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“Fenomenologia e psicopatologia degli uomini autori di violenza”

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<strong>“Fenomenologia</strong> Fenomenologia e <strong>psicopatologia</strong> <strong>degli</strong><br />

<strong>uomini</strong> <strong>autori</strong> <strong>di</strong> <strong>violenza”</strong> violenza<br />

Dr. Andrea Cicogni<br />

Psichiatra e Psicoterapeuta<br />

Azienda Sanitaria Firenze 10 Firenze<br />

Centro <strong>di</strong> Ascolto Uomini Maltrattanti ONLUS


Perchè Perch occuparsi <strong>degli</strong> Uomini <strong>autori</strong> <strong>di</strong> Violenza?<br />

Genitorialità Genitorialit dell’uomo dell uomo che agisce violenza<br />

Intergenerazionalità Intergenerazionalit e Serialità Serialit<br />

Maggiore sicurezza delle vittime: se decidono <strong>di</strong> rimanere,<br />

ma anche se decidono <strong>di</strong> separarsi<br />

Il problema della violenza è soprattutto un problema<br />

sociale legato alla <strong>di</strong>suguaglianza <strong>di</strong> genere<br />

Non funziona sempre la “just just put them in jail theory” theory o<br />

comunque prima o poi escono.<br />

Lo chiedono l'OMS, e le raccomandazioni Consiglio Europeo<br />

07/05/2013


Nei Servizi <strong>di</strong> Salute Mentale<br />

• Facilmente si può minimizzare o spesso non<br />

identificare affatto la violenza. La <strong>di</strong>agnosi ed il<br />

trattamento del <strong>di</strong>sturbo mentale può senza<br />

volerlo <strong>di</strong>strarre l’attenzione l attenzione dal problema della<br />

violenza e da mettere in atto ciò che è utile per<br />

interromperla e creare un livello <strong>di</strong> sicurezza per<br />

la vittima.<br />

• Rischi della eccessiva psicologizzazione data<br />

dalla convinzione che solo identificare e trattare<br />

la <strong>psicopatologia</strong> sottostante può portare ad una<br />

cessazione della violenza.


Trattamenti nei Servizi Sanitari e<br />

della Salute Mentale<br />

• Spesso sono inefficaci o ad<strong>di</strong>rittura dannosi,<br />

frequentemente non riescono a <strong>di</strong>agnosticare e<br />

mettere a fuoco il problema della violenza<br />

domestica.<br />

• Danno spesso il messaggio che le donne<br />

maltrattate sono malate e che “almeno almeno in parte” parte<br />

la violenza è colpa loro.<br />

• Portano all’uso all uso (sbagliato o eccessivo) <strong>di</strong> farmaci<br />

per la donna, alla consulenza <strong>di</strong> coppia e non<br />

pongono attenzione alla sicurezza della donna.


La violenza epidemia nascosta nella<br />

salute mentale<br />

n.b. Pazienti psichiatrici che SUBISCONO violenza non l'agiscono. l'agiscono<br />

Violenza subita o assistita come importante pre<strong>di</strong>ttore <strong>di</strong><br />

patologia fisica e mentale.<br />

Alto utilizzo servizi sanitari ad ogni livello somatizzazioni, <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong>sturbi<br />

d'ansia cronici, PTSD, <strong>di</strong>sturbi dell'umore, suici<strong>di</strong> e tentati<br />

suici<strong>di</strong>, <strong>di</strong>sturbi del comportamento alimentare ecc.<br />

In definitiva la violenza domestica è uno dei principali problemi<br />

<strong>di</strong> salute per la sua <strong>di</strong>ffusione e associazione con patologie<br />

mentali e fisiche e perchè perch e raramente <strong>di</strong>agnosticato da<br />

me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina genarale e specialisti, in particolare<br />

psichiatri.<br />

Necessità Necessit quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> training ed interventi adeguati e<br />

multi<strong>di</strong>sciplinari


Criticità Criticit nell’identificazione nell identificazione della<br />

violenza e dell’uomo dell uomo maltrattante<br />

• La negazione e la manipolazione messe in atto<br />

sono in genere ben condotte e seducenti.<br />

• Il maltrattante può apparire molto razionale,<br />

sano, “together together”.<br />

• Qualora ammetta la violenza può apparire<br />

sinceramente pentito e scusarsi profondamente.<br />

• può riuscire a far passare la violenza come<br />

momentanea o giustificata; o causata dall’uso dall uso <strong>di</strong><br />

alcool o sostanze; o comunque problemi<br />

depressivi ecc.


Esempi <strong>di</strong> Minimizzazione e<br />

Giustificazione<br />

MINIMIZZAZIONE<br />

• L’ho ho soltanto minacciata.<br />

• Sono qui in quanto obbligato ma… ma<br />

• Le ho solo dato uno schiaffo<br />

• Non l’ho l ho mai picchiata davvero<br />

• Abbiamo avuto una scaramuccia da innamorati<br />

• Le vengono i livi<strong>di</strong> facilmente<br />

• Credo che si sia impaurita (senza motivo)<br />

• La situazione si è un po’ po riscaldata<br />

• E’ stato solo un piccolo bisticcio


Giustificazione e colpevolizzazione<br />

della vittima<br />

• Le cose sono andate fuori controllo<br />

• Le ho dato un buffetto<br />

• Ho solo un cattivo carattere<br />

• Ero ubriaco<br />

• Ha toccato i miei punti deboli<br />

• Mi ha spinto troppo oltre<br />

• Mi sono solo <strong>di</strong>feso<br />

• E della SUA violenza allora che ne <strong>di</strong>ce?<br />

• Con me <strong>di</strong>venta sempre isterica


Necessario passare da: “her her<br />

behaviour/his feelings” feelings a “his his behaviour<br />

her feelings” feelings<br />

• Negazione della propria responsabilità<br />

responsabilit<br />

• Minimizzazione del danno provocato<br />

• Negazione della vittima e attribuzione<br />

della colpa alla vittima<br />

• Giustificazione morale e richiamo ad ideali<br />

più pi alti (religiosi ad es.)


F.A.Q.:Chi sono i maltrattanti?<br />

• Non esiste al momento (e forse non<br />

esisterà esister mai) un profilo preciso o una<br />

tipologia capace <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>re il<br />

maltrattamento. Abbiamo un<br />

“PARADOSSO PARADOSSO DELLA NORMALITA’ NORMALITA “<br />

• Tuttavia qualche tentativo <strong>di</strong><br />

classificazione è stato fatto…<br />

fatto


Elisabeth Gilchrist et al. 2003 identifica due<br />

grossi gruppi:<br />

• 1) BORDER-LINE/ BORDER LINE/ DIPENDENTI EMOTIVI<br />

• 2) NARCISISTICI/ANTISOCIALI


Internal working models e<br />

attaccamento<br />

• Internal working models: set <strong>di</strong> credenze profonde che<br />

regolano le relazioni <strong>di</strong> intimità intimit emotiva tra gli adulti con<br />

inizio nell'infanzia.<br />

• Modello <strong>di</strong> attaccamento ansioso: ansioso:<br />

se sentono il partner<br />

poco <strong>di</strong>sponibile sviluppano un'ansia <strong>di</strong> essere<br />

abbandonati e un comportamento rabbioso e<br />

apertamente aggressivo verso la compagna.<br />

• Attaccamento evitante: evitante:<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong>fficolt e malessere nelle<br />

relazioni intime si appoggiano su se stessi, sono<br />

tendenzialmente narcisisti e mancano <strong>di</strong> capacità capacit <strong>di</strong><br />

empatia.


Livello <strong>di</strong> violenza per frequenza e gravità gravit<br />

• Alto livello <strong>di</strong> violenza: (40% dei casi) presente<br />

in <strong>autori</strong> <strong>di</strong> violenza con un modello <strong>di</strong><br />

attaccamento ansioso evitante come pure con<br />

un <strong>di</strong>sturbo border-line border line <strong>di</strong> personalità.<br />

personalit<br />

• Livello moderato: moderato:<br />

(35% dei casi) maltrattanti<br />

con attaccamento ansioso<br />

• Livello basso:(25% basso:(25%<br />

dei casi) non ha tratti<br />

pre<strong>di</strong>ttivi


Le 4 con<strong>di</strong>zioni dell'EMPATIA<br />

dell'EMPATIA<br />

• Con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> affettività:L'osservatore affettivit :L'osservatore deve essere in<br />

un preciso stato affettivo<br />

• Con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> somiglianza interpersonale: interpersonale:<br />

lo stato<br />

affettivo dell'osservatore deve somigliare sotto certi<br />

aspetti a quello <strong>di</strong> chi ha <strong>di</strong> fronte<br />

• Con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> trasmissione causale: causale:<br />

lo stato affettivo<br />

della persona osservata è la causa dello stato<br />

affettivo dell'osservatore<br />

• Con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> attribuzione causale: causale:<br />

l'osservatore<br />

deve essere cosciente della relazione causale tra lo<br />

stato affettivo dell'altro ed il suo stato.


Tipi <strong>di</strong> violenza:<br />

• Maltrattamento fisico<br />

• Maltrattamento economico<br />

• Violenza sessuale<br />

• Maltrattamento psicologico<br />

• Comportamento persecutorio Stalking<br />

1. Comunicazioni indesiderate e intrusive: trasmettere messaggi sulle sulle<br />

proprie<br />

emozioni, sui bisogni, desideri intenzioni relativi a stati affettivi affettivi<br />

amorosi coatti o <strong>di</strong><br />

o<strong>di</strong>o rancore. Sms email lettere graffiti ecc.<br />

2. Contatti indesiderati:pe<strong>di</strong>nare, sorvegliare, visite sotto casa o nel posto <strong>di</strong> lavoro,<br />

minacce aggressioni,<br />

3. Comportamenti associati: cancellazione beni e servizi, invio <strong>di</strong> notte <strong>di</strong> cose ecc.<br />

3.


Possibili tipologie <strong>di</strong> Stalkers<br />

• Ex partner risentito<br />

• Con sintomi psicopatologici definiti<br />

• Corteggiatore inadeguato<br />

• Stalker rancoroso respinto<br />

• Predatore sessuale


F.A.Q.: Ma sono “MATTI MATTI”?<br />

• Circa 25% hanno un <strong>di</strong>sturbo psichiatrico<br />

<strong>di</strong> Asse I<br />

• Circa il 50% hanno un <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong><br />

personalità personalit (Asse II)<br />

• Circa il 90% ha una sintomatologia<br />

sottosoglia per un qualche <strong>di</strong>sturbo<br />

psichiatrico


Disturbi <strong>di</strong> personalità personalit vari<br />

• Circa ¼ tendenze narcisistiche<br />

• Circa ¼ passivo aggressive<br />

• Circa 1/5 tendenze depressive<br />

• Circa 1/5 tendenze antisociali<br />

• Circa il 30% aveva alti punteggi in 4 o più pi<br />

sottoscale


In conclusione tuttavia:<br />

• Il livello <strong>di</strong> <strong>psicopatologia</strong> non pre<strong>di</strong>ce la i nuovi episo<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> maltrattamento<br />

• Sebbene il livello <strong>di</strong> <strong>psicopatologia</strong> richieda un<br />

trattamento, non è probabile che questo risolva la<br />

violenza in sé. s<br />

• In alcuni casi la <strong>di</strong>agnosi puo’ puo essere tautologica (es.<br />

<strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> personalità)<br />

personalit<br />

• Interventi inadeguati (in<strong>di</strong>viduali, o familiari o <strong>di</strong> coppia)<br />

che non abbiano una posizione chiara sulla violenza, che<br />

è prima <strong>di</strong> tutto un problema legale e non<br />

psicopatologico, possono essere non solo inutili ma<br />

iatrogeni e fortemente pericolosi.


F.A.Q. “.. ..ma ma perché perch non lo<br />

lasciano?” lasciano?<br />

• Chi lavora con donne maltrattate sa che questo è spesso<br />

un obiettivo non un punto <strong>di</strong> partenza.<br />

• “Ciclo Ciclo della <strong>violenza”</strong>:1)relazione violenza :1)relazione normale 2) scoppio<br />

della violenza 3) fase delle scuse rimorso pentimento<br />

(sottile richiesta <strong>di</strong> aiuto e colpevolizzazione della donna<br />

che non lo capisce ed inizio nuovo ciclo.<br />

• Paura <strong>di</strong> ritorsioni, problemi pratici, mancanza <strong>di</strong> risorse<br />

o alternative.<br />

• Impotenza appresa, “Donne Donne che amano troppo” troppo ma<br />

ATTENZIONE: parlare <strong>di</strong> masochismo, collusione ecc. per<br />

donne che non hanno alternative sociali ed economiche<br />

ecc. è spesso aggiungere violenza a violenza.


F.A.Q. “.. ..e e gli <strong>uomini</strong> maltrattati?<br />

• Esistono, anche se in numero esiguo e alcuni vivono la<br />

stessa situazione <strong>di</strong> vergogna, <strong>di</strong> impossibilità impossibilit a lasciare<br />

il/la partner (tuttavia non appaiono terrorizzati, come le<br />

donne che vengono ferite più pi gravemente) ecc.<br />

• Vi sono ricerche effettuate in Comunità Comunit specifiche<br />

(Esercito USA, gruppi gay/lesbian, dati raccolti dalla<br />

Polizia che interviene in emergenza “dual dual arrest”) arrest<br />

• False denuncie: esistono, ma in linea con gli altri reati.<br />

mentre <strong>di</strong> sicuro il 93% delle violenze fisiche e sessuali<br />

NON viene denunciato.


Approccio soft al colloquio<br />

• Motivational interwiew<br />

• Confronto fatto in modo supportivo,<br />

positivo ed incoraggiante.<br />

• Cogliere lo stato motivazionale del<br />

soggetto: (pre-contemplazione,<br />

(pre contemplazione,<br />

contemplazione, azione, cambiamento) ed<br />

agire <strong>di</strong> conseguenza.


“Ammettitori<br />

Ammettitori” talvolta più pi <strong>di</strong>fficili da<br />

trattare dei “negatori negatori”<br />

• Nel colloquio il maltrattante suona<br />

frequentemente innocente e lui crede <strong>di</strong> esserlo<br />

veramente.<br />

• E’ una sfida per il clinico (come pure per gli<br />

amici, la famiglia) separare le percezioni e le<br />

deformazioni del maltrattante dai fatti.<br />

• L’ammettere ammettere <strong>di</strong> essere un maltrattante può<br />

suscitare simpatia e farlo apparire meno<br />

colpevole.


Il vittimismo e non assunzione <strong>di</strong><br />

responsabilità responsabilit paralizzanti<br />

• La causa o la responsabilità responsabilit della violenza<br />

è proiettata fuori da sé: s : è stata colpa della<br />

rabbia, dello stress, <strong>di</strong> violenze subite<br />

nell’infanzia, nell infanzia, del bere, <strong>di</strong> una giornata<br />

storta ecc.<br />

• Nagazione, manipolazione, proiezione,<br />

nascondere le cose sono comportamenti<br />

frequenti nella terapia dei maltrattanti.


Rabbia e stress ?<br />

• Chiamare in causa la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> controllo,<br />

problemi <strong>di</strong> rabbia o <strong>di</strong> stress è una credenza<br />

comune.<br />

• In realtà realt solo il 5-10% 5 10% dei maltrattanti ha<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong>fficolt a controllare la rabbia e l’aggressivit<br />

l aggressività. .<br />

Più Pi che essere “fuori fuori controllo” controllo il comportamento<br />

è “controllante<br />

controllante”.<br />

• Chiamare rabbia ogni sentimento è sbagliato,<br />

spesso c’è c’è<br />

paura, sentirsi ferito, gelosia,<br />

sensazione <strong>di</strong> impotenza, preoccupazione ecc.


F.A.Q. “Cosa Cosa si fa nel mondo per<br />

trattare i maltrattanti?”<br />

maltrattanti<br />

• Dai primi programmi negli anni settanta in USA<br />

(Emerge a Boston, Amend a Denver, Duluth in<br />

Minnesota) si sono sviluppati numerosi<br />

Programmi e Centri <strong>di</strong> trattamento nel mondo.<br />

Un’indagine Un indagine dell’Organizzazione dell Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale della<br />

Sanità Sanit del 2003 ne censisce la presenza in<br />

almeno 36 nazioni del mondo. L’Italia L Italia sconta un<br />

ritardo culturale e legislativo, anche rispetto alle<br />

Raccomandazioni del Consiglio d’Europa d Europa (2005)<br />

che incoraggia programmi d’intervento d intervento con gli<br />

<strong>autori</strong>. Cfr. Linee Guida CAM


Lavorare con i maltrattanti: alcuni<br />

elementi chiave per un programma<br />

efficace<br />

• Confrontare i meccanismi <strong>di</strong> negazione, minimizzazione.<br />

Cambiare la <strong>di</strong>storta concezione <strong>di</strong> mascolinità mascolinit che<br />

favorisce la violenza. Accettare <strong>di</strong> essere i responsabili<br />

del proprio comportamento violento.<br />

• Essere attenti alla sicurezza della vittima<br />

• Gli altri professionisti che entrano in contatto con il<br />

maltrattante debbono dare un chiaro ed univoco<br />

messaggio che la violenza è inaccettabile e considerare i<br />

maltrattanti responsabili della propria violenza. Necessità Necessit<br />

<strong>di</strong> un lavoro in rete con i Servizi Pubblici e del Privato<br />

Sociale. Necessità Necessit <strong>di</strong> una crescente intolleranza della<br />

violenza domestica nella società societ civile.


Conclusioni generali<br />

• Fare un intervento “terapeutico terapeutico riabilitativo” riabilitativo con<br />

i maltrattanti presenta complessità complessit e problemi<br />

tali che rendono concrete le possibilità possibilit <strong>di</strong> fare<br />

interventi ingenui, inutili, francamente dannosi<br />

come pure <strong>di</strong> scivolare in grossolani errori.<br />

• Nel mondo negli ultimi 30-40 30 40 anni si sono<br />

sviluppati modelli <strong>di</strong> trattamento, tecniche e<br />

teorie della tecnica che devono essere<br />

conosciute, <strong>di</strong>ffuse, applicate e valutate anche<br />

nel nostro Paese.<br />

• Sarà Sar nostro obiettivo mantenere un<br />

atteggiamento scientifico, critico, “evidence evidence<br />

based” based volto allo stu<strong>di</strong>o e valutazione <strong>degli</strong><br />

interventi come pure al loro miglioramento.

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