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L’anno dedicato alla biodiversità è ormai agli sgoccioli. L’augurio è che si continui<br />
a parlare, ricercare e lavorare per conoscere, proteggere e divulgare la diversità<br />
dei viventi, garanzia di sopravvivenza per la nostra stessa specie. Il valore<br />
più prezioso della biodiversità, e forse quello più difficile da far comprendere, è<br />
l’intima unione che si stabilisce tra gli organismi viventi. Parafrasando un verso famoso,<br />
nessun essere vivente è un’isola. Ogni pianta, ogni animale, occupa una<br />
posizione ben definita nelle piramidi alimentari e nelle reti ecologiche, delle quali<br />
rappresenta un anello insostituibile. Le alzate di spalle che accompagnano l’interesse<br />
verso gli animali apparentemente meno significativi, magari semplicemente<br />
perché piccoli o non commestibili o sfruttabili, testimoniano l’ignoranza<br />
che è alla base di molti disastri ecologici. È anche nell’ottica di questa emergenza<br />
culturale che è un piacere imbattersi nell’opera attenta di un ricercatore ambientale,<br />
Paolo Palmi, che da oltre cinquant’anni si dedica allo studio delle farfalle<br />
diurne italiane, tanto da essere ritenuto oggi uno dei massimi esperti europei<br />
del settore. La sua dedizione a questi preziosi insetti, anelli fondamentali delle<br />
reti ecologiche, ne ha fatto molto più di un semplice collezionista, bensì uno studioso<br />
attento delle loro interazioni con l’ambiente e le specie vegetali e animali<br />
che lo popolano. La curiosità abbinata a indiscutibile preparazione e passione,<br />
hanno permesso a Palmi di documentare l’importanza di questi lepidotteri nel<br />
mantenimento della biodiversità. Oggi questa testimonianza è a portata di tutti,<br />
con il piacevole e completo manuale sulle Farfalle diurne del Parco Naturale<br />
Veglia Devero, edito con il contributo della <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong>. Sfogliandolo scopriamo<br />
che negli oltre 8000 ettari di parco vivono<br />
quasi cento differenti specie di farfalle, ben<br />
adattate all’ambiente alpino e distribuite in circa<br />
2000 metri di dislivello. Tra queste alcune sono<br />
vere rarità, essendo endemiche di aree limitate<br />
del parco e della confinante confederazione elvetica,<br />
altre offrono per le loro peculiarità fisiologiche<br />
e comportamentali interessanti spunti di studio<br />
e di ricerca. Il gran numero di farfalle diurne<br />
del Parco Veglia Devero, documentato nel libro<br />
di Palmi con schede dettagliate e ampiamente illustrate,<br />
è di garanzia per il mantenimento della<br />
biodiversità, proprio perché ognuna è parte attiva<br />
di differenti piramidi alimentari, e pertanto nutrendosi<br />
e venendo predata mantiene l’equilibrio<br />
della microarea coinvolta.<br />
Non possiamo che ringraziare Paolo Palmi per la<br />
sua instancabile di ricerca, concreta speranza di<br />
salvaguardia e conoscenza.<br />
Per saperne di più: Paolo Palmi, Farfalle diurne del<br />
Parco Naturale Veglia Devero, <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong>,<br />
Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Ossola.<br />
DAL MONDO DELLA RICERCA<br />
Un parco<br />
di farfalle<br />
a cura di Claudia Bordese<br />
claudiavalfre@yahoo.it<br />
Primo esemplare maschio di Maculinea rebeli buscagnicus<br />
osservato in Val Buscagna (foto arc. Ente parco)<br />
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