31.05.2013 Views

download rivista PDF - Regione Piemonte

download rivista PDF - Regione Piemonte

download rivista PDF - Regione Piemonte

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

In alto: tana di ragno Botola nemesia. In basso: una vespa cementaria del genere Sceliphron con il suo tipico nido di fango. All’interno<br />

di questa struttura si trovano bruchi di farfalla immobilizzati, sui quali vengono deposte le uova della vespa (foto F. Tomasinelli)<br />

ma quando si fermano costruiscono<br />

anch’esse un nido. Solo che si tratta di<br />

una struttura vivente, realizzata dai<br />

corpi di decine di migliaia di operaie<br />

unite tra loro e appoggiate a un tronco<br />

d’albero. Rimangono attaccate grazie<br />

ai tarsi (ultimo segmento delle<br />

zampe) muniti di robusti uncini che si<br />

incastrano tra le zampe delle compagne.<br />

Al centro della fortezza di corpi,<br />

che può sfiorare il metro cubo di volume,<br />

sostano per la notte la regina e<br />

le larve, difese da cinture di operaie e<br />

soldati dalle grandi mandibole.<br />

La mattina presto la struttura si disgrega<br />

e l’esercito si rimette in<br />

marcia, per razziare un altro tratto<br />

di foresta.<br />

Indipendentemente dalla forma e<br />

dalle dimensioni, la maggior parte<br />

dei nidi serve a proteggere i giovani<br />

della specie. Alcune di<br />

queste strutture sono particolarmente<br />

interessanti, se non<br />

altro per il macabro ruolo<br />

che svolgono.<br />

Le vespe solitarie della famiglia Sphecidae<br />

e Pompilidae, per esempio, si nutrono<br />

del polline dei fiori ma vanno anche<br />

a caccia di ragni, bruchi o di cavallette.<br />

Le prede catturate saranno il<br />

primo pasto della futura prole.<br />

Vengono immobilizzate con l’aiuto di<br />

un particolare veleno, iniettato con il<br />

pungiglione, e poi trascinate in un foro<br />

nel terreno o in un piccolo ricovero<br />

di fango. In questo caso si tratta di una<br />

costruzione assai semplice, di forma<br />

globulare, con un piccolo<br />

foro di entrata, che<br />

la femmina<br />

costrui sce<br />

con grande abilità raccogliendo il fango<br />

dalle zone umide. La vespa depone<br />

un uovo sulla preda all’interno del<br />

ricovero e poi sigilla per bene l’entrata<br />

del nido. La larva che nasce potrà<br />

così nutrirsi dell’insetto immobilizzato,<br />

ma ancora vivo (proprio come accade<br />

allo sventurato astronauta nel film<br />

Alien, in parte ispirato alla vita di questi<br />

insetti) e quindi non deperibile.<br />

Dopo qualche settimana dalla tana<br />

uscirà una vespa, uguale in tutto e per<br />

tutto alla propria madre.<br />

Alcuni insetti ricorrono addirittura a<br />

perfette forme geometriche. Basti pensare<br />

ai favi degli alveari delle api. Li<br />

costruiscono le operaie con la cera secreta<br />

dal loro organismo e divenuta<br />

malleabile con la temperatura. Non è<br />

un lavoro rapido: ogni celletta, dalla<br />

sofisticata forma esagonale e adibita a<br />

contenere il miele o le giovani larve,<br />

richiede il lavoro combinato e la manutenzione<br />

di decine di api. Perché<br />

proprio un esagono?<br />

Probabilmente perché questa sagoma<br />

17

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!