Caselli/ La politica e la giustizia - I Siciliani giovani
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www.isiciliani.it<br />
Napoli<br />
I ragazzi ammazzati<br />
e quelli dentro il rione<br />
xxxxx<br />
Ponticelli. Due morti di<br />
camorra a pochi metri<br />
dal<strong>la</strong> nostra scuo<strong>la</strong><br />
di Andrea Bottalico<br />
www.napolimonitor.it<br />
Tra San Giovanni a Teduccio, Barra e<br />
Ponticelli, nell'ultimo mese sono state<br />
ammazzate quattro persone.<br />
Il primo omicidio è avvenuto a San Giovanni<br />
il 12 gennaio scorso. Ciro Varrello<br />
detto Banana, ventiquattro anni. Nel luogo<br />
dell’agguato, non lontano dai <strong>la</strong>ghetti, dal<br />
cimitero, dal<strong>la</strong> caserma dei carabinieri, dal<br />
centro Asterix e dalle pa<strong>la</strong>zzine del Bronx,<br />
c’è una panchina rivolta verso una rotonda.<br />
Sul<strong>la</strong> panchina sono stati appoggiati<br />
dei fiori. Dietro <strong>la</strong> panchina è stato appeso<br />
uno striscione: Nell’immensità del cielo<br />
ora vive un altro angelo. L’altro agguato a<br />
Barra il 23 gennaio, nelle Case gialle di<br />
via Mastellone. Ciro Valda, trentaquattro<br />
anni. Gli hanno scaricato addosso trenta<br />
colpi di pisto<strong>la</strong>.<br />
<strong>La</strong> sera del 29 gennaio, in via Arturo Toscanini<br />
a Ponticelli viene ammazzato sotto<br />
casa Gennaro Castaldi. Vent’anni. Insieme<br />
a lui, Antonio Minichini, diciotto anni,<br />
gravemente ferito al<strong>la</strong> schiena e all’addome.<br />
Morirà nel<strong>la</strong> notte dopo un disperato<br />
intervento chirurgico all’ospedale Loreto<br />
Mare.<br />
<strong>La</strong> mattina del 30 gennaio, il questore di<br />
Napoli vieta i funerali pubblici per Antonio<br />
Minichini: «<strong>La</strong> decisione non è stata<br />
presa sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> personalità di Antonio<br />
Minichini, ma del contesto sociale in<br />
cui era inserito. Il ragazzo era nipote di<br />
Teresa De Luca Bossa, una delle poche<br />
donne detenute in regime di 41 bis. Pur<br />
provando profondo dolore per una giovane<br />
vita spezzata così presto, ritengo che il divieto<br />
sia d’obbligo».<br />
Quello stesso giorno nell’au<strong>la</strong> bunker di<br />
Poggioreale era in corso <strong>la</strong> requisitoria per<br />
<strong>la</strong> strage di San Martino, quando l’11 novembre<br />
del 1989, davanti al bar Sayonara<br />
di Ponticelli furono ammazzate sei persone,<br />
tra cui quattro innocenti. Ventiquattro<br />
anni dopo, il Pm D’Onofrio ha chiesto undici<br />
ergastoli e sei condanne a vent’anni<br />
per diciassette imputati.<br />
“Quel clima di odio cieco e violenza”<br />
Durante <strong>la</strong> requisitoria il pubblico ministero<br />
è tornato sul duplice omicidio e sul<strong>la</strong><br />
scelta di vietare i funerali ad Antonio Minichini:<br />
«Si rischia di tornare a quel clima<br />
di odio cieco e violenza, perdendo tutto<br />
ciò che di buono è stato fatto negli ultimi<br />
anni. Anni in cui il c<strong>la</strong>n Sarno è stato<br />
sconfitto e sradicato dal territorio, molti<br />
boss si sono pentiti e <strong>la</strong> gente ha cominciato<br />
a sperare in una vita diversa. Uno stato<br />
autorevole deve far sì che le persone si fidino<br />
delle istituzioni. Uno stato autorevole<br />
deve essere giusto e <strong>la</strong> decisione di negare<br />
i funerali per un ragazzo che veniva da<br />
una famiglia di camorristi, ma camorrista<br />
non era, è stata percepita nel quartiere<br />
come assolutamente ingiusta. In queste ore<br />
gli amici di Antonio Minichini, tanti <strong>giovani</strong>ssimi<br />
come lui, si sentono lontani dallo<br />
stato».<br />
I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
– pag. 32<br />
Pa<strong>la</strong>zzine e baracche<br />
All’inizio, quando andavo per le prime<br />
volte in quel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> media, mi domandavo<br />
il significato del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> affibbiata al<strong>la</strong><br />
schiera di pa<strong>la</strong>zzine che <strong>la</strong> circondano. Conocal:<br />
sarà una delle tante sigle di edilizia<br />
popo<strong>la</strong>re, più o meno come <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> Incis<br />
o come le lettere accorpate ai numeri dei<br />
vari lotti sparsi intorno a quei dedali di<br />
stradoni costeggiati dalle sopraelevate del<strong>la</strong><br />
tangenziale, nuclei abitativi messi in<br />
piedi intorno al<strong>la</strong> deso<strong>la</strong>zione, dalle caratteristiche<br />
eterogenee, diversi dalle baracche<br />
per un solo dettaglio, come diceva<br />
qualcuno: le baracche erano orizzontali, le<br />
pa<strong>la</strong>zzine sono verticali. Alte.<br />
I rioni di questo territorio a est di Napoli<br />
prima di ogni cosa sono vissuti da persone.<br />
Famiglie, donne, uomini, anziani, adolescenti,<br />
bambini. Cortili interni, torri,<br />
cancel<strong>la</strong>te arrugginite, spazi ampi, iso<strong>la</strong>ti<br />
solitari, sterpaglie, cemento, amianto e<br />
muri pittati. Bisogna andare in fondo a tutto,<br />
lungo via Argine. C’è via Virginia<br />
Wolf, via Al chiaro di luna, via Il f<strong>la</strong>uto<br />
magico. Da via Sambuco appare un murales<br />
che ritrae il volto di un calciatore, sembrerebbe<br />
Maradona.<br />
Periferia del<strong>la</strong> periferia<br />
Conocal al di là del suo nome forse significa<br />
una cosa so<strong>la</strong>. Questo rione è stato<br />
costruito dopo il terremoto, nell’epoca<br />
dell’espansione edilizia legata ai piani di<br />
attuazione del<strong>la</strong> legge 219/81, per metterci<br />
gli sfol<strong>la</strong>ti del centro storico. Costruirono i<br />
pa<strong>la</strong>zzi e <strong>la</strong>sciarono che accadesse ciò che<br />
è accaduto. Punto. Non è solo l’immagine<br />
dell’abbandono, dell’iso<strong>la</strong>mento e<br />
dell’emarginazione.<br />
Non è neanche l’atmosfera degradante,<br />
l’accezione di periferia del<strong>la</strong> periferia o <strong>la</strong>