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Sem<strong>in</strong>ario organizzato dal Rotaract Club <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong><br />

Disturbi Specifici dell’Appren<strong>di</strong>mento:<br />

lotta al problema e vaglio <strong>di</strong> nuove soluzioni<br />

Nella accogliente au<strong>di</strong>torio dell’ Appia Palace Hotel,<br />

organizzato dal Rotaract Club <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong>, si è tenuto<br />

recentemente un <strong>in</strong>teressante sem<strong>in</strong>ario scientifico sui<br />

Disturbi Specifici dell’Appren<strong>di</strong>mento (Dsa). La dott.ssa<br />

Flavia Pelillo (presidente del Rotaract Club <strong>Massafra</strong>) ha<br />

dato il benvenuto alla dott.ssa Rosanna Arp<strong>in</strong>o (psicologa e<br />

psicoterapeuta, <strong>di</strong>rettore dell’istituto Su.Mi.Pa <strong>di</strong> Taranto) e<br />

al prof.re Alessandro Barca (Docente <strong>di</strong> Didattica generale<br />

e teoria della scuola presso l’Istituto Superiore delle Scienze<br />

Religiose “R. Guard<strong>in</strong>i”) i quali hanno cercato <strong>di</strong> dare una<br />

soluzione agli <strong>in</strong>terrogativi: “Disturbi specifici<br />

dell’appren<strong>di</strong>mento: Quali <strong>in</strong>terventi? Quali metodologie?<br />

Quali strumenti? “. La dott.ssa Arp<strong>in</strong>o, ad una platea<br />

variegata <strong>di</strong> esperti del settore e non, ha illustrato con<br />

l’ausilio <strong>di</strong> slide, le pr<strong>in</strong>cipali novità <strong>in</strong>trodotte dalla legge<br />

170/2010 riguardo ai Disturbi Specifici dell’Appren<strong>di</strong>mento,<br />

con una particolare attenzione sul co<strong>in</strong>volgimento della<br />

scuola e dei docenti riguardo alla <strong>di</strong>dattica personalizzata e<br />

alla valutazione scolastica dei soggetti con Dsa. Per D.S.A<br />

s’<strong>in</strong>tende Dislessia, Disgrafia, Discalculia, Disortografia,<br />

Disprassia e Disnomia e dunque riguarda la <strong>di</strong>fficoltà del<br />

bamb<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> età scolare, <strong>di</strong> svolgere <strong>in</strong> modo corretto e<br />

fluente processi <strong>di</strong> lettura, scrittura e calcolo matematico e<br />

si manifesta <strong>in</strong> assenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi sensoriali, cognitivi,<br />

neurologici e relazionali. Insomma, come la stessa dott.ssa<br />

Arp<strong>in</strong>o ha sottol<strong>in</strong>eato più volte: “ il Disturbo Specifico <strong>di</strong><br />

Appren<strong>di</strong>mento non è una malattia, non è un han<strong>di</strong>cap;<br />

non ha nulla a che vedere né con il livello d’<strong>in</strong>telligenza, né<br />

con la poca voglia, né con problemi <strong>di</strong> vista o problemi<br />

familiari”. Cosa fare dunque? E’ necessario un percorso<br />

bilaterale che ad una <strong>di</strong>agnosi precoce unisce un <strong>in</strong>tervento<br />

mirato, personalizzato e <strong>in</strong>clusivo che <strong>di</strong>a fiducia, valorizzi<br />

le abilità del bamb<strong>in</strong>o e pre<strong>di</strong>sponga al meglio spazi e tempi<br />

delle attività scolastiche aff<strong>in</strong>ché maggiori siano le possibilità<br />

<strong>di</strong> risoluzione del problema. E’ su questo punto che si collega<br />

l’<strong>in</strong>tervento del prof. Barca che si fa promotore <strong>di</strong> un<br />

<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> equipe, che parte dalla famiglia e dalla scuola<br />

e f<strong>in</strong>isce <strong>in</strong> centri specializzati dove agiscono me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>versi:<br />

il logope<strong>di</strong>sta, lo psicologo, il neuropsichiatra, il pedagogista.<br />

Non solo, è fondamentale anche il Cooperative Learn<strong>in</strong>g, <strong>di</strong><br />

matrice anglosassone, che costituisce una specifica<br />

metodologia <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento attraverso la quale gli studenti,<br />

con un <strong>in</strong>terazione costruttiva <strong>di</strong> cui sono i pr<strong>in</strong>cipale<br />

protagonisti, apprendono <strong>in</strong> piccoli gruppi, aiutandosi<br />

reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco<br />

percorso. Per il prof. Barca non si possono trovare risposte<br />

universali circa gli <strong>in</strong>terventi e le metodologie da adottare<br />

ma sono necessarie misure ad personam che siano assistite<br />

da strumenti compensativi come se, per usare una metafora,<br />

il bamb<strong>in</strong>o affetto da dsa, fosse miope e avesse bisogno <strong>di</strong><br />

occhiali. Conclude il suo <strong>in</strong>tervento lanciando una sfida alla<br />

dott.ssa Arp<strong>in</strong>o esortandola a scrivere un vademecum su<br />

come <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare, come <strong>in</strong>tervenire e quali metodologie<br />

usare <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> Dsa. In questo modo il Rotaract Club<br />

<strong>Massafra</strong> si <strong>di</strong>st<strong>in</strong>gue ancora una volta per la sua propensione<br />

ad analizzare e far conoscere tematiche sensibili penetrando<br />

la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013 15<br />

a fondo nel tessuto sociale e scorgendo nei <strong>di</strong>sagi delle famiglie<br />

un problema della collettività e garantendo una cont<strong>in</strong>ua e<br />

proficua formazione pedagogica e psicologica.<br />

Tiziana Laterza<br />

Domani, il Vangelo<br />

Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.<br />

+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 4,21-30)<br />

In quel tempo, Gesù com<strong>in</strong>ciò a <strong>di</strong>re nella s<strong>in</strong>agoga:<br />

«Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete<br />

ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano<br />

meravigliati delle parole <strong>di</strong> grazia che uscivano dalla sua<br />

bocca e <strong>di</strong>cevano: «Non è costui il figlio <strong>di</strong> Giuseppe?».<br />

Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo<br />

proverbio: “Me<strong>di</strong>co, cura te stesso. Quanto abbiamo u<strong>di</strong>to<br />

che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua<br />

patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi <strong>di</strong>co: nessun<br />

profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, <strong>in</strong> verità io<br />

vi <strong>di</strong>co: c’erano molte vedove <strong>in</strong> Israele al tempo <strong>di</strong> Elìa,<br />

quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu<br />

una grande carestia <strong>in</strong> tutto il paese; ma a nessuna <strong>di</strong><br />

esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta <strong>di</strong><br />

Sidòne. C’erano molti lebbrosi <strong>in</strong> Israele al tempo del<br />

profeta Eliseo; ma nessuno <strong>di</strong> loro fu purificato, se non<br />

Naamàn, il Siro». All’u<strong>di</strong>re queste cose, tutti nella<br />

s<strong>in</strong>agoga si riempirono <strong>di</strong> sdegno. Si alzarono e lo<br />

cacciarono fuori della città e lo condussero f<strong>in</strong> sul ciglio<br />

del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo<br />

giù. Ma egli, passando <strong>in</strong> mezzo a loro, si mise <strong>in</strong><br />

camm<strong>in</strong>o.<br />

Il rifiuto della <strong>di</strong>v<strong>in</strong>ità <strong>di</strong> Gesù<br />

Gesù nel suo paese <strong>di</strong> Nazaret, si presenta come il<br />

Messia, il portatore della Buona Novella, della legge<br />

d’amore. Tutti coloro che sono prigionieri dello Spirito<br />

del male avranno liberazione, perché il peccato sempre<br />

suscita vizio, e il vizio malattia anche fisica. Afferma <strong>di</strong><br />

essere venuto a riaprire la via dei Cieli, cioè le porte del<br />

Para<strong>di</strong>so, chiuse dopo il peccato orig<strong>in</strong>ale. Il dono della<br />

vita <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a richiede, però, lo spogliarsi delle proprie<br />

passioni per esser agili a seguire il Cristo, r<strong>in</strong>unciando al<br />

Maligno. Viene contestato e m<strong>in</strong>acciato <strong>di</strong> morte. La<br />

gente non lo riconosce e non comprende ancora il senso<br />

del suo parlare. Anche oggi c’è una resistenza del cuore<br />

umano <strong>di</strong> fronte al mistero <strong>di</strong> Gesù: lo si accetta come<br />

uomo, ma lo si resp<strong>in</strong>ge come Dio. Ciononostante, Gesù<br />

rende ogni uomo dest<strong>in</strong>atario della sua salvezza.<br />

don Michele<br />

Bianco

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