NORME SUL SERVIZIO P.O.L. AVIO - Direttiva POL avio comlog 404

AERONAUTICA MILITARE
COMANDO LOGISTICO
NORME SUL SERVIZIO P.O.L. AVIO
COMLOG 404
CLA-NL-4130-0001-00B00
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AERONAUTICA MILITARE
COMANDO LOGISTICO
INDICE
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Atto di approvazione…………………………………………………….. pag. XI
Registrazione aggiunte e varianti………………………………………... pag. XIII
Riferimenti………………………………………………………………. pag. XV
Elenco di distribuzione………………………………………………….. pag. XVIII
Premessa e scopo………………………………………………………... pag. 1
Definizioni………………………………………………………………. pag. 2
PARTE PRIMA - ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO P.O.L. AVIO
Capitolo I - COMPITI ED ORDINAMENTO DEL “SERVIZIO”. pag. 7
1. Generalità……………………………………….
.
pag. 7
2. Compiti…………………………………………. pag. 7
3. Struttura ordinativa del Servizio P.O.L. avio di
un Reparto/Aeroporto/Ente…………………….. pag. 8
4. Sistemi P.O.L. avio…………………………..…. pag. 9
Capitolo II - PERSONALE………………………………………… pag. 10
1. Generalità……………………………………...… pag. 10
2. Addestramento del personale………………..…. pag. 10
3. Impiego del personale, livelli di responsabilità e
compiti……………………………………………
pag.
4. Situazione del personale………………………… pag. 23
5. Norma transitoria……………………………….. pag. 23
PARTE SECONDA - CONTROLLI DEI PRODOTTI P.O.L. AVIO
Capitolo I - CONTROLLI DI QUALITA’………………………… pag. 27
1. Generalità………………………………………... pag. 27
2. Tipi di prodotti di impiego avio…………………. pag. 27
3. Organizzazione del Controllo di Qualità………… pag. 28
Capitolo II - COMBUSTIBILI AVIO……………………………… pag. 30
1. Combustibili Avio……………………………….. pag. 30
2. Carburante per motori alternativi – Benzina
avio……………………………………………….
pag.
3. Combustibile per turbogetti………………………. pag. 30
4. Controlli sui combustibili avio………………........ pag. 31
5. Cambio di prodotto……………………………….. pag. 37
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6. La contaminazione dei combustibili avio…………. pag. 39
Capitolo III - LUBRIFICANTI, FLUIDI IDRAULICI, GRASSI,
PROTETTIVI E PRODOTTI SPECIALI
AVIO……………………………………………….
1. Lubrificanti liquidi avio ed Oli lubrificanti
avio…………………………………………….
pag.
pag.
2. Fluido idraulico……………………………….. pag. 48
3. Grassi avio……………………………………. pag. 50
4. Protettivi e Prodotti speciali avio……………... pag. 50
5. Controlli sui lubrificanti, Fluidi idraulici,
Grassi, Protettivi e Prodotti speciali avio……… pag. 51
Capitolo IV - ADDITIVI PER COMBUSTIBILI AVIO………..... pag. 55
1. Generalità…………………………………...… pag. 55
2. Additivo antiossidante ed Additivo deattivatore
di metalli…………………………………..….
pag.
3. Additivo antighiaccio…………………………. pag. 55
4. Additivo anticorrosivo…..……………………. pag. 57
5. Additivo antielettrostatico……..……………… pag. 59
Capitolo V - IL CAMPIONAMENTO DEI PRODOTTI P.O.L.
AVIO…………………………………………….. pag. 61
1. Generalità………………………………………..
.
pag. 61
2. Responsabilità del personale…………………….
3. Definizioni dei vari termini usati per il
pag. 62
campionamento………………………………….. pag. 62
4. Campionamento dei combustibili avio…………..
5. Campionamento di lubrificanti, fluidi idraulici,
pag. 67
grassi, protettivi e prodotti speciali pag. 74
avio…………
6. Consegna del campione al Laboratorio…...…….. pag. 78
7. Risultati del controllo……………..………..…… pag. 78
8. Distribuzione del prodotto………………………. pag. 78
9. Registrazione dei dati…………………………… pag. 78
PARTE TERZA - DEPOSITI P.O.L. AVIO: DEPOSITI COSTIERI, DEPOSITI
P.O.L. FUORI BASE, DEPOSITI DI BASE
Capitolo I - DEPOSITI P.O.L. AVIO …………………..……..... pag. 81
1. Generalità………………………………………...
2. Caratteristiche generali di un Deposito P.O.L.
pag. 81
avio…………………………………………….. pag. 81
Capitolo II - ESERCIZIO
………………………………………….
pag. 94
1. Generalità…………………..……………………. pag. 94
2. Depositi Costieri…………………..…………….. pag. 94
46
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3. Depositi di Base, Aeroportuali, Fuori Base……... pag. 102
Capitolo III - CONTROLLI E MANUTENZIONE PERIODICA… pag. 108
1. Generalità………………………………………... pag. 108
2. Infrastrutture ed attrezzature……………………..
3. Operazioni relative alle Infrastrutture ed alle
pag. 108
attrezzature………………………………………. pag. 109
4. Guida alle operazioni di manutenzione…………. pag. 122
5. Situazione periodica dello stato di efficienza dei
Depositi P.O.L. avio……………………………...
Capitolo IV - NORME DI SICUREZZA………………………. pag. 124
1. Generalità………………………………………... pag. 124
2. Classificazione dei Prodotti P.O.L. avio………... pag. 124
3. Classificazione dei Depositi……………………. pag. 125
4. Aree pericolose………………………………….. pag. 126
5. Norme di sicurezza da adottare nei Depositi
P.O.L. avio……………………………………….
6. Norme di sicurezza da adottare per lo scarico di
Navi cisterna…………………………………….
PARTE QUARTA - MEZZI ED ATTREZZATURE PER IL TRASPORTO
ED IL RIFORNIMENTO DI COMBUSTIBILI AVIO
Capitolo I - MEZZI ED ATTREZZATURE PER IL
TRASPORTO ED IL RIFORNIMENTO DI
COMBUSTIBILI
AVIO………...……………………………………….
pag.
pag.
pag.
pag.
123
127
129
135
1. Generalità…………………..……………………. pag. 135
2. Mezzi di trasporto – tipologie………………...…. pag. 135
3. Mezzi ed attrezzature di rifornimento –
tipologie……………………….…………………. pag. 136
Capitolo II - ESERCIZIO……………………………………... pag. 138
1. Generalità………………………………………... pag. 138
2. Operazioni di carico di un “autotrasportatore” o
di un “autorifornitore”………………..………….. pag. 138
3. Operazioni di scarico di un mezzo di trasporto di
combustibili avio………………………………… pag. 139
4. Operazioni di rifornimento di un aeromobile…..... pag. 142
5. Operazioni di svuotamento dei serbatoi di un
aeromobile (defuelling)…………………………..
Capitolo III - NORME DI SICUREZZA……………………............ pag. 150
1. Generalità………………………………………... pag. 150
2. Carico e scarico dei mezzi ed attrezzature per il
trasporto ed il rifornimento di combustibili avio...
3. Carico e scarico delle cisterne ferroviarie o dei
tanks containers………………………………......
pag.
pag.
pag.
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4. Norme per la prevenzione incendi durante le
operazioni di rifornimento/aspirazione di
combustibili avio agli/dagli aeromobili con
autorifornitore, Hydrant Refuelling System
(HRS) e con dispenser……………………………
5. Aspirazione (defuelling) di combustibili avio
dagli aeromobili…………………………………..
Capitolo IV - OPERAZIONI PERIODICHE………..……………… pag. 161
1. Generalità……………….……………………..... pag. 161
2. Controlli giornalieri………………………..…….. pag. 161
3. Controlli periodici……………………..………… pag. 161
Capitolo V - BONIFICA E CONTROLLO DELLE CISTERNE
VUOTE DA IMBARCARE SU NAVI TRAGHETTO
O DA SOTTOPORRE A LAVORAZIONI………....
pag.
pag.
pag.
152
160
176
1. Generalità……………………………………… pag. 176
2. Definizioni……………………………………….. pag. 176
3. Operazioni e modalità di esecuzione…………..... pag. 177
4 Controllo dello stato di “Cisterna libera da gas”
(Stato di “GAS FREE”)………………………. pag. 179
5 Prescrizioni ed avvertenze……………………….. pag. 179
6 Rilascio del certificato di “Cisterna libera da
gas”……………………………………………….
Capitolo VI - IL TRASPORTO DI MERCI PERICOLOSE……….. pag. 181
1. Generalità………………………………………... pag. 181
2. Definizioni……………………………………….. pag. 181
3. Il trasporto su strada di combustibili avio……….. pag. 184
4 Prescrizioni relative al conducente……………... pag. 194
5 Situazioni di emergenza ed adempimenti
operativi…………………………………………. pag. 196
PARTE QUINTA - IL COMBUSTIBILE UNICO
pag.
180
Glossario…………………………………………. pag. 201
Capitolo I - CONCETTO DI COMBUSTIBILE UNICO……… pag. 203
1 Generalità………………………………………... pag. 203
2 Vantaggi e svantaggi dell’impiego del
combustibile unico……………..………………... pag. 203
3 Applicabilità……………………………………… pag. 205
Capitolo II - IMPIEGO DEL COMBUSTIBILE UNICO………… pag. 206
1 Utilizzazione del combustibile unico…...……….. pag. 206
2 Stoccaggio e trasporto del combustibile unico…... pag. 206
3 Controllo di qualità del combustibile unico……... pag. 206
4 Cambio di qualità dei prodotti nei serbatoi di
deposito, di cisterne ferroviarie, di autocisterne di

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trasporto e di rifornimento……………………….. pag. 206
5 Additivazione del combustibile unico...…………. pag. 207
Capitolo III - OPERAZIONI E CONTROLLO DEI MEZZI………. pag. 208
1 Generalità………………………………………... pag. 208
2 Condizionamento dei mezzi……………………... pag. 208
3 Anomalie di funzionamento……………………... pag. 209
4 Controlli periodici sui veicoli……………………. pag. 210
5 Segnalazione di inconveniente tecnico…………... pag. 210
ALLEGATI
A - SCHEDA PER LA RICHIESTA DI QUALIFICAZIONE DI
“CARBURANTISTA”
B - DICHIARAZIONE DI FREQUENZA DEL CORSO PER
CARBURANTISTI
C - ATTIVITA’ DA ESPLETARE DURANTE IL TIROCINIO
PRATICO (OJT) PER IL CONSEGUIMENTO DELLA
QUALIFICA DI “CARBURANTISTA”
D - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL PERIODO DI TIROCINIO
PRATICO PER L’ACQUISIZIONE/RIACQUISIZIONE DELLA
QUALIFICA DI “CARBURANTISTA”
E - VERBALE DELLA COMMISSIONE PER IL RILASCIO DELLA
QUALIFICA DI “CARBURANTISTA”
F - ATTESTATO DI QUALIFICA DI “CARBURANTISTA”
G - DICHIARAZIONE DI FREQUENZA DEL CORSO “SISTEMI
P.O.L.”
H - ATTIVITA’ DA ESPLETARE DURANTE IL TIROCINIO
PRATICO (OJT) PER IL CONSEGUIMENTO DELLA
QUALIFICA DI “SISTEMI P.O.L.”
I - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL PERIODO DI TIROCINIO
PRATICO (OJT) PER L’ACQUISIZIONE/RIACQUISIZIONE
DELLA QUALIFICA “SISTEMI P.O.L.”
L - VERBALE DELLA COMMISSIONE PER IL RILASCIO DELLA
QUALIFICA “SISTEMI P.O.L.”
M - ATTESTATO DI QUALIFICA “SISTEMI P.O.L.”
N - SITUAZIONE DEL PERSONALE QUALIFICATO
“CARBURANTISTA”
O - PRODOTTI P.O.L. – CARATTERISTICHE GENERALI
P - MODULO I PER RICHIESTA ANALISI DI CONTROLLO DI
TIPO “A”, “B-1”, “B-2”, E “B-3” DEI COMBUSTIBILI AVIO
Q - MODULO II PER RICHIESTA ANALISI DI CONTROLLO DI
TIPO “B-3” DEI COMBUSTIBILI AVIO
R - MODULO III PER RICHIESTA ANALISI DI CONTROLLO DI
TIPO “B-2” DI OLI LUBRIFICANTI, GRASSI, FLUIDI
IDRAULICI, PROTETTIVI E PRODOTTI SPECIALI AVIO
S - REGISTRO DEL F.M.S.A. DEL DEPOSITO P.O.L. AVIO
T - GUIDA ALLE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE DEI
DEPOSITI P.O.L. AVIO
U - SCHEDA DELLE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE DEI
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DEPOSITI P.O.L. AVIO
V - SITUAZIONE DELLO STATO DI EFFICIENZA DEI DEPOSITI
P.O.L. AVIO
X - REGISTRO PER I MEZZI DI TRASPORTO E DI
RIFORNIMENTO
Y - SCHEDA DI MANUTENZIONE PREVENTIVA DEI MEZZI DI
TRASPORTO E DI RIFORNIMENTO
ANNESSI
1 - MODALITA’ DI ESECUZIONE DEL CONTROLLO DI TIPO
“C” SUI COMBUSTIBILI AVIO
2 - MODALITA’ DI ESECUZIONE DEL CONTROLLO DEL
COMPLESSO AUTOMATICO DELLE VALVOLE DI SCARICO
ACQUA E BLOCCO FLUSSO
3 - MODALITA’ DI ESECUZIONE DEL CONTROLLO
GRAVIMETRICO DEI CONTAMINANTI SOLIDI
(CONTROLLO “MILLIPORE”)
4 - MODALITA DI ESECUZIONE DEL CONTROLLO DEI
SOLFURI NELL’ACQUA DI FONDO DEI SERBATOI
(“PROVA SOLFURI”)
5 - MODALITA’ DI ESECUZIONE DEL CONTROLLO “A VISTA”
SULLE PARTITE DEGLI OLI LUBRIFICANTI, GRASSI,
FLUIDI IDRAULICI, PROTETTIVI E PRODOTTI SPECIALI
AVIO
TABELLE
1 - RUOLI/CATEGORIE/SPECIALITA’ PREVISTE PER IL
CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA DI
“CARBURANTISTA”
2 - RUOLI/CATEGORIE/SPECIALITA’ PREVISTE PER IL
CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA DI “SISTEMI P.O.L.”
3/1 - CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEI CONTROLLI DEI COMBUSTIBILI PER
TURBOGETTI SIMBOLO NATO F-34, F-35, F-44
3/2 - CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEI CONTROLLI DELLA BENZINA AVIO
AER-M-C.104e EMEND. 1 (ex SIMBOLO NATO F-18)
4 - FREQUENZA MINIMA DEL CONTROLLO DI TIPO “B-2”
(PERIODICO) SUI COMBUSTIBILI AVIO
5/1 - GUIDA PER L’INDIVIDUAZIONE DEI TIPI DI CONTROLLI
ANALITICI DA ESEGUIRE SUI COMBUSTIBILI AVIO
5/2 - GUIDA PER L’INDIVIDUAZIONE DEI TIPI DI CONTROLLI
ANALITICI DA ESEGUIRE SUI COMBUSTIBILI AVIO PER
MOVIMENTAZIONE
6 - GUIDA PER L’INDIVIDUAZIONE DEI TIPI DI CONTROLLI
SPECIFICI DA ESEGUIRE SU
IMPIANTI/ATTREZZATURE/MEZZI MOBILI DI
DISTRIBUZIONE DI COMBUSTIBILI AVIO
7/1 - CAMBIO DI PRODOTTO – GUIDA PER L’INDIVIDUAZIONE

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DEL TIPO DI PROCEDIMENTO DA ADOTTARE
7/2 - CAMBIO DI PRODOTTO – GUIDA ALLE OPERAZIONI DA
ESEGUIRE
8/1/A - CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” DI OLI
LUBRIFICANTI A BASE MINERALE CON SIMBOLO NATO
8/1/B - CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” DI OLI
LUBRIFICANTI A BASE MINERALE CON SPECIFICA DI
RIFERIMENTO
8/2/A - CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” DI OLI
LUBRIFICANTI A BASE SINTETICA CON SIMBOLO NATO
8/2/B - CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEL CONTROLO DI TIPO “B-2” DI OLI
LUBRIFICANTI A BASE SINTETICA CON SPECIFICA DI
RIFERIMENTO
8/3/A - CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” DI
GRASSI CON SIMBOLO NATO
8/3/B - CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” DI
GRASSI CON SPECIFICA DI RIFERIMENTO
8/4/A - CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” DI FLUIDI
IDRAULICI CON SIMBOLO NATO
8/4/B - CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” DI FLUIDI
IDRAULICI CON SPECIFICA DI RIFERIMENTO
8/5/A - CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” DI
PROTETTIVI CON SIMBOLO NATO
8/5/B - CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” DI
PROTETTIVI CON SPECIFICA DI RIFERIMENTO
8/6/A - CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” DI
PRODOTTI SPECIALI CON SIMBOLO NATO
8/6/B - CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” DI
PRODOTTI SPECIALI CON SPECIFICA DI RIFERIMENTO
9/1 - FREQUENZA MINIMA DEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” –
OLI LUBRIFICANTI A BASE MINERALE
9/2 - FREQUENZA MINIMA DEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” –
OLI LUBRIFICANTI A BASE SINTETICA
9/3 - FREQUENZA MINIMA DEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” –
GRASSI
9/4 - FREQUENZA MINIMA DEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” –
FLUIDI IDRAULICI
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X
9/5 - FREQUENZA MINIMA DEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” –
PROTETTIVI
9/6 - FREQUENZA MINIMA DEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” –
PRODOTTI SPECIALI
10 - GUIDA PER L’INDIVIDUAZIONE DEI TIPI DI CONTROLLI
ANALITICI SUGLI OLI LUBRIFICANTI, GRASSI, FLUIDI
IDRAULICI, PROTETTIVI E PRODOTTI SPECIALI AVIO
11 - CONCENTRAZIONI MINIME E MASSIME PRESCRITTE PER
GLI ADDITIVI ANTICORROSIVI/MIGLIORATORI DEL
POTERE LUBRIFICANTE DEI COMBUSTIBILI AVIO
12 - DISTANZE DI SICUREZZA

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XIII
REGISTRAZIONE DELLE AGGIUNTE E VARIANTI
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PAGINA NON SCRITTA

XV
RIFERIMENTI
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1. D.M. 31 Luglio 1934 - “Approvazione delle norme di sicurezza per la lavorazione,
l’immagazzinamento, l’impiego e la vendita di oli minerali e per il trasporto degli
oli stessi”;
2. D.P.R. 27 Aprile 1955, n. 547 – “Norme per la prevenzione degli infortuni sul
lavoro”;
3. D.P.R. 5 Giugno 1976, n. 1076 - “Regolamento per l’Amministrazione e la
contabilità degli Organismi dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica (R.A.U.);
4. D.M. 30.9.85 – “Disposizioni da osservarsi durante il rifornimento di carburante
agli aeromobili”. Gli enunciati di tale D.M. sono stati utilizzati come linee guida
nella stesura della presente direttiva, pur non riguardando il funzionamento di
mezzi, infrastrutture ed impianti militari;
5. D.Lgs 19.09.1994, n. 626 – Attuazione della direttiva 89/391/CEE, della direttiva
89/654/CEE, della direttiva 89/655/CEE, della direttiva 89/656/CEE, della direttiva
90/269/CEE, della direttiva 90/270/CEE, della direttiva 90/394/CEE, della direttiva
90/679/CEE, della direttiva 93/88/CEE, della direttiva 95/63/CE, della direttiva
97/42/CE,della direttiva 98/24/CE, della direttiva 99/38/CE e della direttiva
99/92/CE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori
durante il lavoro;
6. Codice della strada;
7. ADR – “Accordo europeo sul trasporto internazionale di merci pericolose su
strada”;
8. Legge nr. 46 del 5.3.90 – “Norme per la sicurezza degli impianti” e relativo
regolamento di attuazione;
9. STANAG 1110 - “Limiti di deterioramento ammessi per i combustibili, lubrificanti
e prodotti associati per le Forze Armate della NATO;
10. STANAG 1135 - “Carta di intercambiabilità dei combustibili, lubrificanti e prodotti
associati usati dalle Forze Armate delle Nazioni NATO”;
11. STANAG 2946 - “Equipaggiamenti per il rifornimento di combustibili fuori area”;
12. STANAG 3113 - “Procedure per definire le modalità di supporto da effettuare in
occasione di visite di personale, aeromobili e veicoli;
13. STANAG 3149 - “Controlli minimi di qualità dei prodotti petroliferi”;
14. STANAG 3381 - “Procedure per definire le modalità di richiesta di materiali e
servizi di supporto tra Paesi aderenti alla NATO”;
15. STANAG 3390 - “Principi di controllo per gli inibitori di corrosione/miglioratori
della lubricità solubili nei combustibili”;
16. STANAG 3416 - “Rifornimento di acqua/metanolo ed acqua demineralizzata”;
17. STANAG 3583 - “Norme di precisione per i manometri differenziali dei filtri e dei
filtri/separatori per combustibili avio”;
18. STANAG 3609 - “Norme per la manutenzione dei sistemi fissi per la ricezione, lo
stoccaggio e la distribuzione di combustibili avio”;
19. STANAG 3681 - “Criteri per il rifornimento/aspirazione di combustibili avio per
aeromobili”;
20. STANAG 3682 - “Procedure per il collegamento per la sicurezza elettrostatica per
le operazioni di manipolazione e di carico/scarico di combustibili durante il
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XVI
trasferimento a terra e durante il rifornimento/aspirazione di combustibili per
aeromobili”;
21. STANAG 3713 - “Determinazione delle particelle solide nei fluidi idraulici avio
impiegando un analizzatore delle dimensioni delle particelle”;
22. STANAG 3747 - “Specifiche guida (controlli minimi di qualità) per combustibili
per turbogetti avio (F-34, F-35, F-40 e F-44)”;
23. STANAG 3748 - “Fluido idraulico a base di petrolio (H-515, H-520 e C-635) e a
base di poli-alfa-olefine (H-537, H538 e H-544)”;
24. STANAG 3756 - “Infrastrutture ed equipaggiamenti per la ricezione e la
distribuzione di kerosene avio e diesel”;
25. STANAG 3784 - “Guida tecnica per la progettazione e la costruzione di
installazioni per combustibili avio sugli Aeroporti NATO”;
26. STANAG 3967 - “Requisiti di progettazione e di prestazione dei filtri/separatori e
degli elementi coalescenti e separatori per combustibili avio”;
27. STANAG 7013 - “Aree di pericolo per il rifornimento di combustibile avio agli
aeromobili”;
28. STANAG 7017 - “Analisi spettrometrica dei lubrificanti per motori degli
aeromobili”;
29. STANAG 7029 - “Caratteristiche delle manichette e degli accoppiatori per il
rifornimento di combustibili avio per aeromobili”;
30. STANAG 7102 - “Requisiti per la protezione ambientale per le infrastrutture e gli
equipaggiamenti per la manipolazione di prodotti petroliferi”;
31. MOT-70-0000-9999-01B00 Base 8 maggio 1998 - “Norme per la degassificazione
ed il controllo delle autocisterne e ferrocisterne vuote da imbarcare sulle navi
traghetto delle F.S.”;
32. MOT-2230-0000-34-01B00 Revi maggio 1993 - “Controlli periodici, straordinari
ed occasionali sui veicoli cisterna destinati al trasporto su strada ed al travaso di
idrocarburi liquidi infiammabili”;
33. Pubblicazione O.D.-15 Ed. 2002- “Ruoli, Categorie, Specialità,
Qualifiche/Abilitazioni del personale militare dell’A.M:”;
34. Pubblicazione O.D.-20 Ed. 2002- “Norme di classificazione e profili professionali
degli Ufficiali, dei Sottufficiali e della Truppa dell’A.M.”;
35. ILA-NL-8500-0003-00B00 Base 8 maggio 1990 - “Dichiarazione F.U. ed
alienazione del materiale speciale aeronautico”;
36. CLA-PL-5551-0001-00B00 BASE 31Ottobre 2002 – COMLOG 515 -
“Prontuario Logistico delle voci standard di materiali F.U. allo stato integro e di
rottami;
37. CLA-NL-5590-0002-01B00 Revi 18 Aprile 2005 -COMLOG 514- “Attivazione e
svolgimento dei corsi svolti in forza Armata di competenza del Comando
Logistico”;
38. MANUALE N. 6106 – “Manuale dei trasporti militari di sostanze e manufatti
pericolosi”, Edizione 1997;
39. DOCUMENT EAPC(NPC-NFLWG)D(2002)5 “Implementation of single fuel
concept F-34/F-35 in the NATO Ground Forces”;
E’ opportuno precisare tuttavia che tutti i documenti citati fissano i requisiti minimi che
possono essere derogati con l’emanazione di Norme più restrittive.
Pertanto, qualora vengano riscontrate restrizioni a quanto riportato nei documenti
succitati, deve essere inteso valido quanto stabilito nella presente Normativa.

1. ENTI CENTRALI DELLA DIFESA
XVII
ELENCO DI DISTRIBUZIONE
- SEGREDIFESA ROMA
- STATESERCITO ROMA
- MARISTAT ROMA
- BILANDIFE ROMA
- ISPEDIFE ROMA
- COMMISERVIZI ROMA
- ARMAEREO ROMA
. UTARM MILANO
. UTARM TORINO
. UTARM NAPOLI
- DUTARM BRINDISI
- GENIODIFE ROMA
- NAVARM ROMA
- TELEDIFE SEDE
- TERRARM ROMA
- PERSOMIL ROMA
- PERSOCIV SEDE
2. ENTI CENTRALI DELL’AERONAUTICA MILITARE
- STATAEREO SEDE
- AEROSQUADRA ROMA
- AEROFOR POGGIO RENATICO
- AEROSCUOLE GUIDONIA
- DIPMA SEDE
- ISPAVIAMAR ROMA
- ISPETTORATO SICUREZZA VOLO SEDE
3. ENTI INTERMEDI DELL'AERONAUTICA MILITARE
4.
- AEROREGIONE MILANO
- AEROREGIONE BARI
- AERODIVISIONE C. I. AQUILA BARI
- AERODIVISIONE C. B. R. DRAGO MILANO
- AEROSUPERIORE FIRENZE
- AEROACCADEMIA POZZUOLI
- AEROSOTTUFFICIALI CASERTA
- COMAER SEDE
- AEROSERVIZI MILANO
- AEROSERVIZI BARI
- AEROTELE MILANO
- AEROTELE BARI
- AEROAMMI MILANO
- AEROAMMI BARI
- AEROCOMMI MILANO
- AEROCOMMI BARI
- AEROPERS MILANO
- AEROPERS BARI
ENTI E REPARTI DI IMPIEGO
- AEROFOR Q.G. POGGIO RENATICO
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BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
BASE 31 MARZO 2006
XVIII
- 1^ AEROBRIGATA PADOVA
- 9^ AEROBRIGATA PRATICA DI MARE
- 46^ AEROBRIGATA PISA
- AEROBRIGATA SPAZIO AEREO ROMA
- SPERINTER PERDASDEFOGU
- AEROCAT DECIMOMANNU
- 2° AEROSTORMO RIVOLTO
- 4° AEROSTORMO GROSSETO
- 5° AEROSTORMO CERVIA
- 6° AEROSTORMO GHEDI
- 9° AEROSTORMO GRAZZANISE
- 14° AEROSTORMO PRATICA DI MARE
- 15° AEROSTORMO PRATICA DI MARE
- 16° AEROSTORMO R.P.F. MARTINA FRANCA
- 31° AEROSTORMO CIAMPINO
- 32° AEROSTORMO AMENDOLA
- 36° AEROSTORMO GIOIA DEL COLLE
- 37° AEROSTORMO TRAPANI
- 41° AEROSTORMO SIGONELLA
- 50° AEROSTORMO PIACENZA
- 51° AEROSTORMO ISTRANA
- 61° AEROSTORMO LECCE
- 70° AEROSTORMO LATINA
- 72° AEROSTORMO FROSINONE
- AEROCOM MARTINA FRANCA
- REPAEREOSPAZIO BORGO PIAVE
- REPARTO MISSILI VILLAFRANCA
- REPARTO MOBILE SUPPORTO VILLAFRANCA
- 1° REPARTO OPERATIVO AUTONOMO DAKOVICA
- 6° REPARTO OPERATIVO AUTONOMO TALLIL
- COMAEROP AVIANO
- COMAEROP CADIMARE
- COMAEROP CAMERI
- COMAEROP CAPODICHINO
- COMAEROP Q.G. C.S.A. CENTOCELLE
- COMAEROP Q.G. C.G.S. GUIDONIA
- COMAEROP LINATE
- COMAEROP VIGNA DI VALLE
- COMAEROP VITERBO
- AEROPERFEZIONAMENTO LORETO
- SCUOLA MARESCIALLI VITERBO
- SCUOLA VOLONTARI TRUPPA TARANTO
- SCUOLA AEROCOOPERAZIONE GUIDONIA
- AEROQUARTIERGENERALE 1^ R.A. MILANO
- AEROQUARTIERGENERALE 3^ R.A. BARI PALESE
- AEROQUARTIERGENERALE COMAER ROMA
- 313° GRUPPO VOLO RIVOLTO
- AEROVELA GUIDONIA
- RAMI GOOSE BAY (CANADA)
RAMI MOOSE JAW (CANADA)
- RAMI SHEPPARD (USA)
- DISTASPERINTER CAPO S. LORENZO
- DISTAERON ENTI BARI BARI
- DISTAEROP ALGHERO
- DISTAEROP BRINDISI
- DISTAEROP ELMAS
- DISTAEROP FURBARA
- DISTAEROP PALERMO BOCCADIFALCO

XIX
- DISTAEROP PANTELLERIA
- DISTAEROP RIMINI
- DISTAEROP VICENZA
- DISTAERON LAMPEDUSA
- DISTAERON JACOTENENTE
- DISTAERON MONTE CAVO
- DISTAERON MONTESCURO
- 21° AERORADAR POGGIO BALLONE
- 22° AERORADAR LICOLA
- 32° AERORADAR OTRANTO
- 34° AERORADAR SIRACUSA
5. ENTI DEL SERVIZIO MANUTENZIONE
- 1° REP M/V CAMERI
- 2° REP. M/M PADOVA
- 3° REP. M/V TREVISO
- 4° REP. M/V GROSSETO
- 6° REP. M/E PRATICA DI MARE
- 7° REP. TECN. OPERATIVO BORGO PIAVE
- 8° REP. TECN. OPERATIVO PRATICA DI MARE
- 10° REP. M/V LECCE
- 11° REP. M/V SIGONELLA
- 8° CAMPALGENIO. CIAMPINO
- 16° CAMPALGENIO PALESE MACCHIE
- 27° CAMPALGENIO VICENZA
- 2° GRUMAVELI GUIDONIA
- 5° GRUMAVELI CAPODICHINO
- 10° GRUMAELI VICENZA
- 1° TELEGRUPPO LINATE
- 2° TELEGRUPPO PADOVA
- 3° TELEGRUPPO CIAMPINO
- 4° TELEGRUPPO PALESE MACCHIE
- 5° TELEGRUPPO ELMAS
- 6° TELEGRUPPO TRAPANI
- 2° GRUMAUTO FORLI’
- 3° GRUMAUTO MUNGIVACCA
- GR. M.M.F. FIUMICINO
- GEA 46^ AEROBRIGATA PISA
- GEA 5° STORMO CERVIA
- GEA 36° STORMO GIOIA DEL COLLE
- GEA 37° STORMO TRAPANI
- GEA 41° STORMO SIGONELLA
- GEA 70° STORMO LATINA
- GEA 72° STORMO FROSINONE
- GEA 6° STORMO GHEDI
- C.M. 14° STORMO PRATICA DI MARE
- C.M. 36° STORMO GIOIA DEL COLLE
- C.M. 50° STORMO PIACENZA
- C.M. 51° STORMO ISTRANA
- C.M. 201° GRUPPO VOLO AMENDOLA
- C.M. 313^ SQUADRIGLIA RIVOLTO
- 1° LABORAEREO PADOVA
- 2° LABORAEREO FIUMICINO
- 3° LABORAEREO MUNGIVACCA
- 4° LABORAEREO PARMA
- 5° LABORAEREO DECIMOMANNU
- 6° LABORAEREO TRAPANI
CLA-NL-4130-0001-00B00
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
- 1° S.T.D. CASELLE
- 2° S.T.D. TORINO
- 3° S.T.D. FINALE LIGURE
- 4° S.T.D. CASCINA COSTA
- 5° S.T.D. VENEZIA TESSERA
- 6° S.T.D. VENEGONO SUPERIORE
- 7° S.T.D. MILANO
- 8° S.T.D. FIRENZE
- 9° S.T.D. FOLIGNO
- 10° S.T.D. POMEZIA
- 11° S.T.D. FROSINONE
- 12° S.T.D. NAPOLI
- 13° S.T.D. BRINDISI
6. ENTI DI RIFORNIMENTO M.S.A.
BASE 31 MARZO 2006
XX
a. RESIA ACQUASANTA
b. GRUPPI RICEZIONE E SMISTAMENTO
. 1° GRS NOVARA
. 4° GRS CIAMPINO
c. ENTI DI RIFORNIMENTO DI 2^ LINEA
- 1° DEPAEREO MONTEROTONDO
- 2° DEPAEREO GALLARATE
- 6° DEPAEREO FIUMICINO
- 8° DEPAEREO TORRICOLA
- 11° DEPAEREO ORTE
- 14° DEPAEREO MODENA
- DEPAEREO AMX TREVISO
- DEPAEREO TORNADO CAMERI
- DEPAEREO ATLANTIC CATANIA
- DEPAEREO MB339 LECCE
- DEPAEREO C130-G222 PISA
- DEPAEREO SIST. M. VIGODARZERE
- DEPAEREO RETE POL PARMA
- 111° SUDEPAEREO CASTELLO D’ANNONE
- 112° SUDEPAEREO SANGUINETTO
- 114° SUDEPAEREO FRANCAVILLA FONTANA
- 115° SUDEPAEREO VIZZINI
- 116° SUDEPAEREO SERRENTI
- 64° DEPOTERRITORIALE PORTO S.STEFANO
- 65° DEPOTERRITORIALE TARANTO
- 68° DEPOTERRITORIALE MONTURPINO
d. MAGAZZINI M.S.A.
- LINATE
- ACQUASANTA
- ALGHERO
- AMENDOLA
- BARI PALESE
- BORGO PIAVE
- BRINDISI
- CADIMARE
- CAMERI
- CAMERI (1° R.M.V.)

XXI
- CAPO S. LORENZO
- CAPODICHINO
- CASERTA
- NUCLEO DISTAC. 2° D.C. TORINO CASELLE
- CENTOCELLE
- ROMA COMAER
- CERVIA
- CIAMPINO
- CIAMPINO (8° CAMPALGENIO)
- DAKOVICA
- DECIMOMANNU
- ELMAS
- FIRENZE
- FIUMICINO
- FORLI’
- FROSINONE
- FURBARA
- GALLARATE
- GHEDI
- GIOIA DEL COLLE
- GOOSE BAY
- GRAZZANISE
- GROSSETO
- GROSSETO (SILEF)
- GUIDONIA
- ISTRANA
- LATINA
- LATINA (GEA)
- LECCE
- LICOLA
- LORETO
- MARTINA FRANCA
- MODENA
- MONTECAVO
- MONTEROTONDO
- MUNGIVACCA
- ORTE
- OTRANTO
- PADOVA
- PALESE MACCHIE (16° CAMPALGENIO)
- PARMA
- PERDASDEFOGU
- PIACENZA
- PISA
- PISA (GEA)
- POGGIO BALLONE
- POGGIO RENATICO
- POZZUOLI
- PRATICA DI MARE
- RIMINI
- SIGONELLA
- SIGONELLA (11° R.M.V.)
- SIRACUSA
- TARANTO
- TORRICOLA
- TRAPANI
- TRAPANI (GEA)
- TREVISO
CLA-NL-4130-0001-00B00
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
- UDINE RIVOLTO
- VICENZA
- VICENZA (27° CAMPALGENIO)
- VIGNA DI VALLE
- VILLAFRANCA
- VITERBO
BASE 31 MARZO 2006
XXII
7. ENTI ESTERNI ALLA F.A. COINVOLTI NEL SERVIZIO P.O.L. AVIO
(per informazione)
- MINISTERO DEGLI INTERNI
Dipartimento P.S. - Servizio Aereo
- MINISTERO DEGLI INTERNI
D.G. Protezione Civile e Servizio Antincendi - Servizio
Aereo
-. MINISTERO DELLE RISORSE AGRICOLE,
ALIMENTARI E FORESTALI
CORPO FORESTALE DELLO STATO
Centro Operativo Aeromobili
- COMANDO GENERALE ARMA CARABINIERI
Servizio Aereo
- COMANDO GENERALE GUARDIA DI FINANZA
Servizio Aereo
8 DISTRIBUZIONE INTERNA
ROMA
ROMA
ROMA URBE
ROMA
ROMA
- RICERCAEREO PRATICA DI MARE
- 2^ DIV. AEROLOG SEDE
- 3^ DIV. AEROLOG SEDE
- SERVIZIO DEI SUPPORTI AEROLOG SEDE
- SERVIZIO DI COMMISSARIATO E AMMINISTRAZIONE SEDE
AEROLOG
- SERVIZIO INFRASTRUTTURE AEROLOG SEDE
- SERVIZIO SANITARIO AEROLOG SEDE
- AEROLOG – UFFICIO COMANDO SEDE
- AEROLOG - UFFICIO SICUREZZA VOLO SEDE
- AEROLOG - UFFICIO PERSONALE SEDE
- AEROLOG S.M. 1° UFFICIO SEDE
- AEROLOG S.M. 2° UFFICIO SEDE
- AEROLOG S.M. 3° UFFICIO SEDE
- AEROLOG S.M. 5° UFFICIO SEDE
- AEROLOG S.M. 6° UFFICIO SEDE
- AEROLOG S.M. 7° UFFICIO SEDE

1
PREMESSA E SCOPO
CLA-NL-4130-0001-00B00
La completa affidabilità di tutto il Servizio P.O.L. avio, che nel corso della presente
pubblicazione sarà indicato con il termine “Servizio”, inerente ai materiali di consumo di
impiego avio, nelle sue componenti gestionali, di manutenzione degli impianti fissi, delle
attrezzature e dei mezzi mobili e di controllo dei prodotti, è elemento essenziale per
rifornire gli aeromobili in condizioni ottimali di sicurezza.
Con la presente Direttiva, la cui rigida applicazione costituisce il presupposto essenziale
alla Sicurezza del Volo, si intende fornire agli operatori di tutti i livelli interessati una
procedura che includa tutte quelle precauzioni da osservare durante la ricezione, lo
stoccaggio e la distribuzione dei Prodotti P.O.L. avio.
Nella redazione di tali Norme è stato tenuto conto di quanto enunciato nei documenti a
riferimento.
A seguito dell’applicazione della presente Normativa, sono abrogate le sottoelencate
norme:
- “ILA-NL-2500-0004-02B00; Revi 15 ottobre 1996 - “Norme sul Servizio Carburanti
avio”
- “ILA-NL-2700-0001-03B00 Revi 12 Gennaio 1998 - “Norme per la prevenzione
incendi durante le operazioni di rifornimento o di aspirazione di carburante dagli
aeromobili con autorifornitori, Hydrant Refuelling System (H.R.S.) e dispenser”
La presente pubblicazione entra in vigore dalla data di emanazione
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
1. P.O.L.
BASE 31 MARZO 2006
2
DEFINIZIONI
Acronimo di PETROLEUM OIL LUBRICANT.
Con questa sigla viene indicato l’insieme dei prodotti ottenuti dal petrolio, cioè
combustibili, carburanti, lubrificanti, fluidi idraulici e prodotti speciali.
2. SERVIZIO LOGISTICO
Un “Servizio Logistico” è l’organizzazione cui è affidata la responsabilità di gestire
quanto necessario all’assolvimento di tutte quelle attività inerenti ad un omogeneo
settore di intervento.
Nell’ambito delle proprie competenze, esso ha differenti livelli di responsabilità,
che concorrono tutti ad assolvere i seguenti compiti:
- definire - nel rispetto delle Leggi dello Stato - direttive, regolamentazioni e
disposizioni particolari, coordinandone l’applicazione;
- curare l’attività di supporto necessaria all’assolvimento del Servizio;
- controllare l’efficienza e la funzionalità del Servizio, in aderenza alle direttive e
normative vigenti ed eventualmente proporre provvedimenti correttivi;
- definire e quantificare le esigenze di uomini, mezzi, infrastrutture, materiali (di
consumo e non), elaborando i programmi di approvvigionamento di quanto
necessario ad assicurare l’efficienza del Servizio;
- provvedere alla distribuzione dei materiali di competenza;
- curare l’addestramento del personale addetto al Servizio;
- provvedere alle attività di rifornimento del materiale necessario alla attività degli
Utenti, per quanto attiene l’organizzazione generale ed il funzionamento delle
linee di rifornimento.
Per ciascun Servizio la/il competente Divisione/Servizio del Comando Logistico
A.M. svolge le funzioni di Organo Tecnico Centrale (O.T.C.) sul materiale di
pertinenza.
3. PIANIFICAZIONE
Attività intesa a determinare i compiti, i mezzi necessari e la loro cooperazione per
il conseguimento di un determinato risultato.
4. ORGANIZZAZIONE
Azione direttiva intesa a stabilire l’ordinamento capace di far conseguire il miglior
rendimento ad un insieme di uomini e mezzi aventi prefissate finalità.
5. COMANDO
Autorità conferita ad un individuo per la direzione di una attività organizzativa.

6. COORDINAMENTO
3
CLA-NL-4130-0001-00B00
Attività direttiva intesa a far convergere verso un unico scopo compiti ed attività
singole, stabilendo per essi necessari vincoli di tempo, luogo e modalità di
attuazione.
7. CONTROLLO
Azione di verifica di cosa, quando e come è stato fatto e di cosa rimane,
eventualmente, ancora da fare. Il controllo indirizza e regola le attività, in
conformità alle esigenze di pianificazione e del coordinamento e tende ad assicurare
che l’attuazione di un piano si adegui ai parametri stabiliti.
Uno degli scopi principali del controllo è quello di segnalare tempestivamente
cambiamenti di situazioni, in modo da poter adottare, altrettanto tempestivamente,
eventuali misure correttive.
8. ENTE UTILIZZATORE O “UTENTE”
E’ il Reparto di volo (Gruppo, Squadriglia Collegamenti, Centri SAR, RMV, CM,
ecc..) di stanza sull’Aeroporto e che necessita di prodotti P.O.L. avio per
l’espletamento della sua attività operativa.
9. QUALIFICA
Particolare capacità tecnico/operativa conseguita con corsi di
specializzazione/qualificazione e/o periodi di addestramento/impiego (OJT).
Non è necessariamente della stessa estrazione professionale della specialità cui è
associata, ma è con essa compatibile.
Rappresenta il livello di maggior dettaglio nella classificazione del personale e non
prevede ulteriori suddivisioni.
10. DEPOSITO P.O.L. AVIO
Il Deposito P.O.L. avio, che nel seguito verrà chiamato semplicemente Deposito, è
il complesso delle infrastrutture di ricezione, stoccaggio e distribuzione di cui si
avvale l’Utente per la sua attività operativa.
Può essere costituito da uno o più Depositi di Base e fuori Base.
Deve avere, oltre alle suddette infrastrutture, un locale uso Ufficio, un locale
spogliatoio con annessi servizi igienici, un locale per i controlli dei prodotti, un
locale per la manutenzione delle attrezzature e dei mezzi di trasporto e di
rifornimento dei prodotti P.O.L..
Al Deposito P.O.L. avio sono assegnati i mezzi e le attrezzature mobili per il
trasporto ed il rifornimento dei prodotti P.O.L. avio.
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CLA-NL-4130-0001-00B00
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4
PAGINA NON SCRITTA

5
P A R T E P R I M A
CLA-NL-4130-0001-00B00
ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO P.O.L. AVIO
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
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6
PAGINA NON SCRITTA

CAPITOLO I - COMPITI ED ORDINAMENTO DEL “SERVIZIO”
1. GENERALITÀ
7
CLA-NL-4130-0001-00B00
L’impiego dei prodotti P.O.L. avio trova la sua ragione nel provvedere alle esigenze
operative dei mezzi aerei, in ogni luogo e tempo.
Nasce, pertanto, la necessità di assicurare, in ogni momento, il giusto grado di
qualità dei prodotti, ponendo in essere tutte quelle azioni che interessano il
controllo, la gestione, la distribuzione dei prodotti, nonché la manutenzione sia
degli impianti fissi che dei mezzi mobili e delle attrezzature per il trasporto ed il
rifornimento.
2. COMPITI
La costituzione di un “Servizio” vuole introdurre il concetto di accentramento di
tutte le funzioni, allo scopo di avere un interlocutore unico nella trattazione di tutte
le problematiche relative ( personale qualificato, qualità del prodotto, attrezzature,
inconvenienti tecnici, ecc...).
Il “Servizio”, in un Reparto/Ente operativo, si avvale di un “Deposito P.O.L. avio”
(così come definito a pagina 4), ove vengono immagazzinati e controllati i prodotti,
ove vengono gestiti tutti i mezzi e le attrezzature necessarie ed incentra la sua
attività di gestione su varie condizioni operative che vengono stabilite dai seguenti
compiti:
- valutare e definire i fabbisogni di prodotti P.O.L. avio, per soddisfare le
esigenze, ricorrenti e straordinarie dei propri Utenti permanenti e di quelli in
transito;
- provvedere al tempestivo inoltro delle richieste di reintegro scorte, alla ricezione
e conservazione dei prodotti nelle condizioni di massima sicurezza, curando il
mantenimento dei prestabiliti livelli di controllo per i materiali di consumo
ricorrente ed adeguati livelli prudenziali per ogni materiale in gestione di natura
particolarmente peculiare;
- rifornire i prodotti agli Utenti nei luoghi, tempi e quantità da essi indicati;
- provvedere alla gestione statistico-contabile delle scorte ed al controllo dei
consumi e delle giacenze;
- contabilizzare e registrare, nelle modalità previste dalle disposizioni particolari
in materia, ogni movimento di prodotto in entrata ed in uscita, mantenendo
aggiornata la situazione delle disponibilità per ogni voce di materiale in gestione;
- adempiere a tutte le operazioni periodiche e straordinarie di manutenzione delle
attrezzature fisse e mobili, programmandone l’esecuzione secondo la frequenza
stabilita, compatibilmente con le esigenze operative, ivi compresa la
manutenzione della parte telaio e motore dei mezzi speciali adibiti al Servizio a
cura del locale Autoreparto;
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
- controllare l’ esecuzione delle operazioni straordinarie;
BASE 31 MARZO 2006
8
- segnalare, tempestivamente, agli Organi competenti le inefficienze e gli
inconvenienti sorti nell’esercizio del Servizio e nella utilizzazione degli impianti
e dei mezzi speciali relativi;
- curare che tutto il personale impiegato nel “Servizio” sia in possesso della
qualifica e sia adeguatamente addestrato ed aggiornato.
Il Comando Logistico A.M. - Servizio dei Supporti è l’Organo Tecnico
Centrale (OTC) responsabile per tutti gli aspetti relativi al “Servizio”.
3. STRUTTURA ORDINATIVA DEL SERVIZIO P.O.L. AVIO
REPARTO/AEROPORTO/ENTE
a. Comandante di Reparto/Aeroporto/Ente
Esercita sul “Servizio” azione di comando e controllo in aderenza alle proprie
attribuzioni.
b. Comandante del Reparto/Gruppo Servizi Tecnico-Operativi
Svolge azione di coordinamento nell’ambito delle attività a lui delegate dal
Comandante dell’Aeroporto/Ente ed in quelle previste a lui spettanti.
c. Direttore del Gruppo/Servizio Rifornimenti
E’ il responsabile del Servizio P.O.L. avio.
Pianifica, coordina e controlla l’esecuzione, in sicurezza e nel rispetto delle
Norme, di tutte le attività del “Servizio”, per assicurare agli Utenti il prodotto
nella qualità e quantità richieste, nei luoghi e tempi dovuti, per lo svolgimento
della attività di volo.
Ha alle sue dipendenze, per il tramite gerarchico, tutto il personale
Carburantista, compreso il Capo Deposito.
d. Capo del “Deposito P.O.L. avio”
Dà esecuzione agli ordini impartitigli dal suo diretto superiore, nel rispetto
delle Norme e Regolamenti vigenti, per quanto attiene alla ricezione, alla
conservazione e distribuzione dei prodotti, nonché alla manutenzione delle
attrezzature ed all’adeguamento alle norme di sicurezza degli impianti e delle
attrezzature, coordinando e controllando l’operato del personale
CARBURANTISTA addetto al Servizio.
e. Altri Organi dipendenti dal Comando Aeroporto/Ente/ Reparto nel cui
ambito si applica il Servizio (Servizio Antincendio, Autoreparto, Gruppo
Impianti, C.M., Infermeria, Gruppo/Sezione Difesa, ecc…).

9
CLA-NL-4130-0001-00B00
Forniscono, a richiesta e sotto il coordinamento del Direttore del
Gruppo/Servizio Rifornimenti, il supporto tecnico-logistico necessario per la
manutenzione delle attrezzature, degli impianti e dei mezzi impiegati e per
l’adeguamento delle norme di sicurezza.
f. Ente utilizzatore o Utente
Inoltra tempestivamente al Servizio Rifornimenti, le segnalazioni di
fabbisogno di prodotti POL; comanda proprio personale in linea di volo:
- per il rifornimento degli aeromobili,
- per verificare che le quantità rifornite siano rispondenti a quelle richieste.
4. SISTEMI P.O.L. AVIO
Per tali Sistemi si intendono:
- il Sistema di oleodotti del Nord Italia (N.I.P.S.) o “Rete P.O.L.” con Comando
a Parma;
- l’oleodotto S. Cusumano-Sigonella;
- l’oleodotto Trapani-Birgi;
- il 64° Deposito Territoriale A.M. di Porto Santo Stefano e relativo
Distaccamento di Albinia;
- il 65° Deposito Territoriale A.M. di Taranto;
- il 68° Deposito Territoriale di Monte Urpinu (CA), compresi gli oleodotti di
collegamento con le Basi di Decimomannu ed Elmas.
Per i suddetti Sistemi, quali Enti di 2^ linea, impiegati per la ricezione, lo
stoccaggio e la distribuzione di prodotti P.O.L. avio ai Depositi P.O.L. avio di
Enti/Reparti, quali Enti di 1^ linea, fermo restando che tutto il personale specialista
preposto alla gestione del Servizio deve essere in possesso della prescritta qualifica,
il Comandante dell’Ente, nonché il Direttore del Deposito dovranno essere in
possesso di competenza specifica nella materia, con particolare riferimento alle
conoscenze delle infrastrutture ed attrezzature, nonché relativo impiego e
manutenzione.
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
CAPITOLO II - PERSONALE ADDETTO AL SERVIZIO P.O.L. AVIO
1. GENERALITA’
BASE 31 MARZO 2006
10
L’espletamento dei molteplici compiti del Servizio esige personale qualificato ed in
numero appropriato, in modo da assicurare continuità in un settore particolarmente
delicato.
I riferimenti normativi, relativi alla esigenza di impiegare personale qualificato per
manipolare e lavorare con i prodotti P.O.L., trovano un primo fondamento nel D.M.
31 luglio 1934 “Approvazione delle norme di sicurezza per la lavorazione,
l’immagazzinamento e la vendita di oli minerali e per il trasporto degli stessi oli”;
altro punto di riferimento, sul quale si basa l’iter formativo del personale addetto al
Servizio P.O.L. avio, è l’Articolo 1 dello STANAG 3149, che recita: “Tutto il
personale addetto alla manipolazione dei prodotti petroliferi deve essere
opportunamente qualificato ed addestrato”.
Nei paragrafi successivi saranno enunciati, per il personale addetto, i criteri per:
- l’addestramento;
- l’impiego
- i livelli di responsabilità
- i compiti
2. ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE
a. Premessa
L’OD-15 Edizione 2002 stabilisce la classificazione del Personale A.M. in
Ruoli, Categorie, Specialità e Qualifiche/Abilitazioni.
Per il Servizio POL avio, la suddetta Pubblicazione stabilisce:
- le qualifiche di:
* “CARBURANTISTA”, per la gestione del Servizio P.O.L. avio di un
Ente/Reparto,
* “SISTEMA P.O.L.”, per la gestione in situazioni di emergenza/crisi di
reti di oleodotti, quali la Rete P.O.L. del Nord Italia, l’oleodotto
Augusta-Sigonella, gestite di norma da Ditta privata per conto dell’AD,
- le Categorie/Specialità del personale Sottufficiale e Truppa S.P.
compatibili (TABELLA 1 e TABELLA 2).
L’OD-20 Edizione 2002 conferisce al Comando Logistico A.M. la
responsabilità di predisporre quanto necessario per consentire il
conseguimento delle suddette qualifiche, nonché l’emanazione e
l’aggiornamento di un proprio documento che individui per tali qualifiche:

11
- gli iter ed i programmi addestrativi,
CLA-NL-4130-0001-00B00
- i requisiti che devono essere posseduti e le prove che devono essere
superate dal personale per l’acquisizione delle qualifiche.
Inoltre il Comando Logistico A.M. - Servizio dei Supporti organizza:
- seminari per il personale che occupa posti direttivi nel Servizio
(DIRIPOL);
- seminari di aggiornamento per Addetti al Servizio POL;
- corsi di qualificazione “Carburantisti di linea”, solo per le altre FF.AA.,
Corpi Armati dello Stato ed Organizzazioni nelle quali è inserito un
Servizio Aereo.
b. Richiesta di qualificazione
Allo scopo di uniformare l’inoltro della corrispondenza, relativa alle sole
esigenze per la qualifica “CARBURANTISTA”, viene stabilito quanto segue:
- tutte le esigenze devono pervenire, tramite l’ Alto Comando sovraordinato,
al Comando Logistico A.M. - Servizio dei Supporti, improrogabilmente
entro il mese di aprile dell’anno precedente a quello previsto per il corso,
utilizzando lo specchio di cui all’allegato “A”, completo di tutte le notizie.
L’esigenza di qualificazione di personale A.M. è subordinata alla
valutazione da parte del Comandante di Ente/Reparto d’impiego:
* della compatibilità della qualifica da acquisire con la specialità
posseduta dall’interessato;
* delle effettive esigenze di impiego.
Le richieste che perverranno oltre tale periodo saranno prese in
considerazione solo nel caso di eventuali defezioni di personale già inserito
nei corsi ed avuto riguardo alla possibilità di riassegnazione dei fondi;
- Il Comando Logistico AM - Servizio dei Supporti comunicherà agli
AA.CC interessati, entro il mese di novembre dello stesso anno in cui
vengono rappresentate le esigenze, sia la data presunta di svolgimento dei
corsi sia le aliquote di personale;
- improrogabilmente trenta giorni prima dell’inizio del corso, pena
l’esclusione, dovranno essere comunicati dagli AA.CC. i nominativi del
personale precettato per la partecipazione, nel rispetto delle aliquote
assegnate, precisando:
* grado (fino a Maresciallo di 1^ Cl. compreso),
* ruolo/categoria/specialità,
* Cognome e Nome,
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* numero di matricola,
* dichiarazione di idoneità allo svolgimento delle mansioni di
CARBURANTISTA, a seguito di accertamento sanitario preventivo.
Il Comando Logistico A.M. - Servizio dei Supporti potrà apportare modifiche
agli elenchi dei partecipanti, qualora le segnalazioni non fossero in linea con
la presente normativa o comunque in contrasto con l’equilibrio ed il
contenimento delle risorse della F.A..
c. Iter addestrativo
Per il conseguimento delle suddette qualifiche, l’iter addestrativo è il
seguente:
(1) Qualifica “CARBURANTISTA”,
viene acquisita mediante il superamento dell’intero Corso di
Qualificazione, suddiviso in due fasi:
- 1^ fase “teorico-pratica”, denominata “CORSO
CARBURANTISTI”, organizzata dal Comando Logistico A.M. -
Servizio dei Supporti,
- 2^ fase di “tirocinio pratico” (OJT), secondo le modalità di cui al
successivo comma (b),
(a) CORSO “CARBURANTISTI” (1^ fase teorico-pratica).
Il corso della durata di cinque settimane calendariali (33 giorni),
ha lo scopo di fornire le necessarie nozioni sui prodotti P.O.L.,
impiegati su vettori civili e militari, sugli impianti ed attrezzature
fisse e mobili dei Depositi P.O.L. avio, sugli oleodotti, sugli
impianti di protezione e sicurezza, sulla gestione logisticocontabile
dei prodotti e sugli aspetti antinfortunistici e di impatto
ambientale nella gestione, manipolazione e trasporto dei prodotti
P.O.L. sul territorio nazionale ed in ambito internazionale, al fine
di consentire ai frequentatori l’acquisizione di tutte le nozioni utili
all’assolvimento delle mansioni previste per la gestione del
Servizio P.O.L. avio (ricezione, stoccaggio, trasporto,
distribuzione e rifornimento degli aeromobili).
Il superamento o meno della 1^ fase teorico-pratica sarà
comunicato, agli Enti/Reparti interessati, dall’Ente ove si è svolta
la 1^ fase con il modello in Allegato “B”.
(b) TIROCINIO PRATICO (OJT) (2^ FASE).
Il personale che ha superato con esito favorevole il corso deve
essere sottoposto ad un periodo di tirocinio pratico (OJT).

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Il tirocinio pratico dovrà avere la durata di 65 (sessantacinque)
giorni di svolgimento effettivo [circa 90 (novanta) giorni
calendariali consecutivi] presso il Deposito P.O.L. avio di
appartenenza o quello di un Ente/Reparto operativo laddove non
esista il Deposito P.O.L. locale. L’OJT dovrà essere svolto sotto
la direzione e responsabilità del Capo Deposito o di un suo
delegato e dovrà prevedere l’addestramento in tutti i settori del
Servizio secondo il programma riportato in allegato “C”.
Durante l’OJT, dovrà essere tenuto, a cura del Capo Deposito, un
registro denominato “REGISTRO DEL TIROCINIO PRATICO
DEL________________ ____________(indicare Grado,
Specialità, Cognome e Nome), da conservare agli atti, ove
trascrivere, giorno per giorno, le attività svolte dal personale in
OJT ed i relativi giudizi dell’istruttore; il suddetto registro sarà
oggetto di consultazione per la compilazione della scheda di
valutazione finale (Allegato “D”) ai fini dell’assegnazione della
qualifica, come specificato al successivo punto d.(1)(a).
(2) Qualifica “SISTEMA P.O.L.”,
viene acquisita mediante il superamento dell’intero Corso di
Qualificazione, suddiviso in tre fasi:
- 1^ fase teorico-pratica, denominata “CORSO CARBURANTISTI”,
organizzato dal Comando Logistico A.M. - Servizio dei Supporti,
- 2^ fase teorico-pratica, denominata “CORSO SISTEMI P.O.L.”,
organizzato dal Comando Logistico A.M. - Servizio dei Supporti,
- 3^ fase di “tirocinio pratico” (OJT), presso l’Area del Sistema
P.O.L. di assegnazione, secondo le modalità di cui al successivo
comma (c).
(a) CORSO “CARBURANTISTI” (1^ fase teorico-pratica).
Vedere il precedente punto 2.c.(1)(a)
(b) CORSO “SISTEMI P.O.L.” (2^ fase teorico-pratica).
Il corso, della durata di tre settimane calendariali (19 giorni), ha lo
scopo di fornire le necessarie nozioni per acquisire familiarità con
gli impianti dei sistemi di reti di oleodotti per operare in
autonomia.
Il superamento o meno del corso verrà comunicato, ai Reparti
interessati, dall’Ente ove si è svolto il corso con il modello in
Allegato “G”.
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(c) TIROCINIO PRATICO (OJT) (3^ fase).
Il tirocinio pratico deve avere la durata di 30 giorni di effettivo
svolgimento, [circa 40 (quaranta) giorni calendariali consecutivi]
presso l’area P.O.L. del Sistema di assegnazione e dovrà essere
svolto sotto la responsabilità della Ditta gerente il Sistema e dovrà
prevedere l’addestramento in tutti i settori dell’Area P.O.L.,
secondo il programma riportato in allegato “H”.
Durante l’OJT, dovrà essere tenuto, a cura del Capo Area P.O.L.,
dipendente della Ditta gerente, un registro, denominato
“REGISTRO DEL TIROCINIO PRATICO
DEL_________________ _________________ (indicare Grado,
Specialità, Cognome e Nome) da conservare agli atti, ove
trascrivere, giorno per giorno, le attività svolte dal personale in
OJT ed i relativi giudizi dell’istruttore; il suddetto registro sarà
oggetto di consultazione per la compilazione della scheda di
valutazione finale (Allegato “I”) ai fini dell’assegnazione della
qualifica, come specificato al successivo punto d.(2)(a).
d. Procedure per l’attribuzione, sospensione, riacquisizione, cambio,
cancellazione della qualifica
(1) Qualifica “CARBURANTISTA”
(a) Prima attribuzione
Al termine del periodo di tirocinio pratico, se ritenuto idoneo da
apposita Commissione, nominata dal Comandante
dell’Ente/Reparto e composta dal Comandante del
Reparto/Gruppo STO (Presidente), dal Direttore del
Gruppo/Servizio Rifornimenti (Membro), dal Capo Deposito
(Membro) e dall’istruttore (Segretario), il personale interessato
acquisirà la qualifica di “CARBURANTISTA”.
La Commissione, dopo aver acquisita la documentazione relativa
al superamento del corso “Carburantisti”, esaminata la scheda di
cui all’Allegato “D”, debitamente compilata e firmata dal Capo
Deposito ed aver accertato, mediante esame orale, le capacità
pratiche possedute dal personale in questione, redigerà apposito
verbale, come da Allegato “E”.
Il Comandante dell’Ente/Reparto, sede di OJT, a seguito delle
risultanze del verbale della Commissione, certificherà
l’acquisizione della qualifica con il documento in Allegato “F”.
Del rilascio o meno della qualifica dovranno essere informati la
Direzione per l’impiego del Personale Militare Aeronautica
(DIPMA), il Comando Logistico A.M. - Servizio dei Supporti e
l’Alto Comando sovraordinato.

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Nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità, il
Comando Logistico A.M. - Servizio dei Supporti, in sede di visite
ispettive, potrà accertare le capacità lavorative del personale
qualificato.
(b) Sospensione.
La qualifica è sospesa:
- in conseguenza di temporanea ridotta idoneità alle mansioni
per essa prevista, pronunciata dai competenti Organi Sanitari
(suffisso “T”);
- se è trascorso il termine massimo di 24 (ventiquattro mesi)
continuativi di non impiego nelle mansioni previste dalla
qualifica (suffisso “S”).
(c) Riacquisizione.
La qualifica viene riacquisita:
- automaticamente, all’atto della cancellazione del suffisso “T”,
per termine del periodo di temporanea non idoneità alle
mansioni previste per la qualifica;
- se è trascorso il termine massimo di 24 (ventiquattro) mesi,
mediante effettuazione di un periodo di OJT di 45
(quarantacinque) giorni di svolgimento effettivo [circa 60
(sessanta) giorni calendariali consecutivi] presso il Deposito
P.O.L. avio, con le stesse modalità previste per la prima
attribuzione (punto d.(1)(a)).
(d) Cancellazione.
La qualifica viene cancellata se, a seguito di cambio di
specialità, essa diviene incompatibile con la nuova specialità
assegnata.
In tal caso, la qualifica assume il suffisso “S” per il periodo
transitorio di 24 (ventiquattro) mesi, al termine del quale, se il
personale non ha riacquisito una specialità compatibile con la
qualifica, quest’ultima viene cancellata.
(2) Qualifica “SISTEMA P.O.L.”
(a) Prima attribuzione
Al termine del periodo di tirocinio pratico, il personale interessato
acquisirà la qualifica di “SISTEMA P.O.L.”, se ritenuto idoneo
da apposita Commissione, nominata dal Comandante del Reparto
sotto la cui competenza ricade il Sistema P.O.L. e composta da un
suo delegato (Presidente), da un rappresentante, esperto del
settore, del Comando Logistico A.M. - Servizio dei Supporti (1°
membro), dal Responsabile della Ditta gerente il Sistema P.O.L.
(2° Membro), dal Capo dell’Area P.O.L. ove si è svolto l’OJT,
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dipendente della Ditta gerente il Sistema P.O.L. (2° Membro) e da
un sottufficiale qualificato “Sistemi P.O.L. “ del Comando sotto
la cui competenza ricade il Sistema (Segretario).
La Commissione, dopo aver assunta la documentazione relativa
al superamento del corso “Carburantisti”, del corso “Sistemi
P.O.L.”, esaminata la scheda di cui all’Allegato “I”, debitamente
compilata e firmata dal Capo dell’Area P.O.L., ove si è svolto
l’OJT, dipendente della Ditta gerente il Sistema P.O.L. ed aver
accertato, mediante esame orale, le capacità pratiche possedute
dal personale in questione, redigerà apposito verbale, come da
Allegato “L”.
Il Comandante dell’Ente/Reparto, sotto la cui competenza ricade
l’area P.O.L. sede di OJT, a seguito delle risultanze del verbale
della Commissione, certifica l’acquisizione della qualifica con il
documento in Allegato “M”.
Del rilascio o meno della qualifica dovranno essere informati la
Direzione per l’impiego del Personale Militare Aeronautica
(DIPMA), il Comando Logistico A.M. - Servizio dei Supporti e
l’Alto Comando sovraordinato.
(b) Sospensione.
La qualifica è sospesa:
- in conseguenza di temporanea ridotta idoneità alle mansioni
per essa prevista, pronunciata dai competenti Organi Sanitari
(suffisso “T”);
- se è trascorso il termine massimo di 24 (ventiquattro mesi)
continuativi di non impiego nelle mansioni previste dalla
qualifica (suffisso “S”).
(c) Riacquisizione.
La qualifica viene riacquisita:
- automaticamente, all’atto della cancellazione del suffisso “T”,
per termine del periodo di temporanea non idoneità alle
mansioni previste per la qualifica;
- se è trascorso il termine massimo di 24 (ventiquattro) mesi,
mediante effettuazione di un periodo di OJT di 15 (quindici)
giorni di svolgimento effettivo (20 giorni calendariali
consecutivi) presso l’Area P.O.L. con le stesse modalità
previste per la prima attribuzione (punto d.(2)(a).
(d) Cancellazione.
La qualifica viene cancellata se, a seguito di cambio di specialità,
essa diviene incompatibile con la nuova specialità assegnata.

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In tal caso, la qualifica assume il suffisso “S” per il periodo
transitorio di 24 (ventiquattro) mesi, al termine del quale, se il
personale non ha riacquisito una specialità compatibile con la
qualifica, quest’ultima viene cancellata.
3. IMPIEGO DEL PERSONALE, LIVELLI DI RESPONSABILITA’ E
COMPITI
a. Impiego del personale
(1) Qualifica “CARBURANTISTA”
Per un corretto impiego delle risorse, il CARBURANTISTA dovrà
essere impiegato nel Servizio, e comunque per un periodo non
inferiore a cinque anni.
Tutte le operazioni che implicano la manipolazione di prodotti P.O.L.
avio sono di competenza del personale CARBURANTISTA addetto al
Deposito P.O.L. avio, ad eccezione di quelle di competenza del
personale responsabile dell’aeromobile (vedere il paragrafo 3.c.(1)(b)
12° alinea).
(2) Qualifica “SISTEMI P.O.L.”
L’impiego del personale qualificato “SISTEMI P.O.L.”, in situazioni
di emergenza/crisi delle reti di oleodotti, gestite da Società private per
conto dell’A.D., è sotto la responsabilità e competenza del Comando
Logistico A.M. - Servizio dei Supporti che, in coordinamento con gli
AA.CC., dispone la precettazione di tale personale per poter condurre
in modo autonomo i sistemi, al fine di garantire la continuità della loro
efficienza e del loro funzionamento.
Il Comando Logistico A.M. - Servizio dei Supporti organizzerà
annualmente esercitazioni, al fine di verificare, in coordinamento
AM/Società gerente, le capacità di gestione autonoma dei vari sistemi
da parte della F.A..
In considerazione del fatto che:
- il personale coinvolto rientra nelle aliquote nominative previste dallo
S.M.A., in coordinamento con il Comando Logistico A.M. e
D.I.P.M.A.;
- l’attività di cui trattasi è orientata al supporto dei Reparti operativi;
l’atto di precettazione per l’impiego operativo/esercitativo dovrà essere
considerato prioritario rispetto alle esigenze di servizio, ponendo in
essere tutte le azioni necessarie ad ovviare ogni possibile difficoltà
derivante dall’impiego di propri uomini, mezzi e risorse.
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Inoltre, tenuto conto che il personale qualificato “Sistemi P.O.L.” ha
frequentato il corso “Carburantisti”, qualora il Comandante
dell’Ente/Reparto, che ha il personale in F.E.O., ritenga necessario
doverlo impiegare al Deposito P.O.L. avio, in qualità di addetto al
Deposito P.O.L. avio, dovrà sottoporre il predetto personale al periodo
di OJT al fine di poter rilasciare la qualifica di “CARBURANTISTA”,
secondo quanto previsto al precedente punto c.(2)(c).
b. Livelli di responsabilità
(1) “CARBURANTISTA”
Il CARBURANTISTA, addetto al Deposito P.O.L. avio, nell’ambito
delle sue mansioni, di cui al successivo punto c.(1)(b), acquisisce
capacità lavorative progressive, che gli fanno assumere diversi livelli di
responsabilità, in riferimento al Ruolo di appartenenza:
(a) capacità di base (P)
è la capacità ad operare, nell’ambito delle conoscenze acquisite,
sotto la responsabilità di un Carburantista con capacità lavorative
superiori (al termine dell’iter addestrativo);
(b) capacità intermedia (E)
è la capacità ad operare in modo autonomo e con possibilità di
indirizzare, seguire e guidare le operazioni di personale con
capacità lavorative inferiori e/o in addestramento;
(c) capacità avanzata (C)
è la capacità di dirigere, coordinare, controllare ed istruire il
personale Carburantista dipendente.
La valutazione delle capacità ad operare è devoluta al Comandante del
Reparto/Gruppo S.T.O., a seguito di rapporto circostanziato stilato dal
Capo Deposito e sancito dal Direttore del Gruppo/Servizio
Rifornimenti. Il conferimento delle capacità lavorative è sempre a
discrezione del Comandante del Reparto/Gruppo S.T.O., su proposta del
Direttore del Gruppo /Servizio Rifornimenti, dopo aver sentito il parere
del Capo Deposito, ma comunque non prima di:
- 18 mesi per la capacità lavorativa di cui al precedente punto
(1)(b);
- 18 mesi per la capacità lavorativa di cui al precedente punto
(1)(c).

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Delle acquisizioni delle varie capacità lavorative dovranno essere
informati la D.I.P.M.A., il Comando Logistico A.M. - Servizio dei
Supporti e l’Alto Comando sovraordinato .
(2) “SISTEMA P.O.L.”
Il personale qualificato “SISTEMA P.O.L.”, nell’ambito dell’Area
P.O.L. di assegnazione è organizzato in Nuclei di Intervento Tecnico
Operativo (N.I.T.O.), con una specifica organizzazione ove è previsto:
- un Capo Area;
- un Vice Capo Area (solo per alcune Aree P.O.L.);
- una Squadra Operatori di Piazzale, composta da un Capo Squadra ed
addetti;
- una Squadra Meccanici Impianti, composta da un Capo Squadra ed
addetti;
- una Squadra Elettricisti GG.EE., composta da un Capo Squadra ed
addetti;
- Motoscafisti (per Terminali Marini);
- Locomotoristi (per parchi ferroviari);
- Addetti di Magazzino.
Il suddetto personale nell’ambito delle sue mansioni, acquisisce
capacità lavorative progressive, che gli fanno assumere diversi livelli di
responsabilità, in riferimento al Ruolo di appartenenza.
(a) capacità di base,
è la capacità di operare nell’ambito delle conoscenze acquisite,
sotto la responsabilità di personale con capacità lavorative superiori
(al termine dell’iter addestrativo);
(b) Capo Squadra
è la capacità ad operare in modo autonomo e con possibilità di
indirizzare, seguire e guidare le operazioni di personale con
capacità lavorative inferiori;
(c) Capo Area
capacità di dirigere, coordinare, controllare tutto il personale del
N.I.T.O.
Il livello di responsabilità è insito nell’incarico ricoperto.
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Il conferimento delle capacità ad operare è devoluta al Comandante del
Reparto sotto la cui competenza ricade il Sistema P.O.L., a seguito dei
rapporti circostanziati stilati, dopo l’impiego del suddetto personale
nell’esercitazione annuale, sia dal Capo Area P.O.L., dipendente della
Società gerente il Sistema, sia dal Supervisore, opportunamente
designato per l’esercitazione dal Comando Logistico A.M. - Servizio
dei Supporti.
c. Compiti del personale
(1) Personale “CARBURANTISTA”
(a) Capo del Deposito P.O.L. avio.
Il Capo del Deposito P.O.L. avio dovrà essere scelto tra i
CARBURANTISTI, con la più alta capacità lavorativa e
provenienti dal Ruolo Marescialli, che dovrà essere ritenuto
idoneo a rivestire tale carica dal Direttore del Gruppo/Servizio
Rifornimenti.
IL Capo del Deposito P.O.L. avio, oltre ad espletare tutte le
mansioni ausiliarie, tecniche e logistico-generali comuni a tutte le
specialità e qualifiche, nonché quelle organizzative/addestrative,
istruzionali e di controllo allorquando sarà incaricato della guida
e/o all’addestramento di personale in possesso della qualifica
“CARBURANTISTA” di livello inferiore o in OJT, come
riportato nell’O.D. 20, darà esecuzione agli ordini impartitigli dal
suo diretto superiore, nel rispetto delle Norme e Regolamenti, per
quanto attiene alla ricezione, alla conservazione ed alla
distribuzione dei materiali, nonché all’esercizio ed alla
manutenzione di tutte le attrezzature ed apparecchiature relative al
Servizio.
Esplicherà le sue mansioni di comando, controllo e
coordinamento di tutto personale addetto al Deposito P.O.L. avio.
Sarà responsabile del totale andamento del Deposito P.O.L. avio,
della linea di volo per quanto di competenza del Servizio ed in
particolare:
- gestione dei prodotti, con particolare attenzione alla loro
ricezione, conservazione e distribuzione,
- controlli, misurazioni e campionamenti dei prodotti,
- efficienza degli impianti, delle attrezzature, delle
apparecchiature e dei mezzi adibiti al Servizio,
- esecuzione delle ispezioni e dei controlli periodici,

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- applicazione delle norme per la prevenzione degli incendi,
degli infortuni e della tutela ambientale,
- esatta compilazione dei registri e di tutti gli altri documenti
relativi al Servizio.
Avrà alle sue dipendenze tutto il personale addetto al Deposito
P.O.L. avio ed avrà la responsabilità del suo operato, controllando
che venga svolto nel rispetto di quanto dettato dalla presente
Normativa e da altre Norme vigenti che interessano il Servizio.
La nomina sarà formalizzata mediante atto dispositivo dal
Comandante del Reparto/Ente, su proposta del Comandante del
Reparto/Gruppo STO.
Di tale nomina deve essere informato l’Alto Comando gerarchico,
il Comando Logistico A.M. - Servizio dei Supporti, la Direzione
per l’Impiego del Personale Militare dell’Aeronautica e la
Direzione Generale del Personale Militare.
(b) Addetto al Deposito P.O.L. avio.
Oltre ad espletare tutte le mansioni ausiliarie, tecniche e logisticogenerali
comuni a tutte le specialità e qualifiche, nonché quelle
organizzative/addestrative, istruzionali e di controllo allorquando
è incaricato della guida e/o all’addestramento di personale in
possesso della qualifica “CARBURANTISTA” di livello
inferiore e/o in OJT, come riportato nel’O.D. 20, l’addetto ha le
seguenti mansioni:
- provvede alla movimentazione dei prodotti, ricezione,
trasferimento e consegna con particolare attenzione alla
rotazione degli stessi per prevenirne l’invecchiamento;
- provvede ai controlli, misurazioni e campionamenti dei
prodotti P.O.L. avio ed alle relative registrazioni;
- provvede al carico ed allo scarico delle autocisterne adibite al
trasporto ed al rifornimento di combustibili agli aeromobili,
delle cisterne ferroviarie e di ogni altro mezzo adibito ai
prodotti P.O.L. avio;
- controlla l’efficienza di tutti gli impianti del Deposito e
provvede alla loro manutenzione;
- esegue le ispezioni ed i controlli periodici agli impianti,
attrezzature e mezzi adibiti al Servizio;
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- si assicura che siano poste in essere e rispettate tutte le misure
di sicurezza e di prevenzione antincendio, antinfortunistica e di
tutela ambientale nel Deposito;
- provvede alla manutenzione fino al 2° livello di tutte le
attrezzature fisse e quelle costituenti l’impianto di erogazione
dei mezzi ed attrezzature di trasporto e di rifornimento
combustibili;
- provvede a tenere aggiornata tutta la documentazione relativa
al Servizio;
- controlla l’efficienza dell’impianto di erogazione dei mezzi di
rifornimento combustibili, inviandoli alla riparazione, se non
idonei;
- esegue, prima, durante e dopo il rifornimento, tutti i controlli e
le operazioni previste;
- prima del rifornimento, si accerta che siano poste in essere tutte
le norme di sicurezza per la prevenzione incendi, che non siano
in atto altri rifornimenti (ossigeno liquido, armi, ecc.);
- dopo aver consegnato la manichetta al responsabile
dell’aeromobile, effettua presso il quadro comando
dell’apparato di erogazione del mezzo e/o altri sistemi, tutte
quelle operazioni necessarie ad assicurare il rifornimento nel
rispetto delle caratteristiche dell’aeromobile;
- provvede a tenere aggiornato il registro del mezzo di
rifornimento.
(2) Personale “SISTEMA P.O.L.”
Ferme restando tutte le mansioni ausiliarie, tecniche e logistico-generali
comuni a tutte le specialità e qualifiche, nonché quelle
organizzative/addestrative, istruzionali e di controllo allorquando è
incaricato della guida e/o all’addestramento di personale in possesso
della qualifica “SISTEMI P.O.L.” di livello inferiore, come riportato
nel’O.D. 20, i compiti di carattere operativo del personale qualificato
“SISTEMI P.O.L. presso le Aree P.O.L dei Sistemi interessati sono
elencati in specifiche direttive del Comando Logistico A.M. - Servizio
dei Supporti e, pertanto, non vengono citati nella presente Normativa.

4. SITUAZIONE DEL PERSONALE “CARBURANTISTA”
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Allo scopo di avere un costante monitoraggio dell’organico del personale
qualificato per il Servizio P.O.L. avio, deve essere inviata all’Alto Comando ed al
Comando Logistico A.M. – Servizio dei Supporti, debitamente compilata secondo
l’allegato “N” e relative istruzioni, una situazione comprendente tutto il personale
qualificato in forza all’Ente/Reparto.
La sopraccitata situazione deve essere inviata improrogabilmente entro il 15
gennaio (riferita al 31dicembre dell’anno precedente) ed il 15 luglio (riferita al 30
giugno dell’anno in corso).
Nel periodo intermedio alle due situazioni, ogni variazione alle predette deve essere
comunicato agli Organi sopraindicati.
5. NORMA TRANSITORIA
Valida solo per il personale “CARBURANTISTA”
Il personale che, all’entrata in vigore della presente Normativa, ha frequentato, con
esito favorevole il corso “CARBURANTISTI” e:
- ha effettuato il previsto periodo di OJT, ha conseguito le capacità lavorative
previste dalla vecchia Normativa ed è impiegato nel Servizio, è di fatto
qualificato “CARBURANTISTA;
- ha effettuato il previsto OJT, ed ha conseguito le capacità lavorative previste
dalla vecchia Normativa e non è impiegato nel Servizio da meno di due anni, è
di fatto qualificato “CARBURANTISTA”;
- ha effettuato il previsto OJT, ha conseguito le capacità lavorative previste dalla
vecchia Normativa, ma non è impiegato nel Servizio da oltre due anni, ha la
qualifica sospesa e può riacquisirla secondo le modalità previste al paragrafo
2.d.(1)(c).
- non è stato sottoposto alla 2^ fase di tirocinio pratico, non è qualificato
“CARBURANTISTA”. Pertanto, ai fini dell’acquisizione della qualifica, dovrà
essere sottoposto a tirocinio pratico previsto per la prima attribuzione (vedere
punto 2.c.(1)(b)). Le modalità di assegnazione della qualifica sono riportate al
punto 2.d.(1)(a).
Gli Enti/Reparti che hanno in F.E.O. il suddetto personale, dopo aver esperito le
opportune indagini, comunicheranno l’avvenuta regolarizzazione delle posizioni
alla Direzione per l’Impiego del Personale A.M., all’Alto Comando sovraordinato
ed al Comando Logistico A.M.-Servizio dei Supporti.
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CONTROLLO DEI PRODOTTI P.O.L. AVIO
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CAPITOLO I - CONTROLLI DI QUALITA’
1. GENERALITA’
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La Sicurezza del Volo esige che tutti i materiali di consumo avio direttamente
connessi con il funzionamento del mezzo aereo pervengano all’aeromobile con
caratteristiche chimico-fisiche e tecnologiche controllate, verificate ed accertate
essere pienamente rispondenti ai requisiti di qualità del prodotto.
La non rispondenza, infatti, anche di un solo parametro, alla norma d'impiego del
combustibile, dell’olio motore o degli altri materiali di consumo, può portare ad
inconvenienti, malfunzionamenti, avarie in grado di penalizzare fortemente le
prestazioni del sistema d’arma fino ad impedirne l’adempimento della missione.
Da ciò scaturisce la necessità di operare, secondo tempi e modi stabiliti, tutti i
controlli chimico-fisici e tecnologici, in ogni fase operativa dei prodotti
dall’approvvigionamento, all’immagazzinamento, allo stoccaggio, alla distribuzione,
all’impiego finale - per determinarne l’idoneità all’impiego.
Data l’importanza dell’argomento, i controlli analitici sono stati oggetto
d’ordinamento da parte della NATO e sono stati accolti, in ambito Nazionale, con la
ratifica e la messa in applicazione di un Accordo di Standardizzazione (in Inglese
“Standardization Agreement” o STANAG), lo STANAG 3149, nel quale sono fissate
le procedure, i modi ed i tempi dei controlli per l’accertamento dell’idoneità
all’impiego dei Prodotti P.O.L avio.
Tale STANAG fissa i requisiti minimi dei controlli, oggetto del presente Capitolo,
ma l’esperienza dei problemi pratici ha suggerito alcuni ampliamenti ed aggiunte allo
STANAG stesso, al duplice scopo di migliorare l’efficienza del “Servizio” ed
incrementare l’efficacia dei controlli; condizioni queste necessarie per garantire la
Sicurezza del Volo.
Il complesso dei controlli, per mezzo dei quali è accertata l’idoneità dei prodotti, in
ogni fase della loro vita operativa costituisce il “Controllo di qualità”.
I controlli di qualità dei Prodotti P.O.L. avio rientrano nella definizione di “Controllo
Qualità (Q.C.) inteso come: “Il complesso delle procedure e dei controlli per mezzo
dei quali è assicurata ed accertata l’idoneità dei materiali dalla loro progettazione,
alla loro costruzione, al loro collaudo ed alla loro distribuzione”.
Per mantenere, infatti, un elevato standard qualitativo dei Prodotti P.O.L. avio dal
loro approvvigionamento, durante le varie fasi della distribuzione fino al momento
del rifornimento dell’aeromobile, è necessario esercitare un controllo qualitativo
valido (Controllo di qualità) per mantenere i prodotti entro limiti di deterioramento
accettabili e verificare costantemente le loro caratteristiche.
2. TIPI DI PRODOTTI DI IMPIEGO AVIO
I materiali d’impiego avio da sottoporre ai previsti controlli chimico-fisici e
tecnologici sono i seguenti:
- Combustibili avio, suddivisi in: Carburanti per motori alternativi (Benzina Avio) e
Combustibili per turboreattori;
- Additivi per i combustibili avio;
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- Miscele refrigeranti da decollo;
- Liquido antigelo;
- Cherosina per bussole;
- Oli lubrificanti minerali per motori alternativi;
- Oli lubrificanti sintetici per turboreattori;
- Oli lubrificanti sintetici per strumenti;
- Oli lubrificanti sintetici per basse temperature;
- Oli lubrificanti per armi;
- Lubrificanti a pellicola solida;
- Fluidi idraulici per impianti oleodinamici;
- Fluidi siliconici per ammortizzatori;
- Grassi lubrificanti avio;
- Polveri e grassi al disolfuro di molibdeno;
- Polveri antigrippanti;
- Protettivi, preservanti ed anticorrosivi;
- Grafiti, vaseline, petrolati;
- Mastici isolanti per connessioni elettriche;
- Prodotti speciali vari.
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Nell’Allegato “O” sono riportate le caratteristiche generali dei prodotti P.O.L. avio.
3. ORGANIZZAZIONE DEI CONTROLLI DI QUALITA’
L’elevato contenuto tecnologico raggiunto, insieme alla notevole sofisticazione degli
aeromobili, ha imposto lo sviluppo di pari passo di un’organizzazione, inserita nel
Servizio, in grado di fornire con prontezza una risposta analitica certa ed accurata.
a. Organizzazione Centrale
Il Servizio dei Supporti - 2° Reparto - Servizio Chimico-Fisico del Comando
Logistico A.M. è l’Ente responsabile dell’organizzazione dei controlli in titolo.
b. Organizzazione territoriale
In ambito territoriale, i controlli sono eseguiti dai Laboratori Tecnici di
controllo (L.T.C.), cosi distinti:
- 1° L.T.C. PADOVA,
- 2° L.T.C. FIUMICINO,
- 3° L.T.C. MUNGIVACCA (BA),
- 4° L.T.C. PARMA,
- 5° L.T.C. DECIMOMANNU,
- 6° L.T.C. TRAPANI.
Le potenzialità dei LL.TT.CC. è incrementata dall’impiego di unità mobili di
analisi (Laboratori mobili), con le quali è possibile eseguire “in loco” alcuni
controlli analitici.

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“Limitatamente ai controlli di tipo “A” sui lubrificanti, fluidi idraulici, grassi,
protettivi e prodotti speciali Avio, il Reparto Chimico della 1^ Divisione del
Comando Logistico A.M. svolge i predetti controlli per l’accettazione del
prodotto dal fornitore (collaudo) e per la riqualificazione dei suddetti materiali.
c. Organizzazione periferica
I controlli che richiedono di essere eseguiti a livello di Ente/Reparto, prima
dell’impiego dei prodotti, sono affidati direttamente al personale Carburantista
addetto al Deposito P.O.L. avio.
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CAPITOLO II - COMBUSTIBILI AVIO
1. COMBUSTIBILI
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Si definisce “combustibile”, una sostanza solida, liquida e gassosa che,
combinandosi con un comburente (ad es. l’ossigeno dell’aria) dà luogo a
formazione di prodotti gassosi, sviluppando notevoli quantità di calore con
conseguente emissione di luce.
Nel campo aeronautico, per l’alimentazione dei motori degli aeromobili, si
impiegano i combustibili liquidi, che sono essenzialmente derivati del petrolio a
seguito di distillazione frazionata.
I più usati sono: il carburante per motori alternativi o “Benzina avio” ed il
combustibile per turbogetti o “Kerosene avio”.
2. CARBURANTE PER MOTORI ALTERNATIVI - BENZINA AVIO
La Benzina avio (B.A.) è una miscela di idrocarburi derivata dal petrolio greggio
mediante vari trattamenti di raffinazione, quali distillazione, cracking, idrogenazione
ed alchilazione.
Al carburante sono addizionate piccole quantità di agenti chimici, quali il Piombo
tetraetile, che gli impartiscono proprietà indetonanti, gli inibitori di corrosione ed il
colorante.
La B.A. è un prodotto altamente infiammabile.
Per ridurre al minimo la possibilità d’insorgenza di situazioni pericolose devono
essere strettamente applicate tutte le norme e le procedure inerenti alla sua
manipolazione ed il suo stoccaggio.
Un tempo esisteva una molteplicità di benzine avio, ognuna con una diversa
gradazione in funzione della richiesta ottanica dei diversi tipi di motori; oggi, sulla
linea di rifornimento, è disponibile una sola benzina unificata:
DENOMINAZIONE : BENZINA AVIO
GRADO : 100/130
COLORE : BLEU
SIMBOLO NATO : F-18
NORMA : AA-M-C.104e
Il volo è compromesso se l’aeromobile è rifornito con carburante a più basso potere
indetonante di quello necessario al motore, e pertanto, occorre prendere tutte le
precauzioni affinché non avvenga mai una miscelazione della benzina avio con il
combustibile per turbogetti.
3. COMBUSTIBILE PER TURBOGETTI
Un combustibile per turbogetti è anch’esso costituito da una miscela di idrocarburi
derivata dal petrolio greggio, di cui costituisce una frazione di distillazione più
pesante rispetto alla Benzina avio.

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Esso deve essere tuttavia considerato come prodotto infiammabile sotto certe
condizioni ambientali come, ad esempio, alte temperature e/o alte quote.
Può contenere vari additivi, tra i quali:
- antiossidante:
inibisce l’ossidazione del prodotto e ne garantisce la stabilità
all’immagazzinamento;
- miglioratore della conducibilità elettrica (antistatico):
consente una migliore dispersione delle cariche elettrostatiche generate durante la
movimentazione del combustibile e quindi contribuisce a diminuire il pericolo
d’esplosione e d’incendio;
- anticorrosivo/miglioratore del potere lubrificante:
è aggiunto al duplice scopo di inibire la corrosione degli oleodotti/tubazioni dove
circola il combustibile e di garantire la necessaria capacità lubrificante del
combustibile nei confronti delle pompe del “fuel system” dell’aeromobile;
- antighiaccio
impedisce il congelamento dell’acqua disciolta nel combustibile e che si separa da
questo ad alta quota per effetto della bassa temperatura e pressione.
Nella linea di rifornimento di aeromobili con motore a getto, il combustibile standard
è:
- Combustibile per turbogetti, tipo kerosene, a basso punto d’infiammabilità
(38°C)
risponde alla Norma AER-M-C-141e e successivi emendamenti; è simile al
combustibile per turbogetti JET-A1, impiegato in campo civile.
E’ additivato con i prodotti sopra elencati, ad eccezione dell’additivo antighiaccio.
Ai fini della standardizzazione e dell’intercambiabilità tra Nazioni aderenti alla
NATO è identificato con il simbolo F-35.
In campo militare aeronautico, in considerazione delle alte quote raggiungibili
dai mezzi aerei, questo combustibile è additivato con antighiaccio; in questa
composizione è identificato con il simbolo F-34 ed è definito “simile allo JP-8”.
- Combustibile per turbogetti, tipo kerosene, ad alto punto d’infiammabilità
(60°C)
risponde alla Norma AER-M-C-143d e successivi emendamenti, è definito “simile
allo JP-5”.
Questo combustibile è impiegato per il rifornimento di mezzi aerei imbarcati sulle
navi portaeromobili, è additivato con i prodotti sopra elencati, ad eccezione
dell’additivo antistatico ed è identificato con il simbolo NATO F-44.
4. CONTROLLI SUI COMBUSTIBILI AVIO
I combustibili approvvigionati dall’A.D. devono essere sempre collaudati ed accettati
dalla stessa, prima di poter essere impiegati.
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L’impiego di grandi masse di prodotti, come i combustibili avio, richiede molta
attenzione e molte cure per evitare od almeno ridurre l’eventualità di alterazioni delle
caratteristiche delle prestazioni per contaminazioni, cattiva conservazione,
miscelazione con altri prodotti o perdite di additivi.
Per tale motivo è necessario eseguire i previsti e codificati controlli in tutte le sotto
indicate fasi della gestione dei prodotti, affinché la loro qualità non sia alterata o
quanto meno che le eventuali variazioni siano contenute nei limiti di deterioramento
previsti:
- ricezione, movimentazione, distribuzione;
- immagazzinamento;
- rifornimento di aeromobili.
Tutti gli impianti, mezzi ed attrezzature fisse e mobili destinate al contenimento ed
alla movimentazione di combustibili avio, quali:
- latte ed altri piccoli contenitori fino a 40 litri,
- contenitori mobili,
- serbatoi di deposito,
- oleodotti,
- navi cisterna,
- autocisterne per il trasporto e per il rifornimento,
- cisterne ferroviarie,
possono essere definiti;
- “sistemi segregati” – impiegati per l’immagazzinamento, movimentazione
e distribuzione di un tipo di combustibile.
E', pertanto, da considerare “segregato”, un sistema
utilizzato per un tipo di prodotto o per il nuovo
secondo le procedure stabilite al successivo
paragrafo 5. CAMBIO DI PRODOTTO
- “sistemi non segregati” – impiegati per l’immagazzinamento, la
movimentazione e la distribuzione di tipi differenti
di combustibili, senza che siano state adottate le
procedure per il cambio di qualità.
Di norma è prescritto che i sistemi siano segregati, ma particolari esigenze possono
determinare il cambio di prodotto.
a. Tipi di controllo
I controlli a cui devono essere sottoposti i combustibili avio, nei casi
corrispondentemente indicati e classificati, si dividono in:
- controlli chimico-fisici,
- controlli straordinari.

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Inoltre, per non determinare variazioni di caratteristiche dei combustibili, sugli
impianti fissi, sui mezzi ed attrezzature fisse e mobili, allo scopo di accertarne
l’affidabilità e l’efficienza, si operano:
- controlli specifici.
AVVERTENZA
Nel caso in cui l’esito del controllo sarà negativo (non rispondente alle
Norme), l’Ente/Reparto committente dovrà chiedere istruzioni al Comando
Logistico A.M.- Servizio dei Supporti competente per l’adozione delle
opportune azioni e, per conoscenza, Alto Comando.
(1) Controlli chimico-fisici
Sono tutti i controlli da eseguire con lo scopo di determinare tutte le
caratteristiche chimico-fisiche e tecnologiche dei combustibili avio come
previsto dalle Norme. Essi sono:
(a) Controllo di tipo “A”,
(b) Controllo di tipo “B-1”,
(c) Controllo di tipo “B-2”,
(d) Controllo di tipo “B-3”,
(e) Controllo di tipo “C”.
L’esito positivo di questi controlli permette l’impiego del combustibile avio.
(a) Controllo di tipo “A”
deve essere eseguito presso il Laboratorio competente, dopo
campionamento d’ogni lotto di combustibile approntato dalla Società
petrolifera contraente, prima di accettare il prodotto; deve, in altre parole,
essere necessariamente eseguito per collaudare il lotto.
Questo controllo, inoltre, deve essere eseguito sul combustibile immesso
in qualsiasi serbatoio (fisso o mobile) a seguito di:
- primo riempimento (serbatoio nuovo),
- riempimento, dopo le operazioni di cambio di prodotto,
- riempimento, dopo le operazioni di bonifica del serbatoio.
Il controllo, in questi ultimi tre casi, deve intendersi quale riscontro del
buon esito delle operazioni alle quali è stato sottoposto il serbatoio.
Il combustibile non deve essere distribuito fino a che non si conosce
l’esito delle analisi.
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(b) Controllo di tipo “B-1”
deve essere eseguito presso il Laboratorio competente, dopo
campionamento di un lotto/partita di combustibile al termine di
movimentazione con sistemi non segregati e consegnato in un’unica
soluzione (ad es., ma non limitato a loro: nave cisterna, oleodotto,
autocisterna).
Il campionamento deve essere eseguito sul sistema di trasporto ed il
combustibile non deve essere scaricato fino a che non si conosce l’esito
del controllo, a meno che non sia immesso in un serbatoio predisposto.
Il combustibile non deve essere distribuito fino a che non si conosce
l’esito delle analisi.
Nelle Tabelle 3/1 e 3/2 sono riportate le determinazioni analitiche
eseguite nel controllo “B-1”.
(c) Controllo di tipo “B-2”
deve essere eseguito presso il Laboratorio competente, dopo
campionamento di combustibile stoccato, dopo i prescritti periodi di cui
alla Tabella 4.
A differenza degli altri tipi di controllo, il combustibile, per il quale è
stato richiesto il controllo B-2, può continuare ad essere distribuito; ciò
deriva dal fatto che durante il periodo d’immagazzinamento, il
combustibile è continuamente controllato e movimentato.
Nelle Tabelle 3/1 e 3/2 sono riportate le determinazioni analitiche
eseguite nel controllo “B-2”.
(d) Controllo di tipo “B-3”
deve essere eseguito presso il Laboratorio competente, dopo
campionamento di combustibile:
- quando si deve ricomporre un lotto/partita di prodotto a seguito di
movimentazione, mediante sistemi non segregati.
Il campionamento deve essere eseguito sul prodotto immesso nel/nei
serbatoio/i di stoccaggio;
- dopo miscelazione di lotti/partite diversi dello stesso prodotto; la
miscela così costituita è considerata come “lotto unificato”.
Il campionamento deve essere eseguito sul prodotto al termine della
ricomposizione del lotto unificato.
- su serbatoi che contengono miscele d’interfaccia provenienti da
oleodotti prima d’essere reimmessi in questi ultimi.
In questo caso s’identifica, anche, l’eventuale contaminazione di un
prodotto con un altro di caratteristiche differenti.

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Il combustibile non deve essere distribuito fino a che non si conosce
l’esito delle analisi.
Nelle Tabelle 3/1 e 3/2 sono riportate le determinazioni analitiche
eseguite nel controllo “B-3”.
(e) Controllo di tipo “C”
E’ un controllo d’identificazione visivo, molto rapido e semplice, che
deve essere eseguito sul combustibile per verificare, “sul campo”, che
non abbia subito inquinamenti od alterazioni durante la movimentazione.
Comprende la determinazione delle seguenti caratteristiche (vedere
Tabelle 3/1 e 3/2 ):
- densità a 15°C,
- colore,
- aspetto, compresi sedimenti ed acqua.
Deve essere eseguito dal personale Carburantista, dopo ogni
movimentazione di combustibile, sia in partenza che in arrivo.
In tale contesto si configurano due casi:
- movimentazione con sistemi segregati
in questo caso, l’esecutore del controllo, dopo aver verificato la
rispondenza tra i dati comunicati dall’Ente distributore e quelli rilevati
in fase di ricezione, sancisce l’idoneità del combustibile ricevuto e
procederà al suo immagazzinamento e successiva distribuzione;
- movimentazione con sistemi non segregati
in questo caso, l’esecutore del controllo, dopo aver verificato la
rispondenza dei dati comunicati dall’Ente distributore e quelli rilevati
in fase di ricezione, procederà al campionamento del combustibile,
secondo le modalità di cui ai precedenti commi (b) e (d).
In entrambi i casi, qualora i dati a confronto non corrispondano, non si
dovrà procedere all’accettazione del combustibile, ma dovranno essere
ricercate le cause della discordanza.
In Annesso “1” sono riportate le modalità d’esecuzione del Controllo di
tipo “C”.
Nelle Tabelle 5/1, 5/2, è riportata la guida per l’individuazione dei tipi di
controlli da eseguire.
(2) Disposizioni particolari
Il Capo Deposito è responsabile della corretta esecuzione di tutti i
controlli ed operazioni riguardanti il Servizio, nel rispetto delle Norme
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che lo regolano, con particolare riguardo alla manipolazione dei
combustibili, prima dell’impiego sugli aeromobili.
Deve valutare l’idoneità all’impiego di una partita di combustibile in
ricezione, soltanto sulla base dei risultati delle analisi, tenendo presente
la tipologia del sistema impiegato per la movimentazione, che deve
essere dalla documentazione dell’Ente spedente.
Pertanto, quest’ultimo deve comunicare al Capo Deposito dell’Ente
ricevente i seguenti dati:
- tipo del prodotto,
- quantità, in litri e Kg, del prodotto spedito,
- dati del controllo “C” eseguito sul prodotto spedito,
- tipo del contenitore d’accantonamento della partita nel Deposito
distributore,
- estremi del referto d’analisi di controllo, eseguita dal Laboratorio
competente,
- se il sistema, con il quale è inviato il prodotto è del tipo:
* segregato,
* non segregato,
(3) Controlli straordinari
Comprendono la determinazione di solo una o alcune caratteristiche
chimico-fisiche e tecnologiche che si vuole accertare rientrino nei limiti
prescritti.
Devono essere eseguiti sul combustibile per il quale occorra riscontrare
la rispondenza a norma di una o solo alcune delle sue caratteristiche ed il
cui controllo non ricada sotto alcuna delle tipologie precedenti.
Rientrano in questa tipologia di controllo, i casi in cui è necessario
accertare, ad esempio, se la concentrazione d’additivo antighiaccio rientri
nei limiti stabiliti dopo il rinvenimento d’acqua di fondo, o la
conducibilità elettrica, o l’indice di separazione d’acqua, o la stabilità
termica dopo una miscelazione per recuperare un prodotto non a norma,
ecc.
L’additivo o gli additivi, o le caratteristiche di cui si richiede la
determinazione vanno espressamente citate nella richiesta di controllo
straordinario.
(4) Controlli specifici
Comprendono tutti gli accertamenti analitici e le verifiche funzionali
sugli impianti, da eseguirsi sul posto da parte del personale Carburantista,

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al fine di accertare eventuali contaminazioni e di controllare l’efficienza
dei dispositivi di sicurezza.
Devono essere eseguiti nei punti e con le modalità prescritte, alle previste
scadenze sugli impianti, mezzi ed attrezzature e loro costituenti,
interessate dai prodotti, al fine di verificare la loro funzionalità e
l’assenza di contaminazioni.
Alcuni di questi controlli, essendo eseguiti all’ultimo stadio della catena
di rifornimento assumono particolare importanza per la sicurezza del
volo.
La trascuratezza nell’effettuazione delle operazioni di controllo prescritte
nella fase immediatamente precedente al contatto con l’aeromobile,
vanificherebbe tutti i precedenti controlli.
Solo la scrupolosa e precisa esecuzione di questi controlli può assicurare
il rifornimento dell’aeromobile, con sicurezza e garanzia di qualità.
Nella Tabella 6 è riportata la guida per l’individuazione dei controlli
specifici.
5. CAMBIO DI PRODOTTO
Come in precedenza enunciato al punto 4., tutti gli impianti, mezzi ed attrezzature
adibiti al contenimento ed alla movimentazione dei combustibili devono essere di
norma adibiti ad un solo tipo di prodotto (“segregati”).
Particolari esigenze potrebbero determinare la necessità di adibire un serbatoio od un
contenitore mobile ad un prodotto diverso da quello prima contenuto.
a. Norme generali relative alle operazioni per il cambio di qualità dei
prodotti petroliferi “bianchi” nei serbatoi di deposito, d’autocisterne, di
cisterne ferroviarie, ecc.
Al fine di operare un cambio di qualità che non presenti conseguenze per la
sicurezza del volo, è necessario procedere con una serie d’operazioni via via
più complesse riguardo al tipo di prodotto.
Le procedure generali di cambio di qualità sono le seguenti:
- vuotare completamente il serbatoio o il contenitore,
- individuare, nella Tabella 7/1 il tipo procedimento da adottare ed eseguire il
tipo d’operazione, facendo riferimento alla Tabella 7/2,
- nel caso di cambio di prodotto da Benzina avio a combustibili per turbogetti
e viceversa, sostituire gli elementi microfiltranti/coalescenti e separatori del
filtro micronico/separatore d’acqua dell’impianto destinato al nuovo
prodotto ed eseguire il controllo gravimetrico dei contaminanti solidi
(Controllo “Millipore”) come riportato nell’Annesso 2,
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- richiedere al Laboratorio competente il Controllo di tipo “A”, dopo il
campionamento del combustibile immesso nel serbatoio o nel contenitore
mobile.
b. Norme particolari per l’esecuzione del cambio di qualità.
(1) Vasche e grandi serbatoi d’immagazzinamento
Per le vasche e per i grandi serbatoi d’immagazzinamento di capacità
uguale o superiore ai 2000 m 3 non è richiesto alcun lavaggio con il
nuovo prodotto: lo svuotamento deve essere eseguito dalle condutture
principali d’aspirazione e deve essere eseguito lo scolamento completo
del serbatoio/vasca.
Dopo il riempimento si deve procedere come al precedente paragrafo a.
quarto alinea.
(2) Cisterne ferroviarie ed autocisterne per il trasporto di combustibili avio
Nello svuotamento delle cisterne ferroviarie e delle autocisterne per il
trasporto dei combustibili avio, deve essere posta particolare attenzione
al fondo di raccolta, alle pompe, ai filtri, alle tubazioni flessibili e ad altri
organi suscettibili di trattenere parte del liquido.
(3) Autocisterne od altri mezzi ed attrezzature adibiti al rifornimento di
combustibili avio
Provvedere a:
- svuotare completamente il serbatoio mediante l’apertura:
* della saracinesca di scarico a gravità;
* delle saracinesche degli indicatori di presenza d’acqua (ghiotte);
- svuotare completamente il circuito di erogazione mediante l’apertura:
* della relativa valvola di fondo,
* del rubinetto di scarico sottostante il filtro a cestello,
* di tutti i rubinetti o tappi di svuotamento del filtro
micronico/separatore d’acqua, vale a dire quelli delle camere dello
sporco, della filtrazione e del pulito,
* della saracinesca di sezionamento dei naspi, srotolando
completamente le manichette flessibili e smontando gli
accoppiatori e/o le pistole d’erogazione, per consentire lo scarico a
gravità del prodotto;
- togliere gli elementi microfiltranti/coalescenti e separatori del filtro
micronico/separatore d’acqua;
- dopo aver accertato che non ci sia ulteriore fuoriuscita di prodotto,
richiudere tutte le valvole, saracinesche, rubinetti e il filtro

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micronico/separatore d’acqua, rimontare gli accoppiatori per
rifornimento a pressione e/o le pistole di erogazione sulle manichette;
- eseguire le operazioni di cui alla Tabella 7/2, dopo aver individuato il
tipo di procedimento dalla Tabella 7/1, tenendo conto che il lavaggio
con il nuovo prodotto deve essere effettuato con una quantità pari al
30% della capacità del serbatoio;
- riciclare tutto il prodotto, interessando il circuito di
erogazione/filtrazione;
- a fine lavaggio, il prodotto deve essere recuperato in apposito
serbatoio/contenitore, dopo aver effettuato le operazioni di
svuotamento.
Su tale prodotto far eseguire dal Laboratorio competente un Controllo
di tipo “B-3”, indicando sulla richiesta di analisi che “il campione
inviato è riferito a prodotto impiegato per il lavaggio a seguito di
cambio di prodotto; qualora l’esito delle analisi dichiari l’idoneità di
tale prodotto, questo può essere nuovamente distribuito;
- installare nuovi elementi microfiltranti/coalescenti e separatori nel
filtro micronico/separatore d’acqua;
- dopo aver riempito il serbatoio con il prodotto oggetto di cambio di
qualità, questo deve essere riciclato, facendo passare almeno il 30%
del totale.
Durante tale operazione devono essere registrati i valori di pressione
differenziale, indicati sui manometri differenziali del filtro
micronico/separatore d’acqua;
- prelevare, mediante l’apposito Kit, un campione per l’esecuzione del
controllo gravimetrico dei contaminanti solidi (Controllo “Millipore”)
ed attendere l’esito dal Laboratorio competente registrandone,
sull’apposito registro, il valore indicato;
- prelevare dal serbatoio un campione generale o ad ogni livello ed
inviarlo al Laboratorio competente, richiedendo un Controllo di tipo
“A”.
6. LA CONTAMINAZIONE DEI COMBUSTIBILI AVIO
Diverse e differenziate sono le fonti di contaminazione dei combustibili avio.
I principali contaminanti che inficiano la qualità di questi prodotti sono:
- acqua,
- particelle solide,
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- altri prodotti petroliferi,
- prodotti derivanti dal metabolismo di microrganismi.
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E’ responsabilità del personale Carburantista ed in particolare del Capo Deposito,
garantire che i combustibili avio pervengano agli aeromobili, privi di contaminanti,
limpidi, trasparenti ed esenti da acqua; i motori dei moderni aeromobili, infatti sono
particolarmente sensibili ai contaminanti eventualmente presenti nei combustibili
avio.
Solo l’esatta e scrupolosa osservanza di tutte le normative vigenti può consentire
di evitare o comunque tenere sotto controllo la contaminazione dei combustibili
avio.
In ogni fase di impiego dei combustibili avio - movimentazione, stoccaggio,
distribuzione e rifornimento - occorre adoperarsi per rimuovere tutte le cause e le
possibili fonti di inquinamento e soprattutto per porre in essere tutte le misure di
prevenzione previste, supportate da iniziative appropriate dettate dall’esperienza
pluriennale degli addetti al Servizio.
In questo paragrafo saranno esaminate: la provenienza dei vari contaminanti e le
misure preventive per la loro eliminazione o per il loro contenimento nei limiti
accettabili.
a. Contaminazione da acqua
(1) Provenienza del contaminante “acqua”
L’acqua nel combustibile è raramente visibile ad occhio nudo come
goccioline isolate; spesso la sola indicazione della presenza di acqua è la
comparsa di una leggera opalescenza del combustibile.
Di norma il combustibile che lascia la raffineria è considerato “pulito e
libero da acqua” e, a meno di immissione di acqua dovuta a serbatoi
difettosi o a pioggia che penetra da aperture difettose, il principale
ingresso di acqua nel combustibile avviene dall’atmosfera circostante
(umidità) durante il trasferimento dal serbatoio di stoccaggio: più è alta
l’umidità che renderà più disponibile l’acqua, più questa può essere
assorbita dal combustibile.
Due sono i tipi di contaminazione da acqua nel combustibile: uno è
l’acqua libera o indisciolta, che può trovarsi in forma massiva o in
sospensione, l’altro è l’acqua disciolta o in soluzione.
(a) l’acqua in forma “massiva”
è acqua presente in quantità rilevante, la sua presenza può essere
dovuta ad infiltrazioni nei serbatoi di stoccaggio, alla
condensazione del vapore acqueo atmosferico ed anche alla

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progressiva raccolta, sul fondo, dell’acqua indisciolta, sospesa nel
combustibile;
(b) l’acqua “in sospensione”
è l’acqua, eventualmente presente nel combustibile, che può essere
finemente suddivisa in goccioline, nel passaggio del prodotto
attraverso le tubazioni, le pompe, i macrofiltri, le valvole, ecc.,
queste piccole gocce vengono per così dire “intrappolate” nel
combustibile, rimanendo quindi “sospese” nella sua massa.
La presenza di queste goccioline può essere rilevata in quanto il
combustibile assume un aspetto torbido (opalescente), dovuto alla
riflessione della luce da parte delle goccioline stesse.
Inoltre, le goccioline di acqua in sospensione tendono, col tempo,
ad unirsi tra di loro per formare gocce più grandi che, per gravità,
cadono nella parte più bassa del serbatoio, divenendo acqua in
forma “massiva”.
(c) l’acqua “disciolta” o “in soluzione”
è la quantità di acqua che può essere assorbita dal combustibile in
funzione della temperatura: più questa è alta, maggiore è la
capacità del combustibile a “disciogliere” l’acqua; ciò significa che
una conseguente diminuzione di temperatura, ridurrà questa
capacità con la conseguente espulsione di acqua che diventa libera.
Esiste, comunque, un limite alla quantità di acqua che può essere
“disciolta”, ad una data temperatura, nel combustibile, questo
limite viene definito “punto di saturazione” o “livello massimo di
solubilità”, oltre il quale qualsiasi ulteriore quantità di acqua
aggiunta diventa acqua libera.
La necessità imperante di rimuovere l’acqua libera dal combustibile o
prevenirne il suo congelamento se in soluzione è perciò ovvia: il
congelamento dell’acqua in soluzione viene prevenuto mediante
l’aggiunta di additivo antighiaccio; l’acqua libera viene tolta mediante
drenaggio costante (“aggottamento”) dei serbatoi, se trattasi di acqua in
forma massiva e mediante dispositivi che permettono la separazione
dell’acqua dal combustibile, se l’acqua è in sospensione.
(2) Prevenzione della contaminazione da acqua
Per eliminare la presenza di acqua nei combustibili avio è necessario:
- prevedere adeguati periodi di decantazione dell’acqua in sospensione:
* serbatoi del Deposito
• almeno un’ora per ogni metro di altezza di prodotto, se trattasi
di Benzina avio,
• almeno quattro ore per ogni metro di altezza di prodotto, se
trattasi di combustibili per turbogetti.
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Tali periodi possono non essere rispettati nel caso in cui è
utilizzato un filtro micronico/separatore d’acqua all’ingresso dei
serbatoi di stoccaggio;
NOTA: l’utilizzazione di quest’ultimo filtro
micronico/separatore d’acqua costituisce la prima delle due
filtrazioni del combustibile che deve essere rifornito
direttamente agli aeromobili [vedere successivo punto b.(2)].
* serbatoi di cisterne ferroviarie, autocisterne per il trasporto e per il
rifornimento di combustibili
• almeno 30 minuti, sia dopo il riempimento che prima della loro
discarica dei sopraccitati combustibili.
Al termine del periodo di decantazione, si deve procedere
all’eliminazione dell’acqua di fondo mediante l’apertura delle valvole
di aggottamento.
L’aggottamento deve, inoltre, essere effettuato ogni giorno da tutti i
serbatoi di stoccaggio e prima di ogni riempimento delle autocisterne
di rifornimento e dai pozzetti di fondo dei filtri micronici/separatori di
acqua del deposito.
- effettuare sempre una doppia microfiltrazione del combustibile con i
filtri micronici/separatori d’acqua:
* dall’uscita dei serbatoi di stoccaggio al mezzo di rifornimento e da
questo all’aeromobile,
* qualora fosse necessario eseguire il travaso da un’autocisterna per
il trasporto ad una di rifornimento, deve essere interessato il filtro
micronico/separatore d’acqua di quest’ultima;
- effettuare un controllo a vista di un campione prelevato dal passo
d’uomo dell’autocisterna di rifornimento dopo 30 minuti dal
riempimento; il campione deve apparire limpido e brillante, esente da
materiale solido in sospensione;
- eseguire la prova di rilevamento della presenza di acqua (Idrotest) con
l’apposito Kit a disposizione, immediatamente prima del rifornimento,
previo riciclo di almeno 1000 litri di combustibile;
- eseguire periodicamente l’aggottamento dei serbatoi di bordo, in
accordo con il manuale degli aeromobili (a cura dello specialista
dell’aeromobile).
Il campione di acqua raccolta nell’operazione di aggottamento deve
essere impiegato per l’esecuzione della prova solfuri, come riportato
in Annesso 3.

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b. Contaminazione da particelle solide
(1) Provenienza dei contaminanti solidi
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La presenza di particelle solide nei combustibili per aeromobili è tanto
indesiderata quanto quella dell’acqua: i sistemi di alimentazione del
combustibile nei motori degli aeromobili impiegano numerose valvole di
controllo, pompe, filtri, spruzzatori e l’accumulo di particelle solide in
queste componenti, può determinare intasamenti che possono impedire il
flusso di combustibile ed eventualmente fermare il motore; inoltre,
l’eventuale presenza di particelle solide abrasive causa l’usura od il
grippaggio delle pompette di precisione e delle valvole con conseguenze
immediate o a lungo termine.
La presenza di particelle solide è correlata al contenuto di acqua che,
causando la corrosione degli oleodotti e dei serbatoi, determina la
formazione di scaglie di ruggine, le quali, attraverso il pompaggio e gli
urti, si disintegrano in piccolissime particelle.
Altri contaminanti solidi generalmente rinvenibili nei combustibili sono:
trucioli metallici, residui di lavorazione dei serbatoi, filamenti di stracci e
carta usati per la pulizia, frammenti di guarnizioni rotte, terra, sabbia,
pulviscolo atmosferico, pezzetti di foglie o di legno, residui organici;
(2) Prevenzione della contaminazione da particelle solide
Per evitare, o quantomeno ridurre al minimo, la contaminazione da
particelle solide è necessario:
- effettuare accuratamente la manutenzione di tutti i serbatoi e
tubazioni, con cui viene in contatto il combustibile, compresi quelli
dei mezzi di trasporto e di rifornimento;
- impiegare i filtri a rete in tutte le linee di trasferimento, a monte delle
pompe, dei serbatoi e dei filtri micronici/separatori d’acqua dei
Depositi;
- effettuare la doppia filtrazione micronica, mediante l’installazione di
filtri micronici/separatori d’acqua sia nei punti di distribuzione alle
autocisterne di rifornimento che sulle autocisterne stesse o nei mezzi
di rifornimento diretto agli aeromobili (dispenser, Hydrant Refuelling
System, ecc.);
- controllare costantemente i valori dei manometri differenziali dei filtri
micronici/separatori d’acqua del Deposito, durante il riempimento dei
mezzi di rifornimento e di quelli di quest’ultimi, durante il
rifornimento degli aeromobili, affinché non vengano superati i limiti
massimi ammessi
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- effettuare il controllo gravimetrico dei contaminanti solidi o
“Millipore” per la funzionalità dei filtri micronici/separatori d’acqua:
* con cadenza trimestrale;
* in occasione della sostituzione degli elementi filtranti attendendo
l’esito del controllo da parte del Laboratorio competente,
sospendendo per il tempo necessario l’erogazione.
c. Contaminazione da altri prodotti petroliferi
(1) Provenienza della contaminazione da altri prodotti petroliferi
E’ questo il caso che si può verificare quando non vengono adottati tutti
gli accorgimenti affinché non vengano in contatto tra loro prodotti
diversi, come, a titolo di esempio, la benzina avio ed il combustibile F-34
o il gasolio per autotrazione.
Queste forme di inquinamento sono molto gravi, perché fanno sì che
pervenga all’aeromobile un combustibile tecnicamente non idoneo
all’alimentazione del motore ed in alcuni casi, (ad esempio, se la benzina
avio è inquinata con F-34), possono provocare l’arresto del motore, in
altri casi (ad esempio, se il combustibile F-34 è inquinato da Benzina
avio) si possono avere gravi ed irreversibili danni alle palette della
turbina.
(2) Prevenzione della contaminazione da altri prodotti petroliferi
Per evitare questo tipo di inquinamento è indispensabile:
- effettuare, nel limite del possibile, stoccaggi e trasferimenti con mezzi
segregati o condizionati, adibendo cioè serbatoi, impianti e mezzi, ad
un solo tipo di prodotto ed applicando, quando necessario, le prescritte
operazioni previste dalle norme per il cambio di qualità;
- evitare l’impiego di impianti promiscui;
- evitare l’utilizzazione di impianti di aggottamento dei serbatoi del tipo
promiscuo: un impianto per ogni prodotto;
- utilizzare la simbologia NATO e gli schemi di flusso del Deposito,
che devono essere apposti in modo visibile nelle infrastrutture
interessate.
d. Contaminazione da microrganismi
(1) Provenienza della contaminazione da microrganismi
Il fenomeno della contaminazione microbiologica si verifica
prevalentemente sul fondo dei serbatoi, all’interfaccia acquacombustibile,
e si manifesta con lo sviluppo di depositi mucillaginosi ad
azione fortemente corrosiva sui materiali metallici.

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Esso si può diffondere a livello dei filtri micronici/separatori d’acqua
degli impianti di rifornimento, sia fissi che mobili, e perfino nei serbatoi
degli aeromobili.
Particolarmente dannosi sono i batteri solfato-riduttori, che utilizzano,
per il loro metabolismo organico, gli idrocarburi e, per quello inorganico,
i solfati disciolti nell’acqua, soprattutto quella di mare, che vengono
trasformati in acido solfidrico.
Gli inconvenienti che derivano da questi processi sono gravi e portano ad
un rapido intasamento degli impianti di filtrazione ed alla alterazione di
alcune caratteristiche del combustibile (aumento della corrosività, per
effetto dell’acido solfidrico, diminuzione della capacità di separazione
dell’acqua) e quindi alla conseguente corrosione delle parti metalliche,
specie quelle costituite dai metalli più corrodibili (rame, ferro, argento)
di tutti gli impianti, non ultimi i serbatoi di bordo, le pompe e gli
strumenti di misura a contatto diretto col combustibile.
(2) Prevenzione della contaminazione da microrganismi
Per evitare l’instaurarsi di attività microbiologica nell’interfaccia acquacombustibile
è necessario:
- eliminare l’acqua da tutti i serbatoi, tubazioni, pompe, filtri, in tutte
le fasi della catena di rifornimento, dal trasporto allo stoccaggio fino
ai serbatoi dell’aeromobile;
- effettuare alle scadenze previste, o quando se ne sospetti la presenza,
il controllo dei solfuri nell’acqua recuperata dagli aggottamenti
(vedere Annesso 3).
In caso di presenza di solfuri, occorre sospendere immediatamente la
distribuzione del combustibile ed inviare campioni, sia di prodotto che
dell’acqua di fondo, al Laboratorio per ulteriori accertamenti.
Se, dopo gli accertamenti analitici, dovesse risultare idoneo, il
combustibile deve, comunque, essere impiegato il più presto possibile,
mentre il serbatoio interessato deve essere bonificato anche con semplice
lavaggio con acqua (se sufficiente) prima del reimpiego.
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CAPITOLO III - LUBRIFICANTI, FLUIDI IDRAULICI, GRASSI,
PROTETTIVI E PRODOTTI SPECIALI AVIO
1. LUBRIFICANTI LIQUIDI AVIO OD “OLI LUBRIFICANTI AVIO”
I lubrificanti sono sostanze solide, semisolide e liquide che vengono introdotte fra le
parti in movimento delle macchine per ridurre l’attrito ed evitare quindi un inutile
spreco di energia ed un eccessivo logoramento della macchina.
Gli svariati tipi di macchine in uso richiedono una serie altrettanto varia e vasta di
lubrificanti, affinché si raggiunga lo scopo di avere a disposizione tipi adatti per
ciascuna specifica applicazione.
a. Attrito
Prima di trattare della lubrificazione è necessario trattare del fenomeno
dell’attrito, perché strettamente legato con essa.
Due organi meccanici, a contatto diretto ed in movimento, originano una
resistenza che si oppone al movimento stesso, chiamata “attrito”, e che può
essere definita come “una forza passiva” che nasce in conseguenza del moto
relativo delle due superfici in contatto e prementi l’una sull’altra.
Si distinguono due forme di attrito:
- radente,
- volvente.
L’attrito radente o di strisciamento è proprio di una superficie che striscia
sull’altra (ad esempio: lo stantuffo di un motore a scoppio).
L’attrito volvente o di rotolamento è proprio di un corpo sferico che rotola su
una superficie (ad esempio: i cuscinetti a sfera o a rulli).
L’attrito, in genere, produce calore e quando arriva ad eccessi, la temperatura
dei vari organi si eleva in modo tale da far dilatare e deformare le superfici a
contatto e provocare abrasioni o fusioni.
Le forme di attrito radente o volvente generate da superfici in contatto ed
animate da moto relativo sono classificate come “attrito secco”.
Si definisce “attrito lubrificato”, quello originato da superfici in movimento, tra
le quali è interposto, in forma continua, un certo spessore di sostanza liquida o
semisolida, denominata “lubrificante”.
L’attrito secco è responsabile del riscaldamento, abrasioni, fusioni degli organi
meccanici; l’attrito lubrificato è quanto rimane ancora della resistenza passiva,
dopo aver vinto l’attrito secco mediante un buon lubrificante che impedisca il
contatto diretto dei due organi meccanici in movimento.
b. La lubrificazione
Il compito fondamentale di un lubrificante è di far da cuscinetto per tenere
separate le superfici che devono scorrere e muoversi una sull’altra.

Quindi, per una buona lubrificazione, il lubrificante deve:
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- impedire sempre il contatto diretto delle due superfici, mediante un velo, sia
pure sottilissimo, ma di spessore sufficiente per eliminare completamente
l’attrito secco;
- avere la capacità di mantenere il velo in forma continua, vincendo le forze
di rottura e strappo possedute dalle superfici metalliche, sia per la pressione
e carico con cui l’una preme sull’altra, sia per la velocità di trascinamento di
una rispetto all’altra;
- per poter dare il minimo attrito lubrificato, possedere la maggiore
scorrevolezza e fluidità compatibile con la necessità di mantenere il velo di
lubrificazione.
Per comprendere questa esigenza, basta immaginare le due superfici
animate da moto relativo, il velo di lubrificazione tra esse ed analizzare cosa
avviene: una delle due superfici si muoverà con una certa velocità rispetto
all’altra e lo strato del velo lubrificante a diretto contatto con essa avrà la
stessa velocità; l’ultimo strato di velo, cioè quello a contatto della superficie
ferma, avrà velocità zero; tutti gli strati intermedi avranno velocità
decrescenti tra la velocità massima e nulla. L’entità dell’attrito lubrificato
dipenderà unicamente dalla mobilità dei vari strati l’uno rispetto all’altro,
cioè dalla fluidità del lubrificante.
- asportare, mediante il suo scorrere, il calore prodotto da tutti gli attriti che
non possono essere eliminati, ed anche questa funzione è dipendente dalla
fluidità dell’olio.
c. Caratteristiche degli oli lubrificanti
Gli oli lubrificanti avio costituiscono una classe di materiali di precipua
importanza per la Sicurezza del Volo, in quanto impiegati prevalentemente a
bordo di un aeromobile per la lubrificazione di apparati vitali quali motore,
scatola ingranaggi, APU, strumenti di bordo.
Gli oli lubrificanti si possono suddividere in:
- vegetali;
- animali;
- minerali;
- sintetici.
I lubrificanti di origine vegetale sono oli ricavati da frutti e semi oleari (oliva,
colza, ravizzone, lino, ricino, ecc.).
I lubrificanti di origine animale si ricavano dalla fusione di tessuti grassi di
mammiferi cetacei, pesci, ecc. hanno minore stabilità e resistenza
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all’ossidazione ed all’umidità dei lubrificanti minerali e quindi vengono
impiegati per lubrificazioni particolari.
Gli oli lubrificanti di origine minerale sono ricavati dalle frazioni pesanti del
petrolio, cioè quelle che distillano a temperature superiori.
Gli oli lubrificanti sintetici sono miscele di esteri, derivate dalla reazione di
alcoli superiori ed acidi grassi.
In considerazione di quanto è stato detto sulla lubrificazione, si definisce
“Potere lubrificante”, l’attitudine di un olio a formare un film fra le superfici
metalliche e la sua capacità a mantenerlo.
Esso dipende da due caratteristiche fondamentali, necessarie per ritenere una
certa sostanza un buon lubrificante:
- untuosità o oleosità,
- viscosità.
Queste due proprietà sono interdipendenti tra loro ed inscindibili:
l’untuosità attribuisce ad una sostanza di essere o no un lubrificante, mentre la
viscosità ne limita il campo di applicazione, in funzione delle condizioni
dinamiche e cinematiche di funzionamento.
d. Impiego degli oli lubrificanti avio
Si usa suddividere gli oli motore, in base alla loro natura, in oli minerali ed oli
sintetici:
i primi sono adatti all’impiego prevalentemente sui motori alternativi, i secondi
sui motori a getto.
Inoltre esistono diversi tipi di oli, a specifica diversa, con viscosità,
temperature di impiego e caratteristiche di prestazione diverse, per cui occorre
fare attenzione ad impiegare su ogni tipo di aeromobile, il prescritto tipo di olio
ed a non miscelare i vari tipi tra di loro.
I diversi lubrificanti avio vanno conservati nella loro confezione originale,
separati tra loro e chiaramente contraddistinti secondo il loro simbolo NATO.
Se sono confezionati in contenitori riutilizzabili (fusti, latte), devono essere
riforniti dopo filtrazione attraverso apposito dispositivo.
Se sono contenuti in contenitori chiusi ermeticamente (barattoli, lattine)
possono essere riforniti direttamente; in questo caso le confezioni, una volta
aperte, devono essere svuotate completamente.
L’eventuale olio residuo va impiegato subito per altro rifornimento o
recuperato nei carrellini di servizio; in caso contrario va alienato come olio
usato.
2. FLUIDO IDRAULICO
a. Caratteristiche del fluido idraulico
Il fluido idraulico è il fluido che viene impiegato negli impianti oleodinamici di
bordo.

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E’ costituito da una miscela di idrocarburi derivanti dalla distillazione
frazionata del petrolio.
Le caratteristiche principali sono:
- modesta acidità,
- punto di infiammabilità abbastanza alto (min 82°C),
- contenuto di additivi in concentrazioni tali da abbassare il punto di
scorrimento oltre i -59°C.
Questi additivi vengono aggiunti per migliorare alcune caratteristiche
relative all’impiego ed alla stabilità all’immagazzinamento - additivi
antiusura, antiossidanti e miglioratori della viscosità, nonché un colorante
rosso per una sua rapida identificazione.
Il requisito di maggiore importanza per questo prodotto è la sua assoluta
pulizia e la necessità di contenere, entro limiti molto ristretti, la quantità
ammissibile di contaminanti solidi.
Deve essere rifornito all’aeromobile dopo filtrazione micronica attraverso
appositi banchi idraulici.
b. Impiego del fluido idraulico
Il fluido idraulico è impiegato negli impianti autopiloti, ammortizzatori, freni,
meccanismi di comando, sistemi idraulici dei missili ed in tutti quei sistemi che
impiegano guarnizioni di gomma sintetica.
Per gli aeromobili sono impiegati i seguenti tipi di fluido idraulico:
- Fluido idraulico a base minerale, Simbolo NATO H-515. Norma AER-
M-O.261h;
- Fluido idraulico a base di idrocarburi di sintesi, Simbolo NATO H-
537. Norma MIL-PRF-832282 d Am 1;
- Fluido idraulico a base organofosforica Skydrol 500 B4
Il fluido idraulico deve essere conservato sempre nel suo contenitore originale,
contraddistinto dal simbolo NATO.
Non è consentito il travaso in altri contenitori di stoccaggio. Di norma deve
essere evitato il rifornimento all’aeromobile direttamente dal contenitore, a
meno che non si tratti di piccoli contenitori ermeticamente chiusi, provvisti di
tappo che si possa aprire senza lasciare residui.
In questo caso è consigliabile almeno pulire, con solvente filtrato, i dintorni del
tappo prima di aprirlo, fare in modo che il fluido non trascini sporcizia nel
travaso, fare tutte le operazioni con la massima pulizia, impiegare il minor
tempo posibile ed evitare di rifornire in luoghi polverosi ed in giornate
particolarmente ventose.
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3. GRASSI AVIO
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a. Caratteristiche dei grassi avio
I grassi avio sono lubrificanti di consistenza pastosa, impiegati in quei punti
che necessitano di lubrificazione e dove non sia conveniente o possibile la
lubrificazione in circuito.
Sono costituiti da un olio lubrificante, minerale o sintetico, disperso in un
opportuno ispessente, generalmente un sapone.
A questi due componenti principali possono essere aggiunte altre sostanze,
come miglioratori della consistenza o come additivi che li rendano adatti ad
uno specifico impiego.
In generale i grassi vengono classificati in funzione della loro specializzazione,
si hanno così grassi:
- per alte o basse temperature;
- resistenti ai combustibili;
- per cuscinetti;
- per estreme pressioni;
- per impieghi vari.
b. Impiego dei grassi
La più importante precauzione nella manipolazione dei grassi è la più assoluta
pulizia del prodotto, delle superfici da ingrassare, dell’apparecchiatura con cui
vengono applicati.
Il grasso deve essere prelevato dal suo contenitore originale, non deve essere
travasato in altri contenitori e deve essere applicato con l’apposita pistola, non
a mano.
Nell’immagazzinamento, i componenti del grasso tendono a separarsi, quindi è
normale l’evidenza di una certa separazione dell’olio che dovrebbe scomparire
con il rimescolamento prima dell’uso.
E’ buona norma osservare l’eventuale presenza di grumi od odore di rancido,
che sono indizi di decomposizione del prodotto.
4. PROTETTIVI E PRODOTTI SPECIALI AVIO
a. Caratteristiche dei protettivi e dei prodotti speciali avio
I protettivi ed i prodotti speciali avio, denominati generalmente “liquidi
speciali”, comprendono una serie di materiali di consumo la cui natura
chimica, caratteristiche di prestazione e varietà di campi di applicazione, sono
le più disparate;

. Impiego dei protettivi e dei prodotti speciali avio
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I liquidi speciali non sono impiegati né come combustibili né come lubrificanti,
bensì per particolari scopi definiti dal loro stesso nome; ad esempio:
- liquido antighiaccio: composto essenzialmente da miscele a base alcolica,
trova pratica utilizzazione per abbassare il punto di congelamento
dell’acqua e quindi evitare la formazione di ghiaccio su taluni particolari
dell’aeromobile (ali, parabrezza, antenne, ecc..),
- oli protettivi anticorrosivi. sono oli, minerali o sintetici additivati con
idonee sostanze anticorrosive e sono impiegati per isolare le superfici
metalliche interne ed esterne dei motori durante l’immagazzinamento o nei
periodi di inattività, proteggendole dalla corrosione,
- liquidi refrigeranti per motori: costituiti da miscele di acqua e metanolo
(alcol metilico) o acqua e glicol etilenico,
- oli protettivi per armi.
Valgono per essi tutte le prescrizioni previste per i lubrificanti ed i grassi avio,
in riferimento alla loro conservazione ed applicazione.
5. CONTROLLI SUI LUBRIFICANTI, FLUIDO IDRAULICO, GRASSI,
PROTETTIVI E PRODOTTI SPECIALI AVIO
a. Generalità
La particolare rilevanza, ai fini della Sicurezza del volo, dei lubrificanti, dei
fluidi idraulici, dei grassi, dei protettivi e dei prodotti speciali avio, richiede
che, dal loro approvvigionamento, allo stoccaggio, fino al consumo vengano
scrupolosamente rispettate le norme di qualità ed i requisiti di buona
conservazione dei prodotti.
E’, quindi, importante che i materiali di consumo vengano acquisiti in aderenza
alle esigenze di impiego, fissate dalla normativa tecnica applicabile, che ne
vengano controllate in laboratorio, nel corso del collaudo di accettazione, tutte
le caratteristiche chimico-fisiche e tecnologiche previste dalla Norma di
riferimento e, per quei prodotti la cui Norma lo prevede, che vengano
sottoposti, con esito favorevole, alle prove di qualificazione.
Al termine delle prove di collaudo per l’accettazione del prodotto dovrà essere
emessa, da parte del Laboratorio competente, una relazione di analisi alla quale
far riferimento per i successivi controlli periodici per l’accertamento dei
requisiti di buona conservazione del prodotto.
Nella fase di immagazzinamento, i prodotti dovranno essere conservati in
locali chiusi ed aerati, separati per lotti e contraddistinti dal Simbolo NATO.
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Nei casi in cui l’immagazzinamento all’aperto sia inevitabile (fusti da 200 litri
ed oltre), i prodotti in fusti devono essere conservati sotto tettoia aerata,
coricati su un lato e con i tappi rivolti verso il basso, sotto il livello del liquido.
Questo metodo di immagazzinamento per i fusti deve essere applicato anche in
locali chiusi.
Per ogni lotto dovrà essere possibile identificarne l’origine, la data ed il
numero di relazione di collaudo e dovrà tenersi nota del luogo, data e numero
dell’ultimo controllo.
Di norma devono essere consumati prima i lotti con data di collaudo meno
recente.
I lubrificanti avio, il fluido idraulico, i grassi, i protettivi ed i prodotti speciali
avio dovranno essere sottoposti ai sotto elencati controlli, nei casi
corrispondentemente indicati e classificati.
Nei casi particolari, non indicati o di dubbia classificazione, è devoluta all’Ente
incaricato al controllo di qualità, la decisione tecnica circa il più adeguato
controllo cui sottoporre il prodotto.
b. Tipi di controlli
I controlli a cui devono essere sottoposti i prodotti di cui al titolo, nei casi
corrispondentemente indicati e classificati, si dividono in:
- controlli chimico-fisici,
- controlli straordinari,
- controlli “a vista”.
AVVERTENZA
Nel caso in cui l’esito dei controlli risulti negativo (non rispondente alle
Norme), l’Ente/Reparto committente dovrà chiedere istruzioni al Comando
Logistico A.M. - Servizio dei Supporti e, per conoscenza, all’ Alto Comando.
(1) Controlli chimico-fisici
I lubrificanti avio, il fluido idraulico, i grassi, i protettivi ed i prodotti
speciali avio devono essere sottoposti ai sotto elencati tipi di controlli per
la determinazione di tutte le caratteristiche chimico-fisiche e
tecnologiche:
- Controllo di tipo “A”,
- Controllo di tipo “B-2”,
Nei casi particolari non indicati o di dubbia classificazione è devoluta
all’ente incaricato del controllo di qualità, la decisione tecnica circa il più
adeguato controllo al quale sottoporre il prodotto.

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(a) Controllo di tipo “A”
deve essere eseguito presso il laboratorio competente, dopo
campionamento di ogni partita:
- prima di accettare il prodotto dal fornitore, cioè deve essere
eseguito per collaudare la partita;
- in ogni caso si sospetti una contaminazione del prodotto.
Questo caso può verificarsi quando si sia persa ogni
registrazione dei precedenti analitici del prodotto o qualora si sia
resa illeggibile la dicitura stampigliata sulle confezioni; in tal
caso, prima della richiesta di controllo, è necessario valutare, in
funzione della consistenza della partita e della sua vetustà,
l’opportunità della dismissione del prodotto.
I prodotti non devono essere distribuiti fino a che non si conosce
l’esito delle analisi.
(b) Controllo di tipo “B-2”
deve essere eseguito presso il laboratorio competente, dopo
campionamento, su tutti i lotti in giacenza alle scadenze prescritte.
Nelle Tabelle 8/1/A, 8/1/B, 8/2/A, 8/2/B, 8/3/A, 8/3/B, 8/4/A,
8/4/B, 8/5/A, 8/5/B, 8/6/A e 8/6/B sono riportate le analisi da
effettuare per determinare le caratteristiche chimico-fisiche di oli
lubrificanti, grassi, fluidi idraulici, protettivi e prodotti speciali avio
sottoposti al controllo di tipo “B-2”, le cui frequenze minime di
esecuzione sono riportate nelle Tabelle 9/1, 9/2, 9/3, 9/4, 9/5 e 9/6.
(2) Controllo “straordinario”
Deve essere eseguito presso il laboratorio competente, dopo il
campionamento, nel caso necessiti riscontrare la rispondenza alla norma
di una o solo alcune delle caratteristiche del prodotto in esame ed il cui
controllo non ricada sotto alcuna delle precedenti tipologie, come ad
esempio il controllo della viscosità di un olio ottenuto dalla miscelazione
di due oli a viscosità diversa.
Nella richiesta di controllo devono essere specificate le caratteristiche da
determinare.
(3) Controllo “a vista”
Deve essere eseguito dal personale Carburantista dell’Ente che ha in
giacenza il prodotto, ogni 12 mesi e secondo le istruzioni di cui
all’Annesso 4.
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Allo scopo di facilitarne l’individuazione, la Tabella 10 riporta i tipi di
controlli analitici da eseguire sugli oli lubrificanti, grassi, fluidi idraulici,
protettivi e prodotti speciali avio.

CAPITOLO IV - ADDITIVI PER COMBUSTIBILI AVIO
1. GENERALITA’
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Ogni sostanza chimica che, aggiunta in piccole quantità ad un’altra sostanza o
soluzione, può cambiare, migliorandole, alcune caratteristiche chimico-fisiche e
tecnologiche viene definita “Additivo”.
Per ciò che riguarda gli additivi impiegati nel Servizio P.O.L. avio, questi possono
definirsi come particolari sostanze che aggiunte in piccole quantità ai combustibili
avio possono modificarne, migliorandole in modo considerevole, alcune
caratteristiche chimico-fisiche e tecnologiche significative; le norme, o le specifiche,
stabiliscono per ognuno di essi la concentrazione minima e massima ammessa.
I principali additivi impiegati nei combustibili avio sono:
- colorante (ai fini fiscali per le benzine),
- antidetonante,
- antiossidante
- deattivatore di metalli,
- antighiaccio,
- anticorrosivo,
- antielettrostatico o antistatico.
2. ADDITIVO ANTIOSSIDANTE ED ADDITIVO DEATTIVATORE DI
METALLI
L’additivo antiossidante e il deattivatore di metalli sono usati per prevenire la
formazione di depositi di ossidazione nell’impianto di alimentazione degli
aeromobili, per neutralizzare eventuali effetti catalizzanti dei metalli attivi
nell’impianto di alimentazione combustibile e per migliorare la stabilità
all’ossidazione dei combustibili stoccati.
3. ADDITIVO ANTIGHIACCIO
a. Caratteristiche dell’additivo antighiaccio
L’additivo antighiaccio è aggiunto al combustibile per turbogetti al duplice
scopo di prevenire, in volo ad alta quota ed alle basse temperature, la
formazione di ghiaccio dovuta alla cristallizzazione dell’acqua in soluzione
presente nel combustibile, abbassandone il punto di congelamento, e di
svolgere una leggera azione battericida nei confronti di batteri solfato riduttori.
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Attualmente viene impiegato un composto del glicole dietilenico e,
precisamente l’etere monometilico del glicole dietilenico, identificato con
Simbolo NATO: S-1745; è un liquido incolore che presenta, a 20°C, una
densità di 1,021-1,025, pH compreso tra 6 e 7, intervallo di distillazione
compreso tra 192 e 196°C, punto di infiammabilità di 81°C, autoaccensione a
245°C.
L’additivo antighiaccio è aggiunto a F-35 ed F-43 per ottenere rispettivamente
F-34 e F-44.
Questo composto è’ scarsamente solubile nel combustibile e di contro ha una
grande affinità con l’acqua (altamente solubile).
Si raccomanda, pertanto, che il controllo “straordinario” per la determinazione
della concentrazione di additivo antighiaccio sia richiesto, oltre che nelle
circostanze previste dalla vigente normativa, anche nei seguenti casi:
- in fase di ricezione di un lotto/partita di F-34 o F-44, effettuata con sistemi
segregati, effettuando il campionamento del prodotto dopo il riempimento
dei serbatoi di stoccaggio interessati alla consegna;
- dopo un mese dall’introduzione di un lotto/partita;
- ogni sei mesi dopo l’effettuazione del primo controllo mensile, nel caso in
cui il combustibile non abbia subito alcuna movimentazione nel periodo di
riferimento.
Qualora, in sede, di controllo analitico risulti che il suo contenuto sia inferiore
al valore minimo consentito dai limiti di deterioramento (min 0,07 ml/100ml),
è indispensabile ripristinarne la concentrazione; per contro un contenuto
eccessivo di additivo antighiaccio, quale sostanza tensioattiva, inibisce il
corretto funzionamento degli elementi microfiltranti/coalescenti e
separatori del filtro micronico/separatore d’acqua installati negli impianti
fissi e negli autorifornitori, e sarà, pertanto, opportuno intraprendere le
necessarie azioni correttive per contenerne la concentrazione nel limite
massimo previsto (0,20 ml/100ml).
b. Calcolo del volume di additivo per il ripristino della concentrazione
Si utilizza la seguente formula:
Q = [(0,10 - a) x 10 x b
ove:
Q = quantità di additivo da aggiungere, espressa in litri;
a = concentrazione, in ml/100ml, di additivo residuo nella partita di
combustibile da trattare (valore segnalato dal Laboratorio che ha
eseguito l’analisi);
b = metri cubi di combustibile da additivare;
0,10 = concentrazione di additivo da ripristinare (0,10, anziché min 0,07
ml/100ml, per garantirsi da eventuali successive perdite;
10 = fattore per esprimere, in litri, la quantità di additivo da aggiungere.

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c. Modalità di additivazione
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- effettuare l’aggottamento del serbatoio contenente il combustibile da
additivare ed accertarsi usando la pasta idromantea dell’assoluta assenza di
acqua; al fine di evitare che l’additivo venga estratto dall’acqua a causa
della sua elevata solubilità in essa;
- se il Reparto ha in dotazione la pompa dosatrice, effettuare l’additivazione
secondo le istruzioni previste nel libretto “Uso e Manutenzione”
dell’attrezzatura;
- se il Reparto non ha in dotazione la predetta pompa, eseguire l’additivazione
nel modo seguente:
* diluire l’additivo, come previsto al precedente para b., con il
combustibile per turbogetti da additivare nel rapporto 1/10 in volume in
uno o più fusti,
* rimescolare il liquido nel fusto facendolo ruotare almeno 10 volte per
ottenere la completa solubilizzazione dell’additivo nel combustibile,
* versare lentamente, aiutandosi con una pompa a mano, tutto il contenuto
del/dei fusto/i nel serbatoio, immettendolo tutto attraverso il tubo di
campionamento inserito nella flangia del passo d’uomo. Durante questa
operazione, si deve aver cura di tenere in movimento il combustibile da
additivare, mediante un pompaggio a circuito chiuso, in modo da
permettere una solubilizzazione omogenea dell’additivo antighiaccio in
tutta la massa del combustibile;
* continuare la movimentazione per almeno 6 ore, dopo l’additivazione, se
operata nei serbatoio del Deposito P.O.L. avio.
4. ADDITIVO ANTICORROSIVO
a. Caratteristiche dell’additivo anticorrosivo
L’additivo anticorrosivo viene aggiunto al combustibile per turbogetti sia per
prevenire l’azione corrosiva dei composti acidi residui di lavorazione e/o di
quelli derivanti dal metabolismo dei solfobatteri, sia per aumentarne la
lubricità (accentuata scivolosità o viscidità).
Esso crea una pellicola protettiva sulle pareti dei contenitori e delle tubazioni,
con cui viene a contatto impedendo che l’acqua di condensa, sedimenti di vario
tipo e idrogeno solforato contenuti o trasportati dai combustibili, possano
corrodere le superfici metalliche.
Poiché svolge un’azione preventiva e correttiva, l’aggiunta di additivo
anticorrosivo è obbligatoria e deve essere effettuata in raffineria dalla Ditta
fornitrice del combustibile.
Attualmente vengono utilizzati quattro tipi di inibitori a concentrazione
variabile, ma con caratteristiche pressoché simili:
- DUPONT DCI-4A
- NALCO 5403
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- HITEC 580
- PRI-19
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Un contenuto eccessivo di additivo anticorrosivo, quale sostanza
tensioattiva, inibisce il corretto funzionamento degli elementi
microfiltranti/coalescenti e separatori del filtro micronico/separatore
d’acqua installati negli impianti fissi e negli autorifornitori.
Qualora, in sede di controllo, risulti che il contenuto di additivo anticorrosivo
sia diverso dal valore consentito dai limiti di deterioramento, è indispensabile
ripristinarne la concentrazione; i limiti minimi e massimi di tale concentrazione
sono riportati in Tabella 11.
b. Calcolo del volume di additivo per il ripristino della concentrazione
Si utilizza la seguente formula:
ove:
Q = [( m x 1,5 ) - a ] x b x 1,15
Q = quantità di additivo da aggiungere, espressa in ml;
m = minimo di concentrazione ammessa per il tipo di additivo che si sta
aggiungendo (vedere Tabella 19);
a = concentrazione, in mg/l, di additivo residuo nella partita di
combustibile da trattare (valore segnalato dal Laboratorio che ha
eseguito l’analisi);
b = metri cubi di combustibile da additivare;
1,15 = ml di additivo corrispondenti ad 1 mg/l;
1,5 = fattore per cui moltiplicare m, minima concentrazione, per garantirsi
da eventuali successive perdite.
c. Modalità di additivazione
- se il Reparto ha in dotazione la pompa dosatrice, effettuare l’additivazione
secondo le istruzioni previste nel libretto “Uso e Manutenzione”
dell’attrezzatura;
- se il Reparto non ha in dotazione la predetta pompa, eseguire l’operazione
nel modo seguente:
* misurare, impiegando il cilindro graduato del Kit per il controllo “C”, il
volume di additivo, determinato come indicato nel precedente para b., e
scioglierlo in un secchio di almeno 20 litri pieno per circa 3/4 di
combustibile da additivare,

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* lavare più volte con lo stesso combustibile, il cilindro per la misura
dell’additivo e versare le soluzioni di lavaggio nel secchio,
* rimescolare il liquido nel secchio, per ottenere la completa
solubilizzazione dell’additivo nel combustibile, aiutandosi con una
bacchetta di legno pulita,
* versare il contenuto del secchio in un fusto della capacità di 200
(duecento) litri, contenente almeno 150 (centocinquanta) litri di
combustibile da trattare; lavare più volte il secchio con detto
combustibile e versare le soluzioni di lavaggio nel fusto,
* versare lentamente, aiutandosi con una pompa a mano, tutto il contenuto
del fusto nel serbatoio, immettendolo dal tubo di campionamento inserito
nella flangia del passo d’uomo.
Durante questa operazione si deve aver cura di tenere in movimento il
combustibile da additivare, mediante pompaggio a circuito chiuso, in
modo da permettere una solubilizzazione omogenea dell’additivo
anticorrosivo in tutta la massa del combustibile,
* continuare la movimentazione per almeno sei ore dopo l’additivazione.
5. ADDITIVO ANTIELETTROSTATICO
a. Caratteristiche dell’additivo antielettrostatico
L’additivo antielettrostatico o antistatico viene aggiunto al combustibile avio
per evitare i rischi connessi all’accumulo di cariche elettrostatiche durante la
sua manipolazione; agisce migliorando la conducibilità elettrica del
combustibile, con conseguente riduzione del pericolo di esplosioni.
L’aggiunta di additivo antielettrostatico, obbligatoria per F-35 e F-34, deve
essere effettuata direttamente in raffineria dalla Ditta fornitrice del
combustibile.
Qualora, in sede di controllo analitico, risulti che il suo contenuto sia inferiore
al valore minimo prescritto dai limiti di deterioramento e tale che la
conducibilità elettrica del combustibile risulti essere inferiore a 50 pS/m, è
indispensabile procedere al ripristino della concentrazione dell’additivo.
Attualmente, il tipo di additivo impiegato è:
- STADIS 450
b. Calcolo del volume di additivo per il ripristino del valore di conducibilità
elettrica nel combustibile
Si utilizza la seguente formula:
Q = 0,5 x b x 1,15
ove:
Q = quantità di additivo da aggiungere, espressa in ml;
b = metri cubi di combustibile da additivare;
1,15 = ml di additivo corrispondenti ad 1 mg/l.
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c. Modalità di additivazione
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- se il Reparto ha in dotazione la pompa dosatrice, effettuare l’additivazione
secondo le istruzioni previste nel libretto “Uso e Manutenzione”
dell’attrezzatura;
- se il Reparto non ha in dotazione la predetta pompa, eseguire l’operazione
nel modo seguente:
* misurare, con un cilindro graduato, il volume di additivo antistatico,
determinato come indicato al precedente para b., e scioglierlo in un
secchio di circa 20 litri pieno per circa 3/4 di combustibile da additivare;
* lavare più volte con lo stesso combustibile il cilindro e versare le
soluzioni di lavaggio nel secchio;
* rimescolare il liquido nel secchio per ottenere la completa
solubilizzazione del combustibile, aiutandosi con una bacchetta di legno
pulita;
* versare lentamente tutto il contenuto del secchio nel combustibile da
additivare;
* movimentare tutto il combustibile, mediante pompaggio a circuito
chiuso, per almeno due ore, allo scopo di consentire una solubilizzazione
completa ed omogenea dell’additivo antistatico in tutta la massa del
combustibile.
Lo schema seguente ricapitola l’impiego degli additivi trattati.
TIPO F-18 F-34 F-35 F-44
COLORANTE SI NO NO NO
ANTIDETONANTE SI NO NO NO
ANTIOSSIDANTE F SI SI SI
DEATTIVATORE F SI SI F
ANTIGHIACCIO NO SI NO SI
ANTICORROSIVO NO SI SI F
ANTISTATICO NO SI SI NO
F = FACOLTATIVO

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CAPITOLO V - IL CAMPIONAMENTO DEI PRODOTTI P.O.L. AVIO
1. GENERALITA’
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Il “Controllo di Qualità”, a qualunque livello attuato, ha inizio con il prelievo di una
quantità rappresentativa di tutta la massa del prodotto da sottoporre a verifica
qualitativa, che conservi inalterate le caratteristiche che possedeva nel momento in
cui è stata prelevata; questa quantità viene denominata “campione”.
Il prelevamento di campioni o “campionamento, operazione delicata ed
importantissima, deve essere eseguito solo da personale consapevole della sua
importanza e ben istruito sui procedimenti e le modalità di esecuzione in funzione
delle caratteristiche del campione, del tipo di contenitore e del genere di prova a cui
il prodotto stesso dovrà essere sottoposto nel rispetto delle Normative/Direttive in
materia.
In fase analitica a nulla serve utilizzare apparecchiature sofisticate, precise e costose,
se non si dispone di un campione che sia rappresentativo della massa da cui è stato
prelevato e nella giusta quantità.
E’ indispensabile, quindi, che le operazioni di campionamento siano eseguite con il
massimo scrupolo e con la massima pulizia, in modo che i campioni prelevati non
siano inquinati da sostanze estranee e le loro caratteristiche non risultino modificate,
ad esempio, per esposizione alla luce, per evaporazione, ecc.
I campioni devono essere prelevati per determinare la:
- corrispondenza alle caratteristiche chimico-fisiche e tecnologiche prescritte dalle
rispettive Norme;
- variazione di una o più caratteristiche, durante le varie fasi di manipolazione e di
stoccaggio;
- quantità di prodotto, rilevando densità e temperatura per il calcolo del volume e
del peso;
- percentuale di acqua nel prodotto;
- presenza di impurità normalmente non presenti nel prodotto.
I campionamenti dei Prodotti P.O.L. avio possono essere effettuati da:
- latte ed altri piccoli contenitori fino a 40 litri;
- cisterne ferroviarie ed autocisterne di trasporto e di rifornimento di combustibili
avio;
- navi cisterne, bettoline o chiatte,
- serbatoi fissi o mobili.
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2. RESPONSABILITA’ DEL PERSONALE
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Il Capo Deposito P.O.L. avio è responsabile della stretta osservanza delle norme sul
campionamento; in particolare si raccomanda la pulizia e la chiusura dei recipienti
che vengono usati per i campioni.
Il Capo Deposito deve curare che i campionamenti, qualora non eseguiti
personalmente, siano effettuati da personale esperto, controllandone l’operato.
L’incaricato del prelevamento dei campioni deve essere persona qualificata,
consapevole dell’importanza del campionamento e bene istruita sui procedimenti e le
modalità da eseguire.
Il personale che effettua il campionamento deve avere le mani pulite e deve calzare
guanti in materiale appropriato.
3. DEFINIZIONE DEI VARI TERMINI USATI NEL CAMPIONAMENTO
a. Prodotto petrolifero uniforme
è quel prodotto dal quale sono stati presi campioni di posizione - di superficie,
superiore, intermedio, inferiore e di fondo - che concordano tutti con le
caratteristiche definite per le prove di laboratorio; ciò a significare che i valori
previsti dalle Norme Tecniche sono uguali per ogni tipo di campione prelevato.
Tale definizione è valida anche per quei campioni presi durante i trasferimenti
con oleodotto e prelevati a 1, 20, 50, 80% del volume totale;
b. Campione “ufficiale”
è il campione prelevato nel punto di trasferimento doganale ed è usato per le
determinazioni analitiche a scopo fiscale;
c. Campione rappresentativo
è il campione che rappresenta una piccola porzione del volume totale del
materiale (ad esempio: serbatoi di deposito, tanke di navi cisterne, serbatoi o
comparti di autocisterne di trasporto o di rifornimento, containers cisterna,
oleodotti, ecc..) e che è stato ottenuto con una precisione tale da dare risultati
analitici uguali o migliori di quelli previsti dalle specifiche tecniche riferite al
prodotto da analizzare;
d. Campione generale o a tutti i livelli
è il campione ottenuto mediante immersione di una bottiglia o contenitore
tappato fino al punto più vicino possibile al livello di scarico, poi aprendo il
campionatore e sollevandolo ad una velocità tale che esso sia pieno a 3/4 (max
85%) quando emerge dal liquido.
Un campione a tutti i livelli può non essere necessariamente un campione
rappresentativo, in quanto il volume del serbatoio può non essere proporzionale

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alla profondità e l’operatore può non essere cosi abile a sollevare il
campionatore ad una velocità tale per un riempimento proporzionale.
La velocità di riempimento (m/sec) deve essere proporzionale alla radice
quadrata della profondità di immersione.
NOTA: per ottenere un campione a tutti i livelli da un barile o fusto può essere
utilizzata la procedura di campionamento con sonda di cui al para m.;
e. Campione corrente
è il campione ottenuto mediante l’immersione di una bottiglia o contenitore
non tappato dalla superficie del prodotto al livello del fondo della connessione
di uscita o del braccio brandeggiabile e facendolo ritornare in superficie ad una
velocità costante in modo che esso sia pieno a circa 3/4 (85%) quando emerge
dal liquido.
Un campione corrente può non essere necessariamente un campione
rappresentativo, in quanto il volume del serbatoio può non essere
proporzionale alla profondità e l’operatore può non essere cosi abile a sollevare
il campionatore ad una velocità tale per un riempimento proporzionale;
f. Campione di posizione
è il campione prelevato ad una specifica posizione nel serbatoio o da un tubo
specifico durante una operazione di pompaggio; si distingue in:
(1) Campione di superficie
è il campione prelevato a 6” (152 mm) sotto la superficie del liquido
(Figura 1);
(2) Campione superiore
è il campione prelevato al punto medio del terzo superiore (1/6)
dell’altezza del liquido contenuto nel serbatoio (Figura 1);
(3) Campione intermedio
è il campione prelevato alla metà dell’altezza del liquido contenuto nel
serbatoio (a metà tra i punti di campionamento superiore ed inferiore)
(Figura 1);
(4) Campione inferiore
è il campione prelevato al punto di mezzo del terzo inferiore dell’altezza
del liquido contenuto nel serbatoio (Figura 1);
(5) Campione dei sedimenti
è il campione prelevato 4” (102 mm) al di sotto del livello di uscita del
serbatoio (Figura 1);
(6) Campione di fondo
è il campione ottenuto dal materiale che si trova nella parte più bassa del
serbatoio (Figura 1) o del contenitore al suo punto più basso;
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(7) Campione di acqua di fondo
è un campione dell’acqua massiva presa al di sotto del prodotto
petrolifero contenuto in una tanka della nave cisterna o bettolina o di un
serbatoio di stoccaggio;
(8) Campione di drenaggio
è il campione prelevato dalla valvola di drenaggio dell’acqua.
Occasionalmente un campione di drenaggio può essere un campione di
acqua di fondo, come nel caso di un’autocisterna;
(9) Campione allo scarico
è il campione prelevato al livello del fondo dell’uscita del serbatoio (sia
fisso che a braccio brandeggiabile), ma non più alto di un metro sopra il
fondo del serbatoio (Figura 1).
g. Campione automatico
è un campione rappresentativo di un liquido che fluisce in un tubo. Viene
prelevato mediante un campionatore automatico formato da una sonda, un
meccanismo di estrazione, un dispositivo di controllo automatico ed un
contenitore per ricevere il campione;
h. Campione composto di singolo serbatoio (Campione medio)
è una miscela di campioni superiore, intermedio ed inferiore.
Per un serbatoio di sezione uniforme, come un serbatoio cilindrico verticale, la
miscela consiste di parti uguali di tali campioni.
Per un serbatoio cilindrico orizzontale (Figura 2), la miscela consiste di tre
campioni in proporzioni riportate nello schema sottostante la Figura 2;
i. Campione composto di più serbatoi (nave cisterna, bettolina, ecc..)
è una miscela ottenuta unendo i campioni singoli dai diversi compartimenti,
ciascuno contenente lo stesso tipo di prodotto.
La miscelazione è ottenuta in proporzione al volume di prodotto in ciascun
compartimento;
l. Campione intermittente
è il campione ottenuto mediante il posizionamento di un dispositivo idoneo
lungo il percorso del flusso in modo da raccogliere un volume differito, o ad
intervalli di tempo regolari a portata costante o ad intervalli di tempo variabili
in proporzione alla portata;

m. Campione di sonda
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è il campione ottenuto con una sonda speciale, sia come campione della parte
centrale sia come campione di posizione da un punto specifico del serbatoio o
del contenitore;
n. Campione di lato serbatoio
è il campione di posizione preso da un attacco per campioni al lato del
serbatoio (è il caso di serbatoi fuori terra);
o. Campioni dal pelo libero
è il campione di posizione scremato dal pelo libero di un liquido dal serbatoio
o del contenitore;
p. Campione continuo
è il campione prelevato da una tubazione durante l’intero trasferimento.
Il campionamento è proporzionale al flusso del liquido nella tubazione in
qualsiasi istante;
q. Recipiente del campione
è il contenitore nel quale è immesso il campione o sono riuniti tutti i campioni
dopo l’operazione di campionamento; può essere fisso o portatile;
r. Campione di alesatura
è il campione ottenuto mediante la raccolta di trucioli presi da fori di alesatura
con una punta a succhiello dalla cima al fondo del materiale contenuto in un
barile, scatola, sacchi o pani;
s. Campione di benna
è il campione ottenuto mediante la raccolta di solidi morbidi in quantità uguali
in ogni parte o un lotto di un carico in quantità sufficiente da contenere
caratteristiche di tutte le sezioni o componenti;
t. Campioni di grasso
è il campione ottenuto mediante una paletta o cucchiaio di una quantità di
materiale semiliquido o soffice, come il grasso, da una confezione, in modo
tale che il materiale sulla paletta o sul cucchiaio sia rappresentativo del
materiale della confezione.
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SERBATOIO VERTICALE
6” campione di superficie
1/6 campione superiore
3° SUPERIORE
1/2 campione intermedio H LIQUIDO
3° MEDIO
5/6 campione inferiore
campione di sedimenti
3° INFERIORE
campione di fondo
FIGURA 1
SERBATOIO ORIZZONTALE
FIGURA 2
100%
50% ∅
0%

4. CAMPIONAMENTO DEI COMBUSTIBILI
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a. Attrezzature per il campionamento
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Profondità del Livello di campionamento Campione composito
liquido % del ∅ dal fondo parti proporzionali
% del ∅ SUP INTER INF SUP INTER INF
100 80 50 20 3 4 3
90 75 50 20 3 4 3
80 70 50 20 2 5 3
70 50 20 6 4
60 50 20 5 5
50 40 20 4 6
40 20 10
30 15 10
20 10 10
10 5 10
Il Deposito P.O.L. avio deve essere dotato delle seguenti attrezzature:
- gabbia di campionamento
* con lattina,
* con bottiglia (per tensione di vapore) (solo benzina avio);
- lattina zavorrata;
- sonda di prelevamento ad ogni livello;
- sonda di campionamento;
- dispositivo di campionamento da fusti;
- recipienti e cassette portacampioni;
- kit per il Controllo “C”.
Il campionamento deve essere eseguito, preferibilmente, con le gabbie.
Se i fori di accesso del serbatoio sono di piccole dimensioni, si procede con la
sonda di prelevamento ad ogni livello; in tal caso, considerato che non è
possibile eseguire il procedimento per il campione per la tensione di vapore,
deve essere specificatamente indicato il metodo di campionamento impiegato.
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b. Quantità di campione da prelevare
(1) esame a vista
circa un litro;
(2) determinazione del peso specifico
circa un litro;
(3) esecuzione delle prove di laboratorio
(a) Benzina avio
- due litri per le prove chimico-fisiche,
- un litro per la determinazione delle gomme,
- un litro per la determinazione della tensione di vapore;
(b) Combustibile per turbogetti
- due litri per le prove chimico-fisiche,
- un litro per la determinazione delle gomme;
Nel caso di una partita accantonata in fusti devono essere prelevati
campioni singoli con la sonda da un numero di fusti pari alla radice
cubica, approssimata per eccesso, del numero totale di fusti costituenti la
partita, secondo il seguente schema:
NR. TOTALE DEI FUSTI
NR. DEI FUSTI
da a DA CAMPIONARE
sino a 8 2
9 27 3
28 64 4
65 125 5
126 216 6
217 343 7
344 512 8
513 729 9
730 1000 10

c. Recipienti per campioni
(1) Tipi di recipienti
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I recipienti destinati a contenere i campioni per le prove chimico-fisiche
devono essere quelli prescritti, in alluminio stampato ovvero a banda di
ferro stagnata saldata all’esterno.
Tali recipienti devono essere chiusi con capsula ed avere la capacità di
due litri.
I recipienti destinati a contenere campioni per la determinazione della
tensione di vapore e quelli per la determinazione delle gomme devono
essere in vetro della capacità di un litro.
Le bottiglie di vetro devono essere a collo stretto.
(2) Pulizia dei recipienti
Per campionare benzine o combustibili per turbogetti devono essere
impiegati i prescritti recipienti che non devono essere destinati ad altri
scopi.
Il recipiente destinato a ricevere il campione deve essere
preventivamente lavato almeno tre volte con un prodotto dello stesso tipo
di quello da campionare, lasciandolo scolare completamente dopo ogni
lavaggio.
(3) Chiusura dei recipienti
(a) Recipienti metallici
Per la chiusura dei recipienti metallici devono essere impiegate le
prescritte capsule a vite, munite di guarnizioni a tenuta, in sughero
od altro materiale resistente ai prodotti petroliferi, protette da
lamina metallica.
Le guarnizioni devono essere rinnovate ogni volta che si deve
procedere ad un campionamento.
L’uso di guarnizioni di gomma è assolutamente vietato.
(b) Recipienti di vetro per la determinazione della tensione di vapore.
Per tali recipienti devono essere impiegati tappi di sughero.
Questi devono essere di buona qualità, compatti, elastici ed esenti
da fori, polvere e frammenti sciolti: prima dell’uso devono essere
resi morbidi, rotolandoli e comprimendoli su una superficie rigida
piana. Al momento della chiusura devono essere ben pressati nel
collo del recipiente, in modo da evitare perdite od evaporazioni.
L’uso di guarnizioni di gomma è assolutamente vietato.
Dopo la chiusura, il recipiente deve essere conservato e trasportato
in posizione capovolta.
(c) Recipienti per la determinazione delle gomme.
Per la chiusura dei recipienti per la determinazione delle gomme,
devono essere impiegati tappi di vetro smerigliato a tenuta.
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d. Legatura e sigilli
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L’uso di guarnizioni di gomma è assolutamente vietato.
Dopo la chiusura, il recipiente deve essere conservato e trasportato
al riparo della luce.
Dopo la chiusura, le capsule a vite devono essere legate con il filo di ferro; i
tappi di sughero, previamente incappucciati con carta metallizzata, legata
intorno al collo, o con la capsula di collodio aderente al collo, devono essere
altresì legati con lo spago.
Non devono essere impiegate ceralacca o paraffine.
L’estremità dei fili utilizzati per la legatura devono essere piombate.
e. Etichettatura
I recipienti contenenti campioni devono riportare almeno i seguenti segni di
identificazione.
- denominazione del prodotto campionato,
- numero di riferimento, riportato sul foglio di trasmissione,
- firma della persona qualificata, che garantisca l’autenticità della predetta
dicitura,
- data.
Sui recipienti contenenti campioni per la determinazione della tensione di
vapore o delle gomme, dovranno essere riportate, inoltre, le seguenti
indicazioni:
- campione speciale per la tensione di vapore,
- campione speciale per le gomme.
I predetti dati dovranno essere trascritti in modo indelebile, preferibilmente su
un cartoncino, unito al recipiente del campione, mediante spago munito di
piombi.
f. Operazioni di campionamento
(1) Istruzioni di carattere generale
All’atto del prelevamento, il dispositivo di campionamento, compreso
ogni accessorio, dovrà essere esente da ogni sostanza che potrebbe
contaminare il prodotto da campionare.

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Il dispositivo di campionamento dovrà essere riempito e lasciato scolare
tre volte, prima di prelevare il campione, con un prodotto dello stesso
tipo di quello da campionare.
Durante le operazioni di campionamento, il prodotto da campionare
dovrà essere il più possibile protetto dal vento e dagli altri agenti
atmosferici.
I prodotti contenuti in serbatoi ed altri recipienti di gran mole dovranno
essere campionati come indicato al successivo comma (2).
I campioni dovranno essere prelevati attraverso aperture che diano un
diretto e libero accesso alla massa del liquido.
I campioni non dovranno essere prelevati da tubi od attacchi.
Per evitare possibili confusioni, sarà opportuno contrassegnare
preventivamente i singoli recipienti prima di procedere al prelevamento.
Il livello dell’acqua sedimentata dovrà essere determinato prima di
iniziare le operazioni di campionamento, per evitare che venga inclusa
acqua nel campione di combustibile.
In linea di massima, ove non sia diversamente ed espressamente
specificato, il campionamento dovrà essere del tipo “campione
generale o di ogni livello” e dovrà essere effettuato su ogni
contenitore.
(2) Procedimenti di campionamento
I procedimenti di campionamento da eseguire per ottenere un certo tipo
di campione, dipendono dal tipo di contenitore dal quale viene prelevato
il prodotto e si distinguono in procedimenti generali e procedimenti
particolari.
I procedimenti generali dovranno essere eseguiti per ottenere campioni
rappresentativi per tutti gli esami, ad eccezione di quello per la
determinazione della tensione di vapore, per la quale si adotteranno i
procedimenti particolari.
(a) Procedimenti generali.
(1) Da serbatoi, navi cisterne, cisterne ferroviarie, autocisterne:
- dispositivo
possono essere usate:
* lattina di campionamento zavorrata,
* la sonda di campionamento generale o ad ogni livello,
* la gabbia di campionamento con relativo recipiente per il
campione;
- operazione
* serbatoi di deposito verticali:
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prelevare un campione superiore, uno intermedio ed
uno inferiore ed ottenere con questi un campione medio
nelle quantità stabilite,
* serbatoi di deposito orizzontali, serbatoi di autocisterne
e cisterne ferroviarie:
prelevare un campione generale o ad ogni livello nelle
quantità stabilite.
(2) Da oleodotti:
- dispositivo:
dispositivo di campionamento da oleodotti;
- operazione:
prelevare un campione intermittente.
(3) Da fusti e da latte:
- dispositivo:
sonda di campionamento da fusti;
- operazione:
si immerge la sonda nel contenitore senza raggiungere lo
strato d’acqua presente.
Si chiude la sonda, si estrae e si lascia fluire il campione
nel recipiente prescritto, ripetendo l’operazione fino al suo
riempimento;
(b) Procedimenti particolari
(1) campione per la determinazione della tensione di vapore:
g. Richieste di analisi di controllo
- dispositivo:
gabbia di campionamento e relativa bottiglia di vetro,
- operazione:
prelevare un campione generale o ad ogni livello.
Dopo il prelevamento, versare il prodotto nell’apposito
recipiente in quantità tale che la porzione che rimane nello
stesso sia tra il 70% e l’80% della sua capacità.
Le richieste di analisi dovranno essere inoltrate al laboratorio di controllo
competente mediante i seguenti moduli, in funzione del tipo di controllo da
effettuare e compilati con esattezza:

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(1) Modulo I (vedere Allegato “P”)
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Dovrà essere utilizzato per le richieste di analisi di controllo di tipo “A”,
“B-1”, “B-2”, “B-3” e “straordinari”.
In esso i punti:
(a) da 1) a 6)
consentono di individuare la partita. In particolare al punto 4)
dovrà essere indicato il tipo di mezzo impiegato (oleodotto, nave
cisterna, autocisterna, cisterna ferroviaria) e se il mezzo è
“segregato”, “non segregato”;
(b) da 7) a 9)
consentono di individuare la posizione della partita nel Deposito. Il
punto 9) in particolare è stato previsto affinché si possa verificare
che la data di immissione sia di qualche giorno posteriore a quella
di arrivo;
(c) 10)
è previsto per un caso particolare di controllo periodico.
Il modulo deve essere impiegato per il:
(d) Controllo di tipo “A”
sul prodotto contenuto in serbatoio che è stato:
- riempito per la prima volta,
- sottoposto a cambio di prodotto,
- bonificato;
(e) Controllo di tipo “B-1”
se il trasporto è avvenuto con mezzi “non segregati”;
(f) Controllo di tipo “B-2”
possono verificarsi due casi:
1° caso - controllo periodico di una partita in giacenza, non
miscelata
devono essere riportati tutti i dati, ad eccezione del punto 10),
2° caso - controllo periodico di una partita ottenuta miscelando
un prodotto in arrivo con altro giacente in serbatoio
il controllo, dopo miscelazione, viene richiesto con il Modulo II,
mentre per i successivi controlli della partita dovrà essere utilizzato
il Modulo I.
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In tal caso i punti:
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(1) da 1) a 4)
consentono di individuare il prodotto che è stato introdotto
per ultimo nel serbatoio,
(2) 5)
comprende il numero del prodotto di cui sopra ed il numero
assegnato dal Deposito alla miscela (ad ogni introduzione di
altro prodotto, il numero deve essere cambiato e deve
rappresentare la nuova miscela e necessariamente si deve
richiedere una nuova analisi di controllo con il Modulo II),
(3) 6), 7), 8)
indicano la posizione della partita nel deposito,
(4) 9)
deve essere compilato,
(5) 10)
non deve essere compilato;
(g) Controllo di tipo “B-3”
in caso di sospetta contaminazione.
(2) Modulo II (vedere Allegato “Q”)
Dovrà essere utilizzato per le richieste di controllo di tipo “B-3” di una
partita ottenuta per miscelazione in Deposito.
Dopo miscelazione dovrà essere richiesta una analisi e dovrà essere
assegnato un nuovo numero della partita.
Analogamente al modulo I, il numero 3) dei dati del campionamento, “n.
progressivo del campione”, è un dato importante: ad ogni campione
prelevato in Deposito dovrà essere assegnato un numero progressivo da
trascrivere nell’apposito registro, in corrispondenza della partita
campionata; in tal modo sarà difficile incorrere in errore, quando si
riporterà sul registro, il numero di analisi.
5. CAMPIONAMENTO DI LUBRIFICANTI, FLUIDI IDRAULICI, GRASSI,
PROTETTIVI E PRODOTTI SPECIALI AVIO
a. Generalità
Il campionamento è la prima fase del procedimento analitico e dalla sua
corretta esecuzione dipende il successo e l’attendibilità del controllo.
Il procedimento del campionamento deve garantire che:
- il campione sia rappresentativo della partita da campionare;
- il campione sia opportunamente conservato per non modificare le sue
caratteristiche;

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- la quantità di campione sia sufficiente per l’esecuzione delle prove previste
in sede di controllo.
b. Quantità di campione da prelevare
In questo paragrafo vengono definite le quantità da campionare in funzione del
controllo da eseguire:
(1) Controllo di tipo “A”
Il Controllo di tipo “A” prevede l’esecuzione di tutte le prove previste
dalla Norma o Specifica.
Per i quantitativi sarà, pertanto, necessario attenersi alle prescrizioni
della Norma, ove stabilite.
Eventuali maggiori informazioni o chiarimenti dovranno essere richiesti
al Laboratorio che dovrà eseguire le analisi che, in assenza di
prescrizioni di norma, richiederà una quantità sufficiente all’esecuzione,
in triplo, di ogni prova.
(2) Controllo di tipo “B-2”
Il controllo di tipo “B-2” dovrà essere effettuato per verificare le
condizioni di conservazione dei prodotti.
Per tale motivo, nella fase di campionamento, sarà necessario effettuare
una valutazione di massima delle condizioni d’immagazzinamento: i
contenitori dovranno essere prelevati, preferibilmente, da quelle parti del
lotto che possono aver subìto le condizioni peggiori in termini
d’esposizione agli agenti atmosferici (caldo, freddo particolarmente
intenso, luce naturale, umidità); inoltre, in aggiunta alle quantità minime
di campione, dovranno essere prelevati dei campioni da quei contenitori
che denotano, all’esterno, segni di deterioramento (tracce di ruggine,
perdita di colore, segni di trasudamento).
Le quantità minime di campione da prelevare, in funzione delle diverse
classi di prodotti, sono le seguenti:
(a) Grassi
dovrà essere prelevata una quantità di prodotto di almeno 3 (tre)
Kg in contenitori originali chiusi.
Nel caso di prodotti in confezioni, per un totale fino a 5 (cinque)
Kg dovranno essere, comunque, campionati almeno due
contenitori.
Nel caso di quantità di prodotto, in confezioni, superiori a 20
(venti) Kg sarà possibile, in alternativa, procedere alla costituzione
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di un campione di 3 (tre) Kg, prelevando il prodotto da almeno tre
diversi contenitori.
Il campione dovrà essere prelevato con una spatola o cucchiaio
largo, ben puliti, dal centro dei contenitori, almeno 10 (dieci) cm
sotto la superficie; il materiale dovrà essere raccolto in un
contenitore nuovo, di latta, grande abbastanza per accogliere il
campione e permetterne una accurata omogeneizzazione.
Chiudere il contenitore ed etichettarlo con i dati riportati sul
contenitore originale e con la data di campionamento.
Ove possibile, l’invio di campioni in contenitori originali sigillati
sarà, comunque, la soluzione migliore.
(b) Oli (minerali e sintetici) e prodotti semifluidi
Dovrà essere prelevata una quantità di prodotto di almeno 3 (tre)
litri in contenitori originali chiusi.
Nel caso di prodotti in confezioni, per un totale fino a 5 (cinque)
litri dovranno essere, comunque, campionati almeno due
contenitori.
Nel caso di quantità di prodotto, in confezioni, superiori a 20
(venti) litri sarà possibile, in alternativa, procedere alla costituzione
di un campione di 3 (tre) litri, prelevando il prodotto da almeno tre
diversi contenitori.
Il campione dovrà essere prelevato con un tubo di prelievo, di
metallo o di vetro, di capacità compresa tra 0,2 e 1 litro e che dovrà
avere, in prossimità della parte superiore due anelli, per consentirne
la presa con due dita, lasciando il pollice libero per chiudere
l’apertura superiore.
Il campione dovrà essere versato in un contenitore di raccolta in
plastica (Polietilene lineare ad alta densità HDPE o
Politetrafuoroetilene), od in metallo (acciaio od acciaio stagnato
con saldature esterne, od in vetro (borosilicato scuro con tappo di
sughero compatto); il contenitore, inoltre, dovrà essere
preferibilmente nuovo o comunque opportunamente pulito ed
asciutto.
Prima di esser campionato, il prodotto dovrà essere
opportunamente omogeneizzato, facendo rotolare il contenitore che
lo contiene per circa 20 (venti) metri; posizionando il contenitore
con l’apertura verso l’alto, immergere il tubo per circa 30 (trenta)
cm, evitando di toccare con le mani la parte che andrà in contatto
con il prodotto e, dopo aver otturato il foro superiore, ritirare il
tubo, piegarlo in posizione orizzontale e farlo ruotare in modo da
bagnare con l’olio tutta la superficie interna, svuotare il tubo,
versando l’olio in un contenitore di risulta.
Immergere, di nuovo, il tubo con la parte superiore chiusa, fino al
centro del contenitore; liberare l’apertura superiore e lasciare
riempire il tubo; richiudere l’apertura, ritirare il tubo, come in
precedenza e versare l’olio nel contenitore di raccolta. Ripetere

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l’operazione sui contenitori del prodotto previsti fino a costituire
un campione di 3 (tre) litri.
Chiudere il contenitore di raccolta ed etichettarlo con i dati riportati
sui contenitori originali e la data di campionamento.
Ove possibile, l’invio di campioni in contenitori originali sigillati
sarà, comunque, la soluzione migliore.
(3) Fluidi idraulici
Dovrà essere prelevata una quantità di prodotto di almeno 3 (tre)
litri in contenitori originali chiusi.
Nel caso di prodotti in confezioni, per un totale fino a 5 (cinque)
litri dovranno essere, comunque, campionati almeno due
contenitori.
Nel caso di quantità di prodotto, in confezioni, superiori a 20
(venti) litri sarà possibile, in alternativa, procedere alla costituzione
di un campione di 3 (tre) litri, prelevando il prodotto da almeno tre
diversi contenitori.
c. Richieste di analisi di controllo
Le richieste di analisi di controllo dovranno pervenire al laboratorio di
controllo competente mediante il:
(1) Modulo III (vedere Allegato “R””).
Dovrà essere richiesto per le analisi del controllo di tipo:
. “A”- per collaudo ed accettazione;
. “A”- per riqualificazione;
. “B-2.
In caso di controllo di tipo “A” per collaudo ed accettazione, l’Ente
richiedente dovrà acquisire dalla Ditta fornitrice e trasmetterla al
laboratorio copia del certificato di analisi del prodotto e copia del
certificato di omologazione qualora previsto dalla specifica di
riferimento.
Nel caso di oli sintetici, che sono soggetti a deterioramento rapido,
dovranno essere contrassegnati i contenitori accantonati con il rispettivo
numero di lotto e della relativa analisi, allo scopo di rendere più facile la
loro identificazione sia agli effetti della loro distribuzione sia per il
controllo periodico.
Per quanto riguarda il campionamento di partite di oli e grassi
lubrificanti, fluidi idraulici, protettivi e liquidi speciali, dovrà essere
inoltrato, al laboratorio competente, il campione di prodotto nella sua
confezione originale sigillata.
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6. CONSEGNA DEL CAMPIONE AL LABORATORIO
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I campioni dovranno pervenire al Laboratorio competente il più rapidamente
possibile.
Nel caso di combustibili avio, i contenitori dei campioni dovranno essere inviati
nell’apposita cassetta chiusa e sigillata.
Per gli altri prodotti sarà preferibile l’utilizzo dei contenitori originali.
In ogni caso, il campione dovrà essere accompagnato dall’apposito modulo di
richiesta compilato in ogni sua parte; il contenitore del campione dovrà essere
munito dell’apposita etichetta.
7. RISULTATI DEL CONTROLLO
Il Laboratorio competente dovrà comunicare i risultati dei controlli mediante la
seguente procedura:
- comunicherà, a mezzo telegramma, l’esito delle analisi -idoneità/non idoneità del
campione-; in caso di necessità/urgenza può anticipare tale comunicazione
mediante telefono o fax;
- inoltrerà la relazione definitiva, corredata del foglio di trasmissione sul quale
riporterà le eventuali osservazioni.
Nel caso in cui il prodotto risultasse non idoneo, il Reparto interessato dovrà
chiedere disposizioni al Comando Logistico A.M. - Servizio dei Supporti competente
per materia e, in conoscenza, all’Alto Comando.
8. DISTRIBUZIONE DEL PRODOTTO
I prodotti sotto analisi, ad eccezione di quelli sotto controllo di tipo “B-2” periodico,
dovranno essere distribuiti soltanto dopo che siano stati ottenuti i risultati del
controllo che ne dichiarino l’idoneità.
Per ogni distribuzione, l’Ente speditore dovrà comunicare a quello ricevente i dati di
cui al punto 3.a.(2) del CAPITOLO SECONDO.
9. REGISTRAZIONE DEI DATI
Il Capo Deposito P.O.L. avio sarà responsabile della esatta trascrizione dei dati
riferiti alle analisi dei prodotti; pertanto, sul registro riferito alle partite dei prodotti
dovranno essere riportati, oltre ai movimenti contabili, i dati delle analisi di controllo
comunicati dal Laboratorio competente e quelli eseguiti in deposito.
L’esatta trascrizione di tutti i suddetti dati permetterà una costante monitorizzazione
di ogni partita che dovrà essere distribuita.

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P A R T E T E R Z A
DEPOSITI P.O.L. AVIO
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(DEPOSITI COSTIERI, DEPOSITI P.O.L. FUORI BASE, DEPOSITI DI BASE)
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PAGINA NON SCRITTA

CAPITOLO I - DEPOSITI P.O.L. AVIO
1. GENERALITA’
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L’operatività di un Reparto di volo è soggetta al continuo approvvigionamento di
prodotti P.O.L. avio, in primo luogo di combustibili avio.
A tale proposito, come specificato nelle “Definizioni”, il Reparto di volo si avvale
di un Deposito P.O.L. avio, quale complesso di infrastrutture e mezzi di ricezione,
stoccaggio e di distribuzione dei prodotti P.O.L. avio.
In linee generali, l’approvvigionamento di prodotti P.O.L. avio, avviene mediante:
- per i combustibili avio:
* Depositi Territoriali/Costieri, che per l’A.M. sono: il Sistema di Oleodotti del
Nord Italia (N.I.P.S.), il 64° Deposito Territoriale A.M. di Porto S.Stefano
(GR), Il 65° Deposito Territoriale A.M. di Taranto ed il 68° Deposito
Territoriale A.M. di Monturpinu (CA);
* Depositi P.O.L. Fuori Base, che per l’A.M. sono: Bellinzago (NO),
Padernello (TV), Roselle (GR), Gioia del Colle (BA);
* Depositi di Base o Aeroportuali.
- per i rimanenti prodotti:
* Depositi Centrali A.M., che per l’A.M. è il 6° Deposito Centrale A.M di
Fiumicino,
* Magazzini M.S.A. dei Reparti di volo.
2. CARATTERISTICHE GENERALI DI UN DEPOSITO P.O.L. AVIO
a. Generalità
Un Deposito P.O.L. avio, come requisito minimo, deve avere:
- Installazioni di ricezione,
- Serbatoi di stoccaggio e/o serbatoi operativi,
- Sala pompe e rack di manovra,
- Filtri e Filtri/separatori d’acqua,
- Punti di consegna alle autocisterne di trasporto, di rifornimento e/o
direttamente agli aeromobili,
- Serbatoi di servizio (drenaggio, SLOP)
- Generatori elettrici di continuità,
- Infrastrutture di servizio,
- Recinzione di sicurezza ed accessi,
- Impianti di sicurezza (protezione catodica, antincendio, antinquinamento)
- Impianto di lavaggio di emergenza.
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b. Caratteristiche generali di un Deposito P.O.L. avio
(1) Generalità
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Un Deposito P.O.L. avio di un Reparto di volo operativo, quale Brigata
Aerea e/o Stormo, dovrà essere costituito, per assicurare la minima
operatività, di almeno due siti dislocati in aree disperse, ma in posizioni
tali da essere vicini alle linee di volo, in modo da ridurre i tempi di
percorrenza delle autocisterne di rifornimento.
Le caratteristiche generali sotto riportate si riferiscono a Depositi di
nuova progettazione e costruzione e possono essere diverse a seconda
delle esigenze locali.
(2) Installazioni di ricezione
I combustibili avio possono essere ricevuti mediante navi cisterna,
oleodotti, autocisterne e cisterne ferroviarie.
Ogni Aeroporto dovrà avere la capacità di ricevere il prodotto mediante
due metodi differenti e dovrà avere la capacità di recuperare il
combustibile, eventualmente non impiegato, da un’autocisterna o
direttamente da un aeromobile se è installato un sistema di rifornimento
ad idrante.
I punti di scarico delle autocisterne di trasporto combustibili dovranno
essere equipaggiati con attacchi dry-break maschi da 3” NATO.
I sistemi di ricezione devono essere muniti di contatori volumetrici.
(3) Serbatoi di stoccaggio
I serbatoi possono essere del tipo orizzontale e verticale: normalmente i
primi hanno una capacità fino a 500 mc, mentre i secondi hanno
capacità uguale o superiore ai 500 mc; ogni serbatoio dovrà essere
munito di una tabella di ragguaglio, a scala millimetrica, vidimata dagli
Uffici Tecnici delle Finanze (U.T.F.).
I serbatoi dovranno essere completamente “interrati”, cioè posizionati al
di sotto del piano di livello terrestre o seminterrati, cioè posizionati, in
parte o del tutto, in rilievo sul piano di livello terrestre. In entrambi i
casi, i serbatoi dovranno essere ricoperti di terra.
La distanza minima tra due serbatoi dovrà essere di:
- due metri, se del tipo cilindrici orizzontali,
- un diametro di serbatoio, se del tipo cilindrici verticali.
Al fine di evitare problemi idrostatici, di galleggiamento e di corrosione
esterna, i serbatoi dovranno essere posizionati al di sopra del livello
della falda acquifera.

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Ogni serbatoio dovrà essere dotato dei seguenti dispositivi:
- passi d’uomo, di diametro minimo di cm 80, in numero per ciascun
serbatoio di:
* due, per serbatoi orizzontali,
* tre, per serbatoi verticali di capacità inferiore a 2.500 m 3 ,
* quattro, per serbatoi verticali di capacità uguale o superiore a
2.500 m 3 ,
* due, per serbatoi orizzontali di drenaggio/SLOP/ di sicurezza;
- un tubo, in acciaio inox, del diametro di mm 150 e non inferiore a
mm 100, che si estenderà per un metro al di sotto del tetto del
serbatoio, per il prelievo di campioni e delle temperature. La parte
superiore del tubo dovrà essere collegato a terra, per eliminare la
possibilità di formazione di scintille dovute a cariche elettrostatiche
durante le operazioni di campionamento;
- una piastra saldata al pavimento del serbatoio, sulla verticale del tubo
di cui sopra, allo scopo di prevenire eventuali danni al rivestimento
del fondo del serbatoio;
- un tubo di aggottamento con ghiotta per la rimozione di eventuale
acqua e particelle solide nel punto più basso del serbatoio. A corredo
dovrà essere fornita una pompa a mano per i serbatoi di capacità fino
a 200 m 3 inclusa e una pompa motorizzata per serbatoi orizzontali e
verticali di capacità superiore ai 200 m 3 ;
- tubo di aspirazione (svuotamento):
* nei serbatoi verticali dovrà essere posizionato minimo ad un
metro, in linea orizzontale, dal punto più basso del pavimento del
serbatoio, corrispondente al margine della ghiotta e non più di 30
cm al di sopra di questa;
* nei serbatoi orizzontali dovrà essere posto minimo ad un metro dal
punto più basso del serbatoio e deve essere posizionato 5 cm al di
sopra del fondo del serbatoio;
- aperture di respirazione e tagliafiamma: i serbatoi di capacità uguale
o superiore ai 200 m 3 dovranno essere corredati di almeno due
valvole di respirazione, che potranno essere combinate con il
tagliafiamma o separate da questo, che comunque sia dovrà essere
posto al di sotto della valvola; i serbatoi di capacità inferiore ai 200
m 3 dovranno essere corredati di tagliafiamma e di aperture di
ventilazione separate che dovranno terminare all’aria aperta a non
meno di 4 metri sopra il livello del terreno circostante il serbatoio e
non in spazi chiusi;
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- tubo di riempimento: nei serbatoi verticali dovrà terminare e
scaricare a non più di cm 10 al di sopra del punto più basso del
serbatoio; invece, nei serbatoi orizzontali a non più di cm 5 al di
sopra della parte più bassa del serbatoio;
- una valvola di controllo di alto livello ed una valvola di controllo di
basso livello;
- un indicatore di livello del combustibile con una precisione di 1 mm;
(4) Sala pompe e Rack di manovra
(a) Sala pompe e sala motori.
Le pompe principali dovranno essere in grado di consegnare
combustibili a portate anche minime.
Ogni Deposito combustibili dovrà essere dotato almeno di due
pompe, installate in parallelo, in modo che una sia di riserva
all’altra o che possano essere impiegate contemporaneamente.
Le pompe dovranno, di norma, essere azionate con motori elettrici
che dovranno avere interruttori di controllo (ON-OFF) in ogni
sala pompe; inoltre dovranno avere interruttori di emergenza
posizionati in ciascuna sala pompe, in ciascun punto di
distribuzione e nella sala controllo (se esistente). Quando
giustificato, potranno essere installati motori a c.i., quali unità
motrici.
Le pompe dovranno essere fornite di dispositivi di sicurezza e di
controllo di flusso/pressione.
Nella sala pompe/motori devono essere installati dispositivi di
rilevazione vapori ed incendio.
Infine, dovrà essere realizzata la ventilazione forzata, in mancanza
di quella naturale, al fine di eliminare la presenza di vapori.
(b) Rack di manovra.
E’il luogo ove confluiscono tutte le tubazioni (di arrivo e di
partenza), nel quale è installato l’insieme delle valvole che
consentono di eseguire tutte le operazioni di movimentazione dei
combustibili.
I racks di manovra sono definiti di bassa e di alta pressione:
- Rack di bassa pressione.
E’ utilizzato per distribuire il prodotto ai e tra i serbatoi di
stoccaggio, per inviare il prodotto alle stazioni di pompaggio
ad alta pressione, per ricevere/inviare il prodotto ai punti di
carico e di distribuzione, per ricevere/inviare il prodotto da/a
terminali marini.

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- Rack di alta pressione.
E’ utilizzato per distribuire/ricevere il prodotto ai/dai Depositi
ed a/da una stazione di pompaggio di alta pressione ad un’altra
dello stesso tipo.
Le valvole installate possono essere:
- valvole a saracinesca,
- valvole a sfera,
- rubinetti a spillo.
Tutte le valvole dovranno essere numerate e dovrà essere esposto
lo schema di flusso, che riporti la stessa numerazione, per
facilitare il personale nelle operazioni; su tutte le tubazioni di
collegamento dovranno essere verniciate le frecce indicanti la
direzione del flusso.
(5) Filtri e filtri micronici/separatori d’acqua
Ogni Deposito P.O.L. avio deve essere munito di filtri e di filtri
micronici/separatori d’acqua per soddisfare i seguenti requisiti:
- filtrazione del combustibile in ricezione,
- filtrazione prima della consegna del combustibile alle autocisterne di
rifornimento o nei sistemi ad idrante per il rifornimento di aeromobili
(H.R.S.= Hydrant Refuelling System).
(a) Filtrazione del combustibile in ricezione.
Tutto il combustibile in ricezione dovrà passare prima attraverso
un filtro a rete di almeno 100 mesh o 150 micron e poi attraverso
un filtro micronico/separatore d’acqua (F.M.S.A.).
L’impiego del F.M.S.A. in ricezione permette di ricevere il
combustibile e di impiegarlo successivamente senza dover
attendere il periodo di sedimentazione previsto [vedere PARTE
SECONDA-CAPITOLO SECONDO - punto 5.b.(2)]; pertanto,
laddove non esista, dovrà essere installato in fase di
ristrutturazione del Deposito.
Dovrà altresì essere prevista la possibilità di porre in by-pass il
sopracitato filtro.
(b) Filtrazione prima della consegna del combustibile nelle
autocisterne di rifornimento o nei sistemi H.R.S. per rifornimento
di aeromobili.
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Tutti i combustibili avio dovranno passare attraverso un F.M.S.A.
prima di essere consegnati ai punti di carico autocisterne di
rifornimento o ad un H.R.S..
Pertanto ogni Deposito dovrà avere almeno due F.M.S.A., uno
operativo e l’altro di riserva, per ogni prodotto, in parallelo tra
loro ed installati sulle linee di distribuzione.
Non dovrà essere permesso alcun by-pass del filtro in consegna.
Tutte le tubazioni a valle dei suddetti filtri dovranno essere
costituite di materiale non corrodibile.
Le superfici interne dei F.M.S.A., sia del punto (a) che di quello
(b), dovranno essere ricoperte con uno spessore di almeno 125
micron di vernice a base resinosa resistente ai combustibili.
Le caratteristiche tecniche dei sopracitati F.M.S.A. dovranno
essere uguali a quelle dei F.M.S.A. installati sui mezzi ed
attrezzature di rifornimento.
La portata dei F.M.S.A. dovrà essere di norma di 2.000 (duemila)
lt/min, ma potranno essere installati F.M.S.A. di portata inferiore
o superiore secondo le capacità operative del Deposito.
(6) Punti di consegna alle autocisterne di trasporto, di rifornimento e/o
direttamente agli aeromobili
Ogni Deposito P.O.L. avio dovrà, di norma, essere munito di due punti
di consegna alle autocisterne per combustibili per turbogetti, ognuno dei
quali idoneo a distribuire almeno 60 m 3 /h e con possibilità fino a 120
m 3 /h ed un punto di consegna, di portata minima di 30 m 3 /h per la
Benzina avio.
I punti di consegna alle autocisterne dovranno essere del tipo con carico
dal basso; per ciascun prodotto dovrà essere previsto anche un punto di
carico dall’alto, per emergenza.
I punti di consegna delle autocisterne del tipo con carico dal basso
dovranno essere muniti di attacchi standard dry-break femmina 3”
NATO, installati sulle manichette o sui bracci di carico e devono essere
distanti tra loro, in modo tale da permettere il movimento dei mezzi.
I pozzetti ad idrante degli H.R.S. potranno essere equipaggiati con
bracci di carico meccanici o manichette, sui quali dovranno essere
montati gli attacchi per il rifornimento a pressione per il rifornimento
diretto degli aeromobili, o collegati mediante apposita tubazione ad un
dispenser.
(7) Serbatoi di servizio (drenaggio, SLOP)
(a) Serbatoi di drenaggio.
Sono serbatoi impiegati per raccogliere o piccole quantità di
prodotto che possono fuoriuscire da varie parti degli impianti od il
prodotto drenato da tratti dell’impianto.
Dovrà essere previsto almeno un serbatoio per ogni prodotto.

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Per la re-immissione del prodotto nel circuito principale o nei
serbatoi SLOP potranno essere impiegate le stesse elettropompe di
questi ultimi; la re-immissione del prodotto nei serbatoi di
stoccaggio/operativi dovrà essere effettuata previo periodo di
sedimentazione o passaggio nel F.M.S.A. in ricezione.
(b) Serbatoi SLOP.
Sono serbatoi utilizzati per lo stoccaggio di piccole quantità di
prodotti inquinati o contaminati, provenienti o dal serbatoio di
drenaggio o dalle linee principali come interfaccia di separazione
di due prodotti diversi.
Questi serbatoi potranno assolvere alle funzioni di sicurezza,
essendo collegati alla linea di ricezione anche attraverso una
valvola di sicurezza che interviene in caso di sovrappressioni.
Il prodotto contenuto in questi serbatoi potrà essere re-immesso
nel circuito principale mediante elettropompe.
(8) Generatori elettrici di continuità
Sono generatori elettrici (gruppi elettrogeni) di riserva alla primaria
fonte di energia elettrica, installati per assicurare la continuità delle
operazioni, nel caso di guasti alla rete di distribuzione di energia
elettrica.
(9) Infrastrutture di servizio
Le infrastrutture di servizio hanno lo scopo di consentire la sosta del
personale in turno, lo svolgimento delle operazioni e controlli sui
prodotti movimentati, nonché la manutenzione dei mezzi a disposizione.
Tali infrastrutture dovranno essere realizzate per i Depositi di nuova
costruzione, mentre per quelli gia esistenti dovranno essere realizzate
nel caso di ristrutturazione degli stessi.
Le infrastrutture in argomento sono:
- fabbricato per il personale,
- tettoia di manutenzione,
- piazzola di parcheggio,
- tettoia per fusti.
Le prime tre infrastrutture dovranno essere ubicate, ove possibile,
adiacenti al Deposito, ma all’esterno di esso; l’area occupata dovrà
essere recintata con recinzione analoga a quella del Deposito. La tettoia
per fusti, invece, dovrà essere ubicata in un’area idonea all’interno del
Deposito stesso.
(a) Fabbricato per il personale.
Il manufatto dovrà essere costituito da:
- ufficio (m 2 23 circa), destinato al personale in servizio,
completo di arredo previsto, personal computer e telefono;
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- laboratorio (m 2 22 circa), destinato al controllo dei prodotti ed
allo stoccaggio delle attrezzature e dei materiali per il
contenimento ed il trattamento dei prodotti inquinanti ed
infiammabili;
- officina (m 2 30 circa), destinata alla manutenzione di 1° livello
dei mezzi e delle attrezzature del Deposito;
- n. 2 alloggi, completi di arredo previsto, per il personale
turnista, con annessi servizi igienici;
- spogliatoi e servizi igienici, separati per uomini e donne;
- centrale termica.
In particolare, per i locali officina, laboratorio, si specifica che:
- dovranno avere l’ingresso dall’esterno e di dimensioni idonee a
permettere l’accesso di un sollevatore;
- la pavimentazione dovrà essere del tipo industriale con finitura
antisdrucciolo, realizzata con lastroni di calcestruzzo dello
spessore di cm 20 armati con rete elettrosaldata;
- l’impianto elettrico dovrà essere realizzato in esecuzione
antideflagrante, in relazione alla possibile presenza di vapori e
gas che potrebbero determinare un’atmosfera pericolosa, in
conformità alle prescrizioni della normativa CEI vigente;
- dovrà essere installato un idoneo impianto di aspirazione, di
portata non inferiore a tre ricambi orari;
- dovranno essere dotati di superficie di aerazione naturale, posta
al limite inferiore della parete esterna, di superficie non
inferiore ad 1/30 della superficie della pianta del locale.
(b) Tettoia per manutenzione.
La tettoia dovrà essere adibita alle lavorazioni e controlli
sull’impianto di distribuzione combustibili delle autocisterne di
trasporto e di rifornimento.
Dovrà:
- avere dimensioni, in pianta, di m 5,00x5,00; altezza di m 5,00;
- essere realizzata in struttura metallica, su fondazioni in
calcestruzzo e copertura in lamiere grecate in acciaio zincato e
preverniciato;

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- avere la pavimentazione in lastre di calcestruzzo cementizio
armato, dello spessore di cm 20, su idonea fondazione in misto
granulare di cm 40, impermeabile e con pendenza sufficiente
per raccogliere, a mezzo di idonee griglie, eventuali percolati
e/o acque inquinate, che saranno convogliati ad un dispositivo
di separazione delle sostanze oleose.
(c) Piazzale di parcheggio.
Dovrà:
- avere una superficie tale da consentire la sosta di mezzi pari al
75% di quelli in dotazione tabellare all’Ente/Reparto. Si dovrà
tenere conto, altresì, delle superfici di parcheggio
eventualmente disponibili ed idonee all’interno dei Depositi;
I mezzi dovranno essere disposti su un unico fronte, allo scopo
di assicurare la via di fuga, ad una distanza interasse tra loro di
m 7,5;
- essere dotato di opportuna pendenza per la raccolta delle acque
meteoriche, a mezzo di idonee griglie e tubazioni, che saranno
convogliate alla vasca di disoleazione, prima dell’immissione
in fognatura.
(d) Tettoia per fusti.
E’ adibita al ricovero di fusti ed ubicata all’interno del Deposito,
dovrà:
- avere struttura analoga a quella per la manutenzione;
- avere dimensioni, in pianta di m 5,00x5,00 ed altezza di m
5,00;
- chiusa ai tre lati, con pareti in muratura di materiale non
infiammabile e munita di accorgimenti contro le scariche
atmosferiche;
- avere la pavimentazione dotata di pareti tali da realizzare
un’idonea vasca impermeabile di contenimento degli eventuali
percolati, di capienza sufficiente e con pendenza idonea verso
un apposito pozzetto interno di raccolta. Le acque meteoriche
dovranno essere raccolte e convogliate alla vasca di
disoleazione del Deposito.
L’applicazione di tale requisito dovrà avvenire dopo un’attenta analisi
della situazione esistente presso il Reparto e dovrà essere inteso
applicabile ai Depositi P.O.L. avio di Base Aerea (Deposito P.O.L. avio
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“on-Base”), e per una stessa Base, al Deposito ove il personale ed i
mezzi permangono in maniera continuativa.
(10) Recinzione di sicurezza ed accessi
Il Deposito P.O.L. dovrà essere circondato da una recinzione, senza
aperture o discontinuità, salvo l’ingresso che potrà essere più di uno a
seconda dell’ampiezza del Deposito e di larghezza tale da permettere la
facile manovra dei mezzi operativi e di soccorso.
La recinzione dovrà essere alta non meno di 2,50 metri sul piano del
terreno esterno, costruita con materiale incombustibile, preferibilmente
in muratura. Potrà essere consentita una robusta rete metallica; in
quest’ultimo caso dovrà essere prevista una zona spartifiamma di
almeno 5 metri di larghezza all’esterno della recinzione; nella zona
spartifiamma ed in tutta l’area del Deposito non dovrà essere presente
erba secca ed alta.
(11) Impianti di sicurezza (protezione catodica, antincendio,
antinquinamento, contro le scariche elettriche)
(a) Protezione catodica.
Lo stretto legame esistente tra i fenomeni corrosivi e le
manifestazioni elettriche sulle strutture metalliche interrate
consente di conoscere, attraverso l’intensità di corrente elettrica
presente sulle strutture stesse, il loro stato corrosivo ed il grado di
corrosione operante.
I sistemi attivi anticorrosivi sono di natura elettrica od
elettrochimica: con tali sistemi si realizzano dei campi elettrici da
sovrapporre a quelli del terreno, in modo tale che la struttura
metallica interrata assuma un potenziale elettrico negativo,
rispetto all’ambiente in cui è a contatto, conseguendo così la
protezione catodica; in pratica, si realizza un circuito elettrico
capace di far investire la struttura metallica interrata da una
corrente continua che uscirà, poi, in ben determinati punti,
mediante cavi metallici predisposti.
(b) Antincendio.
La combustione è una reazione chimica tra due sostanze:
combustibile e comburente, contrassegnata da produzione di
calore e da manifestazione di fiamma.
La combustione avviene solo se verificano contemporaneamente
le seguenti condizioni:
- contatto adeguato tra combustibile e comburente;

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- innesco avente temperatura superiore a quella di accensione del
combustibile e quantità di calore sufficiente al propagarsi della
temperatura.
Di conseguenza, se uno di questi fattori viene a mancare, la
combustione non può avere luogo o, se già avviata, si estingue.
In un Deposito P.O.L. avio, quindi, è necessario adottare:
- sistemi per la sicurezza antincendio;
- sistemi di spegnimento degli incendi.
I sistemi per la sicurezza antincendio sono:
- sistemi di rilevazione incendi,
- sistemi di rilevazione delle miscele esplosive,
- impianti di ventilazione,
e non hanno alcuna funzione estinguente o di controllo
dell’incendio, ma solo il compito di segnalarne l’inizio, avvertire
della presenza di miscele altamente esplosive, permettere la
ventilazione di ambienti chiusi, nei quali si possono verificare
situazioni di particolare pericolosità di accumulo di miscele
esplosive.
I sistemi di spegnimento degli incendi, che impiegano idonee
sostanze estinguenti, sono finalizzati a:
- soffocare la combustione, impedendo così all’aria di alimentare
il fuoco,
- raffreddare il combustibile, abbassando la sua temperatura al di
sotto del punto di infiammabilità,
- esaurire il combustibile, eliminandolo in modo che il fuoco si
spenga.
Essi sono:
- estintori,
- impianti fissi antincendio,
- impianti semifissi antincendio
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(c) Antinquinamento.
La salvaguardia dell’ambiente, unitamente alla difesa di tutti gli
elementi necessari alla sopravvivenza di qualsiasi Società,
rappresenta ormai un problema concreto e drammatico di estrema
attualità. L’uso improprio od esagerato di una grande quantità di
sostanze tossiche in tutte le attività produttive ha determinato
gravi danni e profondi scompensi all’equilibrio naturale
dell’intero ecosistema.
Qualsiasi sostanza o residuo proveniente da attività produttive e
non, è soggetta alle norme per lo smaltimento dei rifiuti, anche se
destinati al recupero o loro riutilizzo.
In questo contesto rientra ad esempio l’acqua mista ad idrocarburi
che viene recuperata dalle operazioni di aggottamento che
regolarmente vengono effettuate nei serbatoi di combustibili avio.
La necessità di smaltire ingenti quantitativi di liquami derivanti
sia dalle operazioni di aggottamento , sia dalle operazioni di
discarica navi cisterna che dalle acque di dilavamento dei piazzali,
ha reso indispensabile prevedere, tra le attrezzature presso un
deposito combustibili, la presenza di un impianto disoleatore.
Tale tipologia di apparecchiature ha lo scopo di ridurre il
contenuto di idrocarburi nelle acque sopraccitate fino ad un valore
inferiore a 5 p.p.m..
Il disoleatore, in generale, è costituito dai seguenti tre stadi di
filtrazione:
- sezione a piani coalescenti,
- filtri coalescenti,
- unità a carboni attivi.
(d) Contro le scariche elettriche.
Gli ambienti di un Deposito P.O.L. avio costituiscono luoghi ove
possono verificarsi accumuli di sostanze infiammabili sottoforma
di gas, vapori, nebbie o polveri, in proporzioni tali che un
fenomeno termico (temperatura eccessiva, arco elettrico o
scintilla) possa provocare l’esplosione.
Per tale motivo gli impianti elettrici dovranno essere progettati ed
eseguiti secondo le normative vigenti e finalizzati ad evitare
l’innesco di sostanze pericolose eventualmente presenti al loro
esterno.
Tutte le installazioni elettriche, apparecchiature elettriche, motori
elettrici e relativi conduttori dovranno essere del tipo
antideflagrante o di tipo stagno o chiuso.
Inoltre dovrà essere previsto l’impianto di terra, allo scopo di:
- vincolare il potenziale di determinati punti dei sistemi elettrici,

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- disperdere nel terreno la corrente del sistema elettrico in
regime normale e perturbato senza danno alle apparecchiature,
- assicurare che le suddette operazioni vengano svolte in
condizioni di sicurezza per le persone per quanto riguarda il
rischio di folgorazione,
- disperdere nel terreno le correnti convogliate dagli impianti di
protezione contro le scariche atmosferiche.
Pertanto, dovranno essere collegati all’impianto di terra i sistemi
che possono essere caricati elettrostaticamente durante il
funzionamento (pompe, compressori, turbine, scambiatori di
calore, condotti di erogazione), assicurando la continuità elettrica
di tutti i componenti attigui al fine di evitare scariche intermedie.
Allo stesso modo dovranno essere collegati gli impianti di
protezione catodica.
Infine, tutte le strutture esposte all’azione dei fulmini, che
potrebbero subire sia fulminazione diretta che indiretta, dovranno
essere salvaguardate da appositi sistemi di protezione contro i
fulmini (LPS= Lighting Protection System).
(12) Impianto di lavaggio di emergenza
In caso di fortuito contatto con il combustibile, il personale dovrà
avere la possibilità di asportare dal corpo e dagli indumenti la
maggior parte del prodotto, mediante un immediato lavaggio. A
tale scopo dovrà essere prevista una doccia tipo basculante e
lavaocchi di emergenza situati in luoghi idonei.
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CAPITOLO II - ESERCIZIO
(Ricezione, Immagazzinamento, Distribuzione)
1. GENERALITA’
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Le caratteristiche chimico-fisiche e tecnologiche dei combustibili avio dovranno
essere salvaguardate in ogni momento ed in ogni operazione alla quale sono
sottoposti i prodotti.
In tutti i passaggi, dal punto di produzione all’aeromobile, dovranno essere adottati
gli opportuni accorgimenti affinché non vengano meno tali caratteristiche.
Pertanto, tutte le operazioni effettuate per esercire il prodotto, quali ricezione,
immagazzinamento e distribuzione devono essere eseguite nel rispetto delle
normative vigenti.
2. DEPOSITI COSTIERI
a. Ricezione
Nei Depositi Costieri, la ricezione dei combustibili avio si effettua tramite
navi cisterne/petroliere
In sede di ricezione dovranno essere osservate le seguenti prescrizioni:
(1) prima della discarica:
- accertare che nei documenti di spedizione, che accompagnano la
partita siano, indicati:
* i dati relativi alla partita,
* i dati relativi al collaudo della partita,
* i dati del controllo eseguiti dopo il carico,
* i dati relativi al regime fiscale della partita in ricezione,
compatibile con lo “status” del Deposito ricevente;
- controllare l’integrità dei sigilli delle cisterne (tanke), insieme ai
funzionari della Dogana;
- controllare ciascuna cisterna (tanka) per accertare l’eventuale
presenza di acqua di fondo, utilizzando la pasta rilevatrice dell’acqua
di fondo (pasta idromantea).
Se l’acqua di fondo è in quantità superiore all’uno per mille,
prelevare un campione mediante l’apposito dispositivo e
procedere alla ricerca dei solfuri; ove questi ultimi risultassero
presenti, non si dovrà procedere alla discarica dalla nave
cisterna;

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- prelevare campioni rappresentativi da ciascuna cisterna (tanka) della
petroliera e procedere all’esecuzione del controllo “C”.
Se i risultati di tale controllo non corrispondono ai dati del controllo
“C” eseguito dopo il carico, non si dovrà procedere alle operazioni di
discarica.
Se i campioni si presentano torbidi per acqua in sospensione, non si
dovrà procedere alle operazioni di discarica finché l’acqua non sia
tutta sedimentata e successivamente dovrà essere eliminata.
Se il controllo “C” ha dato esito favorevole procedere secondo i casi
sotto elencati:
* richiedere al Laboratorio competente il controllo di tipo “A”, se il
combustibile avio non è stato sottoposto a collaudo prima di
essere caricato sulla nave cisterna. Prelevare, pertanto, campioni
rappresentativi da ciascuna tanka e ed attendere l’esito prima di
procedere alla discarica del prodotto;
* richiedere al Laboratorio competente il controllo di tipo “B-1”, se
dalla documentazione risulta che le tanke hanno contenuto altri
prodotti prima di essere caricate con quello in consegna.
Prelevare, pertanto, campioni rappresentativi da ciascuna tanka e
ed attendere l’esito prima di procedere alla discarica;
- controllare il livello del prodotto in tutte le cisterne (tanke);
se il livello di qualcuna di queste risultasse apprezzabilmente diverso
da quello accertato all’atto del carico, dovrà essere espletata
un’indagine per accertare l’eventualità di una contaminazione.
Nel caso di sospetta contaminazione, prelevare dalle cisterne
interessate un campione di prodotto da inviare al Laboratorio
Chimico competente per l’esecuzione del controllo “B-3” ed
attendere i risultati prima di procedere alla discarica del prodotto in
esse contenuto;
- controllare se le tubazioni di bordo contengono acqua;
tale controllo si effettua prima di eseguire l’accoppiamento con le
manichette flessibili, esaminando il prodotto fuoriuscito, dopo averlo
raccolto in un recipiente di vetro incolore. Se l’acqua risulta presente
si dovrà richiedere la sua eliminazione prima della discarica;
- ispezionare e pulire i filtri a rete disposti lungo la tubazione di
scarico;
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- misurare il quantitativo di prodotto eventualmente giacente nel
serbatoio di immagazzinamento nel quale dovrà essere immesso il
prodotto in arrivo;
- nel caso in cui non sia possibile procedere alla discarica, anche
parziale, di una petroliera, se ne deve dare immediata comunicazione
telegrafica o telefonica al Comando Logistico A.M. – Servizio dei
Supporti indicando i seguenti particolari e richiedendo disposizioni
in merito:
* nome della nave,
* oggetto del rilievo,
* prodotto e quantità implicati,
* cisterne implicate,
* possibilità o meno di accantonare la partita in un serbatoio vuoto.
(2) Discarica:
- se tutte le operazioni ed i controlli di cui al precedente comma (1)
hanno dato esito favorevole ed in assenza di acqua sul fondo delle
cisterne e nelle tubazioni di bordo e di sbarco, ovvero quando la
presenza di acqua rientra nei limiti consentiti, procedere alla
discarica immettendo il prodotto direttamente nel serbatoio di
immagazzinamento;
- in mancanza di tubazione riservata per ciascun prodotto, dovrà essere
eseguito il metodo di pompaggio prodotto/prodotto convogliando le
frazioni miscelate in serbatoi polmone (slop);
- al termine della discarica, le tubazioni utilizzate per lo scarico
dovranno, nei limiti del possibile, essere lasciate piene di prodotto.
Qualora ciò non fosse realizzabile, le tubazioni dovranno essere
lasciate piene di acqua non di mare o gas inerte;
- allo scopo di evitare la formazione di miscele esplosive, i serbatoi
vuoti o parzialmente pieni di carburante dovranno essere protetti,
possibilmente, mediante immissione di gas inerte.
(3) Dopo la discarica:
- attribuire un numero di identificazione alla partita scaricata, sia se
immessa in un serbatoio vuoto sia se miscelata con prodotto dello
stesso tipo preesistente nel serbatoio;

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- lasciare in riposo il prodotto per la decantazione dell’acqua,
eventualmente presente, per i seguenti periodi minimi di tempo:
* un’ora per ogni metro di altezza di prodotto nel caso di Benzina
avio,
* quattro ore per ogni metro di altezza di prodotto nel caso di
combustibile per turbogetti;
- dopo il prescritto periodo di decantazione, procedere
all’aggottamento del serbatoio in modo da ottenere la completa
eliminazione dell’acqua di fondo. Una volta eliminata l’acqua, far
defluire attraverso la tubazione di aggottamento, un volume di
prodotto maggiore della capacità della tubazione stessa;
- procedere alla misurazione del prodotto immesso nel serbatoio,
calcolandolo eventualmente per differenza tra il quantitativo totale e
quello preesistente;
- dopo il prescritto periodo di decantazione, aggottare i serbatoi
polmone, prelevare un campione del prodotto e rimetterlo al
competente Laboratorio Chimico per l’esecuzione del controllo
previsto. Attendere i risultati del controllo prima di procedere al
trasferimento del prodotto di immagazzinamento;
- per ogni partita scaricata da petroliera dovranno essere riportati su
apposito registro, i controlli e gli esiti degli stessi, effettuati prima,
durante e dopo la discarica.
b. Immagazzinamento
Dovranno essere adottati i seguenti provvedimenti, ai fini di un
immagazzinamento ottimale dei prodotti avio:
- è assolutamente vietato mantenere fondi di acqua, nei serbatoi di
immagazzinamento dei prodotti avio, ovvero introdurre acqua allo scopo di
diluire gli eventuali fondi presenti.
Pertanto procedere alla eliminazione dell’acqua eventualmente presente sul
fondo alle seguenti scadenze:
* alla fine del prescritto periodo di decantazione, dopo l’immissione del
prodotto (vedere precedente punto a.(3) 2° alinea);
* ogni sette giorni durante il periodo di giacenza.
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L’operazione dovrà essere effettuata attraverso l’apposito tubo
d’aggottamento fino ad ottenere la completa eliminazione dell’acqua, che
dovrà defluire in un’apposita vasca di decantazione.
Una volta eliminata l’acqua, si farà defluire, attraverso la tubazione
d’aggottamento, un volume di prodotto maggiore della capacità della
tubazione stessa.
Ogni volta dovranno essere registrate la quantità e le caratteristiche
dell’acqua estratta (colore, odore, presenza di sedimenti).
Su un campione d’acqua si dovrà procedere alla ricerca dei solfuri.
In caso di presenza di solfuri, il serbatoio dovrà essere ritenuto inquinato
da flora batterica solfato-riducente e dovrà essere sospesa la distribuzione
del prodotto in esso contenuto.
Nel contempo dovrà essere rimesso al Laboratorio competente un
campione del prodotto contenuto nel serbatoio.
Di quanto precede dovrà essere data comunicazione al Comando Logistico
A.M. – Servizio dei Supporti;
- prelevare, alle scadenze prescritte, i campioni per il controllo “B-2”,
rimettendoli al Laboratorio Chimico competente. Nell’attesa dei risultati,
la distribuzione non dovrà essere sospesa;
- riportare in apposito registro:
* per ogni serbatoio, i controlli dell’acqua eseguiti e l’esito degli stessi;
* per ogni partita in giacenza, i controlli di qualità, il tipo e l’esito degli
stessi;
- in casi di movimentazione all’interno del Deposito:
* osservare quanto previsto alla PARTE SECONDA - CAPITOLO II -
Norme relative alle operazioni per cambio di qualità dei prodotti bianchi
nei serbatoi, ferrocisterne, autocisterne e rifornitori;
* predisporre la linea di trasferimento ed accertare che non siano possibili
contaminazioni con altri prodotti;
- qualora non si disponga di tubazioni riservate per ogni tipo di prodotto,
eseguire il pompaggio prodotto/prodotto convogliando le frazioni
miscelate in serbatoi polmone (slop);
- nel caso del precedente punto e nel caso di cambio di qualità dopo la
movimentazione, prelevare un campione del prodotto e rimetterlo al
competente Laboratorio Chimico per l’esecuzione del controllo previsto.

c. Distribuzione
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ATTENZIONE
Non procedere alla distribuzione del prodotto prima di aver ottenuto il
risultato delle analisi.
Non si deve dar corso alla distribuzione di un prodotto se non è stato
osservato il prescritto periodo di decantazione dell’acqua.
La distribuzione dei prodotti avio dai Depositi Costieri e/o da Società
petrolifere ai Depositi Carburanti di Base ed Aeroportuali può avvenire
mediante oleodotto, autocisterne, cisterne ferroviarie, fusti.
(1) Mediante oleodotto:
- l’oleodotto adibito al trasferimento dei combustibili avio dovrà, per
quanto possibile, essere destinato ad una sola qualità di prodotto;
- in mancanza di oleodotti riservati per ciascun tipo di prodotto, deve
essere eseguito il pompaggio prodotto/prodotto convogliando le
frazioni miscelate in serbatoi polmone (slop);
- prima di iniziare il pompaggio, prelevare un campione del prodotto,
eseguire su di esso il controllo “C” e comunicare i dati ottenuti
all’Ente ricevente;
- al termine delle operazioni di pompaggio, le tubazioni interessate
dovranno rimanere piene di prodotto pompato;
- dopo ogni operazione di pompaggio, ispezionare e pulire i filtri a rete
installati a monte delle pompe.
(2) Mediante autocisterne e cisterne ferroviarie:
- le autocisterne e cisterne ferroviarie adibite al trasporto dei
combustibili avio dovranno, per quanto possibile, essere destinate al
trasporto di una sola qualità di prodotto;
- l’autista dell’autotrasportatore dovrà essere edotto dal Capo Deposito
sia sulla pericolosità dei prodotti trasportati, sia sulle eventuali
manovre da effettuare per la movimentazione degli stessi;
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- in caso di cambio di qualità, sarà necessario osservare rigorosamente
quanto riportato nella PARTE SECONDA - CAPITOLO II della
presente procedura;
- prima di procedere al riempimento, ispezionare accuratamente le
autocisterne e le cisterne ferroviarie per assicurarsi che non siano
presenti acqua e sedimenti e procedere ad un trattamento di pulizia,
se necessario;
- le autocisterne del Reparto che preleveranno il prodotto presso un
altro Deposito dovranno pervenire in perfetto stato di efficienza;
- ispezionare e pulire i filtri a rete del Deposito;
- assicurare i collegamenti a terra per evitare l’accumulo di cariche
elettrostatiche e, per la stessa ragione, eseguire il carico dal basso o ,
se dall’alto, con il sistema a tubo sommerso;
- dopo il carico del prodotto, lasciare il veicolo fermo per 30’ per
consentire la decantazione dell’acqua in sospensione.
Trascorso tale periodo, effettuare l’aggottamento dell’acqua
decantata, prelevando un campione ed eseguendo il controllo “C”. Se
all’esame dell’aspetto, il campione dovesse presentarsi opalescente
per la presenza di acqua in sospensione, lasciare fermo per altri 30’ il
veicolo e quindi ripetere l’operazione.
Non è consentita la partenza del veicolo finchè il campione
prelevato non risulti perfettamente limpido;
- al termine delle operazioni di controllo, piombare il duomo e le
saracinesche di scarico e di spurgo;
- indicare nei documenti di spedizione che accompagnano il veicolo:
* i dati distintivi della partita,
* i dati relativi all’ultimo controllo di qualità,
* se il mezzo impiegato per il trasporto è “segregato”, o ”non
segregato”,
* i dati relativi al controllo “C”;
- allegare la seguente dichiarazione, firmata dal Comandante dell’Ente
spedente o da chi ne fa le veci:
“Tipo di prodotto................, n. partita..................,
veicolo impiegato per il trasporto.........................,

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n. di targa/matricola.....................
Il prodotto sopraindicato è stato manipolato e controllato secondo
quanto prescritto dalle Norme vigenti.
In particolare si attesta che il prodotto è privo di acqua massiva”;
- apporre sul veicolo, in posizione visibile dal punto di scarico, un
cartello recante il simbolo NATO del prodotto trasportato e le
etichette ed i pannelli identificativi del pericolo secondo l’A.D.R.;
(3) Mediante fusti:
- i fusti da impiegare per la distribuzione dei combustibili avio
dovranno, di massima, essere destinati ad un solo tipo di prodotto e
dovranno essere contrassegnati a vernice con il simbolo NATO
corrispondente;
- in caso di cambio di qualità sarà necessario osservare
scrupolosamente quanto riportato nella PARTE SECONDA -
CAPITOLO II della presente procedura.
Sostituire il simbolo NATO preesistente con il nuovo;
- esaminare accuratamente lo stato delle pareti interne di ogni fusto
prima del suo riempimento. Ove risultassero presenti morchie,
macchie di ruggine, residui di olio ed ogni altro contaminante, il
fusto non dovrà essere impiegato;
- assicurare i collegamenti a terra del fusto per evitare l’accumulo di
cariche elettrostatiche e riempirlo di prodotto preventivamente
filtrato con filtro micronico/separatore d’acqua;
- in caso di pioggia, eseguire il riempimento sotto tettoia;
- dopo almeno 30’ dal riempimento, prelevare un campione con la
sonda immersa fino a toccare il fondo del fusto. Tale campione dovrà
risultare privo di acqua e perfettamente limpido e su di esso dovrà
essere effettuato il controllo “C”. In caso di una partita di fusti, il
numero di essi da campionare è indicato nella PARTE SECONDA -
CAPITOLO III - punto 5c. (2) della presente procedura;
- al termine delle operazioni di controllo, chiudere ogni fusto,
assicurandosi della tenuta stagna e piombarlo;
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- ogni spedizione di fusti dovrà essere accompagnata:
* dai dati distintivi della partita,
* dai dati relativi all’ultimo controllo di qualità,
* dai dati relativi all’ultimo controllo “C” eseguito in partenza,
* dalla dichiarazione che il prodotto è privo di acqua massiva.
3. DEPOSITI DI BASE E P.O.L. FUORI BASE
a. Ricezione
Nei Depositi di Base, Aeroportuali e P.O.L. fuori Base, la ricezione dei
combustibili avio si effettua tramite auto- e ferrocisterne, fusti e oleodotto.
(1) Ricezione da autocisterne e cisterne ferroviarie:
Per le modalità di ricezione vedere PARTE QUARTA – CAPITOLO II -
ESERCIZIO
(2) Ricevimento da oleodotti:
- l’oleodotto adibito al trasferimento dei combustibili avio dovrà, per
quanto possibile, essere destinato ad un solo tipo di prodotto.
In mancanza di oleodotti riservati, per ogni tipologia di prodotto
eseguire il pompaggio prodotto/prodotto convogliando le frazioni
miscelate in serbatoio polmone (slop),
- dopo ogni operazione di pompaggio dovranno, inderogabilmente,
essere ispezionati e puliti i filtri a rete in entrata dell’impianto;
- accertare se il prodotto esistente nella tubazione in arrivo è dello
stesso tipo di quello che dovrà essere ricevuto, in caso contrario
predisporre il circuito per trasferire le frazioni miscelate in serbatoi
polmone (slop);
- comunicare all’Ente distributore che l’impianto è pronto per il
ricevimento del prodotto e richiedere i dati del controllo “C”
eseguito sul prodotto in partenza;
- all’inizio e durante il pompaggio, eseguire ripetuti controlli “C” per
assicurarsi della qualità del prodotto;

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- al termine delle operazioni di pompaggio, eseguire quanto previsto al
precedente punto 2.a. (1)(c) “dopo la discarica”.
(3) Ricevimento da fusti:
- accertare che nei documenti di spedizione che accompagnano la
partita di fusti siano indicati:
* i dati distintivi della partita,
* i dati relativi all’ultimo controllo di qualità,
* i dati del controllo “C” eseguito dopo il riempimento dei fusti, e
che sia allegata la dichiarazione che il prodotto risulta privo di
acqua massiva.
In caso di dichiarazione incompleta, se ne dovrà chiedere immediata
integrazione all’Ente distributore, mediante telegramma.
In attesa di ricevere i dati mancanti, la partita dovrà essere
accantonata;
- scaricare i fusti dal veicolo, controllare l’integrità dei piombi di ogni
fusto, verificare che il simbolo NATO applicato ai fusti corrisponda
al prodotto in essi contenuto e controllare per pesata il quantitativo
del prodotto ricevuto.
b. Immagazzinamento
Lasciare i fusti in posizione orizzontale con il tappo rivolto in alto
per almeno 30’ per consentire la sedimentazione delle eventuali
impurezze e dell’acqua, quindi prelevare campioni con la sonda
immersa fino a toccare il fondo, da un numero di fusti come indicato
nella PARTE SECONDA - CAPITOLO III - punto 5.
I campioni devono essere limpidi ed esenti da acqua e sedimenti.
Sul campione medio si deve eseguire il controllo “C”.
(1) Immagazzinamento in serbatoi interrati
Devono essere adottati i seguenti accorgimenti, ai fini di un
immagazzinamento ottimale dei prodotti avio:
- è assolutamente vietato mantenere fondi di acqua nei serbatoi e
pertanto si dovrà procedere all’aggottamento alle seguenti scadenze:
* alla fine del prescritto periodo di decantazione, dopo l’immissione
del prodotto,
* ogni giorno prima di iniziare la distribuzione;
- registrare la qualità e le caratteristiche dell’acqua estratta (colore,
odore, presenza di sedimenti);
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- procedere, settimanalmente, alla ricerca dei solfuri nell’acqua di
fondo. In caso di presenza di solfuri, il serbatoio dovrà essere
ritenuto inquinato da flora batterica solfato-riducente e dovrà essere
sospesa la distribuzione del prodotto in esso contenuto.
Nel contempo dovranno essere inviati al Laboratorio Chimico
competente per territorio, campioni dell’acqua inquinata e del
prodotto contenuto nel serbatoio.
Di quanto precede dovrà essere data comunicazione al Comando
Logistico A.M. – Servizio dei Supporti, chiedendo disposizioni;
- prelevare alle scadenze prescritte, i campioni per il controllo “B-2”
rimettendoli al Laboratorio Chimico competente.
Nell’attesa dei risultati, la distribuzione non dovrà essere sospesa;
- riportare in apposito registro:
* per ogni serbatoio, i controlli dell’acqua eseguiti e l’esito degli
stessi,
* per ogni partita in giacenza, i controlli di qualità, tipo e l’esito
degli stessi;
- in caso di movimentazione nell’interno del Deposito:
* osservare quanto previsto nella PARTE SECONDA - CAPITOLO
II,
* predisporre la linea di trasferimento ed accertare che non siano
possibili contaminazioni con altri prodotti,
* qualora non si disponga di tubazioni riservate per ogni tipo di
prodotto, eseguire il pompaggio prodotto/prodotto convogliando
le frazioni miscelate in serbatoi polmone (slop),
* nel caso del precedente punto e nel caso di cambio di qualità,
dopo la movimentazione prelevare un campione del prodotto e
rimetterlo al competente Laboratorio Chimico per l’esecuzione
del controllo previsto.
Non procedere alla distribuzione del prodotto, prima di averne
ottenuto il risultato.
(2) Immagazzinamento in fusti, serbatoi mobili e serbatoi fuori terra
(a) Fusti:
- l’impiego di fusti per l’immagazzinamento dei combustibili
avio dovrà essere, di massima, evitato e si dovrà ricorrere ad
esso solo in caso di necessità;

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- i fusti da impiegare per l’immagazzinamento dovranno, di
massima, essere destinati ad un solo tipo di prodotto e
dovranno essere contrassegnati a vernice con il simbolo NATO
corrispondente;
- prima di adibire un fusto ad un determinato tipo di prodotto
avio si dovrà ispezionare lo stato delle pareti interne.
Ove risultassero presenti morchie, macchie di ruggine, residui
di olio o di ogni altro contaminante, il fusto non deve essere
impiegato;
- il riempimento del fusto dovrà essere eseguito con prodotto
preventivamente filtrato con filtro micronico/separatore
d’acqua.
Qualora si dovesse procedere ad un cambio di qualità, si
dovranno osservare le norme relative e si deve sostituire, con il
nuovo, il simbolo NATO preesistente.
- i fusti dovranno essere immagazzinati:
* sotto la tettoia, di cui la CAPITOLO I – paragrafo
2.b.(9)(d),
* non a contatto diretto con il terreno,
* in posizione orizzontale ed in modo che i tappi restino al di
sotto del livello del liquido,
* raggruppati separatamente a seconda del tipo di prodotto;
- giornalmente si dovranno ispezionare i gruppi per constatare le
eventuali perdite e travasare, ove occorra, in altri fusti a tenuta,
ovvero serrando i tappi e/o cambiando le guarnizioni;
- i fusti vuoti non dovranno essere conservati con il tappo
avvitato e dovranno essere accantonati distinti da quelli pieni.
(b) Serbatoi mobili e serbatoi fuori terra:
- l’impiego di serbatoi mobili e di serbatoi fuori terra per
l’immagazzinamento dei combustibili avio dovrà essere, di
massima, evitato e si dovrà ricorrere ad esso solo in caso di
necessità;
- dovranno essere, di massima, adibiti ad un solo tipo di prodotto
e dovranno essere contrassegnati a vernice con il simbolo
NATO corrispondente;
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c. Distribuzione
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- allo scopo di evitare penetrazione di acqua piovana nell’interno
del serbatoio ed una eccessiva evaporazione del prodotto, sia i
serbatoi mobili sia quelli fuori terra dovranno essere situati
sotto tettoia dimensionata alle esigenze.
I prodotti contenuti sia nei fusti sia nei serbatoi mobili o fuori terra
dovranno essere sottoposti a controllo “B-2” ogni tre mesi.
Dopo 12 mesi di giacenza, il prodotto in essi contenuto dovrà essere
scaricato e restituito all’Ente dal quale è stato ricevuto, richiedendone la
sostituzione.
I serbatoi mobili e quelli fuori terra dovranno essere sottoposti ai
controlli dell’acqua previsti per i serbatoi interrati.
Non si deve dar corso alla distribuzione di un prodotto se non è stato
osservato il periodo di riposo per la decantazione dell’acqua nei serbatoi
di deposito e se non è stata verificata la perfetta efficienza degli impianti
e degli strumenti di distribuzione.
Il periodo di decantazione potrà non essere osservato se esiste il filtro
micronico/separatore d’acqua in ingresso ai serbatoi del Deposito
(1) Prima di iniziare le operazioni di distribuzione:
- effettuare l’aggottamento del serbatoio interessato e dei filtri
micronici/separatori d’acqua;
- osservare il livello dell’acqua nell’indicatore di vetro dei filtri
micronici/separatori d’acqua;
- misurare il livello del serbatoio interessato alla distribuzione;
- predisporre il circuito di aspirazione per il carico dell’autocisterna;
- effettuare la messa a terra dell’autocisterna;
- effettuare il riempimento dell’autocisterna con il carico dal basso o ,
se dall’alto, con il sistema a tubo sommerso.
2) Durante la distribuzione:
- controllare la portata delle pompe e la pressione indicata sui
manometri differenziali dei filtri micronici/separatori d’acqua.
I manometri dovranno essere ben visibili durante le normali
operazioni.

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Qualora le letture di pressione differenziale e della portata
superassero i valori consentiti, arrestare la distribuzione e procedere
alla rilevazione delle cause.
(3) Dopo il carico:
- misurare il livello del serbatoio del deposito, per accertare l’esatta
quantità di prodotto distribuito;
- staccare i collegamenti di messa a terra dell’autocisterna;
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CAPITOLO III - CONTROLLI E MANUTENZIONE PERIODICA
1. GENERALITA’
Il Servizio P.O.L. avio ha la responsabilità di assicurare che i quantitativi dei
prodotti in gestione siano immagazzinati in modo tale da conservare la qualità di
origine e quindi l’idoneità all’impiego.
Requisito fondamentale è, pertanto, che tutte le infrastrutture e le attrezzature
connesse con l’impiego dei prodotti siano mantenute in uno stato di perfetta
efficienza.
Lo scopo di questo capitolo è proprio quello di fornire una guida specifica dei
controlli e delle operazioni di manutenzione degli impianti fissi.
Di tali operazioni dovrà essere tenuta una registrazione.
2. INFRASTRUTTURE ED ATTREZZATURE
Le infrastrutture ed attrezzature interessate sono:
- installazioni per la discarica delle navi cisterna,
- installazioni portuali (moli, pontili o banchine di scarico petroliere),
- area impianti,
- parchi di scarico,
- parchi di carico autocisterne e ferrocisterne,
- manichette (parchi di carico e scarico, zona rifornimento velivoli),
- guarnizioni,
- serbatoi,
- sistemi di oleodotti in base e fuori base,
- sala pompe, pompe, fossa valvole,
- valvole,
- filtri micronici/separatori d’acqua,
- manometri differenziali,
- strumenti vari,
- raccordi e tappi,
- filtri delle linee di riempimento e trasferimento,
- sistemi di rifornimento velivoli del tipo ad idrante (H.R.S.),
- simboli e segnali.

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3. OPERAZIONI RELATIVE ALLE INFRASTRUTTURE ED ALLE
ATTREZZATURE
Le operazioni previste sulle infrastrutture ed attrezzature sono:
a. Installazioni per discarica navi cisterna:
- ispezionare i dispositivi di aiuto alla navigazione ed alle boe di ormeggio,
in accordo con le normative vigenti, per eventuali danni o possibili
movimenti dovuti all’azione delle navi, di correnti o del vento.
Segnalare ogni relitto ed ogni pericolo alla navigazione e fare il necessario
per la loro rimozione;
- ispezionare il tracciato dell’oleodotto sottomarino ed il suo punto di
attacco per individuare eventuali perdite di prodotto;
- qualora in dotazione, eseguire la manutenzione delle imbarcazioni che
assistono le petroliere, prima e durante le operazioni di scarico, al fine di
mantenerle in buone condizioni di impiego;
- ispezionare e, se necessario, riparare o sostituire: gomene o cavi di
ormeggio, manichette di attacco, catene, fermi, fascette degli attacchi,
giunti e tutte le attrezzature usate per ormeggiare la petroliera e per
collegarla alle manichette di scarico;
- ispezionare con l’aiuto dei palombari: manichette di scarico della
petroliera, boe di ormeggio e loro catene, loro raccordi e loro ancore per
rilevare segni di avaria incipiente o rapida usura di parti soggette all’effetto
di marosi o a quello di sfregamento sul fondo;
- sottoporre, al momento dell’impiego, l’intero sistema di scarico
(manichette di scarico petroliere, compreso l’oleodotto sottomarino) ad una
pressione idrostatica una volta e mezzo la pressione normale di esercizio
od alla pressione massima prevista per la manichetta o per l’oleodotto,
anche se inferiore.
In aggiunta le manichette dovranno essere sottoposte, annualmente, a
controlli di allungamento o di aumenti di diametro.
Tali dati dovranno essere registrati.
b. Installazioni portuali (moli, pontili o banchine di scarico petroliere):
- ispezionare gli oleodotti, valvole e manichette di attracco per rilevare
danni o deterioramento;
- ispezionare tutte le gomene di ormeggi, tacchetti, pali di ormeggi, bitte,
bozzelli, cavi di acciaio, argani. Ripararli o sostituirli, se necessario;
- ispezionare il molo, per individuare gravi danni, dopo la partenza della
nave.
Dare inizio alle riparazioni necessarie, il più presto possibile;
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- sottoporre il sistema di tubazioni del molo ad una pressione idrostatica
uguale ad una volta e mezzo la sua pressione normale di esercizio,
eccezion fatta per le manichette flessibili che dovrano essere provate ad
una pressione non superiore a quella indicata sulla manichetta.
Inoltre, dovrà essere verificata la variazione della lunghezza e l’aumento
del diametro della manichetta.
Tali dati dovranno essere registrati.
c. Area impianti:
- recintare e proteggere da rischi di esplosioni ed incendio l’intera area. Le
caratteristiche della recinzione sono dettate nel CAPITOLO QUARTO -
Norme di sicurezza - di questa PARTE;
- rimuovere sporcizia e grasso dalle tubazioni;
- ispezionare e tagliare l’erba e i cespugli, specialmente nella stagione di
maggior crescita;
- controllare gli impianti fissi antincendio e gli estintori mobili (data della
ricarica dell’agente estinguente, pressione).
d. Parchi di scarico:
- tenere pulite le prese di terra del pozzetto e provvedere affinché tutte le
parti metalliche ed i terminali siano protetti da un leggero strato di grasso,
resistente ai combustibili;
- tenere aperti, nelle ore più calde, i portelli metallici dei pozzetti per
permettere l’eliminazione del vapore acqueo e dei vapori di combustibile;
- aprire il filtro a cestello, alla fine dello scarico di combustibile, asportare
accuratamente gli eventuali residui e pulire, con apposita spazzola, la rete
del filtro;
- controllare, ogni due anni, la resistenza ohmica dei punti di messa a terra.
e. Parchi di carico autocisterne e cisterne ferroviarie:
- eseguire una ispezione bimestrale alle tubazioni dei bracci di erogazione,
registrandone il risultato;
- aprire il cestello, dopo ogni operazione giornaliera o dopo l’erogazione di
1.000 m 3 , asportare gli eventuali residui e pulire, con apposita spazzola, la
rete del filtro;

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- rivolgere particolare attenzione alla lettura dei manometri differenziali del
filtro micronico/separatore d’acqua;
- controllare che il braccio di carico, con ogni suo segmento, sia cavallottato
ininterrottamente fino al suo terminale di base;
- lubrificare i cuscinetti a sfera dei bracci per facilitarne la manipolazione.
f. Manichette (parchi di carico e scarico, zona di rifornimento velivoli):
- mantenere pulite e libere da grasso ed olio, le manichette ed impiegarle
evitando qualsiasi piegatura. I terminali dovranno essere protetti con
appositi coperchi per evitare l’introduzione di corpi solidi ed proteggerli da
eventuali urti che potrebbero deformare il profilo metallico del raccordo;
- controllare le manichette per accertare se presentano segni di usura;
- sottoporre annualmente le manichette ad una pressione idrostatica uguale
ad una volta e mezzo quella nominale od alla pressione indicata sulla
manichetta, anche se inferiore. Inoltre deve essere verificata la variazione
della lunghezza e l’aumento del diametro delle manichette.
Tali dati dovranno essere registrati;
- prevedere che le manichette, nuove o revisionate siano flussate, prima
dell’impiego, con almeno 1.800 litri di combustibile.
Dopo flussaggio, prelevare un litro di combustibile ed esaminarlo a vista
per verificare l’eventuale presenza di solidi o colorazione.
Se il campione indica contaminazione, la manichetta dovrà essere tenuta
bagnata ininterrottamente per tre ore, al termine delle quali dovrà essere
flussata e controllata come descritto in precedenza.
Tale procedura dovrà essere ripetuta fino a quando, dal controllo, risulterà
assenza di contaminanti solidi e nessuna variazione di colore del
combustibile.
g. Serbatoi:
- i serbatoi destinati all’immagazzinamento dei prodotti avio dovranno
essere ispezionati a vista ogni anno.
L’ispezione si eseguirà dal passo d’uomo, esaminando lo stato del
serbatoio vuoto, illuminandone le pareti ed il fondo con apposita lampada
antideflagrante.
Nel caso fossero presenti melme di fondo diffuse ed in spessore superiore
a:
* 1 cm per i serbatoi di capacità inferiore ai 500 m 3 ,
* 2 cm per i serbatoi di capacità superiore ai 500 m 3 ,
ovvero ristagni di acqua, campioni della quale risultassero inquinati da
solfuri, il serbatoio dovrà essere dichiarato non più idoneo
all’immagazzinamento dei prodotti avio; medesima non idoneità dovrà
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essere dichiarata se i ristagni di acqua fossero causati da difetti di pendenza
in seguito a movimento di assestamento del serbatoio.
Dell’ispezione dovrà essere tenuta apposita registrazione;
- la bonifica del serbatoio dovrà comunque essere effettuata alle scadenze
previste dalla seguente tabella:
TIPO
DI SERBATOIO senza filtro
separatore a
monte
Serbatoi di servizio
(che alimentano gli
autorifornitori o i
sistemi ad idrante)
Serbatoi di
stoccaggio
Serbatoi di
stoccaggio (usati
per discarica N/C o
bettoline)
SENZA RIVESTIMENTO
INTERNO
3 anni
con filtro
separatore a
monte
5 anni
CON RIVESTIMENTO
INTERNO
senza filtro
separatore a
monte
5 anni
con filtro
separatore a
monte
8 anni
4 anni 6 anni (*) 6 anni 8 anni
3 anni
5 anni (*)
5 anni
8 anni
(*) se il filtro separatore o filtro micronico è installato sul lato a bassa pressione
del sistema di ricezione.
- in sede di bonifica dovrà essere accertato che lo spessore dei serbatoi
rientri nei limiti previsti;
- nel caso di serbatoi non interrati, controllare visivamente l’esterno per
rilevare perdite o segni di corrosione, provvedendo ad eliminare ogni
traccia e ridipingere;
- controllare le valvole di aggottamento per verificare che non vi siano
perdite attraverso la sede delle valvole;
- controllare l’azione dell’indicatore di livello per verificare la sua
funzionalità.
Controllare il funzionamento del comando automatico di basso livello (se
il serbatoio ne è dotato), osservando attentamente che le pompe di
aspirazione si arrestino quando il livello raggiunge i 20-30 cm.
Se i bracci oscillanti non sono muniti di tacchi di arresto, rettificare la
posizione per prevenire la raccolta di fanghi e depositi dal fondo del
serbatoio.
Regolare il comando automatico in modo tale che le pompe si arrestino
prima che si verifichi il movimento di aspirazione;

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- durante il riempimento del serbatoio, controllare il funzionamento del
comando di arresto di alto livello (se installato) per assicurare l’arresto del
riempimento del serbatoio, quando il livello ha raggiunto il 90% del
volume del serbatoio stesso.
Il comando automatico deve essere situato in modo tale da prevenire il
riempimento totale del serbatoio ed impedire il traboccamento del
prodotto.
Il livello deve essere determinato a seconda delle condizioni e dei criteri di
progettazione;
- controllare lo stato di efficienza delle paratie parafiamme ed il buon
funzionamento delle valvole di disaereazione, mantenendole sempre pulite
e lubrificate;
- ispezionare, ogni tre mesi, la scatola di comando del misuratore a nastro
metallico.
h. Guarnizioni:
avere cura di non danneggiare le guarnizioni quando vengono rimossi i
raccordi, i filtri, i duomi, i tappi delle bocche di riempimento, il coperchio dei
misuratore, le valvole, ecc.. E’ essenziale disporre di ricambi per assicurare
l’integrità del sistema sottopressione.
i. Sistemi di oleodotti in base e fuori base:
- controllare, ogni due mesi, a mezzo ispezioni pedonali o con veicoli od in
alcuni casi a mezzo aeromobili leggeri, gli oleodotti, accertando che essi
siano coperti e che non allignino piante le cui radici possano danneggiarli.
E’ consentita una coltura erbacea che si accordi con il colore della
vegetazione adiacente.
Il tracciato della tubazione dovrà essere individuato da apposito
picchettamento e libero da costruzioni di manufatti;
- controllare, ogni tre mesi, l’impianto di protezione catodica e registrare i
valori rilevati. Dovranno svolgersi immediate indagini sulle cause di
eventuali improvvise variazioni delle precedenti letture e dovrà essere
ristabilita la protezione desiderata;
- le prove degli oleodotti devono essere eseguite tenendo conto delle
caratteristiche di costruzione.
La necessità di pulire l’oleodotto è determinata dalla presenza di elevate
quantità continue di sedimenti nel prodotto che viene immesso
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nell’oleodotto o dalla riduzione del rendimento che può variare con il
diametro dell’oleodotto ed il liquido trasferito.
l. Sala pompe, pompe, fossa valvole:
- Controllo della portata delle pompe e degli strumenti della sala pompe.
Il controllo della portata delle pompe deve essere eseguito:
*
annualmente, per quanto riguarda i depositi sprovvisti di filtro
separatore micronico,
* in occasione della sostituzione degli elementi filtranti per quanto
riguarda i depositi dotati di filtro micronico/separatore d’acqua. Si
eseguirà dopo il montaggio degli elementi nuovi e dopo accurata pulizia
dei filtri a cestello a monte delle pompe.
Si effettuerà riempiendo un contenitore di capacità nota, mentre viene
erogato il prodotto a pressione normale attraverso le tubazioni, i filtri a
cestello ed i filtri micronici separatori d’acqua. Si prenderà nota del
tempo necessario per il riempimento del contenitore e si esprimerà la
portata in litri/1’.
Il controllo degli strumenti della sala pompe dovrà essere giornaliero e
la loro taratura dovrà essere effettuata nella stessa occasione del
controllo portata delle pompe.
La data dei controlli, nonché i risultati degli stessi e gli eventuali
provvedimenti presi, dovranno essere riportati in apposito registro;
- durante il funzionamento, verificare se ci sono rumori o vibrazioni insolite
che potrebbero indicare un cattivo funzionamento del motore od un
disallineamento dell’albero motore o di quello della pompa;
- verificare se c’è surriscaldamento del motore e dei cuscinetti;
- evitare perdite di carburante o combustibile, stringendo i fermi dei
premistoppa e rubinetti, sostituendo eventualmente le guarnizioni non più
idonee;
- controllare lo stato dei riscaldatori che sono installati sulle pompe;
- tenere costantemente pulita la carcassa delle pompe e del motore elettrico,
lubrificandone i cuscinetti, a mezzo di apposito ingrassatore;
- drenare le tubazioni da eventuali bolle d’aria, per mezzo degli appositi
rubinetti di sfiato, prima di iniziare il trasferimento di carburante o
combustibile;

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- assicurarsi del funzionamento degli indicatori grafici di flusso sia
all’entrata che all’uscita del carburante o combustibile.
Il quadrante che indica l’andamento del flusso e la quantità di carburante o
combustibile movimentato dovrà essere conservato nel carteggio del
Deposito, dopo lo scarico e l’erogazione;
- tenere costantemente pulita la fossa valvole, asportando ogni eventuale
accumulo di acqua a mezzo apposita pompa;
- verniciare le tubazioni con idonee vernici antiputride e lubrificare, con
appositi ingrassatori, i rubinetti, i chiusini e le filettature di comando
valvole o saracinesche.
m. Valvole:
(1) Valvole con otturatore lubrificato:
- mettere l’otturatore in posizione “aperto” e lubrificare in modo da
assicurare un funzionamento soddisfacente ad evitare il grippaggio.
Ingrassare con grasso resistente ai carburanti;
- verificare tutte le valvole con otturatore lubrificato per accertarne il
funzionamento. Se l’otturatore risultasse attaccato o grippato, serrare
il premistoppa ed ingrassare sottopressione fino a che l’otturatore si
toglierà dalla sede.
Se non dovesse staccarsi, sostituire tutta la valvola con un’altra ad
otturatore non lubrificato.
(2) Valvole con otturatore non lubrificato:
- far funzionare le valvole per controllare il funzionamento e
l’appropriata apertura e chiusura;
- verificare la regolarità del funzionamento. Regolare il premistoppa e
lubrificare gli ingranaggi.
(3) Saracinesche:
- qualora non venissero usate frequentemente durante l’impiego
dell’impianto, aprire e chiudere le saracinesche per assicurare il loro
funzionamento al momento dell’uso. Controllare dopo 24 ore per
eventuali perdite.
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Ingrassare con grasso specifico lo stelo e le parti esposte
dell’ingranaggio. Quanto sopra non si dovrà applicare alle
saracinesche a volantino dei sistemi di emergenza;
- serrare il premistoppa per evitare perdite. Ripristinare, se necessario,
il premistoppa, usando materiale resistente agli idrocarburi aromatici
o come prescritto dal costruttore.
(4) Valvole di controllo nei sistemi di rifornimento ad idrante, valvole
regolatrici di pressione:
arrestare il moto del liquido e controllare se l’eccesso del flusso viene
fermato secondo le istruzioni del costruttore.
n. Filtri micronici:
- controllare l’efficienza dei filtri micronici/separatori d’acqua di Deposito
mediante la prova “Millipore”:
* si esegue, ogni tre mesi, ovvero dopo erogazione di tre milioni di litri
di prodotto se ciò si verifica prima dei tre mesi;
* se il Laboratorio comunicherà l’esito sfavorevole al controllo, si dovrà
procedere all’ispezione del filtro micronico, se il valore dei
contaminanti solidi risultasse superiore a 1 mg/l, al cambio delle
cartucce se tale valore è superiore ai 2 mg/l;
* l’esito, favorevole o non, dovrà essere riportato sul registro annotando
la data di controllo.
- Ispezione dei filtri micronici di Deposito:
* si eseguirà ogni sei mesi, ovvero dopo l’erogazione di 6 milioni di litri
di combustibile, se ciò si verificasse prima dei sei mesi;
* si eseguiranno ispezioni straordinarie ogni volta che se ne ravvisi la
necessità.
L’ispezione di cui sopra dovrà accertare:
* il perfetto serraggio degli elementi del filtro;
* lo stato degli elementi;
* l’eventuale presenza di particelle solide nel vano o camera della
filtrazione;
* lo stato della superficie interna dell’involucro del filtro ed in particolare
del vano o camera del pulito.

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Sulla base di quanto riscontrato nel corso dell’ispezione, si dovranno
prendere gli opportuni provvedimenti per eliminare gli eventuali
inconvenienti:
* i particolari corrosi che potrebbero compromettere la tenuta degli
elementi e l’efficienza della filtrazione, dovranno essere eliminati;
* la presenza di particelle solide nel vano o camera della filtrazione o
sulla superficie degli elementi separatori indica la mancanza di tenuta di
qualche elemento filtrante, per difetto di serraggio, per corrosione o per
deterioramento di qualche particolare, ovvero la rottura di qualche
elemento.
Procedere alla sostituzione dell’elemento difettoso;
* in caso di presenza di scaglie di ruggine o di prodotti di corrosione della
superficie interna dell’involucro del filtro e degli elementi separatori si
dovrà procedere alla loro completa rimozione previo accurato lavaggio
delle superfici interessate;
* la presenza di residui solidi, di goccioline di acqua o di tracce di
corrosione sulla superficie del vano o camera del pulito indica
l’inefficienza di qualche elemento separatore, che dovrà essere
sostituito.
- Elementi microfiltranti-coalescenti e separatori:
* quando non sia necessario procedere a più frequenti sostituzioni per
accertate deficienze, la sostituzione degli elementi dei filtri dovrà essere
effettuata non appena si verifichi una delle sottosegnate condizioni:
** al superamento dei valori di pressione differenziale previsti dalla
Ditta costruttrice per gli elementi filtranti,
** dopo 36 mesi dalla data di montaggio, anche se gli elementi non
sono stati utilizzati.
Tale parametro non dovrà essere preso in considerazione per il
F.M.S.A. in entrata ai serbatoi, laddove esiste;
** dopo il superamento di un quantitativo di combustibile (Limite Litri
Filtrati = L.L.F.) determinato dall’applicazione della seguente
formula:
L.L.F = 166.666 x Capacità filtraggio F.M.S.A. in m 3 /h
arrotondato per eccesso;
** quando è stato effettuato il cambio di prodotto da Benzina avio
(F.18) a Combustibile avio per turbogetti (F.34 - F.35 - F.44) e
viceversa,
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* prima di sostituire gli elementi:
** provare il complesso delle valvole automatiche di scarico acqua ed
arresto flusso carburante, se esistente secondo il procedimento di cui
all’Annesso 5.
Il complesso deve essere provato comunque ogni mese,
** provare la valvola di disaereazione posta sulla sommità del filtro.
La valvola deve essere provata comunque ogni mese,
** pulire ed ispezionare le flange e relative guarnizioni, sostituendo
quelle che risultassero schiacciate e/o rotte;
* il montaggio degli elementi nuovi deve essere eseguito, previo lavaggio
di tutte le superfici interne dell’involucro del filtro e dei supporti degli
elementi, curando il serraggio degli stessi al loro supporto, avendo cura
di non danneggiarli. Porre particolare attenzione allo stato d’uso degli
elementi da montare.
Il serraggio degli elementi filtranti, con chiave dinamometrica, dovrà
essere effettuato con il carico massimo previsto dalla Ditta costruttrice
degli elementi filtranti;
* dopo il montaggio degli elementi nuovi, si dovranno far circolare
attraverso il filtro, operando in circuito chiuso, almeno 10.000 litri di
prodotto per ottenere lo spurgo dei filtri dagli eventuali inquinanti solidi
residui di lavorazione (trucioli metallici, fibre di carta e di lana di vetro,
ecc.).
Il riempimento del filtro dovrà essere effettuato a lento flusso in modo
da prevenire i rischi di formazione di elettricità statica interna.
Al termine della circolazione in circuito chiuso si dovrà sottoporre il
filtro ad una prova “Millipore” ed attendere l’esito prima di rifornire il
combustibile;
* per ogni filtro micronico separatore d’acqua si dovrà tenere un registro
(Allegato S), nel quale dovranno essere riportati i seguenti dati:
** data di sostituzione degli elementi microfiltranti-coalescenti e
separatori,
** data e risultati della prova “Millipore”,
** data e risultati dell’ispezione periodica del filtro,
** data e risultati del controllo e della taratura dei manometri
differenziali,
** valore della pressione differenziale, registrata giornalmente,

o. Manometri differenziali:
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i filtri micronici/separatori d’acqua di nuova installazione su impianti fissi e
mobili dovranno essere muniti di due manometri differenziali del tipo a
pistone, uno che rilevi il ∆p degli elementi microfiltranti/coalescenti ed il
secondo il ∆p degli elementi separatori.
I manometri differenziali a tubo di Bourdon, installati sui filtri
micronici/separatori d’acqua in uso, possono continuare ad essere impiegati
fino a quando non si riterrà necessaria la loro sostituzione, che dovrà essere
effettuata con quelli del tipo a pistone.
(1) Manometri differenziali del tipo a pistone:
(a) Controllo mensile
- eseguire il controllo del filtro del manometro, dopo aver
smontato il tappo reggifiltro, come segue:
* controllare che l’O-RING del tappo reggifiltro sia integro;
se presenta deterioramenti o rotture, sostituirlo,
* accertarsi dell’integrità della molla, senza provocare
allungamenti anomali; sostituirla, se rotta,
* pulire il filtro con benzina avio e controllarlo; qualora
presenti perdita di caratteristiche (deterioramenti,
rigonfiamenti, ecc.), sostituirlo,
* rimontare il tutto, ponendo attenzione a che la parte forata
del filtro sia a contatto del pistone (verso l’alto).
(b) Controllo trimestrale
consiste in:
(1) un controllo dei particolari costituenti,
(2) una prova di funzionalità al banco.
(1) Controllo dei particolari costituenti.
Si divide in tre fasi:
1^ fase - Sezionamento del manometro:
- smontare il filtro posto sotto il manometro,
- togliere le viti a brucola che tengono assemblato il corpo
del manometro,
- togliere le due parti laterali che costituiscono il corpo del
manometro,
- separare il cilindro di vetro dalle due testate,
- togliere il cilindro di vetro, la molla ed il pistone,
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- pulire tutti i particolari con benzina avio, usando un
pennello di setole.
2^ fase - Controllo di tutti i particolari costituenti per
accertare il loro stato d’uso:
- testata superiore ed inferiore: controllare che gli O-RING
siano integri; se deteriorati o rotti, sostituirli,
- pistone: controllare che non presenti deterioramenti od
erosione da ruggine; se necessario, procedere ad una
abrasione leggera con carta abrasiva molto fine
emulsionata con olio; se dovesse presentare erosioni
accentuate, sostituirlo,
- molla: accertarsi della sua integrità senza provocare
allungamenti anomali; sostituirla se rotta,
- cilindro di vetro: controllare che non presenti
incrostazioni; in caso contrario, procedere con lo stesso
accorgimento usato per il pistone;
- filtro, molla ed O-RING del tappo reggifiltro: stesse
modalità del controllo mensile.
3^ fase - Assemblaggio dei particolari:
- inserire la molla nella parte cava del pistone,
- inserire la molla ed il pistone nel cilindro, assicurandosi
del perfetto scorrimento dell’insieme,
- montare la testata superiore, facendo particolare
attenzione che l’asta guidamolla vada ad inserirsi in
modo perfetto nella molla,
- montare la testata inferiore, assicurandosi che sia a
perfetto contatto con il pistone,
- fissare con le brucole, senza serrare fino in fondo, una
delle due parti del corpo,
- inserire la/e scala/e graduata/e,
- fissare con le brucole, senza serrare fino in fondo, l’altra
parte del corpo del manometro,
- serrare tutte le brucole. Il serraggio deve essere eseguito
“a croce”,
- rimontare il filtro, ponendo particolare attenzione a
quanto detto per il controllo mensile.
(2) prova di funzionalità al banco.
Deve essere eseguito impiegando il banco prova in
dotazione.

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Si procede come segue:
- collegare il manometro in prova con il banco,
- aumentare gradatamente la pressione, fino al massimo
della scala, nella parte inferiore del manometro per
consentire l’ascesa del pistone che deve rilevare la stessa
pressione +/-2 psi (0,41 kg/cm 2 ) del manometro
campione; eseguire la stessa operazione diminuendo la
pressione fino a zero,
- fissare una pressione iniziale di 1 kg/cm 2 al raccordo
inferiore,
- aumentare la pressione al raccordo ad intervalli di 0,25
kg/cm 2 fino ad 1 kg/cm 2 .
Il manometro in prova deve rilevare le differenze di
pressione tra i due manometri campione +/- 2 psi (0,41
kg/cm 2 ),
- ripetere il ciclo di operazioni diminuendo la pressione al
raccordo superiore,
- ripetere la prova almeno tre volte,
- riportare sul registro del microfiltro la data e l’esito della
prova.
(2) Manometri differenziali a tubo di Bourdon
Ogni tre mesi devono essere sottoposti ad una verifica della
funzionalità, con le stesse modalità previsti per quelli a pistone.
p. Strumenti vari:
qualsiasi altro strumento (manometri, vacuometri, flussometri, ecc.), ad
eccezione dei manometri differenziali, deve essere provato e tarato una volta
all’anno o più spesso in caso di indicazioni errate.
La taratura dovrà essere effettuata a cura di Ditta specializzata e dovrà essere
registrata registrare anche la data di qualsiasi correzione effettuata e ritenuta
necessaria.
q. Raccordi e tappi:
lubrificare le filettature dei raccordi e controllare le guarnizioni una volta al
mese.
r. Filtri delle linee di riempimento e trasferimento
- pulire i filtri a cestello, ogni settimana, ad eccezione di quelli montati sui
punti di carico degli oleodotti che dovranno essere puliti dopo ogni carico.
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Forti accumuli di ruggine o scaglie metalliche indicano che i serbatoi a
monte od il sistema hanno bisogno di pulizia o che è stato immesso
carburante contaminato,
- pulire completamente i filtri dei boccagli e delle manichette di carico e
verificare la loro funzionalità ogni settimana.
s. Sistema di rifornimento velivoli del tipo ad idrante
- ispezionare i punti di rifornimento ad idrante settimanalmente per
verificare che non siano danneggiati e non mostrino lacerazioni e/o
scalfitture; i tappi parapolvere dovranno essere al loro posto;
- l’intero sistema di rifornimento dovrà essere lavato prima di rifornire
all’aeromobile un combustibile diverso da quello precedentemente
impiegato e dopo qualsiasi manutenzione che potrebbe comportare
l’entrata di corpi estranei nel sistema.
La procedura per il cambio del prodotto dovrà essere eseguita secondo
quanto riportato nel CAPITOLO II - PARTE TERZA.
Il sistema dovrà essere lavato con combustibile nella direzione di flusso dal
sistema ad idrante all’autocisterna o al serbatoio del velivolo.
Se il sistema di rifornimento contiene un eccesso di materie solide o acqua
di ristagno nei punti bassi, potrebbe rendersi necessario un lavaggio più
energico, usando quantità di carburante pari al 150% della capacità del
sistema ad una portata doppia rispetto a quella normale del sistema stesso,
al fine di assicurare un flusso turbolento e la completa rotazione del
carburante.
L’installazione di un rubinetto di spurgo nel punto più basso del sistema di
rifornimento elimina di solito la necessità del lavaggio con flusso ad alto
volume.
t. Simboli e segnali:
- annotare la posizione di tutte le tabelle riportanti le operazioni di esercizio.
Segnalare se vi sono simboli o segnali mancanti, danneggiati od illeggibili,
- annotare la posizione di tutti i simboli e segnali per facilitare la loro
ispezione.
Verificare le loro condizioni ed adeguatezza,
- cancellare, se necessario, simboli vecchi. Aggiungerne di nuovi.
4. GUIDA ALLE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE
Per le operazioni di manutenzione è stata compilata una guida, riportata in allegato
T, mentre per le registrazioni delle operazioni di manutenzione è stata predisposta
una scheda, riportata in allegato U.

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5. SITUAZIONE SEMESTRALE DELLO STATO DI EFFICIENZA DEI
DEPOSITI P.O.L. AVIO
Allo scopo di consentire la monitorizzazione dello stato di efficienza dei Depositi
P.O.L. avio, si rende necessario prevedere la compilazione di una situazione
semestrale riferita ai periodi gennaio/giugno e luglio/dicembre di ogni anno.
In Allegato “V” si riporta un fac-simile di situazione dello stato di efficienza dei
Depositi P.O.L. avio. Tale situazione deve essere inviata, entro il giorno 15 del
mese successivo al semestre al quale si riferisce all’Alto Comando sovraordinato
per competenza e al Comando Logistico A.M. – Servizio dei Supporti per
conoscenza.
Nella compilazione della situazione dovranno essere utilizzati esclusivamente i
termini previsti dalle “NOTE” esplicative all’allegato stesso.
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CAPITOLO IV - NORME DI SICUREZZA
1. GENERALITA’
In questo capitolo saranno fissati i criteri di sicurezza e le procedure relative
all’immagazzinamento dei prodotti P.O.L. avio.
2. CLASSIFICAZIONE DEI PRODOTTI P.O.L. AVIO
Sotto il profilo della sicurezza questi prodotti sono classificati in funzione del loro
grado di infiammabilità come segue:
a. Categoria A
Liquidi i cui vapori possono dare luogo a scoppi.
Sono prodotti aventi un punto di infiammabilità inferiore a 21°C.
Rientrano in questa categoria: petroli greggi per raffinazione, etere di petrolio,
benzina, additivi per aerei.
b. Categoria B
Liquidi infiammabili.
Sono prodotti aventi un punto di infiammabilità fra 21°C e 65°C.
Rientrano in questa categoria: kerosene, combustibili per aeromobili, fluidi
per circuiti, gasolio, vernici.
c. Categoria C
Liquidi combustibili.
Sono prodotti aventi un punto di infiammabilità superiore a 65°C.
Rientrano in questa categoria: oli minerali combustibili, oli minerali
lubrificanti, grassi.
I pericoli che si hanno durante la manipolazione di tali prodotti sono:
- pericoli di incendio,
- pericoli di esplosione,
- tossicità ed aggressività per il personale,
- rottura delle attrezzature.
Le cause principali di tutti questi pericoli sono da ricercare nei versamenti e nelle
perdite di prodotto che, pertanto, devono essere sempre evitate.

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3. CLASSIFICAZIONE DEI DEPOSITI P.O.L. AVIO
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a. Generalità
I depositi sono distinti in “classi”, riferite alla natura dei liquidi che
contengono, al grado di pericolo che presentano, alla potenzialità degli
impianti che costituiscono.
Per “potenzialità” di un Deposito s’intende la quantità complessiva di
prodotti che si può trovare contemporaneamente nel recinto comune,
contenuta in serbatoi o vasche, recipienti trasportabili, magazzini e tettoie.
Per ragioni di affinità nelle caratteristiche di pericolosità dei liquidi e nella
gestione dei depositi, sono state riunite in un solo gruppo le categorie A e B,
mentre quelle della categoria C sono state riunite in un altro gruppo.
Allo scopo di determinare la capacità totale di un deposito per l’assegnazione
della relativa classe sono stati assegnati dei quozienti di equivalenza per
benzine e sostanze carburanti ad essa equiparate, petrolio, oli combustibili ed
oli lubrificanti rispettivamente rappresentati dai numeri 1, 10, 40 e 60.
Per semplificare l’argomento, le capacità totali del primo gruppo sono state
riferite alla sola categoria A (benzine), in tal modo per la categoria B (petroli)
si potrà calcolare il quantitativo equivalente con i numeri 1 e 10; per esempio,
un Deposito da 100 m 3 di benzina avio e da 1.000 m 3 di combustibile per
aerei equivale ad un Deposito da 200 m 3 di benzina, infatti:
100 + 1.000/10 = 200 m 3
Nello stesso modo, la capacità di Depositi della categoria C sono state riferite
agli oli combustibili e quindi per gli oli lubrificanti si deve calcolare
l’equivalente con i numeri 40 e 60.
La capacità totale si intende effettiva in volume dei liquidi infiammabili che
possono essere contenuti nei serbatoi, ad esclusione cioè dello spazio vuoto
occorrente per la dilatazione dei detti liquidi nei serbatoi.
Capacità effettiva = capacità geometrica – 5%, per serbatoi interrati,
Capacità effettiva = capacità geometrica – 10%, per serbatoi non interrati.
b. Classi dei Depositi
Sono le seguenti, distinte per categorie di prodotti:
(1) Categorie A e B
Classe 1ª - Depositi con serbatoi fuori terra o interrati,
capacità totale superiore a 3.500 mc;
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Classe 2ª - Depositi con serbatoi fuori terra o interrati, capacità
totale da 301 a 3.500 mc;
Classe 3ª - Depositi con serbatoi fuori terra o interrati, capacità
totale da 101 a 300 mc;
Classe 4ª - Depositi con soli serbatoi interrati, capacità totale da 16 a
100 mc;
Classe 5ª - Depositi di merce imballata,
capacità totale da 16 a 75 mc;
Classe 6ª - Serbatoi interrati per distributori di benzina, della
capacità, nell’abitato di litri 3.500 e 5.000, secondo
l’ubicazione; di litri 7.000 nelle piazze ed aree ampie e di
litri 25.000 sulle strade fuori città, autostrade, aeroporti
ed idroscali civili;
Classe 7ª - Depositi di merce imballata,
capacità totale da 2 a 15 mc.
(2) Categoria C
Classe 8ª - Depositi con serbatoi fuori terra od interrati, o magazzini
di merce imballata,
capacità totale superiore a 1.000 mc;
Classe 9ª - Depositi con serbatoi fuori terra od interrati, o magazzini
di merce imballata,
capacità totale da 25 a 1.000 mc;
Classe 10ª - Serbatoi interrati per distributori di residui, distillati per
motori, della capacità fino a 8.000 litri nell’abitato, litri
15.000 nelle piazze e nei porti e litri 25.000 nelle strade
fuori città, autostrade, aeroporti ed idroscali civili.
4. AREE PERICOLOSE
Si definisce area pericolosa “l’area in cui è immagazzinato un prodotto che può
provocare una miscela esplosiva e tutte quelle aree in cui possono aver luogo
perdite di tale prodotto”.
A titolo esemplificativo, di seguito, sono indicate alcune aree ove è necessario
adottare opportune precauzioni:
- immagazzinamento di prodotti in luoghi chiusi,
- punti di riempimento o svuotamento autocisterne,
- locali di riempimento e bonifica fusti,
- punti di rifornimento o svuotamento aeromobili,

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- qualsiasi cisterna e/o recipiente che abbia contenuto prodotti delle categorie A e
B crea, anche se vuota, pericolo di esplosione fino a che non si provvede alla
evacuazione dei gas e relativo certificato di degasificazione,
- installazioni per il filtraggio e la distribuzione di carburanti, serbatoi interrati e
tubazioni.
5. NORME DI SICUREZZA DA ADOTTARE NEI DEPOSITI P.O.L. AVIO
a. Recinzione
vedere CAPITOLO II – punto 5 – Norme di sicurezza da adottare nei Depositi
P.O.L. avio.
b. Zona di protezione
E’ la distanza minima che deve intercorrere tra la recinzione suddetta, i
serbatoi e i locali pericolosi.
Essa risulta per le diverse classi dei Depositi dalla Tabella 12, tenendo
presente che la distanza deve offrire la garanzia che, in caso di incendio, il
fuoco non possa propagarsi all’esterno, con pericolo per la pubblica
incolumità e per il regolare svolgimento dei servizi.
La distanza e la zona di protezione si intendono misurate orizzontalmente, dal
perimetro esterno dei serbatoi e dei locali pericolosi del Deposito, al punto
rispettivamente più vicino dei fabbricati esterni.
Per fabbricati esterni si intendono gli edifici situati fuori della recinzione,
destinati ad uso di abitazione, oppure a servizi pubblici, al culto, o comunque
pubbliche riunioni, nonché gli stabilimenti, i cantieri e le tettoie destinate alla
lavorazione o al deposito di materie facilmente combustibili, i ponti e i
monumenti.
c. Fabbricati e locali del deposito
Dovranno essere costruiti con materiali incombustibili e resistenti al fuoco.
In caso di fabbricati già costruiti e non rispondenti a quanto detto sopra, al
momento del loro riadattamento, i materiali con cui essi sono costruiti
dovranno essere migliorati mediante efficaci rivestimenti con intonaci
perfettamente adesivi e ad azione protettiva o ignifuga persistente.
Da escludere pertanto malte in calce, di cemento e simili, applicate o no su
reti metalliche;
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d. Divieti
In tutte le aree pericolose:
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- è fatto divieto di fumare, portare fiammiferi ed accendini, armi cariche e
scarpe chiodate nel Deposito e locali annessi.
Nei suddetti luoghi dovranno essere costantemente affissi e ben visibili
cartelli o scritte che sanciscono tali divieti.
E’ ammesso che il personale di vigilanza sia armato durante il servizio di
sorveglianza al Deposito. Il suddetto personale dovrà essere edotto sugli
eventuali pericoli;
- è vietato accendere fuochi all’interno del Deposito;
- sono formalmente vietati nel recinto del Deposito, specialmente vicino ai
serbatoi, ai locali di travaso e cortili fra gli stessi, i mucchi di casse
vecchie, di rottami di legno, di segature, di trucioli, di stracci, di carta e
simili, specialmente se imbrattati di sostanze infiammabili o grasse.
Gli stracci puliti e quelli usati ed unti dovranno essere conservati
separatamente: i primi all’interno di un locale, gli altri all’esterno, entro
apposita cassetta metallica con coperchio.
La cassetta dovrà essere svuotata alla fine di ogni giorno;
- è vietato saldare, segare ed utilizzare fiamme libere;
- è vietato l’uso di utensili metallici che non siano del tipo antiscintilla;
- è vietato l’accesso nei Depositi agli automezzi sprovvisti di parascintille;
e. Precauzioni
- neutralizzare o ricoprire con polvere assorbente, tracce e chiazze di
combustibile versato;
- raffreddare i serbatoi fuori terra con acqua nebulizzata o con getti di acqua
quando la temperatura esterna è elevata;
- effettuare la ventilazione nei locali dove c’è accumulo dei vapori di
combustibili; tale ventilazione dovrà essere aumentata, quando esistano
perdite di combustibile da serbatoi, tubazioni, valvole, ecc.;

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- accertarsi che gli impianti elettrici e telefonici siano del tipo
antideflagrante e che il personale impieghi lampade portatili di sicurezza;
- avere cura che gli impianti e gli apprestamenti antincendio previsti per la
protezione del Deposito siano sempre efficienti;
- accantonare in maniera appropriata i fusti (pieni o vuoti) in luoghi puliti,
ventilati ed al riparo dai raggi solari. Quelli pieni dovranno essere posti
con il tappo in basso;
- assicurare la continuità di massa elettrica nei locali, nelle attrezzature e
nelle condotte;
- accertarsi che tutte le infrastrutture del Deposito siano munite degli
accorgimenti tecnici per la difesa contro le scariche elettriche
atmosferiche;
- non si dovrà procedere allo scarico od al carico delle autocisterne che
presentino una qualsiasi inefficienza e senza che non sia stata effettuata la
messa a terra delle attrezzature, allo scopo di non creare pericoli di
incendio e/o esplosioni dovute a differenza di potenziale di elettricità
statica;
- controllare tutta la vegetazione del Deposito al fine di evitare rischi di
incendio;
- accertarsi che le vie di fuga siano sgombre da ostacoli e permettano,
inoltre, il facile accesso ai mezzi di soccorso.
6. NORME DI SICUREZZA DA ADOTTARE PER LO SCARICO DI NAVI
CISTERNA
Oltre alle precauzioni che si riferiscono ai “Depositi P.O.L. avio”, dovranno essere
prese altresì le seguenti precauzioni:
- durante tutta la durata dello scarico, una persona qualificata dovrà sorvegliare le
operazioni;
- il Comandante della nave od altro membro qualificato dell’equipaggio, dovrà
trovarsi sul ponte durante le operazioni;
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- prima dell’inizio delle operazioni, i serbatoi da riempire dovranno essere
misurati per determinare il contenuto od accertare che esista un volume
disponibile sufficiente;
- dovrà essere issata una bandierina rossa in segno di pericolo;
- nessun altra imbarcazione o mezzo dovrà avvicinarsi ad una distanza inferiore ai
30 metri dalla nave che sta effettuando le operazioni di scarico;
- durante il trasferimento, dovranno trovarsi in prossimità di ciascun raccordo dei
tubi di scarico, le seguenti attrezzature:
* due estintori portatili a schiuma,
* due generatori di schiuma aventi le manichette collegate al più vicino punto di
rifornimento idrico,
* prodotto schiumogeno, pronto ad essere utilizzato immediatamente.
Alle operazioni dovrà essere presente una persona qualificata all’uso delle
predette attrezzature;
- prima dell’inizio delle operazioni, tutte le tubazioni da impiegare dovranno
essere accuratamente esaminate per accertare che:
* tutte le valvole funzionino,
* tutte le valvole dei circuiti di derivazione siano ben chiuse e possibilmente
bloccate in maniera sicura, al fine di evitare qualsiasi manovra involontaria,
* tutti i collegamenti a flangia temporanei o permanenti che si trovano sul
circuito siano sicuri e sufficientemente resistenti per sopportare qualsiasi
pressione che possa manifestarsi durante le operazioni di pompaggio;
- l’oleodotto di collegamento tra il punto di scarico ed i serbatoi di Deposito ovrà
essere munito di chiusure rapide che possano funzionare immediatamente in caso
di pericolo;
- durante lo scarico deve essere effettuato il collegamento elettrico tra la tubazione
della nave e la tubazione a terra;
- effettuare il controllo a pressione a mezzo pompa con manometro, di ogni
singolo spezzone di manichetta di gomma. Controllare l’integrità del
collegamento elettrico inserito nella tubazione flessibile per consentire lo scarico
a terra delle correnti elettrostatiche: il controllo dovrà essere eseguito con il
Tester applicando i due fili alle due opposte flange;
- dislocare presso ogni cima di ormeggio della nave una accetta per consentire di
recidere le cime in caso di pericolo e permettere al rimorchiatore di portare la
petroliera al largo;

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- usare attrezzi in materiale antiscintilla;
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- tutto il personale addetto alle operazioni di scarico deve disporre di un efficace
sistema di comunicazione in maniera che, in caso di pericolo, possano essere
prese in maniera adeguata le misure necessarie;
- sbarrare ad estranei il posto di lavoro a mezzo cavi od altri accorgimenti,
istituendo un servizio che controlli la rigida osservanza del divieto di fumare e di
accendere fuochi o mettere in azione motori per un raggio di 40 metri;
- durante lo scarico tutte le tubazioni dovranno essere sorvegliate ad intervalli
regolari;
- onde evitare il pericolo di accumulo di cariche elettrostatiche, durante lo scarico
la velocità del flusso dovrà, se possibile, essere inferiore ad un metro al secondo
durante la prima mezz’ora fino a che il prodotto che in precedenza riempiva le
tubazioni sia stato trasferito nel serbatoio;
- installare al pontile un manometro per il controllo della pressione di pompaggio,
precedentemente concordata con il Comandante della nave;
- verificare se sono state poste in essere tutte le misure di sicurezza per contenere
il prodotto eventualmente caduto di mare.
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MEZZI ED ATTREZZATURE PER IL TRASPORTO ED IL
RIFORNIMENTO DI COMBUSTIBILI AVIO
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CAPITOLO I - MEZZI ED ATTREZZATURE PER IL TRASPORTO ED IL
RIFORNIMENTO DI COMBUSTIBILI AVIO
1. GENERALITA’
I combustibili avio devono pervenire agli aeromobili con caratteristiche chimicofisiche
e tecnologiche stabilite dalle relative specifiche tecniche.
E’ necessario, pertanto, che dal luogo di produzione fino al rifornimento di un
aeromobile siano eseguite tutte le operazioni e tutti i controlli che soddisfino tali
requisiti.
Durante questo percorso, il prodotto è interessato da serbatoi, tubazioni, pompe,
filtri, valvole e da mezzi di trasporto e di rifornimento che, qualora non gestiti e
mantenuti in maniera ottimale, possono compromettere le caratteristiche del
prodotto stesso.
Ogni operazione deve essere finalizzata ad ottenere la massima sicurezza del
rifornimento degli aeromobili; per raggiungere questo obiettivo, un contributo
molto importante è fornito dalla piena affidabilità dei mezzi e delle attrezzature per
il cui impiego devono essere tenute presenti quattro regole di base:
- impiego dei mezzi di distribuzione: o per il trasporto o per il rifornimento;
- destinazione dei mezzi di distribuzione: un solo prodotto;
- rispondenza alle norme;
- registrazione delle operazioni e dei controlli.
2. MEZZI DI TRASPORTO – TIPOLOGIE
I mezzi di trasporto e le attrezzature di seguito elencati sono adibiti al solo trasporto
dei prodotti petroliferi.
a. Nave cisterna
E’ una nave da carico, appositamente progettata e costruita per trasportare
petrolio e suoi derivati.
Lo spazio destinato al carico e suddiviso in serbatoi, denominate “tanke”, per
ridurre al minimo la superficie libera del liquido ed evitare un eccessivo
movimento del carico durante il viaggio.
Tutte le attrezzature (fumaiolo, macchine, alloggi, ecc..) sono installate a
poppa in modo da evitare che l’asse dell’elica attraversi le tanke ed in modo
da costituire un fattore di sicurezza contro eventuali incendi più facilmente
sviluppabili ove ci sia traffico.
Altro sistema di sicurezza è costituito da larghe intercapedini, chiamate
“COFFERDAMS”, che separano il carico dalle macchine e dalle attrezzature
logistiche.
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In corrispondenza di ogni tanka c’è un passo d’uomo per effettuare
campionamenti, misurazioni e per accedere, mediante scaletta, nella tanka
stessa per le pulizie e le riparazioni.
Ogni nave è fornita di più tubazioni con flangia terminale per il carico e lo
scarico, in linea di massima installate a poppa o sulle fiancate.
Il carico delle navi viene effettuato per caduta o con stazioni di pompaggio
dal Deposito o Raffineria; lo scarico avviene invece con le pompe di bordo.
b. Veicolo cisterna per trasporto combustibili o “autotrasportatore”
Può essere suddiviso in varie tipologie: autocisterna, autoarticolato cisterna ed
autosnodato cisterna.
L’autocisterna è costituita da un autotelaio sul quale sono installati il
serbatoio e l’equipaggiamento di servizio; può essere completata da un
rimorchio cisterna, formato da un telaio sul quale sono installati il serbatoio e
le tubazioni di collegamento con l’autocisterna; questa configurazione viene
definita autoarticolato cisterna.
L’autosnodato cisterna è costituito da una motrice e da un semirimorchio, sul
quale è installato il serbatoio e l’equipaggiamento di servizio.
c. Cisterna ferroviaria
E’ un mezzo destinato al trasporto di prodotti petroliferi via ferrovia.
E’ composta da una sottostruttura, denominata “rodiggio” (carrello con ruote
o “sala montata”) e da una sovrastruttura composta da un serbatoio di varie
capacità.
Non possiede un sistema autonomo di travaso ed il suo scarico avviene per
gravità o mediante sistemi esterni.
d. Tank container
E’ un serbatoio containerizzato adatto ad essere trasportato su pianali stradali
e/o ferroviari.
I tanks containers possono essere riempiti sia presso Depositi combustibili,
dotati di bracci di carico per veicoli cisterna sia presso Depositi combustibili
dotati di parco di carico per cisterne ferroviarie.
Il trasporto via ferrovia può essere integrato anche dal trasporto su strada,
facendo arrivare il convoglio ferroviario, composto dai tanks containers,
presso la stazione ferroviaria più vicina al luogo di destinazione e
trasportando i tanks presso quest’ultimo con pianali stradali; questa modalità
di trasporto è definita “terminalizzazione”.
3. MEZZI ED ATTREZZATURE DI RIFORNIMENTO – TIPOLOGIE
I mezzi di seguito elencati sono adibiti al rifornimento di aeromobili e si
differenziano dai mezzi di trasporto per avere un sistema di filtrazione ed
erogazione dei combustibili agli aeromobili.

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a. Veicolo cisterna per rifornimento o “autorifornitore”
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Ha la stessa tipologia dell’autotrasportatore, ma differisce da questo per avere
il sistema di pompaggio e di distribuzione completo di impianto di filtrazione
e dei dispositivi per la regolazione della pressione di rifornimento e di quelli
per il rifornimento degli aeromobili.
Il sistema di pompaggio e di distribuzione di un autorifornitore è denominato
“centralina di erogazione”.
b. Dispenser
E’ un mezzo adibito al rifornimento di aeromobili su sedime aeroportuale.
Non è dotato di serbatoio e mediante apposite manichette viene collegato ad
un pozzetto ad idrante di una rete di distribuzione.
E’ dotato del solo impianto di filtrazione, del sistema di regolazione della
pressione e dei dispositivi di rifornimento.
c. Pompa a mano e motopompa
Sono attrezzature adibite al rifornimento degli aeromobili dotate di sistema di
pompaggio e di impianto di filtrazione e di dispositivi per il rifornimento di
aeromobili.
Devono essere collegate a sorgenti esterne (serbatoi mobili, fusti, ecc.).
d. Impianto fisso di rifornimento
E’ un impianto costituito da una rete di distribuzione (serbatoi, pompe, filtri,
contalitri, tubazioni, ecc.) e da dispositivi per il rifornimento degli aeromobili.
Questi dispositivi possono essere:
- bracci snodati (pantografi),
- manichette montate su rulli.
Questo impianto può essere del tipo:
- stanziale, cioè situato nell’ambito aeroportuale in modo permanente,
costituito da un Deposito P.O.L. avio con serbatoi metallici interrati o
seminterrati, tubazioni metalliche, pompe ad alta portata (fino a 240 mc/h);
- campale, cioè trasportabile in luoghi ove non ci sia un Deposito P.O.L.
avio fisso ed è costituito da serbatoi container o in gomma, tubazioni
flessibili, pompe, filtri e dispositivi di rifornimento di aeromobili
trasportabili.
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CAPITOLO II - ESERCIZIO
1. GENERALITA’
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I mezzi e le attrezzature di distribuzione di combustibili sono assegnati per
permettere il funzionamento dei Reparti di volo e consentire loro di assolvere i
compiti operativi.
Pertanto, la loro costante affidabilità ed efficienza consentirà di effettuare le
molteplici e ben definite operazioni finalizzate ad assicurare il costante
approvvigionamento di combustibile, nonché il rifornimento di aeromobili in
massima sicurezza e nel rispetto delle norme.
Le operazioni che possono effettuare i mezzi e le attrezzature di trasporto e di
rifornimento sono:
- carico,
- scarico,
- rifornimento di un aeromobile,
- defuelling (aspirazione di combustibile dai serbatoi dell’aeromobile).
Tutte le operazioni che implicano l’impiego dei mezzi di trasporto e di rifornimento
dovranno essere eseguite esclusivamente da personale qualificato, che sarà
responsabile della qualità del prodotto trattato.
2. OPERAZIONI DI CARICO DI UN “AUTOTRASPORTATORE” O DI UN
“AUTORIFORNITORE”
Si dovrà procedere al riempimento del serbatoio solo dopo l’accertamento della
piena efficienza dell’intero mezzo.
Premesso che nella zona di carico dovrà essere presente solo il personale addetto e
che l’autista del mezzo dovrà rimanere a bordo o nelle immediate vicinanze, la
sequenza delle operazioni, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, sarà la
seguente:
- assicurarsi che le vie di fuga siano sgombre da ostacoli e consentano il facile
accesso ai mezzi di soccorso;
- collegare il mezzo e la struttura di carico mediante l’apposita pinza
equipotenziale;
- accertarsi che sia operativo un idoneo sistema antincendio e pronto all’uso;
- misurare il livello di combustibile eventualmente contenuto nel serbatoio e
determinarne la quantità, in litri, mediante la tabella di ragguaglio;
- procedere al riempimento del serbatoio; il carico dovrà essere effettuato
mediante carico dal basso; nel caso di riempimento dall’alto, il braccio di carico
dovrà essere munito di prolunga per consentire il riempimento a tubo sommerso (fino a
5 cm dal fondo) e per ridurre la produzione di cariche elettrostatiche, limitando la

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portata fino a che il livello del combustibile non avrà ricoperto l’estremità
inferiore del tubo di riempimento;
- in caso di pioggia non battente e senza scariche atmosferiche, se si verificherà la
necessità di effettuare il riempimento dall’alto, il braccio di carico dovrà essere
munito di apposito protezione al fine evitare l’ingresso di acqua nel serbatoio;
- durante il riempimento, tenere sotto controllo i manometri differenziali del filtro
micronico/separatore d’acqua, se interessato al carico;
- terminato il carico, lasciare in sosta il mezzo per almeno trenta minuti;
- trascorso tale periodo, procedere alla operazione di aggottamento;
- misurare il volume del serbatoio del mezzo, determinando per differenza il
quantitativo caricato, mediante tabella di ragguaglio, a meno che il sistema di
carico non sia munito di contalitri;
- misurare il volume del serbatoio del Deposito interessato al carico e determinare
per differenza il quantitativo distribuito;
- prelevare , dal passo d’uomo del serbatoio del mezzo, un campione, del
tipogenerale o a tutti i livelli, del combustibile e procedere ad un controllo di tipo
“C”;
- riportare tutti i dati sui documenti di rito;
- al termine delle operazioni:
* chiudere le valvole e le bocche di carico del serbatoio del mezzo,
* disconnettere le manichette,
* ricollocare il coperchio della bocca di carico,
* disconnettere i conduttori per l’equipotenziale, come segue:
** tra raccordo della manichetta e serbatoio rifornito,
** tra equipaggiamento distributore e mezzo rifornito,
* rimuovere il liquido eventualmente sparso a terra.
3. OPERAZIONI DI SCARICO DI UN “AUTOTRASPORTATORE” DI
COMBUSTIBILI AVIO
Premesso che nella zona di scarico dovrà essere presente solo il personale addetto e
che l’autista del mezzo dovrà rimanere a bordo o nelle immediate vicinanze, la
sequenza delle operazioni è la seguente:
a. prima della discarica
- accertare che le vie di fuga siano sgombre da ostacoli e che permettano il
facile accesso dei mezzi di soccorso;
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- accertare che nei documenti di spedizione che accompagnano il veicolo
siano indicati:
* i dati distintivi della partita,
* i dati relativi all’ultimo controllo di qualità,
* se il mezzo di trasporto è:
** segregato,
** non segregato,
* i dati del Controllo “C” eseguito dopo il carico,
* che sia allegata la dichiarazione che il prodotto risulta privo di acqua
massiva.
In caso di dichiarazione incompleta, se ne richiederà immediatamente
l’integrazione all’Ente mittente, mediante telegramma.
In attesa della ricezione dei dati mancanti, si potrà procedere allo scarico
secondo la procedura di seguito indicata, però il prodotto dovrà essere
accantonato in un serbatoio vuoto,
- controllare l’integrità dei sigilli ed il quantitativo del prodotto e verificare
che il simbolo NATO, applicato al veicolo corrisponda al prodotto
trasportato;
- lasciare in sosta il mezzo per almeno trenta minuti, per consentire la
decantazione dell’acqua e delle morchie che potrebbero essersi miscelate
con il prodotto durante il trasporto;
- trascorso tale periodo, procedere all’aggottamento dell’acqua decantata;
l’acqua dovrebbe essere assente, ma a causa della condensazione
atmosferica, se ne può verificare la presenza in piccole quantità.
Qualora l’acqua presente sia superiore allo 0,2‰, prelevarne, con una
bottiglia di vetro, un campione pari a 0,5 litri e rimetterlo al Laboratorio
Chimico competente per accertarne l’origine.
Quanto sopra dovrà essere data comunicato all’Ente mittente.
La richiesta di analisi del campione di acqua dovrà essere accompagnata da
un rapporto scritto, nel quale saranno indicate le circostanze del
campionamento ed il quantitativo di acqua rilevato;
- prelevare un campione di combustibile dal serbatoio del mezzo per il
controllo “C”; se il campione risultasse nebuloso per presenza di acqua in
sospensione, non si dovrà procedere allo scarico finché l’acqua non sarà
stata tutta eliminata.
Nel caso che il campione presentasse un insolito quantitativo di particelle
in sospensione, informare l’Ente mittente, chiedendo indagini e
provvedimenti.
Se in sede di controllo “C”, la densità a 15°C risultasse apprezzabilmente
diversa da quella accertata all’atto del carico, prelevare un campione del
prodotto e rimetterlo al Laboratorio Chimico competente per il controllo di
tipo “B-3” al fine di accertare l’eventuale contaminazione ed attendere
l’esito dell’analisi.

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Se l’esito del controllo “C” sarà favorevole, procedere a:
* scaricare il combustibile nel serbatoio predestinato, se il prodotto è stato
trasportato con mezzo “segregato”;
* richiedere un controllo di tipo “B-1” al Laboratorio Chimico
competente, nel caso che il prodotto sia stato trasportato con mezzo
“non segregato” ed attendere l’esito delle analisi.
Sia nel caso di richiesta di controllo “B-3” che di “B-1”, il prodotto potrà
essere scaricato ad accantonato in un serbatoio vuoto, ma non si dovrà
procedere alla sua distribuzione prima di aver ricevuto i risultati del
controllo richiesto. Di tale procedura dovrà essere informato l’Ente
mittente;
- ispezionare e pulire i filtri a rete in entrata all’impianto.
b. discarica
Non si dovrà dare inizio alle operazioni di scarico, se non sono state
osservate le precauzioni di cui al punto precedente.
Di norma è vietato il travaso del prodotto dal mezzo di trasporto a quello
di rifornimento, a meno che non venga effettuato impegnando il circuito
di erogazione di quest’ultimo; ciò al fine di sottoporre sempre il prodotto
ad una doppia filtrazione micronica.
- collegare equipotenzialmente il mezzo con la struttura di scarico;
- procedere allo scarico del mezzo immettendo il prodotto nel serbatoio,
previa filtrazione con filtro a rete;
c. dopo la discarica
- attribuire un numero di identificazione alla partita, sia se immessa in
serbatoio vuoto oppure miscelata con prodotto dello stesso tipo
preesistente nel serbatoio, ma appartenente ad un lotto diverso;
- lasciare in riposo il prodotto per la decantazione dell’acqua, per i seguenti
periodi di tempo:
* un’ora per ogni metro di altezza del prodotto, nel caso di Benzina avio,
* quattro ore per ogni metro di altezza di prodotto, nel caso di
combustibile per turbogetti.
Tali periodi potranno non essere rispettati nel caso in cui sia utilizzato un
filtro micronico/separatore d’acqua all’ingresso dei serbatoi di stoccaggio.
NOTA: l’impiego di quest’ultimo filtro micronico/separatore d’acqua
costituirà la prima delle due filtrazioni del combustibile che dovrà
essere rifornito direttamente agli aeromobili (impianti fissi di
rifornimento).
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Dopo il prescritto periodo di decantazione, procedere all’aggottamento del
serbatoio del Deposito, in modo da ottenere la completa eliminazione
dell’acqua di fondo.
Una volta eliminata l’acqua, far defluire, attraverso la tubazione di
aggottamento, un volume di prodotto maggiore della capacità della
tubazione stessa;
- procedere alla determinazione del quantitativo di prodotto immesso nel
serbatoio,
- nel caso di miscelazioni di partite differenti dello stesso prodotto
trasportato, procedere al prelevamento di un campione da inviare al
Laboratorio Chimico competente per il controllo di tipo “B-3” ed attendere
i risultati, prima di procedere alla distribuzione del prodotto,
- per ogni mezzo scaricato dovranno essere riportate, in apposito registro del
Deposito, i controlli effettuati prima e dopo lo scarico, nonché gli esiti
degli stessi.
4. OPERAZIONI DI RIFORNIMENTO DI UN AEROMOBILE
Il rifornimento di un aeromobile è l’atto finale di tutta una vasta gamma di
operazioni che interessano la manipolazione dei combustibili avio; pertanto, sarà
fondamentale porre in atto tutte le accortezze possibili per portare a termine il
rifornimento in piena sicurezza e non vanificare così la missione operativa.
I parametri più importanti che si dovranno tenere sempre presenti per eseguire il
rifornimento di un aeromobile, nel rispetto delle norme, saranno:
- assicurare l’esatta qualità e quantità del combustibile da rifornire;
- assicurare che il prodotto sia esente da contaminanti solidi ed acqua;
- assicurare che la pressione di rifornimento sia sempre quella prescritta per
l’aeromobile;
- prevenire la formazione di scintille che potrebbero causare pericolo di
incendio;
- non effettuare le operazioni in caso di:
* motore in moto,
* eliche/rotori in movimento,
* rifornimento di ossigeno e di armi,
- effettuare le operazioni nelle apposite aree di allestimento ed all’aperto e nel
rispetto di tutte le norme di sicurezza.
a. Operazioni e controlli da eseguire per rifornire gli aeromobili
La descrizione delle operazioni di rifornimento di un aeromobile prenderà in
considerazione l’impiego di un autorifornitore, fermo restando che le
procedure saranno valide per tutti i mezzi di rifornimento.

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(1) Operazioni e controlli prima del rifornimento
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(a) controllo del Registro del mezzo di rifornimento (ALLEGATO
“X”)
aprire il Registro alle varie parti e controllare se sono stati eseguiti
i controlli e le sostituzioni alle varie scadenze previste, con
particolare attenzione a quelli ritenuti più importanti ai fini della
sicurezza del rifornimento, quali:
(1) controlli mensili
- pressione dell’ammortizzatore del colpo d’ariete
(laddove esista),
- filtri conici a rete delle pistole di erogazione e degli
accoppiatori per il rifornimento a pressione,
- filtro a rete della pompa di distribuzione,
- galleggianti indicatori di presenza di acqua del circuito di
aggottamento,
- valvola automatica di scarico acqua e blocco flusso,
- filtro dei manometri differenziali del tipo a pistone;
(2) controlli trimestrali
- manometri differenziali del filtro micronico/separatore
d’acqua,
- controllo gravimetrico dei contaminanti solidi (controllo
“Millipore”);
(3) controlli semestrali
- filtro micronico/separatore d’acqua (ispezione interna),
- valvola automatica degasatrice posta sulla sommità del
filtro micronico/separatore d’acqua;
(4) sostituzione degli elementi filtranti del filtro
micronico/separatore d’acqua.
ATTENZIONE: accertare che ci sia la firma di chi ha
effettuato i controlli e le sostituzioni; la mancata esecuzione
anche di uno solo dei controlli e/o operazioni sopra indicate
comporterà il non impiego del mezzo di rifornimento.
(b) controllo generale del mezzo di rifornimento
- nel caso di autorifornitore e/o dispenser
dovrà risultare efficiente in ogni sua parte e pronto all’impiego,
per cui:
* assicurarsi che l’autista abbia eseguito i controlli di sua
competenza;
* controllare che non ci siano perdite e/o trasudamenti di
combustibile;
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* controllare il livello dell’olio dell’impianto oleodinamico,
verificando che non ci siano perdite dalle tubazioni e
controllare il serraggio dei giunti girevoli;
* controllare lo stato d’uso della trasmissione meccanica e/o
oleodinamica per il moto della pompa e degli avvolginaspi,
verificando eventuali perdite;
* controllare che non ci siano perdite vicino al pannello di
comando degli innesti della presa di forza e del dispositivo
deviatore dei gas di scarico;
* verificare eventuali rotture o scollegamenti dei cavetti del
circuito pneumatico;
* controllare il dispositivo di lubrificazione del circuito
pneumatico, verificando che il vetro spia del regolatore sia
vuoto e non contenga acqua (in caso contrario, procedere
allo scarico dell’acqua) e che il vetro spia del lubrificatore
sia pieno d’olio di vaselina, ripristinando il livello se
necessario;
* controllare lo stato d’uso dei cavetti di comando delle
valvole comandate tramite leve;
* verificare l’integrità degli strumenti del quadro comando;
* verificare la tensione delle cinghie di comando degli innesti
a frizione e delle catene dei rulli avvolginaspi;
* controllare tutte le attrezzature e/o dispositivi previsti dal
libretto “Uso e Manutenzione” dell’autorifornitore/dispenser;
- nel caso di altri mezzi di rifornimento
* controllare che non ci siano perdite e/o trasudamenti di
combustibile;
* verificare la piena efficienza di tutti i costituenti;
* controllare tutte le attrezzature e/o dispositivi previsti dal
libretto “Uso e Manutenzione” del mezzo di rifornimento;
(c) controllo della pressione di carica dell’ammortizzatore del colpo
d’ariete (laddove esiste)
- mediante l’apposito manometro, rilevare la pressione di carica
(deve essere leggermente inferiore a quella di rifornimento);
ripristinare la pressione, qualora non risultasse nei valori
prestabiliti;
(d) controllo dell’efficienza dei dispositivi di messa a terra
- verificare che i conduttori elettrici per l’equipotenziale non
presentino rotture o nodi e che abbiano installati ed efficienti la
pinza a coccodrillo o lo spinotto;
- verificare che il cavetto per l’equipotenziale degli accoppiatori
per il rifornimento a pressione e/o delle pistole di erogazione
non presentino rotture o nodi e che abbiano installati ed
efficienti lo spinotto e/o la pinza a coccodrillo;

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- verificare che la striscia di gomma per il contatto continuo
tocchi la terra;
(e) controllo dei cappucci antipolvere degli accoppiatori per il
rifornimento a pressione e delle pistole di erogazione
dovranno essere sempre installati e rimossi solo in fase di
rifornimento;
(f) controllo della efficienza degli accoppiatori per il rifornimento a
pressione e/o delle pistole di erogazione
- non devono presentare perdite e/o rotture, in special modo
delle guarnizioni di testa degli accoppiatori per il rifornimento
a pressione;
- nel caso siano sporchi, pulirli mediante pennello o spazzola di
setola con un po’ di combustibile;
(g) controllo dell’efficienza del parafiamma allo scarico
il parafiamma dovrà essere sempre installato e non dovrà
presentare rotture; sostituirlo, se necessario;
(h) controllare l’efficienza dell’impianto automatico antincendio,
verificando o la pressione di carica della bombola attraverso
l’apposito manometro o l’armamento della sicura della valvola
della bombola;
(i) operazioni di aggottamento del serbatoio
- procedimento “A”
se il galleggiante dei cilindri trasparenti del circuito di
aggottamento non è nella posizione più bassa (c’è presenza di
acqua)
* posizionare un secchio metallico sotto il tubo di scarico dei
cilindri trasparenti;
* aprire il relativo rubinetto e scaricare tutta l’acqua e
successivamente far defluire due litri di prodotto;
* chiudere il rubinetto;
* osservare che il liquido all’interno del cilindro trasparente
non presenti formazione di goccioline di acqua; in caso
contrario ripetere le operazioni;
- procedimento “B”
se il galleggiante si trova nella posizione più bassa, eseguire
comunque le operazioni di cui al procedimento “A”;
(l) operazioni di aggottamento del filtro micronico/separatore
d’acqua
- posizionare il secchio metallico sotto il tubo di aggottamento
del filtro micronico/separatore d’acqua;
- aprire il rubinetto dello scarico del pozzetto di raccolta acqua
sotto il filtro;
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- aprire i rubinetti (se esistenti), relativi alla camera dello sporco,
della filtrazione e del pulito del filtro;
- far defluire almeno due litri di prodotto;
- chiudere i rubinetti;
ATTENZIONE:
il liquido raccolto, di cui ai punti (i) ed (l), dovrà essere versato in
appositi contenitori e considerato come prodotto inquinante e
conseguentemente smaltito come tale;
(m) controllo della quantità del prodotto contenuto nel serbatoio (in
ogni scomparto)
- aprire il tappo della bocchetta per l’introduzione dell’asta
metrica,
- inserire l’asta,
- estrarla e leggere la misura, in cm, dell’altezza del prodotto,
- ripetere l’operazione, dopo aver pulito l’asta; questa seconda
lettura dovrà coincidere con la precedente,
- determinare, tramite la tabella di ragguaglio relativa al
serbatoio od allo scomparto in esame, la quantità di prodotto,
- annotare la quantità,
- sommare tutte le quantità rilevate
(n) operazioni di riciclo per ogni manichetta
- procedimento “A”
se l’autorifornitore è dotato di apposito attacco per il riciclo
* srotolare la manichetta e collegarla, mediante l’accoppiatore
per il rifornimento a pressione all’apposito attacco per il
riciclo,
* azionare la pompa di erogazione e successivamente,
mediante gli appositi comandi, attivare il circuito per il
riciclo,
* a bassa portata (200-300 l/1’), far riciclare 1000-1200 litri di
combustibile,
* durante il riciclo
** prelevare dall’apposito rubinetto, un campione di
combustibile per l’esecuzione della prova di presenza di
acqua nel combustibile (Idrotest) secondo le modalità
previste dal metodo adottato.
Nel caso in cui venisse rilevata la presenza di acqua
(esito positivo), ripetere le operazioni e, qualora dovesse
verificarsi nuovamente l’esito positivo dell’Idrotest, il
mezzo non deve essere impiegato.
Nel caso contrario (esito negativo), eseguire una prova
in bianco sul campione prelevato aggiungendo alcune
gocce di acqua: la colorazione della sostanza impiegata
rileva la sua funzionalità,

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** registrare le pressioni indicate sui manometri
differenziali; si dovrà rilevare una pressione uguale o
superiore a quella rilevata nei controlli precedenti; se la
pressione sarà minore, il mezzo non dovrà essere
impiegato,
** controllare il tubo di vetro posto a fianco del pozzetto di
raccolta acqua situato sotto il filtro micronico/separatore
d’acqua; l’eventuale presenza di acqua senza che sia stata
scaricata automaticamente, evidenzierà il mancato
funzionamento della valvola automatica; in tale caso il
mezzo non dovrà essere impiegato,
** controllare la tenuta delle flangie, delle giunzioni e dei
raccordi,
** rilevare eventuali rumori di malfunzionamento degli
organi in movimento,
* dopo aver riciclato la quantità sopra indicata
** disinserire i comandi interessati all’operazione,
** disconnettere l’accoppiatore,
** riavvolgere la manichetta,
** disinserire la presa di forza,
- procedimento “B”
se l’autorifornitore non è dotato di apposito attacco,
l’operatore, dopo aver srotolato la manichetta e coadiuvato da
altro personale, dovrà inserire la pistola di erogazione nella
bocca di carico del serbatoio ed eseguire le operazioni di cui al
procedimento “A”.
Il campione per l’esecuzione della prova di rilevazione di
presenza acqua nel combustibile (Idrotest) dovrà essere
prelevato dalla pistola di erogazione.
Sia l’esito dell’Idrotest che la quantità di combustibile riciclato
dovranno essere riportati nella parte “Controlli giornalieri” del
Registro del mezzo di rifornimento.
(2) Operazioni di rifornimento di un aeromobile
Dopo aver eseguito tutte le operazioni e/o i controlli precedenti con
esito favorevole, il mezzo di rifornimento potrà essere impiegato.
Prima di procedere al rifornimento assicurarsi che siano poste in essere
tutte le norme di sicurezza di cui al successivo Capitolo Terzo.
Procedere, poi, nel modo seguente:
- srotolare la manichetta prescelta e consegnarla al responsabile
dell’aeromobile,
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- accertarsi che prima di impegnare il dispositivo di rifornimento, il
responsabile dell’aeromobile colleghi lo spinotto o la pinza a
coccodrillo nell’apposita sede dell’aeromobile,
- predisporre la pressione e la portata di rifornimento, secondo le
indicazioni del responsabile dell’aeromobile;
- operazioni e controlli
* inizio del rifornimento
** azionare la pompa di erogazione,
** azionare i comandi per eseguire l’operazione di rifornimento,
* durante il rifornimento
** controllare
°° la pressione di rifornimento, misurata dal manometro del
Venturi,
°° la pressione di aspirazione e di mandata della pompa di
erogazione,
°° la pressione differenziale, misurata dagli appositi
manometri,
°° la portata di rifornimento, misurata dal flussometro,
°° il tubo trasparente posizionato al lato del pozzetto di
raccolta acqua posto sotto il filtro micronico/separatore
d’acqua,
°° la tenuta delle flangie, dei raccordi, ecc.,
** rilevare rumori di malfunzionamento degli organi in
movimento;
* al termine del rifornimento
** disinserire, in sequenza inversa a quella di attivazione, i
comandi impiegati per il rifornimento,
** disconnettere, dall’apposita presa, lo spinotto o la pinza a
coccodrillo della manichetta, (compito del responsabile
dell’aeromobile),
** riavvolgere la manichetta,
** disattivare i conduttori per l’equipotenziale nell’ordine inverso
a quello di attivazione,
** registrare nella parte “operazioni di rifornimento” del Registri
dell’autorifornitore:
°° l’utente,
°° il tipo e la matricola dell’aeromobile,
°° la quantità, in litri, di combustibile rifornito.
(3) Rifornimento di un aeromobile mediante contenitori mobili o fusti
Il rifornimento diretto con partite di combustibile contenuto in
contenitori mobili o fusti dovrà, per quanto possibile, essere evitato;
qualora si verificasse questa evenienza, tutto il combustibile dovrà
essere preventivamente filtrato mediante un filtro micronico/separatore

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d’acqua, che dovrà essere sottoposto alle stesse operazioni e controlli
previsti per quelli dell’autorifornitore.
Si deve procedere prima di tutto all’aggottamento dell’acqua
eventualmente presente e poi si preleverà un campione a valle del filtro
micronico/separatore d’acqua per esaminare l’aspetto del combustibile e
sottoporlo alla prova di rilevazione di acqua (Idrotest).
Nel caso di rifornimento da fusti, inoltre, si dovrà porre particolare
attenzione a non immergere il tubo di pescaggio della pompa fino a
toccare il fondo del fusto, onde evitare l’aspirazione di acqua e
particelle solide sedimentate.
Si dovranno osservare, in ogni momento, tutte le norme previste per il
rifornimento.
(4) Rifornimento di aeromobile mediante impianto di rifornimento ad
idrante (H.R.S.)
Sarà necessario attenersi a quanto raccomandato dal costruttore
dell’impianto, tenendo comunque presente tutte le norme previste per il
rifornimento.
5. OPERAZIONI DI SVUOTAMENTO DEI SERBATOI DI UN AEROMOBILE
(DEFUELLING)
I combustibili contenuti nei serbatoi di un aeromobile sono esposti ad un rapido
deterioramento ed a possibile attività microbiologica.
I combustibili conservati in tali serbatoi per un periodo di sei mesi ed oltre
dovranno essere scaricati dai serbatoi e dall’impianto di alimentazione
dell’aeromobile e conservati separatamente come “Combustibili invecchiati”; essi
non dovranno essere impiegati nuovamente o rimessi nei serbatoi di Deposito, se
non dopo un controllo di tipo “B-2” che ne accerti l’idoneità; l’aeromobile dovrà
essere rifornito con combustibile idoneo.
Qualora il defuelling venisse eseguito con un mezzo di rifornimento, questo dovrà
essere impiegato solo per tale operazione ed il circuito di erogazione dovrà essere
predisposto affinché venga interessato il filtro micronico/separatore d’acqua del
mezzo.
Il defuelling di un aeromobile che impiega F-37 (JP8+100) dovrà essere eseguito
con un mezzo predisposto allo scopo per non causare un improvvido rifornimento
di un aeromobile che non impieghi tale combustibile, od una miscelazione con F-
34/F-35 o non provocare le perdite di caratteristiche degli elementi filtranti del
filtro micronico/separatore d’acqua.
L’immissione di F-37 aspirato da un aeromobile nei serbatoi di stoccaggio di un
Deposito avio dovrà essere autorizzata dal Comando Logistico A.M. – Servizio dei
Supporti; in questo caso, il combustibile F-37 dovrà essere additivato in rapporto
100:1 con F-34 o con F-35 e dovrà essere controllata la qualità del prodotto.
Nelle operazioni di defuelling dovranno essere adottate tutte le misure di sicurezza
previste per il rifornimento degli aeromobili.
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CAPITOLO III - NORME DI SICUREZZA
1. GENERALITA’
L’impiego di tutti i mezzi ed attrezzature di distribuzione di combustibili avio sarà
subordinato al rispetto delle seguenti principali norme di sicurezza.
Tutti i mezzi dovranno:
- essere contraddistinti dal simbolo NATO del prodotto contenuto; possono essere
riportate, sotto il simbolo NATO, le sigle commerciali dei combustibili;
- essere dotati di collegamenti equipotenziali e dovranno poter essere, con veicolo
fermo, collegati alla terra con cavo di massa;
- essere costruiti in modo da evitare tutti i contatti fra metalli che possano
provocare corrosione elettrochimica;
- avere il serbatoio, compresa l’eventuale protezione laterale, non sporgente
lateralmente dalla sagoma trasversale del veicolo, definita dalle rimanenti
strutture fisse del veicolo;
- avere il serbatoio nel quale i fondi dell’involucro, la struttura, l’equipaggiamento
di servizio e qualsiasi accessorio non sporgano anteriormente dal telaio del
veicolo; posteriormente dovranno distare almeno dieci centimetri dalla superficie
verticale tangente al bordo interno del dispositivo di protezione posteriore
(paraincastro), di cui alle vigenti norme per i veicoli;
- avere, per l’accesso alla parte superiore del serbatoio, una scala, una balaustra di
protezione ed apposita passerella antisdrucciolo;
- essere dotati delle etichette e dei pannelli di pericolo secondo quanto stabilito nel
Capitolo Quarto.
2. CARICO E SCARICO DEI MEZZI ED ATTREZZATURE PER IL
TRASPORTO E DI RIFORNIMENTO DI COMBUSTIBILI AVIO
Quando dovrà essere effettuato il carico e lo scarico dei mezzi in titolo, oltre a
quanto enunciato nel Capitolo Secondo – punti 2 e 3, dovranno essere adottati i
seguenti accorgimenti:
- il veicolo che dovrà essere caricato e scaricato, dovrà avvicinarsi direttamente e
non procedendo in retromarcia e mettersi in condizioni tali da potersi allontanare
rapidamente in caso di pericolo;
- dal momento che il veicolo sarà pronto per le operazioni, tutti i motori, ad
eccezione di quelli utilizzati per azionare le pompe, dovranno essere spenti fino

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al termine delle operazioni e fino a che tutte le manichette non saranno state
tolte;
- il veicolo dovrà essere collegato a terra, prima dell’apertura delle bocchette di
misurazione, dei tappi o delle valvole e prima di raccordare la manichetta di
carico o di scarico;
- i punti di carico o di scarico dovranno essere collegati equipotenzialmente;
- tutti i collegamenti dovranno formare buoni contatti e non dovranno scollegarsi
accidentalmente durante le operazioni;
- tutti gli apparati elettrici installati sul veicolo non dovranno essere manovrati
durante le operazioni e a tal proposito dovrà essere chiuso, quando esiste, prima
dell’inizio delle operazioni, l’interruttore principale della batteria (riaprirlo al
termine delle operazioni);
- le manichette di carico o di scarico dovranno essere sempre sorvegliate durante
le operazioni;
- nel caso di operazioni eseguite sulla sommità dei mezzi, l’operatore dovrà
indossare l’apposita imbracatura;
- qualsiasi perdita dovrà essere repentinamente eliminata;
- nel caso di travaso da un’autocisterna ad un’altra, i due mezzi dovranno essere
collegati equipotenzialmente, prima di iniziare le operazioni.
Nessun veicolo, entro un raggio di dieci metri, dovrà circolare durante le
operazioni.
3. CARICO E SCARICO DELLE CISTERNE FERROVIARIE O DEI TANKS
CONTAINERS
Nel caso di carico e scarico delle cisterne ferroviarie o dei tanks containers saranno
valide le stesse procedure enunciate al Capitolo Secondo punti 2 e 3; inoltre,
dovranno essere adottati i seguenti accorgimenti:
- tutto il materiale utilizzato per spostare e manovrare i vagoni contenenti
combustibili dovrà essere autorizzato.
Quando su un binario sarà collocato un treno sotto carico o scarico, non dovrà
essere autorizzata nessuna altra operazione sullo stesso binario;
- prima di iniziare un’operazione su uno o più vagoni, questi dovranno essere
separati da ogni altro materiale rotabile che si trova sullo stesso binario e
dovranno essere azionati i freni;
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- per tutta la durata delle operazioni dovrà essere collocata una bandiera rossa di
pericolo sui binari da entrambi i lati del treno;
- dovrà essere evitato il pericolo di formazione di elettricità statica, collegando
equipotenzialmente, per tutta la loro lunghezza: i binari, i pianali di carico, i
raccordi flessibili e tutte le attrezzature interessate alle operazioni;
- per aprire e chiudere le bocche di carico dei serbatoi e le relative valvole di
scarico, dovrà essere utilizzata soltanto una mazzuola di legno, caucciù o
piombo.
Il coperchio della bocca di carico non dovrà ricadere violentemente sul serbatoio
in fase di apertura o sul duomo in fase di chiusura;
- nel caso di operazioni eseguite sulla sommità dei mezzi, l’operatore dovrà
indossare l’apposita imbracatura;
- durante il carico:
* nel caso in cui dovranno essere caricati dei serbatoi ferroviari a meno di dieci
metri da un binario sul quale ne circolano altri, dovranno essere previsti
condotti di scarico dei vapori per evacuarli in luogo sicuro,
* nel caso in cui non esista un punto di carico dal basso, il braccio di carico
dall’alto dovrà essere introdotto attraverso la bocca di carico fino a 3 cm dal
fondo del serbatoio,
* al termine del carico dovranno essere immediatamente chiuse tutte le aperture
del serbatoio;
- durante lo scarico
* prima dello scarico dovrà essere chiuso il coperchio della bocca di carico del
serbatoio e dovrà essere controllata l’apertura di ventilazione per assicurarsi
che non sia ostruita,
* subito dopo lo scarico, esaminare l’interno del serbatoio per assicurarsi che
sia completamente vuoto, utilizzando una lampada antideflagrante.
Chiudere, poi, il coperchio della bocca di carico e le aperture di ventilazione e
di scarico.
4. NORME PER LA PREVENZIONE INCENDI DURANTE LE OPERAZIONI
DI RIFORNIMENTO/ASPIRAZIONE DI COMBUSTIBILI AVIO
AGLI/DAGLI AEROMOBILI CON AUTORIFORNITORI, HYDRANT
REFUELLING SYSTEM (HRS) E CON DISPENSER
a. Premessa
Le operazioni di rifornimento/aspirazione di combustibili avio agli/dagli
aeromobili comportano possibili rischi di incendio ed esplosione.
La prevenzione di questi rischi è soggetta a disposizioni di carattere generale
e particolare, emanate da Organi di Stato, Organi militari nazionali ed alleati.

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Lo scopo di questo punto è quello di precisare le responsabilità connesse con
le operazioni in argomento e di illustrare le procedure da attuare per prevenire
incendi durante il rifornimento di combustibili avio ad aeromobili senza
passeggeri a bordo o, in casi eccezionali, con passeggeri a bordo in fase di
imbarco/sbarco.
b. Rifornimento di combustibili avio senza passeggeri a bordo
(1) Norme generali
In condizioni normali, il rifornimento dovrà avvenire con aeromobile a
motore spento, dopo il rifornimento di ossigeno e prima del caricamento
del munizionamento.
Gli aeromobili già armati potranno essere riforniti soltanto in casi in cui
la missione sia considerata essenziale ed indifferibile.
Il rifornimento di combustibili avio effettuato contemporaneamente
all’armamento è vietato, eccetto in condizioni di emergenza bellica
(reale o simulata), mentre il rifornimento di combustibili avio effettuato
contemporaneamente a quello dell’ossigeno è vietato in ogni caso.
Quando il motore è avviato, è vietata qualsiasi azione di
rifornimento o di caricamento.
(2) Rifornimento con autorifornitore o con dispenser
Dovranno essere adottati i seguenti accorgimenti:
- le operazioni di rifornimento dovranno essere effettuate sempre nelle
aree di allestimento aeromobili ed all’aperto.
I mezzi di rifornimento e gli sfiati dei serbatoi dell’aeromobile
dovranno trovarsi ad una distanza non inferiore a metri 15 da
qualsiasi edificio.
In caso di rifornimento con autorifornitore si definisce “area di
rifornimento”, quell’area che si estende per un raggio di metri 15
(quindici) dal bocchettone di riempimento del serbatoio
dell’aeromobile che dovrà essere rifornito, dagli sfiati e
dall’autorifornitore.
In caso di rifornimento con dispenser si definisce “area di
rifornimento”, quell’area che si estende per un raggio di metri 5
(cinque) a partire dal bocchettone di riempimento del serbatoio
dell’aeromobile che dovrà essere rifornito, dagli sfiati e dal
dispenser;
- per limitare i rischi connessi alla formazione di scariche elettriche,
dovranno essere attivati, nell’ordine, i seguenti collegamenti,
mediante i cavi conduttori per l’equipotenziale:
* se sono disponibili impianti di messa a terra
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** collegamento, mediante apposito cavo, tra aeromobile e
pozzetto di terra,
** collegamento, mediante apposito cavo, tra
autorifornitore/dispenser e pozzetto di terra,
** collegamento , mediante apposito cavo, tra
autorifornitore/dispenser ed aeromobile,
** collegamento , mediante apposito cavo, tra accoppiatore per il
rifornimento a pressione o pistola di erogazione ed aeromobile;
* se non sono disponibili impianti di messa a terra
** collegamento, mediante apposito cavo, tra
autorifornitore/dispenser ed aeromobile,
** collegamento , mediante apposito cavo, tra accoppiatore per il
rifornimento a pressione o pistola di erogazione ed aeromobile;
terminato il rifornimento, i collegamenti dovranno essere disattivati
nell’ordine inverso,
- considerata l’alta pericolosità di un autorifornitore, l’equipaggio del
mezzo deve essere composto dal carburantista addetto al
rifornimento e dal conducente, che dovrà rimanere a bordo durante le
operazioni di rifornimento per assicurare, in caso di necessità, il
rapido allontanamento del mezzo e dovrà inserire il freno di
stazionamento e lasciare lo sportello aperto per facilitare le
comunicazioni con il carburantista.
In caso di impiego del dispenser, l’equipaggio potrà essere composto
dal solo carburantista abilitato alla conduzione del mezzo;
(3) Rifornimento con Hydrant Refuelling System (H.R.S.)
L’H.R.S. rientra nella tipologia di impianto fisso di rifornimento
(vedere Capitolo Primo – punto 3.d.).
Dovranno essere adottati i seguenti accorgimenti:
- le operazioni di rifornimento con H.R.S. dovranno essere effettuate
in apposite aree all’aperto, denominate “aree di rifornimento”,
comprese nelle aree di allestimento aeromobili.
Si definisce “area di rifornimento”, quell’area che si estende per un
raggio di 5 (cinque) metri a partire dal bocchettone di riempimento
del serbatoio dell’aeromobile che deve essere rifornito, dagli sfiati e
dalle attrezzature di rifornimento;
- in ciascuna area di rifornimento sarà ubicata una stazione di
rifornimento che può essere equipaggiata con un pantografo o con
una manichetta montata su un rullo.
Gli addetti al rifornimento, prima dell’inizio delle operazioni, dovranno:
* assicurarsi che ciascuna stazione di rifornimento
** abbia il dispositivo di rifornimento (pantografo o manichetta)
integro ed efficiente e munito di rullo avvolgitore del cavo di

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massa e relativi conduttori per l’equipotenziale in condizioni di
perfetta efficienza per consentire l’equipotenzialità tra stazione ed
aeromobile,
** non presenti perdite di combustibile avio;
* per eliminare i rischi connessi al verificarsi di scariche elettriche,
attivare, nell’ordine, i seguenti collegamenti equipotenziali, mediante
gli appositi cavi
** collegamento, mediante apposito cavo, tra aeromobile e pozzetto
di terra,
** collegamento , mediante apposito cavo, tra stazione di
rifornimento ed aeromobile,
** collegamento , mediante apposito cavo, tra accoppiatore per il
rifornimento a pressione o pistola di erogazione ed aeromobile.
Terminato il rifornimento, i collegamenti dovranno essere disattivati
nell’ordine inverso.
(4) Norme da rispettare in area di rifornimento
Il mancato rispetto delle seguenti norme determina la non
esecuzione o l’interruzione delle operazioni.
- non dovrà trovarsi personale estraneo alle operazioni di rifornimento;
- non dovrà operare alcun veicolo a motore né transitare o sostare sotto
l’ala/rotore dell’aeromobile, a meno che la sua presenza fosse
indispensabile per le operazioni di rifornimento di combustibili avio,
di oli lubrificanti ed idraulici e sia munito di adeguato schermaggio
allo scarico (parafiamma) ed alle prese d’aria e si trovi in condizioni
di perfetta efficienza.
Inoltre, il veicolo dovrà essere munito di estintore efficiente ed il
personale dovrà saperlo impiegare.
Sarà ammesso il rifornimento sotto l’ala dell’aeromobile solo in caso
di impiego della piattaforma dell’autorifornitore o del dispenser; la
parte contenente l’organo motore di questi mezzi non deve sostare
sotto l’ala stessa;
- il personale addetto al rifornimento dovrà obbligatoriamente
indossare l’apposito vestiario;
- è severamente vietato:
* fumare, nonché portare od utilizzare accendisigari o fiammiferi,
* portare anelli od altri monili (catenine, bracciali, ec..),
* usare utensili funzionanti elettricamente ed altre apparecchiature
od utensili in grado di produrre fiamme o scintille (telefoni
cellulari, walkman, ecc.),
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* trascinare scale od altri mezzi con ruote metalliche o che
comunque striscino sul suolo qualora trainati,
* usare flashes sia a filamento che elettronici,
- durante il rifornimento:
* dovranno essere posizionati, in prossimità dell’aeromobile, gli
estintori previsti per le aree di allestimento e/o parcheggio
aeromobili (T60 e TA200).
Inoltre, per ogni area di rifornimento dovrà essere presente:
** n. 1 estintore a polvere chimica da Kg 100 (cento), in caso di
rifornimento con autorifornitore o dispenser,
** n.1 estintore a polvere chimica da Kg 50 (cinquanta), in caso di
rifornimento con impianti fissi di rifornimento.
Tali estintori dovranno essere in condizioni di perfetta
efficienza, per permettere al personale presente in area di
rifornimento di eseguire un primo intervento;
** n. 1 autoidroschiuma, in caso di rifornimento con qualsiasi
mezzo ed in presenza di passeggeri a bordo;
* non dovranno essere installate o rimosse le batterie
dell’aeromobile né essere collegati, disconnessi o messi in
funzione apparati per la loro ricarica,
* non dovranno essere messi in funzione trasmettitori HF né il
trasponder dell’aeromobile,
* sarà consentito l’uso di generatori di corrente di bordo e/o di terra;
essi dovranno, in ogni caso, essere attivati prima che siano aperti i
bocchettoni dei mezzi di rifornimento e che siano innestate le
manichette necessarie al rifornimento di combustibili avio.
In caso di arresto, essi non devono essere riattivati finché il
rifornimento è in corso.
I generatori funzionanti a terra dovranno essere dislocati al limite
esterno dell’area di rifornimento.
* tutti i veicoli e le attrezzature dovranno essere posizionati in modo
tale da consentire:
** il libero accesso all’aeromobile dei mezzi antincendio e di
soccorso,
** la rapida evacuazione delle persone eventualmente a bordo
dell’aeromobile,
** il rapido allontanamento del mezzo di rifornimento;
- le operazioni di rifornimento :
* non dovranno essere effettuate:
** nel caso di surriscaldamento dei carrelli dell’aeromobile,
** in presenza di temporali con scariche elettriche sull’aeroporto o
nel raggio di cinque chilometri,
** nel caso di funzionamento, anche in prova, di impianti radar nelle
immediate vicinanze,

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* dovranno essere interrotte immediatamente qualora:
** avvenga qualsiasi fuoriuscita di combustibile avio, anche dagli
sfiati di “troppo pieno” dell’aeromobile.
In questo caso, le operazioni di rifornimento potranno essere
riprese solo dopo l’eliminazione del combustibile fuoriuscito,
** sia stata avvertita la presenza di vapori di combustibile all’interno
dell’aeromobile o qualsiasi altro pericolo.
In tal caso, le operazioni di rifornimento potranno essere riprese
dopo che i responsabili dell’aeromobile abbiano verificato le
condizioni di assenza di pericolo;
- nel caso si verificasse un principio di incendio, il personale presente
nell’area di rifornimento dovrà provvedere a:
* interrompere il rifornimento e far allontanare immediatamente il
mezzo di rifornimento,
* fronteggiare l’incendio con gli estintori a disposizione,
* far intervenire l’autoidroschiuma preposto alla assistenza dell’area
allestimento aeromobili, qualora l’incendio non potesse essere
fronteggiato con gli estintori.
c. Rifornimento di combustibili avio con passeggeri a bordo
Oltre alle norme di cui al precedente para b., dovranno essere osservati i
seguenti accorgimenti:
- richiedere il servizio di assistenza antincendio all’Ufficio Operazioni, il
quale, notificando la posizione dell’aeromobile, disporrà che
l’autoidroschiuma presenzi alle operazioni di rifornimento.
Tale automezzo A/I potrà assistere fino a due rifornimenti contemporanei
di aeromobili, purché questi siano adiacenti, ma con aree di rifornimento
distanziate di almeno 50 (cinquanta) metri; il rifornimento non potrà in
nessun caso iniziare prima dell’arrivo dell’automezzo A/I.
L’equipaggio dell’autoidroschiuma dovrà essere composto da:
* n. 1 conducente e n. 1 specialista A/I operatore al cannoncino,
indossanti calzari e combinazione da lavoro ignifughi, nonché casco
protettivo,
* n. 2 specialisti A/I salvatori/operatori alle lance laterali, indossanti
l’indumento termoriflettente completo.
A bordo dell’automezzo dovranno essere disponibili:
* n. 2 autoprotettori, attrezzi di scasso ed un minimo di due coperte
ignifughe;
- dovranno essere predisposti i seguenti dispositivi di evacuazione delle
persone a bordo:
* le porte usate normalmente per l’imbarco/sbarco dei passeggeri
dovranno rimanere aperte.
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Nel caso che le condizioni climatiche non consentano di tenerle aperte,
esse potranno essere chiuse, ma non bloccate,
* le scale di imbarco/sbarco dovranno essere approntate presso le porte in
uso,
* le uscite dotate di scale incorporate dovranno avere le stesse approntate
per l’uso,
* le porte, le scale e le uscite di sicurezza non dovranno essere ostruite,
per consentire il libero passaggio in caso di emergenza; inoltre, gli
scivoli delle porte chiuse non dovranno essere bloccati in posizione
disarmata,
* dovrà essere presente, in cabina di pilotaggio, almeno un membro
dell’equipaggio dell’aeromobile che sia in comunicazione con l’addetto
al rifornimento,
* dovrà essere presente a bordo un numero di assistenti di volo e/o
specialisti non inferiore a quello indispensabile per far fronte ad una
evacuazione in caso di emergenza. Essi dovranno permanere in
prossimità delle uscite da usare per l’evacuazione di emergenza per tutta
la durata del rifornimento,
- l’equipaggio dell’aeromobile dovrà:
* informare i passeggeri che:
** sono in corso le operazioni di rifornimento,
** non è consentito fumare,
** non dovranno essere azionati gli interruttori elettrici,
** dovranno essere tenuti spenti i dispositivi elettronici (cellulari, lettori
di CD, personal computer, ecc.),
** non dovranno essere allacciate le cinture di sicurezza,
* controllare che:
** siano accese le luci delle uscite e le scritte “VIETATO FUMARE”,
** sia spenta la scritta “ALLACCIARE LE CINTURE DI
SICUREZZA”,
** l’impianto di ossigeno non sia utilizzato,
* assicurare, per tutta la durata del rifornimento, che:
** le porte tra i compartimenti dei passeggeri siano tenute aperte,
** la cabina sia ben illuminata,
** il sistema di illuminazione di emergenza sia predisposto od in
funzione,
** i corridoi siano privi di ostacoli,
** i passeggeri all’interno della cabina dovranno rimanere ai loro posti,
a meno di casi di eccezionale necessità, valutati di volta in volta dal
personale dell’equipaggio;
- i passeggeri malati od inabili potranno rimanere a bordo solo nel caso in
cui sia possibile procedere alla loro evacuazione in emergenza;
- in caso di evacuazione di emergenza, dovranno essere osservate le
procedure operative stabilite dall’Ente/Reparto che avrà in dotazione
l’aeromobile;

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- nell’eventualità che si verificasse un principio di incendio, il personale
addetto al rifornimento, in contatto continuo con un membro
dell’equipaggio in cabina di pilotaggio:
* allerterà l’equipaggio che provvederà immediatamente ad attuare le
misure necessarie, dandone comunicazione alla TWR,
* interromperà immediatamente le operazioni di rifornimento e disporrà
l’allontanamento del mezzo di rifornimento,
* fronteggerà il principio di incendio con gli estintori a disposizione,
* disporrà l’intervento dell’autoidroschiuma A/I.
d. Rifornimento di combustibile durante l’imbarco/sbarco di passeggeri
Oltre alle norme di cui ai para b. e c., dovranno essere adottati i seguenti
accorgimenti:
- l’equipaggio dell’aeromobile dovrà preventivamente informare i
passeggeri che sono in corso le operazioni di rifornimento;
- il personale addetto al rifornimento dovrà controllare che durante il
movimento dei passeggeri sia rispettato, in modo assoluto, il divieto di
fumare.
In quest’opera dovrà essere coadiuvato dal personale a bordo
dell’autoidroschiuma A/I;
- l’Ufficio Operazioni dovrà disporre affinché i passeggeri siano
opportunamente instradati in modo da non interferire con le operazioni di
rifornimento o con le altre operazioni di assistenza a terra.
Il percorso da seguire dovrà essere chiaramente indicato ed i passeggeri
dovranno essere sorvegliati nei loro spostamenti da e per l’aeromobile dai
responsabili del rifornimento. Inoltre, i passeggeri dovranno essere scortati
a piccoli gruppi dal personale di bordo dell’aeromobile.
e. Disposizioni particolari
Nel caso in cui l’impiego dell’autoidroschiuma A/I per il servizio di
assistenza nelle operazioni di rifornimento combustibili ad un aeromobile con
passeggeri a bordo comporti la riduzione del numero di automezzi A/I
preposti alla protezione A/I lungo la pista di volo, il Comandante
dell’Aeroporto od un Ufficiale da questo delegato potrà disporre:
- la sospensione momentanea dei decolli ed il dirottamento degli aeromobili
in volo, nel caso di impossibilità di sbarco dei passeggeri (ad es.:
traumatizzati, in pericolo di vita, VIP, ecc.);
- il divieto delle operazioni di rifornimento fino alla cessata emergenza, nel
caso in cui i decolli e gli atterraggi in atto siano essenziali ed indifferibili,
purché in “status” di emergenza reale o simulata;
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- l’invio di un autoidroschiuma schierato lungo la pista di volo, nel caso in
cui i decolli e gli atterraggi e le operazioni di rifornimento siano essenziali
ed indifferibili ed i passeggeri non possano essere sbarcati.
L’invio di tale autoidroschiuma potrà essere disposto soltanto se la quantità
di acqua a bordo dei rimanenti automezzi A/I non fosse inferiore a quella
minima prevista per la categoria dell’aeroporto.
5. ASPIRAZIONE (DEFUELLING) DI COMBUSTIBILI AVIO DAGLI
AEROMOBILI
Le operazioni di defuelling da qualsiasi aeromobile dovranno essere effettuate nel
rispetto delle norme previste per il rifornimento di cui ai punti precedenti.

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CAPITOLO IV - OPERAZIONI PERIODICHE
1. GENERALITA’
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Il fine ultimo del Servizio P.O.L. avio sarà quello di rifornire gli aeromobili con
combustibile a norma nel rispetto della qualità, quantità e tempi prestabiliti.
Tra i fattori importanti che concorreranno all’assolvimento di tale compito sarà la
piena efficienza dei mezzi e delle attrezzature per il trasporto e per il rifornimento.
Sarà necessario, quindi, sottoporre tali mezzi ed attrezzature ad una serie di
operazioni periodiche a carattere preventivo.
Per la descrizione di tali operazioni saranno prese in considerazione quelle da
effettuare sui mezzi di rifornimento e che potranno essere applicate anche ai mezzi
di trasporto per quei particolari che troveranno riscontro nei mezzi di rifornimento.
Le operazioni periodiche si distinguono in: controlli giornalieri, controlli periodici e
sostituzioni.
2. CONTROLLI GIORNALIERI
Si identificano con quelli da effettuare comunque prima del rifornimento di un
aeromobile (vedere Capitolo Secondo – punto 4.a.(1) “Operazioni e controlli prima
del rifornimento”).
Sono, quindi, controlli che dovranno essere effettuati anche se il mezzo non dovrà
essere impiegato per il rifornimento o per il trasporto nel giorno in questione; ciò
permetterà di avere sempre il mezzo efficiente e pronto all’impiego. I citati controlli
dovranno essere registrati sul “Registro del mezzo di rifornimento” (ALLEGATO
X”) e firmati da chi li esegue.
3. CONTROLLI PERIODICI
I controlli periodici si dividono in: mensili, trimestrali, semestrali, annuali, del
serbatoio e suoi equipaggiamenti e sostituzioni.
Tutte le operazioni periodiche, ad eccezione dei “Controlli annuali
(MANUTENZIONE PREVENTIVA) e dei “Controlli periodici del serbatoio e suoi
equipaggiamenti”, dovranno essere registrate sul “Registro del mezzo di
rifornimento” (ALLEGATO “X”).
I “Controlli annuali (MANUTENZIONE PREVENTIVA)” dovranno essere
registrati su apposita scheda relativa al mezzo di rifornimento/trasporto
(ALLEGATO “Y”).
I “Controlli periodici del serbatoio e suoi equipaggiamenti”, dovranno essere
registrate sul libretto cisterna MC813.
Le registrazioni dovranno essere firmate da chi eseguirà i controlli.
a. Controlli mensili
I controlli che dovranno essere eseguiti ogni mese sono:
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(1) pressione dell’ammortizzatore del colpo d’ariete (laddove è presente)
la pressione di carica, che dovrà essere inferiore a quella di
rifornimento, dovrà essere controllata per mezzo di un comune
manometro per gonfiaggio pneumatici attraverso la valvola di carica o
per mezzo dell’apposita presa collegata al compressore dell’aria del
mezzo, nel caso che esista il circuito di ricarica completo di manometro.
La pressione rilevata dovrà essere confrontata con quella indicata dal
manometro dell’ammortizzatore del colpo d’ariete; le due pressioni
dovranno coincidere.
Una discordanza tra i valori indicherà un malfunzionamento
dell’ammortizzatore del colpo d’ariete e, pertanto, dovrà essere ricercata
la causa;
(2) filtri conici a rete delle pistole di erogazione e degli accoppiatori per
rifornimento a pressione
il controllo dovrà rilevare che non esistano rotture dei filtri; eliminare
eventuali parti solide depositate;
(3) filtro a rete della pompa di erogazione
dovranno essere asportati eventuali depositi; il filtro dovrà essere pulito
con spazzola metallica e non deve presentare rotture;
(4) galleggianti degli indicatori di presenza acqua del circuito di
aggottamento
dopo aver svuotato il recipiente di vetro, controllare i galleggianti onde
verificare la loro integrità;
(5) complesso delle valvole automatiche di scarico acqua e blocco flusso
per eseguire la prova fare riferimento a quanti riportato all’ANNESSO
5;
(6) filtri dei manometri differenziali del tipo a pistone
fare riferimento a quanto descritto nella PARTE TERZA – CAPITOLO
TERZO para 3.o.(1).
b. Controlli trimestrali
(1) guarnizioni delle bocche di carico
il controllo avrà lo scopo di accertare la loro tenuta; qualora dette
guarnizioni non dovessero assicurare l’ermeticità della bocca di carico,
dovranno essere sostituite;

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(2) manometri differenziali del filtro micronico/separatore d’acqua
le modalità di esecuzione del controllo saranno le stesse di quelle
indicate nella PARTE TERZA – CAPITOLO TERZO – para 3.o.(1)(b)
e 3.o.(2);
(3) controllo gravimetrico dei contaminanti solidi (Controllo “Millipore”)
le modalità di esecuzione del controllo sono le stesse di quelle indicate
nella PARTE TERZA – CAPITOLO TERZO – para 3.n.;
c. Controlli semestrali
(1) stato delle superfici interne del serbatoio
il serbatoio non dovrà contenere combustibile; il controllo si eseguirà,
utilizzando una torcia elettrica stagna per illuminare le superfici interne
e la parte inferiore, allo scopo di rilevare presenza di aree corrose per
ruggine o depositi di fondo.
Nel caso in cui venisse rilevato quanto detto, il serbatoio dovrà essere
accuratamente lavato mediante getto d’acqua a pressione per asportare i
depositi e definire l’entità delle superfici corrose; qualora queste fossero
molto estese (circa l’80% della superficie interna), il serbatoio dovrà
essere considerato non affidabile e dovrà essere sottoposto ad un
controllo straordinario per rilevarne lo spessore nei punti corrosi e se
l’esito di questo controllo non rientrasse nei parametri previsti, il
serbatoio dovrà essere dichiarato fuori uso.
Se il serbatoio sarà dichiarato idoneo, dovrà essere condizionato per
ricevere il combustibile con il quale dovrà successivamente essere
riempito;
(2) ispezione del filtro micronico/separatore d’acqua
le modalità e le precauzioni da adottare nell’ispezione saranno le stesse
di quelle indicate nella PARTE TERZA – CAPITOLO TERZO para
3.n..
Dovranno essere eseguite ispezioni straordinarie ogni qualvolta se ne
ravviserà la necessità;
(3) valvola automatica degasatrice posta sulla sommità del filtro
micronico/separatore d’acqua
il controllo dovrà accertare il libero movimento del galleggiante della
valvola;
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d. Controlli annuali (MANUTENZIONE PREVENTIVA)
Il controllo annuale si identifica come una vera e propria manutenzione
preventiva.
Il concetto di manutenzione preventiva trova applicazione nell’economia
delle risorse finanziarie a disposizione: “prevenire e meglio che riparare”
potrebbe essere l’adagio da applicare al Servizio P.O.L. avio in tutti i suoi
settori ed ancor più se riferito ai mezzi ed alle attrezzature di trasporto e di
rifornimento.
Dall’avere sempre efficienti i mezzi adibiti al Servizio scaturisce l’esigenza di
sottoporre periodicamente ad operazioni di manutenzione periodica tutti i
componenti dei mezzi di rifornimento e di trasporto combustibili avio.
Le operazioni da effettuare annualmente sono:
(1) serbatoio
il serbatoio non ha bisogno di particolare manutenzione, se si escludono
le operazioni previste nei “controlli semestrali” (vedere precedente para
c.(1) e i “controlli periodici dei serbatoi e loro equipaggiamenti”
(vedere successivo para e.)
(2) coperchi dei passi d’uomo
- controllare il sistema di apertura e chiusura e lubrificare i movimenti;
- verificare lo stato d’uso delle guarnizioni dei coperchi delle bocche
di carico, della bocchetta per asta metrica e dell’indicatore di livello;
sostituirle, se necessario;
- verificare l’integrità del cavetto flessibile del coperchio della
bocchetta per asta metrica, della bocca di carico e dell’indicatore di
livello; sostituirlo, se necessario;
(3) ghiotte di aggottamento e relativi indicatori visivi esterni
- smontare e pulire la ghiotta dalle melme eventualmente presenti e
sostituire la guarnizione, se necessario; sostituire quest’ultima
comunque ogni tre controlli annuali;
- smontare gli indicatori trasparenti, verificare l’efficienza di
galleggianti, controllandone la taratura, immergendoli prima nel
combustibile (devono rimanere sul fondo) e poi in acqua (devono
rimanere in superficie).
Procedere alla pulizia di tutti i particolari.
- controllare lo stato d’uso dei tubi che collegano gli indicatori alle
ghiotte e di quelli di ritorno in serbatoio, eliminando eventuali
depositi;

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(4) valvole di fondo e di sezionamento dei circuiti
(a) valvole comandate mediante tiranti
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- verificare l’efficienza dei cavi, manovrando le relative leve,
sempre con la pompa ferma, ed osservare l’azione delle
valvole, operando nel modo seguente:
* con il comando in posizione “chiusa”, la valvola dovrà
risultare completamente chiusa; ciò si rileva osservando la
leva posta al disotto o al di sopra della valvola che dovrà
trovarsi a ridosso del punto di consenso.
E’ necessario che tutta la tiranteria di comando abbia un
minimo di tolleranza o gioco;
* con il comando in posizione “aperta”, la valvola dovrà
risultare completamente aperta ciò si rileva osservando la
leva di comando posta all’esterno del blocco valvola che
dovrà trovarsi a ridosso del punto opposto a quello di
consenso;
(b) valvole a comando pneumatico
(c) tutte
- verificare lo stato d’uso dei cilindri pneumatici,
- osservare l’azione di apertura e di chiusura delle valvole: le
leve dovranno raggiungere le posizioni di consenso;
- lavare con petrolio se il grasso sarà indurito o avrà agglomerato
polvere e lubrificare con grasso fresco: i perni di tutte le
valvole in corrispondenza del premistoppa, delle filettature e
della madrevite, nonché i bulloni del premistoppa,
- guarnire il premistoppa in caso di tenuta difettosa,
- smontare il coperchio della valvola per la quale si è accertata la
tenuta difettosa, esaminare le superfici dell’elemento
intercettatore, quelle del perno e la filettatura; qualora si
riscontrassero rigature, sostituire la valvola; inviare in
revisione la valvola difettosa;
(5) attacco per lo scarico a gravità
- verificare l’azione di apertura e di chiusura;
- controllare lo stato d’uso delle guarnizioni; sostituirle, se necessario;
- verificare che ci sia perfetta tenuta; in caso negativo, operare come
descritto per le valvole di fondo e di sezionamento dei circuiti;
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(6) filtro della pompa di erogazione
- verificare la tenuta del coperchio;
- controllare lo stato d’uso della guarnizione e sostituirla, se
necessario; sostituirla comunque ogni tre cicli di manutenzione;
- svuotare il filtro a cestello ed asportare tutte le impurità; pulire il
filtro a rete con spazzola metallica e rimontarlo;
(7) pompa centrifuga e/o volumetrica
- controllare lo stato d’uso delle guarnizioni delle flangie di attacco;
sostituirle, se necessario; sostituirle comunque ogni tre cicli di
manutenzione;
- aggiungere gasso per cuscinetti attraverso l’apposito tappo;
- controllare lo stato d’usura dei cuscinetti e degli anelli di tenuta;
- ogni due interventi di manutenzione periodica, controllare i valori
della portata a mezzo flussometro e contalitri;
- controllare l’ancoraggio del gruppo pompa alla macchina;
- verificare lo stato d’usura del giunto flessibile rinvio pompa;
sostituirlo, se necessario;
- controllare che le trasmissioni meccaniche tra presa di forza e rinvio
pompa non abbiano gioco sulle boccole; provvedendo, se necessario
ad eliminarlo, sostituendo le boccole;
- sostituire l’olio della scatola rinvio pompa;
(8) valvola di non ritorno per pompa di erogazione
- verificare l’azione di apertura e di chiusura;
- verificare che ci sia perfetta tenuta; in caso contrario, operare come
descritto al punto “valvole di fondo e di sezionamento dei circuiti”;
- controllare lo stato d’uso delle guarnizioni delle flangie di attacco;
sostituirle , se necessario; provvedere comunque alla loro
sostituzione ogni tre cicli di manutenzione;

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(9) valvola regolatrice della pressione
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verificare la taratura azionando la pompa di erogazione ( per le pompa
centrifuga, aumentare gradatamente il numero di giri del motore fino al
massimo valore consentito); controllare sul manometro che il valore sia
quello prefissato; qualora ciò non si verificasse, agire sulla vite di
regolazione di carico e di scarico della molla fino ad ottenere i valori
desiderati;
(10) valvola regolatrice della portata
simulare un rifornimento con la manichetta inserita nell’attacco per il
riciclo, predeterminare varie portate e, tramite un orologio ed il
contalitri, controllare se i valori segnati dal flussometro corrispondono a
quelli predeterminati.
Tutte le operazioni di variazione della portata dovranno essere eseguite
con la pompa non inserita; inserirla dopo ogni impostazione del valore;
(11) filtro micronico/separatore d’acqua
- controllare lo stato d’uso delle guarnizioni dei coperchi e delle
flangie di entrata e di uscita;
- verificare:
* il perfetto serraggio degli elementi del filtro ed il loro stato d’uso,
* l’eventuale presenza di particolari metallici corrosi,
* l’eventuale presenza di particelle solide nel vano del filtro ed in
particolare della superficie della camera del pulito,
- procedere alla sostituzione dei particolari difettosi e/o corrosi;
- procedere al controllo della funzionalità dei manometri differenziali;
- verificare che il movimento del galleggiante della valvola automatica
disaereatrice sia libero; in caso contrario, procedere alla pulizia con
nafta ed aria;
- procedere al controllo dell’efficienza del galleggiante del complesso
delle valvole automatiche di scarico acqua e blocco flusso; verificare
la libertà di movimento del galleggiante;
- verificare l’integrità dell’indicatore trasparente di livello del pozzetto
di raccolta acqua;
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(12) Misuratore volumetrico o “contalitri”
- con un recipiente graduato, verificare se il contalitri indica
effettivamente i litri erogati, con una tolleranza di ± 2%; ripetere la
prova più volte per essere sicuri dei risultati;
- lubrificare il meccanismo di misurazione;
- se le tamburelle del totalizzatore del contalitri dovessero girare
irregolarmente e/o a scatti, smontare la testa del contatore ed inviarla
in revisione;
- accertare il buon funzionamento del flussometro, misurando un
quantitativo erogato dal contalitri a portata costante, con l’orologio;
ripetere la prova più volte per essere sicuri dei risultati;
- verificare lo stato d’uso delle guarnizioni di attacco delle flangie;
sostituirle, se necessario; sostituirle comunque ogni tre cicli di
manutenzione;
(13) Tubo di Venturi
- verificare lo stato d’uso delle guarnizioni delle flangie di attacco;
sostituirle, se necessario; sostituirle comunque ogni tre cicli di
manutenzione;
- verificare l’integrità del tubicino pilota ed accertare la completa
apertura della valvola regolatrice della pressione;
(14) ammortizzatore del colpo d’ariete (laddove presente)
- verificare l’integrità delle guarnizioni delle flangie di attacco;
sostituirle, se necessario; sostituirle ogni tre cicli di manutenzione;
- verificare l’integrità del diaframma; sostituirlo, se necessario;
sostituirlo comunque ogni tre cicli di manutenzione;
- verificare l’efficienza della valvola di immissione aria, del
manometro e delle relative tubazioni;
(15) rulli avvolginaspi
- verificare l’integrità delle catene di trasmissione del moto;
controllare il gioco ed eventualmente registrare il tiro; lubrificare con
grasso per cuscinetti;

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- verificare lo stato d’uso delle guarnizioni d’attacco delle flangie di
attacco dei rulli rotanti; sostituirle, se necessario; sostituirle
comunque ogni tre cicli di manutenzione;
- lubrificare ed ingrassare i raccordi rotanti;
- controllare il livello dell’olio, ripristinandolo, se necessario;
(16) manichette di erogazione
- controllare lo stato d’uso delle manichette procedendo come segue:
* stendere la manichetta per tutta la sua lunghezza e sottoporla a
pressione che si otterrà con la pompa al massimo del regime con
l’accoppiatore chiuso;
* il sistema di controllo della pressione dovrà essere fissato a circa 6
bar, in modo da garantire la pressurizzazione della manichetta
sotto prova;
* mentre sarà in pressione, verificare che la manichetta non presenti
lesioni esterne, punti deboli, rigonfiamenti, perdite ed altri segni
di danneggiamento.
Dovrà essere esaminato, con molta cura, il primo tratto di
manichetta (circa un metro) dall’accoppiatore per rifornimento a
pressione o dalla pistola di erogazione. Il controllo di questa
sezione dovrà essere eseguito pressando la manichetta per vedere
se ci sono punti deboli o rigonfiamenti.
- sostituire la manichetta, se necessario; sostituirla comunque ogni 6
(sei) cicli di manutenzione;
(17) pistole di erogazione
- controllare il buon funzionamento della pistola di erogazione,
accertando che non ci siano perdite di combustibile.
Inviare alla riparazione, in caso di inefficienze non riparabili sul
posto;
- verificare che siano installati:
* il cappuccio parapolvere,
* il filtro conico ed accertarsi che sia integro; pulirlo; sostituirlo, se
necessario,
* la pinza a coccodrillo o lo spinotto con relativo cavo flessibile per
l’equipotenziale e controllare che siano integri,
- lubrificare gli snodi ed i giunti;
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(18) accoppiatori per il rifornimento a pressione
- accertarsi che siano efficienti e che non presentino perdite di
combustibile.
Inviare alla riparazione, qualora le inefficienze non fossero riparabili
in loco;
- controllare il serraggio delle viti delle maniglie;
- controllare il buon funzionamento dello snodo;
- verificare che la guida non sia danneggiata e che la leva di serraggio
blocchi perfettamente;
- sostituire la guarnizione del piattello di accoppiamento;
- verificare l’integrità del cavo flessibile per l’equipotenziale, relativa
pinza a coccodrillo o spinotto;
- verificare l’esistenza del coperchio di protezione;
- controllare l’integrità del filtro conico; pulirlo; sostituirlo, se
necessario;
(19) contatto continuo di messa a terra
- verificare lo stato d’uso della striscia di gomma (deve toccare terra);
sostituirla, se necessario;
(20) naspi cavi di massa e relativi conduttori
- verificare la continuità elettrica dei conduttori;
(21) marmitta parascintille
- controllare che non ci siano parti corrose o fori;
- verificare l’integrità della rete parascintille; sostituirla, se necessario;
(22) deviatore gas di scarico motore
- verificare i movimenti di apertura e di chiusura;
- controllare l’integrità del cavo di comando; sostituirlo, se necessario;

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(23) impianto automatico antincendio
(24) varie
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- controllare la pressione di carica della bombola o se risulta armata la
valvola;
- controllare l’efficienza dei termostati;
- verificare l’integrità delle tubazioni e dei coni erogatori;
- lubrificare:
* la tiranteria e gli snodi dei comandi acceleratore e frizione;
* tutti gli snodi e giunti degli impianti oleodinamici;
* tutti i congegni per la tenuta in posizione “aperto” e di “chiuso”
dei portelloni della stazione di erogazione, alloggiamento
manichette, controllandone nel contempo l’efficienza;
- controllare il livello dell’olio, ripristinandolo se necessario, nei
serbatoio dei mezzi dotati di impianti oleodinamici ausiliari;
- controllare la perfetta tenuta degli accoppiamenti motrice-rimorchio,
sostituendo la guarnizione di tenuta, se necessario;
- effettuare tutti quei controlli e sostituzioni riportati sul libretto “Uso
e Manutenzione” del mezzo;
(25) prova del mezzo
inviare il mezzo in linea per il rifornimento, ponendo molta attenzione
al suo funzionamento.
e. Controllo periodico del serbatoio e suoi equipaggiamenti
I controlli in titolo:
- decorrono dalla data del rilascio del libretto del serbatoio. L’Ente/Reparto
consegnatario del veicolo dovrà richiedere tali controlli almeno tre mesi
prima della loro scadenza;
- dovranno essere effettuati presso Ditta specializzata, la quale dovrà
rilasciare un attestato indicante i risultati di queste operazioni e la lista
delle materie autorizzate al trasporto nel serbatoio in questione;
- dovranno essere effettuati ogni 6 (sei) anni e comprendono l’esame dello
stato interno ed esterno e, come regola generale, una prova di pressione
idraulica.
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Inoltre, ogni 3 (tre) anni dovrà essere effettuata una prova di tenuta del
serbatoio con il suo equipaggiamento come pure una verifica del buon
funzionamento di tutto l’equipaggiamento
(1) ogni 6 (sei) anni
(a) prova di pressione idraulica
la prova dovrà essere effettuata:
* se il serbatoio è a comparto unico: sull’intero serbatoio, ad una
pressione almeno uguale alla pressione di prova stampigliata
nell’apposita targa metallica e riportata sul libretto della
cisterna;
* se il serbatoio è a scomparti separati, separatamente su ogni
scomparto ad una pressione almeno uguale a 1,3 (uno virgola
tre) volte la pressione massima di esercizio.
L’esito della prova della pressione idraulica sarà da ritenersi
positivo quando, dopo 24 (ventiquattro) ore dalla messa in
pressione, non saranno state evidenziate perdite o trafilamenti
attraverso l’involucro della cisterna;
(b) esame visivo delle condizioni interne ed esterne delle lamiere del
serbatoio
l’esame avrà lo scopo di accertare l’integrità dell’eventuale
trattamento protettivo delle lamiere e l’assenza di ruggine delle
stesse.
Per l’effettuazione dell’esame interno del serbatoio si dovrà
eseguire prima la bonifica seguendo le procedure riportate al
CAPITOLO 5 di questa PARTE QUARTA.
Dovranno essere verificati gli spessori del serbatoio, i cui valori
minimi ammessi sono rilevabili dal libretto cisterna. Il controllo
potrà essere eseguito con il metodo degli ultrasuoni, qualora
l’entità dello spessore lo consenta ed il metodo utilizzato dia
affidamento, oppure per sondaggio, effettuando fori nelle zone
sospette.
Durante tale controllo dovrà essere effettuata anche la verifica del
buon funzionamento di tutto l’equipaggiamento di servizio, come
riportato al successivo para e (2)(b).
(2) ogni 3 (tre) anni
(a) prova di tenuta
la prova dovrà essere effettuata separatamente su ogni
scomparto del serbatoio ad un’effettiva pressione interna
uguale alla pressione massima di servizio, ma almeno
uguale a 20 KPa (0,20 bar) (pressione monometrica);
L’esito della prova di tenuta sarà da ritenersi positivo
quando:

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* la pressione segnata dal manometro risultasse invariata
dopo 24 (ventiquattro ore),
* l’intero involucro fosse esente da trafilamenti;
(b) verifica del buon funzionamento di tutto l’equipaggiamento
di servizio
la verifica dovrà accertare l’efficienza:
* delle valvole di sicurezza ad effetti multipli montate sui
coperchi dei passi d’uomo.
Dovranno essere controllati i valori di taratura delle
singole funzioni, riportati sul libretto “Uso e
Manutenzione” del mezzo, che di norma assumono i
seguenti valori:
** alta pressione (fase di carico) = 21,6 KPa,
** depressione (fase di scarico) = 1,4 KPa,
** bassa pressione (fase di marcia) = 6,0 KPa,
** a veicolo cisterna rovesciato (sicurezza
antiesplosione) = 1,5 KPa,
** sicurezza antirovesciamento con inizio chiusura a
partire da un’inclinazione di 30°
Qualora tali valori risultassero diversi da quelli riportati sul
libretto “Uso e Manutenzione “ del mezzo o si evidenziasse
un stato di conservazione precario, dovranno essere
sostituite le valvole con altrettante nuove;
* la funzionalità dei dispositivi costituenti l’equipaggiamento
di servizio, per i quali dovranno essere accertati
l’esecuzione di tutte le funzioni riportate sul libretto “Uso e
Manutenzione” del mezzo e lo stato di conservazione dei
singoli particolari, che, qualora necessario, dovranno essere
sostituiti.
(3) controlli straordinari
quando la sicurezza del serbatoio o delle relative attrezzature
potrebbe essere compromessa in seguito a riparazioni, modifiche
o incidenti, dovranno essere ripetuti i controlli di cui ai precedenti
punti e.(1) ed e.(2).
f. Sostituzioni degli elementi filtranti del filtro micronico/separatore
d’acqua
Quando non sarà necessario provvedere a più frequenti sostituzioni, per
accertate deficienze, la sostituzione degli elementi microfiltranti/coalescenti e
separatori dovrà essere effettuata quando si dovesse verificare una delle
seguenti condizioni:
- dopo 36 mesi dalla data di montaggio, anche se gli elementi non fossero
stati utilizzati;
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- quando la pressione differenziale relativa agli elementi
microfiltranti/coalescenti raggiunge il valore di 105 kPa (1,05 Kg/cm 2 )(15
p.s.i.);
- quando la pressione differenziale relativa agli elementi separatori
raggiunge il valore di 35 kPa (0,35 Kg/cm 2 )(5 p.s.i.);
- dopo che sarà stato effettuato il cambio di prodotto da Benzina avio a
Combustibile per turbogetti (F-34; F-35; F-44) e viceversa;
- rottura di uno o più elementi filtranti;
- quando il L.T.C. competente avrà comunicato che il Controllo “Millipore”
ha rilevato una quantità di contaminanti solidi superiore a 2 mg/l;
- prima di sostituire gli elementi:
* provare il complesso delle valvole automatiche di scarico acqua ed
arresto flusso carburante, se esistente secondo il procedimento di cui
all’Annesso 2.,
* provare la valvola di disaereazione posta sulla sommità del filtro,
* pulire ed ispezionare le flangie e relative guarnizioni, sostituendo quelle
che risultassero schiacciate e/o rotte;
- il montaggio degli elementi nuovi dovrà essere eseguito, previo lavaggio di
tutte le superfici interne dell’involucro del filtro e dei supporti degli
elementi, curando il serraggio degli stessi al loro supporto, avendo cura di
non danneggiarli. Porre particolare attenzione allo stato d’uso degli
elementi da montare.
Il serraggio degli elementi filtranti, con chiave dinamometrica, dovrà
essere effettuato con il carico massimo previsto dalla Ditta costruttrice
degli elementi filtranti;
- dopo il montaggio degli elementi nuovi, si dovranno far circolare
attraverso il filtro, operando in circuito chiuso, almeno 5.000 litri di
prodotto per ottenere lo spurgo dei filtri dagli eventuali inquinanti solidi
residui di lavorazione (trucioli metallici, fibre di carta e di lana di vetro,
ecc.).
Il riempimento del filtro dovrà essere effettuato a lento flusso in modo da
prevenire i rischi di formazione di elettricità statica interna.
Al termine della circolazione in circuito chiuso si dovrà sottoporre il filtro
ad una prova “Millipore” ed attendere l’esito prima di rifornire il
combustibile;

g. Altri controlli
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Le manichette per il rifornimento degli aeromobili, nuove o revisionate,
dovranno essere sottoposte alle stesse operazioni previste per quelle degli
impianti fissi (vedere PARTE TERZA – CAPITOLO TERZO).
Le manichette impiegate per il rifornimento degli aeromobili che non fossero
state utilizzate da oltre sette giorni dovranno essere lussate con combustibile
per non meno di un minuto, prima di essere impiegate.
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CAPITOLO V - BONIFICA E CONTROLLO DELLE CISTERNE VUOTE DA
IMBARCARE SU NAVI TRAGHETTO O DA SOTTOPORRE
A LAVORAZIONI
1. GENERALITA’
I serbatoi vuoti delle auto- e ferrocisterne o contenitori mobili, che hanno contenuto
combustibili e destinati a lavorazioni o ad essere imbarcati su navi dovranno essere
muniti di certificato di “cisterna libera da gas”.
2. DEFINIZIONI
I termini seguenti vengono, di norma, utilizzati per definire lo stato di sicurezza
delle cisterne, od in generale di contenitori, che abbiano trasportato prodotti
petroliferi appartenenti alla categoria “INFIAMMABILI”.
a. stato di “gas free”
trattasi della condizione di un contenitore dopo la completa asportazione della
fase liquida e la totale eliminazione di vapori e gas di idrocarburi (assorbiti
e/o adsorbiti nelle strutture dei contenitori), in modo che la sua atmosfera
rimanga invariata nel tempo al variare della temperatura e della pressione
ambiente.
Un contenitore certificato in stato di “gas free” dovrà essere ritenuto in
condizioni di assoluta sicurezza, indipendentemente dal tempo trascorso dal
momento in cui sarà assoggettato a qualsiasi operazione (lavori con fonti
termiche, trasferimento, ingresso di uomini nell’interno, ecc.);
b. stato di “non pericolosità”
trattasi della condizione di un contenitore la cui atmosfera, indipendentemente
dalla maggiore o minore completezza dell’asportazione della fase liquida,
abbia un contenuto in idrocarburi o al di sotto del limite superiore di
esplodibilità e/o comunque inferiore ad una percentuale prestabilita
convenzionalmente (inferiore al 10% del limite inferiore di esplodibilità), in
grado di rimanere in tali condizioni per un tempo determinato;
c. stato di “inerting”
Trattasi della condizione di un contenitore la cui atmosfera,
indipendentemente o meno della fase liquida e dalla percentuale di vapori e
gas di idrocarburi, abbia un contenuto convenzionalmente inferiore all’8% in
volume e tale che questa condizione possa permanere o possa essere
comunque mantenuta nel tempo al variare della temperatura e della pressione
ambiente.
Un contenitore certificato in stato di “inerting” è da ritenere in condizioni di
assoluta sicurezza nel tempo, purché sia impedito il ricambio della sua

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atmosfera con quella esterna; in questo caso si dovrà controllare il contenuto
di ossigeno e non quello degli idrocarburi.
3. OPERAZIONI E MODALITA’ DI ESECUZIONE
a. Svuotamento completo del serbatoio
per lo svuotamento completo del serbatoio dovranno essere eseguite le
operazioni di cui alla PARTE SECONDA – CAPITOLO SECONDO).
Il serbatoio vuoto dovrà rimanere con le bocche di carico e di scarico e con
tutte le valvole aperte per un periodo di almeno 8 (otto) ore;
b. Chiusura delle aperture
trascorso il periodo di tempo sopra indicato, dovranno essere rimontati i filtri
(esclusi quelli del filtro micronico/separatore d’acqua) e chiuse tutte le
valvole.
Dovrà essere posta particolare attenzione alla perfetta chiusura delle valvole
di fondo.
Tale verifica sarà necessaria per evitare che il liquido che sarà
successivamente impiegato per la bonifica possa infiltrarsi nel circuito
idraulico ovvero che vapori di combustibile possano penetrare dal circuito
nella cisterna dopo bonifica;
c. Individuazione o creazione di una condotta di drenaggio del liquido di
lavaggio
In genere le auto- e ferrocisterne sono provviste di una condotta di scarico,
collegata direttamente alla ghiotta separata dal circuito idraulico.
Qualora tale condotta non fosse presente, occorrerà scollegare la tubazione di
unione fra le valvole di fondo esistente nella ghiotta ed il circuito idraulico di
carico e scarico.
Tale operazione permetterà che il drenaggio dei liquidi impiegati per la
bonifica potrà essere effettuato direttamente senza attraversare il circuito
idraulico.
d. Riempimento del serbatoio con acqua
Attraverso una bocca di carico posta sul coperchio del passo d’uomo, con
l’impiego di una idonea manichetta, si deve riempire completamente la
cisterna con acqua.
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e. Smontaggio del coperchio del passo d’uomo ed asportazione di eventuali
residui di combustibile
Smontare od aprire il coperchio del passo d’uomo e recuperare dalla
superficie gli eventuali residui di carburanti che non sono stati eliminati a
seguito delle operazioni di cui al precedente punto a.
f. Svuotamento del serbatoio
Svuotare il serbatoio, utilizzando esclusivamente il punto di scarico per
gravità.
g. Lavaggio delle superfici interne del serbatoio
- Rimontare (utilizzando solo 3 o 4 bulloni) o richiudere il coperchio del
passo d’uomo;
- chiudere le aperture utilizzate in precedenza per il drenaggio;
- immettere nella cisterna una quantità di acqua preriscaldata a temperatura
superiore a 55°C per un quantitativo corrispondente a circa 1/3 della
capacità della cisterna stessa;
- effettuare un percorso su strada per un periodo di circa 15’, provocando
brusche variazioni di velocità e di direzione.
Al termine di tale operazione drenare l’acqua dalla condotta di scarico per
gravità;
- smontare od aprire il coperchio del passo d’uomo ed effettuare, con
appropriate attrezzature, una energica ventilazione meccanica all’interno
della cisterna;
- effettuare con appropriate attrezzature e dotando l’operatore di idoneo
equipaggiamento (maschere, filtri, indumenti protettivi, ecc.) una pulizia
sistematica del contenitore, prestando particolare attenzione per la
successiva asportazione degli eventuali depositi melmosi giacenti nella
ghiotta o nei filtri di protezione delle valvole di fondo.
Per migliorare e rendere più efficace e rapida l’azione di lavaggio,
all’acqua potranno essere aggiunti detergenti chimici reperibili sul
mercato.
L’azione di ventilazione meccanica dovrà essere effettuata a struttura della
cisterna ancora calda.

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Per il lavaggio interno delle cisterne, qualora le dimensioni siano tali da
permettere ad un uomo di operare agevolmente all’interno del contenitore,
si potrà procedere alla pulizia direttamente, lavando le pareti con pennelli o
pistole a spruzzo.
L’operazione dovrà comunque essere attuata per le cisterne ferroviarie, che
non possono essere sottoposte a brusche variazioni di velocità e di
direzione, e sono sufficientemente grandi per permettere ad un uomo di
operare con relativa facilità all’interno.
h. Secondo lavaggio delle superfici interne del serbatoio
- Riempire la cisterna con una quantità di acqua corrispondente a circa 1/3
del volume del contenitore, preriscaldata ad una temperatura superiore a
55°C, ed effettuare un breve percorso - circa 10’ - con brusche variazioni
di velocità e di direzione;
- Scaricare l’acqua contenuta nel contenitore;
- Effettuare una energica ventilazione all’interno e lasciare il contenitore
aperto per un periodo di 3-4 ore;
4. CONTROLLO DELLO STATO DI “CISTERNA LIBERA DA GAS” (STATO
DI GAS FREE)
Il controllo della condizione di “cisterna libera da gas”, a lavaggio e ventilazione
effettuata, dovrà essere eseguito usando apposito esplosimetro.
La sonda dell’esplosimetro dovrà essere posta nel fondo della cisterna, in diverse
posizioni.
La misurazione non dovrà superare i valori stabiliti dal manuale d’uso. In caso
contrario bisognerà ripetere le operazioni di bonifica.
5. PRESCRIZIONI ED AVVERTENZE
Durante le operazioni dovranno essere presenti almeno due operatori specializzati
nel settore dell’impiantistica per carburanti.
Le attrezzature impiegate dovranno essere costituite da materiale antiscintilla,
mentre gli eventuali complessivi elettrici dovranno essere in esecuzione ADPE.
Lo smaltimento delle acque impiegate dovrà essere effettuato nel rispetto della
normativa in vigore.
Durante le operazioni svolte a veicolo fermo, la cisterna dovrà essere collegata ad
uno spandente di terra.
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6. RILASCIO DEL CERTIFICATO DI “CISTERNA LIBERA DA GAS”
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Il certificato di “cisterna libera da gas” dovrà essere rilasciato (vedere fac-simile)
da:
- Laboratorio Tecnico di Controllo competente per territorio;
- Ditta specializzata.
L’autocisterna/cisterna
Fac-simile
CERTIFICATO DI CISTERNA LIBERA DA GAS
ferroviaria_____________________________________________
che il giorno______________deve effettuare il movimento
da______________________________________________________________a_______
_______________________________________su __________________________,
sottoposta alle operazioni ed ai controlli prescritti è risultata “LIBERA DA GAS”.
_______________________________
(Firma del Responsabile del Controllo)

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CAPITOLO VI - IL TRASPORTO DI MATERIE PERICOLOSE
1. GENERALITA’
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L’esigenza di salvaguardare, in ogni istante, la sicurezza pubblica, l’ambiente e gli
addetti ai lavori mette in grande risalto il trasporto di materie pericolose i cui fattori
di pericolo, insiti nelle stesse, potrebbero essere ulteriormente aggravati dalla
possibilità di incidenti che potrebbero interessare i prodotti trasportati od i veicoli
che li trasportano.
Il trasporto su strada, a differenza delle altre tipologie – aereo, marittimo e
ferroviario – si distingue nettamente per le sue caratteristiche di pericolosità.
2. DEFINIZIONI
Allo scopo di adottare una terminologia comune, si elencano le definizioni
ricorrenti nel presente Capitolo:
a. Caricatore
l’Ente/Reparto/Impresa che carica le merci pericolose;
b. Cisterna
un serbatoio, munito dei suoi equipaggiamenti di servizio e di struttura.
c. Cisterna fissa
una cisterna di capacità superiore a 1000 litri che è fissata in modo stabile su
un veicolo (che diventa allora un veicolo-cisterna) o facente parte integrante
del telaio di un tale veicolo;
d. Cisterna mobile
una cisterna multimodale di capacità superiore a 450 litri, utilizzata per il
trasporto di materie delle classi da 3 a 9. La cisterna mobile comprende un
serbatoio munito dell’equipaggiamento di servizio e dell’equipaggiamento di
struttura necessari per il trasporto di dette materie.
La cisterna mobile dovrà:
- poter essere riempita e svuotata senza la rimozione del suo
equipaggiamento di struttura,
- possedere elementi stabilizzatori esterni al serbatoio e poter essere
sollevata quando sarà piena,
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- essere progettata principalmente per essere caricata su un veicolo di
trasporto o su una nave ed essere equipaggiata di pattini, di incastellature o
di accessori che ne facilitino la movimentazione meccanica.
I veicoli cisterna stradali, le cisterne non metalliche ed i grandi recipienti per
il trasporto alla rinfusa (GIR) non sono considerati come cisterne mobili;
e. Equipaggiamento di servizio
l’equipaggiamento di servizio della cisterna è costituito dai dispositivi di
riempimento, di svuotamento, di aerazione, sicurezza, riscaldamento ed
isolamento termico, come pure dagli strumenti di misura;
f. Equipaggiamento di struttura
l’equipaggiamento di struttura della cisterna è costituito dagli elementi di
consolidamento, di fissaggio, di protezione o di stabilità che sono interni od
esterni al serbatoio;
g. Gestore di un contenitore-cisterna o di una cisterna mobile
l’Ente/Reparto/Impresa in nome del quale il contenitore-cisterna o la cisterna
mobile è immatricolato o ammesso al carico;
h. Numero ONU O N° ONU
il numero di identificazione a quattro cifre delle materie e oggetti, estratto dal
Regolamento tipo dell’ONU;
i. Pressione di calcolo
una pressione convenzionale almeno uguale alla pressione di prova, che potrà
superare molto o poco la pressione di servizio in relazione al grado di pericolo
presentato dalla merce trasportata, e che serve unicamente a determinare lo
spessore delle pareti del serbatoio, indipendentemente dalla presenza di
dispositivi di rinforzo esterni ed interni;
l. Pressione di prova
la pressione effettiva più elevata che si esercita durante la prova di pressione
della cisterna;
m. Pressione di riempimento
la pressione massima effettivamente sviluppata nella cisterna al momento del
riempimento sotto pressione;

n. Pressione di svuotamento
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la pressione massima effettivamente sviluppata nella cisterna al momento
dello svuotamento sotto pressione
o. Pressione massima di servizio (pressione manometrica)
il più alto tra i seguenti valori:
- valore massimo della pressione effettiva autorizzata nella cisterna durante
un’operazione di riempimento (pressione massima di riempimento
ammessa),
- valore massimo della pressione effettiva autorizzata nella cisterna durante
un’operazione di svuotamento (pressione di svuotamento massima
ammessa),
- pressione manometrica effettiva a cui la cisterna sarà sottoposta dal suo
contenuto (compresi i gas estranei che può contenere) alla temperatura
massima di servizio;
p. Riempitore
l’Ente/Reparto/Impresa che riempie con merci pericolose una cisterna
(veicolo-cisterna, cisterna mobile);
q. Speditore
l’Ente/Reparto/Impresa che spedisce le merci pericolose per conto proprio o
per conto terzi. Quando il trasporto sarà effettuato sulla base di un contratto di
trasporto, lo speditore secondo questo contratto sarà considerato come
speditore;
r. Trasportatore
l’Ente/Reparto/Impresa che effettua il trasporto con o senza contratto di
trasporto;
s. Trasporto
il cambiamento di luogo delle merci pericolose, comprese le soste richieste
dalle condizioni di trasporto e la sosta delle merci pericolose nei veicoli,
cisterne e contenitori, richiesta dalle condizioni di traffico prima, durante e
dopo il cambiamento di luogo.
La presente definizione comprende ugualmente la sosta temporanea
intermedia delle merci pericolose ai fini del cambio del modo o del mezzo di
trasporto (trasbordo). Ciò a condizione che i documenti di trasporto dai quali
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risulteranno il luogo di spedizione e di ricezione siano presentati a richiesta e
condizione che le cisterne non siano aperte durante la sosta intermedia, salvo
ai fini dei controlli delle autorità competenti;
t. Unità di trasporto
un veicolo a motore senza rimorchio od un insieme costituito da un veicolo a
motore ed un rimorchio ad esso agganciato;
v. Veicolo cisterna
un veicolo costruito per il trasporto di materie liquide, gassose, in polvere o
granulari e comprendente una o più cisterne fisse. Oltre al veicolo
propriamente detto od agli elementi del gruppo assali-sospensione, un
veicolo-cisterna comprende uno o più serbatoi, i loro equipaggiamenti e gli
elementi di collegamento al veicolo od agli elementi del gruppo assalisospensione.
3. IL TRASPORTO SU STRADA DI COMBUSTIBILI AVIO
a. Generalità
Ai fini del trasporto su strada, i combustibili avio sono considerati materie
pericolose e compresi nella:
“CLASSE ADR: 3 – Liquidi infiammabili“
“CODICE DI CLASSIFICAZIONE: F1 – Liquidi infiammabili, senza
rischio sussidiario, aventi punto di infiammabilità inferiore od uguale a
61°C”
I veicoli cisterna adibiti in via permanente al trasporto di combustibili avio
saranno soggetti all’osservanza di tutte le prescrizioni relative al trasporto di
materie pericolose per quanto riguarda:
- l’identificazione delle materie pericolose;
- l’equipaggiamento;
- le caratteristiche costruttive;
- l’abilitazione dei conducenti;
- le norme di circolazione;
- le istruzioni scritte di sicurezza;
- il divieto di trasporto di passeggeri non addetti al carico ed allo scarico;

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- la vigilanza sui veicoli in sosta.
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Le stesse norme si applicheranno anche agli stessi mezzi che avranno i serbatoi
vuoti e non bonificati.
b. Identificazione delle materie pericolose
La necessità di riconoscere il tipo di materia pericolosa trasportata impone
l’identificazione della stessa mediante appositi “pannelli di pericolo” ed
“etichette di pericolo”, riportanti simboli o numerazioni identificative.
(1) Pannelli di pericolo
(a) significato dei numeri dei pannelli
i combustibili avio, quali materie pericolose, dovranno essere
identificati mediante numeri sulla base di principi stabiliti dalle
Nazioni Unite (O.N.U.).
I numeri di identificazione sono:
- il numero di KEMLER, composto da due o tre cifre,
identifica il pericolo della sostanza ai fini del trasporto;
- il numero ONU, composto da quattro cifre, identifica la
sostanza pericolosa.
I suddetti numeri dovranno essere riportati su pannelli delle
seguenti caratteristiche:
- dimensioni: base = 40 cm, altezza minima = 30 cm;
- cifre: altezza 10 cm;
- fondo: arancio;
- bordo, linea orizzontale e cifre: neri, 15 mm di spessore del
tratto;
Il numero di Kemler dovrà essere posto nella metà superiore del
pannello; il numero ONU nella parte inferiore dello stesso. Le
due parti del pannello dovranno essere separate dalla linea
orizzontale.
(1) numero di Kemler
I numeri di Kemler applicabili ai combustibili avio sono:
30 = Liquidi infiammabili
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applicabile ai combustibili con punto di infiammabilità
compreso tra 23°C e 61°C; rientrano in questo numero i
combustibili per turbogetti tipo kerosene simbolo NATO F-
35 (Jet-A1), F-34 (JP-8) ed F-44 (JP-5);
33 = Liquidi molto infiammabili
applicabile ai combustibili con punto di infiammabilità
inferiore ai 23°C; rientra in questo numero il carburante
avio per motori alternativi o Benzina avio;
(2) numero ONU
i numeri ONU applicabili ai combustibili avio sono:
33
1268
1268 = Denominazione ONU: Distillati di petrolio,
N.A.S.
rientra in questo numero il carburante avio per
motori alternativi o Benzina avio;
1863 = Denominazione ONU: Carburante per motori
d’aviazione a turbina
rientrano in questo numero i combustibili per
turbogetti tipo kerosene simbolo NATO F-35 (Jet-
A1), F-34 (JP-8) ed F-44 (JP-5);
I possibili pannelli di interesse per i combustibili avio
saranno:
30
1863
Benzina avio F-35; F-34; F-44
(b) modalità di applicazione dei pannelli
Le unità che trasportano combustibili avio dovranno avere,
disposti su un piano verticale, due pannelli rettangolari di colore
arancio retroriflettente senza numeri, fissati uno anteriormente e
l’altro posteriormente all’unità di trasporto, perpendicolarmente
all’asse longitudinale di questa: i pannelli dovranno essere ben
visibili.

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Inoltre, le unità di trasporto comportanti una o più cisterne per
combustibili avio dovranno recare sui lati di ogni cisterna o
compartimento della cisterna, parallelamente all’asse
longitudinale del veicolo, in modo chiaramente visibile, pannelli
di colore arancio, identici a quelli di cui al sub-para (1)(a), muniti
del numero di Kemler e del numero ONU riferito al combustibile
avio trasportato.
In deroga a quanto sopraddetto, non sarà necessario apporre i
pannelli colore arancio non numerati sulle unità di trasporto
comportanti una o più cisterne che trasportano combustibili avio,
ma nessuna altra merce pericolosa, se i pannelli, fissati avanti e
dietro recheranno il numero Kemler ed il numero ONU prescritti
per la materia più pericolosa, vale a dire la materia avente il punto
di infiammabilità più basso.
Il numero di identificazione del pericolo ed il numero ONU
dovranno essere indelebili e restare visibili dopo un incendio di
una durata di 15 minuti.
(2) Etichette di pericolo
I combustibili avio, come le altre materie pericolose, dovranno essere
riconoscibili obbligatoriamente mediante etichette con le seguenti
caratteristiche:
- forma = quadrato posato sulla punta (a losanga) avente il lato di 300
mm,
- fondo = rosso,
- simbolo = fiamma di colore nero o bianco; cifra “3” posta nell’angolo
inferiore,
- linea di colore nero, di larghezza di 15 mm, lungo il perimetro e
posta a 5 mm dal bordo
Le etichette dovranno essere poste sulle fiancate del serbatoio. Se
durante un tragitto sottoposto all’ADR od alla fine di tale tragitto, un
semirimorchio-cisterna sarà separato dal suo trattore per essere caricato
a bordo di una nave, le etichette dovranno essere apposte sul davanti del
semirimorchio
Le etichette potranno essere sostituite da un marchio indelebile posto
sulle cisterne, che corrisponda per posizione, dimensioni, colore e
simbologia alle etichette sopradescritte.
I veicoli cisterna, le cisterne mobili vuoti, non ripuliti, non degassificati
dovranno continuare a portare le etichette richieste dal carico
precedente.
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c. Prescrizioni relative ai veicoli cisterna ed alle cisterne mobili
(1) Generalità
I veicoli cisterna e le cisterne mobili adibite al trasporto di combustibili
avio dovranno essere approvate.
L’approvazione costituisce garanzia che il serbatoio è costruito secondo
le normative prescritte, mentre i veicoli destinati alla installazione di
detti serbatoi dovranno essere omologati per verificarne l’idoneità.
(2) Cisterna
Ogni cisterna dovrà :
- avere una targa in metallo resistente alla corrosione e fissata
permanentemente in posizione facilmente accessibile al controllo.
Sulla targa dovranno apparire, per punzonatura con lettere alte 10
(dieci) mm e chiaramente leggibili, le voci sotto indicate, che
potranno essere anche impresse direttamente sulla parete della
cisterna, se la parete sarà rinforzata in modo da non comprometterne
la resistenza:
* numero di approvazione,
* denominazione o marchio del fabbricante,
* numero di fabbricazione,
* anno e mese di costruzione,
* pressione di prova, in kPa,
* capacità effettiva, in litri (per le cisterne a più comparti occorre
indicare la capacità di ciascun comparto,
* temperatura di calcolo (unicamente se superiore a 50°C od
inferiore a -20°C),
* data (mese, anno) della prova iniziale e dell’ultima prova
periodica subita
* dati identificativi del tecnico che ha eseguito le prove,
* materiale del serbatoio,
* pressione massima di servizio autorizzata.
La denominazione o marchio del fabbricante ed il numero di
fabbricazione dovranno essere riportati sulla cisterna e, qualora
previsto
- essere accompagnata da un “LIBRETTO DI CISTERNA” (MC813),
che dovrà riportare:
* le voci riportate sulla targa di metallo,
* gli estremi di approvazione della cisterna,
* le caratteristiche della cisterna e dei relativi accessori,
* l’indicazione del codice-cisterna e le eventuali disposizioni
speciali applicabili,

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* l’eventuale elenco delle materie ammesse al trasporto, individuate
con il N° ONU, il nome della materia e la classe della stessa,
* le caratteristiche dei materiali utilizzati per la costruzione della
cisterna,
* l’esito delle verifiche e prove di approvazione della cisterna,
* le indicazioni delle eventuali riparazioni effettuate,
* l’esito delle verifiche e prove tecniche periodiche o straordinarie.
(3) Veicolo cisterna
Ogni veicolo cisterna dovrà essere munito di:
(a) documenti
- carta di circolazione,
- documento di trasporto, che dovrà riportare:
* numero ONU,
* designazione ufficiale di trasporto del prodotto, completato
dal nome tecnico dello stesso,
* classe del prodotto,
* sigla ADR
* quantità trasportata,
* nome ed indirizzo dello speditore,
* nome ed indirizzo del destinatario;
- istruzioni scritte in caso di incidente, che dovranno indicare:
* denominazione del prodotto, la classe ed il numero ONU,
* natura del pericolo presentato dal prodotto, le misure che
dovranno essere prese dal conducente ed i mezzi di
protezione individuale che dovrà utilizzare,
* misure supplementari da prendere per far fronte a perdite o
versamenti leggeri e come evitare che si aggravino, a
condizione che ciò non comporti rischi personali;
(b) equipaggiamenti
- mezzi di estinzione incendio
ogni unità che trasporta combustibili avio dovrà essere munita
di:
* uno o più estintori portatili, ciascuno di capacità minima di
2 (due) Kg di polvere (o di capacità equivalente di altro
agente estinguente), atti a combattere un incendio del
motore o della cabina dell’unità di trasporto e tale che, se
impiegati contro un incendio che interessa il carico, non lo
aggravino e, se possibile, lo controllino.
La capacità totale minima dovrà essere di 10 (dieci) Kg;
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* uno o più estintori portatili, ciascuno della capacità minima
di 6 (sei) Kg (o di capacità equivalente di altro agente
estinguente), atti a combattere un incendio dei
pneumatici/freni od un incendio che interessa il carico e tale
che, se impiegati contro un incendio del motore o della
cabina dell’unità di trasporto, non lo aggravino;
* oltre a quanto stabilito ai precedenti punti, per gli
autorifornitori dovrà essere previsto un estintore della
capacità almeno di 40 (quaranta) litri ad azionamento
automatico mediante rilevatori di incendio e collegato a coni
erogatori.
Estintore, rilevatori e coni dovranno essere posti all’interno
dell’impianto di erogazione dell’autorifornitore.
Deve, inoltre, essere prevista la possibilità di azionare
manualmente l’erogazione dell’agente estinguente
dell’estintore.
Gli agenti estinguenti contenuti negli estintori dell’unità di
trasporto dovranno essere tali da non consentire di sviluppare
gas tossici nella cabina del conducente, o sotto l’azione del
calore di un incendio.
Tutti gli estintori dovranno:
* essere muniti di un sigillo che permetterà di verificare che
non sono stati utilizzati,
* avere un marchio di conformità ad una norma riconosciuta
dalle autorità competenti ed un’iscrizione che indicherà la
data limite di validità (mese ed anno),
* essere tenuti in perfetta efficienza, controllando ogni giorno
la pressione di carica e procedendo ai controlli relativi alle
previste scadenze (interessare il locale Servizio
Antincendio);
* dovranno essere installati in modo che risultino
agevolmente e rapidamente utilizzabili da personale a terra.
Quelli contro l’incendio del motore o della cabina, potranno
essere, in parte, installati nell’interno della cabina di guida ,
in modo che risulti agevole e rapida l’utilizzazione da parte
del conducente;
* riportare, a seconda dell’impiego, chiaramente scritta a
grandi lettere, una delle seguenti avvertenze:
** “estintore per il carico”,
** “estintore per il motore ed il veicolo”,
** “estintore per l’impianto di erogazione”;
- equipaggiamento elettrico
dovrà:
* essere costituito di conduttori isolati ed idonei ad evitare
surriscaldamenti,

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* essere costruito in modo da essere protetto da eventuali
eccessi di corrente e, quindi, dotato di fusibili od altre
apparecchiature idonee alla stessa finalità,
* avere installato un interruttore di corrente per il distacco
delle batterie, con almeno due comandi, uno sistemato
all’interno della cabina di guida e l’altro all’esterno del
veicolo in posizione accessibile;
- attrezzatura di emergenza
comprendente:
* ceppi blocca ruote commisurati alle dimensioni del veicolo,
* cassetta di pronto soccorso (non per i mezzi che circolano
interno Base),
* cassetta con attrezzatura di emergenza per eventuali guasti
(pinze, martello, giraviti, chiavi di varie dimensioni, ecc.., in
materiale antiscintilla), a corredo dei mezzi che verranno
impiegati fuori dal sedime aeroportuale,
* guanti in gomma anticarburante,
* occhiali protettivi a copertura totale,
* soluzione lavaocchi,
* tute e stivali protettivi anticarburante,
* minimo Kg 10 (dieci) di materiale granulare inerte
assorbente per idrocarburi,
* minimo 10 (dieci) fogli oleoassorbenti in microfibra di
polipropilene,
* calze oleoassorbenti,
* sacchi di politene pesante per raccogliere i residui,
* pala,
* semimaschera con due filtri per vapori di combustibile,
* stucco per metalli indurente,
* spatola, in lega di rame, antiscintilla,
* mazzuola antirimbalzo, ricoperta di gomma,
* due segnali d’avvertimento autoportanti (per esempio coni o
triangoli riflettenti o lampade lampeggianti arancioni
indipendenti dall’impianto elettrico del veicolo),
* un’imbracatura ed un vestito fluorescente appropriato
(Norma europea EN471) per ogni membro dell’equipaggio
del veicolo,
* una lampada tascabile, che non abbia superfici metalliche
suscettibili di produrre scintille, per ogni membro
dell’equipaggio del veicolo;
- equipaggiamento di servizio
l’operatore dovrà essere a conoscenza delle caratteristiche
costruttive e funzionali di tutto l’equipaggiamento di servizio
del veicolo cisterna.
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In particolare per l’equipaggiamento dovranno essere previsti i
seguenti criteri costruttivi:
* qualsiasi sia il suo posizionamento, dovrà essere dislocato in
modo da essere protetto contro i rischi di strappo o di avaria
durante l’esercizio,
* dovrà essere compatibile con il prodotto trasportato,
* le apparecchiature di carico e di scarico dovranno garantire
che, durante tali operazioni, non vengano liberati liquidi o
vapori pericolosi,
* dovrà essere garantito l’azionamento solo da persone
autorizzate,
* non dovrò presentare perdite, anche in caso di ribaltamento,
* le guarnizioni dovranno essere costruite con materiali atti ad
impedire deterioramento nelle manovre a cui le stesse
saranno sottoposte per il normale funzionamento,
* nelle cisterne a svuotamento dal basso, ogni scomparto
dovrà essere munito di due dispositivi di chiusura
indipendenti tra loro e posti lungo il percorso di scarico: il
primo deve essere costituito da una valvola applicata
all’involucro con l’otturatore all’interno dell’involucro
stesso e manovrabile dall’alto e/o dal basso e la posizione
dovrà essere facilmente verificabile; il secondo dovrà essere
sistemato all’estremità della tubazione fissa e costituito da
una valvola od apparecchiatura equivalente,
* ogni scomparto della cisterna dovrà avere una o più aperture
idonee a permetterne l’ispezione dall’alto,
* le cisterne dovranno essere provviste, per ogni scomparto, di
un dispositivo di aerazione e di un dispositivo di sicurezza
che impedisca la fuoriuscita del prodotto in caso di
ribaltamento,
* le cisterne dovranno essere dotate, per ogni scomparto, di
una valvola di sicurezza regolata ad una pressione
manometrica di 1,5 Kg/cm 2 e che dovrà essere
completamente aperta ad una pressione al massimo a quella
di prova,
* i dispositivi di sicurezza di limitazione della pressione
dovranno essere del tipo caricato a molla,
* ogni scomparto della cisterna dovrà essere munito di un
dispositivo che consenta di verificare, in caso di
riempimento, l’osservanza dei vuoti minimi prescritti,
* tutte le parti dei veicoli cisterna dovranno essere dotate di
collegamenti equipotenziali che dovranno essere collegati, a
veicolo fermo, a terra dal punto di vista elettrico,
* dovranno essere evitati tutti i collegamenti con metalli che
possano provocare una corrosione elettrochimica,
* la cisterna dovrà essere munita di scala di accesso per
l’azionamento dei duomi o di qualsiasi altro dispositivo
azionabile da terra e, nella parte superiore, di apposita

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passerella antisdrucciolo con relativa balaustra abbattibile
comandata da terra per facilitarne l’azionamento,
* i dispositivi di sicurezza dovranno essere dimensionati e
regolati in modo tale da lasciare uscire dallo scomparto i
vapori in quantità tale che, in condizioni di incendio che
avvolga l’involucro, la pressione nello scomparto non superi
quella di prova.
(4) Grado di riempimento della cisterna
il grado di riempimento della cisterna dipende dalle caratteristiche del
prodotto trasportato e da quelle costruttive della cisterna stessa.
E’ determinato, per i combustibili avio, dalla seguente formula:
100
grado di riempimento = ------------------------------
1 + cd (50 – T )
ove: cd = coefficiente di dilatazione cubica del liquido tra 10°C e
50°C,
T = temperatura del liquido al momento del
riempimento
Esempio
Le cisterne per combustibili avio, non suddivise in scomparti di capacità
massima di litri 7.500 o di volume superiore a 20 mc per mezzo di
diaframmi stagni od aperti, devono essere riempite, durante il trasporto,
almeno all’80% della loro capacità a meno che non siano
completamente vuote.
(5) Obblighi del Reparto che ha in dotazione il veicolo
per garantire la sicurezza del trasporto, il Reparto che avrà in dotazione
il veicolo cisterna adibito al trasporto:
- sarà tenuto ad:
* osservare le prescrizioni relative al trasporto di combustibili avio,
quali merci pericolose,
* esibire al Deposito cedente, il libretto e la carta di circolazione del
veicolo cisterna, ai fini della individuazione della massa
complessiva a terra;
- sarà responsabile della corretta funzionalità dei dispositivi di
sicurezza installati sulla cisterna o sul veicolo, sia in fase di carico
che di scarico, nonché durante il trasporto;
- dovrà assicurarsi che il conducente abbia preso conoscenza delle
istruzioni di sicurezza e sappia applicarle;
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(6) Obblighi del Deposito cedente
per garantire la sicurezza del carico e del trasporto, il Deposito cedente
sarà tenuto a:
- determinare il grado di riempimento massimo ammesso per il
prodotto da trasportare, nonché a rispettare tutte le prescrizioni
particolari di caricamento e di servizio previste per i singoli prodotti;
- accertare che il prodotto da trasportare sia tra quelli ammessi al
trasporto nella cisterna, sulla base di quanto precisato nel libretto di
cisterna;
- verificare che per il prodotto da trasportare sussistano, sulla base
della documentazione di accompagno, le condizioni di compatibilità
necessarie in relazione ai prodotti già presenti in altri scomparti della
stessa unità di trasporto;
- compilare la scheda con le istruzioni di sicurezza per il conducente.
4. PRESCRIZIONI RELATIVE AL CONDUCENTE
a. Generalità
In relazione al prodotto trasportato dai veicoli cisterna, al conducente sarà
richiesta la conoscenza della pericolosità del carico trasportato, i fattori di
rischio, gli adempimenti in caso di sinistro, le prescrizioni da osservare per
l’idoneità del carico, la possibilità di carico, la documentazione di trasporto,
l’equipaggiamento di sicurezza, le prescrizioni per il movimento e la sosta, la
corretta esecuzione delle operazioni di carico e scarico e le sanzioni penali ed
amministrative previste per le possibili violazioni.
b. Certificato di formazione professionale
(1) Formazione dei conducenti
L’ADR, in relazione al trasporto su strada di combustibili prescrive che
“i conducenti delle autocisterne da trasporto e da rifornimento
combustibili, devono avere un certificato rilasciato dalla autorità
competente o da un organismo riconosciuto da questa autorità,
attestante la partecipazione ad un corso di formazione ed il
superamento di un esame sui requisiti particolari che devono essere
soddisfatti durante il trasporto di merci pericolose”.
L’Articolo 138 del Codice della Strada identifica nelle FF.AA.,
l’autorità preposta, nei riguardi del proprio personale in servizio,
“all’addestramento, alla individuazione dei requisiti necessari per la

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guida, all’esame di idoneità ed al rilascio della patente militare di
guida, che abilita soltanto alla guida dei veicoli comunque in
dotazione alle FF.AA.”
La MOT-G-002 definisce la “patente militare di guida”, “il documento
nel quale sono registrati tutti i certificati di idoneità alla guida di
veicoli militari e le abilitazioni speciali, conseguiti dal Titolare”.
Diversi sono i modelli di certificati di idoneità, e tra questi quello che
interessa le autocisterne di trasporto e di rifornimento è il Modello 5/B,
nel quale è obbligatorio registrare il conseguimento dell’abilitazione
speciale per la conduzione di autocisterne ed automezzi adibiti al
trasporto di combustibili.
L’abilitazione si consegue mediante apposito corso a cura del locale
Autoreparto.
(2) Formazione di tutto il personale, diverso dai conducenti, addetto al
trasporto di combustibili avio su strada
Tutte le persone le cui funzioni avranno a che fare con il trasporto su
strada di combustibili dovranno aver ricevuto una formazione sulle
disposizioni che regolano il trasporto di questi prodotti, rispondente alle
loro responsabilità e funzioni.
Tale disposizione si applica, pertanto, anche al personale in supporto al
conducente, al personale che carica e scarica i prodotti, al personale che
opera presso i depositi.
c. Obblighi del conducente
Il conducente delle veicoli cisterna, contenitori cisterna ed altri mezzi adibiti
al trasporto con modalità diverse dal veicolo cisterna dovranno assolvere ai
seguenti adempimenti:
- essere titolare del prescritto certificato di abilitazione;
- dovrà assicurarsi che:
* le operazioni di carico siano eseguite secondo le prescrizioni imposte
dalla normative generali e dalle caratteristiche particolari del prodotto,
* siano osservate le prescrizioni circa il grado di riempimento delle
cisterne e dei vuoti minimi,
* il prodotto caricato sia compatibile con l’idoneità della cisterna e che
sul relativo libretto siano riportate elencazioni e prescrizioni,
* se il prodotto è in contenitori od imballaggi, le operazioni di
caricamento siano eseguite in modo da ottenere la stabilità del carico e
da evitare urti pericolosi ed ogni possibile apertura dei colli,
* il veicolo sia in perfetta efficienza nei dispositivi di equipaggiamento e
di dotazione specifica,
* gli estintori siano efficienti,
* il veicolo sia dotato della attrezzatura di emergenza e del segnale
mobile di pericolo (triangolo),
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* siano presenti le istruzioni di bordo compilate correttamente,
* sul veicolo siano apposti correttamente etichette e pannelli di pericolo,
* il Deposito cedente, consegni tutta la documentazione di trasporto
compilata correttamente,
* la cisterna abbia la perfetta tenuta, in modo da evitare perdite del carico
trasportato,
- tenere, durante la circolazione stradale, una condotta di guida improntata
alla scrupolosa osservanza delle norme stradali ed alle regole di prudenza e
diligenza indispensabili per la sicurezza stradale;
- vigilare il veicolo durante le soste, le quali dovranno essere sempre
effettuate in aree idonee a garantire la sicurezza, eventuali collisioni e ad
evitare tentativi di furto o manomissioni del carico;
- non percorrere strade ove sia in vigore la segnaletica di divieto di transito
per i veicoli che trasportano merci pericolose.
5. SITUAZIONI DI EMERGENZA ED ADEMPIMENTI OPERATIVI
a. Generalità
La circolazione di veicoli che trasportano materie pericolose potrebbe dar
luogo, in caso di incidente, a situazioni di emergenza per l’incolumità
pubblica e per la tutela dell’ambiente.
Le situazioni che si potrebbero verificare potranno assumere diversi gradi di
gravità a seconda delle conseguenze a persone, alle infrastrutture stradali ed
all’ambiente ed è per tale motivo che dovranno essere commisurati gli
interventi da parte degli Enti competenti.
b. Incidente stradale od avaria senza perdite di prodotto
Sarà necessario verificare immediatamente la perfetta tenuta della cisterna,
del contenitore o dei colli.
Dopo tale verifica, atta a determinare che non vi siano pericoli di perdite del
carico o di stabilità dello stesso, e dopo aver assicurato tutti gli adempimenti
ordinati dagli agenti di polizia stradale è possibile riprendere il viaggio.
E’ consigliabile, dopo breve itinerario, controllare di nuovo la perfetta tenuta
della cisterna, dei contenitori o dei colli.
c. Incidente stradale od avaria con perdita del prodotto
Il conducente, salvo il caso che abbia riportato lesioni gravi e si sia
allontanato dal luogo del sinistro, dovrà innanzitutto adoperarsi per:

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- cercare di bloccare la fuoriuscita del carico della cisterna o del contenitore,
avendo cura di non generare scintille ed altre occasioni di innesco di
incendio;
- avvertire immediatamente, utilizzando ogni mezzo compresa l’attivazione
dei presenti e dei veicoli in transito, le autorità di P.S., gli organi di polizia
stradale ed i Vigili del Fuoco, che provvederanno ad attivare i soccorsi
sanitari ed ambientali;
- avvertire immediatamente, utilizzando le stesse modalità di cui al
precedente alinea, il Reparto di appartenenza;
- soccorrere i feriti;
- fornire chiare ed esatte indicazioni sulla natura del carico trasportato e sui
fattori di rischio ambientali e di incolumità pubblica;
- permanere sul posto a disposizione degli Organi di Polizia;
- impiegare, in presenza di inizio di incendio, gli estintori in dotazione;
- allontanare le persone non autorizzate;
- avvertire gli Organi di PS ed i Vigili del Fuoco della eventuale
penetrazione del prodotto in strutture chiuse, quali fognature, condutture
sotterranee, ecc… che potrebbero formare nubi esplosive;
- esibire agli Organi di Polizia e di pronto intervento, la scheda delle
istruzioni di sicurezza che fornisce i dati sulla natura e sulle caratteristiche
di pericolosità del prodotto.
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P A R T E Q U I N T A
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GLOSSARIO
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I termini elencati di seguito sono quelli che più di frequente si incontrano nelle attività
connesse con l’impiego del combustibile unico.
COMBUSTIBILE UNICO (concetto di) (Single Fuel Concept):
impiegato per consentire l’operatività dei mezzi e degli equipaggiamenti, sia terrestri che
aerei in dotazione, in modo da assicurare che i requisiti tecnici del combustibile siano
conformi alle corrispondenti norme civili in uso nelle Nazioni NATO e con
caratteristiche fisico-chimiche tali da consentire di essere introdotto, immagazzinato e
distribuito mediante Sistemi di Oleodotti NATO (NPS). Pertanto il concetto di
“Combustibile unico” prevede la capacità di impiegare F-34 come combustibile sul
campo di battaglia per i veicoli, gli equipaggiamenti terrestri e gli aeromobili.
EC-1051:
simbolo commerciale con il quale viene identificato in Italia il gasolio autotrazione
impiegato dalle FF.AA.. La sigla è solitamente seguita da una lettera indicante la
versione della specifica tecnica relativa.
GASOLIO AUTOTRAZIONE::
combustibile normalmente destinato ai motori Diesel.
Il gasolio autotrazione è conosciuto in Italia con il simbolo EN-590 (se di provenienza
civile) oppure EC-1051 (se di tipo militare).
Il gasolio autotrazione impiegato in ambito NATO è indicato con il simbolo F-54.
F-34:
simbolo NATO del combustibile per turbogetti, tipo kerosene, ad alto punto di
infiammabilità, rispondente alla specifica AER-M-C141/e impiegato in ambito NATO.
Contiene, oltre agli additivi previsti da specifica, l’additivo antighiaccio, simbolo NATO
S-1745.
F-35:
simbolo NATO del combustibile per turbogetti, tipo kerosene, ad alto punto di
infiammabilità, rispondente alla specifica AER-M-C141/e impiegato in ambito NATO.
Non contiene l’additivo antighiaccio, simbolo NATO S-1745.
L’F-35 potrà essere impiegato come combustibile unico al posto di F-34, seppure non con
la stessa affidabilità.
F-54:
simbolo NATO del gasolio autotrazione. Potrà essere utilizzato al posto del gasolio
autotrazione impiegato in Italia.
F-63:
simbolo NATO di una miscela costituita da F-34 e un additivo speciale, simbolo NATO
S-1750, che ne agevola l’impiego sui motori Diesel.
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F-65:
simbolo NATO di una miscela di gasolio autotrazione militare e kerosene avio in
rapporto 1:1, utilizzata nei climi particolarmente freddi (T

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CAPITOLO I – CONCETTO DI COMBUSTIBILE UNICO
1. GENERALITA’
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Dopo la 2^ Guerra Mondiale fu recepita l’esigenza di utilizzare un unico
combustibile sul campo di battaglia, allo scopo di agevolare la logistica dei
rifornimenti ed ottimizzare l’impiego strategico dei prodotti petroliferi.
Il Gruppo di lavoro AC/112 (WG4) del Comitato NATO per gli oleodotti, ha dato
inizio ai lavori per stabilire la compatibilità dei combustibili F-34 (JP-8) e F-35
(JET A-1) per l’alimentazione di motori diesel di autoveicoli e equipaggiamenti
terrestri. Successivamente le varie nazioni alleate hanno effettuato dei test che
hanno confermato non solo la possibilità di sostituire il combustibile F-54 (gasolio)
con F-34 o F-35, ma hanno permesso anche di individuare le soluzioni tecniche per
risolvere alcuni problemi riscontrati in fase di sperimentazione.
Al termine dei lavori le nazioni partecipanti hanno concordato (STANAG 4362) che
i futuri veicoli ed equipaggiamenti approvvigionati dovranno avere la capacità di
operare sia con il combustibile F-54 che con F-34 senza soluzione di continuità e
senza avere significativi effetti sulle prestazioni. Eventuali limitazioni sulle
prestazioni o specifici interventi tecnici, da adottarsi nel passaggio da un tipo di
combustibile all’altro, dovranno essere indicati nei manuali tecnici forniti a corredo
degli equipaggiamenti.
Lo STANAG 4362 prevede, da parte dei Paesi della NATO, l’impiego di un
combustibile denominato “unico” (Single Fuel) sul campo di battaglia, con lo scopo
di “conseguire l’operatività dei mezzi, sia aerei che terrestri in dotazione,
assicurando la conformità dei requisiti tecnici del combustibile alle corrispondenti
norme civili in uso presso i Paesi NATO e con caratteristiche chimico-fisiche tali da
poterne consentire l’introduzione, l’immagazzinamento, il trasporto e la
distribuzione anche tramite la rete di oleodotti NATO”
Il combustibile unico è costituito dal combustibile normalmente impiegato nei
motori a reazione degli aviogetti che per ragioni operative e di emergenza può
essere impiegato nei motori Diesel, in luogo del gasolio autotrazione.
Il Combustibile unico, quindi, è principalmente destinato al campo di battaglia ed
alle operazioni fuori area.
Con la presente procedura si intende fornire agli operatori interessati, una
pubblicazione che includa tutte quelle precauzioni da osservare nella gestione del
combustibile unico.
2. VANTAGGI E SVANTAGGI DELL’IMPIEGO DEL COMBUSTIBILE
UNICO
L’adozione del combustibile avio per turbogetti tipo Kerosene simbolo NATO F-
34, come combustibile unico (Single Fuel Concept), comporta vantaggi e svantaggi
tecnici, logistici, operativi, economici ed ambientali, che vengono di seguito
riassunti:
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a. Vantaggi tecnici
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- il combustibile F-34 viene ottenuto aggiungendo specifici additivi al
combustibile F-35 che ha le stesse caratteristiche chimico-fisiche del JET-A1
utilizzato dalle Compagnie Aeree civili e che quindi può essere facilmente
reperito in ogni parte del mondo;
- il F-34 è meno soggetto alla contaminazione microbiologica, ha una maggiore
stabilità di immagazzinamento nei confronti del gasolio;
- il F-34 offre una maggiore protezione contro il congelamento dell’acqua alle
basse temperature e un maggior potere lubrificante rispetto al F-35;
- la riduzione del rischio di incendio dovuta alla eliminazione dell’uso delle
benzine altamente volatili.
b. Vantaggi logistici
- la gestione di un solo prodotto con conseguente riduzione dei controlli
qualitativi e quantitativi;
- diminuzione dei problemi di approvvigionamento e conseguente riduzione
della catena logistica e delle infrastrutture di supporto.
c. Vantaggi operativi
- la facilitazione delle operazioni a basse temperature, in quanto il punto di
congelamento del F-34 e del F-35 è considerevolmente più basso (minore di
-47°C) di quello del diesel;
- le ridotte possibilità di contaminazione per miscelazione di combustibili
differenti;
- la migliore interoperabilità degli equipaggiamenti;
- la maggiore flessibilità e rapidità nei rischiaramenti;
- la riduzione delle operazioni di manutenzione.
d. Vantaggi economici
- la riduzione dei costi per le infrastrutture dovuti alla ridotta necessità di
serbatoi impiegati e alla manutenzione degli stessi;
- la riduzione dei costi di trasporto e di distribuzione.

e. Vantaggi ambientali
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- le minori emissioni, in special modo nei motori diesel più vecchi,
considerato che F-34 è un combustibile più pulito.
Di contro gli svantaggi nell’impiego di F-34, come combustibile unico sono:
- una maggiore richiesta di questo prodotto;
- una perdita di potenza in alcuni motori;
- piccole modifiche in alcuni equipaggiamenti;
- l’uso di additivi per migliorare le prestazioni dei mezzi.
3. APPLICABILITA’
Il concetto del combustibile unico potrà essere applicato, quando necessario, da tutti
i Reparti/Unità sul campo di battaglia o impegnati in operazioni fuori area o in
esercitazioni/valutazioni tattiche.
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CAPITOLO II – IMPIEGO DEL COMBUSTIBILE UNICO
1. UTILIZZO DEL COMBUSTIBILE UNICO
Il Combustibile unico F-34 potrà essere utilizzato, in sostituzione del gasolio
autotrazione, in tutti i mezzi dotati di motore Diesel (autoveicoli, caldaie,
riscaldatori, gruppi elettrogeni, ecc…).
Il Combustibile unico F-34 non deve essere impiegato nelle operazioni marine e
nei veicoli equipaggiati con motori alimentati a benzina.
Al fine di prevenire piccoli inconvenienti tecnici, meglio descritti al successivo
punto 5, è consigliabile aggiungere ad F-34, in proporzioni dell’1‰ in volume, un
additivo multifunzionale per motori diesel, simbolo NATO S-1750, le cui
caratteristiche sono riportate in allegato “Y”, che consente di migliorare il potere
lubrificante e il numero di cetano.
Il prodotto che otterrà dopo tale additivazione (le cui modalità vengo descritte nel
successivo punto 5. – ADDITIVAZIONE DEL COMBUSTIBILE UNICO), è il
combustibile diesel tipo kerosene simbolo, NATO F-63, le cui caratteristiche
vengono riportate in allegato “Y”.
Il combustibile F-63 non deve essere impiegato per il rifornimento degli
aeromobili
2. STOCCAGGIO E TRASPORTO DEL COMBUSTIBILE UNICO
Le procedure per la ricezione, lo stoccaggio e distribuzione del combustibile unico
dovranno essere espletate nel rispetto di quanto prescritto nella presente Normativa
ad eccezione della doppia microfiltrazione, necessaria solo per il rifornimento agli
aeromobili.
3. CONTROLLO DI QUALITA’ DEL COMBUSTIBILE UNICO
Per il controllo di qualità di F-63 fare riferimento a quanto prescritto per F-34 nella
presente Normativa.
4. CAMBIO DI QUALITA’ DEI PRODOTTI NEI SERBATOI DI DEPOSITO,
DI CISTERNE FERROVIARIE, DI AUTOCISTERNE DI TRASPORTO E DI
RIFORNIMENTO
Ogni qualvolta occorrerà introdurre il combustibile unico (F-34 o F-63) in serbatoi
di deposito, di cisterne ferroviarie, di autocisterne di trasporto e di rifornimento, che
avranno contenuto in precedenza altri carburanti, sarà necessario eseguire le
operazioni preliminari atte ad evitare la contaminazione del prodotto in ingresso.

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5. ADDITIVAZIONE DEL COMBUSTIBILE UNICO
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a. Generalità
Qualora si renda necessario aggiungere olio motore all’F-34 per la soluzione
degli inconvenienti tecnici descritti nel successivo CAPITOLO III paragrafo
3(b) o additivo multifunzionale S-1750 per produrre F-63 dovranno essere
rispettati i criteri di seguito elencati.
(1) Additivazione in serbatoi fissi o mobili
- fare riferimento a quanto prescritto nella presente Normativa.
(2) Additivazione in fusti (o altri recipienti) vuoti o pieni solo
parzialmente
- introdurre nel fusto la quantità necessaria di olio oppure di additivo,
calcolata in funzione della quantità di combustibile da trattare. Se il
recipiente contiene combustibile già additivato, la quantità di
olio/additivo dovrà essere riferita alla quantità di combustibile da
aggiungere e non a quella totale.
- introdurre nel fusto il combustibile. Questa operazione è sufficiente
ad operare una buona miscelazione dei due prodotti.
(3) Additivazione in fusti (o altri recipienti) pieni
- introdurre nel fusto la quantità necessaria di olio oppure di additivo,
calcolata in funzione della quantità di combustibile da trattare;
- con una sbarra metallica o un attrezzo analogo, pulito rimescolare il
contenuto in modo da miscelare i due prodotti. Se tale operazione
non fosse possibile, attendere almeno 24 ore prima di impiegare il
combustibile.
(4) Additivazione nel serbatoio dell’automezzo
L’additivazione effettuata direttamente nel serbatoio segue gli stessi
criteri stabiliti al precedente punto (2). Al fine di ottenere subito una
buona miscelazione è opportuno introdurre l’additivo prima di
introdurre il combustibile. La quantità di additivo necessaria dovrà
essere calcolata in base al combustibile da introdurre. Questa non
corrisponde necessariamente alla capacità totale del serbatoio, a meno
che non si effettui il pieno a partire da un serbatoio vuoto.
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CAPITOLO III – OPERAZIONI E CONTROLLO DEI MEZZI
1. GENERALITA’
L’impiego del combustibile unico non comporterà un particolare approccio nei
confronti del mezzo o l’adozione di una diversa tecnica di guida da parte del
conducente, tuttavia sarà opportuno che quest’ultimo sia consapevole che, in alcune
tipologie di mezzi, potrebbero occasionalmente manifestarsi alcune anomalie che
potranno determinare un funzionamento irregolare.
Queste anomalie potranno essere ridotte effettuando delle operazioni e dei controlli
propedeutici all’utilizzo del combustibile unico.
Al successivo punto 3 saranno elencate le possibili cause e le relative soluzioni
delle principali anomalie di funzionamento riscontrabili.
2. CONDIZIONAMENTO DEI MEZZI
a. Manutenzione ordinaria del mezzo
I veicoli destinati all’impiego del combustibile unico dovranno essere in
buono stato di efficienza.
In ogni caso, sarà necessario controllare lo stato degli organi interessati dal
combustibile, effettuando tutti i necessari rabbocchi di lubrificante sia nel
motore, sia nella pompa di alimentazione (qualora essa disponga di un
circuito separato).
b. Lavaggio della linea di alimentazione
Il combustibile unico esercita una particolare azione solvente sui residui solidi
presenti nel serbatoio, i quali tendono ad essere trasportati lungo la linea di
alimentazione ed a depositarsi sui filtri, intasandoli. Pertanto, qualunque sia il
tipo di veicolo, sarà innanzitutto necessario procedere ad un accurato lavaggio
del serbatoio e della linea di alimentazione quando si passerà per la prima
volta dal gasolio al combustibile unico.
Nel caso in cui non fosse possibile procedere allo smontaggio del serbatoio
per la pulizia, si dovrà effettuare il lavaggio come segue:
(1) svuotare il serbatoio di tutto il gasolio eventualmente contenuto;
(2) introdurre una quantità di combustibile unico sufficiente a coprire il
fondo del serbatoio;
(3) effettuare il drenaggio attraverso il foro apposito;
NOTA:
A meno di urgenti necessità operative, sarà necessario attendere
almeno 24 ore prima di effettuare il drenaggio.

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(4) rifornire il veicolo con il combustibile unico;
(5) avviare il veicolo e mantenerlo in moto;
(6) se, dopo un certo tempo, il motore presenterà difficoltà di
funzionamento, cambiare o ripulire i filtri stessi e riavviare il veicolo;
(7) proseguire come dal punto (5) sino a quando il motore non funzionerà
regolarmente.
3. ANOMALIE DI FUNZIONAMENTO
a. Il motore eroga meno potenza
Un leggero abbassamento della massima potenza erogata (dal 4% al 10% nei
casi più sfavorevoli) è da considerarsi un fenomeno normale in quanto dipende
dalle caratteristiche intrinseche del combustibile unico.
Sarà possibile ovviare all’inconveniente ritoccando la taratura della pompa di
alimentazione in modo opportuno, ma questa operazione dovrà essere
effettuata a ragion veduta e soltanto in casi di stringente necessità, poiché,
dopo tale operazione, il motore non potrà più essere alimentato con gasolio se
non tarando nuovamente la pompa stessa, pena gravi danni all’apparato
propulsore.
Sarà buona norma, pertanto, astenersi dall’effettuare tale operazione,
preferendo l’impiego del mezzo a potenza ridotta.
b. Il motore funziona regolarmente in condizioni normali, ma tende a
spegnersi in situazioni di esercizio gravose
Questo fenomeno potrà verificarsi sui veicoli dotati di pompa rotativa (es. il
VM90) e è causato dalla formazione di emboli di vapore nella linea di
alimentazione (fenomeno detto vapor-lock), a loro volta causati da un
eccessivo riscaldamento locale degli organi mobili della pompa stessa.
Pertanto è un inconveniente la cui probabilità è tanto più significativa quanto
più il motore è costretto a funzionare sotto sforzo.
La soluzione immediata a questo inconveniente consisterà nel fermare il
mezzo ed aprire il vano motore in modo da permettere il raffreddamento della
pompa.
Se l’inconveniente dovesse manifestarsi in modo non sporadico, sono possibili
due soluzioni alternative:
* aggiungere al combustibile l’1% di normale olio motore, beninteso non
usato;
* aggiungere al combustibile l’additivo S-1750, se disponibile, in
proporzione dell’1‰.
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
BASE 31 MARZO 2006
210
c. Il motore ha difficoltà all’avviamento e funziona sempre in modo
irregolare
Questo inconveniente deriva quasi sempre dalle caratteristiche del
combustibile impiegato che potrebbe presentare, in alcuni casi, un numero di
cetano troppo basso. Se è disponibile l’additivo S-1750, il suo impiego in
proporzione dell’1 ‰ risolverà, oltre che il problema del vapor-lock, anche
quello del basso numero di cetano.
Se non si disporrà di tale additivo, l’unica azione possibile sarà quella di
provare a cambiare lotto di combustibile.
d. Usura delle pompe di alimentazione
A causa del ridotto potere lubrificante del combustibile unico, le pompe di
alimentazione saranno soggette ad una maggiore usura, rispetto a quanto
avviene con il gasolio. Il fenomeno si presenta maggiormente sulle pompe di
tipo rotativo, specialmente quando al posto dell’F-34 si impiegano altri
keroseni avio (F-35, JP-8, ecc.). L’usura delle pompe è comunque un
fenomeno a lungo termine, pertanto potrà risultare fonte di problemi soltanto
se il veicolo sarà alimentato con il combustibile unico per periodi di tempo
particolarmente estesi.
In Allegato “Z” sono riassunte le operazioni da effettuare per l’utilizzazione
del combustibile unico.
4. CONTROLLI PERIODICI SUI VEICOLI
I veicoli alimentati con il combustibile unico non necessitano, di norma, di
manutenzione particolare, eccetto quella prevista alle dovute scadenze dai relativi
manuali.
Nella prima fase di impiego, però, occorrerà aumentare, almeno raddoppiandola,
la frequenza dei controlli relativi ai livelli del lubrificante del motore e della pompa
di alimentazione, se essa dispone di un circuito di lubrificazione separato,
effettuando i rabbocchi eventualmente necessari. Tale attività di sorveglianza potrà
essere interrotta se il veicolo non evidenzierà la necessità di rabbocchi al di fuori
delle scadenze previste dai manuali di manutenzione.
NOTA:
la necessità di un rabbocco al di fuori della scadenza prevista, o comunque di
entità eccessiva, dovrà essere segnalata secondo le modalità indicate al
successivo punto 4.
5. SEGNALAZIONE DI INCONVENIENTE TECNICO
Al fine di consentire agli Organi Centrali un’attività di monitoraggio circa l’impiego
su larga scala del combustibile unico, l’Ente/Reparto, presso cui si fosse verificato un
inconveniente tecnico al sistema di propulsione del mezzo (apparato motore e

211
CLA-NL-4130-0001-00B00
circuito di alimentazione), a seguito dell’impiego del combustibile unico, dovrà
effettuarne segnalazione immediata, per le vie brevi, (telefono, fax, e-mail) al
Comando Logistico – Servizio dei Supporti, e, successivamente, utilizzando
l’apposito modulo in Allegato “Z”, ai seguenti Enti:
- Comando Logistico A.M. – Servizio dei Supporti (tutte le segnalazioni)
- Comando Logistico A.M. – 2^ Divisione, Servizio Infrastrutture e Servizio
Commissariato ed Amministrazione (solo per le segnalazioni relative ai
mezzi/equipaggiamenti di competenza).
Unitamente alla segnalazione di inconveniente tecnico, al solo Laboratorio Chimico
indicato dal Comando Logistico A.M. - Servizio dei Supporti, dovranno essere
inviati inoltre:
- un campione di 1 lt. del contenuto del serbatoio di carburante;
- un campione di ½ lt. del lubrificante prelevato dalla coppa motore;
- un campione di ½ lt. di lubrificante prelevato dalla pompa di alimentazione
(solo se questa è del tipo in linea con circuito di lubrificazione separato).
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
BASE 31 MARZO 2006
212
PAGINA NON SCRITTA

I
CLA-NL-4130-0001-00B00
SCHEDA PER LA RICHIESTA DI QUALIFICAZIONE “CARBURANTISTI”
Reparto T.O.O. Personale Personale
qualificato impiegato Esigenze
NOTE
(1) (2) (3) (4) (5) (6)
ALLEGATO “A”
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “A”
LEGENDA
(1) indicare il nominativo del Reparto interessato;
(2) indicare il numero del personale previsto;
BASE 31 MARZO 2006
II
(3) indicare il numero di tutto il personale che risulta qualificato all’atto della
richiesta;
(4) indicare il numero di personale che risulta impiegato nel Servizio P.O.L. avio,
all’atto della richiesta;
(5) indicare il numero di personale per il quale si richiede la qualificazione;
(6) indicare il motivo della richiesta.

_______________________
(Timbro dell’Ente organizzatore)
Prot. n.___________________
Allegati n._______
OGGETTO: Dichiarazione di frequenza corso
I
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO ”B”
A____________________________
(Ente di appartenenza dei frequentatori)
___________
(Propria SEDE)
1. Si inviano, in allegato, n.___ dichiarazione/i relativa/e al sottonotato personale di
codesto Ente, che ha frequentato dal__________al ________ presso lo
scrivente, il ______ Corso “CARBURANTISTI”:
(nominativi personale frequentatore)
a. ______________________________________________________
b. ______________________________________________________
c. ______________________________________________________
2. Per ragioni di uniformità, si richiede di voler riportare sul relativo modello “L” la
seguente formula: “ha frequentato il corso _____(denominazione del Corso)
presso il Comando RETE P.O.L., al termine del quale, a seguito di esame
presso predetto Comando, l’interessato ha superato, con esito favorevole
conseguendo il punteggio finale di ___/100 classificandosi ____ su ____
frequentatori//non ha superato il suddetto Corso.(Verbale datato_________)”
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “B”
_______________________
(Timbro dell’Ente organizzatore)
BASE 31 MARZO 2006
II
DICHIARAZIONE DI FREQUENZA CORSO
Allegato al fg._______
del_____________
Il ____________________________________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
n. Matricola________________ ha frequentato presso il Comando RETE P.O.L. il _____
CORSO “CARBURANTISTI”
svoltosi dal ____________ al _________________ con esito:
FAVOREVOLE, classificandosi ______ su _____ frequentatori con la votazione di
______/100 (Verbale datato ______)
SFAVOREVOLE
Parma li______________
__________________________
(Timbro e firma del Comandante)

I
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO ”C”
ATTIVITA’ DA ESPLETARE DURANTE IL TIROCINIO PRATICO (OJT) PER IL
CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA
“CARBURANTISTA”
1. ATTIVITA’ GENERALI
a. Conoscenza delle Norme generali che regolano il Servizio P.O.L. avio, con
particolare riferimento a:
- vestiario idoneo per il Carburantista;
- Norme antinfortunistiche, di prevenzione ed igienico-sanitarie;
- Norme antincendio, sistemi antincendio e procedure da adottare in caso di
incendio (numeri telefonici, coperte, estintori idonei nei vari siti del Deposito;
Esercitazioni);
- Norme generali di sicurezza; piano di evacuazione (uomini e mezzi);
- Norme di prevenzione ambientale; procedure in caso di versamento di prodotti,
materiali impiegati; disoleatore: caratteristiche, uso e manutenzione; Norme e
procedure sullo smaltimento dei rifiuti tossici nocivi (Ente o persona che rilascia
le varie autorizzazioni, Responsabile preposto alla sicurezza, Ditta responsabile
dello smaltimento); Registrazione
b. Conoscenza delle infrastrutture, impianti, attrezzature e mezzi in dotazione al
Servizio;
c. Procedure interne dell’Ente/Reparto (P.O.S. = Procedura Operativa Standard).
2. ATTIVITA’ DI ESERCIZIO
a. Dislocazione e caratteristiche dei serbatoi; attrezzature installate;
b. Operazioni di misurazione della quantità di prodotto nei serbatoi (tabelle di
ragguaglio, asta/bindella metrica, sistemi automatici di misurazione del livello);
determinazione della temperatura di serbatoio; Tabelle ASTM; trascrizione della
misurazione;
c. Scadenza dei serbatoi di Deposito;
d. Sistema di aggottamento: uso e manutenzione; operazioni di aggottamento;
procedura di invio dei campioni di acqua; impiego e manutenzione della cassetta
per la ricerca dei solfuri; registrazione delle analisi ed adozioni delle eventuali azioni
correttive;
e. Operazioni di campionamento: tipi di campioni prelevati; attrezzature impiegate per
il campionamento: tipi, verifica della loro efficienza, pulizia, etichettatura; richieste di
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO ”C”
BASE 31 MARZO 2006
II
analisi: modulistica; registrazione delle analisi ed adozione delle conseguenti azioni;
trasporto dei campioni.
Esecuzione del Controllo “C”; impiego della apposita cassetta o del
termodensimetro;
f. Conoscenza dello schema di flusso del/dei Deposito/i; scopo ed impiego di tutta la
componentistica delle varie linee;
g. Ricezione di prodotti P.O.L.: operazioni e controlli da effettuare prima, durante e
dopo secondo la tipologia del vettore impiegato sia civile sia militare (nave cisterna,
autocisterne, cisterne ferroviarie, fusti, colli, ecc...); registrazione dei dati;
modulistica;
h. Distribuzione dei prodotti P.O.L.: operazioni e controlli da effettuare prima, durante
e dopo seconda il tipo di mezzo ricevente (autotrasportatori, autorifornitori,
dispensers, cisterne ferroviarie, Hydrant Refuelling System, ecc.);
i. Travaso da un serbatoio ad un’altro all’interno del Deposito: operazioni e controlli
da effettuare prima, durante e dopo; registrazione dei dati;
l. Rifornimento di aeromobili: conoscenza dei vari schemi di flusso dei mezzi ed
attrezzature di rifornimento in dotazione (autorifornitori, dispenser, H.R.S.);
operazioni e controlli da effettuare prima, durante e dopo; compilazione della
modulistica secondo l’appartenenza dell’aeromobile rifornito (dello stesso
Ente/Reparto A.M., di altri Enti/Reparti A.M., di altre FF.AA. e Corpi Armati
dello Stato, di Reparti NATO e non NATO); registrazione dei dati
m. Impiego del Kit Millipore; registrazione dei dati;
3. ATTIVITA’ DI MANUTENZIONE
a. Impianti fissi
Fare riferimento alla PARTE TERZA - CAPITOLO II della presente Normativa;
b. Attrezzature e mezzi mobili
Fare riferimento alla PARTE QUARTA - CAPITOLO II della presente
Normativa.

I
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO ”D”
SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL PERIODO DI TIROCINIO PRATICO PER
L’ACQUISIZIONE/RIACQUISIZIONE DELLA QUALIFICA DI
“CARBURANTISTA”
DOPO (1)______________________________________
_________________________________________
(Grado, Spec., Cat.; COGNOME e NOME)
CORSO CARBURANTISTI: N°____ DAL__________ AL _____________
PERIODO DI OJT: DAL___________ AL ____________
ATTIVITA’ DEL PROGRAMMA ISTRUZIONALE DI OJT
NR ATTIVITA’ VOTO (2)
1 ATTIVITA’ GENERALI
a. Conoscenza delle Norme generali che regolano il
Servizio P.O.L.
b. Conoscenza delle infrastrutture, impianti, attrezzature e mezzi
in dotazione al Servizio
2 ATTIVITA’ DI ESERCIZIO
a. Dislocazione e caratteristiche dei serbatoi
b. Operazioni di misurazione di prodotto nei serbatoi
c. Sistema di aggottamento
d. Operazioni di campionamento
e. Schema di flusso: scopo ed impiego della componentistica
f. Ricezione di prodotti P.O.L.
g. Distribuzione dei prodotti P.O.L.
h. Travaso da un serbatoio ad un altro
i. Rifornimento di aeromobili
l. Impiego del Kit Millipore
3 ATTIVITA’ DI MANUTENZIONE
a. Impianti fissi (PARTE TERZA - CAPITOLO II)
b. Attrezzature e mezzi mobili (PARTE QUARTA - CAPITOLO
II)
MEDIA DEI VOTI
GIUDIZIO FINALE (3):________________________
______________________
(Firma del Capo Deposito)
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “D”
NOTE:
(1) indicare se l’OJT è stato effettuato:
- “PER ACQUISIZIONE DELLA QUALIFICA”
- “PER RIACQUISIZIONE DELLA QUALIFICA”
(2) indicare in centesimi
(3) tenuto conto della media dei voti, indicare il seguente giudizio:
- insufficiente :voto inferiore a 60/100
- sufficiente : voto da 60/100 a 69/100
- discreto : voto da 70/100 a 79/100
- buono : voto da 80/100 a 89/100
- distinto : voto da 90/100 a 99/100
- ottimo : voto 100/100
BASE 31 MARZO 2006
II

_________________________________
(Timbro dell’Ente/Reparto)
I
VERBALE
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO ”E”
Il giorno ___ del mese di ______ dell’anno ______, la sottonotata Commissione,
nominata con Atto prot. _________ del________:
PRESIDENTE ___________________________________
(Grado COGNOME E NOME)
MEMBRI ___________________________________
(Grado COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado COGNOME E NOME)
SEGRETARIO ___________________________________
(Grado COGNOME E NOME)
si è riunita per accertare l’idoneità all’acquisizione/riacquisizione della qualifica di
“CARBURANTISTA” del sottonotato personale:
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
Visto l’esito favorevole del corso “Carburantisti” comunicato dal Comando RETE P.O.L.
di Parma con il foglio__________ del __________, che si allega al presente verbale;
visto il giudizio espresso sulla scheda relativa al periodo di tirocinio pratico, che si allega
al presente verbale;
visto l’esito dell’accertamento delle capacità pratiche del personale in esame, come
sottoriportato:
___________________________________ : ____/100
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________ : ____/100
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________ : ____/100
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO ”E”
La Commissione:
a. esprime PARERE FAVOREVOLE al rilascio della qualifica di
“CARBURANTISTA” al sottoindicato personale:
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
b. esprime PARERE NON FAVOREVOLE al rilascio della qualifica di
“CARBURANTISTA” al sottoindicato personale:
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
SEGRETARIO
______________________________
(Grado Cat. Spec COGNOME E NOME)
BASE 31 MARZO 2006
II
LA COMMISSIONE
MEMBRI
______________________________
(Grado Cat. Spec COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado Cat. Spec COGNOME NOME)
PRESIDENTE
______________________________
(Grado Cat. Spec COGNOME E NOME)

Si certifica che il
_________________________________
(Timbro dell’Ente/Reparto)
ATTESTATO DI QUALIFICA
I
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO ”F”
_______________________________________________________________________
(Grado, Categoria, Specialità, Cognome, Nome, numero matricola)
avendo:
svolto con esito favorevole il _____corso di qualificazione “CARBURANTISTI”
dal _________________ al ________________
superato con esito favorevole il periodo OJT previsto per la qualifica di
“CARBURANTISTI.”
dal _________________ al _________________
ha acquisito la qualifica di “CARBURANTISTA”
__________ lì ___________ IL COMANDANTE
____________________
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO ”F”
BASE 31 MARZO2006
PAGINA NON SCRITTA
II

___________________________
(Timbro delle’Ente organizzatore)
Prot. n.___________________
Allegati n._______
OGGETTO: Dichiarazione di frequenza corso
I
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO ”G”
A_______________________________
(Enti di appartenenza dei frequentatori)
______________
(Loro SEDE)
1. Si inviano, in allegato, n.___ dichiarazione/i relativa/e al sottonotato personale di codesto
Ente, che ha frequentato dal__________al ________ presso lo scrivente, il ______
Corso “SISTEMI P.O.L.”:
(nominativi personale frequentatore)
a. ______________________________________________________
b. ______________________________________________________
c. ______________________________________________________
2. Per ragioni di uniformità, si richiede di voler riportare sul relativo modello “L” la seguente
formula: “ha frequentato il corso _____(denominazione del Corso) presso il Comando
RETE P.O.L., al termine del quale, a seguito di esame presso predetto Comando,
l’interessato ha superato, con esito favorevole conseguendo il punteggio finale di ___/100
classificandosi ____ su ____ frequentatori//non ha superato il suddetto Corso.(Verbale
datato_________)”
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO ”G”
BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
II

I
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO ”H”
ATTIVITA’ DA ESPLETARE DURANTE IL TIROCINIO PRATICO (OJT)
PER IL CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA “SISTEMI P.O.L.”
1. ATTIVITA’ GENERALI
a. Conoscenza delle Norme generali che regolano il Servizio P.O.L. avio, con
particolare riferimento a:
- vestiario idoneo per il Carburantista;
- Norme antinfortunistiche, di prevenzione ed igienico-sanitarie;
- Norme antincendio, sistemi antincendio e procedure da adottare in caso di
incendio (numeri telefonici, coperte, estintori idonei nei vari siti del Deposito;
Esercitazioni);
- Norme generali di sicurezza; piano di evacuazione (uomini e mezzi);
- Norme di prevenzione ambientale; procedure in caso di versamento di prodotti,
materiali impiegati; disoleatore: caratteristiche, uso e manutenzione; norme e
procedure sullo smaltimento dei rifiuti tossici nocivi (Ente o persona che rilascia
le varie autorizzazioni, Responsabile preposto alla sicurezza, Ditta responsabile
dello smaltimento); Registrazione;
b. Conoscenza delle infrastrutture, impianti, attrezzature e mezzi in dotazione alL’Area
P.O.L.;
c. Procedure interne dell’Area P.O.L. (P.O.S. = Procedura Operativa Standard).
2. ATTIVITA’ DI ESERCIZIO
a. Dislocazione e caratteristiche dei serbatoi; attrezzature installate;
b. Operazioni di misurazione della quantità di prodotto nei serbatoi (tabelle di
ragguaglio, asta/bindella metrica, sistemi automatici di misurazione del livello);
determinazione della temperatura di serbatoio; Tabelle ASTM; trascrizione della
misurazione;
c. Scadenza dei serbatoi dell’Area P.O.L.;
d. Operazioni di campionamento: tipi di campioni prelevati; attrezzature impiegate per
il campionamento: tipi, verifica della loro efficienza, pulizia, etichettatura; richieste di
analisi: modulistica; registrazione delle analisi ed adozione delle conseguenti azioni;
trasporto dei campioni.
Esecuzione del Controllo “C”; impiego della apposita cassetta o del
termodensimetro;
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO ”H”
BASE 31 MARZO 2006
II
e Conoscenza dello schema di flusso dell’Area P.O.L.; scopo ed impiego di tutta la
componentistica delle varie linee;
f. Ricezione di combustibili avio mediante nave cisterna: operazioni e controlli da
effettuare prima, durante e dopo la discarica;
g. Spedizione/Ricezione di combustibili tramite oleodotto: operazioni e controlli da
effettuare prima, durante e dopo le operazioni;
h. Caricamento di autocisterne e cisterne ferroviarie in fase di consegna di prodotto
agli Enti/Reparti utenti e predisposizione della documentazione di rito;
i. Trattamento delle interfacce tra prodotti, metodi di separazione di partite, sfere e
pig di pulizia linea;
l. Sorveglianza durante l’esercizio di apparecchiature, macchine ed impianti e loro
corretto funzionamento in campo;
m. Intervento di emergenza con recupero e depurazione dei residui petroliferi;
n. Nozioni generali sui locomotori e sulla esecuzione dei lavori a mare con utilizzo di
motoscafi;
o. Controllo pedonale della linea;
3. ATTIVITA’ DI MANUTENZIONE
Interventi di manutenzione ordinaria e periodica su apparati elettrici, di telecontrollo, su
motori, su gruppi elettrogeni e su tutti gli altri impianti ed attrezzature dell’Area P.O.L.

I
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO ”I”
SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL PERIODO DI TIROCINIO PRATICO PER LA
ACQUISIZIONE/RIACQUISIZIONE DELLA QUALIFICA DI “SISTEMI P.O.L.”
DOPO (1)______________________________________
_________________________________________
(Grado, Spec., Cat.; COGNOME e NOME)
CORSO CARBURANTISTI: N°____ DAL__________ AL _____________
PERIODO DI OJT: DAL___________ AL ____________
ATTIVITA’ DEL PROGRAMMA ISTRUZIONALE DI OJT
NR ATTIVITA’ VOTO (2)
1 ATTIVITA’ GENERALI
a. Conoscenza delle Norme generali che regolano il Servizio P.O.L.
b. Conoscenza delle infrastrutture, impianti, attrezzature e mezzi in
dotazione all’Area P.O.L.
2 ATTIVITA’ DI ESERCIZIO
a. Dislocazione e caratteristiche dei serbatoi
b. Operazioni di misurazione di prodotto nei serbatoi
c. Scadenza dei serbatoi
d. Operazioni di campionamento
e. Schema di flusso: scopo ed impiego della componentistica
f. Ricezione di combustibili tramite navi cisterna
g. Spedizione/ricezione di combustibili tramite oleodotto
h. Caricamento di autocisterne e cisterne ferroviarie
i. Trattamento delle interfacce
l. Sorveglianza durante l’esercizio
m. Intervento di emergenza con recupero e depurazione dei residui
petroliferi
n. Nozioni generali sui locomotori e sulla esecuzione dei lavori a mare con
utilizzo di motoscafi
o. Controllo pedonale della linea
3 ATTIVITA’ DI MANUTENZIONE
Interventi di manutenzione ordinaria e periodica su apparati elettrici, di
telecontrollo, su motori, su gruppi elettrogeni e su tutti gli altri impianti ed
attrezzature dell’Area P.O.L.
GIUDIZIO FINALE (3):________________________
MEDIA DEI VOTI
_____________________
(Firma del Capo Area P.O.L.)
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO ”I”
NOTE:
(1) indicare se l’OJT è stato effettuato:
- “PER ACQUSIZIONE DELLA QUALIFICA”
- “PER RIACQUISIZIONE DELLA QUALIFICA”
(2) indicare in centesimi
(3) tenuto conto della media dei voti, indicare il seguente giudizio:
- insufficiente: voto inferiore a 60/100
- sufficiente : voto da 60/100 a 69/100
- discreto : voto da 70/100 a 79/100
- buono : voto da 80/100 a 89/100
- distinto : voto da 90/100 a 99/100
- ottimo : voto 100/100
BASE 31 MARZO 2006
II

I
_________________________________
(Timbro dell’Ente/Reparto)
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “L”
VERBALE
Il giorno ___ del mese di ______ dell’anno ______, la sottonotata Commissione, nominata con
Atto prot. _________ del________:
PRESIDENTE ___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
1° MEMBRO ___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
MEMBRO TECNICO ___________________________________
(Grado, Cat., Spec., COGNOME E NOME)
SEGRETARIO ___________________________________
(Grado, Cat., Spec., COGNOME E NOME)
si è riunita per accertare l’idoneità all’acquisizione/riacquisizione della qualifica di “SISTEMI
P.O.L.” del sottonotato personale:
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
visto l’esito favorevole del corso “Carburantisti” come da Verbale di esame__________ del
__________, che si allega al presente verbale;
visto l’esito favorevole del corso “SISTEMI P.O.L.” come da Verbale di esame __________
del __________, che si allega al presente verbale;
visto il giudizio espresso sulla scheda relativa al periodo di tirocinio pratico, che si allega al
presente verbale;
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “L”
BASE 31 MARZO 2006
II
visto l’esito dell’accertamento delle capacità pratiche del personale in esame, come
sottoriportato:
___________________________________ : ____/100
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________ : ____/100
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________ : ____/100
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
La Commissione:
a. esprime PARERE FAVOREVOLE al rilascio della qualifica di “SISTEMI P.O.L.” al
sottoindicato personale:
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
b. esprime PARERE NON FAVOREVOLE al rilascio della qualifica di “SISTEMI
P.O.L.” al sottoindicato personale:
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)
___________________________________
(Grado, Cat., Spec. COGNOME E NOME)

SEGRETARIO
______________________________
(Grado Cat. Spec COGNOME NOME)
III
LA COMMISSIONE
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “L”
MEMBRI
______________________________
(Grado Cat. Spec COGNOME NOME)
______________________________
(Grado Cat. Spec COGNOME NOME)
______________________________
(Grado Cat. Spec COGNOME NOME)
PRESIDENTE
______________________________
(Grado Cat. Spec COGNOME NOME)
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “L”
BASE 31 MARZO 2006
IV
PAGINA NON SCRITTA

Si certifica che il
avendo:
I
_________________________________
(Timbro dell’Ente/Reparto)
ATTESTATO DI QUALIFICA
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “M”
_______________________________________________________________
(Grado, Categoria, Specialità, Cognome, Nome, numero matricola)
svolto con esito favorevole il _____corso “CARBURANTISTI”
dal _________________ al ________________
svolto con esito favorevole il _____corso “SISTEMI P.O.L.”
dal _________________ al ________________
superato con esito favorevole il periodo OJT previsto per la qualifica di
“SISTEMI P.O.L.”
dal _________________ al _________________
ha acquisito la qualifica di “SISTEMI P.O.L.”
__________ lì ___________ IL COMANDANTE
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO ”M”
BASE 31 MARZO 2006
II
PAGINA NON SCRITTA

BASE 31 MARZO 2006
Grado
Spec
Cognome e Nome
SITUAZIONE DEL PERSONALE QUALIFICATO CARBURANTISTA ALLA DATA DEL
Matr.
Data di
nascita
N°
corso
Data del
corso
Data di
qualificazione
Capacità
lavorative
(1)
LEGENDA
(1) indicare: “POL/1”, se con capacità lavorativa di base; “POL/2”, se con capacità lavorativa intermedia; “POL/3, se con capacità
lavorativa avanzata; “C.D. “, se Capo Deposito P.O.L. avio.
(2) indicare: “SI”, se impiegato nel “Servizio P.O.L. avio”; “NO”, se non impiegato, specificando nelle “NOTE” il motivo di non
impiego
Impiego
(2)
NOTE
ALLEGATO “N”
I
“CLA-NL-4130-0001-00B00I

BASE 31 MARZO 2006
II
PAGINA NON SCRITTA
ALLEGATO “N”
II
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PRODOTTI P.O.L.
DI IMPIEGO AERONAUTICO
CARATTERISTICHE GENERALI
ALLEGATO “O”
I
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
ALLEGATO “O”
II
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
1. PREMESSA
Il presente allegato ha lo scopo di portare a conoscenza degli addetti ai lavori, i prodotti P.O.L. di interesse
aeronautico
- idonei dal punto di vista tecnico,
- definiti in maniera univoca,
- standardizzati in ambito FF.AA. e, in molti casi, in campo NATO.
2. SPIEGAZIONE DELLA SCHEDE PRODOTTI P.O.L. DI IMPIEGO AERONAUTICO
Per ogni prodotto è possibile desumere:
a. Simbolo NATO o Specifica Nazionale,
b. Denominazione del prodotto,
c. Impiego previsto,
d. Eventuale prodotto accettabile,
e. Eventuale sostituto in emergenza
f. Eventuali raccomandazioni/osservazioni
ALLEGATO “O”
III
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
a. SIMBOLO NATO
Un prodotto standardizzato è conforme alle specifiche con caratteristiche tecniche risultanti dalle stesse od equivalenti.
I prodotti standardizzati sono identificati da un simbolo NATO (AAP-6).
Il simbolo NATO è costituito da una lettera ed un numero identificativo imposto al prodotto quando questo soddisfi la specifica
accettata da uno STANAG (AAP-6).
I simboli NATO che finiscono con il numero 1 non devono essere impiegati perché suscettibili di essere cancellati.
Il numero in grassetto tra parentesi, posto sotto il simbolo NATO, identifica il numero dello STANAG concordato quale guida per
l’emanazione delle specifiche.
Nello schema seguente è riportata la ripartizione dei simboli NATO di tutti i prodotti P.O.L., ove:
F = Fuel (Combustibili)
O = Oil (Oli lubrificanti)
G = Greases (Grassi)
H = Hydraulic fluids (Fluidi idraulici)
C = Corrosion preventives (Protettivi)
S = Specialized products (Prodotti speciali)
P = Propellants (Propellenti)
ALLEGATO “O”
IV
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLI NATO SETTORE DI IMPIEGO
1 COMBUSTIBILI F-12 a 99 AIR F-12 a F-45 F-1012 a F-1045
e ARMY F-46 a F-74 F-1046 a F-1074
F-1012 a 1099 NAVY F-75 a F-99 F-1075 a F-1099
2 OLI (*) O-112 a 349 AIR O-112 a O-175 O-1112 a O-1175
e ARMY O-176 a O-239 O-1176 a O-1239
O-1112 a 1349 NAVY O-240 a O-349 O-1240 a O-1349
3 GRASSI G-350 a 499 AIR G- 350 a G-399 G-1350 a G-1399
e ARMY G-400 a G-449 G-1400 a G-1449
G-1350 a G-1499 NAVY G-450 a G-499 G-1450 a G-1499
4 FLUIDI H-512 a 599 AIR H-512 a H539 H-1512 a H-1539
IDRAULICI e ARMY H-540 a H-569 H-1540 a H-1569
H-1512 a H-1599 NAVY H-570 a H-599 H-1570 a H-1599
5 PROTETTIVI (*) C-608 a 699 AIR C-608 a C-639 C-1608 a C-1639
e ARMY C-640 a C-669 C-1640 a C-1669
C-1608 a 1699 NAVY C-670 a C-699 C-1670 a C-1699
6 PRODOTTI S-712 a 850 AIR S-712 a S-749 S-1712 a S-1749
SPECIALI(*) e ARMY S-750 a S-789 S-1750 a S-1789
S-1712 a 1850 NAVY S-790 a S-850 S-1790 a S-1850
7 PROPELLENTI P-912 a 999 AIR P-912 a P-949 P-1912 a P-1949
e ARMY P-950 a P-975 P-1950 A P-1975
P-1912 a P-1999 NAVY P-976 a P-999 P-1976 a P-1999
(*) ad eccezione dei simboli NATO O-134, O-158, C-614, C-620, C-629, C-632,
C-633 e S-735, che sono sotto la responsabilità del Settore di impiego di terra (ARMY).
ALLEGATO “O”
V
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
b. DENOMINAZIONE DEL PRODOTTO
E’ la denominazione riportata sulla Specifica Nazionale che lo riguarda
c. IMPIEGO PREVISTO
E’ riportato l’impiego del prodotto
d. PRODOTTO ACCETTABILE
E’ il prodotto che può essere usato al posto di quello descritto, per un lungo periodo senza prescrizioni tecniche (AAP-6);
e. SOSTITUTO IN EMERGENZA
E’ il prodotto che può essere usato, solo in emergenza, al posto di quello descritto, ma solo mediante precauzioni del personale
tecnico qualificato che usa il prodotto per il quale dovranno essere specificati i limiti (AAP-6);
f. OSSERVAZIONI
Sono riportate notizie utili per l’utilizzazione del prodotto
ALLEGATO “O”
VI
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PRODOTTI P.O.L. AVIO
IDENTIFICATI DA SIMBOLO NATO
ALLEGATO “O”
VII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
ALLEGATO “O”
VIII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
F-18
(1)
F-34
(3747)
F-35
(3747)
F-37
F-40
(3747)
DENOMINAZIONE
DEL PRODOTTO
BENZINA AVIO
GRADO 100/130
COMBUSTIBILE
PER TURBOGETTI
TIPO KEROSENE +
S-1745
COMBUSTIBILE
PER TURBOGETTI
TIPO KEROSENE
COMBUSTIBILE
PER TURBOGETTI
TIPO KEROSENE
F-34 + S-1749
(JP-8 + 100)
COMBUSTIBILE
PER TURBOGETTI
TIPO KEROSENE
AD AMPIO TAGLIO
+ (S-1745)
COMBUSTIBILI AVIO
IMPIEGO PREVISTO
Nei motori a pistone di aereo per i quali
specificatamente richiesta
Nei motori a turbina di aereo per i quali è
specificatamente richiesto. Contiene additivo
antighiaccio ed inibitore di
corrosione/miglioratore del potere
lubrificante
Nei motori a turbina di aereo per i quali è
specificatamente richiesto.
Nei motori a turbina di aereo per i quali è
specificatamente richiesto. Contiene oltre
l’additivo antighiaccio, inibitore di
corrosione/miglioratore del potere
lubrificante anche l’additivo che incrementa
la stabilità termica
Nei motori a turbina di aereo per i quali è
specificatamente richiesto. Contiene additivo
antighiaccio ed inibitore di
corrosione/miglioratore del potere
lubrificante
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
F-35*
F-40*
F-44
F-34 F-40
F-44
OSSERVAZIONI
(1) Questo prodotto è
identificato solo nello
STANAG 1135
* Punto di congelamento:
F-40=-58°C;
F-34/F-35= -47°C
F-44= -46°C
NON E’ CONSIGLIATO
per l’impiego sulle navi
portaeromobili
NON E’ CONSIGLIATO
per l’impiego sulle navi
portaeromobili
F-34 F-35 NON E’ CONSIGLIATO
per l’impiego sulle navi
portaeromobili
F-34*
F-35*
F-44
*Punto di congelamento: F-40
= -58°C
F-34/F-35 = -47°C
F-43/F-44 = -46°C
NON E’ CONSIGLIATO
per l’impiego sulle navi
portaeromobili
ALLEGATO “O”
IX
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
F-44
(3747)
F-63
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
COMBUSTIBILE PER
TURBOGETTI TIPO
KEROSENE AD ALTO PUNTO
DI INFIAMMABILITA + S-1745
COMBUSTIBILE DIESEL TIPO
KEROSENE + S-1750
COMBUSTIBILI AVIO (segue)
IMPIEGO PREVISTO
Nei motori a turbina di aerei ove è
specificatamente richiesto.
E’ consigliato per lo stoccaggio su
navi porta aeromobili
Nei motori dei veicoli e degli
equipaggiamenti terrestri in
sostituzione del gasolio autotrazione
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
OSSERVAZIONI
F-34 F-35; F-40 Non contiene inibitore di
corrosione/ miglioratore
della lubricità
F-35
F-34
F-44
NON DEVE ESSERE
IMPIEGATO SUGLI
AEROMOBILI
ALLEGATO “O”
X
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
O-113
O-117
O-123
O-125
O-128
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
OLIO MINERALE AVIO
GRADO 1065 PER MOTORI
ALTERNATIVI
OLIO MINERALE AVIO
GRADO 1080 PER MOTORI
ALTERNATIVI
OLIO MINERALE GRADO 1065
PER MOTORI ALTERNATIVI
CON ADDITIVO
DISPERDENTE
CENERI
PRIVO DI
OLIO MINERALE GRADO 1080
PER MOTORI ALTERNATIVI
CON ADDITIVO
DISPERDENTE
CENERI
PRIVO DI
OLIO MINERALE GRADO D-
1100 PER MOTORI
ALTERNATIVI CON
ADDITIVO DISPERDENTE
PRIVO DI CENERI
OLI LUBRIFICANTI
IMPIEGO PREVISTO
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
OSSERVAZIONI
Nei motori alternativi di aereo. NON E’ IMPIEGABILE
nei turboreattori o
quando siano richieste
buone caratteristiche a
basse temperature (fra -
17,8°C e +93,3°C)
Nei motori alternativi di aereo. NON E’ IMPIEGABILE
nei turboreattori o
quando siano richieste
buone caratteristiche a
basse temperature (fra -
Nei motori alternativi di aereo
per i quali è richiesto un olio
grado 1065.
Nei motori alternativi di aereo
per i quali è richiesto un olio
grado 1080.
Nei motori alternativi di aereo
per i quali è previsto un olio
grado 1100
17,8°C e +93,3°C)
E’ SCONSIGLIATO l’uso
nei turboreattori (fra -
18°C e +177°C)
E’ SCONSIGLIATO l’uso
nei turboreattori (fra -
18°C e +177°C) GRADO
SAE 50
E’ SCONSIGLIATO l’uso
nei turboreattori (fra -
18°C e +177°C)
ALLEGATO “O”
XI
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
O – 133
O-134
O – 135
O-136
O – 138
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
OLIO LUBRIFICANTE PER
TURBOREATTORI GRADO
1010
OLIO INCONGELABILE
EXTRAFLUIDO
OLI LUBRIFICANTI
IMPIEGO PREVISTO
Nei motori a turbina lubrificati con
olio minerale
Adatto per uso a moderate
temperature; usato nei respingenti;
come fluido idraulico negli
equipaggiamenti per cannoni e negli
assorbitori d’urto dei veicoli con
guarnizioni in gomma; come spray, od
in altro modo, per lubrificare
strumenti di controllo fuoco ed altri
equipaggiamenti contenenti strumenti
ottici
Nei motori a turbina di aeromobile per
i quali è specificatamente richiesto
Nei motori a turbina di aeromobile per
i quali è specificatamente richiesto
OLIO MINERALE AVIO
PER TURBOREATTORI
OLIO MINERALE PER
TURBOREATTORI, ALTE
PRESSIONI
OLIO MINERALE PER Nei motori a turbina di aeromobile per
TURBOREATTORI
i quali è specificatamente richiesto
PRODOTTO
ACCETTABILE
O-134
O-136
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
O-138
(segue)
OSSERVAZIONI
NON IMPIEGABILE
NEI MOTORI
ALTERNATIVI
AVIO
(fra -54 e +121°C)
ALLEGATO “O”
XII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
O-142
O - 147
O - 148
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
OLIO MINERALE PER
BASSE TEMPERATURE AD
USO GENERALE
OLIO LUBRIFICANTE
SINTETICO PER
STRUMENTI (A BASSA
VOLATILITA’)
OLIO LUBRIFICANTE
SINTETICO PER
TURBOREATTORI 3 cSt
OLI LUBRIFICANTI (segue)
IMPIEGO PREVISTO
Per lubrificare a bassa temperatura
(per esempio nei sistemi
missilistici). E’ particolarmente
indicato se è richiesto un olio a
bassa evaporazione con proprietà
anticorrosive. Le sue caratteristiche
di evaporazone ne limitano
l’impiego ad alta temperattura, a
meno che l’equipaggiamento non sia
lubrificato frequentemente (fra -40 e
+71°C)
Per strumenti di aeromobili, per
strumenti di artiglieria, radiosfere ed
in apparecchiature elettroniche ove
sia richiesto un olio a bassa
evaporazione. Può ammorbidire
vernici, gomme naturali, neoprene e
materiali isolanti elettrici (fra -54 e
+121°C)
In specifici motori a turbina di
aeromobili, in trasmissioni di
elicotteri che specificamente lo
prevedono, in accessori di
equipaggiamenti ausiliari. Il suo
componente sintetico non lo rende
adatto all’uso di impianti progettati
unicamente per oli a base petrolifera
(fra -54 e +121°C)
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
O-134*
O-135*
O-190
O-163 O-149*
O-150
O-156
OSSERVAZIONI
* sopra il 50% in O-148
ALLEGATO “O”
XIII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
O - 149
O - 150
O - 152
O - 153
O – 154
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
OLIO LUBRIFICANTE
SINTETICO PER
TURBOREATTORI 7,5 cSt
OLIO
SINTETICO
LUBRIFICANTE
PER
TURBOREATTORI 3 cSt
OLIO
SINTETICO
LUBRIFICANTE
PER
TURBOREATTORI 5 cSt,
ADDITIVATO
PRODOTTO
ANTICORROSIONE
CON
OLIO E.P. PER INGRANAGGI
GRADO L
OLIO SINTETICO PER
TURBOREATTORI 5 cSt HTS
OLI LUBRIFICANTI (segue)
IMPIEGO PREVISTO
Nei motori a turbina di aeromobili di
alcuni tipi di aeromobili e di alcuni
equipaggiamenti ausiliari.
Nei motori a turbina di aeromobili di
alcuni tipi di aeromobili e di alcuni
equipaggiamenti ausiliari.
Nei motori a turbina di aeromobili di
alcuni tipi di aeromobili e di alcuni
equipaggiamenti ausiliari.
A base petrolifera; per lubrificare a
bassissime temperature ingranaggi di
aerei: Contiene un additivo extreme
pressure (E.P.). Inoltre per
complessi artiglieria antiaerea a
telecomandi (fra -30 e + 121°C)
PRODOTTO
ACCETTABILE
O-156
O-160
O-163
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
O-148*
O-154
O-156*
O-159
O-148
O-156
O-149
O-150
O-155
O-148
O-150
OSSERVAZIONI
* sopra il 50% in O-149
ALLEGATO “O”
XIV
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
O - 155
O - 156
O - 157
O - 159
O - 160
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
OLIO E.P. PER
INGRANAGGI
GRADO M 8 cSt
OLIO LUBRIFICANTE
SINTETICO PER
TURBOREATTORI 5 cSt
OLIO LUBRIFICANTE
PER ARMI
(PER BASSE
TEMPERATURE)
OLIO SINTETICO PER
TURBOREATTORI 7,5 cSt
OLIO SINTETICO PER
TURBOREATTORI 5 cSt
OLI LUBRIFICANTI (segue)
IMPIEGO PREVISTO
A base petrolifera; per usi generali
nella lubrificazione di ingranaggi e
di meccanismi di aeromobili ad
eccezione dei motori. Contiene un
additivo extreme pressure. Inoltre
per complessi artiglieria antiaerea
e telecomandi (fra -30 e +121°C)
Negli aerei dotati di motore con
turbina a gas e negli impienti di
trasmissione di elicotteri.
Per lubrificazione a basse
temperature di armi montate sia su
aerei che a terra (fra -54 e +121°C)
Negli aerei dotati di motore con
turbina a gas per i quali sia
specificamente richiesto.
PRODOTTO
ACCETTABIL
E
O-154
O-160
O-163
O-154
O-160
O-163
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
O-148
O-149
O-150
O-153
O-148
O-149
O-150
O-153
O-149
O-154 O-148
O-149
O-150
O-163
OSSERVAZIONI
NON DEVE ESSERE
MISCELATO CON OLI
DIVERSI DAL MIL-L-23699
(fra -54 e +121°C)
L’olio base sintetico NON
DEVE ESSERE USATO
DIVERSAMENTE DA
COME PRESCRITTO senza
aver prima aver effettuato le
necessarie prove per
controllare l’idoneità al
nuovo impiego
NON DEVE ESSERE
MISCELATO CON OLI
DIVERSI DA DERD 2497
ALLEGATO “O”
XV
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
O - 163
O - 190
O - 192
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
OLIO SINTETICO PER
TURBOREATTORI
4 cSt
OLIO LUBRIFICANTE
PROTETTIVO SPECIALE
PER ARMI
OLIO LUBRIFICANTE
PROTETTIVO MEDIO
OLI LUBRIFICANTI (segue)
IMPIEGO PREVISTO
Per piccole armi, meccanismi di
spolette, per usi generali se è
richiesto un olio
Lubrificazione organi di
trasmissione meccanici
PRODOTTO
ACCETTABILE
O-148
O-150
O-142
S-758*
S-761
O-157
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
O-149
O-154
O-156
O-160
O-134
S-758
C-642 O-134
OSSERVAZIONI
ALLEGATO “O”
XVI
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
G - 353
G - 354
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
GRASSO AL DISOLFURO DI
MOLIBDENO
(PER BASSE ED ALTE
TEMPERATURE)
GRASSO SINTETICO E.P.
PER INGRANAGGI E PER
USI GENERALI
(A BASSA VOLATILITA’)
GRASSI
IMPIEGO PREVISTO
Per lubrificare superfici acciaio-acciaio, o
cuscinetti antifrizione funzionanti sotto
elevati carichi unitari in un ampio campo
di temperatura ove il disolfuro di
molibdeno previene o ritarda
l’ingrippamento nel caso di insufficiente
lubrificazione. Per rilevatori
radiogoniometrici
Per usi generali, ed in particolare per
lubrificare cuscinetti a sfere, a rulli ed
aghi, di ingranaggi e di dispositivo di
attrito sia radente che volvente (come
negli strumenti, nelle macchine
fotografiche, nei dispositivi elettronici e
sistemi di controllo aereo. E’ impiegabile,
inoltre, in quegli apparati (come
ingranaggi e servocomandi) che
richiedono un lubrificante con elevata
resistenza al carico, in un vasto intervallo
di temperature (da -73 a +121°C elevabili
per brevi periodi fino a +150°C). E’
ancora impiegabile, in modo particolare,
negli strumenti ottici poiché, a causa della
sua bassa volatilità non provoca
l’appannamento delle lenti.
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
OSSERVAZIONI
Temperature di impiego: da-
73°C a +121°C
Intervallo di temperatura: da
-73°C a +121°C.
L’olio base può
ammorbidire vernici, gomme
naturali, neoprene, plastica e
materie
ALLEGATO “O”
XVII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
G - 355
G - 359
G - 361
G - 363
G - 366
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
GRASSO GRAFITATO
AVIO
GRASSO PER ALTE
TEMPERATURE
GRASSO SINTETICO
AVIO PER AMPI
INTERVALLI DI
TEMPERATURA
GRASSO RESISTENTE AI
CARBURANTI
GRASSO PER
CUSCINETTI
OSCILLANTI DI
ELICOTTERI
IMPIEGO PREVISTO
Per lubrificare accessori di motori di
aerei operanti ad alte velocità ed a
temperature superiori a 149°C.
Per lubrificare valvole a maschio
coniche, guarnizioni, connettori
cavi, ed altre applicazioni degli
impianti di alimentazione olio
contenenti olio sintetico senza aver
prima determinato gli effetti di
solubilità (fra 0 e +93°C)
Nei cuscinetti soggetti ad
oscillazioni di piccola ampiezza
nell’intervallo di temperatura
comprese tra -54 e +71°C.
GRASSI (segue)
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO OSSERVAZIONI
IN
EMERGENZA
G-382 Intervallo di temperatura: da -40°C
a +121°C
G-382 NON E’ CONSIGLIATO per
l’uso a basse temperature a meno
che non sia applicavbile una
adeguata coppia di forza (fra -18
e +149°C)
G-395 Intervallo di temperatura: da -40°C
a +177°C
NON E’ IMPIEGABILE per la
lubrificazione generale di
cuscinetti a rotolamento a causa
dei limiti di temperatura
ALLEGATO “O”
XVIII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
G - 372
G - 382
G - 392
G - 394
G - 395
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
GRASSO AVIO PER
CUSCINETTI
A RULLI E A SFERE
GRASSO AVIO PER USI
GENERALI
GRASSO SINTETICO
AVIO PER SISTEMI
PNEUMATICI
GRASSO AVIO AL
SILICONE PER SISTEMI
PNEUMATICI
GRASSO AVIO PER USO
GENERALE
IMPIEGO PREVISTO
Per lubrificare i cuscinetti a rulli e
a sfere a temperature di
funzionamento tra -73 e +232°C.
E’ usato come lubrificante tra le
parti in gomma e quelle metalliche
dei sistemi pneumatici sotto
condizioni dinamiche
Per usi generali a temperature
comprese tra -54 e +177°C. In
particolare per lubrificare
cuscinetti interni
dell’accoppiamento ruota-freno, i
cuscinetti antifrizione, scatole
ingranaggi e bronzine.
GRASSI (segue)
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
OSSERVAZIONI
NON E’ CONSIGLIATO per
azionatori, scatole di comandi
ausiliari, e similari senza prima
aver effettuato le necessarie
G-395 G.359
prove per controllarne l’idoneità
al nuovo impiego
Intervallo di temperatura da -40°C a
+121°C
G-394 DA IMPIEGARSI solo con
gomme BUMA N o MIL-P-5516 a
meno che non siano state
effettuate le necessarie prove per
controllarne l’idoneità al nuovo
impiego.
Intervallo di temperatura: fra -54
e +93°C
G-361 NON E’ CONSIGLIATO come
sostituto del Grasso al disolfuro
di molibdeno senza aver prima
effettuato le necessarie prove per
controllarne l’idoneità al nuovo
impiego
ALLEGATO “O”
XIX
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
G - 396
G - 397
G - 398
G - 399
G - 1350
G - 1352
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
GRASSO AVIO PTFE
GRASSO PERFLUORATO
COMPATIBILE CON
OSSIGENO LIQUIDO TIPO I
GRASSO PERFLUORATO
COMPATIBILE CON
OSSIGENO LIQUIDO TIPO II
GRASSO PERFLUORATO
COMPATIBILE CON
OSSIGENO LIQUIDO TIPO III
GRASSO PERFLUORATO
COMPATIBILE CON
OSSIGENO LIQUIDO TIPO IV
GRASSO DI USO GENERALE
PER ELEVATI INTERVALLI
DI TEMPERATURA
GRASSI
IMPIEGO PREVISTO
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
(segue)
OSSERVAZIONI
Vedere G-1350 per il Tipo
IV
Vedere G-1350 per il Tipo
IV
Vedere G-1350 per il Tipo
IV
ALLEGATO “O”
XX
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
H - 515
(3748)
H - 520
(3748)
H – 536
H - 537
H - 538
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
FLUIDO IDRAULICO
MINERALE
MICROFILTRATO
FLUIDO IDRAULICO
NORMALE
FLUIDO IDRAULICO AL
SILICONE CLORURATO
FLUIDO IDRAULICO A
BASE DI IDROCARBURI DI
SINTESI
FLUIDO IDRAULICO
SINTETICO PER BASSE
TEMPERATURE
FLUIDI IDRAULICI
IMPIEGO PREVISTO
Negli autopiloti, ammortizzatori, freni,
meccanismi di comando, sistemi idraulici
ed in altri sistemi idraulici che impieghino
guarnizioni di gomma sintetica.
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
C-635
H-520
H-537
H-544
H-538
H-515 C-635
H-537
H-544
H-515 C-635
H-520
H-544
OSSERVAZIONI
ALLEGATO “O”
XXI
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
C - 608
C - 609
C - 610
C - 613
C - 615
C - 630
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
ADDITIVO
ANTICORROSIVO PER OLI
MINERALI “TIPO NON
METALLICO”
OLIO LUBRIFICANTE
ANTICORROSIVO GRADO
1100 “TIPO NON
METALLICO”
OLIO LUBRIFICANTE
ANTICORROSIVO GRADO
1010 “TIPO NON
METALLICO”
OLIO PROTETTIVO A
SPRUZZO PER MOTORI DI
AEROMOBILI
OLIO LUBRIFICANTE
ANTICORROSIVO GRADO
1010 “TIPO METALLICO”
OLIO CORROSIVO
EMULSIONABILE
PROTETTIVI
IMPIEGO PREVISTO
Per prevenire la corrosione dei motori di
aeromobili durante l’immagazzinamento
Per prevenire la corrosione dei
PISTONI dei motori di aeromobili
durante l’immagazzinamento
Per prevenire la corrosione delle
TURBINE dei motori di aeromobili
durante l’immagazzinamento
Per prevenire la corrosione dei
PISTONI dei motori di aeromobili
durante l’immagazzinamento
Per prevenire la corrosione dei
PISTONI METALLICI dei motori avio
durante l’immagazzinamento
Per preparare le miscele acqua-metanolo
AER-M-L.431a
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
OSSERVAZIONI
Presenta soddisfacenti
proprietà lubrificanti, se
appropriatamente usato nei
motori avio
Presenta soddisfacenti
proprietà lubrificanti, se
appropriatamente usato nei
motori avio
Ha lo scopo di preservare
dalla corrosione i relativi
impianti di rifornimento ed
iniezione dell’aeromobile
ALLEGATO “O”
XXII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
C - 634 OLIO
ANTICORROSIVO
C - 635
(3748)
C - 638
IDROFUGO
OLIO PROTETTIVO
PER IMPIANTI
IDRAULICI
OLIO LUBRIFICANTE
SINTETICO
ANTICORROSIVO PER
TURBOREATTORI
PROTETTIVI (segue)
IMPIEGO PREVISTO
E’ impiegato principalmente come
protettivo di componenti idraulici
degli aeromobili e relativi
servomeccanismi nei periodi di
prolungata inattività. Nei casi di
emergenza può essere usato anche per
un limitato impiego operativo. Inoltre
viene usato come fluido idraulico nei
banchi prova.
Per preservare durante
l’immagazzinamento (inattività)
motori e turboeliche e turboreattori
che usino oli rispondenti alla Norma
AER-M-O.244e (Specifica MIL-L-
7808).
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
OSSERVAZIONI
H-544 NON E’ INTERCAMBIABILE
O COMPATIBILE con altri
fluidi eccetto con il fluido
idraulico (AER-M-O.261 ). gli
impianti riempiti con olio
protettivo devono essere
soltanto drenati (non lavati)
prima del riempimento con
fluido idraulico.
SI RACCOMANDA tuttavia di
non utilizzare miscele dei due
prodotti.
E’ anche usato per organi
elastici di artiglieria (OHC)
L’olio è idoneo ad un impiego
limitato, non superiore alle 25
ore, come lubrificante per motori
avio
ALLEGATO “O”
XXIII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
S - 712
S - 716
S - 717
S - 718
S - 720
S - 722
S - 732
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
FLUIDO MINERALE
BUSSOLE
PER
MASTICE ANTIGRIPPANTE
SENZA PIOMBO
MASTICE ANTIGRIPPANTE
PER CIRCUITO DI
OSSIGENO
MASTICE ANTIGRIPPANTE
PER CIRCUITO DI
OSSIGENO
VASELINA GRAFITATA
(ANTIGRIPPANTE)
MASTICE ANTIGRIPPANTE
AL DISOLFURO DI
MOLIBDENO
PRODOTTI SPECIALI
IMPIEGO PREVISTO
Nelle bussole magnetiche degli
aeromobili
Nelle filettature degli impianti
ossigeno
Nelle filettature degli impianti
ossigeno
Come antigrippante per raccordi
filettati
GRAFITE E’ impiegato come lubrificante a
secco ed in miscele con oli e grassi
lubrificanti
PRODOTTO
ACCETTABIL
E
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
OSSERVAZIONI
Il prodotto a specifica MIL-T-
5542E (SH) NON E’
COMPATIBILE con il prodotto
a specifica MIL-T-5542E (MI)
S-717* *NON DEVE ESSERE
IMPIEGATO A PRESSIONI
SUPERIORI A 140 bars (2000
lbs per square inch)
E’ RIGOROSAMENTE
VIETATO IL SUO IMPIEGO
NEI RACCORDI FILETTATI
DEI CIRCUITI OSSIGENO
ALLEGATO “O”
XXIV
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
S - 735
S - 736
S - 737
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
GLICOL ETILENICO
ANTICONGELANTE E
REFRIGERANTE
(CONTENENTE INIBITORE DI
CORROSIONE)
MASTICE ISOLANTE
PER CONNESSIONI
ELETTRICHE
ALCOOL ISOPROPILICO
(LIQUIDO ANTIGHIACCIO)
PRODOTTI SPECIALI
IMPIEGO PREVISTO
E’ impiegato, miscelato con acqua,
nei motori avio a pistoni raffreddati a
liquido e costruiti prevalentemente in
lega leggera.
Per isolare connessioni elettriche per
alta tensione nei motori avio e auto e
per isolare equipaggiamenti
elettronici, equipaggiamenti ausiliari
e tutte quelle parti in cui è essenziale
che il materiale resti soffice per
facilitare lo smontaggio e la
sostituzione
E’ impiegato come liquido
antighiaccio e diluente per vernici
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
(segue)
OSSERVAZIONI
Può essere impiegato su
qualsiasi motore a c.i. costruito
prevalentemente in lega leggera
Intervallo di temperatura: fra -
54 e +204°C
S-738 NON E’ IDONEO all’uso con
materie plastiche a base
acrilica usate per tettucci ed
obloò di aereomobili
(Specifica USA MIL-P-
5425B, MIL-P-8184, MIL-P-
21105 (plexiglas)
ALLEGATO “O”
XXV
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
S - 738
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
ALCOOL ETILICO
DENATURATO
(LIQUIDO
ANTIGHIACCIO)
S – 740 POLVERE
LUBRIFICANTE AL
DISOLFURO DI
MOLIBDENO
S – 742
LIQUIDO ANTIGHIACCIO
PER SUPERFICI DI
AEROMOBILI
PRODOTTI SPECIALI (segue)
CARATTERISTICHE GENERALI
IMPIEGO PREVISTO
E’ impiegato come prescritto nelle
ordinanze tecniche ed altre direttive
che si riferiscano a questa specifica.
Da solo, o miscelato con oli o grassi,
per lubrificare, in un vasto intervallo
di temperatura, quei meccanismi in cui
si verifica, sia ad alta che a bassa
velocità un elevato attrito radente per
cui è richiesta una lubrificazione
laminare. La miscelazione con oli e
grassi non è effettuabile sul campo
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
OSSERVAZIONI
S-737* Può anche essere usato in
sostituzione di liquidi
antighiaccio negli impianti
anticongelamento impiegati
dall’Aeronautica Militare e
dalla Marina Militare quando
l’alcool rispondente alla
Specifica MIL-F-5566 non è
disponibile
ALLEGATO “O”
XXVI
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
S - 743
S -745
S - 746
S - 747
PRODOTTI SPECIALI
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
IMPIEGO PREVISTO
VASELINA MINERALE E’ impiegata come grasso
lubrificante.
LIQUIDO ANTIGHIACCIO
IN VOLO
NITRATO DI ISOPROPILE
METANOLO PER
MISCELE REFRIGERANTI
DA DECOLLO
E’ impiegato come antighiaccio per
eliche e negli impianti
anticongelamento equipaggiati con
distributori porosi
Per preparare miscele refrigeranti da
decollo
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
(segue)
OSSERVAZIONI
NON E’ CONSIGLIATA però
nella lubrificazione di cuscinetti
fortemente caricati o funzionanti
ad alta velocità.
Può essere impiegata come
componente di alcuni composti
protettivi
Consultare le specifiche nazionali
per la purezza dell’acqua per la
miscela
ALLEGATO “O”
XXVII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
S - 749
S - 1712
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
LUBRIFICANTE A
PELLICOLA SOLIDA
ESSICCANTE ALL’ARIA
FLUIDO PER
AMMORTIZZATORI TIPO
DIMETILSILICONICO 3
cSt
PRODOTTI SPECIALI (segue)
IMPIEGO PREVISTO
E’ previsto su superfici portanti di
acciaio titanio od alluminio dove
necessiti protezione da corrosione e da
leggera usura. E’ utile in quelle
applicazioni dove i lubrificanti
convenzionali sono di difficile
applicazione o ritenzione o dove altri
lubrificanti possono essere facilmente
contaminati da polvere o sporcizia. E’
generalmente adatto per applicazioni in
meccanismi che comportano un
movimento strisciante come giunti
sferici, guida degli ipersostentatori e
superfici di eccentrici, specialmente
dove non sia possibile impiegare
lubrificanti a pellicola solida, la cui
pellicola viene indurita ad alta
temperatura.
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
OSSERVAZIONI
Questo prodotto, sebbene
previsto per applicazioni con
essiccamento ad aria, può
essere seccato per
riscaldamento fino a
temperature di 121°C.
L’impiego di superfici portanti
d’acciaio pretrattate con fosfati
di zinco o manganese esalterà
la resistenza all’usura e la
protezione dalla corrosione
realizzata con questo
lubrificante, che può essere
usato per prevenire rigature e
grippaggi in fase di avviamento
di meccanismi nuovi o
fortemente caricati. L’uso di
questo lubrificante.
NON E’ RACCOMANDATO
sugli elementi di cuscinetti a
rulli o insieme ad oli o grassi
a meno che non sia
specificatamente prescritto
ALLEGATO “O”
XXVIII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
S - 1714
S - 1716
S - 1717
S - 1718
S - 1719
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
FLUIDO
AMMORTIZZATORE
DIMETILSILICONICO 10 cSt
FLUIDO
AMMORTIZZATORI
PER
DIMETILSILICONICO 20 cSt
LIQUIDO, NEWTONIANO,
ANTIGHIACCIO
PER SUPERFICI DI
AEROMOBILI
LIQUIDO
AMMORTIZZATORI
PER
TIPO
DIMETILSILICONICO 50 cSt
LIQUIDO,
NEWTONIANO,
NON
ANTIGHIACCIO PER
SUPERFICI
AEROMOBILI
DI
PRODOTTI SPECIALI
IMPIEGO PREVISTO
E’usato come fluido di ammortizzatori,
fluido di trasmissione, fluido
trasmettitore di calore, fluido
dielettrico, agente separatore per
stampi, agente idrofobo, fluido
idraulico e protettivo, fluido di
rivestimento e impregnante.
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
(segue)
OSSERVAZIONI
I dimetilpolisiloxani non
lubrificano il contatto
acciaio-acciaio a carichi
elevati; questi prodotti, in
modo particolare alle basse
viscosità, tendono a causare
contrazioni ed indurimenti su
alcuni elastomeri. Si deve
tener conto del tipo di
elastomero con il quale
entrano in contatto questi
fluidi.
ALLEGATO “O”
XXIX
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
S - 1720
S - 1723
S - 1724
S - 1726
S - 1728
S - 1732
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
LIQUIDO PER
AMMORTIZZATORI TIPO
DIMETIL SILICONICO 100 cSt
LIQUIDO, NON
NEWTONIANO,
ANTIGHIACCIO PER
SUPERFICI DI AEROMOBILI
LIQUIDO PER
AMMORTIZZATORI TIPO
DIMETILSILICONICO 7.500
cSt
LIQUIDO PER
AMMORTIZZATORI TIPO
DIMETILSILICONICO 20.000
cSt
LIQUIDO PER
AMMORTIZZATORI TIPO
DIMETILSILICONICO 100.000
cSt
LIQUIDO PER
AMMORTIZZATORI TIPO
DIMETILDILICONICO
200.000cSt
PRODOTTI SPECIALI
IMPIEGO PREVISTO
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
(segue)
OSSERVAZIONI
ALLEGATO “O”
XXX
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
S - 1735
S - 1736
S - 1737
S - 1738
S - 1739 ACQUA
S - 1744
S - 1745
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
OLIO LUBRIFICANTE
SINTETICO AL DISOLFURO
DI MOLIBDENO
MASTICE ANTIGRIPPANTE
PER CIRCUITI DI
OSSIGENO
OLIO LUBRIFICANTE A
PELLICOLA SOLIDA PER
CONDIZIONI ESTREME
LUBRIFICANTE A
PELLICOLA SOLIDA DA
APPLICARE A CALDO
DEMINERALIZZATA
MISCELA REFRIGERANTE
DA DECOLLO PER
TURBOREATTORI
(56,2:43,8)
ADDITIVO ANTIGHIACCIO
TIPO AD ALTO PUNTO DI
INFIAMMABILITA’
PRODOTTI SPECIALI
IMPIEGO PREVISTO
Per lubrificare superfici aventi basse
velocità di scorrimento che lavorino a
temperature superiori ai 400°C e come
antigrippante di parti filettate che
lavorino a temperature superiori ai
760°C
Per aumentare la potenza al decollo di
alcuni motori a turbina
E’ aggiunto, in concentrazioni
stabilite, ai combustibili per turbogetti
allo scopo di abbassare il punto di
congelamento dell’acqua disciolta
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
(segue)
OSSERVAZIONI
Non è stato sperimentato per
l’uso sui cuscinetti antifrizione
In Italia è usata sul velivolo
Atlantic
ALLEGATO “O”
XXXI
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
S - 1746
S - 1747
(3390)
S - 1748
S - 1749
S - 1751
S - 1752
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
LIQUIDO ANTIGHIACCIO
PER SUPERFICI DI
AEROMOBILI
ADDITIVO
ANTICORROSIVO E
MIGLIORATORE DEL
POTERE LUBRIFICANTE
LIQUIDO DI
RAFFREDDAMENTO,
IDROLITICAMENTE
STABILE, DIELETTRICO
ADDITIVO
MIGLIORATORE DELLA
STABILITA’ TERMICA DEI
COMBUSTIBILI PER
TURBOREATTORI (+100)
ADDITIVO BIOCIDA PER
COMBUSTIBILI
KIT PER IL CONTROLLO
DEI MICRORGANISMI
PRODOTTI SPECIALI (segue)
IMPIEGO PREVISTO
E’ aggiunto ai carburanti avio, auto e
combustibili per turbogetti allo scopo
di proteggere le tubazioni degli
oleodotti dalla corrosione
E’ aggiunto ai combustibili per
turboreattori per migliorare la stabilità
termica
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
OSSERVAZIONI
ALLEGATO “O”
XXXII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SIMBOLO
NATO
P - 912
P - 922
P - 923
P - 925
DENOMINAZIONE
PRODOTTO
DEL
ACIDO
PROPELLENTE
NITRICO
DIMETIL IDRAZINA
ASIMMETRICA
PROPELLENTE
MISCELA DI DIMETIL
IDRAZINA ASIMMETRICA
UDMH/COMBUSTIBILE PER
TURBOGETTI
TAGLIO
AD AMPIO
MISCELA IDRAZINA-ACQUA
PROPELLENTI
IMPIEGO PREVISTO
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
OSSERVAZIONI
ALLEGATO “O”
XXXIII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
ALLEGATO “O”
XXXIV
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PRODOTTI P.O.L. AVIO
IDENTIFICATI DA SPECIFICA TECNICA
ALLEGATO “O”
XXXV
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
ALLEGATO “O”
XXXVI
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SPECIFICA
TECNICA
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
COMPOSTI SILICONICI
ASSORBENTE PER
IDROCARBURI
RILEVATORI DI ACQUA
LIBERA NEI
COMBUSTIBILI
17EOxxP001 OLIO LUBRIFICANTE
630aa GRASSO LUBRIPLATE
630aa
AER-M-G.332 GRASSO PER
CUSCINETTI DI
ROTOLAMENTO
AER-M-O.205 OLIO MINERALE PER
FUMATE BIANCHE
IMPIEGO PREVISTO
Per rilevare l’acqua in sospensione
nei combustibili
Per le esibizioni della Pattuglia
Acrobatica Nazionale (P.A.N.)
AGIP OSO FLUIDO PER IMPIANTI
IDRAULICI
DC33 GRASSO MOLIKOTE
DOW CORNING
DOD-L-85734 OLIO LUBRIFICANTE Per trasmissioni di elicotteri
SINTETICO
DTD-900 4914 GRASSO GRAFITATO
SINTETICO PER CAVI
BOWDEN
E/PV 1522 D PITTURA A FINIRE Applicazione come mano di
ALCHILICA COLORE finitura su superfici metalliche
“VERDE NATOI.R.”
o di legno opportunamente
ESSICCANTE ALL’ARIA
preparate. Il prodotto dovrà
essere idoneo a conferire
caratteristiche
mascheramento all’I.R.
di
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN EMERGENZA
OSSERVAZIONI
ALLEGATO “O”
XXXVII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SPECIFICA
TECNICA
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
G.350 GRASSO SINTETICO
PER USI GENERALI
BASSA VOLATILITA’
GREASE 3 ARPOL GREASE N° 3
JAN-A-669
MIL-C-11796
CI3 C-627
MIL-C-16173D
GRADE I
(C-632)
MIL-C-16173D
GRADE II
(C-620)
COMPOSTO
PROTETTIVO
APPLICABILE A CALDO
PROTETTIVO
APPLICABILE A
FREDDO A PELLICOLA
DURA
PROTETTIVO
APPLICABILE A
FREDDO A PELLICOLA
MOLLE
MIL-C-21260 OLIO LUBRIFICANTE
PROTETTIVO PER
MOTORI A
COMBUSTIONE
INTERNA
MIL-C-21567 GRASSO SILICONICO G
661
MIL-C-85054 COMPOSTO
PREVENTIVO PER LA
CORROSIONE
IMPIEGO PREVISTO
Per la protezione di metalli esposti
agli agenti atmosferici.
Per la protezione in genere, interna
od esterna, con o senza copertura,
quando sia richiesta una pellicola
protettiva dura
Come da denominazione, dove
prescritto
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN EMERGENZA
OSSERVAZIONI
ALLEGATO “O”
XXXVIII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SPECIFICA
TECNICA
DENOMINAZIONE DEL
PRODOTTO
MIL-G-24139 GRASSO AVIO PER USI
GENERALI RESISTENTE
ALL’ACQUA
MIL-L-4600 OLIO LUBRIFICANTE
(O-158) SEMIFLUIDO
MIL-L-15719 GRASSO LUBRIFICANTE
ALTE TEMPERATURE
MIL-L-46150 LUBRIFICANTE
FLUIDO PER ARMI
SEMI
MIL-T-83483 GRASSO AL DISOLFURO
DI MOLIBDENO
MOLY3 GRASSO
IDROREPELLENTE
PLASTILUBE
SKYDROL 500- FLUIDO IDRAULICO
B4 SINTETICO RESISTENTE
AL FUOCO A BASE
FOSFORICI
SYNTECH GRASSO Per elicotteri BELL
IMPIEGO PREVISTO
Per cuscinetti a rotolamento di motori
elettrici
PRODOTTO
ACCETTABILE
SOSTITUTO
IN
EMERGENZA
OSSERVAZIONI
ALLEGATO “O”
XXXIX
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
ALLEGATO “O”
XL
CLA-NL-4130-0001-00B00

Prot. n.
I
MODULO I
RICHIESTA DI ANALISI DI CONTROLLO
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “P”
Al ___ Laboratorio Tecnico di Controllo
Oggetto: Richiesta di analisi di controllo (1) ______________________
_____________
Con la presente si accompagna un campione di _________________________
inviato a mezzo ___________________________________________________
Per l’esatta individuazione della partita, dalla quale il campione è stato prelevato, si comunica
quanto segue:
I)
DATI IDENTIFICATIVI DEL PRODOTTO
1) Tipo di prodotto
2) Data di arrivo del prodotto
3) Provenienza del prodotto
4) Mezzi usati per il trasporto
5) N° distintivo della partita
- n. assegnato dall’Ente di provenienza
- n. assegnato in Deposito
6) Quantitativo, in Tonn., della partita
- iniziale (all’arrivo)
- attuale (all’atto del campionamento)
7) Tipo del contenitore della partita accantonata (2)
8) N° distintivo del contenitore in accantonamento
9) Data di immissione nel contenitore
10) Data dell’eventuale precedente miscelazione
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “P”
II)
III)
DATI DI CAMPIONAMENTO DEL PRODOTTO
1) Data del campionamento
2) Persona che ha eseguito il campionamento
3) N° progressivo del campione
4) Tipo del campione
5) Procedimento e dispositivo impiegato
6) Se è stato eseguito il controllo della pulizia e
della chiusura del recipiente del campione
DATI DEL CONTROLLO DEL PRODOTTO
1) Ente che ha eseguito le precedenti analisi
2) N° dell’analisi assegnato dall’Ente
3) Protocollo e data di trasmissione
4) Controllo “C” eseguito in Deposito
- data
- colore
- aspetto
- densita a 15°C
BASE 31 MARZO 2006
II
LEGENDA:
(1) “A”, “B-1”, “B-2”, “B-3” per sospetta contaminazione
(2) Serbatoio di Nave cisterna, di Deposito, di autotrasportatore, di autorifornitore, di
cisterna ferroviaria, fusti, ecc..

Prot. N. _____________________
I
MODULO II
RICHIESTA DI ANALISI DI CONTROLLO
Oggetto: Richiesta di analisi di controllo per miscelazione.
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “Q”
Al _____ Laboratorio Tecnico di Controllo
_____________________
Con la presente si accompagna un campione di __________________________________
inviato a mezzo ___________________________________________________________
Per l’esatta individuazione della partita, dalla quale il campione è stato prelevato, si
comunica quanto segue:
PRODOTTO MISCELATO
I
LEGENDA
DATI DISTINTIVI DEL PRODOTTO
1) Tipo di prodotto
2) Data di miscelazione
3) Provenienza del prodotto
- n. assegnato dall’Ente di provenienza
- n. assegnato in Deposito
4) Quantitativo in Tonn. della partita ottenuta per
miscelazione
5) Tipo del contenitore della partita accantonata 1
6) N. distintivo del contenitore di accantonamento
7) Data di immissione nel contenitore
1 Serbatoio di Deposito, di autotrasportatore, di autorifornitore, di cisterna ferroviaria, fusti ecc.
BASE 31 MARZO 2006

II
III
DATI DI CAMPIONAMENTO DEL PRODOTTO
1) Data del campionamento
2) Persona che ha eseguito il campionamento
3) Numero progressivo del campione
4) Tipo del campione
5) Procedimento e dispositivo impiegato
6) Se è stato eseguito il controllo della pulizia e
della chiusura del recipiente del campione
DATI DEL CONTROLLO DEL PRODOTTO
1) Controllo “C” eseguito in Deposito
- data
- colore
- aspetto
- densità a 15° C
PRODOTTO PREESISTENTE NEL SERBATOIO
I
DATI DISTINTIVI DEL PRODOTTO
1) Tipo di prodotto
2) Data di arrivo del prodotto
3) Provenienza del prodotto
4) Mezzi usati per il trasporto
5) N. distintivo della partita
- n. assegnato dall’Ente di provenienza
- n. assegnato in Deposito
6) Quantitativo, in Tonn., impiegato per la
miscelazione
II
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “Q”
BASE 31 MARZO 2006

II
7) Tipo del contenitore della partita accantonata
8) N. distintivo del contenitore in accantonamento
III
9) Data di immissione nel contenitore
10) Data della eventuale precedente miscelazione
DATI DI CONTROLLO DEL PRODOTTO
1) Ente che ha eseguito l’analisi
2) N. analisi assegnato dall’Ente
3) Protocollo e data di trasmissione
4) Controllo “C” eseguito in Deposito
- data
- colore
- aspetto
- densità a 15° C
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “Q”
PRODOTTO CHE E’ STATO MISCELATO CON IL PRECEDENTE
I
DATI DISTINTIVI DEL PRODOTTO
1) Tipo di prodotto
2) Data di arrivo del prodotto
3) Provenienza del prodotto
4) Mezzi usati per il trasporto
5) N. distintivo della partita
- n. assegnato dall’Ente di provenienza
- n. assegnato in Deposito
6) Quantitativo, in Tonn., impiegato per la
miscelazione
7) Tipo del contenitore della partita accantonata
8) N. distintivo del contenitore in
accantonamento
BASE 31 MARZO 2006

II
III
IV
9) Data di immissione nel contenitore
10) Data della eventuale precedente miscelazione
DATI DI CAMPIONAMENTO DEL PRODOTTO
(da omettere se non si invia il campione)
1) Data del campionamento
2) Persona che ha eseguito il campionamento
3) Numero progressivo del campione
4) Tipo del campione
5) Procedimento e dispositivo impiegato
6) Se è stato eseguito il controllo della pulizia e
della chiusura del recipiente del campione
DATI DI CONTROLLO DEL PRODOTTO
1) Ente che ha eseguito la precedente analisi
2) N. dell’analisi assegnato dall’Ente
3) Protocollo e data di trasmissione
4) Controllo “c” eseguito in Deposito
- data
- colore
- aspetto
- densità a 15° C
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “Q”
BASE 31 MARZO 2006

Prot. N.
MODULO III
RICHIESTA DI ANALISI DI CONTROLLO
Oggetto: Richiesta di analisi di controllo (1)
I
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “R”
Al ___ Laboratorio Tecnico di Controllo
_____________
Con la presente si accompagna un campione di ________________________________
inviato a mezzo _________________________________________________________
Per l’esatta individuazione della partita, dalla quale il campione è stato prelevato, si
comunica quanto segue:
I
DATI DISTINTIVI DEL PRODOTTO
1) Tipo di prodotto
2) N° distintivo della partita
- n. assegnato dall’Ente di provenienza
- n. assegnato in Deposito
3) Provenienza della partita
4) Data di arrivo della partita
5) N° distintivo del lotto
6) Quantitativo, in Tonn., della partita
7) N° e tipo dei contenitori della partita
accantonata
8) Data di campionamento
9) Persona che ha eseguito il campionamento
(1) “A”: per collaudo ed accettazione;
“A”: per riqualificazione:
“B-2”
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “R”
10) Ente che ha eseguito la precedente analisi
11) N° dell’analisi assegnato dall’Ente
12) Protocollo e data di trasmissione
BASE 31 MARZO 2006
II

BASE 31 MARZO 2006
___________________________________________
(Timbro dell’Ente)
DEPOSITO P.O.L. AVIO
______________________________________________________
REGISTRO DEL FILTRO MICRONICO/SEPARATORE D’ACQUA N. _______________
TIPO _____________ CAPACITA’ DI FILTRAGGIO (GLS/1’) ________________
CARTUCCE
MONTATE : C.C. N. _____
C.S. N. _____ DATA SCADENZA CARTUCCE ______________
ALLEGATO “S”
I
CLA-NL4130-0001-00B00

BASE 31MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
ALLEGATO “S”
II
CLA-NL4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
Data
Litri erogati
Sostituzione
cartucce
per
Valori
pressione
differenziale
Kg/cm 2
KPa
p.s.i.
Controllo
diseareato
re
Controllo
valvole
automatiche
scarico
acqua blocco
flusso
Controllo
manometri
differenziali
Prova
Millipore
Parziali Totali C.C. C.S. Serraggio
giornaliero mensile mensile trimestrale trimestrale
elementi
Stato
elementi
Ispezione
Particelle
solide
camera
filtrazione
Superficie
interna
Guarnizio
ni flangie
FIRMA
ALLEGATO “S”
III
CLA-NL4130-0001-00B00

BASE 31MARZO 2006
Data
Litri erogati
Sostituzione
cartucce
per
Valori
pressione
differenziale
(Kg/cm 2 o
KPa o p.s.i.)
Controllo
diseareatore
Controllo
valvole
automatiche
scarico
acqua blocco
flusso
Controllo
manometri
differenziali
Prova
Millipore
Parziali Totali C.C. C.S. Serraggio
giornaliero mensile mensile trimestrale trimestrale
elementi
Stato
elementi
Ispezione
Particelle
solide
camera
filtrazione
Superficie
interna
Guarnizio
ni flangie
FIRMA
ALLEGATO “S”
IV
CLA-NL4130-0001-00B00

I
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “T”
GUIDA PER I CONTROLLI E LA MANUTENZIONE PERIODICA
DEI DEPOSITI P.O.L. AVIO
G = GIORNALIERO; S = SETTIMANALE; M = MENSILE; B = BIMESTRALE; T = TRIMESTRALE; A = ANNUALE
PERIODICITA’ CONTROLLI
TIPO DI INSTALLAZIONE G S M B T A ALTRE SCADENZE
1. INSTALLAZIONI PER DISCARICA N/C
in occasione dello
- Aiuti alla navigazione boe di ormeggio
scarico N/C
- oleodotti sottomarini c.s.
- dispositivi di ormeggio c.s.
- verifica sottomarina delle installazioni c.s.
- prova idrostatica del sistema di scarico X c.s.
2. INSTALLAZIONI PORTUALI
- Struttura del bacino c.s.
- prova idrostatica degli oleodotti del bacino X c.s.
3. AREA IMPIANTI
- Ispezione per evidenziare rischi di
incendio e pericoli per la sicurezza
- sfalcio erba (nel periodo di crescita) X
- ispezione attrezzature antincendio X
X
4. PARCHI DI SCARICO
- Ispezione punti di scarico X
5. PARCHI DI CARICO AUTOCISTERNE E
FERROCISTERNE
- Ispezione tubazioni bracci di carico X
- lettura manometri differenziali X
6. MANICHETTE
- Controllo efficienza X nuove o revisionate
- prova idrostatica X
X
7. GUARNIZIONI
- controllo efficienza X allo smontaggio di
particolari
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “T”
BASE 31 MARZO 2006
II
GUIDA PER I CONTROLLI E LA MANUTENZIONE PERIODICA
DEI DEPOSITI P.O.L. AVIO
G = GIORNALIERO; S = SETTIMANALE; M = MENSILE; B = BIMESTRALE; T = TRIMESTRALE; A = ANNUALE
PERIODICITA’ CONTROLLI
TIPO DI INSTALLAZIONE
8. SERBATOI
G S M B T A ALTRE
SCADENZE
- ispezione a vista X
- bonifica tabella PARTE
TERZA Cap. II punto
3.g. (2)
- verifica esterna per ricerca perdite X
- aggottamento X
- verifica livello X
- controllo corrosione X
- controllo paratie spartifuoco X
- controllo valvola aggottamento X
- controllo indicatore di livello X
- controllo
livello
comando automatico basso X
- controllo comando automatico alto livello X
- scatola comando misuratore a nastro X
9. TUBAZIONI
(a) Oleodotti in superficie
- controllo dei sistemi in funzione per
rilevare perdite sotto pressione di
esercizio
- controllo dei sistemi inattivi per
X
rilevare
pressione
eventuali perdite sotto
X
- controllo punti corrosione X
- controllo
segnali
dati identificazione dei
X
- ispezione connessioni elettriche X
(b) Oleodotti interrati
- controllo vegetazione e superfici
circostanti per verificare eventuali
perdite di carburante
X
X

III
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “T”
GUIDA PER I CONTROLLI E LA MANUTENZIONE PERIODICA
DEI DEPOSITI P.O.L. AVIO
G = GIORNALIERO; S = SETTIMANALE; M = MENSILE; B = BIMESTRALE; T = TRIMESTRALE; A = ANNUALE
PERIODICITA’ CONTROLLI
TIPO DI INSTALLAZIONE G S M B T A ALTRE SCADENZE
10. SISTEMA DI OLEODOTTI DI BASE E
FUORI BASE
- Ispezione ai sistemi di protezione catodica X
- ispezione pedonale oleodotti fuori base X
- controllo pressione del sistema X
11. SALA POMPE, POMPE, FOSSA
VALVOLE
- Controllo portata pompa e strumenti X in occasione del cambio
filtri
- verifica esistenza rumori e vibrazioni,
surriscaldamento motore e cuscinetti
12. VALVOLE
- Verifica funzionamento ed ingrassaggio
valvole con otturatore lubrificato
- verifica funzionamento, regolazione
premistoppa e lubrificazione parti mobili
delle valvole con otturatore non lubrificato
- verifica funzionamento, ingrassaggio e
regolazione premistoppa delle saracinesche
di arresto
- controllo e manutenzione delle valvole di
regolazione di pressione e portata
13. FILTRI MICRONICI/SEPARATORI
D’ACQUA
- Controllo “Millipore” X
- ispezione X
X
X
X
durante funzione
secondo istruzioni
costruttore
- sostituzione elementi filtranti 36 mesi; raggiunto
limite litri filtrati;
raggiunti valori
pressione differenziale
- controllo valvola automatica scarico acqua
e blocco flusso
- controllo valvola disareatrice X c.s.
X
in occasione cambio
filtri
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “T”
BASE 31 MARZO 2006
IV
GUIDA PER I CONTROLLI E LA MANUTENZIONE PERIODICA
DEI DEPOSITI P.O.L. AVIO
G = GIORNALIERO; S = SETTIMANALE; M = MENSILE; B = BIMESTRALE; T = TRIMESTRALE; A = ANNUALE
PERIODICITA’ CONTROLLI
TIPO DI INSTALLAZIONE G S M B T A ALTRE SCADENZE
14. MANOMETRI DIFFERENZIALI
- Controllo ed eventuale taratura X
15. STRUMENTI VARI X
16. FILTRI LINEE DI RIEMPIMENTO E
TRASFERIMENTO
X

BASE 31 MARZO 2006
OPERAZIONI
Ispezioni rischi
incendi e per
sicurezza
Parchi di
scarico
Lettura
manometri
differenziali
filtri
FIRMA
OPERATORE
SCHEDA PER LA MANUTENZIONE PERIODICA DEL
DEPOSITO P.O.L. AVIO __________________________
FREQUENZA GIORNALIERA
ANNO____________________
MESE____________________
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31
ALLEGATO “U”
I
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
OPERAZIONI
Sfalcio erba
Ispezione attrezzature antincendio
Controllo manichette
Condizioni esterne serbatoi
Aggottamento e livello
Controllo corrosione e paratie spartifuoco
Controllo valvola aggottamento
Controllo indicatore livello
Controllo tubazioni oleodotti in superficie
Controllo filtri linee riempimenti e trasferimenti
FIRMA OPERATORE
SCHEDA PER LA MANUTENZIONE PERIODICA DEL
DEPOSITO P.O.L. AVIO __________________________
FREQUENZA SETTIMANALE
ANNO________________
MESE________________
ALLEGATO “U”
II
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
OPERAZIONI
Ispezione tubazioni bracci erogazione
parchi carico autoferrocisterne
Verifica efficienza valvole con otturatore
lubrificato
Verifica efficienza saracinesche arresto
Controllo valvola automatica scarico
acqua ed Arresto flusso FMSA
Controllo valvola diseareatrice FMSA
Controllo funzionalità manometri
differenziali FMSA
FIRMA OPERATORE
SCHEDA PER LA MANUTENZIONE PERIODICA DEL
DEPOSITO P.O.L. AVIO ___________________________
FREQUENA MENSILE
ANNO ______________________
ALLEGATO “U”
III
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
OPERAZIONI
Ispezione pedonale oleodotti fuori base
FIRMA OPERATORE
SCHEDA PER LA MANUTENZIONE PERIODICA DEL
DEPOSITO P.O.L. AVIO ___________________________
FREQUENZA BIMESTRALE
ANNO _________________
ALLEGATO “U”
IV
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
OPERAZIONI
Scatola comando misuratore a nastro
Controllo sistemi inattivi per identificazione
perdite
Controllo corrosione tubazioni
Controllo dati identificazione segnali
Controllo superficie e vegetazione
circostante oleodotti interrati
Ispezione protezione catodica
Controllo millipore filtri microbici
Ispezione filtri microbici
FIRMA OPERATORE
SCHEDA PER LA MANUTENZIONE PERIODICA DEL
DEPOSITO P.O.L. AVIO ___________________________
FREQUENZA TRIMESTRALE
ANNO ________________________
ALLEGATO “U”
V
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
OPERAZIONI
Prova idrostatica sistema scarico navi cisterne
Prova idrostatica oleodotti del bacino
Prova idrostatica manichette
Ispezione a vista serbatoi
Ispezione connessioni elettriche tubazioni
Controllo della pressione del sistema di oleodotti
Controllo portata pompe e strumenti
FIRMA OPERATORE
SCHEDA PER LA MANUTENZIONE PERIODICA DEL
DEPOSITO P.O.L AVIO ___________________________
FREQUENZA ANNUALE
ANNO _________________
ALLEGATO “U”
VI
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SCHEDA PER LA MANUTENZIONE PERIODICA DEL
DEPOSITO P.O.L. AVIO ___________________________
FREQUENZA ALTRE
OPERAZIONI OCCASIONE
Aiuti alla navigazione e boe ormeggio Scarico n/c
Oleodotti sottomarini Scarico n/c
Dispositivi di ormeggio Scarico n/c
Verifica sottomarina installazione Scarico n/c
Prova idrostatica sistema di scarico Scarico n/c
Struttura del bacino Scarico n/c
Prova idrostatica degli oleodotti del bacino Scarico n/c
Controllo efficienza guarnizioni Smontaggio particolari
Bonifica serbatoi Vds tabella parte 3-2.3.g (2)
Controllo comando automatico alto livello Riempimento serbatoio
Controllo portata pompe e strumenti Cambio filtri
Controllo rumori e vibrazioni motore e pompe In funzione
Controllo valvole regolazione pressione/portata Istruzioni costruttore
Sostituzione elementi filtranti Vds allegao “D” punto 13
Controllo valvola automatica scarico acqua ed
arresto flusso
Sostituzione elementi
Controllo valvola disaeratrice Sostituzione elementi
FIRMA OPERATORE
ALLEGATO “U”
VII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
ALLEGATO “U”
VIII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
SITUAZIONE SEMESTRALE DELLO STATO DI EFFICIENZA DEL DEPOSITO P.O.L. AVIO
______________________________________
RIFERITA AL _________________________
SERB. CAPACITA’ TIPO ANNO ANNO
SERBATOI
STATO EFFICIENZA (1) DATA
ULTIMA
NR. SERBATOI
IN MC
PROD. COSTR. INSTALL. SERBATOI IMPIANTO
AGGOTT.
APPARATI
ACCESS.
TUBAZIONI BONIFICA
SERBATOI
MOTIVI DI
INEFFICIENZA
O DI NON
IMPIEGO
PROGRAMMA
DEI LAVORI
ALLEGATO “ V”
I
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
A. POMPE
TIPO
(2)
A. MOTORI
TIPO
(3)
DITTA
COSTR.
DITTA
COSTR.
NR.
MATRIC.
NR.
MATRIC.
ANNO
COSTR.
ANNO
COSTR.
ANNO
INSTALL.
ANNO
INSTALL.
PORTATA
in m 3 /h
ALIMENT.
(4)
SALA POMPE
PREVALENZA
in metri
POTENZA
(5)
TIPO
PROD.
POMPATO
COLLEGAM.
CON
POMPA
DATA
ULTIMA
REVISIONE
DATA
ULTIMA
REVISIONE
STATO
EFFICIENZA
(1)
STATO
EFFICIENZA
(1)
Segue ALLEGATO “V”
MOTIVI DI
INEFFICIENZA
O DI NON
IMPIEGO
MOTIVI DI
INEFFICIENZA
O DI NON
IMPIEGO
PROGRAMMA
DEI LAVORI
PROGRAMMA
DEI LAVORI
ALLEGATO “V”
II
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
TIPO
TIPO
(6)
DITTA
COSTR.
DITTA
COSTR.
NR.
MATRIC.
NR.
MATRIC.
ANNO
COSTR.
ANNO
COSTR.
ANNO
INSTALL.
NR. FILTRI
MACROFILTRI
TIPO
FILTRI
TIPO
PRODOTTO
FILTRI MICRONICI/SEPARATORI D’ACQUA
ANNO
INSTALL.
TIPO
PRODOTTO
NR.
ELEMENTI
FILTRANTI
TIPO
ELEMENTI
DATA
ULTIMA
REVISIONE
DATA
SCADENZA
ELEMENTI
STATO
EFFICIENZA
(1)
STATO
EFFICIENZA
(1)
Segue ALLEGATO “V”
MOTIVI DI
INEFFICIENZA
O DI NON
IMPIEGO
MOTIVI DI
INEFFICIENZA
O DI NON
IMPIEGO
PROGRAMMA
DEI LAVORI
PROGRAMMA
DEI LAVORI
ALLEGATO “ V”
III
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
TIPO
DISPOSITIVO
NR
(7)
DITTA
COSTR.
TIPO DI
CARICO
(8)
NR.
MATRIC.
ANNO
COSTR.
ANNO
INSTALL.
MISURATORI VOLUMETRICI
TIPO
PRODOTTO
LITRI
TOTALI
LITRI
NEL
SEMESTRE
DATA
ULTIMA
REVISIONE
STATO
EFFICIENZA
(1)
PARCO DI CARICO/SCARICO AUTOCISTERNE
PARCO DI CARICO PARCO DI SCARICO
PORTATA
IN MC
TIPO
PTODOTTO
STATO
EFFICIENZA
(1)
MOTIVI DI
INEFFICIENZA
O DI NON
IMPIEGO
DISPOSITIVO
NR
(7)
TIPO DI
CARICO
(8)
PORTATA
IN M 3
TIPO
PTODOTTO
Segue ALLEGATO “V”
MOTIVI DI
INEFFICIENZA
O DI NON
IMPIEGO
STATO
EFFICIENZA
(1)
PROGRAMMA
DEI LAVORI
MOTIVI DI
INEFFICIENZA
O DI NON
IMPIEGO
ALLEGATO “V”
IV
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
DISPOSITIVO
NR
(7)
TIPO
(9)
TIPO DI
CARICO
(8)
PARCO DI CARICO/SCARICO CISTERNE FERROVIARIE
PARCO DI CARICO PARCO DI SCARICO
PORTATA
IN MC
TIPO
PTODOTTO
STATO
EFFICIENZA
(1)
MOTIVI DI
INEFFICIENZA
O DI NON
IMPIEGO
DISPOSITIVO
NR
(7)
TIPO DI
CARICO
(8)
PORTATA
IN M 3
TIPO
PRODOTTO
IMPIANTO/ATTREZZATURE DI ADDITIVAZIONE E DI DISOLEAZIONE
IMPIANTO/ATTREZZATURE DI ADDITIVAZIONE IMPIANTO DI DISOLEAZIONE
DITTA
COSTR.
NR.
MATRICOLA
ANNO
COSTR.
ANNO
INSTALL.
STATO
EFFICIENZA
(1)
TIPO
(9)
DITTA
COSTR.
ANNO
COSTR.
ANNO
INSTALL.
Segue ALLEGATO “V”
STATO
EFFICIENZA
(1)
DATA
SOSTITUZIONE
FILTRI
MOTIVI DI
INEFFICIENZA
O DI NON
IMPIEGO
STATO
EFFICIENZA
(1)
ALLEGATO “ V”
V
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
TIPO
(10)
TIPO
DI
PRODOTTO
IMPIANTO DI PROTEZIONE CATODICA – DI MESSA A TERRA – CONTRO SCARICHE ATMOSFERICHE
DITTA
COSTR./ENTE
A.M.
REALIZZATORE
TUBAZIONI
Ø
QUANTITA’
TRASPORTATO
E
PORTATA
(16)
ANNO
REALIZZAZ.
STATO
INVASO
(13)
DATA
ISPEZIONE
(11)
VALORI
DI MISURA
STATO
EFFICIENZA
OLEODOTTO DI COLLEGAMENTO
TIPO DI
PRODOTTO
INVASATO
DATA
(14)
(1)
CONTROLLO DI PERCORSO
SERVITU’
(15)
SEGNALI
(15)
SPESSORE
INTERRAMENTO
(15)
MOTIVI DI
INEFFICIENZA
O DI NON
IMPIEGO
(12)
STATO
EFFICIENZA
(1)
Segue ALLEGATO “V”
MOTIVO
DI
INEFFICIENZA
O DI NON
IMPIEGO
PROGRAMMA
DEI LAVORI
PROGRAMMA
DEI
LAVORI
ALLEGATO “V”
VI
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
DEPOSITO P.O.L. AVIO – PARTI DI RICAMBIO PER RIPARAZIONI URGENTI
DENOMINAZIONE MATERIALE
N.D.R.
N.D.C.
QUANTITA’
Segue ALLEGATO “V”
STATO
EFFICIENZA
(1)
ALLEGATO “ V”
VII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
ALLEGATO “V”
VIII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
(1) STATO EFFICIENZA
riportare se:
- OTTIMO,
- BUONO,
- DISCRETO,
- SUFFICIENTE,
- INEFFICIENTE;
(2) TIPO POMPE
riportare se:
- centrifuga,
- volumetrica;
(3) TIPO MOTORI
riportare se:
- endotermico,
- elettrico;
(4) ALIMENTAZIONE MOTORI
riportare:
- il tipo di combustibile utilizzato, per i motori endotermici,
- la tensione di alimentazione, per motori elettrici;
(5) POTENZA MOTORI
riportare il valore in:
- HP, per motori endotermici,
- KW, per motori elettrici;
NOTE
Segue ALLEGATO “V”
ALLEGATO “ V”
IX
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
(6) TIPO FILTRI MICRONICI/SEPARATORI D’ACQUA
riportare:
- V, se del tipo verticale,
- O, se del tipo orizzontale;
(7) DISPOSITIVO NR. PARCO CARICO/SCARICO AUTOCISTERNE
riportare:
- il numero progressivo del braccio di carico;
(8) TIPO DI CARICO PARCO CARICO/SCARICO AUTOCISTERNE
riportare:
- A, per carico dall’alto,
- B, per carico dal basso,
- C, per scarico a caduta,
- P, per scarico a pressione;
(9) TIPO DI IMPIANTO DI ADDITIVAZIONE E DI DISOLEAZIONE
riportare se:
- fisso,
- attrezzatura mobile;
(10) TIPO DI IMPIANTO DI PROTEZIONE CATODICA – DI MESSA A TERRA – CONTRO SCARICHE ATMOSFERICHE
riportare la seguente sigla:
- PROCAT, per l’impianto di protezione catodica,
- TERRA, per l’impianto di messa a terra,
- ATMO, per l’impianto contro le scariche atmosferiche;
(11) DATA ISPEZIONE
riportare la data dell’ultima ispezione trimestrale;
ALLEGATO “V”
X
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
(12) MOTIVO DI INEFFICIENZA O DI NON IMPIEGO
specificare la data di disattivazione e periodo cumulativo di inattività dalla data di realizzazione;
(13) STATO DELL’INVASO
riportare:
- I, per invasato,
- S, per spiazzato,
- v, per vuoto;
(14) DATA DEL CONTROLLO DEL PERCORSO
riportare la data dell’ultima ispezione bimestrale;
(15) SERVITU’ – SEGNALI – SPESSORE INTERRAMENTO
riportare:
- SI, se in rispetto di quanto previsto dalle norme vigenti,
- NO, qualora non sia rispettato quanto previsto dalle norme vigenti; in questo caso, con nota a parte, segnalare le deficienze riscontrate;
(16) PORTATA DELL’OLEODOTTO E PRODOTTO MOVIMENTATO
riportare:
- portata, in mc/h, in relazione alla capacità della stazione di pompaggio,
- quantità e tipo di prodotto movimentato nel semestre in mc.
ALLEGATO “ V”
XI
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
ALLEGATO “V”
XII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
_________________________________________________________
(Timbro dell’Ente)
R E G I S T R O
P E R
MEZZO DI RIFORNIMENTO COMBUSTIBILI AVIO
TIPO __________________________
TARGA/MATRICOLA A.M. _____________________
ALLEGATO “W”
I
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
ALLEGATO W
II
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
DATA
ORA
DAL DEPOSITO P.O.L. AL MEZZO DI RIFORNIMENTO
DEPOSITO
POL AVIO
N.
N.
SERBATOIO
DEPOSITO
POL AVIO
LITRI
PRELEVATI
OPERAZIONI DI RIFORNIMENTO
TIPO
PRODOTTO
UTENTE
DAL MEZZO DI RIFORNIMENTO ALL’AEROMOBILE
TIPO
AEROMOBILE
MATRICOLA
AEROMOBILE
LITRI
RIFORNITI
LITRI
RESIDUI
FIRMA
OPERATORE
ALLEGATO “W”
III
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
DATA
ORA
DAL DEPOSITO P.O.L. AL MEZZO DI RIFORNIMENTO
DEPOSITO
POL AVIO
N.
N.
SERBATOIO
DEPOSITO
POL AVIO
LITRI
PRELEVATI
OPERAZIONI DI RIFORNIMENTO
TIPO
PRODOTTO
UTENTE
DAL MEZZO DI RIFORNIMENTO ALL’AEROMOBILE
TIPO
AEROMOBILE
MATRICOLA
AEROMOBILE
LITRI
RIFORNITI
LITRI
RESIDUI
FIRMA
OPERATORE
ALLEGATO W
IV
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
OPERAZIONI E CONTROLLI
Controllo del mezzo di rifornimento 4.(1)(b)
Dispositivi di messa a terra 4.(1)(d)
Cappucci antipolvere 4.(1)(e)
Efficienza accoppiatori e pistole 4.(1)(f)
Efficienza parafiamma allo scarico 4.(1)(g)
Efficienza apparecchiature antincendio 4.(1)(h)
Aggottamento serbatoio (1) 4.(1)(i)
Aggottamento F.M.S.A. (1)
Quantità prodotto in serbatoio (1)
Operazioni di riciclo ed IDROTEST (1)
Camera sporco
Camera filtrazione
Camera pulito
Scomparto da__________
Scomparto da__________
Totale
Litri riciclati
?P C.C
?P C.S
IDROTEST
FIRMA DELL’OPERATORE
OPERAZIONI E CONTROLLI GIORNALIERI
(1) Anche prima del rifornimento dell’aeromobile (2) Registrare la data e l’ora
Riferim.
Parte IV
Cap. 2° (2) (2) (2) (2) (2) (2) (2) (2) (2) (2) (2)
4.(1)(l)
4.(1)(m)
4.(1)(n)
ALLEGATO “W”
V
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
OPERAZIONI E CONTROLLI
Controllo del mezzo di rifornimento 4.(1)(b)
Dispositivi di messa a terra 4.(1)(d)
Cappucci antipolvere 4.(1)(e)
Efficienza accoppiatori e pistole 4.(1)(f)
Efficienza parafiamma allo scarico 4.(1)(g)
Efficienza apparecchiature antincendio 4.(1)(h)
Aggottamento serbatoio (1) 4.(1)(i)
Aggottamento F.M.S.A. (1)
Quantità prodotto in serbatoio (1)
Operazioni di riciclo ed IDROTEST (1)
Camera sporco
Camera filtrazione
Camera pulito
Scomparto da__________
Scomparto da__________
Totale
Litri riciclati
?P C.C
?P C.S
IDROTEST
FIRMA DELL’OPERATORE
OPERAZIONI E CONTROLLI GIORNALIERI
(1) Anche prima del rifornimento dell’aeromobile (2) Registrare la data e l’ora
Riferim.
Parte IV
Cap. 2° (2) (2) (2) (2) (2) (2) (2) (2) (2) (2) (2)
4.(1)(l)
4.(1)(m)
4.(1)(n)
ALLEGATO W
VI
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
OPERAZIONI E CONTROLLI
Pressione ammortizzatore colpo ariete 4.a.(1)
Filtri a rete accoppiatori e pistole 4.a.(2)
Filtro a rete pompa combustibile 4.a.(3)
Galleggianti indicatori presenza acqua 4.a.(4)
Complesso valvole automatiche
scarico acqua e blocco flusso
Galleggiante o valvola pilota
Scarico acqua
Blocco flusso
CONTROLLI MENSILI
Riferim.
Parte IV
Cap. 4° (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1)
4.a.(5)
Filtri dei manometri differenziali a pistone 4.a.(6)
(1) Registrare la data
FIRMA DELL’OPERATORE
ALLEGATO “W”
VII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
OPERAZIONI E CONTROLLI
Pressione ammortizzatore colpo ariete 4.a.(1)
Filtri a rete accoppiatori e pistole 4.a.(2)
Filtro a rete pompa combustibile 4.a.(3)
Galleggianti indicatori presenza acqua 4.a.(4)
Complesso valvole automatiche
scarico acqua e blocco flusso
(1) Registrare la data
Galleggiante o valvola pilota
Scarico acqua
Blocco flusso
CONTROLLI MENSILI
Riferim.
Parte IV
Cap. 4° (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1)
4.a.(5)
Filtri dei manometri differenziali a pistone 4.a.(6)
FIRMA DELL’OPERATORE
ALLEGATO W
VIII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CONTROLLI TRIMESTRALI
OPERAZIONI E CONTROLLI
Riferim.
Parte IV
Cap. 4° (1) (1) (1) (1)
Guarnizioni delle bocche di carico
Manometri differenziali del F.M.S.A.
Controllo “MILLIPORE”
(1) Registrare la data
FIRMA DELL’OPERATORE
4.b.(1)
4.b.(2)
4.b.(3)
ALLEGATO “W”
IX
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CONTROLLI TRIMESTRALI
Riferim.
Parte IV
OPERAZIONI E CONTROLLI Cap. 4°
(1) (1) (1) (1)
Guarnizioni delle bocche di carico
Manometri differenziali del F.M.S.A.
Controllo “MILLIPORE”
Registrare la data
FIRMA DELL’OPERATORE
4.b.(1)
4.b.(2)
4.b.(3)
(1)
ALLEGATO W
X
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CONTROLLI SEMESTRALI
OPERAZIONI E CONTROLLI
Riferim.
Parte IV
Cap. 4° (1) (1) (1) (1)
Stato delle superfici interne del
serbatoio
4.c.(1)
Sedimenti
Aspetto superficie
Ispezione del F.M.S.A.
Stato degli elementi
Serraggio C.C.
Serraggio C.S.
Particolari metallici corrosi camera
sporco
Particolari metallici corrosi camera
filtraz.
Stato superficie interna camera sporco
Stato superficie interna camera filtraz.
Stato superficie interna camera pulito
4.c.(2)
Valvola degasatrice del F.M.S.A. 4.c.(3)
FIRMA DELL’OPERATORE
(1) Registrare la data
ALLEGATO “W”
XI
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CONTROLLI SEMESTRALI
OPERAZIONI E CONTROLLI
Riferim.
Parte IV
Cap. 4° (1) (1) (1) (1)
Stato delle superfici interne del
serbatoio
4.c.(1)
Sedimenti
Aspetto superficie
Ispezione del F.M.S.A.
Stato degli elementi
Serraggio C.C.
Serraggio C.S.
Particolari metallici corrosi camera
sporco
Particolari metallici corrosi camera
filtraz.
Stato superficie interna camera sporco
Stato superficie interna camera filtraz.
Stato superficie interna camera pulito
4.c.(2)
Valvola degasatrice del F.M.S.A. 4.c.(3)
FIRMA DELL’OPERATORE
(1) Registrare la data
ALLEGATO W
XII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
DATA
SOSTITUZIONE ELEMENTI FILTRANTI DEL FILTRO MICROBICO/SEPARATORE D’ACQUA
Sostituzione elementi
filtranti
Quantità Quantità
C.C. C.S.
sostituite
(2)
sostituite
(2)
Per
scadenza
calendariali
DA________________________(1)
Raggiunti ?P
massimi consentiti
?P C.C. ?P C.S.
(3) (4) (4)
(1) ndicare la capacità di filtraggio del F.M.S.A., m 3 /h;
(2) si intendono quelle totali riportate sulla targa del F.M.S.A.;
(3) segnare con una X;
(4) riportare il valore del ? P rilevato;
(5) riportare tra quali prodotti è stato effettuato il cambio;
(6) riportare il numero ed il tipo di elementi rotti;
(7) riportare il valore comunicato dal L.T.C.
MOTIVO
Cambio
prodotto
(5)
Rottura
elementi
(6)
Per esito controllo
“Millipore”>2mg/l
(7)
FIRMA
OPERATORE
ALLEGATO “W”
XIII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
DATA
SOSTITUZIONE ELEMENTI FILTRANTI DEL FILTRO MICROBICO/SEPARATORE D’ACQUA
Sostituzione elementi
filtranti
Quantità Quantità
C.C. C.S.
sostituite
(2)
sostituite
(2)
Per
scadenza
calendariali
(1) indicare la capacità di filtraggio del F.M.S.A., m 3 /h;
(2) si intendono quelle totali riportate sulla targa del F.M.S.A.;
(3) segnare con una X;
(4) riportare il valore del ? P rilevato;
(5) riportare tra quali prodotti è stato effettuato il cambio;
(6) riportare il numero ed il tipo di elementi rotti;
(7) riportare il valore comunicato dal L.T.C.
DA________________________(1)
Raggiunti ?P
massimi consentiti
?P C.C. ?P C.S.
(3) (4) (4)
MOTIVO
Cambio
prodotto
(5)
Rottura
elementi
(6)
Per esito controllo
“Millipore”>2mg/l
(7)
FIRMA
OPERATORE
ALLEGATO W
XIV
CLA-NL-4130-0001-00B00

I
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “X”
SCHEDA PER LA MANUTENZIONE PREVENTIVA DEI MEZZI E DELLE
ATTREZZATURE DI RIFORNIMENTO E TRASPORTO COMBUSTIBILI
TIPO MEZZO/ATTREZZATURA ________________________
TARGA A.M./MATRICOLA ________________________
DATA ENTRATA IN SERVIZIO __________________________
TIPO DI ATTREZZATURA
Riferimento
PARTE IV
CAP. 4°
SERBATOIO 3.d.(1)
COPERCHI PASSI D’UOMO 3.d.(2)
GHIOTTE DI AGGOTTAMENTO 3.d.(3)
VALVOLE DI FONDO E SEZIONAMENTO CIRCUITI 3.d.(4)
SCARICO A GRAVITA’ 3.d.(5)
FILTRO POMPA EROGAZIONE 3.d.(6)
POMPA DI EROGAZIONE 3.d.(7)
VALVOLA DI NON RITORNO POMPA EROGAZIONE 3.d.(8)
VALVOLA REGOLATRICE DELLA PRESSIONE 3.d.(9)
VALVOLA REGOLATRICE DELLA PORTATA 3.d.(10)
FILTRO MICRONICO/SEPARATORE D’ACQUA 3.d.(11)
MISURATORE VOLUMETRICO O “CONTALITRI” 3.d.(12)
TUBO VENTURI 3.d.(13)
AMMORTIZZATORE COLPO D’ARIETE 3.d.(14)
RULLI AVVOLGINASPI 3.d.(15)
MANICHETTE EROGAZIONE 3.d.(16)
PISTOLE DI EROGAZIONE 3.d.(17)
STATO
EFFICIENZA
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL4130-0001-00B000
ALLEGATO “X”
BASE 31 MARZO 2006
TIPO DI ATTREZZATURA
II
Riferimento
PARTE IV
CAP. 4°
ACCOPPIATORI RIFORNIMENTO A PRESSIONE 3.d.(18)
CONTATTO CONTINUO MESSA A TERRA 3.d.(19)
NASPI CAVI DI MASSA E CONDUTTORI 3.d.(20)
MARMITTA PARASCINTILLE 3.d.(21)
DEVIATORE GAS SCARICO 3.d.(22)
IMPIANTO AUTOMATICO ANTINCENDIO 3.d.(23)
STRUMENTI 3.d.(24)
VARIE 3.d.(25)
FIRMA OPERATORE
STATO
EFFICIENZA

CLA-NL-4130-0001-00B00
ADDITIVO MULTIFUNZIONALE PER MOTORI DIESEL
SIMBOLO NATO
I
S-1750
ALLEGATO “Y”
NATURA DEL PRODOTTO: miscela di additivi migliorativi del potere lubrificante e del
numero di cetano.
VALORI TIPICI:
COLORE : chiaro e trasparente.
DENSITA’ A 15 °C : 0,947 Kg/dm 3
PUNTO DI INFIAMMABILITA’ ABEL : 74 °C
VISCOSITA’ CINEMATICA A 40 °C : 7 cSt
AUMENTO DEL N° DI CETANO : da 4 a 5
SOSTITUTO ACCETTABILE: nessuno.
SOSTITUTO DI EMERGENZA: nessuno.
UTILIZZO: E’ aggiunto al F-34 o al F-35, nella misura del 1 ‰ in volume, per ottenere F-63.
INFORMAZIONI PARTICOLARI:
- nocivo;
- rischio di esplosione se utilizzato in ambienti chiusi;
- il documento di trasporto dovrà riportare il N° ONU, il nome tecnico del prodotto e la seguente frase
“Contiene Nitrato di 2 etile -esile”
TRASPORTO
Regolamento
ADR
IATA
IMDG
Classe
9
9
9
Codice di
Classificazione
M6
“PRODOTTO
DANNOSO
PER
L’AMBIENTE”
“INQUINANTE
MARINO”
Etichetta di
pericolo
9
9
Codice
di
pericolo
90
N°
ONU
3082
3082
3082
Gruppo di
Imballaggio
III
III
III
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “Y”
COMBUSTIBILE DIESEL TIPO KEROSENE
SIMBOLO NATO
BASE 31 MARZO 2006
II
F-63
NATURA DEL PRODOTTO: combustibile tipo F-34/F-35 additivato con S-1750.
VALORI TIPICI:
COLORE : incolore
DENSITA’ A 15 °C : 800 Kg/m 3
PUNTO DI INFIAMMABILITA’ ABEL : min. 38 °C
PUNTO DI CONGELAMENTO : max. -47 °C
TENORE IN IDROCARBURI AROMATICI : 18%
TENORE IN ZOLFO : 0,0367 %
TENORE IN ACQUA : 0,0085%
TENORE IN S-1750 : 0,11 %
SOSTITUTO ACCETTABILE: nessuno.
SOSTITUTO DI EMERGENZA: F-34 , F-35.
UTILIZZO: Combustibile utilizzato per l’alimentazione di motori diesel.
Non deve essere utilizzato in nessun caso per il rifornimento degli aeromobili.
INFORMAZIONI PARTICOLARI:
- prodotto infiammabile e nocivo;
- non utilizzare come solvente per la pulizia;
- il documento di trasporto dovrà riportare il Nr. ONU, il nome tecnico del prodotto e la seguente frase
“Prodotto contenente composti organici volatili”.
TRASPORTO
Regolamento
ADR
IATA
IMDG
Classe
3
3
3
Codice di
Classificazione
F1
“LIQUIDO
INFIAMMABILE”
Etichetta di
pericolo
3
3
Codice
di
pericolo
30
N°
ONU
1863
1863
1863
Gruppo di
Imballaggio
III
III
III

COMBUSTIBILE UNICO
I
CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “Z”
RIEPILOGO DELLE OPERAZIONI DA EFFETTUARE PER L’IMPIEGO
1. Assicurarsi che il mezzo sia in buono stato di manutenzione. In caso contrario
provvedere alla manutenzione ordinaria e, se necessario, effettuare tutti gli eventuali
interventi di manutenzione straordinaria
2. Effettuare il lavaggio della linea di alimentazione.
3. Rifornire il mezzo ed impiegarlo normalmente.
4. Eseguire i controlli sui lubrificanti a frequenza almeno raddoppiata rispetto a quella
prevista dal manuale di manutenzione del mezzo.
5. In caso si manifesti un’anomalia durante il funzionamento di un mezzo:
a. eseguire le azioni correttive secondo il quadro seguente:
DESCRIZIONE Azioni/soluzioni a breve termine Azioni/soluzioni a lungo termine
il motore eroga meno potenza nessuna ritoccare la taratura della pompa
di alimentazione
il motore funziona
regolarmente in condizioni
normali, ma tende a
spegnersi in situazioni di
esercizio gravose
il motore ha difficoltà
all’avviamento e funziona
sempre in modo irregolare
usura delle pompe di
alimentazione
consumo eccessivo di olio
lubrificante
lasciare raffreddare la pompa di
alimentazione, eventualmente
aprendo il cofano del vano motore
- aggiungere ad ogni pieno di
combustibile l’1% di olio motore
- additivare con S-1750
nessuna Alternative:
nessuna (inconveniente e lungo
termine)
effettuare i rabbocchi di
lubrificante a cadenze ravvicinate
- utilizzare combustibile unico
proveniente da un altro
lotto/partita
- additivare con S-1750
Alternative:
- aggiungere ad ogni pieno di
combustibile l’1% di olio motore
- additivare con S-1750
revisionare la pompa di
alimentazione
b. effettuare la segnalazione dell’inconveniente occorso secondo il modello accluso
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ALLEGATO “Z”
BASE 31 MARZO 2006
II
SEGNALAZIONE DI INCONVENIENTE TECNICO(1)(2)
ENTE/REPARTO…………………………………………………………………………
NUMERO MODULO .............................................. (3)
DATI DEL VEICOLO
TIPO……………………………….. N° DI TARGA…………………………..
ETÀ COMPLESSIVA (ANNI)........
DATA ULTIMA MANUTENZIONE PERIODICA…………………………….
NUMERO DI VEICOLI DELLO STESSO TIPO IN SERVIZIO PRESSO
L’ENTE……………………………(4)
INFORMAZIONI SULL’INCONVENIENTE
DATA IN CUI SI È VERIFICATO…………….......
NOMINATIVO DEL CONDUCENTE……………………………………………………
Lettura contachilometri..............................................
Temperatura ambiente (approssimativa)……………………………………………………
Combustibile impiegato: F-34 F-63 altro………………..
Livello dei lubrificanti (misurato dopo l’inconveniente):
olio motore ................................................................ olio pompa………………………(5)
Sintomi manifestati dal veicolo:……………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………
Tipo di percorso/terreno…………………………………………………………………….
Conseguenze:……………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………
Provvedimenti adottati:……………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………
ANNOTAZIONI……………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………
Data_________________
____________________
(Firma del Comandante)
(1) utilizzare un modulo per ciascun veicolo interessato;
(2) nel caso in cui un dato non sia disponibile, inserire al suo posto la dicitura “ND”, precisandone il motivo;
(3) numero progressivo per l’identificazione univoca del modulo, attribuito dall’Ente/Reparto spedente;
(4) includere nel conteggio soltanto quelli alimentati con il combustibile unico;
(5) se del tipo a lubrificazione indipendente

1
CLA-NL-4130-0001-00B00
ANNESSO “1”
MODALITA’ DI ESECUZIONE DEL CONTROLLO DI TIPO “C” SUI
COMBUSTIBILI AVIO
1. GENERALITA’
Il controllo di tipo “C” comprende la determinazione delle seguenti caratteristiche:
- acqua e sedimenti (esame a vista),
- colore (esame a vista),
- densità a 15° C.
E’ a disposizione il Kit per il controllo “C” in due versioni:
* con termometro e serie di aerometri (densimetri) o con termodensimetro;
* con termodensimetro digitale.
2. CONTROLLO “C” CON TERMOMETRO E SERIE DI DENSIMETRI O
CON TERMODENSIMETRO
a. Apparecchiatura
Per la determinazione della densità è necessaria la seguente apparecchiatura:
(1) densimetri ASTM-E-100
coprono l’intervallo di peso specifico da 0,650 a 0,900, come da tabella
seguente:
(2) termometro graduato
TIPO INTERVALLO
82H 0,650-0,700
83H 0,700-0,750
84H 0,750-0,800
85H 0,800-0,850
86H 0,850-0,900
è graduato con intervalli di 0,5°C; preferibilmente del tipo ASTM n.
57C, se si impiegano i densimetri;
(3) termodensimetro
consiste in un densimetro che ha incorporato il termometro e copre gli
stessi intervalli dei densimetri di cui al precedente comma (1);
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
ANNESSO “1”
(4) cilindro da 500 ml
BASE 31 MARZO 2006
2
in vetro chiaro, di diametro interno minimo di 5 cm, se si usano i
densimetri;
(5) cilindro da 1.000 ml
b. Procedimento
in vetro chiaro, di diametro interno minimo di 7 cm, se si usa il
termodensimetro.
(1) Esame dell’aspetto e del colore
- versare il prodotto in esame nel cilindro di vetro, evitando la
formazione di bolle d’aria nel suo interno od in superficie,
- esaminare l’aspetto del liquido in controluce per accertare
l’eventuale presenza di goccioline di acqua e di particelle
solide(sedimenti),
- valutare il colore del prodotto, ponendo un foglio di carta bianco
dietro il cilindro, per evitare interferenze,
(2) Rilevamento della temperatura
- effettuare il rilevamento della temperatura del prodotto nel modo
seguente:
1° caso: con il singolo termometro,
2° caso: con quello posto all’interno del termodensimetro.
Nel 1° caso:
* immergere il termometro nel combustibile e, facendolo sostenere
da un uncino metallico agganciato al bordo del cilindro, lasciarlo
immerso per almeno 5 minuti,
* dopo tale periodo, estrarre parzialmente il termometro e, mentre il
bulbo è ancora immerso nel liquido, leggere la temperatura (T1)
con l’approssimazione di 0,5°C prenderne nota.
Nel 2° caso:
* immergere lentamente il termodensimetro nel combustibile e
lasciarlo immerso per almeno 5 minuti,
* quindi, estrarre parzialmente il termodensimetro e, mentre il bulbo
è ancora immerso, leggere la temperatura(T1) con
l’approssimazione di 0,5°C e prenderne nota.
(3) Densità
- scegliere tra gli aerometri (densimetro o termodensimetro) quello la
cui scala non risulti nè completamente immersa nè completamente al
di fuori del liquido stesso (in genere, per le benzine avio è adatto
l’aerometro 83H, mentre per i combustibili per turbogetti l’84H),

3
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ANNESSO “1”
- immergere, quindi, lentamente l’aerometro nel liquido e, con una
leggera rotazione, lasciarlo libero, evitando che tocchi le pareti del
cilindro,
- quando l’aerometro avrà raggiunto la posizione di equilibrio,
effettuare la lettura nel punto in cui la superficie del liquido taglia la
scala dell’aerometro e prendere nota del valore letto almeno fino alla
terza cifra decimale più vicina.
Il punto di lettura si determinerà ponendo l’occhio all’altezza del
liquido, facendo in modo che la superficie dello stesso appaia come
una linea retta che taglia la scala dell’aerometro,
- successivamente alla lettura della densità, rilevare nuovamente la
temperatura (T2), come precedentemente descritto.
Si considererà come temperatura di prova, la media delle due
temperature.
(4) Correzione della densità
(T1 + T2)
2
Quando si dovrà effettuare il rilevamento della densità ad una
temperatura diversa da quella di riferimento, sarà necessario riportare la
densità osservata alla densità relativa alla temperatura di riferimento (in
caso di controllo “C”, la temperatura di riferimento è di 15 ± 0,5°C per i
combustibili per turbogetti e di 15,5 ± 0,5°C per la Benzina avio; ai fini
amministrativi, la temperatura di riferimento sarà quella rilevata nel
prodotto contenuto nel serbatoio).
L’operazione si eseguirà moltiplicando la differenza tra la temperatura
osservata e quella di riferimento per il fattore di correzione riportato
nella tabella allegata al presente Annesso in corrispondenza della
densità osservata.
Il valore numerico ottenuto:
- si aggiungerà al valore della densità osservata, quando la temperatura
del prodotto sarà maggiore di quella di riferimento;
- si sottrarrà al valore della densità osservata, quando la temperatura
del prodotto sarà minore di quella di riferimento.
ESEMPIO 1:
Documentazione a corredo del prodotto in arrivo
Combustibile = F-35
Mezzo di trasporto = autocisterna segregata
Quantità Kg = 16.000
densità (a 15±0,5°C) = 0,800
BASE 31 MARZO 2006

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ANNESSO “1”
BASE 31 MARZO 2006
4
Operazioni di accettazione
Dopo almeno 30’ di decantazione, si effettuerà il campionamento per il
controllo “C”, si misurerà con l’asta metrica il livello e si rileverà la
temperatura (T0) del prodotto contenuto nel serbatoio dell’autocisterna
Dati rilevati in arrivo
Quantità in litri = 20.100
Temperatura (T0) = 21°C
Verifica della qualità del prodotto (Controllo di tipo “C”)
Dati rilevati a seguito del controllo “C”:
Temperatura = 18 °C
Densità = 0,798
differenza tra 18°C e 15°C = 3°C
fattore di correzione per 1°C = 0,00072
Il valore di correzione della densità osservata per rapportarlo a 15°C
sarà:
0,00084 x 3 = 0,00216
Tale valore dovrà essere aggiunto alla densità rilevata, poiché la
temperatura del liquido, al momento della rilevazione, è superiore a
15°C, pertanto:
0,798 + 0,00216 = 0,800
che risulterà essere il valore comunicato nella documentazione;
Verifica della quantità del prodotto
Tenendo conto dei dati verificati in arrivo (Quantità lt = 20.100;
Temperatura (T0) = 21°C), sarà necessario correggere la densità
osservata a 18°C (0,798) per riportarla a quella che ha a 21°C
(temperatura rilevata nel serbatoio dell’autocisterna).
La differenza di temperatura è di 3°C (21 - 18) ed abbiamo visto che il
fattore di correzione della densità osservata è uguale a 0,00216, che
andrà sottratto alla densità osservata (0,798), perché la temperatura
rilevata nel serbatoio è maggiore di 18°C, per cui:
0,798 - 0,00216 = 0,796
che corrisponde, appunto, alla densità che ha il liquido contenuto nel
serbatoio a 21°C.
Sapendo che:
P = d x V

ove:
P = quantità, in Kg, del prodotto
d = densità corretta
V = volume, in litri, del prodotto
sostituendo avremo:
5
P = 0,796 x 20.100 = 16.000 Kg
che corrisponde alla quantità che risulta nella documentazione.
3. CONTROLLO “C” CON TERMODENSIMETRO DIGITALE
a. Apparecchiatura
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ANNESSO “1”
(1) Termodensimetro digitale
Il termodensimetro digitale è uno strumento non termostatato portatile
alimentato a batteria (due batterie alcaline da 1,5 V) con un range di
misura da 0 a 1,999 g/cc per la densità e da 0°C a 40°C per la
temperatura. Ha una accuratezza nella misura della densità di ± 0,001
g/cc e della temperatura di ± 0,2°C. La fase di aspirazione del liquido
(volume del campione = circa 2 cc) può essere eseguita senza
inconvenienti fino ad una temperatura massima del liquido di 80°C, ma
la misura può essere eseguita tra O° e 40°C;
(2) cilindro da 500 ml
b. Procedimento
in vetro chiaro, di diametro interno minimo di 5 cm ;
- versare il prodotto in esame nel cilindro di vetro, evitando la formazione di
bolle d’aria nel suo interno od in superficie,
- esaminare l’aspetto del liquido in controluce per accertare l’eventuale
presenza di goccioline di acqua e di particelle solide (sedimenti) e per
valutare il colore,
- immergere la pipetta del termodensimetro nel liquido e premendo,
semplicemente, il pulsante posto nella parte superiore dello strumento, per
pochi secondi leggere il risultato sul display a grandi cifre, retroilluminato.
I dati potranno essere salvati e memorizzati, premendo un pulsante, nella
memoria dello strumento.
c. Correzione della temperatura
Non è necessario correggere la temperatura, poiché lo strumento ha la
capacità di misurare direttamente la densità a 15°C.
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ANNESSO “1”
BASE 31 MARZO 2006
6
FATTORI DI CORREZIONE PER I PESI SPECIFICI LETTI
SULL’AEROMETRO A TEMPERATURE DIFFERENTI DA 15°C
PESO
SPECIFICO
OSSERVATO
FATTORE DI
CORREZIONE
PER 1°C
PESO
SPECIFICO
OSSERVATO
FATTORE DI
CORREZIONE
PER 1°C
0,640 - 0,643 0,00095 0,754 - 0,759 0,00078
0,644 - 0,648 0,00094 0,760 - 0,765 0,00077
0,649 - 0,654 0,00093 0,766 - 0,771 0,00076
0,655 - 0,661 0,00092 0,772 - 0,777 0,00075
0,662 - 0,667 0,00091 0,778 - 0,783 0,00074
0,668 - 0,674 0,00090 0,784 - 0,790 0,00073
0,675 - 0,681 0,00089 0,791 - 0,799 0,00072
0,682 - 0,688 0,00088 0,800 - 0,808 0,00071
0,689 - 0,696 0,00087 0,809 - 0,818 0,00070
0,697 - 0,703 0,00086 0,819 - 0,828 0,00069
0,704 - 0,711 0,00085 0,829 - 0,838 0,00068
0,712 - 0,719 0,00084 0,839 - 0,852 0,00067
0,720 - 0,726 0,00083 0,853 - 0,870 0,00066
0,727 - 0,734 0,00082 0,871 - 0,890 0,00065
0,735 - 0,741 0,00081 0,891 - 0,970 0,00064
0,742 - 0,747 0,00080 0,971 - 1,000 0,00063
0,748 - 0,753 0,00079 ==== ====

1
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ANNESSO “2”
MODALITA’ DI ESECUZIONE DEL CONTROLLO GRAVIMETRICO DEI
CONTAMINANTI SOLIDI SUI COMBUSTIBILI AVIO
“CONTROLLO MILLIPORE”
1. SCOPO DEL CONTROLLO
Determinare il peso dei contaminanti solidi presenti nel combustibile
2. DESCRIZIONE
Utilizzando un kit di campionamento campale, viene filtrato un volume noto di
combustibile su una coppia di membrane filtranti di eguale peso o predeterminato ed
eguale porosità (diametro dei pori), poste consecutivamente in un kit di monitoraggio da
campo. Al termine della filtrazione, il kit di monitoraggio sarà rimosso, portato in un
laboratorio qualificato e pesato.
La quantità di contaminanti solidi presenti nel combustibile sarà espressa in mg/l di
combustibile filtrato.
3. EQUIPAGGIAMENTO
a. Costituzione dell’equipaggiamento
Comprende:
- Kit di campionamento da campo;
- monitor da campo comprendente una coppia di membrane da filtrazione
appaiate in peso di diametro pari a 37 mm e porosità pari a 0,8 μm, poste
al’interno di un apposito supporto;
- un contenitore graduato o di volume noto all’interno del quale dovrà essere
raccolto e misurato il volume di combustibile che viene filtrato.
b. Preparazione dell’equipaggiamento
- verificare le condizioni del kit di campionamento campale; prestare particolare
attenzione alla giunzione con l’attacco rapido che consentirà l’inserimento nel
punto di campionamento del sistema che si vorrà monitorare; qualora fosse
sporco, lavare abbondantemente, utilizzando il combustibile in esame;
- verificare la pulizia del punto di connessione (attacco rapido); qualora fosse
sporco pulire con attenzione utilizzando carta pulita;
- assicurarsi che il monitor da campo sia integro e che i due tappi siano installati;
nel caso non fossero presenti o fossero posizionati male, utilizzare un altro
monitor,
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ANNESSO “2”
4. PROCEDURA
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2
AVVERTENZA
la pressione operativa per l’esecuzione di questo controllo NON DOVRA’
SUPERARE i 689 KPa (100 p.s.i.) a meno che non venga impiegata una
opportuna protezione: in questo caso la pressione del controllo NON
DOVRA’ SUPERARE i 3103 KPa (450 p.s.i.).
Il selettore della valvola a tre vie dovrà essere ruotato LENTAMENTE
per evitare che sbalzi eccessivi di pressione possano danneggiare le
membrane.
- svitare l’alloggiamento metallico del kit di campionamento;
- togliere i tappi di protezione per la polvere dal supporto plastico del monitor e riporli in
una zona pulita per poterli rimontare dopo la filtrazione;
- disporre la coppia di membrane appaiate nella parte inferiore del supporto plastico del
monitor con il lato di entrata rivolto verso l’alto e quello di uscita verso il basso;
- riavvitare l’alloggiamento metallico del kit di campionamento assicurandosi della tenuta
della chiusura.
NON SERRARE IN MODO ECCESSIVO;
- disporre la valvola a tre vie in posizione “OFF” e connettere il tubo di by-pass al tubo
di uscita;
- disporre il tubo di uscita in un contenitore di raccolta; connettere la presa di terra al kit
di campionamento alla linea di rifornimento dalla quale si dovrà effettuare il
campionamento;
- togliere il tappo di protezione della polvere dall’attacco rapido della linea di
rifornimento dalla quale si dovrà effettuare il campionamento e connetterlo al kit di
campionamento;
- far fluire il combustibile ad un flusso pari ad almeno al 50% del massimo flusso di
esercizio;
- ruotare lentamente la valvola a tre vie in posizione “FLUSH”;
- far passare almeno 2 (due) litri di combustibile attraverso il kit di campionamento;
qualora la connessione all’attacco sia lontana dal kit di campionamento; far passare
una quantità di combustibile pari ad almeno 10 (dieci) volte il volume delle linee di
campionamento;

- ruotare in posizione “OFF” la valvola a tre vie;
3
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ANNESSO “2”
- rimuovere dal contenitore di raccolta il tubo di uscita del kit di campionamento e
svuotare il contenitore di raccolta;
- disporre il tubo di uscita del kit di campionamento nel contenitore a volume noto;
- ruotare la valvola a tre vie in posizione “TEST”;
- far passare nel monitor una quantità nota di combustibile; se possibile raccogliere
almeno 4 (quattro) litri di combustibile;
- ruotare la valvola a tre vie in posizione “OFF”;
- per proteggere da eventuali scariche elettrostatiche, lasciare riposare tutto
l’equipaggiamento, incluso il contenitore di raccolta, almeno 1 (uno) minuto;
- staccare il tubo di entrata del kit di campionamento dall’attacco rapido del punto di
campionamento e staccare gli attacca a terra e l’attacco al by-pass;
- ruotare la valvola a tre vie in posizione “FLUSH” e drenare il combustibile dal kit di
campionamento nel recipiente di raccolta;
- rimuovere dal contenitore di raccolta il tubo di uscita del kit di campionamento e
svuotarlo nel contenitore di raccolta;
- svitare il supporto metallico del kit di campionamento ed estrarre il supporto plastico
che contiene le membrane appaiate in peso (monitor);
- utilizzando l’apposita siringa, rimuovere il combustibile residuo presente all’interno del
monitor; applicare la siringa all’attacco di uscita del monitor, in modo tale che l’azione
di aspirazione del combustibile sia nella stessa direzione in cui sarà stata effettuata la
filtrazione.
NON APRIRE IL MONITOR.
- reinstallare i tappi (rosso e bleu) sul monitor;
- asciugare la parte esterna del monitor;
- pulire ed asciugare i componenti del kit di campionamento;
- etichettare il monitor riportando:
* data ed ora del campionamento,
* Ente presso il quale è stato eseguito il campionamento,
* dati identificativi del sistema di stoccaggio o trasporto che è stato campionato,
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ANNESSO “2”
* pressione alla quale è stata effettuata la filtrazione,
* dati identificativi di chi ha effettuato il campionamento;
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4
- portare il monitor così etichettato in un laboratorio qualificato ad eseguire le operazioni
di lavaggio delle membrane e pesata.
AVVERTENZA
Il controllo richiede estrema attenzione nel campionamento; errate
interpretazioni dei risultati possono derivare da:
- operazioni di lavaggio preliminare (valvola in posizione “FLUSH”) non
correttamente eseguite;
- operazioni di pulizia dell’attacco rapido non correttamente eseguite;
- apertura del monitor;
- errori nella pulizia dei tappi di protezione per la polvere;
- errori nell’accuratezza della misura del volume di combustibile che è stato
filtrato;
- errori nell’impiego della siringa di aspirazione, che possono portare al
danneggiamento delle membrane di filtrazione;
- utilizzo di membrane danneggiate.
5. INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
I risultati, espressi in mg/l, saranno comunicati dal Laboratorio competente.
La valutazione dei contaminanti solidi presenti nel combustibile può essere impiegata per
valutare l’efficienza degli impianti di filtrazione, effettuando la prova di filtrazione a monte
ed a valle del sistema di filtrazione.

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ANNESSO “3”
MODALITA’ DI ESECUZIONE DEL CONTROLLO DEI SOLFURI NELL’ACQUA
DI FONDO DEI SERBATOI
“PROVA SOLFURI”
1. SCOPO DEL CONTROLLO
Determinare il grado di contaminazione da prodotti del metabolismo di batteri
solfatoriduttori.
2. APPARECCHIATURA E MATERIALI
Per l’esecuzione della “Prova solfuri” deve essere impiegato l’apposito Kit costituito da:
- una piastra riscaldante elettrica munita di cavo per l’allaccio alla rete (220V, 50Hz);
- due bottiglie da 250 ml contenenti acido solforico (H2SO4) diluito;
- due beute;
- una confezione di cartine all’acetato di piombo - Pb(CH3COO)2;
- un cilindro graduato da 100 ml;
- una spruzzetta di plastica da 100 ml, munita di tubo di aspirazione per il prelievo di
acqua da esaminare.
3. PROCEDIMENTO
LA DETERMINAZIONE DEVE ESSERE ESEGUITA SU UN CAMPIONE DI
ACQUA DI FONDO ENTRO UN’ORA DAL SUO PRELIEVO.
- agitare prima l’acqua aggottata, in modo da portare in sospensione il sedimento
eventualmente presente, poi se ne preleveranno 100 ml da sotto la superficie, evitando
di campionare il combustibile eventualmente presente, servendosi dell’apposita
spruzzetta munita di tubo di aspirazione, misurandoli con il cilindro graduato;
- trasferire l’acqua così prelevata in una delle due beute;
- aggiungere 20 ml di acido solforico già diluito al 10%;
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ANNESSO “3”
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2
- sistemare immediatamente sul collo della beuta una cartina all’acetato di piombo
piegata ad ali di gabbiano (V); la cartina dovrà essere completamente bianca e non
presentare deterioramenti;
- porre la beuta sul fornello elettrico e, portando l’acqua ad ebollizione, lasciarla bollire
per 3-4 minuti.
4. INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
La colorazione nera, oppure, bruna, della cartina all’acetato di piombo indicherà che nel
campione di acqua esaminato sono presenti i solfuri.
Qualora la cartina presentasse un lieve imbrunimento, che può creare dubbi all’operatore
sulla interpretazione del risultato, è necessario effettuare una prova in bianco, operando
come decritto al punto precedente, sostituendo il campione di acqua di fondo con acqua
prelevata dalla rete idrica.
5. AZIONI CONSEGUENTI
Qualora venisse riscontrata la presenza di solfuri:
- sospendere immediatamente la distribuzione del prodotto stoccato nel contenitore da
cui si è aggottato;
- prelevare un campione “generale o ad ogni livello” o “medio” di combustibile ed
inviarlo al laboratorio competente richiedendo un controllo di tipo “B-3” per presenza
solfuri;
- se dopo l’accertamento analitico, il prodotto risulterà idoneo, dovrà essere impiegato
il più presto possibile, mentre il contenitore, prima di essere riutilizzato, dovrà essere
sottoposto a bonifica.
6. NOTE
L’operatore è tenuto a verificare il corretto allaccio alla rete elettrica a norma ed a
prendere visione della scheda tecnica relativa all’acido solforico.
Prima di procedere alla pulizia della cassetta, staccare la corrente.

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ANNESSO “4”
MODALITA’ DI ESECUZIONE DEL CONTROLLO “A VISTA” SULLE PARTITE
DEGLI OLI LUBRIFICANTI, GRASSI, FLUIDI IDRAULICI, PROTETTIVI E
PRODOTTI SPECIALI AVIO
1. PREMESSA
Il controllo a vista delle partite di oli lubrificanti, fluidi idraulici, grassi, protettivi e prodotti
speciali avio dovrà essere eseguito, per lotti, ogni 12 mesi.
Il controllo consisterà in una ispezione visiva sia del contenuto che dei recipienti dei
prodotti citati secondo le modalità appresso indicate.
Lo scopo del controllo sarà di accertare il buono stato di conservazione del prodotto.
Il controllo a vista non sarà in alcun caso sostitutivo degli altri tipi di controlli prescritti.
Qualora dovessero effettuarsi contemporaneamente sia il controllo a vista che il controllo
B-2 di laboratorio, quest’ultimo dovrà essere considerato prioritario.
2. CAMPIONATURA PER IL CONTROLLO A VISTA
Per ogni lotto di prodotto immagazzinato da sottoporre a controllo a vista si dovranno
prelevare un numero di contenitori pari alla radice cubica della consistenza, approssimata
per eccesso, come da tabella seguente:
CONSISTENZA DEL
LOTTO
(n° contenitori)
CAMPIONATURA
(n° contenitori da
prelevare)
1 1
fino a 8 2
da 9 a 27 3
da 28 a 64 4
da 65 a 125 5
L’intera campionatura dovrà essere sottoposta al controllo a vista.
3. ESECUZIONE DEL CONTROLLO A VISTA
Se si tratta di prodotti allo stato liquido (oli lubrificanti, fluido idraulico), dopo aver aperto
il recipiente, occorre innanzitutto prelevare un campione dal fondo per controllare
l’eventuale presenza di acqua o sedimenti [detto campione non dovrà essere prelevato
per quei contenitori di capacità fino a 5 (cinque) litri].
Dopo aver eseguito questo controllo, occorre omogeneizzare il tutto mediante agitazione e
prelevare un secondo campione in un recipiente di vetro pulito, asciutto e trasparente.
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ANNESSO “4”
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2
Per superare l’esame a vista, il prodotto, oltre che esente da acqua, dovrà risultare:
limpido, omogeneo, esente da grumi, da sostanze solide o da altre impurezze in
sospensione.
Anche i contenitori dovranno essere sottoposti ad esame visivo; per superare l’esame non
dovranno presentare fessurazioni, trafilamenti, difetti di tenuta, né mostrare evidenti segni
di ruggine o corrosione.
Per quanto è possibile anche l’interno del contenitore dovrà essere ispezionato.
Al termine dell’esame a vista, tutti i prodotti in contenitori a chiusura ermetica, o
comunque soggetti a deterioramento con l’apertura, dovranno essere impiegati
immediatamente.
I prodotti che non dovessero superare il controllo a vista dovranno essere considerati
come sospetti di inquinamento ed inviati al laboratorio competente per le analisi.
I contenitori che non dovessero superare i controlli di laboratorio dovranno essere
scartati.

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ANNESSO “5”
MODALITA’ DI ESECUZIONE DEL CONTROLLO DELLA FUNZIONALITA’
DEL COMPLESSO DELLE VALVOLE AUTOMATICHE DI SCARICO ACQUA E
BLOCCO FLUSSO
1. GENERALITA’
Il controllo avrà lo scopo di accertare la funzionalità del complesso delle valvole
automatiche di scarico acqua e blocco del flusso, la cui azione è attivata da un dispositivo
a galleggiante installato nel pozzetto del filtro micronico/separatore d’acqua.
Dovrà accertare se è stato rispettato il principio di funzionamento in tempi differiti
dell’intero complesso.
2. APPARECCHIATURA
Dovrà essere composta da:
- un recipiente graduato, verniciato internamente con speciale vernice resistente ai
combustibili;
- una pompa a comando manuale;
- una tubazione in gomma per il collegamento della pompa con il complesso delle
valvole.
3. PROCEDIMENTO
- riempire il recipiente graduato con una nota quantità di acqua;
- drenare il pozzetto del filtro micronico/separatore d’acqua, nel caso in cui si rilevi
presenza di acqua nel tubo trasparente posto al lato del pozzetto;
- collegare il tubo di gomma all’apposito raccordo del pozzetto;
- immettere acqua fino a 2 cm dalla sommità del tubo trasparente (notare la netta linea di
demarcazione acqua-combustibile);
- determinare il volume di acqua rimasto nel recipiente graduato;
1
- collegare la manichetta di rifornimento all’attacco del riciclo; nel caso non esistesse tale
attacco, la manichetta, munita di pistola di erogazione dovrà essere immessa nel tubo
di carico dall’alto del serbatoio;
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ANNESSO “5”
BASE 31 MARZO 2006
2
- selezionare, dopo aver azionato la pompa di erogazione, l’operazione di
“RIFORNIMENTO DELL’AEROMOBILE”
4. RISPOSTA DEL COMPLESSO
Operando come precedentemente descritto, sarà accertato, in sequenza inversa, il
principio di funzionamento del complesso e cioè, si dovrà rilevare lo scarico di acqua ed il
contemporaneo blocco del flusso di combustibile (il contalitri non segnala il passaggio di
prodotto); successivamente, si dovrà rilevare lo scarico dell’acqua ed il ripristino
dell’erogazione (il contalitri segnala il passaggio di prodotto).
- a termine operazione, disinserire la pompa;
- accertarsi che la quantità di acqua scaricata sia uguale a quella introdotta;
- ripetere la prova almeno due volte;
- riportare l’esito della prova e la data sul registro.
5. CAUSE ED INTERVENTI MANUTENTIVI
L’imperfetta funzionalità del complesso sarà evidenziata da:
- mancata interruzione del flusso, appena messa in moto la pompa;
- mancato scarico dell’acqua.
Ciò potrebbe essere causato da:
- difettoso funzionamento del galleggiante della valvola pilota, il quale potrebbe essere
bloccato per la presenza di incrostazioni o morchie o potrebbe essere forato.
Pertanto sarà necessario procedere alla pulizia del galleggiante e del pozzetto, onde
eliminare incrostazioni o morchie, od alla sua sostituzione, se forato;
- difettoso funzionamento della valvola automatica di scarico acqua o di quella di blocco
flusso, che potrebbe essere causato dalla rottura della molla dell’otturatore o dal suo
bloccaggio nella sede della valvola.
Sarà necessario sostituire la molla e pulire la valvola e l’otturatore;
- ostruzione o rottura dei tubicini di comando delle valvole.
Sarà necessario procedere alla pulizia dei tubicini, se ostruiti od alla loro sostituzione,
se rotti.

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RUOLI/CATEGORIE/SPECIALITA’ PREVISTE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA DI
“CARBURANTISTA”
RUOLO MARESCIALLI RUOLO SERGENTI RUOLO TRUPPA S.P.
Categoria Specialità Categoria Specialità Categoria Specialità
Chimica Laboratorio Chimica Laboratorio === ===
Commissariato Riforn.ti Commissariato Riforn.ti Commissariato Riforn.ti
Costr. Aeron. Montatore Costr. Aeron. Montatore === ===
Costr. Aeron. Motorista Costr. Aeron. Motorista === ===
Elettronica
Manutentore
Avionico
Elettronica
Manutentore
Avionico
=== ===
Elettronica Imp.ti bordo Elettronica Imp.ti bordo === ===
Equip. Volo Op.re bordo Equip. Volo Op.re bordo === ===
Infrastr. Imp.ti Edile Infrastr. Imp.ti Edile Infrastr. Imp.ti Edile
Infrastr. Imp.ti Elettricista Infrastr. Imp.ti Elettricista Infrastr. Imp.ti Elettricista
Infrastr. Imp.ti Idrotermico Infrastr. Imp.ti Idrotermico Infrastr. Imp.ti Idrotermico
Motorizzazione Autotrasp.ti Motorizzazione Autotrasp.ti Motorizzazione Autotrasp.ti
TABELLA 1
I
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BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
TABELLA 1
II
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RUOLI/CATEGORIE/SPECIALITA’ PREVISTE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA DI
“SISTEMA P.O.L.”
RUOLO MARESCIALLI SERGENTI TRUPPA S.P.
Categoria Specialità Categoria Specialità Categoria Specialità
Chimica Laboratorio Chimica Laboratorio === ===
Commissariato Riforn.ti Commissariato Riforn.ti Commissariato Riforn.ti
Costr. Aeron. Montatore Costr. Aeron. Montatore === ===
Costr. Aeron. Motorista Costr. Aeron. Motorista === ===
Elettronica Imp.ti bordo Elettronica Imp.ti bordo === ===
Infrastr. Imp.ti Edile Infrastr. Imp.ti Edile Infrastr. Imp.ti Edile
Infrast. Imp.ti Elettricista Infrast. Imp.ti Elettricista Infrast. Imp.ti Elettricista
Infrastr. Imp.ti Idrotermico Infrastr. Imp.ti Idrotermico Infrastr. Imp.ti Idrotermico
Motorizzazione Autotrasp.ti Motorizzazione Autotrasp.ti Motorizzazione Autotrasp.ti
TABELLA 2
I
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
TABELLA 2
II
CLA-NL-4130-0001-00B00

CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEL CONTROLLI
COMBUSTIBILI PER TURBOGETTI
SIMBOLO NATO “F-34”, “F-35”, “F-44”
I
TIPO DI CONTROLLO
CARATTERISTICHE B-1 B-2 B-3 C
Acqua e solidi (controllo a vista 1 ) X X X X
Colore (controllo a vista 1 ) X X X X
Densità relativa X X X X
Distillazione X X X -
Corrosione su rame X X X
Punto di congelamento X X X -
Gomme X X X
Punto di infiammabilità X X X -
Contenuto in piombo (se si
sospetta contaminazione con
prodotti piombati)
X X X -
Reazione con acqua X X X -
Contenuto in additivo
antighiaccio FSII
Contenuto
anticorrosivo
in additivo
X X X -
X - - -
Conducibilità elettrica 2;3 X X X
Stabilità termica X X
CLA-NL-4130-0001-00B00
-
-
-
TABELLA 3/1
NOTA 1: Prelevare un campione in una bottiglia a sezione circolare in vetro chiaro da un litro.
Agitare energicamente con movimenti rotatori in modo da formare un vortice; verificare a vista la
presenza di sedimenti alla base del vortice. Una macchia maggiore di 3 mm di diametro richiederà
l’adozione di provvedimenti correttivi prima della distribuzione del combustibile.
NOTA 2: La lettura della conducibilità ha significato se eseguita entro due minuti dal
campionamento.
NOTA 3: Per F-44 non deve essere eseguita la determinazione della conducibilità elettrica
-
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
TABELLA 3/2
CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE MINIME DA
DETERMINARE NEL CONTROLLI
BASE 31 MARZO 2006
BENZINA AVIO AER-M-C104e Emend. 1
(ex SIMBOLO NATO F-18)
II
TIPO DI CONTROLLO
CARATTERISTICHE B-1 B-2 B-3 C
Acqua e solidi
Colore
X X X X (1)
X X X X (1)
Densità relativa X X X X
Distillazione X X X -
Contenuto in
Piombo tetraetile
Potere indetonante in miscela
povera (da eseguire solo se
disponibile il motore C.F.R.)
X X X
X X X -
Gomme X X X
Corrosione su rame X X X -
Reazione con acqua X X X -
Tensione di vapore Reid X X X -
NOTA 1: Per il controllo a vista, prelevare un campione in una bottiglia circolare in vetro chiaro da
un litro. Agitare energicamente con movimenti rotatori in modo da formare un vortice; verificare a
vista la presenza di sedimenti alla base del vortice. Una macchia maggiore di 3 mm di diametro
richiederà l’adozione di provvedimenti correttivi prima della distribuzione del combustibile.
-
-

BASE 31 MARZO 2006
FREQUENZA MINIMA DEL CONTROLLO “B-2” (PERIODICO)
PRODOTTO nei serbatoi degli impianti fissi
COMBUSTIBILI AVIO
Periodicità del controllo
nei serbatoi flessibili e di quelli
degli aeromobili
nei fusti o contenitori mobili
BENZINA AVIO OGNI SEI MESI OGNI SEI MESI OGNI TRE MESI
COMBUSTIBILI PER
TURBOGETTI
OGNI DODICI MESI OGNI SEI MESI OGNI SEI MESI
NOTA 1: in caso di operazioni fuori dal territorio nazionale, in condizioni di temperatura massima giornaliera regolarmente superiore ai 50°C, la periodicità del
controllo è metà di quella prevista nella Tabella;
NOTA 3: i combustibili avio immagazzinati nei serbatoi di un aeromobile sono soggetti a rapido invecchiamento; se la loro permanenza in questi serbatoi fosse
superiore al periodo sopraindicato, detti combustibili non dovranno essere impiegati fino a comunicazione di esito favorevole del controllo di tipo “B-2”.
In caso di esito non favorevole di tale controllo, il/i serbatoio/i dell’aeromobile dovranno essere svuotati e riempito/i di prodotto nuovo.
TABELLA 4
I
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
TABELLA 4
II
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
GUIDA PER L’INDIVIDUAZIONE DEI TIPI DI CONTROLLI ANALITICI
COMBUSTIBILI AVIO
CIRCOSTANZA TIPO DI CONTROLLO
PRIMA DELL’ACCETTAZIONE DEL PRODOTTO IN FORNITURA “A”
DOPO IL PRIMO RIEMPIMENTO DEL SERBATOIO “A”
DOPO IL CAMBIO DI QUALITA’ DEL PRODOTTO “A”
DOPO BONIFICA O PULIZIA DEL SERBATOIO “A”
DOPO MOVIMENTAZIONE CON SISTEMI SEGREGATI “C”
DOPO MOVIMENTAZIONE, IN UNICA SOLUZIONE, CON SISTEMI NON SEGREGATI “B-1”
PERIODICAMENTE SU TUTTE LE PARTITE NEI SERBATOI “B-2”
RICOMPOSIZIONE DI UN LOTTO/PARTITA A SEGUITO DI MOVIMENTAZIONE CON
SISTEMI NON SEGREGATI
“B-3”
DOPO MISCELAZIONE DI PARTITE DIFFERENTI DELLO STESSO PRODOTTO “B-3”
IN CASO DI SOSPETTA CONTAMINAZIONE OD IN PRESENZA DI PRODOTTI DI
“B-3”
INTERFACCIA
PER CONTROLLARE UNA OD ALCUNE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO “STRAORDINARIO”
I controlli di tipo “A”, “B-1”, “B-2”, “B-3” ed i controlli “straordinari” dovranno essere eseguiti presso il Laboratorio competente.
Il controllo di tipo “C” dovrà essere eseguito in loco
La distribuzione dei combustibili avio dovrà essere sospesa fino ad esito favorevole dei controlli di tipo “A”, “B-1”, “B-3”, controlli
straordinari;
La distribuzione del prodotto non dovrà essere sospesa in caso di controllo di tipo “B-2”, in considerazione che il combustibile deve essere
sempre controllato e movimentato durante il periodo di immagazzinamento.
TABELLA 5/1
I
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
GUIDA PER L’INDIVIDUAZIONE DEI TIPI DI CONTROLLI ANALITICI
“PER MOVIMENTAZIONE”
COMBUSTIBILI AVIO
CON SISTEMI NON SEGREGATI
DEPOSITO MODALITA’ CONTROLLO
IN ARRIVO SUL SISTEMA DI TRASPORTO (SE IN UNICA SOLUZIONE) B-1
COSTIERO DOPO IMMISSIONE DOPO BONIFICA, PULIZIA O CAMBIO DI PRODOTTO A
IN SERBATOIO MISCELAZIONE DI UN LOTTO/PARTITA DIFFERENTE O RICOMPOSIZIONE DELLO
STESSO LOTTO/PARTITA
B-3
IN PARTENZA NESSUNO (*)
IN ARRIVO SUL SISTEMA DI TRASPORTO (SE IN UNICA SOLUZIONE) B-1
DOPO IMMISSIONE DOPO BONIFICA, PULIZIA O CAMBIO DI PRODOTTO A
TERRITORIALE IN SERBATOIO CONTENENTE UN LOTTO/PARTITA DIFFERENTE O RICOMPOSIZIONE DELLO
STESSO LOTTO/PARTITA
B-3
IN PARTENZA NESSUNO (*)
IN ARRIVO SUL SISTEMA DI TRASPORTO (SE IN UNICA SOLUZIONE) B-1
DOPO IMMISSIONE DOPO BONIFICA, PULIZIA O CAMBIO DI PRODOTTO A
AEROPORTUALE IN SERBATOIO CONTENENTE UN LOTTO/PARTITA DIFFERENTE O RICOMPOSIZIONE DELLO
STESSO LOTTO/PARTITA
B-3
IN DISTRIBUZIONE CON AUTORIFORNITORE SEGREGATO NESSUNO (*)
IN ARRIVO SUL SISTEMA DI TRASPORTO (SE IN UNICA SOLUZIONE) B-1
DOPO IMMISSIONE DOPO BONIFICA, PULIZIA O CAMBIO DI PRODOTTO A
VASCA P.O.L. IN CONTENENTE UNA PARTITA DIFFERENTE B-3
SERBATOIO CONTENENTE UNA STESSA PARTITA, DOPO RIEMPIMENTO O 10 IMMISSIONI
B-1
IN DISTRIBUZIONE CON OLEODOTTO SEGREGATO AI SERBATOI AEROPORTUALI NESSUNO (*)
(*) Salvo prescrizioni di cui alla Tabella 7, se pertinenti;
(1) Vale il Controllo di tipo “B-1” in arrivo
TABELLA 5/2
II
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006III
GUIDA PER L’INDIVIDUAZIONE DEI TIPI DI CONTROLLI ANALITICI
“PER MOVIMENTAZIONE”
COMBUSTIBILI AVIO
CON SISTEMI SEGREGATI
DEPOSITO MODALITA’ CONTROLLO
IN ARRIVO SUL SISTEMA DI TRASPORTO C
COSTIERO DOPO IMMISSIONE DOPO BONIFICA, PULIZIA O CAMBIO DI PRODOTTO A
IN SERBATOIO CONTENENTE UNA PARTITA DIFFERENTE B-3
IN PARTENZA C
IN ARRIVO SUL SISTEMA DI TRASPORTO C
TERRITORIALE DOPO IMMISSIONE DOPO BONIFICA, PULIZIA O CAMBIO DI PRODOTTO A
IN SERBATOIO CONTENENTE UNA PARTITA DIFFERENTE B-3
IN PARTENZA C
IN ARRIVO SUL SISTEMA DI TRASPORTO C
AEROPORTUALE DOPO IMMISSIONE DOPO BONIFICA, PULIZIA O CAMBIO DI PRODOTTO A
IN SERBATOIO CONTENENTE UNA PARTITA DIFFERENTE B-3
IN DISTRIBUZIONE CON AUTORIFORNITORE SEGREGATO NESSUNO (*)
IN ARRIVO SUL SISTEMA DI TRASPORTO C
VASCA P.O.L. DOPO IMMISSIONE DOPO BONIFICA, PULIZIA O CAMBIO DI PRODOTTO A
IN SERBATOIO CONTENENTE UNA PARTITA DIFFERENTE B-3
IN DISTRIBUZIONE CON OLEODOTTO SEGREGATO AI SERBATOI AEROPORTUALI NESSUNO (*)
(*) Salvo prescrizioni di cui alla Tabella 7, se pertinenti;
(1) Vale il Controllo di tipo “C” in arrivo
TABELLA 5/2
III
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
TABELLA 5
IV
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
GUIDA PER L’INDIVIDUAZIONE DEI TIPI DI CONTROLLI SPECIFICI DA ESEGUIRE SU
IMPIANTI/ATTREZZATURE/MEZZI MOBILI DI DISTRIBUZIONE DI COMBUSTIBILI AVIO
Controllo/operazione da eseguire Punto di esecuzione Metodo di esecuzione Periodicità del controllo Personale responsabile
dell’esecuzione
GRADO DI
a valle dei filtri micronici/separatori Controllo “Millipore” Trimestrale Carburantista
CONTAMINAZIONE DA d’acqua degli impianti fissi e mobili
SOLIDI
L.T.C. in sede V.T.A.I. (qualora
coincida con la scadenza ed ogni
qualvolta si ritenga necessario)
PRESENZA ACQUA
INDISCIOLTA
massiva nei serbatoio del Deposito e delle con pasta idromantea giornaliero e prima di ogni
autocisterne di trasporto
distribuzione/movimentazione
nei serbatoi dei mezzi mobili di a vista (cilindri di vetro) giornaliero e prima del rifornimento
rifornimento di aeromobili
di aeromobili
nei pozzetti di raccolta acqua dei filtri a vista (indicatore di giornaliero e prima di ogni carico di
micronici/separatori d’acqua degli livello)
autocisterna e di rifornimento di
impianti fissi e mobili
aeromobili
in sospensione nei serbatoi delle autocisterne a vista (Controllo “C”) dopo il carico e prima dello scarico,
previo periodo di sosta di 30’
a valle dei filtri micronici/separatori
d’acqua dei mezzi di rifornimento
degli aeromobili
IDROTEST
prima del rifornimento degli
aeromobili
Carburantista
Carburantista
Carburantista
Carburantista
Carburantista
TABELLA 6
I
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
GUIDA PER L’INDIVIDUAZIONE DEI TIPI DI CONTROLLI SPECIFICI DA ESEGUIRE SU
IMPIANTI/ATTREZZATURE/MEZZI MOBILI DI DISTRIBUZIONE DI COMBUSTIBILI AVIO
Controllo/operazione da eseguire Punto di esecuzione Metodo di esecuzione Periodicità del controllo
AGGOTTAMENTO
Personale responsabile
dell’esecuzione
nei serbatoio del Deposito con pompa
giornaliero e prima di ogni
distribuzione/movimentazione
Carburantista
nei serbatoi dei mezzi di trasporto manuale/con pompa dopo 30’ di sosta dal carico o prima
dello scarico
Carburantista
nei serbatoi dei mezzi mobili di manuale giornaliero e prima del rifornimento di
rifornimento di aeromobili
nei pozzetti di raccolta acqua dei filtri
micronici/separatori d’acqua di:
aeromobili
- impianti fissi manuale prima del carico delle autocisterne Carburantista
- mezzi di rifornimento * manuale
*
giornaliero
Carburantista
* automatico
* durante il riciclo ed il rifornimento
nei serbatoi dell’aeromobile manuale giornaliero Responsabile dell’aeromobile
SOLFURI acqua di fondo nei serbatoi Controllo dei solfuri settimanale ed ogniqualvolta si trovi
acqua di fondo
Carburantista
TABELLA 6
II
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
A
BENZINA
AVIO
CAMBIO DI PRODOTTO
GUIDA PER L’INDIVIDUAZIONE DEL TIPO DI PROCEDIMENTO DA ADOTTARE
DA
COMBUSTIBILE
PER
TURBOGETTI
F-34/F-35
COMBUSTIBILE
PER
TURBOGETTI
F-44
BENZINA
AUTO
GASOLIO
BENZINA
AVIO
COMBUSTIBILE
PER
TURBOGETTI
F-34/F-35
COMBUSTIBILE
PER
TURBOGETTI
F-44
BENZINA
AUTO
GASOLIO
A B B B B
C A B C B
C B A C B
A B B A B
C B A C A
TABELLA7
I
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CAMBIO DI PRODOTTO
GUIDA ALLE OPERAZIONI DA ESEGUIRE
OPERAZIONI
PROCEDIMENTO N° DESCRIZIONE
A
B
C
1^
1^
2^
3^
1^
2^
3^
4^
RIEMPIRE CON IL NUOVO PRODOTTO SENZA ALCUNA
PRECAUZIONE
LAVARE, RIPETUTAMENTE SE NECESSARIO, IL FONDO DEL
CONTENITORE E LE TUBAZIONI CON IL NUOVO PRODOTTO
SCARICARE
RIEMPIRE CON IL NUOVO PRODOTTO
ISPEZIONARE IL CONTENITORE E RIMUOVERE OGNI DEPOSITO, IN
PARTICOLARE RESIDUI DI PIOMBO E DI GOMME
LAVARE, RIPETUTAMENTE SE NECESSARIO, IL FONDO DEL
CONTENITORE E LE TUBAZIONI CON IL NUOVO PRODOTTO
SCARICARE
RIEMPIRE CON IL NUOVO PRODOTTO
TABELLA 7
II
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE MINIME DA DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2”
OLI LUBRIFICANTI A BASE MINERALE
SIMBOLO NATO
CARATTERISTICHE O-113 O-117 O-123 O-125 O-128 O-133 O-135 O-136 O-138 O-142
Aspetto X X X X X X X X X X
Punto di scorrimento X X X X X X X X X X
Viscosità a 100°C X X X X X X X
Viscosita a 40°C X X
N o di precipitazione o sedimentazione X X X X X X
Schiumeggiamento X X X
Ceneri X X X X X X X X
Corrosione su rame X X X X X X X X X X
Potere protettivo X
Contenuto in additivi X
Colore X
TABELLA 8/1/A
I
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE MINIME DA DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2”
OLI LUBRIFICANTI A BASE MINERALE
SPECIFICA DI RIFERIMENTO
CARATTERISTICHE AER-M-O.202 AER-M-O.205 17EOxxPOO1 MIL-L-4600
O-158
Aspetto X X X X (+ odore)
AER-M-O.243
O-132
X X
Punto di infiammabilità X X
Punto di scorrimento X X X
Viscosità a 100°C X X
Viscosita a 40°C X X X X X
N o di Neutralizzazione
Acidità Totale/Minerale
X X X X
N o di precipitazione o sedimentazione
Schiumeggiamento
X
Ceneri X
Corrosione su rame
Potere protettivo
Materiale saponificabile
X X X X X
Penetrazione lavorata X
Colore X
AER-M-O.277
O-134
TABELLA 8/1/B
II
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE MINIME DA DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2”
OLI LUBRIFICANTI A BASE SINTETICA
SIMBOLO NATO
CARATTERISTICHE O-147 O-148 O-149 O-150 O-153 O-154 O-155 O-156 O-157 O-159 O-160 O-163
Aspetto X X X X X X X X X X X X
Punto di scorrimento X X X X X X X X X X X X
Viscosità a 100°C X X X X X X X X
Viscosita a 40°C X X
Viscosità a -40°C X X
Viscosità a -54°C X X
N o di Neutralizzazione
Acidità Totale/Minerale
X X X X X X X X X X X X
N o di precipitazione o
X X
sedimentazione
Corrosione su rame X X
Corrosione su piombo X
Ossidazione X X
Schiumeggiamento X X
Potere protettivo X
Stabilità all’idrolisi X
TABELLA 8/2/A
III
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE MINIME DA DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2”
OLI LUBRIFICANTI A BASE SINTETICA
SPECIFICA DI RIFERIMENTO
CARATTERISTICHE DOD-L-85734
Aspetto X
Punto di infiammabilità X
Punto di scorrimento X
Viscosità a 100°C
Viscosita a 40°C
Viscosità a -40°C
X
Viscosità a -54°C
N
X
o di Neutralizzazione
Acidità Totale/Minerale
N o di precipitazione o
sedimentazione
Corrosione su rame
Corrosione su piombo
Ossidazione
Schiumeggiamento
Potere protettivo
Stabilità all’idrolisi
Capacità di Carico (1)
(1) (1) LA PROVA DEVE ESSERE ESEGUITA SOLO SE IL LABORATORIO DISPONE DELLA IDONEA STRUMENTAZIONE
TABELLA 8/2/B
IV
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CARATTERISTICH
E
Aspetto (inclusa
separazione di olio a
vista)
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE MINIME DA DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2”
GRASSI
SIMBOLO NATO
G-353 G-354 G-355 G-359 G-361 G-363 G-366 G-372 G-382 G-392 G-394 G-395 G-396 G-397 G-398 G-399 G-
1350
X X X X X X X X X X X X X X X X X
Penetrazione lavorata X X X X X X X X X X X X X X X X X
Penetrazione
d.c)
(100.000
X X X X X X X X
Corrosione su rame X X X X X X X X X X X X X X X X
Resistenza
acquose
soluz.
X
Punto di goccia X X X X X X X X X X X X
Resistenza
combustibile
al
X
Separazione di olio X X X X X X X X X X X X X X X X X
Odore X X X X X X X X X X X X
Potere protettivo X X X X X X
TABELLA 8/3/A
V
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE MINIME DA DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2”
CARATTERISTICHE AER-M
G.332
MIL-L
15719
MIL-L
46150
MIL-G
81827
MIL-T
83483
GRASSI
SPECIFICA DI RIFERIMENTO
Syntech 630aa DC 33 MOLY 3 Grease 3
DTD-
9004914
AER-
M
G.304
MIL-
G
24139
G.350 G.450
Aspetto (inclusa
separazione di olio a
vista)
X X X X X X X X X X X X X X X
Penetrazione lavorata
Penetrazione (100.000 d.c)
X X X X X X X X X X X X X X
Corrosione su rame X X X X X X
Resistenza
acquose
Capacità di carico
soluz.
X
Punto di goccia X X X X X X X X X X
Resistenza
combustibile
Separazione di olio
al
X
Odore X X X
Potere protettivo X X
TABELLA 8/3/B
VI
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE MINIME DA DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2”
FLUIDI IDRAULICI
SIMBOLO NATO
CARATTERISTICHE H-515 H-520 H-536 H-537 H-538
Aspetto X X X X X
Punto di infiammabilità X
Punto di scorrimento X X X X X
Viscosità a 40°C X X X
Viscosità a - 40°C X X
N o di neutralizzazione (acidità minerale/totale) X X X X X
Corrosione su rame X X
Colore X
Contaminanti solidi X X X X
Tempo di gelificazione X
TABELLA 8/4/A
VII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE MINIME DA DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2”
FLUIDI IDRAULICI
SPECIFICA DI RIFERIMENTO
CARATTERISTICHE AGIP OSO SKYDROL 500-
B4
Aspetto X X
Punto di infiammabilità X X
Punto di scorrimento X X
Viscosità a 40°C X X
Viscosità a - 40°C X X
N o di neutralizzazione (acidità minerale/totale) X
Corrosione su rame
Colore
Contaminanti solidi
Tempo di gelificazione
TABELLA 8/4/B
VIII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE MINIME DA DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2”
CARATTERISTICHE C-608 C-609
PROTETTIVI
SIMBOLO NATO
C-610 C-613 C-615 C-630 C-634 C-635 C-638
Aspetto X X X X X X X X X
Corrosione X X X (2) X
Stabilità della dispersione X
Punto di infiammabilità X X X X
Potere protettivo (1) X X X X
Stabilità
(alta e bassa temperatura)
X X
N° di precipitazione X X X
Viscosità a 100°C X X
Acidità totale o N° di neutralizz. X
Spiazzamento di acqua X
Viscosità a 40°C X
Schiumeggiamento X
Corrosione su piombo X
Proprietà emulsionanti X
pH dell’emulsione X
Corrosione dell’emulsione X
Contaminanti solidi X
(1) la prova deve essere eseguita solo se il laboratorio dispone della idonea strumentazione
(2) prova di corrosione su lamina di rame
TABELLA 8/5/A
IX
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE MINIME DA DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2”
CARATTERISTICHE MIL-C-
16173
(2)
MIL-C-
21260
MIL-C-
21567
PROTETTIVI
MIL-C-
81309
SPECIFICA DI RIFERIMENTO
MIL-L-
21260
Gr30
C-642
MIL-L-
21260
Gr50
C-644
MIL-C-
85054
AER-M-
391
C-614
MIL-C-
11796 C13
C-627
Aspetto X X X X X X X X X X
Corrosione X X X
Stabilità della dispersione
Punto di infiammabilità X X
Potere protettivo (1)
Stabilità alta e bassa temperatura X
N° di precipitazione
Ceneri
Viscosità a 100°C X X X
Viscosità a 40°C X X
Acidità totale o N° di neutralizz. X
Spiazzamento di acqua X X
Schiumeggiamento
Corrosione su piombo
Proprietà emulsionanti X
Aspetto del film X X
pH dell’emulsione
Corrosione dell’emulsione
Punto di fusione X
Penetrazione lavorata X
Solidi
(1) La prova deve essere eseguita solo se si dispone dell’idonea strumentazione
(2) MIL-C-16173 Gr. III e Gr. IV
AER-M-
I.394
C-629
TABELLA 8/5/B
X
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE MINIME DA DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2”
PRODOTTI SPECIALI
SIMBOLO NATO
CARATTERISTICHE S-712 S-716 S-717 S-718 S-720 S-722 S-732 S-736 S-737 S-738 S-740 S-742 S-743 S-745 S-746 S747 S-749
(2)
Aspetto X X X X X X X X X X X X X X X X X
Penetrazione lavorata X X X
Acidità o N° neutralizz. X X X X X
Corrosione
Ceneri
X X X X X
Densità X X X X X X
Punto di infiammabilità X
Viscosità a 40°C X
Contenuto in solidi totali X
Rigidità dielettrica (1) X
Granulometria X
Insolubilità X
Evaporazione e scolamento
ad alta temperatura (1)
X X X X
Valore del pH X X X X
Punto di fusione X
umidita; contenuto in acqua X X
(1) la prova dovrà essere eseguita solo se è disponibile l’idonea strumentazione
(2) le pellicole di S-749 dovranno essere esaminate per l’aspetto, l’adesione, la stabilità termica e l’”endurance life” se è disponibile l’idonea strumentazione;
qualora non fosse disponibile, il prodotto dovrà essere scartato al termine dei 24 mesi di stoccaggio.
E’ previsto l’esame a vista dopo i primi 6 mesi di stoccaggio.
Qualora si fosse verificata la separazione dei componenti e non si riesca a rimiscelare, il prodotto dovrà essere scartato.
TABELLA 8/6/A
XI
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE MINIME DA DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2”
CARATTERISTICHE da
S-1712
a
S-1732
S-1735
(1)
S-1736
(2)
PRODOTTI SPECIALI
S-1737
(7)
SIMBOLO NATO
S-1738
(7)
S-1739 S-1744 S-1745 S-1746 S-1747 S-1748
Aspetto X X X X X X X X
Punto di infiammabilità X
Viscosità a 25°C X X(40°C)
Punto di scorrimento X X
Valore del pH (4) X X
Solidi totali o disciolti X(5) X(6)
Acidità o N° Neutralizz. X(6) X X X
Densità X X X
Contenuto in acqua X X
(1) S-1735: la separazione dei costituenti del prodotto non costituirà motivo di rifiuto;
(2) S-1736: l’esame sarà limitato al controllo visivo dell’integrità del contenitore;
(4) riportare i valori di conducibilità al posto del pH nei casi in cui i valori dello stesso non siano significativi;
(5) S-1739: si potranno riportare la conducibilità elettrica ed il contenuto di silice al posto dei solidi disciolti;
(6) S-1744: si ptranno riportare la conducibilità elettrica (20°±5°C) al posto di acidità e solidi totali;
(7) le pellicole di S-1737 e S-1738 dovranno essere esaminate per l’aspetto, l’adesione, la stabilità termica e l’”endurance life” se sarà disponibile
l’idonea strumentazione; qualora non sia disponibile, il prodotto dovrà essere scartato al termine dei 24 mesi di stoccaggio. Dovrà essere effettuato
l’esame a vista dopo i primi 6 mesi di stoccaggio. Qualora si fosse verificata la separazione dei componenti e non si riesca a rimiscelare, il prodotto
dovrà essere scartato.
Segue TABELLA 8/6/A
XII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE MINIME DA DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2”
CARATTERISTICHE MIL-
C-372
MIL-
A-907
PRODOTTI SPECIALI
MIL-
W-18723
SPECIFICA DI RIFERIMENTO
MIL-
C-47220
MIL-
L-63460
S-758
Composti
siliconici
Assorbente
per
idrocarburi
Aspetto X X X X X X
Penetrazione lavorata X
Acidità o N° neutralizz. X
Corrosione
Ceneri
X X
Densità X X
Punto di infiammabilità X X X
Viscosità a 40°C
Contenuto in solidi totali
Rigidità dielettrica
X X
Granulometria
Insolubilità
X
Evaporazione e scolamento
ad alta temperatura (1)
X X
Potere assorbente X
Punto di scorrimento
Valore del pH
X
(1) la prova deve essere eseguita solo se è disponibile l’idonea strumentazione
(2) secondo la PO CL41-4/002A
Rilevatori
di acqua
libera nei
comb.
(2)
TABELLA 8/6/B
XIII
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE MINIME DA DETERMINARE NEL CONTROLLO DI TIPO “B-2”
CARATTERISTICHE MIL-
L-46147
(1)
AER-M-
G.348
PRODOTTI SPECIALI
AER-M-
L.403
SPECIFICA DI RIFERIMENTO
S-725 S-735
Aspetto X X X X
Punto di fusione
Acidità o N° neutralizz.
Corrosione
Valore di pH
Densità relativa
Umidità
Residuo all’evaporazione
Granulometria
Contenuto in acqua
(1) le pellicole di MIL-L-46147 dovranno essere esaminate per l’aspetto, l’adesione, la stabilità termica e l’”endurance life” se è disponibile l’ idonea
strumentazione; qualora non fosse disponibile, il prodotto dovrà essere scartato al termine dei 24 mesi di stoccaggio.
Dovrà essere effettuato l’esame a vista dopo i primi 6 mesi di stoccaggio.
Qualora si fosse verificata la separazione dei componenti e non si riesca a rimiscelare, il prodotto dovrà essere scartato.
Segue TABELLA 8/6/B
XIV
CLA-NL-4130-0001-00B00

I
CLA-NL-4130-0001-00B00
FREQUENZA MINIMA DEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” (PERIODICO)
OLI LUBRIFICANTI A BASE MINERALE
TABELLA 9/1
PERIODICITA’
CONTROLLO
fusti
Simbolo NATO
contenitori e/o
o
DESCRIZIONE DEL PRODOTTO
originali contenitori
Specifica di
mobili
riferimento
(mesi) (mesi)
O-113 Olio lubrificante minerale grado 1065 (SAE 30) 36 24
O-117 Olio lubrificante minerale grado 1100 (SAE 50) 36 24
O-123 Olio lubrificante minerale grado 1065 disp. (D SAE 40) 36 24
O-125 Olio lubrificante minerale grado 1080 disp. (D SAE 80) 36 24
O-128 Olio lubrificante minerale grado 1100 disp. (D SAE 60) 36 24
O-133 Olio lubrificante minerale per turboreattori grado 1100 36 24
O-134 Olio incongelabile extrafluido 36 24
O-135 Olio lubrificante minerale per turboreattori 36 24
O-136 Olio lubrificante minerale per turboreattori E.P. 36 24
O-138 Olio lubrificante minerale per turboreattori 36 24
O-142 Olio per basse temperature 36 24
AER-M-O.202 Olio minerale avio grado 1080 36 24
AER-M-O.205 Olio minerale per fumate bianche 36 24
17EOxxPOO1 Olio lubrificante 36 24
MIL-L-4600
O-158
Olio lubrificante semi fluido 36 24
AER-M-O.243
O-132
Olio lubrificante minerale per turboreattori grado 1005 36 24
AER-M-O.277
O-134
Olio incongelabile extrafluido 36 24
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
BASE 31 MARZO 2006
II
FREQUENZA MINIMA DEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” (PERIODICO)
OLI LUBRIFICANTI A BASE SINTETICA
TABELLA 9/2
PERIODICITA’
CONTROLLO
fusti
Simbolo NATO
contenitori e/o
o
DESCRIZIONE DEL PRODOTTO
originali contenitori
Specifica di
mobili
riferimento
(mesi) (mesi)
O-147 Olio sintetico per strumenti 24 12
O-148 Olio lubrificante sintetico avio 3 cSt 24 12
O-149 Olio lubrificante sintetico avio 7 cSt 24 12
O-150 Olio lubrificante sintetico avio 3 cSt 24 12
O-153 Olio E.P. per ingranaggi grado L 24 12
O-155 Olio E.P. grado M 24 12
O-156 Olio lubrificante sintetico avio 5 cSt 24 12
O-157 Olio lubrificanti per armi 24 12
O-158 Olio lubrificante semifluido 24 12
O-159 Olio lubrificante sintetico avio 7,5 cSt 24 12
O-160 Olio lubrificante sintetico avio 5 cSt 24 12
O-163 Olio lubrificante sintetico avio 4 cSt 24 12
O-190 Olio lubrificante preservante leggero per usi generali 24 12
O-192 Olio lubrificante preservante per usi generali 24 12
DOD-L-85734 Olio lubrificante sintetico per trasmissioni di elicottero 24 12

III
CLA-NL-4130-0001-00B00
FREQUENZA MINIMA DEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” (PERIODICO)
GRASSI
TABELLA 9/3
PERIODICITA’
CONTROLLO
fusti
Simbolo NATO
contenitori e/o
o
DESCRIZIONE DEL PRODOTTO
originali contenitori
Specifica di
mobili
riferimento
(mesi) (mesi)
G-353 Grasso al disolfuro di molibdeno 24 ==
G-354 Grasso sintetico E.P. 24 ==
G-355 Grasso avio grafitato 24 ==
G-359 Grasso per alte temperature 24 ==
G-361 Grasso avio sintetico ad ampio intervallo di temperatura 24 ==
G-363 Grasso resistente ai carburanti 24 ==
G-366 Grasso per cuscinetti oscillanti di elicotteri 24 ==
G-372 Grasso per cuscinetti a rulli ed a sfere 24 ==
G-382 Grasso avio per usi generali 24 ==
G-392 Grasso avio per sistemi pneumatici 24 ==
G-394 Grasso avio al silicone per sistemi pneumatici 24 ==
G-395 Grasso avio per usi generali 24 ==
G-396 Grasso avio PTFE 24 ==
G-397 Grasso LOX compatiibile I 24 ==
G-398 Grasso LOX compatibile II 24 ==
G-399 Grasso LOX compatibile III 24 ==
G-1350 Grasso LOX compatibile iv 24 ==
AER-M-G.332 Grasso per cuscinetti di rotolamento 24 ==
MIL-L-15719 Grasso lubrificante alte temperature per cuscinetti a rotolamento di
motori elettrici
24 ==
MIL-L-46150 Lubrificante semifluido per armi 24 ==
MIL-G-81827 Grasso avio, ampio intervallo di temperature, carichi elevati 24 ==
MIL-T-83483 Grasso al disolfuro di molibdeno 24 ==
SYNTECH Grasso per elicotteri Bell 24 ==
630aa Grasso Lubriplate 630aa 24 ==
DC 33 Grasso Molykote Dow Corning 24 ==
MOLY 3 Grasso idrorepellente plastilube 24 ==
GREASE 3 Arpo grase n° 3 24 ==
DTD-900 4914 Grasso grafitato sintetico per cavi Bowden 24 ==
AER-M-G.304 Grasso sintetico per usi generali bassa volatilità 24 ==
G.350 Grasso sintetico per usi generali bassa volatilità 24 ==
MIL-G-24139 Grasso avio per usi generali resistente all’acqua 24 ==
G-450 Grasso navale per usi generali 24 ==
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
BASE 31 MARZO 2006
IV
FREQUENZA MINIMA DEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” (PERIODICO)
FLUIDI IDRAULICI
TABELLA 9/4
PERIODICITA’
CONTROLLO
fusti
Simbolo NATO
contenitori e/o
o
DESCRIZIONE DEL PRODOTTO
originali contenitori
Specifica di
mobili
riferimento
(mesi) (mesi)
H-515 Fluido idraulico a base minerale 24 ==
H-520 Fluido idraulico a base minerale non filtrato 36 ==
H-536 Fluido idraulico clorurato al silicone 36 ==
H-537 Fluido idraulico a base di idrocarburi sintetici 24 ==
H-358 Fluido idraulico sintetico a bassa temperatura 24 ==
AGIP OSO Fluido per impianti idraulici 24 ==
SKYDROL 500-B4 Fluido idraulico sintetico resistente al fuoco a base di esteri
fosforici
24 ==

V
CLA-NL-4130-0001-00B00
FREQUENZA MINIMA DEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” (PERIODICO)
PROTETTIVI
TABELLA 9/5
PERIODICITA’
CONTROLLO
fusti
Simbolo NATO
contenitori e/o
o
DESCRIZIONE DEL PRODOTTO
originali contenitori
Specifica di
mobili
riferimento
(mesi) (mesi)
C-608 Additivo anticorrosivo per oli minerali 36 ==
C-609 Olio lubrificante anticorrosivo grado 1100 (motori a pistone) 36 ==
C-610 Olio lubrificante anticorrosivo grado 1100 (motori a turbina) 36 ==
C-613 Anticorrosivo a spruzzo per cilindri per motori avio 36 ==
C-614 Protettivo esterno temporaneo 36 ==
C-615 Olio lubrificante anticorrosivo grado 1010 “Tipo metallico” 36 ==
C-620 Protettivo applicabile a freddo a pellicola molle 36 ==
C-627 Protettivo applicabile a caldo a pellicola molle 36 ==
C-629 Protettivo esterno permanente 36 ==
C-630 Olio anticorrosivo emulsionabile 36 ==
C-632 Protettivo applicabile a freddo a pellicola dura 36 ==
C-634 Protettivo idrorepellente 36 ==
C-635 Olio protettivo per impianti idraulici 36 ==
C-638 Olio lubrificante sintetico anticorrosivo per turboreattori 36 ==
MIL-C-16173 Composto anticorrosivo gr. 1 36 ==
MIL-C-21260 Olio lubrificante protettivo per motori a combustione interna 36 ==
MIL-C-21567 Grasso siliconico g 661 36 ==
MIL-C-85054 Composto preventivo della corrosione 36 ==
AER-M-391
C-614
Composto preventivo della corrosione a film soffice 36 ==
MIL-C-11796 CI3
C-627
Composto protettivo applicabile a caldo 36 ==
AER-M-I.394
C-629
Protettivo esterno permanente 36 ==
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
BASE 31 MARZO 2006
VI
FREQUENZA MINIMA DEL CONTROLLO DI TIPO “B-2” (PERIODICO)
PRODOTTI SPECIALI
TABELLA 9/6
PERIODICITA’
CONTROLLO
fusti
Simbolo NATO
contenitori e/o
o
DESCRIZIONE DEL PRODOTTO
originali contenitori
Specifica di
mobili
riferimento
(mesi) (mesi)
S-712 Fluido minerale per bussole 36 24
S-714 Mastice antigrippante esente da piombo 36 24
S-717 Mastice antigrippante per circuiti ossigeno 36 24
S-718 Mastice antigrippante per circuiti ossigeno 36 24
S-720 Vaselina grafitata 36 24
S-722 Pasta antigrippante al disolfuro di molibdeno 36 24
S-732 Grafite 36 24
S-736 Mastice isolante per connessioni elettriche 36 24
S-737 Liquido antighiaccio (alcol isopropilico) 36 24
S-738 Liquido antighiaccio (alcol etilico) 36 24
S-740 Disolfuro di molibdeno lubrificante 36 24
S-742 Antighiaccio per superfici d’aereo uso terrestre 24 12
S-743 Vaselina 36 24
S-745 Liquido antighiaccio composto 36 24
S-747 Metanolo per miscela refrigerante da decollo 36 24
S-748 Additivo antighiaccio per combustibili per turbogetti 12 6
da S-1712 a S-1732 Fluido ammortizzante siliconico 48 36
S-1735 Olio lubrificante sintetico al disolfuro di molibdeno 36 24
S-1737 Lubrificante a pellicola solida per estreme condizioni di impiego 12 (1) 6
S-1738 Lubrificante a pellicola solida applicabile a caldo 12 (1) 6
S-1739 Acqua demineralizzata 12 6
S-1744 Miscela refrigerante da decollo per motori a turbina 12 6
S-1745 Additivo antighiaccio per combustibili per turbogetti 12 6
S-1746 Antighiaccio per velivoli e superfici uso terrestre 24 12
S-1747 Additivo inibitore di corrosione STANAG 3390 36 ==
S-1748 Liquido dielettrico di raffreddamento 24 12
MIL-L46147 Lubrificante a pellicola solida inibitore di corrosione 12 (1) 6
AER-M-G.348 Antigrippante per filettature a base di piombo 36 24
AER-M-L-403 Glicol etilenico anticongelante e refrigerante 36 24
(1) i lubrificanti a pellicola solida S-749, S-1737 e S-1738 dovranno essere, inoltre, controllati a vista ogni 6 mesi per
verificarne l’omogeneità; se si fosse verificata la separazione dei componenti e gli stessi non possono essere
riomogeneizzati, il prodotto dovrà essere scartato.

BASE 31 MARZO 2006
GUIDA PER L’INDIVIDUAZIONE DEI TIPI DI CONTROLLI ANALITICI
OLI LUBRIFICANTI, GRASSI, FLUIDI IDRAULICI, PROTETTIVI E PRODOTTI SPECIALI AVIO
CIRCOSTANZA
PRIMA DELL’ACCETTAZIONE DEL PRODOTTO IN FORNITURA
IN CASO DI SOSPETTA CONTAMINAZIONE
PERIODICAMENTE SU TUTTI I LOTTI IN GIACENZA
PER CONTROLLARE UNA OD ALCUNE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
PERIODICAMENTE SUI PRODOTTI E LORO CONTENITORI
I controlli di tipo “A”, “B-2” ed i controlli “straordinari” dovranno essere eseguiti presso il Laboratorio competente.
Il controllo di tipo “a vista” dovrà essere eseguito in loco.
TIPO DI CONTROLLO
“A”
“A”
“B-2”
STRAORDINARIO
A VISTA
La distribuzione del prodotto dovrà essere sospesa fino a comunicazione di esito favorevole del controllo di tipo “A” da parte del Laboratorio competente.
La distribuzione del prodotto non dovrà essere sospesa, nel caso del controllo di tipo “B-2”.
TABELLA 10
I
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
TABELLA 10
II
CLA-NL-4130-0001-00B00

I
CLA-NL-4130-0001-00B00
TABELLA 11
CONCENTRAZIONI MINIME E MASSIME PRESCRITTE PER L’ADDITIVO
ANTICORROSIVO/MIGLIORATORE DEL POTERE LUBRIFICANTE DEI
COMBUSTIBILI AVIO
CONCENTRAZIONE (g/m 3 )
TIPO DI ADDITIVO MINIMA MASSIMA
HITEC E-580
DCI-4A
PRI-19
NALCO 5403
Le concentrazioni minime e massime di detti additivi dovranno essere considerate come
limiti di deterioramento per il rifornimento all’aeromobile.
Qualora risultassero, al controllo analitico, valori non compresi in detti limiti, il prodotto
dovrà essere:
- additivato, se la concentrazione rilevata è minore di quella minima,
- diluito, se la concentrazione rilevata è maggiore di quella massima,
fino a riportarlo in entrambi i casi, entro le prescritte concentrazioni.
Nel caso si debba procedere ad additivazione per riportare la concentrazione di additivo entro
i limiti prescritti, poiché detti limiti sono differenti tra i vari additivi, sarà indispensabile
conoscere sia il tipo sia la concentrazione dell’additivo inizialmente presente nel
combustibile.
Sarà consentito l’impiego sia dei singolo additivi prescritti sia di miscele degli stessi a parità
di potere miglioratore della lubrificazione.
15
9
18
14
22,5
22,5
22,5
22,5
BASE 31 MARZO 2006

CLA-NL-4130-0001-00B00
TABELLA 11
BASE 31 MARZO 2006
II
PAGINA NON SCRITTA

BASE 31 MARZO 2006
Classe di
deposito
TABELLA DELLE ZONE DI PROTEZIONE E DELLE DISTANZE DI RISPETTO DA OSSERVARE
Caratteristiche degli impianti
b) Depositi con serbatoi fuori terra; sicurezza di 3° grado
c) Depositi con serbatoi fuori terra, oppure interrati; sicurezza di 2° grado
d) Depositi con serbatoi interrati; sicurezza di 1° grado
Categoria dei
liquidi
Zone di
protezione
(metri)
Distanza di rispetto tra fabbricati esterni ed
il perimetro dei
serbatoi (metri)
il perimetro dei
magazzini di liquidi e
dei locali di travaso
(metri)
1 2 3 4 5 6
Classe 1^ a) Depositi con serbatoi fuori terra; ordinari
Cat A. 20
75
25
Cat B. 10
50
15
Classe 2^ a) Depositi con serbatoi fuori terra; ordinari
b) Depositi con serbatoi fuori terra; sicurezza di 3° grado
c) Depositi con serbatoi fuori terra, oppure interrati; sicurezza di 2° grado
d) Depositi con serbatoi interrati; sicurezza di 1° grado
Cat. A
Cat. B
Cat. A
Cat. B
Cat. A
Cat. B
Cat. A
Cat. B.
Cat A
Cat. B
Cat. A
Cat. B
Cat. A
Cat. B
10
5
10
5
5
5
15
5
10
5
10
5
5
5
50
35
37,50
25
25
15
60
40
37,50
25
25
15
15
10
25
15
25
15
25
15
25
15
25
15
25
15
25
15
TABELLA 12
I
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
Classe di
deposito
TABELLA DELLE ZONE DI PROTEZIONE E DELLE DISTANZE DI RISPETTO DA OSSERVARE
Caratteristiche degli impianti
b) Depositi con serbatoi fuori terra; sicurezza di 3° grado
c) Depositi con serbatoi fuori terra, oppure interrati; sicurezza di 2° grado
Categoria dei
liquidi
Zone di
protezione
(metri)
Distanza di rispetto tra fabbricati esterni ed
il perimetro dei
serbatoi (metri)
il perimetro dei
magazzini di liquidi e
dei locali di travaso
(metri)
1 2 3 4 5 6
Classe 3^ a) Depositi con serbatoi fuori terra; ordinari
Cat. A 10
50
15
Cat. B
5
25
10
d) Depositi con serbatoi interrati; sicurezza di 1° grado
Cat. A
3
5
15
Cat. B
4
10
Classe 4^ Depositi con serbatoi interrati; sicurezza di 1° grado (1) Cat. A e B 2 3 5 (2)
Classe 5^ Depositi di merce imballata; sicurezza di 2° grado (5) Cat. A e B 5 non esistono serbatoi 15 (3)
Classe 6^ Serbatoi interrati per distributori di benzine e miscele; sicurezza di 1° grado (4) Cat. A --- --- non esistono ne
magazzini ne locali
transito
Classe 7^ Depositi di merce imballata; sicurezza di 2° grado (5) Cat. A e B --- non esistono serbatoi 5 (3)
Classe 8^ Depositi con serbatoi fuori terra, interrati, o magazzini di merce imballata (6) Cat C 3 4 5
Classe 9^ Depositi con serbatoi fuori terra, interrati, o magazzini di merce imballata (6) Cat. C 1,5 2 3
Classe 10^ Serbatoi interrati per distributori di residui distillati Cat. C --- --- non esistono ne
magazzini ne locali
transito
Cat. A
Cat. B
Cat. A
Cat. B
5
5
5
3
15
10
10
7
15
10
15
10
TABELLA 12
II
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
NOTE:
(1) I serbatoi dei depositi della classe 4^ non possono avere capacità superiore a 50 mc..
(2) La distanza di 5 m. si riferisce solamente al locale di travaso, stante l’esigua quantità di merce imballata costituente l’aliquota ammessa dal n. 12
del TITOLO II del D.M. 31 luglio 1934.
(3) Nell’interno dei depositi delle classi 5^ e 7^ (misti di merce imballata) consentita per i depositi delle classi 1^, 2^, 3^ e 4^, non sono ammesse
operazioni di travaso, se non in locale separato da muri con tagliafuoco alto un metro, ingresso indipendente e senza comunicazione coi locali adibiti
a magazzino, nemmeno nel caso previsto dalla lettera f) del n. 22 del TITOLO II del D.M. 31 luglio 1934.
Il travaso deve farsi con un solo fusto per volta e soltanto in recipienti ammessi ai trasporti ferroviari.
E’ tollerato il deposito temporaneo, nel locale di travaso, di merce imballata nel limite massimo di due giornate di lavoro di preparazione. Queste
prescrizioni non riguardano gli oli combustibili e lubrificanti della categoria C.
(4) I serbatoi per distributori di benzina di capacità non superiore a 3500 litri, già installati con semplice tubo di equilibrio (sicurezza di 2° grado),
possono rimanere in uso.
I nuovi serbatoi, di qualsiasi capacità, devono avere invece dispositivi di sicurezza di 1° grado.
(5) Qualora in un deposito di merce imballata (classe 5^ o 7^) si vogliano installare serbatoi interrati con le caratteristiche della classe 4^, i magazzini
di merce imballata conservano le proprie distanze, mentre i serbatoi aggiunti si devono collocare alle distanze e con le norme prescritte per la classe
4^.
(6) Nell’ambito del demanio marittimo, e nelle vicinanze di abitazioni, le distanze delle colonne 4, 5, 6, diventano: per la classe 8^ rispettivamente di m.
5, 6, 8; per la classe 9^ di m. 3, 4, 5.
TABELLA 12
III
CLA-NL-4130-0001-00B00

BASE 31 MARZO 2006
PAGINA NON SCRITTA
TABELLA 12
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