Gestione dell'handover verticale in Reti Mobili di ultima ... - InfoCom
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106 CAPITOLO V Per quanto concreare la mobilità, questo aspetto invece rappresenta un punto debole per la tecnologia WiFi, infatti vi è una mobilità limitata (massima di 30 Km/h). 5.2 Simulazioni effettuate In questo paragrafo mostreremo i risultati ottenuti durante alcune prove di simulazione effettuate. Per ogni simulazione effettuata, a cui corrisponde uno specifico scenario ed uno specifico percorso dell’utente mobile, siamo andati a implementare due moduli rispettivamente e siamo andati a confrontare i risultati ottenuti da tali simulazioni. Di seguito riporto in breve la descrizione dei due moduli. Modulo1 In questo modulo la funzione implementata si chiama algortimohd. In tale funzione la condizione che deve essere soddisfatta affinché sia eseguito un VHO è la seguente: goodput WiFi > goodput UMTS & potenza ricevuta WiFi[dBm]>3+sensitivityWiFi ovvero per ogni spostamento del mobile vengono calcolati i due goodput rispettivamente percepiti dalla rete WiFi e dalla rete UMTS, e viene calcolata la potenza ricevuta dal AP WiFi. Il VHO avviene solo quando il goodput WiFi è maggiore del goodput UMTS e quando la potenza ricevuta è maggiore del doppio della sensibilità di un ricevitore WiFi. Come a dire, per far si che l’utente migri verso la rete WiFi non basta la condizione che le prestazioni di questa rete siano migliori della rete UMTS, ma è necessario sincerarsi che l’utente si trovi in una posizione ottima nei confronti della rete WiFi ( nelle vicinanze dell’AP, ovvero del punto di massima potenza percepita) il vorrebbe dire che per i prossimi n secondi il mobile continui a stare in una cella WiFI.
107 CAPITOLO V La doppia condizione per l’ingresso del mobile nella rete WiFI è motivata dal fatto che si vuole minimizzare il numero di handoff eseguiti, nella misura in cui questa procedura comporta, come affermato più volte nel corso dei capitoli precedenti, una degradazione delle prestazioni. Pertanto, essendo la rete WiFi caratterizzata dallo svantaggio di avere celle di copertura piuttosto modeste ( rispetto alle celle UMTS), quando si switcha la comunicazione verso tale tecnologia, perlomeno si vuole essere sicuri che l’utente stia nella rete per un tempo non eccessivamente limitato. Nel modulo1 inoltre sono state definite ulteriori soglie che gestiscono l’uscita dell’utente dalla rete vale a dire è stato realizzato un sistema che “ forza “ il mobile a rimanere nella cella WiFi, a meno che la copertura di quest’ultima non è più presente. Così facendo si è andata a porre la condizione di non eseguire più di un handoff al minuto. Modulo2 In tale modulo, si è andata a semplificare di molto la procedura di VHO. La funzione implementato si chiama algoritmohd1. Per ogni spostamento dell’utente l’unico parametro che viene calcolato è il goodput percepito dalle due reti. Pertanto la condizione che deve essere rispettata affinché il mobile esegua un VHO verso la rete WiFi è la seguente: goodput WiFi > goodput UMTS In questo modulo pertanto non si è andata a porre l’attenzione su quanto tempo il mobile resterà nella cella WiFi e quindi sul numero degli handoff eseguiti. Sarà mostrato nei paragrafi successivi la conseguenza negativa in termini prestazionale, di questo aspetto non trattato nel modulo.
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CAPITOLO V<br />
Per quanto concreare la mobilità, questo aspetto <strong>in</strong>vece rappresenta un<br />
punto debole per la tecnologia WiFi, <strong>in</strong>fatti vi è una mobilità limitata (massima<br />
<strong>di</strong> 30 Km/h).<br />
5.2 Simulazioni effettuate<br />
In questo paragrafo mostreremo i risultati ottenuti durante alcune prove <strong>di</strong><br />
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Per ogni simulazione effettuata, a cui corrisponde uno specifico scenario ed<br />
uno specifico percorso dell’utente mobile, siamo andati a implementare due<br />
moduli rispettivamente e siamo andati a confrontare i risultati ottenuti da tali<br />
simulazioni. Di seguito riporto <strong>in</strong> breve la descrizione dei due moduli.<br />
Modulo1<br />
In questo modulo la funzione implementata si chiama algortimohd. In tale<br />
funzione la con<strong>di</strong>zione che deve essere sod<strong>di</strong>sfatta aff<strong>in</strong>ché sia eseguito un<br />
VHO è la seguente:<br />
goodput WiFi > goodput UMTS & potenza ricevuta WiFi[dBm]>3+sensitivityWiFi<br />
ovvero per ogni spostamento del mobile vengono calcolati i due goodput<br />
rispettivamente percepiti dalla rete WiFi e dalla rete UMTS, e viene calcolata<br />
la potenza ricevuta dal AP WiFi. Il VHO avviene solo quando il goodput WiFi<br />
è maggiore del goodput UMTS e quando la potenza ricevuta è maggiore del<br />
doppio della sensibilità <strong>di</strong> un ricevitore WiFi. Come a <strong>di</strong>re, per far si che<br />
l’utente migri verso la rete WiFi non basta la con<strong>di</strong>zione che le prestazioni <strong>di</strong><br />
questa rete siano migliori della rete UMTS, ma è necessario s<strong>in</strong>cerarsi che<br />
l’utente si trovi <strong>in</strong> una posizione ottima nei confronti della rete WiFi ( nelle<br />
vic<strong>in</strong>anze dell’AP, ovvero del punto <strong>di</strong> massima potenza percepita) il<br />
vorrebbe <strong>di</strong>re che per i prossimi n secon<strong>di</strong> il mobile cont<strong>in</strong>ui a stare <strong>in</strong> una<br />
cella WiFI.