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31.05.2013 Views

6 la voce di massafra sabato 2 febbraio 2013 Senza il linguaggio, senza gli scopi delle nostre argomentazioni, senza i nostri ragionamenti non saremmo uomini. Oggi, nel mondo, si contano oltre sei mila lingue. Sono solo duecentotrenta quelle dette “romanze”, che derivano quindi dal latino. Tra queste c’è l’italiano, ma la maggiorparte degli italiani ignorano che i dialetti parlati in Italia non sono varianti dello stesso volgare nato dalla degradazione del latino, ma lingue autonome direttamente derivanti dal latino. Lingue a se stanti dunque, che caratterizzano, che uniscono nella storia e nella geografia, uomini uniti sotto la stessa bandiera ma differenti per cultura, modi di vivere, di parlare dunque di pensare. Gli abitanti di Massafra, Palagiano, Palagianello, Mottola, Castellaneta e Crispiano, dell’arco ionico occidentale, della terra delle gravine, appartengono tutti allo stesso ceppo linguistico tipico del territorio che in un’epoca molto lontana dalla nostra era parte della Diocesi di Taranto. È proprio la ricchezza della nostra lingua, la sua bellezza ormai schiacciata dalla brutalità della globalizzazione violenta e incontrollata , che il prof. Caprara restituisce nel primo volume, presentato presso il teatro comunale di Massafra, martedì 29 gennaio, del Dizionario etimologico e grammatica del dialetto parlato a Massafra. Un teatro gremito e palpitante accoglie il “suo” professore con un applauso lungo e pieno di orgoglio. Roberto Caprara è un uomo umile, proprio come tutti i grandi. Espone il contenuto del testo con grande naturalezza e trasporto, scherza con il pubblico e fa sentire tutti parte di un universo da molti dimenticato, immenso, meraviglioso, che chiede di essere rivissuto, chiede di essere ascoltato, perché scoprire il passato fornisce le chiavi di lettura giuste per capire e vivere in maniera critica il presente. Con entusiasmo il professore confessa di dedicare il testo agli anziani, che vivono nella gioia delle loro cose passate, per le donne, gelose custodi della memoria, per i giovani che devono orgogliosamente ritornare a essere bilingue, perché la lingua italiana non basta a identificarci, si deve imparare anche la lingua della propria terra che ravviva la dignità dell’essere figli di un passato ricco e imponente, e per gli insegnanti, solido presidio della cultura. Dopo aver citato qualche esempio linguistico dal dizionario, il professore congeda una platea assorta e affascinata dalla grande forza di un uomo che ha donato la sua vita alla storia di tutti noi. Tanti i ringraziamenti: ai suoi maestri universitari e grandi linguisti, Giovanni Nencioni e Giovanni Alessio, a padre Luigi Abatangelo di cui raccolse l’eredità degli studi sul rupestre in Italia, al fratello Attilio e Vittorio Festa attenti e pazienti correttori delle numerosissime bozze del dizionario, al vescovo Pietro Maria Frangnelli, conosciuto in giovane età, che ha tenuto un breve e affettuoso intervento ricordando le origini della loro amicizia, a Nicola Andreace autore della copertina del dizionario e della scenografia presente in teatro, che ha interpretato perfettamente lo spirito di quest’opera: tra i grovigli del passato colorati di un rosso sangue vivo, si scorge una lanterna, simbolo di un futuro luminoso che viene fuori, ovviamente, dal passato. Piergianni Ardito, che continua la tradizione della copisteria di famiglia, sempre a Massafra, dove il dizionario è stato appunto stampato e infine Antonio Dellisanti, piccolo ma coraggioso operaio della cultura, come egli stesso si definisce, che si è messo al servizio di un così importante progetto venuto fuori dalla mente massafrese del prof. Caprara, stampato a Massafra, sostenuto e voluto da tutta la cittadinanza, egregiamente rappresentata dal sindaco Martino Tamburrano e dall’assessore alla cultura Antonio Cerbino che hanno tenuto, all’inizio della serata, due splendidi e intensi discorsi di ringraziamento nei confronti del professor Caprara e di tutto lo staff , sapientemente diretto dal professore per la realizzazione dell’ambizioso progetto. La serata è stata diretta da Nicla Pastore, giornalista di Studio 100 affezionata follower del prof. Caprara ed animata dalla piccola orchestra Agorà diretta da Antonello Tannoia che ha portato in scena dei giovanissimi musici, dolci interpreti di musiche popolari e dalla compagnia di danze folkloristiche DionysiaKos diretta da Angelica Cardone che ha immerso il pubblico nell’atmosfera misteriosa ed esoterica del nostro Meridione a cavallo fra Ottocento e Novecento,giustappunto il periodo storico al quale fa riferimento il lavoro del professor Caprara. Antonella D’Eri Viesti Pensieropositivo Diventare messaggeri di luce Esiste una fitta rete di interconnessioni che collega tutte le persone tra loro. Ciò che prova il tuo cuore influenza il mio, il suo, il loro... Per questo è così importante che sempre più cuori siano luminosi! Non lasciate che pensieri negativi offuschino la vostra vita e quella del vostro ambiente, emanate invece positività. Non solo migliorerete la vostra vita, ma contribuirete al benessere globale. (Giddì)

la voce di massafra sabato 2 febbraio 2013 7 Prende il via domani con “La Sfilata delle Nostre Meraviglie” 60° Carnevale Massafrese - Magia dello Jonio Sfilata carri allegorici e gruppi il 10 e 12 febbraio Ancora poche ore e poi il via al 60° Carnevale Massafrese – Magia dello Jonio, organizzato dal Comune di Massafra con Regione Puglia, Provincia di Taranto, Gruppo di Azione Locale/Mottola, Azienda Promozionale Turistica/Taranto e Consulta delle Associazioni. E’ stato presentato alla stampa proprio martedì scorso dal vice sindaco e assessore al Turismo e Spettacolo Antonio Viesti, dall’assessore alla Cultura e all’Associazionismo Antonio Cerbino e dall’assessore alla Pubblica Istruzione e Pari Opportunità Giancarla Zaccaro. Il vice sindaco Antonio Viesti, presentando la manifestazione ha evidenziato che, nonostante le difficoltà economiche, sono stati programmati diversi e interessanti appuntamenti. Oltre ai Corsi Mascherati con i mastodontici carri allegorici, il programma prevede, infatti, concerti musicali, laboratori di cartapesta itineranti, manifestazioni sportive, spettacoli teatrali, visite turistiche, annullo filatelico, elezione di Miss e Mr Carnevale 2013,… Ad aprire domani la tanto attesa manifestazione carnascialesca “La Sfilata delle Nostre Meraviglie”, che coinvolgerà un migliaio di alunni degli Istituti Comprensivi De Amicis, Pascoli, S.G. Bosco di cui sono dirigenti scolastici, rispettivamente le prof.sse Marcella Battafarano e Patrizia Capobianco e la dott.ssa Grazia Castelli. All’interno dei loro istituti da settimane genitori, alunni e insegnanti sono al lavoro nei numerosi laboratori sartoriali e coreografici, nati tutti organizzati per proprio conto per animare le colorate e vivaci sfilate di donai e del 10 febbraio. Questi i gruppi: “… e vissero felici e contenti: le fiabe” (I.C. “De Amicis”); “La magia del circo” (I.C. Pascoli); “Il mondo delle lettere” (S.G. Bosco). Il corteo sarà aperto dagli sbandieratori e dai musici del Rione Lama della Città di Oria, dal gruppo majorette dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Statte e dalla Banda dell’I.C. “De Amicis” di Massafra. Le scuole (primarie – 5^ classe e secondarie di 1° e 2° grado), saranno ancora protagonisti come consuetudine della categoria “Scuole in maschera” nel corso del 2° e 3° Corso Mascherato (10 e 12 febbraio) in serata prima della sfilata dei grandiosi Carri Allegorici. L’ha fatto presente, sottolineando la grande sinergia che si è instaurata con le Scuole del territorio, l’assessore alla Pubblica Istruzione e Pari Opportunità, Giancarla Zaccaro. La stessa si è soffermata sulla presenza dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Statte, come segno di vicinanza al comune, così duramente colpito dal tornado dello scorso novembre. L’assessore alla Cultura ed all’Associazionismo, Antonio Cerbino, ha parlato diffusamente dei vari appuntamenti, soprattutto delle attività collaterali, ed ha ringraziato gli “sponsor”, privati che hanno mostrato grande sensibilità nei confronti del Carnevale Massafrese. Ha presentato anche in dettaglio il programma di questa edizione del Carnevale Massafrese – Magia dello Jonio che si svolgerà nei giorni 3, 10 e 12 febbraio come riportato anche sul manifesto, richiestissimo come ogni anno, creato dal designer Nicola Andreace: “Massafra scrive la Storia dei suoi sessanta anni di Carnevale, che, senza perdere la bussola, vola alto verso ulteriori futuri gratificanti traguardi”. Questo il programma: domani, domenica 3 febbraio – ore 10.00 – Corso Roma – “Sfilata delle Nostre Meraviglie” e laboratorio itinerante di cartapesta; sabato 9 febbraio, sabato 9: trofeo calcistico “Coppa Carnevale”; Miss & Mister Carnevale 2013; La Compagnia delle Maschere; ore 19,30 in piazza Vittorio Emanuele, Concerto di Carnevale del Gruppo Musicale “Notte Tempo”; 10 febbraio: ore 10.00 in Corso Roma, “”Sfilata delle Nostre Meraviglie”; sempre domenica dalle ore 9.00 alle 13.00, in Piazza Vittorio Emanuele, speciale annullo filatelico per la 60^ edizione del Carnevale Massafrese, ideato da Vitantonio Dicensi (autore anche della cartolina filatelica stampata a cura di Ortomercato Martucci), a cura del Circolo Filatelico “A. Rospo”, al quale sono già giunte prenotazioni anche da paesi europei ed extra europei. Previste inoltre: visite guidate a cura della Cooperativa Nuova Hellas, Camper in Maschera, 8° premio “Amici del Carnevale”.

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la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013<br />

Senza il l<strong>in</strong>guaggio, senza gli scopi delle<br />

nostre argomentazioni, senza i nostri<br />

ragionamenti non saremmo uom<strong>in</strong>i.<br />

Oggi, nel mondo, si contano oltre sei<br />

mila l<strong>in</strong>gue. Sono solo duecentotrenta<br />

quelle dette “romanze”, che derivano<br />

qu<strong>in</strong><strong>di</strong> dal lat<strong>in</strong>o. Tra queste c’è<br />

l’italiano, ma la maggiorparte degli<br />

italiani ignorano che i <strong>di</strong>aletti parlati <strong>in</strong><br />

Italia non sono varianti dello stesso<br />

volgare nato dalla degradazione del<br />

lat<strong>in</strong>o, ma l<strong>in</strong>gue autonome<br />

<strong>di</strong>rettamente derivanti dal lat<strong>in</strong>o.<br />

L<strong>in</strong>gue a se stanti dunque, che<br />

caratterizzano, che uniscono nella<br />

storia e nella geografia, uom<strong>in</strong>i uniti<br />

sotto la stessa ban<strong>di</strong>era ma <strong>di</strong>fferenti<br />

per cultura, mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vivere, <strong>di</strong> parlare<br />

dunque <strong>di</strong> pensare. Gli abitanti <strong>di</strong><br />

<strong>Massafra</strong>, Palagiano, Palagianello,<br />

Mottola, Castellaneta e Crispiano,<br />

dell’arco ionico occidentale, della terra<br />

delle grav<strong>in</strong>e, appartengono tutti allo<br />

stesso ceppo l<strong>in</strong>guistico tipico del<br />

territorio che <strong>in</strong> un’epoca molto lontana<br />

dalla nostra era parte della Diocesi <strong>di</strong><br />

Taranto. È proprio la ricchezza della<br />

nostra l<strong>in</strong>gua, la sua bellezza ormai<br />

schiacciata dalla brutalità della<br />

globalizzazione violenta e <strong>in</strong>controllata<br />

, che il prof. Caprara restituisce nel<br />

primo volume, presentato presso il<br />

teatro comunale <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong>, martedì<br />

29 gennaio, del Dizionario etimologico<br />

e grammatica del <strong>di</strong>aletto parlato a<br />

<strong>Massafra</strong>. Un teatro gremito e<br />

palpitante accoglie il “suo” professore<br />

con un applauso lungo e pieno <strong>di</strong><br />

orgoglio. Roberto Caprara è un uomo<br />

umile, proprio come tutti i gran<strong>di</strong>.<br />

Espone il contenuto del testo con<br />

grande naturalezza e trasporto, scherza<br />

con il pubblico e fa sentire tutti parte<br />

<strong>di</strong> un universo da molti <strong>di</strong>menticato,<br />

immenso, meraviglioso, che chiede <strong>di</strong><br />

essere rivissuto, chiede <strong>di</strong> essere<br />

ascoltato, perché scoprire il passato<br />

fornisce le chiavi <strong>di</strong> lettura giuste per<br />

capire e vivere <strong>in</strong> maniera critica il<br />

presente. Con entusiasmo il professore<br />

confessa <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care il testo agli<br />

anziani, che vivono nella gioia delle loro<br />

cose passate, per le donne, gelose<br />

custo<strong>di</strong> della memoria, per i giovani che<br />

devono orgogliosamente ritornare a<br />

essere bil<strong>in</strong>gue, perché la l<strong>in</strong>gua<br />

italiana non basta a identificarci, si deve<br />

imparare anche la l<strong>in</strong>gua della propria<br />

terra che ravviva la <strong>di</strong>gnità dell’essere<br />

figli <strong>di</strong> un passato ricco e imponente, e<br />

per gli <strong>in</strong>segnanti, solido presi<strong>di</strong>o della<br />

cultura. Dopo aver citato qualche<br />

esempio l<strong>in</strong>guistico dal <strong>di</strong>zionario, il<br />

professore congeda una platea assorta<br />

e affasc<strong>in</strong>ata dalla grande forza <strong>di</strong> un<br />

uomo che ha donato la sua vita alla<br />

storia <strong>di</strong> tutti noi.<br />

Tanti i r<strong>in</strong>graziamenti: ai suoi maestri<br />

universitari e gran<strong>di</strong> l<strong>in</strong>guisti, Giovanni<br />

Nencioni e Giovanni Alessio, a padre<br />

Luigi Abatangelo <strong>di</strong> cui raccolse<br />

l’ere<strong>di</strong>tà degli stu<strong>di</strong> sul rupestre <strong>in</strong><br />

Italia, al fratello Attilio e Vittorio Festa<br />

attenti e pazienti correttori delle<br />

numerosissime bozze del <strong>di</strong>zionario, al<br />

vescovo Pietro Maria Frangnelli,<br />

conosciuto <strong>in</strong> giovane età, che ha<br />

tenuto un breve e affettuoso <strong>in</strong>tervento<br />

ricordando le orig<strong>in</strong>i della loro amicizia,<br />

a Nicola Andreace autore della<br />

copert<strong>in</strong>a del <strong>di</strong>zionario e della<br />

scenografia presente <strong>in</strong> teatro, che ha<br />

<strong>in</strong>terpretato perfettamente lo spirito <strong>di</strong><br />

quest’opera: tra i grovigli del passato<br />

colorati <strong>di</strong> un rosso sangue vivo, si<br />

scorge una lanterna, simbolo <strong>di</strong> un<br />

futuro lum<strong>in</strong>oso che viene fuori,<br />

ovviamente, dal passato.<br />

Piergianni Ar<strong>di</strong>to, che cont<strong>in</strong>ua la<br />

tra<strong>di</strong>zione della copisteria <strong>di</strong> famiglia,<br />

sempre a <strong>Massafra</strong>, dove il <strong>di</strong>zionario è<br />

stato appunto stampato e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e Antonio<br />

Dellisanti, piccolo ma coraggioso<br />

operaio della cultura, come egli stesso<br />

si def<strong>in</strong>isce, che si è messo al servizio<br />

<strong>di</strong> un così importante progetto venuto<br />

fuori dalla mente massafrese del prof.<br />

Caprara, stampato a <strong>Massafra</strong>,<br />

sostenuto e voluto da tutta la cittad<strong>in</strong>anza,<br />

egregiamente rappresentata<br />

dal s<strong>in</strong>daco Mart<strong>in</strong>o Tamburrano e<br />

dall’assessore alla cultura Antonio<br />

Cerb<strong>in</strong>o che hanno tenuto, all’<strong>in</strong>izio della<br />

serata, due splen<strong>di</strong><strong>di</strong> e <strong>in</strong>tensi <strong>di</strong>scorsi<br />

<strong>di</strong> r<strong>in</strong>graziamento nei confronti del<br />

professor Caprara e <strong>di</strong> tutto lo staff ,<br />

sapientemente <strong>di</strong>retto dal professore<br />

per la realizzazione dell’ambizioso<br />

progetto. La serata è stata <strong>di</strong>retta da<br />

Nicla Pastore, giornalista <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o 100<br />

affezionata follower del prof. Caprara<br />

ed animata dalla piccola orchestra Agorà<br />

<strong>di</strong>retta da Antonello Tannoia che ha<br />

portato <strong>in</strong> scena dei giovanissimi musici,<br />

dolci <strong>in</strong>terpreti <strong>di</strong> musiche popolari e<br />

dalla compagnia <strong>di</strong> danze folkloristiche<br />

DionysiaKos <strong>di</strong>retta da Angelica Cardone<br />

che ha immerso il pubblico nell’atmosfera<br />

misteriosa ed esoterica del nostro<br />

Meri<strong>di</strong>one a cavallo fra Ottocento e<br />

Novecento,giustappunto il periodo<br />

storico al quale fa riferimento il lavoro<br />

del professor Caprara.<br />

Antonella D’Eri Viesti<br />

Pensieropositivo<br />

Diventare<br />

messaggeri <strong>di</strong> luce<br />

Esiste una fitta rete <strong>di</strong><br />

<strong>in</strong>terconnessioni che collega tutte le<br />

persone tra loro. Ciò che prova il tuo<br />

cuore <strong>in</strong>fluenza il mio, il suo, il loro...<br />

Per questo è così importante che<br />

sempre più cuori siano lum<strong>in</strong>osi! Non<br />

lasciate che pensieri negativi<br />

offusch<strong>in</strong>o la vostra vita e quella del<br />

vostro ambiente, emanate <strong>in</strong>vece<br />

positività.<br />

Non solo migliorerete la vostra vita,<br />

ma contribuirete al benessere<br />

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