laboratorio di scrittura creativa - Circolo Didattico G. Pascoli
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DIREZIONE DIDATTICA STATALE<br />
“ G. PASCOLI “<br />
Via Mazzini, 25 - 74011 CASTELLANETA<br />
Co<strong>di</strong>ce Fiscale 80015950738<br />
Tel. 099/8491143 - Fax 099/8492249<br />
Sito Internet www.circolo<strong>di</strong>datticopascoli.it<br />
e-mail pascoli@libero.it – casella posta pec TAEE037005@pec.it<br />
TAEE037005@istruzione.it<br />
Obiettivo B Azione 1<br />
Interventi innovativi per la promozione delle competenze<br />
chiave, in particolare sulle <strong>di</strong>scipline tecnico-scientifiche,<br />
matematica, lingua madre, lingue straniere, competenze<br />
civiche (legalità, ambiente ecc.).<br />
Insegnare la lingua italiana oggi.<br />
LABORATORIO DI SCRITTURA<br />
CREATIVA<br />
Esperto: Valentina Recchia<br />
1
"L’attività oggetto del presente corso <strong>di</strong> formazione rientra nel Piano <strong>di</strong> Istituto, annualità<br />
2010/2011, ed è cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo (dal Fondo Europeo per lo Sviluppo<br />
Regionale) nell'ambito del Programma Operativo Nazionale Metodologie <strong>di</strong>dattiche “La Didattica<br />
dell’Italiano” a titolarità del Ministero della P.I. - Direzione Generale Affari Internazionali Ufficio IV"<br />
LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA<br />
Premessa<br />
I bambini stanno cambiando sempre più velocemente nel tempo, ogni generazione<br />
presenta caratteristiche molto <strong>di</strong>verse dalla precedente.<br />
Dunque, perché la nostra azione formativa sia realmente efficace è necessario<br />
contestualizzare il nostro intervento modellandolo intorno al vero protagonista<br />
dell’insegnamento: l’alunno.<br />
Prima <strong>di</strong> cominciare dunque il nostro percorso cerchiamo <strong>di</strong> delineare l’identikit dei<br />
bambini <strong>di</strong> oggi.<br />
1. I nostri alunni<br />
Raccontare come sono cambiati i bambini negli ultimi anni e tentare una loro descrizione<br />
esaustiva sarebbe, in questa circostanza, lungo e fuori luogo: mi limiterò perciò a<br />
descrivere quegli aspetti che risultano interessanti ai fini <strong>di</strong> un <strong>laboratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong><br />
<strong>creativa</strong>.<br />
La prima cosa che viene in mente, a tal proposito, è che ai bambini manchi proprio la<br />
creatività: ci sembrano poveri idee, poco interessati all’invenzione <strong>di</strong> storie, poco inclini al<br />
<strong>di</strong>alogo e all’ascolto … una catastrofe!! Ci ren<strong>di</strong>amo conto che gli stimoli a cui abbiamo<br />
fatto ricorso nei cicli precedenti e con successo sembrano ormai inefficaci.<br />
Cosa è successo? I nostri pupilli sono sotto l’effetto <strong>di</strong> un incantesimo?<br />
1. 2 La lingua<br />
Un <strong>di</strong>scorso sulla <strong>scrittura</strong> non può che prendere l’avvio a partire da considerazioni sulla<br />
lingua.<br />
Nei libri <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica <strong>di</strong> non troppo tempo fa si <strong>di</strong>stinguevano i bambini della classi elevate,<br />
lessicalmente ricchi ma poco fantasiosi, dai bambini <strong>di</strong> bassa estrazione, in cui la<br />
situazione si invertiva a sfavore del linguaggio.<br />
Oggi questa descrizione non ci appare più realistica.<br />
In questi anni abbiamo assistito infatti ad una “democratizzazione linguistica negativa”:<br />
come è emerso da recenti indagini ISTAT, l’uso del <strong>di</strong>aletto è andato progressivamente<br />
scomparendo a favore della cosiddetta lingua dell’uso me<strong>di</strong>o: un italiano colloquiale che<br />
non è più vernacolo ma nemmeno lingua grammaticalmente corretta.<br />
Contemporaneamente si è verificato un abbassamento dell’atteggiamento linguistico delle<br />
persone colte,anch’esse uniformatesi alla lingua d’uso.<br />
Questo interessante fenomeno ha avuto almeno due conseguenze negative:<br />
1- I parlanti “non colti” hanno smarrito la consapevolezza delle proprie carenze<br />
linguistiche essendo queste ormai meno palesi e perdendo <strong>di</strong> conseguenza<br />
proporzionalmente lo stimolo al miglioramento;<br />
2
2- I parlanti colti hanno rinunciato più o meno consapevolmente al proprio ruolo <strong>di</strong><br />
conservazione e modello del patrimonio linguistico (è sufficiente ascoltare i <strong>di</strong>scorsi<br />
dei politici o quelli che vengono fatti alla tv).<br />
I nostri alunni, dunque, arrivano a scuola non sentendo l’esigenza <strong>di</strong> un miglioramento:<br />
nella loro vita non hanno mai avuto <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comunicazione e non hanno mai vissuto<br />
l’esperienza <strong>di</strong> sentirsi <strong>di</strong>versi, inferiori, culturalmente o linguisticamente. Il loro contesto <strong>di</strong><br />
vita, costituito dalla famiglia, amici e mass me<strong>di</strong>a parla una lingua sbagliata.<br />
Gli insegnanti hanno dunque il compito <strong>di</strong> svelare ai bambini che esiste un altro italiano,<br />
quello corretto. Essendo dunque la scuola l’unico luogo in cui al bambino viene offerta tale<br />
opportunità, si richiede ai docenti un’attenzione ancor maggiore: alla normale prassi<br />
dell’educazione linguistica fatta <strong>di</strong> spiegazioni ed esercizi si deve necessariamente<br />
affiancare una drammatizzazione della grammatica, ovvero una sua concreta messa in<br />
pratica. Cosa vuol <strong>di</strong>re?<br />
Espressioni quali: “esci fuori!”, “fate i compiti”, “fai il tema”, “vai dalla bidella e dì:ha detto<br />
la maestra mi dai il gesso?” sono il frutto della stanchezza, del nervosismo o magari della<br />
<strong>di</strong>strazione, sono cose che capitano, certo, ma non fanno che confermare il presupposto<br />
erroneo con cui i bambini approdano a scuola: c’è una lingua che si parla ed una che si<br />
spiega. Gli insegnanti dovrebbero dunque delegittimare questo pensiero cominciando dal<br />
proprio comportamento linguistico che deve sempre tenere alta la guar<strong>di</strong>a e <strong>di</strong>mostrazione<br />
del fatto che la lingua che si insegna è la lingua che si parla. E’ un aspetto su cui si deve<br />
insistere molto, essendo consapevoli del fatto che si tratta <strong>di</strong> un lavoro per lo più implicito.<br />
L’attività <strong>di</strong> educazione linguistica appare dunque propedeutico a qualunque <strong>di</strong>scorso sulla<br />
<strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong>: nessuna torta potrà mai essere gradevole se i suoi ingre<strong>di</strong>enti saranno<br />
quelli sbagliati.<br />
1.3.Capacità d’ascolto, capacità <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong><br />
Le abilità richieste da un <strong>laboratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong>, come la capacità <strong>di</strong> ascoltare,<br />
rielaborare e inventare, iniziano a formarsi fin dalla tenera età ed è nella prima infanzia dei<br />
nostri alunni che dobbiamo guardare.<br />
Se si dovesse scrivere una storia dell’infanzia, si parlerebbe certamente <strong>di</strong> una grande<br />
rivoluzione nata col VHS che fa da spartiacque tra due fasi molto <strong>di</strong>verse. Prima<br />
dell’avvento della videocassetta i bambini u<strong>di</strong>vano le favole dalla voce degli adulti o dalle<br />
au<strong>di</strong>ocassette: erano così abituati all’ascolto e all’immaginazione, veniva fortemente<br />
stimolata in loro l’intelligenza sequenziale: si tratta della facoltà mentale che legge i<br />
co<strong>di</strong>ci costituiti da segmenti posti in sequenza come l’alfabeto, le note musicali. Chi<br />
ascolta un brano deve procedere passo dopo passo, linearmente, seguendo il testo che si<br />
svolge <strong>di</strong>nanzi ai suoi occhi come un nastro e deve co<strong>di</strong>ficare i propri pensieri in modo da<br />
renderli successivi. Ascoltando si impara dunque a mettere in or<strong>di</strong>ne i pezzi, abilità che<br />
ovviamente torma utile quando dall’ascolto si deve passare alla lettura, alla rielaborazione<br />
orale e poi alla <strong>scrittura</strong>. Tutti i bambini <strong>di</strong> una volta sapevano ri-raccontare le favole che<br />
erano state loro narrate, magari anche ripetendo pe<strong>di</strong>ssequamente interi pezzi.<br />
Imparavano parole nuove, poiché il linguaggio utilizzato dai libri non era mai sciatto o<br />
colloquiale. Immaginavano voci, visi, luoghi remoti.<br />
3
Ed oggi, chi racconta le favole ai bimbi? Da un recente sondaggio svolto in Inghilterra è<br />
emerso che il 66% dei genitori non compie più quest’azione. Il testimone è passato alla tv<br />
e al dvd.<br />
Proviamo a chiedere ai nostri alunni <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare Biancaneve o Cenerentola: sui loro fogli<br />
compariranno i tratti dei personaggi ideati da Walt Disney. I nostri bambini non hanno<br />
dovuto immaginare nulla, la loro pazienza (altrimenti detta capacità d’ascolto)non è stata<br />
messa alla prova da lunghi racconti svolti nel silenzio <strong>di</strong> una stanza: turbinii <strong>di</strong> immagini e<br />
musiche a ritmi serrati li hanno intrattenuti … e stor<strong>di</strong>ti. I nuovi piccoli sono ricettori passivi<br />
nei quali il mezzo visivo ha stimolato invece l’intelligenza simultanea: si tratta della<br />
capacità <strong>di</strong> trattare nello stesso tempo più informazioni, senza però che sia possibile<br />
stabilire tra <strong>di</strong> esse un or<strong>di</strong>ne, una successione e quin<strong>di</strong> una gerarchia: musica, immagine<br />
e parole si sovrappongono nella loro mente in<strong>di</strong>stintamente. Senza la compresenza <strong>di</strong><br />
stimoli visivi e u<strong>di</strong>tivi nei bambini non si sveglia alcun interesse.<br />
I bambini dell’era post VHS sono caratterizzati dunque da una scarsa immaginazione e da<br />
forti carenze nelle abilità relative all’intelligenza sequenziale: la capacità d’ascolto e <strong>di</strong><br />
produzione orale e scritta. Chiedete loro <strong>di</strong> raccontare la storia che hanno appena visto<br />
alla tv: lo troveranno un lavoro <strong>di</strong>fficoltoso, perché dovranno trasformare tutti quegli stimoli<br />
in una narrazione, tradurre in <strong>di</strong>scorso in<strong>di</strong>retto un racconto interamente basato sul <strong>di</strong>alogo<br />
e dunque sul <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong>retto, in molti casi la loro rielaborazione si risolverà in un racconto<br />
sconnesso in cui verrà dato spazio a sequenze non significative ai fini della storia ma che<br />
li avranno colpiti per le musiche o le scene. Stimolati più nelle emozioni che nella capacità<br />
<strong>di</strong> ragionamento avranno <strong>di</strong>fficoltà ad interessarsi ad un racconto letto in classe, a<br />
rielaborarlo, a metterlo per iscritto.<br />
Alla fine <strong>di</strong> questa breve <strong>di</strong>samina appare chiaro quali siano gli aspetti in cui i ragazzi<br />
appaiono carenti e quali siano gli aspetti su cui si deve concentrare il nostro lavoro:<br />
Povertà lessicale e scarsa conoscenza<br />
dell’italiano<br />
Scarsa stimolazione dell’intelligenza<br />
sequenziale<br />
Scarsa esperienza del testo e dei suoi<br />
meccanismi interni<br />
Educazione linguistica<br />
Attività <strong>di</strong> logica e <strong>di</strong> stimolo al ragionamento<br />
Attività <strong>di</strong> lettura, riflessione e analisi testuale<br />
Carenza nella capacità d’ascolto Attività <strong>di</strong> lettura e <strong>di</strong>alogo<br />
Difficoltà nella produzione scritta e orale<br />
Stimolare la fantasia, favorire la conoscenza<br />
delle tecniche <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> e rinforzare gli<br />
strumenti offrendo modelli e motivandoli<br />
2. La <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong><br />
Completato il quadro della situazione dei bambini, nostro punto <strong>di</strong> partenza, possiamo<br />
avviare un <strong>di</strong>scorso che riguar<strong>di</strong> la meta, cioè la <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong>, e gli strumenti che<br />
potremo utilizzare per raggiungerla.<br />
2.1. Cos’è la <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong>?<br />
Il presupposto del nostro percorso è presto detto: la <strong>scrittura</strong> è sempre <strong>creativa</strong>. Ogni<br />
volta che siamo chiamati ad impugnare la penna, che si tratti <strong>di</strong> scrivere una semplice<br />
frase, un biglietto <strong>di</strong> auguri, un sms, una cronaca, è la nostra capacità inventiva che viene<br />
4
chiamata in causa: dobbiamo reperire idee, farne una selezione, metterle in or<strong>di</strong>ne e<br />
scegliere le parole con cui esprimerle.<br />
Si sbaglia dunque se si crede che esista una <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong> ed una che non lo è, e<br />
soprattutto va allontanata l’idea che la <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong> sia una forma espressiva<br />
stravagante ed estemporanea, slegata dalla realtà. Spesso si leggono manuali in materia<br />
che propongono percorsi piuttosto new age in cui, per esempio, gli alunni sono chiamati a<br />
sedere in silenzio con gli occhi chiusi per ascoltare il proprio respiro e descrivere i propri<br />
pensieri, oppure si chiede loro <strong>di</strong> prendere in mano un colore e scrivere tutto ciò che esso<br />
fa venire in mente. Tali esperimenti hanno certo un loro spessore ed un loro interesse, ma<br />
assumono una vali<strong>di</strong>tà educativa solo al termine <strong>di</strong> un lungo percorso che abbia<br />
preventivamente indotto gli allievi ad un buon livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>mestichezza con l’espressione<br />
linguistica: è impossibile pensare che un bambino che non sia capace <strong>di</strong> scrivere un tema<br />
corretto sulle vacanze <strong>di</strong> Natale sia poi in grado <strong>di</strong> esprimersi in modo estroso e<br />
appropriato in materia <strong>di</strong> sensazioni e stati d’animo prodotti da un suono o un colore.<br />
Allestire un <strong>laboratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong> all’interno delle attività scolastiche dandogli<br />
l’aria <strong>di</strong> una vacanza dalla routine, <strong>di</strong> una estraneità al resto del percorso d’appren<strong>di</strong>mento,<br />
risulterebbe dannoso oltre che insensato: come potrebbero comportarsi i bambini al <strong>di</strong><br />
fuori <strong>di</strong> tale esperienza? Rinforzati nell’idea che esista una <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong> ed una che<br />
non lo è, si ritroverebbero a dover scrivere una semplice cronaca con <strong>di</strong>sinteresse ed un<br />
certo spaesamento.<br />
Convinti <strong>di</strong> tale assunto, educhiamo dunque i bambini ad essere creativi sempre, ogni<br />
volta che chie<strong>di</strong>amo loro <strong>di</strong> prendere carta e penna, stimoliamo la loro inventiva fin dai loro<br />
primi passi nella scuola: facciamo cioè, dell’insegnamento dell’italiano, un <strong>laboratorio</strong><br />
permanente <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong>.<br />
2.2. Strumenti e percorsi<br />
Alla luce <strong>di</strong> quanto detto appare ormai chiaro che gli strumenti consigliati saranno<br />
soprattutto integrazioni <strong>di</strong> quelli regolarmente in uso dagli insegnanti d’italiano in modo da<br />
consentire la continuità del <strong>laboratorio</strong> all’interno del regolare percorso scolastico e <strong>di</strong><br />
cancellare l’insensata barriera tra la <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong> e il resto dell’insegnamento<br />
dell’italiano.<br />
Si cercherà cioè <strong>di</strong> integrare e potenziare i normali esercizi e le attività scolastiche al fine<br />
<strong>di</strong> raggiungere l’obiettivo del nostro <strong>laboratorio</strong>: stimolare un approccio creativo alla<br />
<strong>scrittura</strong>, lì dove per creatività non s’intende il genio e l’estro inventivo (che non s’impara),<br />
ma la capacità, in senso etimologico, <strong>di</strong> trovare l’idea e la parola giusta per creare testi<br />
gradevoli e corretti.<br />
Non mancheranno tuttavia quelle proposte più originali e accattivanti, che tanto piacciono<br />
a gran<strong>di</strong> e piccini, per giocare apertamente con la <strong>scrittura</strong> e costruire, accanto alla strada<br />
maestra dell’insegnamento dell’italiano, castelli fiabeschi in cui perdersi un po’.<br />
SCRITTURA CREATIVA NEL PRIMO CICLO<br />
Sembra impossibile parlare <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong> in 1^classe eppure è proprio lì che<br />
comincia un buon <strong>laboratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong>. Alle prese con pianti, letterine<br />
5
dell’alfabetiere e colori con cui sporcarsi le mani ci si sente molto lontani dai bei testi pieni<br />
<strong>di</strong> fantasia e trovate sorprendenti!<br />
I primi e in<strong>di</strong>menticabili giorni <strong>di</strong> scuola sono infatti caratterizzati dal ricorso all’oralità, che<br />
– è bene riba<strong>di</strong>rlo – ha invece un ruolo importantissimo nella formazione dei futuri scrittori.<br />
Si ricor<strong>di</strong> infatti che la conoscenza del linguaggio da parte del bambino comincia proprio<br />
dall’oralità. Dovremo dunque curare molto quest’aspetto, a cominciare, come già detto, dal<br />
frasario scolastico legato alla vita quoti<strong>di</strong>ana; detto questo passiamo alle attività<br />
scolastiche vere e proprie.<br />
-Educazione all’ascolto<br />
Cominciamo stimolando i bambini all’ascolto con il gioco delle parole <strong>di</strong>sgelate. Divi<strong>di</strong>amo<br />
la classe in gruppi da 4-5 alunni: uno costituirà la squadra degli esploratori e dovrà andare<br />
a caccia <strong>di</strong> voci ovvero uscire dall’aula.<br />
In aula a turno ognuno dei gruppi restanti imiterà voci e suoni <strong>di</strong> una particolare situazione<br />
che verrà assegnata dall’insegnante: il bar, il ristorante,la classe, il cartolaio etc. (la<br />
performance non durerà più <strong>di</strong> 30 secon<strong>di</strong>). La maestra darà il via al primo gruppo <strong>di</strong><br />
imitatori, magari con un fischietto: gli esploratori dovranno bussare e <strong>di</strong>re: “sappiamo chi<br />
siete!”<br />
“e chi siamo?”<br />
“Siete al bar!” e così via…<br />
-Attività topologiche<br />
Grande importanza avranno le regolari attività a carattere topologico: esse<br />
sviluppano nel bambino le capacità logiche(quelle relativa all’intelligenza<br />
sequenziale), delle quali non potrà fare a meno se vorrà essere un bravo<br />
scrittore (ricor<strong>di</strong>amo che un buon tema è frutto in egual misura <strong>di</strong> fantasia e<br />
capacità <strong>di</strong> ragionamento); queste attività verranno però arricchite con spunti<br />
innovativi che mireranno, invece, a stimolare la fantasia dei bambini.<br />
-Brevi racconti<br />
E’ stato accertato che senza uno sviluppo adeguato delle capacità <strong>di</strong> ascolto<br />
non è possibile pervenire ad un’autonoma e cosciente produzione orale.<br />
L’ascolto non è un fatto passivo ma un’attività complessa e stimolante:<br />
leggeremo dunque brevi racconti e promuoveremo tutte quelle attività orali(e<br />
scritte se possibile) volte non solo a stimolare la comprensione del testo, ma<br />
anche ad incoraggiare un approccio creativo con esso che sfoci nella<br />
rielaborazione.<br />
SCHEDE OPERATIVE<br />
1- Una strega nei guai<br />
Nei primi giorni <strong>di</strong> scuola faremo una sorpresa ai bambini. Sulla cattedra o magari sul<br />
davanzale troveremo “per caso” una scatola che avremo allestito in modo accattivante.<br />
“Guardate bambini! Ma che cos’è?” Cercheremo <strong>di</strong> creare un atmosfera d’attesa per<br />
accrescere l’interesse.<br />
6
“Ma qui c’è una lettera!”<br />
La leggeremo alla classe.<br />
Carissimi bambini<br />
sono la fata Smemorina ed ho un problema terribile! La strega Nasona ha rubato la mia<br />
bacchetta magica e ha giurato che non me la ridarà finché non avrò risolto tutti gli<br />
indovinelli che sono in questa scatola, ma sono tantissimi! Come farò? E siccome è molto<br />
cattiva ha preteso che per ogni indovinello io inventi anche delle storielle con cui lei possa<br />
<strong>di</strong>vertirsi. Non c’è che <strong>di</strong>re, sono proprio nei guai! Vi va <strong>di</strong> aiutarmi? Sono sicura <strong>di</strong> sì! Ci<br />
vorrà molto impegno, perché avrete compiuto la vostra missione solo quando la scatola<br />
degli indovinelli sarà vuota.<br />
Allora ci conto amici!<br />
Mille grazie dalla fata Smemorina<br />
PS: sappiate che alla fine dell’avventura, se sarete riusciti a farmi riavere la mia bacchetta, vi<br />
farò un regalo fatato!<br />
1.a.Dove e quando? Storielline da inventare.<br />
APERTO/CHIUSO<br />
SOPRA/SOTTO<br />
ALTO/BASSO<br />
DAVANTI/DIETRO<br />
DESTRA/SINISTRA<br />
VICINO/LONTANO<br />
PRIMA/DOPO<br />
Abbiamo due possibili mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> utilizzare la scatola:<br />
A -ricorrere alle schede operative <strong>di</strong> cui siamo già in possesso<br />
Se si opta per tale scelta si suggerisce <strong>di</strong> scegliere schede con immagini da<br />
cui si possono inventare piccole storie. A tal proposito si può far ricorso non<br />
solo al materiale scolastico, ma anche ad illustrazioni tratte dai libri o da siti<br />
internet in cui siano magari raffigurati ambienti fiabeschi. E’ importante la<br />
scelta delle figure, per cui si consiglia <strong>di</strong> favorire immagini ricche e stimolanti,<br />
insomma, belle da vedere.<br />
Ovviamente l’insegnante avrà cura <strong>di</strong> proporre agli alunni le singole fotocopie<br />
continuando il gioco degli indovinelli della strega(insomma, bisogna reggere il<br />
gioco!), sarà molto importante quin<strong>di</strong> la presentazione:<br />
“Allora, ve<strong>di</strong>amo un po’… che indovinello ci ha mandato la strega … che ne<br />
<strong>di</strong>te, sarà <strong>di</strong>fficile? Io <strong>di</strong>co <strong>di</strong> no, siete così bravi! Che ne pensate, la<br />
sconfiggiamo quella cattivona?!”<br />
(es. MODULO 1, p.39)<br />
La scheda può essere utilizzata per i concetti <strong>di</strong><br />
7
SOPRA/SOTTO: <strong>di</strong>segna un uccellino sopra l’albero; <strong>di</strong>segna un gatto sotto<br />
l’albero; <strong>di</strong>segna un cappello sulla testa della bambina<br />
DAVANTI/DIETRO: <strong>di</strong>segna un gatto <strong>di</strong>etro la bambina<br />
Gli esempi ovviamente potrebbero proseguire. Quando i bambini avranno<br />
eseguito l’esercizio si forniranno loro degli stimoli per indurli a creare delle<br />
piccole storie:<br />
“Allora, adesso dobbiamo inventare un storiella. Sapete, tutte le storie<br />
cominciano con…? Bravi,con c’era una volta! Allora cosa ve<strong>di</strong>amo nel<br />
<strong>di</strong>segno?Due bambini, bravi. Allora cominciamo: C’erano una volta due<br />
bambini…<br />
Poniamo dunque delle domande, che portino alla costruzione <strong>di</strong> una piccola<br />
storia:<br />
chi sono i due bambini? amici? fratelli?<br />
come si chiamano?<br />
dove sono?<br />
Si sono allontanati <strong>di</strong> casa?<br />
È il giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> casa loro?<br />
Perché si trovano lì?<br />
Cosa stanno facendo?<br />
Chi sta salutando la bambina?<br />
Potrebbe venire fuori una storia del tipo<br />
“C’erano una volta due fratellini che si chiamavano Clarabella e Tommaso ed<br />
un giorno, in cui la mamma li aveva mandati a raccogliere le fragole,<br />
arrivarono in un bel prato. Lì incontrarono un bel cuccioletto: lo chiamarono<br />
Pigna e se lo portarono a casa.”<br />
Le prime storie potrebbero sicuramente essere più scarne e saranno<br />
certamente necessari frequenti suggerimenti dell’ insegnante. L’importante è<br />
incoraggiare i bambini anche se le loro proposte risultassero banali o troppo<br />
fantasiose. Queste ultime andranno però corrette se insensate poiché è<br />
importante che i bambini imparino da un lato ad essere creativi, dall’altro ad<br />
essere ragionevoli. E’ molto utile, dopo aver costruito la storia, chiedere ai<br />
bambini <strong>di</strong> ripeterla.<br />
B -Utilizzare schede create appositamente<br />
Creeremo una scheda <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, pari a due pagine <strong>di</strong> quaderno,<br />
essa rappresenterà la sagoma <strong>di</strong> un castello, esso costituirà il nostro unico<br />
piano <strong>di</strong> lavoro, sul quale torneremo per tutte le attività topologiche in<br />
programma.<br />
8
APERTO/CHIUSO: <strong>di</strong>segna una porta aperta; <strong>di</strong>segna una finestra aperta e<br />
una chiusa<br />
DENTRO/FUORI: <strong>di</strong>segna una principessa nel castello; <strong>di</strong>segna una strega<br />
fuori dal castello etc.<br />
SOPRA/SOTTO: <strong>di</strong>segna una ban<strong>di</strong>era sulla torre, <strong>di</strong>segna un fiore sotto<br />
l’albero<br />
DAVANTI/DIETRO: <strong>di</strong>segna un drago <strong>di</strong>etro il castello; <strong>di</strong>segna un principe<br />
davanti al castello<br />
VICINO/LONTANO:<strong>di</strong>segna un gattino vicino alla principessa; <strong>di</strong>segna una<br />
se<strong>di</strong>a lontano dalla principessa.<br />
DESTRA/SINISTRA: <strong>di</strong>segna un cavallo alla destra del castello; <strong>di</strong>segna un<br />
albero a sinistra del castello<br />
PRIMA/DOPO: si tratta dell’argomento più prolifico ai fini della <strong>scrittura</strong><br />
<strong>creativa</strong> e che può essere applicato a qualunque scheda; anche se a questo<br />
livello delle attività scolastiche siamo ancora in una fase, come si è detto, <strong>di</strong><br />
oralità, chiedere cosa può essere successo prima e cosa dopo costituisce un<br />
importante stimolo alla creatività e alle<br />
capacità logiche.<br />
Quando avremo completato le attività topologiche potremo procedere<br />
all’invenzione della storia usando il metodo in<strong>di</strong>cato sopra. Anche in questo<br />
caso sarà opportuno invitare i bambini a ripeterla: si avrà cura <strong>di</strong> guidarli alla<br />
costruzione <strong>di</strong> un racconto breve, che sia facilmente memorizzabile e<br />
narrabile.<br />
1.b.ESERCIZI DI PRELETTURA(modulo 1,p. 25; 87)<br />
Indovina, cos’è successo?<br />
Concluse le attività topologiche possiamo passare ai primi esercizi <strong>di</strong><br />
prelettura, proponendo delle sequenze illustrate. Queste attività serviranno ad<br />
incoraggiare la capacità logiche e inventive negli alunni. Anche in questo<br />
caso potremo usare il materiale <strong>di</strong> cui già <strong>di</strong>sponiamo o schede<br />
appositamente realizzate che raffigurino elementi del mondo fiabesco.<br />
Attività1<br />
Sottoporre ai bambini <strong>di</strong>verse sequenze da cui desumere una narrazione ed<br />
esortarli uno per uno a raccontare la storia.<br />
Attività 2<br />
Molto efficace per lo sviluppo delle capacità logiche anche le attività che<br />
richiedono <strong>di</strong> mettere in or<strong>di</strong>ne o completare le sequenze per poi,<br />
ovviamente, estrapolarne una breve storia.<br />
Attività 3<br />
9
Proporre una semplice vignetta da cui partire per inventare una storia. In<br />
quest’ultimo caso potremo ingaggiare una sorta <strong>di</strong> gara tra i bambini(meglio<br />
se organizzati in squadre <strong>di</strong> 3 -4 elementi) a chi indovina prima.<br />
Es: nella vignetta c’è un bimbo che piange e dunque gli alunni dovranno<br />
indovinare perché o dov’è o chi è. No essendoci una soluzione reale,<br />
l’insegnante potrà assegnare la vittoria in modo che a turno questa sia<br />
raggiunta da tutti.<br />
-brevi racconti<br />
Leggere dei brevi racconti è la prima attività che stimola nel bambino la<br />
capacità d’ascolto.<br />
Attività 1<br />
Leggiamo ai bambini una storiella a cui manca il finale, stimolando così la<br />
loro creatività: i bambini dovranno inventarne uno. Anche qui l’esercizio può<br />
essere impostato sottoforma <strong>di</strong> gara o <strong>di</strong> compito da svolgere collettivamente<br />
nell’ambito classe.<br />
Attività 2(modulo 1,p.180)<br />
Leggiamo alla scolaresca una storia che abbia due finali <strong>di</strong>versi (il classico<br />
esempio del “la cicala e la formica” o “Cenerentola”) e chie<strong>di</strong>amo ai bambini<br />
quale preferiscano e perché.<br />
L’attività ha lo scopo <strong>di</strong> stimolare nei bambini lo spirito critico invitandoli ad<br />
operare scelte <strong>di</strong> gusto. Saranno quin<strong>di</strong> indotti a motivare le loro scelta<br />
sviluppando la capacità <strong>di</strong> riflessione. Infine, come aspiranti scrittori, saranno<br />
indotti a riflettere sulle emozioni che un testo provoca e perché. Ad esempio a<br />
qualcuno non piacerà il finale in cui la formica caccia la cicala perché gli<br />
<strong>di</strong>spiacerà per la seconda, qualcun altro preferirà il finale in cui Cenerentola<br />
punisce le sorellastre perché gli sembrerà giusto. A questo punto, quando<br />
avremo finito le attività e dunque la scatola della fata sarà vuota, potremo<br />
<strong>di</strong>chiarare compiuta la missione e creare una certa suspense sul regalo<br />
previsto.<br />
LA MAGICA MACCHINA DELLE STORIE<br />
Il regalo della fata Smemorina sarà una macchina inventa –storie. Anche in<br />
questo caso spetterà all’insegnare creare un clima <strong>di</strong> entusiasmo e sorpresa<br />
nel reperimento del dono fatato che sarà accompagnato da una lettera <strong>di</strong><br />
ringraziamento e congratulazioni da parte della fata.<br />
Si suggerisce <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre la scolaresca in squadre o <strong>di</strong> impostare l’attività<br />
come gioco collettivo.<br />
Occorreranno due da<strong>di</strong>.<br />
10
La macchina è costituita da 5 scatole (vanno benissimo quelle delle scarpe o<br />
della pasta)che andranno rivestite con della carta a tinta unita. Sulla faccia<br />
superiore si ritaglierà una porticina. All’interno, come poi spiegherò più<br />
approfon<strong>di</strong>tamente, l’insegnante inserirà dei bigliettini: ne basteranno pochi,<br />
tanti quanti sono le squadre(se si è <strong>di</strong>visa la classe in gruppi) o tanti quanti<br />
sono i pescaggi, cioè i giri, che si ha in programma <strong>di</strong> fare.<br />
1-Scatola dei protagonisti:<br />
Nella prima scatola l’insegnante inserirà bigliettini contenenti parole relative al<br />
suono o alla lettera che si sta presentando(se l’argomento del giorno è la “F”<br />
ad esempio, ci saranno FARFALLA, FATA, FOGLIA, FOCA, FAGGIO,<br />
FAGIANO(immagine e parola) etc; può essere <strong>di</strong>vertente inserire <strong>di</strong> volta in<br />
volta anche il nome <strong>di</strong> qualche alunno che inizia con la letterina in questione.<br />
a) Un bambino pescherà il bigliettino, ad es. FARFALLA<br />
b) Si dovrà dunque girare la scatola. Sulla faccia inferiore, infatti, l’insegnante<br />
avrà <strong>di</strong>segnato una serie <strong>di</strong> rettangoli numerati (al massimo fino a 12) con su<br />
scritti degli aggettivi: buono, cattivo, goloso, pauroso, furbo, sciocco,avaro,<br />
triste, allegro, generoso, magico etc. alcuni rettangoli invece saranno segnati<br />
solo da un punto interrogativo. (Questa fase del gioco mira ad accrescere il<br />
lessico)<br />
c) Un secondo bambino tirerà i da<strong>di</strong>: se ad esempio avrà fatto 8, dovrà<br />
abbinare al personaggio estratto l’aggettivo inscritto nel rettangolo 8 : es. la<br />
FARFALLA MAGICA<br />
Se dovesse imbattersi nel rettangolo col punto interrogativo dovrà inventare<br />
lui l’aggettivo con l’aiuto della squadra o della classe.<br />
d) Chie<strong>di</strong>amo dunque alla squadra o alla classe <strong>di</strong> dare un bel nome al nostro<br />
protagonista: avremo ad es. questo risultato: C’ERA UNA VOLTA UNA<br />
FARFALLA MAGICA DI NOME STELLABELLA<br />
-Possiamo ora passare alla scatola 2<br />
2-La scatola dei luoghi<br />
All’interno della seconda scatola inseriremo i nomi <strong>di</strong> luoghi tipicamente<br />
fiabeschi: IL CASTELLO FATATO/INFESTATO DAI FANTASMI/STREGATO,<br />
IL BOSCO, IL BOSCO FATATO, IL PAESE DEGLI<br />
GNOMI/FOLLETTI/DELLE FATE, LA CITTA’DELLE NUVOLE etc. Una<br />
variante più complessa del gioco prevede che i nomi dei luoghi non siano<br />
scritti per intero, ma solo parzialmente in modo che la squadra o la classe<br />
debba indovinarlo giocando all’impiccato(se si gioca in squadre ogni volta che<br />
si sbaglia lettera si passa il turno all’altra squadra)<br />
11
a) Un terzo bambino pescherà da questa scatola. Si procederà dunque(<br />
dopo aver indovinato il nome all’impiccato se si è scelta questa versione)<br />
a capovolgerla.<br />
b) Un quarto bambino tirerà i da<strong>di</strong>: sul lato inferiore della scatola ci saranno<br />
3 scritte numerate che in<strong>di</strong>cano le possibili azioni del protagonista:<br />
1- Andò(perché?)<br />
2- Abitava<br />
3- Scappò(perché e dove si rifugiò?)<br />
Dopo aver risposto alle domande d’obbligo ci si ritroverà, ad es. , con questo<br />
risultato: C’ERA UNA VOLTA LA FARFALLA MAGICA DI NOME<br />
STELLABELLA CHE ANDO’ NEL PAESE DELLE FATE PER COMPRARE<br />
UNA BACCHETTA .<br />
Si procede ora verso la terza scatola<br />
3-La scatola degli imprevisti o scatola dei cattivi<br />
Un quinto bambino pesca dalla scatola in cui l’insegnante avrà inserito i nomi<br />
degli antagonisti delle storie: LA STREGA, L’ORCO, IL MAGO MALVAGIO,<br />
LO GNOMO DISPETTOSO, IL LUPO AFFAMATO, I FANTASMI…<br />
a) Un sesto bambino dovrà pescare da un mazzo <strong>di</strong> carte col dorso nero o<br />
magari con su <strong>di</strong>segnato un teschio: su ognuna <strong>di</strong> queste carte l’insegnante<br />
avrà scritto delle azioni che possono compiere i cattivi delle storie(se si<br />
preferisce, si potrà semplicemente scrivere le azioni sul lato inferiore della<br />
scatola e numerarle come nelle scatole precedenti): CHE VOLEVA<br />
MANGIARE<br />
b) TUTTI I BAMBINI, CHE FACEVA SPAVENTARE LE PERSONE, CHE<br />
RUBAVA I GIOCATTOLI, CHE LO/LA IMPRIGIONO’, CHE VOLEVA<br />
TRASFORMARLO/LA IN UN SASSO, CHE GLI/LE SOTTOPOSE UN<br />
INDOVINELLO: SE NON LO AVESSE RISOLTO LO/LA AVREBBE<br />
AMMAZZATO/A…(anche qui si possono lasciare delle carte in bianco,<br />
magari segnate solo da un punto interrogativo, in modo che siano i bambini<br />
a dover inventare.)<br />
c) La squadra o la classe inventeranno un nome anche in questo caso da dare<br />
all’antagonista. Avremo dunque questo risultato:<br />
C’ERA UNA VOLTA LA FARFALLA MAGICA DI NOME STELLABELLA CHE<br />
ANDO’ NEL PAESE DELLE FATE PER COMPRARE UNA BACCHETTA .<br />
PERO’ LI’ INCONTRO’ L’ORCO TUTTAPUZZA CHE SE LA VOLEVA<br />
MANGIARE.<br />
12
Possiamo passare ora alla quarta scatola<br />
4-La scatola salva tutti o scatola dei buoni<br />
Questa scatola ha un funzionamento analogo alla precedente. Avremo dunque<br />
al suo interno: LA FATA BUONA, IL MAGO BUONO, IL PRINCIPE<br />
CORAGGIOSO, I FOLLETTI DEL BOSCO, LO GNOMO, LA MAMMA, IL<br />
PAPA’, I TOPOLINI…<br />
Le azioni potrebbero essere le seguenti: DONO’ UNO SCUDO FATATO, UNA<br />
SPADA MAGICA, UNA POZIONE, UN CAPPELLO CHE RENDE INVISIBILI,<br />
DELLE SCARPE CON LE ALI, LO NASCOSE A CASA SUA, IMPRIGIONO’ IL<br />
CATTIVO, TESE UN TRANELLO AL CATTIVO E LO LEGO’, FECE UNA<br />
MAGIA E TRASFORMO’ IL CATTIVO IN UN SACCO DI PATATE …<br />
Infine, anche qui, inventeremo i nomi. Il risultato sarà il seguente:<br />
C’ERA UNA VOLTA LA FARFALLA MAGICA DI NOME STELLABELLA CHE<br />
ANDO’ NEL PAESE DELLE FATE PER COMPRARE UNA BACCHETTA .<br />
PERO’ LI’ INCONTRO’ L’ORCO TUTTAPUZZA CHE SE LA VOLEVA<br />
MANGIARE. PER FORTUNA C’ERA LA FATA CELESTINA CHE LO<br />
TRASFORMO’ IN UN SACCO DI PATATE.<br />
A questo punto passeremo alla quinta ed ultima scatola:<br />
5-La scatola dei finali:<br />
la fata Smemorina è proprio sbadata! Si è <strong>di</strong>menticata <strong>di</strong> riempire la scatola!<br />
Toccherà quin<strong>di</strong> agli alunni inventare con tanta fantasia(e con l’aiuto della<br />
maestra!). Come si può notare, il gioco facilita molto l’invenzione, ma al<br />
contempo la stimola, inoltre ci sono passaggi in cui spetta ai bambini creare<br />
collegamenti, spiegazioni, particolari e scegliere le parole per raccontarli.<br />
L’attività può <strong>di</strong>ventare un appuntamento settimanale, ma anche un premio<br />
che motivi i bambini ad impegnarsi quoti<strong>di</strong>anamente. Il gioco può essere<br />
proposto anche in prima elementare, ma in questo caso non tutti i bambini<br />
sapranno leggere i bigliettini: ci penserà l’insegnante, ma sarà certo uno<br />
stimolo per imparare al più presto le letterine e giocare ancora!<br />
GIOCARE CON LE LETTERE:<br />
LA PRINCIPESSA PRUNELLA<br />
Si tratta <strong>di</strong> un gioco <strong>di</strong> parole che si chiama tautogramma e consiste nel<br />
creare frasi (o ad<strong>di</strong>rittura testi, se si è bravissimi) con parole che iniziano<br />
esclusivamente con una lettera (vanno esclusi congiunzioni, pronomi,articoli<br />
ed i verbi essere e avere).<br />
Il gioco viene proposto nel libro “Chi ha visto Cenerontola?” <strong>di</strong> Davide Nonino.<br />
IL TESTO DESCRITTIVO<br />
13
In seconda si affrontano <strong>di</strong>verse tipologie testuali: il descrittivo e il narrativo nelle sue<br />
<strong>di</strong>verse varianti. Lo stu<strong>di</strong>o dell’educazione linguistica si approfon<strong>di</strong>sce. Il <strong>laboratorio</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong> si ingran<strong>di</strong>sce!!<br />
IL TESTO DESCRITTIVO<br />
Il testo descrittivo richiede un bagaglio linguistico nuovo spesso noioso e <strong>di</strong>fficile da<br />
memorizzare e apprendere. Proponiamo dunque un percorso fantasioso e <strong>di</strong>vertente per<br />
affrontare l’argomento.<br />
FACCE DA…<br />
Partiremo dalla descrizione <strong>di</strong> alcuni personaggi <strong>di</strong> fantasia sud<strong>di</strong>visi per tipologie:<br />
MOSTRI, FATE E PRINCIPESSE, EROI E PRINCIPI. In questo modo per i<br />
bambini sarà più facile memorizzare i significati delle parole. (PS: l’attività è<br />
sviluppata interamente solo per la parte de<strong>di</strong>cata ai mostri, per gli altri gruppi sarà<br />
sufficiente seguire l’esempio)<br />
1)…MOSTRI<br />
I mostri, si sa, non solo sono cattivi, ma sono pure parecchio brutti. Quin<strong>di</strong> se ti tocca<br />
descrivere persone non proprio belle, leggi attentamente e memorizza le parole usate<br />
per spiegare come sono fatti orco Mangione e strega Malvagia. Non ne hai mai<br />
visti?Ora ti spiego come sono e poi tu li <strong>di</strong>segni.<br />
A L’orco Mangione :l’orco Mangione ha i capelli corvini e arruffati che<br />
sembrano fatti <strong>di</strong> lana. Le sopracciglia sono folte e unite, gli occhi gran<strong>di</strong>ssimi<br />
ma storti, ha un naso camuso che sembra una patata e la bocca grande e<br />
carnosa. E’un tipo corpulento, con braccia e gambe muscolose e un pancione<br />
pronunciato. Appena può prende un bue e se lo mette nel panino a colazione.<br />
B La strega Malvagia: la strega Malvagia ha i capelli canuti, le sopracciglia<br />
sempre corrucciate, gli occhi neri come il carbone, il naso bitorzoluto con<br />
sopra un neo peloso, la bocca stretta e sdentata che non sorride mai. E’ una<br />
vecchia smilza che sembra il manico <strong>di</strong> una scopa e le sue mani sono nodose<br />
e fanno gli incantesimi: <strong>di</strong> solito trasforma le bambole in pezzi <strong>di</strong> formaggio<br />
puzzone.Sottolinea gli aggettivi con cui sono descritte le parti del viso e del corpo<br />
dei mostri, poi inseriscili nella seguente tabella<br />
TABELLA 1<br />
FACCE DA MOSTRI<br />
PARTI DEL CORPO AGGETTIVI SIGNIFICATO<br />
CAPELLI Corvini<br />
Arruffati<br />
SOPRACCIGLIA Folte<br />
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OCCHI Storti<br />
NASO Camuso<br />
BOCCA Carnosa<br />
CORPO:<br />
ARTI<br />
PANCIA<br />
Corpulento<br />
pronunciata<br />
Ora arricchiamo la tabella inserendo parole nuove che possono essere utili per<br />
descrivere fate, principesse e tutte le persone un po’ bruttine.<br />
2) PRINCIPESSE E FATE: fate e principesse, si sa, sono sempre bellissime! Leggi<br />
attentamente queste descrizioni così imparerai parole nuove per descrivere chi ti<br />
piace <strong>di</strong> più!<br />
A- la fata Fiammetta<br />
Fata Fiammetta ha i capelli fulvi, lunghi e setosi; il viso ovale e il colorito<br />
can<strong>di</strong>do,gli occhi color smeraldo e il nasino all’insù; la sua bocca è del colore<br />
del corallo. Non è molto alta, ma anche se è piuttosto minuta è proprio un<br />
incanto! Quando vola sembra un una farfalla.<br />
3)la principessa Rosaspina<br />
La principessa Rosaspina ha i capelli lisci e bion<strong>di</strong> che sembrano d’oro.<br />
Il suo viso è piuttosto tondo e fa pensare ad una mela. Gli occhi sono gran<strong>di</strong><br />
e azzurri e la bocca piccola e sorridente. Tutti <strong>di</strong>cono che è una spilungona<br />
ma è proprio simpatica!<br />
3) EROI E PRINCIPI<br />
A Il principe Dragovento<br />
Il principe Dragovento ha dei capelli crespi e castani che vanno da tutte le<br />
parti e lui li nasconde sotto la corona. Sul viso, piuttosto rettangolare ha un<br />
sacco <strong>di</strong> lentiggini. Le sopracciglia leggermente arcuate sormontano i suoi<br />
famosi occhi azzurri che fanno innamorare tutte le ragazze:ha un espressione<br />
fiera e coraggiosa a cui non si può resistere. Il naso è aquilino, forse un<br />
po’lungo, la bocca sempre imbronciata per far paura ai nemici. E’alto e<br />
muscoloso e va sempre a cavallo.<br />
B Il cavaliere supersonico<br />
Il cavaliere supersonico non sa cos’è la paura. Nessuno ha mai visto il suo<br />
volto perché porta l’armatura d’argento, ma c’è chi <strong>di</strong>ce che abbia i capelli<br />
ricci e folti color del miele, gli occhi gran<strong>di</strong> ed un po’allungati come i cinesi, gli<br />
zigomi pronunciati, il naso imponente e la bocca stretta. Forse ha il mento un<br />
po’ sporgente. E’ robusto e forte che sembra un calciatore e <strong>di</strong> piede fa 53!<br />
Per rafforzare l’acquisizione delle nuove parole si consiglia <strong>di</strong> sottoporre ai bambini un<br />
piccolo questionario <strong>di</strong> riepilogo, è opportuno partire dalla domanda: “quali parti del corpo<br />
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<strong>di</strong> orco Mangione(per es.) sono descritte nel brano?”; proseguire poi con quesiti del<br />
tipo:“come sono i capelli dell’orco Mangione?”etc.<br />
E’ ugualmente efficace il testo con le parole mancanti da completare scegliendo fra quelle<br />
elencate sotto.<br />
ES. La principessa Rosaspina ha i capelli … e bion<strong>di</strong> che sembrano d’oro. Il<br />
suo viso è piuttosto … Completata questa fase del lavoro il repertorio<br />
lessicale verrà arricchito con una tabella più ampia in cui verranno forniti<br />
ulteriori aggettivi utili alle descrizione della persona magari accompagnati da<br />
<strong>di</strong>segni.<br />
Acchiappa il ladro<br />
A questo punto rinforzeremo il lessico con un gioco molto <strong>di</strong>vertente. La<br />
situazione <strong>di</strong> partenza è la seguente:<br />
Nel paese delle fiabe è accaduto un fatto terribile: hanno rubato le<br />
scarpe <strong>di</strong> cristallo <strong>di</strong> Cenerentola!!<br />
Materiale con cui si gioca:<br />
1) figurine contenenti dei primi piani dalle caratteristiche molto marcate e<br />
relative al lessico appreso dai bambini. Sotto ogni figurina è scritto il nome del<br />
personaggio raffigurato.<br />
2) bigliettini in cui è scritto solo il nome dei personaggi<br />
I bambini verranno <strong>di</strong>visi in squadre ( Le figurine verranno fotocopiate tante<br />
volte quante sono le squadre) e ad ognuna <strong>di</strong> esse verrà <strong>di</strong>stribuito un mazzo<br />
<strong>di</strong> figurine.<br />
L’insegnante pescherà tanti bigliettini contenenti solo i nomi quante sono le<br />
squadre in modo che ognuna abbia il proprio personaggio da indovinare.<br />
A turno ogni squadra potrà porre una domanda all’insegnante riguardo alle<br />
caratteristiche del personaggio misterioso,es:<br />
è bruno?<br />
Se la risposta sarà no bisognerà scartare tutte le figurine coi capelli neri. Il<br />
gioco procede fino a quando una squadra non sarà rimasta con una sola<br />
figurina in mano: quello sarà il nome del ladro e a quel punto dovrà essere<br />
rivelato.<br />
Se il nome è quello giusto avremo la squadra vincitrice, se è quello sbagliato<br />
la squadra perde e le altre potranno continuare il gioco finché non avranno<br />
una carta sola.<br />
E E E E ADESSO ADESSO ADESSO ADESSO INVENTIAMO INVENTIAMO INVENTIAMO INVENTIAMO NOI! NOI! NOI! NOI!<br />
Rinforzata con le precedenti attività la conoscenza della struttura <strong>di</strong> un testo descrittivo<br />
riguardante la persona e dei relativi nuovi vocaboli, invitiamo gli alunni a produrre un testo<br />
breve.<br />
16
“Ora prova tu ad inventare un mostro(per es.) seguendo l’esempio dei testi letti. Fornisci<br />
quin<strong>di</strong> una descrizione del personaggio che hai inventato aiutandoti con le parole nuove<br />
che hai inserito nella tabella “FACCE DA …MOSTRI.”<br />
I NOMI COMPOSTI<br />
Biancaneve, Cappuccetto rosso, Cenerentola … spesso i nomi dei<br />
protagonisti delle fiabe derivano dall’incontro <strong>di</strong> più parole che caratterizzano<br />
il personaggio. Giochiamo a inventare nomi per i protagonisti delle nostre<br />
storie. Ma come si fa?<br />
Se abbiamo già spiegato ai bambini come si formano i nomi composti il<br />
nostro punto <strong>di</strong> partenza sarà la seguente tabella:<br />
NOMI VERBI AGGETTIVI<br />
Chie<strong>di</strong>amo loro <strong>di</strong> <strong>di</strong>rci tutti i nomi, verbi(che dovranno essere rigorosamente<br />
all’in<strong>di</strong>cativo, 1^pers. sing.) e aggettivi che fanno venire loro in mente cose<br />
belle e dolci. Ci risponderanno con: sorriso , fiore, cuore, oro,gioiosa, bello,<br />
buono, ride, gioca, canta,rosa, margherita etc…<br />
Inseriamoli nella tabella. Poi chie<strong>di</strong>amo loro <strong>di</strong> creare delle parole composte<br />
secondo le possibili combinazioni:<br />
NOME+NOME:<br />
VERBO+NOME:<br />
VERBO+VERBO:<br />
NOME+AGGETTIVO:<br />
AGGETTIVO+AGGETTIVO:<br />
Otterremo dei nomi perfetti per le nostre principesse: Rosacuore, Ridefiore,<br />
Margheritagioiosa etc…<br />
Continuiamo il gioco cercando nomi per tutti gli altri personaggi.<br />
Possiamo usare lo stesso meccanismo anche per inventare nomi per<br />
personaggi precisi. Ad esempio: un coniglio pauroso, un’ape mangiona, un<br />
principe balbuziente, una fata pasticciona etc…<br />
LA BUGIA …C’è un ambito in cui i bambini non hanno mai perso tutta<br />
la loro <strong>di</strong>rompente creatività ed è quello della bugia. Utilizziamo questo<br />
aspetto per potenziare ed incanalare questo loro sfrenato potenziale.<br />
Partiamo da un questionario in cui indaghiamo il rapporto che i nostri alunni<br />
hanno con la menzogna.<br />
Questionario<br />
Racconti le bugie?<br />
1. Sei bravo a raccontarle?<br />
2. Quando ti capita e a chi?<br />
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3. Se invece qualcuno le racconta a te, tu cosa fai?<br />
4. Secondo te è giusto o sbagliato <strong>di</strong>re bugie?<br />
5. Qual è la bugia più grossa che hai detto? Raccontala.<br />
In seguito realizziamo un grafico per rappresentare i dati evinti dalla domanda<br />
1 e 2 e commentiamo l’esito in un piccolo <strong>di</strong>battito <strong>di</strong> classe.<br />
BUGIE CHE FANNO MALE:<br />
IL RAGAZZO CHE GRIDAVA AL LUPO<br />
L’insegnante riba<strong>di</strong>rà alla classe che mentire è sempre negativo e fornirà un<br />
illustre esempio raccontando la storia de Il ragazzo che gridava al lupo. La<br />
lettura può essere seguita da una serie <strong>di</strong> attività quali il questionario <strong>di</strong><br />
comprensione o la <strong>di</strong>visione in vignette illustrate.<br />
Arricchire un testo descrittivo con le metafore<br />
BUGIE CHE FANNO BENE … ALLA PENNA:<br />
LE BUGIE DI PINOCCHIO<br />
L’attività, incentrata sul personaggio noto ai bambini per la sua attitu<strong>di</strong>ne alla<br />
menzogna, è strutturata in episo<strong>di</strong> incentrati sulle <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> testo<br />
descrittivo che viene arricchito da similitu<strong>di</strong>ni e metafore.<br />
DESCRIVERE PERSONE<br />
Partiamo dalla seguente lettura:<br />
Episo<strong>di</strong>o 1<br />
PINOCCHIO, LUCIGNOLO E … LA FATA<br />
Un giorno Pinocchio era seduto sotto un pino e mangiava una pera. Lo<br />
raggiunse Lucignolo e gli <strong>di</strong>sse: “Ciao Pinocchio! Non crederai a quel che sto<br />
per <strong>di</strong>rti!”<br />
“Perché, cosa devi <strong>di</strong>rmi?” <strong>di</strong>sse Pinocchio.<br />
“Venendo qui ho incontrato una fatina meravigliosa, si chiama Celestina.<br />
Ha i capelli turchini raccolti in una treccia che sembra una nuvola.<br />
Il viso ha la forma <strong>di</strong> un ovale allungato.<br />
Le sopracciglia hanno la forma dell’arcobaleno e gli occhi sono gran<strong>di</strong> , lo<br />
sguardo è profondo. Il nasino è sottile e la bocca sembra un cuore. Le<br />
guance sono rosee e la pelle <strong>di</strong>afana. Il collo lungo e sottile come quello <strong>di</strong> un<br />
cigno e le mani affusolate che stringono sempre una bacchetta per fare gli<br />
incantesimi. Il suo vestito è celeste come il cielo ed è trapunto <strong>di</strong> stelle dorate,<br />
mentre il cappello ha la forma conica e splende come il sole.<br />
Dì un po’, Pinocchio, tu l’hai mai vista una fata più bella <strong>di</strong> questa? Se non<br />
l’hai vista mi devi dare la pera che stavi per mangiare!”<br />
Ma Pinocchio, poveretto, non aveva ancora incontrato la fata Turchina…<br />
18
1-La lettura del testo può essere seguita da attività <strong>di</strong> comprensione del testo,<br />
esercizi in cui si chiede al bambino <strong>di</strong> sottolineare gli aggettivi utilizzati per<br />
descrivere la fata.<br />
Infine facciamo completare la seguente tabella a cui potremmo dare una<br />
veste particolare…*<br />
2-Aiuta Pinocchio inventando per lui una fatina più bella e magica <strong>di</strong> quella<br />
descritta da Lucignolo. (L’attività può essere seguita dagli stessi esercizi<br />
proposti successivamente alla lettura del brano proposto.<br />
Episo<strong>di</strong>o 2<br />
PINOCCHIO, LUCIGNOLO E … I MOSTRI!<br />
Un altro giorno Pinocchio era seduto sotto un olmo e mangiava una frittata.<br />
Lo raggiunse Lucignolo e gli <strong>di</strong>sse:<br />
“Ciao Pinocchio! Non crederai a quel che sto per <strong>di</strong>rti!”<br />
“Perché, cosa devi <strong>di</strong>rmi?” <strong>di</strong>sse Pinocchio.<br />
“Venendo qui ho incontrato un gigante terribile! Si chiama Giorgione<br />
Mangiatutto perché <strong>di</strong>vora tutto quello che gli capita: polli, alberi, bambini,<br />
tacchini, sassi, scarpe e chi più ne ha più ne metta! In testa, al posto del<br />
cappello tiene una pentolona. Ha i capelli corvini, ispi<strong>di</strong> come le setole <strong>di</strong> una<br />
scopa,gli occhi sporgenti. Il volto è squadrato,il naso pronunciato con sopra<br />
un neo peloso che sembra un ragno. La bocca è sdentata ma la sua voce è<br />
così potente che sembra un temporale e quando corre i suoi pie<strong>di</strong>, gran<strong>di</strong><br />
come automobili, sembra che la terra tremi.<br />
E tu l’hai mai visto un gigante? Se non l’hai mai visto mangerò la tua frittata!”<br />
Pinocchio, poveretto, non l’aveva mai visto un gigante…<br />
DESCRIVERE ANIMALI<br />
Episo<strong>di</strong>o 3<br />
PINOCCHIO, LUCIGNOLO E … GLI ANIMALI!<br />
Un altro giorno ancora Pinocchio era sotto un pioppo e mangiava un panino.<br />
Lo raggiunse Lucignolo e gli <strong>di</strong>sse:<br />
“Ciao Pinocchio! Non crederai a quel che sto per <strong>di</strong>rti!”<br />
“Perché, cosa devi <strong>di</strong>rmi?” <strong>di</strong>sse Pinocchio.<br />
“Venendo qui ho incontrato un animale proprio stranissimo! Si chiama<br />
Arcicanarinporcellissimo: ha 8 zampe come quelle delle oche, corte e tozze. Il<br />
corpo sembra un salsicciotto e la coda come quella del cavallo. La testa è<br />
quella <strong>di</strong> un maialino ed è tonda come un pallone. Porta gli occhiali, ha due<br />
ali come quelle <strong>di</strong> un canarino ed il suo verso sembra il suono <strong>di</strong> una<br />
trombetta da sta<strong>di</strong>o.<br />
19
E tu l’hai mai visto un animale così strano? Se non l’hai mai visto mangerò la<br />
tua frittata!”<br />
Pinocchio, poveretto, non l’aveva mai visto …<br />
DESCRIVERE PAESAGGI<br />
Episo<strong>di</strong>o 4<br />
PINOCCHIO, LUCIGNOLO E …<br />
… IL PAESE DI BAM BIM BU!<br />
Un altro giorno ancora Pinocchio se ne stava sotto un salice a gustare una<br />
bella salsiccia. Arrivò Lucignolo e gli <strong>di</strong>sse: “Ciao Pinocchio! Non crederai a<br />
quel che sto per <strong>di</strong>rti!”<br />
“Perché, cosa devi <strong>di</strong>rmi?” <strong>di</strong>sse Pinocchio.<br />
“Venendo qui sono passato per il Paese <strong>di</strong> Bam Bim Bu:le strade sembrano<br />
fatte <strong>di</strong> cioccolato, sugli alberi crescono i capelli, le case sono come mele ed<br />
i tetti son fatti coi quaderni. Dai comignoli escono i coriandoli colorati come<br />
farfalle. Sullo sfondo si vedono colline appuntite come matite, invece davanti<br />
c’è una piazza piccola come una moneta e infatti non ci va mai nessuno.<br />
E tu l’hai mai visto un paese così strano? Se non l’hai mai visto mangerò la<br />
tua salsiccia!”<br />
Pinocchio, poveretto, non l’aveva mai visto …<br />
-METAFORE E SIMILITUDINI<br />
-La principessa Troppobella<br />
C’era una volta una principessa bellissima, talmente bella che non accettava<br />
la corte <strong>di</strong> nessuno. Suo padre si arrabbiava ogni giorno <strong>di</strong> più: “Figlia mia,<br />
non è possibile! Le altre principesse dei reami vicini sono tutte belle che<br />
sposate, e tu non ti deci<strong>di</strong> mai: mica vorrai restare zitella a vita?!”<br />
Stanca <strong>di</strong> litigare la principessa un giorno <strong>di</strong>sse:<br />
“Padre, ho deciso: sottoporrò i miei pretendenti ad una gara <strong>di</strong> bravura. Colui<br />
che meglio saprà cantare le mie lo<strong>di</strong> <strong>di</strong>venterà il mio sposo.”<br />
Tutti furono contenti.<br />
Il giorno seguente arrivò il primo pretendente e <strong>di</strong>sse: “Buon giorno, bella<br />
principessa!”<br />
“Buon giorno a te, principe. Ve<strong>di</strong>amo se supererai la prova… allora, <strong>di</strong>mmi, i<br />
miei capelli sono bion<strong>di</strong> come ….”<br />
Il principe, che proprio non ci sapeva fare, rispose: “I tuoi capelli sono bion<strong>di</strong><br />
come … come … come … il pelo del cane del mio servo!”<br />
“Cacciatelo imme<strong>di</strong>atamente!”urlò arrabbiatissima la principessa e non se ne<br />
fece niente.<br />
20
Il giorno dopo arrivò alla corte il secondo principe e <strong>di</strong>sse: “Buon giorno, bella<br />
principessa!”<br />
“Buon giorno a te, principe. Ve<strong>di</strong>amo se supererai la prova… allora, <strong>di</strong>mmi, i<br />
miei occhi sono azzurri come …”<br />
Il principe, che proprio non ci sapeva fare, rispose: “I tuoi occhi sono azzurri<br />
come … come … le pantofole <strong>di</strong> mia nonna!”<br />
“Cacciatelo imme<strong>di</strong>atamente!”urlò arrabbiatissima la principessa e non se ne<br />
fece niente.<br />
Il giorno dopo ancora arrivò alla corte il terzo principe e <strong>di</strong>sse: “Buon giorno,<br />
bella principessa!”<br />
“Buon giorno a te, principe. Ve<strong>di</strong>amo se supererai la prova… allora, <strong>di</strong>mmi, il<br />
mio collo è flessuoso come …”<br />
Il principe, che proprio non ci sapeva fare, rispose: “Il tuo collo è flessuoso<br />
come … come … il tubo della mia doccia!”<br />
“Cacciatelo imme<strong>di</strong>atamente!”urlò arrabbiatissima la principessa e non se ne<br />
fece niente.<br />
Troppobella aveva perso le speranze, quando arrivò il principe Similitu<strong>di</strong>ne e<br />
rispose a tutte, ma proprio a tutte, le domande della principessa.<br />
“Allora <strong>di</strong>mmi principe: i miei capelli sono bion<strong>di</strong> come ….”<br />
Quello senza nemmeno pensarci rispose: “…”<br />
“Bravo!” <strong>di</strong>sse la principessa “ e allora <strong>di</strong>mmi …”<br />
LA PERGAMENA STRAPPATA<br />
Il poeta Bellarima ha un gatto birbante che ha strappato i fogli delle poesie<br />
con i suoi artigli affilati. Alcuni frammenti sono volati via dalla finestra ed ora il<br />
poeta non ricorda più come iniziavano queste similitu<strong>di</strong>ni. Aiutiamolo noi!<br />
Diamo a ciascun bambino un frammento <strong>di</strong> carta su cui sarà scritto il secondo<br />
membro <strong>di</strong> una similitu<strong>di</strong>ne:<br />
…. come un girasole<br />
…. Come una nuvola etc. …<br />
Bisognerà completare cercando d’indovinare quel che manca: in classe<br />
leggeremo le trovate dei nostri alunni che utilizzeremo per allestire un bel<br />
cartellone che sarà anche la banca dati delle similitu<strong>di</strong>ni.<br />
-I 5 SENSI<br />
L’oggetto nel sacco<br />
L’insegnante nasconde un oggetto in un sacchetto <strong>di</strong> stoffa e i bambini, <strong>di</strong>visi<br />
in squadre, devono indovinare <strong>di</strong> che si tratta usando i 5 sensi.<br />
Alla lavagna si <strong>di</strong>segnerà una tabella da compilare <strong>di</strong> volta in volta con i dati<br />
ricavati.<br />
21
TATTO: un bambino della squadra si alzerà e potrà toccare il sacchetto,<br />
andrà alla lavagna e scriverà la caratteristica rilevata: morbido, ruvido, <strong>di</strong><br />
forma rettangolare etc …<br />
UDITO: un secondo bambino si alzerà e potrà far cadere a terra o sulla<br />
cattedra il sacchetto, andrà alla lavagna e scriverà il dato rilevato:<br />
OLFATTO: un terzo bambino si alzerà e verrà bendato: la maestra aprirà il<br />
sacchetto e gli lascerà annusare l’oggetto. Il bambino scriverà il dato ricavato.<br />
GUSTO: in alcuni casi, se l’oggetto sarà commestibile, un quarto bambino,<br />
bendato, potrà assaggiare l’oggetto e scrivere alla lavagna il dato ricavato.<br />
Infine, sulla base degli elementi posseduti,la squadra dovrà dare la soluzione<br />
e rivelare <strong>di</strong> che oggetto si tratta.<br />
La tabella alla lavagna verrà riportata anche sul quaderno <strong>di</strong> ogni bambino,<br />
che utilizzerà i dati ricavati per produrre un testo descrittivo.<br />
1^VARIANTE DEL GIOCO<br />
-Il sacco del cuoco Pancione:<br />
L’attività può essere inserita all’interno <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> educazione<br />
alimentare.<br />
Poiché il gusto non è sfruttabile per tutti gli oggetti, possiamo giocare<br />
esclusivamente con gli alimenti. Per quanto riguarda l’u<strong>di</strong>to, gli alunni non<br />
dovranno lasciar cadere il sacchetto ma scuoterlo. Divi<strong>di</strong>amo la classe in 4<br />
gruppi, uno per ogni senso, escluso quello della vista. Anche in questa<br />
variante bisognerà compilare una tabella alla lavagna e<br />
contemporaneamente ogni bambino ne compilerà una identica sul proprio<br />
quaderno.<br />
Alla tabella aggiungiamo una casella in più, in cui i bambini potranno<br />
esprimere un proprio giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> gusto: mi piace/ non mi piace( tale dato<br />
potrà essere rappresentato tramite grafici e <strong>di</strong>ventare oggetto <strong>di</strong> riflessione).<br />
Successivamente si provvederà a produrre un testo descrittivo con i dati<br />
ricavati.<br />
-Indovina l’oggetto:<br />
Ad un bambino viene assegnata un’identità che non può conoscere. Questa<br />
sarà scritta su un foglietto che gli verrà attaccata sulla spalla e che lui però<br />
mostrerà alla classe. Poi dovrà fare delle domande ai compagni<br />
relativamente ai dati derivanti dai 5 sensi per poter capire qual è l’identità a lui<br />
affidata.<br />
-La fontana dei Sinonimi e contrari<br />
C’era una volta una fontana magica che poteva trasformare la gente su<br />
richiesta, ovviamente <strong>di</strong>etro pagamento <strong>di</strong> una monetina. La sua acqua<br />
22
zampillava fresca da un rubinetto a forma <strong>di</strong> fiore e cascava in due vasche<br />
chiamate vasca dei Sinonimi e vasca dei Contrari.<br />
Le persone facevano la fila per ottenere qualche beneficio: qualcuno vi si<br />
immergeva triste e ne usciva allegro, qualcun altro ci portava la moglie<br />
robusta che dopo essersi calata nelle acque ne usciva snella, qualcun altro<br />
aveva solo il capriccio <strong>di</strong> vedere come sarebbe stato con i capelli castani<br />
anziché bion<strong>di</strong> …:tutti quelli trasformati per benino uscivano dalla vasca dei<br />
contrari.<br />
La magia però non riusciva se qualcuno, facendo il furbo, invece <strong>di</strong> una<br />
moneta d’argento, gettava nella fontana un semplice bottone o un soldo <strong>di</strong><br />
cacio. Il quel caso i malcapitati ricevevano un cambiamento così così, <strong>di</strong> cui<br />
non si accorgeva quasi nessuno: quelli coi capelli corvini uscivano bruni,<br />
quelli tristi uscivano mogi, quelli con la chioma spelacchiata uscivano con la<br />
capigliatura rada. Tutti mogi se ne uscivano dal lato opposto della fontana: la<br />
vasca dei Sinonimi.<br />
Descrizioni immaginarie<br />
Partiamo dalla lettura <strong>di</strong> un brano qualunque in cui sia descritto un ambiente:<br />
una casa o le sue stanze. Chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> descrivere la loro<br />
abitazione o una camera in particolare. Utile, certo, però … che noia!<br />
Ci vuole un po’ <strong>di</strong> fantasia.<br />
Proponiamo allora delle variazioni sul tema.<br />
. Immagina <strong>di</strong> avere finalmente la stanza/casa/cucina dei tuoi sogni. Com’è<br />
fatta?Descrivila.<br />
. Descrivi la tua stanza in cui però è successo qualcosa <strong>di</strong> strano: i mobili<br />
sono fatti <strong>di</strong> dolci/si sono animati/è <strong>di</strong>ventata gran<strong>di</strong>ssima/piccolissima/ si è<br />
trasformata nella stanza <strong>di</strong> un personaggio famoso o delle favole ….<br />
CASE DA FAVOLA<br />
Immagina e descrivi la casa <strong>di</strong> Cappuccetto rosso, del lupo, <strong>di</strong> Cenerentola<br />
etc …<br />
Chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> illustrare le case dei loro personaggi su dei<br />
cartoncini F4 e poi realizziamo un cartellone raffigurante il paese delle fiabe<br />
su cui affiggere i loro elaborati.<br />
IL BOSCO FA PAURA, IL BOSCO FA ALLEGRIA<br />
PAURA:<br />
Il bosco si trovava su una collina poco lontano dal paese. Nelle notti <strong>di</strong> luna piena gli abitanti<br />
del villaggio potevano vederlo, ma poiché ne avevano paura, stavano sempre con le finestre<br />
chiuse.<br />
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Gli animali che lo popolavano erano spaventosi: lupi affamati, pipistrelli neri, ragni enormi,<br />
serpenti velenosi. Chi vi si avventurava doveva farsi strada con una torcia, poiché i rami degli<br />
alberi erano così intricati che non lasciavano passare un solo raggio <strong>di</strong> luce. Al centro del<br />
bosco c’era una palude che emetteva un olezzo pestilenziale e poco <strong>di</strong>stante, sotto un<br />
cipresso, si ergeva la casa della strega dei boschi.<br />
ALLEGRIA:<br />
Il bosco si trovava su <strong>di</strong> una collina poco lontana dal paese. Nelle notti <strong>di</strong> luna piena si vedeva<br />
chiaramente lo scintillio delle foglie d’argento illuminate dalla luna, infatti gli abitanti del<br />
villaggio dormivano con le finestre aperte per farsi illuminare da quel bagliore e non avere più<br />
paura del buio.<br />
Gli animali che lo popolavano erano i più belli che si fossero mai visti: uccelli dal canto<br />
celestiale, farfalle dalle ali coloratissime, cerbiatti allegri e scoiattoli giocherelloni. Ci andavano<br />
tutti per una bella scampagnata o per rallegrarsi un po’. Al centro del bosco c’era un laghetto<br />
pieno <strong>di</strong> pesciolini e la sua acqua era freschissima e buona da bere. Poco <strong>di</strong>stante, all’ombra<br />
<strong>di</strong> un pesco sempre in fiore, c’era la casa della fata dei boschi<br />
Proponiamo ai bambini <strong>di</strong> svolgere lo stesso lavoro con i seguenti ambienti:<br />
• Casa<br />
• Castello<br />
• Paese<br />
• Spiaggia<br />
• Nave<br />
Descrivere l’interiorità <strong>di</strong> un personaggio<br />
CHIEDIAMO AD ESOPO<br />
Le favole classiche hanno per protagonisti degli animali che rappresentano<br />
vizi e virtù, ma anche lati del carattere molto precisi. Leggiamone alcune in<br />
modo da evidenziare efficacemente questi aspetti e quali sono gli<br />
atteggiamenti ed i comportamenti ad essi relativi.<br />
COSA ACCADREBBE SE …<br />
Proviamo poi a riscrivere le favole cambiando le caratteristiche dei<br />
personaggi. Cosa accadrebbe se la volpe fosse sciocca? Etc …<br />
Favole consigliate(http://lefiabe.com/esopo)<br />
• L’asino, la volpe e il leone<br />
• Il cervo e la vite<br />
• La fortuna del cavallo<br />
• Il leone ed il topo<br />
LA STAFFETTA<br />
Ecco una <strong>di</strong>vertente proposta <strong>di</strong> cooperative - learning.<br />
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Divi<strong>di</strong>amo la classe in 5 squadre, ognuna delle quali si raggrupperà attorno<br />
ad un tavolo o ad un gruppo <strong>di</strong> banchi uniti.<br />
1- I <strong>di</strong>segnatori<br />
2- descrittori esterni<br />
3- I descrittori interni<br />
4- Gli analisti<br />
5- Gli inventori<br />
Il primo gruppo dovrà <strong>di</strong>segnare una figura umana, andrà bene qualunque soggetto,anche<br />
personaggi <strong>di</strong> fantasia. La consegna sarà però perentoria: la figura dovrà avere<br />
un’espressione o una postura da cui traspaia un’emozione o uno stato d’animo.<br />
Il secondo gruppo dovrà compilare una tabella coni dati relativi alla<br />
descrizione esterna.<br />
Il terzo gruppo fornirà una descrizione della personalità, del carattere o dell’emozione<br />
semplicemente elencando una serie <strong>di</strong> aggettivi appropriati.<br />
Il quinto gruppo invece dovrà inventare le motivazioni che spieghino il carattere o<br />
l’emozione relativa al personaggio. Ad es.: La bambina è triste perché la mamma l’ha<br />
sgridata, oppure la bambina è una persona sempre triste perché non ha amici con cui<br />
giocare.<br />
RICORDI E STATI D’ANIMO<br />
Chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> scrivere brevemente alcuni loro ricor<strong>di</strong> relativi alle seguenti<br />
emozioni: rabbia, paura, tristezza, gioia. Divideremo la lavagna in quattro parti e su<br />
ognuna scriveremo le quattro parole e accanto un simbolo.<br />
Ogni ricordo sarà scritto su un pezzo <strong>di</strong> carta in forma anonima, infondo al foglio l’alunno<br />
<strong>di</strong>segnerà il simbolo dell’emozione a cui si è riferito. L’insegnante non dovrà correggere la<br />
forma, ma si limiterà a leggere i bigliettini: <strong>di</strong> volta in volta la classe dovrà riconoscere<br />
l’emozione che si cela <strong>di</strong>etro il ricordo.<br />
Si realizzerà un cartellone in cui i bigliettini saranno raggruppati attorno alle parole rabbia,<br />
paura, tristezza, gioia.<br />
MI PIACE, NON MI PIACE …<br />
I bambini si esprimeranno liberamente, anche se in modo scorretto e le loro<br />
risposte verranno trascritte nella prima colonna <strong>di</strong> una delle due tabelle( mi<br />
piace/non mi piace). Potremmo ritrovarci davanti a risposte del tipo:<br />
mi piacciono quelli che mi fanno ridere<br />
mi piacciono quelli che mi danno ragione<br />
mi piacciono quelli che mi fanno i regali<br />
non mi piace chi mi sgrida<br />
non mi piace chi urla<br />
non mi piace chi si vanta<br />
Nella colonna accanto scriveremo l’aggettivo corrispondente: ne verranno<br />
fuori caratteristiche umane classificate in base al gra<strong>di</strong>mento dei bambini.<br />
25
Successivamente proponiamo delle figure <strong>di</strong> personaggi famosi appartenenti<br />
al mondo dello spettacolo o delle fiabe e chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> abbinarvi gli<br />
aggettivi elencati nella colonna <strong>di</strong> destra delle tabelle precedenti(mi piace/non<br />
mi piace).<br />
Potrebbe emergere ad es. che la matrigna è severa, le sorellastre<br />
presuntuose, la fata simpatica, Totti coraggioso …<br />
COME SI COMPORTANO QUELLI CHE …<br />
Partiamo dagli aggettivi che definiscono il carattere: simpatico, allegro, presuntuoso,<br />
<strong>di</strong>spettoso, severo, goloso etc. Scriviamo la parola al centro della pagina <strong>di</strong> quaderno. I<br />
bambini dovranno elencare le azioni che potrebbe compiere chi ha la caratteristica in<br />
questione.<br />
Forniamo un testo descrittivo <strong>di</strong> riferimento a cui i bambini potranno rifarsi per produrre le<br />
descrizioni <strong>di</strong> uno dei personaggi a scelta tra quelli elencati.<br />
ES: Francesco Totti è il capitano della Roma. E’ un ragazzone alto e forte, si<br />
vede che è un campione. E’ biondo ed ha gli occhi azzurri come il mare. Il<br />
naso è pronunciato,la bocca stretta, il viso è <strong>di</strong> forma piuttosto rettangolare.<br />
Veste sempre sportivamente e alla moda. E’ un tipo simpatico, infatti in tv fa<br />
gli spot per una compagnia telefonica che mi fanno ridere un sacco. E’ una<br />
persona semplice, non si dà molte arie, tant’è che parla sempre il suo<br />
<strong>di</strong>aletto: il romanesco.<br />
E’ molto innamorato <strong>di</strong> sua moglie, Hillary, dalla quale non si separa mai. Ma<br />
soprattutto lui mi piace perché è molto coraggioso: in campo ha lo sguardo<br />
fiero e affronta gli avversari con determinazione, come un principe contro il<br />
drago. Da grande vorrei essere come lui.<br />
DESCRIZIONI PAZZE<br />
Le fiabe sono molto preve<strong>di</strong>bili: le principesse sono sempre buone, le<br />
bambine allegre, le matrigne severe, i principi coraggiosi. E se le cose<br />
cambiassero?<br />
Proponiamo <strong>di</strong> descrivere i seguenti personaggi:<br />
1- Principessa golosa e pasticciona<br />
2- Principe imbranato e fifone<br />
3- Strega malinconica<br />
4- Sorellastre pazienti e dolci<br />
5- Bambina irrequieta e <strong>di</strong>spettosa<br />
6- Nani pigri…………<br />
RIGHE PER COLONNE<br />
Proviamo a farci aiutare da una tabella con righe e colonne per cercare <strong>di</strong> descrivere gli<br />
aspetti principali delle emozioni e quin<strong>di</strong> avere poi in mano gli elementi giusti per scriverle.<br />
Si inizia dall’in<strong>di</strong>viduare un’emozione qualsiasi per poi metterla sotto la lente attraverso le<br />
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sensazioni fisiche che ci fa sentire, quin<strong>di</strong> capendo con chi e quando si verifica e infine<br />
scoprendo le conseguenze concrete a cui porta.<br />
EMOZIONE<br />
COSA MI FA SENTIRE<br />
FISICAMENTE<br />
CON CHI E QUANDO<br />
PROVO QUESTA<br />
EMOZIONE<br />
allegria Mi sento sempre ubriaco Con tutti<br />
LE CONSEGUENZE:<br />
COSA FACCIO<br />
QUANDO PROVO<br />
QUESTA EMOZIONE<br />
Non riesco a parlare,<br />
rido e basta<br />
Fabio<br />
gioia rilassato Coi miei amici e a scuola Mi <strong>di</strong>verto Alberto<br />
felicità Mi fa saltare<br />
allegria eccitazione<br />
Con le mie amiche e i<br />
familiari<br />
Con le mie compagne<br />
quando gioco a pallavolo<br />
Sono agitata Elisa<br />
stanchezza Giulia<br />
La tabella potrà essere la scaletta per i nostri testi descrittivi, in cui i bambini<br />
parleranno <strong>di</strong> se stessi.<br />
CENERENTOLA SI ARRABBIA,<br />
LA STREGA PIANGE<br />
Sfruttando lo schema precedente chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> descrivere un<br />
personaggio delle fiabe mentre prova una delle emozioni elencate. E’ più<br />
<strong>di</strong>vertente proporre abbinamenti bizzarri.<br />
Cenerentola – rabbia<br />
Strega –tristezza<br />
Matrigna – paura<br />
ASSOCIAZIONI D’IDEE<br />
Scriviamo al centro del foglio parole che in<strong>di</strong>cano stati d’animo, emozioni, lati<br />
del carattere. Chie<strong>di</strong>amo ai bambini cosa viene loro in mente.<br />
Il gioco può essere ulteriormente strutturato organizzandolo come un “SE<br />
FOSSE….”<br />
paura→se fosse →un animale<br />
→un fiore o un albero<br />
→un fenomeno atmosferico<br />
→un colore<br />
→un oggetto<br />
→altro<br />
Ecco, abbiamo preparato la nostra collezione <strong>di</strong> similitu<strong>di</strong>ni e metafore, pronte<br />
per arricchire i nostri testi!<br />
CONSIGLI PER SCRIVERE BEI TESTI DESCRITTIVI<br />
1. Devi avere un quadro preciso <strong>di</strong> ciò che devi descrivere. Che si tratti <strong>di</strong><br />
27
persone, animali o ambienti non devi tralasciare nessun elemento. Per non sentirsi<br />
<strong>di</strong>sorientati seguire un verso <strong>di</strong> descrizione(destra-sinistra, alto-basso) e ricordarsi dei 5<br />
sensi…<br />
2. Se si tratta <strong>di</strong> persone o animali ricorda <strong>di</strong> descrivere il carattere e <strong>di</strong> fare degli esempi che<br />
provino il tuo giu<strong>di</strong>zio. Ricorda però: anche i luoghi hanno un carattere<br />
3. Abbellisci la descrizione con le similitu<strong>di</strong>ni: più queste sono originali, più il tuo<br />
4. testo è bello<br />
LA LETTERA ED IL DIARIO<br />
LA LETTERA FORMALE<br />
Terry la pantera<br />
Gabbia 48<br />
zoo<br />
Bosco Carlo<br />
Via Leopar<strong>di</strong>, 12<br />
Roma<br />
Roma, 14 Settembre 2010<br />
Egregio signor <strong>di</strong>rettore,<br />
sono la pantera del suo zoo, sto nella gabbia 48, proprio <strong>di</strong>etro quella delle<br />
scimmie urlatrici. Le scrivo a tal proposito, per metterla al corrente del mio<br />
problema e chiedere il suo intervento.<br />
Ebbene, le scimmie non fanno altro che strillare senza lasciarmi dormire, per<br />
giunta lanciano dovunque le bucce delle banane sporcando tutto intorno. La<br />
informo inoltre che in questo momento ho una zampa ingessata perché sono<br />
scivolata su una delle suddette bucce, facendo tra l’altro una figuraccia<br />
davanti ai bambini e una cattiva pubblicità per il suo zoo.<br />
Aspettando con trepidazione il suo intervento le porgo i miei più cor<strong>di</strong>ali saluti.<br />
La pantera Terry<br />
LA LETTERA INFORMALE<br />
14 Settembre 2010<br />
Cara Lea,<br />
scusa, ma mi devo sfogare! Quelle cretine deficienti racchie delle scimmie<br />
urlatrici stanno facendo una cagnara insopportabile! Ho un sonno che non mi<br />
reggo in pie<strong>di</strong> e sono talmente arrabbiata che se mi gira sfondo la gabbia,<br />
entro nella loro e me le mangio. A ciò aggiungi che oltre ad essere imbecilli<br />
sono anche delle zotiche burine: mangiano banane e gettano le bucce qua e<br />
là … spero che gli vadano <strong>di</strong> traverso!<br />
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Ho scritto anche una lettera a quello scimunito del <strong>di</strong>rettore, ma dubito che<br />
farà qualcosa: quello pensa solo ai sol<strong>di</strong>. E intanto io me ne sto qua come<br />
una scema, con il gesso alla zampa(maledette banane!) sperando che quelle<br />
strillone babbee la piantino.<br />
A te come va? Dalle parti della tua gabbia ci deve essere un clima migliore.<br />
Che darei per avere anch’io per vicino l’ippopotamo: è così silenzioso!<br />
Scusa lo sfogo.<br />
Terry.<br />
16 Settembre 2010<br />
Ciao Terry,<br />
capirai! Quasi quasi facciamo cambio. Qui è una noia mortale, altro che pace!<br />
L’ippopotamo è una pessima compagnia: ha sempre quello sguardo da pesce<br />
lesso, sembra che non gli interessi niente. Se provi ad attaccare bottone<br />
dopo un secondo ti spara uno sba<strong>di</strong>glio in faccia! Sta perennemente in<br />
ammollo come una boa e francamente tutto molliccio e viscido com’è fa<br />
anche un po’schifo. Se hai voglia <strong>di</strong> annoiarti vieni pure, quasi quasi scrivo al<br />
<strong>di</strong>rettore e gli chiedo <strong>di</strong> spostarmi nella tua gabbia!<br />
Ciao<br />
lea<br />
Confrontiamo le due lettere, evidenziando le <strong>di</strong>fferenze stilistiche. Chie<strong>di</strong>amo<br />
ai bambini <strong>di</strong> enucleare la storia che sta alla base delle epistole.<br />
Proponiamo loro <strong>di</strong> scrivere lettere analoghe scegliendo gli animali dello zoo<br />
che preferiscono e uno dei problemi qui elencati:<br />
-l’elefante fa troppo ombra e non ci si può abbronzare<br />
-il pappagallo non fa che ripetere quel che gli si <strong>di</strong>ce<br />
-il leone continua a minacciare per <strong>di</strong>mostrare il suo potere<br />
-il cammello sputa<br />
DALL’SMS ALLA LETTERA<br />
Partiamo dalla lettura <strong>di</strong> questo sms:<br />
è andato tt bn. Qndo torno t <strong>di</strong>co …. Xò nn mi aspettare sveglia. Baci!<br />
Cosa avete capito? Niente vero? Ora vi racconto cosa è successo:<br />
Debora ha appena sostenuto un esame <strong>di</strong>fficilissimo all’università e così ha<br />
mandato questo sms alla mamma per <strong>di</strong>rle che è andata benissimo e che al<br />
ritorno le racconterà tutto. Poiché però la ragazza frequenta l’università<br />
lontano da casa, aggiunge a sua madre <strong>di</strong> non aspettarla sveglia perché<br />
potrebbe tornare tar<strong>di</strong>.<br />
Cosa avrebbe scritto, se invece dell’sms avesse dovuto spe<strong>di</strong>re una lettera?<br />
Proviamo a vedere.<br />
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Cara mamma,<br />
l’esame tanto temuto è andato benissimo. Il professore mi ha fatto tantissime<br />
domande soprattutto riguardo all’autore, ma sono riuscita a rispondere a<br />
tutto. All’inizio ero molto agitata,mi sudavano le mani, avevo la gola secca e ,<br />
confesso, balbettavo un po’ … sai come sono fatta! Alla fine però mi sono<br />
sentita più sicura: ho parlato tanto e bene , devi essere orgogliosa <strong>di</strong> me,<br />
mammina!<br />
Mi darà un passaggio in macchina Laura, ma lei deve ancora sostenere<br />
l’esame, quin<strong>di</strong> non so a che ora partiremo. Tu sta tranquilla e va a dormire, ti<br />
racconterò tutto a colazione.<br />
Baci!<br />
Proponiamo ora il testo <strong>di</strong> alcuni sms e chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> immaginare<br />
quale situazione vi si nasconda e <strong>di</strong> trasformare il messaggio in una lettera.<br />
1-allora ci ve<strong>di</strong>amo alle 3. Nn fare tar<strong>di</strong> cme al solito.<br />
2-Forse nn ce la faccio. Comincia ad andare. Qndo arrivo ti faccio uno sql<br />
3-T voglio tt bn.<br />
4-adesso cme stai?<br />
E SE BABBO NATALE SCIOPERA?<br />
Quel giorno Babbo Natale era furibondo: teneva le mani <strong>di</strong>etro la schiena,camminava su e giù<br />
per la casa come una tigre in gabbia, aveva le sopracciglia corrucciate e il viso tutto rosso e<br />
fumava la pipa che sembrava una ciminiera. I folletti lo guardavano sconcertati: non lo<br />
avevano mai visto così!<br />
“Babbo Natale portami questo …. Babbo Natale portami quest’altro … mai nessuno che mi<br />
chieda come sto, nessuno che si preoccupi <strong>di</strong> raccontarmi qualcosa <strong>di</strong> sé. Mi trattano come<br />
una macchina portaregali, ecco come mi trattano!! –borbottava brandendo in mano delle<br />
letterine– Ma quest’anno gliela faccio vedere io! Sapete che c’è ??? Ho deciso: io faccio<br />
sciopero!”<br />
Babbo Natale era risoluto: non avrebbe portato più regali ai bambini finché questi non<br />
avessero cominciato a scrivere delle belle letterine.<br />
Decise però <strong>di</strong> mandare un comunicato a tutti i bimbi del mondo e queste sono le sue parole:<br />
Cari bambini,<br />
sono Babbo Natale. So che sarete stupiti nel ricevere questa mia lettera, <strong>di</strong> solito siete voi che<br />
scrivete a me. Tuttavia in questo caso faccio un’eccezione perché devo comunicarvi una mia<br />
scelta importante.<br />
Sono fermamente deciso a scioperare, perciò quest’anno NIENTE REGALI. Sì, avete capito<br />
bene, niente regali. Il perché è presto detto: non mi sento amato da voi, sono demotivato. Mi<br />
sento solo una macchina da regali e non è bello! Di me non v’importa niente, si capisce: non<br />
30
mi chiedete mai come sto, come ho trascorso l’anno, cosa penso, cosa vorrei. Nemmeno mi<br />
parlate <strong>di</strong> voi …<br />
Comunque, poiché sono una brava persona, voglio darvi una seconda possibilità. Se mi<br />
scriverete delle lettere più carine vi perdonerò.<br />
Cor<strong>di</strong>ali saluti Babbo Natale.<br />
Convinci Babbo Natale a tornare sui suoi passi , scrivi una letterina<br />
bellissima. Eccoti alcuni suggerimenti:<br />
1-comincia chiedendo come sta, ma non passare subito alle richieste: sii<br />
gentile, chie<strong>di</strong>gli come ha passato quest’anno, come trascorrerà il<br />
capodanno, se è stato per lui un buon anno, se si è ammalato e cose del<br />
genere.<br />
2-Racconta qualcosa <strong>di</strong> te: fai un bilancio dell’anno, riferisci gli eventi o gli<br />
episo<strong>di</strong> più importanti, chie<strong>di</strong> a Babbo Natale cosa ne pensa lui, se ha vissuto<br />
situazioni simili. Raccontagli <strong>di</strong> qualche tuo nuovo amico o <strong>di</strong> un posto che hai<br />
visto e fanne una descrizione.<br />
3-Saluta Babbo Natale, auguragli qualcosa <strong>di</strong> bello per l’anno nuovo,<br />
esprimigli il tuo affetto e la tua riconoscenza.<br />
CIAK, SI SCRIVE<br />
Leggiamo con i bambini due delle epistole più famose della storia del cinema:<br />
la lettera che Troisi e Benigni scrivono a Savonarola e quella che Totò e<br />
Peppino inviano alla malafemmina. Le lettere, che dovrebbero avere un tono<br />
formale( la prima in particolare), sono invece estremamente colloquiali.<br />
Ri<strong>di</strong>amoci su e poi chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> riscrivere le lettere in modo<br />
corretto.<br />
Frittole, estate quasi 1500<br />
Santissimo Savonarola,<br />
come sei bello, quanto ci piaci a noi due! Scusa le volgarità eventuali.<br />
Santissimo, potresti lasciar vivere Vitellozzo, se puoi, eh …? Savonarola,che<br />
c’è? E che è? Oh …. Diamoci una calmata, eh, oh … e che è? Qua pare che<br />
ogni cosa, ogni cosa uno non si può muovere che questo e quello, e pure per<br />
te. Oh. Noi siamo due personcine perbene che non facciamo male a nessuno,<br />
che non farebbero male nemmeno a una mosca, figuriamoci a un santone<br />
come te. Anzi, no, no, anzi, varrai più <strong>di</strong> una mosca. Noi ti salutiamo con la<br />
nostra faccia sotto i tuoi pie<strong>di</strong>, senza chiederti nemmeno <strong>di</strong> stare fermo, puoi<br />
31
muoverti quanto ti pare e piace e noi zitti sotto. Scusa per il paragone tra la<br />
mosca e il frate, non volevamo minimamente offendere.<br />
I tuoi peccatori <strong>di</strong> prima, con la faccia dove sappiamo, sempre zitti, sotto.<br />
Signorina<br />
Veniamo noi con questa mia ad<strong>di</strong>rvi una parola che scusate se sono poche<br />
ma sette cento mila lire; noi ci fanno specie che questanno c’è stata una<br />
grande moria delle vacche come voi ben sapete.:questa moneta servono a<br />
che voi vi (con l’insalata)vi consolate dal <strong>di</strong>spiacere che avreta perché dovete<br />
lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimo <strong>di</strong> persona vi<br />
mandano questo [la scatola con i sol<strong>di</strong>]perché il giovanotto è studente che<br />
stu<strong>di</strong>a che si deve prendere una laura che deve tenere la testa al solito posto<br />
cioè sul collo.;.;<br />
Salutandovi in<strong>di</strong>stintamente i fratelli Caponi (che siamo noi)<br />
MA CHI L’HA SCRITTA?<br />
Ecco una serie <strong>di</strong> lettere <strong>di</strong> cui bisogna indovinare l’autore. I bambini dovranno poi<br />
scrivere una lettera dello stesso mittente ma rivolgendosi ad un destinatario <strong>di</strong>verso<br />
che imponga un cambio <strong>di</strong> registro.<br />
Egregio sindaco,<br />
siamo 3 citta<strong>di</strong>ni residenti nella contrada Bosco del suo rispettabile comune e<br />
vorremmo segnalarle un increscioso episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> cui siamo stati vittime.<br />
Avendo noi e<strong>di</strong>ficato 3 abitazioni in seguito a delibera della sua giunta sul<br />
suolo sopra in<strong>di</strong>cato, ci ritroviamo ora sprovvisti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mora a seguito dell’<br />
improprio intervento <strong>di</strong> un nostro concitta<strong>di</strong>no il quale ha provveduto a<br />
demolire le suddette abitazioni con la sola forza del suo portentoso soffio.<br />
Rincrescendoci <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbarla siamo tuttavia costretti a farlo, chiedendole <strong>di</strong><br />
intervenire al più presto al fine <strong>di</strong> ripristinare gli e<strong>di</strong>fici danneggiati e <strong>di</strong><br />
restituire a 3 rispettabili citta<strong>di</strong>ni la casa cui hanno <strong>di</strong>ritto.<br />
Nell’attesa del suo solerte intervento le porgiamo i nostri più cor<strong>di</strong>ali saluti.<br />
3 citta<strong>di</strong>ni<br />
Ora scrivi una lettera da parte dei 3 porcellini ad un cugino lontano al quale<br />
raccontano la loro avventura.<br />
Alla cortese attenzione <strong>di</strong> sua maestà la regina <strong>di</strong> Cuori.<br />
Maestà, mi rincresce recarle il benché minimo <strong>di</strong>sturbo, tuttavia mi ritrovo<br />
costretta a farlo poiché le circostanze me lo impongono.<br />
Sono una giovane immigrata nel suo magnifico reame che, pur apprezzando<br />
32
usi e costumi dello stesso, desidererebbe e dovrebbe fare ritorno a casa,<br />
vista la minore età.<br />
La prego dunque <strong>di</strong> voler emettere il visto che mi consenta <strong>di</strong> fare ritorno nel<br />
mio paese d’origine.<br />
Le porgo i miei omaggi.<br />
Alice<br />
Scrivi una lettera da parte <strong>di</strong> Alice ad un’amica a cui racconta la sua esperienza nel<br />
Paese delle Meraviglia<br />
-------------------------------------------------------------------<br />
Alla cortese attenzione del <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> Telefono Azzurro.<br />
Egregio <strong>di</strong>rettore,<br />
sono una fanciulla che vive una realtà <strong>di</strong>fficile e vorrei a tal proposito<br />
segnalarle il mio dramma.<br />
Quand’ero molto piccola ho perso la mia adorata mamma e mio padre si è<br />
risposato. Il povero è deceduto <strong>di</strong> lì a poco e così sono rimasta sola con la<br />
mia matrigna e le sue due figlie, mie coetanee.<br />
Devo tuttavia confessarle che l’ambiente in cui vivo è tutt’altro che favorevole<br />
al sano sviluppo <strong>di</strong> un minore, poiché vengo costantemente sfruttata per<br />
lavori domestici che non sarebbero in realtà <strong>di</strong> mia competenza.<br />
La prego dunque <strong>di</strong> intervenire al più presto affinché io possa avere una vita<br />
consona alla mia età.<br />
Con riconoscenza.<br />
Scrivi una lettera da parte <strong>di</strong> Cenerentola che racconta alla fata madrina la sua vita<br />
con la matrigna e le sorellastre.<br />
--------------------------------------------------------------------<br />
Alla cortese attenzione del commissario <strong>di</strong> Polizia.<br />
Illustre commissario,<br />
le scriviamo per segnalarle un omici<strong>di</strong>o avvenuto ieri mattina nella periferia<br />
del comune, presso le miniere <strong>di</strong> <strong>di</strong>amanti in cui lavoriamo.<br />
Attorno alle 7 siamo usciti <strong>di</strong> casa come sempre per andare a lavoro. Nel<br />
nostro appartamento abbiamo lasciato la nostra amica Biancaneve che,a<br />
causa <strong>di</strong> problemi suoi personali, stiamo ospitando presso il nostro domicilio.<br />
La ragazza appariva serena quando l’abbiamo salutata.<br />
Purtroppo però, quando siamo rincasati, abbiamo scoperto il cadavere della<br />
fanciulla nel locale della cucina.<br />
La vittima era stesa al suolo, ma non recava sul corpo segni <strong>di</strong> violenze o<br />
percosse. Abbiamo solo trovato una mela rossa morsicata al suolo.<br />
33
Siamo tuttavia convinti che si tratti <strong>di</strong> un caso <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> sapere chi sia il<br />
colpevole.<br />
Sollecitiamo dunque il suo intervento, <strong>di</strong>chiarando la nostra totale <strong>di</strong>sponibilità<br />
a collaborare con la giustizia.<br />
Scrivi una lettera da parte dei nani al principe azzurro, al quale essi raccontano<br />
l’accaduto richiedendone l’aiuto.<br />
----------------------------------------------------------------------<br />
Ciao Emma!<br />
Non crederai a quel che sto per <strong>di</strong>rti! A volte mi chiedo perché capitano tutte a me … sarà che<br />
ho un po’ <strong>di</strong> sfiga?!<br />
Senti questa: ieri mia madre mi manda da nonna a portare come al solito me<strong>di</strong>cine e frittelle. (<br />
Che poi <strong>di</strong>mmi se secondo te è normale che un’anziana piena <strong>di</strong> problemi <strong>di</strong> salute debba<br />
mangiare roba fritta: non era meglio un brodo? Delle verdure bollite? Vabè … )<br />
Niente, mi incammino e mi metto l’i –pod nelle orecchie: ascoltavo quella canzone<br />
romanticissima che mi hai passato tu e pensavo a Raul Bova. Te la faccio breve: mi perdo e<br />
incontro il lupo che mi propone una gara a chi arriva prima da mia nonna. Tu sai che a me<br />
piacciono le sfide, così accetto. Quel furbone arriva primo (come avrà fatto!?)e si mangia<br />
nonna. Ancora mi chiedo come abbia fatto visto che nonna, se le togli cuffia e pantofole, è<br />
tutta pelle e ossa.<br />
Quando sono arrivata io non c’era nessuno e quin<strong>di</strong>, convinta <strong>di</strong> essere prima, ho bussato<br />
tutta trionfante. Lo avresti detto mai? Il lupo si era travestito da nonna, io non me ne sono<br />
accorta(devo arrendermi e mettere gli occhiali)e sono entrata.<br />
Morale della favola: mi ha mangiata! Ti ren<strong>di</strong> conto??<br />
Risultato: la mia mantellina rossa ( e nuova) ridotta in brandelli e mi è pure toccato stare 3 ore<br />
con nonna che ha cominciato a rifilarmi tutti i suoi ricor<strong>di</strong> dei tempi della guerra.<br />
Per fortuna che poi è arrivato il cacciatore- che detto tra noi è un gran figo - e ci ha salvate.<br />
A parte questo niente <strong>di</strong> nuovo. la solita routine. TU?<br />
Ci ve<strong>di</strong>amo presto!<br />
Scrivi una lettera da parte <strong>di</strong> Cappuccetto rosso al sindaco al quale chiede un<br />
maggiore controllo delle strade a favore della pubblica sicurezza.<br />
INDOVINA IL DESTINATARIO<br />
Ciao carissima,<br />
è inutile che ti dai tutte quelle arie da vip ora che hai accalappiato il principe!<br />
Tanto eri e resti una sciacquetta buona solo a sporcarsi gli abiti con la cenere a pulire le<br />
pentole.<br />
Ora che fai la bella vita ti sei <strong>di</strong>menticata <strong>di</strong> noi, ma non credere <strong>di</strong> averla fatta franca così<br />
facilmente: vogliamo denaro, e molto. Ora che ci hai lasciate sole ci serve una domestica e<br />
non sappiamo come pagarla. Quin<strong>di</strong> sgancia, bella, altrimenti faremo arrivare al tuo adorato<br />
34
maritino le tue scarpe da tennis puzzolenti, così capirà con chi ha realmente a che fare: altro<br />
che scarpe <strong>di</strong> cristallo, con te ci vorrebbero scarpe <strong>di</strong> cemento isolante!<br />
Allora aspettiamo i sol<strong>di</strong>, spicciati.<br />
Scrivi una lettera da parte delle sorellastre al <strong>di</strong>rettore della banca al quale chiedono<br />
un prestito.<br />
Ciao carissima,<br />
ho saputo che ne hai combinata un’altra delle tue. Sei proprio una sagoma! Dì un po’, ma è<br />
vero che hai fatto fuori la sciacquetta? Qui in paese si racconta <strong>di</strong> tutto … Io avrei pensato alla<br />
pistola, ad un coltello, al veleno, ad una spintarella, toh … ma ammazzare la gente con le<br />
mele! Solo tu lo potevi fare!<br />
Credo che un giorno <strong>di</strong> questi verrò a trovarti, sai, ci sono delle smorfiose del club del bridge<br />
che mi stanno piuttosto antipatiche, tra l’atro la fruttivendola sotto casa mi ha appena regalato<br />
3 angurie … potrebbero andar bene?Meglio le mele?<br />
Vabè, passo presto.<br />
Scrivi una lettera da parte dell’amica della matrigna al commissario <strong>di</strong> polizia, al<br />
quale denuncia <strong>di</strong> sapere l’identità del killer.<br />
Senti vecchia,<br />
è meglio se sloggi, e presto. Stai causando danni a tutto il quartiere e noi del comitato siamo<br />
pronti ad intervenire. L’aria è invasa <strong>di</strong> moscerini e api: ieri è stato punto mio marito! Non<br />
parliamo poi <strong>di</strong> tutti i bambini che arrivano e fanno baccano: questo è sempre stato un<br />
quartiere rispettabile, non uno sta<strong>di</strong>o. E tutto per colpa tua. Dì un po’, non te l’hanno spiegato<br />
che le case si costruiscono con i mattoni? Da quando in qua si fanno coi dolcetti?<br />
In breve, smamma, o saranno guai!<br />
Il comitato <strong>di</strong> quartiere<br />
Scrivi una lettera da parte del comitato <strong>di</strong> quartiere al sindaco, al quale si richiedono<br />
provve<strong>di</strong>menti contro la casa <strong>di</strong> dolci.<br />
PENNA, CARTA E FANTASIA<br />
Scrivi una lettera immaginando <strong>di</strong> essere:<br />
1. Biancaneve che racconta ai nani come va la sua vita da sposata.<br />
2. Cenerentola, che si sfoga con la fata madrina dei <strong>di</strong>fetti del principe.<br />
3. Pinocchio, che racconta cosa fa ora che è <strong>di</strong>ventato un bambino vero.<br />
4. La matrigna che si è pentita <strong>di</strong> aver cercato <strong>di</strong> uccidere Biancaneve.<br />
5. I nani, che lamentano lo stato in cui versa la casa ora che Biancaneve<br />
se n’è andata.<br />
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6. Cenerentola, che racconta ad un’amica il suo primo incontro con il<br />
principe.<br />
IL DIARIO<br />
Il <strong>di</strong>ario è un genere con cui i bambini (le bambine in particolar modo) hanno<br />
<strong>di</strong>mestichezza. In esso vengono riversati gioie e dolori, stralci <strong>di</strong> vissuto.<br />
Facciamo spazio alla fantasia!<br />
INTERVISTE E DIARI<br />
I bambini intervisteranno i loro parenti(nonni e genitori) chiedendo loro <strong>di</strong><br />
raccontare:<br />
1. Il loro primo giorno <strong>di</strong> scuola<br />
2. Il giorno del loro matrimonio<br />
3. La nascita del primo figlio<br />
4. Un episo<strong>di</strong>o che ha cambiato la loro vita<br />
Soffermandosi su ciò che hanno provato, come hanno vissuto l’esperienza,<br />
come sono andati i fatti.<br />
Successivamente dovranno trasformare il racconto in pagina <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario<br />
immaginando <strong>di</strong> esserne il protagonista(la mamma, la nonna, il papà etc).<br />
ESPERIENZE INCREDIBILI<br />
Racconta quella volta che:<br />
1. Il tuo gatto ha cominciato a parlare<br />
2. Hai incontrato Babbo Natale<br />
3. Ti sei trasformato in …<br />
4. Ti sei perso nel bosco<br />
5. Hai scoperto <strong>di</strong> avere i poteri magici<br />
FAVOLOSI DIARI<br />
Scegli una fiaba e fai scrivere una pagina <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario ad ognuno dei<br />
personaggi,in modo che ognuno racconti la storia dal proprio punto <strong>di</strong> vista.<br />
DIARI NOIOSI<br />
Leggi queste pagine <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario … non le trovi terribilmente noiose? Ampliale<br />
seguendo lo schema.<br />
Caro <strong>di</strong>ario,<br />
ieri ho litigato con Giovanna.<br />
Ciao.<br />
Caro <strong>di</strong>ario,<br />
oggi è nato Luca.<br />
Caro <strong>di</strong>ario,<br />
non riesco a smettere <strong>di</strong> piangere, quin<strong>di</strong> ciao.<br />
Caro <strong>di</strong>ario,<br />
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mi sono innamorato!<br />
Caro <strong>di</strong>ario, oggi ho conosciuto Betty<br />
CONSIGLI PER SCRIVERE UNA BELLA PAGINA DI DIARIO:<br />
1. Descrivi le persone <strong>di</strong> cui parla e specifica <strong>di</strong> chi si tratta<br />
2. Descrivi le tue emozioni e le tue considerazioni<br />
3. Spiega cosa è successo, se è necessario racconta l’antefatto<br />
Es. 1<br />
Caro <strong>di</strong>ario,<br />
ieri ho litigato con mia cugina Giovanna: è un tipo presuntuoso e prepotente, forse perché è<br />
figlia unica. Ora ti racconto quel che è successo: avevo appena finito <strong>di</strong> fare i compiti quando<br />
a casa è arrivata zia Bice, insieme c’era lei, la peste.<br />
Zia e mamma, come al solito, si sono preparate un caffè e si sono messe a spettegolare, così<br />
noi ce ne siamo andate nella mia cameretta.<br />
Io volevo giocare con il Sapientino, ma lei ha preteso che prendessi le bambole. Già a quel<br />
punto era infasti<strong>di</strong>ta, perché io ci tengo molto a loro e non mi piace che gli altri le tocchino.<br />
Mamma però mi ha detto che devo essere gentile con tutti e così ho fatto buon viso a cattivo<br />
gioco. Ad un certo punto mi scappava la pipì e sono andata in bagno. Quando sono tornata mi<br />
è venuto un colpo: poiché Giovanna ha il caschetto e ieri indossava una maglietta a righe ha<br />
pensato bene <strong>di</strong> tagliare i capelli alla mia Sbrodolina e <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnarle col pennarello delle righe<br />
su tutto il corpo!!!<br />
Non ci ho visto più, sono <strong>di</strong>ventata rossa come un pomodoro, ho preso la rincorsa e sono<br />
saltata al collo <strong>di</strong> quella pazza: volevo tirarle tutti i capelli.<br />
Se non fossero intervenute mamma e zia a separarci l’avrei spennata come una gallina. Poi ci<br />
siamo messe a piangere tutte e due e zia Bice si è portata via il mostro(ormai la chiamo così).<br />
Io mi sono sentita malissimo: provavo rabbia perché non sopporto chi non rispetta le cose<br />
degli altri, ma anche tanta tristezza, perché quando litigo con qualcuno mi <strong>di</strong>spiace sempre. E<br />
adesso come dovrò comportarmi quando ci rivedremo? Faccio finta <strong>di</strong> niente e la perdono o mi<br />
ven<strong>di</strong>co e faccio l’offesa? Non so come comportarmi! Tu cosa mi consigli? Ti tengo aggiornato.<br />
Susy.<br />
IL PEZZO MANCANTE Ecco alcune pagine <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario: in una manca il racconto<br />
dell’accaduto, in un’altra manca l’antefatto, in un’altra ancora la descrizione, in<br />
un’altra ancora le riflessioni.<br />
Caro <strong>di</strong>ario,<br />
Il posto era molto particolare: gli alberi erano posti in fila, l’uno accanto all’altro: dai loro rami<br />
pendevano grappoli rosei che sembravano caramelle gommose. Io mi sentivo felice: respiravo<br />
37
l’aria fresca e pulita e guardavo il sole tramontare <strong>di</strong>etro le colline tinte <strong>di</strong> arancio, marrone e<br />
giallo, i colori dell’autunno.<br />
Mi piacerebbe fare più spesso gite del genere, perché quel giorno mi sono sentito <strong>di</strong>verso,<br />
immerso in una realtà magica.<br />
Caro <strong>di</strong>ario,<br />
alla fine è andata bene, benissimo! Ho vinto il primo premio! Mentre pedalavo non facevo che<br />
ripetermi: “Ce la devo fare! Ce la devo fare!”. Ho indossato la mia tuta portafortuna, quella<br />
gialla e blu con le righe sulle maniche e ai lati dei pantaloni: ha funzionato! Correvo come una<br />
saetta, vedevo le strade che sparivano <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> me e sentivo le voci delle persone assiepate<br />
sui marciapie<strong>di</strong> che urlavano facendo il tifo. Che emozione! Quando ho tagliato il traguardo mi<br />
sembrava un sogno,ero così, frastornata dalla gioia e dalla fatica, che se devo <strong>di</strong>rti la verità,<br />
oggi non ricordo più i particolari <strong>di</strong> quella giornata … ma sono felice, tanto felice! Guardo con<br />
orgoglio la coppa che luccica lì sulla mia mensola e sono beata.<br />
Questo episo<strong>di</strong>o mi ha insegnato che quando si crede in qualcosa e ci si impegna per<br />
raggiungerla, alla fine si ottengono gran<strong>di</strong> risultati. Bello no?<br />
Ora vado a dormire, domani c’è la scuola!<br />
Baci, Marianna.<br />
Caro <strong>di</strong>ario<br />
È un po’ che non ti scrivo, lo so, ma sono partito per una vacanza e mi sono <strong>di</strong>menticato <strong>di</strong><br />
portarti con me. Praticamente Matteo mi ha telefonato invitandomi a trascorrere qualche giorno<br />
nella sua casa al mare e così, dopo una breve litigata con papà che non mi ci voleva mandare,<br />
ho fatto il borsone in fretta e furia perché già dopo due ore i suoi sarebbero venuti a prendermi.<br />
Ma non è per raccontarti questo che ti scrivo, il punto è un altro: mi sono innamorato! Posso<br />
<strong>di</strong>rlo solo a te perché se ne parlo con i miei amici quelli mi prendono in giro. Ora ti racconto<br />
come è andata: una sera i genitori <strong>di</strong> Matteo hanno organizzato una grigliata nel giar<strong>di</strong>no.<br />
E’venuta un sacco <strong>di</strong> gente ma ad un certo punto è arrivata lei, Giulia: capelli ricci e bion<strong>di</strong>,<br />
due occhi gran<strong>di</strong>ssimi, ver<strong>di</strong>, luminosi, un sorriso da far svenire … mi ha detto ciao ed io ho<br />
balbettato come uno stupido: che figura! Se ci penso vorrei sprofondare! Per tutta la sera l’ho<br />
evitata, perché non sapevo che fare e così ora non so niente <strong>di</strong> lei … Mi vergogno a chiedere<br />
a Matteo <strong>di</strong> aiutarmi, magari dandomi il suo numero <strong>di</strong> telefono. E se lui poi lo <strong>di</strong>ce agli altri e<br />
mi sfottono?<br />
Caro <strong>di</strong>ario,<br />
ieri è successa una cosa fantastica! Come sono felice! E’arrivata a casa Lulù, la mia nuova<br />
cagnetta!! Ti ren<strong>di</strong> conto? Che meraviglia!<br />
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L’avevo chiesta per il mio compleanno, ma mamma si era rifiutata. Ormai avevo perso le<br />
speranze e invece … eccoci qui: io e la fantastica Lulù!<br />
Due giorni fa ho portato a casa la pagella: una sfilza <strong>di</strong> 9 e 10. Sarà stato questo il motivo?<br />
Fatto sta che ieri pomeriggio papà ha suonato il campanello (cosa che non fa mai perché usa<br />
le sue chiavi) e mamma con una faccia un po’ strana mi ha chiesto <strong>di</strong> andare ad aprire. Che<br />
sorpresa! Papà aveva Lulù in braccio e le aveva legato al collo un bel fioccone rosso. Io ridevo<br />
e piangevo, saltavo e gridavo ( e Lulù abbaiava), riempivo mamma e papà <strong>di</strong> baci e non<br />
smettevo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re: “grazie!”.<br />
Insomma, oggi è il giorno più bello della mia vita! I miei genitori mi hanno fatto il regalo<br />
fantastico<br />
ed io mi sono sentita amata e poi con questa nuova amica tutta speciale, sento che la mia vita<br />
sarà ancora più bella.<br />
Ora ti lascio, vado a giocare con Lulù.<br />
IL DIARIO DI HANRY SCRIVANT<br />
Questa è la settimana <strong>di</strong> Hanry Scrivant. Scrivi una pagina <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario per ogni giorno e<br />
raccontane gli eventi.<br />
la settimana <strong>di</strong> Hanry Scrivant<br />
LUNEDI’ dentista<br />
MARTEDI’<br />
MERCOLEDI’<br />
GIOVEDI’<br />
Finale <strong>di</strong><br />
pallavolo<br />
Compito <strong>di</strong><br />
matematica<br />
Andare da zia<br />
Rosa<br />
VENERDI’ Viene a casa Gigi<br />
SABATO<br />
Compleanno <strong>di</strong><br />
Luciana<br />
DOMENICA giostre<br />
LA SETTIMANA DI CENERENTOLA<br />
LUNEDI’ Accompagnare Anastasia a<br />
fare shopping<br />
MARTEDI’ Festa <strong>di</strong> compleanno <strong>di</strong><br />
Genoveffa<br />
MERCOLEDI’ Andare dal fioraio<br />
GIOVEDI’ Sistemare il salone<br />
VENERDI’ Andare a trovare fata<br />
Madrina<br />
SABATO Corso <strong>di</strong> uncinetto con i<br />
topini<br />
DOMENICA Ballo dal principe<br />
39
LA FIABA E LA FAVOLA<br />
Siti consigliati: http: //kidslink.bo.cnr.it/irrsaeer/favole/viola3.html<br />
http://www.lacartellabella.com<br />
… PER INVENTARE LE FAVOLE<br />
I PERSONAGGI<br />
Leggiamo una serie <strong>di</strong> favole e facciamo uno schedario in cui inserire il nome degli<br />
animali e quello che rappresentano. Ecco un piccolo campionario:<br />
IL VOCABOLARIO DEGLI ANIMALI<br />
VOLPE: astuzia e ipocrisia<br />
BUE: laboriosità<br />
LEONE: prepotenza e forza<br />
LUPO: cattiveria ed ingor<strong>di</strong>gia<br />
AGNELLO: la purezza<br />
ASINO: remissività<br />
CICALA: superficialità<br />
TARTARUGA: determinazione<br />
FORMICA: laboriosità e parsimonia<br />
LE SEQUENZE<br />
Le favole seguono tutte lo stesso copione:<br />
1- Si parte da una situazione iniziale in cui viene presentato il protagonista (o i<br />
protagonisti)<br />
2- La situazione iniziale viene mo<strong>di</strong>ficata dall’intervento <strong>di</strong> altri personaggi che<br />
può avvenire secondo tre modalità: SCHERZO, INGANNO, DIVERBIO<br />
3- La favola si conclude con la punizione <strong>di</strong> un personaggio<br />
4- Morale<br />
Applichiamo tale schema all’analisi delle favole.<br />
LE PAROLE LEGAME<br />
Le prime 3 sequenze che abbiamo in<strong>di</strong>viduato sono introdotte dalle parole legame.<br />
Eccone un campione:<br />
SITUAZIONE<br />
Una volta<br />
INIZIALE<br />
Tanto tempo fa<br />
CAMBIAMENTO Ad un certo punto<br />
Un giorno<br />
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Tempo dopo<br />
Successivamente<br />
In seguito<br />
All’improvviso<br />
Così<br />
FINALE Quin<strong>di</strong><br />
Evidenziamole in una fiaba.<br />
Infine<br />
Invece<br />
E fu così<br />
Una volta<br />
una tartaruga stava passeggiando nel bosco<br />
Ad un certo punto<br />
Arrivò una lepre che si mise a sfotterla per la sua lentezza. “Facciamo una cosa –<br />
propose la tartaruga - ti sfido in una gara <strong>di</strong> velocità, così ti <strong>di</strong>mostrerò che se<br />
voglio posso batterti”. La lepre cominciò a ridere e solo per <strong>di</strong>vertirsi un po’ accettò<br />
la sfida.<br />
Così<br />
Si tenne la gara alla presenza <strong>di</strong> tutti gli animali del bosco. Già poco dopo la partenza la lepre<br />
aveva superato <strong>di</strong> gran lunga la tartaruga e decise <strong>di</strong> farsi un pisolino sotto un albero. La tartaruga<br />
invece non smise mai <strong>di</strong> camminare e superò l’avversaria che ronfava e così tagliò prima <strong>di</strong> lei il<br />
traguardo.<br />
La favola insegna che l’impegno e la fatica vengono sempre premiati.<br />
SCRIVIAMO NOI!<br />
1- Scegliamo dei personaggi.<br />
2- Deci<strong>di</strong>amo una delle tre modalità con cui mo<strong>di</strong>ficare la situazione iniziale<br />
3- Disegniamo la mappa della storia facendoci strada con le parole –legame<br />
TRUCCHETTI DIVERTENTI<br />
Parti dal proverbio!<br />
Devi inventare una favola, ma non sai da dove cominciare? Semplice: inizia dalla<br />
fine! Pensa ad un proverbio: in esso si parlerà <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente <strong>di</strong> un<br />
41
vizio, una virtù o <strong>di</strong> un aspetto del carattere. Poi pensa ad un animale che lo<br />
rappresenta e ad un altro che è invece l’opposto( guarda IL VOCABOLARIO<br />
DELGLI ANIMALI) e inventa una storia.<br />
Ecco alcuni esempi:<br />
“La calma è la virtù dei forti”<br />
Caratteristica: PAZIENZA e CALMA(tartaruga, asino, colomba, ragno)<br />
Caratteristica opposta: IMPAZIENZA e VIOLENZA(lepre, leone, lupo)<br />
C’era una volta una colomba che volava nel cielo: mille volte al giorno faceva lo stesso<br />
viaggio: avanti e in<strong>di</strong>etro, avanti e in<strong>di</strong>etro … Un giorno un lupo, stanco <strong>di</strong> vederle ripetere quel<br />
viaggio le <strong>di</strong>sse:<br />
“Ehy, colomba, ma si può sapere che combini? Sono stanco <strong>di</strong> vederti svolazzare sulla mia<br />
testa!”<br />
“Sto preparando le provviste per l’inverno”<br />
Il lupo si mise a ridere: “Che lumaca che sei! E che stupida! Ora ti mostro come si fa!”<br />
La colomba spiegò che andava a rifornirsi da un fornaio, che ogni giorno le lasciava in una<br />
ciotola le briciole del pane rimasto.<br />
Così il lupo andò dal fornaio e spaventandolo a morte gli rubò tutti i pani che aveva preparato.<br />
“Hai visto come si fa?” <strong>di</strong>sse trionfante alla colomba.<br />
“Sei stato uno sciocco. – rispose la colomba – oggi hai tutto questo ben <strong>di</strong> <strong>di</strong>o, ma ora il fornaio<br />
è scappato per la paura e domani non avremo nessuno a cui chiedere nemmeno due briciole”<br />
La favola ci insegna che la calma è la virtù dei forti.<br />
“Chi troppo vuole nulla stringe”<br />
Caratteristica: INGORDIGIA (lupo)<br />
Caratteristica opposta: PARSIMONIA (formica)<br />
GIOCHIAMO COI PROVERBI<br />
Pren<strong>di</strong>amo dei proverbi, magari quelli appena utilizzati e giochiamo con le parole per<br />
mo<strong>di</strong>ficarli un po’. Fatto? Che favole ne verranno fuori?<br />
Ecco alcuni esempi:<br />
“La calma è la virtù dei polli”<br />
Tanto tempo fa,<br />
in una fattoria, vivevano molti animali.<br />
Un giorno si tenne una competizione. Il fattore aveva vinto 10 monete d’oro e decise<br />
<strong>di</strong> darne una all’animale che fosse arrivato per primo alla collina del pesco. Tutte le<br />
bestie allora si <strong>di</strong>edero da fare, precipitandosi tra urti e spintoni. Vinse la lepre.<br />
42
Quando la brigata tornò alla fattoria i gareggianti incontrarono i polli che si stavano<br />
avviando solo allora e senza fretta. “Ma che fate? - Chiese il cane – non sapete che la<br />
gara è già finita?”<br />
La storia ci insegna che la calma è la virtù dei polli.<br />
“Chi ha troppe suole nulla tinge”<br />
C’era una volta<br />
una parrucchiera che aveva un negozio affollatissimo. In un angolo remoto del<br />
ripostiglio abitava un ambizioso mille pie<strong>di</strong> che voleva prendere il suo posto.<br />
Così escogitò un piano: fece spaventare tutte le clienti e la povera parrucchiera fu<br />
costretta a chiudere bottega. Il millepie<strong>di</strong> colse l’occasione e rilevò l’attività. Fece<br />
un’inaugurazione così spettacolare che l’indomani il negozio fu pieno <strong>di</strong> clienti<br />
entusiaste, ma le cose non andarono come aveva sperato.<br />
Dovendo correre da una poltrona all’altra per fare shampoo, taglio, piega non faceva<br />
che inciampare nei suoi mille lacci e combinare <strong>di</strong>sastri.<br />
Fu così che una leonessa ruggì: “Ero venuta qui per fare la tinta, ma ho deciso <strong>di</strong><br />
andare via <strong>di</strong> qui!”<br />
“E perché, sua maestà?” Chiese il millepie<strong>di</strong>.<br />
“E’ semplice- <strong>di</strong>sse la leonessa- chi ha troppe suole nulla tinge!”<br />
PER FAVORE, TORNIAMO SERI!<br />
Abbiamo imparato a scrivere le favole e a scherzarci su. Ora impariamo a<br />
renderle … bellissime!<br />
Partiamo da una favola conosciuta:<br />
C’era una volta un leone** che stava riposando all’ombra <strong>di</strong> un albero. *<br />
Ad un certo punto da un ramo cadde un topolino, dritto dritto sulla sua zampa**. Il<br />
leone si svegliò e pensò <strong>di</strong> mangiarselo per fare uno spuntino. Il topo allora cominciò<br />
ad implorare: “Ti prego, abbi pietà <strong>di</strong> me! Se mi risparmierai saprò ricompensarti!”<br />
Il leone allora si mise a ridere <strong>di</strong> tutto gusto: un topo che salva un leone gli sembrava<br />
un’idea ri<strong>di</strong>cola e così, trovando il topo molto <strong>di</strong>vertente, decise <strong>di</strong> risparmiarlo.<br />
Giorni dopo in tutta la foresta risuonava il ruggito del leone: era rimasto intrappolato<br />
nella rete dei cacciatori! Il topo riconobbe quella voce e corse ad aiutare il malcapitato.<br />
Si mise a rosicchiare le maglie della rete e aprì un varco dal quale il leone uscì.<br />
I due <strong>di</strong>vennero amici inseparabili***.<br />
43
La storia ci insegna che anche i più deboli posso fare gran<strong>di</strong> cose.<br />
La storia è molto carina, ma possiamo renderla ancora più piacevole. Come?<br />
Seguendo questi semplici consigli:<br />
1- Descriviamo il luogo in cui avviene la storia: * era un tiepido pomeriggio, il<br />
sole colorava d’oro il paesaggio mentre i rami degli alberi ondeggiavano<br />
alla leggera brezza.<br />
2- Diamo un nome ai personaggi e descriviamoli: **forte e maestoso <strong>di</strong> nome<br />
Augusto; **si chiamava Gigio, era piccolo e grigio e aveva gli occhietti<br />
vispi e dei baffi lunghi<br />
3- Inseriamo dei <strong>di</strong>aloghi tra i personaggi: ***grazie per avermi aiutato!oggi mi<br />
hai dato una lezione che non <strong>di</strong>menticherò mai!<br />
Proponiamo altre favole e chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> arricchirle secondo il<br />
modello fornito.<br />
ESERCIZI PER UNA FANTASIA A PROVA DI FIABA!<br />
SBAGLIARE LE FIABE<br />
Come cambierebbe la storia se cambiassero i titoli?<br />
TANTANEVE<br />
I 30 PORCELLINI<br />
CENERONTOLA<br />
LA BRUTTA ADDORMENTATA NEL BOSCO:<br />
C’erano una volta un re e una regina che ebbero una figlia terribilmente brutta e per giunta<br />
narcolettica. Il giorno del battesimo fece irruzione la cattivissima strega Malefica: era molto<br />
offesa per non aver ricevuto l’invito alla festa e così si avvicinò alla culla per lanciare, come<br />
chiede la tra<strong>di</strong>zione, una male<strong>di</strong>zione contro la bambina e ven<strong>di</strong>carsi dell’oltraggio. Quando fu<br />
vicino alla culla e vide la piccola svenne per lo spavento: “Quant’è brutta!” furono le sue ultime<br />
parole. L’unico aspetto positivo della faccenda fu che la strega dopo essersi ripresa rinunciò<br />
comunque a qualsiasi forma <strong>di</strong> vendetta. “ Ci ha già pensato la natura” <strong>di</strong>sse andandosene.<br />
Vergognandosi terribilmente <strong>di</strong> quella figlia bruttina i sovrani chiesero alle fate madrine <strong>di</strong><br />
nasconderla da qualche parte. Fu così che la principessa crebbe nel folto del bosco con le tre<br />
fate che fingevano <strong>di</strong> essere le sue vecchie zie e facevano <strong>di</strong> tutto per evitare che qualcuno la<br />
vedesse.<br />
La principessa visse abbastanza felice, se non fosse che ogni tanto si addormentava <strong>di</strong> punto<br />
in bianco.<br />
Il giorno del suo se<strong>di</strong>cesimo compleanno se ne era andata a raccogliere fiori quando le venne<br />
un colpo si sonno peggiore del solito. Passarono 6 ore. Le fatine, non vedendola arrivare,<br />
44
andarono a cercarla. Quando la trovarono cercarono <strong>di</strong> svegliarla in tutti i mo<strong>di</strong>: non bastarono<br />
urla, pizzicotti, secchi d’acqua e nemmeno due schiaffoni.<br />
“Qui ci vuole un principe!” <strong>di</strong>sse una delle tre. E così mandarono a chiamare il principe più<br />
miope dei reami vicini,<br />
“Miope sì, mica fesso!” Esclamò quello quando vide la principessa. E non ci fu verso <strong>di</strong><br />
fargliela baciare, nemmeno un bacino volante.<br />
Passò l’inverno, la primavera e l’estate e la fanciulla continuava a russare: le fate erano<br />
esauste, i vicini sempre più arrabbiati. Così la principessa fu riportata ai suoi genitori, i quali<br />
fecero costruire per lei una stanza nella torre più alta e lontana del castello e probabilmente lei<br />
è ancora lì, che sogna chissà cosa. E russa.<br />
INSERIRE UN ELEMENTO NUOVO NELLA FIABA TRADIZIONALE<br />
Dopo aver analizzato le fiabe, la loro struttura ed i personaggi, completiamo l’elenco<br />
seguendo l’esempio:<br />
CAPPUCCETTO ROSSO: bambina, lupo, cacciatore, nonna , mamma…<br />
MONGOLFIERA<br />
CENERENTOLA:<br />
BIANCANEVE: biancaneve, principe, strega, nani, (alito cattivo, fucile, skate board,<br />
ufficio, guar<strong>di</strong>a forestale, finanza)<br />
I TRE PORCELLINI: quad, personal trainer, maestro yoga)<br />
HANSEL E GRETEL: Maria de Filippi, emo<br />
POLLICINO:<br />
Fatto ciò giochiamo ad inserire personaggi nuovi nella storia. Cosa accadrebbe se…<br />
C’era una volta<br />
Una bambina <strong>di</strong> nome Cappuccetto rosso. Un giorno la mamma la chiamò e le <strong>di</strong>sse:<br />
“Vai dalla nonna e portale queste frittelle. Ma ricorda: non ti avventurare per<br />
sentieri o scorciatoie, segui solo la strada maestra!”<br />
Così la bambina se ne andò tutta allegra. Ad un certo punto vide un cerbiatto<br />
carinissimo e decise <strong>di</strong> seguirlo per fargli una carezza e così senza accorgersene si<br />
ritrovò nel folto del bosco. Fu così che incontrò il lupo.<br />
“Ciao bella bimba!Dove vai?”<br />
“Vado a trovare la nonna!”<br />
“Facciamo una gara a chi arriva prima?”<br />
“Ci sto.”<br />
Il lupo cominciò a correre convinto <strong>di</strong> averla fatta franca: aveva preso una<br />
scorciatoia!<br />
Cappuccetto invece se la prese comoda: arrivò in una radura che solo lei<br />
conosceva dove teneva parcheggiata una mongolfiera! Così ci salì e volò<br />
45
dal cacciatore per avvisarlo, poi andò dritta a casa della nonna, la fece<br />
salire e la portò in riva al fiume a raccogliere mirtilli.<br />
Il lupo arrivò alla casetta convinto che lo aspettasse un lauto pasto. Bussò<br />
alla porta e nessuno rispose. Pensò che la nonna fosse un po’ sorda e così<br />
entrò senza fare tanti complimenti. Vide che qualcuno dormiva nel letto, ci<br />
si avventò pensando che fosse la nonna, e invece era il cacciatore con la<br />
cuffietta e il fucile! Il lupo scappò a gambe levate e nessuno lo vide più.<br />
E vissero tutti felici e contenti.<br />
ROVESCIARE LE FIABE:<br />
Riscriviamo le fiabe con i personaggi un po’ cambiati:<br />
CAPPUCCETTO ROSSO: lupo timido in cerca <strong>di</strong> coccole<br />
CENERENTOLA: Cenerentola è una ragazza tremenda che fa <strong>di</strong>sperare tutti<br />
BIANCANEVE: Biancaneve è una ragazza ambiziosa che sogna <strong>di</strong> sfondare nel<br />
mondo della musica;<br />
I TRE PORCELLINI: i tre porcellini sono dei formidabili costruttori <strong>di</strong> palazzi<br />
HANSEL E GRETEL: la strega è una tenera vecchina che ha una pasticceria<br />
Hansel e Gretel erano due fratelli cicciotti e golosi. I genitori erano <strong>di</strong>sperati:<br />
la spesa non bastava mai! I due mangioni facevano fuori 3 carrelli della spesa<br />
al giorno, si erano mangiati anche i pesci rossi dell’acquario e i cuscini del<br />
<strong>di</strong>vano. In breve la loro famiglia <strong>di</strong>ventò povera a causa dei debiti contratti<br />
con tutti i negozi <strong>di</strong> generi alimentari del paese.<br />
Un pomeriggio, affamati come al solito, Hansel e Gretel stavano giocando ai<br />
cuochi nel giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> casa, quando videro passare un cane piuttosto<br />
grassottello.<br />
“Secondo me sarebbe squisito in salmì!” Strillò Gretel.<br />
“Molto meglio caramellato!” Ribattè Hansel.<br />
Si lanciarono all’inseguimento della bestiola, fermamente decisi a<br />
sperimentare le possibili ricette a base <strong>di</strong> cane. Ma il povero animale,<br />
terrorizzato, correva come un pazzo, mentre i due golosoni, appesantiti da<br />
qualche chilo <strong>di</strong> troppo, non riuscivano a stargli <strong>di</strong>etro. Fu così che si persero<br />
nel bosco.<br />
“E adesso che facciamo?” <strong>di</strong>sse Hansel, spaventato.<br />
“Semplice, <strong>di</strong>sse Gretel, seguiamo questo odorino <strong>di</strong> torta al lampone: tu non<br />
lo senti?”<br />
Si incamminarono seguendo la scia e poco dopo si ritrovarono al cospetto <strong>di</strong><br />
una bellissima pasticceria: “La casina dei dolci”. Dentro c’era una vecchietta<br />
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che vedendo due bambini soli e sperduti si impietosì e offrì loro due<br />
pasticcini.<br />
I due furono entusiasti e, prima <strong>di</strong> andarsene, trovarono il tempo <strong>di</strong> sbranare<br />
anche 2 torte al cacao, 3 crostate <strong>di</strong> frutta e un vassoio <strong>di</strong> profitteroles. A<br />
testa. Salutarono l’anziana pasticcera e le promisero con tutto il cuore che<br />
sarebbero tornati a trovarla.<br />
La vecchina fu felice <strong>di</strong> vederli tornare puntualissimi il giorno dopo e quello<br />
dopo ancora, lo fu un po’ meno dopo un mese intero <strong>di</strong> visite delle due pesti<br />
che mangiavano come 40 uomini lasciando il suo negozio praticamente<br />
vuoto.<br />
Li pregò così <strong>di</strong> <strong>di</strong>radare un po’ le visite, in modo da lasciarle la possibilità <strong>di</strong><br />
vendere almeno qualche pasticcino. I due le risposero spietatamente che non<br />
avevano alcuna intenzione <strong>di</strong> lasciarla in pace e che sarebbe stato meglio per<br />
lei se invece si fosse decisa a rinnovare il menù, giacché cominciavano a<br />
scocciarsi. La poveretta lavorava giorno e notte nel suo <strong>laboratorio</strong>,<br />
tiranneggiata dai due golosoni, finché un giorno, esausta, decise <strong>di</strong> prendere<br />
le contromisure.<br />
Preparò più dolci che mai e quando Hansel e Gretel si ripresentarono furono<br />
molto occupati a finire tutto. Così, mentre quelli se ne stavano con la faccia<br />
immersa in una Viennese, lei li chiuse nella pasticceria e scappò via.<br />
La vecchina aprì una pasticceria molto molto lontano e da quel giorno si<br />
guardò bene dall’offrire dolciumi ai bambini.<br />
E visse felice e contenta.<br />
E POI?<br />
Cosa succede dopo la famosa frase “e vissero tutti felici contenti”? Che ne è<br />
stato dei 7 nani dopo il matrimonio <strong>di</strong> Biancaneve? E la strega che fine ha<br />
fatto? Che vita hanno avuto Biancaneve ed il principe?<br />
Ecco un esempio:<br />
I TRE PORCELLINI II<br />
Il lupo fuggì a gambe levate e i tre porcellini tirarono un bel respiro <strong>di</strong> sollievo. Uscirono allo<br />
scoperto, nello spiazzo antistante la casa <strong>di</strong> Gimmy e fu come vedersi per la prima volta.<br />
Passata la paura i pensieri e le emozioni tornarono a circolare … e furono guai! Gimmy sentì<br />
salire una rabbia che dalla punta delle zampe salì fino al muso, <strong>di</strong>ventò tutto rosso e strillò: “Vi<br />
rendete conto <strong>di</strong> quello che avete fatto? Irresponsabili! Potevate restarci secchi!”<br />
Timmy e Tommy non sapevano cosa fare, si guardavano la punta delle zampe e stavano muti.<br />
Sapevano <strong>di</strong> averla combinata grossa; fu per questo che accettarono la punizione senza<br />
protestare: andare in cantiere con Gimmy alle sue <strong>di</strong>pendenze.<br />
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Infatti, dopo che si era saputo in giro quel che era successo con il lupo, le sue costruzioni<br />
avevano cominciato a godere <strong>di</strong> tanta insperata pubblicità. Così erano piovute richieste su<br />
richieste: tutti volevano che Il porcellino laborioso costruisse la loro casa. Gimmy fondò così<br />
una <strong>di</strong>tta <strong>di</strong> costruzioni, la Porcellini Brothers, in società<br />
coi suoi due fratelli, che per il primo periodo accettarono, come ho già detto, <strong>di</strong> svolgere la<br />
mansione <strong>di</strong> semplici operai.<br />
In breve tempo si cominciarono a fare affari d’oro, al punto che oltre a costruire case per gli<br />
altri, i 3 porcellini e<strong>di</strong>ficarono delle ville maestose per sé in giro per il mondo.<br />
Una sera <strong>di</strong> Natale <strong>di</strong> molti anni dopo, Timmy, Tommy e Gimmy erano nella loro casa sul<br />
Monte Bianco circondati da amici e parenti: si festeggiava come al solito con buona musica e<br />
tanto cibo.<br />
Gimmy, che era pur sempre un tipo solitario e pensieroso, si affacciò alla finestra, lontano da<br />
tutti. Vide, nella neve, una sagoma dall’aspetto familiare.<br />
“Quel tizio mi sembra <strong>di</strong> averlo già visto … chi sarà?”<br />
Pensa e ripensa, il porcellino capì: “Ma certo! E’ il lupo!”<br />
Aveva un aspetto così malconcio che Gimmy volle assicurarsi che fosse lui andandogli vicino.<br />
Indossò il cappotto e, non visto da nessuno, uscì <strong>di</strong> casa e attraversò la strada. Quando fu<br />
vicino a quella sagoma non ebbe più dubbi: era lui, il lupo.<br />
“Che ci fai tu qui! Dopo quello che ci hai fatto avrei preferito non vederti più!”<br />
Quello, con un filo <strong>di</strong> voce, rispose: “E’ una sorpresa anche per me vederti, non sapevo<br />
abitassi da queste parti. Ma mi fa piacere incontarti : hai un ottimo aspetto!”<br />
“Non si può <strong>di</strong>re lo stesso <strong>di</strong> te. Cos’è, non ci sono più in giro porcellini da sbranare?!” rispose<br />
Gimmy, alterato.<br />
“Capisco il tuo risentimento. Ma le cose sono molto cambiate…” ribattè il lupo, e gli raccontò<br />
come era cambiata la sua vita dal giorno in cui aveva fatto volare la casa <strong>di</strong> paglia e quella <strong>di</strong><br />
legno: aveva capito la lezione e voleva <strong>di</strong>mostrare la sua bontà aiutando gli altri, ma nessuno<br />
si fidava <strong>di</strong> lui e così era rimasto solo e povero.<br />
Gimmy ne ebbe compassione, credette alle sue parole e lo invitò ad entrare. Trascorsero il<br />
Natale insieme, come vecchi amici, e quando l’Epifania ebbe portato via le feste, il lupo<br />
indossò la tuta e andò pure lui in cantiere a costruire case con i porcellini, invece <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>struggerle, come aveva fatto nei vecchi tempi.<br />
LA LA ZUPPA ZUPPA ZUPPA DI DI FIABE<br />
FIABE<br />
Conoscere bene le fiabe ci permette <strong>di</strong> giocare con personaggi e motivi mescolandoli<br />
per realizzare una storia nuova. Gli esempi <strong>di</strong> Rodari:<br />
• Pinocchio capita nella casetta dei Sette Nani e sarà l’ottavo dei pupilli <strong>di</strong><br />
Biacaneve …<br />
• I tre porcellini chiedono l’aiuto <strong>di</strong> Cappuccetto rosso, esperta <strong>di</strong> lupi<br />
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• Biancaneve e Cenerentola sono migliori amiche<br />
C’erano una volta<br />
Due principesse: Biancaneve e Cenerentola. Le due erano molto amiche perché avevano molte cose<br />
in comune: erano belle, buone, sfortunate e cercavano il principe azzurro.<br />
Quando le loro matrigne le mandavano al mercato a fare la spesa le due ne approfittavano per<br />
chiacchierare un po’ e raccontarsi i loro sogni.<br />
Anche quando Biancaneve dovette partire e rifugiarsi dai nani le due amiche si tennero in contatto:<br />
si mandavano lettere coi piccioni viaggiatori. Biancaneve fu molto felice quando seppe che<br />
Cenerentola avrebbe partecipato al ballo al castello e pregò per la sua amica quando seppe che il<br />
principe cercava la bella con le scarpette <strong>di</strong> cristallo. Non vi <strong>di</strong>co la gioia quando seppe che la sua<br />
amica si sposava!<br />
Purtroppo non poté partecipare al matrimonio per paura <strong>di</strong> essere scoperta dalla sua matrigna e<br />
così trascorse quel giorno a piangere: avrebbe tanto desiderato vedere Cenerentola in abito da<br />
sposa!<br />
I giorni passarono e Biancaneve fu lieta <strong>di</strong> sapere che la sua amica era felice, ma si chiedeva se e<br />
quando sarebbe capitato anche a lei <strong>di</strong> incontrare il suo principe.<br />
Un giorno Cenerentola decise <strong>di</strong> fare una sorpresa alla sua amica e … la ritrovò <strong>di</strong>stesa sul<br />
pavimento che sembrava morta, i nani piangevano e non sapevano che fare. Così La fanciulla<br />
mandò suo marito in cerca <strong>di</strong> un aiuto: e quello tornò con il suo migliore amico, un principe del<br />
reame vicino che si innamorò imme<strong>di</strong>atamente <strong>di</strong> Biancaneve e chiede <strong>di</strong> poterle dare un bacio.<br />
La bella si risvegliò e si innamorò subito del suo salvatore. Così anche loro si sposarono e vissero<br />
tutti felici e contenti.<br />
L’IDENTIKIT<br />
L’IDENTIKIT<br />
Facciamo l’identikit dei personaggi delle fiabe seguendo questo modello che può essere usato anche<br />
per inventarne:<br />
NOME: Cappuccetto rosso<br />
ETA’: forse 5 anni<br />
SESSO: femmina<br />
ASPETTO: bimba cicciottella, trecce bionde, lentiggini, occhi azzurri, bassottella, indossa sempre<br />
una mantellina con cappuccio rosso<br />
LA SUA FAMIGLIA: ha una mamma che la manda sempre a fare commissioni, una nonna malata,<br />
sul papà si sa poco<br />
DOVE VIVE: una casa al margine del bosco<br />
PUNTI DI FORZA: simpatia<br />
PUNTI DI DEBOLEZZA: <strong>di</strong>stratta<br />
ALTRO: colleziona mantelline rosse ed è convinta <strong>di</strong> parlare con farfalle e scoiattoli<br />
LE SUPER INTERVISTE<br />
Giochiamo ad intervistare i personaggi delle fiabe, ma lasciamo che i bambini sfoghi le loro più<br />
svariate curiosità. Ovviamente a loro spetterà scrivere domande e risposte, ma si potrebbe anche<br />
giocare facendo in modo che i bambini debbano rispondere alle domande pensate dagli altri.<br />
Ecco un esempio:<br />
INTERVISTA A CENERENTOLA:<br />
• Perché sei amica <strong>di</strong> tre topi?<br />
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• Quand’ero piccola ho sbattuto la testa contro le scale e così ora sento le voci dei topi.<br />
• Perché al ballo hai le scarpette <strong>di</strong> cristallo?<br />
• Sudo molto ai pie<strong>di</strong> e avrei rischiato <strong>di</strong> fare una brutta figura.<br />
• Perché la tua sorellastra è così cicciona?<br />
• Perché da piccina ha ingoiato una botte per sbaglio.<br />
PAROLE PAROLE PAROLE PAZZE PAZZE DA DA FAR FAR RINSAVIRE<br />
RINSAVIRE<br />
Pren<strong>di</strong>amo 4 parole a caso, seguiamo l’esempio fornito da Janna Carioli nel suo libro “Scrivere con<br />
la fantasia”.<br />
Si parte da: spazzacamino, scarpa, colonnello, bambino.<br />
Il risultato potrebbe essere questo:<br />
C’era una volta uno spazzacamino sul tetto, che puliva e puliva camini senza fermarsi mai. Non<br />
scendeva mai dai tetti e non sapeva com’era fatta la terra …<br />
IL SALTO DELL’OSTACOLO<br />
Inventiamo degl’incipit <strong>di</strong> storie possibili in cui compaia il protagonista e il suo desiderio o scopo:<br />
C’era una volta un bambino che voleva girare il mondo<br />
C’era una volta una principessa che voleva sposarsi<br />
…<br />
Poi giochiamo a inventare i possibili intoppi e infine le soluzioni.<br />
PEZZI DI STORIE<br />
Pren<strong>di</strong>amo un foglio e pieghiamolo a fisarmonica in modo da ottenere 6 segmenti:<br />
1. CHI?<br />
2. DOVE?<br />
3. QUANDO?<br />
4. COSA DICE?<br />
5. CHE PROBLEMA C’E’?<br />
6. CHI L’AIUTA?<br />
7. CHI LO CONTRASTA?<br />
8. COME VA A FINIRE?<br />
Cerchiamo <strong>di</strong> mettere insieme i pezzi e inventare una storia!<br />
IL CASO E LA PENNA<br />
Pren<strong>di</strong>amo un libro qualsiasi, apriamo una pagina qualunque e pren<strong>di</strong>amo la prima frase <strong>di</strong> senso<br />
compiuto che sarà il nostro incipit. Di lì cominceremo una nuova storia.<br />
IL PUNTO DI VISTA<br />
E se la fiaba <strong>di</strong> Cappuccetto rosso fosse raccontata dal lupo?<br />
LA FABBRICA DELLE STORIE<br />
Disegniamo sulla lavagna una tabella a 4 colonne:<br />
PROTAGONISTA, ANTAGONISTA, AIUTANTE, EROE.<br />
Su dei pezzetti <strong>di</strong> carta i bambini dovranno scrivere il nome <strong>di</strong> un personaggio, ognuno con<br />
caratteristiche definite, sia pure nella loro genericità: donna, uomo, bambino, bambina, dottore,<br />
maestra, guar<strong>di</strong>a, gelataio etc.<br />
Estrarremo a sorte i bigliettini e li assegneremo ai vari ruoli. Li stessi biglietti potranno essere<br />
utilizzati più volte, in modo che lo stesso personaggio possa essere utilizzato per<br />
svolgere più ruoli.<br />
50
MILLE MODI PER COMINCIARE<br />
E se provassimo a non cominciare con il solito “C’era una volta”?Come cambierebbero le fiabe?<br />
Ecco alcuni esempi.<br />
Il punto <strong>di</strong> partenza è il seguente:<br />
C’era una volta,<br />
tanto tanto tempo fa, una bimba che tutti chiamavano Cappuccetto rosso perché indossava sempre<br />
una mantellina con un cappuccio rosso. Un giorno la mamma la chiamò e le <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> andare dalla<br />
nonna a portarle delle frittelle e così la piccina prese il cestino e…<br />
1- IL DIALOGO<br />
Ora sostituiamo questa sequenza introducendo il racconto con il <strong>di</strong>alogo:<br />
“Arrivo mammina!”<br />
“Dai, sbrigati!”<br />
“Un minutino! Sto finendo <strong>di</strong> giocare col micio!”<br />
“Muoviti, su! O si farà tar<strong>di</strong> e la povera nonna resterà <strong>di</strong>giuna!”<br />
E così la piccina, che si chiamava Cappuccetto rosso prese il cestino e …<br />
2- LA DESCRIZIONE<br />
Era una calda mattina <strong>di</strong> primavera, il sole illuminava la natura e tutto<br />
intorno sembrava coloratissimo. Nel cielo le ron<strong>di</strong>ni incrociavano le farfalle: sembravano<br />
coriandoli <strong>di</strong> gioia. Il cinguettio degli uccellini rallegrava l’aria: rispondeva il gorgoglio del<br />
ruscello che scorreva sotto il ponticello <strong>di</strong> legno.<br />
Tutti gli animali festeggiavano la bella stagione: le api con la loro buffa tuta a righe cantavano la<br />
serenata ai fiori, gli scoiattoli si inseguivano sui rami degli alberi, i caprioli saltellavano tra i<br />
cespugli in fiore.<br />
Quella mattina nella radura risuonò la voce della mamma <strong>di</strong> Cappuccetto rosso …<br />
3- LA SUSPANCE<br />
Nessuno avrebbe mai potuto prevedere, quella mattina <strong>di</strong> sole, ciò che poi sarebbe successo. Tutto<br />
sembrava perfetto: gli uccelli cinguettavano, Cappuccetto rosso, ignara <strong>di</strong> quel che le stava per<br />
capitare, giocava col suo gattino quando la sua mamma la chiamò …<br />
4- LA CATAPULTA<br />
Una casa <strong>di</strong> campagna. Una mattina come tante. Una mamma manda sua figlia in visita dalla<br />
nonna. Cappuccetto rosso sta camminando nel bosco e non pensa a niente, quando …<br />
5- IN PRIMA PERSONA<br />
Se vi va <strong>di</strong> ascoltare una storia ad alta tensione statemi a sentire. Vi racconterò quel che mi capitò<br />
in una mattina <strong>di</strong> sole come tante <strong>di</strong> tanti anni fa.<br />
6- LA PERLA DI SAGGEZZA<br />
E’ cosa nota che la <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza non porti a nulla <strong>di</strong> buono,lo <strong>di</strong>mostra la storia <strong>di</strong> Cappuccetto<br />
rosso che voglio raccontarvi.<br />
7- IL MODELLO COLLODI<br />
C’era una volta. Un re! – <strong>di</strong>ranno subito i miei piccoli lettori.<br />
No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo <strong>di</strong> legno. Non era un legno <strong>di</strong> lusso, ma un<br />
semplice legno da catasta, <strong>di</strong> quello ch ed’inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per<br />
accendere il fuoco e riscaldare le stanze.<br />
8 -L’ELENCO<br />
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Una bambina, un lupo, una mamma, una nonna e un cacciatore, un po’<br />
suspance, un bosco, fiori, animaletti, un po’ <strong>di</strong> paura … ecco tutto quello che troverete nella storia<br />
che sta per cominciare.<br />
9-LA DOMANDA<br />
Vi piacerebbe ascoltare una storia?<br />
oppure<br />
Secondo voi, se un lupo e una bimbetta si fronteggiano, chi vince?<br />
10 - PARTIRE DAL FINALE<br />
E così finalmente Cappuccetto rosso poté abbracciare sua madre tra lacrime e carezze, ma quel<br />
che era accaduto devo ancora raccontarlo.<br />
QUALCHE IDEA PER IL FINALE<br />
COSTRUZIONE AD ANELLO<br />
Consiste nel riprodurre, nel finale, le stesse parole dell’incipit(tra gli incipit proposti si prestano al<br />
gioco:1, 2, 6 e 8):<br />
“Arrivo mammina!”<br />
“Dai, sbrigati!”<br />
“Un minutino! Sto finendo <strong>di</strong> giocare col micio!”<br />
“Muoviti, su! O si farà tar<strong>di</strong> e la povera nonna resterà <strong>di</strong>giuna!”<br />
Tutto era tornato come prima: la mamma chiamava e Cappuccetto perdeva tempo. Anzi no,<br />
qualcosa era cambiato: ora la monella non si avventurava più per i sentieri, ma dritta per la strada<br />
maestra correva ogni giorno dalla sua amata nonnina.<br />
In questo caso il finale deve essere preceduto da uno spazio grafico che<br />
in<strong>di</strong>chi il tempo trascorso tra l’ultimo evento narrato e la scena che qui si<br />
descrive.<br />
♥♥♥<br />
Era una calda mattina <strong>di</strong> primavera, il sole illuminava la natura e tutto intorno sembrava<br />
coloratissimo. Nel cielo le ron<strong>di</strong>ni incrociavano le farfalle: sembravano coriandoli <strong>di</strong> gioia. Il<br />
cinguettio degli uccellini rallegrava l’aria: rispondeva il gorgoglio del ruscello che scorreva sotto<br />
il ponticello <strong>di</strong> legno.<br />
Tutti gli animali festeggiavano la bella stagione: le api con la loro buffa tuta a righe cantavano la<br />
serenata ai fiori, gli scoiattoli si inseguivano sui rami degli alberi, i caprioli saltellavano tra i<br />
cespugli in fiore.<br />
Tutto era tornato al suo posto, Cappuccetto se ne stava con la sua mamma e si sentiva più grande:<br />
aveva imparato a comportarsi bene.<br />
♥♥♥<br />
E’ cosa nota che la <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza non porti a nulla <strong>di</strong> buono,lo <strong>di</strong>mostra la storia <strong>di</strong> Cappuccetto<br />
rosso ed ora lo sa anche lei!<br />
♥♥♥<br />
Una bambina, un lupo, una mamma, una nonna e un cacciatore, un po’ suspance, un bosco, fiori,<br />
animaletti, un po’ <strong>di</strong> paura … ecco tutto quello che c’era in questa storia orai finita e che spero, vi<br />
sia piaciuta.<br />
IL RITORNO ALLA NORMALITA’<br />
52
Descriviamo con rapi<strong>di</strong> e brevissimi cenni il ritorno alla normalità dei protagonisti:<br />
Biancaneve ed il principe vissero una lunga vita insieme, serena e felice e talvolta, ripensando a<br />
tutto quello che era successo, si stupivano che fosse accaduto proprio a loro.<br />
IL FINALE APERTO<br />
Lasciamo un po’ <strong>di</strong> suspance:<br />
Cenerentola ed il principe si sposarono, ebbero una lunga vita felice insieme, dei figli e molte altre<br />
avventure, ma <strong>di</strong> questo parleremo un’altra volta.<br />
LA PRIMA PERSONA<br />
E’ la conclusione che facciamo corrispondere all’incipit in prima persona.<br />
Insomma, questo è quel che mi accadde tanto tempo fa e spero proprio,<br />
cari lettori e care lettrici, <strong>di</strong> non avervi annoiati.<br />
TONI SOLENNI<br />
E così finisce la storia <strong>di</strong> Cenerentola, fanciulla dal cuore d’oro e dal viso <strong>di</strong> perla.<br />
IL CONGEDO<br />
E così finisce la storia che vi ho raccontato. Vi saluto, gentili lettori e se vi piacerà ci rivedremo per<br />
una nuova fiaba.<br />
SE SCRIVIAMO NOI …<br />
Conosciamo tutti gli ingre<strong>di</strong>enti per scrivere una fiaba: ruoli e funzioni, ma questo potrebbe non<br />
bastare a farci scrivere un capolavoro. Ecco trucchi, spunti e suggerimenti.<br />
LA TRAMA<br />
La prima cosa da fare è decidere <strong>di</strong> che si vuole parlare e scrivere brevemente la trama della nostra<br />
storia.<br />
-come al cinema!<br />
Ma come si fa a scrivere brevemente la trama? Pren<strong>di</strong>amo esempio dal cinema: leggiamo ai<br />
bambini le trame <strong>di</strong> film o storie a loro noti (ad Esempio Shrek, Alla ricerca <strong>di</strong> Nemo, Harry Potter<br />
etc) e chie<strong>di</strong>amo loro <strong>di</strong> indovinare <strong>di</strong> quale storia si tratta. Poi dovranno essere loro, magari a casa,<br />
a scrivere le trame <strong>di</strong> film, libri, cartoni animati etc: i compagni dovranno indovinare.<br />
Successivamente lavoriamo sui particolari: personaggi, ambientazione, stile narrativo …<br />
Partiamo dai PERSONAGGI: quin<strong>di</strong> teniamo presente la seguente tabella da completare.<br />
PROTAGONISTA<br />
EROE<br />
AIUTANTE<br />
ANTAGONISTA<br />
PERSONAGGI SECONDARI<br />
• PERSONAGGI<br />
• REGOLA NUMERO 1: CARATTERIZZARE!<br />
53
Ad ognuno attribuiamo alcune caratteristiche: aspetto fisico, carattere, vizi, virtù, punti <strong>di</strong> forza e<br />
punti <strong>di</strong> debolezza.<br />
PS: Dare qualche <strong>di</strong>fettuccio anche agli eroi o ai protagonisti li rende certo più simpatici, non è un<br />
caso che essi nelle fiabe siano sempre poverissimi.<br />
• REGOLA NUMERO 2: BIOGRAFARE (!?)<br />
Per ognuno <strong>di</strong> essi scriviamo una biografia che ne motivi il ruolo e le caratteristiche attribuite.<br />
• AMBIENTAZIONE<br />
Il luogo non deve necessariamente essere un reame lontano: <strong>di</strong>amogli un bel nome ad esempio il<br />
reame <strong>di</strong> Paese laggiù. Descriviamolo: pren<strong>di</strong>amo spunto da qualche illustrazione e arricchiamolo<br />
con la nostra fantasia: non sarebbe più carino se il castello avesse i tetti d’oro e le torri <strong>di</strong> avorio? E<br />
se il bosco intorno avesse le foglie <strong>di</strong> seta colorata? E se nel cortile del castello pascolasse un<br />
unicorno? E se …<br />
Il luogo potrebbe essere anche un luogo bizzarro: il paese della gente che passa attraverso i muri, il<br />
paese dei giganti, il paese dei minuscoli, il paese sott’acqua, il paese dei funghi …<br />
• IL TEMPO<br />
Il tempo delle fiabe non è mai precisato, ma possiamo fantasticarlo! Può essere il lontano e<br />
affascinante Me<strong>di</strong>o Evo, il futuro, l’anno del cigno, l’anno in cui re Giovanni Inventato compiva<br />
304 anni, l’anno della terza guerra gnomica etc …<br />
I 4 PASSI<br />
I 4 passi sono quelli che si possono compiere per realizzare un racconto con questo schema<br />
semplicissimo.<br />
Si parte al contrario pensando al primo e all’ultimo passo, ovvero ad una situazione ed al suo<br />
opposto. Poi nel secondo passo si spiega perché c’è una certa situazione <strong>di</strong> partenza e nel terzo<br />
perché si arriva alla situazione finale. Pren<strong>di</strong>amo un esempio per non confonderci ed inciampare sui<br />
nostri passi!<br />
PASSO 1<br />
Il rinoceronte Arturo è triste<br />
Il rinoceronte Arturo è felice<br />
PASSO 4<br />
PASSO 2<br />
Arturo è triste perché è rimasto l’unico rinoceronte della Savana<br />
PASSO 3<br />
Arturo <strong>di</strong>venta felice perché incontra Cesira, una gazzella simpatica, e capisce<br />
che anche gli altri animali della Savana possono <strong>di</strong>ventare suoi amici e quin<strong>di</strong> in<br />
fondo non è solo.<br />
FACCIAMO LE SQUADRE<br />
54
Divi<strong>di</strong>amo la classe in squadre:<br />
1- Gli illustratori potranno <strong>di</strong>segnare i singoli personaggi e i ruoli oppure un’intera scena<br />
2- I descrittori potranno dare i nomi ai personaggi e raccontare qualcosa <strong>di</strong> loro<br />
3- Gli inventori scriveranno la storia<br />
4- Gli analisti in<strong>di</strong>vidueranno le funzioni e le sequenze, ma potrebbe esserci lo spazio anche<br />
per analisi grammaticale o logica.<br />
IL PROTAGONISTA SONO IO!<br />
SOGNI DA REALIZZARE<br />
Chie<strong>di</strong>amo ai bambini qual è il loro sogno nel cassetto: inventiamo un personaggio che voglia<br />
realizzarlo e costruiamo una fiaba con tutti i personaggi e le funzioni del caso.<br />
C’era una volta un bimbo<br />
Di nome Sergio che voleva fare il pilota: ogni giorno si affacciava dalla finestra della<br />
sua stanza, guardava il cielo e sospirava: “Oh, come vorrei volare!”<br />
I suoi genitori però non erano d’accordo: “No, no e poi no! – gli ripetevano – è troppo<br />
pericoloso. I pesci sono fatti per nuotare, gli uccelli per volare e gli umani per<br />
camminare!”<br />
Ed il povero Sergio si sentiva sempre più triste.<br />
Un giorno, per prenderlo un po’ in giro il padre gli <strong>di</strong>sse: “<br />
ti manderò alla scuola per piloti il giorno in cui nevicherà ad agosto!”<br />
Il bambino cominciò a pensare a come fare, ma gli sembrava una cosa impossibile<br />
da realizzare.<br />
Una sera come tante, in cui stava guardando il cielo, gli apparve la fata delle nevi e<br />
gli <strong>di</strong>sse: “Ho ascoltato le tue preghiere ed ho deciso <strong>di</strong> aiutarti: farò nevicare ad<br />
agosto a patto che tu mi venga a trovare ogni tanto sulle montagne, sono così sola!”<br />
Sergio non poteva credere alle sue orecchie: avrebbe fatto <strong>di</strong> tutto pur <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare<br />
pilota!<br />
Così promise che fino ad agosto sarebbe andato a trovare la fata e si mise a<br />
dormire, felice.<br />
Arrivata la domenica Sergio <strong>di</strong>sse ai suoi che sarebbe andato a mangiare da un<br />
amico, si mise un bel maglione pesante e invece se ne andò in montagna a cercare<br />
la fata delle nevi. Cammina cammina cominciò a sentirsi stanco: le gambe gli<br />
facevano male perchè la strada era tutta in salita. Sentiva fred<strong>di</strong>ssimo: “Ecco, lo<br />
sapevo – si <strong>di</strong>ceva – non mi sono coperto abbastanza!”<br />
Cominciò a salirgli la febbre e per giunta cominciava a farsi buio: aveva paura. Più<br />
volte pensò <strong>di</strong> tornare in<strong>di</strong>etro, ma il pensiero <strong>di</strong> poter volare gli <strong>di</strong>ede il coraggio e<br />
la forza per andare avanti.<br />
Si risvegliò nel suo letto, con la borsa dell’acqua calda e sua madre che lo guardava<br />
preoccupata: “Ti abbiamo trovato nel giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> casa, svenuto. Poi mi racconterai<br />
che hai combinato”<br />
Il bello era che Sergio non si ricordava nulla, sapeva solo <strong>di</strong> aver camminato per<br />
ore nel bosco,nient’altro. Poi un pensiero lo colse: la fata penserà che non sono<br />
andato da lei, che l’ho preso in giro … e ad<strong>di</strong>o neve ad agosto!”<br />
55
Sergio si era ormai rassegnato e i mesi passarono. Arrivò agosto. Sergio dormiva<br />
quando sentì sua madre strillare: “Nevica!”. Si precipitò alla finestra: non poteva<br />
credere ai suoi occhi e soprattutto non riusciva a spiegarsi il fenomeno: “Io dalla<br />
fata non ci sono andato” si <strong>di</strong>ceva. A quel punto la sua benefattrice apparve: “Caro<br />
Sergio, ti ho premiato per la tua buona volontà. Ti ho visto mentre camminavi nel<br />
mio bosco, ho visto che, pur soffrendo, ti sei ostinato e hai fatto del tuo meglio.<br />
Bravo Sergio, ti sei meritato il tuo premio!” e così <strong>di</strong>cendo sparì.<br />
Il papà del bambino fu costretto a mantenere la sua promessa e così<br />
Sergio <strong>di</strong>venne un bravissimo pilota e poté andare a trovare la fata delle nevi ogni<br />
volta che lo volle, col suo elicottero.<br />
IO E I MOSTRI<br />
Chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> scrivere una fiaba partendo dai seguenti<br />
titoli:<br />
-IO E IL DRAGO<br />
-IO E LA STREGA CARABAS<br />
-IO E L’ORCO NASOLUNGO<br />
Attenzione: potranno portare con sé solo una virtù e un potere o<br />
oggetto magico.<br />
IL GIORNALE DELLE FIABE<br />
Proposta: facciamo un giornale? Ci <strong>di</strong>vertiremo ad inventare le fiabe, ma anche a<br />
realizzare approfon<strong>di</strong>menti, proprio come accade nelle migliori testate giornalistiche.<br />
Le rubriche da realizzare saranno:<br />
INTERVISTE<br />
BIOGRAFIE<br />
CRONACA<br />
GOSSIP<br />
CULTURA(storia, scienze, arte … )<br />
FUMETTI<br />
GIOCHI<br />
INTERVISTE<br />
Intervistiamo i personaggi, abbiamo già imparato a farlo. Alle domande facciamo<br />
precedere la descrizione del personaggio, dove lo abbiamo incontrato, come era<br />
vestito, che stato d’animo aveva.<br />
Incontro Pinocchio in un albergo del centro <strong>di</strong> Roma, ha l’aspetto stanco ma felice.<br />
Indossa una camicia firmata ed un paio <strong>di</strong> pantaloni piuttosto eleganti. Ci se<strong>di</strong>amo al<br />
tavolino della hall: or<strong>di</strong>amo due tazze <strong>di</strong> the. Comincia l’intervista.<br />
BIOGRAFIE:<br />
Scriviamo la biografia immaginaria dei nostri personaggi. E se trovassimo anche<br />
qualche curiosità?<br />
CRONACA<br />
56
Trasformiamo le favole in fatti <strong>di</strong> cronaca? Prova a raccontare come fossero articoli<br />
<strong>di</strong> giornale. Ecco alcuni spunti:<br />
Smarrita bambina nel bosco!<br />
La popolazione insorge: non c’è sicurezza<br />
Omici<strong>di</strong>o in famiglia: matrigna uccide figliastra<br />
Animali transgenici: scoperti porcellini capaci <strong>di</strong> costruire case<br />
Incre<strong>di</strong>bile: dorme per 5 giorni ma non è in coma<br />
Fantabosco, 6 Ottobre 2010. La notizia sta facendo il giro del mondo: c’è una ragazza che dorme da<br />
ben 5 giorni. Falliti i tentativi <strong>di</strong> svegliarla la giovane è stata portata nel pronto soccorso<br />
dell’ospedale più vicino.<br />
I me<strong>di</strong>ci riferiscono che dalle analisi effettuate non emerge alcun segnale preoccupante: la ragazza<br />
gode <strong>di</strong> buona salute pur restando immersa nel sonno che, assicura il primario, non è un coma.<br />
Il mistero s’infittisce? Quale male ha colpito la fanciulla? Riusciranno i dottori a risvegliarla?<br />
GOSSIP<br />
I gossip, si sa, sono spesso invenzioni dei giornalisti. Inventiamo anche noi qualche pettegolezzo<br />
per dare sapore al nostro giornale.<br />
Pizzicati in un ristorante al lido <strong>di</strong> Venezia Cenerentola ed un misterioso accompagnatore: che sia<br />
già crisi tra lei ed il bel principe?<br />
CULTURA<br />
Rubrica storica<br />
Divisa nelle seguenti categorie: PRINCIPI, PRINCIPESSE, MAGHI E CASTELLI<br />
• La principessa Sissi<br />
• La regina Maria Antonietta<br />
• La principessa Diana<br />
• Grace Kelly<br />
• Cleopatra<br />
• Masako<br />
• Soraya<br />
• Anastasia<br />
• Uta <strong>di</strong> Naumburg<br />
57
• Il mago Merlino<br />
• Nostradamus<br />
• Il mago Ou<strong>di</strong>nì<br />
• Rasputin<br />
• Re Riccardo cuor <strong>di</strong> leone<br />
• Re Artù<br />
• Robin Hood, il principe dei ladri<br />
• Tutankamon<br />
• Castelli della Loira<br />
• Castel del Monte<br />
• Castello <strong>di</strong> Neuschwanstein<br />
• La reggia <strong>di</strong> Caserta<br />
• La reggia <strong>di</strong> Versailles<br />
RUBRICA SCIENTIFICA<br />
Inseriamo ricerche su:<br />
• Gli animali delle fiabe<br />
• I boschi<br />
• I minerali<br />
• Frutti<br />
• Gli ambienti<br />
• Fenomeni atmosferici<br />
I FUMETTI<br />
Trasformiamo le fiabe in fumetti. Il giornale si riempirà <strong>di</strong> colore!<br />
RUBRICA D’ARTE<br />
• Walt Disney<br />
• Prokofiev<br />
• I fratelli Grimm<br />
• Charles Perrault<br />
• Italo Calvino<br />
MUSICA: MUSICA: CANTIAMO CANTIAMO INSIEME<br />
INSIEME<br />
I SOGNI SON DESIDERI<br />
I sogni son desideri<br />
chiusi in fondo al cuor<br />
nel sonno ci sembran veri<br />
e tutto ci parla d'amor<br />
A MILLE CE N’E’<br />
A mille ce n’è<br />
Nel mio mondo <strong>di</strong> fiabe da<br />
narrar<br />
Venite con me<br />
Nel mio mondo fatato per<br />
sognar<br />
Non serve l’ombrello,<br />
il cappottino rosso<br />
La cartella bella<br />
Per venir con me<br />
Basta un po’ <strong>di</strong> fantasia e <strong>di</strong><br />
bontà<br />
Da CENERENTOLA <strong>di</strong> Walt<br />
58
se cre<strong>di</strong> chissà che un giorno<br />
non giunga la felicità...<br />
non <strong>di</strong>sperare nel presente<br />
ma cre<strong>di</strong> fermamente<br />
e il sogno realtà <strong>di</strong>verraaa!<br />
se il mondo soffrir ti fa..<br />
non devi <strong>di</strong>sperar..<br />
ma chiu<strong>di</strong> gli occhi per sognar<br />
e tutto cambierà<br />
i sogni son desideri<br />
chiusi in fondo al cuor<br />
nel sonno ci sembran veri<br />
e tutto ci parla d'amor<br />
se cre<strong>di</strong> chissà che un giorno<br />
non giunga la felicità<br />
non <strong>di</strong>sperare nel presente<br />
ma cre<strong>di</strong> fermamente<br />
e il sogno realtà <strong>di</strong>verrà<br />
SALAGA DOOLA<br />
Salaga Doola, Mencica Boola,<br />
Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong> Boo...<br />
Mettile insieme e che accade laggiù?<br />
Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong> Boo.<br />
Salaga Doola, Mencica Boola,<br />
Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong> Boo...<br />
Fa la magìa tutto quel che vuoi tu...<br />
Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong> Boo.<br />
Con Salaga Doola puoi...<br />
Far tutto quel che vuoi.<br />
Ma la frase però che tutto può<br />
E' Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong> Boo.<br />
Ooh! Salaga Doola, Mencica Boola,<br />
Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong> Boo,<br />
Lala lala lala lala lala...<br />
Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong>, Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong>...<br />
Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong> Boo!<br />
BIANCANEVE <strong>di</strong> Walt Disney<br />
PROVATE A FISCHIETTAR<br />
Provate a fischiettar...<br />
Vedrete che il lavoro<br />
Più leggero vi sarà!<br />
Provate a canticchiar...<br />
Un semplice motivo<br />
Sempre allegri vi terrà!<br />
Cantando prenderò...<br />
La scopa e dopo un pò<br />
Invece <strong>di</strong> spazzare<br />
Di ballar con lei vi sembrerà!<br />
Provate a fischiettar...<br />
Vedrete che il lavoro<br />
Più leggero vi sarà!<br />
Cantando prenderò<br />
La scopa e dopo un pò<br />
Invece <strong>di</strong> spazzare<br />
Di ballar con lei vi sembrerà!<br />
Provate a canticchiar...<br />
Un semplice motivo<br />
Sempre allegri vi terrà!<br />
Se voi cantante e fischiettate il<br />
tempo volerà!<br />
Una stella cade<br />
C’ è una stella su nel ciel<br />
Che ogni sogno può appagar<br />
E la gioia più serena sa donar<br />
E se a lei tu schiu<strong>di</strong> il cuor<br />
Con fiducia con amor<br />
Quella stella su nel ciel t’ ascolterà<br />
Il destin<br />
Le mire esau<strong>di</strong>rà<br />
L'amore porterà<br />
Nel tuo domani<br />
Essa legge nel pensier<br />
59
ANDIAMO A LAVORAR<br />
Con pale e con picconi noi ogni dì veniamo qua<br />
E' il tipo <strong>di</strong> lavoro che ci dà felicità<br />
Ed è perchè qui sotto c'è<br />
Di <strong>di</strong>amanti e d'or una grande quantità<br />
E così, e così, e così, e così...<br />
Ci trovate sempre qui!<br />
Da mattina a sera siamo intenti a lavorar<br />
Scaviamo e spicconiamo tutto quello che ci par<br />
Troviam <strong>di</strong>amanti in quantità<br />
E altre gemme d'ogni qualità<br />
Anche se ne abbiamo da buttar<br />
Noi seguitiamo a scavar!<br />
Ehi Ho, Ehi Ho, a casa a riposar!<br />
Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho,<br />
Ehi Ho,a casa a riposar!<br />
Dal cartone animato PINOCCHIO <strong>di</strong> Walt Disney<br />
Io non ho fili eppur sto in piè,<br />
So camminar e so ballar,<br />
Fili avevo ed or non più<br />
Eppur non cado giù!<br />
Viva la libertà!<br />
Muovo testa, mani e piè<br />
Che bella novità, fate tutti come me<br />
Io senza fil mi sento in piè,<br />
So camminar e so ballar,<br />
Fili avevo ed or non più<br />
Eppur non cado giù!<br />
Se tu lo vuoi noi ce ne an<strong>di</strong>am<br />
A far l'amor a Rotterdam.<br />
Ma se fili non hai tu<br />
Neanch'io li voglio più!<br />
Se non hai fil comme ci, comme ça,<br />
Il savoir fair dullalà,<br />
E i miei fili entre nous,<br />
Li taglierò pour vous.<br />
Mentre il Volga va<br />
Lento nell' oscurità<br />
PETER PAN <strong>di</strong> Walt Disney<br />
Ninna nanna <strong>di</strong> tutte le<br />
mamme<br />
La mamma è per me<br />
il nido del cuor,<br />
colei che ognor ti sa ben<br />
guidar<br />
la giusta via ti sa in<strong>di</strong>car<br />
la mamma è per me<br />
un raggio <strong>di</strong> sol.<br />
Se doman<strong>di</strong> che cos’è mai<br />
tu puoi chieder che mai sia<br />
il ciel;<br />
chie<strong>di</strong> al cuor <strong>di</strong> <strong>di</strong>rti cos’è<br />
risponderà tutto per me,<br />
un angelo pien <strong>di</strong> bontà<br />
è un dono del ciel.<br />
60
Vorrei con te sognar<br />
Mentre fuma il Samovar.<br />
I TRE PORCELLINI<br />
In un tiepido mattin<br />
se ne vanno i porcellin<br />
<strong>di</strong>menando al sole i loro co<strong>di</strong>n,<br />
spensierati e birichin.<br />
Il più piccolo dei tre<br />
ad un tratto grida "ahimé",<br />
da lontano vedo un lupo arrivar<br />
"non facciamoci pigliar".<br />
Marcia in<strong>di</strong>etro fanno allor<br />
a gran velocità<br />
mentre il lupo corre ancora<br />
a casa sono già<br />
Prima chiudono il porton<br />
poi s'affacciano al balcon<br />
or che il lupo non può prenderli più,<br />
tutti e tre gli fan cucù.<br />
Ah ah ah che bell'affare,<br />
il lupo non potrà cenar<br />
Siam tre piccoli porcellin,<br />
siamo tre fratellin<br />
mai nessun ci <strong>di</strong>viderà,<br />
trallalla-lallà.<br />
Siam tre piccoli porcellin,<br />
siamo tre fratellin<br />
mai nessun ci <strong>di</strong>viderà,<br />
trallalla-lallà<br />
Siam tre piccoli porcellin,<br />
siamo tre fratellin<br />
mai nessun ci <strong>di</strong>viderà,<br />
trallalla-lallà<br />
Dal film MARY POPPINS <strong>di</strong> Walt Disney<br />
Basta un poco <strong>di</strong> zucchero<br />
So chi sei<br />
Vicino al mio cuor<br />
Ogni or sei tu<br />
Sò chi sei<br />
Di tutti i miei sogni<br />
Il dolce oggetto sei tu<br />
Anche se nei sogni<br />
E' tutta illusione e nulla più<br />
Il mio cuore sà che nella realtà<br />
A me tu verrai<br />
E che mi amerai<br />
Ancor <strong>di</strong> più<br />
Lalalalalla<br />
Il mio cuore sa che nella realtà<br />
A me tu verrai<br />
Filippo<br />
E che mi amerai<br />
Ancor <strong>di</strong> più<br />
So chi sei<br />
Vicino al mio cuor<br />
Ogni or sei tu<br />
So chi sei<br />
Di tutti i miei sogni<br />
Il dolce oggetto sei tu<br />
Coro<br />
Anche sei nei sogni<br />
E' tutta illusione e nulla più<br />
Il mio cuore sà che nella realtà<br />
A me tu verrai<br />
E che mi amerai<br />
Ancor <strong>di</strong> più<br />
So chi sei<br />
Vicino al mio cuor<br />
Ogni or sei tu<br />
lalalalalala<br />
61
In tutto ciò che devi far<br />
il lato bello puoi trovar.<br />
Lo troverai e. Hop!<br />
Il gioco vien!<br />
Ed ogni compito <strong>di</strong>vien<br />
più semplice e seren<br />
dovrai capir<br />
che il trucco è tutto qui!<br />
Con un poco <strong>di</strong> zucchero la pillola va giù,<br />
la pillola va giù, pillola va giù.<br />
Basta un poco <strong>di</strong> zucchero e la pillola va giù.<br />
Tutto brillerà <strong>di</strong> più.<br />
Se il pettirosso il nido fa<br />
un po' <strong>di</strong> sosta mai non ha.<br />
Che compito scappar <strong>di</strong> qua e <strong>di</strong> là.<br />
Ma nonostante il suo daffar non cessa mai <strong>di</strong> cinguettar<br />
Lui sa, che allor, più lieve è il suo lavor.<br />
Con un poco <strong>di</strong> zucchero la pillola va giù,<br />
la pillola va giù, pillola va giù.<br />
Basta un poco <strong>di</strong> zucchero e la pillola va giù.<br />
Tutto brillerà <strong>di</strong> più.<br />
Allorchè vola avanti e in<strong>di</strong>etro un'ape intenta al suo lavor<br />
non si stanca mai né smette <strong>di</strong> ronzar.<br />
Poiché ogni tanto può sostar<br />
Un po' <strong>di</strong> miele ad assaggiar<br />
E ancor<br />
(specchio:) "E ancor"<br />
Trovar<br />
(specchio:) "Trovar"<br />
(Insieme:) Che dolce è lavorar!<br />
Con un poco <strong>di</strong> zucchero al pillola va giù,<br />
la pillola va giù, pillola va giù.<br />
Basta un poco <strong>di</strong> zucchero e la pillola va giù.<br />
Tutto brillerà <strong>di</strong> più.<br />
GIOCHI<br />
ACROSTICI<br />
62
L’<br />
U nico<br />
P ericolo<br />
O rribile<br />
R ide<br />
E mangia<br />
Provate con ORCO, BOSCO,STREGA, FATA, REGINA …<br />
CRUCIVERBA<br />
Inventare i cruciverba è <strong>di</strong>vertente tanto quanto risolverli. Basta sapere come si fa.<br />
Scegliamo la tipologia in cui, colorando una precisa colonna, ne emerge una parola o<br />
una frase.<br />
• Per prima cosa deci<strong>di</strong>amo quale parola vogliamo nascondere nel nostro<br />
cruciverba, ad esempio C’ERA UNA VOLTA<br />
• Ora, per ogni lettera, dobbiamo farci venire in mente una parola che la<br />
contenga e che magari abbia attinenza col mondo delle fiabe e delle favole<br />
Ecco l’esempio<br />
1.C cenerentola<br />
2.m E la<br />
3. mat R igna<br />
4. c A stello<br />
5.l U po<br />
6.prin C ipe<br />
7. A lice<br />
8. Cal V ino<br />
9. Gong O lo<br />
10. L a fontaine<br />
11. fa T a turchina<br />
12. A rtu’<br />
Il gioco non è mica finito: dobbiamo inventare le definizioni! Ecco qualche esempio.<br />
1: E’ celebre per le sue scarpette<br />
2: Può essere anche avvelenata<br />
3: Nelle fiabe è sempre cattiva e qualche volta ha delle figliastre<br />
Etc<br />
INDOVINELLI<br />
Anche in questo caso il gioco non consiste nel risolverli ma nell’inventarli. Basta<br />
sapere come si fa.<br />
63
Pensa alla parola che vuoi: può essere il nome <strong>di</strong> un personaggio delle fiabe, un posto<br />
o un oggetto che in esse compare<br />
Es : CAVALLO: lo usa il principe per spostarsi.<br />
IL TESTO INFORMATIVO E REGOLATIVO<br />
IL TESTO REGOLATIVO<br />
AIUTARE A FARE:<br />
ISTRUZIONI PER L’USO, RICETTE, FOGLIETTI ILLUSTARTIVI<br />
1-Come si usano le cose<br />
COME SI USA?<br />
Partiamo dall’analisi delle istruzioni che i bambini porteranno a scuola e <strong>di</strong><br />
quelle che noi presenteremo loro. Chie<strong>di</strong>amo loro <strong>di</strong> scrivere le istruzioni per<br />
usare i seguenti strumenti:<br />
1. IL TRASFORMATORE DI STELLE: inserire la spina nella presa. Premere<br />
il tasto ON che si trova sul quadro dei coman<strong>di</strong>. Recitare la filastrocca della<br />
macchinina rossa rossa(se non la sai prova con un’altra che non si sa mai) e<br />
fare tre capriole. Scegliere una stella, puntare verso <strong>di</strong> essa con il mirino in<br />
dotazione. Sparare il raggio laser finché questo non assumerà la colorazione<br />
dorata. Vedrete una polverina dorata cadere dal punto in cui si trovava la<br />
stella. Raccogliete la polverina nell’apposito cassetto che chiuderete ad<br />
operazione finita. Lasciate raffreddare la macchina. Premete il tasto verde che<br />
si trova accanto al tasto ON. A seconda della quantità <strong>di</strong> polvere raccolta<br />
regolate l’intensità energetica ruotando la rotella puntandola su MIN se la<br />
polvere è poca, su MAX se è tanta. Quando si sarà accesa la spia FATTO<br />
spegnete la macchina: la vostra stella si è trasformata in magia. A questo<br />
punto fatene quel che volete.<br />
2. IL FRULLASOGNI<br />
3. L’ASPIRAINCUBI<br />
4. LO STETOSGORBIO<br />
ROVESCIAMO LA SITUAZIONE<br />
Proviamo a spiegare come si usano gli oggetti o si compiono le azioni più<br />
comuni del mondo, ma <strong>di</strong>amo un po’ <strong>di</strong> pepe alle nostre istruzioni<br />
immaginando <strong>di</strong> inserirli in situazioni bizzarre.<br />
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Ecco alcuni esempi, il primo è mio, il secondo della scrittrice Peri Rossi, gli<br />
altri <strong>di</strong> alcuni bambini.<br />
COME FARSI UN PANINO INSEGUITI DAGLI INDIANI<br />
Scansare il primo in<strong>di</strong>ano nascondendosi <strong>di</strong>etro la porta del frigo e<br />
approfittarne per prendere il prosciutto cotto. Se vi siete sbagliati e avete<br />
preso il crudo sappiate che ormai è troppo tar<strong>di</strong>, arrangiatevi. Fingendo <strong>di</strong><br />
essere un uccello svolazzate verso la <strong>di</strong>spensa e cercate <strong>di</strong> <strong>di</strong>strarre l’in<strong>di</strong>ano<br />
che v’insegue, urlando : “Guarda là!”. A questo punto prendete il panino e<br />
correte veloci dalla mamma che con le sue ramanzine farà scappare gli in<strong>di</strong>ani<br />
annoiati e taglierà a metà il panino raccomandandovi <strong>di</strong> non fare briciole.<br />
PROPOSTE:<br />
• Scrivi un testo regolativo in cui spieghi come lavarsi i denti <strong>di</strong>fendendosi dai<br />
pirati.<br />
• Scrivi un testo regolativo in cui spieghi come mettere a posto i colori<br />
nell’astuccio mentre in classe piovono rane<br />
• Scrivi un testo regolativo in cui spieghi come accendere la luce in assenza <strong>di</strong><br />
gravità.<br />
☺☺☺Quando si sta per scendere dal letto, bisogna fare molta attenzione. Non si<br />
possono lasciare bambini o cani sciolti e i mobili devono essere in or<strong>di</strong>ne, perché<br />
scendere è molto pericoloso. E’ necessario che il luogo sia ben sgombro, bisogna<br />
togliere lampade, arma<strong>di</strong>, tavoli e tutti quegli inutili oggetti che si mettono nelle case<br />
per sfuggire al vuoto. Perciò avverto con molto anticipo. Dico, per esempio:<br />
“Domani scendo dal letto, attenti.”<br />
☺☺☺☺<br />
USARE L’ASPIRAPOLVERE<br />
Quando si usa l’aspirapolvere, bisogna fare molta attenzione. Qualsiasi<br />
animale o persona, esclusa quella che aspira, deve andare via dal luogo in cui<br />
si sta aspirando, perché aspirare è molto pericoloso. E’ necessario che il luogo<br />
sia in or<strong>di</strong>ne ma soprattutto sgombro. Persino tutte le cose che sono<br />
appoggiate a terra vanno tolte. Per esempio tappeti e oggetti inutili che ci<br />
sono in qualsiasi luogo.<br />
Mi raccomando attenzione all’aspirapolvere, è molto pericoloso perché<br />
potrebbe radere al suolo tutto quello che lo ostacola e se trova una persona la<br />
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fa a pezzettini. Per eventuali inconvenienti tenere sempre con sé un cellulare<br />
per avvisare l’ospedale.<br />
☺☺☺<br />
Il quaderno prima <strong>di</strong> tutto lo devi comprare nei negozi. Ci sono tanti<br />
quaderni con belle immagini sulla copertina. Lo scegli e lo paghi.<br />
Aprendolo si vede una pagina con un’intestazione dove devi scrivere i tuoi<br />
dati personali. Poi girando pagina trovi un’altra pagina con le righe o i<br />
quadretti in base al tipo <strong>di</strong> quaderno che hai preso. Per iniziare a scrivere<br />
pren<strong>di</strong> una penna e scrivi. Man mano che le settimane passano finisci il<br />
quaderno. A quel punto ne devi comprare un altro e quello vecchio o lo<br />
conservi, oppure lo scaraventi nel bidone.<br />
PROPOSTE:<br />
• Scrivi le istruzioni d’uso delle scarpe mettendo in evidenza la loro pericolosità.<br />
2-Da cosa sono formate le cose?<br />
MACCHINE REALI<br />
Questa volta il punto <strong>di</strong> partenza sarà un’immagine illustrativa in cui sono spiegate le parti <strong>di</strong> un<br />
elettrodomestico o <strong>di</strong> un giocattolo elettronico.<br />
MACCHINE D’ARTE<br />
Mostriamo ai bambini LE MACCHINE <strong>di</strong> Bruno Munari come il “motore a lucertola per tartarughe<br />
stanche”, gli “agitatori <strong>di</strong> coda per cani pigri” o il “misuratore del tempo <strong>di</strong> cottura”.<br />
Proviamo insieme ad inventarne una simile, ad esempio “il mescolatore <strong>di</strong> sugo per casalinghe<br />
<strong>di</strong>stratte”.<br />
MACCHINE DI FANTASIA<br />
Poi chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> inventare ed illustrare allo stesso modo una macchina strana: auto<br />
volante, la lavaratti, il ferro da schifo, il tostarane, l’asciugamantelli per supereroi<br />
ISTRUZIONI PER L’USO<br />
LA MAMMA<br />
Attenzione:tenere fuori dalla portata dei bambini pestiferi<br />
La MAMMA è programmata per compiere numerose azioni, per questo ha un funzionamento<br />
complicato: è dunque consigliabile leggere attentamente questo foglio illustrativo se si<br />
vogliono evitare danni inenarrabili.<br />
FUNZIONE 1: CUCINARE La MAMMA può preparare dei piatti fantastici, perché questo<br />
avvenga è necessario premere il tasto HO FAME che si trova sul grembiule e <strong>di</strong>rigerla verso il<br />
frigo.<br />
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ATTENZIONE: NON fare innervosire la MAMMA mentre è ai fornelli, poiché potrebbe<br />
tagliarsi, <strong>di</strong>menticarsi <strong>di</strong> salare la pasta, bruciare lo stufato, urlare come Katia Ricciarelli,<br />
cucinare la minestra <strong>di</strong> cavoli per vendetta.<br />
Quando ha smesso <strong>di</strong> cucinare, aiutare la MAMMA a sparecchiare, dunque ringraziare e<br />
lasciare riposare nell’apposito contenitore a forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>vano.<br />
FUNZIONE 2: COCCOLE<br />
FUNZIONE 3: AIUTARE NEI COMPITI<br />
FRATELLO PIU’ PICCOLO<br />
ATTENZIONE: in caso <strong>di</strong> cattivo funzionamento la merce NON può essere sostituita.<br />
FRATELLO PIU’ PICCOLO è programmato per dare fasti<strong>di</strong>o in <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong>, potete dunque<br />
farvi innervosire nel modo che preferite, scegliendo uno dei tanti programmi a vostra<br />
<strong>di</strong>sposizione.<br />
PROGRAMMA 1: RUBARE I VOSTRI GIOCATTOLI<br />
FRATELLO PIU’ PICCOLO può rubarvi i giocattoli, in particolar modo è programmato per<br />
sottrarvi quelli a cui tenete <strong>di</strong> più. Per metterlo in funzione bisogna premere il tasto : NON<br />
TOCCARE e lui imme<strong>di</strong>atamente non solo tocca, ma rompe, taglia, sminuzza, <strong>di</strong>strugge,<br />
devasta, incen<strong>di</strong>a, polverizza, stermina e rovina in modo irreversibile il vostro adorato<br />
giocattolo. Ricordate <strong>di</strong> spingere il tasto NON TOCCARE perché FRATELLO PIU’ PICCOLO<br />
può fare a pezzi i vostri giocattoli senza limiti, poiché è anche capace <strong>di</strong> trovare quelli<br />
nascosti.<br />
PROGRAMMA 2: PASTICCIARE I VOSTRI QUADERNI<br />
PROGRAMMA 3: FARSI LA PIPI’ ADDOSSO<br />
PROGRAMMA 4: FARE LA SPIA CON MAMMA E PAPA’<br />
3. Come si realizzano le cose?<br />
COME I SARTI<br />
Per fare una regina (o anche un re)<br />
Devi prendere una foglia <strong>di</strong> vite,<br />
in autunno,<br />
quando è tutta d’oro.<br />
Devi prendere un fiore <strong>di</strong> campo,<br />
a primavera,<br />
giallo come l’oro.<br />
Devi prendere una spiga <strong>di</strong> grano,<br />
d’estate,<br />
brillante come l’oro.<br />
E in inverno … dove si trova<br />
L’oro dell’inverno?<br />
PER FARE UNA PRINCIPESSA<br />
Devi prendere una tela <strong>di</strong> ragno<br />
Cosparsa <strong>di</strong> rugiada<br />
Ed illuminata dalla luna<br />
Scintillante come l’argento.<br />
Poi devi filare tessere e cucire,<br />
ricamare con perline trasparenti,<br />
sfilare da una nuvola<br />
i raggi delle stelle<br />
e preparare un vestito<br />
tutto bianco.<br />
67<br />
Quando avrai finito sarai una vera<br />
principessa.
Devi prendere un raggio <strong>di</strong> sole<br />
Che si riflette sulla neve,<br />
e lo vedrai d’oro.<br />
Lega la spiga, la foglia e il fiore<br />
Con il tuo raggio <strong>di</strong> sole<br />
Ed avrai una corona.<br />
Con questo sarai una vera regina<br />
(o anche un re)<br />
Questo è un testo regolativo che spiega come fare un re o una regina. Quali sono gli<br />
ingre<strong>di</strong>enti richiesti? Perché sono stati scelti? Cos’hanno in comune?<br />
Quin<strong>di</strong> per fare un re o una regina ci vuole l’oro, che rappresenta la ricchezza e la<br />
potenza.<br />
Cosa ci vuole invece per fare una principessa?<br />
Facciamo le stesse domande a proposito <strong>di</strong> questo brano, affinché emerga che gli<br />
elementi richiesti hanno una prevalenza <strong>di</strong> toni chiari quali l’argento e il bianco che<br />
fanno pensare alla delicatezza e alla purezza.<br />
Ora chie<strong>di</strong>amo ai bambini quale colore collegano alla figura del principe, dell’orco o<br />
del drago e quali oggetti possono elencare in proposito, poi, scriviamo una poesia<br />
seguendo il modello dato.<br />
COME I CUOCHI<br />
Facciamo un’indagine in classe su quali sono i piatti preferiti dai bambini, i quali<br />
dovranno farsi spiegare le relative ricette dalle mamme.<br />
Approfon<strong>di</strong>amo l’indagine con le ricette tipiche della cucina italiana in modo che i<br />
bambini prendano <strong>di</strong>mestichezza con il lessico culinario.<br />
MENU’ SPECIALI<br />
Leggi i seguenti menù e poi descrivi il possibile proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> uno<br />
dei piatti proposti.<br />
Cantiamo insieme: “Il caffè della Peppina”. “ Per fare<br />
un albero”.<br />
Ricette <strong>di</strong> viaggio<br />
2) Ricetta per andare in montagna:<br />
Ingre<strong>di</strong>enti:<br />
- voglia <strong>di</strong> camminare<br />
- voglia <strong>di</strong> scoprire<br />
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- alta montagna<br />
- scarponi<br />
- vestiti pesanti<br />
- zaino<br />
- macchina fotograficaPreparazione:<br />
Prendere l'alta montagna e mescolare per bene. Munirsi <strong>di</strong> scarponi e prendere un ruscello,<br />
metterlo insieme alla crema solare, e mescolare bene, così vi verrà fuori una crema fresca per non<br />
bruciarvi e anche per le ferite. Quando siete in cima prendete gli abeti, sfogliateli e metteteli<br />
insieme all'acqua del ruscello. E in montagna avrete voglia <strong>di</strong> camminare e <strong>di</strong> scoprire. Prendete<br />
lo zaino e metteteci la neve e con la macchina fotografica fotografate. (Costantino)<br />
3) Ricetta per andare al mare:<br />
Ingre<strong>di</strong>enti:<br />
- mare "bello"<br />
- sole caldo<br />
- costume<br />
- crema solare<br />
- secchielli paletti palloni<br />
- tavola da surf<br />
- canotto<br />
- voglia <strong>di</strong> tuffarsi, <strong>di</strong> pescare<br />
Preparazione:<br />
Prendere un poco <strong>di</strong> mare limpido, prendere un raggio <strong>di</strong> sole che si caldo almeno 1346 gra<strong>di</strong>.<br />
Comprate un costume che attiri il sole per farvi abbrustolire ben bene. Munirsi <strong>di</strong> una crema che<br />
faccia abbronzare velocemente con il marchio "Cuociti Bene".<br />
Prendete secchielli, palette, palloni e una tavola da surf, poi mescolate bene il tutto e mettetelo<br />
sulla macchina. Gonfiate, se lo avete, un canotto per farvi venire voglia <strong>di</strong> tuffarsi e <strong>di</strong> pescare.<br />
Prendete i vostri amici, toglieteli dalle sdraio, fateli addormentare davanti al sole per farceli<br />
volare. (Jessica)<br />
Ora scrivi tu la ricetta per “Realizzare una recita”, “Andare in gita”, “Preparare una festa <strong>di</strong><br />
compleanno”<br />
COSA BOLLE IN PENTOLA?<br />
Scrivi delle ricette per fare una mamma, un papà, una nonna, un nonno, un fratello, una sorella, una<br />
maestra, etc … segui l’esempio.<br />
RICETTA PER FARE UN’AMICA<br />
INGREDIENTI:<br />
PER LA TORTA<br />
-1 l. <strong>di</strong> affetto<br />
- ½ kg. Di allegria<br />
- 0, 25 l <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento<br />
- pettegolezzi<br />
- una noce <strong>di</strong> simpatia<br />
PER LE DECORAZIONI<br />
-una bustina <strong>di</strong> sorrisi<br />
-regali q.b.<br />
PREPARAZIONE<br />
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Versare l’affetto in una scodella a forma <strong>di</strong> cuore, unire lentamente l’allegria e<br />
mescolare per evitare i grumi. Lasciar riposare per 10 minuti. Nel frattempo fate<br />
riscaldare il <strong>di</strong>vertimento in un pentolino e quando bolle unire i pettegolezzi: quando<br />
questi si saranno sciolti spegnere la fiamma. Versate il liquido nell’impasto e, sempre<br />
mescolando, unire alla noce <strong>di</strong> simpatia. Versare nello stampo e mettere a cuocere nel<br />
forno a 180°gra<strong>di</strong>. Quando il dolce sarà dorato e lievitato tirare fuori dal forno e<br />
guarnire con una spolverata <strong>di</strong> sorrisi e qualche regalo.<br />
Servire caldo.<br />
CUOCHI PASTICCIONI<br />
Leggiamo insieme questo brano <strong>di</strong>vertente in cui ci viene illustrata una ricetta<br />
un po’ strana.<br />
UNA RICETTA SEGRETA<br />
Mia moglie è una cuoca eccellente: crea piatti squisiti. E proprio per questo,<br />
voglio trascrivere qui una ricetta che ho copiato dal suo quaderno segreto:<br />
fettine <strong>di</strong> carne infarinata al burro con da<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> pancetta affumicata, più due<br />
uova.<br />
Quando le prepara <strong>di</strong> solito procede così …<br />
Togliere le fettine <strong>di</strong> carne dal frigorifero e stenderle sul piano per infarinarle.<br />
Voltarsi per prendere il barattolo della farina. Togliere la cagnetta Zeta dai<br />
<strong>di</strong>ntorni delle fettine. Cercare <strong>di</strong> togliere una fettina a Zeta. Rinunciarci. Dare<br />
una pedata a Zeta. Perdere l’equilibrio. Decidere che non è igienico<br />
raccogliere la farina da terra. Passare l’aspirapolvere. Citofonare alla portiera<br />
se ha della farina da prestare. Pulire il citofono dalla farina. Prendere la<br />
pancetta affumicata. Prendere Zeta e allontanarla dalla pancetta affumicata.<br />
Tagliarla a da<strong>di</strong>ni, la pancetta non la cagnetta. Correre <strong>di</strong>etro a Lorenzo che<br />
ha preso i da<strong>di</strong>ni. Lavare le mani a Lorenzo. Lavare i da<strong>di</strong>ni. Prendere una<br />
scodella per sbattere le uova. Dire a Roberta <strong>di</strong> prendere due uova dal<br />
frigorifero. Pulire il punto in cui Roberta ha fatto cadere le due uova e<br />
prenderne altre due. Decidere <strong>di</strong> fare la carne senza farina. Vedere Zeta che<br />
fugge con un mazzo <strong>di</strong> fettine che le esce dalla bocca. Dire una parolaccia.<br />
Dirne subito un’altra. Preparare il vassoio su cui <strong>di</strong>sporre i formaggi per la<br />
cena. Mettere su l’acqua per la pasta. Piangere un pochino.<br />
(da Vita in famiglia, Mondadori)<br />
Adesso immagina <strong>di</strong> dover scrivere la ricetta <strong>di</strong> un piatto che ti piace tanto, ma fallo<br />
seguendo l’esempio e quin<strong>di</strong> aggiungi un po’ <strong>di</strong> elementi strani (come la cagnetta<br />
Zeta e i vari piccoli incidenti dell’esempio): potrebbero essere fratelli pasticcioni,<br />
gatti mangioni etc…<br />
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2-SUGGERIRE e CONSIGLIARE<br />
MISSIONE SICUREZZA<br />
Punto <strong>di</strong> partenza saranno le regole comportamentali da tenersi a scuola in caso <strong>di</strong> pericolo. Come<br />
al solito, concluse queste attività <strong>di</strong>amo libero sfogo alla fantasia!<br />
COSA FARE IN CASO DI ….<br />
ATTACCO DEI MARZIANI<br />
Se i Marziani vi attaccano l’importante è mantenere la calma. La campanella della<br />
scuola vi darà il segnale suonando 87 volte: allora potrete procedere<br />
all’evacuazione.L’apri -fila uscirà per primo e dovrà urlare: “Guarda che mio cugino fa<br />
la quinta e mena!” allo scopo <strong>di</strong> allontanare il nemico. Allora uscite dandovi la mano: il<br />
chiu<strong>di</strong> -fila serrerà la porta per evitare che i<br />
Marziani tentino <strong>di</strong> rubarvi i colori e le penne. A quel punto <strong>di</strong>sponetevi in cerchio e<br />
cominciate a cantare una canzone a caso <strong>di</strong> Marco Masini. I Marziani fuggiranno a<br />
gambe levate. A quel punto tornate in classe e convincete la maestra ad uscire da<br />
sotto la cattedra: datele un bicchier d’acqua e promettetele che starete buoni.<br />
I CONSIGLI DI VALE<br />
Capita <strong>di</strong> trovarsi in situazioni in cui non si sa come comportarsi. I nostri lettori ci hanno scritto<br />
molte lettere in proposito. Ecco le risposte dell’esperta <strong>di</strong> fesserie, la dott. ssa Vale.<br />
AIUTO: MI SONO INNAMORATO!!<br />
Gentile dott. ssa Vale,<br />
mi sono innamorato e vorrei che lei lo capisse, ma ho paura <strong>di</strong> fare una brutta figura. Lei cosa<br />
mi consiglia?<br />
Caro amico,<br />
innamorarsi è la cosa più bella del mondo, non avere paura.<br />
Ti consiglio <strong>di</strong> non uscire subito allo scoperto, ma ogni tanto fai in modo <strong>di</strong> scambiare quattro<br />
chiacchiere con lei.<br />
Quando parlate devi evitare i seguenti comportamenti:<br />
-essere timido e non spiccicare parola: l’annoieresti;<br />
-essere troppo euforico e fare il pagliaccio: ti renderesti ri<strong>di</strong>colo.<br />
Cerca <strong>di</strong> essere il più naturale possibile, ma fai in modo, al momento opportuno, <strong>di</strong> tirare fuori<br />
qualche asso nella manica: una battuta spiritosa, il riferimento al cantante che le piace, una<br />
tua esperienza interessante, etc …<br />
Inoltre non <strong>di</strong>menticare <strong>di</strong> chiederle sempre qualche notizia su <strong>di</strong> lei: come sta, cosa ha fatto,<br />
cosa le piace fare, quali sono i suoi interessi: le donne apprezzano chi le sa ascoltare e capire.<br />
Se ti accorgi che proprio non funziona, lascia perdere, ma se sei fortunato e insieme state<br />
bene, allora passa alla seconda fase del piano: invitarla ad una festa.<br />
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Organizzane una con un pretesto e chie<strong>di</strong> anche a lei <strong>di</strong> partecipare, ma se viene non starle<br />
troppo addosso. Cerca <strong>di</strong> essere gentile, magari riempiendole il bicchiere o mettendo alla<br />
ra<strong>di</strong>o la canzone <strong>di</strong> cui avete parlato.<br />
Non rovinare la festa con qualche maldestro tentativo <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione: go<strong>di</strong>ti il momento e non<br />
avere fretta.<br />
Vedrai che dopo qualche settimana, con un po’ <strong>di</strong> pazienza, quattro chiacchiere e un po’ <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>vertimento ti verrà naturale farle capire che ti interessa e vedrai che, se sei stato bravo, lei<br />
ricambierà.<br />
♥Buona fortuna!♥<br />
HO FATTO UNA PUZZETTA …<br />
Gentile dottoressa, sono Mary ed ho bisogno <strong>di</strong> un consiglio. Mia madre<br />
cucina spesso legumi , gli effetti che essi producono sono noti. E così mi<br />
capita spesso che mi scappino le puzzette. Cosa posso fare?<br />
Cara Mary<br />
☺☺☺<br />
Eccoti alcune preziose regole per risolvere il tuo increscioso problema:<br />
-innanzitutto regala un libro <strong>di</strong> cucina a tua madre<br />
-porta con te nella borsetta una boccetta <strong>di</strong> profumo da spruzzare quando<br />
ormai l’hai fatta<br />
-se sei in compagnia allontanati <strong>di</strong>cendo che devi fare una telefonata e,<br />
quando sei sicura che non ci sia nessuno nei paraggi, sgancia<br />
-se sei in un luogo chiuso inizia a lamentare il caldo, in modo che vengano<br />
aperte le finestre: in un luogo areato la puzza si sentirà meno<br />
-cerca <strong>di</strong> sederti su se<strong>di</strong>e con cuscini, l’eventuale rumore verrà attutito<br />
Leggi le lettere che ti vengono proposte e, fingendo <strong>di</strong> essere la dott. ssa Vale,<br />
rispon<strong>di</strong> dando dei consigli<br />
1)Cara dott. ssa Vale,<br />
ho un problema: i miei amici mi prendono in giro perché porto gli occhiali.<br />
Come posso fare?<br />
2)Cara dott.ssa Vale,<br />
ho un problema: vorrei andare in gita con la scuola ma i miei genitori non<br />
vogliono. Come posso fare?<br />
3)Cara dott. ssa Vale,<br />
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sono triste perché la mia amica Arianna non vuole uscire più con me e<br />
preferisce stare con un’altra bambina. Cosa devo fare?<br />
4)Cara dott.ssa Vale,<br />
ho un problema: mi piace un bambino dell’altra classe e non so che fare. Mi<br />
aiuti?<br />
MISSIONE FESTA!<br />
Una nostra amica deve organizzare una festa. Diamole dei consigli su cosa<br />
fare: quante e quali persone invitare, dove ambientarla, quanto farla durare, cosa<br />
preparare da mangiare, a quali intrattenimenti ricorrere.<br />
Scegli una delle seguenti tipologie : festa <strong>di</strong> compleanno, festa <strong>di</strong> Halloween,<br />
veglione in maschera, pigiama party, pic- nic.<br />
Ecco un esempio.<br />
IL PIGIAMA PARTY<br />
Cara Maura,<br />
se vuoi organizzare un pigiama party a prova <strong>di</strong> bomba segui i miei consigli.<br />
PRECAUZIONI:<br />
Innanzitutto devi chiedere il permesso ai tuoi genitori: le mamme che fanno<br />
irruzione nelle stanzette urlando: “Che succede qui!” sono la prima causa <strong>di</strong><br />
fallimento dei pigiama party.<br />
IL LUOGO:<br />
Concordato questo prepara al meglio la tua stanzetta. Passa l’aspirapolvere: i<br />
pigiami sporcati <strong>di</strong> batuffoli <strong>di</strong> polvere sono la seconda causa <strong>di</strong> fallimento dei<br />
pigiama party. Se ne hai sistema per terra dei tappeti o dei plaid e qualche<br />
cuscino: le tue amiche si sentiranno a loro agio stando ben comode.<br />
INTRATTENIMENTO<br />
Se non ce l’hai già, porta nella stanzetta una ra<strong>di</strong>o e magari fatti prestare dei<br />
bei cd in modo da creare un clima allegro. La ciliegina sulla torta: comprare<br />
qualche giornale <strong>di</strong> gossip e invitare le amiche con degli inviti magari<br />
<strong>di</strong>segnati da voi.<br />
IL CIBO<br />
Scegli il menù: salato o dolce. Nel primo caso compra pop corn e Coca –cola<br />
e magari prepara panini o tramezzini: non esagerare però, <strong>di</strong> sera non si<br />
deve mangiare cose troppo pesanti. Cotto e formaggio andrà benissimo. Nel<br />
secondo caso comprate dei biscotti, chiedete alla mamma <strong>di</strong> preparare una<br />
ciambella e della cioccolata calda. Se la mamma ha da fare sappiate che le<br />
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ciambelle si vendono nei supermercati e che il succo <strong>di</strong> frutta o una tazza <strong>di</strong><br />
latte sono delle bevande adatte ad un bel pigiama party.<br />
CHI INVITARE<br />
Non invitare troppe persone, il pigiama party è una festicciola intima fatta per<br />
stare ben comode a chiacchierare. Evita anche <strong>di</strong> invitare persone che non si<br />
sopportano tra <strong>di</strong> loro: la festa <strong>di</strong>venterebbe un campo <strong>di</strong> guerra.<br />
IL LOOK<br />
Ah, <strong>di</strong>menticavo: il tuo look. Non correre a comprare un pigiama nuovo<br />
fiammante, proibite le ciabatte piumate o cose del genere: le amiche<br />
capirebbero che è una messinscena e che <strong>di</strong> solito andate in giro col pigiama<br />
bucato.<br />
Evitate anche il pigiama bucato o con le macchie della colazione predente:<br />
andrà benissimo il più pulito e carino che avete.<br />
Quando le vostre amiche saranno arrivate fatele accomodare, abbassate le<br />
luci, accendete lo stereo e godetevi il vostro pigiama party!<br />
COSA MI METTO?<br />
Marietta è un po’ imbranata e non se ne intende molto <strong>di</strong> moda. Dalle dei consigli su<br />
cosa indossare nelle seguenti situazioni:<br />
-FESTA DI COMPLEANNO<br />
-GITA IN CAMPAGNA<br />
-PALESTRA<br />
-SCUOLA<br />
-FESTA DI MATRIMONIO<br />
-VEGLIONE DI CARNEVALE<br />
AMICI Animali<br />
Tutti noi vorremmo avere a casa un cucciolo tutto nostro da coccolare, dobbiamo<br />
però ricordare che un animale non è un giocattolo, ma un essere vivente <strong>di</strong> cui<br />
prendersi cura: una vera e propria responsabilità e non è facile come sembra. Leggi i<br />
suggerimenti su come accu<strong>di</strong>re vari tipi <strong>di</strong> animali d’appartamento.<br />
IL CANARINO<br />
1.Anzitutto non acquistate una coppia <strong>di</strong> canarini per capriccio, rendetevi conto che se ben tenuti staranno con<br />
voi molti anni e durante tutti i perio<strong>di</strong> dell’anno, ferie comprese.<br />
2. LA GABBIA: Prima cosa da fare acquistare la gabbia, questa deve essere non più piccola <strong>di</strong> 60 cm, invece<br />
per una coppia comprate una gabbia d’allevamento lineare, evitate forme strane e specialmente quelle<br />
cilindriche, sono più belle da vedere ma l’animale non ci vive bene dentro, inoltre accertatevi che la gabbia abbia<br />
la griglia <strong>di</strong> fondo e il <strong>di</strong>visorio. All’interno <strong>di</strong>sponete 2 posatoi e munitela, ovviamente <strong>di</strong> mangiatoie (almeno 2) e<br />
abbeveratoio, evitate altelene e simili, sono più adatte per i pappagalli.<br />
3. L’ALIMENTAZIONE: una miscela per canarini e un pastoncino andranno più che bene, pre<strong>di</strong>ligete miscele<br />
con maggioranza <strong>di</strong> scaiola, quelle con troppi semi scuri sono troppo grasse, per il pastoncino sceglietene uno<br />
proteico per il periodo della riproduzione, grasso (relativamente) per il periodo <strong>di</strong> muta ed uno “misto” cioè non<br />
troppo grasso ne troppo proteico per il periodo <strong>di</strong> riposo. Acqua fresca tutti i giorni; eventualmente vitamine e grit<br />
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(gusci d’ostrica macinati) o osso <strong>di</strong> seppia per i sali minerali. Una volta a settimana ma non <strong>di</strong> più, si può<br />
somministrare uno spicchio <strong>di</strong> mela, del cetriolo, zucchine o dell’uovo sodo.<br />
4. LA COLLOCAZIONE DELLA GABBIA: i canarini vivono benissimo anche all’esterno, purchè lontano da<br />
correnti d’aria che sono deleteree, quin<strong>di</strong> se si tengono fuori la gabbia va adeguatamente schermata. Se in<br />
appartamento è preferibile tenerli in una stanza non riscaldata e comunque lontano dai ra<strong>di</strong>atori e da correnti<br />
d’aria.<br />
5. L’IGIENE: deve essere impeccabile, il fondo cambiato almeno due volte alla settimana mentre provvederemo<br />
almeno una volta a settimana alla pulizia <strong>di</strong> tutti gli accessori, dalle griglie agli abbeveratoi; anche gli uccelli si<br />
lavano quin<strong>di</strong> forniremo loro il bagnetto ogni qual volta il tempo lo consente, qualche goccia <strong>di</strong> aceto <strong>di</strong> mele o<br />
un po’ <strong>di</strong> bicarbonato aiuterà a <strong>di</strong>sinfettare l’acqua e rendere il piumaggio più lucido.<br />
I PESCI ROSSI<br />
Il pesce rosso è sicuramente il pesce con il quale tutti da bambini abbiamo avuto a che fare, magari grazie ad<br />
un vincita al luna park.<br />
La tra<strong>di</strong>zione inquadra tale pesce in una semplice boccia <strong>di</strong> vetro per tutta la durata della sua breve esistenza.<br />
Niente <strong>di</strong> più sbagliato ed innaturale. Come ogni essere vivente, il pesce rosso, ha delle necessità biologiche e<br />
fisiologiche specifiche.Al contrario <strong>di</strong> quanto si pensi, il pesce rosso può, in con<strong>di</strong>zioni ideali, vivere felice per<br />
molti anni.<br />
Non è obbligatorio avere l’acquario, è sufficiente una vasca rettangolare (che permette la giusta ossigenazione<br />
dell’acqua), dotata <strong>di</strong> coperchio (oppure potete usare voi una lastra per coprirlo <strong>di</strong> notte). Una regola<br />
fondamentale da tenere sempre in considerazione è che ogni pesciolino necessita <strong>di</strong> 5-10 litri d’acqua<br />
(<strong>di</strong>pende dalle <strong>di</strong>mensioni del corpo e delle pinne) e che più stanno “como<strong>di</strong>” nella vasca e minori problemi <strong>di</strong><br />
convivenza tra gli esemplari ci saranno.<br />
In<strong>di</strong>cazioni generali<br />
Il pesce rosso non ha gran<strong>di</strong> esigenze. L'acqua deve essere neutra e ad una temperatura compresa tra i 18 e<br />
i 23 gra<strong>di</strong> e <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a durezza ( dGH compreso tra 8 e 18). In commercio ci sono svariati test per verificare<br />
questi valori; è bene tenerli sempre controllati .<br />
Grazie all'alta resistenza del pesce rosso si può quin<strong>di</strong> utilizzare l'acqua <strong>di</strong> rubinetto. Per neutralizzare il cloro<br />
ed eventualmente i metalli <strong>di</strong>sciolti nell'acqua <strong>di</strong> rubinetto è bene comprare una bottiglietta <strong>di</strong><br />
biocon<strong>di</strong>zionatore.<br />
Acquisto<br />
Come scegliere gli esemplari più sani? Devono essere <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni normali, né troppo piccoli né troppo<br />
gran<strong>di</strong>, devono nuotare seguendo percorsi regolari dritti e lineari e non devono restare per troppo tempo né sul<br />
fondo né appena sotto il pelo dell’acqua. Il pesce deve essere bello attivo e non deve presentare lesioni anche<br />
se piccole.<br />
Inserimento nell'acquario<br />
Il sacchetto in cui verrà posto per il viaggio verso casa deve essere ovviamente <strong>di</strong> plastica<br />
resistente, riempito per metà d’acqua e l’altra metà gonfio <strong>di</strong> aria; quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffidate dai negozianti che non vi<br />
gonfiano bene il sacchetto e non ve lo chiudono con l’elastico. Il sacchetto deve venire inserito in un altro<br />
sacchetto opaco per evitare ulteriori stress all’animale. Una volta a casa è consigliabile immergere il sacchetto<br />
contenente i pesci (solo quello trasparente per intenderci) nell’acqua dell’acquario e lasciarlo così per almeno<br />
una mezz’ora per lasciare il tempo ai pesci <strong>di</strong> acclimatarsi. Poi possiamo iniziare a far entrare un po’<br />
dell’acqua dell’acquario nel sacchetto e lasciarli stare per ancora una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> minuti. Al termine potremo<br />
finalmente immergere i pesci nella loro nuova casa avendo però l’accortezza <strong>di</strong> non inserire l’acqua del<br />
sacchetto.<br />
75
Nutrizione<br />
In commercio ci sono mangimi per pesci molto equilibrati e <strong>di</strong> ottima qualità, ovviamente dovremo scegliere<br />
quello più adatto al nostro amico; è meglio somministrare piccole dosi <strong>di</strong> cibo (in modo che venga interamente<br />
consumato in 2-3 minuti) magari 2 volte al giorno (mai oltre le ore 16, è preferibile al mattino e primo<br />
pomeriggio perché poi i pesci tendono a sonnecchiare) per non intasare il filtro e per non sporcare l’acqua. E'<br />
consigliabile dargli da mangiare sempre alla stessa ora perché hanno un orologio biologico precisissimo e<br />
sono anche in grado <strong>di</strong> riconoscere la persona che gli dà abitualmente da mangiare.<br />
In ogni caso il pesce rosso è onnivoro e quin<strong>di</strong> gra<strong>di</strong>sce sia le alghe e le piante ma anche larve <strong>di</strong> insetti e<br />
molluschi.<br />
Non bisogna assolutamente dare ai pesci: pane, biscotti, dolci e formaggio. Molti esperti consigliano <strong>di</strong> far<br />
<strong>di</strong>giunare i pesci un giorno a settimana. E’ sempre meglio dare poco da mangiare che eccedere!!!<br />
MANTENIMENTO<br />
Interventi perio<strong>di</strong>ci<br />
Cambio parziale dell'acqua: è necessario sostituire perio<strong>di</strong>camente almeno 1/3 dell'acqua. La frequenza <strong>di</strong> tale<br />
cambio <strong>di</strong>pende dalla velocità con cui si sporca l’acqua.<br />
IL CRICETO<br />
A = ALIMENTAZIONE<br />
Per la perfetta salute del criceto è in<strong>di</strong>spensabile seguire una corretta alimentazione basata su alimenti secchi<br />
(semi <strong>di</strong> avena, grano, soia, orzo e girasole), alimenti freschi (verdura e frutta in piccole quantità e mai fredde<br />
<strong>di</strong> frigorifero), alimenti proteici come formaggio, tuorlo d'uovo sodo, tonno al naturale ecc.<br />
B = BEVERINO<br />
Il beverino è fondamentale all'interno <strong>di</strong> una gabbia, deve essere abbastanza capiente e l'acqua va cambiata<br />
ogni giorno. Si raccomanda <strong>di</strong> controllare spesso il corretto funzionamento della pallina d'acciaio, poichè nei<br />
modelli più economici questa tende ad incastrarsi bloccando la normale <strong>di</strong>scesa dell'acqua.<br />
C = CALDO<br />
Essendo animali dotati <strong>di</strong> una calda pelliccia, è bene ricordare che se esposti a temperature superiori ai 34-<br />
35°, possono soffrire <strong>di</strong> ipertermia ed arrivare persino alla morte. Quin<strong>di</strong> attenzione d'estate ai forti colpi <strong>di</strong><br />
calore e soprattutto a non esporre la gabbia <strong>di</strong>rettamente sotto i raggi del sole. Durante il periodo invernale,<br />
invece, a temperature inferiori ai 16-17° i criceti iniziano a soffrire <strong>di</strong> ipotermia, arrivando talvolta ad uno stato<br />
catatonico simile ad un letargo.<br />
D = DENTI<br />
I criceti sono dotati <strong>di</strong> forti incisivi che crescono continuamente durante l'arco <strong>di</strong> tutta la loro vita. All'interno<br />
della gabbia deve essere sempre presente il classico blocco <strong>di</strong> minerali (si acquista in un qualsiasi negozio <strong>di</strong><br />
animali al prezzo <strong>di</strong> circa 1-2 euro) in modo che sia possibile consentir loro <strong>di</strong> limare i denti quando<br />
necessario. Buona norma sarebbe, inoltre, fornir loro dei pezzetti <strong>di</strong> legno naturale, possibilmente non<br />
profumato (esempio: faggio). Non introducete in gabbia legni mescolati a colle (compensati o verniciati) nè<br />
legni <strong>di</strong> alberi resinosi (pino, alcuni tipi <strong>di</strong> cedro) poichè tossici se ingeriti.<br />
E = EMOZIONI<br />
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Le emozioni dei criceti sono facilmente intuibili dopo un breve stu<strong>di</strong>o comportamentale che ovviamente varia<br />
da esemplare ad esemplare. I criceti più timi<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficilmente si lasceranno accarezzare o semplicemente<br />
avvicinare, bisognerà quin<strong>di</strong> armarsi <strong>di</strong> santa pazienza e conquistare la loro fiducia proponendo loro dei golosi<br />
stuzzichini come frutta fresca oppure qualche semino del quale non riescono a fare a meno. Inutile afferrarli<br />
con la forza o cercare <strong>di</strong> inseguirli nella gabbia per accarezzarli se non si è prima conquistata la loro stima.<br />
F = FONDO<br />
Il fondo della gabbia ideale è costituito da tutolo <strong>di</strong> mais, ovvero il torsolo della pannocchia ridotto in briciole.<br />
Essendo ro<strong>di</strong>tori, è facile che qualche pezzetto della lettiera venga ingerito, quin<strong>di</strong> è d'obbligo fornire un<br />
materiale al 100% naturale come lo è il tutolo. Trucioli <strong>di</strong> legno, fieno o carta <strong>di</strong> giornale non assorbono bene<br />
l'urina e dopo poco tempo emaneranno un odore sgradevole. La sabbia per gatti è sconsigliata in quanto<br />
polverosa e nociva se ingerita.<br />
G = GABBIA<br />
La gabbia è la "casa" del criceto, il posto dove l'animale passerà la maggior parte del tempo. Una gabbia <strong>di</strong><br />
tutto rispetto deve essere <strong>di</strong> almeno 50x40x20h cm. per un massimo <strong>di</strong> due esemplari e deve essere<br />
corredata dei seguenti accessori: una casetta, una ciotola per il cibo secco, una ciotola per il cibo fresco, un<br />
beverino, una ruota NON a raggi aperti, alcuni tubi in plastica o in cartone, alcune scalette.<br />
H = HABITAT<br />
L'habitat naturale dei criceti dobrebbe essere ricostruito all'interno <strong>di</strong> un terrario, ma spesso questo non è<br />
possibile soprattutto se si tiene l'animale in appartamento. Il terrario, composto da uno strato <strong>di</strong> terriccio <strong>di</strong><br />
almeno 20 cm, consentirebbe all'animale <strong>di</strong> scavare tunnel sotterranei esattamente come farebbe in natura.<br />
Se il criceto viene invece tenuto in gabbia, è necessario che lo strato <strong>di</strong> fondo, composto da tutolo <strong>di</strong> mais, sia<br />
alto almeno 5 cm e che venga fornita una buona quantità <strong>di</strong> carta assorbente (carta igienica, scottex o<br />
fazzolettini) rigorosamente non profumata e non colorata, in modo che sia possibile per l'animale costruirsi un<br />
comodo nido. Mai fornire del cotone, elemento pericolosissimo per la salute del criceto.<br />
I = INDIPENDENZA<br />
Spesso si sente <strong>di</strong>re che il criceto da solo in gabbia soffre. Niente <strong>di</strong> più falso! Il criceto è un animale in<strong>di</strong>pendente e legato<br />
al territorio, quin<strong>di</strong> se si<br />
commette l'errore <strong>di</strong> comprare un/una compagno/a dello stesso<br />
sesso forzando la convivenza dei due animali, si rischia <strong>di</strong> assistere a furiose lotte o ad<strong>di</strong>rittura alla morte <strong>di</strong><br />
uno dei due animali.<br />
L = LIBERA USCITA<br />
Costringere un criceto a passare il resto dei suoi giorni all'interno <strong>di</strong> una gabbia sarebbe un vero peccato.<br />
Consentite all'animale almeno qualche ora al giorno <strong>di</strong> "libera uscita", ovviamente controllando che non si infili<br />
in qualche punto nascosto della casa, oppure che non rosicchi cavi elettrici o quant'altro. Giocare con il vostro<br />
animaletto vi farà scoprire lati del suo carattere che sicuramente non conoscevate.<br />
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M = MALATTIE<br />
Essendo animali robusti, i criceti non sono soggetti alla comparsa <strong>di</strong> particolari malattie nel corso della loro<br />
esistenza. E' comunque possibile che in alcuni esemplari si possano manifestare <strong>di</strong>sturbi quali: <strong>di</strong>arrea (troppo<br />
cibo fresco magari freddo <strong>di</strong> frigo), stipsi (mancanza <strong>di</strong> cibo fresco), pelo unto (troppi semi soprattutto <strong>di</strong><br />
girasole), cisti sebacee in corrispondenza <strong>di</strong> orecchie ed occhi, oppure sui fianchi e sulla pancia (richiedere<br />
l'intervento <strong>di</strong> un veterinario per valutarne l'asportazione).<br />
N = NASCONDIGLI<br />
Consentire al proprio criceto <strong>di</strong> nascondersi all'interno <strong>di</strong> tubi o <strong>di</strong> oggetti in legno o plastica atossica è<br />
sicuramente una buona abitu<strong>di</strong>ne per garantirgli una vita simile (nei limiti del possibile) a quella che<br />
condurrebbe in natura.<br />
O = ODORI<br />
I criceti sono ro<strong>di</strong>tori dall'olfatto spiccatissimo, ecco perchè è buona norma non tenere la gabbia in cucina,<br />
soprattutto durante la preparazione <strong>di</strong> alimenti, oppure in bagno in presenza <strong>di</strong> profumi o detersivi.<br />
P = PARTO<br />
La gestazione nei criceti dura dai 16 ai 18 giorni dal momento dell'accoppiamento. Quando la femmina resta<br />
incinta incomincerà a <strong>di</strong>ventare irrequieta ed inizierà a far scorta <strong>di</strong> cibo e <strong>di</strong> materiale col quale costruirsi un<br />
comodo nido in attesa dell'evento. E' buona norma separare il maschio poichè, spesso, accade che la<br />
femmina inizi ad aggre<strong>di</strong>rlo e ad azzuffarsi con lui. Se non vengono separati in tempo la femmina potrebbe<br />
ad<strong>di</strong>rittura ucciderlo. Il parto solitamente avviene nelle ore notturne ed il numero dei cuccioli varia da 1 a<br />
massimo 12 elementi. E' importantissimo non toccare MAI i cuccioli durante l'allattamento e comunque per<br />
circa 3/4 settimane dalla nascita onde evitare che la madre non riconosca più il loro odore e li uccida<br />
percependoli come intrusi. I piccoli nascono ciechi e nu<strong>di</strong>, è quin<strong>di</strong> necessario non tenere la gabbia in un<br />
ambiente troppo freddo per non causarne la morte. Lo svezzamento avviene a circa 4 settimane <strong>di</strong> vita.<br />
Q = QUOZIENTE INTELLETTIVO<br />
La limitazione dei criceti non è il quoziente intellettivo, bensì la memoria a breve termine. Questo fa sì che, a<br />
meno che uno stimolo non venga ripetuto per svariate volte, questo viene subito <strong>di</strong>menticato. In natura ai<br />
criceti non serve avere una memoria spiccata su tutti gli eventi; ovviamente memorizzeranno le cose o gli<br />
eventi <strong>di</strong> maggior interesse, ad esempio posizione del cibo, odori amici ed odori nemici, posizione all'interno<br />
della gabbia dove fare i bisogni, strada per ritornare alla tana ecc. E' quin<strong>di</strong> sconsigliato cambiare la<br />
<strong>di</strong>sposizione degli oggetti all'interno della gabbia, poichè la reazione sarà <strong>di</strong> estremo nervosismo.<br />
R = RUOTA<br />
In<strong>di</strong>spensabile accessorio che deve essere presente in ogni gabbia o terrario per criceti. La ruota migliore è<br />
quella chiamata "piena", ovvero senza grate dove è possibile che il criceto infili erroneamente una zampina e<br />
se la fratturi mentre la ruota è in movimento. Spesse volte alcuni criceti non considerano la ruota, altri ne<br />
vanno pazzi. Questo <strong>di</strong>pende dal carattere dell'animale, ma contro la pigrizia c'è poco da fare.<br />
S =I SENSI<br />
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I 5 sensi, come si sa, sono Vista, Gusto, Olfatto, Tatto, U<strong>di</strong>to. Se dovessimo stilare una classifica <strong>di</strong> questi 5<br />
sensi relativa ai criceti, si partirebbe sicuramente dall'olfatto, seguito dalla sensazione <strong>di</strong> tatto sulle vibrisse.<br />
Per ogni vibrisse c'è una singola zona del cervello che elabora una sensazione, come per gli esseri umani<br />
sono le <strong>di</strong>ta delle mani. Seguono l'u<strong>di</strong>to (compresi i suoni che l'orecchio umano non riesce a percepire), il<br />
gusto e per ultima la vista. Purtroppo i criceti non hanno una buona vista, si <strong>di</strong>ce ad<strong>di</strong>rittura che la messa a<br />
fuoco cessa a 30 cm <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza.<br />
T = TERRITORIO<br />
Il criceto è un animale che per il territorio sarebbe persino <strong>di</strong>sposto ad uccidere un avversario. Ecco perchè è<br />
importantissimo procurargli una gabbia capiente, una tana e un'elevata quantità <strong>di</strong> cibo. Alcune razze, come<br />
la Winter White, riescono a convivere pacificamente all'interno dello stesso territorio. Altre razze, ad esempio<br />
la siriana o dorata, faticano a <strong>di</strong>vidersi lo spazio nella gabbia, dando spesso luogo a furiose liti e sanguinosi<br />
morsi.<br />
U = UNGHIE<br />
Le unghie dei criceti servono all'animale per scavare profonde tane e tunnel nel sottosuolo. In cattività questo<br />
non succede, ecco perchè qualche volta le unghie crescono in maniera vistosa e necessitano <strong>di</strong> essere<br />
tagliate per evitare ferite e altri piccoli problemi. Solo la mano esperta <strong>di</strong> un veterinario può compiere questa<br />
azione. E' assolutamente sconsigliato cimentarsi in questa delicata esperienza senza incappare in gravi<br />
conseguenze.<br />
V = VITAMINE<br />
Senza le vitamine un criceto non sopravvive. Quasi tutti i mangimi delle migliori marche sono integrati con<br />
vitamine e sali minerali, ma una corretta <strong>di</strong>eta deve essere arricchita anche con verdure e frutta fresche, mai<br />
fredde <strong>di</strong> frigorifero, da somministrare in piccole quantità una volta al giorno. Se il criceto non apprezza frutta<br />
e verdura, esistono anche delle vitamine sotto forma <strong>di</strong> gocce da aggiungere all'acqua del beverino se<br />
necessario.<br />
Z = ZIPRAR<br />
Ziprar si occupa <strong>di</strong> consigli per la cura dei criceti da anni. Nato come sito amatoriale, è ora <strong>di</strong>ventato un punto<br />
<strong>di</strong> riferimento per tutti gli amanti dei ro<strong>di</strong>tori e degli altri animali domestici. Grazie al Forum ed alla Chat, punti<br />
<strong>di</strong> incontro giornalieri per centinaia <strong>di</strong> utenti, il sito è <strong>di</strong>venuto un ambiente sicuro per persone <strong>di</strong> tutte le età.<br />
Come comportarsi con i gatti e <strong>di</strong> cosa hanno bisogno.<br />
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P i c c o l e c u r e p e r i l n o s t r o m i c i o<br />
Le tra<strong>di</strong>zioni e i luoghi comuni vogliono insegnarci che il gatto è un animale assolutamente in<strong>di</strong>pendente,<br />
solitario, che sa perfettamente badare a se stesso e non ha quin<strong>di</strong> bisogno <strong>di</strong> nessuno.<br />
Un micio invece sa essere il più tenero dei compagni ed è capace <strong>di</strong> delicate attenzioni nei confronti <strong>di</strong> chi gli<br />
vuol bene.<br />
Lui, ad esempio, sa perfettamente come fare per restare pulito. Ma lo stesso, non gli <strong>di</strong>spiace se ogni tanto gli<br />
<strong>di</strong>amo una mano. Pren<strong>di</strong>amo perciò l’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> controllare se i suoi occhi e le sue orecchie sono in or<strong>di</strong>ne. È<br />
facile rendersene conto perché occhi e orecchie sono tra le parti più esposte e ben visibili del suo corpo.<br />
Perciò, a meno che non si tratti <strong>di</strong> qualche malattia che necessita del controllo <strong>di</strong> un veterinario (e in questo<br />
caso vedremo il micio lacrimare moltissimo oppure grattarsi con frenetica insistenza le orecchie e scrollare la<br />
testa) possiamo assicurare al gatto un’ottima pulizia usando semplicemente cotone e acqua tiepida.<br />
Inumi<strong>di</strong>amo un batuffolo <strong>di</strong> ovatta o una garza sterile con acqua oppure con un olio detergente delicato, quello<br />
che si usa per i neonati, e poi passiamolo sull’occhietto del micio, evitando però il globo oculare. La sporcizia<br />
si ferma generalmente nell’angolo interno dell’occhio, vicino al naso.<br />
Anche per le orecchie usiamo dell’ovatta, o un bastoncino <strong>di</strong> cotone (non usare il cottonfioc) bagnato con<br />
acqua, olio o vaselina. De<strong>di</strong>chiamo però la pulizia solo al pa<strong>di</strong>glione auricolare e non cerchiamo mai <strong>di</strong> inserire<br />
nulla in profon<strong>di</strong>tà. Quella è un’operazione delicatissima, da lasciare fare al me<strong>di</strong>co. Detergere la punta delle<br />
orecchie e la piega che si trova sul lato esterno del pa<strong>di</strong>glione, dove è facile che si nasconda dello sporco, è<br />
sufficiente a garantirgli una perfetta igiene.<br />
E se per caso il suo pelo è davvero su<strong>di</strong>cio? Allora si rende necessario il bagnetto, ma in questo caso si deve<br />
fare molta attenzione: fare il bagno al gatto è questione <strong>di</strong> arte.<br />
Lui non ama molto l’acqua e perciò è necessario accarezzarlo e parlargli per tutto il tempo per tranquillizzarlo.<br />
Importantissima è la temperatura dell’acqua: deve essere attorno ai 38 gra<strong>di</strong>, cioè come quella corporea del<br />
gatto. Mai usare acqua fredda. Altra regola principe, lo shampoo. Deve essere neutro, come quello per<br />
bambini, oppure è bene usare un detergente specifico per il pelo degli animali. Insaponiamo il pelo evitando<br />
accuratamente la testa, e infine risciacquiamo e asciughiamolo con molta cura.<br />
Dopo il bagno, l’ideale sarebbe non permettergli <strong>di</strong> uscire <strong>di</strong> casa per almeno qualche ora, per evitare che<br />
prenda freddo.<br />
La lista delle cose da fare per gli amanti dei gatti.<br />
Coccola il gatto e fallo giocare con uno spago al quale si può legare anche un pezzo <strong>di</strong> carta,lascialo<br />
addormentare sulle ginocchia o in braccio,compenserà la mancanza <strong>di</strong> contatto fisico continuo che il gattino è<br />
abituato ad avere con la mamma e terrà vivo il suo bisogno <strong>di</strong> movimento e l'istinto <strong>di</strong> caccia.<br />
Non picchiare il gatto: l'unico risultato sarebbe quello <strong>di</strong> renderlo <strong>di</strong>ffidente e impaurito,è meglio un "No"deciso<br />
e ripetuto più volte con tono duro,accompagnato da un rumore secco (come un giornale sbattuto su un<br />
ripiano)o una spruzzatina d'acqua, questo gli farà capire quali sono le cose da fare e non fare.<br />
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Ricordatevi però che è inutile sgridarlo dopo che ha combinato la sua marachella,dovete farlo mentre compie<br />
l'azione,altrimenti non capirà il perché del vostro rimprovero.<br />
Un tono <strong>di</strong> voce dolce,qualche carezza e uno dei suoi bocconcini preferiti gli faranno capire qual è il<br />
comportamento giusto.<br />
Tenete pulita la sua cassettina igienica.<br />
Mettetegli a <strong>di</strong>sposizione un grattatoio,mostrandogli cosa deve fare:portatelo vicino e fategli grattare le unghie<br />
(può anche andare bene un pezzo <strong>di</strong> moquette o uno stuoino).<br />
Non fategli mancare "l'erba gatta".<br />
Portare il gattino dal veterinario per una visita generale.<br />
A 2 mesi <strong>di</strong> età fare la prima serie <strong>di</strong> vaccinazioni<br />
A 3 mesi <strong>di</strong> età fare le vaccinazioni <strong>di</strong> richiamo.<br />
Se il gatto vive anche fuori casa a contatto con altri gatti farlo vaccinare anche contro la leucemia felina.<br />
Le vaccinazioni vanno ripetute ogni anno.<br />
Informatevi dal vostro veterinario per la somministrazione delle pastiglie contro la Filaria (che va fatta da aprile<br />
a novembre)<br />
La Filaria è un parassita trasmesso dalla puntura delle zanzara,che attacca i polmoni con esiti mortali.<br />
Controllate perio<strong>di</strong>camente che il vostro micio non abbia le pulci.<br />
IL CANE<br />
Prima <strong>di</strong> prendere un cane<br />
(dove, come e quando)<br />
Abbiamo deciso <strong>di</strong> prendere un cane? Immaginiamo <strong>di</strong> aver già un piccolo musetto tenero<br />
da coccolare in braccio? Ma abbiamo realmente valutato cosa comporta prendere un cane<br />
e soprattutto abbiamo valutato DOVE prendere il cane?<br />
SIAMO DAVVERO PRONTI A PRENDERE UN CANE?<br />
La prima cosa da tenere in considerazione, è che il cane non è un giocattolo, non è un<br />
tenero peluche, ma è un impegno, un impegno che Provvidenza volendo può durare<br />
anche tranquillamente 16-18 anni…<br />
Un cane non è un impegno stagionale, ciò vuol <strong>di</strong>re che l’estate il fattore cane sarà<br />
sempre presente…siamo pronti a far giri e giri <strong>di</strong> telefonate, consulti con le agenzie <strong>di</strong><br />
viaggi per trovare una sistemazione dove portare con se anche Fido? O eventualmente<br />
siamo pronti a vagliare pensioni su pensioni fino a trovare quella più adatta per il nostro<br />
fedele amico? E nel caso più estremo si è <strong>di</strong>sposti a spostare le mete delle proprie<br />
vacanze o annullarle? Questo avrà sia un impegno fisico e morale sia anche un costo<br />
economico…è bene pensarci prima, sono troppi i cani abbandonati alla prima vacanza.<br />
Un cane non è un peluche…un cane sporca, un cane deve essere educato, un cane può<br />
avere dei problemi…quando arriva un cucciolo a casa c’è da mettere in preventivo che il<br />
cucciolo, finché non impara, (può essere una settimana come 1 mese e più) fa i suoi<br />
bisognini in casa.<br />
Siamo <strong>di</strong>sposti, possiamo, supportare delle spese…quali microchip iniziale (obbligatorio),<br />
vaccinazioni<br />
annue, eventuali spese me<strong>di</strong>che, cibo adatto alle esigenze, guinzaglio, collarino, etc. etc?<br />
ANIMALI FANTASTICI<br />
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Scegli un animale tra quelli elencati e, seguendo la scaletta proposta, dai dei consigli<br />
utili per prendersene cura in casa.<br />
UN DRAGO SPUTAFUOCO<br />
UN UNICORNO<br />
UNA FARFALLA<br />
LO STREGATTO<br />
1- HABITAT<br />
2- CIBO<br />
3- SALUTE E IGIENE<br />
4- ATTIVITA’ QUOTIDIANE<br />
1-Il drago sputa fuoco ama vivere negli appartamenti. Contrariamente a quanto si<br />
crede è un animale <strong>di</strong> indole dolce e timida e trascorre il tempo accoccolato sulle<br />
poltrone ad abbrustolire quel che gli capita a tiro utilizzando il fiato. Ma la sua cuccia<br />
è il forno, nel quale ama schiacciare dei lunghi pisolini. Dunque mettete un cuscino<br />
morbidoso sul grill.<br />
2-Comprate qualunque tipo <strong>di</strong> alimento: il drago sputa fuoco mangia <strong>di</strong> tutto. Evitate<br />
però le cru<strong>di</strong>tè, i carpacci e tutto quel che non si cuoce: se non può dare almeno una<br />
scottatina a quel che mangia il vostro amico <strong>di</strong>venta tristissimo.<br />
3-Il drago sputa fuoco è un animale super-igienico perché col suo soffio sterilizza<br />
tutto: dovrete certo darvi da fare a raschiare via i segni <strong>di</strong> bruciato e le incrostazioni<br />
che talvolta l’animale si lascia alle spalle. Per ovvi motivi portatelo dal dentista una<br />
volta l’anno. La sua salute è <strong>di</strong> ferro, ma può essere fatale per il vostro animaletto<br />
mangiare gelati o granite o prendere freddo.<br />
4-Giocate con il vostro drago sputa fuoco: ha bisogno <strong>di</strong> attenzioni. Fatelo correre<br />
perché rischia <strong>di</strong> ingrassare stando sempre seduto, ma se lo portate ai giar<strong>di</strong>netti<br />
mettetegli la museruola: potrebbe abbrustolire i passanti, le panchine, i cespugli …<br />
CONSIGLI DI VIAGGIO<br />
Ricerca dei consigli <strong>di</strong> viaggio sui Paesi stranieri: quando è opportuno visitarli, cosa<br />
vedere, cosa indossare, quali me<strong>di</strong>cinali portare, cosa mangiare ….<br />
Ecco un esempio<br />
IL GIAPPONE<br />
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QUANDO VISITARE IL GIAPPONE?<br />
Visitare il Giappone può essere piacevole in qualsiasi stagione dell' anno. La primavera e l'<br />
autunno regalano climi temperati ricchi <strong>di</strong> colori. L' inverno è ideale per praticare gli sport<br />
invernali e godere delle calde terme mentre l' estate è ricca <strong>di</strong> feste.<br />
Attenzione però perché la Primavera è il periodo <strong>di</strong> vacanze per i Giapponesi e molte<br />
località turistiche tendono ad essere molto affollate.<br />
CHE DOCUMENTI PORTARE?<br />
I titolari <strong>di</strong> passaporti US, molti dei citta<strong>di</strong>ni UE e i viaggiatori dall' Australia e dalla Nuova<br />
Zelanda non necessitano <strong>di</strong> visto per soggiorni inferiori ai 90 giorni. Per informazioni più<br />
dettagliate ed aggiornate, visitate il sito del Ministero degli Affari Esteri Giapponese al<br />
seguente collegamento: http://www.mofa.go.jp/j_info/visit/visa/index.html<br />
COSA MANGIARE E COME.<br />
Quando entrerete in un ristorante in Giappone sarete salutati con l' espressione<br />
"Irasshaimase" ("prego entrate"), così come nei negozi. I camerieri sono generalmente<br />
preparati per essere estremamente efficienti, gentili e attenti, e solitamente vi<br />
accompagneranno imme<strong>di</strong>atamente al tavolo. Se non lo fanno, potete desumere che vi<br />
possiate sedere dove preferite.<br />
La maggior parte dei ristoranti in Giappone sono attrezzati <strong>di</strong> tavoli e se<strong>di</strong>e in stile<br />
Occidentale, ma ci sono anche ristoranti in cui si trovano i tra<strong>di</strong>zionali tavolini bassi e i<br />
cuscini che sostituiscono le se<strong>di</strong>e. Alcuni ristoranti offrono l' opzione <strong>di</strong> scelta tra i due. Se<br />
andate in un ristorante Giapponese tra<strong>di</strong>zionale dovete solitamente togliervi le scarpe all'<br />
entrata o prima <strong>di</strong> calpestare la zona pranzo.<br />
I Giapponesi, comunque, sono soliti consumare i pasti seduti sul pavimento. La postura<br />
formale del sedersi, per entrambi i sessi, è in ginocchio (seiza). Coloro che non sono soliti<br />
sedere in stile seiza, possono sentirsi molto scomo<strong>di</strong> e soffrire <strong>di</strong> crampi. Agli stranieri,<br />
comunque, questo non è solitamente richiesto ed anche molti Giapponesi, a causa <strong>di</strong> uno<br />
stile <strong>di</strong> vita più occidentalizzato, non sono in grado <strong>di</strong> farlo per lungo tempo.<br />
In situazioni informali, gli uomini solitamente siedono a gambe incrociate mentre le donne<br />
sulle ginocchia tenendo le gambe da un lato.<br />
In certi locali, quali gli Izakaya o i ristoranti Cinesi, è tra<strong>di</strong>zione con<strong>di</strong>videre i vari piatti che<br />
si sono or<strong>di</strong>nati tra i commensali. Invece nei ristoranti a menù fisso, in quelli che servono<br />
piatti unici (per esempio domburi o zuppe con noodle) o in quelli in stile Occidentale,<br />
ognuno or<strong>di</strong>na in<strong>di</strong>vidualmente e mangia nel proprio piatto.<br />
In molti ristoranti è prassi portare il proprio conto al cassiere vicino all' uscita per effettuare<br />
il pagamento prima <strong>di</strong> lasciare il locale.<br />
Nei ristoranti del Giappone non è uso comune dare la mancia. Quando si lascia il locale è<br />
buona educazione <strong>di</strong>re "Gochisosama deshita" ("grazie per il cibo"). Se volete mostrare la<br />
vostra gratitu<strong>di</strong>ne a qualcuno, è meglio fargli un regalo che dargli la mancia.<br />
Fate del vostro meglio per mangiare tutto fino all' ultimo chicco <strong>di</strong> riso e lasciare il piatto<br />
vuoto.<br />
Non soffiatevi il naso in pubblico e specialmente a tavola.<br />
Non ruttate.<br />
COME USARE I BASTONCINI?<br />
L' uso proprio dei "bastoncini" è una delle più fondamentali regole del galateo Giapponese<br />
a tavola. Ecco alcune delle principali regole :<br />
Impugnate i bastoncini all' estremità superiore.<br />
Quando avete finito <strong>di</strong> usarli, lasciateli <strong>di</strong> fronte a voi con le punte verso sinistra.<br />
Non infilzate i bastoncini nel cibo, specialmente nel riso. Solo ai funerali si vedono<br />
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astoncini infilzati nel riso e posti sull' altare.<br />
Non lanciate cibo con i bastoncini.<br />
Non in<strong>di</strong>cate qualcuno o qualcosa con i bastoncini.<br />
Non giocate o roteate troppo i bastoncini in aria.<br />
Non muovete i bastoncini attorno a piatti e ciotole.<br />
Per separare un pezzo <strong>di</strong> cibo in due parti esercitate una pressione controllata con i<br />
bastoncini . Questo richiede molto esercizio.<br />
Se avete già usato i vostri bastoncini, usate l' estremità opposta per prendere il cibo da un<br />
piatto in comune.<br />
Quando mangiate riso, tenete la ciotola del riso con una mano, i bastoncini con l' altra e<br />
avvicinatela alla bocca. Non mettete salsa <strong>di</strong> soia sul riso.. Forchetta e coltello sono usati<br />
solo con i cibi Occidentali. I cucchiai a volte sono usati per i piatti Giapponesi che risultano<br />
<strong>di</strong>fficili da mangiare solamente con i bastoncini, per esempio i donburi ed i piatti <strong>di</strong> riso al<br />
curry in stile Giapponese. Un cucchiaio <strong>di</strong> ceramica in stile Cinese è, a volte, usato per<br />
mangiare le zuppe.<br />
Regole del Bere<br />
COME SI BEVE?<br />
Quando si bevono bevande alcoliche, è costume Giapponese servirsi l' un l' altro piuttosto<br />
che versarsi da bere solamente nel proprio. È supposto che controlliate perio<strong>di</strong>camente i<br />
bicchieri dei vostri compagni e che li serviate quando il bicchiere non è più pieno. Dall'<br />
altra parte, se qualcuno vuole servirvi altro alcool, dovete prontamente svuotare il vostro<br />
bicchiere e porgerlo alla persona che vi sta servendo.<br />
Non iniziate a bere fin quando ognuno non è servito ed i bicchieri sono colmi e pronti per il<br />
brin<strong>di</strong>si, l' augurio usuale è "kampai!"<br />
VIAGGI CREATIVI<br />
Ed ora immagina <strong>di</strong> dover scrivere dei consigli <strong>di</strong> viaggio per un paese fantastico.<br />
Ecco un esempio:<br />
IL VILLAGGIO DEI PUFFI<br />
.Quando andarci?<br />
Il Villaggio dei puffi si trova in un bosco, il clima è dunque piuttosto freddo. E’<br />
consigliabile visitarlo in Primavera quando il bosco si copre <strong>di</strong> fiori, ma anche<br />
in autunno: le temperature permettono ancora <strong>di</strong> fare passeggiate nei sentieri<br />
per raccogliere castagne. NON raccogliete i funghi!! Sono le case dei puffi!<br />
Sconsigliati invece l’inverno a causa del freddo, ma anche l’estate: i Puffi<br />
vanno in vacanza ed il villaggio è un mortorio.<br />
. Che documenti portare<br />
E’ sufficiente la carta d’identità ed il lasciapassare del ministero della fantasia.<br />
. Cosa mangiare e come<br />
Il Villaggio dei Puffi è famoso per il ristorante <strong>di</strong> Puffo Cuoco. La sala è<br />
piuttosto piccola per cui si consiglia <strong>di</strong> prenotare con circa tre mesi <strong>di</strong><br />
anticipo.<br />
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I Puffi ritengono offensivo che qualcuno <strong>di</strong>chiari <strong>di</strong> non aver fame, dunque è<br />
consigliabile <strong>di</strong>mostrare sempre un grande appetito. E’ sconsigliabile, giunti<br />
nel ristorante, or<strong>di</strong>nare cose come bro<strong>di</strong>no, pasta e piselli, cavoli o verdure<br />
lesse: si tratta <strong>di</strong> pietanze ritenute sconvenienti dalla comunità. Al contrario è<br />
segno <strong>di</strong> educazione or<strong>di</strong>nare cotolette, patatine fritte, pizza, coca – cola, dolci<br />
e pasta al sugo.<br />
.Cosa da non fare<br />
E’ sconsigliabile nominare Gargamella e soprattutto camminare<br />
<strong>di</strong>strattamente: i visitatore che inavvertitamente calpestano e <strong>di</strong>struggono le<br />
case dei Puffi vengono imprigionati e giu<strong>di</strong>cati secondo la legge del luogo.<br />
E’ buona regola fare visita a Grande Puffo magari portandogli un regalo: il<br />
capo del villaggio gra<strong>di</strong>sce gli omaggi dei visitatori ed è solito<br />
contraccambiarli con cestini <strong>di</strong> meren<strong>di</strong>ne.<br />
VIENI A TROVARMI!<br />
Un tuo amico lontano vorrebbe venire a trovarti nel tuo paese, ma ti chiede dei<br />
consigli. Rispon<strong>di</strong> seguendo questa scaletta:<br />
1. Quando sarebbe meglio effettuare il viaggio<br />
2. Calendario delle festività<br />
3. Piatti che si possono gustare<br />
4. Il clima<br />
5. Luoghi da visitare<br />
DARE ORDINI<br />
Se pensiamo a qualcuno che dà or<strong>di</strong>ni sentiamo subito un sentimento <strong>di</strong> antipatia,<br />
nella nostra mente si crea l’immagine <strong>di</strong> una persona prepotente, magari le sorellastre<br />
<strong>di</strong> Cenerentola che non fanno altro che comandare a bacchetta.<br />
Leggi questo brano e sottolinea gli or<strong>di</strong>ni:<br />
IL RE COMANDINO<br />
C’era una volta<br />
Un re che dava sempre or<strong>di</strong>ni e si chiamava Coman<strong>di</strong>no. Appena si alzava<br />
urlava: “Datemi la vestaglia!”. Poi, arrivato nella sala della colazione, strillava:<br />
“Portatemi il latte ed il caffè! Portatemi i cornetti, presto!”. Mangiava a quattro<br />
palmenti, che sembrava arrivasse allora allora dal deserto del Gobi. Quando<br />
si sentiva sazio allora se ne stava zitto per un po’ e se ne andava in bagno,<br />
allora nel castello tutti tornavano a respirare.<br />
85
La pace durava poco però. Lavatosi per bene il re passava a tormentare i<br />
sarti e i parrucchieri: “Tu, arriccia quella ciocca là!” “Tu, accorciami l’orlo!”<br />
“Tu, metti più lacca sulla frangia!” “Cucimi il bottone!”<br />
Lavato ,pettinato e vestito se ne andava nel parco del castello per giocare a<br />
polo con i cortigiani e anche lì fioccavano gli or<strong>di</strong>ni, così tutti giocavano per<br />
compiacerlo ma in realtà non vedevano l’ora che quel tormento finisse.<br />
Appena Coman<strong>di</strong>no se ne andava i commenti e le lamentele fioccavano: “E’<br />
insopportabile,non fa altro che comandare!”<br />
Il re, ignaro <strong>di</strong> tutto, continuava a maltrattare tutti. L’ora del pranzo e della<br />
cena era un vero incubo: “la pasta è scotta, ripassatela in padella! Le patate<br />
sono dolci, metteteci il sale!” “La cotoletta era piccola, preparatene un’altra!”<br />
Esausti per tutti i maltrattamenti subiti cuochi, camerieri, sarti e cortigiani<br />
decisero <strong>di</strong> protestare facendo sciopero. “A sì? -Disse il re- meglio. Non me<br />
ne faccio niente <strong>di</strong> gente come voi. Andatevene via, sto meglio da solo!”<br />
Come si pentì <strong>di</strong> quella frase!<br />
Solo, nel castello, Coman<strong>di</strong>no se la passò molto male: non sapeva riscaldarsi<br />
il latte e a ben pensarci non sapeva nemmeno dove fosse. Non mangiava più<br />
perché non sapeva cucinare nulla, andava in giro con i capelli tutti spettinati<br />
perché non sapeva sistemarseli da solo e quanto ai vestiti … un <strong>di</strong>sastro, a<br />
far da sé si vestiva da pagliaccio e tutti i re dei reami vicini ridevano <strong>di</strong> lui.<br />
Non sapendo più che fare re Coman<strong>di</strong>no alla fine si decise: andò a cercare<br />
tutti i suoi servi, i cuochi, i sarti , i parrucchieri e i cortigiani e chiese perdono,<br />
promettendo che si sarebbe comportato bene.<br />
Tutti tornarono da lui e furono felici <strong>di</strong> scoprire che il re aveva imparato le<br />
buone maniere: quando al mattino si svegliava Coman<strong>di</strong>no <strong>di</strong>ceva: “Buon<br />
giorno caro amico! Potresti avvicinarmi la mia vestaglia? Grazie,sei molto<br />
cortese!”. Immaginate come trascorreva il resto della giornata!<br />
Si può proprio <strong>di</strong>re che da quel giorno vissero tutti felici e contenti.<br />
Scrivi come trascorre il resto della giornata <strong>di</strong> re Coman<strong>di</strong>no, trasformando i<br />
suoi or<strong>di</strong>ni prepotenti in gentili richieste.<br />
E tu, sei un po’ Coman<strong>di</strong>no?Quando chie<strong>di</strong> qualcosa come ti esprimi?<br />
Fai degli esempi <strong>di</strong> come ti comporti nelle seguenti situazioni:<br />
1- A tavola ed hai bisogno che qualcuno ti passi il pane<br />
2- In cartoleria e devi comprare un quaderno<br />
3- A casa <strong>di</strong> un amico e vuoi giocare con un suo giocattolo<br />
4- A casa della nonna ed hai fame<br />
A LEZIONI DI GALATEO<br />
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Sei un bambino molto educato a quanto pare! Ma quanto conosci le regole <strong>di</strong><br />
comportamento? Sai cos’è il Galateo? E’ il libro in cui si trovano tutte le regole per<br />
comportarsi in modo impeccabile in tutte le situazioni. Qui sotto leggerai una serie <strong>di</strong><br />
regole da rispettare quando si è a tavola.<br />
Divieti<br />
1-Sedersi a tavola prima della padrona <strong>di</strong> casa.<br />
2-Tenere il cellulare acceso.<br />
3-Rifarsi il trucco o i capelli.<br />
4-Appoggiare i gomiti sul tavolo.<br />
5-Giocherellare con i bicchieri o con le posate.<br />
6-Fare le palline <strong>di</strong> pane.<br />
7-Augurare Buon Appetito.<br />
8-Chiedere pane o stecchini.<br />
9-Servirsi da un piatto da portata con le posate personali.<br />
10-Iniziare a mangiare prima della padrona <strong>di</strong> casa.<br />
12-Bere prima <strong>di</strong> aver pulito la bocca con un tovagliolo.<br />
13-Bere facendo rumore.<br />
14-Far rumore con le posate tra i denti.<br />
15-Fare dei bocconi troppo gran<strong>di</strong>.<br />
16-Mangiare con ingor<strong>di</strong>gia.<br />
17- Mangiare con la bocca aperta o facendo rumore.<br />
18-Fare la scarpetta.<br />
19-Usare gli stecchini.<br />
Cose da fare prima <strong>di</strong> essere serviti o servirsi fare attenzione a togliere il<br />
tovagliolo dal piatto ed appoggiarlo sulle gambe.<br />
Servire o servirsi da bere da destra, evitando <strong>di</strong> far tendere la testa all'in<strong>di</strong>etro e <strong>di</strong><br />
bere tutto d'un colpo.<br />
Utilizzare Quando si le è finito posate <strong>di</strong> a mangiare partire da le quelle posate più vanno esterne. poggiate nel piatto alle quattro e venti<br />
o riposte sul poggiaposate se non è previsto il cambio.<br />
Il bicchiere a calice lo si regge dalla base del calice stesso o al massimo dallo stelo<br />
mantenendolo con due sole <strong>di</strong>ta (in<strong>di</strong>ce e pollice).<br />
Nei brin<strong>di</strong>si in onore <strong>di</strong> qualcuno non è ammessa l'astensione. Gli astemi possono<br />
limitarsi a sfiorare il bicchiere con le labbra. I bicchieri non si toccano ed è da<br />
escludersi il "cin cin". Nei pranzi privati con un numero <strong>di</strong> commensali limitato si<br />
può rimanere seduti, mentre nei pranzi ufficiali ci si deve alzare. Ridere con<br />
<strong>di</strong>screzione evitando <strong>di</strong> emettere suoni acuti.<br />
Soffiare il naso con <strong>di</strong>screzione e senza fare troppo rumore, magari allontanandosi<br />
dalla tavola.<br />
I noccioli della frutta vanno raccolti in una mano chiusa per poi essere depositati nel<br />
piatto.<br />
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Facciamo insieme delle riflessioni: conoscevi già queste regole? Quali?<br />
Sei d’accordo con esse o con alcune <strong>di</strong> esse? Quali ti sembrano inutili? Perché?<br />
Abbiamo imparato che le regole <strong>di</strong> comportamento servono a garantire il benessere <strong>di</strong><br />
tutti ed il rispetto reciproco in ogni occasione e ambiente.<br />
Prova a scrivere quali regole sono in vigore nei seguenti luoghi.<br />
1-AULA SCOLASTICA<br />
2-PALESTRA<br />
3-GIARDINI PUBBLICI<br />
4-CINEMA<br />
5-STRADA<br />
☺☺☺<br />
Masino è un bambino <strong>di</strong>scolo che non rispetta mai le regole. Scegli una delle<br />
situazioni che ti sono state proposte e <strong>di</strong> cui hai scritto le regole e racconta come si<br />
potrebbe comportare quel monello.<br />
REGOLE GIUSTE, REGOLE INGIUSTE<br />
Leggi queste regole e segna con una crocetta quale ti sembra giusta, quale ingiusta.<br />
• Tutti hanno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> mangiare<br />
• Soli i bambini buoni hanno il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> giocare.<br />
• Le persone ricche possono fare le leggi, quelle povere no<br />
• Chi ruba ad una persona cattiva non deve essere punito<br />
• Nessuno deve rubare<br />
• Tutti devono essere rispettati<br />
• Se qualcuno si comporta male gli altri lo possono picchiare.<br />
REGOLE …. CHE PIZZA?<br />
Ti sarà capitato <strong>di</strong> pensare alle regole con un po’ <strong>di</strong> fasti<strong>di</strong>o. Ti fanno sentire poco<br />
libero. Allora <strong>di</strong>vertiti un po’ con un gioco senza regole e alla fine eleggi un<br />
vincitore.<br />
-Come è stato giocare?<br />
-Avete litigato?<br />
-Siete riusciti ad eleggere un vincitore?<br />
☺☺☺<br />
ORA LE REGOLE LE FAI TU!<br />
Ti tocca sempre subire le regole degli altri. Ma c’è un posto in cui le regole le fai<br />
tu(più o meno): la tua stanza. Scrivi un testo in cui esprimi obblighi e <strong>di</strong>vieti che<br />
dovranno essere rispettati da chiunque vorrà varcare quella soglia.<br />
☺☺☺<br />
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Le regole, insomma, quando sono giuste possono davvero fare del bene, cioè tutelare<br />
le persone. Esiste un insieme <strong>di</strong> leggi de<strong>di</strong>cato interamente ai più piccoli, che si<br />
chiama CARTA DEI DIRITTI DEI BAMBINI, e che è applicata in molti Stati del<br />
mondo.<br />
Tutti i bambini del mondo hanno dei <strong>di</strong>ritti.<br />
I <strong>di</strong>ritti dei bambini sono stati decisi nel 1989 grazie ad una convenzione<br />
dell'Organizzazione delle Nazioni Unite un accordo cioè tra numerosi Paesi che<br />
hanno deciso <strong>di</strong> obbe<strong>di</strong>re alle stesse leggi per garantire un'infanzia serena a tutti i<br />
bambini del mondo.<br />
I p r i n c i p a l i d i r i t t i<br />
in parole semplici<br />
Art. 1<br />
Chi ha meno <strong>di</strong> 18 anni ha tutti i <strong>di</strong>ritti elencati nella convenzione.<br />
Art. 2<br />
Ogni bambino e ragazzo ha i <strong>di</strong>ritti elencati nella convenzione; non ha importanza il<br />
colore della pelle, né il sesso, né la religione, non ha importanza che lingua parla, né se<br />
è un <strong>di</strong>sabile, né se è ricco o povero.<br />
Art. 3<br />
Il Governo e i genitori devono fare quello che è meglio per tutelare il benessere del<br />
bambino.<br />
Art. 6<br />
Tutti devono riconoscere che hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> vivere.<br />
Art. 7<br />
Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> avere un nome, una nazionalità e il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />
conoscere i tuoi genitori e <strong>di</strong> venire accu<strong>di</strong>to da loro.<br />
Art. 9<br />
Non dovresti venire separato dai tuoi<br />
genitori, a meno che non sia per il tuo<br />
bene.<br />
Se i tuoi genitori decidono <strong>di</strong> vivere separati, dovrai vivere con<br />
uno solo <strong>di</strong> essi, ma hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> poter contattare facilmente<br />
tutti e due.<br />
Art. 10<br />
Se tu e i tuoi genitori vivete in due nazioni <strong>di</strong>verse, avete il<br />
<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> ritornare assieme e vivere nello stesso posto.<br />
Art. 11<br />
Nessuno ha il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> rapirti, e se vieni rapito il governo dovrebbe fare <strong>di</strong> tutto per<br />
liberarti.<br />
Art. 13<br />
89
Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> imparare e <strong>di</strong> esprimerti per mezzo delle parole, della<br />
<strong>scrittura</strong>, dell'arte e così via, a meno che queste attività non<br />
danneggino i <strong>di</strong>ritti degli altri.<br />
Art. 14<br />
Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> pensare quello che vuoi e <strong>di</strong> appartenere alla religione<br />
che preferisci.<br />
I tuoi genitori dovrebbero aiutarti a <strong>di</strong>stinguere fra ciò che è giusto e<br />
ciò che è sbagliato.<br />
Art. 2<br />
Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> incontrare altre persone, fare amicizia con loro, e fondare delle<br />
associazioni, a meno che ciò non danneggi i <strong>di</strong>ritti degli altri.<br />
Art. 16<br />
Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> avere una vita privata. Per esempio, puoi tenere un <strong>di</strong>ario che gli altri<br />
non hanno il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> leggere.<br />
Art. 17<br />
Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> raccogliere informazioni dalle ra<strong>di</strong>o, dai giornali, dalle<br />
televisioni, dai libri <strong>di</strong> tutto il mondo. Gli adulti dovrebbero assicurarsi<br />
che tu riceva delle informazioni che puoi capire.<br />
Art. 18<br />
I tuoi genitori dovrebbero collaborare per allevarti e dovrebbero fare<br />
quel che è meglio per te.<br />
Art. 19<br />
Nessuno dovrebbe farti del male in nessun modo.<br />
Gli adulti dovrebbero assicurarsi che tu sia protetto da abusi,<br />
violenze o negligenze.<br />
Nemmeno i tuoi genitori hanno il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> farti del male.<br />
Art. 20<br />
Se non hai i genitori, o se vivere con i tuoi genitori è pericoloso<br />
per te, hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere protetto e aiutato in modo speciale.<br />
Art. 21<br />
Se devi essere adottato, gli adulti dovrebbero assicurarsi che vengano scelte le<br />
soluzioni più vantaggiose per te.<br />
Art. 22<br />
Se sei un rifugiato (cioè se devi lasciare al tua nazione perché<br />
viverci sarebbero pericoloso per te) hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere protetto<br />
e aiutato in modo speciale.<br />
Art. 23<br />
Se sei un <strong>di</strong>sabile, fisico o psichico, hai <strong>di</strong>ritto a cure speciali e<br />
a un'istruzione speciale, che ti permettano <strong>di</strong> crescere come gli<br />
altri bambini.<br />
Art. 24<br />
Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> godere <strong>di</strong> una buona salute. Ciò significa che dovresti ricevere cure me<strong>di</strong>che<br />
e farmaci quando sei malato. Gli adulti dovrebbero fare <strong>di</strong> tutto per evitare che i bambini si<br />
ammalino, in primo luogo nutrendoli e prendendosi cura <strong>di</strong> essi.<br />
Art. 27<br />
Hai il <strong>di</strong>ritto ad uno standard <strong>di</strong> vita sufficientemente buono. Ciò significa che i tuoi<br />
genitori hanno l'obbligo <strong>di</strong> assicurarti cibo, vestiti, un alloggio, etc. Se i tuoi genitori non<br />
possono permettersi queste cose, il governo dovrebbe aiutarli.<br />
Art. 28<br />
Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> ricevere un'istruzione. Devi ricevere un'istruzione <strong>di</strong> base fino a 15 anni<br />
e deve essere gratuita. Dovresti poter andare a scuola fino a 18 anni.<br />
Art. 29<br />
Lo scopo della tua istruzione è <strong>di</strong> sviluppare al meglio la tua<br />
personalità, i tuoi talenti e le tue capacità mentali e fisiche.<br />
L'istruzione dovrebbe anche prepararti a vivere in maniera<br />
responsabile e pacifica, in una società libera, nel rispetto dei <strong>di</strong>ritti<br />
degli altri, e nel rispetto dell'ambiente.<br />
90
Art. 30<br />
Se appartieni ad una minoranza hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> mantenere la tua cultura, professare la<br />
tua religione e parlare la tua lingua.<br />
Art. 31<br />
Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> giocare.<br />
Art. 32<br />
Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere protetto dal lavorare in posti o in con<strong>di</strong>zioni che possano<br />
danneggiare la tua salute o impe<strong>di</strong>re la tua istruzione. Se il tuo lavoro produce un<br />
guadagno dovresti essere pagato in modo adeguato.<br />
Art. 33<br />
Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere protetto dalle droghe e dalle attività illegali volte a produrre e<br />
spacciare droghe.<br />
Art. 34<br />
Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere protetto dagli abusi sessuali.Ciò significa che nessuno può fare<br />
nulla al tuo corpo contro la tua volontà; per esempio, nessuno può toccarti o scattarti<br />
foto o farti <strong>di</strong>re cose che non vuoi <strong>di</strong>re.<br />
Art. 35<br />
A nessuno è permesso rapirti o venderti.<br />
Art. 37<br />
Anche se fai qualcosa <strong>di</strong> sbagliato, a nessuno è permesso<br />
punirti in una maniera che ti umili o ti ferisca gravemente.<br />
Non dovresti mai essere rinchiuso in prigione, se non come<br />
rime<strong>di</strong>o estremo; e se vieni messo in prigione hai <strong>di</strong>ritto ad<br />
attenzioni speciali e a visite regolari della tua famiglia.<br />
Art. 40<br />
Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fenderti se sei stato accusato <strong>di</strong> aver commesso un crimine.<br />
La polizia e gli avvocati e i giu<strong>di</strong>ci in aula dovrebbero trattarti con rispetto e assicurarsi<br />
che tu capisca quello che sta succedendo.<br />
Art. 42<br />
Tutti dovrebbero sapere che esiste questa convenzione.<br />
Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> sapere quali sono i tuoi <strong>di</strong>ritti, e anche gli adulti dovrebbero conoscerli.<br />
LEGGI UN PO’ SPECIALI<br />
Come avrai notato, le leggi della Carta dei <strong>di</strong>ritti del fanciullo regolano proprio tutti gli aspetti della<br />
tua vita: famiglia, scuola, gioco, tempo libero, malattia etc. Prova a scrivere la Carta dei <strong>di</strong>ritti degli<br />
animali.<br />
ED ORA GIOCHIAMO UN PO’<br />
Abbiamo imparato a conoscere le leggi, come funzionano e a cosa servono. Ma ora<br />
<strong>di</strong>vertiamoci un po’ ad immaginare come funzionano le leggi nel mondo della<br />
fantasia. Scegli uno dei luoghi presentati rifacendoti all’esempio.<br />
• IL PAESE DELLE STREGHE:<br />
1. Ogni strega ha <strong>di</strong>ritto a ricevere un’istruzione presso le scuole d’incantesimi<br />
2. Le streghe hanno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirsi danneggiando gli altri<br />
3. Se una strega aiuta una vecchina ad attraversare la strada verrà punita con 5 anni<br />
<strong>di</strong> carcere<br />
4. Tutte le streghe hanno <strong>di</strong>ritto a vivere in una casa brutta, sporca e nera<br />
5. Tutte le streghe hanno <strong>di</strong>ritto ad avere un’alimentazione sbagliata<br />
• IL PAESE DEI GHIACCIOLI<br />
• IL PAESE DEI FOLLETTI DISPETTOSI<br />
• IL PAESE DELLE FATE BUONE<br />
• IL PAESE DEI PRINCIPI AZZURRI<br />
91
IL TESTO ARGOMENTATIVO<br />
PROVE DI LOGICA: l’argomentazione<br />
Il fruttivendolo Mario vuole convincere gli abitanti del quartiere a comprare le sue<br />
mele. Per farlo usa questi argomenti:<br />
1- Le mie mele sono vecchissime<br />
2- Le mie mele non contengono pestici<strong>di</strong><br />
3- Le mie mele costano un po’ troppo<br />
4- Le mie mele sono nutrienti<br />
5- Le mie mele sanno <strong>di</strong> pecorino<br />
6- Le mie mele sono tutte ammaccate<br />
Quali argomentazioni ti sembrano convincenti? Quali ti sembrano sbagliate?<br />
Correggile riscrivendo il <strong>di</strong>scorso che Mario fa ai passanti perché comprino le mele da<br />
lui.<br />
Una concorrente <strong>di</strong> miss Italia deve convincere la giuria a votare per lei. Per farlo usa<br />
questi argomenti:<br />
1- Ho un viso perfetto<br />
2- Se mi guardate bene ho i baffi<br />
3- Ho le gambe storte<br />
4- Ho un bel portamento<br />
5- Sono brava a sbucciare le patate<br />
6- Non capisco un’acca <strong>di</strong> moda<br />
Quali argomentazioni ti sembrano convincenti? Quali ti sembrano<br />
sbagliate? Correggile riscrivendo il <strong>di</strong>scorso che la concorrente deve fare<br />
per convincere la giuria a votare per lei.<br />
Antonio deve convincere i genitori a mandarlo ad una festa. Per farlo usa questi<br />
argomenti:<br />
1- Ci vanno tutti i miei amici<br />
2- Torno presto<br />
3- Certamente farò a botte con qualcuno<br />
4- Ho preso “malissimo” in matematica<br />
5- Per prepararmi non farò i compiti<br />
Quali argomentazioni ti sembrano convincenti? Quali ti sembrano sbagliate?<br />
Correggile riscrivendo il <strong>di</strong>scorso che Antonio deve fare ai suoi genitori per<br />
convincere a mandarlo alla festa.<br />
COMBATTI I CATTIVI !!<br />
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Leggi i brani proposti, sottolinea le argomentazioni che vengono fornite e trascrivile<br />
nella tabella. Per ognuna <strong>di</strong> esse trova un’argomentazione <strong>di</strong> risposta.<br />
E’ GIUSTO UCCIDERE BIANCANEVE?<br />
Un giorno la matrigna chiamò il cacciatore e gli fece questo <strong>di</strong>scorso:<br />
Caro cacciatore,<br />
tu mi chie<strong>di</strong> se è giusto ammazzare Biancaneve. Ti rispondo <strong>di</strong> sì: è giusto e lo è per i<br />
seguenti motivi:<br />
1-è bella e buona(e io queste cose non le sopporto)<br />
2-la invi<strong>di</strong>o<br />
3-è in<strong>di</strong>fesa quin<strong>di</strong> sarà più facile<br />
4-non conta niente: io sono la regina, lei una servetta<br />
5-voglio la sua ere<strong>di</strong>tà<br />
6-nessuno potrà scoprirmi<br />
☺☺☺<br />
E’ GIUSTO DISTRUGGERE UN PARCO PER BAMBINI?<br />
Un signore voleva far radere al suolo un parco in cui giocavano i bambini: voleva<br />
costruirci un parcheggio. Un giorno organizzò un comizio per convincere la<br />
popolazione e <strong>di</strong>sse così:<br />
“Cari concitta<strong>di</strong>ni<br />
Come sapete voglio radere al suolo il parco in cui giocano i bambini per farci un<br />
grande parcheggio. Credo che sia giusto per i seguenti motivi:<br />
1- i bambini danno fasti<strong>di</strong>o<br />
2-i parcheggi portano sol<strong>di</strong>, i bambini no<br />
3-il cemento è più bello dei prati<br />
4-i bambini sporcano<br />
5-i bambini possono giocare a casa loro<br />
E’ GIUSTO INQUINARE L’ARIA?<br />
In un paese lontano c’è un industria che inquina l’aria. Gli abitanti dei paesi vicini<br />
protestano e vogliono che l’industria vada via perché produce lo smog che causa le<br />
malattie. Il proprietario dell’industria risponde così:<br />
Citta<strong>di</strong>ni,<br />
io non porterò via la mia industria. E’ giusto che essa ci sia per i seguenti motivi:<br />
1-produce posti <strong>di</strong> lavoro<br />
2-si può anche non rispettare l’ambiente<br />
3-se uno si ammala si può anche curare<br />
4-lo smog non si vede<br />
5-l’industria è mia e ci posso fare quel che voglio<br />
INVENTA TU<br />
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Chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> scegliere una <strong>di</strong> queste situazioni, immaginare <strong>di</strong> esserne<br />
protagonisti e scrivere le argomentazioni che potrebbero pronunciare i protagonisti:<br />
1- una signora vuole abbandonare il suo cane e devi convincerla a non farlo<br />
2- un tuo amico non vuole mai fare i compiti e devi convincerlo ad impegnarsi<br />
FORUM<br />
La nostra classe si trasforma in un tribunale in cui i bambini costituiscono la giuria,<br />
due <strong>di</strong> loro a turno vengono eletti avvocati, l’insegnante fa il giu<strong>di</strong>ce.<br />
Presentiamo alla classe una situazione problematica, l’insegnante chiede ai bambini<br />
cosa ne pensano: ottenute le due fazioni ognuna <strong>di</strong> queste eleggerà il proprio<br />
rappresentante che <strong>di</strong>venterà l’avvocato, il portavoce.<br />
Le due squadre devono scrivere un elenco <strong>di</strong> argomenti per sostenere la propria<br />
posizione, ma sarà l’avvocato a riferirle alla maestra.<br />
Gli avvocati avversari potranno parlare uno alla volta e non potranno interrompersi,<br />
ma avranno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> replica.<br />
Anche quello che viene riferito durante la replica dovrà essere trascritto.<br />
Vincerà chi riuscirà a farsi dare ragione dalla giuria e dal giu<strong>di</strong>ce-insegnante.<br />
PROCESSO 1<br />
PROBLEMA: E’ giusto con<strong>di</strong>videre i giocattoli?<br />
Martina ha un fratello minore, Luca, che vuole sempre usare i suoi giocattoli. Lei non vuole<br />
darglieli perché lui li rompe, la mamma invece le ripete che lei è grande e deve essere comprensiva<br />
e quin<strong>di</strong> deve con<strong>di</strong>videre i giocattoli con il piccolo.<br />
TESI: tu cosa pensi?<br />
• A chi dai ragione? A Martina o alla sua mamma?<br />
In una tabella scriviamo i nomi dei due schieramenti<br />
HA RAGIONE MARTINA HA RAGIONE LA MAMMA<br />
Paola<br />
Enrica<br />
Giovanni<br />
Tommaso<br />
Nicola<br />
ARGOMENTI<br />
Ottenute le due squadre chie<strong>di</strong>amo a ciascuna <strong>di</strong> scrivere su un foglietto i motivi per cui ha ragione<br />
il personaggio appoggiato.<br />
Li leggiamo alla classe e poi li riscriviamo in or<strong>di</strong>ne in una tabella.<br />
Per le prime volte trasformiamo l’esperienza in un testo argomentativo scritto collettivamente.<br />
Ecco altre possibili tracce:<br />
1-Chiara vuole dei vestiti nuovi ma i suoi genitori non vogliono comprarglieli perché costano<br />
troppo.<br />
2-Matteo vuole entrare nella squadra <strong>di</strong> calcio del suo paese a i suoi genitori si oppongono perché lo<br />
sport lo <strong>di</strong>strarrebbe dallo stu<strong>di</strong>o<br />
3-I condomini non vogliono che i bambini giochino nel cortile perché fanno troppo baccano.<br />
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4-In classe si sono formati due gruppi: il gruppo 1 ha proposto <strong>di</strong> scambiarsi le meren<strong>di</strong>ne<br />
nell’intervallo, il gruppo 2 non vuole.<br />
5- I genitori <strong>di</strong> Maria vorrebbero iscriverla a danza per aiutarla a vincere la sua timidezza, ma<br />
proprio per questo lei si oppone: si vergogna troppo.<br />
La MACCHINA FABBRICA-TEMI<br />
Compilando la tabella nella colonna <strong>di</strong> destra e collegando quanto scritto in essa con quanto scritto<br />
in quella <strong>di</strong> sinistra si otterrà un breve testo argomentativo.<br />
Vacanze: meglio al mare o in montagna?<br />
TESI<br />
Io ritengo che sia… Meglio andare in vacanza al mare<br />
Perché?<br />
1^ARGOMENTAZIONE<br />
Del resto è noto che Al mare ci si <strong>di</strong>verte <strong>di</strong> più<br />
Cosa si può fare al mare/montagna?<br />
ESEMPIO<br />
Ad esempio, lì si può Nuotare, prendere il sole, fare castelli <strong>di</strong> sabbia<br />
C’è un altro motivo per cui pensi che sia meglio andare al mare/in montagna?<br />
2^ARGOMENTAZIONE<br />
Inoltre, come tutti sanno … L’aria del mare fa bene alla salute<br />
Cosa <strong>di</strong>cono invece quelli che non la pensano come te?<br />
ANTITESI<br />
Qualcuno potrebbe ribattere <strong>di</strong>cendo che Al mare ci si espone al rischio <strong>di</strong> insolazione<br />
Tu cosa gli rispon<strong>di</strong>?<br />
CONFUTAZIONE<br />
Io rispondo affermando che Le scottature si possono prevenire con gli<br />
schermi solari<br />
Infine scrivi una piccola conclusione in cui rafforzi il tuo pensiero.<br />
CONCLUSIONE<br />
Insomma, alla luce <strong>di</strong> quanto detto è ormai Il mare è la meta ideale per le vacanze, poiché<br />
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chiaro che … unisce <strong>di</strong>vertimento e salute.<br />
TRUCCHETTI PER UN TESTO ARGOMENTATIVO<br />
Ormai sai scrivere dei testi argomentativi corretti, ma ti sembrano un po’ noiosi? Non c’è problema.<br />
Ecco qualche idea per aiutarti. Ti verranno forniti alcuni esempi legati al testo argomentativo: E’<br />
IMPORTANTE AVERE DEGLI AMICI?<br />
1- Consigli per introdurre la tua tesi.<br />
PROVERBI E CANZONI<br />
Pensa a qualche canzone, poesia, proverbio o ad una frase celebre che abbia a che fare con<br />
l’argomento del tuo tema e usala per cominciare il tuo tema: puoi usarla sia per introdurre la tua tesi<br />
confermandola o prendendone le <strong>di</strong>stanze. Ecco un esempio:<br />
1-La tua tesi è SI’:<br />
Chi trova un amico trova un tesoro,recita un vecchio e noto proverbio. Ed è proprio così…<br />
2-la tua tesi è NO.<br />
Chi trova un amico trova un tesoro,recita un vecchio e noto proverbio. Appunto, vecchio: le cose<br />
ormai sono cambiate ….<br />
LA DOMANDA<br />
La tua tesi è SI’.<br />
Fai una domanda in cui metti in evidenza un lato positivo dell’amicizia:<br />
Vi è mai capitato <strong>di</strong> avere un problema e avere bisogno <strong>di</strong> aiuto? Pensateci: cosa fate in quei casi?<br />
Alzate la cornetta e chiamate un amico. Cosa sarebbe la vostra vita senza <strong>di</strong> loro? ….<br />
La tua tesi è NO.<br />
Fai una domanda in cui metti in evidenza un lato negativo dell’amicizia:<br />
Vi è mai capitato <strong>di</strong> chiamare un amico perché avete un problema e sentirvi <strong>di</strong>re che<br />
non ha tempo per voi? Provate allora a pensare: gli amici sono davvero così necessari? Credo <strong>di</strong><br />
no, alla fine ci tocca fare sempre da soli.<br />
INVENTARE LE STATISTICHE …<br />
Immagina <strong>di</strong> essere un vero giornalista e inventa dei dati con cui introdurre e confermare la<br />
tua tesi:<br />
1- la tua tesi è SI’:<br />
Da uno stu<strong>di</strong>o fatto presso l’Università <strong>di</strong> Roma Tor Vergata risulta che per il 97% degli<br />
Italiani l’amicizia è la cosa più importante nella vita, gli amici infatti ci stanno accanto …<br />
2- la tua tesi è NO:<br />
I sondaggi parlano chiaro: il 97% degli Italiani <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> non ritenere in<strong>di</strong>spensabile<br />
l’amicizia nella propria vita. Come dare loro torto? ….<br />
DALLA FRASE MINIMA ALLE ESPANSIONI<br />
Le frasi sono un vero tormento per i nostri alunni … e anche per gli insegnanti. I<br />
bambini, dopo l’immane sforzo <strong>di</strong> attingere al proprio immaginario sopito, tornano<br />
vittoriosi con prodotti <strong>di</strong> questo tipo: “Ieri mio zio ….”, “Io, quando vado al mare”,<br />
“Una volta mio fratello …”. Una noia mortale!<br />
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Come fare? Vietato soprassedere!<br />
Non dobbiamo mai accontentarci <strong>di</strong> questi risultati, poiché è la produzione scritta va<br />
curata già nelle sue manifestazioni più piccole, ma non per questo meno impegnative.<br />
A ben pensarci la costruzione <strong>di</strong> una frase breve è il banco <strong>di</strong> prova più duro per<br />
scrittori piccoli e adulti. Pensiamo a tutte le volte in cui dobbiamo scrivere un<br />
semplice biglietto d’auguri per un compleanno, un matrimonio, una laurea … pensa e<br />
ripensa ci tornano in mente quasi solo le espressioni <strong>di</strong> rito, ogni tanto sembra<br />
affiorare un’idea geniale che però svanisce prima che siamo riusciti ad acchiapparla.<br />
Cerchiamo allora <strong>di</strong> inventarci qualche gioco (o qualche trucco) per aiutare i bambini<br />
a scrivere frasi facilmente, <strong>di</strong>vertendosi e <strong>di</strong> cui andare fieri!<br />
CHE PENSI SE DICO …?<br />
Il punto <strong>di</strong> partenza può essere la classica coppia <strong>di</strong> parole tra cui scegliere. Es:<br />
ciliegia – cigliegia. Dopo aver cerchiato quella giusta chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong><br />
scrivere una frase che la contenga.<br />
Ci aiuteremo con l’associazione d’idee: il meccanismo più naturale del pensiero.<br />
Inscriviamo le coppie <strong>di</strong> parole in una tabella composta da almeno 5 colonne.<br />
Ciliegia/<br />
cigliegia<br />
Bagalio/<br />
bagaglio<br />
Consilio/<br />
Consiglio<br />
Conilio/<br />
coniglio<br />
Sollievo/<br />
soglievo<br />
cestino rosso<br />
Le caselle seguenti dovranno essere compilate dai bambini con le parole che sono<br />
venute fuori durante il gioco. Possiamo procedere <strong>di</strong> bambino in bambino seguendo<br />
l’or<strong>di</strong>ne dei banchi, oppure lasciare che risponda il primo a cui viene in mente una<br />
parola(che naturalmente può essere anche un verbo o un aggettivo).<br />
Se io <strong>di</strong>co ciliegia tu <strong>di</strong>ci cestino, se tu <strong>di</strong>ci cestino lui <strong>di</strong>rà rosso.<br />
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Abbiamo già tre elementi con cui costruire una frase:<br />
Nel cestino rosso è rimasta solo una ciliegia.<br />
E’una frase breve, vero, ma offre un’immagine carina e soprattutto … non parla <strong>di</strong><br />
padri, fratelli e io!<br />
Questa può essere una buona partenza per costruire i primi enunciati e soprattutto per<br />
abituare i bambini a spaziare con la fantasia.<br />
ALLARGHIAMO LE FRASI<br />
Il gioco dell’associazione d’idee ha prodotto i suoi primi frutti. Ci sembrano troppo<br />
piccoli? Niente paura: c’è il quaderno della fantasia!<br />
I Bambini avranno un quaderno in cui verranno rielaborate le frasi già prodotte<br />
nell’ambito delle attività ortografiche. Sarà una zona franca in cui scatenare la<br />
fantasia, senza il tormento <strong>di</strong> doverla piegare ad altri scopi.<br />
Partiamo dalla frase della ciliegia e cerchiamo <strong>di</strong> espanderla.<br />
Per prima cosa testiamo la loro capacità d’improvvisare, per cui le prime volte<br />
proviamo a chiedere <strong>di</strong> ampliare le frasi usando l’improvvisazione o, come si <strong>di</strong>ce, a<br />
piacere.<br />
Successivamente forniamo loro una griglia con cui aiutarsi:<br />
CHI QUANDO DOVE COME o PERCHE’<br />
CON CHI<br />
Una bambina stamattina In un prato Con il suo<br />
gattino<br />
Aveva fame<br />
• Stamattina una bambina è andata nel bosco con il suo gattino e poiché aveva<br />
fame ha mangiato tutte le ciliegie . Adesso nel cestino rosso è rimasta una sola<br />
ciliegia.<br />
Oltre alle 5 domande <strong>di</strong> prassi si può fornire ai bambini una serie <strong>di</strong> domande<br />
che possono facilitare l’ampliamento delle loro frasi<br />
- Che ha detto?<br />
- E che pensa?<br />
- E prima cosa aveva fatto?<br />
- E dopo cosa deve fare?<br />
- Cosa indossa?<br />
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- Di che colore è?<br />
- Di che materiale è?<br />
- Che stato d’animo ha?<br />
CHE FIGURA!<br />
Talvolta la <strong>di</strong>fficoltà sta nel reperire immagini da cui partire … non c’è problema! Le forniamo noi,<br />
oppure …<br />
Fin dai primi giorni dell’anno scolastico chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> portare a scuola delle immagini <strong>di</strong><br />
loro gra<strong>di</strong>mento e creiamo così una collezione <strong>di</strong> classe.<br />
Potranno essere figurine <strong>di</strong> calciatori, pagine <strong>di</strong> fumetti, fotografie <strong>di</strong> cantanti, illustrazioni <strong>di</strong> libri,<br />
biglietti d’auguri. Saranno il nostro punto <strong>di</strong> partenza sfruttabile soprattutto per frasi riguardanti<br />
soprattutto le forme e i tempi verbali.<br />
IL GIOCO DEI MATTONI PER FARE MILLE FRASI<br />
Per creare una frase originale e gradevole è opportuno che ognuna sia <strong>di</strong>versa dall’altra, che sappia<br />
sorprenderci un po’. Come si fa? A volte basterebbe scegliere un soggetto <strong>di</strong>verso, o magari<br />
un’ambientazione particolare …<br />
Quando dovrai scrivere una frase e non saprai da dove cominciare, pren<strong>di</strong> un soggetto tra questi, un<br />
luogo ed un tempo e usali per comporre la tua frase. Sceglili a caso, oppure pren<strong>di</strong> quelli che ti<br />
piacciono o ispirano <strong>di</strong> più. O magari leggendo gli schemi ti verranno in mente cose che non ci sono:<br />
MEGLIO! Perché le tue frasi siano perfette ci manca il tuo tocco: aggiungi altre parole, verbi,<br />
aggettivi, nomi come piace a te!<br />
PERSONE<br />
MESTIERI insegnante fruttivendolo tabaccaio dottore<br />
Fruttivendolo sarto giornalista operaio conta<strong>di</strong>no<br />
VIP cantante presentatore Show girl attore<br />
PERSONAGGI<br />
FANTASTICI<br />
Strega mago elfo folletto<br />
gnomi pirati fantasmi unicorno marziani<br />
CITTADINI<br />
DEL MONDO<br />
ANIMALI<br />
ANIMALI<br />
DOMESTICI<br />
francesi cinesi americani inglesi<br />
cane gatto mucca asino<br />
ANIMALI lince coccodrillo leone falco<br />
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SELVATICI<br />
ANIMALI<br />
FANTASTICI<br />
OGGETTI<br />
OGGETTI<br />
CHE SI<br />
TROVANO IN<br />
CASA<br />
unicorno fenice drago Grillo parlante<br />
coperte pentole cuscini tappeti<br />
MOBILI arma<strong>di</strong> letti tavoli se<strong>di</strong>e<br />
VESTITI giacca pantalone gonna scarpe<br />
CANCELLERIA matita gomma colori temperino<br />
LUOGHI<br />
Mare montagna lago fiume città<br />
campagna spiaggia piazza via casa<br />
palazzo castello negozio Stu<strong>di</strong>o dentistico latteria<br />
aereo treno palestra cinema stanzetta<br />
cucina ristorante albergo pasticceria Centro<br />
commerciale<br />
TEMPO<br />
Anni fa Una volta Tra qualche<br />
giorno<br />
A capodanno Durante le<br />
vacanze<br />
In autunno Il giorno del suo<br />
compleanno<br />
L’anno prossimo A febbraio<br />
A notte fonda Nel primo<br />
pomeriggio<br />
Secoli e secoli fa<br />
Dopo il lavoro Prima <strong>di</strong> dormire Quando piove<br />
Se fa freddo Mentre parla spesso Qualche volta domani<br />
LA CRONACA E<br />
L’ESPERIENZA PERSONALE<br />
100
CHE BARBA! CHE NOIA!<br />
Chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> raccontarci alcuni episo<strong>di</strong> della loro giornata aiutandosi nel resoconto con<br />
la scaletta fornita:<br />
A TAVOLA:<br />
-quanti siamo<br />
-chi ha apparecchiato<br />
-a che ora pranziamo/ceniamo<br />
-cosa si mangia<br />
-<strong>di</strong> cosa si parla<br />
-chi parla, chi tace<br />
-cosa si guarda alla tv<br />
-quanto dura il pranzo/la cena<br />
-chi sparecchia<br />
La sera ceniamo verso le 21. Quando finisce “Un posto al sole” mia madre <strong>di</strong>ce a<br />
mia sorella <strong>di</strong> apparecchiare e finalmente il telecomando resta a me per un po’. A<br />
tavola siamo solo noi 4: i miei genitori, quel mostro <strong>di</strong> mia sorella e io. Siccome lei è<br />
a <strong>di</strong>eta mangia sempre un’insalata oppure lo yogurt, mentre per noi a volta ci sono<br />
gli avanzi del pranzo, altre volte il brodo oppure affettato e mozzarella. Ci piace<br />
guardare le fiction come “Carabinieri” oppure “La ladra”, quin<strong>di</strong> mentre seguiamo<br />
il film non parla nessuno e su uno <strong>di</strong>ce qualcosa gli altri gli fanno: “Scccccc!”. Se<br />
però il film è noioso, oppure durante la pubblicità, parliamo <strong>di</strong> varie cose: a me<br />
chiedono sempre se ho finito i compiti, mamma si lamenta che è stanca, papà<br />
racconta come è andato a lavoro, mentre mia sorella se non litiga con me non ha mai<br />
niente da <strong>di</strong>re. Nel giro <strong>di</strong> tre quarti d’ora abbiamo finito, così io fingo <strong>di</strong> lavarmi i<br />
denti per non sparecchiare, mia sorella se ne va in camera sua a fingere <strong>di</strong> finire i<br />
compiti e così mamma e papà restano in cucina e fanno tutto loro: papà sparecchia e<br />
mamma lava i piatti.<br />
AL SUPERMERCATO CON MAMMA<br />
-quando ci an<strong>di</strong>amo<br />
-come ci an<strong>di</strong>amo<br />
-dove<br />
- ti piace andarci?<br />
-cosa compriamo<br />
-io cosa faccio<br />
-viene qualcun altro<br />
-do cosa parliamo<br />
QUANDO FACCIO I COMPITI<br />
-quando li faccio<br />
101
-dove<br />
-con chi<br />
-chi mi aiuta<br />
-quanto ci metto<br />
-faccio pause<br />
In seguito ad ogni singolo racconto chie<strong>di</strong>amo ai bambini se la situazione da loro raccontata piace a<br />
loro o se magari la trovano un po’ noiosa e vorrebbero cambiare qualcosa.<br />
Arriva così il momento del…<br />
SAREBBE MOLTO PIU’ DIVERTENTE SE ...<br />
I bambini devono raccontare le stesse situazioni ma inventando elementi nuovi e raccontando come<br />
piacerebbe a loro che andassero le cose. Ad esempio possono far entrare in scena un personaggio,<br />
mo<strong>di</strong>ficare l’ambientazione etc…<br />
A casa mia la cena viene servita dai camerieri che mi chiamano “signorino”. Al<br />
suono dei violini io e la mia famiglia facciamo il nostro ingresso, ma non siamo<br />
quasi mai solo noi quattro. Vengono sempre a cena i miei amici, sempre a gruppi <strong>di</strong><br />
più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci e durante il pasto guar<strong>di</strong>amo i film <strong>di</strong> guerra, cantiamo e <strong>di</strong>ciamo le<br />
barzellette. Di solito si mangia pizza e patatine, altrimenti pane e nutella o polpette.<br />
Nella sala da pranzo c’è un maxi schermo 2000 pollici che può portarti <strong>di</strong>rettamente<br />
nel film che stai vedendo: una volta noi siamo finiti dentro “Distretto <strong>di</strong> polizia” e<br />
siamo stati tutta la sera al X Tuscolano ad aiutare il commissario Corsi in<br />
un’indagine particolare. In particolare io sono stato scelto per un inseguimento a<br />
sirene spiegate e c’è stata pure una sparatoria: dopo averci ringraziati tutti i<br />
poliziotti ci hanno riportati a casa mia e si sono fermati per un gelato e poi se ne<br />
sono andati. La tavola la sparecchiano i camerieri, quin<strong>di</strong> mamma e papà vanno a<br />
ballare, mia sorella se ne va e basta, e io resto solo a casa con i miei amici a fare la<br />
battaglia dei cuscini.<br />
LE INTERVISTE<br />
Divi<strong>di</strong>amo l’attività sull’esperienza personale in base a particolari temi o episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vita: il primo<br />
giorno <strong>di</strong> scuola, il gioco e gli amici, la famiglia, brutte esperienze, belle esperienze …<br />
I racconti dei bambini saranno accompagnati dalle interviste che essi rivolgeranno ai loro parenti<br />
affinché questi raccontino loro la propria esperienza. Sarà un viaggio nel tempo ed un’interessante<br />
momento <strong>di</strong> confronto.<br />
COME I REPORTER!<br />
Quando i bambini saranno padroni del linguaggio della cronaca, chie<strong>di</strong>amo loro <strong>di</strong> raccontare gli<br />
episo<strong>di</strong> della loro vita, magari quelli <strong>di</strong> cui hanno già scritto, come se fossero però dei giornalisti,<br />
appunto, <strong>di</strong> cronaca.<br />
Sono le 8.20 <strong>di</strong> un freddo mattino. E’ il 6 febbraio, quando, nella corsia del reparto ostetricia si<br />
sente una nuova voce: è il pianto della piccola Valentina, così si chiama la bambina venuta ieri<br />
alla luce nell’ospedale. Pesa etc….<br />
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