nevi melanocitari e melanomi 2012 - Corso di laurea in tecniche ...
nevi melanocitari e melanomi 2012 - Corso di laurea in tecniche ...
nevi melanocitari e melanomi 2012 - Corso di laurea in tecniche ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
NEVI MELANOCITARI<br />
I <strong>nevi</strong> <strong>melanocitari</strong> sono aggregati <strong>di</strong> melanociti <strong>nevi</strong>ci (nevomelanociti)<br />
nell’epidermide (<strong>nevi</strong> gunzionali), nel derma (<strong>nevi</strong><br />
dermici), o <strong>in</strong> entrambi i <strong>di</strong>stretti (<strong>nevi</strong> compositi).
Melanociti <strong>in</strong> una sezione<br />
orizzontale <strong>di</strong> epidermide,<br />
tagliata all’altezza dello strato<br />
basale dell’ epidermide<br />
Melanociti <strong>in</strong> un campione <strong>di</strong><br />
epidermide <strong>di</strong>staccata dal<br />
derma con bromuro <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o<br />
e <strong>in</strong>cubata con DOPA
Si ritiene che essi esor<strong>di</strong>scano nell’epidermide, orig<strong>in</strong>andosi per moltiplicazione<br />
dei melanociti <strong>di</strong>stribuiti lungo la sua assisa giunzionale, i quali perdono la loro<br />
caratteristica <strong>di</strong> popolazione <strong>di</strong>spersa e si aggregano <strong>in</strong> teche, formando <strong>in</strong><br />
questa sede un primo piccolo focolaio che è il nevo <strong>melanocitari</strong>o giunzionale.<br />
In un secondo tempo i melanociti <strong>nevi</strong>ci sconf<strong>in</strong>erebbero nel derma papillare,<br />
formando così il nevo <strong>melanocitari</strong>o composito e da qui colonizzerebbero anche<br />
il derma reticolare.<br />
Per <strong>in</strong>voluzione e scomparsa della lesione nell’epidermide, si formerebbe il<br />
nevo <strong>melanocitari</strong>o <strong>in</strong>tradermico.<br />
La natura dei <strong>nevi</strong> <strong>melanocitari</strong> non è a tutt’oggi oggi nota: alcuni stu<strong>di</strong>osi li<br />
ritengono neoplasie benigne, altri li considerano processi amartomatosi, ossia<br />
piccoli <strong>di</strong>fetti <strong>di</strong> sviluppo embrionale. E’ noto <strong>in</strong>fatti che i normali melanociti<br />
giunzionali provengono dai melanoblasti della cresta neurale, dalla quale<br />
queste cellule migrano verso l’epidermide entro i primi quaranta giorni <strong>di</strong> vita<br />
embrionale. Secondo l’ipotesi dell’amartoma, assieme a i melanoblasti dalla<br />
cresta neurale, migrerebbero anche dei nevo-melanoblasti che poi si<br />
<strong>di</strong>fferenzierebbero <strong>in</strong> nevo-melanociti.
I primi <strong>nevi</strong> <strong>melanocitari</strong> compaiono già durante la<br />
prima <strong>in</strong>fanzia e nel corso della vita e un <strong>in</strong><strong>di</strong>viduo <strong>di</strong><br />
razza bianca è dest<strong>in</strong>ato a svilupparne <strong>in</strong> me<strong>di</strong>a fra i 15<br />
e i 40 nel corso della vita, raggiungendo il massimo<br />
verso la terza decade. Negli anni che seguono, essi<br />
lentamente regre<strong>di</strong>scono f<strong>in</strong>o a scomparire verso l’ottava<br />
e la nona decade.
I fattori etiologici oggi noti sono genetici, ormonali ed<br />
ambientali.<br />
• Genetici: alcune famiglie tendono a sviluppare <strong>nevi</strong><br />
<strong>melanocitari</strong> multipli o anche mevi <strong>melanocitari</strong> atipici multipli<br />
• La proliferazione dei <strong>nevi</strong> durante la pubertà e la gravidanza<br />
sottol<strong>in</strong>ea il ruolo ormonale.<br />
• L’<strong>in</strong>cremento numerico dei <strong>nevi</strong> nelle aree foto-esposte,<br />
specialmente <strong>in</strong> persone soggette a significativa fotoesposizione<br />
<strong>in</strong>termittente, sottol<strong>in</strong>ea l’importanza della esposizione alla luce<br />
del sole ed è correlato statisticamente con il grado e la durata<br />
dell’esposizione al sole durante le prime due deca<strong>di</strong> <strong>di</strong> vita.<br />
Inoltre il numero <strong>di</strong> <strong>nevi</strong> è statisticamente maggiore <strong>in</strong> soggetti<br />
che si ustionano facilmente <strong>in</strong> seguito a fotoesposizione rispetto a<br />
quelli che si abbronzano.
Dal punto <strong>di</strong> vista istologico, <strong>in</strong> base alla loro posizione nella cute, i <strong>nevi</strong><br />
<strong>melanocitari</strong> sono descritti come: giunzionali, compositi, <strong>in</strong>tradermici.<br />
Cl<strong>in</strong>icamente i <strong>nevi</strong> <strong>melanocitari</strong> giunzionali appaiono come lesioni maculose<br />
(dunque piane) con un <strong>di</strong>ametro che non supera <strong>di</strong> solito i 5 mm. Sono ben<br />
circoscritti, con contorni regolari, e sono uniformemente pigmentati o, talvolta,<br />
più scuri al centro.<br />
Tipicamente, il normale <strong>di</strong>segno<br />
cutaneo <strong>di</strong> superficie è<br />
perfettamente conservato.
Nevo <strong>melanocitari</strong>o giunzionale <strong>in</strong> microscopia a riflessione<br />
senza applicazione dell’olio<br />
per la presenza dei melanociti <strong>nevi</strong>ci<br />
giunzionali mentre le papille<br />
dermiche che queste abbracciano,<br />
viste dalla superficie, corrispondono<br />
agli spazi chiari fra le maglie del<br />
reticolo.<br />
Nevo <strong>melanocitari</strong>o giunzionale: reticolo<br />
visibile al microscopio, dopo applicazione<br />
dell’olio<br />
Se si applica, nel vivente, una<br />
goccia <strong>di</strong> olio da immersione su<br />
questi <strong>nevi</strong><br />
e si osservano con un<br />
microscopio a riflessione, vi si<br />
<strong>di</strong>st<strong>in</strong>gue un reticolo pigmentario<br />
a maglie regolari. Questo è<br />
formato dalle creste <strong>in</strong>terpapillari<br />
delll’epidermide, iperpigmentate
Per questo, quando si osserva al<br />
microscopio la superficie <strong>di</strong> un nevo<br />
giunzionale chiarificata dall’olio,<br />
queste strutture concave<br />
<strong>in</strong>terconnesse, iperpigmentate a<br />
causa della iperplasia* dei<br />
melanociti giunzionali, appaiono<br />
come un reticolo.<br />
* Iperplasia = <strong>in</strong>cremento numerico<br />
Sulle tre <strong>di</strong>mensioni le creste <strong>in</strong>terpapillari<br />
non hanno davvero forma <strong>di</strong> cresta, come<br />
<strong>in</strong>vece appare <strong>in</strong> sezione. Sono piuttosto<br />
strutture a forma <strong>di</strong> coppa, <strong>in</strong>terconnesse<br />
fra loro, che accolgono nelle loro cavità le<br />
papille dermiche.
L’olio elim<strong>in</strong>a la luce riflessa dallo strato corneo, rivelando la<br />
<strong>di</strong>stribuzione del pigmento nelle strutture sottostanti.<br />
La lesione può poi essere osservata:<br />
• Con un dermatoscopio, (Un piccolo microscopio che<br />
<strong>in</strong>gran<strong>di</strong>sce 10 volte, la cui lente frontale viene applicata<br />
<strong>di</strong>rettamente sulla lesione, con l’<strong>in</strong>terposizione <strong>di</strong> un goccia <strong>di</strong><br />
olio),<br />
• Con un videodermatoscopio, che trasmette le immag<strong>in</strong>i del<br />
dermatoscopio a un computer che ne permette l’osservazione <strong>in</strong><br />
un monitor e che le misura e le archivia,<br />
• O con un microscopio a riflessione, che ha un potere <strong>di</strong><br />
risoluzione si gran lunga superiore rispetto al dermatoscopio.
3<br />
Nevo <strong>melanocitari</strong>o giunzionale <strong>in</strong> fase <strong>di</strong><br />
esor<strong>di</strong>o, lentigg<strong>in</strong>osa.<br />
I melanociti <strong>nevi</strong>ci si <strong>di</strong>stribuiscono <strong>in</strong> filiere<br />
giunzionali (1) lungo le creste <strong>in</strong>terpapillari<br />
dell’epidermide (2) e com<strong>in</strong>ciano a formare<br />
piccoli aggregati (ni<strong>di</strong>) giunzionali (3).<br />
2<br />
1
Teche <strong>di</strong> melanociti localizzate agli apici delle<br />
creste <strong>in</strong>terpapillari.<br />
La maggior parte dei melanociti aggregati <strong>in</strong><br />
ni<strong>di</strong> giunzionali perdono la morfa dendritica e<br />
acquisiscono quella epitelioide (<strong>di</strong>vengono<br />
rotondeggianti).<br />
Nevo<br />
<strong>melanocitari</strong>o<br />
giunzionale:
I <strong>nevi</strong> <strong>melanocitari</strong> <strong>di</strong> tipo rilevato, osservati istologicamente,<br />
otranno essere sia <strong>di</strong> tipo composito che <strong>in</strong>tradermico.<br />
e <strong>di</strong> papulosi o nodulari,<br />
cupoliformi, o papillomatosi o<br />
verrucosi. Essi sono più o meno<br />
<strong>in</strong>tensamente pigmentati.<br />
Ve ne sono <strong>di</strong> appena rilevati,<br />
nei quali lo sconf<strong>in</strong>amento dei<br />
melanociti <strong>nevi</strong>ci nel derma è<br />
preve<strong>di</strong>bilmente limitato alla<br />
sua porzione più superficiale<br />
(<strong>nevi</strong> <strong>di</strong> Clark)
Un altro marker è la presenza <strong>di</strong><br />
strutture papillari esofitiche (1),<br />
visibili anche cl<strong>in</strong>icamente, e<br />
corrispondenti a una struttura<br />
papillomatosa rivelata anche<br />
dall’istologia.<br />
Se è ancora presente alla<br />
periferia una componente<br />
giunzionale del nevo, si può<br />
associare la presenza del<br />
reticolo pigmentario (2).<br />
Un marker dermatoscopico <strong>di</strong><br />
questi <strong>nevi</strong> è il pattern<br />
globulare. I globuli corrispondono<br />
istologicamente ad<br />
aggregati <strong>di</strong> melanociti<br />
nell’epidermide o ad aggregati<br />
<strong>di</strong> melanofagi, le cellule che<br />
fagocitano il pigmento, <strong>in</strong>farciti<br />
<strong>di</strong> melan<strong>in</strong>a,.<br />
1<br />
2
Nevo <strong>melanocitari</strong>o composito <strong>in</strong><br />
sede plantare<br />
Nevo <strong>melanocitari</strong>o piano plantare<br />
Questo tipo <strong>di</strong> <strong>nevi</strong> colonizza le creste<br />
epidermiche e risparmia i solchi
Nevo <strong>melanocitari</strong>o composito: teche <strong>di</strong> melanociti nell’epidermide e e nel derma
Nevo <strong>melanocitari</strong>o composito
Nevo <strong>melanocitari</strong>o papillomatoso<br />
Nevo <strong>melanocitari</strong>o papuloso
Ai <strong>nevi</strong> <strong>melanocitari</strong> <strong>in</strong>tradermici corrispondono due possibili forme cl<strong>in</strong>iche<br />
Il nevo <strong>di</strong> Unna, a superficie<br />
papillomatosa, più o meno<br />
pigmentato, <strong>di</strong> consistenza molle,<br />
localizzato al tronco, agli arti, al<br />
collo.<br />
Il nevo <strong>di</strong> Miesher: cupoliforme,<br />
<strong>di</strong> consistenza<br />
teso-elastica, <strong>di</strong> colore<br />
marrone o roseo, <strong>di</strong> solito<br />
localizzato al volto
Nevio<strong>di</strong> Unna<br />
Nevi <strong>di</strong> Miescher
Nevo <strong>di</strong> Unna<br />
Nevo <strong>di</strong> Miescher
Alcuni <strong>nevi</strong> <strong>melanocitari</strong> sono<br />
presenti alla nascita
<strong>di</strong>mensioni considerevoli<br />
E possono raggiungere
Questi <strong>nevi</strong> sono più a<br />
rischio degli altri <strong>di</strong><br />
trasformazione maligna.<br />
Inoltre, quelli che co<strong>in</strong>volgono<br />
il dorso e la regione cefalica<br />
possono associarsi a<br />
melanocitosi delle men<strong>in</strong>gi e<br />
a idrocefalo.<br />
F<strong>in</strong>o a co<strong>in</strong>volgerearee<br />
cutanee molto estese.
Alcuni <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui sono portatori <strong>di</strong><br />
numerosi <strong>nevi</strong> <strong>melanocitari</strong><br />
cl<strong>in</strong>icamente atipici, che si<br />
rivelano poi istologicamente<br />
<strong>di</strong>splastici (s<strong>in</strong>drome del nevo<br />
<strong>di</strong>splastico). In una parte dei casi<br />
la s<strong>in</strong>drome è familiare.
Nevi rossastri con la porzione centrale rilevata
In questo caso, comparsa <strong>di</strong><br />
pseudopo<strong>di</strong> a un marg<strong>in</strong>e della<br />
lesione, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> sei mesi dalla<br />
proiima osservazione<br />
I <strong>nevi</strong> <strong>melanocitari</strong> <strong>di</strong>splasici evolvono<br />
con una certa frequenza <strong>in</strong> <strong>melanomi</strong>.<br />
I segni <strong>di</strong> questa evoluzione possono<br />
essere rivelati molto precocemente<br />
dall’esame al dermatoscopio
Melanoma: tumore maligno che si sviluppa dai melanociti epidermici o da<br />
quelli dei <strong>nevi</strong> <strong>melanocitari</strong> congeniti e acquisiti.<br />
Negli ultimi anni vi è stato un notevole <strong>in</strong>cremento della sua <strong>in</strong>cidenza.<br />
Colpisce prevalentemente gli adulti.<br />
Fattori <strong>di</strong> rischio: Xeroderma pigmentoso, nevo congenito gigante, s<strong>in</strong>drome del<br />
nevo <strong>di</strong>splastico, immunosoppressione.<br />
Il melanoma può :<br />
• <strong>in</strong>sorgere de novo, dai melanociti giunzionali (l’ evenienza più frequente)<br />
• su un precedente nevo <strong>melanocitari</strong>o congenito a acquisito<br />
• evolversi da un nevo <strong>di</strong>splastico<br />
• Molto raramente evolversi da un nevo blu cellulare o da un’altra<br />
melanocitosi dermica.<br />
Circa il 35% dei <strong>melanomi</strong> <strong>in</strong>sorgono da un nevo <strong>melanocitari</strong>o, ma solo molto<br />
raramente un nevo <strong>melanocitari</strong>o acquisito dà orig<strong>in</strong>e a un melanoma.<br />
I <strong>nevi</strong> congeniti giganti danno orig<strong>in</strong>e a un melanoma con una percentuale che<br />
varia, secondo gli stu<strong>di</strong>, dal 3 al 18%.
Epidemiologia:<br />
Aumento progressivo <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidenza e mortalità <strong>in</strong> tutte le parti del mondo.<br />
Incidenza aumentata del 3-7% negli <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> pelle chiara.<br />
In Australia l’<strong>in</strong>cidenza più alta del mondo. Nei giovani, <strong>in</strong>fluenzati dalle<br />
campagne <strong>di</strong> prevenzione, si sta riducendo.<br />
In Europa e <strong>in</strong> America, aumento progressivo della <strong>in</strong>cidenza, forse <strong>in</strong><br />
correlazione <strong>di</strong> vacanza <strong>in</strong> paesi assolati.<br />
Negli ultimi anni: Mortalità aumentata a un rimo più basso, forse grazie alle<br />
campagne <strong>di</strong> prevenzione.<br />
Impatto, per quanto modesto, delle campagne <strong>di</strong> salute pubblica<br />
<strong>di</strong>agnosi precoce<br />
fotoprotezione<br />
In futuro: epidemiologia genetica
Fattori ambientali:<br />
Eccessiva esposizione <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui dalla pelle chiara alle ra<strong>di</strong>azioni ultraviolette<br />
del luce del sole.<br />
•Fotoesposizione <strong>in</strong>termittente<br />
•Ustioni da fotoesposizione <strong>in</strong> età <strong>in</strong>fantile<br />
•Latitu<strong>di</strong>ni equatoriali<br />
•Immunosoppressione (trapianti d’organo)<br />
•Immunodepressione genetica o acquisita<br />
•Controversie sugli schermi fotoprotettivi<br />
•Ma: Melanoma lentigg<strong>in</strong>oso acrale <strong>in</strong> se<strong>di</strong> fotoprotette: verisimile ruolo<br />
genetico<br />
•Lentigo <strong>di</strong> Dubreuilh, il melanoma con la fase superficiale estensiva più lunga:<br />
paradossale effetto protettivo dell’UV?
Etiologia multifattoriale: comprende fattori genetici e razziali, ma il<br />
fattore pre<strong>di</strong>sponente <strong>di</strong> gran lunga più importante è è la<br />
eccessiva fotoesposizione all’ultravioletto, <strong>in</strong> particolare<br />
all’ultravioletto B.<br />
L’ultravioletto, probabilmente <strong>in</strong>ducendo la formazione <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cali<br />
liberi, provoca la formazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>meri delle pirimi<strong>di</strong>ne. Pazienti<br />
che mancano delle endonucleasi necessarie a riparare il danno,<br />
come gli <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui affetti da xeroderma pigmentoso sono più<br />
soggetti a sviluppare neoplasie cutanee, e fra queste il melanoma.<br />
Il melanoma è particolarmente frequente <strong>in</strong> pazienti dalla pelle<br />
chiara, <strong>di</strong> ceppo celtico, bion<strong>di</strong> o rutili, che si abbronzano con<br />
<strong>di</strong>fficoltà e tendono piuttosto a ustionarsi <strong>in</strong> seguito a<br />
fotoesposizione. E’ raro <strong>in</strong>vece negli <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui, e nelle razze, dalla<br />
pelle scura. Fa eccezione il melanoma lentigg<strong>in</strong>oso acrale, che è<br />
più frequente negli orientali e negli <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui dalla pelle scura.
Il gene implicato nello sviluppo del melanoma è il CDKN2A che<br />
normalmente co<strong>di</strong>fica per la prote<strong>in</strong>a P16, e per il p 14 ARF.<br />
• La prote<strong>in</strong>a P16 blocca il ciclo cellulare <strong>in</strong> G1, poiché <strong>in</strong>ibisce la<br />
Ch<strong>in</strong>asi Cicl<strong>in</strong>o-Dipendente 4 (CDK4) che <strong>in</strong>duce il passaggio<br />
dalla fase G1 alla fase S),<br />
• Il P14 ARF regola la crescita dei melanociti attraverso il p53.<br />
Infatti il P53 arresta <strong>in</strong> G1 il ciclo cellulare delle cellule con DNA<br />
alterato.<br />
Risultato <strong>di</strong> p14 alterato: aumentata <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> p53 con<br />
aumentata crescita/ sopravvivenza delle cellule alterate.
Modello bifasico: progressione del melanoma con con<br />
selezione <strong>di</strong> cloni progressivamente più aggressivi che<br />
<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e acquisiscono la competenza per metastasizzare.<br />
• Fase superficiale estensiva<br />
il melanoma si estende superficial-<br />
mente nel contesto dell’epidermide<br />
e del derma papillare.<br />
• Fase verticale <strong>in</strong>vasiva<br />
Il melanoma scende <strong>in</strong> profon<strong>di</strong>tà,<br />
accupando <strong>in</strong>teramante il derma<br />
papillare , del quale deforma il profilo<br />
Inferiore, poi scendendo nel dema reticolare<br />
e nel tessuto a<strong>di</strong>poso sottocutaneo.
Criteri mnemonici per il riconoscimento <strong>di</strong> un melanoma <strong>in</strong> esor<strong>di</strong>o<br />
A= Asimmetria<br />
B= Bor<strong>di</strong> irregolari<br />
C= Colore <strong>di</strong>somogeneo<br />
D= Dimensioni aumentate<br />
E= Evoluzione
Superficial Sprea<strong>di</strong>ng melanoma<br />
Macula piana, a contorni irregolari, ameboi<strong>di</strong>, <strong>in</strong>dentati (fase<br />
superficiale estensiva). Dopo un periodo <strong>di</strong> tempo variabile,<br />
sviluppa <strong>in</strong> un punto un nodulo (fase verticale <strong>in</strong>vasiva).<br />
Col tempo il Superficial sprea<strong>di</strong>ng melanoma può andare<br />
<strong>in</strong>contro a fenomeni <strong>di</strong> regressione.<br />
Questa appare come un’area depigmentata, atrofica, sulla quale<br />
può <strong>in</strong> seguito, <strong>in</strong>sorgere la nodulazione.<br />
Se<strong>di</strong> più frequenti: tronco nell’uomo, gambe nella donna
Supeficial Sprea<strong>di</strong>ng Melanoma<br />
<strong>in</strong> fase superficiale estensiva
Fase nodulare.<br />
Lungo il bordo della porzione ad<br />
estensione superficiale, sono visibili gli<br />
pseudopo<strong>di</strong> (uno dei segni dermatoscopici<br />
del melanoma)
La regressione è un segno <strong>di</strong><br />
cattiva prognosi
Tanto che il fenomeno della<br />
nodulazione si presenta a<br />
volte nel suo contesto.
Melanoma Nodulare: non passa per la fase superficiale estensiva.<br />
Alla sua <strong>in</strong>sorgenza si tra già<br />
<strong>in</strong> fase verticale <strong>in</strong>vasiva ed è<br />
già capace <strong>di</strong> dare metastasi.
Melanoma polipoide<br />
E' un melanoma a crescita prevalentemente esofitica, congiunto al tessuto <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e<br />
per mezzo <strong>di</strong> un peduncolo.
Superficial Sprea<strong>di</strong>ng Melanoma<br />
<strong>in</strong> situ.<br />
La proliferazione dei melanociti<br />
atipici è esclusivamente <strong>in</strong>traepidermica
Superficial Sprea<strong>di</strong>ng melanoma microlivello 2<br />
La proliferazione sconf<strong>in</strong>a nel derma papillare
Microlivello 2<br />
Ed è presente un denso<br />
<strong>in</strong>filtrato <strong>in</strong>focitario nel derma<br />
papillare (reazione del sistema<br />
immunitario contro la neoplasia)
Superficial Sprea<strong>di</strong>ng melanoma Microlivello 3 (i derma papillare è <strong>in</strong>teramente<br />
riempito dalla neoplasia, che ne deforma il profilo <strong>in</strong>feriore
Microlivello 4<br />
La noplasia ha sconf<strong>in</strong>ato nel derma reticolare,<br />
nel quale si propaga senza trovare alcun arg<strong>in</strong>e
Cellule epitelioi<strong>di</strong> e cellule bizzarre
Cellule bizzarre
Lentigo maligna<br />
Se<strong>di</strong> fotoesposte<br />
Lungo periodo <strong>di</strong> fase superficiale estensiva<br />
Pigmentazione con aspetto caleidoscopico: le tonalità<br />
del colore non sfumano l’una nell’altra.
Se<strong>di</strong> fotoesposte.<br />
Aspetto caleidoscopico per lo stacco<br />
netto fra le <strong>di</strong>verse tonalità <strong>di</strong> colore<br />
Lentigo <strong>di</strong> Dubrieuilh
Segni dermatoscopici della<br />
Lentigo <strong>di</strong> Dubreuilh<br />
Figuere <strong>di</strong> rombo<br />
Pseudoreticolo granulare
Filere giunzionali <strong>di</strong> melanociti altamente atipici<br />
Scarsa tendenza al fenomeno <strong>di</strong> Paget<br />
Colonizzazione della gu<strong>in</strong>a epiteliale estena<br />
dei follicoli piliferi.
Lo sconf<strong>in</strong>amento nel derma<br />
e la fase verticale <strong>in</strong>vasiva<br />
sono caratterizzati da cellule<br />
fusate.
Ma una volta <strong>in</strong>iziata la fase nodulare<br />
(Lentigo Maligna Melanoma) il<br />
decorso è sovrapponibile a quello del<br />
Superficial Sprea<strong>di</strong>ng Melanoma<br />
La fase superficiale estensiva<br />
può durare molti anni
Alla f<strong>in</strong>e si arrivaa alla malattia<br />
neoplastica ceneralizzata, con<br />
metastasi ai polmoni, alle ossa,<br />
al cervello
Melanoma lentigg<strong>in</strong>oso acrale<br />
Se<strong>di</strong>: Regioni palmo-plantari, letto ungueale, promucosa dei<br />
genitali.
Melanoma lentigg<strong>in</strong>oso<br />
acrale
Fase avanzata ( come negli altri <strong>melanomi</strong>): tre colori: bianco della regressione, Blu/<br />
nero, del melanoma, rosso dell’ulcerazione.
Caratteristico lo stream<strong>in</strong>g<br />
(correnti) <strong>di</strong> melan<strong>in</strong>a (ci sono<br />
come nuvole <strong>di</strong> pigmento alla<br />
periferia del tumore)
Melanoma dendrocitico<br />
I melanociti del melanoma lentigg<strong>in</strong>oso<br />
acrale sono dendritici. Essi sono già presenti<br />
anche nelle aree <strong>di</strong> stream<strong>in</strong>g <strong>di</strong> melan<strong>in</strong>a
Esor<strong>di</strong>o: a volte riconoscibile solo con l’impregnazione argentica le melan<strong>in</strong>e.<br />
Una filiera cont<strong>in</strong>ua <strong>di</strong> melanociti dendritici atipici occupa la giunzione dermo<br />
epidermica
ase <strong>in</strong>traepidermica: le<br />
ellule neoplastiche<br />
ormano un festone lungo<br />
a <strong>in</strong>terfacie dermopidermica
A volte vi è colonizzazione pagetoide dell’epidermide.<br />
I melanociti sono fortemente etipici
Nodulazione
Celllule bizzarre al marg<strong>in</strong>e della<br />
nodulazione<br />
cellule fusate e bizzarre<br />
nella nodulazione<br />
Nodulazione (fase verticale<br />
<strong>in</strong>vasiva)
nizia con una banda<br />
i melanonichia striata<br />
una banda nera ,<br />
ongitu<strong>di</strong>nale, che<br />
olora la lam<strong>in</strong>a<br />
ngueale)<br />
Melanoma subunguela<br />
rogressivamente questa banda si allarga, mente<br />
ompare una pigmentazione dell’eponichio (segno <strong>di</strong><br />
utch<strong>in</strong>son). Inf<strong>in</strong>e l’unghia viene <strong>di</strong>strutta e l’<strong>in</strong>tero <strong>di</strong>to,<br />
nvaso dalla neoplasia, appare pigmertato, ulcerato e<br />
nfiammato (patereccio melanotico).<br />
Insorge nella matrice<br />
dell’unghia<br />
Segno <strong>di</strong> Hutch<strong>in</strong>sono)