Gestione dell'handover verticale in Reti Mobili di ultima ... - InfoCom
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12 Capitolo I I sistemi cellulari propriamente detti offrono comunicazioni normalmente di tipo punto punto, bidirezionali, con capacità variabili da pochi kbit/s a centinaia di kbit/s, ad utenti in movimento fino a un centinaio di km/h, con copertura ormai molto capillare e su aree estremamente estese. Caratteristiche di una rete cellulare sono l’impiego di terminali sofisticati sia dal punto di vista dell’elaborazione trasmissiva sia per la complessità dei protocolli gestiti, potenza massima in trasmissione relativamente elevata, elevata complessità funzionale della parte fissa della rete, allo scopo di garantire continuità alle sessioni applicative, robustezza, sicurezza, ampia flessibilità nella gestione e tariffazione delle risorse di rete. Gli sviluppi tecnologici dell’elettronica e del software a partire dal 1970 dei successivi venti anni hanno aperto la strada alla definizione delle prime reti per radiomobili cellulari nel senso moderno, cioè con copertura continua del territorio per mezzo di un insieme di stazioni base ad ognuna delle quali corrisponde una cella radio e capaci di mantenere la continuità della connessione anche in presenza di mobilità (funzione di handover orizzontale). Il principale standard entrato in servizio in Italia nel 1990 è il TACS (Total Access Communication System) nella versione Enhanced TACS, E- TACS. Successivamente sono stati messi in campo sistemi di rete cellulare per radiomobili con trattamento numerico dell’informazione di utente, che costituiscono la cosiddetta seconda generazione delle reti cellulari, il cui rappresentante principale è il GSM (Global System fo Mobile communications). L’evoluzione successiva si è mossa secondo due direttrici: • aumento della capacità disponibile per connessione di utente; • introduzione della modalità di trasferimento a pacchetto per l’informazione di utente. La porzione di spettro impiegata dai sistemi di terza generazione è intorno ai 2 GHz, ma la enorme diffusione dei sistemi di seconda
13 Capitolo I generazione ha suggerito percorsi di evoluzione che riutilizzino per quanto possibile quanto già in campo. Di qui la definizione del General Packet Radio Service (GPRS) da parte dell’ente di normative europeo ETSI (European Telecommunication Standard Institute), visto come una evoluzione del GSM, così come l’EDGE (Enhanced Data rates for GSM Evolution), che riguarda specificamente il miglioramento delle prestazioni e della capacità disponibile nell’interfaccia radio. Per questi sistemi si parla talvolta di generazione 2,5. I principali requisiti generali della terza generazione sono la fornitura di capacità (lorde) all’utente fino a 384 kbit/s in tutta l’area di servizio e fino a 2 Mbit/s in ambienti chiusi e a corto raggio; il supporto flessibile, con ritmi binari variabili, di una molteplicità di servizi, con enfasi su quelli multimediali, con possibilità di trasferimento a circuito e soprattutto a pacchetto; migliore efficienza dei sistemi di seconda generazione e maggiore semplicità di installazione (per esempio, nessuna pianificazione frequenziale). Il principale standard della terza generazione è l’Universal Mobile Telecommunication System (UMTS), promosso dall’ETSI e attualmente affidato ad un consorzio di industrie e enti di ricerca, il 3rd Generation Partnership Project (3GPP). Il primo rilascio dello standard UMTS è del 1999. La Figura 5 mostra uno scenario di accesso e interconnessione di rete per radiomobili di terza generazione.
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Capitolo I<br />
I sistemi cellulari propriamente detti offrono comunicazioni normalmente<br />
<strong>di</strong> tipo punto punto, bi<strong>di</strong>rezionali, con capacità variabili da pochi kbit/s a<br />
cent<strong>in</strong>aia <strong>di</strong> kbit/s, ad utenti <strong>in</strong> movimento f<strong>in</strong>o a un cent<strong>in</strong>aio <strong>di</strong> km/h, con<br />
copertura ormai molto capillare e su aree estremamente estese.<br />
Caratteristiche <strong>di</strong> una rete cellulare sono l’impiego <strong>di</strong> term<strong>in</strong>ali sofisticati<br />
sia dal punto <strong>di</strong> vista dell’elaborazione trasmissiva sia per la complessità dei<br />
protocolli gestiti, potenza massima <strong>in</strong> trasmissione relativamente elevata,<br />
elevata complessità funzionale della parte fissa della rete, allo scopo <strong>di</strong><br />
garantire cont<strong>in</strong>uità alle sessioni applicative, robustezza, sicurezza, ampia<br />
flessibilità nella gestione e tariffazione delle risorse <strong>di</strong> rete.<br />
Gli sviluppi tecnologici dell’elettronica e del software a partire dal 1970<br />
dei successivi venti anni hanno aperto la strada alla def<strong>in</strong>izione delle prime<br />
reti per ra<strong>di</strong>omobili cellulari nel senso moderno, cioè con copertura cont<strong>in</strong>ua<br />
del territorio per mezzo <strong>di</strong> un <strong>in</strong>sieme <strong>di</strong> stazioni base ad ognuna delle quali<br />
corrisponde una cella ra<strong>di</strong>o e capaci <strong>di</strong> mantenere la cont<strong>in</strong>uità della<br />
connessione anche <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> mobilità (funzione <strong>di</strong> handover<br />
orizzontale).<br />
Il pr<strong>in</strong>cipale standard entrato <strong>in</strong> servizio <strong>in</strong> Italia nel 1990 è il TACS<br />
(Total Access Communication System) nella versione Enhanced TACS, E-<br />
TACS.<br />
Successivamente sono stati messi <strong>in</strong> campo sistemi <strong>di</strong> rete cellulare per<br />
ra<strong>di</strong>omobili con trattamento numerico dell’<strong>in</strong>formazione <strong>di</strong> utente, che<br />
costituiscono la cosiddetta seconda generazione delle reti cellulari, il cui<br />
rappresentante pr<strong>in</strong>cipale è il GSM (Global System fo Mobile<br />
communications).<br />
L’evoluzione successiva si è mossa secondo due <strong>di</strong>rettrici:<br />
• aumento della capacità <strong>di</strong>sponibile per connessione <strong>di</strong> utente;<br />
• <strong>in</strong>troduzione della modalità <strong>di</strong> trasferimento a pacchetto per<br />
l’<strong>in</strong>formazione <strong>di</strong> utente.<br />
La porzione <strong>di</strong> spettro impiegata dai sistemi <strong>di</strong> terza generazione è<br />
<strong>in</strong>torno ai 2 GHz, ma la enorme <strong>di</strong>ffusione dei sistemi <strong>di</strong> seconda