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scheda tecnologie della panificazione - consorzio terra di san marino

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L’arte bianca<br />

Materie prime e <strong>tecnologie</strong> per la<br />

<strong>panificazione</strong><br />

Dott. Luca Battistini<br />

Consulente in scienze e<br />

<strong>tecnologie</strong> alimentari<br />

N.B. IL PRESENTE DOCUMENTO CONTIENE SOLO DEGLI SCHEMI DI PRESENTAZIONE E RISULTA INCOMPLETO SE NON ACCOMPAGNATO DA UNA<br />

PRESENTAZIONE ORALE E RELATIVA DISCUSSIONE


L’arte <strong>della</strong> <strong>panificazione</strong>, da un punto <strong>di</strong> vista<br />

sociologico, è un elemento comune alle <strong>di</strong>verse etnie che<br />

si a acciano sul Me<strong>di</strong><strong>terra</strong>neo. Un momento essenziale<br />

per lo sviluppo storico e culturale <strong>di</strong> questi popoli;<br />

La produzione <strong>di</strong> pane<br />

mo<strong>di</strong>ficò così tanto le<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita dei<br />

popoli, permettendo<br />

un maggior apporto <strong>di</strong><br />

carboidrati e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

energia pronta da<br />

“bruciare”, da<br />

rappresentare una<br />

nuova spinta verso il<br />

progresso;


Questo era un elemento <strong>di</strong>stintivo dei popoli “civilizzati” nei<br />

confronti <strong>di</strong> tutte le etnie che vivevano oltre le Alpi e<br />

nell’Asia centrale conosciuti al tempo come “barbari”<br />

Mentre questi si<br />

nutrivano<br />

probabilmente <strong>di</strong><br />

poltiglie impastate<br />

grossolanamente con<br />

cereali selvatici cotte<br />

con sistemi precari e<br />

ru<strong>di</strong>mentali, gli Egizi,<br />

Greci e Romani avevano<br />

imparato a coltivare<br />

grano, a produrre<br />

farina, a costruire ed<br />

utilizzare forni


I primi panificatori dell’antichità furono gli Egizi, ai quali si<br />

deve la costruzione dei primi forni a cupola e la scoperta<br />

<strong>della</strong> lievitazione<br />

Ma furono soprattutto<br />

i Greci a migliorare<br />

notevolmente<br />

le tecniche <strong>di</strong><br />

<strong>panificazione</strong>, creando<br />

una ricca varietà <strong>di</strong> pani<br />

grazie all’aggiunta <strong>di</strong><br />

aromi, spezie, latte e<br />

miele


Riferimenti normativi<br />

“Pane fresco” è quel pane ottenuto con “processo <strong>di</strong> produzione continuo, privo<br />

<strong>di</strong> interruzioni finalizzate al congelamento, surgelazione o conservazione<br />

prolungata delle materie prime, dei prodotti interme<strong>di</strong> <strong>della</strong> <strong>panificazione</strong> e<br />

degli impasti, fatto salvo impiego <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> lavorazione finalizzate al solo<br />

processo <strong>di</strong> lievitazione, da porre in ven<strong>di</strong>ta entro termine che tenga conto<br />

<strong>della</strong> tipologia panerie esistenti nel territorio”.<br />

Pane è ottenuto da cottura totale o parziale <strong>di</strong> un impasto, preparato con sfarinati <strong>di</strong><br />

grano, acqua e lievito, con o senza aggiunta <strong>di</strong> sale.<br />

Nel caso <strong>di</strong> cottura parziale il pane può essere venduto solo a consumatore finale o<br />

ad operatore interme<strong>di</strong>o in imballaggi preconfezionati, recanti su etichetta <strong>di</strong>citura<br />

"pane parzialmente cotto" ed avvertenza che prodotto va consumato previa ulteriore<br />

cottura e relative modalità.<br />

Pane ottenuto me<strong>di</strong>ante cottura <strong>di</strong> pane parzialmente cotto, surgelato o non<br />

surgelato, venduto in comparti separati da pane fresco ed in imballaggi<br />

preconfezionati in cui riportare seguenti in<strong>di</strong>cazioni “ottenuto da pane parzialmente<br />

cotto surgelato”, o “ottenuto da pane parzialmente cotto” se non surgelato o<br />

congelato.<br />

Il contenuto <strong>di</strong> acqua nel pane a cottura completa non può superare: 29% per pane<br />

sino a 70 gr.; 31% per pane da 100 a 250 gr.; 34% per pane da 300 a 500 gr.; 38%<br />

per pane da 600 a 1.000 gr.; 40% per pane oltre 1.000 gr. Ammesso un contenuto<br />

superiore <strong>di</strong> non oltre il 2% nel caso <strong>di</strong> impiego <strong>di</strong> farine integrali. Per pani ottenuti<br />

con sfarinati alimentari <strong>di</strong>versi da quelli <strong>di</strong> grano, percentuali <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà aumentata<br />

del 10%. Per pane <strong>di</strong> segala tenore <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà inferiore a 44%


Materie prime ed<br />

Farina<br />

Acqua<br />

ingre<strong>di</strong>enti base<br />

Lipi<strong>di</strong> (strutto, olio, burro, etc.)<br />

Lievito<br />

Sale (NaCl)<br />

Coa<strong>di</strong>uvanti tecnologici (...miglioratori....)


Farina<br />

Svariati sono i cereali dai quali si ricava farina utilizzata per<br />

l’alimentazione umana.<br />

Spelta (tritucum spelta)<br />

Mais (zea mais)<br />

Farro (triticum <strong>di</strong>coccum)<br />

Kamut (triticum turanicum)<br />

Segale (secale cereale)<br />

Frumento tenero (triticum aestivum)<br />

Frumento duro (triticum durum)


Processo <strong>di</strong> macinazione<br />

La farina <strong>di</strong> grano tenero è il prodotto ottenuto dalla<br />

macinazione e conseguente abburattamento del grano<br />

tenero liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità.<br />

Molino a palmenti<br />

(a pietra)<br />

Molino a cilindri<br />

Pulitura Bagnatura<br />

Confezionamento<br />

Riposo <strong>della</strong> farina<br />

Con<strong>di</strong>zionamento<br />

18-24-48<br />

Macinatura


Il chicco <strong>di</strong> frumento<br />

La cariosside <strong>di</strong> frumento è un frutto secco dalla forma più<br />

o meno allungata e dalle <strong>di</strong>mensioni variabili, secondo la<br />

varietà <strong>di</strong> appartenenza.<br />

- involucri: pericarpo,<br />

speroderma e nocella.<br />

Costituiscono il 7-8% del chicco<br />

e vanno a formare la crusca che<br />

normalmente viene allontanata<br />

durante la macinazione.<br />

- endosperma: è il costituente<br />

nutrizionale <strong>della</strong> cariosside e<br />

contiene le riserve in ami<strong>di</strong> e<br />

proteine e rappresenta l’87-88%<br />

- embrione: è collocato alla<br />

base del seme e costituisce<br />

l’apparato germinativo del chicco<br />

e rappresenta il 2.5% (germe <strong>di</strong><br />

grano)


I principali costituenti <strong>della</strong> farina <strong>di</strong><br />

frumento.<br />

I principali costituenti <strong>della</strong> farina <strong>di</strong> frumento tenero sono l’amido e<br />

proteine; essi sono <strong>di</strong>stribuiti all’interno <strong>della</strong> cariosside in modo non<br />

omogeneo e con<strong>di</strong>zionano le qualità tecnologiche delle farine.<br />

l’amido<br />

proteine<br />

enzimi<br />

lipi<strong>di</strong><br />

vitamine<br />

sali minerali


E’ il componente presente<br />

in maggiore quantità nella<br />

farina (72-78%). Costituito<br />

da due polisaccari<strong>di</strong><br />

(amilosio, amilopectina) ha<br />

grande importanza<br />

tecnologica dovuta alla<br />

capacità <strong>di</strong> assorbire acqua<br />

durante la formazione degli<br />

impasti e concorre nel<br />

conferire struttura al<br />

prodotto finale.<br />

Amido


albumine e globulina, sono<br />

solubili in soluzioni<br />

acquose. Costituiscono<br />

circa il 20% delle proteine<br />

totali del chicco e hanno<br />

importanza a fini<br />

prettamente nutrizionali.<br />

glia<strong>di</strong>ne e glutenine<br />

rappresentano circa l’80%<br />

delle proteine totali hanno<br />

importanti caratteristiche<br />

tecnologiche.<br />

Proteine<br />

acqua + lavoro meccanico = glutine


Enzimi<br />

Gli enzimi sono sostanze <strong>di</strong> natura proteica che, anche se presenti<br />

in piccole quantità, sono fondamentali per la tecnologia dei<br />

prodotti derivati.<br />

Diastasi (alfa e beta amilasi); l’enzima più importante del<br />

grano perché in grado <strong>di</strong> scindere la molecola <strong>di</strong> amido in due<br />

molecole sostanze nutrienti fondamentali per i lieviti, che lo<br />

utilizzano per operare la fermentazione e produrre anidride<br />

carbonica ed alcol.<br />

Lipasi enzimi responsabili <strong>della</strong> degradazione dei lipi<strong>di</strong> presenti<br />

nella cariosside quin<strong>di</strong> nella farina.<br />

Proteasi enzimi responsabili <strong>della</strong> degradazione proteica.


Componenti minori<br />

Lipi<strong>di</strong> sono localizzati nell’embrione o germe, il quale viene<br />

allontanato in macinazione per prevenire l’irranci<strong>di</strong>mento <strong>della</strong><br />

farina.<br />

Vitamine sono localizzate principalmente negli involucri e nel<br />

germe, pertanto sono presenti in quantità minime nelle farine<br />

non integrali.<br />

Sali minerali (1,5-2%) sono localizzati prevalentemente nella<br />

parte corticale <strong>della</strong> cariosside e sono rappresentati<br />

principalmente da fosfati, solfati, ioni calcio, magnesio, so<strong>di</strong>o e<br />

potassio.


Classificazione commerciale delle<br />

farine<br />

La classificazione commerciale si basata considerando la %<br />

<strong>di</strong> ceneri contenute all’interno <strong>della</strong> farina.<br />

Tipo e Umi<strong>di</strong>tà<br />

denominazione massima % Ceneri<br />

Farina tipo 00<br />

Farina tipo 0<br />

Farina tipo 1<br />

Farina tipo2<br />

Farina integrale<br />

14,50<br />

14,50<br />

14,50<br />

14,50<br />

14,50<br />

max 0,50<br />

max 0,65<br />

max 0,80<br />

max 0,95<br />

min 1,4/ ma x<br />

1,6<br />

Su 100 parti <strong>di</strong> sostanza secca<br />

Cellulosa<br />

valore<br />

massimo<br />

-<br />

0,20<br />

0,30<br />

0,50<br />

1,60<br />

Glutine secco<br />

valore<br />

minimo<br />

7<br />

9<br />

10<br />

10<br />

10


Classificazione tecnologica delle<br />

farine.<br />

Considera in<strong>di</strong>ci “reologici” proporzionali e correlati con la % proteica<br />

e la qualità del gluitine.<br />

Gli in<strong>di</strong>ci reologici più conosciuti sono la forza e il rapporto tra<br />

elasticità e tenacità <strong>di</strong> un impasto standar preparato con la farina in<br />

esame.<br />

W: in<strong>di</strong>ce <strong>della</strong> forza <strong>della</strong> farina cioè la resistenza opposta<br />

dall’impasto alla deformazione. E’ quin<strong>di</strong> un valore correlato<br />

alla “forza” dell’impasto, espressione usata <strong>di</strong> solito per<br />

designare globalmente la qualità <strong>della</strong> rete proteica (glutine).<br />

Più il valore <strong>di</strong> W è alto e più il reticolo è in grado <strong>di</strong> assorbire<br />

acqua e rigonfiarsi, raggiungendo volumi maggiori;<br />

P/L: rappresenta il grado <strong>di</strong> equilibrio tra la tenacità e<br />

l’estensibilità del glutine: 0.40 < P/L < 0.70 è l’optimum. Più<br />

P/L è basso, più le caratteristiche <strong>di</strong> estensibilità (conferite da<br />

glia<strong>di</strong>ne) sono pronunciate mentre, più è alto, maggiore è il<br />

contributo dato dalla tenacità dell’impasto (glutenine).


Tabella semplificata <strong>di</strong> classificazione<br />

tecnologica delle farine<br />

W < 150<br />

Farine deboli e poco idonee alla <strong>panificazione</strong>,<br />

forniscono impasti collosi e <strong>di</strong>fficilmente<br />

lavorabili; pane con alveolatura irregolare.<br />

150 < W 310<br />

panificazioni con metodo <strong>di</strong>retto.<br />

Farine <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a forza che si p restano alla<br />

<strong>panificazione</strong>.<br />

Farine <strong>di</strong> forza che si prestano a pa nificazioni<br />

anche con metodo in<strong>di</strong>retto.<br />

Farine <strong>di</strong> forza elevata, forniscono impasti<br />

<strong>di</strong>fficilmente lavorabili e r ichiedono <strong>di</strong>agrammi<br />

<strong>di</strong> lavoro molto lunghi con lunghe lievitazioni<br />

(bighe <strong>di</strong> 48,72 ore).


Acqua<br />

La durezza dell’acqua è un<br />

parametro importante da<br />

considerare perché<br />

influenza le<br />

proprietà fisiche e<br />

meccaniche dell’impasto<br />

finale.<br />

La sua temperatura svolge<br />

un ruolo<br />

chiave nel comportamento<br />

dell’impasto nelle<br />

successive<br />

fasi <strong>di</strong> lavorazione<br />

Lipi<strong>di</strong><br />

Lipi<strong>di</strong> come apporto<br />

calorico, ingre<strong>di</strong>ente che<br />

esalta gusto e sapore;<br />

come migliorante delle<br />

caratteristiche<br />

fisiche e meccaniche del<br />

pane: rallenta il<br />

ra ermamento;<br />

determina alveolatura più<br />

fine, crosta friabile e<br />

mollica più so ce. Quelli<br />

maggiormente utilizzati in<br />

<strong>panificazione</strong> sono oli,<br />

strutto, grassi vegetali<br />

idrogenati, preparati<br />

misti.


Lievito<br />

Compresso e secco istantaneo: noto come<br />

lievito <strong>di</strong> birra è composto da<br />

lieviti <strong>della</strong> specie Saccharomyces cerevisiae;<br />

Lievito madre: formato da un complesso<br />

<strong>consorzio</strong> <strong>di</strong> lieviti “selvaggi” e batteri lattici.<br />

Può essere definito come il risultato <strong>della</strong><br />

spontanea fermentazione <strong>di</strong> un impasto <strong>di</strong><br />

acqua, farina ed inoculo (yogurt, mosto<br />

d’uva,polpa <strong>di</strong> frutta con buccia,ricotte acide ma<br />

anche chicchi <strong>di</strong> segale, grano, farro spezzettati<br />

e bagnati) che dopo una serie <strong>di</strong> successivi<br />

“rinfreschi”, cioè aggiunte misurate <strong>di</strong> acqua e<br />

farina alla massa iniziale ad intervalli prestabiliti<br />

<strong>di</strong> tempo, viene a costituire lo “starter” per la<br />

lievitazione finale del prodotto.<br />

Lactobacilli brevis, paralimentarius,<br />

<strong>san</strong>franciscensis, plantarum,<br />

Weissella cibaria e confusa,<br />

Lactococchi.<br />

Tra i lieviti, ceppi selvaggi <strong>di</strong><br />

Issatchenkia orientalis (Can<strong>di</strong>da<br />

krusei),<br />

Saccaromyces cerevisae,<br />

Saccaromyces minor, Can<strong>di</strong>da holmii.


Coa<strong>di</strong>uvanti<br />

tecnologici<br />

Acido Ascorbico, ecitine, mono e <strong>di</strong>gliceri<strong>di</strong> <strong>di</strong> aci<strong>di</strong><br />

grassi E471, esteri dei mono e <strong>di</strong>gliceri<strong>di</strong> <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> grassi<br />

E472, Glutine essiccato, Proteasi, E260 - acido acetico,<br />

E261 - potassio acetato, E262 - so<strong>di</strong>o acetato, E263 -<br />

calcio acetato, E270 - acido lattico, E280 - acido<br />

propionico, E281 - propionato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o, E282 -<br />

propionato <strong>di</strong> calcio, E283 - propionato <strong>di</strong> potassio<br />

E200 - acido sorbico, E202 - potassio sorbato, E203 -<br />

calcio sorbato, Alcool Etilico


Tecnologie <strong>di</strong><br />

produzione<br />

Esistono due principali meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>panificazione</strong> per<br />

ottenere un impasto da pane, e le caratteristiche<br />

dell’impasto finale saranno <strong>di</strong> erenti tra loro.<br />

- Metodo <strong>di</strong>retto<br />

- Metodo in<strong>di</strong>retto<br />

preparazione con Biga<br />

preparazione con Poolish<br />

preparazione con lievito madre


Metodo <strong>di</strong>retto<br />

Vantaggi <strong>di</strong> utilizzo<br />

- velocità <strong>di</strong> produzione<br />

- me<strong>di</strong>a standar<strong>di</strong>zzazione del prodotto<br />

Metodo in<strong>di</strong>retto<br />

Vantaggi <strong>di</strong> utilizzo<br />

- favorisce la formazione <strong>di</strong> metaboliti <strong>di</strong><br />

origine proteica che conferiscono al pane<br />

caratteristiche organolettiche superiori<br />

- maggiore <strong>di</strong>geribilità del pane<br />

- caratterizzazione del pane<br />

Svantaggi<br />

- prodotto povero <strong>di</strong> gusto e<br />

sapore<br />

Svantaggi<br />

- riguardo e una attenzione<br />

particolare da parte del<br />

panificatore in fase produttiva


Interpretazione <strong>di</strong> una etichetta <strong>di</strong><br />

pane confezionato


Fattori che determinano la qualità del<br />

prodotto<br />

- materie prime (materie prime scadenti prodotto scadente, ma non il contrario)<br />

- metodo <strong>di</strong> lavorazione (in<strong>di</strong>retto <strong>di</strong>retto-in<strong>di</strong>retto)<br />

Composti responsabili dell’aroma del pane<br />

- materie prime utilizzate;<br />

- sostanze che si formano durante la lievitazione<br />

acido acetico<br />

acido lattico (3:2)<br />

aldei<strong>di</strong><br />

chetoni<br />

alcoli<br />

- sostanze che si formano in cottura<br />

*si formano durante la lievitazione a patto che<br />

questa sia <strong>di</strong> lunga durata (>15ore) o venga<br />

utilizzato metodo in<strong>di</strong>retto<br />

composti aromatici prodotti <strong>della</strong> reazione <strong>di</strong> maillard<br />

*caramelizzazione degli zuccheri


Dosaggio<br />

ingre<strong>di</strong>enti<br />

Le fasi fondamentali <strong>della</strong> <strong>panificazione</strong><br />

Biga o<br />

Lievito madre<br />

Prodotto finito<br />

Impastamento<br />

Cottura<br />

Taglio Formatura<br />

Lievitazione


Quali sensi possiamo utilizzare<br />

per valutare il pane?<br />

Vista (scuro, chiaro, lucido, opaco, alveolatura compatta o espansa, rotonda od ovale)<br />

Tatto (ruvido, liscio, pe<strong>san</strong>te, leggero, morbido, duro, la consistenza generale TEXTURE)<br />

Olfatto (profumi e odori caratteristici -classico <strong>di</strong> pane, acidulo o anomali)<br />

U<strong>di</strong>to (croccante)<br />

Gusto (friabile in bocca, salato, insipido, dolce, acidulo sapori caratteristici o anomali)


Analizziamo i nostri<br />

Pane comune (barilino, pugno,<br />

alberghiero)<br />

Pugliese<br />

Rosetta<br />

Biova<br />

Toscano<br />

campioni<br />

Filone e coppia Terra <strong>di</strong> San Marino

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