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Caselli/ La politica e la giustizia - I Siciliani giovani

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Fra le prescrizioni, è stata richiesta <strong>la</strong><br />

cartina con indicata <strong>la</strong> distanza da un fiume,<br />

<strong>la</strong> gestione delle acque piovane, le<br />

distanze da altri insediamenti e … “tutta<br />

<strong>la</strong> documentazione progettuale” prevista<br />

dal Decreto Legge sulle discariche.<br />

Una megamulta dall'Europa<br />

Intanto arrivava <strong>la</strong> notizia che l’Italia<br />

rischia una megamulta dall’Unione<br />

Europea per 255 discariche illegali (56<br />

milioni di euro e, se non si provvederà,<br />

altri 256 mi<strong>la</strong> al giorno) mai bonificate.<br />

Subito dopo Campania e Ca<strong>la</strong>bria, <strong>la</strong> terza<br />

Regione per numero di discariche (37)<br />

è l’Abruzzo, anche a dimostrazione<br />

dell'intensa attività delle ecomafie nel<strong>la</strong><br />

Regione.<br />

Perché, come già accennato all'inizio<br />

dell'articolo, mentre il pubblico arrancava<br />

<strong>la</strong> criminalità organizzata si è inserita<br />

prepotentemente.<br />

Il Rapporto del<strong>la</strong> Commissione Bi<strong>la</strong>terale<br />

Par<strong>la</strong>mentare sul ciclo dei rifiuti, sul<br />

finire Anni Novanta, concluse che<br />

“L’Abruzzo presenta, all’attualità, una<br />

partico<strong>la</strong>re appetibilità economica ed è<br />

oggetto di attenzione da parte<br />

dell’imprenditoria deviata e del<strong>la</strong> criminalità<br />

organizzata, che in questo territorio<br />

ricercano nuove frontiere per investire<br />

il denaro proveniente dalle attività illecite”.<br />

Ed infatti molteplici sono state le inchieste<br />

del<strong>la</strong> magistratura (e del<strong>la</strong> stampa)<br />

su traffici e smaltimenti illeciti.<br />

Il giornalista Gianni <strong>La</strong>nnes denuncia<br />

nel novembre 2008 l’aumento record di<br />

tumori tra Chieti, Pescara, Tollo, Miglianico<br />

e Spoltore, dopo l’arrivo nel 1994 di<br />

scorie industriali dal nord. L’inchiesta riporta<br />

che nel 1994 Nico<strong>la</strong> De Nico<strong>la</strong>, re-<br />

www.isiciliani.it<br />

sponsabile legale del<strong>la</strong> Sogeri srl, ha innescato<br />

l’intera vicenda sfruttando <strong>la</strong> fornace<br />

Gagliardi in contrada Venna a Tollo.<br />

Almeno 30mi<strong>la</strong> tonnel<strong>la</strong>te di rifiuti sepolte<br />

in riva al torrente Venna e in due<br />

capannoni “aperti alle intemperie e ai visitatori”.<br />

Spiccano scarti sanitari, farmaceutici,<br />

di industrie chimiche, cadmio,<br />

mercurio, cromo esavalente, manganese,<br />

alluminio, idrocarburi pesanti.<br />

In meno di due anni, dal giugno 1994<br />

al marzo 1996, fu documentata <strong>la</strong> gestione<br />

di centinaia di migliaia di rifiuti speciali,<br />

provenienti dal Piemonte e dal<strong>la</strong><br />

Lombardia, da parte del c<strong>la</strong>n camorristico<br />

dei Casalesi. I rifiuti derivano dal<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione<br />

di metalli pesanti.<br />

Il business dei Casalesi<br />

I Casalesi acquistano i rifiuti tramite<br />

intermediari e, con documenti falsi, li<br />

fanno arrivare in centri di stoccaggio di<br />

Toscana, Umbria, <strong>La</strong>zio e Abruzzo. Da lì<br />

i rifiuti vengono dirottati in aziende e discariche<br />

abusive delle provincie di Caserta,<br />

Benevento e Salerno.<br />

Nel dicembre 1996 viene avviata<br />

un’operazione che documenterà un giro<br />

di rifiuti speciali e industriali provenienti<br />

dal<strong>la</strong> Lombardia e smaltiti illegalmente<br />

nelle cave abbandonate del<strong>la</strong> Marsica.<br />

Nel 1998 un’operazione condotta dai<br />

Carabinieri e dal Corpo Forestale dello<br />

Stato sgomina un’organizzazione che<br />

scaricava nel<strong>la</strong> Marsica rifiuti industriali<br />

di varia natura.<br />

In soli ventitrè giorni erano confluite<br />

nel<strong>la</strong> Marsica 440 tonnel<strong>la</strong>te di fanghi<br />

provenienti da industrie di Caserta, Napoli,<br />

Frosinone, Rieti, Roma, <strong>La</strong> Spezia e<br />

Isernia. In quegli anni l'indagine "Gam-<br />

I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

– pag. 35<br />

“Coinvolte<br />

sessanta<br />

ditte<br />

di tuttta<br />

Italia”<br />

bero", su un giro di traffici di rifiuti<br />

industriali, coinvolse sessanta ditte di tutta<br />

Italia.<br />

L'inchiesta del 2002<br />

Nel giugno 2002 un’inchiesta dei carabinieri<br />

di Chieti, di Macerata e del reparto<br />

territoriale di Castello di Cisterna<br />

(Na), porta all’arresto di 5 persone per<br />

associazione per delinquere finalizzata<br />

allo smaltimento illecito di rifiuti, al<strong>la</strong><br />

truffa e al falso in bi<strong>la</strong>ncio.<br />

L’organizzazione simu<strong>la</strong>va lo smaltimento<br />

in Abruzzo di 20 mi<strong>la</strong> tonnel<strong>la</strong>te<br />

di rifiuti, finite in realtà in discariche<br />

abusive in Campania.<br />

L’indagine del<strong>la</strong> Procura di Chieti e del<br />

NOE di Pescara, denominata “Quattro<br />

Mani”, sgomina nel dicembre 2008<br />

un’organizzazione dedita al traffico illecito<br />

di rifiuti con base in Abruzzo e diramazione<br />

in diverse regioni d’Italia.<br />

Centro del traffico illecito, che in due<br />

anni aveva smaltito centocvinquantami<strong>la</strong><br />

tonnel<strong>la</strong>te di rifiuti incassando tre milioni<br />

di euro, era un impianto del<strong>la</strong> zona industriale<br />

di Chieti Scalo.<br />

Veri e propri network mafiosi<br />

L'obiettivo di quest'articolo certamente<br />

non era quello di riportare un mero elenco<br />

di inchieste (negli anni ne ho censite<br />

almeno 30, e sicuramente altre mi sono<br />

sfuggite), un "libro nero" che vede continuamente<br />

<strong>la</strong> scrittura di nuovi capitoli:<br />

ciò che si è cercato di delineare sono le<br />

radici dell’attuale emergenza dei rifiuti in<br />

Abruzzo e <strong>la</strong> presenza ramificata e consolidata<br />

di veri e propri network mafiosi.

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