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10 la voce di massafra sabato 2 febbraio 2013 LA VOCE DEI LETTORI Intervento di Cavallotti sul randagismo «Cani randagi, non un peso, ma una risorsa» Proviamo ad immaginare il nostro territorio senza più cani randagi vaganti, o meglio proviamo ad immaginare che vi siano solo quelli che oramai i quartieri hanno adottato e che sono sterilizzati e microchippati (identificati)....si, possiamo solo immaginarlo perché poi ci sveglieremmo dal sogno tutti sudati! Il fondato sospetto è che il randagismo sia diventata una risorsa. Da quando è stata istituita la legge 281 del 1991, una perla di civiltà nei rapporti con il mondo degli animali domestici, la lobby degli approfittatori s’è sfregata le mani ed ha cominciato a mangiare. Analizziamo nel dettaglio alcuni fatti. Mi risulta che a Massafra, nella zona di Piano Cernera, ci sia un corpo di fabbrica che fu adattato a canile municipale e che dopo alcune vicissitudini legali,(vinte dal comune) con gli schizzinosi abitanti del posto, sia stato completamente abbandonato con grande spreco di danaro pubblico... ....i costruttori ci hanno guadagnato? E quanto guadagneranno nel riadattarlo e quanto stanno guadagnando i canili privati convenzionati nel frattempo? Poi ci sono anche i canili di coloro i quali non sono amici degli amici e che quindi non vengono pagati regolarmente o per niente. Mi viene anche da pensare....:”ma le ASL vanno periodicamente a censire i cani effettivamente presenti nei canili sanitari ed in quelli rifugio (privati) o quei cani divengono ottuagenari o peggio fanno come i cinesi che non muoiono mai?”. Poi mi chiedo: “ma non si potrebbero convenzionare gli ambulatori privati del territorio per sterilizzare in massa tutti i cani presenti, riconoscendo loro il giusto compenso?”. Certo...è geniale, si potrebbero censire i cani, catturarli a gruppi avendo chiaro il carico di lavoro per ogni veterinario e si potrebbe addirittura determinare il periodo di fine emergenza..... No! Troppo semplice, e poi senza randagi cosa farebbero al dipartimento di prevenzione del randagismo? E lo straordinario per la reperibilità notturna (provate a chiamare un veterinario pubblico reperibile la notte) che fine farebbero? E le ore di straordinario passate a caricare i microchip sul sistema anagrafe canina...e le sterilizzazioni dopo le ore 13.00? Dovrebbero scomparire...vuoi vedere che c’è il rischio che debbano tornare a lavorare sul serio? Lo vedete che il randagismo è una risorsa?! Eppure supponiamo per assurdo che si potesse ripristinare la struttura di Cernera; supponiamo che a lavorare al fianco dei volontari delle associazioni vi siano anche degli LSU (Lavoratori Socialmente Utili), questa volta non di una cooperativa però...no, gestiti direttamente dal comune e pagati decentemente. Supponiamo che il canile disponga anche di un ambulatorio, di una infermeria e di una piccola sala operatoria dove i veterinari pubblici e privati si alternino per dare la reperibilità h24. Supponiamo che si possa rendere quel luogo “un bel posto” per farci stare i cani e non il solito campo di concentramento. Magari potremmo immaginare dei prati dove i cani a gruppi possano correre e sgranchirsi un po’ le zampe. Mi piace immaginare anche che le scuole organizzino delle visite guidate al campo per conoscere i cani e non averne paura, per capire come si può gestire una impresa con un impatto ambientale vicino allo zero ed addirittura produrre energia dalla cacca! E poi, perché non pensare a fermare il fenomeno degli abbandoni alla fonte? Si potrebbero organizzare dei corsi per tutte le scuole dell’obbligo per sensibilizzare i ragazzini al rispetto della creatura cane e degli animali più in generale. Oppure perché non fare gli stessi corsi anche alla Coldiretti, l’APA, la CIA ed altre associazioni del genere, così da sensibilizzare anche gli agricoltori e gli allevatori verso le campagne di sterilizzazione....o no? Supponiamo anche che le associazioni animaliste riescano ad intessere una serie di contatti sulla rete tali da riuscire a dare in adozione un certo numero di soggetti....che bello sarebbe....vero? Immaginiamo che le gabbie siano sempre pulite e che gli escrementi raccolti con il lavaggio siano utilizzati per produrre biogas, che si tradurrebbe facilmente in energia elettrica e calore.....e persino che le acque di recupero possano essere fitodepurate e riutilizzate...bello? Immaginiamo che sulle tettoie delle gabbie e di tutte le strutture del canile ci fossero pannelli fotovoltaici...forse anche il consumo di energia elettrica non graverebbe sulle tasche dei cittadini. Bello vero?... Sembra un sogno, eppure cari miei, sono cose già fatte altrove e che si potrebbero realizzare tranquillamente anche qui da noi;....ma non si faranno cari signori perché il randagismo è una risorsa che non deve esaurirsi mai! E se qualcuno cominciasse a chiedere di realizzare quanto ho sognato? Forse la smetteremmo di svegliarci sudati e con le tasche vuote e magari ci ritroveremmo con il petto gonfio di orgoglio nel mostrare quanto, una piccola comunità, è riuscita a realizzare. Certo, ma non con questi amministratori... Paolo Cavallotti
Ritorna a Massafra “Cappuccetto Rosso”, una delle storiche produzioni del Teatro delle Forche. L’appuntamento è nel Teatro Comunale (Piazza Garibaldi), sabato 2 febbraio, alle ore 21, e domenica 3 febbraio, alle ore 18. «La storia di Cappuccetto Rosso non ha certo bisogno di essere presentata, data l’enorme popolarità di cui gode. Essa mostra la difficile lotta tra il principio di piacere e il principio di realtà. Attraverso la drammatizzazione della fiaba, il bambino comincia a capire, almeno a livello preconscio, che esistono esperienze più grandi di lui; una volta che ha imparato a padroneggiare tali situazioni, non deve più temere l’incontro con il lupo. Recitato da sei attori che si avvicendano nei ruoli principali e servendosi di un allestimento sobrio ed essenziale, da la voce di massafra sabato 2 febbraio 2013 11 TEATRO COMUNALE Sabato 2 e domenica 3 febbraio Ritorna a Massafra “Cappuccetto Rosso” “L’INCROCIO DEGLI SGUARDI” DEI RAGAZZI TRA LE SCUOLE ‘MANZONI’, ‘MONDELLI’ E… ‘Insieme per l’integrazione’. Questo il nome del progetto in rete promosso dal Dipartimento regionale per le politiche studentesche a cui partecipano, oltre la scuola ‘Manzoni’ (oggi Istituto Comprensivo “De Amicis”) che è capofila, l’ITAS ‘Mondelli’, l’Associazione di genitori SOVERATO 2000, l’Assessorato all’Istruzione, l’Assessorato alla Cultura e all’Associazionismo e la Compagnia teatrale ‘Le Forche’ di Giancarlo Luce. Dodici ragazzi diversamente abili che quest’anno frequentano la terza media, insieme ad altri sei dell’ITAS ‘Mondelli’, hanno partecipato ad un laboratorio teatrale per migliorare la percezione di sé all’interno di un gruppo in cui collaborare ed aiutarsi. Hanno fatto parte della ‘squadra’ anche altri nove alunni tutor, affinché al centro della scena ci fosse la collaborazione tra normalità e diversabilità. Abbiamo parlato dell’esperienza con l’equipe socio-pedagogica della scuola, formata dai professori Addabbo, Benegiano, Carella, Petralla e Serio, che ha accompagnato i ragazzi in questa splendida avventura. “E’ stato bellissimo, emozionante osservare i ragazzi partecipare alle tante attività proposte dal regista Giancarlo Luce con entusiasmo sempre crescente; li abbiamo visti abbandonare l’iniziale timidezza e la vergogna per lasciarsi andare nei giochi suggeriti sapientemente e con molta discrezione dal regista, che modificava gli esercizi in base alle richieste ma anche alle risposte del gruppo. Il programma ha previsto giochi di mimica, simulazioni (trovarsi su una zattera e dover album dei bambini, lo spettacolo si arricchisce della creatività dell’attore e della partecipazione dello spettatore». Con Angelica Schiavone, Giancarlo Luce, Cilla Palazzo, Espedito Chionna, Giuseppe Ciciriello e Lisa Serio. Regia Carlo Formigoni. Scena e costumi Mariella Putignano. L’appuntamento di sabato rientra nell’ambito della Residenza Teatrale “LégamInTeatro” di Massafra, finanziata dalla Regione Puglia con fondi europei (Fesr 2007/2013) e attuata con il Teatro Pubblico Pugliese. La replica di domenica rientra nella rassegna “La scena dei ragazzi”, promossa dal Comune di Massafra, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Il costo del biglietto è di 5 euro. Per maggiori informazioni e prenotazioni: www.teatroleforche.com; 0998801932. occupare ogni spazio libero), rumori e gesti e sguardi per coinvolgere l’emotività di ognuno, il contatto delle mani che, al buio, si sono toccate e intrecciate, restando in silenzio per tutto il tempo. Poi il TG della scuola, per far comunicare un fatto personale non solo con le parole, ma anche per interpretare con lo sguardo l’emozione dell’informazione da trasmettere. Lo spettacolo finale è stato ‘L’incrocio degli sguardi’, basato sull’improvvisazione dei ragazzi e su situazioni personali sulle quali era stato chiesto di riflettere ad alta voce. Dalla somma delle esperienze acquisite, la rappresentazione ha messo in comune le scenette create lavorando direttamente sul palco. Sapiente la conduzione del regista Giancarlo Luce, che ha incentivato il dialogo e la riflessione personale senza mai prevaricare la volontà dei giovani allievi. Per alcuni di loro gli esercizi si sono concretizzati senza timori né ansie, sono stati uno svago per esprimere emozioni e sentimenti essendo se stessi e, insieme, accrescendo l’autostima che molto spesso manca. Per altri le difficoltà sono state maggiori, ma tutti si sono divertiti e hanno imparato molto di sé.” Visto il successo di questa esperienza, di cui ragazzi ed operatori porteranno nel cuore il ricordo a lungo, non resta che continuare per coinvolgere sempre più questi ragazzi dalle risorse nascoste, per far sì che emerga tutta la bellezza della loro ‘diversa normalità’. Marina Del Mastro
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