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LETTURE
Il libro del mese
a cura di Enrico Massone
enrico.massone@regione.piemonte.it
INATURA IN CITTÀ: QUALE FUTURO?
Parchi metropolitani, a cura di Andrea Cavaliere e Ippolito
Ostellino, ed. ETS (tel. 050 29544), € 24.
I parchi urbani e le aree naturali presenti attorno e dentro le
città, rappresentano una nuova frontiera nel campo della tutela
naturalistica e pianificatoria. Gli spazi verdi aperti non ancora
edificati sono risorse preziose, occasioni per contrastare
l’inquinamento ed elevare la qualità della vita. A patto che
non si considerino come luoghi isolati dal contesto urbanistico
e territoriale, ma riescano a stabilire
contatti, a costruire relazioni, a mettersi
in dialogo con le strutture che li circondano.
Sono comunque zone fragili e vulnerabili,
ibride e di transizione, zone complicate
da gestire e sottoposte a pesanti
pressioni antropiche. Spesso sono soggette
a ipotesi di trasformazione bizzarre, sostenute
da interessi oscuri o ambigui. In
ogni caso, sono zone dov’è più difficile
progettare un futuro capace di soddisfare
le necessità di tutti. Solo il confronto tra i
diversi attori sociali può stimolare la ricerca
delle soluzioni idonee a interpretare le
esigenze del nostro attuale modo di vivere.
Una bella sfida!
Un compito arduo e impegnativo, svolto
dal pool di autori del libro, che con chiarezza
e competenza esprimono proposte e valutazioni,
ragionamenti e riflessioni. Un lavoro
curato con particolare attenzione che illumina di nuova
luce le conoscenze sull’argomento, ampliando le prospettive
della ricerca. Attraverso la trattazione delle specifiche problematiche,
il confronto e la descrizione delle scelte progettuali
attuate o in corso di realizzazione, il volume individua le
esperienze più significative di numerosi parchi metropolitani
impegnati nella gestione e nella valorizzazione delle potenzialità
territoriali.
Maria Marti Viudes, dell’associazione europea Fedenatur, introduce
il tema del dibattito sul periurbano, esplorando il
nuovo tipo di relazione tra città e natura, ormai consolidato
nell’epoca postindustriale.
L’ex assessore ai parchi ed aree protette della Provincia di
Torino Valter Giuliano, e il direttore del Parco del Po
Torinese Ippolito Ostellino, affrontano gli aspetti culturali
della questione e propongono nuovi approcci nelle politiche
territoriali di tutela delle aree urbane, con riferimenti
concreti ad ambiti specifici legati sia alla
fisicità dei luoghi come corsi d’acqua, suoli e
aree boscate, sia alla funzione culturale ed educativa.
Ostellino analizza poi nel dettaglio il
progetto dell’area metropolitana di Torino, dal
fiume Po alla “corona verde”, quel sistema a
mosaico di aree protette e corridoi ecologici,
superfici agricole e zone umide, concepito come
un ampio cordone di salvaguardia ambientale
che circonda integralmente il capoluogo
piemontese.
Franca Baletti dell’Università di Genova propone
una visione aggiornata del dibattito sul periurbano
e avanza ipotesi fondative per nuove
forme di piano e progetto, mentre Pompeo
Fabbri e Francesca Finotto del Politecnico di
Torino, approfondiscono l’approccio ecologico
per la tutela degli ecosistemi e della biodiversità,
con un’interessante nota sulla sostenibilità economica
degli interventi di miglioramento ambientale.
Giovanni Giugliano – direttore del Parco dell’Irno (SA),
Ignazio Ravasi – presidente del Parco Nord Milano, Filippo
Belisario, Vito Consoli e Massimo Tufano – rappresentanti
dell’Agenzia regionale Parchi della Regione Lazio, segnalano
poi le particolarità innovative adottate nelle rispettive aree
protette e Paola Branduini del Politecnico di Milano illustra
l’importanza e il ruolo dell’agricoltura nella costruzione del
paesaggio.
Il libro dedica infine un’ampia sezione a tutte le aree protette
metropolitane e periurbane italiane.