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Caselli/ La politica e la giustizia - I Siciliani giovani

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www.isiciliani.it<br />

Politica/ <strong>La</strong> campagna del signor B.<br />

“Calcio, sesso<br />

e portafoglio”<br />

E intanto papa Ratzinger,<br />

anziché attendere<br />

il voto, ha preferito ca<strong>la</strong>re<br />

il suo<br />

pesantissimo “asso”<br />

nel bel mezzo del<strong>la</strong> lotta<br />

<strong>politica</strong> per il governo<br />

del Paese<br />

di Riccardo De Gennaro<br />

<strong>La</strong> promessa che abrogherà l’Imu<br />

sul<strong>la</strong> prima casa (dopo l’Ici di precedenti<br />

elezioni), <strong>la</strong> garanzia che creerà<br />

quattro milioni di posti di <strong>la</strong>voro (dopo<br />

quell’ormai celebre milione), l’acquisto<br />

di un calciatore di spicco (Balotelli,<br />

dopo il ritorno di Kakà), l’annuncio di<br />

un condono tombale (questa volta fiscale<br />

ed edilizio insieme), lo sketch maschilista<br />

con una ragazza compiacente<br />

e compiaciuta (“quante volte viene?”),<br />

l’al<strong>la</strong>rme per il pericolo rosso (Vendo<strong>la</strong>,<br />

dopo Bertinotti) incarnato dallo<br />

schieramento avversario.<br />

Nel<strong>la</strong> sua campagna elettorale Silvio<br />

Berlusconi ha servito agli italiani <strong>la</strong> solita<br />

minestra ed è <strong>la</strong> terza o quarta volta<br />

che <strong>la</strong> riscalda.<br />

Bersani, il signor Un po'<br />

I sondaggi dicono che molti elettori <strong>la</strong><br />

minestra riscaldata <strong>la</strong> berranno ancora,<br />

folgorati non si sa più da cosa, se si considera<br />

che Berlusconi non ha mai mantenuto<br />

una so<strong>la</strong> delle sue promesse elettorali.<br />

C’è ancora – tra i meno avveduti –<br />

chi gli crede, non perché colpito dal<strong>la</strong> sagacia<br />

del tycoon televisivo che trasforma<br />

<strong>la</strong> <strong>politica</strong> in spettacolo, ma perché condivide<br />

con lui l’adorazione del<strong>la</strong> santissima<br />

trinità: calcio, sesso e portafoglio.<br />

Nessuna inchiesta giornalistica, nessun<br />

processo giudiziario, nessuna pubblica<br />

denuncia del<strong>la</strong> sua ignoranza, del<strong>la</strong> sua<br />

superficialità, del<strong>la</strong> sua mancanza di stile,<br />

del suo vuoto morale farà mai desistere<br />

questa quota, purtroppo consistente, di<br />

elettori dal votarlo.<br />

Bersani, il signor Un po'<br />

In quanto a promesse, neppure il Pd ha<br />

fatto mancare al suo elettorato <strong>la</strong> principale<br />

bugìa, una bugìa buona per tutte le<br />

stagioni: “<strong>La</strong> prima cosa che faremo<br />

quando saremo al governo sarà <strong>la</strong> legge<br />

sul conflitto di interessi”, ha detto spudoratamente<br />

il leader del centrosinistra,<br />

Pierluigi Bersani, imitando in questo<br />

Prodi, che dopo aver vinto ha retrocesso<br />

il provvedimento in questione, invocato<br />

da tutto l’elettorato di sinistra, all’ultimo<br />

punto del suo programma.<br />

I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

– pag. 67<br />

Bersani, il signor “un po’”, così come<br />

Veltroni era il signor “ma anche”, si è poi<br />

esibito in un gesto apparentemente nobile,<br />

un pubblico abbraccio a Chiara Di<br />

Domenico, una giovane precaria, che<br />

aveva appena terminato di spiegare a lui<br />

e allo stato maggiore del Pd il dramma<br />

esistenziale di tutti i <strong>giovani</strong> precari, dimenticandosi,<br />

Bersani, che <strong>la</strong> precarietà<br />

ha avuto avvio con il “pacchetto Treu”,<br />

varato dal governo Prodi del quale Bersani<br />

era ministro.<br />

<strong>La</strong> campagna elettorale è stata brutta,<br />

come ha scritto anche il politologo Sartori,<br />

noiosa, banale, priva di contenuti, caratterizzata<br />

più che altro dall’esibizione<br />

di un paio di cagnolini adottati (uno perfino<br />

dal professor Monti, che qui ha perso<br />

definitivamente <strong>la</strong> serietà e l’aplomb<br />

che lo distingueva, ad esempio, da un<br />

Grillo) e dai consueti slogan dove quello<br />

che conta è <strong>la</strong> famiglia.<br />

Un nuovo papa, un nuovo presidente...<br />

Una campagna elettorale talmente noiosa<br />

e prevedibile che è sembrato addirittura<br />

provvidenziale l’annuncio delle dimissioni<br />

dal suo pontificato di papa Ratzinger,<br />

il quale anziché attendere il voto<br />

ha preferito ca<strong>la</strong>re il suo pesantissimo<br />

“asso” nel bel mezzo del<strong>la</strong> lotta <strong>politica</strong><br />

per il governo del Paese.<br />

Ci sarà da eleggere un nuovo papa, un<br />

nuovo presidente del<strong>la</strong> repubblica e, nel<br />

frattempo, vedremo se il vincitore delle<br />

elezioni sarà in grado di governare o se<br />

avremo un Monti bis in vista di nuove<br />

elezioni. È raro che in Italia qualcosa<br />

cambi, ma questa potrebbe essere<br />

un’occasione.

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