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Caselli/ La politica e la giustizia - I Siciliani giovani

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www.isiciliani.it<br />

Libertà di stampa/ Il caso Italia<br />

Un Paese<br />

di mezzo-bavaglio<br />

L'al<strong>la</strong>rme di Reporter<br />

senza frontiere: l'Italia<br />

cinquantasettesima<br />

nell'indice sul<strong>la</strong> libertà<br />

di stampa<br />

di Aaron Pettinari<br />

www.antimafiaduemi<strong>la</strong>.com<br />

Quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> libertà di pensiero (che<br />

si identifica anche nel<strong>la</strong> libertà di<br />

stampa), nel corso del<strong>la</strong> sua lunga storia<br />

è sempre stata una lotta travagliata<br />

all'interno del<strong>la</strong> società. Ci sono voluti<br />

secoli e battaglie sanguinosissime, prima<br />

che nel<strong>la</strong> coscienza dei popoli maturasse<br />

<strong>la</strong> convinzione che "<strong>la</strong> libertà<br />

di manifestare le proprie opinioni e<br />

quel<strong>la</strong> di discuterne sono un bene e<br />

non un male".<br />

E' un principio fondamentale che nel<strong>la</strong><br />

Costituzione Italiana viene rabidato<br />

nell'articolo 21, “Tutti hanno diritto di<br />

manifestare liberamente il proprio pensiero<br />

con <strong>la</strong> paro<strong>la</strong>, lo scritto e ogni altro<br />

mezzo di diffusione. <strong>La</strong> stampa non può<br />

essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.<br />

Ma, nonostante questo principio sia<br />

stato messo nero su bianco, <strong>la</strong> lotta è<br />

tutt'altro che conclusa con gli organi di<br />

potere che, specie negli ultimi anni, hanno<br />

tentato di mettere il cappio in torno al<br />

collo del<strong>la</strong> libertà di stampa.<br />

Monitorati 179 Stati<br />

Ed è per denunciare ciò che ogni anno<br />

Reporters Sans Frontieres, l’organizzazione<br />

non governativa che si pone come<br />

obiettivo quello di garantire il diritto ad<br />

una informazione libera in tutto il mondo,<br />

sti<strong>la</strong> una c<strong>la</strong>ssifica su 179 Stati. Secondo<br />

il rapporto, pubblicato lo scorso<br />

30 gennaio, l'Italia, pur avendo recuperato<br />

quattro posizioni rispetto allo scorso<br />

anno, si trova al 57° posto, dietro a Paesi<br />

come Niger, Burkina Faso, Taiwan, Botswana<br />

e Moldavia.<br />

I parametri per l'analisi<br />

Altri parametri per l'analisi sono <strong>la</strong> forma<br />

di governo, il pluralismo, l’indipendenza<br />

dei mezzi di comunicazione, <strong>la</strong><br />

trasparenza e secondo il rapporto ne consegue<br />

che l'Italia, dopo <strong>la</strong> caduta del governo<br />

Berlusconi, in questo senso è leggermente<br />

migliorata. <strong>La</strong> verità però è che<br />

<strong>la</strong> situazione resta assolutamente critica a<br />

causa del<strong>la</strong> “cattiva legis<strong>la</strong>zione osservata<br />

nel 2011, dove <strong>la</strong> diffamazione deve<br />

ancora essere depenalizzata e le istituzioni<br />

ripropongono pericolosamente 'leggi<br />

bavaglio'”. L'elenco è presto fatto tra<br />

I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

– pag. 72<br />

“ddl intercettazioni” (noto come ddl<br />

Mastel<strong>la</strong>, riproposto anche dal<br />

centrodestra a più riprese), “ddl<br />

diffamazione” (scoppiato dopo il caso<br />

Sallusti), “commi ammazza blog” o per il<br />

controllo dei contenuti pubblicati sul<strong>la</strong><br />

Rete (proposta di legge D'Alia).<br />

L'occhio sul mondo<br />

“Dopo <strong>la</strong> primavera araba del 2011 che<br />

aveva provocato impennate e cadute – è<br />

scritto nel rapporto - <strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssifica mondiale<br />

del<strong>la</strong> libertà di stampa torna ad una<br />

configurazione più tradizionale”. Nel<br />

processo di valutazione di RSF ogni Paese<br />

riceve un punteggio da zero a 100,<br />

dove zero rappresenta <strong>la</strong> “situazione<br />

ideale”.<br />

E così nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssifica restano sul podio,<br />

per il terzo anno consecutivo, <strong>la</strong> Fin<strong>la</strong>ndia<br />

(paese ormai consacrato come il<br />

più rispettoso del<strong>la</strong> libertà di stampa), seguita<br />

da O<strong>la</strong>nda e Norvegia. Agli ultimi<br />

posti invece vi sono Turkmenistan, Corea<br />

del Nord ed Eritrea, dove viene calpestata<br />

ogni libertà compresa quel<strong>la</strong> di informazione<br />

e di stampa.<br />

Il “trio infernale”<br />

Queste tre ultime nazioni, definite<br />

come “trio infernale”, sono precedute<br />

dal<strong>la</strong> Siria, dove è in atto una guerra civile<br />

interna di cui si sa realmente poco, con<br />

le informazioni che vengono troppo<br />

spesso manipo<strong>la</strong>te sempre dal potere.

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