Il Notiziario delle Case Salesiane di Verona - salesiani nord/est
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ONBOSCO<br />
<strong>salesiani</strong><br />
al DONBOSCO<br />
Istituto Salesiano “Don Bosco” - Stradone Antonio Provolo, 16 - 37123 <strong>Verona</strong> · Tel. 045.8070711<br />
AI DOCENTI, AL PERSONALE AMMINISTRATIVO<br />
ED AUSILIARIO, AGLI STUDENTI E RELATIVE FAMIGLIE<br />
All’apertura <strong>di</strong> qu<strong>est</strong>o anno scolastico desidero salutare, in<br />
primo luogo, tutti gli alunni dell’istituto, ritornati in aula dopo la<br />
pausa <strong>est</strong>iva o che vi hanno fatto il loro primo ingresso.<br />
Ciascuno porterà in aula i propri talenti, perché vengano riconosciuti<br />
e valorizzati e le proprie debolezze, perché vengano comprese e superate;<br />
il proprio entusiasmo, perché sia con<strong>di</strong>viso e i propri timori<br />
perché siano fugati.<br />
Incontreranno i loro insegnanti che sapranno accoglierli, uno per<br />
uno, e accompagnarli nel loro percorso fino all’ultimo giorno <strong>di</strong> lezione.<br />
Certamente l’efficacia del processo educativo <strong>di</strong>penderà in gran parte<br />
dalla qualità della relazione che si instaura fra il docente e l’allievo,<br />
fra la famiglia e la scuola, fra docenti e personale amministrativo ed<br />
ausiliario, in un sano spirito <strong>di</strong> famiglia, così come voleva don Bosco.<br />
Spetterà certamente al docente in<strong>di</strong>rizzare ad un positivo rapporto,<br />
ma è anche in<strong>di</strong>spensabile la collaborazione dello studente e della<br />
famiglia.<br />
Al primo si richiede serietà ed impegno nell’azione educativa e <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong>dattica; allo studente la <strong>di</strong>sponibilità alla fatica che,<br />
inevitabilmente, comporta il crescere e l’apprendere; ai genitori si<br />
richiedono interesse ed attenzione al percorso scolastico dei loro ragazzi<br />
e una fiduciosa collaborazione con la Scuola.<br />
In qu<strong>est</strong>o senso è necessario che il patto educativo fra la famiglia e<br />
la Scuola sia realizzato nel pieno rispetto dei ruoli e della corresponsabilità<br />
<strong>di</strong> fronte al compito <strong>di</strong> istruire ed educare.<br />
<strong>Il</strong> mio pensiero e il mio incoraggiamento va a tutti coloro che quoti<strong>di</strong>anamente<br />
si troveranno<br />
ad affrontare<br />
le tante emergenze<br />
del momento e cercherannosoluzioni<br />
adatte per poter<br />
giungere felicemente<br />
alla conclusione<br />
dell’anno scolastico,<br />
senza traumi o rimpianti.<br />
Come <strong>salesiani</strong> ci<br />
stiamo preparando<br />
a celebrare il bicentenario<br />
della nascita<br />
<strong>di</strong> Don Bosco (1815-<br />
2015).<br />
“…qu<strong>est</strong>’anno siamo<br />
invitati a contemplarlo<br />
come educatore e<br />
quin<strong>di</strong> ad approfon<strong>di</strong>re,<br />
aggiornare ed in-<br />
culturare il suo Sistema Preventivo” (D. P. Chavez V., Rettor Maggiore).<br />
Don Bosco ha improntato la sua esperienza educativa fondandola<br />
sulla “gioia vera, quella che nasce nel cuore <strong>di</strong> chi si lascia guidare<br />
dal Signore”. Una gioia lontana dal peccato, che “nasce dalla pace<br />
del cuore”; una gioia fiduciosa nella Provvidenza <strong>di</strong> Dio.<br />
Ecco alcune caratteristiche dell’azione <strong>di</strong> Don Bosco:<br />
“Li aspettavo i miei ragazzi la<br />
domenica mattina a Valdocco; era per me una f<strong>est</strong>a!”;<br />
“Sono<br />
<strong>di</strong>venuto educatore dei giovani perché ero prete per loro”;<br />
“Uno solo è il mio desiderio:<br />
quello <strong>di</strong> vedervi felici nel tempo e nell’eternità”.<br />
Nell’esperienza <strong>di</strong> Don Bosco la gioia e l’allegria sono <strong>di</strong>venute cammino<br />
<strong>di</strong> santità e clima <strong>di</strong> famiglia con<strong>di</strong>vise con i ragazzi.<br />
Un’allegria che, coniugata con l’impegno (stu<strong>di</strong>o) e la religione (pietà),<br />
costruisce l’ambiente educativo e non <strong>di</strong>stoglie dalla realtà: “Quando<br />
iniziai a Valdocco, avevo un sogno nel cuore: creare un clima <strong>di</strong> famiglia<br />
per tanti giovani che erano lontani da casa per lavoro o che forse<br />
non avevano mai assaporato un g<strong>est</strong>o <strong>di</strong> vero affetto. La gioia aiutava<br />
a creare qu<strong>est</strong>o ambiente. Faceva superare le tante strettezze della<br />
povertà e ridonava serenità a tanti cuori”.<br />
Per Don Bosco la gioia, fondata nel Cristo, “era una cosa tremendamente<br />
seria!” e voleva che i suoi ragazzi lo sapessero. In qu<strong>est</strong>a<br />
prospettiva il cortile, le f<strong>est</strong>e, il teatro, la musica, il canto, la “castagnata”<br />
hanno un’importanza rilevante e fanno dell’educatore un<br />
insegnante e un allievo.<br />
La gioia <strong>di</strong> Don Bosco non era incoscienza o superficialità, sfociava<br />
nell’ottimismo, nella fiducia amorosa e filiale in un Dio provvidente.<br />
“Non mi accontentavo<br />
che i giovani fossero<br />
allegri; volevo che<br />
essi <strong>di</strong>ffondessero<br />
intorno a sé qu<strong>est</strong>o<br />
clima <strong>di</strong> f<strong>est</strong>a, <strong>di</strong> entusiasmo,<br />
<strong>di</strong> amore<br />
alla vita. Li volevo costruttori<br />
<strong>di</strong> speranza e<br />
<strong>di</strong> gioia. Missionari <strong>di</strong><br />
altri giovani me<strong>di</strong>ante<br />
l’apostolato dell’allegria.<br />
Un apostolato<br />
contagiante”.<br />
A tutti auguro <strong>di</strong> cuore<br />
buon lavoro ed<br />
un anno scolastico<br />
proficuo sotto tutti<br />
i punti <strong>di</strong> vista. Con<br />
affetto, in Don Bosco.<br />
D. Germano Colombo<br />
Direttore<br />
<strong>salesiani</strong> a verona 09_Settembre 2012