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Caselli/ La politica e la giustizia - I Siciliani giovani

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condizione di cattività in cui vive una<br />

parte del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione in questo angolo<br />

di dormitorio fatiscente al confine del<strong>la</strong><br />

metropoli, non lontano da Vol<strong>la</strong> e da Cerco<strong>la</strong>,<br />

ma lontano da tutto il resto. Ciò che<br />

infastidisce è l’assuefazione allo squallore,<br />

è quando un’alunna di una c<strong>la</strong>sse di<br />

quel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> media devastata ti dice che<br />

sono gente di munnezza. In quell’affermazione<br />

c’è del vero, perché qua <strong>la</strong> gente<br />

è stata trattata come le ecoballe (Car<strong>la</strong><br />

Me<strong>la</strong>zzini lo spiegò meglio di qualsiasi<br />

sociologo).<br />

Li hanno ammassati lì e basta<br />

Li hanno ammassati lì e basta. Nessun<br />

luogo di aggregazione, nessun riferimento,<br />

a parte un campetto di calcio vandalizzato,<br />

il nul<strong>la</strong> circostante e un centro<br />

commerciale a Vol<strong>la</strong>. Questo posto è<br />

control<strong>la</strong>to dai c<strong>la</strong>n Perrel<strong>la</strong>-Circone-<br />

Erco<strong>la</strong>no, fedelissimi, secondo alcuni, ai<br />

c<strong>la</strong>n barresi Cuccaro-Aprea, che comandano<br />

a Ponticelli, gestendo gli affari illeciti<br />

del territorio “in subappalto”.<br />

Agli occhi del<strong>la</strong> maggior parte degli<br />

abitanti, <strong>la</strong> percezione dello stato è rappresentata<br />

da quattro o cinque istantanee:<br />

le sirene e le divise del<strong>la</strong> polizia, i blitz,<br />

il carcere, gli arresti domiciliari, qualche<br />

iniziativa inconsistente e i politici che in<br />

tempo di campagna elettorale vengono a<br />

farsi un giro per accaparrarsi un po’ di<br />

consenso.<br />

Gennaro Castaldi e Antonio Minichini,<br />

i due <strong>giovani</strong> di ventuno e diciott’anni,<br />

sono stati uccisi qua, in una strada nei<br />

pressi del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> media. Di conseguenza<br />

sono arrivate le telecamere dei tele-<br />

www.isiciliani.it<br />

giornali che hanno ripreso e sono andate<br />

via, e i posti di blocco dei carabinieri<br />

lungo le arterie stradali che da Barra<br />

portano a Ponticelli.<br />

Lo stato d’allerta si traduce in preoccupazione<br />

dissimu<strong>la</strong>ta, soprattutto per gli<br />

adolescenti che vivono ogni giorno questi<br />

spazi deso<strong>la</strong>nti. C’è chi sa bene, tra di<br />

loro, che sono saltati gli schemi tra i c<strong>la</strong>n<br />

egemoni, le famiglie Cuccaro-Aprea di<br />

Barra, e quelle di Ponticelli, i De Luca<br />

Bossa-Marfel<strong>la</strong>, che adesso stanno cercando<br />

di opporsi al controllo sul territorio<br />

conquistato dai barresi nel tempo. Per<br />

questo motivo è probabile che ci saranno<br />

altri agguati, perché ora «devono vedere<br />

chi si deve pigliare Ponticelli», come<br />

aveva detto un alunno di sfuggita.<br />

“Chi si deve pigliare Ponticelli”<br />

L’irruzione in c<strong>la</strong>sse del<strong>la</strong> morte di due<br />

<strong>giovani</strong>ssimi provoca una moltitudine di<br />

reazioni disparate difficili da ascoltare,<br />

delicate perché c’è chi si sente coinvolto,<br />

investito, chi non ne vuole sapere perché<br />

sa già troppo, chi con l’indifferenza e il<br />

chiasso nasconde il rifiuto di accettare,<br />

chi si stanca di par<strong>la</strong>re, chi domanda di<br />

leggere ad alta voce il pezzo di cronaca<br />

sul giornale per trovare conferma di ciò<br />

che si mormora da tempo nel rione, chi<br />

chiede di par<strong>la</strong>re d’altro per poi uscire<br />

dal<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse, e chi invece è talmente abituato<br />

a tutto questo da apparire sfuggevole,<br />

consapevole molto più di chiunque altro<br />

che non è il primo agguato che fanno<br />

e a cui assistono direttamente o indirettamente.<br />

E non sarà l’ultimo.<br />

E allora da queste parti cresci con una<br />

I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

– pag. 33<br />

“Vedo scippi,<br />

<strong>la</strong>dri e poliziotti,<br />

vedo il fuoco, gli alberi,<br />

gli ubriaconi,<br />

vedo sempre<br />

le stesse cose...”<br />

convinzione confermata dallo sfacelo che<br />

vedi e senti quotidianamente, magari ci<br />

ridi sopra, oppure non ci ragioni neanche<br />

troppo.<br />

Sono convinzioni che difficilmente si<br />

comunicano attraverso le parole. Ti senti<br />

colpevole di essere nato qua e percepisci<br />

il vuoto, finché non ti ritrovi in c<strong>la</strong>sse a<br />

tredici anni, a tenere conto di questa<br />

condanna e a subire un giudizio senza<br />

appello. Ecco cosa significa il rione<br />

Conocal. Significa «<strong>la</strong> paura di fare un<br />

passo, poi due, poi tre, perché da quando<br />

sei nato ti dicono che sei una merda, e<br />

al<strong>la</strong> fine ti ritrovi a crederlo veramente».<br />

* * *<br />

Post Scriptum:<br />

Da un esercizio collettivo insieme ai<br />

ragazzi del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> media: “Quando<br />

esco di casa vedo le macchine, vedo le<br />

mamme che accompagnano i figli a<br />

scuo<strong>la</strong>, vedo i papà che mangiano le pizze,<br />

vedo i pa<strong>la</strong>zzi, vedo merda, vedo<br />

spazzatura, vedo scippi, <strong>la</strong>dri e poliziotti,<br />

vedo incidenti, vedo il fuoco, il pastore<br />

tedesco che ti da addosso, vedo gli alberi,<br />

poi vedo gli ubriaconi con <strong>la</strong> birra in<br />

mano, vedo <strong>la</strong> gente che fa schifo, vedo<br />

persone con il pigiama, vedo sempre le<br />

stesse cose, non vedo niente, vedo bianco<br />

e nero, vedo le persone che rubano, gli<br />

zingari, <strong>la</strong> pioggia, il sole, le colombe, il<br />

merlo, il fruttivendolo, vedo una salita,<br />

persone che ur<strong>la</strong>no, vedo mamme che<br />

picchiano i figli.<br />

Sento i rumori, i c<strong>la</strong>cson, sento i<br />

venditori ambu<strong>la</strong>nti, sento le sirene di<br />

polizia, carabinieri e ambu<strong>la</strong>nza, sento<br />

strilli, schiaffi, sento il motore di una<br />

macchina, sento sgommate, sento motori<br />

di moto, sento <strong>la</strong> mamma che mi chiama,<br />

sento il gallo, <strong>la</strong> gallina, il cavallo, sento<br />

tanto silenzio, a volte non sento<br />

niente…”.

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