affidabili anche<br />

per tutte le altre apparecchiature professionali di misurazione<br />

contenenti mercurio utilizzate nel settore sanitario<br />

ed industriale, in modo da eliminare gradualmente il<br />

mercurio ogni volta che ciò sia tecnicamente ed economicamente<br />

realizzabile.<br />

Rischio fulmini<br />

Un bambino è stato colpito da un fulmine ed è morto:<br />

ho letto la notizia e sono rimasta molto turbata: come<br />

evitare questo pericolo?<br />

noeMi allegRi- NOvara<br />

Certo sono episodi drammatici che impressionano, ma fortunatamente<br />

succedono molto raramente e per lo più all’aperto<br />

o sotto un albero.<br />

Per questa situazione l’Unione consumatori dà alcuni consigli<br />

che volentieri riportiamo: in caso di violento temporale<br />

non ripararsi mai sotto un albero; non rimanere in piedi in<br />

mezzo ad un campo; rifugiarsi in macchina se possibile (agisce<br />

come una gabbia di Faraday che protegge dalle scariche<br />

elettriche); all’interno di un edificio staccare la presa di antenna<br />

tv e le spine inserite; non utilizzare il telefono (i fili<br />

possono agire da conduttori della scarica); non toccare tubazioni<br />

di gas o acqua; allontanarsi dai camini; evitare di<br />

fare il bagno (l’acqua conduce l’elettricità).<br />

Pane “migliorato”<br />

Ho sentito parlare del fatto che il pane viene “migliorato”.<br />

Cosa significa esattamente?<br />

eRika Righi RiVa - TrIesTe<br />

I miglioratori del pane, tanto usati oggi, sono sostanze di<br />

origine chimica o biologica, che hanno la capacità di migliorare<br />

l’impasto del pane agendo sulla fermentazione<br />

(lievitazione), sulla velocità di produzione, sulla conservazione<br />

ma anche correggendo eventuali errori nella fase<br />

di preparazione degli impasti. Possono essere conservanti<br />

o antimuffa, agire sulla fermentazione delle farine<br />

(malto, amilasi o destrosio) oppure migliorarne le caratteristiche<br />

rendendole più o meno tenaci (glutine essiccato,<br />

vitamina C per dare forza, cisteina e proteasi per ridurne<br />

gli effetti).


Dall’11 al 24 settembre nei negozi<br />

<strong>Coop</strong> saranno distribuiti 3 milioni<br />

di lampadine a risparmio energetico<br />

e di kit per consumare meno acqua.<br />

ecco cosa fare per partecipare<br />

e il senso di un progetto che vuole<br />

contribuire ad abbattere i gas serra<br />

d i S ilv i a Fa b b r i<br />

in primo piano<br />

Buon clima<br />

Da <strong>Coop</strong> e enel una grande<br />

settembre 2008<br />

Nelle lampadine a incandescenza solo il 3%<br />

dell’energia diventa luce. Tutto il resto se<br />

ne va in calore. Praticamente si comportano<br />

come stufe. Per questo la campagna<br />

<strong>Coop</strong> che prende il via questo settembre e che durerà<br />

– con diversi strumenti – fino alla fine dell’anno,<br />

agisce su molti fronti, ma parte dalla sostituzione<br />

delle vecchie lampadine a incandescenza con quelle<br />

a basso consumo. Costano 10 volte di più, ma durano<br />

8.000 ore anziché 1.000 e consumano sei volte di<br />

meno. <strong>Coop</strong> ne regalerà 3 milioni e mezzo a consumatori<br />

e soci, in collaborazione con enel, che assieme<br />

a <strong>Coop</strong> promuove la campagna ”Dai respiro all’ambiente”.<br />

“Il nostro scopo – spiega Loris Ferini,<br />

responsabile politiche sociali di ancc-<strong>Coop</strong> – è dimo


Nel corso del 2007, le strutture di vendita <strong>Coop</strong> hanno consumato,<br />

complessivamente, 842 gwh (cioè gigawatt) energia<br />

elettrica - contro gli 821 dell’anno precedente - pari al consumo<br />

annuale di circa 300mila famiglie italiane e circa 21 milioni<br />

di metri cubi di gas metano. Tuttavia le emissioni di anidride<br />

carbonica nell’atmosfera sono diminuite, da 503mila tonnellate<br />

del 2006 a 423mila del 2007. Questo è accaduto principalmente<br />

perché <strong>Coop</strong> ha iniziato – coerentemente con la campagna<br />

di cui parliamo in queste pagine - l’autoproduzione di<br />

energia da fotovoltaico. a fine 2007 (ma altre sono partite nel<br />

corso del 2008) erano sei le strutture (Super di Ponte a Greve<br />

e di Empoli, iper di rimini, Sede inres di Sesto Fiorentino, magazzini<br />

di vignale riotorto e di Castiglione del lago) sulle<br />

quali eranono applicati pannelli fotovoltaici che complessivamente<br />

hanno prodotto un totale di 565 megawatt, pari a<br />

24.900 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera.<br />

l’altro fronte su cui <strong>Coop</strong> ha deciso di agire è quello relativo<br />

all’efficienza energetica degli edifici e degli impianti, attraverso<br />

il sistema di supervisione e controllo che agisce sull’intero<br />

centro commerciale e gestisce in modo integrato i<br />

sistemi di riscaldamento e condizionamento, le accensioni<br />

strare che si può davvero consumare<br />

di meno a partire anche dai<br />

piccoli gesti”. “sarà una campagna<br />

a favore del risparmio e dell’efficienza<br />

energetica estremamente<br />

capillare - conferma Livio<br />

gallo, Direttore Divisione Infrastrutture<br />

e reti di enel - che con<br />

la distribuzione in 1.200 punti<br />

vendita <strong>Coop</strong> delle lampade a<br />

basso consumo e di un milione di<br />

kit idrici farà risparmiare circa<br />

108 milioni di kilowattora e<br />

65.000 tonnellate di CO2 in meno<br />

immesse nell’atmosfera. La di-<br />

settembre 2008<br />

in primo piano<br />

NegozI <strong>Coop</strong>, rIsparmIare sI può:<br />

80 mila TONNEllaTE di CO2 iN mENO<br />

stribuzione di lampadine e rompigetto<br />

sarà preceduta da un’adeguata<br />

campagna informativa che<br />

utilizzerà soprattutto la radio,<br />

per informare i cittadini di questa<br />

opportunità di risparmio e dei<br />

punti vendita <strong>Coop</strong> coinvolti nell’iniziativa.<br />

ma non basta. Presso<br />

80 ipermercati <strong>Coop</strong> saranno presenti<br />

stand informativi dove sarà<br />

possibile avere anche una brochure<br />

sul risparmio energetico,<br />

con consigli semplici, chiari e che<br />

possono essere messi in pratica<br />

da tutti senza ‘rivoluzionare’ i<br />

dei sistemi di illuminazione, eccetera. inoltre per la produzione<br />

di acqua calda da utilizzare per il riscaldamento sono<br />

state installate caldaie a condensazione.<br />

Tra i dispositivi utilizzati da <strong>Coop</strong> per risparmiare energia, il<br />

recupero del calore derivante dagli impianti di refrigerazione<br />

per la produzione di acqua calda, l’uso di inverter sui ventilatori<br />

che immettono aria dall’esterno, sistemi di telecontrollo<br />

per l’accensione e lo spegnimento automatico delle<br />

luci.<br />

anche il trasporto delle merci incide sulla quantità di emissioni<br />

e sull’inquinamento. la strategia di <strong>Coop</strong> per minimizzare<br />

i costi economici e ambientali del trasporto merci si<br />

basa sulla centralizzazione di trasporti, ovvero sull’utilizzo<br />

di piattaforme logistiche per il rifornimento dei punti vendita<br />

in modo tale da evitare lunghi viaggi delle merci e ottimizzare<br />

il carico dei camion, garantendo viaggi a pieno carico. la<br />

centralizzazione è iniziata nel 2001 con i trasporti verso i supermercati<br />

e ha comportato una riduzione dei flussi di traffico<br />

pari al 40%. Nel 2005/2006 <strong>Coop</strong> ha lavorato anche per<br />

centralizzare i trasporti verso gli ipermercati, raggiungendo<br />

una riduzione dei flussi di traffico pari al 90%.<br />

in famiglia<br />

campagna per l’ambiente<br />

propri stili di vita, ma solo modificando<br />

un po’ le abitudini di consumo”.<br />

Inoltre entro la fine di questo anno<br />

– cioè con un anno di anticipo<br />

sull’obbligo di legge – <strong>Coop</strong> interromperà<br />

la vendita delle vecchie,<br />

“energivore”, lampadine a incandescenza.<br />

La campagna promuoverà<br />

dunque presso le famiglie<br />

comportamenti “virtuosi” e responsabili,<br />

sviluppando un percorso<br />

formativo e informativo e<br />

mettendo in atto quelle buone<br />

pratiche che incidano anche strutcontinua<br />

a pagina >


DAI RESPIRO ALL’AMBIENTE.<br />

RISPARMIA ENERGIA CON ENEL E COOP.<br />

Prendi l’abitudine di rispettare il pianeta. Dall’11 al 24<br />

settembre negli Ipercoop e nei supermercati <strong>Coop</strong>, avrai in<br />

omaggio le lampadine ad alta efficienza e gli economizzatori<br />

idrici Enel. In più riceverai un opuscolo informativo con 10<br />

consigli per risparmiare energia ogni giorno a casa tua. Inizia<br />

da subito a salvare la bolletta e l’ambiente. www.enel.it e<br />

www.e-coop.it<br />

La distribuzione gratuita delle lampadine è operata da Enel Distribuzione Spa ed<br />

Enel Rete Gas Spa nell’ambito degli obblighi di risparmio energetico previsti dai<br />

decreti ministeriali del 20 luglio 2004 e successive modifiche, finanziata grazie a<br />

incentivi statali.<br />

Per ricevere gratuitamente le lampade ad alta efficienza e i<br />

kit idrici, compila il modulo e consegnalo al punto vendita<br />

<strong>Coop</strong> che visiterai.<br />

Il sottoscritto (Cognome e Nome)<br />

Indirizzo<br />

Dichiara di aver ricevuto in omaggio:<br />

Punto Vendita<br />

Data<br />

Firma<br />

n. 1 Lampadina Fluorescente Compatta, secondo<br />

le disposizioni dell’Allegato A della delibera 04/08<br />

dell’AAEG, avente le seguenti caratteristiche (marca<br />

Beghelli, modello compatta integrata, potenza 20 W,<br />

attacco E27, vita nominale 10.000 h)<br />

n. 1 kit idrico avente le seguenti caratteristiche<br />

(marca Amfag modello e composizione: 6<br />

rompigetto areati AFO 2.2 Gpm + 2 erogatori<br />

a basso flusso per docce RBN8; marca Neoperl;<br />

modello e composizione: 6 rompigetto areati perlato<br />

oneycomb classe z + 2 erogatori a basso flusso per<br />

docce PCR SH- EN 9l/min)<br />

INFORMATIVA E CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI AI SENSI DEL D.LGS N. 196/03<br />

I dati personali saranno trattati esclusivamente ai fini dell’esecuzione dell’iniziativa di efficienza<br />

energetica di cui sopra. Titolari del trattamento sono Enel Spa, Enel Distribuzione Spa e Enel Rete<br />

Gas Spa. Si precisa che le cooperative associate a <strong>Coop</strong> Italia non conserveranno i dati personali,<br />

ma li trasferiranno ai titolari stessi.<br />

Responsabile del trattamento dati è il Responsabile Qualità Sicurezza e Ambiente di Enel<br />

Distribuzione Spa - Via Ombrone, 2 - Roma, nei confronti del quale potranno essere esercitati i<br />

diritti disciplinati dall’art.7 del D.Lgs 196/03 a titolo esemplificativo la cancellazione, la rettifica<br />

o l’aggiornamento degli stessi.<br />

Firma<br />

✂<br />

▼<br />

turalmente sui consumi energetici familiari. “Ognuno<br />

di noi - spiega infatti Livio Gallo - può contribuire con<br />

piccoli gesti quotidiani a un miglior equilibrio del nostro<br />

sistema elettrico. Un uso più consapevole dell’energia<br />

è infatti la più importante ‘fonte rinnovabile’<br />

di cui disponiamo. Da sola può ridurre sensibilmente<br />

le emissioni di anidride carbonica in atmosfera, generando<br />

un duplice risultato positivo per i clienti e per la<br />

comunità: la riduzione del consumo dei combustibili<br />

- e, di conseguenza, minori spese e minori emissioni<br />

- e la maggiore indipendenza dell’Italia sotto il profilo<br />

energetico”.<br />

La lampadina ecologica non è l’unico comportamento<br />

d’acquisto che può generare un risparmio energetico.<br />

Per questo <strong>Coop</strong> promuoverà presso i suoi punti<br />

vendita – oltre alle lampade a basso consumo che<br />

rimarranno le uniche sugli scaffali – anche le lampade<br />

con sensore (quelle che è impossibile dimenticare<br />

accese, perché reagiscono alla nostra presenza: si<br />

accendono e si spengono automaticamente, senza<br />

inutili sprechi), le pile ricaricabili con caricatore, gli<br />

elettrodomestici di classe A e A+ (per un approfondimento<br />

su questi temi vedi il servizio alle pagine 30<br />

e 31). Rappresentano un bel risparmio: basti pensare<br />

che consumano 593 kilowattora annui in meno rispetto<br />

a quelli di ultima classe e i consumatori se ne<br />

accorgono, perché le vendite di questi apparecchi<br />

sono in crescita: “Stiamo notando che presso le famiglie<br />

italiane - conferma Gallo - sta aumentando la<br />

consapevolezza di quanto sia importante non spre-<br />

Il tagliando (qui a sinistra) va compilato,<br />

ritagliato e consegnato al punto vendita.<br />

Consente di ritirare gratuitamente<br />

(sino ad esaurimento delle scorte) le lampadine<br />

a risparmio energetico e il kit per il risparmio idrico.<br />

enel, per risparmiare<br />

c’È il contatore “intelligente”<br />

Per sensibilizzare le famiglie sul tema del risparmio energetico,<br />

Enel dispone di un sistema attualmente unico al mondo:<br />

il contatore elettronico, che da subito permette ai clienti<br />

di controllare l’energia consumata sia nel bimestre corrente<br />

che in quello precedente, conoscere la tariffa in atto e sapere,<br />

in ogni momento, l’effettiva potenza assorbita da lampade<br />

ed elettrodomestici. Con il CE il cliente può ottenere<br />

rapidamente l’attivazione o la modifica del contratto, senza<br />

fissare alcun appuntamento per l’intervento di un tecnico<br />

sul posto. Basta una semplice richiesta telefonica al Contact<br />

Center di Enel o al proprio venditore di energia, mentre la<br />

telelettura consente di avere la bolletta calcolata sui soli<br />

consumi registrati nel bimestre, senza dover pagare più acconti<br />

o conguagli: il contatore elettronico permette infatti la<br />

lettura a distanza dei consumi.Tutte operazioni queste che,<br />

grazie appunto alla telettura e telegestione del contatore<br />

elettronico, sono possibili senza più l’invio di personale Enel<br />

sul posto, con meno traffico sulle strade e un risparmio, di<br />

circa 7.500 tonnellate di CO2.


care l’energia, sia perché le fonti<br />

energetiche non sono infinite, sia<br />

per gli effetti che comportamenti<br />

non corretti possono avere sull’ambiente<br />

che ci circonda. senza<br />

contare che risparmiare energia<br />

fa bene anche alle proprie tasche<br />

per gli effetti positivi sulla bolletta.<br />

aggiungo quella che può<br />

essere una curiosità e che può<br />

dare effettivamente la dimensione<br />

di quanto sia importante<br />

che ognuno di noi si sensibilizzi<br />

su questo tema. se tutti i cittadini<br />

europei spegnessero sempre<br />

gli stand by nel giro di una decina<br />

di anni si potrebbe risparmiare<br />

molta più energia di quella consumata<br />

in un anno da tutti gli<br />

abitanti della Danimarca. ma<br />

senza andare troppo lontano,<br />

spegnendo gli stand by degli<br />

elettrodomestici, ogni famiglia<br />

settembre 2008<br />

in primo piano<br />

italiana potrebbe risparmiare oltre<br />

50 euro all’anno, pari all’8%<br />

dei suoi consumi di energia elettrica”.<br />

“La nostra campagna –<br />

sottolinea Loris Ferini – serve<br />

proprio a fornire a ciascuno le conoscenze<br />

per risparmiare, a partire<br />

da casa propria. ma è anche<br />

una questione di coerenza, per<br />

<strong>Coop</strong>, perché come impresa vogliamo<br />

muoverci davvero su ogni<br />

fronte”.<br />

Tanto più che la campagna avrà anche<br />

una seconda fase di svolgimento<br />

a partire da novembre con il coinvolgimento<br />

attivo di un numero<br />

considerevole di famiglie italiane<br />

opportunamente sensibilizzate.<br />

<strong>Coop</strong> lavora su questi temi, anche<br />

su di sè, da anni. Oltre al risparmio<br />

praticato nei punti vendita (come<br />

riferiamo in queste pagine), <strong>Coop</strong><br />

ha sollecitato anche i suoi fornito-<br />

La vignetta di ellekappa<br />

ri a fare la loro parte. “abbiamo<br />

realizzato un manuale – spiega<br />

maurizio Zucchi, direttore qualità<br />

di <strong>Coop</strong> Italia – che aiuterà i fornitori<br />

a raggiungere ulteriori obiettivi<br />

di maggiore efficienza, fornendo<br />

esempi già sperimentati di<br />

azioni concrete e fattibili che possono<br />

essere messe in atto negli<br />

stabilimenti produttivi e continuerà<br />

da un lato la raccolta dei<br />

dati nei prossimi anni e le azioni di<br />

sensibilizzazione sul mondo della<br />

produzione. Le potenzialità di miglioramento<br />

– prosegue Zucchi –<br />

sono consistenti: calcoliamo che<br />

ottenendo una riduzione in un anno<br />

dell’1% delle emissioni dei nostri<br />

fornitori questo equivarrebbe<br />

ad abbassare le luci nei nostri<br />

punti vendita per 7 mesi o 670 famiglie<br />

che rinunciano all’energia<br />

elettrica per 7 anni”. l


10<br />

in primo piano<br />

energie rinnovabili<br />

“L’Italia deve investire subito”<br />

Il mondo rischia di assistere impotente<br />

allo scioglimento dei<br />

ghiacciai del pack. enormi iceberg<br />

andranno alla deriva come<br />

cubetti di ghiaccio in un bicchiere<br />

sempre più caldo. Con quali conseguenze<br />

per il clima del pianeta e i livelli<br />

dei mari? È difficile dirlo, ma le<br />

previsioni sono fosche: lo stato di<br />

salute del nostro malandato pianeta<br />

peggiorerà ancora.<br />

Nonostante ciò, gli 8 grandi del mondo<br />

– anche nell’ultima riunione del<br />

luglio scorso – hanno deciso di prendere<br />

tempo. Di rimandare. Hanno<br />

detto che sì, è necessario ridurre del<br />

50% le emissioni di gas serra – gli inquinanti<br />

responsabili del riscaldamento<br />

globale – ma che lo si farà con<br />

tutta calma entro il 2050. In più l’impegno<br />

suona assai vago, anche perché<br />

il g8 non indica un preciso anno di<br />

riferimento. riduzione del 50% rispetto<br />

a quando? al 1990, come vuole<br />

l’europa? O al 2005, come richiesto<br />

da Canada e giappone? Di questo e<br />

delle scelte che sarebbero necessarie<br />

per risparmiare energia, guadagnare<br />

in efficienza e ridurre così le emissioni<br />

di gas serra, parliamo con gianni<br />

silvestrini, ingegnere chimico, già direttore<br />

generale del servizio inquinamento<br />

e rischi industriali del ministe-<br />

settembre 2008<br />

d i Silv i a Fa b b r i<br />

ro dell’ambiente, ricercatore del Cnr e<br />

oggi, tra le altre cose, anche direttore<br />

scientifico del Kyoto Club, associazione<br />

di oltre 160 fra imprese e amministrazioni<br />

locali che hanno a cuore<br />

lo sviluppo sostenibile.<br />

ingegner Silvestrini, come giudica<br />

le conclusioni del g8 di luglio?<br />

Francamente mi sembra una decisione<br />

alquanto sfumata. La scadenza<br />

del 2050 è tra l’altro un indirizzo non<br />

stringente, che non comporta un impegno<br />

concreto. L’europa tra l’altro<br />

aveva chiesto il 2020. La verità è che<br />

il g8 subisce la posizione di Bush che<br />

non vuole fare i conti con la questione.<br />

ma dall’anno prossimo la posizione<br />

degli stati Uniti cambierà senz’altro:<br />

sia Obama che mc Caine hanno<br />

posizioni assai diverse da Bush sul<br />

clima, e vi sono interessi, anche industriali,<br />

che premono per una sterzata<br />

su questo tema.<br />

e a proposito dell’energia nucleare<br />

scelta con convinzione dal governo<br />

italiano?<br />

Nel g8 non c’è unanimità sulla questione:<br />

la germania sta facendo altre<br />

scelte, ad esempio. e comunque credo<br />

che il nucleare sarà estromesso dal<br />

mercato, più che dalla politica, perché<br />

è un’opzione che costa moltissimo.<br />

Le centrali, se tutto va bene, se non ci<br />

sono intoppi politici, se vi sarà consenso<br />

sociale, saranno pronte diciamo<br />

nel 2019 o 2020. Non prima. ma a<br />

quella data, quale sarà lo scenario che<br />

ci troveremo di fronte? Quale sarà il<br />

costo della produzione dell’energia<br />

attraverso il fotovoltaico? secondo<br />

me è questo, quelle delle energie rinnovabili,<br />

il settore in cui sarà possibile<br />

un vero e proprio salto tecnologico. e<br />

dunque un abbattimento drastico dei<br />

costi di produzione.<br />

Questa è la strada che ha scelto<br />

l’Unione europea, no?<br />

L’Ue ha imposto ai paesi membri<br />

l’obiettivo del 20-20-20 per il 2020.<br />

Ovvero: 20% di risparmio energetico,<br />

20% di quota di energie rinnovabili<br />

sul totale di quelle utilizzate, 20% di<br />

riduzione delle emissioni. Questo<br />

obiettivo è legalmente vincolante, significa<br />

che se qualche paese non lo<br />

raggiunge dovrà pagare delle sanzioni.<br />

Questo vuol dire, per l’europa, avviare<br />

una rivoluzione in campo energetico,<br />

come in parte hanno già fatto<br />

sia col solare e con l’eolico spagna e<br />

germania.<br />

Cosa significherà per l’italia?<br />

Cominciare a favorire le imprese che<br />

producono impianti solari, fotovoltaici,<br />

eolici. significa cominciare a<br />

produrli noi invece di importarli. È


Intervista a gianni<br />

silvestrini, direttore<br />

scientifico del Kyoto<br />

Club: “serve una svolta<br />

tra tutti i grandi paesi,<br />

superando la politica Usa<br />

di Bush. e il nucleare<br />

non è la risposta, anzi:<br />

è fuori mercato”<br />

una grande opportunità per l’industria<br />

italiana, anche perché mi risulta<br />

che le aziende più lungimiranti investiranno<br />

in progetti sul silicio e sul<br />

solare 1 miliardo di euro nell’immediato<br />

futuro. Un esempio di questo<br />

sviluppo è nelle parole del governatore<br />

della California, schwarzenegger,<br />

che ha parlato per il suo stato della<br />

vigilia di un nuovo boom tecnologico,<br />

quello delle energie rinnovabili, dopo i<br />

precedenti riguardanti il settore aerospaziale<br />

e quello informatico.<br />

passiamo dal grande al piccolo. Cosa<br />

è necessario fare a livello individuale?<br />

Diciamo che i consigli sono sempre<br />

quelli, ormai. Il consumatore li conosce.<br />

Lampadine a basso consumo,<br />

frigoriferi di classe a… ormai la risposta<br />

è buona. La vendita degli elettrodomestici<br />

di classe a fino a poco tempo<br />

fa era del 2, massimo 3% sul<br />

totale. Oggi supera abbondantemente<br />

i ¾. Insomma, se il cittadino è informato<br />

la risposta è buona, così come<br />

è stato anche per le detrazioni<br />

fiscali al 55% per impiantistica e interventi<br />

edilizi che consentono risparmi<br />

energetici. Per questo bisogna<br />

andare avanti, con decisione, anche<br />

sul solare termico che sul fotovoltaico,<br />

che si diffonde sempre di più anche<br />

nei condomini, per coprire i bisogni<br />

elettrici comuni. mi risulta che ci<br />

siano almeno 1.000 impianti in più in<br />

conto energia (quelli che consentono<br />

lo scambio sul posto di energia tra<br />

privati e rete elettrica, ndr). Bisogna<br />

dunque continuare a informare, offrendo<br />

al cittadino punti di riferimento<br />

in caso di ristrutturazione della<br />

propria casa, di installazione di pannelli<br />

solari o fotovoltaici. l<br />

11<br />

settembre 2008<br />

in primo piano<br />

un pianeta da difendere<br />

di Mario tozzi<br />

primo ricercatore Cnr - Igag<br />

e conduttore televisivo<br />

Privatizzazioni<br />

senza senso<br />

Sembra fantascienza, ma invece è vero: in un Paese in cui le Asl o le<br />

aziende municipalizzate pagano stipendi fuori dall’ordinario, in cui esistono<br />

i “super manager” di aziende pubbliche, che guadagnano milioni di<br />

euro all’anno, e dove le liquidazioni degli amministratori delegati ammontano<br />

a cifre da capogiro, il vero problema della publica amministrazione<br />

sarebbero i parchi nazionali e le aree protette, “poltronifici” (!) e<br />

carrozzoni di scarsa utilità. Verrebbe da dire, con Totò, “ma fateci il piacere!”,<br />

visto che è poco probabile che chi se la prende con i parchi non conosca<br />

la realtà. Oppure c’è da pensare che costoro hanno la memoria<br />

corta o non conoscano la realtà dei parchi, o, infine, che siano in malafede<br />

e nascondano il tentativo di distruggere la rete di protezione della<br />

natura in Italia. Prendiamo per buona una scarsa conoscenza delle realtà<br />

dei parchi e forniamo gli elementi di riflessione.<br />

I 23 parchi nazionali (e le 21 aree marine protette) hanno poche centinaia<br />

di unità di personale, in tutto, che percepisce stipendi da statale medio<br />

bassi e che lavora molto al di là dei propri compiti, assicurando un mezzo<br />

miracolo: che i parchi continuino a proteggere e conservare natura, nonostante<br />

le decurtazioni degli ultimi anni. I dirigenti guadagnano, al massimo,<br />

3.000 euro al mese e sono a tempo: fino a 5 anni un presidente e da<br />

rinnovare il direttore; 60 euro lordi di diaria per i consiglieri, che, se pensiamo<br />

ai consigli d’amministrazione delle aziende pubbliche, fa francamente<br />

ridere, se non facesse piangere. Con pochi soldi, poche persone e<br />

pochissimi mezzi e strutture i parchi nazionali italiani difendono il 10%<br />

del territorio nazionale dall’assalto della speculazione edilizia, degli incendi,<br />

dalla caccia e pesca di frodo, dalle auto e dai fuorilegge. Un modello<br />

di funzionamento della pubblica amministrazione che dovrebbe essere<br />

additato a esempio e che, invece, viene screditato da chi non conosce la<br />

realtà e vorrebbe addirittura privatizzarli.<br />

Certo che così i parchi non funzionano appieno, ma proprio perché mancano<br />

i fondi, quindi bisognerebbe incrementare le dotazioni e il personale,<br />

senza pensare all’intervento dei privati, che peraltro, in certe forme, già<br />

avviene con soddisfazione reciproca. Immaginate cosa significherebbe la<br />

privatizzazione totale: se, per caso, un parco non dovesse produrre reddito,<br />

allora lo si potrebe chiudere, oppure il concessionario sarebbe autorizzato<br />

a qualsiasi scempio pur di recuperare fondi: aprire alberghi, ristoranti<br />

e seconde case anche nelle aree di pregio. Ma se un territorio è tutelato<br />

è perché ci sono ragioni scientifiche alla base, non per un capriccio: le<br />

trascuriamo perché non producono reddito? E quando tutto dovesse essere<br />

cementificato, di chi sarà il guadagno? Se gli Uffizi domani non dovessero<br />

produrre un reddito, li chiuderemmo o li trasformeremmo in bed &<br />

breakfast, dove si possa fare il brunch davanti ai capolavori? Erano anni<br />

che non si sentiva una proposta così priva di senso: un parco aumenta la<br />

qualità della vita degli uomini e garantisce il godimento alle generazioni<br />

future. E, dove non portasse reddito, pazienza: ogni tanto contano i valori,<br />

non solo i prezzi.


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alla fine il governo è andato<br />

fino in fondo. e la sua<br />

maggioranza l’ha seguito<br />

senza tentennamenti. Il<br />

decreto è stato convertito in legge<br />

con tutti i provvedimenti anticoop<br />

annunciati e scritti: dall’aumento<br />

dell’aliquota fiscale sul Prestito sociale<br />

(che passa dal 12,5 al 20 per<br />

cento), al prelievo una tantum biennale<br />

del 5 per cento sugli utili, all’innalzamento<br />

della quota degli utili<br />

tassabili (dal 30 al 55 per cento). a<br />

conti fatti, <strong>Coop</strong> dovrà pagare una<br />

“bolletta” di una cinquantina di milioni<br />

che graverà necessariamente<br />

sui bilanci delle diverse cooperative.<br />

Un obolo consistente che, al di là<br />

1<br />

in primo piano<br />

un conto<br />

da 50 milioni<br />

Convertito in legge il decreto del governo che modifica le norme fiscali. Colpendo,<br />

di fatto, solo le <strong>Coop</strong> di consumo. il presidente di ancc Soldi: “Così si danneggiano<br />

milioni di cittadini. Siamo diventati grandi per restare competitivi”<br />

delle nude cifre, è anche il segnale<br />

esplicito di un paradossale attacco<br />

contro chi, in questi anni, si è prodigato<br />

più che mai per tutelare il potere<br />

d’acquisto dei soci e consumatori.<br />

Un attacco condotto con<br />

l’intento preciso di indebolire una<br />

realtà che da sempre è vicina alle<br />

famiglie e ai bisogni dei consumatori.<br />

Tanto più che, contrariamente<br />

a quanto annunciato, il governo non<br />

ha sentito neppure il bisogno di<br />

convocare le parti interessate prima<br />

del voto di fiducia.<br />

ma a chi giova tutto questo? «Di<br />

certo non giova ai quasi sette milioni<br />

di soci – risponde aldo soldi,<br />

Presidente dell’associazione Na-<br />

zionale <strong>Coop</strong>erative di <strong>Consumatori</strong><br />

–. Non giova ai milioni e milioni<br />

di nostri clienti e nemmeno ai nostri<br />

fornitori. sicuramente giova a<br />

qualche concorrente». Insomma,<br />

non giova al paese indebolire la<br />

cooperazione di consumo perché<br />

forme plurali di presenza sul mercato<br />

aiutano il mercato stesso ad<br />

essere più pulito, aperto ed efficiente.<br />

«Certo, e lo dimostriamo<br />

facendo bene il nostro mestiere e<br />

facendo cose nuove che nessuno<br />

fa nel nostro paese – aggiunge<br />

soldi –. abbiamo dimostrato l’utilità<br />

sociale di <strong>Coop</strong> mantenendo la<br />

nostra inflazione interna bel al di<br />

sotto di quella Istat. Ci conforta<br />

T r a D e C r e T O D e L g O v e r N O e P a r e r e D e L L ’ U e<br />

CoSa È CaMbiato e CoSa potRebbe CaMbiaRe<br />

il decreto fiscale del governo comprende tre provvedimenti<br />

che riguardano la cooperazione. il primo riguarda<br />

le cooperative a mutualità prevalente che presentano un<br />

prestito sociale superiore ai 50 milioni di euro (e se tale<br />

prestito è superiore al patrimonio netto contabile, inclusi<br />

gli utili di esercizio); ebbene tali cooperative pagheranno<br />

per due anni un 5% dell’utile netto per finanziare<br />

il fondo di solidarietà per i cittadini meno abbienti. il secondo<br />

punto riguarda il fatto che la tassazione sugli interessi<br />

del prestito sociale passa dall’attuale 12,50% al<br />

20%. Terzo punto la variazione della quota di utili netti<br />

annui che risultano detassati. Prima di questo decreto,<br />

per le cooperative a mutualità prevalente tale quota era<br />

del 70%, ora scende al 45%, ovvero si pagano le tasse sul<br />

55% degli utili.<br />

settembre 2008<br />

d i a l d O b a S S O Ni<br />

il commissario europeo alla concorrenza, la danese Kroes,<br />

nel suo documento, pretende di distinguere le cooperative<br />

in base alla dimensione e non in base a ciò che realmente<br />

fanno. Secondo questa impostazione, se le cooperative non<br />

rientrano nella categoria delle piccole e medie imprese (cioè<br />

con meno di 250 dipendenti e meno di 50 milioni di fatturato<br />

annuo) non hanno diritto ad alcun vantaggio. inoltre le cooperative,<br />

sempre secondo la Kroes, dovrebbero svolgere la<br />

propria attività esclusivamente a favore dei soci. Qui è bene<br />

ricordare che la normativa italiana (introdotta nel 2003 dal<br />

precedente governo berlusconi) opera una distinzione tra<br />

cooperative a mutualità prevalente (cioè che operano per<br />

oltre il 50% con i propri soci) e non. Solo quelle a mutualità<br />

prevalente – tra cui rientrano tutte le <strong>Coop</strong> di consumo –<br />

hanno diritto a un diverso trattamento fiscale.


molto vedere che la fiducia degli<br />

italiani nei confronti di <strong>Coop</strong> non è<br />

per niente diminuita. vuol dire che<br />

ci sono radici robuste e che il nostro<br />

agire è apprezzato e ritenuto<br />

importante da parte di molti milioni<br />

di persone. vuol dire che c’è una<br />

utilità reale di <strong>Coop</strong>».<br />

Invece la manovra del governo è<br />

chiaramente mirata contro le<br />

grandi cooperative di consumatori.<br />

«a chi ci chiede se si può essere<br />

grandi imprese e mantenere saldi e<br />

forti i principi cooperativi, noi rispondiamo<br />

che, nel nostro settore,<br />

o si è grandi o non si è – ribatte<br />

soldi –. Poi bisogna anche dire che<br />

il concetto di grandezza è molto<br />

relativo dato che la prima cooperativa<br />

in Italia è la 132ª cooperativa<br />

nel mondo. Però in questo settore<br />

non si può che essere grandi, altrimenti<br />

è impossibile competere con<br />

i giganti della distribuzione europea<br />

e mondiale».<br />

Cosa che la commissaria europea<br />

alla concorrenza Kroes rimprovera<br />

a <strong>Coop</strong> come se competere con i<br />

grandi fosse un peccato. e proprio<br />

sulla questione posta dall’Unione<br />

europea rimane da capire quale sia<br />

1<br />

settembre 2008<br />

in primo piano<br />

la posizione del governo che è chiamato<br />

a rispondere. «Noi siamo orgogliosi<br />

di essere diventati grandi<br />

– continua soldi - perché dove le<br />

cooperative sono forti competono,<br />

hanno un peso e possono meglio<br />

tutelare i consumatori, e quindi<br />

adempiere ai compiti per cui sono<br />

nate. Purtroppo, invece di valorizzare<br />

questa nostra esperienza, i<br />

provvedimenti governativi mirano<br />

evidentemente a indebolirla».<br />

sul regime fiscale delle cooperative<br />

è stata diffusa ad arte l’opinione<br />

che sia un insieme di privilegi. In<br />

realtà l’ordinamento tributario italiano<br />

prevede una parziale detassazione<br />

degli utili delle società<br />

cooperative a mutualità prevalente<br />

– cioè quelle cooperative che<br />

svolgono la maggior parte della loro<br />

attività con i soci – in ragione<br />

della loro destinazione a riserva indivisibile,<br />

per cui, a differenza delle<br />

società di capitali dove gli utili sono<br />

disponibili, nelle cooperative,<br />

nessuno può disporne liberamente.<br />

Chi dice che questo diverso regime<br />

di tassazione è un privilegio<br />

fa finta di non vedere gli svantaggi<br />

che le società cooperative hanno<br />

dopo la modifica delle norme<br />

italiane resta ora aperto<br />

il tema del confronto<br />

con l’Unione europea dopo<br />

il parere della commissaria<br />

alla concorrenza kroes.<br />

Quale sarà la posizione<br />

del governo?<br />

rispetto alle società di capitali.<br />

Per questo, modulando in modo<br />

differente il regime fiscale dei due<br />

modelli di società, il legislatore ha<br />

voluto assicurare un’adeguata fonte<br />

di entrate per lo sviluppo delle<br />

cooperative, finanziata dagli stessi<br />

soggetti che già fanno parte della<br />

cooperazione. Infatti, gli utili destinati<br />

a riserva legale di una cooperativa<br />

(obbligatoria almeno per il<br />

30%), sono molto diversi dalla riserva<br />

legale di una società per<br />

azioni: la prima è caratterizzata<br />

dalla indivisibilità permanente delle<br />

somme accumulate, che non<br />

possono essere distribuite tra i soci<br />

durante la vita della società e<br />

neppure al momento del suo scioglimento.<br />

Per la società di capitali<br />

invece l’indivisibilità della riserva<br />

legale è solo temporanea, ed è destinata<br />

a cessare con lo scioglimento<br />

della società. In pratica, gli<br />

utili che confluiscono nella riserva<br />

obbligatoria sono definitivamente<br />

irrecuperabili per il socio cooperatore,<br />

mentre nella società di capitali<br />

sono divisibili, cioè concorrono<br />

al calcolo del valore della partecipazione<br />

del socio e quindi alla<br />

eventuale successiva liquidazione<br />

della sua quota di partecipazione<br />

nella società.<br />

Come si fa, dunque a parlare di privilegi<br />

o di aiuti di stato? Di diritti si<br />

tratta, non di privilegi.<br />

Quanto al prelievo fiscale sul prestito<br />

dei soci che è stato portato dal<br />

continua a pagina 17 >


12,5 al 20 per cento, questo provvedimento<br />

va a colpire la principale, se<br />

non addirittura l’unica, fonte di finanziamento<br />

delle cooperative.<br />

«D’altra parte la natura assolutamente<br />

differente tra il prestito soci<br />

e il deposito in conto corrente è evidente<br />

– dice il professor victor Ukmar,<br />

docente di scienze della finanza<br />

all’Università di genova –. mentre<br />

il prestito soci è un’attività svolta<br />

dai soci in favore della propria cooperativa<br />

per ottenere i vantaggi di<br />

una migliore offerta di beni e servizi,<br />

il deposito del conto corrente è<br />

un’operazione fatta dal correntista<br />

nell’interesse personale, che è quello<br />

di ottenere la migliore remunerazione<br />

del proprio capitale».<br />

Tutti questi provvedimenti si basano<br />

sull’idea che più una cooperativa<br />

è grande meno è cooperativa.<br />

ma quale fondamento può avere<br />

una simile impostazione? «Nessun<br />

fondamento – dice il professor<br />

stefano Zamagni docente di economia<br />

politica all’Università di Bologna<br />

–. La realtà ci mostra cooperative<br />

di piccole dimensioni che<br />

male interpretano la loro identità,<br />

e cooperative di grandi dimensioni<br />

che invece realizzano appieno la loro<br />

missione. È comunque sul piano<br />

teorico che quell’argomento non<br />

regge. se la cooperativa ha motivo<br />

di esistere, per le ragioni già dette,<br />

allora non ha senso sostenere che<br />

tali ragioni vengono meno non appena<br />

si supera una certa soglia dimensionale».<br />

Insomma, più che guardare alle dimensioni,<br />

bisognerebbe cogliere<br />

qualità dell’essere cooperativa, vedere<br />

quello che si è e quello che si<br />

fa per riempire di sostanza economica<br />

e di valore sociale i principi<br />

cooperativi. «Non ci sono due <strong>Coop</strong>,<br />

l’anima bella e l’anima affarista –<br />

conclude soldi –. La <strong>Coop</strong> è una sola.<br />

L’attività sociale integra l’attività<br />

commerciale e quest’ultima<br />

risente fortemente delle scelte sociali<br />

e valoriali che <strong>Coop</strong> fa. La forza<br />

della cooperazione italiana è<br />

proprio in questa capacità di tenere<br />

costantemente fuse e integrate<br />

quelle che noi potremmo definire<br />

due anime ma che in realtà sono<br />

una cosa sola, l’anima cooperativa.<br />

Questa è la <strong>Coop</strong>». l<br />

1<br />

settembre 2008<br />

alfabeto alimentare<br />

di eugenio del toma<br />

presidente onorario dell’associazione<br />

italiana di dietetica e nutrizione clinica<br />

Movimento<br />

È più importante della dieta<br />

Non vorrei che le inevitabili conversazioni estive sul tema delle<br />

diete, con i vicini di ombrellone o con i compagni di estenuanti<br />

partite a carte, abbiano finito per confondere le idee anche ai<br />

salutisti più attenti! Tutti parlano di diete e le propongono con<br />

un’autorevolezza che raramente si basa sull’evidenza dei dati scientifici<br />

esistenti in letteratura. Sarebbe ora che i mass media cancellassero la<br />

parola “dieta” dal loro vocabolario, perché il termine anche se fa “audience”<br />

è logoro e improprio perché la riduzione calorica è solo un aspetto<br />

della revisione dello “stile di vita”.<br />

Voglio sperare, invece, che le vacanze estive abbiano convinto almeno<br />

una parte del folto popolo dei “sovrappeso” sul fatto che il recupero di<br />

una mezz’ora o più di movimento fisico giornaliero (dalle passeggiate a<br />

passo svelto al ballo impegnato) può aiutare a perdere il grasso superfluo<br />

meglio di certe diete squilibrate e alla lunga insostenibili. Proprio la<br />

mia esperienza di medico e di sportivo mi ha insegnato e confermato<br />

che è l’eccessiva sedentarietà, ancor prima delle cattive abitudini alimentari,<br />

a provocare l’aumento di peso che dilaga fra gli adulti ma anche<br />

fra i ragazzi. Ed è tempo, ormai, che i genitori e gli stessi pediatri<br />

riflettano su questo fatto prima di incolpare soltanto le merendine o<br />

delle improbabili disfunzioni ormonali di responsabilità che vanno ricollegate<br />

anche alle troppe ore trascorse fra banchi di scuola, playstation<br />

e mezzi di trasporto, senza più tempo per una passeggiata o per dei<br />

giochi sportivi.<br />

Nessun dubbio, purtroppo, che sulla tendenza ad ingrassare gravino dei<br />

fattori genetici, tuttavia lo stile di vita resta il cofattore indispensabile per<br />

l’instaurarsi del sovrappeso e poi dell’obesità.<br />

E’ necessario, quindi, che un più alto numero di giovani e di adulti (ma<br />

anche gli anziani più intraprendenti stanno scoprendo il mondo del fitness!)<br />

si dedichi al raggiungimento del benessere psico-fisico non soltanto<br />

con un’alimentazione corretta ma anche tramite un’attività fisica regolare,<br />

in ambienti attrezzati e magari con l’aiuto di personal trainer per<br />

razionalizzare quel movimento quotidiano di cui l’uomo non può fare a<br />

meno, per eredità ancestrale.<br />

Il ricorso ai Circoli sportivi e alle palestre, punto d’incontro tra frequentatori<br />

diversamente motivati (non solo finalità estetico-salutiste ma anche<br />

vere “prescrizioni mediche”), è una sorta di riscoperta delle terme del<br />

benessere degli antenati romani.<br />

Proprio per la documentata utilità del camminare mezz’ora al giorno voglio<br />

segnalare che l’industria del fitness ha perfezionato dei tapis roulant,<br />

estremamente semplici, di ingombro e di prezzo ridotti. Anche coloro che<br />

sono più impegnati nel lavoro e nella vita non avranno scusanti perché<br />

basterà un televisore, posto di fronte al tapis roulant, per aggiornarsi tutti<br />

i giorni sui fatti del mondo camminando di buon passo. La salute merita<br />

qualche attenzione e non soltanto le restrizioni dietetiche.


in primo piano<br />

ma a cosa mi serve la<br />

scuola?<br />

d i Silv i a Fa b b r i<br />

18<br />

settembre 2008<br />

Un’indagine Censis rivela che i giovani<br />

ritengono che proseguire l’istruzione sia<br />

una sorta di parcheggio in cui sostare<br />

in attesa della vita vera. Ne parlano<br />

il pedagogista Luigi guerra<br />

e lo scrittore andrea Bajani<br />

La scuola come perdita di tempo, come parcheggio<br />

in attesa di qualcosa di meglio. gli<br />

insegnanti come marziani, che si esprimono<br />

con un linguaggio antico, incomprensibile;<br />

professionalmente dei falliti.<br />

secondo una indagine del Censis del giugno 2008,<br />

oltre un quarto dei ragazzi di età compresa tra 14 e<br />

19 anni pensano che non serva un titolo di studio<br />

per trovare lavoro, mentre oltre il 55% è convinto<br />

che i giovani che si iscrivono all’università lo facciano<br />

“per pura inerzia, e per la difficoltà – si legge nella<br />

ricerca – di praticare alternative adeguate”.<br />

abbiamo voluto confrontare i risultati di questa indagine<br />

con il vissuto dei ragazzi (vedi l’articolo qui a<br />

fianco curato da un giornalista della rivista studentesca<br />

Blogmag) e con i pareri di due “esperti” di<br />

scuola: Luigi guerra, preside della Facoltà di scienze<br />

della formazione di Bologna, e andrea Bajani, scrittore<br />

che ha passato molto del suo tempo, nei mesi<br />

scorsi, coi ragazzi delle superiori: ha partecipato come<br />

“infiltrato” alle gite scolastiche, ha trascorso le<br />

sue giornate nelle classi d’Italia e, infine, ha fatto le<br />

ore piccole chattando con adolescenti insonni, carpendo<br />

le loro confidenze, decifrando i loro desideri.<br />

Da questo caldissimo materiale ha tratto il libro<br />

“Domani niente scuola” in uscita proprio questo<br />

mese per einaudi. “Ho voluto passare a scuola un<br />

intero anno scolastico, anche per evitare, di applica-<br />

continua a pagina 20 >


i gioVani e lo StUdio<br />

Pensi che i giovani si iscrivono all’università<br />

solo perché non hanno alternative?<br />

Sì 55,3%<br />

1<br />

in primo piano<br />

Insoddisfatti, disorientati e...<br />

La voce degli studenti sulla qualità della scuola e sui rapporti con i professori<br />

Marco Cantelli<br />

giornalista di blOGmag<br />

No 44,7%<br />

Ti capita di chiederti che senso ha stare a scuola?<br />

Sì 79,9% No 20,1%<br />

Campione: giovani di età tra i 1 e i 1 anni<br />

Fonte: indagine Censis<br />

La scuola italiana è sempre più in declino. Non bastavano<br />

le ormai decennali proteste contro ogni<br />

tipo di riforma proposta e messa in atto dal governo<br />

di turno (per ultima la scottante questione dei debiti<br />

formativi e dei relativi corsi di recupero estivi); ad allarmare<br />

sono ora statistiche sempre più preoccupanti sulla fiducia<br />

dei ragazzi (e della popolazione più in generale) verso<br />

il mondo della scuola e dati non proprio confortanti sulle<br />

prestazioni degli studenti durante l’ultimo anno scolastico.<br />

Il 45,7% degli allievi delle scuole secondarie di secondo grado<br />

(più banalmente dette scuole medie superiori) ha rimediato<br />

un debito in matematica. “Un’autentica emergenza<br />

didattica”, sono state le parole del ministro dell’Istruzione<br />

Maria Stella Gelmini per descrivere questa grave situazione<br />

che non riesce a passare in secondo piano nonostante il 10%<br />

di promozioni in più rispetto all’anno passato e lo 0,9% di<br />

lodi tra i diplomati del 2008.<br />

Il ministro, però, non dovrà fare i conti soltanto con gli<br />

scarsi risultati degli studenti italiani ma anche con una generale<br />

sfiducia verso il mondo della scuola. La Gelmini è il<br />

ministro che, dai dati del sondaggio Ipr Marketing per Repubblica.it,<br />

riscuote meno fiducia da parte della popolazione,<br />

con un misero 35% registrato ai primi di luglio.<br />

E non è tutto: una ricerca del Censis effettuata, alla fine di<br />

giugno 2008, su un giovane campione della popolazione<br />

settembre 2008<br />

UNa rIvIsTa FaTTa DagLI sTUDeNTI<br />

eCCo CoS’È blogMag<br />

l’articolo che trovate qui sotto, e che propone il punto di vista<br />

dei ragazzi e degli studenti sulla scuola italiana, è scritto<br />

da un giovane giornalista di blOGmag. blOGmag è la prima<br />

rivista studentesca italiana in termini di diffusione, numero<br />

di lettori e partecipazione. Nasce nel 2005 e ad oggi diffonde<br />

in tutta italia (con numerose edizioni locali) oltre 500mila<br />

copie. Conta più di 3000 studenti-giornalisti e la sua diffusione<br />

è autorizzata all’interno delle scuole superiori. la rivista<br />

è il principale osservatorio di abitudini e tendenze degli<br />

studenti italiani. Per saperne di più www.blogmag.it.<br />

italiana (tra i 14 e i 19 anni d’età) dimostra che la funzione<br />

sociale della scuola si trova a fare i conti con un vero e proprio<br />

momento di declino. I ragazzi, da quanto emerge da<br />

quest’indagine, sembrano sempre più convinti del fatto<br />

“che studiare di più e più a lungo non paga, perché altri<br />

sono i percorsi di costruzione del proprio status e benessere<br />

sociale”. Inoltre, più di un quarto di loro pensa che non serva<br />

un titolo di studio per trovare un lavoro. Ma, nella realtà,<br />

le opinioni dei ragazzi non sono così decise, come d’altronde<br />

è normale possa essere per degli adolescenti.<br />

In particolar modo, è opinione comune (la pensa così più del<br />

55% degli intervistati dal Censis) che i giovani si iscrivono all’Università<br />

solo perché non hanno alternative nel mondo del<br />

lavoro. Federico, un neomaggiorenne del Liceo Copernico di<br />

Bologna, è spaventato dalle limitate conoscenze pratiche fornitegli<br />

dal suo indirizzo: “Frequentando l’indirizzo matematico-informatico,<br />

posso dire che esso prepara gli studenti in<br />

modo completo nelle materie scientifiche… Ma le conoscenze,<br />

anche se avanzate, sono soprattutto teoriche e delimitate a<br />

un particolare settore, quello scientifico. Anche se il liceo fornisce<br />

le basi fondamentali per lo studio universitario, crea<br />

pochi spazi per l’ingresso nel mondo del lavoro; e dopo l’università<br />

è comunque difficile trovare lavoro. Non penso però<br />

che ci sia qualcosa di più utile rispetto alla scuola. Per agevolare<br />

il futuro lavorativo di ogni studente sarebbe meglio riformare<br />

il modo d’insegnare: meno studio teorico e più studio<br />

pratico, come nel resto d’Europa”.<br />

Più convinti sono invece tutti i ragazzi che hanno scelto un<br />

continua a pagina 21 >


20<br />

in primo piano<br />

re alla scuola etichette calate dall’alto”.<br />

L’indagine tratteggia la scarsa considerazione che<br />

gli studenti hanno della scuola. “Il messaggio che<br />

giunge oggi ai ragazzi – spiega Luigi guerra, preside<br />

della facoltà di scienze della formazione di Bologna<br />

– è che il benessere è conseguente a una rapida<br />

affermazione personale. e soprattutto che il benessere<br />

è esclusivamente di tipo economico, derivante<br />

da rendite di posizione familiari o al massimo<br />

- quando possibile - da inserimenti rapidi nel mondo<br />

del lavoro, quando non da comportamenti al limite<br />

della legalità. Per questo gli studenti delle<br />

superiori subordinano la scuola al mercato del lavoro<br />

mentre la scuola viene stressata perché si rapporti<br />

al mondo produttivo”. Insomma, dice in sostanza<br />

la ricerca del Censis, dal momento che la<br />

scuola non serve a trovare un lavoro soddisfacente,<br />

allora la scuola è inutile. “Uno dei motivi per cui<br />

la scuola italiana è diventata così poco autorevole<br />

– conferma lo scrittore andrea Bajani – è perché<br />

non si attribuisce alla cultura più nessun valore in<br />

sé. si chiede alla scuola di essere propedeutica al<br />

lavoro. I ragazzi si chiedono: farò il medico, perché<br />

devo studiare la storia antica? Oppure: se voglio<br />

fare ingegneria, che mi frega del latino?”. Insomma,<br />

i ragazzi rimproverano alla scuola di non preparare<br />

al lavoro. vorrebbero “più pratica e meno<br />

teoria”, come si legge nel servizio qui a fianco. “Ciò<br />

che si chiede alla scuola – sottolinea ancora il preside<br />

guerra – è l’inserimento lavorativo e non la<br />

costruzione della personalità. Insomma, valgono di<br />

più i contenuti formativi che quelli educativi”.<br />

ma non sarà anche colpa degli insegnanti? I ragazzi<br />

si lamentano della scarsa “sensibilità” per i loro<br />

problemi da parte di chi sta in cattedra e della poca<br />

passione per un mestiere in cui dovrebbe essere<br />

necessaria. secondo l’indagine Censis “gli inse-<br />

settembre 2008<br />

gnanti sono percepiti come pieni di buona volontà,<br />

ma dai linguaggi lontani, poco comprensibili”. “Poveri<br />

prof – commenta Bajani – i genitori passano il<br />

tempo a delegittimarli e li giudicano troppo sfigati<br />

per qualcosa di più dell’insegnante, che infatti è<br />

anche una delle professioni meno pagate del nostro<br />

paese. Il fatto è che ormai i genitori sono acculturati<br />

quanto gli insegnanti e dunque ritengono<br />

di essere più bravi di loro, persino di conoscere meglio<br />

le loro materie. I genitori dipingono i professori<br />

come persone disagiate, quasi che gli allievi fossero<br />

i loro insegnanti di sostegno. ma non è così:<br />

personalmente ho incontrato insegnanti con fortissime<br />

personalità; e del resto ce ne vuole, di personalità<br />

e di carisma, per riuscire a svolgere la propria<br />

funzione di insegnante in una situazione del<br />

genere”.<br />

Un’indagine dei ricercatori di Bankitalia e del ministero<br />

dell’istruzione del luglio scorso rileva che le<br />

entrate e le uscite di docenti dal sistema scolastico,<br />

così come il turnover dei professori con cattedra,<br />

causano una “mancanza di continuità didattica”.<br />

In generale, più di un quinto dei docenti cambia<br />

scuola da un anno all’altro. Nell’indagine emerge<br />

poi che gli insegnanti in Italia sono in media più<br />

vecchi del resto degli occupati e sono in prevalenza<br />

donne. “sì – conferma il professor guerra – assistiamo<br />

ormai a una vera e propria ‘femminilizzazione’<br />

dell’insegnamento. Nel senso – spiega – che<br />

il gran numero di donne avviate all’insegnamento<br />

hanno fatto sì che diventasse un secondo lavoro,<br />

un’occupazione adatta ad occuparsi in primo luogo<br />

della famiglia. Quindi poco professionalizzata e soprattutto<br />

poco pagata. gli stipendi degli insegnanti<br />

italiani sono i più bassi d’europa. ma resto convinto<br />

che non sia tanto l’autorevolezza del singolo<br />

insegnante a essere minata oggi, quanto proprio<br />

continua a pagina 23 >


percorso linguistico, forse spinti dalle speranze fornite dai<br />

lati positivi della globalizzazione. Marialuisa, 16 anni del<br />

Liceo Linguistico Imbriani di Avellino: “Il mio percorso scolastico<br />

mi fornirà le basi fondamentali per il mio futuro.<br />

Sfruttando le mie future capacità linguistiche riuscirò a comunicare<br />

con persone di diversi contesti culturali e sociali;<br />

potrò inoltre realizzare il mio sogno di lasciare la piccola<br />

città che mi ha visto crescere e allargare i miei orizzonti,<br />

viaggiando in paesi lontani come hostess o, magari, come<br />

giornalista o scrittrice!”. Maria Teresa, 16 anni, del Caro<br />

di Napoli, è sulla stessa lunghezza d’onda: “La conoscenza<br />

delle lingue moltiplica le opportunità di lavoro che potrò<br />

avere in futuro”.<br />

Tornando all’indagine, emerge inoltre la lontananza degli<br />

insegnanti dal mondo degli studenti. Se qualcuno dà la colpa<br />

all’elevata età media del corpo docente rispetto alle medie<br />

europee (quasi il 53% dei professori ha più di cinquant’anni),<br />

Amira, studentessa diciassettenne del Liceo<br />

Catullo di Monterotondo (Roma), fornisce un’altra interessante<br />

spiegazione: “Non amo avere con i miei insegnanti un<br />

rapporto troppo confidenziale, motivo per cui con i miei<br />

professori ci scherzo nei momenti opportuni e durante la<br />

lezione sono piuttosto seria e attenta. Spesso però noto siano<br />

un po’ insensibili con i problemi con cui spesso si scontrano<br />

gli studenti. Penso in generale che la classe insegnante sia<br />

fin troppo presa da se stessa e dai propri problemi per poter<br />

avere un buon rapporto con lo studente”. È d’accordo anche<br />

Dario, 17 anni del Vannucci di Pistoia: “Per fare il professore<br />

ci vuole passione, non tutti ce l’hanno e con lo stipendio<br />

da fame che ricevono non sono affatto incentivati a migliorare<br />

le proprie prestazioni”. Marco Mazzoni, che nel<br />

2005 ha fondato BLOGmag e che è da anni, per una serie di<br />

progetti, a diretto contatto col mondo degli studenti, sottoli-<br />

21<br />

settembre 2008<br />

in primo piano<br />

nea anch’egli le talvolta scarse prestazioni dei professori<br />

italiani: “Noto che ci sono professori che non riescono a trasferire<br />

emozioni ai ragazzi. Se deve essere tutta una questione<br />

nozionistica allora non si va da nessuna parte. Nella mia<br />

esperienza, gli insegnanti di maggiore successo sono quelli<br />

che ci credono davvero nonostante tutto, e che amano il loro<br />

mestiere a tal punto da trasferire questo sentimento ai propri<br />

studenti”.<br />

Ma, se dalla ricerca emerge che l’80% degli studenti italiani<br />

talvolta si chiede che senso abbia stare a scuola, ci è sembrato<br />

corretto porre ai ragazzi che abbiamo intervistato un po’<br />

in tutta la Penisola la fatidica domanda: siete soddisfatti<br />

della vostra vita scolastica?<br />

Lorenzo, 17 anni dell’ITC Tanari di Bologna: “Dire di essere<br />

soddisfatti della scuola è un po’ dura, ma devo dire che la<br />

mia vita scolastica non è poi così male, dato che la mia<br />

scuola offre molte opportunità: progetti, scambi culturali,<br />

gite…”. Eleonora, diciassettenne genovese iscritta al liceo<br />

Colombo si ritiene anch’essa soddisfatta perché “nonostante<br />

sia una scuola impegnativa, oltre allo studio ci sono anche<br />

laboratori teatrali e comitati”. Due brevi opinioni in buona<br />

parte positive che, sommate a ciò che abbiamo riportato sopra,<br />

dimostrano che le scuole superiori italiane non sono<br />

frequentate da studenti eccessivamente insoddisfatti…<br />

Dalle interviste emerge comunque un senso di smarrimento<br />

dovuto alla poca organizzazione di orari e interrogazioni e<br />

all’utilizzo dei laboratori (laddove ci sono, spesso vengono<br />

sfruttati al minimo delle loro potenzialità o addirittura lasciati<br />

inutilizzati). L’opinione di alcuni ragazzi è poi negativa<br />

sulla scarsa possibilità di scelta a livello d’indirizzo degli<br />

studi: in molti vorrebbero, ad esempio, la musica inserita<br />

nelle materie di studio anche alle superiori come avviene in<br />

moltissimi altri paesi europei. l


quella della scuola nel suo complesso.<br />

I genitori hanno le loro<br />

responsabilità: hanno fatto dei<br />

loro figli un investimento da difendere,<br />

un investimento che a<br />

scuola deve essere necessariamente<br />

riconosciuto. Ovvero: il<br />

ragazzo non deve essere messo<br />

in discussione”. Una forma di individualismo<br />

spinto – commenta<br />

ancora il preside Guerra – che ha<br />

cancellato l’idea di scuola come<br />

di un luogo dove crescere, dove<br />

imparare a vivere insieme agli<br />

altri.<br />

La perdita di autorevolezza della<br />

scuola – il suo essere divenuta<br />

uno strano mondo in cui parcheggiare<br />

temporaneamente il<br />

cervello senza neppure darsi da<br />

fare più di tanto – si deve anche<br />

al fatto, secondo Bajani, che il<br />

mondo in cui vivono oggi gli studenti<br />

delle scuole superiori è totalmente<br />

estetizzato, “mentre<br />

la scuola è inchiodata, esteticamente,<br />

a 50 anni fa”. Lo scrittore<br />

torinese non ne fa tanto una<br />

questione di età: “Gli insegnanti<br />

delle superiori hanno più o meno<br />

la stessa età dei genitori degli<br />

studenti. Il vero fossato è, oltre<br />

che estetico, tecnologico. Gli insegnanti<br />

faticano a stare dietro<br />

alle novità in questo campo,<br />

mentre invece i ragazzi, quasi<br />

tutti, sono dei mostri”.<br />

Intanto però i giovani tra i 14 e i<br />

19 anni – ritratti di volta in volta<br />

come bulli, fannulloni, sballati o,<br />

quando va bene, ignoranti – sono,<br />

nella realtà, sempre più fragili.<br />

Tra genitori deresponsabilizzanti<br />

e iperprotettivi da una<br />

parte e insegnanti incapaci di<br />

rappresentare un punto di riferimento<br />

credibile dall’altra, gli<br />

adolescenti non sanno più a che<br />

santo votarsi, né trovano più chi<br />

li ascolta. “Sono alla ricerca disperata<br />

di dialogo con le persone<br />

adulte. Quando andavo in gita<br />

con loro – racconta Bajani – non<br />

me li scollavo di dosso che alle 4<br />

del mattino, a forza di chiacchiere.<br />

E mi chiedevano: Andrea, ma<br />

perché te ne frega così tanto di<br />

noi?”. l<br />

23<br />

settembre 2008<br />

in primo piano<br />

di Massimo Montanari<br />

docente di Storia medievale e di Storia<br />

dell’alimentazione, Università di Bologna<br />

Bianco o rosso?<br />

Sera d’estate, in una trattoria sulla costa adriatica. Menu di<br />

pesce. Come piatti di pasta possiamo scegliere fra tagliolini,<br />

strozzapreti, gnocchi, ravioli. Per il condimento, solo<br />

due opzioni: sugo bianco o sugo rosso. Alternativa secca.<br />

Nulla di strano, eppure mai come quella sera, di fronte alla necessità<br />

di scegliere tra il bianco e il rosso, ho percepito con chiarezza<br />

che il pomodoro è una di quelle cose che dividono il mondo<br />

in due. Un po’ come il cioccolato: anni fa, in un ristorante, al<br />

momento del dessert ci chiesero se desideravamo un dolce con o<br />

senza cioccolato, e anche quella volta mi venne da fare lo stesso<br />

pensiero.<br />

Ognuno ha i suoi gusti e tutti i gusti sono rispettabili. Ma ci sono<br />

frontiere importanti, gusti sui quali costruiamo le nostre scelte.<br />

Gusti ‘di fondo’ che spesso non riguardano l’ingrediente principale<br />

di un piatto, ma quelli apparentemente secondari: il soffritto<br />

lo preferiamo con l’aglio o con la cipolla? Sono proprio questi<br />

ingredienti (i profumi, gli aromi) a dare il ‘tono’ a una ricetta, a<br />

garantirne l’identità, la personalità.<br />

La salsa di pomodoro è entrata nella nostra cucina in età molto<br />

recente: le sue prime memorie non risalgono oltre la fine del diciassettesimo<br />

secolo. Erano già passati due secoli da quando la<br />

rossa solanacea era arrivata in Europa dall’America. L’uso di ricavarne<br />

una salsa, già praticato oltre Oceano, si affermò dapprima<br />

in Spagna, tant’è che in Italia per qualche tempo essa fu<br />

chiamata “salsa spagnola” (con questo nome compare nel ricettario<br />

di Antonio Latini, pubblicato a Napoli nel 1692). La salsa al<br />

pomodoro a poco a poco trovò un suo spazio tra le molteplici<br />

salse che fin dal Medioevo caratterizzavano la nostra cucina,<br />

inevitabile accompagnamento di carni e pesci. Poi, agli inizi dell’Ottocento,<br />

il pomodoro incontrò la pasta e ne cambiò il colore.<br />

Molte salse erano denominate dal colore che l’insieme degli ingredienti<br />

conferiva loro: verde, bianca, gialla, “camelina” (famosissima<br />

nel Medioevo, di un color marroncino dato dalla cannella<br />

su fondo bianco). Fra le tante salse – a cui i libri di cucina<br />

dedicavano speciali attenzioni e appositi capitoli – ne mancava<br />

una rossa. Il pomodoro la rese finalmente possibile, ‘sdoganando’,<br />

per così dire, e inserendo a pieno titolo nel campo gastronomico<br />

questo colore, che fino ad allora si era collegato piuttosto a<br />

immagini di sangue e di violenza (che ritroviamo magari in certi<br />

film, dove il pomodoro simula ancora il sangue).<br />

La pasta in particolare, che per secoli era stata rigorosamente<br />

bianca, condita con solo burro e formaggio (con tutt’al più un<br />

pizzico di spezie), virò decisamente verso il rosso. Gli altri colori<br />

– il giallo e il verde soprattutto – rimasero ottimi comprimari. Ma<br />

la scelta di fondo diventò quella fra il bianco e il rosso.


e la tribù Linear.<br />

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mela al giorno<br />

allontana i tumori di<br />

torno. meglio ancora<br />

“Una<br />

se due o tre mele,<br />

lavate e mangiate con tutta la buccia.<br />

Il fatto che siano biologiche o a<br />

lotta integrata è un valore aggiunto;<br />

noi, comunque, valutiamo che i fattori<br />

protettivi contenuti in una mela<br />

siano superiori ai danni eventuali derivati<br />

da pesticidi”. secondo il dottor<br />

enrico montanari, pur senza indulgere<br />

in vuoti trionfalismi, l’antico frutto<br />

del peccato potrebbe assurgere,<br />

come gli agrumi, ad emblema della<br />

prevenzione dei tumori fondata su<br />

una corretta alimentazione. Dei<br />

tumori ma anche, a cascata, delle<br />

malattie cardiovascolari e dell’invecchiamento,<br />

essendo un alimento<br />

ricco di sostanze antiossidanti. Più<br />

mele, dunque, più frutti di bosco e<br />

pomodori, di cui si stanno scoprendo<br />

virtù protettive insospettate (ma<br />

frutta e verdura andrebbero in generale<br />

assunte in grandi quantità); più<br />

olio extravergine d’oliva, pesce, soia<br />

e altri legumi. “È molto importante<br />

non escludere questi ultimi dalla dieta<br />

mediterranea – avverte il dottore<br />

– così come ridurre proteine e grassi<br />

animali che provocano danni cellulari<br />

e ossidativi certi”.<br />

montanari, con Claudio Caprara e<br />

Bruno moretti, è autore di un agile<br />

Manuale di autodifesa alimentare -<br />

La prevenzione dei tumori attraverso<br />

una coretta alimentazione, che in<br />

cinquanta pagine a taglio divulgativo<br />

fornisce una serie di consigli frutto di<br />

ricerce scientifiche. Lo scopo è prevenire<br />

i tumori mangiando. Una relazione,<br />

quella tra cibo e alimentazione<br />

nei paesi più evoluti, molto più stretta<br />

di quanto comunemente non si<br />

creda. Tra i fattori di rischio, infatti,<br />

l’alimentazione è in testa col 30% alla<br />

pari del fumo (!), contro il 15% delle<br />

neoplasie riconducibili a motivi eredi-<br />

2<br />

settembre 2008<br />

in primo piano<br />

La prevenzione<br />

nel piatto<br />

tari e costituzionali. Tre delle quattro<br />

tipologie tumorali più diffuse (mammella,<br />

intestino, prostata e polmone)<br />

sono legate al mangiare. Il manuale,<br />

supplemento alla rivista medica Elisir<br />

di Salute (tel. 051.307004; www.elisirdisalute.it),<br />

gode del patrocinio<br />

dei ministeri della salute e delle Politiche<br />

agricole, alimentari e forestali,<br />

e della partnership di <strong>Coop</strong> che lo<br />

mette in vendita in tutti gli spazi<br />

<strong>Coop</strong> Salute al prezzo dimezzato di<br />

2 euro. Il testo riassume concetti noti<br />

ma poco praticati, ed esplorazioni<br />

da cui si ricava, ad esempio, l’importanza<br />

dei fitoestrogeni (contenuti in<br />

tè verde, verdure, soia, ecc.) nel pre-<br />

Una mela al giorno e altri<br />

consigli utili a prevenire<br />

i tumori mangiando.<br />

Il tutto in un manuale<br />

di autodifesa alimentare<br />

in vendita nei punti<br />

<strong>Coop</strong> salute<br />

CRiteRi di SCelta degli aliMenti<br />

da pReFeRiRe da ModeRaRe<br />

Frutta e verdura<br />

almeno 5 porzioni giornaliere (2 di<br />

frutta e 3 di verdura a scelta), meglio<br />

se di prodotti freschi o cotti (verdure)<br />

a vapore, conditi con olio d’oliva e<br />

poco sale. Stagionalità e provenienza<br />

da coltivazioni biologiche sono valori<br />

aggiunti<br />

Fibra<br />

quella nei cibi integrali dovrebbe risultare<br />

sufficiente come dose giornaliera,<br />

senza bisogno di aggiungere crusca.<br />

anche il consumo di frutta e verdura, e<br />

l’introduzione di legumi e cereali nella<br />

dieta, appaiono sufficienti per un buon<br />

apporto di fibre. Una funzione protettiva<br />

indiscussa è data inoltre dai probiotici<br />

(fermenti lattici)<br />

Cereali e legumi<br />

ritardando l’assorbimento degli zuccheri<br />

contrastano l’accumulo di peso<br />

e, come si sa, l’obesità favorisce l’insorgenza<br />

di tumori<br />

prodotti freschi<br />

Sono contenuti nei prodotti freschi<br />

soprattutto vegetali i più elevati livelli<br />

di fitocomposti ad azione protettiva<br />

e preventiva<br />

venire i tumori femminili o alla prostata.<br />

Tra le bevande, accanto alle<br />

qualità del tè verde, quelle del tè<br />

bianco di cui, presto, vedremo riforniti<br />

gli scaffali. (c.s.) l<br />

grassi animali<br />

vanno ridotti in quanto saturi, mentre<br />

i grassi vegetali insaturi forniscono un<br />

contributo positivo; a partire dagli<br />

omega 3, presenti in soia, noci e pesce.<br />

Quest’ultimo andrebbe assunto<br />

più volte a settimana. da preferire i<br />

pesci di piccola taglia (sardina, tonno,<br />

salmone, trota) meno esposti alle bioconcentrazioni<br />

tossiche di metalli<br />

Carni<br />

quelle rosse (manzo, maiale, agnello)<br />

vanno ingerite con discontinuità e in<br />

quantità contenute, più di quelle bianche<br />

(pollame, coniglio)<br />

alcol<br />

ha una riconosciuta azione induttrice<br />

per tutte le forme tumorali in funzione<br />

della quantità assunta. Un consumo<br />

moderato (vino, birra) può avere<br />

invece un ruolo protettivo<br />

Cibi conservati - integrati<br />

il rischio è duplice: dalla carenza di<br />

princìpi naturali protettivi all’accumulo<br />

di additivi. l’induzione dei tumori è<br />

legata allo sviluppo di agenti produttori<br />

di micotossine (aflatossine)


2<br />

settembre 2008<br />

in primo piano<br />

Un film<br />

che racconta<br />

la <strong>Coop</strong><br />

d i r i Ta N a N N E l l i<br />

Ha viaggiato per circa due mesi in giro per l’Italia,<br />

ha incontrato soci, dipendenti, fornitori,<br />

suore e volontari, ha visitato aziende locali, ha<br />

parlato con associazioni laiche e religiose, ha<br />

ascoltato le storie di tante persone che sono diventate<br />

personaggi. Così è nato il film documentario sul mondo<br />

<strong>Coop</strong>, che si intitolerà “Un paese possibile” – anteprima<br />

a venezia il 3 settembre – di silvio soldini, il regista di<br />

apprezzati film come Pane e tulipani, Agata e la tempesta,<br />

Giorni e nuvole. Un viaggio d’autore in cui si intrecciano<br />

la storia di Isora e Chiara impegnate per gli altri,<br />

quella di gianluca che racconta la passione e la fatica di<br />

chi lavora sui terreni confiscati alla mafia, quella della<br />

crescita professionale e umana di Donatella; e ancora le<br />

storie delle suore a fianco delle donne indiane e della loro<br />

emancipazione sociale grazie ai prodotti della linea<br />

solidal, quelle delle volontarie della Caritas, ma anche le<br />

“storie di tutti i giorni” di chi porta la spesa ad anziani<br />

soli e in difficoltà. «Personaggi, storie, luoghi, prodotti,<br />

per raccontare – afferma soldini – quello che c’è dietro il<br />

marchio <strong>Coop</strong>».<br />

Com’è nata l’idea di questo film?<br />

L’idea è venuta da <strong>Coop</strong> per l’esigenza di mostrare com’è<br />

fatto il mondo cooperativo, la sua complessità. Io stesso<br />

non lo conoscevo e sono partito proprio da qui, alla ricerca<br />

di che cos’è. Ho fatto tanti sopralluoghi un po’ dappertutto<br />

in Italia prima di iniziare nella primavera scorsa le riprese,<br />

da milano alla sicilia, dal centro di Bologna alle campagne<br />

del foggiano al mare di gaeta.<br />

Qual è l’intento che sta dietro questo “viaggio”?<br />

appunto quello di raccontare attraverso le storie di alcuni<br />

personaggi cosa c’è intorno e dietro questo marchio: i soci,<br />

i fornitori, la solidarietà, la partecipazione. Insomma un<br />

viaggio nella “galassia” <strong>Coop</strong>.<br />

a partire da...<br />

a partire da un lato dai prodotti <strong>Coop</strong>, con l’attenzione e la<br />

I L P r O g e T T O<br />

la Regia e’ di SilVio Soldini<br />

debUtto a VeneZia il 3 SetteMbRe<br />

il film documentario sul mondo <strong>Coop</strong>, con la regia di Silvio<br />

Soldini, ha fatto il suo debutto proprio in questi giorni. Tra i<br />

protagonisti di questo racconto per immagini ci sono soci,<br />

dipendenti, fornitori. Sono loro, con le loro storie e testimonianze<br />

a far conoscere un mondo originale e complesso con<br />

uno sguardo limpido e asciutto.<br />

il film, della durata di 55 minuti, ha debuttato in anteprima<br />

il 3 di settembre alle “Giornate degli autori”, sezione collaterale<br />

del Festival del Cinema di venezia, come evento speciale.<br />

a seguire altri appuntamenti saranno poi programmati<br />

dalle diverse cooperative in giro per l’italia.<br />

cura che <strong>Coop</strong> mette per garantirne la qualità e il rispetto<br />

dell’ambiente, ma anche la riscoperta dei prodotti tipici;<br />

dall’altro dai tanti progetti di solidarietà come ausilio per<br />

la spesa e la cultura, il progetto Libera Terra, le camicie<br />

solidal ecc.<br />

Che cosa pensa di <strong>Coop</strong> adesso che l’ha ripresa da vicino?<br />

Lo confesso: ero ignorante sul tema. e credo che molti non<br />

sappiano che cosa distingue <strong>Coop</strong> da esselunga, la sua<br />

specificità che adesso conosco e apprezzo. spero che questo<br />

film contribuisca proprio a far conoscere i valori e i<br />

“sentimenti” di <strong>Coop</strong> al mondo esterno.<br />

È questo che la colpisce di più di <strong>Coop</strong>?<br />

sì. Il fatto che esistano ancora dei valori; fa una certa impressione<br />

che ci sia un “luogo” dove siano ancora possibili.<br />

Per me in fondo è stata una scoperta, una bella scoperta.<br />

ha già in cantiere un altro film?<br />

sto scrivendo un lungometraggio che inizierò a girare la<br />

prossima primavera. sarà ambientato ai giorni nostri, un<br />

film realistico per capire come siamo e che cosa ci accade<br />

intorno. Per adesso non posso dire altro... l


Materie prime di qualità, nessuno sfruttamento della manodopera, rapporti commerciali equi,<br />

una buona dose di solidarietà: sono gli ingredienti della linea Solidal <strong>Coop</strong>. a settembre arrivano<br />

le novità per l’abbigliamento della stagione autunno inverno: sciarpe in seta e cachemire, calzoni<br />

in velluto, camicie, polo a manica lunga…<br />

d i a N N a S O m E NZi<br />

Una sciarpa in seta e cachemire<br />

per il prossimo inverno,<br />

leggera, bellissima e<br />

calda. Fatta a mano e da<br />

mani esperte. È la nuova sciarpa solidal<br />

<strong>Coop</strong>, realizzata artigianalmente<br />

in Nepal, tessuta con telai manuali<br />

in legno secondo la tradizione<br />

nepalese. Il risultato è un capo unico,<br />

esclusivo e originale.<br />

Le proprietà del cachemire, lana finissima<br />

naturale calda e soffice, unite<br />

a quelle della seta, particolarmente<br />

liscia morbida e lucente, rendono<br />

questo capo elegante e di qualità raffinata.<br />

I colori sono inimitabili e le<br />

eventuali piccole imperfezioni devono<br />

essere considerate garanzia della<br />

fattura manuale. Ha la stessa provenienza<br />

ed è lo stesso progetto di<br />

commercio equo che ha portato nei<br />

negozi <strong>Coop</strong> le sciarpe in seta della<br />

scorsa primavera. Chi le ha provate<br />

ne ha goduto la morbidezza della seta,<br />

la bellezza dei colori con il leggero<br />

effetto cangiante che solo la vera seta<br />

dà, il piacere al contatto, le frange<br />

fatte a mano che non si disfano, i<br />

bordi che non si sfilacciano, insomma<br />

fatte a mano con prodotti preziosi,<br />

con colori buoni e controllati, alla fine<br />

il prodotto forse costa qualcosa in<br />

più, ma perché chi lo produce viene<br />

pagato un prezzo equo e le materie<br />

prime sono di alta qualità. Infatti il<br />

28<br />

settembre 2008<br />

consumare informati<br />

Solidal coop:<br />

prezzo di un prodotto della linea abbigliamento<br />

solidal <strong>Coop</strong> è fatto da<br />

materie prime pregiate pagate al<br />

giusto prezzo, manodopera non<br />

sfruttata e pagata il giusto prezzo, e<br />

una piccola percentuale di solidarietà:<br />

questo è commercio equo.<br />

Ora che ci si prepara all’autunno la<br />

sciarpa diventa in cachemire e seta e<br />

i pantaloni in velluto, le polo a maniche<br />

lunghe e tornano le felpe, sono<br />

tra le novità per la stagione autunno<br />

inverno della linea abbigliamento<br />

solidal <strong>Coop</strong>. Ci sono nuovi colori:<br />

quest’anno non può mancare qualcosa<br />

in rosa polvere o bianco ghiaccio,<br />

nei tessuti: velluto a coste sottili<br />

elasticizzato per i calzoni da donna e<br />

a coste leggermente più grandi per<br />

gli uomini, una polo da donna con<br />

maniche lunghe e tasche, una polo<br />

da uomo bicolore, un girocollo uomo<br />

a manica lunga. sono poi confermate<br />

le presenze diventate standard:<br />

jeans e calzoni chino, polo e camicie<br />

fantasia o tinta unita, calzettoni e<br />

calzini da uomo e da donna, felpe,<br />

eccetera.<br />

Le polo arrivano dall’India Centrale,<br />

sono parte del progetto biore® che<br />

garantisce alle industrie tessili locali<br />

e ai piccoli coltivatori di cotone della<br />

filiera produttiva, condizioni di lavoro<br />

dignitose e contratti poliennali. Le<br />

coltivazioni di cotone si basano sui<br />

metodi dell’agricoltura biologica, i<br />

contadini dopo cinque anni possono<br />

diventare azionisti della società che<br />

acquista il cotone.<br />

Per ogni capo d’abbigliamento, <strong>Coop</strong><br />

versa un contributo aggiuntivo del<br />

2% sul prezzo, quota che serve ad<br />

alimentare il fondo sociale per la comunità<br />

(una scuola per la formazione<br />

professionale; infrastrutture di<br />

servizi per le famiglie come impianti<br />

per la produzione di gas biologico,<br />

pozzi, impianti per irrigazione; centri<br />

di assistenza sanitaria).<br />

I calzoni sono prodotti in cotone garantito<br />

Fairtrade che proviene dalle<br />

cooperative agricole dell’africa occidentale<br />

(Cameroun, sénégal, mali e<br />

Burkina Faso). siamo solo alla terza<br />

stagione di raccolta per i primi produttori<br />

di cotone certificato e già le<br />

migliori rese del commercio equo<br />

hanno portato beneficio a villaggi<br />

interi permettendo per esempio di<br />

mandare i ragazzi a scuola tutto<br />

l’anno e di pagare gli insegnanti.<br />

La moda etica risente della generale<br />

crisi dei consumi, non può che essere<br />

così, in un momento in cui la battaglia<br />

sui prezzi è senza quartiere è<br />

ancor più necessario valorizzare l’importanza<br />

di un ingrediente davvero<br />

speciale: quello 0% sfruttamento<br />

che ha un grande valore e un piccolo<br />

prezzo. l


2<br />

settembre 2008<br />

consumare informati<br />

vestirsi eticamente<br />

CURioSando tRa gli SCaFFali<br />

CalZe SanitaRie<br />

Collant e gambaletti riposanti a<br />

compressione differenziata e graduata,<br />

massima alle caviglie e decrescente<br />

fino alla coscia (fino al<br />

polpaccio nei gambaletti). Esercitano<br />

un massaggio costante, stimolano<br />

il flusso venoso, aiutano<br />

ad evitare la sensazione di pesantezza<br />

e affaticamento donando,<br />

invece, leggerezza e tonicità alle<br />

gambe. Sono adatte a chi sta molto<br />

in piedi o ha problemi di circolazione.<br />

disponibili in due tipi: a massaggio<br />

medio, nelle calze a 70 denari, che<br />

aiutano nella prevenzione dei disturbi<br />

circolatori e attenuano formicolii,<br />

gonfiori e fragilità capillari;<br />

a massaggio forte, nelle calze a<br />

140 denari, indicati per gambe particolarmente<br />

affaticate, come coadiuvanti<br />

della cura delle varici e<br />

dei forti gonfiori.<br />

il test approvato dai soci ha dato<br />

un ottimo punteggio, particolarmente<br />

apprezzato è stato il<br />

comfort e l’effetto riposante. Saranno<br />

in autunno nei negozi ad un<br />

prezzo molto competitivo.<br />

0% SFRUttaMento<br />

2% SolidaRietÀ<br />

Siamo solo agli inizi per la moda Solidal<br />

<strong>Coop</strong> e già qualche numero è raddoppiato<br />

o più. i contadini indiani del progetto<br />

biore® erano 5.000 e oggi sono 10.000<br />

a fornire cotone bio per le polo a <strong>Coop</strong> e<br />

non solo. le donne che sempre in india<br />

sono partite in 40 a cucire le camicie<br />

<strong>Coop</strong>, oggi sono oltre 130. E 28.000 sono<br />

gli agricoltori in africa che producono<br />

cotone per Fairtrade e che è utilizzato<br />

per jeans e calzoni.<br />

peR la CUCina<br />

Qualità certificata <strong>Coop</strong> in cucina non solo per gli ingredienti ma anche per<br />

gli strumenti. Padelle antiaderenti classiche o hi-tech, le tradizionali pentole<br />

in acciao inox 18/10 di forma conica o le nuove bellissime dalla linea<br />

bombata entrambe a fondo triplo capsulato. Tutti gli accessori possibili e<br />

immaginabili, dall’indispensabile mestolo, allo sfizioso spremiaglio,<br />

squamapesce, tagliapizza… non mancano naturalmente piatti, bicchieri e<br />

posate. Sono pensati, costruiti e provati per garantire sicurezza intesa sia<br />

rispetto al contatto con gli alimenti sia all’utilizzo (manici resistenti, pesantezza<br />

adeguata). i test verificano la sicurezza chimica e meccanica delle<br />

prestazioni. le prove di sicurezza chimica sono orientate in modo particolare<br />

alla verifica di conformità dei materiali utilizzati (acciaio, alluminio,<br />

rivestimenti antiaderenti, ecc.) al contatto con gli alimenti. Si effettuano<br />

prove di rilascio (migrazione) di sostanze negli alimenti. Con le prove<br />

meccaniche, invece, si verificano le resistenze dei componenti assemblati<br />

e dei ristimenti: ad esempio si provano i manici delle pentole, che devono<br />

resistere almeno a 15.000 cicli di sollevamento con un peso pari a 1,5<br />

volte quello dichiarato, si verifica anche la resistenza a numerosi lavaggi<br />

in lavastoviglie. le prove di prestazione si applicano soprattutto ai rivestimenti<br />

(es. antiaderenti) e servono a verificare la resistenza alla corrosione,<br />

all’abrasione e il potere antiaderente.


una questione<br />

di etichetta (energetica)<br />

le troviamo sui principali elettrodomestici, ci aiutano a scegliere il prodotto che consuma<br />

di meno a parità di prestazioni. ma tra a, a+ e a++ rischiamo di non capire più<br />

la differenza “vera” tra etichette energetiche. vediamo, allora, di fare un po’ di chiarezza,<br />

in attesa che la Ue revisioni questo utile strumento introdotto dieci anni fa in italia<br />

d i C l a U d i O S T r a N O<br />

Bassi consumi come da etichetta. Il diffondersi di quelle “energetiche”,<br />

volute da una precisa direttiva europea, e di altri loghi virtuosi<br />

ha avuto l’effetto di far respirare il pianeta, ha stimolato<br />

l’industria a trovare soluzioni meno inquinanti e reso il consumatore<br />

più consapevole nella scelta di un elettrodomestico. ma anche un po’<br />

confuso e disorientato, se non sufficientemente “padrone” del significato<br />

di simboli e numeri che, nell’insieme, si presentano come icone tutte uguali<br />

sotto un’unica veste grafica multicolore. In realtà non è così.<br />

Le etichette energetiche – istituite su direttiva dell’Unione europea del<br />

lontano 1992 (le prime, obbligatorie per legge, sono state introdotte in<br />

Italia esattamente dieci anni fa) – si riferiscono a 7 categorie diverse di<br />

elettrodomestici. Per ciascuna di esse sono presi in considerazione specifici<br />

elementi di valutazione (non sempre aggiornati rispetto all’evoluzione<br />

delle tecnologie). Ogni etichetta esprime poi, al suo interno, 5 classi di efficienza<br />

standardizzate, contrassegnate da lettere che vanno dalla a per i<br />

consumi più bassi – sempre a parità di prestazioni – alla g per i consumi più<br />

alti. Le classi “risparmiose” hanno inoltre frecce (di consumo) più corte e il<br />

colore verde che, come un semaforo, invita il consumatore a “passare di lì”<br />

al momento dell’acquisto; con il salire dei consumi, si scivola verso il giallo<br />

e il rosso. Cinque, come si diceva, le classi energetiche ma c’è un’eccezione<br />

che riguarda frigoriferi e congelatori. Per questi si sono aggiunte, dal 2004,<br />

anche le classi a+ e a++ a complicare il quadro. Un motivo c’era in origine<br />

nell’aggiunta dei “più” e risiedeva nel fatto che frigoriferi e congelatori assorbono<br />

da soli da un quinto a un terzo dell’energia elettrica per usi domestici;<br />

per tale ragione reclamavano un supplemento di attenzione (ma allora<br />

perché nessuna etichetta per scaldabagni elettrici o microonde?). Oggi,<br />

30<br />

settembre 2008<br />

consumare informati<br />

e T I C H e T T e<br />

le MagniFiChe Sette<br />

Elettrodomestici Obbligatorietà<br />

a partire dal...<br />

Frigoriferi e congelatori 1998<br />

Lavatrici 1999<br />

Lavabiancheria e lavasciuga 1999<br />

Lavastoviglie 2000<br />

Lampade per uso domestico 2002<br />

marzo 2004<br />

Forni elettrici 2003<br />

Condizionatori d’aria 2003<br />

C L a s s I e N e r g e T I C H e<br />

Che eFFiCienZa Col più!<br />

alle tradizionali 7 classi di efficienza energetica<br />

contraddistinte da una lettera (dalla a alla G), se<br />

ne sono aggiunte 2 a partire dal luglio 2004. Sono<br />

le ricercatissime classi a+ e a++, inzialmente<br />

usate solo per frigoriferi e congelatori. al segno<br />

“più” si attribuiscono ulteriori risparmi fino a<br />

circa il 13% per la classe a+ e fino al 25% per la<br />

classe a++ rispetto alla a semplice di partenza.


lamPadE ElETTriCHE, COSa GUardarE<br />

Nella parte bassa dell’etichetta sono indicati il flusso<br />

luminoso della lampada (cioè la luce emessa) espresso in<br />

lumen, la potenza, espressa in watt, e la durata nominale<br />

media, calcolata in ore. interessante è sapere che per “vita”<br />

media di una lampadina si considera il numero di ore dopo il<br />

quale, in un determinato lotto, considerando 8 accensioni/<br />

spegnimenti nell’arco della giornata, il 70% delle lampade<br />

cessa di funzionare.<br />

se possibile, il quadro si è ulteriormente complicato: ora<br />

che a+ e a++ ma anche a+++ si trovano appiccicate pure<br />

su lavatrici e altri elettrodomestici, la confusione sotto il<br />

cielo comincia ad essere troppa. al punto che la Commissione<br />

europea ha avviato le procedure per la prima revisione<br />

di questo utile strumento, nel quadro più complessivo<br />

delle strategie che sono mirate a ridurre del 20% al<br />

2020 le emissioni di CO². già dal prossimo anno, l’efficienza<br />

energetica potrebbe essere indicata con una semplice<br />

scala numerica crescente, da 1 a 7 o superiore, facendo<br />

così piazza pulita di +, ++, +++, a parte, ovviamente, i prodotti<br />

già in circolazione, che come le targhe delle auto<br />

continueranno a interrogare le nostre conoscenze.<br />

Tornando alle attuali etichette, sotto le frecce colorate<br />

troviamo dei settori orizzontali con una serie d’informazioni<br />

scritte in piccolo. Comuni a tutti gli elettrodomestici<br />

sono le informazioni su consumo energetico,<br />

rumorosità e la suddivisione in classi di efficienza. Per<br />

il resto, tali “schede informative” (anch’esse obbligatorie<br />

per legge) sono tarate sul singolo prodotto: dal<br />

nome della marca a quello del modello, dal numero dei<br />

coperti di una lavastovigie alle stelline che riassumono<br />

la capacità di congelamento dei cibi. e così via, fino ad<br />

arrivare al fiore, simbolo comune della certificazione<br />

europea ecolabel, marchio ecologico di qualità, che ci<br />

rassicura sul dovuto rispetto dell’ambiente. l<br />

31 settembre 2008<br />

consumare informati<br />

la lettera distintiva<br />

della classe<br />

energetica<br />

si trova all’altezza<br />

della freccia<br />

corrispondente<br />

riCariCarSi<br />

lE PilE<br />

delle lampadine a fluorescenza ci siamo occupati con<br />

una guida all’acquisto nel numero di aprile. Ci soffermiamo,<br />

ora, sulle pile ricaricabili, anch’esse “a basso<br />

consumo” (così potremmo definirle) e, in quanto tali,<br />

comprese nella campagna di promozioni <strong>Coop</strong> sul risparmio<br />

energetico. Nell’acquisto di pile, in crescita per<br />

il proliferare degli apparecchi portatili ad alto assorbimento<br />

d’energia, le ricaricabili sono senz’altro da preferire<br />

alle monouso (alcaline o zinco carbone). Consentono<br />

infatti un notevole risparmio economico, maggiore praticità<br />

d’uso e un minore impatto ambientale: basta considerare<br />

che in un anno invece di smaltire 150 pile usa e<br />

getta funzionanti un paio d’ore al giorno, ci si può sbarazzare<br />

facilmente di 2 pile ricaricabili equivalenti, che<br />

dopo tale periodo, un anno, ovvero sopra i 200 cicli di<br />

ricarica, cominciano più velocemente a degradare. le ricaricabili<br />

esauste ci saranno a quel punto costate – tenuto<br />

conto del prezzo, del consumo di corrente e dell’ammortamento<br />

del caricatore – mediamente 12 euro,<br />

un decimo della somma delle 150 alcaline. in commercio,<br />

ormai, si trovano prevalentemente batterie ricaricabili<br />

al Nichel-metal idruro (Ni-mH), migliori delle Nichel-Cadmio<br />

(Ni-Cd) che hanno il problema di un<br />

metallo tossico come il cadmio da smaltire, a fronte,<br />

però, di una maggiore durata nel tempo. le Ni-mH presentano<br />

il grande vantaggio di aver in gran parte risolto<br />

il problema dell’“effetto memoria” (per cui possono essere<br />

ricaricate tranquillamente anche se non completamente<br />

esaurite) e dispongono inoltre di una capacità<br />

doppia, dove per “capacità” si intende quella d’immagazzinare<br />

energia, espressa in milliampère/ora (mah).<br />

Più è alto questo numero (in un range compreso tra 800<br />

a 2.600 parlando di aa e aaa, cioè di stilo e ministilo)<br />

più tempo ci metterà la pila a scaricarsi. a questo punto<br />

servirà un caricabatteria. diffidate dei “superveloci”<br />

che in un quarto d’ora promettono di fare tutto: accorciano<br />

la vita di una pila, oltre a costare più caro. almeno<br />

un’ora è richiesta per una ricarica efficace, pertanto è<br />

cosa buona e giusta premunirsi di una scorta di pile per<br />

le emergenze (se, tuttavia, non vengono usate, le ricaricabili<br />

perdono lentamente energia; per ovviare al problema,<br />

il mercato ha sfornato le cosiddette “ready to<br />

use”). Un altro consiglio utile è usare ricaricabili della<br />

stessa marca e “coetanee”, per fare in modo che perdano<br />

energia e siano sostituite insieme. E ricordatevi di<br />

non mescolare mai, nello stesso apparecchio, le Ni-mH<br />

con le Ni-Cd e nemmeno formati diversi.<br />

oCChio al poRtaFogli<br />

Pile ricaricabili Ni-MH: stilo AA, dai 4 a 6 euro una confezione<br />

da 2 pezzi, 12 euro la confezione da 4 pezzi; ministilo<br />

AAA, da 4 a 6 euro una confezione da 2 pezzi<br />

Caricabatterie: da 9 fino a 30 euro, a seconda della compattezza<br />

e della velocità di carica<br />

(I prezzi sono soggetti alle variazioni di mercato e non considerano<br />

offerte e promozioni)


arriva la tradizionale stagione dei funghi. su 120 mila specie, solo 1.841 sono quelle<br />

commestibili. a cominciare dai tanti tipi di boletus, ovvero i porcini, ottimi e<br />

gustosi per tanti tipi di piatti. C’è la semplice insalata o il carpaccio con le verdure<br />

d i HEl mU T Fa il O Ni<br />

FRUtta e VeRdURe<br />

a seTTemBre<br />

CI sONO aNCHe...<br />

il calendario ci avverte che l’estate sta<br />

volgendo al termine, ma ciò nonostante<br />

i prodotti della bella stagione si<br />

trovano ancora tutti: barbabietole,<br />

bietole, carote, cavoli, lattughe,<br />

melanzane, piselli e i porri. Per quanto<br />

riguarda la frutta segnaliamo<br />

naturalmente ancora le albicocche e le<br />

pesche. Tra pochissimo arriva la<br />

stagione migliore dell’uva.<br />

32<br />

settembre 2008<br />

vivere bene<br />

Nel nostro immaginario i<br />

funghi sono legati soprattutto<br />

alle giornate<br />

piovose delle stagioni autunnali.<br />

Il che corrisponde anche alla<br />

realtà, ma negli ultimi anni porcini,<br />

ovoli, finferli e affini si possono trovare<br />

già molto prima. Il Boletus edulis<br />

per esempio (è uno dei nomi<br />

scientifici del porcino) quest’anno lo<br />

si trovava già nel mese di giugno.<br />

Dipende dalle annate e dal clima, come<br />

si suol dire dunque. Questi alimenti,<br />

che vista la ricchezza di proteine<br />

e sali minerali possono<br />

sostituire tranquillamente la carne<br />

in una dieta, sono forse il cibo per<br />

eccellenza che rappresenta il legame<br />

fra natura e cultura.<br />

I funghi infatti sono considerati ancora<br />

oggi carichi di simbologie ataviche,<br />

sono legati a riti propiziatori,<br />

iniziatici, a leggende che ne accrescono<br />

ulteriormente il fascino. e<br />

non solo in cucina ovviamente. Nel<br />

mondo sono state inventariate<br />

120mila specie di funghi e di queste<br />

soltanto 1.841 sono state giudicate<br />

commestibili. Fra i più famosi e ricercati<br />

da sempre troviamo i porcini<br />

che sono presenti in tutti gli ambienti<br />

e a (quasi) tutte le quote.<br />

Questo fungo lo si può trovare in-<br />

È tempo di...<br />

porcini<br />

fatti dai boschi di querce della pianura<br />

sino alle faggete e alle abetaie<br />

di alta montagna. a seconda della<br />

zona dove lo si trova, il porcino cambia<br />

nome scientifico.<br />

Dove ci sono querce e castagni c’è il<br />

“Boletus reticulatus”, detto “U<br />

russu”, caratterizzato da un profumo<br />

fresco, e il “Boletus aereus”,<br />

detto “magnan”, caratterizzato invece<br />

dal cappello vellutato molto<br />

profumato. se nei pressi ci sono castagni<br />

e faggi invece, troverete il<br />

“Boletus Pinicola”, detto “moro”, caratterizzato<br />

da un cappello molto<br />

scuro, una crescita esplosiva, che<br />

solitamente supera il 1/2 kg di peso.<br />

È il più ricercato per la sua bellezza.<br />

se infine ci sono soltanto dei faggi,<br />

il porcino in questione sarà il “Boletus<br />

edulis”, detto “Del freddo”.<br />

Prima di passare ad alcuni utilizzi<br />

gastronomici dei vari boletus, ricordiamo<br />

ai nostri lettori che fossero<br />

interessati a “toccare” con mano la<br />

materia, che potranno andare dall’11<br />

settembre al 14 settembre ad albereto,<br />

dove di terrà la XIII edizione<br />

della Fiera del Fungo Porcino e poi<br />

visitare volendo anche la 33esima<br />

edizione della sagra del Fungo Porcino<br />

(19-21 e 26-28 settembre) in Borgo<br />

val di Taro. Per quanto riguarda


l’acquisto il nostro consiglio è quello di scegliere sempre<br />

porcini giovani, con il cappello ancora chiuso, poiché sono<br />

più fragranti e di consistenza compatta. solo per certe<br />

preparazioni, come ad esempio la cottura alla griglia, è<br />

necessario che il fungo sia maturo e il cappello espanso.<br />

Come spesso capita, quando la materia prima è di qualità,<br />

il miglior modo di apprezzarla è toccandola e lavorandola<br />

il meno possibile. Provate allora una semplicissima<br />

(e profumatissima) insalata di porcini crudi. Per quattro<br />

persone servono 400 g di funghi porcini piccoli, 5 cucchiai<br />

di olio extravergine di oliva, succo di un limone, un<br />

cucchiaino di pasta di acciughe, pepe bianco appena macinato,<br />

e sale. Pulite i funghi porcini, tagliateli a fettine<br />

sottili e metteteli in una insalatiera. stemperate in una<br />

scodella la pasta d’acciughe con l’olio extravergine, aggiungere<br />

il succo di limone e un pizzico di sale e sbattere<br />

fino ad amalgamare il tutto. versate la salsa ottenuta<br />

sui funghi e unite un po’ di pepe bianco macinato.<br />

si può completare l’insalata con piccole scaglie di Parmigiano.<br />

Un’altra ricetta semplice ed efficace è il carpaccio<br />

di verdure e porcini. Consideriamo sempre quattro persone.<br />

Ingredienti: 300 g di verdure (che possono essere cetrioli,<br />

zucchine, finocchi, coste di sedano), 100 g di porcini<br />

giovani, 3 o 4 cucchiai di succo di limone, 1 cucchiaino di<br />

aceto balsamico (a piacere), 1/2 cucchiaino di sale, pepe<br />

macinato fresco, 3 o 4 cucchiai di olio extravergine di oliva,<br />

100 g di Parmigiano, qualche foglia di basilico e prezzemolo<br />

tritato. Tagliate le verdure a rondelle sottilissime<br />

e disponete sui piatti di portata, affettate in modo<br />

ugualmente sottile i funghi e stendeteli sopra le verdure.<br />

mescolate bene il succo di limone, l’aceto, il sale, il pepe e<br />

l’olio e spargete la salsa così ottenuta sulle verdure e i<br />

funghi lasciandoli riposare coperte per circa 1/2 ora. Tagliate<br />

infine il Parmigiano a scaglie e aggiungetelo prima<br />

di servire insieme a basilico e prezzemolo. l<br />

ValoRi nUtRiZionali<br />

Per 100 gr di funghi porcini<br />

grassi saturi 0,01 g<br />

grassi monoinsaturi 0,002 g<br />

grassi polinsaturi 0,0 2 g<br />

Colesterolo 0 g<br />

Calcio 18 mg<br />

sodio mg<br />

Ferro 0, mg<br />

magnesio mg<br />

Fosforo 120 mg<br />

potassio 8 mg<br />

Vitamina B1 0,0 mg<br />

Vitamina B2 0, mg<br />

Vitamina pp 3,8 mg<br />

Vitamina B 1, mg<br />

fonte: Istituto nazionale della nutrizione<br />

33<br />

settembre 2008<br />

vivere bene<br />

La Signora<br />

di Conca Casale<br />

La Signora è un insaccato di carne suina<br />

tradizionale di Conca Casale, piccolo comune<br />

tra i monti sopra Venafro, in Molise. I<br />

segreti della sua preparazione sono custoditi<br />

da un piccolo gruppo di anziane signore, che<br />

perpetuano una tradizione norcina vecchia di secoli.<br />

Come tutti i salumi tradizionali la Signora era<br />

prodotta solo nei giorni più rigidi dell’inverno, per<br />

essere consumata poi nella stagione estiva. La Signora<br />

non è assolutamente un salume povero,<br />

anzi: raramente consumata dai produttori, tradizionalmente<br />

era destinata ai “signori” (il medico, il<br />

notaio…) come omaggio per ricambiare una cortesia<br />

o un favore. I tagli usati sono essenzialmente<br />

filetto e spalla, per la parte magra, più lardo della<br />

pancetta e del dorso, per la parte grassa. Da ogni<br />

maiale si poteva ricavare una sola Signora.<br />

La lavorazione inizia con lo sminuzzamento a<br />

punta di coltello delle carni, una parte a grana<br />

fine e una parte a grana doppia per migliorarne<br />

l’amalgama; si procede, poi, alla concia con pepe<br />

nero in grani, coriandolo, peperoncino rosso in<br />

polvere e finocchietto selvatico. L’impasto è quindi<br />

lasciato maturare per alcune ore prima di procedere<br />

con l’insaccatura. L’insaccatura è effettuata a<br />

mano con l’ausilio di una specie di imbuto. Ed è<br />

questa la fase in cui la perizia dell’artigiano assume<br />

un ruolo basilare: per una corretta stagionatura,<br />

infatti, è necessario che l’impasto sia distribuito<br />

in modo più che uniforme, avendo cura di<br />

riempire bene tutte le pieghe del budello. La stagionatura<br />

poi, data la grande pezzatura, si protrae<br />

per almeno sei mesi, in relazione alle dimensioni<br />

del budello.<br />

La produzione delle Signore fino a poco tempo fa<br />

era esclusivamente famigliare ma, grazie al lavoro<br />

del Presidio, appoggiato dall’amministrazione del<br />

piccolo comune di Conca Casale, un produttore ha<br />

deciso di produrre nuovamente per il mercato<br />

questo salume antico e affascinante. La produzione<br />

è molto limitata e questo ha consentito il mantenimento<br />

di una filiera produttiva rigorosamente<br />

locale. La forma del prodotto finito ricorda un po’ la<br />

mariola. La bocca, invece, non lascia dubbi: si avverte<br />

tutto il sapore e la consistenza di un salame<br />

crudo a grana grossa con, in evidenza, il finocchietto<br />

selvatico e una nota d’agrumi, dovuta al<br />

lavaggio del budello. Tradizionalmente, l’abbinamento<br />

ideale è con un rosso molisano, ad esempio<br />

un Biferno o un Molise Doc.


3<br />

vivere bene<br />

amsterdam<br />

la città dai mille volti<br />

inFoRMaZioni Utili<br />

Numerosi tour operator italiani organizzano<br />

weekend e brevi soggiorni ad<br />

amsterdam. Per saperne di più contattare<br />

le agenzie che hanno offerte dedicate<br />

ai soci <strong>Coop</strong> come robintur (www.<br />

robintur.it), bonolatours (www.bonolatours.it,<br />

tel. 02-89546339), Planetario<br />

viaggi (www.planetarioviaggi.it).<br />

il mezzo di trasporto più economico<br />

per raggiungere autonomamente amsterdam<br />

è l’aereo. le compagnie low<br />

cost che volano verso la città olandese<br />

sono Transavia (www.transavia.com)<br />

ed EasyJet (www.easyjet.com). in alcuni<br />

periodi dell’anno anche Klm<br />

(www.klm.it) ed alitalia (www.alitalia.it)<br />

hanno tariffe convenienti.<br />

l’Ente Nazionale Olandese per il Turismo<br />

(tel. 02-76020252, www.holland.com)<br />

fornisce, su richiesta, materiale<br />

turistico e informativo sulla<br />

città. le Guide amsterdam della collana<br />

ClupGuide (16,50 euro) e della<br />

EdT (edizione italiana lonely Planet,<br />

19,50 euro) sono ricche di consigli,<br />

indirizzi utili, prezzi e informazioni<br />

pratiche. Una volta giunti ad amsterdam<br />

conviene munirsi della i amsterdam<br />

Card da 24, 48 o 72 ore, una<br />

tessera che serve per viaggiare sui<br />

mezzi pubblici e dà diritto all’ingresso<br />

libero in oltre 25 musei e a<br />

un’escursione gratuita in battello attraverso<br />

i canali di amsterdam.<br />

la tessera garantisce anche qualche<br />

omaggio e sconti del 25% in vari ristoranti<br />

e sul biglietto di entrata di<br />

una serie di attrazioni turistiche. i<br />

giovani e le famiglie che desiderano<br />

spendere poco possono alloggiare<br />

nel nuovo ostello (Stayokay amsterdam<br />

Zeeburg, Timorplein 21, tel.<br />

0031 (0) 205513190, www.stayokay.<br />

com, prezzi a partire da 21 euro a notte,<br />

prima colazione inclusa), dove è<br />

anche possibile noleggiare bici per<br />

visitare la città.<br />

settembre 2008<br />

In quest’anno amsterdam svela i<br />

suoi tesori nascosti. L’ufficio del<br />

turismo ha infatti promosso l’<br />

amsterdam Hidden Treasures, un<br />

programma che offre al visitatore<br />

l’opportunità di andare alla scoperta<br />

dei segreti che la città gelosamente<br />

custodisce. musei come il Woonbootmuseum,<br />

dedicato alle case galleggianti<br />

e ospitato sulla Hendrika maria,<br />

una nave cargo risalente al 1914, che<br />

negli anni ‘60 è stata trasformata come<br />

oggi la potete vedere. O come<br />

l’amsterdam Tulip museum, dove si<br />

scopre che il fiore simbolo dell’Olanda,<br />

il tulipano, è in realtà originario<br />

della Turchia. Luoghi magici come il<br />

Bijbels museum, il museo della Bibbia<br />

che vanta una straordinaria collezione<br />

d’arte e un giardino dove crescono<br />

gli alberi e gli arbusti citati nelle pagine<br />

della Bibbia.<br />

O come la chiesa di Ons’ Lieve Heer<br />

op solder, che dall’esterno sembra<br />

solo un imponente edificio affacciato<br />

sul canale, come se ne vedono<br />

molti altri ad amsterdam. Una chiesa<br />

clandestina costruita da un facoltoso<br />

commerciante e fervente cattolico<br />

nel 1661, quando in seguito alla<br />

riforma protestante, era vietato il<br />

d i GiUSEPPE O r T O l a N O<br />

culto cattolico.<br />

anche il noto quartiere a luci rosse<br />

può essere visitato con occhi diversi.<br />

Infatti il progetto red Light Fashion<br />

ha trasformato alcuni bordelli in spazi<br />

espositivi a disposizione di una<br />

quindicina di stilisti olandesi che, fino<br />

alla fine dell’anno, presentano le<br />

loro ultime creazioni nel campo della<br />

moda, dei complementi di abbigliamento<br />

e delle borse. e proprio alle<br />

borse è dedicato il nuovissimo museum<br />

of Bags and Purses, la più prestigiosa<br />

esposizione mondiale con<br />

ben 3.500 pezzi che ripercorrono la<br />

storia della borsa dal tardo medioevo<br />

ai giorni nostri.<br />

Chi preferisce il classico può invece<br />

passeggiare lungo la centrale strada<br />

che collega Kalverstraat al Begijnhof,<br />

per stupirsi vedendo 15 enormi dipinti<br />

esposti all’aperto. sono i ritratti,<br />

risalenti al seicento, dei soci dell’antico<br />

tiro a segno che imbracciarono le<br />

armi per difendere la città. Chi viaggia<br />

con bambini e ragazzi deve assolutamente<br />

visitare il grande edificio<br />

rivestito di rame verde sede del Nemo,<br />

il centro di scienza e tecnologia<br />

dove si possono scoprire giocando i<br />

fenomeni naturali ed i segreti della


scienza e dove “è severamente vietato<br />

NON toccare”. Dal tetto inclinato<br />

si gode una vista imperdibile sul<br />

centro di amsterdam. Nella città con<br />

uno dei porti più grandi d’europa non<br />

poteva ovviamente mancare il museo<br />

marittimo. Ci si arriva facilmente<br />

perché si trova proprio in centro ed è<br />

particolarmente apprezzato dai<br />

bambini che trovano ad accoglierli il<br />

simpatico Professore Plons.<br />

sotto la sua guida i più piccoli possono<br />

giocare con un enorme puzzle a<br />

cubetti, con una nave per bambini e<br />

con giochi interattivi, dove si devono<br />

indovinare i rumori marittimi. I più<br />

grandi hanno a disposizione alcuni<br />

videogiochi sulla navigazione e pos-<br />

3<br />

vivere bene<br />

La capitale olandese offre qest’anno tanti motivi<br />

in più per una visita: oltre ai canali ed ai suoi musei<br />

più celebri si possono scoprire angoli meno noti<br />

come quelli dedicati alle case galleggianti o ai tulipani.<br />

e per i bambini non perdetevi le sorprese di Nemo<br />

• vaN GOGH mUSEUm<br />

Con i suoi 200 dipinti e 550 tra disegni e acquerelli, rappresenta<br />

una delle più grandi collezioni mondiali dedicate al<br />

pittore olandese. Presenta le opere dell’artista in ordine<br />

cronologico, in modo da mettere in evidenza i diversi “periodi”<br />

attraversati da van Gogh.<br />

• riJKSmUSEUm<br />

È il più grande museo d’Olanda, offre una panoramica<br />

completa dell’arte olandese, dalle prime pale medievali ai<br />

capolavori di rembrandt e del Secolo d’Oro.<br />

• STEdEliJK mUSEUm<br />

il museo di arte moderna e contemporanea, con opere che<br />

vanno dal 1850 ai giorni nostri (da Picasso, Chagall agli impressionisti,<br />

dal Suprematismo al gruppo olandese de<br />

Stijl, dagli Espressionisti tedeschi alla Pop art).<br />

• aNNE FraNK HOUSE<br />

durante l’occupazione nazista anna Frank e la sua famiglia<br />

si nascosero, per più di due anni, nel retro di questa<br />

casa. Furono traditi il 4 agosto del 1944 e deportati in diversi<br />

campi di concentramento. Qui anna Frank scrisse il<br />

suo famoso diario, esposto nel museo.<br />

• PiaZZa dam<br />

amsterdam prende il nome da questa piazza che oggi rappresenta<br />

il ‘cuore’ della città. È dominata dal Palazzo reale<br />

(Koninklijk Paleis) e dalla Chiesa Nuova (Nieuwe Kerk).<br />

Caffé, hotel, negozi e il museo delle cere di madame Tussauds<br />

si affacciano sull’affollata piazza, spesso occupata<br />

da bancarelle.<br />

sono scoprire il funzionamento della<br />

bussola, dei sommergibili e degli hovercraft.<br />

ma amsterdam è anche città di<br />

mercatini caratteristici. Il più famoso<br />

si trova nella via albert Cuypstraat,<br />

dove una volta c’era un canale.<br />

Dicono sia il mercato più<br />

visitato in tutta l’europa ed ospita<br />

centinaia di bancarelle con alimenti<br />

freschi, prelibatezze esotiche e abbigliamento<br />

a prezzi super scontati.<br />

Non bisogna neppure scordarsi di<br />

visitare il mercato galleggiante dei<br />

fiori Bloemenmarkt, con una serie<br />

di barconi che espongono i fiori più<br />

esotici e rari del mondo, oltre a<br />

quelli più conosciuti. l<br />

Un’idea oRiginale<br />

C’è un modo originale per conoscere<br />

più a fondo la città olandese e si<br />

chiama like-a-local. Collegandosi<br />

al sito www.like-a-local.com è<br />

possibile essere invitati a cena<br />

sulla casa galleggiante ancora abitata<br />

da una famiglia locale o trovare<br />

qualcuno disposto ad accompagnarvi<br />

ad una festa privata o in un<br />

giro per negozi. E se vi incuriosisce<br />

l’idea potete anche decidere di<br />

pernottare a casa di un abitante di<br />

amsterdam o di altre città olandesi,<br />

scegliendo tra un barcone, un<br />

appartamento in un grattacielo affacciato<br />

sul fiume mosa oppure in<br />

un edificio del Xvii secolo sul canale.<br />

dieCi Mete da non ManCaRe: dal MUSeo Van gogh a VondelpaRk<br />

settembre 2008<br />

• vONdElParK<br />

È il più famoso parco pubblico d’Olanda e si trova poco<br />

lontano dal centro divertimenti di leidseplein e dal<br />

Quartiere dei musei. dedicato al poeta vondel (la cui<br />

monumentale statua si trova nel parco), fu aperto al<br />

pubblico nel 1865 ed è progettato secondo lo stile “all’inglese”.<br />

• lEidSEPlEiN<br />

Uno dei principali centri divertimento e di vita notturna di<br />

amsterdam.<br />

Nella bella stagione è frequentato da musicisti ed artisti<br />

di strada che si esibiscono nella piazza.<br />

• rEmbraNdTPlEiN<br />

l’antica sede del mercato del burro prese l’attuale nome<br />

nel 1876, quando vi fu collocata la statua di rembrandt.<br />

Oggi è uno dei centri di vita notturna della città.<br />

• WaTErlOOPlEiN<br />

È il più conosciuto mercatino delle pulci di amsterdam.<br />

aperto dal lunedì al sabato, i turisti qui possono acquistare<br />

un po’ di tutto: dai souvenir più strampalati all’antiquariato<br />

e all’abbigliamento trendy o vintage.<br />

• dE JOrdaaN<br />

il nome del quartiere deriva dal francese “giardino” ed è<br />

famoso per la sua atmosfera unica, caratterizzata da negozi<br />

originali, caffè e ristoranti, gallerie d’arte e negozi<br />

d’antiquariato.


MOSTrE<br />

Tra Roma e l’Egitto<br />

Un legame durato nei secoli<br />

roma e l’egitto sono sempre state legate<br />

da un rapporto culturale, politico,<br />

psicologico profondo, che ha attraversato<br />

i secoli. e proprio di questo legame parla<br />

la mostra “La Lupa e la sfinge”. soprattutto<br />

pietre sono quelle che raccontano la<br />

cultura egizia e quindi il suo corrispettivo<br />

romano e dunque l’esposizione si basa<br />

soprattutto sulla presenza, diretta o in<br />

immagine, di busti e statue, di costruzioni, di sculture, di<br />

obelischi. si ha così la possibilità di valutare e di apprezzare<br />

l’influenza della civiltà nilotica sulla storia e sulla cultura di<br />

roma nel corso del tempo, a partire dal primo secolo avanti<br />

Cristo fino al settecento, all’età dei Lumi. La mostra si apre<br />

con la doppia immagine, egizia e classica, con cui si fecero<br />

ritrarre gli imperatori romani del primo secolo avanti Cristo<br />

e termina con tre dipinti e due statue che ricostruiscono<br />

l’ambiente e le atmosfere della sala egizia della galleria<br />

Borghese, realizzata nel settecento.<br />

La Lupa e la Sfinge,<br />

Roma e l’Egitto dalla storia al mito<br />

Roma, Museo nazionale di Castel Sant’angelo<br />

sino al 9 novembre<br />

Ingresso: intero 8,50 euro, soci <strong>Coop</strong> 6 euro<br />

Info: www.ticketeria.it, tel. 199757511<br />

la lettera di protesta<br />

Gentile rivista della Cop,<br />

non sono ancora riuscito a riprendermi dalle fatiche<br />

delle olimpiadi. Innanzitutto la prima è una<br />

fatica psicologica, fatta di mortificazioni e derisioni.<br />

Quando gli atleti sfilano con le loro silhouette<br />

da modelli di Dolce e Gabbana, mia moglie mi<br />

3<br />

marzo settembre 20042008<br />

cultura e oltre<br />

a cura di GiOrGiO O l d r iNi<br />

Grande collezionismo,<br />

da Picasso a De Pisis<br />

Due modi di intendere il<br />

collezionismo d’arte a confronto.<br />

È il senso della mostra che a<br />

Perugia, nel recentemente<br />

restaurato Palazzo Baldeschi al<br />

Corso, propone la Fondazione<br />

Cassa di risparmio di Perugia in occasione del suo<br />

Centenario. Le collezioni a confronto sono quella degli<br />

statunitensi elisa e Duncan Phillips e quella del nobile<br />

piacentino giuseppe ricci Oddi. Dagli stati Uniti arriva una<br />

selezione di opere dei maestri dell’impressionismo e delle<br />

avanguardie europee del Novecento, da Corot a manet, da<br />

monet a van gogh, da Cézanne a modigliani, da Bracque a<br />

Picasso. Dalla collezione piacentina invece saranno esposti i<br />

protagonisti dell’arte italiana tra Ottocento e Novecento,<br />

tra cui Fattori, sartorio, Carrà, Casorati, De Pisis, Campigli.<br />

Il doppio titolo della mostra dunque riflette e mette a<br />

confronto due modi di intendere i gusti collezionistici di due<br />

mondi differenti.<br />

Da Corot a Picasso, da Fattori a De Pisis<br />

perugia, palazzo baldeschi al Corso<br />

Dal 15 settembre al 18 gennaio<br />

Ingresso: intero 8 euro, soci <strong>Coop</strong> 6 euro<br />

Info: www.fondazionecrpg.it<br />

tel. 199199111<br />

di natalino balasso<br />

www.natalinobalasso.net<br />

A me le olimpiadi<br />

mi fanno ingrassare<br />

guarda lì seduto sul divano in canottiera e si mette<br />

a ridere presa da convulsioni. Quando i nuotatori<br />

scivolano nell’acqua subdoli come una finanziaria<br />

estiva, o gli ostacolisti aggrediscono gli<br />

ostacoli zampettando come cavallette, mia moglie<br />

mi dice che dovrei muovermi un po’ e andare in


LIBrI<br />

L’umorismo dei finlandesi<br />

nell’orso di Paasilinna<br />

La prima osservazione che nasce spontanea<br />

dalla lettura del libro di arto Paasilinna<br />

“Il miglior amico dell’orso” è: chi lo avrebbe<br />

mai detto che i finlandesi sono così dotati<br />

di senso dell’umorismo. La storia raccontata<br />

da arto è per noi un capolavoro<br />

dell’assurdo. a un pastore protestante<br />

titolare di una parrocchia di un villaggio<br />

finlandese i fedeli regalano, in occasione dei suoi 50<br />

anni, un cucciolo di orso rimasto orfano. Da quel regalo<br />

inconsueto nascono una serie di situazioni esilaranti, ma<br />

anche di riflessioni profonde sulla fede, sul rapporto tra<br />

uomo e natura, sulla ricerca della felicità e di come a<br />

questa condizione si può arrivare anche per vie imprevedibili.<br />

amori che nascono e che muoiono, riflessioni e<br />

prediche folli e visionarie, viaggi verso il nulla, sport<br />

incredibili si susseguono con un ritmo incalzante e<br />

spesso esilarante. Con un sospetto che ci accompagna:<br />

e se quello che per noi è assurdo per un finlandese fosse<br />

la normalità?<br />

arto Paasilinna<br />

Il miglior amico dell’orso<br />

editore Iperborea - 306 pagine, 16 euro<br />

palestra perché, così piantato sul divano, sembro<br />

un rospo nel pantano. Ogni gara è buona per offendere<br />

il mio fisico di cinquantenne molto idratato.<br />

L’unica categoria che non mi mette in imbarazzo,<br />

è quella degli sparatori di schioppo, che spesso<br />

hanno il fisico dei mangiatori di carbonara abbondante.<br />

Nessuno fa caso a mio suocero, detto lo<br />

zerbino, che se ne sta seduto sulla poltroncina<br />

secco come l’attore di Psyco, che mangia come un<br />

mammut ma non ingrassa mai. Ma che sport potrei<br />

mettermi a fare? Odio le armi e quindi lo<br />

schioppo è escluso, alle olimpiadi ho visto due tizi<br />

che giocavano a volano, si potrebbe fare, ma mi<br />

sentirei ridicolo, per il biliardo mi mancano tutti<br />

gli anni di esercizio al bar. Il fatto è che io mi affatico<br />

già anche solo a guardarlo in televisione lo<br />

sport. Per cominciare a fare esercizio, sto aspettando<br />

che inventino qualcosa di simile ai nuovi<br />

costumi dei nuotatori, che hanno l’aria dentro e<br />

sembrano tutti dei fenomeni. Magari tra un po’ inventano<br />

delle braghe che corrono da sole.<br />

3<br />

marzo settembre 20042008<br />

Omicidi e misteri all’epoca<br />

della rivoluzione francese<br />

Ha abbandonato per una volta il<br />

mondo romano e il suo senatore<br />

gaudente e sagace investigatore<br />

Publio aurelio stazio, ed ha affrontato<br />

un’altra epoca storica, quella<br />

della rivoluzione francese la scrittrice<br />

bolognese Danila Comastri<br />

montanari nel suo ultimo romanzo.<br />

ma non ha certo abbandonato il suo genere preferito,<br />

il giallo, e il suo stile che ci permette di conoscere<br />

fin nei minimi particolari la vita di un’epoca e di un<br />

Paese. In questo caso attraverso cinque delitti<br />

particolarmente efferati ai danni di dirigenti dei<br />

giacobini all’epoca della rivoluzione francese e le<br />

indagini di un investigatore speciale, la Comastri<br />

montanari ci parla delle paure dei rivoluzionari, delle<br />

speranze dei controrivoluzionari, dei vizi e delle virtù<br />

di un momento fondamentale per la vita della<br />

Francia, dell’europa e del mondo intero. I cui valori<br />

ancora oggi invochiamo, o temiamo.<br />

danila Comastri montanari<br />

Terrore<br />

mondadori editore - 346 pagine, 18 euro<br />

Ma c’è un’altra fatica che nasce dal nervosismo.<br />

Quest’estate, guardando la Pellegrini e gli altri<br />

atleti gareggiare, saliva la tensione e l’unico modo<br />

di reagire a questa tensione era svuotare il frigo.<br />

Ad ogni vasca se ne andava una vaschetta di ciccioli,<br />

ad ogni giro di pista, partiva un giro di affettati<br />

misti. Nel giro di due settimane sono ingrassato<br />

di quindici chili e quindi la storia che lo sport<br />

fa dimagrire è una leggenda metropolitana.<br />

In tutta onestà va detto che anche quando c’è la<br />

signora in giallo partono dei gran piatti di affettati<br />

e caraffe di lambrusco, per non dire di Derrick e<br />

il tenente Colombo, che sono una fonte inesauribile<br />

di calorie. Ma niente come guardare lo sport<br />

in televisione rende l’idea dell’antisportività. È<br />

come se il gatto di casa passasse il tempo a guardare<br />

i documentari sui ghepardi.<br />

Ma la cosa che mi preoccupa di più è che adesso<br />

si ragiona sul campionato di calcio. Sono già nervoso<br />

e il frigo trema.<br />

Natalino Balasso


38<br />

settembre 2008<br />

cultura e oltre<br />

• da dimenticare - •• sufficiente - ••• buono - •••• ottimo - •••••capolavoro<br />

MUSICA DA SENTIrE...<br />

Da Danzica le magie di David Gilmour<br />

Dall’Africa tra rock e radici<br />

Nuovo appuntamento<br />

con la serie Congotronics,<br />

che racconta il suono<br />

urbano delle metropoli<br />

africane, dove si scontra il<br />

tribalismo delle radici con i linguaggi del pop<br />

e del rock. Kasai all stars mixano chitarre<br />

distorte e voci che arrivano dal profondo, per<br />

cantare la vita a Kinsasha, dove loro,<br />

provenienti da diversi gruppi etnici, vivono. Il<br />

risultato è un concentrato di musica rituale<br />

che restituisce il piacere, puro, della “festa”.<br />

Kasai all Stars<br />

Congotronics 3 - Crammed<br />

il nostro giudizio: ••••<br />

Se ti piace ascolta: seun Kuti, Toumani<br />

Diabate<br />

... E DA LEGGErE<br />

I Clash: da Londra con rabbia<br />

Dal punk alla ricchezza multiculturale di<br />

Sandinista, i Clash hanno rappresentato<br />

le infinite possibiltà del rock quando<br />

ascolta, ed assimila, le tensioni sociali<br />

che arrivano da tutti i luoghi della città.<br />

Hanno suonato reggae, soul, rock’n’roll,<br />

e lo hanno fatto conservando quello<br />

spirito di ingenua, a volte inconsapevole,<br />

ribellione nata nelle strade londinesi di Portobello,<br />

estate 1977. Questo libro ci accompagna per i luoghi, i<br />

concerti, le sensazioni che hanno animato la band di<br />

London Calling, dagli esordi, in pieno clima punk<br />

inglese all’incontro con le tradizioni giamaicane.<br />

Pat Gilbertt The Clash, death or glory - arcana<br />

Doppio cd per celebrare le visioni lisergiche del chitarrista dei Pink Floyd,<br />

registrato negli storici cantieri di Danzica, dove nacque il movimento<br />

sindacale di Lech Walesa. ma non è soltanto un documento epocale, questo<br />

disco. gilmour suona insieme alla prestigiosa Baltic Philharmonic symphony<br />

Orchestra, che esegue i classici della band che ha trasformato, con l’utilizzo,<br />

già negli anni ‘60, degli strumenti elettronici, il rapporto tra suono e le sue<br />

manipolazioni. sfilano canzoni come Echoes e Astronomy Domine, mentre<br />

nella versione con Dvd è incluso anche un incontro tra l’artista e Walesa.<br />

Nello scenario suggestivo delle enormi gru e di uno spettacolo di laser e<br />

immagini che colpiscono, insieme, sensi differenti.<br />

il nostro giudizio: •••• Se ti piace ascolta: robert Wyatt e Pink Floyd<br />

david Gilmour - Live in Danzica - emi<br />

L’ottimo reggae di Ziggy<br />

Fatevi accompagnare da<br />

Ziggy marley (figlio del<br />

leggendario Bob) in questo<br />

itinerario che passa per i<br />

suoni avvolgenti, tropicali,<br />

che parlano di strade e di tramonti , di<br />

sensualità e di africa, del reggae. Una<br />

raccolta di canzoni dolci romantiche, tra<br />

linguaggio del corpo e spiritualità. Ci sono<br />

classici come come 54-46 That’s My Number<br />

di Toots & The maytals e Guess Who’s<br />

Coming To Dinner di Black Uhuru.<br />

Ziggy marley<br />

In Jamaica - District 6<br />

il nostro giudizio: ••••<br />

Se ti piace ascolta: The Congos, The Upsetters<br />

Brasile e non solo<br />

Due cd dedicati al<br />

versante contemporaneo,<br />

urbano della nuova<br />

musica brasiliana, che in<br />

questo volume, sconfina<br />

in altri paesi latino americani. Come<br />

l’argentina, da dove proviene Federico<br />

aubele, che En Cada Lugar, apre il disco.<br />

melodie sognanti, musica popolare e<br />

soffici ambientazioni elettroniche. Paula<br />

Lima, DJ Dolores e molti altri parcecipano<br />

a questa festa tropicale.<br />

brazilectro<br />

Session 10 - spy<br />

il nostro giudizio: •••<br />

Se ti piace ascolta: la raccolta Favela Booty<br />

Beats e Zuco 103<br />

A cena con i Franz Ferdinand<br />

alex Kapranos è il chitarrista<br />

della più osannata rock band<br />

inglese degli ultimi 10 anni, i<br />

Franz Ferdinand, un gruppo<br />

che intreccia la passione, per<br />

le chitarre elettriche con diverse forme di espressione<br />

artistica. e, adesso, con la ristorazione. Kapranos ha<br />

raccontato per i lettori del guardian (ed in Italia dell’Internazionale)<br />

le tante cene dopo i concerti nei tour mondiali.<br />

Una guida inusuale, non solo per conoscere un aspetto<br />

poco noto della vita di una rockstar, ma anche per<br />

condividere le passioni da giovane gourmet che passa dagli<br />

hamburger alle sperimentazioni dell’alta cucina.<br />

alex Kapranos A cena in tournée con i Franz<br />

Ferdinand - Fusi Orari


di P iEr F r a N C E S C O Pa C O d a<br />

L’INTErV ISTA<br />

Sarah Jane Morris<br />

sarah Jane morris, cantante inglese, è tra le più<br />

creative interpreti del jazz europeo. Dalla canzone<br />

d’autore ai classici afroamericani, dalle cover pop a<br />

quelle di grandi compositori (ha appena registrato<br />

una sua versione cantata del tema di C’era una Volta<br />

in America), racconta ai nostri lettori i suoi più recenti<br />

consumi culturali.<br />

sarah, quali cd ascolti durante le tue<br />

lunghe tournée internazionali?<br />

La musica è per me fonte continua di ispirazione, un<br />

universo nel quale sono immersa in ogni momento<br />

della vita. e la musica, quindi non è solo un “ascolto”,<br />

è una componente insostituibile della mia giornata.<br />

Consiglio regina spector, una cantautrice ebraica di<br />

origine russa. È partita dalla musica classica ed è<br />

arrivata ad un suono che mischia le radici del folk<br />

americano con la rabbia del punk. Da non perdere il<br />

suo disco del 2002, Songs. Poi, una scoperta recente,<br />

un giovane cantautore australiano, Hawksley<br />

Workman, compone opere che ricordano le canzoni<br />

di Tom Waits, ma più ricche di luce. Ha scritto due<br />

brani che saranno nel mio prossimo album. ascoltate<br />

Between the Beautifuls. Poi un’altra donna, Joni<br />

mitchell, con il country americano che diventa<br />

musica al tempo stesso intimista e “sociale”.<br />

segnalo il suo album Mingus, con i brani di Charles<br />

mingus.<br />

L’EV ENTO<br />

MTV Day<br />

A Genova il 13 settembre<br />

Davvero originale l’edizione 2008 dell’mTv Day, il festival<br />

che, ogni anno, porta la più innovativa nuova musica<br />

italiana ad un pubblico di ragazzi che arrivano da ogni<br />

dove. genova sarà invasa dalle canzoni, il festival, infatti,<br />

oltre ai due grandi palchi nel porto antico, si svolgerà nei<br />

vicoli della città vecchia, nelle case persino, sulle barche<br />

ormeggiate. Non a caso lo solgan scelto è Music Everywhere,<br />

musica ovunque. Prologo il 10 settembre con In Your<br />

Place, piccoli concerti nelle abitazioni dei ragazzi di genova,<br />

il 12, nelle strade del centro, ci sarà Storyteller, un artista si<br />

racconta e spiega il proprio lavoro. Il 13 il concerto al porto.<br />

Tra i tanti artisti in programma, i Baustelle, Caparezza,<br />

Fabri Fibra. e, tra i presentatori, Fabio volo. Inizio alle 17.00<br />

Ingresso gratuito<br />

• Per informazioni: www.mtv.it/mtvday.<br />

3<br />

settembre 2008<br />

Quali libri porti con te?<br />

Tantissimi, e, ovunque vado, cerco subito una<br />

libreria, per paura di rimanere senza nulla da leggere.<br />

Ultimi volumi acquistati, Chesil Beach di Ian mcewan,<br />

una storia di amore e di iniziazione sessuale di due<br />

adolescenti nell’Inghilterra conservatrice dei primi<br />

anni ‘60.<br />

Poi, Memoirs of not so Dutiful Daughter, di Jenny<br />

murray, una trama cupa, di tensioni e difficili<br />

relazioni personali, in una famiglia attraversata dalla<br />

difficoltà di esistere.<br />

Infine, un libro che parla direttamente ai nostri<br />

sentimenti, Mille Splendidi Soli, di Khaled Hosseini’.<br />

e del cinema cosa ti piace?<br />

sono una collezionista di film classici, quelle pellicole<br />

che bisogna vedere nelle rassegne, quelle che la tv<br />

non trasmette. Più che un film in particolare,<br />

dichiaro la passione per tutta l’opera di registi come<br />

Jim Jarmusch, David Linch e eric rohmer.


Caro settembre<br />

D i M a u r izio C ava z z a n<br />

D ir e t t o r e Mar ke t ing C o o p L o mbar dia<br />

40<br />

settembre 2008<br />

L’inflazione sta rialzando la testa e il dato peggiora<br />

di mese in mese. Secondo l’Istat, durante l’estate<br />

abbiamo superato la soglia del quattro per cento<br />

su base annua, il dato peggiore dal 1996. E per<br />

il futuro non sembrano arrivare segnali d’inversione.<br />

Che cosa accade? I prezzi dei prodotti alimentari hanno<br />

avuto una fiammata. Succede la stessa cosa in tutta Europa.<br />

Le ragioni che concorrono a far levitare i prezzi sono<br />

diverse ma sono in gran parte dovute all’aumento del costo<br />

del petrolio che ha reso più oneroso produrre e trasportare<br />

le merci.<br />

Un ragionamento a parte va fatto per il grano, il latte e i<br />

loro derivati. I prezzi di questi prodotti sono rimasti fermi<br />

per anni e lo sviluppo impetuoso di alcune economie - in<br />

particolare di Cina, Brasile e India – ha causato un aumento<br />

della domanda internazionale e quindi dei prezzi. L’inflazione<br />

di questi prodotti ha iniziato a galoppare da fine<br />

2007 con aumenti anche a due cifre. La speculazione sicuramente<br />

si inserisce in questi passaggi, ma sarebbe errato<br />

liquidare in modo semplice il problema. C’è forse da porsi<br />

l’interrogativo se il cibo di qualità, così come l’acqua, non<br />

stiano diventando risorse sempre più scarse e con procedimenti<br />

produttivi sempre più costosi.


Cresce l’inflazione e la ricerca della convenienza diventa<br />

una necessità. Aumentano le vendite del prodotto a marchio <strong>Coop</strong>,<br />

un modo per risparmiare senza rinunciare alla qualità.<br />

L’impegno di <strong>Coop</strong> per contrastare il carovita.<br />

La ricerca di convenienza è quindi la priorità per molti italiani.<br />

Gli anziani e le famiglie monoreddito con figli sono i<br />

gruppi più in difficoltà e verso questi <strong>Coop</strong> si sta impegnando<br />

con proposte che contengono il carovita; valga per<br />

tutti il latte fresco a marchio, prodotto prevalentemente<br />

in allevamenti lombardi, che rispetto al latte fresco tradizionale<br />

abbatte il prezzo di oltre il 30%. Anche grazie a<br />

questi interventi, <strong>Coop</strong> Lombardia è riuscita nella prima<br />

parte dell’anno a contenere gli aumenti e a ottenere un’inflazione<br />

alla vendita inferiore rispetto ai dati dall’Istat.<br />

Ma la situazione generale dell’economia sta inducendo<br />

molti a cambiare il proprio comportamento d’acquisto,<br />

specialmente nella nostra regione dove i costi generali della<br />

vita quotidiana – dalle spese per l’energia ai costi immobiliari<br />

che ormai assorbono metà del reddito disponibile -<br />

comprimono maggiormente la capacità di spesa.<br />

in sostanza molti consumatori stanno gradualmente abbandonando<br />

l’acquisto delle marche tradizionali rivolgendosi<br />

a prodotti simili ma più convenienti. Da parte nostra,<br />

registriamo incrementi significativi delle vendite dei prodotti<br />

a marchio <strong>Coop</strong>, che oggi rappresentano circa il venti<br />

per cento dei volumi; il livello più alto mai raggiunto. Dati<br />

41<br />

settembre 2008<br />

alla mano, i consumatori sono sempre meno fedeli alla singola<br />

marca per ricercare buona qualità a un prezzo inferiore<br />

e, nel caso del prodotto <strong>Coop</strong>, garantita da controlli decisamente<br />

all’avanguardia. Ma la tendenza ad abbandonare<br />

le marche tradizionali in favore delle cosiddette private label<br />

riguarda tutto il commercio e probabilmente andrà ad<br />

aumentare. Questo è almeno lo scenario europeo e in particolare<br />

dei mercati più evoluti. Una citazione per tutti: il<br />

caso del Regno Unito dove i prodotti a marchio della grande<br />

distribuzione arrivano a costituire in alcuni settori fino al<br />

50% delle vendite.<br />

i rincari di molti generi alimentari stanno spingendo a<br />

una sempre maggiore attenzione ai prezzi e, mai come in<br />

questo periodo, alle promozioni. In questo senso va l’impegno<br />

di <strong>Coop</strong> Lombardia. Dal marzo del 2007, abbiamo<br />

calmierato e in alcuni casi abbassato i prezzi di migliaia di<br />

prodotti, in particolare nelle grandi superfici di vendita. La<br />

politica di sostegno al potere d’acquisto continuerà nel<br />

corso dell’autunno. I prossimi mesi vedranno succedersi<br />

diverse campagne promozionali, orientate alla forte convenienza,<br />

che saranno periodicamente comunicate nei<br />

punti di vendita, tramite i canali pubblicitari e ovviamente<br />

sulla rivista <strong>Consumatori</strong>. l


Premiati i vincitori del concorso fotografico<br />

i soci coop non ingrassano<br />

Si è tenuta il 24 giugno presso<br />

la sede di “Forma “ di Milano<br />

la premiazione del concorso<br />

fotografico “I soci <strong>Coop</strong> non<br />

ingrassano”.<br />

Gli oltre duemila scatti realizzati da<br />

soci e clienti di <strong>Coop</strong> testimoniano il<br />

grande successo dell’iniziativa che ha<br />

voluto stimolare con un tema ad ampio<br />

spettro la creatività e l’immaginazione<br />

dei concorrenti sugli stili di vita<br />

oggi ricorrenti all’interno della nostra<br />

base sociale.<br />

42<br />

settembre 2008<br />

cooplombardia<br />

Alla cerimonia di premiazione cui hanno<br />

partecipato duecento inviati sono<br />

intervenuti tra gli altri il presidente<br />

della giuria, Gianni Berengo Gardin,<br />

Denis Curti direttore agenzia Contrasto<br />

di Milano e il presidente di <strong>Coop</strong><br />

Lombardia Silvano Ambrosetti. Particolarmente<br />

suggestiva la mostra della<br />

fotografie in gara.<br />

Oltre alle 24 vincitrici ( 12 per i soci e<br />

12 per i non soci) è stata realizzata<br />

un’ampissima selezione di tutte quelle<br />

partecipanti, suddivise per aree te-<br />

Le foto deL ConCorso<br />

aLLa FeSta DeMoCratICa<br />

1 2<br />

1 2<br />

matiche. La mostra è stata ospitata<br />

in una delle sale dello spazio espositivo<br />

concesso da “Forma”, galleria d’arte<br />

fotografica tra le più importanti in<br />

Europa. Per i soci che hanno partecipato<br />

e vinto l’orgoglio di essere premiati<br />

da uno dei grandi maestri italiani<br />

della fotografia, Gianni Berengo<br />

Gardin: per la nostra cooperativa la<br />

soddisfazione di aver coinvolto migliaia<br />

di persone in un percorso culturale<br />

divertente che sicuramente troverà<br />

ulteriori momenti di sviluppo. l<br />

Fino al 22 settembre ‘08 allo Spazio <strong>Coop</strong> presso la Festa Democratica<br />

provinciale di Milano, PalaSharp di Lampugnano (MM1), è allestita la<br />

mostra delle immagini selezionate e vincitrici del concorso fotografico<br />

“I soci <strong>Coop</strong> non ingrassano” promosso da <strong>Coop</strong> Lombardia e Contrasto.


VInCItORI DELLA CAtEGORIA “SoCi CooP”<br />

1. raffaella Vanosi 2. Carlo Silva 3. Francesca Novati<br />

4. Luigi V. Salvalajo 5. rossano Gelosini<br />

6. Martina Dozio 7. Serenella Santin 8. Sara Facheris<br />

9. Jeannette Pia Muller 10. angelo Gargaglione<br />

11. Ilenia Costantino 12. Maria rita Lombardo<br />

S iLva n o a M b ro S e t t i<br />

P r e sidente C o o p L o mbar dia<br />

“Cresce il tasso d’interesse”<br />

Il 25 giugno, con apposito Decreto Legge, il Governo ha deciso di<br />

aumentare il prelievo fiscale sugli interessi del prestito sociale,<br />

portando la tassazione dal 12,50 al 20 per cento; pertanto in sede<br />

di liquidazione degli interessi la cooperativa dovrà tener conto di<br />

tale nuova normativa.Quella attuata dal Governo è certamente una<br />

scelta miope, che finge di non vedere le finalità sociali del prestito e in<br />

questo modo mortifica lo spirito di quei soci che attraverso la loro fiducia<br />

hanno garantito e garantiscono lo sviluppo della loro cooperativa.<br />

Questa decisione del governo tuttavia non ci scoraggia. Ci impegna anzi<br />

a rafforzare la nostra politica nei confronti del prestito sociale, che da<br />

sempre rappresenta uno degli elementi peculiari della diversità dell’impresa<br />

cooperativa da quella privata, diversità che vogliamo anche qui<br />

testimoniare perchè alla base del nostro agire. <strong>Coop</strong> Lombardia ha reso<br />

nel corso degli anni il prestito un servizio conveniente e sicuro. Oggi il<br />

prestito sociale ha tre caratteristiche indiscusse: è affidabile, è trasparente<br />

e soprattutto è assolutamente a costo zero.<br />

Ma c’è e ci deve essere di più. <strong>Coop</strong> Lombardia ha sempre seguito con<br />

scrupolo e attenzione l’evolversi del mercato finanziario e ha sempre<br />

dato risposte tempestive ai cambiamenti in atto. Oggi, a fronte di un<br />

43<br />

settembre 2008<br />

cooplombardia<br />

3 4<br />

3 45 6<br />

VInCItORI DELLA CAtEGORIA “non SoCi”<br />

1. roberto Mignanego 2. Sabrina Flocco 3. Luciano D’Inverno<br />

4. Cristiano Salmaso 5. Martin errichiello 6. eleonora Imazio<br />

7. Carlotta Petracci 8. Mario Cucchi 9. Simonetta Caruso<br />

10. Fabrizio Franceschini 11. augusto Santini 12. odino Dal Pozzo<br />

aumento del costo del denaro testimoniato anche dalle recenti decisioni<br />

della Banca Centrale Europea, la cooperativa ha deciso di aumentare<br />

dal 1 settembre 2008 il tasso di remunerazione sul<br />

prestito dello 0,15%, portando i tassi di interesse rispettivamente a:<br />

da 0 a 2.600,00 euro 2,15 % lordo (netto 1,72 %)<br />

da 2.600,01 a 15.500,00 euro 2,40 % lordo (netto 1,92 %)<br />

da 15.500.01 a 31.750,00 euro 3,50 % lordo (netto 2,80 %)<br />

Abbiamo inteso in questo modo riconfermare quella che per noi è una<br />

scelta strategica di fondo: mantenere sempre la remunerazione del prestito<br />

ad un livello capace di tutelare adeguatamente il risparmio dei<br />

soci. Lo abbiamo fatto forti, tra l’altro, della solidità patrimoniale della<br />

nostra impresa e dell’immutato rapporto di fiducia che il continuo incremento<br />

dei soci prestatori ci testimonia.<br />

Ci auguriamo che queste scelte incontrino il consenso e l’apprezzamento<br />

dei soci. Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi alle<br />

addette al prestito sociale del punto vendita più vicino.


44<br />

settembre 2008<br />

cooplombardia<br />

due progetti di solidarietà di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />

rivolti a piccoli produttori di spezie biologiche<br />

ed equo solidali del distretto di Kandy in sri Lanka<br />

Sri Lanka<br />

Un aiuto per crescere<br />

D i P iero Gio va n o L L a<br />

Si sono avviati quest’anno due progetti di <strong>Coop</strong> Lombardia che hanno<br />

l’obiettivo di offrire un aiuto alle popolazioni di paesi in via di sviluppo<br />

attraverso il sostegno concreto ad attività produttive rispettose dei<br />

diritti umani e dell’ambiente.<br />

E’ un’iniziativa rivolta a piccoli produttori di spezie biologiche ed equo solidali<br />

del distretto di Kandy, in Sri Lanka. Questi progetti sono realizzati in collaborazione<br />

con due organizzazioni che operano da tempo nel campo della solidarietà<br />

internazionale e si occupano di agricoltura biologica e di prodotti equo solidali e<br />

sono ICEI - Istituto <strong>Coop</strong>erazione Economica Internazionale e BIO FOODS (vedi<br />

schede). Il primo progetto riguarda il finanziamento delle azioni da intraprendere<br />

per costituire una cooperativa di contadini dell’area di teldeniya Electorate<br />

che comprende i villaggi di Werapitiya e Dunhinna. Si tratta di circa 200 agricoltori<br />

di spezie . L’estensione media del terreno di ogni contadino coltivato a spezie<br />

è di circa ½ acro. Il massimo è di 3 acri. Le spezie coltivate sono: chiodi di<br />

garofano, noce moscata, pepe, vaniglia, caffè e cacao. L’obiettivo di questo progetto<br />

è di rendere autonomi questi contadini nella gestione dei campi, nella<br />

produzione e nella commercializzazione dei prodotti. Per farlo occorre un lavoro<br />

di formazione sulle tecniche di agricoltura biologica per raggiungere un possibile<br />

incremento della qualità e della quantità di produzione. tutto questo è indispensabile<br />

per organizzare un processo produttivo economicamente sostenibile<br />

che comprenderà anche la realizzazione di un impianto di trasformazione e<br />

per ottenere la certificazione dei prodotti, necessaria ai fini della loro commercializzazione.<br />

L’organizzazione di questo lavoro si è avviata in collaborazione<br />

con GSS (the Gami Seva Sevana Ltd), un’organizzazione nGO (non governativa)<br />

che opera sul posto da alcuni anni e che dal 1986 si occupa proprio di agricoltura<br />

biologica.


iCei<br />

ICeI (Istituto <strong>Coop</strong>erazione economica<br />

Internazionale) è un’associazione senza<br />

fini di lucro impegnata nella solidarietà<br />

internazionale, nella cooperazione<br />

allo sviluppo, nella ricerca e<br />

formazione. È stato fondato nel 1977,<br />

per svolgere attività di ricerca e formazione<br />

sulle problematiche est- ovest e<br />

successivamente Nord-Sud. Dal 1991<br />

ICeI promuove anche progetti di cooperazione<br />

allo sviluppo nel Sud del mondo,<br />

concentrando ricerca e interventi<br />

prevalentemente lungo tre specifici filoni<br />

tematici: il turismo responsabile,<br />

l’agricoltura biologica e l’appoggio alle<br />

piccole e medie imprese, individuati<br />

come strumenti di lotta alla povertà e<br />

di sviluppo locale, e come ambiti che<br />

rappresentano una opportunità ancora<br />

praticabile per affrontare le contraddizioni<br />

del rapporto Nord-Sud.<br />

bio FooD<br />

Bio Foods (Pvt) Ltd. è il primo esportatore<br />

di spezie organiche al mondo registrato<br />

Fair trade. Il Quality Management<br />

System del Sri Lanka tea Board<br />

ha recemente premiato la sua James<br />

Valley organic tea Factory con una<br />

stella del Ceylon Quality Certificate .<br />

Bio Food si pone l’obiettivo “di essere<br />

il miglior produttore di cibo organico a<br />

basso impatto ambientale in Sud asia<br />

con un approccio al commercio equo<br />

sostenibile per i suoi principali produttori<br />

e per i lavoratori nell’ambito dei cibi<br />

biologici” ed è impegnato a “stabilire<br />

standard generali più alti nel campo<br />

della produzione equo solidale attraverso<br />

un lavoro di squadra dei suoi<br />

principali soci e produttori nel campo<br />

del Bio food”.<br />

45<br />

settembre 2008<br />

cooplombardia<br />

Il secondo progetto si è avviato con Bio Food e serve a svilupparne l’iniziativa in<br />

quella regione. Bio Food si occupa della trasformazione ed esportazione dei prodotti<br />

biologici e gestisce il rapporto con i produttori attraverso SOFA, un’organizzazione<br />

che associa famiglie di piccoli produttori. Ad oggi fanno parte di SO-<br />

FA 2.085 famiglie in varie regioni dello Sri Lanka. SOFA a sua volta si suddivide<br />

in tante società, per aree territoriali e per tipologie di produzione. Oltre alle<br />

spezie la parte importante della produzione riguarda diverse specie del rinomato<br />

thè di Ceylon, oltre a cocco, anacardi, riso ed erbe. La mission di Bio Food è lo<br />

sviluppo sostenibile. Biologico ed equo solidale stanno insieme. I salari dei lavoratori<br />

sono superiori alla media di quelli dello Sri Lanka e al loro prodotto viene<br />

garantito un prezzo equo. Il rapporto di lavoro è continuativo per almeno 5 anni.<br />

I contadini sono aiutati non solo sulle tecniche per migliorare la produzione ma<br />

anche ad esempio dando loro mucche e capre che servono sia per il latte che per<br />

la produzione di compost. Una parte del fondo di Bio Food, in percentuale sulla<br />

produzione, è riservato ad iniziative sociali e culturali quali ad esempio aiuti a<br />

famiglie in difficoltà, per borse di studio per il liceo o l’università, per contributi<br />

a cerimonie, per i templi o istituzioni civili e religiose locali. Un aspetto quest’ultimo<br />

che non va sottovalutato considerato il fortissimo sentimento religioso<br />

del popolo dello Sri Lanka. Una delegazione di <strong>Coop</strong> Lombardia si è recata nel<br />

mese di luglio a Kandy per siglare l’avvio di questi progetti. La delegazione composta<br />

da Fulvio Bella, Daniela Faiferri e Piero Giovanolla per <strong>Coop</strong> Lombardia e<br />

da Jolanda Provato e Silvia Guerzoni di ICEI, si è incontrata con Mr.Ranjith De<br />

Silva, Presidente di GSS, con il Dr. Sarath Ranaweera, Chairman di Bio Food e<br />

con Mr. Bernard Srikantha, Presidente di SOFA. Il grande impegno e l’entusiasmo<br />

che hanno espresso tutte le persone coinvolte nei progetti ci rendono fiduciosi<br />

sul loro successo. L’augurio è che in un prossimo futuro le spezie biologiche<br />

dello Sri Lanka possano diventare prodotti a marchio <strong>Coop</strong>, estendendo la<br />

gamma di prodotti di qualità, certificati e a prezzi equi a disposizione di soci e<br />

clienti.l


Di aLFreDo De beLLiS<br />

Saperecoop<br />

<strong>Consumatori</strong> consapevoli,<br />

cittadini del mondo<br />

46<br />

illustrazioni di Lorenzo Mattotti tratta da Saperecoop<br />

settembre 2008<br />

cooplombardia<br />

le proposte di <strong>Coop</strong> Lombardia agli insegnanti<br />

Si chiama “Saperecoop” la<br />

nuova proposta di <strong>Coop</strong> agli<br />

insegnanti ed agli alunni italiani.<br />

Il nuovo progetto triennale,<br />

in formato tabloid ed arricchito<br />

dalle illustrazioni di Lorenzo Mattotti,<br />

è pensato per creare uno strumento<br />

di informazione, comunicazione e aggiornamento<br />

dei contenuti e delle<br />

proposte di <strong>Coop</strong> al mondo della scuola,<br />

attraverso gli interventi di insegnanti,<br />

sociologi, pedagogisti, rappresentanti<br />

di associazioni ed attraverso<br />

gli ultimi materiali e pubblicazioni<br />

messi a punto dal sistema delle cooperative<br />

di consumatori.<br />

Un ruolo importante è affidato ai te-<br />

Ancora più facile parlare con i soci <strong>Coop</strong><br />

fiLodiretto<br />

informazioni prenotazioni suggerimenti<br />

numero verde<br />

800.016.706<br />

da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 17.30<br />

sabato dalle 8.30 alle 12.30<br />

mi della cittadinanza e dell’uso del<br />

denaro, perché a partire da quest’ultimo<br />

possono essere affrontate riflessioni<br />

legate all’esercizio di cittadinanza<br />

ed alla convivenza civile.<br />

In continuità con il lavoro e le proposte<br />

degli ultimi anni le proposte educative<br />

partono dalle merci, perché<br />

dietro e dentro di esse c’è il mondo,<br />

perché le merci fanno parte dei consumi<br />

dei bambini e dei ragazzi, perché<br />

le merci permettono di educare attraverso<br />

l’analisi dei consumi.<br />

Accanto a percorsi collaudati, Saperecoop<br />

prevede delle nuove proposte: i<br />

nuovi prodotti oggetto di progettazione<br />

dei nuovi percorsi didattici da


parte di un gruppo di lavoro nazionale<br />

sono la gomma da masticare e la lattina.<br />

Gomma da masticare e lattina<br />

innanzitutto perché sono vicini ai consumi<br />

di bambini e ragazzi e poi perché<br />

permettono di introdurre nuovi elementi<br />

nella trattazione di argomenti<br />

come la pubblicità, la sostenibilità<br />

ambientale, la filiera dei prodotti,<br />

l’uso del denaro ed i meccanismi che<br />

guidano le scelte di consumo.<br />

<strong>Coop</strong> Lombardia propone anche nuovi<br />

precorsi che trattano specificatamente<br />

i temi della biodiversità vegetale,<br />

attraverso attività ludiche ed osservazioni<br />

scientifiche di frutti e semi; e<br />

della cittadinanza e della legalità. l<br />

COnCORSO iMMaGinanDo roDari<br />

Si è concluso con ben 110 classi partecipanti<br />

il concorso “immaginando rodari”,<br />

promosso da <strong>Coop</strong> Lombardia, istituto<br />

comprensivo statale di varese 2 e<br />

varesenews. i bambini dovevano trovare<br />

il finale a una fiaba, “L’albero delle<br />

pantofole”, scritta nel ’49 dallo stesso<br />

rodari. alla segreteria del concorso sono<br />

arrivate fiabe da tutte le province<br />

lombarde, con qualche sconfinamento:<br />

La magia di internet, infatti, ha portato<br />

il concorso in tutto il mondo e così anche<br />

gli studenti dell’associazione scuola italiana<br />

di Shanghai, intitolata a Gianni ro-<br />

47<br />

settembre 2008<br />

cooplombardia<br />

I nUMERI<br />

dell’anno scolastico<br />

2007-2008<br />

tipi di sCuoLA classi alunni<br />

Materne 78 1243<br />

elementari 678 13126<br />

Medie 483 8124<br />

superiori 287 5873<br />

Altro 8 158<br />

progetti speciali 248 5602<br />

totali 1782 34126<br />

Saperecoop<br />

“La <strong>Coop</strong>, la scuola,<br />

l’educazione ai consumi”.<br />

C O N S U M A T O R I C O N S A P E V O L I , C I T T A D I N I D E L M O N D O<br />

Illustrazione di Lorenzo Mattotti, tratta da Saperecoop. presentazione<br />

dari, hanno partecipato fuori concorso<br />

alla competizione ricevendo una menzione<br />

speciale. Genitori, insegnanti ed<br />

alunni della scuola primaria “Mameli”<br />

della rasa di varese (menzione speciale)<br />

in qualità di giurati hanno contribuito<br />

a scegliere la terna vincitrice:il primo<br />

premio è stato assegnato alla scuola primaria<br />

“e. toti” di Sesto Calende. al secondo<br />

posto si è classificata la classe 2b<br />

della scuola “Mons. a. Pirovano” di Merone<br />

in provincia di Como. al terzo posto<br />

le classi 5a e 5b della scuola “Morelli” di<br />

busto arsizio.<br />

ALtRI nUMERI<br />

DEL COnSUMO COnSAPEVOLE<br />

Guide nazionali<br />

consegnate oltre<br />

3500<br />

insegnanti 2408<br />

Genitori circa 800<br />

Animatori 27<br />

punti vendita coinvolti 49<br />

Comuni dove<br />

si svolgono le attività<br />

81<br />

La nuova Guida sarà presentata<br />

a Milano giovedì 18 settembre,<br />

alle ore 18.30, presso lo stand <strong>Coop</strong><br />

alla prima festa democratica area<br />

Palasharp, Lampugnano (MM 1 ).<br />

Coordina: alfredo De Bellis,<br />

responsabile delle attività di educazione<br />

al consumo consapevole di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />

Intervengono: Claudio toso, responsabile<br />

delle politiche sociali di AnCC-<strong>Coop</strong>;<br />

Valeria Malvicini, presidente<br />

della cooperativa pandora;<br />

Lorenzo Frigerio, referente regionale<br />

dell’associazione Libera. Nomi e numeri<br />

contro le mafie;<br />

Marilena adamo, senatrice, segretaria<br />

della Commissione parlamentare<br />

Affari Costituzionali.<br />

Come avere Saperecoop<br />

Saperecoop. <strong>Consumatori</strong> consapevoli, cittadini del mondo si può scaricare dal sito www.e-coop.it<br />

e si può richiedere alla segreteria organizzativa di <strong>Coop</strong> Scuola (tel. 02 66101754; orari dal 1 settembre al 31 ottobre:<br />

dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30; mail: scuola@lombardia.coop.it)


com.coop<br />

Di aLFreDo De beLLiS<br />

dire fare sociale dei comitati di zona<br />

6 settembre – 12 ottobre 2008<br />

• Varese<br />

Mostra<br />

STRAordinariCICLI<br />

Dall’invenzione di Drais<br />

alle biciclette dei campioni<br />

a cura di Serena Contini e Marco Iezzi<br />

villa baragiola, via Francesco<br />

Caracciolo, 46; ingresso libero<br />

Orari<br />

Martedì - Domenica: 10.00 - 12.30 /<br />

15.00 - 19.00<br />

Giovedì: 15.00 - 22.00<br />

Orari straordinari Mondiali di Ciclismo<br />

(22-28 settembre)<br />

tutti i giorni (compreso lunedì): 10.00 -<br />

12.30 / 16.30 - 23.00<br />

La mostra, realizzata dal Comune di<br />

Varese in collaborazione con il Museo<br />

della Scienza e della tecnologia<br />

Leonardo da Vinci di Milano e con <strong>Coop</strong><br />

Lombardia, vuole ripercorrere<br />

attraverso l’esposizione di alcuni<br />

esemplari storici particolarmente<br />

significativi la storia della bicicletta,<br />

come tributo in occasione delle gare dei<br />

mondiali di ciclismo che si terranno a<br />

Varese nel settembre 2008.<br />

Un’esposizione di biciclette in grado di<br />

illustrare i quasi 200 anni di storia<br />

condurrà il visitatore dall’emozione dei<br />

primi velocipedi al gruppo di grandi<br />

campioni della storia dei Mondiali fino<br />

ai più recenti mutamenti tecnologici<br />

delle biciclette da corsa.<br />

La bicicletta si racconta nei suoi quasi<br />

200 anni di storia in un’esposizione che<br />

illustra la sua evoluzione.<br />

Per concludere i campioni, riuniti in un<br />

“gruppo inedito”: uomini e donne di<br />

epoche diverse a confronto in una fuga<br />

improbabile che rappresenta la storia<br />

dei mondiali di ciclismo.<br />

Una sezione della mostra è focalizzata<br />

sul ciclismo femminile.<br />

48<br />

21<br />

settembre 2008<br />

12 settembre<br />

• Bollate<br />

Educazione al consumo<br />

consapevole<br />

Festa del ritorno<br />

scuola<br />

Parco Giochi di via Fermi,<br />

ore 16.30 (in caso di pioggia presso la<br />

sala <strong>Coop</strong> di via Vittorio Veneto 35)<br />

Il Comitato soci di zona di <strong>Coop</strong><br />

Lombardia di Bollate, in collaborazione<br />

con la <strong>Coop</strong>erativa Edificatrice<br />

Bollatese e con il Circolo nuova Luce<br />

propone anche quest’anno<br />

l’appuntamento con i bambini per aprire<br />

il nuovo anno scolastico. Il tema scelto<br />

per il 2008 è quello delle fiabe.<br />

13-14 settembre<br />

• Malnate<br />

Intercultura<br />

La 24 ore di Malnate<br />

Maratona Di Lettura In<br />

Lingue E Dialetti<br />

villa braghenti, viale Kennedy<br />

La quarta edizione de “La 24 ore di<br />

Malnate. Maratona di lettura in lingue e<br />

dialetti”, organizzata dal Comitato soci<br />

di zona di <strong>Coop</strong> Lombardia di Varese-<br />

Malnate è dedicata alla figura ed alle<br />

opere di Gianni Rodari, le cui opere<br />

verranno lette in decine di lingue e<br />

dialetti ininterrottamente per 24 ore,<br />

a partire da sabato 13 settembre<br />

alle ore 17. Durante la maratona di<br />

lettura verrà esposta una mostra<br />

dedicata alla vita e all’opera di Rodari,<br />

ci saranno giochi per grandi e bambini,<br />

spettacoli teatrali e tanto altro ancora.<br />

Per info: www.e-coop.it;<br />

www.varesenews.it<br />

19 settembre<br />

• Varese<br />

<strong>Coop</strong>erazione internazionale<br />

Risate a ruota libera<br />

Spazio scopri<strong>Coop</strong> al primo piano della<br />

<strong>Coop</strong> di via Daverio 44, ore 18<br />

In occasione dei mondiali di ciclismo di<br />

Varese 2008, il Comitato soci di zona<br />

Varese-Malnate presenta il libro<br />

“Risate a Ruota Libera”(edizioni<br />

emmepilibri Imperia), una raccolta di<br />

vignette dei migliori umoristi italiani,<br />

caricature dei campioni del ciclismo,<br />

battute, storie, aforismi legate al tema<br />

della bicicletta in tutte le sue accezioni:<br />

sportive, sociali, culturali ed ecologiche.<br />

Il progetto editoriale insieme ad una<br />

mostra all’interno del Ciclyng Stadium<br />

presso l’ippodromo delle Bettole, sono<br />

stati patrocinati nel 2007 dalla<br />

Federazione Ciclismo Italiano e dal<br />

Ministero delle Politiche giovanili e<br />

attività sportive. tutto il progetto è<br />

legato a sua volta ad una operazione di<br />

cooperazione internazionale in Burkina<br />

Faso, unitamente a <strong>Coop</strong> Lombardia e<br />

Federazione Ciclismo Italiano.


20-21 settembre<br />

• Villaguardia (Como)<br />

Consumo consapevole<br />

L’isola che c’è<br />

via varesina<br />

dalle 10 alle 23<br />

www.lisolachece.org<br />

La quinta edizione de L’Isola che c’è,<br />

fiera comasca delle relazioni e<br />

dell’economia solidale e del consumo<br />

consapevole, vede la partecipazione del<br />

Comitato Provinciale di Legacoop e dei<br />

Comitati soci di zona di <strong>Coop</strong> Lombardia<br />

di Como e Cantù, che con uno stand<br />

promuoveranno le attività del<br />

movimento cooperativo comasco e<br />

“Solidal” il prodotto a marchio <strong>Coop</strong> del<br />

commercio equo e solidale. Sabato e<br />

domenica, dalle 17 alle 18.30, <strong>Coop</strong><br />

Lombardia presenterà l’animazione per<br />

bambini: “L’orto delle delizie e dei buoni<br />

frutti”.<br />

nei due giorni della fiera oltre 120<br />

stands, animazioni per bambini,<br />

laboratori e degustazioni, tavole<br />

rotonde, dibattiti, concerti e<br />

ristorazione.<br />

24 settembre<br />

• Varese<br />

<strong>Coop</strong>erazione internazionale<br />

Flavio Oreglio<br />

e i Luf<br />

Spazio scopri<strong>Coop</strong>, al primo piano<br />

della <strong>Coop</strong> di via Daverio 44, ore 18;<br />

ingresso libero<br />

Lo spettacolo del comico di Zelig,<br />

accompagnato musicalmente dai Luf,<br />

vuole far conoscere il progetto di<br />

cooperazione internazionale in Burkina<br />

Faso promosso da circa 20 anni da <strong>Coop</strong><br />

Lombardia.<br />

P A R t E C I P A A L L A n U O V A C A M P A G n A D I C O O P<br />

riSParMia Le enerGie<br />

risparmiare energia e consumarla in<br />

modo più efficiente non è soltanto<br />

possibile ma deve essere un obiettivo<br />

per tutti.<br />

aNCC-<strong>Coop</strong>, in collaborazione con eNeL,<br />

a partire da settembre raccoglierà<br />

l’adesione di 1.500 famiglie che vorranno<br />

partecipare ad una campagna di informazione/<br />

formazione per imparare<br />

ad usare l’energia in modo più efficiente<br />

e con meno consumi inutili. Le famiglie<br />

che daranno la loro adesione riceveranno<br />

un kit con lampade a risparmio<br />

energetico e riduttori di flusso idrico ed<br />

un manuale d’utilizzo, oltre che a comunicazioni<br />

periodiche e news letter-<br />

49<br />

settembre 2008<br />

cooplombardia<br />

per incontri e iniziative varie organizzate<br />

da <strong>Coop</strong>, per essere protagonisti di<br />

un laboratorio osservatorio reale. ridurre<br />

gli sprechi non è difficile e con<br />

piccoli accorgimenti si possono avere<br />

importanti vantaggi economici ed ambientali.<br />

<strong>Coop</strong> Lombardia contribuirà al<br />

progetto coinvolgendo 200 famiglie di<br />

soci. Il progetto ha durata 1 anno (dal 1<br />

novembre 2008 al 31 ottobre 2009) ed è<br />

rivolto a utenti con contatore elettronico<br />

che abbiano connessione a internet<br />

e un indirizzo di posta elettronica.<br />

Maggiori informazioni per l’adesione<br />

verranno fornite nei prossimi numeri<br />

di <strong>Consumatori</strong>.<br />

2-3 ottobre<br />

• Milano<br />

Cultura<br />

Concerto<br />

Giovedì 2 ottobre, alle ore 17 presso<br />

lo Spazio scopri<strong>Coop</strong> al primo piano<br />

della <strong>Coop</strong> di via Arona; venerdì 3<br />

ottobre, alle ore 17, presso lo Spazio<br />

scopri<strong>Coop</strong> di via Gianella 21<br />

(quartiere di Baggio);<br />

ingresso libero<br />

La stagione musicale degli Spazi<br />

scopri<strong>Coop</strong> milanesi riapre con il<br />

pianista Giovanni Doria Miglietta, che<br />

eseguirà musiche di Schumann,<br />

Liszt,Scriabin, Vine.<br />

Fino a giugno 2009 gli Spazi scopri<strong>Coop</strong><br />

ospiteranno giovani talenti<br />

internazionali, per un programma ricco<br />

di appuntamenti.<br />

Per conoscere tutte le attività degli<br />

Spazi scopri<strong>Coop</strong>: scopricoop@yahoo.it<br />

DAI RESPIRO ALL’AMBIENTE.<br />

RISPARMIA ENERGIA CON ENEL E COOP. Prendi l’abitudine di rispettare il<br />

pianeta. Dall’11 al 24 settembre negli Ipercoop e nei supermercati <strong>Coop</strong>, avrai in omaggio<br />

le lampadine ad alta efficienza e gli economizzatori idrici Enel. In più riceverai un opuscolo<br />

informativo con 10 consigli per risparmiare energia ogni giorno a casa tua. Inizia da subito<br />

a salvare la bolletta e l’ambiente. www.enel.it e www.e-coop.it<br />

La distribuzione gratuita delle lampadine è operata da Enel Distribuzione Spa ed Enel Rete Gas Spa nell’ambito degli obblighi di risparmio energetico<br />

previsti dai decreti ministeriali del 20 luglio 2004 e successive modifiche, finanziata grazie a incentivi statali.


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Le lingue straniere sono fondamentali per un futuro ricco di successo. Parlarle è<br />

molto semplice: il segreto non è tanta grammatica e poca conversazione ma un corso<br />

di lingua all’estero serio per concretizzare quanto appreso sui libri di scuola. Per il<br />

massimo risultato, anche in poco tempo, ci vuole un’organizzazione qualificata, che dia<br />

garanzie certe sulla serietà del soggiorno studio, dalla partenza al rientro dello studente.<br />

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info@schoolandvacation.it • www.schoolandvacation.it<br />

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e le offerte per i soci <strong>Coop</strong>,<br />

è disponibile l’apposito numero verde,<br />

attivo da lunedì a venerd ì<br />

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il primo in italia con Cafè letterario.<br />

Da oggi i soci <strong>Coop</strong> potranno usufruire<br />

di particolari vantaggi nella magica oasi<br />

di relax e benessere dell’Hamman<br />

della rosa in viale abruzzi a Milano.<br />

Di gusto completamente orientale, con<br />

due strutture attigue per donne e uomini,<br />

oltre al Cafè letterario in comune,<br />

ha recentemente dedicato spazi e percorsi<br />

alle coppie.<br />

i diversi percorsi comprendono soste<br />

nel tepidarium, calidarium e frigidarium,<br />

depilazione orientale, impacchi per capelli,<br />

viso e corpo, massaggio con sapone<br />

d’aleppo, al latte d’asina o rilassante<br />

con oli essenziali.<br />

Speciali proposte relax in pausa pranzo,<br />

con massaggio più spuntino arabo<br />

e sosta in sala relax con vasca idro-<br />

L’i.r.t.e., istituto di ricerca terapie<br />

energetiche è una scuola di Shiatsu<br />

fondata nel 1979 e riconosciuta dalla<br />

Federazione nazionale Scuole di Shiatsu,<br />

organizza:<br />

Corsi Propedeutici, Corsi amatoriali e<br />

Corsi Formativi triennali di Shiatsu a<br />

Milano, Monza, Crema e trattamenti<br />

effettuati da operatori Professionisti,<br />

diplomati nel Corso Formativo triennale<br />

irte, e iscritti al rioS (registro<br />

italiano operatori Shiatsu) della FiS<br />

(Federazione italiana Shiatsu).<br />

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pausa pranzo, pomeridiani e serali, per<br />

degustare i prodotti tipici arabi. aperitivo<br />

relax con massaggio defatigante o<br />

con i bellissimi tatuaggi henna temporanei<br />

della tradizione orientale. e ancora<br />

serate a tema come la lettura dei<br />

tarocchi, della mano o l’interpretazione<br />

della grafia. L’Hamman è un’idea<br />

originale per feste, incontri aziendali e<br />

addii al nubilato o celibato, ed è un piacere<br />

anche da regalare, tutti i percorsi<br />

sono disponibili anche in buoni da regalare<br />

oppure carnet di più ingressi in<br />

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Viale Abruzzi 15, 20131 Milano, 02.29411653<br />

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del 10% sui Corsi amatoriali brevi (3<br />

mesi, 60 ore) e sul 1° anno del Corso Formativo<br />

triennale (un anno, 250 ore).<br />

trattaMenti Gli studi Shiatsu<br />

presenti a Milano, Monza e Crema applicheranno<br />

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10% sul pacchetto da dieci trattamenti.<br />

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o portabilità? PROMOZIONE MUTUI<br />

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Due idee a confronto per ristrutturare il proprio mutuo<br />

Smetti sul dituo piangere sulMUTUO. tuo MU<br />

sul tuo MUTUO.<br />

Il nuovo governo e l’ABI hanno riportato alla luce il problema<br />

dei mutui dopo l’introduzione del concetto di<br />

portabilità promossa dal vecchio governo. La crisi dei<br />

‘subprime’ sembrava aver riportato gli istituti di credito<br />

a non favorire una seria attività di rinegoziazione. Oggi<br />

anche il consumatore meno aggiornato sa che può chiedere<br />

alla sua banca una revisione delle condizioni contrattuali<br />

del suo mutuo. Il punto è: quale fra le alternative praticabili<br />

(portabilità o rinegoziazione) risulta andare incontro<br />

meglio alle esigenze del cliente? Quali vantaggi comporta<br />

l’adozione di una soluzione anziché l’altra? Rispondere a<br />

queste domande non è semplice perché per qualcuno<br />

‘convenienza’ significa una rata ribassata, per altri il pagamento<br />

di minori interessi passivi, per altri ancora la riduzione<br />

dello spread applicato. Cerchiamo qui di dare qualche<br />

indicazione ai nostri soci per potersi orientare nel mercato<br />

dei mutui.<br />

rinegoziazione “alla tremonti”<br />

A prima vista appare la soluzione migliore, dal momento<br />

che comporta una maggiore riduzione della rata rispetto<br />

alle altre soluzioni. Le controindicazioni però possono diventare<br />

così pesanti da sconsigliarne l’uso. Il meccanismo<br />

è semplice: si sottrae alla rata una parte di quota capitale.<br />

Questo capitale non restituito viene riaddebitato al cliente<br />

su un conto detto “di finanziamento”. Risultato: le rate sono<br />

più leggere, ma solo perché si dilaziona il rimborso di<br />

parte del capitale, che verrà puntualmente richiesto al<br />

cliente al termine della durata contrattuale del mutuo, al-<br />

fisso in realtà mantiene l’ancoraggio all’Euribor come un<br />

qualunque tasso variabile. L’unica differenza è che le variazioni<br />

dell’Euribor non incidono sulla rata, ma sulla durata.<br />

Se l’Euribor salisse, le durate si allungherebbero ancora<br />

di più. E se i tassi scendessero? È improbabile un accorciamento<br />

perché con la rinegoziazione il cliente comincia subito<br />

ad accumulare un debito residuo sul conto di finanziamento<br />

che solo un repentino calo dei tassi farebbe poi<br />

sparire del tutto.<br />

rinegoziazione “classica”<br />

Già da un anno i clienti possono chiedere alla propria banca<br />

la rinegoziazione di quegli elementi che incidono sulla rata:<br />

spread e durata. Chiedendo che la banca pratichi uno<br />

spread più in linea con il mercato (oggi siamo su una media<br />

dello 0,90%, contro l’1,5% di qualche anno fa), automaticamente<br />

si pagheranno meno interessi riducendo<br />

l’importo della rata. Anche rinegoziando la durata, per<br />

esempio estendendola, l’importo della rata diminuirebbe.<br />

La rinegoziazione classica porta a pagare meno interessi,<br />

cosa che non succede con la tremonti, dove gli interessi<br />

aumentano anche a dismisura pur diminuendo l’importo<br />

della rata mensile.<br />

Portabilità<br />

E’ l’alternativa che si può adottare rivolgendosi ad altra<br />

banca che offra condizioni contrattuali più vantaggiose.<br />

Cambialo Cambialo alla COOP alla<br />

L’operazione è resa possibile dal decreto Bersani che annulla<br />

tutti i costi di ‘transazione’ nel trasferimento del mulungandolo.<br />

Esempio: un mutuo ventennale di 150.000€ tuo da un istituto all’altro (costi notarili, penali d’estinzio-<br />

rinegoziato<br />

Cambialo<br />

comporterà un decremento della rata da ne, spese di perizia ed istruttoria). Con questa formula, il<br />

1.037€ a 911€, ma anche un allungamento della durata ef- cliente può ‘aggiornare’ le condizioni contrattuali del suo<br />

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si. Il mutuo rinegoziato, infatti, è solo apparentemente un sempre inferiori a quelli del mutuo originario. l<br />

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58<br />

settembre 2008<br />

cooplombardia<br />

GAMeC<br />

Non chiamatela<br />

solo Galleria<br />

Con l’entrata in funzione nel 1991 della Galleria d’Arte<br />

Moderna e Contemporanea si realizza a Bergamo<br />

un progetto culturale che integra istituti di ricerca,<br />

di formazione e sedi espositive nel campo dell’arte<br />

antica, moderna e contemporanea.<br />

Il progetto della Galleria, situata nel complesso architettonico<br />

di fronte all’edificio neoclassico che ospita la Pinacoteca, è<br />

dello Studio Gregotti Associati International e si è concretato<br />

nel restauro degli ex Monasteri delle Dimesse e delle Servite,<br />

costituiti da una cortina di edifici che a partire dal XV secolo<br />

hanno dato origine al complesso conventuale.<br />

Attualmente le sale espositive sono 10, dislocate su tre piani.<br />

Tutte le aree sono dotate di specifici sistemi tecnologici<br />

che le rendono idonee ad ogni tipo di attività espositiva.<br />

Tra il 1994 e l’anno 2000 la Galleria è stata diretta da Vittorio<br />

Fagone, uno dei nomi più celebrati nell’universo degli storici<br />

d’arte contemporanea, che ha promosso un intenso programma<br />

di attività attraverso esposizioni dedicate alle arti<br />

visuali del XX secolo - tra le quali Joe e Gianni Colombo, Carlo<br />

Carrà, rassegne video sperimentali, ed altre dedicate all’approfondimento<br />

della cultura degli anni Trenta e del Premio<br />

Bergamo - ed un’opera di arricchimento delle collezioni con<br />

depositi, donazioni e prestiti entro un quadro continuamente<br />

potenziato di collegamenti nazionali ed internazionali.<br />

Dal 1999, con l’acquisizione della “Raccolta Gianfranco e Luigia<br />

Spajani”, le collezioni permanenti hanno uno spazio<br />

espositivo proprio dedicato a importanti opere di artisti italiani<br />

e stranieri del XX secolo - tra loro Boccioni, Balla, Morandi,<br />

Campigli, Casorati, Savinio, De Chirico, Kandinsky, Sutherland,<br />

Manzù.<br />

Dal 2000 la Galleria ha articolato il proprio assetto istituzionale<br />

con la costituzione dell’Associazione ad essa intitolata,<br />

alla quale è stato affidato il compito di sviluppare un rinnovato<br />

programma di attività e di valorizzazione del patrimonio<br />

d’arte dell’Accademia Carrara relativo al XX secolo.<br />

A sostegno delle diverse iniziative è operante un servizio di<br />

attività didattica destinato alle scuole di ogni ordine e grado<br />

ed al pubblico adulto.<br />

A cura dell’ufficio Comunicazione<br />

Le MOSTRe<br />

Il 30 settembre 2008 la GAMeC –<br />

Galleria d’arte Moderna e Contemporanea<br />

di Bergamo inaugura<br />

quattro mostre: l’antologica<br />

Giacomo Manzù 1938-1965. Gli anni<br />

della ricerca dedicata a questo<br />

importante scultore nel centenario<br />

della sua nascita; la personale Pio<br />

Manzù. Quando il mondo era<br />

moderno che consente di tracciare<br />

per la prima volta un percorso<br />

completo dell’opera di questo<br />

designer di profilo internazionale<br />

prematuramente scomparso;<br />

Special Guest: Sterling Ruby. Grid<br />

Ripper, prima personale in un<br />

museo europeo di questo giovane<br />

ma già affermato artista tedesco; il<br />

progetto The hunter and the<br />

hunted del giovane Ian Tweedy per<br />

eldorado, la serie di mostre<br />

dedicate agli artisti più interessanti<br />

all’interno del panorama della<br />

giovane arte internazionale.<br />

Giacomo Manzù.<br />

1938-1965. Gli anni della ricerca<br />

Pio Manzù.<br />

Quando il mondo era moderno<br />

Special Guest:<br />

Sterling Ruby.<br />

Grid Ripper.<br />

Eldorado.<br />

Ian Tweedy.<br />

The hunter and the hunted<br />

Orari:<br />

martedì- domenica: 10.00 – 19.00<br />

giovedì: 10.00 – 22.00<br />

lunedì chiuso<br />

Ingresso:<br />

Intero: 5,00 euro<br />

SOCI COOP: 3,50 euro<br />

(il biglietto dà diritto all’ingresso<br />

a tutte le mostre)<br />

Info:<br />

GAMeC via S. Tomaso, 53<br />

24121 Bergamo<br />

tel. +39 035 270272<br />

www.gamec.it


Giacomo Manzù, Bambino con l’anatra, 1947, bronzo, cm 45x87x58,<br />

Civico Museo revoltella - Galleria d’arte moderna, Trieste, Photo: Jacopo Ferrari<br />

La GAMeC, in collaborazione con la Galleria<br />

Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea<br />

di Roma, ricorda uno tra i maggiori<br />

scultori italiani del XX secolo,<br />

attraverso una cinquantina di opere di collezioni<br />

pubbliche e private, esplorando il<br />

periodo centrale della sua attività - dal<br />

1938 al 1965 - che si distingue per il profondo<br />

rinnovamento iconografico e per l’eccellenza<br />

della qualità plastica. La mostra, a<br />

cura di M. Cristina Rodeschini e Marcella<br />

Cattaneo, si avvale di un comitato scientifico<br />

composto da Maria Vittoria Marini Clarelli,<br />

Soprintendente della Galleria Nazionale<br />

d’Arte Moderna e Contemporanea di<br />

Roma, Livia Velani, Marcella Cossu, direttore<br />

della Raccolta Manzù di Ardea.<br />

Il percorso, che prende avvio dalla nota<br />

serie delle Crocifissioni realizzate da Manzù<br />

tra il 1939 e il 1942, tocca le tematiche<br />

La GAMeC organizza dal 1° ottobre 2008<br />

all’8 febbraio 2009 la mostra Pio Manzù.<br />

Quando il mondo era moderno, a cura di<br />

Giacinto Di Pietrantonio, Beppe Finessi e<br />

Enrico Fagone che ripercorre l’itinerario<br />

creativo di Pio Manzù, designer di profilo<br />

internazionale, contemporaneamente alla<br />

personale dedicata al padre Giacomo.<br />

L’archivio di Pio Manzù, attualmente depositato<br />

alla GAMeC, consente di tracciare<br />

per la prima volta un percorso completo<br />

della sua opera - che, nella pur breve<br />

esperienza a causa della prematura scomparsa,<br />

ha spaziato dal design, alla fotografia,<br />

alla grafica editoriale - articolato<br />

nelle quattro sale del secondo piano della<br />

galleria, toccando differenti tematiche e<br />

mettendo il suo lavoro in relazione con quello<br />

di altri designer ed artisti internazionali.<br />

Gli anni degli esordi e della sua formazione<br />

alla scuola di Ulm sono oggetto della<br />

prima sala in cui si accostano suoi progetti,<br />

appunti, schizzi, teorie al lavoro dei<br />

docenti e direttori come Max Bill, Tomas<br />

Maldonado, ma anche con quello di colleghi,<br />

artisti e designers italiani.<br />

GIACOMO MANZÙ 1938 – 1965. GLI ANNI DeLLA RICeRCA<br />

La mostra Giacomo Manzù. 1938-1965 gli anni della ricerca è realizzata anche con il sostegno del main sponsor<br />

Fondazione Banca Popolare di Bergamo onlus.<br />

Pio Manzù, Cronotime, 1966, per Ritz Italora<br />

(prodotto in seguito da Alessi), photo: Atelier Röland Fürst,<br />

Wiesbaden, Archivio Pio Manzù<br />

più care all’artista: dalla ritrattistica femminile,<br />

alla resa psicologica di personalità<br />

della cultura alle quali fu legato come Carlo<br />

Carrà, Cesare Brandi, Oskar Kokoschka,<br />

alla suadente interpretazione del nudo<br />

femminile.<br />

L’innovativa scelta iconografica dei Cardinali,<br />

l’incontro con Papa Giovanni XXIII ed il<br />

compimento della Porta della Morte per la<br />

Basilica di San Pietro, vengono individuati<br />

come momenti cruciali della vita artistica di<br />

Manzù. In particolare la porta vaticana, nell’impegnare<br />

l’artista dal 1947 al 1964, diviene<br />

l’epicentro di una poetica che nel dialogare<br />

con la tradizione ne rifiuta gli aspetti<br />

accademici per dare accesso a una visione<br />

della realtà in cui valori umani e storia delle<br />

emozioni si saldano in piena alleanza.<br />

La scelta di concentrarsi sul periodo 1938<br />

- 1965 si propone, dunque, di sottolineare<br />

PIO MANZÙ QUANDO IL MONDO eRA MODeRNO<br />

La seconda e terza sala indagano la fase<br />

del lavoro di Pio Manzù dedicata al Car<br />

design, che gli valse riconoscimenti e premi<br />

internazionali: disegni, progetti, foto,<br />

modellini relativi alla 127 Fiat e ai Trattori,<br />

e i progetti mai prodotti per Autonova,<br />

Taxi, Autobus. Molti di questi sono stati<br />

realizzati con grande successo sia sul piano<br />

della pura ricerca sia del mercato. A<br />

partire dal 1967 è, infatti, consulente alla<br />

Fiat che da subito gli da la fiducia necessaria<br />

per progettare liberamente e sperimentare.<br />

Per la casa automobilistica torinese,<br />

realizza il City Taxi e l’Autobianchi<br />

Coupé, entrambe esposte al Salone dell’automobile<br />

di Torino.<br />

Agli oggetti è dedicata la sala di chiusura:<br />

originali d’epoca - molti di essi ancora oggi<br />

campeggiano nelle nostre case e sono<br />

considerati ormai dei classici, basti pen-<br />

il contributo dello scultore lombardo che<br />

per l’intensità della ricerca di quegli anni è<br />

considerato come una delle personalità di<br />

spicco della cultura artistica del novecento.<br />

La connessione della mostra con la riflessione<br />

che nel 2008 viene avviata dalla città<br />

di Bergamo sulla figura di Giovanni<br />

XXIII a cinquant’anni dall’elezione pontificale,<br />

varrà a sottolineare quanto abbia<br />

inciso sul lavoro di Manzù la profonda intesa<br />

umana con il papa bergamasco.<br />

Per dare risalto alla vita artistica dello<br />

scultore in terra di Bergamo, una sezione<br />

della mostra viene ospitata nello storico<br />

Palazzo Marinoni Barca di Clusone (BG),<br />

sede del MuseoArteTempo. La località, nell’ospitare<br />

lo scultore negli anni di guerra,<br />

garantì a lui e alla sua famiglia un approdo<br />

sicuro ed un clima culturale aperto e solidale,<br />

del quale le opere esposte danno conto.<br />

sare al primo orologio a transistor italiano,<br />

Cronotime, prodotto dalla Ritz Italora<br />

ed esposto al MOMA di New York -, prototipi<br />

e progetti.<br />

Nel rigore progettuale di Pio Manzù risiede<br />

il superamento della problematica formale<br />

e l’apertura verso quella ergonomica: il<br />

rapporto uomo-macchina e tutte le componenti<br />

psico-fisiche ad esso correlate.<br />

Le sue vetture non risolvono solo i requisiti<br />

di funzionalità dei propri componenti<br />

ma allargano la riflessione alle questioni<br />

del traffico, della circolazione, delle quali,<br />

secondo Pio Manzù, il designer non può<br />

non tenere conto.<br />

In poco tempo e con poche risorse, realizzò<br />

molti progetti e si fece conoscere a livello<br />

internazionale. Lo si considerava già una<br />

promessa del design mondiale a trent’anni<br />

non ancora compiuti quando morì tragicamente<br />

in un incidente d’auto.<br />

Le mostre sono organizzate dalla GAMeC,<br />

che ha quali soci fondatori Comune di Bergamo<br />

e TenarisDalmine, soci benemeriti Banca<br />

Popolare di Bergamo e Bonaldi S.p.A. e sostenitori<br />

Confindustria Bergamo.


cooplombardia<br />

mostre, teatri, cinem a, m usica...<br />

• Bergamo<br />

GAMEC - Galleria d’arte moderna e<br />

contemporanea di Bergamo<br />

via San Tomaso, 53 - 035.270272<br />

www.gamec.it<br />

• Brescia<br />

Musei Civici Santa Giulia<br />

via Musei 81/b 030.2977833/34<br />

www.bresciamusei.com<br />

Pinacoteca “Tosio Martinengo”<br />

Piazza Moretto - 030.3774999<br />

www.bresciamusei.com<br />

Museo delle Armi “Luigi Marzoli”<br />

Museo del Risorgimento<br />

via Castello 9 - 030.293292<br />

www.bresciamusei.com<br />

• Cremona<br />

Museo Civico Ala Ponzone<br />

Via Ugolino Dati 4 - 0372.31222<br />

www.cremonamostre.it<br />

• Genova<br />

Acquario di Genova - Bigo - Galata<br />

Museo del Mare -<br />

La città dei bambini e dei ragazzi<br />

010.2345678<br />

www.acquariodigenova.it<br />

Musei Civici del Comune di Genova<br />

largo Pertini 4 - 010.2758098<br />

www.museigenova.it<br />

• Milano<br />

Fondazione Mazzotta<br />

Dal 25 settembre al 26 ottobre ‘08<br />

Antologica del pittore Piero Boni<br />

foro Buonaparte 50 - 02.878197<br />

www.mazzotta.it<br />

Forma – Centro internazionale<br />

di fotografia<br />

Fino al 7 settembre ’08. Josef<br />

Koudelka. Invasione, Praga ‘68<br />

Dal 23 settembre al 23 novembre ’08.<br />

Bettina Rheims. Puoi trovare la<br />

felicità<br />

Rovereto<br />

Mart<br />

“Impressionisti e post-impressionisti”<br />

Capolavori dell’Israel Museum di<br />

Gerusalemme. Fino al 6 gennaio ’09.<br />

Per la prima volta, la preziosa collezione<br />

di opere dei maestri impressionisti<br />

e post-impressionisti, “esce” dalla sua<br />

sede e approda al Mart di Rovereto, dove<br />

il 13 settembre inaugurerà la stagione<br />

autunnale. Collezionisti di tutto il mondo<br />

hanno collaborato ad arricchire, nell’arco<br />

di quarant’anni, la raccolta di quadri<br />

e di sculture - opere di C. Pissarro,<br />

E. Degasse, P.A Renoir, C. Monet,<br />

l’americano C. Hassam. Per i post-<br />

impressionisti opere di P. Cèzanne,<br />

V. van Gogh, P. Gauguin. Sculture di<br />

A. Rodin , E. Degas e A. Maillol<br />

Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto per titolare<br />

tessera www.mart.trento.it<br />

60<br />

settembre 2008<br />

piazza Tito Lucrezio Caro 1<br />

02.58118067 www.formafoto.it<br />

Museo della Scienza e della Tecnologia<br />

Dal 16 settembre ’08 al 15 settembre<br />

‘09. Patrick Mimran “Billboard<br />

Project: talking about science and<br />

technology”<br />

via S. Vittore 21 – 02.485551<br />

www.museoscienza.org<br />

Biblioteca Pinacoteca Accademia<br />

Ambrosiana<br />

piazza Pio XI, 2 - 20123 Milano<br />

Tel. 02 80692.1 www.ambrosiana.it<br />

PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea<br />

Fino al 14 settembre ’08<br />

Robert Indiana a Milano<br />

via Palestro 14 Milano 02.76009085<br />

www.comune.milano.it/pac<br />

Spazio Oberdan<br />

Fino al 14 settembre ’08. Beatles ‘68<br />

via Vittorio Veneto 2 – 02.77406300<br />

www.provincia.milano.it/cultura<br />

• Pavia<br />

Musei Civici del Castello Visconteo<br />

viale XI Febbraio 35<br />

0382.33853/304816<br />

www.museicivici.pavia.it<br />

• Torino - Venaria<br />

La Venaria Reale<br />

piazza della Repubblica<br />

L’ ingresso ridotto è valido per i Giardini<br />

e la Reggia di Venaria<br />

www.lavenaria.it<br />

• Trento - Rovereto<br />

Mart - Museo di Arte Moderna e<br />

Contemporanea di Trento e Rovereto<br />

Dal 13 settembre ‘08 al 6 gennaio ’09.<br />

DA NON Pe RDe Re<br />

Torino<br />

Complesso della<br />

Venaria Reale<br />

Invito a Corte! “Domeniche da Re”<br />

fino a settembre. Spettacoli teatrali,<br />

intrattenimenti vari per famiglie,<br />

adulti e bambini nei Giardini. “Venaria<br />

Real Festival”<br />

Concerti e spettacoli settimanali<br />

nei Giardini (sezioni per Orchestra, Nuova<br />

Musica e Omaggio a Diana).<br />

In collaborazione con: Teatro Regio di<br />

Torino, Associazione Lingotto Musica,<br />

MiTo, Musica 90, Azienda Speciale<br />

Multiservizi di Venaria e Fondazione<br />

Teatro Piemonte Europa, Città di Venaria<br />

Reale, Comune di Druento, Ente Parco La<br />

Mandria. “Estate a corte .Tutti i colori del<br />

gioco”, per ragazzi dai 6 ai 14 anni.<br />

www.lavenaria.it<br />

Impressionisti e post-impressionisti<br />

corso Bettini, 43 Rovereto TN<br />

800.397760 www.mart.trento.it<br />

• Milano<br />

Blue Note<br />

Dal 9 settembre ’08. Toots Thielemans<br />

via Pietro Borsieri 37 Milano<br />

02.69016888<br />

www.bluenotemilano.com<br />

Acquisto biglietti ridotti solo presso<br />

Box Office Blue Note, Milano.<br />

Orchestra e Coro Sinfonico<br />

di Milano Giuseppe Verdi<br />

7 settembre’08. Concerto<br />

Straordinario in collaborazione con il<br />

Teatro alla Scala.<br />

18-19-21 settembre’08. Prima Stagione<br />

Sinfonica. pianoforte Leif Ove Andsnes<br />

25-26-28 settembre ’08. Stagione<br />

Sinfonica direttore Juraj Valcuha<br />

Largo Gustav Mahler<br />

02.83389.201/202/203<br />

www.laverdi.org<br />

Teatro Dal Verme<br />

Orchestra I Pomeriggi Musicali<br />

via S. Giovanni sul Muro 2<br />

02.87905 www.dalverme.org<br />

Le riduzioni sono valide per il turno<br />

del giovedì sera e alcune rassegne.<br />

• Cremona<br />

Cinema multisala Megacine<br />

Centro Commerciale Ipercoop<br />

Cremona Po - 0372.460437<br />

www.megacine.it<br />

Socicoop: biglietto ridotto<br />

• Sesto San Giovanni<br />

Cinema multisala Skyline<br />

Milano<br />

L’Ambrosiana<br />

Biblioteca e Pinacoteca<br />

Prestigiosa istituzione culturale<br />

inaugurata da Federico Borromeo l’8<br />

dicembre 1609, apre i suoi spazi storici,<br />

museali e monumentali a moderne<br />

esigenze di incontro, comunicazione<br />

e pubbliche relazioni. Così come le<br />

antiche sale della Biblioteca e della<br />

Pinacoteca, due tesori della cultura<br />

e dell’arte nel cuore di Milano.<br />

L’Ambrosiana offre la possibilità<br />

di organizzare all’interno dei suoi<br />

ambienti:eventi e incontri, convegni<br />

e presentazioni, e visite guidate.<br />

Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto per titolare<br />

tessera e accompagnatore<br />

www.ambrosiana.it<br />

Michelangelo Caravaggio, Natura morta con frutta


A C U R A DI A N D R E A P E R T E G AT O<br />

Centro Commerciale Centrosarca<br />

Sesto S. Giovanni (Mi) 02.24860547<br />

www.skylinemultiplex.it<br />

• Bergamo<br />

Teatro Creberg<br />

via Pizzo della Presolana – 035.343251<br />

www.teatrocreberg.com.<br />

Le riduzioni non sono valide per i concerti.<br />

• Crema<br />

Teatro San Domenico<br />

via G. Matteotti 39 - 0373.85418<br />

www.teatrosandomenico.it<br />

• Cremona<br />

Teatro A. Ponchielli<br />

Corso Vittorio emanuele II, 52<br />

biglietteria 0372.022.001/2<br />

www.teatroponchielli.it<br />

• Lodi<br />

Teatro alle Vigne<br />

via Cavour Camillo Benso 66<br />

0371.425862 www.teatroallevigne.net<br />

• Milano<br />

Allianz Teatro<br />

Forum Assago – 02.488577510<br />

www.allianzteatro.it<br />

Nuovo Teatro Oscar<br />

via Lattanzio, 58<br />

02.55196754 www.teatrooscar.it<br />

PIM Spazio Scenico<br />

Pim via Tertulliano 68 - 02.55196240<br />

www.pimspazioscenico.it<br />

Teatridithalia<br />

Teatro Leonardo<br />

26-28 settembre ’08.<br />

Alla ricerca del tempo perduto<br />

via Ampère 1 – 02.26681166<br />

Teatro Elfo<br />

via Ciro Menotti 11<br />

02.716791 www.elfo.org<br />

Teatro degli Arcimboldi<br />

via dell’Innovazione 1<br />

02.64.11.42.212/214<br />

www.teatroarcimboldi.it<br />

Sconto sul biglietto d’ingresso per<br />

Forma<br />

Bettina Rheims,<br />

dal 23 Settembre<br />

al 23 novembre 2008<br />

“Puoi trovare la felicità”,<br />

curata da P. Dagen con<br />

la Galerie J.de Noirmont<br />

di Parigi, offre 94<br />

immagini per esprimere al meglio l’opera<br />

di Bettina Rheims. La pubblicità, La<br />

tavola, Il cinema, Il romanzo, L’erotismo,<br />

La chambre close, Il sogno e Made in<br />

Japan: 8 i temi che si intrecciano con<br />

dinamismo nello stile dell’autrice. Nella<br />

Sala Bianca sarà esposta Olga, serie di 9<br />

maxi-fotografie, presentate in prima<br />

mondiale a FORMA.<br />

61<br />

settembre 2008<br />

Il calendario e gli orari delle manifestazioni possono subire variazioni.<br />

L’ingresso è ridotto presentando la tessera sociocoop. Il piano tariffario<br />

convenzionato per i soci <strong>Coop</strong> può essere soggetto ad esclusione su alcuni<br />

spettacoli fuori sede o extra calendario.<br />

titolare tessera e un accompagnatore.<br />

Le riduzioni non sono valide per i<br />

concerti.<br />

Teatro Arsenale<br />

via C. Correnti 11 02.8321999<br />

www.teatroarsenale.org<br />

Teatro Ciak<br />

c/o Fabbrica del Vapore<br />

via Procaccini, 4 Mi – 02.76110093<br />

www.teatrociak.it Le riduzioni<br />

non sono valide per i concerti<br />

Teatro Cinque<br />

Rassegna di teatro, musica e poesia<br />

via Ascanio Sforza 37 - 02.58114535<br />

www.teatrocinque.it<br />

Teatro della <strong>Coop</strong>erativa<br />

via Hermada 8 - 02.6420761<br />

www.teatrodellacooperativa.it<br />

Teatro CRT – CRT Teatro dell’Arte<br />

viale Alemagna 6 – 20121 Milano<br />

Teatro CRT – CRT Salone<br />

Viale Alemagna 6 - 20121 Milano<br />

Teatro CRT -CRT Salone<br />

via U. Dini 7 - 20142 Milano<br />

02.89011644<br />

www.teatrocrt.it<br />

Teatro Filodrammatici<br />

via Filodrammatici 1 02.8693659<br />

www.tieffeteatro.it<br />

Teatro Libero<br />

Dal 23 settembre al 23 ottobre ’08.<br />

Novecento<br />

via Savona, 10 - 02.8323126<br />

www.teatripossibili.it<br />

Teatro Litta<br />

corso Magenta 24 - 02.86454545<br />

www.teatrolitta.It<br />

Teatro della Memoria<br />

Teatro di Prosa: “Signori, la Mafia!”.<br />

Dal 19 settembre ’08<br />

Teatro Ragazzi: “Il Principe Ranocchio”.<br />

27 settembre’08<br />

via Cucchiari, 4 02. 313663<br />

www.teatrodellamemoria.it<br />

Teatro Nuovo<br />

piazza San Babila 02.794026<br />

www.teatronuovo.it<br />

Teatro Olmetto<br />

via Olmetto 8/a - 02.875185<br />

www.teatrolmetto.com<br />

Una galleria di donne: M. Bellucci, J. Jean<br />

Leigh, S. Stone e molte altre. La Rheims,<br />

si dimostra un’artista eclettica<br />

e completa: scenografa, pittrice, regista,<br />

sceneggiatrice e,anche,fotografa.<br />

Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto per titolare<br />

tessera<br />

Europark<br />

Soci <strong>Coop</strong>: sconto del 25% sull’acquisto<br />

del Bracciale Giornaliero. Sconto valido<br />

tutti i giorni della settimana fino al<br />

31/12/08. Offerta valida anche per 3<br />

accompagnatori.<br />

Per informazioni: 02.70201039<br />

www.lunaeuropark.it<br />

Teatro Out Off<br />

13-14 settembre’08. Tramedautore<br />

20 settembre ’08 Festival europeo<br />

della nuova drammaturgia, 7a edizione<br />

via Mac Mahon 16 - 02.34532140<br />

www.teatrooutoff.it<br />

Teatro Franco Parenti<br />

via Pier Lombardo 14 - 02.599951<br />

www.teatrofrancoparenti.com<br />

Teatro San Babila<br />

Corso Venezia 2 02.795469<br />

www.teatrosanbabila.it<br />

Teatro Smeraldo<br />

piazza XXV Aprile 10 – 02.29006767<br />

www.teatrosmeraldo.it Le riduzioni<br />

non sono valide per i concerti<br />

Teatro Verdi – Teatro Del Buratto<br />

Verdi, via Pastrengo 16 – 02.6880038<br />

Buratto, via Soffredini 75 – 02.7002476<br />

per gli insegnanti – 02.27001138<br />

www.teatrodelburatto.it<br />

SpazioTeatro 89<br />

Via F.lli Zoia, 89 - 02 40.914.901<br />

www.spazioteatro89.org<br />

Teatro Derby<br />

Dal 30 settembre ’08. Rassegna<br />

“Derby in English”. Via Pietro<br />

Mascagni, 8, 02.76016352<br />

www.teatroderby.it<br />

Argomm Teatro<br />

Via Graziano Imperatore, 40<br />

tel. 02.6437001<br />

www.argommteatro.it<br />

Zelig Cabaret<br />

viale Monza 140 - 02.2551774<br />

www.areazelig.it<br />

• Pavia<br />

Teatro Fraschini<br />

Corso Strada Nuova, 136 – biglietteria:<br />

0382.371214 www.teatrofraschini.it<br />

• Sesto San Giovanni<br />

Spazio Mil<br />

Sesto S.Giovanni - 02.36592544<br />

www.tieffeteatro.it<br />

• Varese<br />

Teatro di Varese<br />

Piazza Repubblica 0332.247897<br />

www.teatrodivarese.it<br />

• Gallarate<br />

Fondazione Culturale Gallarate<br />

Teatro Condominio Vittorio Gassman<br />

via Sironi, Gallarate. tel. 0331.775311<br />

Teatro del Popolo di Gallarate<br />

Via Palestro, 5 – Gallarate<br />

www.fondazioneculturalegallarate.it<br />

Quando trovi questo simbolo lo spettacolo è<br />

convenzionato con il servizio di prenotazione<br />

Il servizio è attivo negli Ipercop di Bonola,<br />

Baggio, Metropoli, Piazza Lodi di Milano,<br />

Centrosarca di Sesto, gli Ipercoop di Vignate,<br />

Crema, Cantù, Vigevano e nei superstore di via<br />

Arona e via Palmanova a Milano, di Settimo,<br />

Cassano, Pavia, Brescia via Mantova e Cremona<br />

via del Sale. in collaborazione con la società<br />

Vivaticket by Charta.


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Tassi in vigore dal 1° Settembre 2008.<br />

Ritenuta Fiscale vigente 20%<br />

Per informazioni dettagliate sui tassi e le condizioni economiche<br />

praticate, si rinvia al Foglio Informativo Analitico.<br />

www.diventasociocoop.it<br />

Tassi Lordi<br />

2,15%<br />

2,40%<br />

3,50%<br />

Tassi Netti<br />

1,72%<br />

1,92%<br />

2,80%<br />

Comunicazione riservata ai Soci.

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