Caselli/ La politica e la giustizia - I Siciliani giovani
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www.isiciliani.it<br />
Abruzzo<br />
Fra inefficienza<br />
e business:<br />
lo spreco dei rifiuti<br />
<strong>La</strong> gestione pubblica<br />
del ciclo dei rifiuti segna<br />
il passo, mentre le<br />
mafie inseriscono l'ex<br />
iso<strong>la</strong> felice nelle reti<br />
dei traffici illegali<br />
di Alessio Di Florio<br />
Da molto tempo le mafie non sono<br />
più solo una struttura “militare”, abituata<br />
a marcare il proprio territorio<br />
con assassinii e bombe. Come ben sanno<br />
i lettori de I <strong>Siciliani</strong>, le mafie sono<br />
ormai soprattutto affarismo, colletti<br />
bianchi che dominano tramite intrecci<br />
economici e politici di altissimo livello.<br />
Nello scorso numero si è cercato di delineare,<br />
con una panoramica generale, <strong>la</strong><br />
penetrazione e il consolidamento delle<br />
piovre nel tessuto economico e sociale<br />
dell'Abruzzo. In questo articolo ci si concentrerà<br />
su un business partico<strong>la</strong>re: quello<br />
dei rifiuti. L'ex iso<strong>la</strong> felice vive da<br />
moltissimi anni una vera e propria emergenza<br />
nel<strong>la</strong> gestione pubblica del ciclo di<br />
raccolta e smaltimento dei rifiuti, segnati<br />
da inefficienze e gravissimi ritardi. Una<br />
situazione che ha permesso il<br />
consolidarsi di business privati. Spesso<br />
legali. Ma non sempre.<br />
Nelle pieghe delle inefficienze pubbliche,<br />
e nel silenzio del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse <strong>politica</strong><br />
(quando non connivente), l'Abruzzo è diventato<br />
infatti uno snodo privilegiato di<br />
reti nazionali e internazionali di traffici<br />
illeciti di rifiuti.<br />
Una vera e propria emergenza<br />
L'attuale situazione d'emergenza pubblica<br />
è iniziata nelle primissime ore del<br />
17 febbraio 2006 quando l’intera massa<br />
dei rifiuti (mc. 450.000), mista a terra e<br />
perco<strong>la</strong>to, del<strong>la</strong> discarica “<strong>La</strong> Torre” (comune<br />
di Teramo) scavalca l’argine di<br />
contenimento e si riversa nel <strong>la</strong>ghetto<br />
sottostante, provocando <strong>la</strong> fuoriuscita di<br />
acqua e perco<strong>la</strong>to verso alcuni affluenti<br />
del fiume Vomano, principale corso<br />
d’acqua del<strong>la</strong> Provincia di Teramo.<br />
<strong>La</strong> chiusura del<strong>la</strong> discarica "<strong>La</strong> Torre"<br />
costringe l'intera provincia di Teramo<br />
(trovatasi improvvisamente senza alcun<br />
impianto) a doversi rivolgere al<strong>la</strong> discarica<br />
"Colle Cese di Spoltore". Il risultato è<br />
che in pochi anni anche "Colle Cese", nel<br />
maggio 2012, è costretta a chiudere anticipatamente<br />
le sue attività. Metà territorio<br />
regionale (due intere province, ma<br />
non solo) sono totalmente sprovviste di<br />
discariche e impianti di smaltimento.<br />
Tra le due chiusure, succedono vari altri<br />
fatti. Il 2009 vedrà <strong>la</strong> crisi di un altro<br />
impianto, costretto anche a chiudere al<br />
centro di uno scontro tra <strong>la</strong> Regione e alcuni<br />
Comuni, con <strong>la</strong> prima che arriva a<br />
formalizzare accuse di una gestione irrego<strong>la</strong>re<br />
degli impianti, supportata da verbali<br />
dell'Agenzia Regionale per <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong><br />
dell'Ambiente che descrivono persino capannoni<br />
con tetti sfondati e perco<strong>la</strong>to tracimante.<br />
I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
– pag. 34<br />
Il 23 settembre 2010 irrompe nel<strong>la</strong> cronaca<br />
giudiziaria l’inchiesta “Re Mida”<br />
del<strong>la</strong> Procura di Pescara: le indagini portano<br />
al<strong>la</strong> luce una vera e propria rete affaristico-cliente<strong>la</strong>re<br />
che girava intorno<br />
al<strong>la</strong> costruzione di un inceneritore nel Teramano<br />
e che vede coinvolti par<strong>la</strong>mentari<br />
abruzzesi, assessori regionali e vari altri<br />
politici.<br />
Coinvolti par<strong>la</strong>mentari e assessori<br />
<strong>La</strong> cronaca degli ultimi mesi è densa di<br />
nuove emergenze, che arrivano addirittura<br />
a penalizzare alcuni "Comuni<br />
Virtuosi" (ovvero quelli che hanno abbondantemente<br />
raggiunto e superato i limiti<br />
di legge del<strong>la</strong> percentuale minima di<br />
raccolta differenziata) in Provincia di<br />
Chieti: ad Ottobre improvvisamente si<br />
vedono chiudere, con i camion già carichi,<br />
i cancelli dell’impianto del Vastese,<br />
dove conferivano <strong>la</strong> frazione organica, e<br />
sono costretti (dopo ore affannose) a<br />
conferire persino in impianti in Emilia<br />
Romagna, con costi molto più alti.<br />
In queste settimane gli stessi Comuni<br />
stanno vedendo anche l'impianto del loro<br />
territorio (<strong>La</strong>nciano) in completa sofferenza,<br />
e quindi sono costretti ancora a rivolgersi<br />
altrove. E i costi, ovviamente,<br />
lievitano.<br />
Sempre nei mesi scorsi sono avvenuti<br />
altri due episodi c<strong>la</strong>morosi. Il progetto di<br />
ampliamento di un impianto già fortemente<br />
in sofferenza è stato rinviato dal<strong>la</strong><br />
Commissione VIA (Valutazione d’Impatto<br />
Ambientale) con tto prescrizioni tra le<br />
motivazioni, quasi un intero nuovo progetto.