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Caselli/ La politica e la giustizia - I Siciliani giovani

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Storia d'Italia<br />

Il patto<br />

<strong>La</strong> trattativa infinita fra<br />

mafia e Stato<br />

di Pietro Orsatti<br />

orsattipietro.wordpress.com<br />

Mentre a Palermo il processo sul<strong>la</strong><br />

trattativa fra Stato e mafia va avanti,<br />

sembra essersi dissolta nel<strong>la</strong> polvere<br />

degli archivi, grazie anche al<strong>la</strong> cronica<br />

mancanza di memoria degli italiani, <strong>la</strong><br />

lunga storia di interlocuzione (sfociata<br />

troppo spesso in col<strong>la</strong>borazione) fra<br />

settori dello Stato, dell'economia e del<strong>la</strong><br />

<strong>politica</strong> e le mafie e in partico<strong>la</strong>re,<br />

fino a gli anni '90 con <strong>la</strong> mafia siciliana<br />

prima del<strong>la</strong> sua parziale ritirata sul<br />

piano militare dopo l'emergere del<br />

nuovo potere "visibile" delle 'ndrine<br />

ca<strong>la</strong>bresi.<br />

Una storia, quel<strong>la</strong> dell’interlocuzione,<br />

che potremmo far partire dal<strong>la</strong> Seconda<br />

Guerra Mondiale e che già aveva avuto<br />

possibilità di mettere radici profonde ben<br />

prima. Forse al<strong>la</strong> fine <strong>la</strong> questione sta tutta<br />

qui, in questo apparentemente innocuo<br />

frammento di diplomazia post-bellica.<br />

“L’Italia non perseguirà e non disturberà<br />

i cittadini italiani, partico<strong>la</strong>rmente i componenti<br />

delle Forze Armate, per il solo<br />

fatto di avere, nel corso del periodo compreso<br />

tra il 10 giugno 1940 e <strong>la</strong> data<br />

dell’entrata in vigore del presente Trattato,<br />

espresso <strong>la</strong> loro simpatia per <strong>la</strong> causa<br />

delle Potenze Alleate ed Associate o aver<br />

condotto un’azione in favore di detta<br />

causa”. (Articolo sedici del<strong>la</strong> seconda<br />

parte del Trattato di pace fra Usa e Italia,<br />

Parigi, 1947).<br />

www.isiciliani.it<br />

Di fatto questo articolo del Trattato<br />

concede l’immunità (con quel “non disturberà”<br />

si va ben oltre) a tutte quelle<br />

persone che, dichiarando semplicemente<br />

simpatia per gli obiettivi degli Alleati,<br />

avevano commesso reati, anche gravi.<br />

Da Lucky Luciano in poi<br />

Si va ben oltre all’aiuto fornito agli<br />

Usa da alcuni noti mafiosi italoamericani<br />

primo fra tutti Lucky Luciano in chiave<br />

di intelligence durante il conflitto. Luciano,<br />

per prevenire e bloccare atti di sabotaggio<br />

ai convogli diretti verso l’Europa<br />

e il Nord Africa dal porto di New York,<br />

venne contattato dai servizi statunitensi<br />

mentre era detenuto in carcere, a fine<br />

guerra venne liberato e da uomo libero si<br />

trasferì in Italia e qui venne accolto dal<br />

prefetto di Napoli, che gli consegnò un<br />

passaporto nuovo di zecca.<br />

L’impunità veniva messa nero su bianco<br />

nei confronti di quei mafiosi come<br />

Calogero Vizzini (all’epoca al vertice<br />

del<strong>la</strong> mafia siciliana) e Genco Russo, che<br />

gli succedette: uomini d’onore che favorirono<br />

lo sbarco in Sicilia nel ’43 partecipando<br />

in alcuni casi come logisti e informatori<br />

durante l’avanzata e si trovarono<br />

a gestire di fatto una buona parte dei rifornimenti<br />

(e anche delle risorse farmaceutiche!)<br />

delle truppe alleate con loro<br />

società, mutuate dall' organizzazione di<br />

borsisti neri, settore di cui avevano il totale<br />

controllo.<br />

E fin qui il conto pagato dagli Usa al<strong>la</strong><br />

mafia siciliana e americana per l’aiuto ricevuto,<br />

e imposto anche all’Italia con<br />

tanto di articolo nel Trattato. Un Trattato<br />

sig<strong>la</strong>to mentre andavano in scena le prime<br />

fasi del<strong>la</strong> Guerra Fredda e che in<br />

qualche modo riapre <strong>la</strong> porta ai partner<br />

innominabili in chiave At<strong>la</strong>ntica e anticomunista.<br />

E l’Italia solo vittima passiva di un<br />

patto fra Usa e mafia? Non proprio. Anzi<br />

I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

– pag. 56<br />

per nul<strong>la</strong>, fin dalle fasi che condussero<br />

all’Armistizio del settembre ’43.<br />

Per cominciare, grazie a Vito Guarrasi,<br />

un giovane sottotenente di complemento<br />

dei reparti automobilistici e attendente<br />

del generale Giuseppe Castel<strong>la</strong>no, che<br />

firmò a Cassibile l’Armistizio per conto<br />

di Badoglio dopo numerosi abboccamenti<br />

avvenuti nei mesi precedenti a Algeri e<br />

Lisbona.<br />

Un sottotenente che presenziò informalmente<br />

al<strong>la</strong> firma di quel<strong>la</strong> che fu a<br />

tutti gli effetti una resa. Un sottotenente<br />

che l’anno successivo compare poi fra i<br />

possibili partecipanti a una riunione convocata<br />

nel ’44 dal governatore statunitense<br />

in Sicilia Charles Poletti su un tema a<br />

dir poco sfizioso: se <strong>la</strong>vorare o no al<strong>la</strong><br />

secessione del<strong>la</strong> Sicilia dall’Italia per<br />

darne il governo al<strong>la</strong> mafia, come letteralmente<br />

scrive al proprio governo Poletti<br />

stesso, in due lettere rintracciabili in riproduzione<br />

fotostatica fra gli allegati del<strong>la</strong><br />

re<strong>la</strong>zione di maggioranza del<strong>la</strong> Commissione<br />

Antimafia del 1976.<br />

“Attività di preparazione allo sbarco”<br />

Nel<strong>la</strong> stessa re<strong>la</strong>zione si legge un brano<br />

che ben fa comprendere quale fosse lo<br />

scenario in Sicilia nel ’43: “Mentre Galvano<br />

<strong>La</strong>nza Branciforti di Travia e Vito<br />

Guarrasi partecipavano alle trattative di<br />

armistizio, don Calogero Vizzini da Vil<strong>la</strong>lba,<br />

amministratore del feudo Polizzello,<br />

di proprietà dei <strong>La</strong>nza, svolgeva attività<br />

di preparazione dello sbarco degli alleati<br />

in Sicilia a livello tattico”.<br />

Perché quindi il giovane attendente a<br />

trattare l’armistizio? <strong>La</strong> vicenda mostra<br />

<strong>la</strong> necessità che venissero rappresentati<br />

determinati poteri: quello del <strong>la</strong>tifondo<br />

agrario, del<strong>la</strong> produzione mineraria, del<strong>la</strong><br />

finanza siciliana e non solo, legata direttamente<br />

e indirettamente a determinati<br />

poteri occulti.

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