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laVoce<br />

<strong>di</strong> <strong>Massafra</strong> <strong>Massafra</strong><br />

ANNO VII - NUMERO 330<br />

2 FEBBRAIO 2013 - EURO 2,00<br />

SETTIMANALE SETTIMANALE D’INFORMAZIONE D’INFORMAZIONE DELLA DELLA TEBAIDE D’ITALIA<br />

GIOVANI IMPRENDITORI<br />

L’atelier <strong>di</strong> Chiara Stella Masi<br />

Temporary store per la<br />

fashion designer massafrese<br />

Posti esauriti nel teatro comunale per la<br />

presentazione del Dizionario etimologico e<br />

grammatica del <strong>di</strong>aletto <strong>di</strong> Roberto Caprara<br />

IL PRESENTE VIVE<br />

NELLA MEMORIA<br />

“La Sfilata delle Nostre Meraviglie”<br />

60° Carnevale Massafrese<br />

LA VOCE DEGLI STUDENTI La protesta dei liceali<br />

De Ruggieri: «Noi ci cre<strong>di</strong>amo»<br />

ABBONARSI ALLA VERSIONE ON LINE<br />

DE “LA VOCE DI MASSAFRA” CONVIENE!<br />

E<strong>di</strong>cola<br />

Euro 2,00<br />

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E<strong>di</strong>zione on l<strong>in</strong>e<br />

Euro 0,50<br />

24 PAGINE TUTTE A COLORI<br />

A SOLI 50 CENTESIMI<br />

scrivi a: lavoce@massafra.it


Piccola fiera<br />

dell’<strong>e<strong>di</strong>toria</strong> locale<br />

e degli scrittori<br />

massafresi<br />

dal 21 gennaio al<br />

17 febbraio 2013<br />

<strong>Massafra</strong>,<br />

corso Roma, 34<br />

Per <strong>in</strong>fo:<br />

334.675.31.02<br />

La Voce <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong> n. 330<br />

del 2 febbraio 2013<br />

Chiuso <strong>in</strong> Redazione alle ore<br />

23,00 <strong>di</strong> giovedì 31 gennaio 2013<br />

Gli articoli pervenuti e non<br />

pubblicati verranno e<strong>di</strong>tati sui<br />

prossimi numeri.<br />

SEDE E DIREZIONE GENERALE : Via Mazz<strong>in</strong>i, 65/A<br />

74016 <strong>Massafra</strong> (TA) - Tel. 099.880.48.40<br />

Filiale <strong>di</strong> Sede: Via Mazz<strong>in</strong>i, 65/A<br />

Tel. 099.880.50.55 - Fax 099.880.65.38<br />

Agenzia 1: Via del Santuario, 54<br />

Tel. Fax 099.880.16.07<br />

Filiale: Viale Stazione, 3 - 74019 Palagiano (TA)<br />

Tel. Fax 099.888.56.50<br />

www.bccmassafra.it


L’<strong>e<strong>di</strong>toria</strong>le<br />

Giovanni MATICHECCHIA<br />

Un recente <strong>in</strong>contro dell’Assemblea della Consulta delle<br />

Associazioni ne ha evidenziato una forte <strong>in</strong>voluzione<br />

burocratica. Interm<strong>in</strong>abili <strong>di</strong>scussioni per mo<strong>di</strong>ficare il<br />

Regolamento <strong>in</strong>terno. Tale Regolamento avrebbe dovuto,<br />

nelle <strong>in</strong>tenzioni del <strong>di</strong>rettivo, precedere la revisione dello<br />

Statuto. Con un percorso a gambero. Probabilmente così<br />

strutturato per rispondere ad esigenze <strong>in</strong>terne. Ma il<br />

punto non è questo. Un caro amico con<strong>di</strong>videva con me<br />

l’op<strong>in</strong>ione secondo cui queste battaglie sulle regole<br />

<strong>in</strong>terne nascondono sempre lotte <strong>in</strong>test<strong>in</strong>e per la<br />

conquista dei posti <strong>di</strong> prestigio. Non possiamo parlare <strong>di</strong><br />

posti <strong>di</strong> potere, <strong>di</strong> poltrone. A meno <strong>di</strong> non considerare<br />

potere la gestione dell’asfittico cartellone <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong><br />

Estate. Un cartellone come si sa, nel quale gli<br />

amm<strong>in</strong>istratori entrano a gamba tesa per farvi accedere<br />

le associazioni a loro più vic<strong>in</strong>e. Non si gri<strong>di</strong> allo scandalo.<br />

Le associazioni nate per supportare un politico è naturale<br />

che vedano il politico come porta d’accesso (e <strong>di</strong><br />

f<strong>in</strong>anziamento) per manifestazioni, cartelloni estivi e<br />

stagioni varie. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong> stiamo parlando <strong>di</strong> una malattia<br />

<strong>di</strong>fficile da curare perché legata ad un ancestrale modo <strong>di</strong><br />

vedere la vita, il potere, i potenti, il bisogno <strong>di</strong> essere<br />

raccomandati, <strong>di</strong> essere protetti. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong> sostanzialmente<br />

neanche questo è un problema risolvibile. Rimane vivo il<br />

problema <strong>di</strong> conquistare posti <strong>di</strong> prestigio. Legittima<br />

ambizione (entro certi limiti) dell’animo umano. Ma se il<br />

ruolo <strong>di</strong> prestigio è f<strong>in</strong>e a se stesso resta <strong>di</strong>fficile<br />

comprendere tanto accanimento. Avremmo compreso un<br />

confronto <strong>in</strong>terno sul ruolo della Consulta nella vita<br />

democratica della città. Perché questo era il ruolo<br />

“politico” <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seco <strong>di</strong> un organismo rappresentativo delle<br />

forze sociali vive e attive sul territorio. Avrebbe dovuto<br />

r<strong>in</strong>vigorire la partecipazione e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> la democrazia.<br />

Perché le associazioni hanno una visione dei problemi<br />

della città molto <strong>di</strong>versa da quella dei politici e degli<br />

amm<strong>in</strong>istratori (se ne hanno una). Sono calati nella realtà<br />

quoti<strong>di</strong>ana. Sono una effettiva fonte <strong>di</strong> cultura <strong>in</strong>carnata<br />

nel vivere giorno dopo giorno. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, con tutto il rispetto<br />

per gli <strong>in</strong>tellettuali, costruttori <strong>di</strong> cultura viva come le<br />

manifestazioni popolari, i <strong>di</strong>battiti, le testimonianze <strong>di</strong><br />

esperti, la pratica <strong>di</strong> quella solidarietà che sembra<br />

scomparsa dal tessuto vivo della nostra società (se si<br />

escludono i miserevoli episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> liti tra donatori <strong>di</strong><br />

sangue). Questo vissuto forte delle associazioni dovrebbe<br />

costituire titolo, nei confronti degli amm<strong>in</strong>istratori, per far<br />

pesare il proprio parere su una serie <strong>di</strong> problemi che<br />

assillano questa comunità. Sull’<strong>in</strong>ceneritore non una<br />

associazione e tanto meno la Consulta hanno fatto sentire<br />

la propria voce. Sul Piano Urbanistico Generale <strong>in</strong><br />

la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013 3<br />

La buona volontà non sempre è sufficiente<br />

<strong>di</strong>scussione <strong>in</strong> questi giorni nessuno ha provato a fare la<br />

più piccola proposta. Eppure questo strumento <strong>in</strong>cide e<br />

<strong>in</strong>ciderà notevolmente sulla vita quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> ognuno<br />

<strong>di</strong> noi. Volendo mettere da parte, facendo f<strong>in</strong>ta che non ci<br />

riguarda, la situazione che si è creata sulla vita e sul<br />

futuro del centro siderurgico tarant<strong>in</strong>o dove cent<strong>in</strong>aia <strong>di</strong><br />

massafresi lavorano quoti<strong>di</strong>anamente e che m<strong>in</strong>accia la<br />

salute nostra e dei nostri figli. Ecco tutto questo scivola<br />

addosso a una Consulta che pure <strong>in</strong> tempi passati si è<br />

battuta per evitare la chiusura dell’Ospedale. Non ha<br />

conseguito il risultato sperato. Ma non parlerei <strong>di</strong><br />

sconfitta. È stata sconfitta <strong>in</strong>vece smaccatamente la classe<br />

politica e amm<strong>in</strong>istrativa. Proprio a loro va addebitata<br />

anche questa vita asfittica della Consulta. Perché<br />

probabilmente fa comodo avere un docile organismo<br />

al gu<strong>in</strong>zaglio da movimentare <strong>in</strong> tempo <strong>di</strong> elezioni.


4<br />

la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013<br />

Per salvare un ricco e complesso patrimonio <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni e <strong>di</strong> cultura<br />

“Dizionario etimologico del <strong>di</strong>aletto parlato a <strong>Massafra</strong>”<br />

NINO BELLINVIA<br />

Martedì sera, 29 gennaio, nella cornice del Teatro comunale<br />

<strong>di</strong> <strong>Massafra</strong>, gremito <strong>di</strong> un attento ed entusiasta pubblico<br />

pluri-generazionale (dai nonni ai nipoti), il prof. Roberto<br />

Caprara ha presentato il primo <strong>di</strong> due volumi del suo<br />

“Dizionario etimologico del <strong>di</strong>aletto parlato a <strong>Massafra</strong> e dei<br />

<strong>di</strong>aletti dell’Arco Jonico delle Grav<strong>in</strong>e”.<br />

“Un serata che ha dato a tutti (come ha fra l’altro detto la<br />

brillante, brava e simpatica conduttrice della serata, la<br />

giornalista <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o 100 Nicla Pastore) l’opportunità <strong>di</strong><br />

ricongiungerci con il nostro passato, con la nostra storia, la<br />

nostra identità”.<br />

Presentazione <strong>di</strong> un volume che è <strong>di</strong>ventata una festa d’alta<br />

cultura e dell’orgoglio dell’identità massafrese.<br />

“Questo lavoro è un atto dovuto alla terra nella quale sono<br />

nato e dove ho vissuto la prima metà della mia vita (ha<br />

scritto, <strong>in</strong>fatti, il prof. Caprara all’<strong>in</strong>izio dell’<strong>in</strong>troduzione del<br />

volume), e dalla quale vivo lontano ormai da moltissimi anni,<br />

ed è un ritorno alle orig<strong>in</strong>i, perché io sono nato al mondo<br />

della scienza come l<strong>in</strong>guista e non come archeologo, attività<br />

per la quale sono <strong>in</strong>vece conosciuto da lungo tempo”.<br />

Un <strong>di</strong>zionario, quello presentato che non è un “semplice<br />

vocabolario bil<strong>in</strong>gue”), pur contenente vocaboli <strong>di</strong>alettali, sia<br />

pur arricchiti della loro etimologia e le corrispondenti voci<br />

italiane, ma è un libro ampio e complesso nel quale il lettore<br />

potrà trovare uno spaccato della plurimillenaria civiltà del<br />

territorio.<br />

Quasi tutte le voci, <strong>in</strong>fatti, sono illustrate da proverbi e mo<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>re, nei quali si è raccolta la sapienza popolare nei secoli,<br />

e da versi <strong>di</strong> poeti <strong>di</strong>alettali, dall’Ottocento ai giorni nostri,<br />

attraverso i quali si è trasmessa “la ricchezza del nostro<br />

l<strong>in</strong>guaggio materno”.<br />

Molti lemmi sono ampi capitoli <strong>di</strong> storia e <strong>di</strong> cultura, cultura<br />

che per il nostro territorio è stata fondamentalmente<br />

contad<strong>in</strong>a ed artigianale e che oggi è quasi completamente<br />

scomparsa, sotto l’urto <strong>di</strong> modelli culturali alieni che hanno<br />

battuto <strong>in</strong> breccia tra<strong>di</strong>zioni secolari proponendo come unico<br />

valore il denaro, comunque guadagnato, ed un consumismo<br />

sfrenato, <strong>in</strong> conseguenza <strong>di</strong> un liberismo senza regole che<br />

ha portato all’attuale crisi che, prima ancora che crisi<br />

economica, è crisi <strong>di</strong> valori.<br />

Ma perché il prof. Caprara ha scritto quest’opera? L’ha detto<br />

con chiarezza <strong>di</strong>dascalica lo stesso autore, persona molto<br />

generosa che mette a <strong>di</strong>sposizione tutto il suo sapere, per<br />

Presentato con successo<br />

dall’autore Roberto Caprara<br />

<strong>di</strong>re che: il <strong>di</strong>aletto è una l<strong>in</strong>gua romanza autonoma<br />

dall’Italiano, e che non v’è <strong>di</strong>fferenza, dal punto <strong>di</strong> vista<br />

scientifico, fra l<strong>in</strong>gue e <strong>di</strong>aletti, ed ha citato We<strong>in</strong>reich<br />

l<strong>in</strong>guista lituano che ha detto “Una l<strong>in</strong>gua è un <strong>di</strong>aletto con<br />

un esercito ed una flotta”; perché si salvi un patrimonio<br />

<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni e <strong>di</strong> cultura, che è ricco e complesso, e <strong>di</strong><br />

cui fanno parte anche la musica, la danza, le arti visive, che<br />

da sempre <strong>in</strong>sieme hanno raccontato la storia della gente e<br />

del suo territorio, trasmettendoci <strong>in</strong> una narrazione epica<br />

messaggi e contenuti che collegano passato e presente,<br />

dandoci il senso della storia cantata da ae<strong>di</strong>, musici,<br />

menestrelli, che le arti visive riassumono con i toni morbi<strong>di</strong><br />

del ricordo ed i colori accesi della nostra terra; per<br />

ravvivare l’orgoglio <strong>di</strong> appartenenza che si sviluppa<br />

<strong>in</strong> cerchi concentrici : famiglia, amici, paese, area l<strong>in</strong>guistica,<br />

prov<strong>in</strong>cia, Regione, Italia, Europa, Mondo.<br />

Il prof. Caprara ha anche detto che ha scritto quest’opera<br />

non per i l<strong>in</strong>guisti, che pure vi troveranno <strong>in</strong>eccepibile<br />

impianto scientifico, ma per i vecchi che vi troveranno forme<br />

conosciute e forse obliate; per le donne, perché sono <strong>in</strong><br />

famiglia le custo<strong>di</strong> della memoria; per i giovani, perché<br />

torn<strong>in</strong>o a coltivare la ricchezza del bil<strong>in</strong>guismo; per gli<br />

<strong>in</strong>segnanti, che sono il presi<strong>di</strong>o della cultura. La serata si è<br />

aperta con la visione <strong>di</strong> un passato che ha unito arti visive<br />

(suggestiva la scenografia dell’artista Nicola Andreace, che<br />

ha anche dato le immag<strong>in</strong>i per illustrare il Dizionario), musica<br />

(apprezzato prelu<strong>di</strong>o del fisarmonicista M° Antonello Tannoia


anche con la partecipazione della sua Piccola Orchestra<br />

Agorà) e danza etnica (Angelica Cardone con alcune<br />

componenti dell’Associazione Culturale Dianysiakos, da lei<br />

stessa presieduta, ha evidenziato un <strong>in</strong>treccio tra storia del<br />

territorio, orig<strong>in</strong>i delle danze, canti popolari e folklore nella<br />

cui valorizzazione è impegnata da anni).<br />

All’<strong>in</strong>izio della serata si sono susseguiti anche gli <strong>in</strong>terventisaluto<br />

del s<strong>in</strong>daco Mart<strong>in</strong>o Tamburrano, dell’assessore alla<br />

Cultura Antonio Cerb<strong>in</strong>o e del Vescovo della Diocesi <strong>di</strong><br />

Castellaneta, Mons. Pietro Maria Fragnelli. Tutti hanno<br />

espresso le loro congratulazioni al prof. Caprara non solo<br />

per questa sua ultima opera, ma per quello che è riuscito, e<br />

riesce, a fare culturalmente nella quoti<strong>di</strong>anità. Sottol<strong>in</strong>eato<br />

anche il momento importante che ha dato con questa opera<br />

alla città, agli appassionati e agli specialisti <strong>di</strong> vari paesi,<br />

che circondano <strong>Massafra</strong>, trasmettendo loro attraverso la<br />

ra<strong>di</strong>ce l<strong>in</strong>guistica (nonostante la globalizzazione, la<br />

televisione, <strong>in</strong>ternet,…), un grande patrimonio umanistico.<br />

A congratularsi con il prof. Caprara (ha autografato tante<br />

copie f<strong>in</strong>o a tarda notte) sono stati <strong>in</strong> tanti riconoscendola<br />

non solo come archeologo e stu<strong>di</strong>oso, ma anche come<br />

persona molto generosa che mette a <strong>di</strong>sposizione tutto il<br />

suo sapere. Proprio come deve fare un vero uomo <strong>di</strong> cultura.<br />

Nel corso della serata è stato anche messo <strong>in</strong> evidenza come<br />

la pubblicazione <strong>di</strong> così ampio respiro, concepita e prodotta<br />

a <strong>Massafra</strong>, sia stata frutto <strong>di</strong> un lavoro <strong>di</strong> squadra che ha<br />

visto <strong>in</strong>sieme il prof. Roberto Caprara, l’e<strong>di</strong>tore Antonio<br />

Dellisanti (<strong>in</strong> 15 anni 130 titoli ed un giornale; erede senza<br />

saperlo <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>e<strong>di</strong>toria</strong> s<strong>in</strong> dall’800), la<br />

Tecnografica <strong>di</strong> Piergianni Ar<strong>di</strong>to (cont<strong>in</strong>ua la tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

famiglia portando avanti la stamperia <strong>in</strong> modo artigianale<br />

ma anche moderno), il designer Nicola Andreace (grande<br />

maestro che ha contribuito alla realizzazione <strong>di</strong> questo libro),<br />

Vittorio Festa <strong>di</strong> Palagiano (m<strong>in</strong>uziosa la sua revisione delle<br />

<strong>di</strong>fficile bozze) e tanti altri che, <strong>in</strong> un modo o nell’altro, vi<br />

hanno collaborato. Ed il prof. Caprara li ha r<strong>in</strong>graziati tutti:<br />

Orazio Santoro, Franco Laterza, Attilio Caprara, Michele Masi,<br />

Loris Rossi, Giulio Mastrangelo, Umberto Ricci, Francesco<br />

Santoro <strong>di</strong> Crispiano, G<strong>in</strong>o Del Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Statte, Rosaria<br />

Saccomanni e Franco Durante <strong>di</strong> Castellaneta, Valerio Rota<br />

<strong>di</strong> Mottola. Ha ricordato anche le opere <strong>di</strong>alettali degli<br />

scomparsi Espe<strong>di</strong>to Jacovelli, V<strong>in</strong>cenzo V<strong>in</strong>ci, Paolo Catucci,<br />

Francesco Quarto,…<br />

Un volume che consigliamo a tutti e che l’autore prof.<br />

Roberto Caprara sarà felice <strong>di</strong> poter autografare. Per<br />

<strong>in</strong>formazioni, o richiesta <strong>di</strong> copie, rivolgersi ad Antonio<br />

Dellisanti E<strong>di</strong>tore - Tel. Fax (+39) 099.880.57.61; e-mail:<br />

<strong>in</strong>fo@antoniodellisantie<strong>di</strong>tore.it (foto <strong>di</strong> Umberto Ricci)<br />

la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013 5<br />

IL PRESENTE VIVE<br />

NELLA MEMORIA<br />

Posti esauriti nel teatro comunale per la<br />

presentazione del Dizionario etimologico e<br />

grammatica del <strong>di</strong>aletto <strong>di</strong> Roberto Caprara<br />

La l<strong>in</strong>gua è il pr<strong>in</strong>cipale mezzo <strong>di</strong> comunicazione umana;<br />

come afferma il filosofo Rossi-Lan<strong>di</strong> il l<strong>in</strong>guaggio non nasce<br />

come attività naturale nell’essere umano: parlare non fa parte<br />

della fisiologicità dell’uomo come sorridere o piangere, ma<br />

esso nasce dall’<strong>in</strong>fusione <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong> attività svolta per un<br />

f<strong>in</strong>e, quello <strong>di</strong> comunicare, proprio come gli utensili nascono<br />

dalla volontà dell’uomo <strong>di</strong> poter mo<strong>di</strong>ficare la natura che lo<br />

circonda, così anche il l<strong>in</strong>guaggio nasce per lo scopo <strong>di</strong><br />

mo<strong>di</strong>ficare ciò che vive con noi me<strong>di</strong>ante la comunicazione.<br />

L’uso del l<strong>in</strong>guaggio determ<strong>in</strong>a rapporti, attraverso il<br />

l<strong>in</strong>guaggio possiamo scambiare messaggi e ad<strong>di</strong>rittura cose<br />

ed è con questa grande scoperta che l’uomo entra nella storia,<br />

scrive la sua storia attraverso il l<strong>in</strong>guaggio che egli riesce ad<br />

adattare ad ogni epoca e ad ogni circostanza sociale.


6<br />

la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013<br />

Senza il l<strong>in</strong>guaggio, senza gli scopi delle<br />

nostre argomentazioni, senza i nostri<br />

ragionamenti non saremmo uom<strong>in</strong>i.<br />

Oggi, nel mondo, si contano oltre sei<br />

mila l<strong>in</strong>gue. Sono solo duecentotrenta<br />

quelle dette “romanze”, che derivano<br />

qu<strong>in</strong><strong>di</strong> dal lat<strong>in</strong>o. Tra queste c’è<br />

l’italiano, ma la maggiorparte degli<br />

italiani ignorano che i <strong>di</strong>aletti parlati <strong>in</strong><br />

Italia non sono varianti dello stesso<br />

volgare nato dalla degradazione del<br />

lat<strong>in</strong>o, ma l<strong>in</strong>gue autonome<br />

<strong>di</strong>rettamente derivanti dal lat<strong>in</strong>o.<br />

L<strong>in</strong>gue a se stanti dunque, che<br />

caratterizzano, che uniscono nella<br />

storia e nella geografia, uom<strong>in</strong>i uniti<br />

sotto la stessa ban<strong>di</strong>era ma <strong>di</strong>fferenti<br />

per cultura, mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vivere, <strong>di</strong> parlare<br />

dunque <strong>di</strong> pensare. Gli abitanti <strong>di</strong><br />

<strong>Massafra</strong>, Palagiano, Palagianello,<br />

Mottola, Castellaneta e Crispiano,<br />

dell’arco ionico occidentale, della terra<br />

delle grav<strong>in</strong>e, appartengono tutti allo<br />

stesso ceppo l<strong>in</strong>guistico tipico del<br />

territorio che <strong>in</strong> un’epoca molto lontana<br />

dalla nostra era parte della Diocesi <strong>di</strong><br />

Taranto. È proprio la ricchezza della<br />

nostra l<strong>in</strong>gua, la sua bellezza ormai<br />

schiacciata dalla brutalità della<br />

globalizzazione violenta e <strong>in</strong>controllata<br />

, che il prof. Caprara restituisce nel<br />

primo volume, presentato presso il<br />

teatro comunale <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong>, martedì<br />

29 gennaio, del Dizionario etimologico<br />

e grammatica del <strong>di</strong>aletto parlato a<br />

<strong>Massafra</strong>. Un teatro gremito e<br />

palpitante accoglie il “suo” professore<br />

con un applauso lungo e pieno <strong>di</strong><br />

orgoglio. Roberto Caprara è un uomo<br />

umile, proprio come tutti i gran<strong>di</strong>.<br />

Espone il contenuto del testo con<br />

grande naturalezza e trasporto, scherza<br />

con il pubblico e fa sentire tutti parte<br />

<strong>di</strong> un universo da molti <strong>di</strong>menticato,<br />

immenso, meraviglioso, che chiede <strong>di</strong><br />

essere rivissuto, chiede <strong>di</strong> essere<br />

ascoltato, perché scoprire il passato<br />

fornisce le chiavi <strong>di</strong> lettura giuste per<br />

capire e vivere <strong>in</strong> maniera critica il<br />

presente. Con entusiasmo il professore<br />

confessa <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care il testo agli<br />

anziani, che vivono nella gioia delle loro<br />

cose passate, per le donne, gelose<br />

custo<strong>di</strong> della memoria, per i giovani che<br />

devono orgogliosamente ritornare a<br />

essere bil<strong>in</strong>gue, perché la l<strong>in</strong>gua<br />

italiana non basta a identificarci, si deve<br />

imparare anche la l<strong>in</strong>gua della propria<br />

terra che ravviva la <strong>di</strong>gnità dell’essere<br />

figli <strong>di</strong> un passato ricco e imponente, e<br />

per gli <strong>in</strong>segnanti, solido presi<strong>di</strong>o della<br />

cultura. Dopo aver citato qualche<br />

esempio l<strong>in</strong>guistico dal <strong>di</strong>zionario, il<br />

professore congeda una platea assorta<br />

e affasc<strong>in</strong>ata dalla grande forza <strong>di</strong> un<br />

uomo che ha donato la sua vita alla<br />

storia <strong>di</strong> tutti noi.<br />

Tanti i r<strong>in</strong>graziamenti: ai suoi maestri<br />

universitari e gran<strong>di</strong> l<strong>in</strong>guisti, Giovanni<br />

Nencioni e Giovanni Alessio, a padre<br />

Luigi Abatangelo <strong>di</strong> cui raccolse<br />

l’ere<strong>di</strong>tà degli stu<strong>di</strong> sul rupestre <strong>in</strong><br />

Italia, al fratello Attilio e Vittorio Festa<br />

attenti e pazienti correttori delle<br />

numerosissime bozze del <strong>di</strong>zionario, al<br />

vescovo Pietro Maria Frangnelli,<br />

conosciuto <strong>in</strong> giovane età, che ha<br />

tenuto un breve e affettuoso <strong>in</strong>tervento<br />

ricordando le orig<strong>in</strong>i della loro amicizia,<br />

a Nicola Andreace autore della<br />

copert<strong>in</strong>a del <strong>di</strong>zionario e della<br />

scenografia presente <strong>in</strong> teatro, che ha<br />

<strong>in</strong>terpretato perfettamente lo spirito <strong>di</strong><br />

quest’opera: tra i grovigli del passato<br />

colorati <strong>di</strong> un rosso sangue vivo, si<br />

scorge una lanterna, simbolo <strong>di</strong> un<br />

futuro lum<strong>in</strong>oso che viene fuori,<br />

ovviamente, dal passato.<br />

Piergianni Ar<strong>di</strong>to, che cont<strong>in</strong>ua la<br />

tra<strong>di</strong>zione della copisteria <strong>di</strong> famiglia,<br />

sempre a <strong>Massafra</strong>, dove il <strong>di</strong>zionario è<br />

stato appunto stampato e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e Antonio<br />

Dellisanti, piccolo ma coraggioso<br />

operaio della cultura, come egli stesso<br />

si def<strong>in</strong>isce, che si è messo al servizio<br />

<strong>di</strong> un così importante progetto venuto<br />

fuori dalla mente massafrese del prof.<br />

Caprara, stampato a <strong>Massafra</strong>,<br />

sostenuto e voluto da tutta la cittad<strong>in</strong>anza,<br />

egregiamente rappresentata<br />

dal s<strong>in</strong>daco Mart<strong>in</strong>o Tamburrano e<br />

dall’assessore alla cultura Antonio<br />

Cerb<strong>in</strong>o che hanno tenuto, all’<strong>in</strong>izio della<br />

serata, due splen<strong>di</strong><strong>di</strong> e <strong>in</strong>tensi <strong>di</strong>scorsi<br />

<strong>di</strong> r<strong>in</strong>graziamento nei confronti del<br />

professor Caprara e <strong>di</strong> tutto lo staff ,<br />

sapientemente <strong>di</strong>retto dal professore<br />

per la realizzazione dell’ambizioso<br />

progetto. La serata è stata <strong>di</strong>retta da<br />

Nicla Pastore, giornalista <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o 100<br />

affezionata follower del prof. Caprara<br />

ed animata dalla piccola orchestra Agorà<br />

<strong>di</strong>retta da Antonello Tannoia che ha<br />

portato <strong>in</strong> scena dei giovanissimi musici,<br />

dolci <strong>in</strong>terpreti <strong>di</strong> musiche popolari e<br />

dalla compagnia <strong>di</strong> danze folkloristiche<br />

DionysiaKos <strong>di</strong>retta da Angelica Cardone<br />

che ha immerso il pubblico nell’atmosfera<br />

misteriosa ed esoterica del nostro<br />

Meri<strong>di</strong>one a cavallo fra Ottocento e<br />

Novecento,giustappunto il periodo<br />

storico al quale fa riferimento il lavoro<br />

del professor Caprara.<br />

Antonella D’Eri Viesti<br />

Pensieropositivo<br />

Diventare<br />

messaggeri <strong>di</strong> luce<br />

Esiste una fitta rete <strong>di</strong><br />

<strong>in</strong>terconnessioni che collega tutte le<br />

persone tra loro. Ciò che prova il tuo<br />

cuore <strong>in</strong>fluenza il mio, il suo, il loro...<br />

Per questo è così importante che<br />

sempre più cuori siano lum<strong>in</strong>osi! Non<br />

lasciate che pensieri negativi<br />

offusch<strong>in</strong>o la vostra vita e quella del<br />

vostro ambiente, emanate <strong>in</strong>vece<br />

positività.<br />

Non solo migliorerete la vostra vita,<br />

ma contribuirete al benessere<br />

globale. (Giddì)


la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013 7<br />

Prende il via domani con “La Sfilata delle Nostre Meraviglie”<br />

60° Carnevale Massafrese - Magia dello Jonio<br />

Sfilata carri allegorici e gruppi il 10 e 12 febbraio<br />

Ancora poche ore e poi il via al 60° Carnevale Massafrese<br />

– Magia dello Jonio, organizzato dal Comune <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong><br />

con Regione Puglia, Prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> Taranto, Gruppo <strong>di</strong> Azione<br />

Locale/Mottola, Azienda Promozionale Turistica/Taranto e<br />

Consulta delle Associazioni.<br />

E’ stato presentato alla stampa proprio martedì scorso dal<br />

vice s<strong>in</strong>daco e assessore al Turismo e Spettacolo Antonio<br />

Viesti, dall’assessore alla Cultura e all’Associazionismo<br />

Antonio Cerb<strong>in</strong>o e dall’assessore alla Pubblica Istruzione e<br />

Pari Opportunità Giancarla Zaccaro.<br />

Il vice s<strong>in</strong>daco Antonio Viesti, presentando la manifestazione<br />

ha evidenziato che, nonostante le <strong>di</strong>fficoltà economiche,<br />

sono stati programmati <strong>di</strong>versi e <strong>in</strong>teressanti appuntamenti.<br />

Oltre ai Corsi Mascherati con i mastodontici carri allegorici,<br />

il programma prevede, <strong>in</strong>fatti, concerti musicali, laboratori<br />

<strong>di</strong> cartapesta it<strong>in</strong>eranti, manifestazioni sportive, spettacoli<br />

teatrali, visite turistiche, annullo filatelico, elezione <strong>di</strong> Miss<br />

e Mr Carnevale 2013,…<br />

Ad aprire domani la tanto attesa manifestazione<br />

carnascialesca “La Sfilata delle Nostre Meraviglie”, che<br />

co<strong>in</strong>volgerà un migliaio <strong>di</strong> alunni degli Istituti Comprensivi<br />

De Amicis, Pascoli, S.G. Bosco <strong>di</strong> cui sono <strong>di</strong>rigenti scolastici,<br />

rispettivamente le prof.sse Marcella Battafarano e Patrizia<br />

Capobianco e la dott.ssa Grazia Castelli. All’<strong>in</strong>terno dei loro<br />

istituti da settimane genitori, alunni e <strong>in</strong>segnanti sono al<br />

lavoro nei numerosi laboratori sartoriali e coreografici, nati<br />

tutti organizzati per proprio conto per animare le colorate e<br />

vivaci sfilate <strong>di</strong> donai e del 10 febbraio.<br />

Questi i gruppi: “… e vissero felici e contenti: le fiabe” (I.C.<br />

“De Amicis”); “La magia del circo” (I.C. Pascoli); “Il mondo<br />

delle lettere” (S.G. Bosco). Il corteo sarà aperto dagli<br />

sban<strong>di</strong>eratori e dai musici del Rione Lama della Città <strong>di</strong> Oria,<br />

dal gruppo majorette dell’Istituto Comprensivo “Giovanni<br />

XXIII” <strong>di</strong> Statte e dalla Banda dell’I.C. “De Amicis” <strong>di</strong><br />

<strong>Massafra</strong>.<br />

Le scuole (primarie – 5^ classe e secondarie <strong>di</strong> 1° e 2°<br />

grado), saranno ancora protagonisti come consuetud<strong>in</strong>e<br />

della categoria “Scuole <strong>in</strong> maschera” nel corso del 2° e 3°<br />

Corso Mascherato (10 e 12 febbraio) <strong>in</strong> serata prima della<br />

sfilata dei gran<strong>di</strong>osi Carri Allegorici. L’ha fatto presente,<br />

sottol<strong>in</strong>eando la grande s<strong>in</strong>ergia che si è <strong>in</strong>staurata con le<br />

Scuole del territorio, l’assessore alla Pubblica Istruzione e<br />

Pari Opportunità, Giancarla Zaccaro. La stessa si è<br />

soffermata sulla presenza dell’Istituto Comprensivo<br />

“Giovanni XXIII” <strong>di</strong> Statte, come segno <strong>di</strong> vic<strong>in</strong>anza al<br />

comune, così duramente colpito dal tornado dello scorso<br />

novembre.<br />

L’assessore alla Cultura ed all’Associazionismo, Antonio<br />

Cerb<strong>in</strong>o, ha parlato <strong>di</strong>ffusamente dei vari appuntamenti,<br />

soprattutto delle attività collaterali, ed ha r<strong>in</strong>graziato gli<br />

“sponsor”, privati che hanno mostrato grande sensibilità nei<br />

confronti del Carnevale Massafrese.<br />

Ha presentato anche <strong>in</strong> dettaglio il programma <strong>di</strong> questa<br />

e<strong>di</strong>zione del Carnevale Massafrese – Magia dello Jonio che<br />

si svolgerà nei giorni 3, 10 e 12 febbraio come riportato<br />

anche sul manifesto, richiestissimo come ogni anno, creato<br />

dal designer Nicola Andreace: “<strong>Massafra</strong> scrive la Storia dei<br />

suoi sessanta anni <strong>di</strong> Carnevale, che, senza perdere la<br />

bussola, vola alto verso ulteriori futuri gratificanti traguar<strong>di</strong>”.<br />

Questo il programma: domani, domenica 3 febbraio – ore<br />

10.00 – Corso Roma – “Sfilata delle Nostre Meraviglie” e<br />

laboratorio it<strong>in</strong>erante <strong>di</strong> cartapesta; sabato 9 febbraio, sabato<br />

9: trofeo calcistico “Coppa Carnevale”; Miss & Mister<br />

Carnevale 2013; La Compagnia delle Maschere; ore 19,30<br />

<strong>in</strong> piazza Vittorio Emanuele, Concerto <strong>di</strong> Carnevale del Gruppo<br />

Musicale “Notte Tempo”; 10 febbraio: ore 10.00 <strong>in</strong> Corso<br />

Roma, “”Sfilata delle Nostre Meraviglie”; sempre domenica<br />

dalle ore 9.00 alle 13.00, <strong>in</strong> Piazza Vittorio Emanuele, speciale<br />

annullo filatelico per la 60^ e<strong>di</strong>zione del Carnevale<br />

Massafrese, ideato da Vitantonio Dicensi (autore anche della<br />

cartol<strong>in</strong>a filatelica stampata a cura <strong>di</strong> Ortomercato Martucci),<br />

a cura del Circolo Filatelico “A. Rospo”, al quale sono già<br />

giunte prenotazioni anche da paesi europei ed extra europei.<br />

Previste <strong>in</strong>oltre: visite guidate a cura della Cooperativa Nuova<br />

Hellas, Camper <strong>in</strong> Maschera, 8° premio “Amici del Carnevale”.


8<br />

!<br />

la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013<br />

Domenica 10 e Martedì 12 febbraio, con<br />

partenza da Viale Magna Grecia alle ore<br />

17,00, si alzerà il sipario sulle gran<strong>di</strong><br />

sfilate dei Gruppi Allegorici, delle<br />

Maschere <strong>di</strong> Carattere e dei Giganteschi<br />

Carri Allegorici. Martedì sfileranno<br />

anche le “Scuole <strong>in</strong> Maschera”. Questi<br />

i Carri Allegorici: “Spread Terror” – Ass.<br />

Cult. Tekno Art; “Scusate se, a volte, ci<br />

<strong>di</strong>vertiamo così” <strong>di</strong> Giannotta Salvatore;<br />

“…il sogno” <strong>di</strong> Pietro Parisi; “Poker <strong>di</strong><br />

Jolly” <strong>di</strong> Francesco Lepore; “Ridotti<br />

all’Osso” dell’Ass. “Secon<strong>di</strong> a nessuno”;<br />

“Incubo Carnevale” <strong>di</strong> Ancona Adriano.<br />

Questi, <strong>in</strong>vece, i Gruppi Mascherati: “Gli<br />

amici <strong>di</strong> W<strong>in</strong>nie the Pooh” <strong>di</strong> M.<br />

Fuggiano; “Il nostro Rione – u’<br />

Bomm<strong>in</strong>e” <strong>di</strong> Miraglia, Pizzarelli,<br />

Orlando, Magazzese, Lenoci; “Il mondo<br />

dei fiori” <strong>di</strong> Cosimo Fuggiano e Lucia<br />

Magistro; “In un mare <strong>di</strong> pagliacci” <strong>di</strong><br />

Petruzzi e Vorrielli; “I’M… the<br />

welcome?” <strong>di</strong> Putignano e Caponio;<br />

“Che cavolo farò da grande!!!”<br />

dell’Associazione “Grandangolo” e<br />

Associazione “Dionysiakos”; “Le<br />

imbucate: saluti dalla Puglia”<br />

dell’Associazione Lilliput; “Che f<strong>in</strong>e farà<br />

Pio…!!! <strong>di</strong> Salvi, Scarano, Chiefa,<br />

Fischetti, Lazzaro, Ventura, Nardelli;<br />

“Hunger for power” dei F.lli Zaccaria e<br />

Pizzarelli; “Mai <strong>di</strong>re Maya… la profezia<br />

si sbaglia” <strong>di</strong> Castiello, R<strong>in</strong>al<strong>di</strong>, Mellone;<br />

“Pagliacci! L’acqua scarseggia e la<br />

papera non galleggia” <strong>di</strong> Pr<strong>in</strong>ce<br />

Company; “Promesse da Circo” <strong>di</strong> Festa<br />

e Semeraro; “Gli amici del bosco” della<br />

Parrocchia del Sacro Cuore <strong>di</strong> Gesù; “Io<br />

vorrei…” dei F.lli Digiorgio. Nelle foto:<br />

il manifesto <strong>di</strong> Nicola Andreace; la<br />

cartol<strong>in</strong>a filatelica <strong>di</strong> Vitantonio Dicensi.<br />

(N.B.)<br />

APPUNTAMENTO<br />

Nono concerto per Carnevale<br />

6 febbraio 2013 (ore 18,30)<br />

Au<strong>di</strong>torium S. Cuore<br />

A cura dell’I.C. “De Amicis”<br />

La Voce <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong><br />

Settimanale <strong>di</strong> politica, cronaca, sport<br />

e cultura della Tebaide d’Italia<br />

Direttore responsabile: N<strong>in</strong>o Bell<strong>in</strong>via<br />

Vice <strong>di</strong>rettore: Giovanni Matichecchia<br />

Redattore: Antonio Dellisanti<br />

Reg. Trib. Taranto n. 408/06 del 24/03/2006<br />

Registro Operatori della Comunicazione:<br />

R.O.C. n.18242<br />

E<strong>di</strong>tore: Antonio Dellisanti E<strong>di</strong>tore s.r.l. - <strong>Massafra</strong><br />

Redazione “La Voce” c/o Istituto Comprensivo “S.G. Bosco”<br />

via Nuova sn. 74016 <strong>Massafra</strong> (TA) - Tel/fax 099.880.57.61<br />

Organizzato dalla Croce Rossa<br />

11° Veglionc<strong>in</strong>o <strong>di</strong> Carnevale<br />

Anche quest’anno le Volontarie della Croce Rossa sono impegnate<br />

nell’organizzazione del Veglionc<strong>in</strong>o <strong>di</strong> Carnevale per raccolta fon<strong>di</strong> da devolvere<br />

per le necessità del territorio. Le mascher<strong>in</strong>e sono attese alle ore 17 <strong>di</strong> martedì 5<br />

febbraio, presso l’Appia Hotel per trascorrere un pomeriggio <strong>in</strong> allegria. Come<br />

consuetud<strong>in</strong>e, ci saranno animatrici ed <strong>in</strong>segnanti e volontarie CRI che si<br />

prenderanno cura dei piccoli ospiti con la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> sempre. La festa si<br />

concluderà con una lotteria ed un ricco buffet curato con l’<strong>in</strong><strong>di</strong>scussa professionalità<br />

della Direttrice dell’Appia Hotel, sig.ra Rosaria Capriulo. Ed allora ….. buon<br />

<strong>di</strong>vertimento, con un occhio alla solidarietà ….! Le Volontarie della CRI vi aspettano<br />

per un pomeriggio davvero speciale!<br />

“Incontro con i classici”<br />

L’Università Popolare, la Biblioteca Comunale e la Consulta delle Associazioni,<br />

come già comunicato, hanno organizzato anche per quest’anno sociale corsi <strong>di</strong><br />

formazione per promuovere <strong>in</strong>iziative culturali <strong>di</strong> <strong>di</strong>battito e <strong>di</strong> aggregazione.<br />

Per rispondere a questo obiettivo, il prof. Michele Dicanio ha messo a<br />

<strong>di</strong>sposizione la sua professionalità, organizzando il Corso <strong>di</strong> Letteratura Italiana<br />

“Incontro con i classici” che vuole ripercorrere la vita e le opere dei Gran<strong>di</strong><br />

della nostra letteratura come Carducci, Pascoli, Dante e promuovere nel gruppo<br />

occasioni <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> crescita.<br />

Chi fosse <strong>in</strong>teressato può ancora iscriversi presso la Biblioteca Comunale dal<br />

lunedì al venerdì dalle h 9,00 alle h 12,00 e dalle h 15,30 alle h 18,30.<br />

Il corso si svolge il martedì dalle ore 17,00 alle 18,30 presso la sala conferenze al<br />

piano terra della Biblioteca.<br />

Redazione cell. 334.675.31.02 / e-mail: lavoce@massafra.it<br />

Copia arretrata Euro 2,50<br />

Stampato da: LA TECNOGRAFICA - <strong>Massafra</strong><br />

Abbonamenti (annuale): euro 60,00 - <strong>Massafra</strong>/e<strong>di</strong>cole;<br />

euro 140,00 - Italia/Poste; euro 30,00 - onl<strong>in</strong>e pdf;<br />

aziende sostenitrici: euro 121,00 /e<strong>di</strong>cole<br />

Costo pubblicità: euro 75,00 (<strong>formato</strong> pag<strong>in</strong>a a colori);<br />

euro 40,00 (metà pag<strong>in</strong>a a colori) Per <strong>in</strong>fo: 334.675.31.02<br />

Gli articoli <strong>in</strong>viati e pubblicati, salvo accordo scritto fra l’E<strong>di</strong>tore e gli autori<br />

(responsabili, civilmente e penalmente, dei giu<strong>di</strong>zi espressi nei loro scritti)<br />

s’<strong>in</strong>tendono ceduti a titolo gratuito. Scritti, <strong>di</strong>segni e fotografie, anche se<br />

non pubblicati, non si restituiscono. Non verranno pubblicate lettere<br />

anonime; se richiesto, verrà mantenuto l’anonimato.<br />

Questo perio<strong>di</strong>co non riceve f<strong>in</strong>anziamenti nazionali,<br />

regionali, prov<strong>in</strong>ciali e comunali.


la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013 9<br />

LA VOCE DEGLI STUDENTI La protesta dei liceali<br />

De Ruggieri: «Noi ci cre<strong>di</strong>amo»<br />

Riceviamo e pubblichiamo la lettera <strong>di</strong> una studentessa<br />

Vivere e lasciar vivere il De. Ruggieri. E’ questa la ragione<br />

che nella giornata dello scorso 26 gennaio ha fatto sì che<br />

l’utenza alle varie attività <strong>di</strong>dattiche si decimasse, per<br />

ritrovarsi tutta a riven<strong>di</strong>care il <strong>di</strong>ritti negato negli ultimi vent’<br />

anni... tanto è stato l’arco temporale che ha visto generzioni<br />

<strong>di</strong> studenti impossibilitati dal poter usufruire della neonata<br />

struttura, che solo <strong>in</strong> teoria avrebbe dovuto sostituire gli<br />

altri già plessi att<strong>in</strong>enti all’Istituto <strong>di</strong> Scuola Secondaria delle<br />

scienze umane e scientifiche “Domenico De Ruggieri”.<br />

A quanti hanno tenuto testa alle <strong>in</strong>sistenze <strong>di</strong> coloro i quali<br />

imperterriti ignorano e sorvolano sulle motivazioni <strong>di</strong> un<br />

valido malessere e rammarico collettivo,sarà senz’ altro<br />

giunta la sensazione <strong>di</strong> ritrovarsi <strong>in</strong> una <strong>di</strong> quelle<br />

manifestazioni <strong>di</strong> migranti: i ricor<strong>di</strong>, così come le idee e le<br />

ideologie, le storie e le emozioni si r<strong>in</strong>correvano <strong>in</strong> tutti i<br />

presenti, ed accompagnavano PACIFICAMENTE l’adunata<br />

<strong>di</strong> 400 o più, tra matricole e studenti senior.<br />

Generazioni a confronto accumunate entrmbe dalla ferma<br />

conv<strong>in</strong>zione che se non ci si riconcentra tutti sulla r<strong>in</strong>ascita<br />

delle scuole, lo Stato, i comuni, i s<strong>in</strong>goli enti locali e le<br />

istituzioni <strong>in</strong> genere, sono dest<strong>in</strong>ati ad una graduale quanto<br />

<strong>in</strong>evitabile eutanasia...<br />

Ci si è mossi dalla sede <strong>di</strong> Via del santuario, e benedetti da<br />

una gelida giornata d’<strong>in</strong>verno, è stata raggiunta l’ <strong>in</strong>crim<strong>in</strong>ata<br />

sede, laddove un giorno chissà troveranno <strong>di</strong>mora i figli <strong>di</strong><br />

coloro i quali oggi hanno <strong>di</strong>sartato gli ord<strong>in</strong>i e da non<br />

autorizzati hanno cont<strong>in</strong>uato a riaffermare il loro credo nella<br />

concreta portata comunicativa delle mobilitazioni<br />

comunitarie. C’erano davvero tutti quel sabato 26; ed arrivati<br />

ad un certo punto è stato <strong>in</strong>evitabile quanto automatico far<br />

rivivere alle memorie quella giornata <strong>di</strong> quattro anni fa,<br />

quando la prima pietra fu posata sul terreno della scuola <strong>di</strong><br />

nessuno... una sasso <strong>di</strong>venuto poi macigno sulla storia locale<br />

<strong>di</strong> questa cittad<strong>in</strong>a.<br />

Il tutto si è concluso poi con la corsa <strong>in</strong> piazza accompagnata<br />

dalla richiesta <strong>di</strong> un <strong>in</strong>contro con il primo cittad<strong>in</strong>o<br />

Tamburrano. Quest’ultima è stata tuttavia decl<strong>in</strong>ata ad un<br />

ulteriore data, per via dell impossibilità da parte del dottor<br />

Tamburrano <strong>di</strong> ricevere la delegazione studentesca nel giorno<br />

<strong>di</strong> sciopero.<br />

Vedremo ora se le <strong>di</strong>verse parti <strong>in</strong>teressate riusciranno a<br />

trovare un civile e concreto compromesso, che non f<strong>in</strong>isca<br />

però nel cantuccio del <strong>di</strong>menticatoio comune.<br />

Non rimane ora che ai posteri sentenziare circa la gravità<br />

tra un pur non autorizzato corteo studentesco, ed anni <strong>in</strong><br />

cui le classiche contese politiche più o meno importanti si<br />

sono rivelate ancora una volta figlie dell <strong>in</strong>saziabile ventre<br />

molle <strong>di</strong> apatia civica ed umana.<br />

Al DE RUGGIERI qualora non fosse stato sufficentemente<br />

chiaro, NOI CI CREDIAMO.<br />

Sara Carucci<br />

Miraglia (PD): Entro due settimane<br />

l’apertura del nuovo liceo<br />

“Con la presente porto a conoscenza della stampa e dei<br />

cittad<strong>in</strong>i <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong> che il nuovo Liceo Scientifico De Ruggieri<br />

sarà aperto agli studenti entro un paio <strong>di</strong> settimane. La notizia<br />

mi è stata confermata <strong>di</strong>rettamente dal Presidente della<br />

Prov<strong>in</strong>cia Gianni Florido.<br />

Gli ostacoli che hanno ritardato l’apertura del nuovo istituto<br />

sono stati f<strong>in</strong>almente superati, restano solo alcuni dettagli<br />

relativi alle pratiche amm<strong>in</strong>istrative <strong>in</strong>erenti il collaudo che,<br />

mi ha assicurato il presidente, saranno <strong>in</strong> breve risolti, anche<br />

avocando all’Ente ogni repsonsabilità.<br />

Sono particolarmente felice <strong>di</strong> poter dare questa notizia ai<br />

cittad<strong>in</strong>i massafresi e soprattuto ai nostri ragazzi anche<br />

perchè nei mesi scorsi mi sono adoperato, quasi <strong>in</strong> solitud<strong>in</strong>e,<br />

nel monitorare i lavori <strong>di</strong> ultimazione del plesso e nel<br />

sollecitare chi <strong>di</strong> competenza a sgombrare ogni possibile<br />

ostacolo burocratico e/o reale che pregiu<strong>di</strong>casse l’obiettivo<br />

che stiamo per raggiungere, per ultimo la messa <strong>in</strong> sicurezza<br />

del muro <strong>di</strong>visorio fra il liceo e la scuola materna a<strong>di</strong>acente,<br />

attività che per mesi si sono rimpallatati gli uffici tencici del<br />

comune e della prov<strong>in</strong>cia.<br />

Spesso si ad<strong>di</strong>tano alla politica colpe e ritar<strong>di</strong> che non sono<br />

propri ma che <strong>di</strong>pendono dalle strutture tecniche e<br />

burocratiche, e il caso del Liceo <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong> stava per<br />

<strong>di</strong>ventare emblematico <strong>in</strong> questo senso, r<strong>in</strong>grazio il Presidente<br />

della Prov<strong>in</strong>cia e l’assessore competente per l’impengo<br />

profuso, anche <strong>di</strong>etro la pressione del sottoscritto, ma ritengo,<br />

come più volte detto, che è compito dei politici controllare,<br />

monitorare, sollecitare chi <strong>di</strong> competenza, uffici publbici e<br />

aziende a svolgere il proprio lavoro nell’<strong>in</strong>teresse <strong>di</strong> tutti”.<br />

Peppe Miraglia<br />

Consigliere comunale PD - <strong>Massafra</strong>


10<br />

la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013<br />

LA VOCE DEI LETTORI Intervento <strong>di</strong> Cavallotti sul randagismo<br />

«Cani randagi, non un peso, ma una risorsa»<br />

Proviamo ad immag<strong>in</strong>are il nostro territorio senza più cani<br />

randagi vaganti, o meglio proviamo ad immag<strong>in</strong>are che vi<br />

siano solo quelli che oramai i quartieri hanno adottato e che<br />

sono sterilizzati e microchippati (identificati)....si, possiamo<br />

solo immag<strong>in</strong>arlo perché poi ci sveglieremmo dal sogno tutti<br />

sudati!<br />

Il fondato sospetto è che il randagismo sia <strong>di</strong>ventata una<br />

risorsa.<br />

Da quando è stata istituita la legge 281 del 1991, una perla<br />

<strong>di</strong> civiltà nei rapporti con il mondo degli animali domestici,<br />

la lobby degli approfittatori s’è sfregata le mani ed ha<br />

com<strong>in</strong>ciato a mangiare.<br />

Analizziamo nel dettaglio alcuni fatti. Mi risulta che a<br />

<strong>Massafra</strong>, nella zona <strong>di</strong> Piano Cernera, ci sia un corpo <strong>di</strong><br />

fabbrica che fu adattato a canile municipale e che dopo alcune<br />

vicissitud<strong>in</strong>i legali,(v<strong>in</strong>te dal comune) con gli schizz<strong>in</strong>osi<br />

abitanti del posto, sia stato completamente abbandonato<br />

con grande spreco <strong>di</strong> danaro pubblico...<br />

....i costruttori ci hanno guadagnato? E quanto guadagneranno<br />

nel riadattarlo e quanto stanno guadagnando i canili<br />

privati convenzionati nel frattempo?<br />

Poi ci sono anche i canili <strong>di</strong> coloro i quali non sono amici<br />

degli amici e che qu<strong>in</strong><strong>di</strong> non vengono pagati regolarmente o<br />

per niente.<br />

Mi viene anche da pensare....:”ma le ASL vanno<br />

perio<strong>di</strong>camente a censire i cani effettivamente presenti nei<br />

canili sanitari ed <strong>in</strong> quelli rifugio (privati) o quei cani<br />

<strong>di</strong>vengono ottuagenari o peggio fanno come i c<strong>in</strong>esi che non<br />

muoiono mai?”.<br />

Poi mi chiedo: “ma non si potrebbero convenzionare gli<br />

ambulatori privati del territorio per sterilizzare <strong>in</strong> massa tutti<br />

i cani presenti, riconoscendo loro il giusto compenso?”.<br />

Certo...è geniale, si potrebbero censire i cani, catturarli a<br />

gruppi avendo chiaro il carico <strong>di</strong> lavoro per ogni veter<strong>in</strong>ario<br />

e si potrebbe ad<strong>di</strong>rittura determ<strong>in</strong>are il periodo <strong>di</strong> f<strong>in</strong>e<br />

emergenza.....<br />

No! Troppo semplice, e poi senza randagi cosa farebbero al<br />

<strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> prevenzione del randagismo?<br />

E lo straord<strong>in</strong>ario per la reperibilità notturna (provate a<br />

chiamare un veter<strong>in</strong>ario pubblico reperibile la notte) che f<strong>in</strong>e<br />

farebbero? E le ore <strong>di</strong> straord<strong>in</strong>ario passate a caricare i<br />

microchip sul sistema anagrafe can<strong>in</strong>a...e le sterilizzazioni<br />

dopo le ore 13.00? Dovrebbero scomparire...vuoi vedere che<br />

c’è il rischio che debbano tornare a lavorare sul serio?<br />

Lo vedete che il randagismo è una risorsa?!<br />

Eppure supponiamo per assurdo che si potesse riprist<strong>in</strong>are<br />

la struttura <strong>di</strong> Cernera; supponiamo che a lavorare al fianco<br />

dei volontari delle associazioni vi siano anche degli LSU<br />

(Lavoratori Socialmente Utili), questa volta non <strong>di</strong> una<br />

cooperativa però...no, gestiti <strong>di</strong>rettamente dal comune e<br />

pagati decentemente.<br />

Supponiamo che il canile <strong>di</strong>sponga anche <strong>di</strong> un ambulatorio,<br />

<strong>di</strong> una <strong>in</strong>fermeria e <strong>di</strong> una piccola sala operatoria dove i<br />

veter<strong>in</strong>ari pubblici e privati si altern<strong>in</strong>o per dare la reperibilità<br />

h24.<br />

Supponiamo che si possa rendere quel luogo “un bel posto”<br />

per farci stare i cani e non il solito campo <strong>di</strong> concentramento.<br />

Magari potremmo immag<strong>in</strong>are dei prati dove i cani a gruppi<br />

possano correre e sgranchirsi un po’ le zampe.<br />

Mi piace immag<strong>in</strong>are anche che le scuole organizz<strong>in</strong>o delle<br />

visite guidate al campo per conoscere i cani e non averne<br />

paura, per capire come si può gestire una impresa con un<br />

impatto ambientale vic<strong>in</strong>o allo zero ed ad<strong>di</strong>rittura produrre<br />

energia dalla cacca!<br />

E poi, perché non pensare a fermare il fenomeno degli<br />

abbandoni alla fonte? Si potrebbero organizzare dei corsi<br />

per tutte le scuole dell’obbligo per sensibilizzare i ragazz<strong>in</strong>i<br />

al rispetto della creatura cane e degli animali più <strong>in</strong> generale.<br />

Oppure perché non fare gli stessi corsi anche alla Col<strong>di</strong>retti,<br />

l’APA, la CIA ed altre associazioni del genere, così da<br />

sensibilizzare anche gli agricoltori e gli allevatori verso le<br />

campagne <strong>di</strong> sterilizzazione....o no?<br />

Supponiamo anche che le associazioni animaliste riescano<br />

ad <strong>in</strong>tessere una serie <strong>di</strong> contatti sulla rete tali da riuscire a<br />

dare <strong>in</strong> adozione un certo numero <strong>di</strong> soggetti....che bello<br />

sarebbe....vero?<br />

Immag<strong>in</strong>iamo che le gabbie siano sempre pulite e che gli<br />

escrementi raccolti con il lavaggio siano utilizzati per<br />

produrre biogas, che si tradurrebbe facilmente <strong>in</strong> energia<br />

elettrica e calore.....e pers<strong>in</strong>o che le acque <strong>di</strong> recupero<br />

possano essere fitodepurate e riutilizzate...bello?<br />

Immag<strong>in</strong>iamo che sulle tettoie delle gabbie e <strong>di</strong> tutte le<br />

strutture del canile ci fossero pannelli fotovoltaici...forse<br />

anche il consumo <strong>di</strong> energia elettrica non graverebbe sulle<br />

tasche dei cittad<strong>in</strong>i.<br />

Bello vero?... Sembra un sogno, eppure cari miei, sono cose<br />

già fatte altrove e che si potrebbero realizzare<br />

tranquillamente anche qui da noi;....ma non si faranno cari<br />

signori perché il randagismo è una risorsa che non deve<br />

esaurirsi mai!<br />

E se qualcuno com<strong>in</strong>ciasse a chiedere <strong>di</strong> realizzare quanto<br />

ho sognato? Forse la smetteremmo <strong>di</strong> svegliarci sudati e<br />

con le tasche vuote e magari ci ritroveremmo con il petto<br />

gonfio <strong>di</strong> orgoglio nel mostrare quanto, una piccola<br />

comunità, è riuscita a realizzare.<br />

Certo, ma non con questi amm<strong>in</strong>istratori...<br />

Paolo Cavallotti


Ritorna a <strong>Massafra</strong><br />

“Cappuccetto Rosso”,<br />

una delle storiche<br />

produzioni del Teatro<br />

delle Forche.<br />

L’appuntamento è nel<br />

Teatro Comunale (Piazza<br />

Garibal<strong>di</strong>), sabato 2<br />

febbraio, alle ore 21, e<br />

domenica 3 febbraio,<br />

alle ore 18.<br />

«La storia <strong>di</strong><br />

Cappuccetto Rosso non<br />

ha certo bisogno <strong>di</strong><br />

essere presentata, data<br />

l’enorme popolarità <strong>di</strong><br />

cui gode.<br />

Essa mostra la <strong>di</strong>fficile<br />

lotta tra il pr<strong>in</strong>cipio <strong>di</strong> piacere e il pr<strong>in</strong>cipio <strong>di</strong> realtà.<br />

Attraverso la drammatizzazione della fiaba, il bamb<strong>in</strong>o<br />

com<strong>in</strong>cia a capire, almeno a livello preconscio, che esistono<br />

esperienze più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> lui; una volta che ha imparato a<br />

padroneggiare tali situazioni, non deve più temere l’<strong>in</strong>contro<br />

con il lupo.<br />

Recitato da sei attori che si avvicendano nei ruoli pr<strong>in</strong>cipali<br />

e servendosi <strong>di</strong> un allestimento sobrio ed essenziale, da<br />

la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013 11<br />

TEATRO COMUNALE Sabato 2 e domenica 3 febbraio<br />

Ritorna a <strong>Massafra</strong> “Cappuccetto Rosso”<br />

“L’INCROCIO DEGLI SGUARDI” DEI RAGAZZI<br />

TRA LE SCUOLE ‘MANZONI’, ‘MONDELLI’ E…<br />

‘Insieme per l’<strong>in</strong>tegrazione’. Questo il nome del progetto <strong>in</strong><br />

rete promosso dal Dipartimento regionale per le politiche<br />

studentesche a cui partecipano, oltre la scuola ‘Manzoni’ (oggi<br />

Istituto Comprensivo “De Amicis”) che è capofila, l’ITAS<br />

‘Mondelli’, l’Associazione <strong>di</strong> genitori SOVERATO 2000,<br />

l’Assessorato all’Istruzione, l’Assessorato alla Cultura e<br />

all’Associazionismo e la Compagnia teatrale ‘Le Forche’ <strong>di</strong><br />

Giancarlo Luce. Do<strong>di</strong>ci ragazzi <strong>di</strong>versamente abili che<br />

quest’anno frequentano la terza me<strong>di</strong>a, <strong>in</strong>sieme ad altri sei<br />

dell’ITAS ‘Mondelli’, hanno partecipato ad un laboratorio<br />

teatrale per migliorare la percezione <strong>di</strong> sé all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> un<br />

gruppo <strong>in</strong> cui collaborare ed aiutarsi. Hanno fatto parte della<br />

‘squadra’ anche altri nove alunni tutor, aff<strong>in</strong>ché al centro<br />

della scena ci fosse la collaborazione tra normalità e<br />

<strong>di</strong>versabilità. Abbiamo parlato dell’esperienza con l’equipe<br />

socio-pedagogica della scuola, formata dai professori<br />

Addabbo, Benegiano, Carella, Petralla e Serio, che ha<br />

accompagnato i ragazzi <strong>in</strong> questa splen<strong>di</strong>da avventura. “E’<br />

stato bellissimo, emozionante osservare i ragazzi partecipare<br />

alle tante attività proposte dal regista Giancarlo Luce con<br />

entusiasmo sempre crescente; li abbiamo visti abbandonare<br />

l’<strong>in</strong>iziale timidezza e la vergogna per lasciarsi andare nei<br />

giochi suggeriti sapientemente e con molta <strong>di</strong>screzione dal<br />

regista, che mo<strong>di</strong>ficava gli esercizi <strong>in</strong> base alle richieste ma<br />

anche alle risposte del gruppo. Il programma ha previsto<br />

giochi <strong>di</strong> mimica, simulazioni (trovarsi su una zattera e dover<br />

album dei bamb<strong>in</strong>i, lo<br />

spettacolo si arricchisce<br />

della creatività<br />

dell’attore e della<br />

partecipazione dello<br />

spettatore».<br />

Con Angelica Schiavone,<br />

Giancarlo Luce,<br />

Cilla Palazzo, Espe<strong>di</strong>to<br />

Chionna, Giuseppe<br />

Ciciriello e Lisa Serio.<br />

Regia Carlo Formigoni.<br />

Scena e costumi<br />

Mariella Putignano.<br />

L’appuntamento <strong>di</strong><br />

sabato rientra<br />

nell’ambito della Residenza<br />

Teatrale<br />

“LégamInTeatro” <strong>di</strong><br />

<strong>Massafra</strong>, f<strong>in</strong>anziata dalla Regione Puglia con fon<strong>di</strong> europei<br />

(Fesr 2007/2013) e attuata con il Teatro Pubblico Pugliese.<br />

La replica <strong>di</strong> domenica rientra nella rassegna “La scena dei<br />

ragazzi”, promossa dal Comune <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong>, <strong>in</strong> collaborazione<br />

con il Teatro Pubblico Pugliese. Il costo del biglietto è <strong>di</strong> 5<br />

euro. Per maggiori <strong>in</strong>formazioni e prenotazioni:<br />

www.teatroleforche.com; 0998801932.<br />

occupare ogni spazio libero), rumori e gesti e sguar<strong>di</strong> per<br />

co<strong>in</strong>volgere l’emotività <strong>di</strong> ognuno, il contatto delle mani che,<br />

al buio, si sono toccate e <strong>in</strong>trecciate, restando <strong>in</strong> silenzio<br />

per tutto il tempo. Poi il TG della scuola, per far comunicare<br />

un fatto personale non solo con le parole, ma anche per<br />

<strong>in</strong>terpretare con lo sguardo l’emozione dell’<strong>in</strong>formazione da<br />

trasmettere. Lo spettacolo f<strong>in</strong>ale è stato ‘L’<strong>in</strong>crocio degli<br />

sguar<strong>di</strong>’, basato sull’improvvisazione dei ragazzi e su<br />

situazioni personali sulle quali era stato chiesto <strong>di</strong> riflettere<br />

ad alta voce. Dalla somma delle esperienze acquisite, la<br />

rappresentazione ha messo <strong>in</strong> comune le scenette create<br />

lavorando <strong>di</strong>rettamente sul palco. Sapiente la conduzione<br />

del regista Giancarlo Luce, che ha <strong>in</strong>centivato il <strong>di</strong>alogo e la<br />

riflessione personale senza mai prevaricare la volontà dei<br />

giovani allievi. Per alcuni <strong>di</strong> loro gli esercizi si sono<br />

concretizzati senza timori né ansie, sono stati uno svago<br />

per esprimere emozioni e sentimenti essendo se stessi e,<br />

<strong>in</strong>sieme, accrescendo l’autostima che molto spesso manca.<br />

Per altri le <strong>di</strong>fficoltà sono state maggiori, ma tutti si sono<br />

<strong>di</strong>vertiti e hanno imparato molto <strong>di</strong> sé.”<br />

Visto il successo <strong>di</strong> questa esperienza, <strong>di</strong> cui ragazzi ed<br />

operatori porteranno nel cuore il ricordo a lungo, non resta<br />

che cont<strong>in</strong>uare per co<strong>in</strong>volgere sempre più questi ragazzi<br />

dalle risorse nascoste, per far sì che emerga tutta la bellezza<br />

della loro ‘<strong>di</strong>versa normalità’.<br />

Mar<strong>in</strong>a Del Mastro


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12<br />

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sabato 2 febbraio 2013<br />

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14 sabato 2 febbraio 2013<br />

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza il<br />

<strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge “Norme urgenti <strong>in</strong> materia socio<br />

assistenziale”. Il provve<strong>di</strong>mento regolamenta<br />

organicamente le norme regionali vigenti <strong>in</strong> materia <strong>di</strong><br />

organizzazione del sistema <strong>in</strong>tegrato delle azioni e dei servizi<br />

sociali. In particolare, con riferimento alle IPAB, consente<br />

un più ord<strong>in</strong>ato svolgimento del processo <strong>di</strong> trasformazione<br />

delle stesse; def<strong>in</strong>isce le competenze istituzionali <strong>di</strong> Regione,<br />

Prov<strong>in</strong>ce e Comuni per la gestione degli <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong><strong>di</strong>fferibili<br />

per i m<strong>in</strong>ori fuori famiglia e i m<strong>in</strong>ori stranieri non<br />

accompagnati, per gli alunni <strong>di</strong>sabili, per le madri nubili con<br />

figli; regolamenta il sistema <strong>di</strong> autorizzazioni al<br />

funzionamento e qualificazione delle strutture e servizi che<br />

compongono le rete dei stessi. Inoltre si puntualizza il ruolo<br />

delle ASP (Aziende <strong>di</strong> Servizi alla Persona) come soggetti<br />

attivi nel coord<strong>in</strong>amento istituzionale dell’ambito territoriale<br />

sociale, <strong>in</strong> quanto soggetto pubblico, per contribuire alla<br />

def<strong>in</strong>izione della programmazione sociale <strong>di</strong> ambito, nei limiti<br />

delle materie <strong>di</strong> competenza. La norma apporta anche delle<br />

mo<strong>di</strong>fiche urgenti che riguardano le procedure <strong>di</strong><br />

autorizzazione al funzionamento, per specificare le<br />

competenze anche <strong>in</strong> materia <strong>di</strong> verifica e controllo che vanno<br />

esercitate dai Comuni. Si dà la possibilità all’Osservatorio<br />

regionale delle politiche sociali, <strong>di</strong> promuovere collaborazioni<br />

non onerose con istituzioni pubbliche e private no profit,<br />

iscritte negli appositi registri regionali nell’area delle <strong>di</strong>verse<br />

abilità e delle patologie <strong>in</strong>validanti. Altra <strong>di</strong>sposizione<br />

approvata riguarda le persone affette dal morbo <strong>di</strong> Hansen.<br />

Al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> garantirne l’assistenza la Regione assegnerà un<br />

f<strong>in</strong>anziamento annuale determ<strong>in</strong>ato nella misura dell’1% del<br />

Fondo globale socio assistenziale (L.R. n. 19/2006), da<br />

ripartire tra i Comuni <strong>di</strong> residenza sulla base del numero<br />

degli aventi <strong>di</strong>ritto rilevato al 31 <strong>di</strong>cembre dell’anno<br />

precedente. A favore <strong>di</strong> coloro che per patologie e età<br />

avanzata hanno grossi problemi <strong>di</strong> vista e dei non<br />

autosufficienti che hanno <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> lettura, è stato istituto<br />

il Centro regionale dell’au<strong>di</strong>olibro al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> promuovere le<br />

tra<strong>di</strong>zioni e la cultura accessibile con funzioni <strong>di</strong>dattiche e <strong>di</strong><br />

scambio <strong>in</strong>tergenerazionale. Con l’approvazione all’unanimità<br />

<strong>di</strong> un emendamento è stato emanato e adottato il piano<br />

annuale regionale per la cura e l’assistenza dei malati <strong>di</strong><br />

Alzheimer e altre forme <strong>di</strong> demenza. Con un altro<br />

emendamento del governo è assicurata la corresponsione <strong>di</strong><br />

un assegno <strong>di</strong> cura non <strong>in</strong>feriore a 500,00 euro mensili ai<br />

pazienti che si trovano <strong>in</strong> stato vegetativo o <strong>di</strong> m<strong>in</strong>ima<br />

coscienza, all<strong>in</strong>eato al beneficio economico più vantaggioso.<br />

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità le mo<strong>di</strong>fiche<br />

alla legge regionale che prevede “Misure straord<strong>in</strong>arie e<br />

urgenti a sostegno dell’attività e<strong>di</strong>lizia e per il miglioramento<br />

della qualità del patrimonio e<strong>di</strong>lizio residenziale” (c.d. “Piano<br />

casa”). La proposta <strong>di</strong> legge, a firma dei consiglieri regionali<br />

Salvatore Negro e Giuseppe Longo, <strong>in</strong>troduce la possibilità<br />

<strong>di</strong> reperire spazi per parcheggi pert<strong>in</strong>enziali <strong>in</strong> aree <strong>di</strong>verse<br />

da quella oggetto dell’<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> ampliamento e nel caso<br />

<strong>in</strong> cui ciò non sia possibile consente <strong>di</strong> monetizzare tali spazi<br />

pagando al Comune una somma commisurata al costo <strong>di</strong><br />

acquisizione <strong>di</strong> aree omogenee. Il provve<strong>di</strong>mento è stato<br />

ampliato con l’approvazione <strong>di</strong> tre articoli aggiuntivi: il primo<br />

Cronache regionali<br />

a cura <strong>di</strong> Giovanni Matichecchia<br />

sancisce il trasferimento delle funzioni riguardanti l’e<strong>di</strong>lizia<br />

sismica dalla Regione ai Comuni ricadenti nelle zone<br />

<strong>di</strong>chiarate a basso gado <strong>di</strong> sismicità “3” e “4” che sono qu<strong>in</strong><strong>di</strong><br />

autorizzati al rilascio <strong>di</strong>retto delle attestazioni <strong>di</strong> avvenuto<br />

deposito, previa verifica della completezza della prescritta<br />

documentazione e successiva trasmissione degli atti<br />

all’amm<strong>in</strong>istrazione prov<strong>in</strong>ciale competente per territorio.<br />

Il secondo articolo riguarda gli <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong> materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa<br />

delle opere idrauliche, e stabilisce che la Regione, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong><br />

razionalizzare e ottimizzare l’esecuzione <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi<br />

straord<strong>in</strong>ari a salvaguar<strong>di</strong>a delle opere idrauliche e dei corsi<br />

d’acqua pubblica, <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui nell’ambito della propria<br />

organizzazione un unico centro <strong>di</strong> responsabilità<br />

amm<strong>in</strong>istrativa (C.R.A) deputato alla programmazione e alla<br />

realizzazione delle opere urgenti <strong>di</strong> protezione, sicurezza e<br />

mitigazione del rischio idraulico. Il terzo articolo riguarda<br />

<strong>in</strong>vece la mappatura georeferenziata delle reti dei<br />

sottoservizi e prevede che le amm<strong>in</strong>istrazioni comunali si<br />

dot<strong>in</strong>o, entro tre anni, delle <strong>in</strong>frastrutture <strong>in</strong>formatizzate<br />

necessarie all’implementazione e all’aggiornamento <strong>di</strong> uno<br />

specifico database relativo a tutte le reti <strong>di</strong> sottoservizi<br />

omogenee, da <strong>in</strong>tegrare nel SIT regionale. La mappatura<br />

deve essere sistematicamente revisionata allo scopo <strong>di</strong><br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>viduare il contenuto m<strong>in</strong>imo obbligatorio per la<br />

costituzione del database delle reti dei sottoservizi. Il testo<br />

prevede <strong>in</strong>oltre una mo<strong>di</strong>fica alla legge regionale <strong>di</strong><br />

ammodernamento della rete <strong>di</strong>stributiva dei carburanti<br />

stabilendo che tutti gli impianti debbano essere dotati<br />

dell’apparecchiatura self-service pre-payment, e che quelli<br />

all’<strong>in</strong>terno dei centri abitati garantiscano <strong>in</strong>oltre il servizio<br />

assistito.<br />

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità un ord<strong>in</strong>e<br />

del giorno con il quale impegna il Governo regionale ad<br />

attivare <strong>in</strong>iziative urgenti a sostegno delle proteste delle<br />

piccole e me<strong>di</strong>e imprese artigiane e commerciali <strong>in</strong> crisi a<br />

causa del peso fiscale <strong>in</strong>sostenibile, del lavoro, della <strong>di</strong>fficoltà<br />

<strong>di</strong> accedere al cre<strong>di</strong>to, degli <strong>in</strong>tralci burocratici e della<br />

mancanza <strong>di</strong> <strong>in</strong>frastrutture moderne. L’odg, <strong>in</strong>oltre, obbliga<br />

l’esecutivo regionale a farsi <strong>in</strong>terprete, presso il prossimo<br />

Governo e il nuovo Parlamento nazionale, delle criticità del<br />

settore e delle richieste rivolte alla politica.<br />

FARMACIE DI TURNO<br />

Sabato 3 febbraio 2013<br />

SACCOIA - via C. Scarano<br />

SASSO - p.zza Garibal<strong>di</strong><br />

Domenica 4 febbraio 2013<br />

BANDIERA - via F.Petrarca<br />

C<strong>in</strong>ema Spadaro<br />

dal 2 febbraio / giovedì CHIUSO<br />

SALA 1: L<strong>in</strong>coln<br />

SALA 2: Pazza per me<br />

ORE 19,00 - 21,00


Sem<strong>in</strong>ario organizzato dal Rotaract Club <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong><br />

Disturbi Specifici dell’Appren<strong>di</strong>mento:<br />

lotta al problema e vaglio <strong>di</strong> nuove soluzioni<br />

Nella accogliente au<strong>di</strong>torio dell’ Appia Palace Hotel,<br />

organizzato dal Rotaract Club <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong>, si è tenuto<br />

recentemente un <strong>in</strong>teressante sem<strong>in</strong>ario scientifico sui<br />

Disturbi Specifici dell’Appren<strong>di</strong>mento (Dsa). La dott.ssa<br />

Flavia Pelillo (presidente del Rotaract Club <strong>Massafra</strong>) ha<br />

dato il benvenuto alla dott.ssa Rosanna Arp<strong>in</strong>o (psicologa e<br />

psicoterapeuta, <strong>di</strong>rettore dell’istituto Su.Mi.Pa <strong>di</strong> Taranto) e<br />

al prof.re Alessandro Barca (Docente <strong>di</strong> Didattica generale<br />

e teoria della scuola presso l’Istituto Superiore delle Scienze<br />

Religiose “R. Guard<strong>in</strong>i”) i quali hanno cercato <strong>di</strong> dare una<br />

soluzione agli <strong>in</strong>terrogativi: “Disturbi specifici<br />

dell’appren<strong>di</strong>mento: Quali <strong>in</strong>terventi? Quali metodologie?<br />

Quali strumenti? “. La dott.ssa Arp<strong>in</strong>o, ad una platea<br />

variegata <strong>di</strong> esperti del settore e non, ha illustrato con<br />

l’ausilio <strong>di</strong> slide, le pr<strong>in</strong>cipali novità <strong>in</strong>trodotte dalla legge<br />

170/2010 riguardo ai Disturbi Specifici dell’Appren<strong>di</strong>mento,<br />

con una particolare attenzione sul co<strong>in</strong>volgimento della<br />

scuola e dei docenti riguardo alla <strong>di</strong>dattica personalizzata e<br />

alla valutazione scolastica dei soggetti con Dsa. Per D.S.A<br />

s’<strong>in</strong>tende Dislessia, Disgrafia, Discalculia, Disortografia,<br />

Disprassia e Disnomia e dunque riguarda la <strong>di</strong>fficoltà del<br />

bamb<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> età scolare, <strong>di</strong> svolgere <strong>in</strong> modo corretto e<br />

fluente processi <strong>di</strong> lettura, scrittura e calcolo matematico e<br />

si manifesta <strong>in</strong> assenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi sensoriali, cognitivi,<br />

neurologici e relazionali. Insomma, come la stessa dott.ssa<br />

Arp<strong>in</strong>o ha sottol<strong>in</strong>eato più volte: “ il Disturbo Specifico <strong>di</strong><br />

Appren<strong>di</strong>mento non è una malattia, non è un han<strong>di</strong>cap;<br />

non ha nulla a che vedere né con il livello d’<strong>in</strong>telligenza, né<br />

con la poca voglia, né con problemi <strong>di</strong> vista o problemi<br />

familiari”. Cosa fare dunque? E’ necessario un percorso<br />

bilaterale che ad una <strong>di</strong>agnosi precoce unisce un <strong>in</strong>tervento<br />

mirato, personalizzato e <strong>in</strong>clusivo che <strong>di</strong>a fiducia, valorizzi<br />

le abilità del bamb<strong>in</strong>o e pre<strong>di</strong>sponga al meglio spazi e tempi<br />

delle attività scolastiche aff<strong>in</strong>ché maggiori siano le possibilità<br />

<strong>di</strong> risoluzione del problema. E’ su questo punto che si collega<br />

l’<strong>in</strong>tervento del prof. Barca che si fa promotore <strong>di</strong> un<br />

<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> equipe, che parte dalla famiglia e dalla scuola<br />

e f<strong>in</strong>isce <strong>in</strong> centri specializzati dove agiscono me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>versi:<br />

il logope<strong>di</strong>sta, lo psicologo, il neuropsichiatra, il pedagogista.<br />

Non solo, è fondamentale anche il Cooperative Learn<strong>in</strong>g, <strong>di</strong><br />

matrice anglosassone, che costituisce una specifica<br />

metodologia <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento attraverso la quale gli studenti,<br />

con un <strong>in</strong>terazione costruttiva <strong>di</strong> cui sono i pr<strong>in</strong>cipale<br />

protagonisti, apprendono <strong>in</strong> piccoli gruppi, aiutandosi<br />

reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco<br />

percorso. Per il prof. Barca non si possono trovare risposte<br />

universali circa gli <strong>in</strong>terventi e le metodologie da adottare<br />

ma sono necessarie misure ad personam che siano assistite<br />

da strumenti compensativi come se, per usare una metafora,<br />

il bamb<strong>in</strong>o affetto da dsa, fosse miope e avesse bisogno <strong>di</strong><br />

occhiali. Conclude il suo <strong>in</strong>tervento lanciando una sfida alla<br />

dott.ssa Arp<strong>in</strong>o esortandola a scrivere un vademecum su<br />

come <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare, come <strong>in</strong>tervenire e quali metodologie<br />

usare <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> Dsa. In questo modo il Rotaract Club<br />

<strong>Massafra</strong> si <strong>di</strong>st<strong>in</strong>gue ancora una volta per la sua propensione<br />

ad analizzare e far conoscere tematiche sensibili penetrando<br />

la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013 15<br />

a fondo nel tessuto sociale e scorgendo nei <strong>di</strong>sagi delle famiglie<br />

un problema della collettività e garantendo una cont<strong>in</strong>ua e<br />

proficua formazione pedagogica e psicologica.<br />

Tiziana Laterza<br />

Domani, il Vangelo<br />

Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.<br />

+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 4,21-30)<br />

In quel tempo, Gesù com<strong>in</strong>ciò a <strong>di</strong>re nella s<strong>in</strong>agoga:<br />

«Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete<br />

ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano<br />

meravigliati delle parole <strong>di</strong> grazia che uscivano dalla sua<br />

bocca e <strong>di</strong>cevano: «Non è costui il figlio <strong>di</strong> Giuseppe?».<br />

Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo<br />

proverbio: “Me<strong>di</strong>co, cura te stesso. Quanto abbiamo u<strong>di</strong>to<br />

che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua<br />

patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi <strong>di</strong>co: nessun<br />

profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, <strong>in</strong> verità io<br />

vi <strong>di</strong>co: c’erano molte vedove <strong>in</strong> Israele al tempo <strong>di</strong> Elìa,<br />

quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu<br />

una grande carestia <strong>in</strong> tutto il paese; ma a nessuna <strong>di</strong><br />

esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta <strong>di</strong><br />

Sidòne. C’erano molti lebbrosi <strong>in</strong> Israele al tempo del<br />

profeta Eliseo; ma nessuno <strong>di</strong> loro fu purificato, se non<br />

Naamàn, il Siro». All’u<strong>di</strong>re queste cose, tutti nella<br />

s<strong>in</strong>agoga si riempirono <strong>di</strong> sdegno. Si alzarono e lo<br />

cacciarono fuori della città e lo condussero f<strong>in</strong> sul ciglio<br />

del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo<br />

giù. Ma egli, passando <strong>in</strong> mezzo a loro, si mise <strong>in</strong><br />

camm<strong>in</strong>o.<br />

Il rifiuto della <strong>di</strong>v<strong>in</strong>ità <strong>di</strong> Gesù<br />

Gesù nel suo paese <strong>di</strong> Nazaret, si presenta come il<br />

Messia, il portatore della Buona Novella, della legge<br />

d’amore. Tutti coloro che sono prigionieri dello Spirito<br />

del male avranno liberazione, perché il peccato sempre<br />

suscita vizio, e il vizio malattia anche fisica. Afferma <strong>di</strong><br />

essere venuto a riaprire la via dei Cieli, cioè le porte del<br />

Para<strong>di</strong>so, chiuse dopo il peccato orig<strong>in</strong>ale. Il dono della<br />

vita <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a richiede, però, lo spogliarsi delle proprie<br />

passioni per esser agili a seguire il Cristo, r<strong>in</strong>unciando al<br />

Maligno. Viene contestato e m<strong>in</strong>acciato <strong>di</strong> morte. La<br />

gente non lo riconosce e non comprende ancora il senso<br />

del suo parlare. Anche oggi c’è una resistenza del cuore<br />

umano <strong>di</strong> fronte al mistero <strong>di</strong> Gesù: lo si accetta come<br />

uomo, ma lo si resp<strong>in</strong>ge come Dio. Ciononostante, Gesù<br />

rende ogni uomo dest<strong>in</strong>atario della sua salvezza.<br />

don Michele<br />

Bianco


16<br />

la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013<br />

Contestato il Piano Urbanistico<br />

Oltre alla relazione, anche il quadro <strong>in</strong>terpretativo del<br />

documento programmatico prelim<strong>in</strong>are al Piano Urbanistico<br />

Generale del Comune <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong> e del Comune <strong>di</strong><br />

Manfredonia, sono “quasi” delle fotocopie. Il documento del<br />

comune tarant<strong>in</strong>o f<strong>in</strong>o a pag<strong>in</strong>a 14 è “quasi” uguale a quello<br />

del comune foggiano. Nel paragrafo dei sistemi morfologici<br />

si scopre che <strong>in</strong> entrambe le città vi è “la parete garganica”.<br />

Da pag<strong>in</strong>a 19 a pag<strong>in</strong>a 31, i due documenti sono pressoché<br />

identici, pers<strong>in</strong>o la nota sul paesaggio agrario è la stessa.<br />

Incre<strong>di</strong>bilmente la descrizione del “paesaggio della Murgia”<br />

presente nel testo della Città delle Grav<strong>in</strong>e è leggibile nel<br />

documento foggiano, con parole simili, unica <strong>di</strong>fferenza la<br />

denom<strong>in</strong>azione che nel secondo scritto è “ paesaggio della<br />

Montagna”, <strong>in</strong>vece il passo che <strong>di</strong>p<strong>in</strong>ge “Il paesaggio costiero”<br />

è identico. Nei due testi ritroviamo “la città dentro le mura”<br />

dove si apprende che sia per <strong>Massafra</strong> che per Manfredonia<br />

“lo sviluppo demografico è stato lento per secoli, e l’impianto<br />

<strong>di</strong> fondazione ha potuto assorbire f<strong>in</strong>o all’800 variazioni,<br />

ampliamenti e sopraelevazioni , senza esserne mo<strong>di</strong>ficati<br />

sostanzialmente”. In entrambe le città, all’<strong>in</strong>terno delle mura<br />

,sono presenti “stratificazioni, trasformazioni ed evoluzioni<br />

<strong>di</strong> tipo e <strong>di</strong> organismi e<strong>di</strong>lizi, che hanno trovato nella maglia<br />

rettangolare un materiale urbano semplice e duttile, adatto<br />

al progressivo riempimento dell’area rec<strong>in</strong>tata”, purtroppo<br />

si apprende che i due comuni hanno subito “ negli anni ‘60 e<br />

‘70, <strong>di</strong>versi <strong>in</strong>vertenti, saturazioni delle aree ortive,<br />

sopraelevazioni e sostituzioni. Interventi decisamente<br />

<strong>in</strong>congrui per tipologia, per materiali e per altezze realizzate”.<br />

Inf<strong>in</strong>e il documento massafrese da pag<strong>in</strong>a 60 f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e<br />

(pag<strong>in</strong>a 77) è quasi identico con quello foggiano nei capitoli<br />

“La città <strong>in</strong> via <strong>di</strong> consolidamento”, “La città da consolidare”<br />

,”La città della trasformazione”, “Valutazione sui servizi e<br />

sulle attrezzature esistenti” ed “Offerta complessiva <strong>di</strong><br />

attrezzature pubbliche o a uso pubblico”. In questa parte<br />

term<strong>in</strong>ale vi è identità anche nella valutazioni per rioni solo<br />

che nel documento del comune <strong>di</strong> Manfredonia vengono<br />

chiamati quartieri. Insomma <strong>Massafra</strong> e Manfredonia<br />

sembrano identiche anche nel quadro <strong>in</strong>terpretativo del<br />

documento programmatico prelim<strong>in</strong>are del Piano Urbanistico<br />

Generale. I quadri <strong>in</strong>terpretativi delle due città verranno<br />

pubblicate sul sito del Partito Democratico <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong>.<br />

Vito Miccolis<br />

Capogruppo Pd Consiglio Comunale<br />

Osservazioni al Documento<br />

Programmatico Prelim<strong>in</strong>are al PUG<br />

La CGIL E lo SPI-CGIL <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong>, come anticipato nella<br />

riunione del 21/12/12, <strong>in</strong>tendono presentare alcune<br />

considerazioni <strong>in</strong> merito al Quadro <strong>in</strong>terpretativo del PUG.<br />

Preso atto che il documento fotografa la situazione esistente<br />

del territorio, si ritiene opportuno rilevare quanto segue:<br />

· Il Documento si basa su dati relativi al 2001 e non tiene<br />

conto dei nuovi dati del censimento 2011, così <strong>di</strong> fatto falsa<br />

le mo<strong>di</strong>fiche <strong>in</strong>tercorse nell’ultimo decennio <strong>in</strong> tutti i settori.<br />

E’ necessario, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, adeguare il documento ai dati reali<br />

per avere una visione più corretta del quadro generale e<br />

poter qu<strong>in</strong>ti programmare meglio gli <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzi e le tendenze<br />

del Piano stesso. ( A tal proposito, ma solo per fare alcuni<br />

esempi <strong>in</strong>erenti al nostro ragionamento, facciamo notare<br />

che il Documento non riporta la nuova organizzazione della<br />

La Voce dei Partiti<br />

e Movimenti Politici<br />

Comunicati stampa e lettere aperte<br />

Rete Scolastica, i fabbisogni e le tendenze <strong>di</strong> sviluppo del<br />

settore educativo; ancora il Documento stesso non tiene<br />

conto, nel rapporto richiesta / offerta nel settore abitativo,<br />

degli <strong>in</strong>se<strong>di</strong>amenti <strong>in</strong>tensivi sviluppatisi nell’ultimo decennio<br />

<strong>in</strong> Zona Belvedere e <strong>in</strong> parte anche <strong>in</strong> Zona Sant’Oronzo e<br />

<strong>in</strong> Zona Padre Abatangelo).<br />

· Nel Documento si riscontra una assoluta mancanza <strong>di</strong><br />

analisi approfon<strong>di</strong>ta dell’Ariea Vasta che <strong>in</strong>teresserà una<br />

buona parte del territorio a Sud <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong> e che sarà il<br />

nuovo cuore <strong>di</strong> sviluppo portuale e retroportuale dell’<strong>in</strong>tero<br />

territorio . Quali le ipotesi <strong>in</strong>frastrutturali? Quali le Opere<br />

<strong>di</strong> collegamento col tessuto produttivo della nostra<br />

Comunità ? Quali le opportunità da cogliere per la nostra<br />

agricoltura? Proprio a proposito <strong>di</strong> agricoltura il Documento<br />

si presenta abbastanza scarno, non ne analizza<br />

adeguatamente positività e negatività e non ne traccia<br />

nuovi <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzi <strong>in</strong>se<strong>di</strong>ativi e <strong>di</strong> sviluppo, ipotizzando per<br />

esempio <strong>in</strong>dustrie <strong>di</strong> trasformazione, commercializzazione,<br />

valorizzazione e promozione dei nostri prodotti.<br />

· Sarà necessario sviluppare, <strong>in</strong>oltre, un’ analisi più<br />

approfon<strong>di</strong>ta e meno <strong>di</strong>staccata della Zona Artigianale da<br />

sempre lasciata allo spontaneismo degli operatori, mai<br />

organizzata e dotata <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> sviluppo, <strong>di</strong> adeguate<br />

<strong>in</strong>frastrutture e servizi e <strong>di</strong> ipotesi <strong>di</strong> nuove e più adeguate<br />

aree <strong>di</strong> <strong>in</strong>se<strong>di</strong>amento. I PIP, poi, non sembrano avere il<br />

giusto ruolo che dovrebbero ricoprire all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> nuove<br />

opportunità <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> <strong>in</strong>se<strong>di</strong>amenti produttivi nell’area<br />

degli <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzi territoriali<br />

· Il Documento mette <strong>in</strong> evidenza la presenza dei numerosi<br />

v<strong>in</strong>coli a cui è soggetto il territorio <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong>; ciò potrebbe<br />

sembrare un ostacolo allo sviluppo <strong>di</strong> nuovi <strong>in</strong>se<strong>di</strong>amenti<br />

abitativi, data anche la contemporanea scarsità <strong>di</strong> aree<br />

e<strong>di</strong>ficabili. A nostro avviso, <strong>in</strong>vece, ciò deve essere visto<br />

come una utile opportunità per il risanamento, la<br />

salvaguar<strong>di</strong>a e la riqualificazione dell’esistente, ponendo<br />

particolare attenzione sopratutto al centro storico. Sarà<br />

necessario poi, all’<strong>in</strong>terno del centro urbano, recuperare<br />

tutti gli standards <strong>in</strong>esistenti ( verde attrezzato, parcheggi,<br />

spazi per attività sociali culturali, <strong>di</strong> tempo libero,<br />

ecc....ecc....).<br />

· Un’ attenzione particolare, che il Documento non mette<br />

<strong>in</strong> evidenza, va rivolta alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> <strong>in</strong>se<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong><br />

natura archeologica e paesaggistica, <strong>di</strong> boschi, p<strong>in</strong>ete e<br />

grav<strong>in</strong>e e <strong>di</strong> tutto ciò che caratterizza il nostro territorio.<br />

In tale contesto va affermato con forza che l’equilibrio fra<br />

sviluppo, ambiente e salute dei cittad<strong>in</strong>i costituisce un<br />

impegno <strong>in</strong>derogabile, che deve portare ad escludere<br />

qualsiasi nuovo progetto contrastante con l’affermazione<br />

<strong>di</strong> tale pr<strong>in</strong>cipio (es. raddoppio termovalorizzatore ecc...)<br />

In def<strong>in</strong>itiva cre<strong>di</strong>amo che con la programmazione e<br />

l’approvazione del PUG si possa e si debba cogliere<br />

l’occasione per del<strong>in</strong>eare una città che sia f<strong>in</strong>almente a<br />

misura d’uomo.<br />

Augusta Bisanti<br />

Coord<strong>in</strong>atrice CGIL <strong>Massafra</strong><br />

Leonardo Spada<br />

Segretario SPI-CGIL <strong>Massafra</strong>


Cronache del tempo che fu<br />

(Archivio Fernando La<strong>di</strong>ana)<br />

Al <strong>di</strong> sopra delle vic<strong>in</strong>anze, poco <strong>di</strong>stante dal cortile, sorgono<br />

le costruzioni <strong>in</strong> muratura. Casette, a volte, molto semplici,<br />

ad uno o due piani, con scala <strong>in</strong>terna od esterna per accedere<br />

al piano superiore o al terrazzo, <strong>in</strong><strong>di</strong>cate nelle scritture<br />

notarili col term<strong>in</strong>e <strong>di</strong> case - lamie, ad embrici, a cannizzo.<br />

Spesso nella costruzione delle case veniva adoperato il<br />

materiale <strong>di</strong> risulta delle vic<strong>in</strong>anze. <strong>in</strong> un periodo <strong>di</strong><br />

evoluzione successiva, balconi e porte venivano sormontati<br />

da archi a tutto sesto. Diverse case recano sulla facciata<br />

l’anno <strong>di</strong> costruzione. Non abbiamo elementi per affermare<br />

se il sistema <strong>di</strong> abitazioni <strong>in</strong> uso a <strong>Massafra</strong> sia <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e<br />

africana o araba per alcune caratteristiche delle case - grotte<br />

e delle corti ipogee tipiche <strong>di</strong> quei paesi e per le analogie<br />

del sistema viario <strong>in</strong>terno, con vicoli e vicoletti che sembrano<br />

tante tr<strong>in</strong>cee, riparate dall’attacco dei venti e degli agenti<br />

esterni. Tra la f<strong>in</strong>e dell’800 e gli <strong>in</strong>izi del 900 le con<strong>di</strong>zioni<br />

igieniche <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong> erano dunque molto precarie. Le<br />

preziose testimonianze dell’ufficiale sanitario Tramonte,<br />

descrivono la situazione generale del paese piuttosto<br />

<strong>di</strong>sastrosa: “molte <strong>in</strong>fezioni generate dalla malaria, <strong>di</strong>spepsie<br />

per cattiva alimentazione, deficienze <strong>di</strong> acqua potabile e<br />

varie malattie specifiche e comuni per viziata area <strong>di</strong><br />

respirazione ed altre cause erano appariscenti al cambiare<br />

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DE “LA VOCE DI MASSAFRA” CONVIENE!<br />

la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013<br />

17<br />

Come<br />

eravamo…<br />

(Fototeca<br />

Fernando La<strong>di</strong>ana)<br />

Tra<strong>di</strong>zioni popolari<br />

2013 “La Voce <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong>”, versione <strong>di</strong>gitale a tiratura limitata<br />

Lettori del n. 328: (abbonati, versione <strong>di</strong>gitale ed onl<strong>in</strong>e): 916<br />

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Irrompe il carnevale massafrese e,<br />

come questa foto sottol<strong>in</strong>ea, tutto<br />

cambia per non cambiare nulla.<br />

Tasse erano e tasse saranno. Lo<br />

sport pre<strong>di</strong>letto dei nostri<br />

amm<strong>in</strong>istratori. Ma almeno a<br />

Carnevale ve ne possiamo …<br />

quattro. A Carnevale tutto è<br />

consentito. Semel <strong>in</strong> anno … licet<br />

<strong>in</strong>sanire. (L. P.)<br />

delle stagioni ed al variare della temperatura”. Eppoi tanta<br />

miseria, deficienza <strong>di</strong> vitto, <strong>di</strong> vestiti, <strong>di</strong> combustibile nelle<br />

rigide giornate <strong>in</strong>vernali. Tutte cose che concorrevano “a<br />

deteriorare la pubblica salute non solo ne tugurio dell’<strong>in</strong>felice,<br />

ma nei plagi signorili”. Le Vic<strong>in</strong>anze, Fernando La<strong>di</strong>ana, 5°<br />

parte, (cont<strong>in</strong>ua)<br />

a cura <strong>di</strong> Lucia Palmisano<br />

Credenze<br />

Una delle credenze che più mettevano agitazione era quella<br />

<strong>di</strong> rompere la bottiglia dell’olio perché portava sventura.<br />

Per esorcizzala si spargeva sull’olio versato abbondante sale.<br />

Se poi si rompeva uno specchio c’erano sette anni <strong>di</strong><br />

sventura. Non bisognava passare sotto una scala e il gatto<br />

nero che attraversa la strada portava male. C’erano poi dei<br />

simboli ben auguranti. Davanti alla porta <strong>di</strong> casa si faceva<br />

una gettata <strong>di</strong> cemento e quando era ancora fresco si<br />

stampava un ferro <strong>di</strong> cavallo come porta fortuna. Spesso si<br />

stampava una forbice aperta per tenere lontano le “male<br />

l<strong>in</strong>gue”. Corni, gobbetti, erano usati anch’essi come porta<br />

fortuna. Toccare u’ sciumm <strong>di</strong> un gobbo era benaugurante.<br />

L.P.<br />

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scrivi a: lavoce@massafra.it


18<br />

la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013<br />

Le poesie <strong>di</strong> Nann<strong>in</strong>o Fuggiano<br />

Un libro <strong>di</strong> poesie <strong>di</strong>schiude sempre un mondo <strong>in</strong>teriore cui<br />

accostarsi con profonda deferenza. Se queste poesie sono nella<br />

l<strong>in</strong>gua della tua gente, ti senti chiamato ad una naturale<br />

con<strong>di</strong>visione. Se, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, il poeta, l’autore è uno stimato<br />

concittad<strong>in</strong>o, queste poesie le avverti vic<strong>in</strong>e al tuo sentire, alla<br />

tua cultura, ai tuoi affetti; <strong>di</strong>ssodano i ricor<strong>di</strong> più dolci della tua<br />

<strong>in</strong>fanzia: le ascolti con il cuore. Tutti conoscono Nann<strong>in</strong>o<br />

Fuggiano, della sua repent<strong>in</strong>a <strong>di</strong>partita, del suo essere schivo,<br />

del suo amore per <strong>Massafra</strong>, della sua passione per la poesia.<br />

Forse non tutti sanno che ha scritto anche delle brevi comme<strong>di</strong>e:<br />

Lu scucchiamient, Carnvel ier e ioscie, U cumb<strong>in</strong>amiènd, La<br />

visciglia d’Natele, La visc<strong>in</strong>anz (d’a’bacce u Bommìn), Lu San<br />

Giuann, Lu gradon d’cast pigghie e vas’l. Ma Nann<strong>in</strong>o merita, <strong>in</strong><br />

aggiunta alle acute considerazioni del prof. Caprara, una rilettura<br />

del suo bisogno <strong>di</strong> Pace, del valore etnografico della sua poesia,<br />

della testimonianza dell’evolvere <strong>di</strong> usi e costumi che troppo<br />

spesso sp<strong>in</strong>ge i più giovani a considerare il passato come un<br />

<strong>in</strong>utile orpello. Forse la sua stessa vita, non facile <strong>in</strong> gioventù,<br />

reclamava Pace. Lui la guerra l’aveva avvertita nel profondo della<br />

sua esistenza. Tutta <strong>Massafra</strong> ne aveva portato i segni della<br />

sofferenza economica. Forse il suo lavoro a contatto con i bisogni<br />

della gente, con la loro domanda <strong>di</strong> lavoro gli faceva apparire i<br />

signori della guerra come lontani, <strong>di</strong>stanti da una realtà fatta <strong>di</strong><br />

quoti<strong>di</strong>ana fatica. La Pace era per lui, e rimane per gli illum<strong>in</strong>ati,<br />

un valore cui ispirare la vita (arricurdàmene ca sìme tutte fräte).<br />

Il valore della poesia <strong>di</strong> Nann<strong>in</strong>o va cercato anche nella<br />

testimonianza <strong>di</strong> un tempo ormai passato e che conserva, tutto<br />

<strong>in</strong>tatto, il pregio <strong>di</strong> sentimenti che vanno riscoperti (Lu<br />

comb<strong>in</strong>amiénte – Il fidanzamento). L’allegria dei convitati alla<br />

cerimonia del fidanzamento, le lacrime della madre per la figlia<br />

che lascia la casa per il matrimonio. Le se<strong>di</strong>e prese <strong>in</strong> uso, per<br />

la circostanza, dalla chiesa. Il salotto preso <strong>in</strong> prestito. I dolci<br />

con le mandorle e gli amaretti <strong>in</strong>sieme ai rosoli <strong>di</strong> tanti colori.<br />

Nisciùne pigghhje riggiètte! Avvertiamo il clima festoso e<br />

laborioso dell’<strong>in</strong>tera famiglia. Oggi, come sappiamo, tranne rare<br />

eccezioni, il fidanzamento è un fatto personale, <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale, tra<br />

due persone che decidono <strong>di</strong> … stare <strong>in</strong>sieme spesso saltando<br />

a piè pari la fase del corteggiamento e dell’<strong>in</strong>namoramento.<br />

C’è stato, come ci tramanda Nann<strong>in</strong>o, un tempo <strong>in</strong> cui il<br />

Carnevale era una festa della semplicità e della vera allegria<br />

perché pensate: “e se la rìte pure lu Sìneche da sotte li bbaffe,<br />

purcé li paisäne pènzene sòle a Carneväle, e nò’nge dòne fastì<strong>di</strong>e<br />

e grattecäpe”. Oggi <strong>in</strong>vece anche il Carnevale è un grattacapo<br />

per il S<strong>in</strong>daco. Forse i nostri ragazzi pensano che anche dormire<br />

<strong>in</strong> un caldo letto non ha subito mutazioni particolari. Invece no.<br />

Bisogna leggere ‘U liètte a trestiédde per comprendere come<br />

anche dormire ha avuto una significativa evoluzione: i letti erano<br />

fatti da un materasso rivestito <strong>di</strong> un pesante telo e riempiti <strong>di</strong><br />

paglia che al matt<strong>in</strong>o seguente andava “skazzekato”. Con un<br />

forcone <strong>di</strong> legno bisognava ridare sofficità alla paglia compattata<br />

dal peso del corpo nella notte. Con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita non facili eppure<br />

certamente migliori se al nostro poeta fanno <strong>di</strong>re <strong>in</strong> “Li gravìne<br />

nuòstre”: Jòsce, tutte é allazzarìte.<br />

Un particolare riconoscimento va alla famiglia Fuggiano per<br />

aver offerto, con un dolce atto d’amore, ai cittad<strong>in</strong>i <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong><br />

il bel libro <strong>di</strong> poesie dell’<strong>in</strong><strong>di</strong>menticato Nann<strong>in</strong>o nel corso <strong>di</strong> una<br />

affettuosa cerimonia nella quale alcuni vecchi amici hanno letto<br />

le sue poesie.<br />

Giovanni Matichecchia


la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013 19<br />

ECONOMICAMENTE - 32 | La rubrica de “La Voce” per capire l’economia<br />

I derivati: un ottimo strumento contro i rischi<br />

RAFFAELE RESCINA<br />

In questi giorni, con il caso della Banca Monte dei Paschi <strong>di</strong><br />

Siena, si è tornato a parlare molto dei derivati. In realtà già<br />

da tempo i derivati sono balzati agli onori della cronaca e<br />

ogni volta che se ne parla si pensa a un buco f<strong>in</strong>anziario.<br />

Ve<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> capire <strong>di</strong> cosa si tratta.<br />

I derivati sono dei contratti abbastanza semplici che nascono<br />

nel mercato anglosassone agli <strong>in</strong>izi del 900 come strumenti<br />

utili negli scambi commerciali per fare il cosiddetto<br />

“hedg<strong>in</strong>g”, cioè la “copertura <strong>di</strong> un rischio”. Facciamo al solito<br />

un esempio: io compro oggi un barile <strong>di</strong> petrolio e lo pago<br />

100 dollari; il mio <strong>in</strong>tento è <strong>di</strong> guadagnare rivendendolo ad<br />

un prezzo più alto con consegna fra sei mesi; nel frattempo<br />

però corro il rischio che se il prezzo del petrolio <strong>in</strong> questi sei<br />

mesi scende io annullo il mio guadagno e ci vado a perdere;<br />

se voglio neutralizzare questo rischio posso fare una sorta<br />

<strong>di</strong> assicurazione, cioè fare un contratto con qualcuno, una<br />

controparte che può essere una compagnia <strong>di</strong> assicurazione<br />

o una banca; questa controparte a fronte <strong>di</strong> un adeguato<br />

compenso, ad esempio 2 dollari (gli assicuratori lo chiamano<br />

“premio”) si assumerà il rischio <strong>di</strong> coprire la per<strong>di</strong>ta che<br />

avrò se il prezzo del petrolio scenderà sotto il prezzo che ho<br />

pagato. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong> se il prezzo scenderà sotto i 100 dollari lui<br />

mi pagherà la <strong>di</strong>fferenza; se <strong>in</strong>vece il prezzo non scenderà<br />

sotto quel limite lui avrà guadagnato i 2 dollari che ha<br />

<strong>in</strong>cassato. A me conviene spendere i 2 dollari; dovrò solo<br />

vendere il barile <strong>di</strong> petrolio ad un prezzo superiore non ai<br />

100 dollari, ma ai 102 dollari che ho speso <strong>in</strong> totale (devo<br />

cioè recuperare anche i 2 dollari <strong>di</strong> assicurazione).<br />

Ora, proviamo ad immag<strong>in</strong>are che questo contratto sia fatto<br />

per iscritto, su un pezzo <strong>di</strong> carta; il pezzo <strong>di</strong> carta può essere<br />

tranquillamente trasferito, cioè può passare <strong>di</strong> mano <strong>in</strong> mano<br />

da un contraente ad un altro; quel pezzo <strong>di</strong> carta<br />

evidentemente allora avrà un suo autonomo valore, che<br />

<strong>in</strong>izialmente corrisponde ai 2 dollari pagati, ma che<br />

successivamente <strong>di</strong>penderà dall’andamento reale del prezzo<br />

del petrolio; mettiamoci dalla parte dell’assicuratore: se il<br />

prezzo sale a 110 l’assicuratore non deve pagare niente,<br />

qu<strong>in</strong><strong>di</strong> il pezzo <strong>di</strong> carta vale 0; se <strong>in</strong>vece il prezzo del petrolio<br />

è sceso ad esempio a 90 dollari l’assicuratore dovrà pagare<br />

10 dollari perciò il valore <strong>di</strong> quel pezzo <strong>di</strong> carta è <strong>di</strong> 10<br />

dollari. L’aspetto da sottol<strong>in</strong>eare è che il valore del contratto<br />

è partito da 2 dollari e può variare f<strong>in</strong>o a <strong>di</strong>ventare o 0 oppure<br />

10 dollari, cioè possiamo <strong>di</strong>re 5 volte la posta. Questo perché<br />

con soli 2 dollari sto <strong>in</strong>vestendo su un valore sottostante <strong>di</strong><br />

100 dollari, c’è <strong>in</strong>somma il cosiddetto “effetto leva”: con 2<br />

dollari sto scommettendo su un valore enormemente<br />

superiore. E’ per questo che la contrattazione dei derivati ha<br />

<strong>in</strong>iziato ad essere sempre più slegata dal bene sottostante;<br />

i derivati sono stati sempre più assimilati a delle scommesse<br />

e utilizzati per fare speculazione. Infatti per guadagnare sul<br />

petrolio alla f<strong>in</strong>e posso o comprare il barile <strong>di</strong> petrolio e<br />

spendere 100 dollari e sperare solo che il prezzo salga, oppure<br />

spendere molto meno e comprare, o vendere, un semplice<br />

pezzo <strong>di</strong> carta (cioè un contratto derivato) del valore <strong>di</strong> 2<br />

dollari che rappresenta la scommessa sul prezzo del petrolio.<br />

Qu<strong>in</strong><strong>di</strong> la loro natura, almeno <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e, non era affatto<br />

speculativa!!! E’ facile immag<strong>in</strong>are come poi nel corso degli<br />

ultimi anni le banche siano state contemporaneamente<br />

vittime e responsabili dell’utilizzo dei derivati tra i loro clienti,<br />

soprattutto aziende ed enti locali. In def<strong>in</strong>itiva i derivati<br />

sono <strong>in</strong>nanzitutto uno strumento molto utile per coprirsi dai<br />

rischi a con<strong>di</strong>zione che se ne faccia un utilizzo “normale”;<br />

<strong>in</strong>fatti i migliori fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>in</strong>vestimento cont<strong>in</strong>uano a farne uso<br />

proprio per coprirsi dal rischio <strong>di</strong> oscillazione dei cambi, dei<br />

tassi <strong>di</strong> <strong>in</strong>teresse, delle azioni e delle obbligazioni; solo un<br />

utilizzo <strong>di</strong>storto li trasforma <strong>in</strong> strumenti molto pericolosi.


20<br />

la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013<br />

GIOVANI IMPRENDITORI L’atelier <strong>di</strong> Chiara Stella Masi<br />

Temporary store per la fashion designer massafrese<br />

ROSARIA DE BARTOLO<br />

A <strong>Massafra</strong>, dal 26 gennaio al 12 febbraio 2013, sarà possibile<br />

ammirare gli abiti <strong>di</strong> Chiara Stella Masi nel temporary store<br />

che la giovane fashion designer ha aperto su Corso Roma 9,<br />

a pochi passi da Piazza V. Emanuele.<br />

Il camm<strong>in</strong>o artistico <strong>di</strong> Chiara, classe 1984, com<strong>in</strong>cia a<br />

Taranto come studentessa presso il Liceo Artistico Statale<br />

Lisippo, prosegue con il corso <strong>di</strong> Fashion Design presso il<br />

prestigioso IED Moda Lab <strong>di</strong> Milano, uno stage da Costume<br />

National, per arrivare nel 2007 al confronto <strong>di</strong>retto con il<br />

mercato, quando Chiara crea una collezione femm<strong>in</strong>ile <strong>di</strong><br />

ventidue pezzi unici, progettati e realizzati da lei. Questi outfit<br />

sono stati esposti e venduti nello store Salvatore+Marie, a<br />

Milano, un luogo che ospita opere eclettiche e<br />

anticonvenzionali <strong>di</strong> <strong>in</strong>terior design, ma anche <strong>di</strong> jewellery e<br />

fashion design. Questa collaborazione <strong>in</strong> esclusiva è durata<br />

f<strong>in</strong>o al 2011.<br />

Guardando gli abiti <strong>di</strong> Chiara si <strong>in</strong>tuisce imme<strong>di</strong>atamente la<br />

sua particolare personalità: rigorosa ed eterea, riservata e<br />

determ<strong>in</strong>ata, l<strong>in</strong>eare e complessa allo stesso tempo. L’abito<br />

è creato <strong>di</strong>rettamente sul manich<strong>in</strong>o: è il risultato <strong>di</strong> uno<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> geometrie piane che, grazie al sapiente <strong>in</strong>tervento<br />

<strong>di</strong> cuciture, sovrapposizioni, arricciature e drappeggi,<br />

<strong>di</strong>ventano una scultura <strong>in</strong> tessuto, una materia plasmata<br />

tri<strong>di</strong>mensionalmente sul corpo umano. In questo senso, gli<br />

abiti <strong>di</strong> Chiara Masi sono una vera e propria creazione artistica.<br />

I colori che animano queste realizzazioni sono neutri o poco<br />

saturi: azzurro polveroso, sabbia, tutta la scala dei grigi e<br />

dei marroni, e i due non colori, il bianco ed il nero.<br />

Il rigore formale e la coerenza della visione estetica <strong>di</strong> Chiara<br />

risultano evidenti anche nei suoi stilisti <strong>di</strong> riferimento, Comme<br />

Des Garçons, Husse<strong>in</strong> Chalayan, Marni, Vivienne Westwood,<br />

Yohji Yamamoto, e dalle sue op<strong>in</strong>ioni circa il sistema moda:<br />

la commercializzazione dei prodotti è sicuramente la prima<br />

necessità del sistema, ma alcuni couturier si sp<strong>in</strong>gono oltre<br />

il mero profitto e cercano <strong>di</strong> comunicare i bisogni o i <strong>di</strong>sagi<br />

dell’umanità, progettando creazioni pregne d’ideologia e<br />

metafore, che assumono una valenza concettuale, oltre che<br />

economica, tanto da meritare, giustamente, <strong>di</strong> essere esposti<br />

<strong>in</strong> numerosi musei <strong>in</strong> tutto il mondo.<br />

F<strong>in</strong>almente, il 18 <strong>di</strong>cembre scorso Chiara ha <strong>in</strong>augurato il<br />

suo atelier, con annesso laboratorio, <strong>in</strong> Via Belmonte, 27 a<br />

<strong>Massafra</strong>. L’ambiente è accogliente, curato e <strong>in</strong>timo, e gli<br />

abiti esposti sono tutti pezzi unici, creazioni progettate e<br />

realizzate personalmente, <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa vestibilità, con<br />

un’attenzione particolare per le taglie comode. L’atelier è<br />

un luogo aperto a progetti <strong>di</strong> collaborazione con altri artigiani<br />

del territorio, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> completare l’offerta con gioielli,<br />

accessori e tutto ciò che possa rientrare nella particolare<br />

visione della femm<strong>in</strong>ilità proposta da Chiara.<br />

A <strong>di</strong>cembre, gli abiti dell’atelier sono stati esposti con<br />

successo per due settimane presso Kikau Store, e nel periodo<br />

natalizio presso il parrucchiere Nico V<strong>in</strong>ci. In gennaio, ha<br />

realizzato meravigliosi abiti <strong>di</strong> scena per la rappresentazione<br />

teatrale “La verità stupefacente” della compagnia Opera<br />

Integra, tenutasi presso il Convento <strong>di</strong> S. Agost<strong>in</strong>o a<br />

<strong>Massafra</strong>.<br />

Se volete conoscere Chiara e i suoi abiti, dunque, non vi<br />

resta che recarvi presso il suo temporary store su Corso<br />

Roma, f<strong>in</strong>o al 12 febbraio, o farle visita presso l’atelier <strong>in</strong><br />

via Belmonte 27, oppure visitare la sua pag<strong>in</strong>a facebook<br />

“Chiara Masi Atelier” (e-mail: masiatelier@hotmail.it). Non<br />

serve cercare lontano per avere l’opportunità <strong>di</strong> possedere<br />

un abito che è un pezzo unico, irripetibile, modellato sul<br />

vostro corpo con eleganza e orig<strong>in</strong>alità: ora c’è Chiara.


la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013 21


22<br />

la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013<br />

“Il Para<strong>di</strong>so dei <strong>di</strong>avoli” <strong>di</strong> Franco Di Mare<br />

<strong>in</strong> scena all’Istituto Comprensivo “Pascoli”<br />

KATIA TAGLIENTE<br />

Venerdì 25 gennaio nell’Au<strong>di</strong>torium del<br />

plesso “Andria” dell’I. C. “Pascoli” le<br />

luci si sono accese e tutto è stato<br />

allestito per accogliere lo scrittore e<br />

giornalista televisivo Franco Di Mare<br />

che ha presentato agli alunni, alle loro<br />

famiglie e ai docenti il suo ultimo libro<br />

dal titolo “Il Para<strong>di</strong>so dei <strong>di</strong>avoli”,<br />

<strong>in</strong>trodotto dalla garbata ed<br />

appassionata presentazione della<br />

dottoressa Simona Pagliari de “I Presi<strong>di</strong><br />

del libro”. Questa volta l’<strong>in</strong>contro con<br />

l’autore è stato volutamente <strong>in</strong>serito<br />

dalla Dirigente scolastica, prof.ssa<br />

Patrizia Capobianco, nell’importante<br />

percorso <strong>di</strong> orientamento che pone gli<br />

allievi delle terze classi della scuola<br />

me<strong>di</strong>a d<strong>in</strong>anzi alla <strong>di</strong>fficile scelta degli<br />

stu<strong>di</strong> superiori da seguire. La tematica<br />

del libro è stata esposta <strong>in</strong> maniera<br />

orig<strong>in</strong>ale e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> co<strong>in</strong>volgente dal suo<br />

stesso scrittore che, servendosi degli<br />

strumenti au<strong>di</strong>ovisivi <strong>in</strong> dotazione della<br />

scuola, ha lasciato parlare le immag<strong>in</strong>i,<br />

offrendoci uno spaccato <strong>di</strong> Napoli, città<br />

complessa e dai mille volti <strong>in</strong> cui il<br />

conf<strong>in</strong>e tra legalità e devianza è più<br />

facile da superare che da evitare.<br />

Il libro è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> una metafora dell’<strong>in</strong>tera<br />

città che possiede un patrimonio <strong>di</strong><br />

cultura <strong>in</strong>eguagliabile, che ha dato i<br />

natali a tante menti <strong>in</strong>gegnose, ma che<br />

somiglia anche ad una giungla dove<br />

vige la legge del più forte e dove il<br />

perenne conflitto tra il Bene e il Male<br />

resta senza soluzione. Da qui il titolo<br />

suggestivo e al contempo ambiguo<br />

dell’opera che <strong>in</strong>daga sul mistero <strong>di</strong><br />

un <strong>in</strong>ferno abitato da angeli, sul<br />

perenne conflitto tra la città<br />

aristocratica e la città plebea. Lo<br />

scrittore Franco <strong>di</strong> Mare, però,<br />

rivolgendosi soprattutto alle nuove<br />

generazioni, ha posto l’accento sul<br />

livello <strong>di</strong> colpevolezza che c’è <strong>in</strong> ognuno<br />

<strong>di</strong> noi ogniqualvolta, <strong>in</strong>vece <strong>di</strong> rispettare<br />

le regole, ci giriamo dall’altra parte, alla<br />

ricerca <strong>di</strong> una scorciatoia, <strong>di</strong> un mezzo<br />

PIZZERIA GUSTO GIUSTO<br />

Via Livorno, 4 - <strong>Massafra</strong> Info: 347.500.13.14<br />

più veloce che ci permetta <strong>di</strong><br />

raggiungere i nostri scopi, aprendo <strong>in</strong><br />

questo modo la porta al malaffare e<br />

scatenando nella società un circolo<br />

vizioso <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>ua violazione <strong>di</strong> ogni<br />

norma. Alla presentazione del libro, che<br />

ci ha lasciati <strong>in</strong> una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

pensosa ma piacevole riflessione,<br />

hanno fatto seguito gli <strong>in</strong>terventi dei<br />

Dirigenti scolastici delle scuole <strong>di</strong><br />

<strong>Massafra</strong>, il professor Stefano Milda e<br />

il professor Vito Giuseppe Leopardo che<br />

<strong>di</strong>rigono rispettivamente il Liceo<br />

scientifico( artistico) e l’I.S.S.I.S “C.<br />

Mondelli” e che hanno presentato il<br />

piano dell’offerta formativa delle loro<br />

istituzioni scolastiche, rispondendo<br />

anche ad alcuni quesiti posti dagli<br />

allievi. La serata si è conclusa con<br />

l’<strong>in</strong>tervento del sociologo Lorenzo<br />

Cascio Rizzo, esperto <strong>di</strong> orientamento<br />

professionale, che ha offerto<br />

<strong>in</strong>teressantissimi aggiornamenti<br />

statistici e saggi consigli per aiutare i<br />

giovani allievi a scegliere la strada più<br />

giusta per il loro futuro.<br />

Meteo_<strong>Massafra</strong><br />

sabato<br />

2<br />

febbraio<br />

lunedì<br />

4<br />

febbraio<br />

domenica<br />

3<br />

febbraio<br />

martedì<br />

5<br />

febbraio


la voce <strong>di</strong> massafra<br />

sabato 2 febbraio 2013<br />

Un monumento da salvare:<br />

“O crosc d’ Crist” (La Croce <strong>di</strong> Cristo)<br />

GIUSEPPE TERMITE<br />

Con il Concilio <strong>di</strong> Trento<br />

(1545-1563) fu emanata la<br />

norma <strong>in</strong> cui tutti gli <strong>in</strong>gressi<br />

dei paesi cattolici, fossero<br />

segnati, sia, dalla presenza<br />

del simbolo della Croce<br />

cristiana o dal “calvario della<br />

Passione” e, sia, dalla<br />

segnalazione, ai viandanti o<br />

ai pellegr<strong>in</strong>i, che quello era<br />

un paese cattolico – romano.<br />

Al <strong>di</strong> là della circostanza<br />

storica, ad emergere <strong>in</strong> piena<br />

evidenza è il valore spirituale<br />

<strong>di</strong> un luogo, def<strong>in</strong>ito da un<br />

simbolo proiettato verso il cielo. Anche <strong>Massafra</strong> si adeguò<br />

ai <strong>di</strong>sposti trident<strong>in</strong>i con l’ubicazione <strong>di</strong> questa testimonianza<br />

<strong>di</strong> fede ai suoi conf<strong>in</strong>i meri<strong>di</strong>onali, orientali e settentrionali.<br />

La presenza <strong>di</strong> queste croci aveva anche la funzione <strong>di</strong><br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>care una strada che menava ad un luogo religioso. Tra<br />

le numerose testimonianze, presenti ancora nella nostra<br />

città, ne sottol<strong>in</strong>eo una che rappresenta un pezzo delle nostre<br />

ra<strong>di</strong>ci storiche e che va subito salvata dalla sua certissima<br />

<strong>di</strong>struzione. Per arrivarci, si giunge alla f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> via La Rotonda<br />

che <strong>in</strong>crocia a destra via del Procaccia, oggi via La liscia.<br />

Dopo averla percorsa per circa 30 metri <strong>in</strong> <strong>di</strong>rezione ovest,<br />

sul lato destro e nel punto <strong>in</strong> cui vi confluisce l’antica via dei<br />

Cappucc<strong>in</strong>i, si <strong>in</strong>contra un orig<strong>in</strong>ale Calvario, ubicato sulla<br />

sommità <strong>di</strong> una “coll<strong>in</strong>etta” che si eleva dal livello stradale<br />

<strong>di</strong> circa 3 metri. Nello spazio apicale <strong>di</strong> essa, <strong>in</strong> posizione<br />

quasi centrale è presente un calvario stilizzato <strong>di</strong> calcarenite<br />

<strong>di</strong> cm. 140 <strong>di</strong> altezza e su <strong>di</strong> esso è <strong>in</strong>fissa “O’ crosc’ d’<br />

Crist” (la Croce <strong>di</strong> Cristo). Il suo saluto beneaugurante<br />

voleva testimoniare a tutti i viandanti e pellegr<strong>in</strong>i che<br />

percorrevano la trafficata via consolare del Procaccia, che a<br />

circa 50 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza <strong>in</strong> <strong>di</strong>rezione nord, si poteva visitare<br />

l’ospitale convento e chiesa (1580) dei frati Cappucc<strong>in</strong>i, un<br />

ord<strong>in</strong>e men<strong>di</strong>cante francescano. Nei suoi oltre cento anni <strong>di</strong><br />

vita, questo “testimone religioso” ha subito il degrado del<br />

tempo e gli smottamenti <strong>di</strong> arenaria su cui era stato<br />

costruito. Le calamitose alluvioni del 2003 e 2005, hanno<br />

fatto franare tutta la facciata meri<strong>di</strong>onale che si affaccia su<br />

via del Procaccia. Il suo grido silenzioso è stato affidato a<br />

questa scheda storica che rivolge un accorato appello agli<br />

Amm<strong>in</strong>istratori pubblici e a Enti privati per un urgente<br />

<strong>in</strong>tervento conservativo, per salvarlo dalla sua totale<br />

<strong>di</strong>struzione e per poter tramandare la sua presenza storico<br />

– religiosa alle future Generazioni <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong>. Questa<br />

“testimonianza <strong>di</strong> fede cristiana” conf<strong>in</strong>a: a nord ed a est,<br />

con le costruzioni comunali del macello vecchio <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong>;<br />

a sud, con via del Procaccia, antica ed importante arteria<br />

23<br />

consolare e che urgentemente va messa <strong>in</strong> sicurezza e<br />

v<strong>in</strong>colata come Bene Storico <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong>, prima che gli<br />

<strong>in</strong>se<strong>di</strong>amenti <strong>in</strong>dustriali che si vanno posizionando sul lato<br />

nord della S.S. 7, la <strong>di</strong>struggano per sempre; ad ovest, con<br />

via dei Cappucc<strong>in</strong>i , una strada tutta <strong>di</strong>ssestata e <strong>di</strong>rupata,<br />

che sfiorando il suddetto e<strong>di</strong>ficio religioso, si ricongiunge , a<br />

nord, alla seconda curva stradale <strong>di</strong> via La Rotonda. Al livello<br />

del piano stradale, la lunghezza, la larghezza e l’altezza<br />

dell’area rettangolare <strong>in</strong>teressata da questo ultracentenario<br />

monumento religioso, misurano rispettivamente cm. 840 (est<br />

– ovest), cm. 370 (nord – sud), e cm. 300 circa <strong>di</strong> altezza.<br />

Invece, l’area rettangolare sopraelevata, su cui <strong>in</strong>siste questo<br />

“simbolo <strong>di</strong> fede”, ha i lati che misurano cm. 580 x cm. 350.<br />

Si accede da una scal<strong>in</strong>ata tufacea, ubicata al term<strong>in</strong>e <strong>di</strong> via<br />

dei Cappucc<strong>in</strong>i, quando confluisce su via del Procaccia.<br />

(Cont<strong>in</strong>ua)

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