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laboratorio di scrittura creativa - Circolo Didattico G. Pascoli

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DIREZIONE DIDATTICA STATALE<br />

“ G. PASCOLI “<br />

Via Mazzini, 25 - 74011 CASTELLANETA<br />

Co<strong>di</strong>ce Fiscale 80015950738<br />

Tel. 099/8491143 - Fax 099/8492249<br />

Sito Internet www.circolo<strong>di</strong>datticopascoli.it<br />

e-mail pascoli@libero.it – casella posta pec TAEE037005@pec.it<br />

TAEE037005@istruzione.it<br />

Obiettivo B Azione 1<br />

Interventi innovativi per la promozione delle competenze<br />

chiave, in particolare sulle <strong>di</strong>scipline tecnico-scientifiche,<br />

matematica, lingua madre, lingue straniere, competenze<br />

civiche (legalità, ambiente ecc.).<br />

Insegnare la lingua italiana oggi.<br />

LABORATORIO DI SCRITTURA<br />

CREATIVA<br />

Esperto: Valentina Recchia<br />

1


"L’attività oggetto del presente corso <strong>di</strong> formazione rientra nel Piano <strong>di</strong> Istituto, annualità<br />

2010/2011, ed è cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo (dal Fondo Europeo per lo Sviluppo<br />

Regionale) nell'ambito del Programma Operativo Nazionale Metodologie <strong>di</strong>dattiche “La Didattica<br />

dell’Italiano” a titolarità del Ministero della P.I. - Direzione Generale Affari Internazionali Ufficio IV"<br />

LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA<br />

Premessa<br />

I bambini stanno cambiando sempre più velocemente nel tempo, ogni generazione<br />

presenta caratteristiche molto <strong>di</strong>verse dalla precedente.<br />

Dunque, perché la nostra azione formativa sia realmente efficace è necessario<br />

contestualizzare il nostro intervento modellandolo intorno al vero protagonista<br />

dell’insegnamento: l’alunno.<br />

Prima <strong>di</strong> cominciare dunque il nostro percorso cerchiamo <strong>di</strong> delineare l’identikit dei<br />

bambini <strong>di</strong> oggi.<br />

1. I nostri alunni<br />

Raccontare come sono cambiati i bambini negli ultimi anni e tentare una loro descrizione<br />

esaustiva sarebbe, in questa circostanza, lungo e fuori luogo: mi limiterò perciò a<br />

descrivere quegli aspetti che risultano interessanti ai fini <strong>di</strong> un <strong>laboratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong><br />

<strong>creativa</strong>.<br />

La prima cosa che viene in mente, a tal proposito, è che ai bambini manchi proprio la<br />

creatività: ci sembrano poveri idee, poco interessati all’invenzione <strong>di</strong> storie, poco inclini al<br />

<strong>di</strong>alogo e all’ascolto … una catastrofe!! Ci ren<strong>di</strong>amo conto che gli stimoli a cui abbiamo<br />

fatto ricorso nei cicli precedenti e con successo sembrano ormai inefficaci.<br />

Cosa è successo? I nostri pupilli sono sotto l’effetto <strong>di</strong> un incantesimo?<br />

1. 2 La lingua<br />

Un <strong>di</strong>scorso sulla <strong>scrittura</strong> non può che prendere l’avvio a partire da considerazioni sulla<br />

lingua.<br />

Nei libri <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica <strong>di</strong> non troppo tempo fa si <strong>di</strong>stinguevano i bambini della classi elevate,<br />

lessicalmente ricchi ma poco fantasiosi, dai bambini <strong>di</strong> bassa estrazione, in cui la<br />

situazione si invertiva a sfavore del linguaggio.<br />

Oggi questa descrizione non ci appare più realistica.<br />

In questi anni abbiamo assistito infatti ad una “democratizzazione linguistica negativa”:<br />

come è emerso da recenti indagini ISTAT, l’uso del <strong>di</strong>aletto è andato progressivamente<br />

scomparendo a favore della cosiddetta lingua dell’uso me<strong>di</strong>o: un italiano colloquiale che<br />

non è più vernacolo ma nemmeno lingua grammaticalmente corretta.<br />

Contemporaneamente si è verificato un abbassamento dell’atteggiamento linguistico delle<br />

persone colte,anch’esse uniformatesi alla lingua d’uso.<br />

Questo interessante fenomeno ha avuto almeno due conseguenze negative:<br />

1- I parlanti “non colti” hanno smarrito la consapevolezza delle proprie carenze<br />

linguistiche essendo queste ormai meno palesi e perdendo <strong>di</strong> conseguenza<br />

proporzionalmente lo stimolo al miglioramento;<br />

2


2- I parlanti colti hanno rinunciato più o meno consapevolmente al proprio ruolo <strong>di</strong><br />

conservazione e modello del patrimonio linguistico (è sufficiente ascoltare i <strong>di</strong>scorsi<br />

dei politici o quelli che vengono fatti alla tv).<br />

I nostri alunni, dunque, arrivano a scuola non sentendo l’esigenza <strong>di</strong> un miglioramento:<br />

nella loro vita non hanno mai avuto <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> comunicazione e non hanno mai vissuto<br />

l’esperienza <strong>di</strong> sentirsi <strong>di</strong>versi, inferiori, culturalmente o linguisticamente. Il loro contesto <strong>di</strong><br />

vita, costituito dalla famiglia, amici e mass me<strong>di</strong>a parla una lingua sbagliata.<br />

Gli insegnanti hanno dunque il compito <strong>di</strong> svelare ai bambini che esiste un altro italiano,<br />

quello corretto. Essendo dunque la scuola l’unico luogo in cui al bambino viene offerta tale<br />

opportunità, si richiede ai docenti un’attenzione ancor maggiore: alla normale prassi<br />

dell’educazione linguistica fatta <strong>di</strong> spiegazioni ed esercizi si deve necessariamente<br />

affiancare una drammatizzazione della grammatica, ovvero una sua concreta messa in<br />

pratica. Cosa vuol <strong>di</strong>re?<br />

Espressioni quali: “esci fuori!”, “fate i compiti”, “fai il tema”, “vai dalla bidella e dì:ha detto<br />

la maestra mi dai il gesso?” sono il frutto della stanchezza, del nervosismo o magari della<br />

<strong>di</strong>strazione, sono cose che capitano, certo, ma non fanno che confermare il presupposto<br />

erroneo con cui i bambini approdano a scuola: c’è una lingua che si parla ed una che si<br />

spiega. Gli insegnanti dovrebbero dunque delegittimare questo pensiero cominciando dal<br />

proprio comportamento linguistico che deve sempre tenere alta la guar<strong>di</strong>a e <strong>di</strong>mostrazione<br />

del fatto che la lingua che si insegna è la lingua che si parla. E’ un aspetto su cui si deve<br />

insistere molto, essendo consapevoli del fatto che si tratta <strong>di</strong> un lavoro per lo più implicito.<br />

L’attività <strong>di</strong> educazione linguistica appare dunque propedeutico a qualunque <strong>di</strong>scorso sulla<br />

<strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong>: nessuna torta potrà mai essere gradevole se i suoi ingre<strong>di</strong>enti saranno<br />

quelli sbagliati.<br />

1.3.Capacità d’ascolto, capacità <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong><br />

Le abilità richieste da un <strong>laboratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong>, come la capacità <strong>di</strong> ascoltare,<br />

rielaborare e inventare, iniziano a formarsi fin dalla tenera età ed è nella prima infanzia dei<br />

nostri alunni che dobbiamo guardare.<br />

Se si dovesse scrivere una storia dell’infanzia, si parlerebbe certamente <strong>di</strong> una grande<br />

rivoluzione nata col VHS che fa da spartiacque tra due fasi molto <strong>di</strong>verse. Prima<br />

dell’avvento della videocassetta i bambini u<strong>di</strong>vano le favole dalla voce degli adulti o dalle<br />

au<strong>di</strong>ocassette: erano così abituati all’ascolto e all’immaginazione, veniva fortemente<br />

stimolata in loro l’intelligenza sequenziale: si tratta della facoltà mentale che legge i<br />

co<strong>di</strong>ci costituiti da segmenti posti in sequenza come l’alfabeto, le note musicali. Chi<br />

ascolta un brano deve procedere passo dopo passo, linearmente, seguendo il testo che si<br />

svolge <strong>di</strong>nanzi ai suoi occhi come un nastro e deve co<strong>di</strong>ficare i propri pensieri in modo da<br />

renderli successivi. Ascoltando si impara dunque a mettere in or<strong>di</strong>ne i pezzi, abilità che<br />

ovviamente torma utile quando dall’ascolto si deve passare alla lettura, alla rielaborazione<br />

orale e poi alla <strong>scrittura</strong>. Tutti i bambini <strong>di</strong> una volta sapevano ri-raccontare le favole che<br />

erano state loro narrate, magari anche ripetendo pe<strong>di</strong>ssequamente interi pezzi.<br />

Imparavano parole nuove, poiché il linguaggio utilizzato dai libri non era mai sciatto o<br />

colloquiale. Immaginavano voci, visi, luoghi remoti.<br />

3


Ed oggi, chi racconta le favole ai bimbi? Da un recente sondaggio svolto in Inghilterra è<br />

emerso che il 66% dei genitori non compie più quest’azione. Il testimone è passato alla tv<br />

e al dvd.<br />

Proviamo a chiedere ai nostri alunni <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare Biancaneve o Cenerentola: sui loro fogli<br />

compariranno i tratti dei personaggi ideati da Walt Disney. I nostri bambini non hanno<br />

dovuto immaginare nulla, la loro pazienza (altrimenti detta capacità d’ascolto)non è stata<br />

messa alla prova da lunghi racconti svolti nel silenzio <strong>di</strong> una stanza: turbinii <strong>di</strong> immagini e<br />

musiche a ritmi serrati li hanno intrattenuti … e stor<strong>di</strong>ti. I nuovi piccoli sono ricettori passivi<br />

nei quali il mezzo visivo ha stimolato invece l’intelligenza simultanea: si tratta della<br />

capacità <strong>di</strong> trattare nello stesso tempo più informazioni, senza però che sia possibile<br />

stabilire tra <strong>di</strong> esse un or<strong>di</strong>ne, una successione e quin<strong>di</strong> una gerarchia: musica, immagine<br />

e parole si sovrappongono nella loro mente in<strong>di</strong>stintamente. Senza la compresenza <strong>di</strong><br />

stimoli visivi e u<strong>di</strong>tivi nei bambini non si sveglia alcun interesse.<br />

I bambini dell’era post VHS sono caratterizzati dunque da una scarsa immaginazione e da<br />

forti carenze nelle abilità relative all’intelligenza sequenziale: la capacità d’ascolto e <strong>di</strong><br />

produzione orale e scritta. Chiedete loro <strong>di</strong> raccontare la storia che hanno appena visto<br />

alla tv: lo troveranno un lavoro <strong>di</strong>fficoltoso, perché dovranno trasformare tutti quegli stimoli<br />

in una narrazione, tradurre in <strong>di</strong>scorso in<strong>di</strong>retto un racconto interamente basato sul <strong>di</strong>alogo<br />

e dunque sul <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong>retto, in molti casi la loro rielaborazione si risolverà in un racconto<br />

sconnesso in cui verrà dato spazio a sequenze non significative ai fini della storia ma che<br />

li avranno colpiti per le musiche o le scene. Stimolati più nelle emozioni che nella capacità<br />

<strong>di</strong> ragionamento avranno <strong>di</strong>fficoltà ad interessarsi ad un racconto letto in classe, a<br />

rielaborarlo, a metterlo per iscritto.<br />

Alla fine <strong>di</strong> questa breve <strong>di</strong>samina appare chiaro quali siano gli aspetti in cui i ragazzi<br />

appaiono carenti e quali siano gli aspetti su cui si deve concentrare il nostro lavoro:<br />

Povertà lessicale e scarsa conoscenza<br />

dell’italiano<br />

Scarsa stimolazione dell’intelligenza<br />

sequenziale<br />

Scarsa esperienza del testo e dei suoi<br />

meccanismi interni<br />

Educazione linguistica<br />

Attività <strong>di</strong> logica e <strong>di</strong> stimolo al ragionamento<br />

Attività <strong>di</strong> lettura, riflessione e analisi testuale<br />

Carenza nella capacità d’ascolto Attività <strong>di</strong> lettura e <strong>di</strong>alogo<br />

Difficoltà nella produzione scritta e orale<br />

Stimolare la fantasia, favorire la conoscenza<br />

delle tecniche <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> e rinforzare gli<br />

strumenti offrendo modelli e motivandoli<br />

2. La <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong><br />

Completato il quadro della situazione dei bambini, nostro punto <strong>di</strong> partenza, possiamo<br />

avviare un <strong>di</strong>scorso che riguar<strong>di</strong> la meta, cioè la <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong>, e gli strumenti che<br />

potremo utilizzare per raggiungerla.<br />

2.1. Cos’è la <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong>?<br />

Il presupposto del nostro percorso è presto detto: la <strong>scrittura</strong> è sempre <strong>creativa</strong>. Ogni<br />

volta che siamo chiamati ad impugnare la penna, che si tratti <strong>di</strong> scrivere una semplice<br />

frase, un biglietto <strong>di</strong> auguri, un sms, una cronaca, è la nostra capacità inventiva che viene<br />

4


chiamata in causa: dobbiamo reperire idee, farne una selezione, metterle in or<strong>di</strong>ne e<br />

scegliere le parole con cui esprimerle.<br />

Si sbaglia dunque se si crede che esista una <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong> ed una che non lo è, e<br />

soprattutto va allontanata l’idea che la <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong> sia una forma espressiva<br />

stravagante ed estemporanea, slegata dalla realtà. Spesso si leggono manuali in materia<br />

che propongono percorsi piuttosto new age in cui, per esempio, gli alunni sono chiamati a<br />

sedere in silenzio con gli occhi chiusi per ascoltare il proprio respiro e descrivere i propri<br />

pensieri, oppure si chiede loro <strong>di</strong> prendere in mano un colore e scrivere tutto ciò che esso<br />

fa venire in mente. Tali esperimenti hanno certo un loro spessore ed un loro interesse, ma<br />

assumono una vali<strong>di</strong>tà educativa solo al termine <strong>di</strong> un lungo percorso che abbia<br />

preventivamente indotto gli allievi ad un buon livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>mestichezza con l’espressione<br />

linguistica: è impossibile pensare che un bambino che non sia capace <strong>di</strong> scrivere un tema<br />

corretto sulle vacanze <strong>di</strong> Natale sia poi in grado <strong>di</strong> esprimersi in modo estroso e<br />

appropriato in materia <strong>di</strong> sensazioni e stati d’animo prodotti da un suono o un colore.<br />

Allestire un <strong>laboratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong> all’interno delle attività scolastiche dandogli<br />

l’aria <strong>di</strong> una vacanza dalla routine, <strong>di</strong> una estraneità al resto del percorso d’appren<strong>di</strong>mento,<br />

risulterebbe dannoso oltre che insensato: come potrebbero comportarsi i bambini al <strong>di</strong><br />

fuori <strong>di</strong> tale esperienza? Rinforzati nell’idea che esista una <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong> ed una che<br />

non lo è, si ritroverebbero a dover scrivere una semplice cronaca con <strong>di</strong>sinteresse ed un<br />

certo spaesamento.<br />

Convinti <strong>di</strong> tale assunto, educhiamo dunque i bambini ad essere creativi sempre, ogni<br />

volta che chie<strong>di</strong>amo loro <strong>di</strong> prendere carta e penna, stimoliamo la loro inventiva fin dai loro<br />

primi passi nella scuola: facciamo cioè, dell’insegnamento dell’italiano, un <strong>laboratorio</strong><br />

permanente <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong>.<br />

2.2. Strumenti e percorsi<br />

Alla luce <strong>di</strong> quanto detto appare ormai chiaro che gli strumenti consigliati saranno<br />

soprattutto integrazioni <strong>di</strong> quelli regolarmente in uso dagli insegnanti d’italiano in modo da<br />

consentire la continuità del <strong>laboratorio</strong> all’interno del regolare percorso scolastico e <strong>di</strong><br />

cancellare l’insensata barriera tra la <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong> e il resto dell’insegnamento<br />

dell’italiano.<br />

Si cercherà cioè <strong>di</strong> integrare e potenziare i normali esercizi e le attività scolastiche al fine<br />

<strong>di</strong> raggiungere l’obiettivo del nostro <strong>laboratorio</strong>: stimolare un approccio creativo alla<br />

<strong>scrittura</strong>, lì dove per creatività non s’intende il genio e l’estro inventivo (che non s’impara),<br />

ma la capacità, in senso etimologico, <strong>di</strong> trovare l’idea e la parola giusta per creare testi<br />

gradevoli e corretti.<br />

Non mancheranno tuttavia quelle proposte più originali e accattivanti, che tanto piacciono<br />

a gran<strong>di</strong> e piccini, per giocare apertamente con la <strong>scrittura</strong> e costruire, accanto alla strada<br />

maestra dell’insegnamento dell’italiano, castelli fiabeschi in cui perdersi un po’.<br />

SCRITTURA CREATIVA NEL PRIMO CICLO<br />

Sembra impossibile parlare <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong> in 1^classe eppure è proprio lì che<br />

comincia un buon <strong>laboratorio</strong> <strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong>. Alle prese con pianti, letterine<br />

5


dell’alfabetiere e colori con cui sporcarsi le mani ci si sente molto lontani dai bei testi pieni<br />

<strong>di</strong> fantasia e trovate sorprendenti!<br />

I primi e in<strong>di</strong>menticabili giorni <strong>di</strong> scuola sono infatti caratterizzati dal ricorso all’oralità, che<br />

– è bene riba<strong>di</strong>rlo – ha invece un ruolo importantissimo nella formazione dei futuri scrittori.<br />

Si ricor<strong>di</strong> infatti che la conoscenza del linguaggio da parte del bambino comincia proprio<br />

dall’oralità. Dovremo dunque curare molto quest’aspetto, a cominciare, come già detto, dal<br />

frasario scolastico legato alla vita quoti<strong>di</strong>ana; detto questo passiamo alle attività<br />

scolastiche vere e proprie.<br />

-Educazione all’ascolto<br />

Cominciamo stimolando i bambini all’ascolto con il gioco delle parole <strong>di</strong>sgelate. Divi<strong>di</strong>amo<br />

la classe in gruppi da 4-5 alunni: uno costituirà la squadra degli esploratori e dovrà andare<br />

a caccia <strong>di</strong> voci ovvero uscire dall’aula.<br />

In aula a turno ognuno dei gruppi restanti imiterà voci e suoni <strong>di</strong> una particolare situazione<br />

che verrà assegnata dall’insegnante: il bar, il ristorante,la classe, il cartolaio etc. (la<br />

performance non durerà più <strong>di</strong> 30 secon<strong>di</strong>). La maestra darà il via al primo gruppo <strong>di</strong><br />

imitatori, magari con un fischietto: gli esploratori dovranno bussare e <strong>di</strong>re: “sappiamo chi<br />

siete!”<br />

“e chi siamo?”<br />

“Siete al bar!” e così via…<br />

-Attività topologiche<br />

Grande importanza avranno le regolari attività a carattere topologico: esse<br />

sviluppano nel bambino le capacità logiche(quelle relativa all’intelligenza<br />

sequenziale), delle quali non potrà fare a meno se vorrà essere un bravo<br />

scrittore (ricor<strong>di</strong>amo che un buon tema è frutto in egual misura <strong>di</strong> fantasia e<br />

capacità <strong>di</strong> ragionamento); queste attività verranno però arricchite con spunti<br />

innovativi che mireranno, invece, a stimolare la fantasia dei bambini.<br />

-Brevi racconti<br />

E’ stato accertato che senza uno sviluppo adeguato delle capacità <strong>di</strong> ascolto<br />

non è possibile pervenire ad un’autonoma e cosciente produzione orale.<br />

L’ascolto non è un fatto passivo ma un’attività complessa e stimolante:<br />

leggeremo dunque brevi racconti e promuoveremo tutte quelle attività orali(e<br />

scritte se possibile) volte non solo a stimolare la comprensione del testo, ma<br />

anche ad incoraggiare un approccio creativo con esso che sfoci nella<br />

rielaborazione.<br />

SCHEDE OPERATIVE<br />

1- Una strega nei guai<br />

Nei primi giorni <strong>di</strong> scuola faremo una sorpresa ai bambini. Sulla cattedra o magari sul<br />

davanzale troveremo “per caso” una scatola che avremo allestito in modo accattivante.<br />

“Guardate bambini! Ma che cos’è?” Cercheremo <strong>di</strong> creare un atmosfera d’attesa per<br />

accrescere l’interesse.<br />

6


“Ma qui c’è una lettera!”<br />

La leggeremo alla classe.<br />

Carissimi bambini<br />

sono la fata Smemorina ed ho un problema terribile! La strega Nasona ha rubato la mia<br />

bacchetta magica e ha giurato che non me la ridarà finché non avrò risolto tutti gli<br />

indovinelli che sono in questa scatola, ma sono tantissimi! Come farò? E siccome è molto<br />

cattiva ha preteso che per ogni indovinello io inventi anche delle storielle con cui lei possa<br />

<strong>di</strong>vertirsi. Non c’è che <strong>di</strong>re, sono proprio nei guai! Vi va <strong>di</strong> aiutarmi? Sono sicura <strong>di</strong> sì! Ci<br />

vorrà molto impegno, perché avrete compiuto la vostra missione solo quando la scatola<br />

degli indovinelli sarà vuota.<br />

Allora ci conto amici!<br />

Mille grazie dalla fata Smemorina<br />

PS: sappiate che alla fine dell’avventura, se sarete riusciti a farmi riavere la mia bacchetta, vi<br />

farò un regalo fatato!<br />

1.a.Dove e quando? Storielline da inventare.<br />

APERTO/CHIUSO<br />

SOPRA/SOTTO<br />

ALTO/BASSO<br />

DAVANTI/DIETRO<br />

DESTRA/SINISTRA<br />

VICINO/LONTANO<br />

PRIMA/DOPO<br />

Abbiamo due possibili mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> utilizzare la scatola:<br />

A -ricorrere alle schede operative <strong>di</strong> cui siamo già in possesso<br />

Se si opta per tale scelta si suggerisce <strong>di</strong> scegliere schede con immagini da<br />

cui si possono inventare piccole storie. A tal proposito si può far ricorso non<br />

solo al materiale scolastico, ma anche ad illustrazioni tratte dai libri o da siti<br />

internet in cui siano magari raffigurati ambienti fiabeschi. E’ importante la<br />

scelta delle figure, per cui si consiglia <strong>di</strong> favorire immagini ricche e stimolanti,<br />

insomma, belle da vedere.<br />

Ovviamente l’insegnante avrà cura <strong>di</strong> proporre agli alunni le singole fotocopie<br />

continuando il gioco degli indovinelli della strega(insomma, bisogna reggere il<br />

gioco!), sarà molto importante quin<strong>di</strong> la presentazione:<br />

“Allora, ve<strong>di</strong>amo un po’… che indovinello ci ha mandato la strega … che ne<br />

<strong>di</strong>te, sarà <strong>di</strong>fficile? Io <strong>di</strong>co <strong>di</strong> no, siete così bravi! Che ne pensate, la<br />

sconfiggiamo quella cattivona?!”<br />

(es. MODULO 1, p.39)<br />

La scheda può essere utilizzata per i concetti <strong>di</strong><br />

7


SOPRA/SOTTO: <strong>di</strong>segna un uccellino sopra l’albero; <strong>di</strong>segna un gatto sotto<br />

l’albero; <strong>di</strong>segna un cappello sulla testa della bambina<br />

DAVANTI/DIETRO: <strong>di</strong>segna un gatto <strong>di</strong>etro la bambina<br />

Gli esempi ovviamente potrebbero proseguire. Quando i bambini avranno<br />

eseguito l’esercizio si forniranno loro degli stimoli per indurli a creare delle<br />

piccole storie:<br />

“Allora, adesso dobbiamo inventare un storiella. Sapete, tutte le storie<br />

cominciano con…? Bravi,con c’era una volta! Allora cosa ve<strong>di</strong>amo nel<br />

<strong>di</strong>segno?Due bambini, bravi. Allora cominciamo: C’erano una volta due<br />

bambini…<br />

Poniamo dunque delle domande, che portino alla costruzione <strong>di</strong> una piccola<br />

storia:<br />

chi sono i due bambini? amici? fratelli?<br />

come si chiamano?<br />

dove sono?<br />

Si sono allontanati <strong>di</strong> casa?<br />

È il giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> casa loro?<br />

Perché si trovano lì?<br />

Cosa stanno facendo?<br />

Chi sta salutando la bambina?<br />

Potrebbe venire fuori una storia del tipo<br />

“C’erano una volta due fratellini che si chiamavano Clarabella e Tommaso ed<br />

un giorno, in cui la mamma li aveva mandati a raccogliere le fragole,<br />

arrivarono in un bel prato. Lì incontrarono un bel cuccioletto: lo chiamarono<br />

Pigna e se lo portarono a casa.”<br />

Le prime storie potrebbero sicuramente essere più scarne e saranno<br />

certamente necessari frequenti suggerimenti dell’ insegnante. L’importante è<br />

incoraggiare i bambini anche se le loro proposte risultassero banali o troppo<br />

fantasiose. Queste ultime andranno però corrette se insensate poiché è<br />

importante che i bambini imparino da un lato ad essere creativi, dall’altro ad<br />

essere ragionevoli. E’ molto utile, dopo aver costruito la storia, chiedere ai<br />

bambini <strong>di</strong> ripeterla.<br />

B -Utilizzare schede create appositamente<br />

Creeremo una scheda <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, pari a due pagine <strong>di</strong> quaderno,<br />

essa rappresenterà la sagoma <strong>di</strong> un castello, esso costituirà il nostro unico<br />

piano <strong>di</strong> lavoro, sul quale torneremo per tutte le attività topologiche in<br />

programma.<br />

8


APERTO/CHIUSO: <strong>di</strong>segna una porta aperta; <strong>di</strong>segna una finestra aperta e<br />

una chiusa<br />

DENTRO/FUORI: <strong>di</strong>segna una principessa nel castello; <strong>di</strong>segna una strega<br />

fuori dal castello etc.<br />

SOPRA/SOTTO: <strong>di</strong>segna una ban<strong>di</strong>era sulla torre, <strong>di</strong>segna un fiore sotto<br />

l’albero<br />

DAVANTI/DIETRO: <strong>di</strong>segna un drago <strong>di</strong>etro il castello; <strong>di</strong>segna un principe<br />

davanti al castello<br />

VICINO/LONTANO:<strong>di</strong>segna un gattino vicino alla principessa; <strong>di</strong>segna una<br />

se<strong>di</strong>a lontano dalla principessa.<br />

DESTRA/SINISTRA: <strong>di</strong>segna un cavallo alla destra del castello; <strong>di</strong>segna un<br />

albero a sinistra del castello<br />

PRIMA/DOPO: si tratta dell’argomento più prolifico ai fini della <strong>scrittura</strong><br />

<strong>creativa</strong> e che può essere applicato a qualunque scheda; anche se a questo<br />

livello delle attività scolastiche siamo ancora in una fase, come si è detto, <strong>di</strong><br />

oralità, chiedere cosa può essere successo prima e cosa dopo costituisce un<br />

importante stimolo alla creatività e alle<br />

capacità logiche.<br />

Quando avremo completato le attività topologiche potremo procedere<br />

all’invenzione della storia usando il metodo in<strong>di</strong>cato sopra. Anche in questo<br />

caso sarà opportuno invitare i bambini a ripeterla: si avrà cura <strong>di</strong> guidarli alla<br />

costruzione <strong>di</strong> un racconto breve, che sia facilmente memorizzabile e<br />

narrabile.<br />

1.b.ESERCIZI DI PRELETTURA(modulo 1,p. 25; 87)<br />

Indovina, cos’è successo?<br />

Concluse le attività topologiche possiamo passare ai primi esercizi <strong>di</strong><br />

prelettura, proponendo delle sequenze illustrate. Queste attività serviranno ad<br />

incoraggiare la capacità logiche e inventive negli alunni. Anche in questo<br />

caso potremo usare il materiale <strong>di</strong> cui già <strong>di</strong>sponiamo o schede<br />

appositamente realizzate che raffigurino elementi del mondo fiabesco.<br />

Attività1<br />

Sottoporre ai bambini <strong>di</strong>verse sequenze da cui desumere una narrazione ed<br />

esortarli uno per uno a raccontare la storia.<br />

Attività 2<br />

Molto efficace per lo sviluppo delle capacità logiche anche le attività che<br />

richiedono <strong>di</strong> mettere in or<strong>di</strong>ne o completare le sequenze per poi,<br />

ovviamente, estrapolarne una breve storia.<br />

Attività 3<br />

9


Proporre una semplice vignetta da cui partire per inventare una storia. In<br />

quest’ultimo caso potremo ingaggiare una sorta <strong>di</strong> gara tra i bambini(meglio<br />

se organizzati in squadre <strong>di</strong> 3 -4 elementi) a chi indovina prima.<br />

Es: nella vignetta c’è un bimbo che piange e dunque gli alunni dovranno<br />

indovinare perché o dov’è o chi è. No essendoci una soluzione reale,<br />

l’insegnante potrà assegnare la vittoria in modo che a turno questa sia<br />

raggiunta da tutti.<br />

-brevi racconti<br />

Leggere dei brevi racconti è la prima attività che stimola nel bambino la<br />

capacità d’ascolto.<br />

Attività 1<br />

Leggiamo ai bambini una storiella a cui manca il finale, stimolando così la<br />

loro creatività: i bambini dovranno inventarne uno. Anche qui l’esercizio può<br />

essere impostato sottoforma <strong>di</strong> gara o <strong>di</strong> compito da svolgere collettivamente<br />

nell’ambito classe.<br />

Attività 2(modulo 1,p.180)<br />

Leggiamo alla scolaresca una storia che abbia due finali <strong>di</strong>versi (il classico<br />

esempio del “la cicala e la formica” o “Cenerentola”) e chie<strong>di</strong>amo ai bambini<br />

quale preferiscano e perché.<br />

L’attività ha lo scopo <strong>di</strong> stimolare nei bambini lo spirito critico invitandoli ad<br />

operare scelte <strong>di</strong> gusto. Saranno quin<strong>di</strong> indotti a motivare le loro scelta<br />

sviluppando la capacità <strong>di</strong> riflessione. Infine, come aspiranti scrittori, saranno<br />

indotti a riflettere sulle emozioni che un testo provoca e perché. Ad esempio a<br />

qualcuno non piacerà il finale in cui la formica caccia la cicala perché gli<br />

<strong>di</strong>spiacerà per la seconda, qualcun altro preferirà il finale in cui Cenerentola<br />

punisce le sorellastre perché gli sembrerà giusto. A questo punto, quando<br />

avremo finito le attività e dunque la scatola della fata sarà vuota, potremo<br />

<strong>di</strong>chiarare compiuta la missione e creare una certa suspense sul regalo<br />

previsto.<br />

LA MAGICA MACCHINA DELLE STORIE<br />

Il regalo della fata Smemorina sarà una macchina inventa –storie. Anche in<br />

questo caso spetterà all’insegnare creare un clima <strong>di</strong> entusiasmo e sorpresa<br />

nel reperimento del dono fatato che sarà accompagnato da una lettera <strong>di</strong><br />

ringraziamento e congratulazioni da parte della fata.<br />

Si suggerisce <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre la scolaresca in squadre o <strong>di</strong> impostare l’attività<br />

come gioco collettivo.<br />

Occorreranno due da<strong>di</strong>.<br />

10


La macchina è costituita da 5 scatole (vanno benissimo quelle delle scarpe o<br />

della pasta)che andranno rivestite con della carta a tinta unita. Sulla faccia<br />

superiore si ritaglierà una porticina. All’interno, come poi spiegherò più<br />

approfon<strong>di</strong>tamente, l’insegnante inserirà dei bigliettini: ne basteranno pochi,<br />

tanti quanti sono le squadre(se si è <strong>di</strong>visa la classe in gruppi) o tanti quanti<br />

sono i pescaggi, cioè i giri, che si ha in programma <strong>di</strong> fare.<br />

1-Scatola dei protagonisti:<br />

Nella prima scatola l’insegnante inserirà bigliettini contenenti parole relative al<br />

suono o alla lettera che si sta presentando(se l’argomento del giorno è la “F”<br />

ad esempio, ci saranno FARFALLA, FATA, FOGLIA, FOCA, FAGGIO,<br />

FAGIANO(immagine e parola) etc; può essere <strong>di</strong>vertente inserire <strong>di</strong> volta in<br />

volta anche il nome <strong>di</strong> qualche alunno che inizia con la letterina in questione.<br />

a) Un bambino pescherà il bigliettino, ad es. FARFALLA<br />

b) Si dovrà dunque girare la scatola. Sulla faccia inferiore, infatti, l’insegnante<br />

avrà <strong>di</strong>segnato una serie <strong>di</strong> rettangoli numerati (al massimo fino a 12) con su<br />

scritti degli aggettivi: buono, cattivo, goloso, pauroso, furbo, sciocco,avaro,<br />

triste, allegro, generoso, magico etc. alcuni rettangoli invece saranno segnati<br />

solo da un punto interrogativo. (Questa fase del gioco mira ad accrescere il<br />

lessico)<br />

c) Un secondo bambino tirerà i da<strong>di</strong>: se ad esempio avrà fatto 8, dovrà<br />

abbinare al personaggio estratto l’aggettivo inscritto nel rettangolo 8 : es. la<br />

FARFALLA MAGICA<br />

Se dovesse imbattersi nel rettangolo col punto interrogativo dovrà inventare<br />

lui l’aggettivo con l’aiuto della squadra o della classe.<br />

d) Chie<strong>di</strong>amo dunque alla squadra o alla classe <strong>di</strong> dare un bel nome al nostro<br />

protagonista: avremo ad es. questo risultato: C’ERA UNA VOLTA UNA<br />

FARFALLA MAGICA DI NOME STELLABELLA<br />

-Possiamo ora passare alla scatola 2<br />

2-La scatola dei luoghi<br />

All’interno della seconda scatola inseriremo i nomi <strong>di</strong> luoghi tipicamente<br />

fiabeschi: IL CASTELLO FATATO/INFESTATO DAI FANTASMI/STREGATO,<br />

IL BOSCO, IL BOSCO FATATO, IL PAESE DEGLI<br />

GNOMI/FOLLETTI/DELLE FATE, LA CITTA’DELLE NUVOLE etc. Una<br />

variante più complessa del gioco prevede che i nomi dei luoghi non siano<br />

scritti per intero, ma solo parzialmente in modo che la squadra o la classe<br />

debba indovinarlo giocando all’impiccato(se si gioca in squadre ogni volta che<br />

si sbaglia lettera si passa il turno all’altra squadra)<br />

11


a) Un terzo bambino pescherà da questa scatola. Si procederà dunque(<br />

dopo aver indovinato il nome all’impiccato se si è scelta questa versione)<br />

a capovolgerla.<br />

b) Un quarto bambino tirerà i da<strong>di</strong>: sul lato inferiore della scatola ci saranno<br />

3 scritte numerate che in<strong>di</strong>cano le possibili azioni del protagonista:<br />

1- Andò(perché?)<br />

2- Abitava<br />

3- Scappò(perché e dove si rifugiò?)<br />

Dopo aver risposto alle domande d’obbligo ci si ritroverà, ad es. , con questo<br />

risultato: C’ERA UNA VOLTA LA FARFALLA MAGICA DI NOME<br />

STELLABELLA CHE ANDO’ NEL PAESE DELLE FATE PER COMPRARE<br />

UNA BACCHETTA .<br />

Si procede ora verso la terza scatola<br />

3-La scatola degli imprevisti o scatola dei cattivi<br />

Un quinto bambino pesca dalla scatola in cui l’insegnante avrà inserito i nomi<br />

degli antagonisti delle storie: LA STREGA, L’ORCO, IL MAGO MALVAGIO,<br />

LO GNOMO DISPETTOSO, IL LUPO AFFAMATO, I FANTASMI…<br />

a) Un sesto bambino dovrà pescare da un mazzo <strong>di</strong> carte col dorso nero o<br />

magari con su <strong>di</strong>segnato un teschio: su ognuna <strong>di</strong> queste carte l’insegnante<br />

avrà scritto delle azioni che possono compiere i cattivi delle storie(se si<br />

preferisce, si potrà semplicemente scrivere le azioni sul lato inferiore della<br />

scatola e numerarle come nelle scatole precedenti): CHE VOLEVA<br />

MANGIARE<br />

b) TUTTI I BAMBINI, CHE FACEVA SPAVENTARE LE PERSONE, CHE<br />

RUBAVA I GIOCATTOLI, CHE LO/LA IMPRIGIONO’, CHE VOLEVA<br />

TRASFORMARLO/LA IN UN SASSO, CHE GLI/LE SOTTOPOSE UN<br />

INDOVINELLO: SE NON LO AVESSE RISOLTO LO/LA AVREBBE<br />

AMMAZZATO/A…(anche qui si possono lasciare delle carte in bianco,<br />

magari segnate solo da un punto interrogativo, in modo che siano i bambini<br />

a dover inventare.)<br />

c) La squadra o la classe inventeranno un nome anche in questo caso da dare<br />

all’antagonista. Avremo dunque questo risultato:<br />

C’ERA UNA VOLTA LA FARFALLA MAGICA DI NOME STELLABELLA CHE<br />

ANDO’ NEL PAESE DELLE FATE PER COMPRARE UNA BACCHETTA .<br />

PERO’ LI’ INCONTRO’ L’ORCO TUTTAPUZZA CHE SE LA VOLEVA<br />

MANGIARE.<br />

12


Possiamo passare ora alla quarta scatola<br />

4-La scatola salva tutti o scatola dei buoni<br />

Questa scatola ha un funzionamento analogo alla precedente. Avremo dunque<br />

al suo interno: LA FATA BUONA, IL MAGO BUONO, IL PRINCIPE<br />

CORAGGIOSO, I FOLLETTI DEL BOSCO, LO GNOMO, LA MAMMA, IL<br />

PAPA’, I TOPOLINI…<br />

Le azioni potrebbero essere le seguenti: DONO’ UNO SCUDO FATATO, UNA<br />

SPADA MAGICA, UNA POZIONE, UN CAPPELLO CHE RENDE INVISIBILI,<br />

DELLE SCARPE CON LE ALI, LO NASCOSE A CASA SUA, IMPRIGIONO’ IL<br />

CATTIVO, TESE UN TRANELLO AL CATTIVO E LO LEGO’, FECE UNA<br />

MAGIA E TRASFORMO’ IL CATTIVO IN UN SACCO DI PATATE …<br />

Infine, anche qui, inventeremo i nomi. Il risultato sarà il seguente:<br />

C’ERA UNA VOLTA LA FARFALLA MAGICA DI NOME STELLABELLA CHE<br />

ANDO’ NEL PAESE DELLE FATE PER COMPRARE UNA BACCHETTA .<br />

PERO’ LI’ INCONTRO’ L’ORCO TUTTAPUZZA CHE SE LA VOLEVA<br />

MANGIARE. PER FORTUNA C’ERA LA FATA CELESTINA CHE LO<br />

TRASFORMO’ IN UN SACCO DI PATATE.<br />

A questo punto passeremo alla quinta ed ultima scatola:<br />

5-La scatola dei finali:<br />

la fata Smemorina è proprio sbadata! Si è <strong>di</strong>menticata <strong>di</strong> riempire la scatola!<br />

Toccherà quin<strong>di</strong> agli alunni inventare con tanta fantasia(e con l’aiuto della<br />

maestra!). Come si può notare, il gioco facilita molto l’invenzione, ma al<br />

contempo la stimola, inoltre ci sono passaggi in cui spetta ai bambini creare<br />

collegamenti, spiegazioni, particolari e scegliere le parole per raccontarli.<br />

L’attività può <strong>di</strong>ventare un appuntamento settimanale, ma anche un premio<br />

che motivi i bambini ad impegnarsi quoti<strong>di</strong>anamente. Il gioco può essere<br />

proposto anche in prima elementare, ma in questo caso non tutti i bambini<br />

sapranno leggere i bigliettini: ci penserà l’insegnante, ma sarà certo uno<br />

stimolo per imparare al più presto le letterine e giocare ancora!<br />

GIOCARE CON LE LETTERE:<br />

LA PRINCIPESSA PRUNELLA<br />

Si tratta <strong>di</strong> un gioco <strong>di</strong> parole che si chiama tautogramma e consiste nel<br />

creare frasi (o ad<strong>di</strong>rittura testi, se si è bravissimi) con parole che iniziano<br />

esclusivamente con una lettera (vanno esclusi congiunzioni, pronomi,articoli<br />

ed i verbi essere e avere).<br />

Il gioco viene proposto nel libro “Chi ha visto Cenerontola?” <strong>di</strong> Davide Nonino.<br />

IL TESTO DESCRITTIVO<br />

13


In seconda si affrontano <strong>di</strong>verse tipologie testuali: il descrittivo e il narrativo nelle sue<br />

<strong>di</strong>verse varianti. Lo stu<strong>di</strong>o dell’educazione linguistica si approfon<strong>di</strong>sce. Il <strong>laboratorio</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>scrittura</strong> <strong>creativa</strong> si ingran<strong>di</strong>sce!!<br />

IL TESTO DESCRITTIVO<br />

Il testo descrittivo richiede un bagaglio linguistico nuovo spesso noioso e <strong>di</strong>fficile da<br />

memorizzare e apprendere. Proponiamo dunque un percorso fantasioso e <strong>di</strong>vertente per<br />

affrontare l’argomento.<br />

FACCE DA…<br />

Partiremo dalla descrizione <strong>di</strong> alcuni personaggi <strong>di</strong> fantasia sud<strong>di</strong>visi per tipologie:<br />

MOSTRI, FATE E PRINCIPESSE, EROI E PRINCIPI. In questo modo per i<br />

bambini sarà più facile memorizzare i significati delle parole. (PS: l’attività è<br />

sviluppata interamente solo per la parte de<strong>di</strong>cata ai mostri, per gli altri gruppi sarà<br />

sufficiente seguire l’esempio)<br />

1)…MOSTRI<br />

I mostri, si sa, non solo sono cattivi, ma sono pure parecchio brutti. Quin<strong>di</strong> se ti tocca<br />

descrivere persone non proprio belle, leggi attentamente e memorizza le parole usate<br />

per spiegare come sono fatti orco Mangione e strega Malvagia. Non ne hai mai<br />

visti?Ora ti spiego come sono e poi tu li <strong>di</strong>segni.<br />

A L’orco Mangione :l’orco Mangione ha i capelli corvini e arruffati che<br />

sembrano fatti <strong>di</strong> lana. Le sopracciglia sono folte e unite, gli occhi gran<strong>di</strong>ssimi<br />

ma storti, ha un naso camuso che sembra una patata e la bocca grande e<br />

carnosa. E’un tipo corpulento, con braccia e gambe muscolose e un pancione<br />

pronunciato. Appena può prende un bue e se lo mette nel panino a colazione.<br />

B La strega Malvagia: la strega Malvagia ha i capelli canuti, le sopracciglia<br />

sempre corrucciate, gli occhi neri come il carbone, il naso bitorzoluto con<br />

sopra un neo peloso, la bocca stretta e sdentata che non sorride mai. E’ una<br />

vecchia smilza che sembra il manico <strong>di</strong> una scopa e le sue mani sono nodose<br />

e fanno gli incantesimi: <strong>di</strong> solito trasforma le bambole in pezzi <strong>di</strong> formaggio<br />

puzzone.Sottolinea gli aggettivi con cui sono descritte le parti del viso e del corpo<br />

dei mostri, poi inseriscili nella seguente tabella<br />

TABELLA 1<br />

FACCE DA MOSTRI<br />

PARTI DEL CORPO AGGETTIVI SIGNIFICATO<br />

CAPELLI Corvini<br />

Arruffati<br />

SOPRACCIGLIA Folte<br />

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OCCHI Storti<br />

NASO Camuso<br />

BOCCA Carnosa<br />

CORPO:<br />

ARTI<br />

PANCIA<br />

Corpulento<br />

pronunciata<br />

Ora arricchiamo la tabella inserendo parole nuove che possono essere utili per<br />

descrivere fate, principesse e tutte le persone un po’ bruttine.<br />

2) PRINCIPESSE E FATE: fate e principesse, si sa, sono sempre bellissime! Leggi<br />

attentamente queste descrizioni così imparerai parole nuove per descrivere chi ti<br />

piace <strong>di</strong> più!<br />

A- la fata Fiammetta<br />

Fata Fiammetta ha i capelli fulvi, lunghi e setosi; il viso ovale e il colorito<br />

can<strong>di</strong>do,gli occhi color smeraldo e il nasino all’insù; la sua bocca è del colore<br />

del corallo. Non è molto alta, ma anche se è piuttosto minuta è proprio un<br />

incanto! Quando vola sembra un una farfalla.<br />

3)la principessa Rosaspina<br />

La principessa Rosaspina ha i capelli lisci e bion<strong>di</strong> che sembrano d’oro.<br />

Il suo viso è piuttosto tondo e fa pensare ad una mela. Gli occhi sono gran<strong>di</strong><br />

e azzurri e la bocca piccola e sorridente. Tutti <strong>di</strong>cono che è una spilungona<br />

ma è proprio simpatica!<br />

3) EROI E PRINCIPI<br />

A Il principe Dragovento<br />

Il principe Dragovento ha dei capelli crespi e castani che vanno da tutte le<br />

parti e lui li nasconde sotto la corona. Sul viso, piuttosto rettangolare ha un<br />

sacco <strong>di</strong> lentiggini. Le sopracciglia leggermente arcuate sormontano i suoi<br />

famosi occhi azzurri che fanno innamorare tutte le ragazze:ha un espressione<br />

fiera e coraggiosa a cui non si può resistere. Il naso è aquilino, forse un<br />

po’lungo, la bocca sempre imbronciata per far paura ai nemici. E’alto e<br />

muscoloso e va sempre a cavallo.<br />

B Il cavaliere supersonico<br />

Il cavaliere supersonico non sa cos’è la paura. Nessuno ha mai visto il suo<br />

volto perché porta l’armatura d’argento, ma c’è chi <strong>di</strong>ce che abbia i capelli<br />

ricci e folti color del miele, gli occhi gran<strong>di</strong> ed un po’allungati come i cinesi, gli<br />

zigomi pronunciati, il naso imponente e la bocca stretta. Forse ha il mento un<br />

po’ sporgente. E’ robusto e forte che sembra un calciatore e <strong>di</strong> piede fa 53!<br />

Per rafforzare l’acquisizione delle nuove parole si consiglia <strong>di</strong> sottoporre ai bambini un<br />

piccolo questionario <strong>di</strong> riepilogo, è opportuno partire dalla domanda: “quali parti del corpo<br />

15


<strong>di</strong> orco Mangione(per es.) sono descritte nel brano?”; proseguire poi con quesiti del<br />

tipo:“come sono i capelli dell’orco Mangione?”etc.<br />

E’ ugualmente efficace il testo con le parole mancanti da completare scegliendo fra quelle<br />

elencate sotto.<br />

ES. La principessa Rosaspina ha i capelli … e bion<strong>di</strong> che sembrano d’oro. Il<br />

suo viso è piuttosto … Completata questa fase del lavoro il repertorio<br />

lessicale verrà arricchito con una tabella più ampia in cui verranno forniti<br />

ulteriori aggettivi utili alle descrizione della persona magari accompagnati da<br />

<strong>di</strong>segni.<br />

Acchiappa il ladro<br />

A questo punto rinforzeremo il lessico con un gioco molto <strong>di</strong>vertente. La<br />

situazione <strong>di</strong> partenza è la seguente:<br />

Nel paese delle fiabe è accaduto un fatto terribile: hanno rubato le<br />

scarpe <strong>di</strong> cristallo <strong>di</strong> Cenerentola!!<br />

Materiale con cui si gioca:<br />

1) figurine contenenti dei primi piani dalle caratteristiche molto marcate e<br />

relative al lessico appreso dai bambini. Sotto ogni figurina è scritto il nome del<br />

personaggio raffigurato.<br />

2) bigliettini in cui è scritto solo il nome dei personaggi<br />

I bambini verranno <strong>di</strong>visi in squadre ( Le figurine verranno fotocopiate tante<br />

volte quante sono le squadre) e ad ognuna <strong>di</strong> esse verrà <strong>di</strong>stribuito un mazzo<br />

<strong>di</strong> figurine.<br />

L’insegnante pescherà tanti bigliettini contenenti solo i nomi quante sono le<br />

squadre in modo che ognuna abbia il proprio personaggio da indovinare.<br />

A turno ogni squadra potrà porre una domanda all’insegnante riguardo alle<br />

caratteristiche del personaggio misterioso,es:<br />

è bruno?<br />

Se la risposta sarà no bisognerà scartare tutte le figurine coi capelli neri. Il<br />

gioco procede fino a quando una squadra non sarà rimasta con una sola<br />

figurina in mano: quello sarà il nome del ladro e a quel punto dovrà essere<br />

rivelato.<br />

Se il nome è quello giusto avremo la squadra vincitrice, se è quello sbagliato<br />

la squadra perde e le altre potranno continuare il gioco finché non avranno<br />

una carta sola.<br />

E E E E ADESSO ADESSO ADESSO ADESSO INVENTIAMO INVENTIAMO INVENTIAMO INVENTIAMO NOI! NOI! NOI! NOI!<br />

Rinforzata con le precedenti attività la conoscenza della struttura <strong>di</strong> un testo descrittivo<br />

riguardante la persona e dei relativi nuovi vocaboli, invitiamo gli alunni a produrre un testo<br />

breve.<br />

16


“Ora prova tu ad inventare un mostro(per es.) seguendo l’esempio dei testi letti. Fornisci<br />

quin<strong>di</strong> una descrizione del personaggio che hai inventato aiutandoti con le parole nuove<br />

che hai inserito nella tabella “FACCE DA …MOSTRI.”<br />

I NOMI COMPOSTI<br />

Biancaneve, Cappuccetto rosso, Cenerentola … spesso i nomi dei<br />

protagonisti delle fiabe derivano dall’incontro <strong>di</strong> più parole che caratterizzano<br />

il personaggio. Giochiamo a inventare nomi per i protagonisti delle nostre<br />

storie. Ma come si fa?<br />

Se abbiamo già spiegato ai bambini come si formano i nomi composti il<br />

nostro punto <strong>di</strong> partenza sarà la seguente tabella:<br />

NOMI VERBI AGGETTIVI<br />

Chie<strong>di</strong>amo loro <strong>di</strong> <strong>di</strong>rci tutti i nomi, verbi(che dovranno essere rigorosamente<br />

all’in<strong>di</strong>cativo, 1^pers. sing.) e aggettivi che fanno venire loro in mente cose<br />

belle e dolci. Ci risponderanno con: sorriso , fiore, cuore, oro,gioiosa, bello,<br />

buono, ride, gioca, canta,rosa, margherita etc…<br />

Inseriamoli nella tabella. Poi chie<strong>di</strong>amo loro <strong>di</strong> creare delle parole composte<br />

secondo le possibili combinazioni:<br />

NOME+NOME:<br />

VERBO+NOME:<br />

VERBO+VERBO:<br />

NOME+AGGETTIVO:<br />

AGGETTIVO+AGGETTIVO:<br />

Otterremo dei nomi perfetti per le nostre principesse: Rosacuore, Ridefiore,<br />

Margheritagioiosa etc…<br />

Continuiamo il gioco cercando nomi per tutti gli altri personaggi.<br />

Possiamo usare lo stesso meccanismo anche per inventare nomi per<br />

personaggi precisi. Ad esempio: un coniglio pauroso, un’ape mangiona, un<br />

principe balbuziente, una fata pasticciona etc…<br />

LA BUGIA …C’è un ambito in cui i bambini non hanno mai perso tutta<br />

la loro <strong>di</strong>rompente creatività ed è quello della bugia. Utilizziamo questo<br />

aspetto per potenziare ed incanalare questo loro sfrenato potenziale.<br />

Partiamo da un questionario in cui indaghiamo il rapporto che i nostri alunni<br />

hanno con la menzogna.<br />

Questionario<br />

Racconti le bugie?<br />

1. Sei bravo a raccontarle?<br />

2. Quando ti capita e a chi?<br />

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3. Se invece qualcuno le racconta a te, tu cosa fai?<br />

4. Secondo te è giusto o sbagliato <strong>di</strong>re bugie?<br />

5. Qual è la bugia più grossa che hai detto? Raccontala.<br />

In seguito realizziamo un grafico per rappresentare i dati evinti dalla domanda<br />

1 e 2 e commentiamo l’esito in un piccolo <strong>di</strong>battito <strong>di</strong> classe.<br />

BUGIE CHE FANNO MALE:<br />

IL RAGAZZO CHE GRIDAVA AL LUPO<br />

L’insegnante riba<strong>di</strong>rà alla classe che mentire è sempre negativo e fornirà un<br />

illustre esempio raccontando la storia de Il ragazzo che gridava al lupo. La<br />

lettura può essere seguita da una serie <strong>di</strong> attività quali il questionario <strong>di</strong><br />

comprensione o la <strong>di</strong>visione in vignette illustrate.<br />

Arricchire un testo descrittivo con le metafore<br />

BUGIE CHE FANNO BENE … ALLA PENNA:<br />

LE BUGIE DI PINOCCHIO<br />

L’attività, incentrata sul personaggio noto ai bambini per la sua attitu<strong>di</strong>ne alla<br />

menzogna, è strutturata in episo<strong>di</strong> incentrati sulle <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> testo<br />

descrittivo che viene arricchito da similitu<strong>di</strong>ni e metafore.<br />

DESCRIVERE PERSONE<br />

Partiamo dalla seguente lettura:<br />

Episo<strong>di</strong>o 1<br />

PINOCCHIO, LUCIGNOLO E … LA FATA<br />

Un giorno Pinocchio era seduto sotto un pino e mangiava una pera. Lo<br />

raggiunse Lucignolo e gli <strong>di</strong>sse: “Ciao Pinocchio! Non crederai a quel che sto<br />

per <strong>di</strong>rti!”<br />

“Perché, cosa devi <strong>di</strong>rmi?” <strong>di</strong>sse Pinocchio.<br />

“Venendo qui ho incontrato una fatina meravigliosa, si chiama Celestina.<br />

Ha i capelli turchini raccolti in una treccia che sembra una nuvola.<br />

Il viso ha la forma <strong>di</strong> un ovale allungato.<br />

Le sopracciglia hanno la forma dell’arcobaleno e gli occhi sono gran<strong>di</strong> , lo<br />

sguardo è profondo. Il nasino è sottile e la bocca sembra un cuore. Le<br />

guance sono rosee e la pelle <strong>di</strong>afana. Il collo lungo e sottile come quello <strong>di</strong> un<br />

cigno e le mani affusolate che stringono sempre una bacchetta per fare gli<br />

incantesimi. Il suo vestito è celeste come il cielo ed è trapunto <strong>di</strong> stelle dorate,<br />

mentre il cappello ha la forma conica e splende come il sole.<br />

Dì un po’, Pinocchio, tu l’hai mai vista una fata più bella <strong>di</strong> questa? Se non<br />

l’hai vista mi devi dare la pera che stavi per mangiare!”<br />

Ma Pinocchio, poveretto, non aveva ancora incontrato la fata Turchina…<br />

18


1-La lettura del testo può essere seguita da attività <strong>di</strong> comprensione del testo,<br />

esercizi in cui si chiede al bambino <strong>di</strong> sottolineare gli aggettivi utilizzati per<br />

descrivere la fata.<br />

Infine facciamo completare la seguente tabella a cui potremmo dare una<br />

veste particolare…*<br />

2-Aiuta Pinocchio inventando per lui una fatina più bella e magica <strong>di</strong> quella<br />

descritta da Lucignolo. (L’attività può essere seguita dagli stessi esercizi<br />

proposti successivamente alla lettura del brano proposto.<br />

Episo<strong>di</strong>o 2<br />

PINOCCHIO, LUCIGNOLO E … I MOSTRI!<br />

Un altro giorno Pinocchio era seduto sotto un olmo e mangiava una frittata.<br />

Lo raggiunse Lucignolo e gli <strong>di</strong>sse:<br />

“Ciao Pinocchio! Non crederai a quel che sto per <strong>di</strong>rti!”<br />

“Perché, cosa devi <strong>di</strong>rmi?” <strong>di</strong>sse Pinocchio.<br />

“Venendo qui ho incontrato un gigante terribile! Si chiama Giorgione<br />

Mangiatutto perché <strong>di</strong>vora tutto quello che gli capita: polli, alberi, bambini,<br />

tacchini, sassi, scarpe e chi più ne ha più ne metta! In testa, al posto del<br />

cappello tiene una pentolona. Ha i capelli corvini, ispi<strong>di</strong> come le setole <strong>di</strong> una<br />

scopa,gli occhi sporgenti. Il volto è squadrato,il naso pronunciato con sopra<br />

un neo peloso che sembra un ragno. La bocca è sdentata ma la sua voce è<br />

così potente che sembra un temporale e quando corre i suoi pie<strong>di</strong>, gran<strong>di</strong><br />

come automobili, sembra che la terra tremi.<br />

E tu l’hai mai visto un gigante? Se non l’hai mai visto mangerò la tua frittata!”<br />

Pinocchio, poveretto, non l’aveva mai visto un gigante…<br />

DESCRIVERE ANIMALI<br />

Episo<strong>di</strong>o 3<br />

PINOCCHIO, LUCIGNOLO E … GLI ANIMALI!<br />

Un altro giorno ancora Pinocchio era sotto un pioppo e mangiava un panino.<br />

Lo raggiunse Lucignolo e gli <strong>di</strong>sse:<br />

“Ciao Pinocchio! Non crederai a quel che sto per <strong>di</strong>rti!”<br />

“Perché, cosa devi <strong>di</strong>rmi?” <strong>di</strong>sse Pinocchio.<br />

“Venendo qui ho incontrato un animale proprio stranissimo! Si chiama<br />

Arcicanarinporcellissimo: ha 8 zampe come quelle delle oche, corte e tozze. Il<br />

corpo sembra un salsicciotto e la coda come quella del cavallo. La testa è<br />

quella <strong>di</strong> un maialino ed è tonda come un pallone. Porta gli occhiali, ha due<br />

ali come quelle <strong>di</strong> un canarino ed il suo verso sembra il suono <strong>di</strong> una<br />

trombetta da sta<strong>di</strong>o.<br />

19


E tu l’hai mai visto un animale così strano? Se non l’hai mai visto mangerò la<br />

tua frittata!”<br />

Pinocchio, poveretto, non l’aveva mai visto …<br />

DESCRIVERE PAESAGGI<br />

Episo<strong>di</strong>o 4<br />

PINOCCHIO, LUCIGNOLO E …<br />

… IL PAESE DI BAM BIM BU!<br />

Un altro giorno ancora Pinocchio se ne stava sotto un salice a gustare una<br />

bella salsiccia. Arrivò Lucignolo e gli <strong>di</strong>sse: “Ciao Pinocchio! Non crederai a<br />

quel che sto per <strong>di</strong>rti!”<br />

“Perché, cosa devi <strong>di</strong>rmi?” <strong>di</strong>sse Pinocchio.<br />

“Venendo qui sono passato per il Paese <strong>di</strong> Bam Bim Bu:le strade sembrano<br />

fatte <strong>di</strong> cioccolato, sugli alberi crescono i capelli, le case sono come mele ed<br />

i tetti son fatti coi quaderni. Dai comignoli escono i coriandoli colorati come<br />

farfalle. Sullo sfondo si vedono colline appuntite come matite, invece davanti<br />

c’è una piazza piccola come una moneta e infatti non ci va mai nessuno.<br />

E tu l’hai mai visto un paese così strano? Se non l’hai mai visto mangerò la<br />

tua salsiccia!”<br />

Pinocchio, poveretto, non l’aveva mai visto …<br />

-METAFORE E SIMILITUDINI<br />

-La principessa Troppobella<br />

C’era una volta una principessa bellissima, talmente bella che non accettava<br />

la corte <strong>di</strong> nessuno. Suo padre si arrabbiava ogni giorno <strong>di</strong> più: “Figlia mia,<br />

non è possibile! Le altre principesse dei reami vicini sono tutte belle che<br />

sposate, e tu non ti deci<strong>di</strong> mai: mica vorrai restare zitella a vita?!”<br />

Stanca <strong>di</strong> litigare la principessa un giorno <strong>di</strong>sse:<br />

“Padre, ho deciso: sottoporrò i miei pretendenti ad una gara <strong>di</strong> bravura. Colui<br />

che meglio saprà cantare le mie lo<strong>di</strong> <strong>di</strong>venterà il mio sposo.”<br />

Tutti furono contenti.<br />

Il giorno seguente arrivò il primo pretendente e <strong>di</strong>sse: “Buon giorno, bella<br />

principessa!”<br />

“Buon giorno a te, principe. Ve<strong>di</strong>amo se supererai la prova… allora, <strong>di</strong>mmi, i<br />

miei capelli sono bion<strong>di</strong> come ….”<br />

Il principe, che proprio non ci sapeva fare, rispose: “I tuoi capelli sono bion<strong>di</strong><br />

come … come … come … il pelo del cane del mio servo!”<br />

“Cacciatelo imme<strong>di</strong>atamente!”urlò arrabbiatissima la principessa e non se ne<br />

fece niente.<br />

20


Il giorno dopo arrivò alla corte il secondo principe e <strong>di</strong>sse: “Buon giorno, bella<br />

principessa!”<br />

“Buon giorno a te, principe. Ve<strong>di</strong>amo se supererai la prova… allora, <strong>di</strong>mmi, i<br />

miei occhi sono azzurri come …”<br />

Il principe, che proprio non ci sapeva fare, rispose: “I tuoi occhi sono azzurri<br />

come … come … le pantofole <strong>di</strong> mia nonna!”<br />

“Cacciatelo imme<strong>di</strong>atamente!”urlò arrabbiatissima la principessa e non se ne<br />

fece niente.<br />

Il giorno dopo ancora arrivò alla corte il terzo principe e <strong>di</strong>sse: “Buon giorno,<br />

bella principessa!”<br />

“Buon giorno a te, principe. Ve<strong>di</strong>amo se supererai la prova… allora, <strong>di</strong>mmi, il<br />

mio collo è flessuoso come …”<br />

Il principe, che proprio non ci sapeva fare, rispose: “Il tuo collo è flessuoso<br />

come … come … il tubo della mia doccia!”<br />

“Cacciatelo imme<strong>di</strong>atamente!”urlò arrabbiatissima la principessa e non se ne<br />

fece niente.<br />

Troppobella aveva perso le speranze, quando arrivò il principe Similitu<strong>di</strong>ne e<br />

rispose a tutte, ma proprio a tutte, le domande della principessa.<br />

“Allora <strong>di</strong>mmi principe: i miei capelli sono bion<strong>di</strong> come ….”<br />

Quello senza nemmeno pensarci rispose: “…”<br />

“Bravo!” <strong>di</strong>sse la principessa “ e allora <strong>di</strong>mmi …”<br />

LA PERGAMENA STRAPPATA<br />

Il poeta Bellarima ha un gatto birbante che ha strappato i fogli delle poesie<br />

con i suoi artigli affilati. Alcuni frammenti sono volati via dalla finestra ed ora il<br />

poeta non ricorda più come iniziavano queste similitu<strong>di</strong>ni. Aiutiamolo noi!<br />

Diamo a ciascun bambino un frammento <strong>di</strong> carta su cui sarà scritto il secondo<br />

membro <strong>di</strong> una similitu<strong>di</strong>ne:<br />

…. come un girasole<br />

…. Come una nuvola etc. …<br />

Bisognerà completare cercando d’indovinare quel che manca: in classe<br />

leggeremo le trovate dei nostri alunni che utilizzeremo per allestire un bel<br />

cartellone che sarà anche la banca dati delle similitu<strong>di</strong>ni.<br />

-I 5 SENSI<br />

L’oggetto nel sacco<br />

L’insegnante nasconde un oggetto in un sacchetto <strong>di</strong> stoffa e i bambini, <strong>di</strong>visi<br />

in squadre, devono indovinare <strong>di</strong> che si tratta usando i 5 sensi.<br />

Alla lavagna si <strong>di</strong>segnerà una tabella da compilare <strong>di</strong> volta in volta con i dati<br />

ricavati.<br />

21


TATTO: un bambino della squadra si alzerà e potrà toccare il sacchetto,<br />

andrà alla lavagna e scriverà la caratteristica rilevata: morbido, ruvido, <strong>di</strong><br />

forma rettangolare etc …<br />

UDITO: un secondo bambino si alzerà e potrà far cadere a terra o sulla<br />

cattedra il sacchetto, andrà alla lavagna e scriverà il dato rilevato:<br />

OLFATTO: un terzo bambino si alzerà e verrà bendato: la maestra aprirà il<br />

sacchetto e gli lascerà annusare l’oggetto. Il bambino scriverà il dato ricavato.<br />

GUSTO: in alcuni casi, se l’oggetto sarà commestibile, un quarto bambino,<br />

bendato, potrà assaggiare l’oggetto e scrivere alla lavagna il dato ricavato.<br />

Infine, sulla base degli elementi posseduti,la squadra dovrà dare la soluzione<br />

e rivelare <strong>di</strong> che oggetto si tratta.<br />

La tabella alla lavagna verrà riportata anche sul quaderno <strong>di</strong> ogni bambino,<br />

che utilizzerà i dati ricavati per produrre un testo descrittivo.<br />

1^VARIANTE DEL GIOCO<br />

-Il sacco del cuoco Pancione:<br />

L’attività può essere inserita all’interno <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> educazione<br />

alimentare.<br />

Poiché il gusto non è sfruttabile per tutti gli oggetti, possiamo giocare<br />

esclusivamente con gli alimenti. Per quanto riguarda l’u<strong>di</strong>to, gli alunni non<br />

dovranno lasciar cadere il sacchetto ma scuoterlo. Divi<strong>di</strong>amo la classe in 4<br />

gruppi, uno per ogni senso, escluso quello della vista. Anche in questa<br />

variante bisognerà compilare una tabella alla lavagna e<br />

contemporaneamente ogni bambino ne compilerà una identica sul proprio<br />

quaderno.<br />

Alla tabella aggiungiamo una casella in più, in cui i bambini potranno<br />

esprimere un proprio giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> gusto: mi piace/ non mi piace( tale dato<br />

potrà essere rappresentato tramite grafici e <strong>di</strong>ventare oggetto <strong>di</strong> riflessione).<br />

Successivamente si provvederà a produrre un testo descrittivo con i dati<br />

ricavati.<br />

-Indovina l’oggetto:<br />

Ad un bambino viene assegnata un’identità che non può conoscere. Questa<br />

sarà scritta su un foglietto che gli verrà attaccata sulla spalla e che lui però<br />

mostrerà alla classe. Poi dovrà fare delle domande ai compagni<br />

relativamente ai dati derivanti dai 5 sensi per poter capire qual è l’identità a lui<br />

affidata.<br />

-La fontana dei Sinonimi e contrari<br />

C’era una volta una fontana magica che poteva trasformare la gente su<br />

richiesta, ovviamente <strong>di</strong>etro pagamento <strong>di</strong> una monetina. La sua acqua<br />

22


zampillava fresca da un rubinetto a forma <strong>di</strong> fiore e cascava in due vasche<br />

chiamate vasca dei Sinonimi e vasca dei Contrari.<br />

Le persone facevano la fila per ottenere qualche beneficio: qualcuno vi si<br />

immergeva triste e ne usciva allegro, qualcun altro ci portava la moglie<br />

robusta che dopo essersi calata nelle acque ne usciva snella, qualcun altro<br />

aveva solo il capriccio <strong>di</strong> vedere come sarebbe stato con i capelli castani<br />

anziché bion<strong>di</strong> …:tutti quelli trasformati per benino uscivano dalla vasca dei<br />

contrari.<br />

La magia però non riusciva se qualcuno, facendo il furbo, invece <strong>di</strong> una<br />

moneta d’argento, gettava nella fontana un semplice bottone o un soldo <strong>di</strong><br />

cacio. Il quel caso i malcapitati ricevevano un cambiamento così così, <strong>di</strong> cui<br />

non si accorgeva quasi nessuno: quelli coi capelli corvini uscivano bruni,<br />

quelli tristi uscivano mogi, quelli con la chioma spelacchiata uscivano con la<br />

capigliatura rada. Tutti mogi se ne uscivano dal lato opposto della fontana: la<br />

vasca dei Sinonimi.<br />

Descrizioni immaginarie<br />

Partiamo dalla lettura <strong>di</strong> un brano qualunque in cui sia descritto un ambiente:<br />

una casa o le sue stanze. Chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> descrivere la loro<br />

abitazione o una camera in particolare. Utile, certo, però … che noia!<br />

Ci vuole un po’ <strong>di</strong> fantasia.<br />

Proponiamo allora delle variazioni sul tema.<br />

. Immagina <strong>di</strong> avere finalmente la stanza/casa/cucina dei tuoi sogni. Com’è<br />

fatta?Descrivila.<br />

. Descrivi la tua stanza in cui però è successo qualcosa <strong>di</strong> strano: i mobili<br />

sono fatti <strong>di</strong> dolci/si sono animati/è <strong>di</strong>ventata gran<strong>di</strong>ssima/piccolissima/ si è<br />

trasformata nella stanza <strong>di</strong> un personaggio famoso o delle favole ….<br />

CASE DA FAVOLA<br />

Immagina e descrivi la casa <strong>di</strong> Cappuccetto rosso, del lupo, <strong>di</strong> Cenerentola<br />

etc …<br />

Chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> illustrare le case dei loro personaggi su dei<br />

cartoncini F4 e poi realizziamo un cartellone raffigurante il paese delle fiabe<br />

su cui affiggere i loro elaborati.<br />

IL BOSCO FA PAURA, IL BOSCO FA ALLEGRIA<br />

PAURA:<br />

Il bosco si trovava su una collina poco lontano dal paese. Nelle notti <strong>di</strong> luna piena gli abitanti<br />

del villaggio potevano vederlo, ma poiché ne avevano paura, stavano sempre con le finestre<br />

chiuse.<br />

23


Gli animali che lo popolavano erano spaventosi: lupi affamati, pipistrelli neri, ragni enormi,<br />

serpenti velenosi. Chi vi si avventurava doveva farsi strada con una torcia, poiché i rami degli<br />

alberi erano così intricati che non lasciavano passare un solo raggio <strong>di</strong> luce. Al centro del<br />

bosco c’era una palude che emetteva un olezzo pestilenziale e poco <strong>di</strong>stante, sotto un<br />

cipresso, si ergeva la casa della strega dei boschi.<br />

ALLEGRIA:<br />

Il bosco si trovava su <strong>di</strong> una collina poco lontana dal paese. Nelle notti <strong>di</strong> luna piena si vedeva<br />

chiaramente lo scintillio delle foglie d’argento illuminate dalla luna, infatti gli abitanti del<br />

villaggio dormivano con le finestre aperte per farsi illuminare da quel bagliore e non avere più<br />

paura del buio.<br />

Gli animali che lo popolavano erano i più belli che si fossero mai visti: uccelli dal canto<br />

celestiale, farfalle dalle ali coloratissime, cerbiatti allegri e scoiattoli giocherelloni. Ci andavano<br />

tutti per una bella scampagnata o per rallegrarsi un po’. Al centro del bosco c’era un laghetto<br />

pieno <strong>di</strong> pesciolini e la sua acqua era freschissima e buona da bere. Poco <strong>di</strong>stante, all’ombra<br />

<strong>di</strong> un pesco sempre in fiore, c’era la casa della fata dei boschi<br />

Proponiamo ai bambini <strong>di</strong> svolgere lo stesso lavoro con i seguenti ambienti:<br />

• Casa<br />

• Castello<br />

• Paese<br />

• Spiaggia<br />

• Nave<br />

Descrivere l’interiorità <strong>di</strong> un personaggio<br />

CHIEDIAMO AD ESOPO<br />

Le favole classiche hanno per protagonisti degli animali che rappresentano<br />

vizi e virtù, ma anche lati del carattere molto precisi. Leggiamone alcune in<br />

modo da evidenziare efficacemente questi aspetti e quali sono gli<br />

atteggiamenti ed i comportamenti ad essi relativi.<br />

COSA ACCADREBBE SE …<br />

Proviamo poi a riscrivere le favole cambiando le caratteristiche dei<br />

personaggi. Cosa accadrebbe se la volpe fosse sciocca? Etc …<br />

Favole consigliate(http://lefiabe.com/esopo)<br />

• L’asino, la volpe e il leone<br />

• Il cervo e la vite<br />

• La fortuna del cavallo<br />

• Il leone ed il topo<br />

LA STAFFETTA<br />

Ecco una <strong>di</strong>vertente proposta <strong>di</strong> cooperative - learning.<br />

24


Divi<strong>di</strong>amo la classe in 5 squadre, ognuna delle quali si raggrupperà attorno<br />

ad un tavolo o ad un gruppo <strong>di</strong> banchi uniti.<br />

1- I <strong>di</strong>segnatori<br />

2- descrittori esterni<br />

3- I descrittori interni<br />

4- Gli analisti<br />

5- Gli inventori<br />

Il primo gruppo dovrà <strong>di</strong>segnare una figura umana, andrà bene qualunque soggetto,anche<br />

personaggi <strong>di</strong> fantasia. La consegna sarà però perentoria: la figura dovrà avere<br />

un’espressione o una postura da cui traspaia un’emozione o uno stato d’animo.<br />

Il secondo gruppo dovrà compilare una tabella coni dati relativi alla<br />

descrizione esterna.<br />

Il terzo gruppo fornirà una descrizione della personalità, del carattere o dell’emozione<br />

semplicemente elencando una serie <strong>di</strong> aggettivi appropriati.<br />

Il quinto gruppo invece dovrà inventare le motivazioni che spieghino il carattere o<br />

l’emozione relativa al personaggio. Ad es.: La bambina è triste perché la mamma l’ha<br />

sgridata, oppure la bambina è una persona sempre triste perché non ha amici con cui<br />

giocare.<br />

RICORDI E STATI D’ANIMO<br />

Chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> scrivere brevemente alcuni loro ricor<strong>di</strong> relativi alle seguenti<br />

emozioni: rabbia, paura, tristezza, gioia. Divideremo la lavagna in quattro parti e su<br />

ognuna scriveremo le quattro parole e accanto un simbolo.<br />

Ogni ricordo sarà scritto su un pezzo <strong>di</strong> carta in forma anonima, infondo al foglio l’alunno<br />

<strong>di</strong>segnerà il simbolo dell’emozione a cui si è riferito. L’insegnante non dovrà correggere la<br />

forma, ma si limiterà a leggere i bigliettini: <strong>di</strong> volta in volta la classe dovrà riconoscere<br />

l’emozione che si cela <strong>di</strong>etro il ricordo.<br />

Si realizzerà un cartellone in cui i bigliettini saranno raggruppati attorno alle parole rabbia,<br />

paura, tristezza, gioia.<br />

MI PIACE, NON MI PIACE …<br />

I bambini si esprimeranno liberamente, anche se in modo scorretto e le loro<br />

risposte verranno trascritte nella prima colonna <strong>di</strong> una delle due tabelle( mi<br />

piace/non mi piace). Potremmo ritrovarci davanti a risposte del tipo:<br />

mi piacciono quelli che mi fanno ridere<br />

mi piacciono quelli che mi danno ragione<br />

mi piacciono quelli che mi fanno i regali<br />

non mi piace chi mi sgrida<br />

non mi piace chi urla<br />

non mi piace chi si vanta<br />

Nella colonna accanto scriveremo l’aggettivo corrispondente: ne verranno<br />

fuori caratteristiche umane classificate in base al gra<strong>di</strong>mento dei bambini.<br />

25


Successivamente proponiamo delle figure <strong>di</strong> personaggi famosi appartenenti<br />

al mondo dello spettacolo o delle fiabe e chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> abbinarvi gli<br />

aggettivi elencati nella colonna <strong>di</strong> destra delle tabelle precedenti(mi piace/non<br />

mi piace).<br />

Potrebbe emergere ad es. che la matrigna è severa, le sorellastre<br />

presuntuose, la fata simpatica, Totti coraggioso …<br />

COME SI COMPORTANO QUELLI CHE …<br />

Partiamo dagli aggettivi che definiscono il carattere: simpatico, allegro, presuntuoso,<br />

<strong>di</strong>spettoso, severo, goloso etc. Scriviamo la parola al centro della pagina <strong>di</strong> quaderno. I<br />

bambini dovranno elencare le azioni che potrebbe compiere chi ha la caratteristica in<br />

questione.<br />

Forniamo un testo descrittivo <strong>di</strong> riferimento a cui i bambini potranno rifarsi per produrre le<br />

descrizioni <strong>di</strong> uno dei personaggi a scelta tra quelli elencati.<br />

ES: Francesco Totti è il capitano della Roma. E’ un ragazzone alto e forte, si<br />

vede che è un campione. E’ biondo ed ha gli occhi azzurri come il mare. Il<br />

naso è pronunciato,la bocca stretta, il viso è <strong>di</strong> forma piuttosto rettangolare.<br />

Veste sempre sportivamente e alla moda. E’ un tipo simpatico, infatti in tv fa<br />

gli spot per una compagnia telefonica che mi fanno ridere un sacco. E’ una<br />

persona semplice, non si dà molte arie, tant’è che parla sempre il suo<br />

<strong>di</strong>aletto: il romanesco.<br />

E’ molto innamorato <strong>di</strong> sua moglie, Hillary, dalla quale non si separa mai. Ma<br />

soprattutto lui mi piace perché è molto coraggioso: in campo ha lo sguardo<br />

fiero e affronta gli avversari con determinazione, come un principe contro il<br />

drago. Da grande vorrei essere come lui.<br />

DESCRIZIONI PAZZE<br />

Le fiabe sono molto preve<strong>di</strong>bili: le principesse sono sempre buone, le<br />

bambine allegre, le matrigne severe, i principi coraggiosi. E se le cose<br />

cambiassero?<br />

Proponiamo <strong>di</strong> descrivere i seguenti personaggi:<br />

1- Principessa golosa e pasticciona<br />

2- Principe imbranato e fifone<br />

3- Strega malinconica<br />

4- Sorellastre pazienti e dolci<br />

5- Bambina irrequieta e <strong>di</strong>spettosa<br />

6- Nani pigri…………<br />

RIGHE PER COLONNE<br />

Proviamo a farci aiutare da una tabella con righe e colonne per cercare <strong>di</strong> descrivere gli<br />

aspetti principali delle emozioni e quin<strong>di</strong> avere poi in mano gli elementi giusti per scriverle.<br />

Si inizia dall’in<strong>di</strong>viduare un’emozione qualsiasi per poi metterla sotto la lente attraverso le<br />

26


sensazioni fisiche che ci fa sentire, quin<strong>di</strong> capendo con chi e quando si verifica e infine<br />

scoprendo le conseguenze concrete a cui porta.<br />

EMOZIONE<br />

COSA MI FA SENTIRE<br />

FISICAMENTE<br />

CON CHI E QUANDO<br />

PROVO QUESTA<br />

EMOZIONE<br />

allegria Mi sento sempre ubriaco Con tutti<br />

LE CONSEGUENZE:<br />

COSA FACCIO<br />

QUANDO PROVO<br />

QUESTA EMOZIONE<br />

Non riesco a parlare,<br />

rido e basta<br />

Fabio<br />

gioia rilassato Coi miei amici e a scuola Mi <strong>di</strong>verto Alberto<br />

felicità Mi fa saltare<br />

allegria eccitazione<br />

Con le mie amiche e i<br />

familiari<br />

Con le mie compagne<br />

quando gioco a pallavolo<br />

Sono agitata Elisa<br />

stanchezza Giulia<br />

La tabella potrà essere la scaletta per i nostri testi descrittivi, in cui i bambini<br />

parleranno <strong>di</strong> se stessi.<br />

CENERENTOLA SI ARRABBIA,<br />

LA STREGA PIANGE<br />

Sfruttando lo schema precedente chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> descrivere un<br />

personaggio delle fiabe mentre prova una delle emozioni elencate. E’ più<br />

<strong>di</strong>vertente proporre abbinamenti bizzarri.<br />

Cenerentola – rabbia<br />

Strega –tristezza<br />

Matrigna – paura<br />

ASSOCIAZIONI D’IDEE<br />

Scriviamo al centro del foglio parole che in<strong>di</strong>cano stati d’animo, emozioni, lati<br />

del carattere. Chie<strong>di</strong>amo ai bambini cosa viene loro in mente.<br />

Il gioco può essere ulteriormente strutturato organizzandolo come un “SE<br />

FOSSE….”<br />

paura→se fosse →un animale<br />

→un fiore o un albero<br />

→un fenomeno atmosferico<br />

→un colore<br />

→un oggetto<br />

→altro<br />

Ecco, abbiamo preparato la nostra collezione <strong>di</strong> similitu<strong>di</strong>ni e metafore, pronte<br />

per arricchire i nostri testi!<br />

CONSIGLI PER SCRIVERE BEI TESTI DESCRITTIVI<br />

1. Devi avere un quadro preciso <strong>di</strong> ciò che devi descrivere. Che si tratti <strong>di</strong><br />

27


persone, animali o ambienti non devi tralasciare nessun elemento. Per non sentirsi<br />

<strong>di</strong>sorientati seguire un verso <strong>di</strong> descrizione(destra-sinistra, alto-basso) e ricordarsi dei 5<br />

sensi…<br />

2. Se si tratta <strong>di</strong> persone o animali ricorda <strong>di</strong> descrivere il carattere e <strong>di</strong> fare degli esempi che<br />

provino il tuo giu<strong>di</strong>zio. Ricorda però: anche i luoghi hanno un carattere<br />

3. Abbellisci la descrizione con le similitu<strong>di</strong>ni: più queste sono originali, più il tuo<br />

4. testo è bello<br />

LA LETTERA ED IL DIARIO<br />

LA LETTERA FORMALE<br />

Terry la pantera<br />

Gabbia 48<br />

zoo<br />

Bosco Carlo<br />

Via Leopar<strong>di</strong>, 12<br />

Roma<br />

Roma, 14 Settembre 2010<br />

Egregio signor <strong>di</strong>rettore,<br />

sono la pantera del suo zoo, sto nella gabbia 48, proprio <strong>di</strong>etro quella delle<br />

scimmie urlatrici. Le scrivo a tal proposito, per metterla al corrente del mio<br />

problema e chiedere il suo intervento.<br />

Ebbene, le scimmie non fanno altro che strillare senza lasciarmi dormire, per<br />

giunta lanciano dovunque le bucce delle banane sporcando tutto intorno. La<br />

informo inoltre che in questo momento ho una zampa ingessata perché sono<br />

scivolata su una delle suddette bucce, facendo tra l’altro una figuraccia<br />

davanti ai bambini e una cattiva pubblicità per il suo zoo.<br />

Aspettando con trepidazione il suo intervento le porgo i miei più cor<strong>di</strong>ali saluti.<br />

La pantera Terry<br />

LA LETTERA INFORMALE<br />

14 Settembre 2010<br />

Cara Lea,<br />

scusa, ma mi devo sfogare! Quelle cretine deficienti racchie delle scimmie<br />

urlatrici stanno facendo una cagnara insopportabile! Ho un sonno che non mi<br />

reggo in pie<strong>di</strong> e sono talmente arrabbiata che se mi gira sfondo la gabbia,<br />

entro nella loro e me le mangio. A ciò aggiungi che oltre ad essere imbecilli<br />

sono anche delle zotiche burine: mangiano banane e gettano le bucce qua e<br />

là … spero che gli vadano <strong>di</strong> traverso!<br />

28


Ho scritto anche una lettera a quello scimunito del <strong>di</strong>rettore, ma dubito che<br />

farà qualcosa: quello pensa solo ai sol<strong>di</strong>. E intanto io me ne sto qua come<br />

una scema, con il gesso alla zampa(maledette banane!) sperando che quelle<br />

strillone babbee la piantino.<br />

A te come va? Dalle parti della tua gabbia ci deve essere un clima migliore.<br />

Che darei per avere anch’io per vicino l’ippopotamo: è così silenzioso!<br />

Scusa lo sfogo.<br />

Terry.<br />

16 Settembre 2010<br />

Ciao Terry,<br />

capirai! Quasi quasi facciamo cambio. Qui è una noia mortale, altro che pace!<br />

L’ippopotamo è una pessima compagnia: ha sempre quello sguardo da pesce<br />

lesso, sembra che non gli interessi niente. Se provi ad attaccare bottone<br />

dopo un secondo ti spara uno sba<strong>di</strong>glio in faccia! Sta perennemente in<br />

ammollo come una boa e francamente tutto molliccio e viscido com’è fa<br />

anche un po’schifo. Se hai voglia <strong>di</strong> annoiarti vieni pure, quasi quasi scrivo al<br />

<strong>di</strong>rettore e gli chiedo <strong>di</strong> spostarmi nella tua gabbia!<br />

Ciao<br />

lea<br />

Confrontiamo le due lettere, evidenziando le <strong>di</strong>fferenze stilistiche. Chie<strong>di</strong>amo<br />

ai bambini <strong>di</strong> enucleare la storia che sta alla base delle epistole.<br />

Proponiamo loro <strong>di</strong> scrivere lettere analoghe scegliendo gli animali dello zoo<br />

che preferiscono e uno dei problemi qui elencati:<br />

-l’elefante fa troppo ombra e non ci si può abbronzare<br />

-il pappagallo non fa che ripetere quel che gli si <strong>di</strong>ce<br />

-il leone continua a minacciare per <strong>di</strong>mostrare il suo potere<br />

-il cammello sputa<br />

DALL’SMS ALLA LETTERA<br />

Partiamo dalla lettura <strong>di</strong> questo sms:<br />

è andato tt bn. Qndo torno t <strong>di</strong>co …. Xò nn mi aspettare sveglia. Baci!<br />

Cosa avete capito? Niente vero? Ora vi racconto cosa è successo:<br />

Debora ha appena sostenuto un esame <strong>di</strong>fficilissimo all’università e così ha<br />

mandato questo sms alla mamma per <strong>di</strong>rle che è andata benissimo e che al<br />

ritorno le racconterà tutto. Poiché però la ragazza frequenta l’università<br />

lontano da casa, aggiunge a sua madre <strong>di</strong> non aspettarla sveglia perché<br />

potrebbe tornare tar<strong>di</strong>.<br />

Cosa avrebbe scritto, se invece dell’sms avesse dovuto spe<strong>di</strong>re una lettera?<br />

Proviamo a vedere.<br />

29


Cara mamma,<br />

l’esame tanto temuto è andato benissimo. Il professore mi ha fatto tantissime<br />

domande soprattutto riguardo all’autore, ma sono riuscita a rispondere a<br />

tutto. All’inizio ero molto agitata,mi sudavano le mani, avevo la gola secca e ,<br />

confesso, balbettavo un po’ … sai come sono fatta! Alla fine però mi sono<br />

sentita più sicura: ho parlato tanto e bene , devi essere orgogliosa <strong>di</strong> me,<br />

mammina!<br />

Mi darà un passaggio in macchina Laura, ma lei deve ancora sostenere<br />

l’esame, quin<strong>di</strong> non so a che ora partiremo. Tu sta tranquilla e va a dormire, ti<br />

racconterò tutto a colazione.<br />

Baci!<br />

Proponiamo ora il testo <strong>di</strong> alcuni sms e chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> immaginare<br />

quale situazione vi si nasconda e <strong>di</strong> trasformare il messaggio in una lettera.<br />

1-allora ci ve<strong>di</strong>amo alle 3. Nn fare tar<strong>di</strong> cme al solito.<br />

2-Forse nn ce la faccio. Comincia ad andare. Qndo arrivo ti faccio uno sql<br />

3-T voglio tt bn.<br />

4-adesso cme stai?<br />

E SE BABBO NATALE SCIOPERA?<br />

Quel giorno Babbo Natale era furibondo: teneva le mani <strong>di</strong>etro la schiena,camminava su e giù<br />

per la casa come una tigre in gabbia, aveva le sopracciglia corrucciate e il viso tutto rosso e<br />

fumava la pipa che sembrava una ciminiera. I folletti lo guardavano sconcertati: non lo<br />

avevano mai visto così!<br />

“Babbo Natale portami questo …. Babbo Natale portami quest’altro … mai nessuno che mi<br />

chieda come sto, nessuno che si preoccupi <strong>di</strong> raccontarmi qualcosa <strong>di</strong> sé. Mi trattano come<br />

una macchina portaregali, ecco come mi trattano!! –borbottava brandendo in mano delle<br />

letterine– Ma quest’anno gliela faccio vedere io! Sapete che c’è ??? Ho deciso: io faccio<br />

sciopero!”<br />

Babbo Natale era risoluto: non avrebbe portato più regali ai bambini finché questi non<br />

avessero cominciato a scrivere delle belle letterine.<br />

Decise però <strong>di</strong> mandare un comunicato a tutti i bimbi del mondo e queste sono le sue parole:<br />

Cari bambini,<br />

sono Babbo Natale. So che sarete stupiti nel ricevere questa mia lettera, <strong>di</strong> solito siete voi che<br />

scrivete a me. Tuttavia in questo caso faccio un’eccezione perché devo comunicarvi una mia<br />

scelta importante.<br />

Sono fermamente deciso a scioperare, perciò quest’anno NIENTE REGALI. Sì, avete capito<br />

bene, niente regali. Il perché è presto detto: non mi sento amato da voi, sono demotivato. Mi<br />

sento solo una macchina da regali e non è bello! Di me non v’importa niente, si capisce: non<br />

30


mi chiedete mai come sto, come ho trascorso l’anno, cosa penso, cosa vorrei. Nemmeno mi<br />

parlate <strong>di</strong> voi …<br />

Comunque, poiché sono una brava persona, voglio darvi una seconda possibilità. Se mi<br />

scriverete delle lettere più carine vi perdonerò.<br />

Cor<strong>di</strong>ali saluti Babbo Natale.<br />

Convinci Babbo Natale a tornare sui suoi passi , scrivi una letterina<br />

bellissima. Eccoti alcuni suggerimenti:<br />

1-comincia chiedendo come sta, ma non passare subito alle richieste: sii<br />

gentile, chie<strong>di</strong>gli come ha passato quest’anno, come trascorrerà il<br />

capodanno, se è stato per lui un buon anno, se si è ammalato e cose del<br />

genere.<br />

2-Racconta qualcosa <strong>di</strong> te: fai un bilancio dell’anno, riferisci gli eventi o gli<br />

episo<strong>di</strong> più importanti, chie<strong>di</strong> a Babbo Natale cosa ne pensa lui, se ha vissuto<br />

situazioni simili. Raccontagli <strong>di</strong> qualche tuo nuovo amico o <strong>di</strong> un posto che hai<br />

visto e fanne una descrizione.<br />

3-Saluta Babbo Natale, auguragli qualcosa <strong>di</strong> bello per l’anno nuovo,<br />

esprimigli il tuo affetto e la tua riconoscenza.<br />

CIAK, SI SCRIVE<br />

Leggiamo con i bambini due delle epistole più famose della storia del cinema:<br />

la lettera che Troisi e Benigni scrivono a Savonarola e quella che Totò e<br />

Peppino inviano alla malafemmina. Le lettere, che dovrebbero avere un tono<br />

formale( la prima in particolare), sono invece estremamente colloquiali.<br />

Ri<strong>di</strong>amoci su e poi chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> riscrivere le lettere in modo<br />

corretto.<br />

Frittole, estate quasi 1500<br />

Santissimo Savonarola,<br />

come sei bello, quanto ci piaci a noi due! Scusa le volgarità eventuali.<br />

Santissimo, potresti lasciar vivere Vitellozzo, se puoi, eh …? Savonarola,che<br />

c’è? E che è? Oh …. Diamoci una calmata, eh, oh … e che è? Qua pare che<br />

ogni cosa, ogni cosa uno non si può muovere che questo e quello, e pure per<br />

te. Oh. Noi siamo due personcine perbene che non facciamo male a nessuno,<br />

che non farebbero male nemmeno a una mosca, figuriamoci a un santone<br />

come te. Anzi, no, no, anzi, varrai più <strong>di</strong> una mosca. Noi ti salutiamo con la<br />

nostra faccia sotto i tuoi pie<strong>di</strong>, senza chiederti nemmeno <strong>di</strong> stare fermo, puoi<br />

31


muoverti quanto ti pare e piace e noi zitti sotto. Scusa per il paragone tra la<br />

mosca e il frate, non volevamo minimamente offendere.<br />

I tuoi peccatori <strong>di</strong> prima, con la faccia dove sappiamo, sempre zitti, sotto.<br />

Signorina<br />

Veniamo noi con questa mia ad<strong>di</strong>rvi una parola che scusate se sono poche<br />

ma sette cento mila lire; noi ci fanno specie che questanno c’è stata una<br />

grande moria delle vacche come voi ben sapete.:questa moneta servono a<br />

che voi vi (con l’insalata)vi consolate dal <strong>di</strong>spiacere che avreta perché dovete<br />

lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimo <strong>di</strong> persona vi<br />

mandano questo [la scatola con i sol<strong>di</strong>]perché il giovanotto è studente che<br />

stu<strong>di</strong>a che si deve prendere una laura che deve tenere la testa al solito posto<br />

cioè sul collo.;.;<br />

Salutandovi in<strong>di</strong>stintamente i fratelli Caponi (che siamo noi)<br />

MA CHI L’HA SCRITTA?<br />

Ecco una serie <strong>di</strong> lettere <strong>di</strong> cui bisogna indovinare l’autore. I bambini dovranno poi<br />

scrivere una lettera dello stesso mittente ma rivolgendosi ad un destinatario <strong>di</strong>verso<br />

che imponga un cambio <strong>di</strong> registro.<br />

Egregio sindaco,<br />

siamo 3 citta<strong>di</strong>ni residenti nella contrada Bosco del suo rispettabile comune e<br />

vorremmo segnalarle un increscioso episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> cui siamo stati vittime.<br />

Avendo noi e<strong>di</strong>ficato 3 abitazioni in seguito a delibera della sua giunta sul<br />

suolo sopra in<strong>di</strong>cato, ci ritroviamo ora sprovvisti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mora a seguito dell’<br />

improprio intervento <strong>di</strong> un nostro concitta<strong>di</strong>no il quale ha provveduto a<br />

demolire le suddette abitazioni con la sola forza del suo portentoso soffio.<br />

Rincrescendoci <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbarla siamo tuttavia costretti a farlo, chiedendole <strong>di</strong><br />

intervenire al più presto al fine <strong>di</strong> ripristinare gli e<strong>di</strong>fici danneggiati e <strong>di</strong><br />

restituire a 3 rispettabili citta<strong>di</strong>ni la casa cui hanno <strong>di</strong>ritto.<br />

Nell’attesa del suo solerte intervento le porgiamo i nostri più cor<strong>di</strong>ali saluti.<br />

3 citta<strong>di</strong>ni<br />

Ora scrivi una lettera da parte dei 3 porcellini ad un cugino lontano al quale<br />

raccontano la loro avventura.<br />

Alla cortese attenzione <strong>di</strong> sua maestà la regina <strong>di</strong> Cuori.<br />

Maestà, mi rincresce recarle il benché minimo <strong>di</strong>sturbo, tuttavia mi ritrovo<br />

costretta a farlo poiché le circostanze me lo impongono.<br />

Sono una giovane immigrata nel suo magnifico reame che, pur apprezzando<br />

32


usi e costumi dello stesso, desidererebbe e dovrebbe fare ritorno a casa,<br />

vista la minore età.<br />

La prego dunque <strong>di</strong> voler emettere il visto che mi consenta <strong>di</strong> fare ritorno nel<br />

mio paese d’origine.<br />

Le porgo i miei omaggi.<br />

Alice<br />

Scrivi una lettera da parte <strong>di</strong> Alice ad un’amica a cui racconta la sua esperienza nel<br />

Paese delle Meraviglia<br />

-------------------------------------------------------------------<br />

Alla cortese attenzione del <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> Telefono Azzurro.<br />

Egregio <strong>di</strong>rettore,<br />

sono una fanciulla che vive una realtà <strong>di</strong>fficile e vorrei a tal proposito<br />

segnalarle il mio dramma.<br />

Quand’ero molto piccola ho perso la mia adorata mamma e mio padre si è<br />

risposato. Il povero è deceduto <strong>di</strong> lì a poco e così sono rimasta sola con la<br />

mia matrigna e le sue due figlie, mie coetanee.<br />

Devo tuttavia confessarle che l’ambiente in cui vivo è tutt’altro che favorevole<br />

al sano sviluppo <strong>di</strong> un minore, poiché vengo costantemente sfruttata per<br />

lavori domestici che non sarebbero in realtà <strong>di</strong> mia competenza.<br />

La prego dunque <strong>di</strong> intervenire al più presto affinché io possa avere una vita<br />

consona alla mia età.<br />

Con riconoscenza.<br />

Scrivi una lettera da parte <strong>di</strong> Cenerentola che racconta alla fata madrina la sua vita<br />

con la matrigna e le sorellastre.<br />

--------------------------------------------------------------------<br />

Alla cortese attenzione del commissario <strong>di</strong> Polizia.<br />

Illustre commissario,<br />

le scriviamo per segnalarle un omici<strong>di</strong>o avvenuto ieri mattina nella periferia<br />

del comune, presso le miniere <strong>di</strong> <strong>di</strong>amanti in cui lavoriamo.<br />

Attorno alle 7 siamo usciti <strong>di</strong> casa come sempre per andare a lavoro. Nel<br />

nostro appartamento abbiamo lasciato la nostra amica Biancaneve che,a<br />

causa <strong>di</strong> problemi suoi personali, stiamo ospitando presso il nostro domicilio.<br />

La ragazza appariva serena quando l’abbiamo salutata.<br />

Purtroppo però, quando siamo rincasati, abbiamo scoperto il cadavere della<br />

fanciulla nel locale della cucina.<br />

La vittima era stesa al suolo, ma non recava sul corpo segni <strong>di</strong> violenze o<br />

percosse. Abbiamo solo trovato una mela rossa morsicata al suolo.<br />

33


Siamo tuttavia convinti che si tratti <strong>di</strong> un caso <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> sapere chi sia il<br />

colpevole.<br />

Sollecitiamo dunque il suo intervento, <strong>di</strong>chiarando la nostra totale <strong>di</strong>sponibilità<br />

a collaborare con la giustizia.<br />

Scrivi una lettera da parte dei nani al principe azzurro, al quale essi raccontano<br />

l’accaduto richiedendone l’aiuto.<br />

----------------------------------------------------------------------<br />

Ciao Emma!<br />

Non crederai a quel che sto per <strong>di</strong>rti! A volte mi chiedo perché capitano tutte a me … sarà che<br />

ho un po’ <strong>di</strong> sfiga?!<br />

Senti questa: ieri mia madre mi manda da nonna a portare come al solito me<strong>di</strong>cine e frittelle. (<br />

Che poi <strong>di</strong>mmi se secondo te è normale che un’anziana piena <strong>di</strong> problemi <strong>di</strong> salute debba<br />

mangiare roba fritta: non era meglio un brodo? Delle verdure bollite? Vabè … )<br />

Niente, mi incammino e mi metto l’i –pod nelle orecchie: ascoltavo quella canzone<br />

romanticissima che mi hai passato tu e pensavo a Raul Bova. Te la faccio breve: mi perdo e<br />

incontro il lupo che mi propone una gara a chi arriva prima da mia nonna. Tu sai che a me<br />

piacciono le sfide, così accetto. Quel furbone arriva primo (come avrà fatto!?)e si mangia<br />

nonna. Ancora mi chiedo come abbia fatto visto che nonna, se le togli cuffia e pantofole, è<br />

tutta pelle e ossa.<br />

Quando sono arrivata io non c’era nessuno e quin<strong>di</strong>, convinta <strong>di</strong> essere prima, ho bussato<br />

tutta trionfante. Lo avresti detto mai? Il lupo si era travestito da nonna, io non me ne sono<br />

accorta(devo arrendermi e mettere gli occhiali)e sono entrata.<br />

Morale della favola: mi ha mangiata! Ti ren<strong>di</strong> conto??<br />

Risultato: la mia mantellina rossa ( e nuova) ridotta in brandelli e mi è pure toccato stare 3 ore<br />

con nonna che ha cominciato a rifilarmi tutti i suoi ricor<strong>di</strong> dei tempi della guerra.<br />

Per fortuna che poi è arrivato il cacciatore- che detto tra noi è un gran figo - e ci ha salvate.<br />

A parte questo niente <strong>di</strong> nuovo. la solita routine. TU?<br />

Ci ve<strong>di</strong>amo presto!<br />

Scrivi una lettera da parte <strong>di</strong> Cappuccetto rosso al sindaco al quale chiede un<br />

maggiore controllo delle strade a favore della pubblica sicurezza.<br />

INDOVINA IL DESTINATARIO<br />

Ciao carissima,<br />

è inutile che ti dai tutte quelle arie da vip ora che hai accalappiato il principe!<br />

Tanto eri e resti una sciacquetta buona solo a sporcarsi gli abiti con la cenere a pulire le<br />

pentole.<br />

Ora che fai la bella vita ti sei <strong>di</strong>menticata <strong>di</strong> noi, ma non credere <strong>di</strong> averla fatta franca così<br />

facilmente: vogliamo denaro, e molto. Ora che ci hai lasciate sole ci serve una domestica e<br />

non sappiamo come pagarla. Quin<strong>di</strong> sgancia, bella, altrimenti faremo arrivare al tuo adorato<br />

34


maritino le tue scarpe da tennis puzzolenti, così capirà con chi ha realmente a che fare: altro<br />

che scarpe <strong>di</strong> cristallo, con te ci vorrebbero scarpe <strong>di</strong> cemento isolante!<br />

Allora aspettiamo i sol<strong>di</strong>, spicciati.<br />

Scrivi una lettera da parte delle sorellastre al <strong>di</strong>rettore della banca al quale chiedono<br />

un prestito.<br />

Ciao carissima,<br />

ho saputo che ne hai combinata un’altra delle tue. Sei proprio una sagoma! Dì un po’, ma è<br />

vero che hai fatto fuori la sciacquetta? Qui in paese si racconta <strong>di</strong> tutto … Io avrei pensato alla<br />

pistola, ad un coltello, al veleno, ad una spintarella, toh … ma ammazzare la gente con le<br />

mele! Solo tu lo potevi fare!<br />

Credo che un giorno <strong>di</strong> questi verrò a trovarti, sai, ci sono delle smorfiose del club del bridge<br />

che mi stanno piuttosto antipatiche, tra l’atro la fruttivendola sotto casa mi ha appena regalato<br />

3 angurie … potrebbero andar bene?Meglio le mele?<br />

Vabè, passo presto.<br />

Scrivi una lettera da parte dell’amica della matrigna al commissario <strong>di</strong> polizia, al<br />

quale denuncia <strong>di</strong> sapere l’identità del killer.<br />

Senti vecchia,<br />

è meglio se sloggi, e presto. Stai causando danni a tutto il quartiere e noi del comitato siamo<br />

pronti ad intervenire. L’aria è invasa <strong>di</strong> moscerini e api: ieri è stato punto mio marito! Non<br />

parliamo poi <strong>di</strong> tutti i bambini che arrivano e fanno baccano: questo è sempre stato un<br />

quartiere rispettabile, non uno sta<strong>di</strong>o. E tutto per colpa tua. Dì un po’, non te l’hanno spiegato<br />

che le case si costruiscono con i mattoni? Da quando in qua si fanno coi dolcetti?<br />

In breve, smamma, o saranno guai!<br />

Il comitato <strong>di</strong> quartiere<br />

Scrivi una lettera da parte del comitato <strong>di</strong> quartiere al sindaco, al quale si richiedono<br />

provve<strong>di</strong>menti contro la casa <strong>di</strong> dolci.<br />

PENNA, CARTA E FANTASIA<br />

Scrivi una lettera immaginando <strong>di</strong> essere:<br />

1. Biancaneve che racconta ai nani come va la sua vita da sposata.<br />

2. Cenerentola, che si sfoga con la fata madrina dei <strong>di</strong>fetti del principe.<br />

3. Pinocchio, che racconta cosa fa ora che è <strong>di</strong>ventato un bambino vero.<br />

4. La matrigna che si è pentita <strong>di</strong> aver cercato <strong>di</strong> uccidere Biancaneve.<br />

5. I nani, che lamentano lo stato in cui versa la casa ora che Biancaneve<br />

se n’è andata.<br />

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6. Cenerentola, che racconta ad un’amica il suo primo incontro con il<br />

principe.<br />

IL DIARIO<br />

Il <strong>di</strong>ario è un genere con cui i bambini (le bambine in particolar modo) hanno<br />

<strong>di</strong>mestichezza. In esso vengono riversati gioie e dolori, stralci <strong>di</strong> vissuto.<br />

Facciamo spazio alla fantasia!<br />

INTERVISTE E DIARI<br />

I bambini intervisteranno i loro parenti(nonni e genitori) chiedendo loro <strong>di</strong><br />

raccontare:<br />

1. Il loro primo giorno <strong>di</strong> scuola<br />

2. Il giorno del loro matrimonio<br />

3. La nascita del primo figlio<br />

4. Un episo<strong>di</strong>o che ha cambiato la loro vita<br />

Soffermandosi su ciò che hanno provato, come hanno vissuto l’esperienza,<br />

come sono andati i fatti.<br />

Successivamente dovranno trasformare il racconto in pagina <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario<br />

immaginando <strong>di</strong> esserne il protagonista(la mamma, la nonna, il papà etc).<br />

ESPERIENZE INCREDIBILI<br />

Racconta quella volta che:<br />

1. Il tuo gatto ha cominciato a parlare<br />

2. Hai incontrato Babbo Natale<br />

3. Ti sei trasformato in …<br />

4. Ti sei perso nel bosco<br />

5. Hai scoperto <strong>di</strong> avere i poteri magici<br />

FAVOLOSI DIARI<br />

Scegli una fiaba e fai scrivere una pagina <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario ad ognuno dei<br />

personaggi,in modo che ognuno racconti la storia dal proprio punto <strong>di</strong> vista.<br />

DIARI NOIOSI<br />

Leggi queste pagine <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario … non le trovi terribilmente noiose? Ampliale<br />

seguendo lo schema.<br />

Caro <strong>di</strong>ario,<br />

ieri ho litigato con Giovanna.<br />

Ciao.<br />

Caro <strong>di</strong>ario,<br />

oggi è nato Luca.<br />

Caro <strong>di</strong>ario,<br />

non riesco a smettere <strong>di</strong> piangere, quin<strong>di</strong> ciao.<br />

Caro <strong>di</strong>ario,<br />

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mi sono innamorato!<br />

Caro <strong>di</strong>ario, oggi ho conosciuto Betty<br />

CONSIGLI PER SCRIVERE UNA BELLA PAGINA DI DIARIO:<br />

1. Descrivi le persone <strong>di</strong> cui parla e specifica <strong>di</strong> chi si tratta<br />

2. Descrivi le tue emozioni e le tue considerazioni<br />

3. Spiega cosa è successo, se è necessario racconta l’antefatto<br />

Es. 1<br />

Caro <strong>di</strong>ario,<br />

ieri ho litigato con mia cugina Giovanna: è un tipo presuntuoso e prepotente, forse perché è<br />

figlia unica. Ora ti racconto quel che è successo: avevo appena finito <strong>di</strong> fare i compiti quando<br />

a casa è arrivata zia Bice, insieme c’era lei, la peste.<br />

Zia e mamma, come al solito, si sono preparate un caffè e si sono messe a spettegolare, così<br />

noi ce ne siamo andate nella mia cameretta.<br />

Io volevo giocare con il Sapientino, ma lei ha preteso che prendessi le bambole. Già a quel<br />

punto era infasti<strong>di</strong>ta, perché io ci tengo molto a loro e non mi piace che gli altri le tocchino.<br />

Mamma però mi ha detto che devo essere gentile con tutti e così ho fatto buon viso a cattivo<br />

gioco. Ad un certo punto mi scappava la pipì e sono andata in bagno. Quando sono tornata mi<br />

è venuto un colpo: poiché Giovanna ha il caschetto e ieri indossava una maglietta a righe ha<br />

pensato bene <strong>di</strong> tagliare i capelli alla mia Sbrodolina e <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnarle col pennarello delle righe<br />

su tutto il corpo!!!<br />

Non ci ho visto più, sono <strong>di</strong>ventata rossa come un pomodoro, ho preso la rincorsa e sono<br />

saltata al collo <strong>di</strong> quella pazza: volevo tirarle tutti i capelli.<br />

Se non fossero intervenute mamma e zia a separarci l’avrei spennata come una gallina. Poi ci<br />

siamo messe a piangere tutte e due e zia Bice si è portata via il mostro(ormai la chiamo così).<br />

Io mi sono sentita malissimo: provavo rabbia perché non sopporto chi non rispetta le cose<br />

degli altri, ma anche tanta tristezza, perché quando litigo con qualcuno mi <strong>di</strong>spiace sempre. E<br />

adesso come dovrò comportarmi quando ci rivedremo? Faccio finta <strong>di</strong> niente e la perdono o mi<br />

ven<strong>di</strong>co e faccio l’offesa? Non so come comportarmi! Tu cosa mi consigli? Ti tengo aggiornato.<br />

Susy.<br />

IL PEZZO MANCANTE Ecco alcune pagine <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario: in una manca il racconto<br />

dell’accaduto, in un’altra manca l’antefatto, in un’altra ancora la descrizione, in<br />

un’altra ancora le riflessioni.<br />

Caro <strong>di</strong>ario,<br />

Il posto era molto particolare: gli alberi erano posti in fila, l’uno accanto all’altro: dai loro rami<br />

pendevano grappoli rosei che sembravano caramelle gommose. Io mi sentivo felice: respiravo<br />

37


l’aria fresca e pulita e guardavo il sole tramontare <strong>di</strong>etro le colline tinte <strong>di</strong> arancio, marrone e<br />

giallo, i colori dell’autunno.<br />

Mi piacerebbe fare più spesso gite del genere, perché quel giorno mi sono sentito <strong>di</strong>verso,<br />

immerso in una realtà magica.<br />

Caro <strong>di</strong>ario,<br />

alla fine è andata bene, benissimo! Ho vinto il primo premio! Mentre pedalavo non facevo che<br />

ripetermi: “Ce la devo fare! Ce la devo fare!”. Ho indossato la mia tuta portafortuna, quella<br />

gialla e blu con le righe sulle maniche e ai lati dei pantaloni: ha funzionato! Correvo come una<br />

saetta, vedevo le strade che sparivano <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> me e sentivo le voci delle persone assiepate<br />

sui marciapie<strong>di</strong> che urlavano facendo il tifo. Che emozione! Quando ho tagliato il traguardo mi<br />

sembrava un sogno,ero così, frastornata dalla gioia e dalla fatica, che se devo <strong>di</strong>rti la verità,<br />

oggi non ricordo più i particolari <strong>di</strong> quella giornata … ma sono felice, tanto felice! Guardo con<br />

orgoglio la coppa che luccica lì sulla mia mensola e sono beata.<br />

Questo episo<strong>di</strong>o mi ha insegnato che quando si crede in qualcosa e ci si impegna per<br />

raggiungerla, alla fine si ottengono gran<strong>di</strong> risultati. Bello no?<br />

Ora vado a dormire, domani c’è la scuola!<br />

Baci, Marianna.<br />

Caro <strong>di</strong>ario<br />

È un po’ che non ti scrivo, lo so, ma sono partito per una vacanza e mi sono <strong>di</strong>menticato <strong>di</strong><br />

portarti con me. Praticamente Matteo mi ha telefonato invitandomi a trascorrere qualche giorno<br />

nella sua casa al mare e così, dopo una breve litigata con papà che non mi ci voleva mandare,<br />

ho fatto il borsone in fretta e furia perché già dopo due ore i suoi sarebbero venuti a prendermi.<br />

Ma non è per raccontarti questo che ti scrivo, il punto è un altro: mi sono innamorato! Posso<br />

<strong>di</strong>rlo solo a te perché se ne parlo con i miei amici quelli mi prendono in giro. Ora ti racconto<br />

come è andata: una sera i genitori <strong>di</strong> Matteo hanno organizzato una grigliata nel giar<strong>di</strong>no.<br />

E’venuta un sacco <strong>di</strong> gente ma ad un certo punto è arrivata lei, Giulia: capelli ricci e bion<strong>di</strong>,<br />

due occhi gran<strong>di</strong>ssimi, ver<strong>di</strong>, luminosi, un sorriso da far svenire … mi ha detto ciao ed io ho<br />

balbettato come uno stupido: che figura! Se ci penso vorrei sprofondare! Per tutta la sera l’ho<br />

evitata, perché non sapevo che fare e così ora non so niente <strong>di</strong> lei … Mi vergogno a chiedere<br />

a Matteo <strong>di</strong> aiutarmi, magari dandomi il suo numero <strong>di</strong> telefono. E se lui poi lo <strong>di</strong>ce agli altri e<br />

mi sfottono?<br />

Caro <strong>di</strong>ario,<br />

ieri è successa una cosa fantastica! Come sono felice! E’arrivata a casa Lulù, la mia nuova<br />

cagnetta!! Ti ren<strong>di</strong> conto? Che meraviglia!<br />

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L’avevo chiesta per il mio compleanno, ma mamma si era rifiutata. Ormai avevo perso le<br />

speranze e invece … eccoci qui: io e la fantastica Lulù!<br />

Due giorni fa ho portato a casa la pagella: una sfilza <strong>di</strong> 9 e 10. Sarà stato questo il motivo?<br />

Fatto sta che ieri pomeriggio papà ha suonato il campanello (cosa che non fa mai perché usa<br />

le sue chiavi) e mamma con una faccia un po’ strana mi ha chiesto <strong>di</strong> andare ad aprire. Che<br />

sorpresa! Papà aveva Lulù in braccio e le aveva legato al collo un bel fioccone rosso. Io ridevo<br />

e piangevo, saltavo e gridavo ( e Lulù abbaiava), riempivo mamma e papà <strong>di</strong> baci e non<br />

smettevo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re: “grazie!”.<br />

Insomma, oggi è il giorno più bello della mia vita! I miei genitori mi hanno fatto il regalo<br />

fantastico<br />

ed io mi sono sentita amata e poi con questa nuova amica tutta speciale, sento che la mia vita<br />

sarà ancora più bella.<br />

Ora ti lascio, vado a giocare con Lulù.<br />

IL DIARIO DI HANRY SCRIVANT<br />

Questa è la settimana <strong>di</strong> Hanry Scrivant. Scrivi una pagina <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario per ogni giorno e<br />

raccontane gli eventi.<br />

la settimana <strong>di</strong> Hanry Scrivant<br />

LUNEDI’ dentista<br />

MARTEDI’<br />

MERCOLEDI’<br />

GIOVEDI’<br />

Finale <strong>di</strong><br />

pallavolo<br />

Compito <strong>di</strong><br />

matematica<br />

Andare da zia<br />

Rosa<br />

VENERDI’ Viene a casa Gigi<br />

SABATO<br />

Compleanno <strong>di</strong><br />

Luciana<br />

DOMENICA giostre<br />

LA SETTIMANA DI CENERENTOLA<br />

LUNEDI’ Accompagnare Anastasia a<br />

fare shopping<br />

MARTEDI’ Festa <strong>di</strong> compleanno <strong>di</strong><br />

Genoveffa<br />

MERCOLEDI’ Andare dal fioraio<br />

GIOVEDI’ Sistemare il salone<br />

VENERDI’ Andare a trovare fata<br />

Madrina<br />

SABATO Corso <strong>di</strong> uncinetto con i<br />

topini<br />

DOMENICA Ballo dal principe<br />

39


LA FIABA E LA FAVOLA<br />

Siti consigliati: http: //kidslink.bo.cnr.it/irrsaeer/favole/viola3.html<br />

http://www.lacartellabella.com<br />

… PER INVENTARE LE FAVOLE<br />

I PERSONAGGI<br />

Leggiamo una serie <strong>di</strong> favole e facciamo uno schedario in cui inserire il nome degli<br />

animali e quello che rappresentano. Ecco un piccolo campionario:<br />

IL VOCABOLARIO DEGLI ANIMALI<br />

VOLPE: astuzia e ipocrisia<br />

BUE: laboriosità<br />

LEONE: prepotenza e forza<br />

LUPO: cattiveria ed ingor<strong>di</strong>gia<br />

AGNELLO: la purezza<br />

ASINO: remissività<br />

CICALA: superficialità<br />

TARTARUGA: determinazione<br />

FORMICA: laboriosità e parsimonia<br />

LE SEQUENZE<br />

Le favole seguono tutte lo stesso copione:<br />

1- Si parte da una situazione iniziale in cui viene presentato il protagonista (o i<br />

protagonisti)<br />

2- La situazione iniziale viene mo<strong>di</strong>ficata dall’intervento <strong>di</strong> altri personaggi che<br />

può avvenire secondo tre modalità: SCHERZO, INGANNO, DIVERBIO<br />

3- La favola si conclude con la punizione <strong>di</strong> un personaggio<br />

4- Morale<br />

Applichiamo tale schema all’analisi delle favole.<br />

LE PAROLE LEGAME<br />

Le prime 3 sequenze che abbiamo in<strong>di</strong>viduato sono introdotte dalle parole legame.<br />

Eccone un campione:<br />

SITUAZIONE<br />

Una volta<br />

INIZIALE<br />

Tanto tempo fa<br />

CAMBIAMENTO Ad un certo punto<br />

Un giorno<br />

40


Tempo dopo<br />

Successivamente<br />

In seguito<br />

All’improvviso<br />

Così<br />

FINALE Quin<strong>di</strong><br />

Evidenziamole in una fiaba.<br />

Infine<br />

Invece<br />

E fu così<br />

Una volta<br />

una tartaruga stava passeggiando nel bosco<br />

Ad un certo punto<br />

Arrivò una lepre che si mise a sfotterla per la sua lentezza. “Facciamo una cosa –<br />

propose la tartaruga - ti sfido in una gara <strong>di</strong> velocità, così ti <strong>di</strong>mostrerò che se<br />

voglio posso batterti”. La lepre cominciò a ridere e solo per <strong>di</strong>vertirsi un po’ accettò<br />

la sfida.<br />

Così<br />

Si tenne la gara alla presenza <strong>di</strong> tutti gli animali del bosco. Già poco dopo la partenza la lepre<br />

aveva superato <strong>di</strong> gran lunga la tartaruga e decise <strong>di</strong> farsi un pisolino sotto un albero. La tartaruga<br />

invece non smise mai <strong>di</strong> camminare e superò l’avversaria che ronfava e così tagliò prima <strong>di</strong> lei il<br />

traguardo.<br />

La favola insegna che l’impegno e la fatica vengono sempre premiati.<br />

SCRIVIAMO NOI!<br />

1- Scegliamo dei personaggi.<br />

2- Deci<strong>di</strong>amo una delle tre modalità con cui mo<strong>di</strong>ficare la situazione iniziale<br />

3- Disegniamo la mappa della storia facendoci strada con le parole –legame<br />

TRUCCHETTI DIVERTENTI<br />

Parti dal proverbio!<br />

Devi inventare una favola, ma non sai da dove cominciare? Semplice: inizia dalla<br />

fine! Pensa ad un proverbio: in esso si parlerà <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente <strong>di</strong> un<br />

41


vizio, una virtù o <strong>di</strong> un aspetto del carattere. Poi pensa ad un animale che lo<br />

rappresenta e ad un altro che è invece l’opposto( guarda IL VOCABOLARIO<br />

DELGLI ANIMALI) e inventa una storia.<br />

Ecco alcuni esempi:<br />

“La calma è la virtù dei forti”<br />

Caratteristica: PAZIENZA e CALMA(tartaruga, asino, colomba, ragno)<br />

Caratteristica opposta: IMPAZIENZA e VIOLENZA(lepre, leone, lupo)<br />

C’era una volta una colomba che volava nel cielo: mille volte al giorno faceva lo stesso<br />

viaggio: avanti e in<strong>di</strong>etro, avanti e in<strong>di</strong>etro … Un giorno un lupo, stanco <strong>di</strong> vederle ripetere quel<br />

viaggio le <strong>di</strong>sse:<br />

“Ehy, colomba, ma si può sapere che combini? Sono stanco <strong>di</strong> vederti svolazzare sulla mia<br />

testa!”<br />

“Sto preparando le provviste per l’inverno”<br />

Il lupo si mise a ridere: “Che lumaca che sei! E che stupida! Ora ti mostro come si fa!”<br />

La colomba spiegò che andava a rifornirsi da un fornaio, che ogni giorno le lasciava in una<br />

ciotola le briciole del pane rimasto.<br />

Così il lupo andò dal fornaio e spaventandolo a morte gli rubò tutti i pani che aveva preparato.<br />

“Hai visto come si fa?” <strong>di</strong>sse trionfante alla colomba.<br />

“Sei stato uno sciocco. – rispose la colomba – oggi hai tutto questo ben <strong>di</strong> <strong>di</strong>o, ma ora il fornaio<br />

è scappato per la paura e domani non avremo nessuno a cui chiedere nemmeno due briciole”<br />

La favola ci insegna che la calma è la virtù dei forti.<br />

“Chi troppo vuole nulla stringe”<br />

Caratteristica: INGORDIGIA (lupo)<br />

Caratteristica opposta: PARSIMONIA (formica)<br />

GIOCHIAMO COI PROVERBI<br />

Pren<strong>di</strong>amo dei proverbi, magari quelli appena utilizzati e giochiamo con le parole per<br />

mo<strong>di</strong>ficarli un po’. Fatto? Che favole ne verranno fuori?<br />

Ecco alcuni esempi:<br />

“La calma è la virtù dei polli”<br />

Tanto tempo fa,<br />

in una fattoria, vivevano molti animali.<br />

Un giorno si tenne una competizione. Il fattore aveva vinto 10 monete d’oro e decise<br />

<strong>di</strong> darne una all’animale che fosse arrivato per primo alla collina del pesco. Tutte le<br />

bestie allora si <strong>di</strong>edero da fare, precipitandosi tra urti e spintoni. Vinse la lepre.<br />

42


Quando la brigata tornò alla fattoria i gareggianti incontrarono i polli che si stavano<br />

avviando solo allora e senza fretta. “Ma che fate? - Chiese il cane – non sapete che la<br />

gara è già finita?”<br />

La storia ci insegna che la calma è la virtù dei polli.<br />

“Chi ha troppe suole nulla tinge”<br />

C’era una volta<br />

una parrucchiera che aveva un negozio affollatissimo. In un angolo remoto del<br />

ripostiglio abitava un ambizioso mille pie<strong>di</strong> che voleva prendere il suo posto.<br />

Così escogitò un piano: fece spaventare tutte le clienti e la povera parrucchiera fu<br />

costretta a chiudere bottega. Il millepie<strong>di</strong> colse l’occasione e rilevò l’attività. Fece<br />

un’inaugurazione così spettacolare che l’indomani il negozio fu pieno <strong>di</strong> clienti<br />

entusiaste, ma le cose non andarono come aveva sperato.<br />

Dovendo correre da una poltrona all’altra per fare shampoo, taglio, piega non faceva<br />

che inciampare nei suoi mille lacci e combinare <strong>di</strong>sastri.<br />

Fu così che una leonessa ruggì: “Ero venuta qui per fare la tinta, ma ho deciso <strong>di</strong><br />

andare via <strong>di</strong> qui!”<br />

“E perché, sua maestà?” Chiese il millepie<strong>di</strong>.<br />

“E’ semplice- <strong>di</strong>sse la leonessa- chi ha troppe suole nulla tinge!”<br />

PER FAVORE, TORNIAMO SERI!<br />

Abbiamo imparato a scrivere le favole e a scherzarci su. Ora impariamo a<br />

renderle … bellissime!<br />

Partiamo da una favola conosciuta:<br />

C’era una volta un leone** che stava riposando all’ombra <strong>di</strong> un albero. *<br />

Ad un certo punto da un ramo cadde un topolino, dritto dritto sulla sua zampa**. Il<br />

leone si svegliò e pensò <strong>di</strong> mangiarselo per fare uno spuntino. Il topo allora cominciò<br />

ad implorare: “Ti prego, abbi pietà <strong>di</strong> me! Se mi risparmierai saprò ricompensarti!”<br />

Il leone allora si mise a ridere <strong>di</strong> tutto gusto: un topo che salva un leone gli sembrava<br />

un’idea ri<strong>di</strong>cola e così, trovando il topo molto <strong>di</strong>vertente, decise <strong>di</strong> risparmiarlo.<br />

Giorni dopo in tutta la foresta risuonava il ruggito del leone: era rimasto intrappolato<br />

nella rete dei cacciatori! Il topo riconobbe quella voce e corse ad aiutare il malcapitato.<br />

Si mise a rosicchiare le maglie della rete e aprì un varco dal quale il leone uscì.<br />

I due <strong>di</strong>vennero amici inseparabili***.<br />

43


La storia ci insegna che anche i più deboli posso fare gran<strong>di</strong> cose.<br />

La storia è molto carina, ma possiamo renderla ancora più piacevole. Come?<br />

Seguendo questi semplici consigli:<br />

1- Descriviamo il luogo in cui avviene la storia: * era un tiepido pomeriggio, il<br />

sole colorava d’oro il paesaggio mentre i rami degli alberi ondeggiavano<br />

alla leggera brezza.<br />

2- Diamo un nome ai personaggi e descriviamoli: **forte e maestoso <strong>di</strong> nome<br />

Augusto; **si chiamava Gigio, era piccolo e grigio e aveva gli occhietti<br />

vispi e dei baffi lunghi<br />

3- Inseriamo dei <strong>di</strong>aloghi tra i personaggi: ***grazie per avermi aiutato!oggi mi<br />

hai dato una lezione che non <strong>di</strong>menticherò mai!<br />

Proponiamo altre favole e chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> arricchirle secondo il<br />

modello fornito.<br />

ESERCIZI PER UNA FANTASIA A PROVA DI FIABA!<br />

SBAGLIARE LE FIABE<br />

Come cambierebbe la storia se cambiassero i titoli?<br />

TANTANEVE<br />

I 30 PORCELLINI<br />

CENERONTOLA<br />

LA BRUTTA ADDORMENTATA NEL BOSCO:<br />

C’erano una volta un re e una regina che ebbero una figlia terribilmente brutta e per giunta<br />

narcolettica. Il giorno del battesimo fece irruzione la cattivissima strega Malefica: era molto<br />

offesa per non aver ricevuto l’invito alla festa e così si avvicinò alla culla per lanciare, come<br />

chiede la tra<strong>di</strong>zione, una male<strong>di</strong>zione contro la bambina e ven<strong>di</strong>carsi dell’oltraggio. Quando fu<br />

vicino alla culla e vide la piccola svenne per lo spavento: “Quant’è brutta!” furono le sue ultime<br />

parole. L’unico aspetto positivo della faccenda fu che la strega dopo essersi ripresa rinunciò<br />

comunque a qualsiasi forma <strong>di</strong> vendetta. “ Ci ha già pensato la natura” <strong>di</strong>sse andandosene.<br />

Vergognandosi terribilmente <strong>di</strong> quella figlia bruttina i sovrani chiesero alle fate madrine <strong>di</strong><br />

nasconderla da qualche parte. Fu così che la principessa crebbe nel folto del bosco con le tre<br />

fate che fingevano <strong>di</strong> essere le sue vecchie zie e facevano <strong>di</strong> tutto per evitare che qualcuno la<br />

vedesse.<br />

La principessa visse abbastanza felice, se non fosse che ogni tanto si addormentava <strong>di</strong> punto<br />

in bianco.<br />

Il giorno del suo se<strong>di</strong>cesimo compleanno se ne era andata a raccogliere fiori quando le venne<br />

un colpo si sonno peggiore del solito. Passarono 6 ore. Le fatine, non vedendola arrivare,<br />

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andarono a cercarla. Quando la trovarono cercarono <strong>di</strong> svegliarla in tutti i mo<strong>di</strong>: non bastarono<br />

urla, pizzicotti, secchi d’acqua e nemmeno due schiaffoni.<br />

“Qui ci vuole un principe!” <strong>di</strong>sse una delle tre. E così mandarono a chiamare il principe più<br />

miope dei reami vicini,<br />

“Miope sì, mica fesso!” Esclamò quello quando vide la principessa. E non ci fu verso <strong>di</strong><br />

fargliela baciare, nemmeno un bacino volante.<br />

Passò l’inverno, la primavera e l’estate e la fanciulla continuava a russare: le fate erano<br />

esauste, i vicini sempre più arrabbiati. Così la principessa fu riportata ai suoi genitori, i quali<br />

fecero costruire per lei una stanza nella torre più alta e lontana del castello e probabilmente lei<br />

è ancora lì, che sogna chissà cosa. E russa.<br />

INSERIRE UN ELEMENTO NUOVO NELLA FIABA TRADIZIONALE<br />

Dopo aver analizzato le fiabe, la loro struttura ed i personaggi, completiamo l’elenco<br />

seguendo l’esempio:<br />

CAPPUCCETTO ROSSO: bambina, lupo, cacciatore, nonna , mamma…<br />

MONGOLFIERA<br />

CENERENTOLA:<br />

BIANCANEVE: biancaneve, principe, strega, nani, (alito cattivo, fucile, skate board,<br />

ufficio, guar<strong>di</strong>a forestale, finanza)<br />

I TRE PORCELLINI: quad, personal trainer, maestro yoga)<br />

HANSEL E GRETEL: Maria de Filippi, emo<br />

POLLICINO:<br />

Fatto ciò giochiamo ad inserire personaggi nuovi nella storia. Cosa accadrebbe se…<br />

C’era una volta<br />

Una bambina <strong>di</strong> nome Cappuccetto rosso. Un giorno la mamma la chiamò e le <strong>di</strong>sse:<br />

“Vai dalla nonna e portale queste frittelle. Ma ricorda: non ti avventurare per<br />

sentieri o scorciatoie, segui solo la strada maestra!”<br />

Così la bambina se ne andò tutta allegra. Ad un certo punto vide un cerbiatto<br />

carinissimo e decise <strong>di</strong> seguirlo per fargli una carezza e così senza accorgersene si<br />

ritrovò nel folto del bosco. Fu così che incontrò il lupo.<br />

“Ciao bella bimba!Dove vai?”<br />

“Vado a trovare la nonna!”<br />

“Facciamo una gara a chi arriva prima?”<br />

“Ci sto.”<br />

Il lupo cominciò a correre convinto <strong>di</strong> averla fatta franca: aveva preso una<br />

scorciatoia!<br />

Cappuccetto invece se la prese comoda: arrivò in una radura che solo lei<br />

conosceva dove teneva parcheggiata una mongolfiera! Così ci salì e volò<br />

45


dal cacciatore per avvisarlo, poi andò dritta a casa della nonna, la fece<br />

salire e la portò in riva al fiume a raccogliere mirtilli.<br />

Il lupo arrivò alla casetta convinto che lo aspettasse un lauto pasto. Bussò<br />

alla porta e nessuno rispose. Pensò che la nonna fosse un po’ sorda e così<br />

entrò senza fare tanti complimenti. Vide che qualcuno dormiva nel letto, ci<br />

si avventò pensando che fosse la nonna, e invece era il cacciatore con la<br />

cuffietta e il fucile! Il lupo scappò a gambe levate e nessuno lo vide più.<br />

E vissero tutti felici e contenti.<br />

ROVESCIARE LE FIABE:<br />

Riscriviamo le fiabe con i personaggi un po’ cambiati:<br />

CAPPUCCETTO ROSSO: lupo timido in cerca <strong>di</strong> coccole<br />

CENERENTOLA: Cenerentola è una ragazza tremenda che fa <strong>di</strong>sperare tutti<br />

BIANCANEVE: Biancaneve è una ragazza ambiziosa che sogna <strong>di</strong> sfondare nel<br />

mondo della musica;<br />

I TRE PORCELLINI: i tre porcellini sono dei formidabili costruttori <strong>di</strong> palazzi<br />

HANSEL E GRETEL: la strega è una tenera vecchina che ha una pasticceria<br />

Hansel e Gretel erano due fratelli cicciotti e golosi. I genitori erano <strong>di</strong>sperati:<br />

la spesa non bastava mai! I due mangioni facevano fuori 3 carrelli della spesa<br />

al giorno, si erano mangiati anche i pesci rossi dell’acquario e i cuscini del<br />

<strong>di</strong>vano. In breve la loro famiglia <strong>di</strong>ventò povera a causa dei debiti contratti<br />

con tutti i negozi <strong>di</strong> generi alimentari del paese.<br />

Un pomeriggio, affamati come al solito, Hansel e Gretel stavano giocando ai<br />

cuochi nel giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> casa, quando videro passare un cane piuttosto<br />

grassottello.<br />

“Secondo me sarebbe squisito in salmì!” Strillò Gretel.<br />

“Molto meglio caramellato!” Ribattè Hansel.<br />

Si lanciarono all’inseguimento della bestiola, fermamente decisi a<br />

sperimentare le possibili ricette a base <strong>di</strong> cane. Ma il povero animale,<br />

terrorizzato, correva come un pazzo, mentre i due golosoni, appesantiti da<br />

qualche chilo <strong>di</strong> troppo, non riuscivano a stargli <strong>di</strong>etro. Fu così che si persero<br />

nel bosco.<br />

“E adesso che facciamo?” <strong>di</strong>sse Hansel, spaventato.<br />

“Semplice, <strong>di</strong>sse Gretel, seguiamo questo odorino <strong>di</strong> torta al lampone: tu non<br />

lo senti?”<br />

Si incamminarono seguendo la scia e poco dopo si ritrovarono al cospetto <strong>di</strong><br />

una bellissima pasticceria: “La casina dei dolci”. Dentro c’era una vecchietta<br />

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che vedendo due bambini soli e sperduti si impietosì e offrì loro due<br />

pasticcini.<br />

I due furono entusiasti e, prima <strong>di</strong> andarsene, trovarono il tempo <strong>di</strong> sbranare<br />

anche 2 torte al cacao, 3 crostate <strong>di</strong> frutta e un vassoio <strong>di</strong> profitteroles. A<br />

testa. Salutarono l’anziana pasticcera e le promisero con tutto il cuore che<br />

sarebbero tornati a trovarla.<br />

La vecchina fu felice <strong>di</strong> vederli tornare puntualissimi il giorno dopo e quello<br />

dopo ancora, lo fu un po’ meno dopo un mese intero <strong>di</strong> visite delle due pesti<br />

che mangiavano come 40 uomini lasciando il suo negozio praticamente<br />

vuoto.<br />

Li pregò così <strong>di</strong> <strong>di</strong>radare un po’ le visite, in modo da lasciarle la possibilità <strong>di</strong><br />

vendere almeno qualche pasticcino. I due le risposero spietatamente che non<br />

avevano alcuna intenzione <strong>di</strong> lasciarla in pace e che sarebbe stato meglio per<br />

lei se invece si fosse decisa a rinnovare il menù, giacché cominciavano a<br />

scocciarsi. La poveretta lavorava giorno e notte nel suo <strong>laboratorio</strong>,<br />

tiranneggiata dai due golosoni, finché un giorno, esausta, decise <strong>di</strong> prendere<br />

le contromisure.<br />

Preparò più dolci che mai e quando Hansel e Gretel si ripresentarono furono<br />

molto occupati a finire tutto. Così, mentre quelli se ne stavano con la faccia<br />

immersa in una Viennese, lei li chiuse nella pasticceria e scappò via.<br />

La vecchina aprì una pasticceria molto molto lontano e da quel giorno si<br />

guardò bene dall’offrire dolciumi ai bambini.<br />

E visse felice e contenta.<br />

E POI?<br />

Cosa succede dopo la famosa frase “e vissero tutti felici contenti”? Che ne è<br />

stato dei 7 nani dopo il matrimonio <strong>di</strong> Biancaneve? E la strega che fine ha<br />

fatto? Che vita hanno avuto Biancaneve ed il principe?<br />

Ecco un esempio:<br />

I TRE PORCELLINI II<br />

Il lupo fuggì a gambe levate e i tre porcellini tirarono un bel respiro <strong>di</strong> sollievo. Uscirono allo<br />

scoperto, nello spiazzo antistante la casa <strong>di</strong> Gimmy e fu come vedersi per la prima volta.<br />

Passata la paura i pensieri e le emozioni tornarono a circolare … e furono guai! Gimmy sentì<br />

salire una rabbia che dalla punta delle zampe salì fino al muso, <strong>di</strong>ventò tutto rosso e strillò: “Vi<br />

rendete conto <strong>di</strong> quello che avete fatto? Irresponsabili! Potevate restarci secchi!”<br />

Timmy e Tommy non sapevano cosa fare, si guardavano la punta delle zampe e stavano muti.<br />

Sapevano <strong>di</strong> averla combinata grossa; fu per questo che accettarono la punizione senza<br />

protestare: andare in cantiere con Gimmy alle sue <strong>di</strong>pendenze.<br />

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Infatti, dopo che si era saputo in giro quel che era successo con il lupo, le sue costruzioni<br />

avevano cominciato a godere <strong>di</strong> tanta insperata pubblicità. Così erano piovute richieste su<br />

richieste: tutti volevano che Il porcellino laborioso costruisse la loro casa. Gimmy fondò così<br />

una <strong>di</strong>tta <strong>di</strong> costruzioni, la Porcellini Brothers, in società<br />

coi suoi due fratelli, che per il primo periodo accettarono, come ho già detto, <strong>di</strong> svolgere la<br />

mansione <strong>di</strong> semplici operai.<br />

In breve tempo si cominciarono a fare affari d’oro, al punto che oltre a costruire case per gli<br />

altri, i 3 porcellini e<strong>di</strong>ficarono delle ville maestose per sé in giro per il mondo.<br />

Una sera <strong>di</strong> Natale <strong>di</strong> molti anni dopo, Timmy, Tommy e Gimmy erano nella loro casa sul<br />

Monte Bianco circondati da amici e parenti: si festeggiava come al solito con buona musica e<br />

tanto cibo.<br />

Gimmy, che era pur sempre un tipo solitario e pensieroso, si affacciò alla finestra, lontano da<br />

tutti. Vide, nella neve, una sagoma dall’aspetto familiare.<br />

“Quel tizio mi sembra <strong>di</strong> averlo già visto … chi sarà?”<br />

Pensa e ripensa, il porcellino capì: “Ma certo! E’ il lupo!”<br />

Aveva un aspetto così malconcio che Gimmy volle assicurarsi che fosse lui andandogli vicino.<br />

Indossò il cappotto e, non visto da nessuno, uscì <strong>di</strong> casa e attraversò la strada. Quando fu<br />

vicino a quella sagoma non ebbe più dubbi: era lui, il lupo.<br />

“Che ci fai tu qui! Dopo quello che ci hai fatto avrei preferito non vederti più!”<br />

Quello, con un filo <strong>di</strong> voce, rispose: “E’ una sorpresa anche per me vederti, non sapevo<br />

abitassi da queste parti. Ma mi fa piacere incontarti : hai un ottimo aspetto!”<br />

“Non si può <strong>di</strong>re lo stesso <strong>di</strong> te. Cos’è, non ci sono più in giro porcellini da sbranare?!” rispose<br />

Gimmy, alterato.<br />

“Capisco il tuo risentimento. Ma le cose sono molto cambiate…” ribattè il lupo, e gli raccontò<br />

come era cambiata la sua vita dal giorno in cui aveva fatto volare la casa <strong>di</strong> paglia e quella <strong>di</strong><br />

legno: aveva capito la lezione e voleva <strong>di</strong>mostrare la sua bontà aiutando gli altri, ma nessuno<br />

si fidava <strong>di</strong> lui e così era rimasto solo e povero.<br />

Gimmy ne ebbe compassione, credette alle sue parole e lo invitò ad entrare. Trascorsero il<br />

Natale insieme, come vecchi amici, e quando l’Epifania ebbe portato via le feste, il lupo<br />

indossò la tuta e andò pure lui in cantiere a costruire case con i porcellini, invece <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>struggerle, come aveva fatto nei vecchi tempi.<br />

LA LA ZUPPA ZUPPA ZUPPA DI DI FIABE<br />

FIABE<br />

Conoscere bene le fiabe ci permette <strong>di</strong> giocare con personaggi e motivi mescolandoli<br />

per realizzare una storia nuova. Gli esempi <strong>di</strong> Rodari:<br />

• Pinocchio capita nella casetta dei Sette Nani e sarà l’ottavo dei pupilli <strong>di</strong><br />

Biacaneve …<br />

• I tre porcellini chiedono l’aiuto <strong>di</strong> Cappuccetto rosso, esperta <strong>di</strong> lupi<br />

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• Biancaneve e Cenerentola sono migliori amiche<br />

C’erano una volta<br />

Due principesse: Biancaneve e Cenerentola. Le due erano molto amiche perché avevano molte cose<br />

in comune: erano belle, buone, sfortunate e cercavano il principe azzurro.<br />

Quando le loro matrigne le mandavano al mercato a fare la spesa le due ne approfittavano per<br />

chiacchierare un po’ e raccontarsi i loro sogni.<br />

Anche quando Biancaneve dovette partire e rifugiarsi dai nani le due amiche si tennero in contatto:<br />

si mandavano lettere coi piccioni viaggiatori. Biancaneve fu molto felice quando seppe che<br />

Cenerentola avrebbe partecipato al ballo al castello e pregò per la sua amica quando seppe che il<br />

principe cercava la bella con le scarpette <strong>di</strong> cristallo. Non vi <strong>di</strong>co la gioia quando seppe che la sua<br />

amica si sposava!<br />

Purtroppo non poté partecipare al matrimonio per paura <strong>di</strong> essere scoperta dalla sua matrigna e<br />

così trascorse quel giorno a piangere: avrebbe tanto desiderato vedere Cenerentola in abito da<br />

sposa!<br />

I giorni passarono e Biancaneve fu lieta <strong>di</strong> sapere che la sua amica era felice, ma si chiedeva se e<br />

quando sarebbe capitato anche a lei <strong>di</strong> incontrare il suo principe.<br />

Un giorno Cenerentola decise <strong>di</strong> fare una sorpresa alla sua amica e … la ritrovò <strong>di</strong>stesa sul<br />

pavimento che sembrava morta, i nani piangevano e non sapevano che fare. Così La fanciulla<br />

mandò suo marito in cerca <strong>di</strong> un aiuto: e quello tornò con il suo migliore amico, un principe del<br />

reame vicino che si innamorò imme<strong>di</strong>atamente <strong>di</strong> Biancaneve e chiede <strong>di</strong> poterle dare un bacio.<br />

La bella si risvegliò e si innamorò subito del suo salvatore. Così anche loro si sposarono e vissero<br />

tutti felici e contenti.<br />

L’IDENTIKIT<br />

L’IDENTIKIT<br />

Facciamo l’identikit dei personaggi delle fiabe seguendo questo modello che può essere usato anche<br />

per inventarne:<br />

NOME: Cappuccetto rosso<br />

ETA’: forse 5 anni<br />

SESSO: femmina<br />

ASPETTO: bimba cicciottella, trecce bionde, lentiggini, occhi azzurri, bassottella, indossa sempre<br />

una mantellina con cappuccio rosso<br />

LA SUA FAMIGLIA: ha una mamma che la manda sempre a fare commissioni, una nonna malata,<br />

sul papà si sa poco<br />

DOVE VIVE: una casa al margine del bosco<br />

PUNTI DI FORZA: simpatia<br />

PUNTI DI DEBOLEZZA: <strong>di</strong>stratta<br />

ALTRO: colleziona mantelline rosse ed è convinta <strong>di</strong> parlare con farfalle e scoiattoli<br />

LE SUPER INTERVISTE<br />

Giochiamo ad intervistare i personaggi delle fiabe, ma lasciamo che i bambini sfoghi le loro più<br />

svariate curiosità. Ovviamente a loro spetterà scrivere domande e risposte, ma si potrebbe anche<br />

giocare facendo in modo che i bambini debbano rispondere alle domande pensate dagli altri.<br />

Ecco un esempio:<br />

INTERVISTA A CENERENTOLA:<br />

• Perché sei amica <strong>di</strong> tre topi?<br />

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• Quand’ero piccola ho sbattuto la testa contro le scale e così ora sento le voci dei topi.<br />

• Perché al ballo hai le scarpette <strong>di</strong> cristallo?<br />

• Sudo molto ai pie<strong>di</strong> e avrei rischiato <strong>di</strong> fare una brutta figura.<br />

• Perché la tua sorellastra è così cicciona?<br />

• Perché da piccina ha ingoiato una botte per sbaglio.<br />

PAROLE PAROLE PAROLE PAZZE PAZZE DA DA FAR FAR RINSAVIRE<br />

RINSAVIRE<br />

Pren<strong>di</strong>amo 4 parole a caso, seguiamo l’esempio fornito da Janna Carioli nel suo libro “Scrivere con<br />

la fantasia”.<br />

Si parte da: spazzacamino, scarpa, colonnello, bambino.<br />

Il risultato potrebbe essere questo:<br />

C’era una volta uno spazzacamino sul tetto, che puliva e puliva camini senza fermarsi mai. Non<br />

scendeva mai dai tetti e non sapeva com’era fatta la terra …<br />

IL SALTO DELL’OSTACOLO<br />

Inventiamo degl’incipit <strong>di</strong> storie possibili in cui compaia il protagonista e il suo desiderio o scopo:<br />

C’era una volta un bambino che voleva girare il mondo<br />

C’era una volta una principessa che voleva sposarsi<br />

…<br />

Poi giochiamo a inventare i possibili intoppi e infine le soluzioni.<br />

PEZZI DI STORIE<br />

Pren<strong>di</strong>amo un foglio e pieghiamolo a fisarmonica in modo da ottenere 6 segmenti:<br />

1. CHI?<br />

2. DOVE?<br />

3. QUANDO?<br />

4. COSA DICE?<br />

5. CHE PROBLEMA C’E’?<br />

6. CHI L’AIUTA?<br />

7. CHI LO CONTRASTA?<br />

8. COME VA A FINIRE?<br />

Cerchiamo <strong>di</strong> mettere insieme i pezzi e inventare una storia!<br />

IL CASO E LA PENNA<br />

Pren<strong>di</strong>amo un libro qualsiasi, apriamo una pagina qualunque e pren<strong>di</strong>amo la prima frase <strong>di</strong> senso<br />

compiuto che sarà il nostro incipit. Di lì cominceremo una nuova storia.<br />

IL PUNTO DI VISTA<br />

E se la fiaba <strong>di</strong> Cappuccetto rosso fosse raccontata dal lupo?<br />

LA FABBRICA DELLE STORIE<br />

Disegniamo sulla lavagna una tabella a 4 colonne:<br />

PROTAGONISTA, ANTAGONISTA, AIUTANTE, EROE.<br />

Su dei pezzetti <strong>di</strong> carta i bambini dovranno scrivere il nome <strong>di</strong> un personaggio, ognuno con<br />

caratteristiche definite, sia pure nella loro genericità: donna, uomo, bambino, bambina, dottore,<br />

maestra, guar<strong>di</strong>a, gelataio etc.<br />

Estrarremo a sorte i bigliettini e li assegneremo ai vari ruoli. Li stessi biglietti potranno essere<br />

utilizzati più volte, in modo che lo stesso personaggio possa essere utilizzato per<br />

svolgere più ruoli.<br />

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MILLE MODI PER COMINCIARE<br />

E se provassimo a non cominciare con il solito “C’era una volta”?Come cambierebbero le fiabe?<br />

Ecco alcuni esempi.<br />

Il punto <strong>di</strong> partenza è il seguente:<br />

C’era una volta,<br />

tanto tanto tempo fa, una bimba che tutti chiamavano Cappuccetto rosso perché indossava sempre<br />

una mantellina con un cappuccio rosso. Un giorno la mamma la chiamò e le <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> andare dalla<br />

nonna a portarle delle frittelle e così la piccina prese il cestino e…<br />

1- IL DIALOGO<br />

Ora sostituiamo questa sequenza introducendo il racconto con il <strong>di</strong>alogo:<br />

“Arrivo mammina!”<br />

“Dai, sbrigati!”<br />

“Un minutino! Sto finendo <strong>di</strong> giocare col micio!”<br />

“Muoviti, su! O si farà tar<strong>di</strong> e la povera nonna resterà <strong>di</strong>giuna!”<br />

E così la piccina, che si chiamava Cappuccetto rosso prese il cestino e …<br />

2- LA DESCRIZIONE<br />

Era una calda mattina <strong>di</strong> primavera, il sole illuminava la natura e tutto<br />

intorno sembrava coloratissimo. Nel cielo le ron<strong>di</strong>ni incrociavano le farfalle: sembravano<br />

coriandoli <strong>di</strong> gioia. Il cinguettio degli uccellini rallegrava l’aria: rispondeva il gorgoglio del<br />

ruscello che scorreva sotto il ponticello <strong>di</strong> legno.<br />

Tutti gli animali festeggiavano la bella stagione: le api con la loro buffa tuta a righe cantavano la<br />

serenata ai fiori, gli scoiattoli si inseguivano sui rami degli alberi, i caprioli saltellavano tra i<br />

cespugli in fiore.<br />

Quella mattina nella radura risuonò la voce della mamma <strong>di</strong> Cappuccetto rosso …<br />

3- LA SUSPANCE<br />

Nessuno avrebbe mai potuto prevedere, quella mattina <strong>di</strong> sole, ciò che poi sarebbe successo. Tutto<br />

sembrava perfetto: gli uccelli cinguettavano, Cappuccetto rosso, ignara <strong>di</strong> quel che le stava per<br />

capitare, giocava col suo gattino quando la sua mamma la chiamò …<br />

4- LA CATAPULTA<br />

Una casa <strong>di</strong> campagna. Una mattina come tante. Una mamma manda sua figlia in visita dalla<br />

nonna. Cappuccetto rosso sta camminando nel bosco e non pensa a niente, quando …<br />

5- IN PRIMA PERSONA<br />

Se vi va <strong>di</strong> ascoltare una storia ad alta tensione statemi a sentire. Vi racconterò quel che mi capitò<br />

in una mattina <strong>di</strong> sole come tante <strong>di</strong> tanti anni fa.<br />

6- LA PERLA DI SAGGEZZA<br />

E’ cosa nota che la <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza non porti a nulla <strong>di</strong> buono,lo <strong>di</strong>mostra la storia <strong>di</strong> Cappuccetto<br />

rosso che voglio raccontarvi.<br />

7- IL MODELLO COLLODI<br />

C’era una volta. Un re! – <strong>di</strong>ranno subito i miei piccoli lettori.<br />

No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo <strong>di</strong> legno. Non era un legno <strong>di</strong> lusso, ma un<br />

semplice legno da catasta, <strong>di</strong> quello ch ed’inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per<br />

accendere il fuoco e riscaldare le stanze.<br />

8 -L’ELENCO<br />

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Una bambina, un lupo, una mamma, una nonna e un cacciatore, un po’<br />

suspance, un bosco, fiori, animaletti, un po’ <strong>di</strong> paura … ecco tutto quello che troverete nella storia<br />

che sta per cominciare.<br />

9-LA DOMANDA<br />

Vi piacerebbe ascoltare una storia?<br />

oppure<br />

Secondo voi, se un lupo e una bimbetta si fronteggiano, chi vince?<br />

10 - PARTIRE DAL FINALE<br />

E così finalmente Cappuccetto rosso poté abbracciare sua madre tra lacrime e carezze, ma quel<br />

che era accaduto devo ancora raccontarlo.<br />

QUALCHE IDEA PER IL FINALE<br />

COSTRUZIONE AD ANELLO<br />

Consiste nel riprodurre, nel finale, le stesse parole dell’incipit(tra gli incipit proposti si prestano al<br />

gioco:1, 2, 6 e 8):<br />

“Arrivo mammina!”<br />

“Dai, sbrigati!”<br />

“Un minutino! Sto finendo <strong>di</strong> giocare col micio!”<br />

“Muoviti, su! O si farà tar<strong>di</strong> e la povera nonna resterà <strong>di</strong>giuna!”<br />

Tutto era tornato come prima: la mamma chiamava e Cappuccetto perdeva tempo. Anzi no,<br />

qualcosa era cambiato: ora la monella non si avventurava più per i sentieri, ma dritta per la strada<br />

maestra correva ogni giorno dalla sua amata nonnina.<br />

In questo caso il finale deve essere preceduto da uno spazio grafico che<br />

in<strong>di</strong>chi il tempo trascorso tra l’ultimo evento narrato e la scena che qui si<br />

descrive.<br />

♥♥♥<br />

Era una calda mattina <strong>di</strong> primavera, il sole illuminava la natura e tutto intorno sembrava<br />

coloratissimo. Nel cielo le ron<strong>di</strong>ni incrociavano le farfalle: sembravano coriandoli <strong>di</strong> gioia. Il<br />

cinguettio degli uccellini rallegrava l’aria: rispondeva il gorgoglio del ruscello che scorreva sotto<br />

il ponticello <strong>di</strong> legno.<br />

Tutti gli animali festeggiavano la bella stagione: le api con la loro buffa tuta a righe cantavano la<br />

serenata ai fiori, gli scoiattoli si inseguivano sui rami degli alberi, i caprioli saltellavano tra i<br />

cespugli in fiore.<br />

Tutto era tornato al suo posto, Cappuccetto se ne stava con la sua mamma e si sentiva più grande:<br />

aveva imparato a comportarsi bene.<br />

♥♥♥<br />

E’ cosa nota che la <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza non porti a nulla <strong>di</strong> buono,lo <strong>di</strong>mostra la storia <strong>di</strong> Cappuccetto<br />

rosso ed ora lo sa anche lei!<br />

♥♥♥<br />

Una bambina, un lupo, una mamma, una nonna e un cacciatore, un po’ suspance, un bosco, fiori,<br />

animaletti, un po’ <strong>di</strong> paura … ecco tutto quello che c’era in questa storia orai finita e che spero, vi<br />

sia piaciuta.<br />

IL RITORNO ALLA NORMALITA’<br />

52


Descriviamo con rapi<strong>di</strong> e brevissimi cenni il ritorno alla normalità dei protagonisti:<br />

Biancaneve ed il principe vissero una lunga vita insieme, serena e felice e talvolta, ripensando a<br />

tutto quello che era successo, si stupivano che fosse accaduto proprio a loro.<br />

IL FINALE APERTO<br />

Lasciamo un po’ <strong>di</strong> suspance:<br />

Cenerentola ed il principe si sposarono, ebbero una lunga vita felice insieme, dei figli e molte altre<br />

avventure, ma <strong>di</strong> questo parleremo un’altra volta.<br />

LA PRIMA PERSONA<br />

E’ la conclusione che facciamo corrispondere all’incipit in prima persona.<br />

Insomma, questo è quel che mi accadde tanto tempo fa e spero proprio,<br />

cari lettori e care lettrici, <strong>di</strong> non avervi annoiati.<br />

TONI SOLENNI<br />

E così finisce la storia <strong>di</strong> Cenerentola, fanciulla dal cuore d’oro e dal viso <strong>di</strong> perla.<br />

IL CONGEDO<br />

E così finisce la storia che vi ho raccontato. Vi saluto, gentili lettori e se vi piacerà ci rivedremo per<br />

una nuova fiaba.<br />

SE SCRIVIAMO NOI …<br />

Conosciamo tutti gli ingre<strong>di</strong>enti per scrivere una fiaba: ruoli e funzioni, ma questo potrebbe non<br />

bastare a farci scrivere un capolavoro. Ecco trucchi, spunti e suggerimenti.<br />

LA TRAMA<br />

La prima cosa da fare è decidere <strong>di</strong> che si vuole parlare e scrivere brevemente la trama della nostra<br />

storia.<br />

-come al cinema!<br />

Ma come si fa a scrivere brevemente la trama? Pren<strong>di</strong>amo esempio dal cinema: leggiamo ai<br />

bambini le trame <strong>di</strong> film o storie a loro noti (ad Esempio Shrek, Alla ricerca <strong>di</strong> Nemo, Harry Potter<br />

etc) e chie<strong>di</strong>amo loro <strong>di</strong> indovinare <strong>di</strong> quale storia si tratta. Poi dovranno essere loro, magari a casa,<br />

a scrivere le trame <strong>di</strong> film, libri, cartoni animati etc: i compagni dovranno indovinare.<br />

Successivamente lavoriamo sui particolari: personaggi, ambientazione, stile narrativo …<br />

Partiamo dai PERSONAGGI: quin<strong>di</strong> teniamo presente la seguente tabella da completare.<br />

PROTAGONISTA<br />

EROE<br />

AIUTANTE<br />

ANTAGONISTA<br />

PERSONAGGI SECONDARI<br />

• PERSONAGGI<br />

• REGOLA NUMERO 1: CARATTERIZZARE!<br />

53


Ad ognuno attribuiamo alcune caratteristiche: aspetto fisico, carattere, vizi, virtù, punti <strong>di</strong> forza e<br />

punti <strong>di</strong> debolezza.<br />

PS: Dare qualche <strong>di</strong>fettuccio anche agli eroi o ai protagonisti li rende certo più simpatici, non è un<br />

caso che essi nelle fiabe siano sempre poverissimi.<br />

• REGOLA NUMERO 2: BIOGRAFARE (!?)<br />

Per ognuno <strong>di</strong> essi scriviamo una biografia che ne motivi il ruolo e le caratteristiche attribuite.<br />

• AMBIENTAZIONE<br />

Il luogo non deve necessariamente essere un reame lontano: <strong>di</strong>amogli un bel nome ad esempio il<br />

reame <strong>di</strong> Paese laggiù. Descriviamolo: pren<strong>di</strong>amo spunto da qualche illustrazione e arricchiamolo<br />

con la nostra fantasia: non sarebbe più carino se il castello avesse i tetti d’oro e le torri <strong>di</strong> avorio? E<br />

se il bosco intorno avesse le foglie <strong>di</strong> seta colorata? E se nel cortile del castello pascolasse un<br />

unicorno? E se …<br />

Il luogo potrebbe essere anche un luogo bizzarro: il paese della gente che passa attraverso i muri, il<br />

paese dei giganti, il paese dei minuscoli, il paese sott’acqua, il paese dei funghi …<br />

• IL TEMPO<br />

Il tempo delle fiabe non è mai precisato, ma possiamo fantasticarlo! Può essere il lontano e<br />

affascinante Me<strong>di</strong>o Evo, il futuro, l’anno del cigno, l’anno in cui re Giovanni Inventato compiva<br />

304 anni, l’anno della terza guerra gnomica etc …<br />

I 4 PASSI<br />

I 4 passi sono quelli che si possono compiere per realizzare un racconto con questo schema<br />

semplicissimo.<br />

Si parte al contrario pensando al primo e all’ultimo passo, ovvero ad una situazione ed al suo<br />

opposto. Poi nel secondo passo si spiega perché c’è una certa situazione <strong>di</strong> partenza e nel terzo<br />

perché si arriva alla situazione finale. Pren<strong>di</strong>amo un esempio per non confonderci ed inciampare sui<br />

nostri passi!<br />

PASSO 1<br />

Il rinoceronte Arturo è triste<br />

Il rinoceronte Arturo è felice<br />

PASSO 4<br />

PASSO 2<br />

Arturo è triste perché è rimasto l’unico rinoceronte della Savana<br />

PASSO 3<br />

Arturo <strong>di</strong>venta felice perché incontra Cesira, una gazzella simpatica, e capisce<br />

che anche gli altri animali della Savana possono <strong>di</strong>ventare suoi amici e quin<strong>di</strong> in<br />

fondo non è solo.<br />

FACCIAMO LE SQUADRE<br />

54


Divi<strong>di</strong>amo la classe in squadre:<br />

1- Gli illustratori potranno <strong>di</strong>segnare i singoli personaggi e i ruoli oppure un’intera scena<br />

2- I descrittori potranno dare i nomi ai personaggi e raccontare qualcosa <strong>di</strong> loro<br />

3- Gli inventori scriveranno la storia<br />

4- Gli analisti in<strong>di</strong>vidueranno le funzioni e le sequenze, ma potrebbe esserci lo spazio anche<br />

per analisi grammaticale o logica.<br />

IL PROTAGONISTA SONO IO!<br />

SOGNI DA REALIZZARE<br />

Chie<strong>di</strong>amo ai bambini qual è il loro sogno nel cassetto: inventiamo un personaggio che voglia<br />

realizzarlo e costruiamo una fiaba con tutti i personaggi e le funzioni del caso.<br />

C’era una volta un bimbo<br />

Di nome Sergio che voleva fare il pilota: ogni giorno si affacciava dalla finestra della<br />

sua stanza, guardava il cielo e sospirava: “Oh, come vorrei volare!”<br />

I suoi genitori però non erano d’accordo: “No, no e poi no! – gli ripetevano – è troppo<br />

pericoloso. I pesci sono fatti per nuotare, gli uccelli per volare e gli umani per<br />

camminare!”<br />

Ed il povero Sergio si sentiva sempre più triste.<br />

Un giorno, per prenderlo un po’ in giro il padre gli <strong>di</strong>sse: “<br />

ti manderò alla scuola per piloti il giorno in cui nevicherà ad agosto!”<br />

Il bambino cominciò a pensare a come fare, ma gli sembrava una cosa impossibile<br />

da realizzare.<br />

Una sera come tante, in cui stava guardando il cielo, gli apparve la fata delle nevi e<br />

gli <strong>di</strong>sse: “Ho ascoltato le tue preghiere ed ho deciso <strong>di</strong> aiutarti: farò nevicare ad<br />

agosto a patto che tu mi venga a trovare ogni tanto sulle montagne, sono così sola!”<br />

Sergio non poteva credere alle sue orecchie: avrebbe fatto <strong>di</strong> tutto pur <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare<br />

pilota!<br />

Così promise che fino ad agosto sarebbe andato a trovare la fata e si mise a<br />

dormire, felice.<br />

Arrivata la domenica Sergio <strong>di</strong>sse ai suoi che sarebbe andato a mangiare da un<br />

amico, si mise un bel maglione pesante e invece se ne andò in montagna a cercare<br />

la fata delle nevi. Cammina cammina cominciò a sentirsi stanco: le gambe gli<br />

facevano male perchè la strada era tutta in salita. Sentiva fred<strong>di</strong>ssimo: “Ecco, lo<br />

sapevo – si <strong>di</strong>ceva – non mi sono coperto abbastanza!”<br />

Cominciò a salirgli la febbre e per giunta cominciava a farsi buio: aveva paura. Più<br />

volte pensò <strong>di</strong> tornare in<strong>di</strong>etro, ma il pensiero <strong>di</strong> poter volare gli <strong>di</strong>ede il coraggio e<br />

la forza per andare avanti.<br />

Si risvegliò nel suo letto, con la borsa dell’acqua calda e sua madre che lo guardava<br />

preoccupata: “Ti abbiamo trovato nel giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> casa, svenuto. Poi mi racconterai<br />

che hai combinato”<br />

Il bello era che Sergio non si ricordava nulla, sapeva solo <strong>di</strong> aver camminato per<br />

ore nel bosco,nient’altro. Poi un pensiero lo colse: la fata penserà che non sono<br />

andato da lei, che l’ho preso in giro … e ad<strong>di</strong>o neve ad agosto!”<br />

55


Sergio si era ormai rassegnato e i mesi passarono. Arrivò agosto. Sergio dormiva<br />

quando sentì sua madre strillare: “Nevica!”. Si precipitò alla finestra: non poteva<br />

credere ai suoi occhi e soprattutto non riusciva a spiegarsi il fenomeno: “Io dalla<br />

fata non ci sono andato” si <strong>di</strong>ceva. A quel punto la sua benefattrice apparve: “Caro<br />

Sergio, ti ho premiato per la tua buona volontà. Ti ho visto mentre camminavi nel<br />

mio bosco, ho visto che, pur soffrendo, ti sei ostinato e hai fatto del tuo meglio.<br />

Bravo Sergio, ti sei meritato il tuo premio!” e così <strong>di</strong>cendo sparì.<br />

Il papà del bambino fu costretto a mantenere la sua promessa e così<br />

Sergio <strong>di</strong>venne un bravissimo pilota e poté andare a trovare la fata delle nevi ogni<br />

volta che lo volle, col suo elicottero.<br />

IO E I MOSTRI<br />

Chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> scrivere una fiaba partendo dai seguenti<br />

titoli:<br />

-IO E IL DRAGO<br />

-IO E LA STREGA CARABAS<br />

-IO E L’ORCO NASOLUNGO<br />

Attenzione: potranno portare con sé solo una virtù e un potere o<br />

oggetto magico.<br />

IL GIORNALE DELLE FIABE<br />

Proposta: facciamo un giornale? Ci <strong>di</strong>vertiremo ad inventare le fiabe, ma anche a<br />

realizzare approfon<strong>di</strong>menti, proprio come accade nelle migliori testate giornalistiche.<br />

Le rubriche da realizzare saranno:<br />

INTERVISTE<br />

BIOGRAFIE<br />

CRONACA<br />

GOSSIP<br />

CULTURA(storia, scienze, arte … )<br />

FUMETTI<br />

GIOCHI<br />

INTERVISTE<br />

Intervistiamo i personaggi, abbiamo già imparato a farlo. Alle domande facciamo<br />

precedere la descrizione del personaggio, dove lo abbiamo incontrato, come era<br />

vestito, che stato d’animo aveva.<br />

Incontro Pinocchio in un albergo del centro <strong>di</strong> Roma, ha l’aspetto stanco ma felice.<br />

Indossa una camicia firmata ed un paio <strong>di</strong> pantaloni piuttosto eleganti. Ci se<strong>di</strong>amo al<br />

tavolino della hall: or<strong>di</strong>amo due tazze <strong>di</strong> the. Comincia l’intervista.<br />

BIOGRAFIE:<br />

Scriviamo la biografia immaginaria dei nostri personaggi. E se trovassimo anche<br />

qualche curiosità?<br />

CRONACA<br />

56


Trasformiamo le favole in fatti <strong>di</strong> cronaca? Prova a raccontare come fossero articoli<br />

<strong>di</strong> giornale. Ecco alcuni spunti:<br />

Smarrita bambina nel bosco!<br />

La popolazione insorge: non c’è sicurezza<br />

Omici<strong>di</strong>o in famiglia: matrigna uccide figliastra<br />

Animali transgenici: scoperti porcellini capaci <strong>di</strong> costruire case<br />

Incre<strong>di</strong>bile: dorme per 5 giorni ma non è in coma<br />

Fantabosco, 6 Ottobre 2010. La notizia sta facendo il giro del mondo: c’è una ragazza che dorme da<br />

ben 5 giorni. Falliti i tentativi <strong>di</strong> svegliarla la giovane è stata portata nel pronto soccorso<br />

dell’ospedale più vicino.<br />

I me<strong>di</strong>ci riferiscono che dalle analisi effettuate non emerge alcun segnale preoccupante: la ragazza<br />

gode <strong>di</strong> buona salute pur restando immersa nel sonno che, assicura il primario, non è un coma.<br />

Il mistero s’infittisce? Quale male ha colpito la fanciulla? Riusciranno i dottori a risvegliarla?<br />

GOSSIP<br />

I gossip, si sa, sono spesso invenzioni dei giornalisti. Inventiamo anche noi qualche pettegolezzo<br />

per dare sapore al nostro giornale.<br />

Pizzicati in un ristorante al lido <strong>di</strong> Venezia Cenerentola ed un misterioso accompagnatore: che sia<br />

già crisi tra lei ed il bel principe?<br />

CULTURA<br />

Rubrica storica<br />

Divisa nelle seguenti categorie: PRINCIPI, PRINCIPESSE, MAGHI E CASTELLI<br />

• La principessa Sissi<br />

• La regina Maria Antonietta<br />

• La principessa Diana<br />

• Grace Kelly<br />

• Cleopatra<br />

• Masako<br />

• Soraya<br />

• Anastasia<br />

• Uta <strong>di</strong> Naumburg<br />

57


• Il mago Merlino<br />

• Nostradamus<br />

• Il mago Ou<strong>di</strong>nì<br />

• Rasputin<br />

• Re Riccardo cuor <strong>di</strong> leone<br />

• Re Artù<br />

• Robin Hood, il principe dei ladri<br />

• Tutankamon<br />

• Castelli della Loira<br />

• Castel del Monte<br />

• Castello <strong>di</strong> Neuschwanstein<br />

• La reggia <strong>di</strong> Caserta<br />

• La reggia <strong>di</strong> Versailles<br />

RUBRICA SCIENTIFICA<br />

Inseriamo ricerche su:<br />

• Gli animali delle fiabe<br />

• I boschi<br />

• I minerali<br />

• Frutti<br />

• Gli ambienti<br />

• Fenomeni atmosferici<br />

I FUMETTI<br />

Trasformiamo le fiabe in fumetti. Il giornale si riempirà <strong>di</strong> colore!<br />

RUBRICA D’ARTE<br />

• Walt Disney<br />

• Prokofiev<br />

• I fratelli Grimm<br />

• Charles Perrault<br />

• Italo Calvino<br />

MUSICA: MUSICA: CANTIAMO CANTIAMO INSIEME<br />

INSIEME<br />

I SOGNI SON DESIDERI<br />

I sogni son desideri<br />

chiusi in fondo al cuor<br />

nel sonno ci sembran veri<br />

e tutto ci parla d'amor<br />

A MILLE CE N’E’<br />

A mille ce n’è<br />

Nel mio mondo <strong>di</strong> fiabe da<br />

narrar<br />

Venite con me<br />

Nel mio mondo fatato per<br />

sognar<br />

Non serve l’ombrello,<br />

il cappottino rosso<br />

La cartella bella<br />

Per venir con me<br />

Basta un po’ <strong>di</strong> fantasia e <strong>di</strong><br />

bontà<br />

Da CENERENTOLA <strong>di</strong> Walt<br />

58


se cre<strong>di</strong> chissà che un giorno<br />

non giunga la felicità...<br />

non <strong>di</strong>sperare nel presente<br />

ma cre<strong>di</strong> fermamente<br />

e il sogno realtà <strong>di</strong>verraaa!<br />

se il mondo soffrir ti fa..<br />

non devi <strong>di</strong>sperar..<br />

ma chiu<strong>di</strong> gli occhi per sognar<br />

e tutto cambierà<br />

i sogni son desideri<br />

chiusi in fondo al cuor<br />

nel sonno ci sembran veri<br />

e tutto ci parla d'amor<br />

se cre<strong>di</strong> chissà che un giorno<br />

non giunga la felicità<br />

non <strong>di</strong>sperare nel presente<br />

ma cre<strong>di</strong> fermamente<br />

e il sogno realtà <strong>di</strong>verrà<br />

SALAGA DOOLA<br />

Salaga Doola, Mencica Boola,<br />

Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong> Boo...<br />

Mettile insieme e che accade laggiù?<br />

Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong> Boo.<br />

Salaga Doola, Mencica Boola,<br />

Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong> Boo...<br />

Fa la magìa tutto quel che vuoi tu...<br />

Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong> Boo.<br />

Con Salaga Doola puoi...<br />

Far tutto quel che vuoi.<br />

Ma la frase però che tutto può<br />

E' Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong> Boo.<br />

Ooh! Salaga Doola, Mencica Boola,<br />

Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong> Boo,<br />

Lala lala lala lala lala...<br />

Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong>, Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong>...<br />

Bibbi<strong>di</strong> Bobbi<strong>di</strong> Boo!<br />

BIANCANEVE <strong>di</strong> Walt Disney<br />

PROVATE A FISCHIETTAR<br />

Provate a fischiettar...<br />

Vedrete che il lavoro<br />

Più leggero vi sarà!<br />

Provate a canticchiar...<br />

Un semplice motivo<br />

Sempre allegri vi terrà!<br />

Cantando prenderò...<br />

La scopa e dopo un pò<br />

Invece <strong>di</strong> spazzare<br />

Di ballar con lei vi sembrerà!<br />

Provate a fischiettar...<br />

Vedrete che il lavoro<br />

Più leggero vi sarà!<br />

Cantando prenderò<br />

La scopa e dopo un pò<br />

Invece <strong>di</strong> spazzare<br />

Di ballar con lei vi sembrerà!<br />

Provate a canticchiar...<br />

Un semplice motivo<br />

Sempre allegri vi terrà!<br />

Se voi cantante e fischiettate il<br />

tempo volerà!<br />

Una stella cade<br />

C’ è una stella su nel ciel<br />

Che ogni sogno può appagar<br />

E la gioia più serena sa donar<br />

E se a lei tu schiu<strong>di</strong> il cuor<br />

Con fiducia con amor<br />

Quella stella su nel ciel t’ ascolterà<br />

Il destin<br />

Le mire esau<strong>di</strong>rà<br />

L'amore porterà<br />

Nel tuo domani<br />

Essa legge nel pensier<br />

59


ANDIAMO A LAVORAR<br />

Con pale e con picconi noi ogni dì veniamo qua<br />

E' il tipo <strong>di</strong> lavoro che ci dà felicità<br />

Ed è perchè qui sotto c'è<br />

Di <strong>di</strong>amanti e d'or una grande quantità<br />

E così, e così, e così, e così...<br />

Ci trovate sempre qui!<br />

Da mattina a sera siamo intenti a lavorar<br />

Scaviamo e spicconiamo tutto quello che ci par<br />

Troviam <strong>di</strong>amanti in quantità<br />

E altre gemme d'ogni qualità<br />

Anche se ne abbiamo da buttar<br />

Noi seguitiamo a scavar!<br />

Ehi Ho, Ehi Ho, a casa a riposar!<br />

Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho, Ehi Ho,<br />

Ehi Ho,a casa a riposar!<br />

Dal cartone animato PINOCCHIO <strong>di</strong> Walt Disney<br />

Io non ho fili eppur sto in piè,<br />

So camminar e so ballar,<br />

Fili avevo ed or non più<br />

Eppur non cado giù!<br />

Viva la libertà!<br />

Muovo testa, mani e piè<br />

Che bella novità, fate tutti come me<br />

Io senza fil mi sento in piè,<br />

So camminar e so ballar,<br />

Fili avevo ed or non più<br />

Eppur non cado giù!<br />

Se tu lo vuoi noi ce ne an<strong>di</strong>am<br />

A far l'amor a Rotterdam.<br />

Ma se fili non hai tu<br />

Neanch'io li voglio più!<br />

Se non hai fil comme ci, comme ça,<br />

Il savoir fair dullalà,<br />

E i miei fili entre nous,<br />

Li taglierò pour vous.<br />

Mentre il Volga va<br />

Lento nell' oscurità<br />

PETER PAN <strong>di</strong> Walt Disney<br />

Ninna nanna <strong>di</strong> tutte le<br />

mamme<br />

La mamma è per me<br />

il nido del cuor,<br />

colei che ognor ti sa ben<br />

guidar<br />

la giusta via ti sa in<strong>di</strong>car<br />

la mamma è per me<br />

un raggio <strong>di</strong> sol.<br />

Se doman<strong>di</strong> che cos’è mai<br />

tu puoi chieder che mai sia<br />

il ciel;<br />

chie<strong>di</strong> al cuor <strong>di</strong> <strong>di</strong>rti cos’è<br />

risponderà tutto per me,<br />

un angelo pien <strong>di</strong> bontà<br />

è un dono del ciel.<br />

60


Vorrei con te sognar<br />

Mentre fuma il Samovar.<br />

I TRE PORCELLINI<br />

In un tiepido mattin<br />

se ne vanno i porcellin<br />

<strong>di</strong>menando al sole i loro co<strong>di</strong>n,<br />

spensierati e birichin.<br />

Il più piccolo dei tre<br />

ad un tratto grida "ahimé",<br />

da lontano vedo un lupo arrivar<br />

"non facciamoci pigliar".<br />

Marcia in<strong>di</strong>etro fanno allor<br />

a gran velocità<br />

mentre il lupo corre ancora<br />

a casa sono già<br />

Prima chiudono il porton<br />

poi s'affacciano al balcon<br />

or che il lupo non può prenderli più,<br />

tutti e tre gli fan cucù.<br />

Ah ah ah che bell'affare,<br />

il lupo non potrà cenar<br />

Siam tre piccoli porcellin,<br />

siamo tre fratellin<br />

mai nessun ci <strong>di</strong>viderà,<br />

trallalla-lallà.<br />

Siam tre piccoli porcellin,<br />

siamo tre fratellin<br />

mai nessun ci <strong>di</strong>viderà,<br />

trallalla-lallà<br />

Siam tre piccoli porcellin,<br />

siamo tre fratellin<br />

mai nessun ci <strong>di</strong>viderà,<br />

trallalla-lallà<br />

Dal film MARY POPPINS <strong>di</strong> Walt Disney<br />

Basta un poco <strong>di</strong> zucchero<br />

So chi sei<br />

Vicino al mio cuor<br />

Ogni or sei tu<br />

Sò chi sei<br />

Di tutti i miei sogni<br />

Il dolce oggetto sei tu<br />

Anche se nei sogni<br />

E' tutta illusione e nulla più<br />

Il mio cuore sà che nella realtà<br />

A me tu verrai<br />

E che mi amerai<br />

Ancor <strong>di</strong> più<br />

Lalalalalla<br />

Il mio cuore sa che nella realtà<br />

A me tu verrai<br />

Filippo<br />

E che mi amerai<br />

Ancor <strong>di</strong> più<br />

So chi sei<br />

Vicino al mio cuor<br />

Ogni or sei tu<br />

So chi sei<br />

Di tutti i miei sogni<br />

Il dolce oggetto sei tu<br />

Coro<br />

Anche sei nei sogni<br />

E' tutta illusione e nulla più<br />

Il mio cuore sà che nella realtà<br />

A me tu verrai<br />

E che mi amerai<br />

Ancor <strong>di</strong> più<br />

So chi sei<br />

Vicino al mio cuor<br />

Ogni or sei tu<br />

lalalalalala<br />

61


In tutto ciò che devi far<br />

il lato bello puoi trovar.<br />

Lo troverai e. Hop!<br />

Il gioco vien!<br />

Ed ogni compito <strong>di</strong>vien<br />

più semplice e seren<br />

dovrai capir<br />

che il trucco è tutto qui!<br />

Con un poco <strong>di</strong> zucchero la pillola va giù,<br />

la pillola va giù, pillola va giù.<br />

Basta un poco <strong>di</strong> zucchero e la pillola va giù.<br />

Tutto brillerà <strong>di</strong> più.<br />

Se il pettirosso il nido fa<br />

un po' <strong>di</strong> sosta mai non ha.<br />

Che compito scappar <strong>di</strong> qua e <strong>di</strong> là.<br />

Ma nonostante il suo daffar non cessa mai <strong>di</strong> cinguettar<br />

Lui sa, che allor, più lieve è il suo lavor.<br />

Con un poco <strong>di</strong> zucchero la pillola va giù,<br />

la pillola va giù, pillola va giù.<br />

Basta un poco <strong>di</strong> zucchero e la pillola va giù.<br />

Tutto brillerà <strong>di</strong> più.<br />

Allorchè vola avanti e in<strong>di</strong>etro un'ape intenta al suo lavor<br />

non si stanca mai né smette <strong>di</strong> ronzar.<br />

Poiché ogni tanto può sostar<br />

Un po' <strong>di</strong> miele ad assaggiar<br />

E ancor<br />

(specchio:) "E ancor"<br />

Trovar<br />

(specchio:) "Trovar"<br />

(Insieme:) Che dolce è lavorar!<br />

Con un poco <strong>di</strong> zucchero al pillola va giù,<br />

la pillola va giù, pillola va giù.<br />

Basta un poco <strong>di</strong> zucchero e la pillola va giù.<br />

Tutto brillerà <strong>di</strong> più.<br />

GIOCHI<br />

ACROSTICI<br />

62


L’<br />

U nico<br />

P ericolo<br />

O rribile<br />

R ide<br />

E mangia<br />

Provate con ORCO, BOSCO,STREGA, FATA, REGINA …<br />

CRUCIVERBA<br />

Inventare i cruciverba è <strong>di</strong>vertente tanto quanto risolverli. Basta sapere come si fa.<br />

Scegliamo la tipologia in cui, colorando una precisa colonna, ne emerge una parola o<br />

una frase.<br />

• Per prima cosa deci<strong>di</strong>amo quale parola vogliamo nascondere nel nostro<br />

cruciverba, ad esempio C’ERA UNA VOLTA<br />

• Ora, per ogni lettera, dobbiamo farci venire in mente una parola che la<br />

contenga e che magari abbia attinenza col mondo delle fiabe e delle favole<br />

Ecco l’esempio<br />

1.C cenerentola<br />

2.m E la<br />

3. mat R igna<br />

4. c A stello<br />

5.l U po<br />

6.prin C ipe<br />

7. A lice<br />

8. Cal V ino<br />

9. Gong O lo<br />

10. L a fontaine<br />

11. fa T a turchina<br />

12. A rtu’<br />

Il gioco non è mica finito: dobbiamo inventare le definizioni! Ecco qualche esempio.<br />

1: E’ celebre per le sue scarpette<br />

2: Può essere anche avvelenata<br />

3: Nelle fiabe è sempre cattiva e qualche volta ha delle figliastre<br />

Etc<br />

INDOVINELLI<br />

Anche in questo caso il gioco non consiste nel risolverli ma nell’inventarli. Basta<br />

sapere come si fa.<br />

63


Pensa alla parola che vuoi: può essere il nome <strong>di</strong> un personaggio delle fiabe, un posto<br />

o un oggetto che in esse compare<br />

Es : CAVALLO: lo usa il principe per spostarsi.<br />

IL TESTO INFORMATIVO E REGOLATIVO<br />

IL TESTO REGOLATIVO<br />

AIUTARE A FARE:<br />

ISTRUZIONI PER L’USO, RICETTE, FOGLIETTI ILLUSTARTIVI<br />

1-Come si usano le cose<br />

COME SI USA?<br />

Partiamo dall’analisi delle istruzioni che i bambini porteranno a scuola e <strong>di</strong><br />

quelle che noi presenteremo loro. Chie<strong>di</strong>amo loro <strong>di</strong> scrivere le istruzioni per<br />

usare i seguenti strumenti:<br />

1. IL TRASFORMATORE DI STELLE: inserire la spina nella presa. Premere<br />

il tasto ON che si trova sul quadro dei coman<strong>di</strong>. Recitare la filastrocca della<br />

macchinina rossa rossa(se non la sai prova con un’altra che non si sa mai) e<br />

fare tre capriole. Scegliere una stella, puntare verso <strong>di</strong> essa con il mirino in<br />

dotazione. Sparare il raggio laser finché questo non assumerà la colorazione<br />

dorata. Vedrete una polverina dorata cadere dal punto in cui si trovava la<br />

stella. Raccogliete la polverina nell’apposito cassetto che chiuderete ad<br />

operazione finita. Lasciate raffreddare la macchina. Premete il tasto verde che<br />

si trova accanto al tasto ON. A seconda della quantità <strong>di</strong> polvere raccolta<br />

regolate l’intensità energetica ruotando la rotella puntandola su MIN se la<br />

polvere è poca, su MAX se è tanta. Quando si sarà accesa la spia FATTO<br />

spegnete la macchina: la vostra stella si è trasformata in magia. A questo<br />

punto fatene quel che volete.<br />

2. IL FRULLASOGNI<br />

3. L’ASPIRAINCUBI<br />

4. LO STETOSGORBIO<br />

ROVESCIAMO LA SITUAZIONE<br />

Proviamo a spiegare come si usano gli oggetti o si compiono le azioni più<br />

comuni del mondo, ma <strong>di</strong>amo un po’ <strong>di</strong> pepe alle nostre istruzioni<br />

immaginando <strong>di</strong> inserirli in situazioni bizzarre.<br />

64


Ecco alcuni esempi, il primo è mio, il secondo della scrittrice Peri Rossi, gli<br />

altri <strong>di</strong> alcuni bambini.<br />

COME FARSI UN PANINO INSEGUITI DAGLI INDIANI<br />

Scansare il primo in<strong>di</strong>ano nascondendosi <strong>di</strong>etro la porta del frigo e<br />

approfittarne per prendere il prosciutto cotto. Se vi siete sbagliati e avete<br />

preso il crudo sappiate che ormai è troppo tar<strong>di</strong>, arrangiatevi. Fingendo <strong>di</strong><br />

essere un uccello svolazzate verso la <strong>di</strong>spensa e cercate <strong>di</strong> <strong>di</strong>strarre l’in<strong>di</strong>ano<br />

che v’insegue, urlando : “Guarda là!”. A questo punto prendete il panino e<br />

correte veloci dalla mamma che con le sue ramanzine farà scappare gli in<strong>di</strong>ani<br />

annoiati e taglierà a metà il panino raccomandandovi <strong>di</strong> non fare briciole.<br />

PROPOSTE:<br />

• Scrivi un testo regolativo in cui spieghi come lavarsi i denti <strong>di</strong>fendendosi dai<br />

pirati.<br />

• Scrivi un testo regolativo in cui spieghi come mettere a posto i colori<br />

nell’astuccio mentre in classe piovono rane<br />

• Scrivi un testo regolativo in cui spieghi come accendere la luce in assenza <strong>di</strong><br />

gravità.<br />

☺☺☺Quando si sta per scendere dal letto, bisogna fare molta attenzione. Non si<br />

possono lasciare bambini o cani sciolti e i mobili devono essere in or<strong>di</strong>ne, perché<br />

scendere è molto pericoloso. E’ necessario che il luogo sia ben sgombro, bisogna<br />

togliere lampade, arma<strong>di</strong>, tavoli e tutti quegli inutili oggetti che si mettono nelle case<br />

per sfuggire al vuoto. Perciò avverto con molto anticipo. Dico, per esempio:<br />

“Domani scendo dal letto, attenti.”<br />

☺☺☺☺<br />

USARE L’ASPIRAPOLVERE<br />

Quando si usa l’aspirapolvere, bisogna fare molta attenzione. Qualsiasi<br />

animale o persona, esclusa quella che aspira, deve andare via dal luogo in cui<br />

si sta aspirando, perché aspirare è molto pericoloso. E’ necessario che il luogo<br />

sia in or<strong>di</strong>ne ma soprattutto sgombro. Persino tutte le cose che sono<br />

appoggiate a terra vanno tolte. Per esempio tappeti e oggetti inutili che ci<br />

sono in qualsiasi luogo.<br />

Mi raccomando attenzione all’aspirapolvere, è molto pericoloso perché<br />

potrebbe radere al suolo tutto quello che lo ostacola e se trova una persona la<br />

65


fa a pezzettini. Per eventuali inconvenienti tenere sempre con sé un cellulare<br />

per avvisare l’ospedale.<br />

☺☺☺<br />

Il quaderno prima <strong>di</strong> tutto lo devi comprare nei negozi. Ci sono tanti<br />

quaderni con belle immagini sulla copertina. Lo scegli e lo paghi.<br />

Aprendolo si vede una pagina con un’intestazione dove devi scrivere i tuoi<br />

dati personali. Poi girando pagina trovi un’altra pagina con le righe o i<br />

quadretti in base al tipo <strong>di</strong> quaderno che hai preso. Per iniziare a scrivere<br />

pren<strong>di</strong> una penna e scrivi. Man mano che le settimane passano finisci il<br />

quaderno. A quel punto ne devi comprare un altro e quello vecchio o lo<br />

conservi, oppure lo scaraventi nel bidone.<br />

PROPOSTE:<br />

• Scrivi le istruzioni d’uso delle scarpe mettendo in evidenza la loro pericolosità.<br />

2-Da cosa sono formate le cose?<br />

MACCHINE REALI<br />

Questa volta il punto <strong>di</strong> partenza sarà un’immagine illustrativa in cui sono spiegate le parti <strong>di</strong> un<br />

elettrodomestico o <strong>di</strong> un giocattolo elettronico.<br />

MACCHINE D’ARTE<br />

Mostriamo ai bambini LE MACCHINE <strong>di</strong> Bruno Munari come il “motore a lucertola per tartarughe<br />

stanche”, gli “agitatori <strong>di</strong> coda per cani pigri” o il “misuratore del tempo <strong>di</strong> cottura”.<br />

Proviamo insieme ad inventarne una simile, ad esempio “il mescolatore <strong>di</strong> sugo per casalinghe<br />

<strong>di</strong>stratte”.<br />

MACCHINE DI FANTASIA<br />

Poi chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> inventare ed illustrare allo stesso modo una macchina strana: auto<br />

volante, la lavaratti, il ferro da schifo, il tostarane, l’asciugamantelli per supereroi<br />

ISTRUZIONI PER L’USO<br />

LA MAMMA<br />

Attenzione:tenere fuori dalla portata dei bambini pestiferi<br />

La MAMMA è programmata per compiere numerose azioni, per questo ha un funzionamento<br />

complicato: è dunque consigliabile leggere attentamente questo foglio illustrativo se si<br />

vogliono evitare danni inenarrabili.<br />

FUNZIONE 1: CUCINARE La MAMMA può preparare dei piatti fantastici, perché questo<br />

avvenga è necessario premere il tasto HO FAME che si trova sul grembiule e <strong>di</strong>rigerla verso il<br />

frigo.<br />

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ATTENZIONE: NON fare innervosire la MAMMA mentre è ai fornelli, poiché potrebbe<br />

tagliarsi, <strong>di</strong>menticarsi <strong>di</strong> salare la pasta, bruciare lo stufato, urlare come Katia Ricciarelli,<br />

cucinare la minestra <strong>di</strong> cavoli per vendetta.<br />

Quando ha smesso <strong>di</strong> cucinare, aiutare la MAMMA a sparecchiare, dunque ringraziare e<br />

lasciare riposare nell’apposito contenitore a forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>vano.<br />

FUNZIONE 2: COCCOLE<br />

FUNZIONE 3: AIUTARE NEI COMPITI<br />

FRATELLO PIU’ PICCOLO<br />

ATTENZIONE: in caso <strong>di</strong> cattivo funzionamento la merce NON può essere sostituita.<br />

FRATELLO PIU’ PICCOLO è programmato per dare fasti<strong>di</strong>o in <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong>, potete dunque<br />

farvi innervosire nel modo che preferite, scegliendo uno dei tanti programmi a vostra<br />

<strong>di</strong>sposizione.<br />

PROGRAMMA 1: RUBARE I VOSTRI GIOCATTOLI<br />

FRATELLO PIU’ PICCOLO può rubarvi i giocattoli, in particolar modo è programmato per<br />

sottrarvi quelli a cui tenete <strong>di</strong> più. Per metterlo in funzione bisogna premere il tasto : NON<br />

TOCCARE e lui imme<strong>di</strong>atamente non solo tocca, ma rompe, taglia, sminuzza, <strong>di</strong>strugge,<br />

devasta, incen<strong>di</strong>a, polverizza, stermina e rovina in modo irreversibile il vostro adorato<br />

giocattolo. Ricordate <strong>di</strong> spingere il tasto NON TOCCARE perché FRATELLO PIU’ PICCOLO<br />

può fare a pezzi i vostri giocattoli senza limiti, poiché è anche capace <strong>di</strong> trovare quelli<br />

nascosti.<br />

PROGRAMMA 2: PASTICCIARE I VOSTRI QUADERNI<br />

PROGRAMMA 3: FARSI LA PIPI’ ADDOSSO<br />

PROGRAMMA 4: FARE LA SPIA CON MAMMA E PAPA’<br />

3. Come si realizzano le cose?<br />

COME I SARTI<br />

Per fare una regina (o anche un re)<br />

Devi prendere una foglia <strong>di</strong> vite,<br />

in autunno,<br />

quando è tutta d’oro.<br />

Devi prendere un fiore <strong>di</strong> campo,<br />

a primavera,<br />

giallo come l’oro.<br />

Devi prendere una spiga <strong>di</strong> grano,<br />

d’estate,<br />

brillante come l’oro.<br />

E in inverno … dove si trova<br />

L’oro dell’inverno?<br />

PER FARE UNA PRINCIPESSA<br />

Devi prendere una tela <strong>di</strong> ragno<br />

Cosparsa <strong>di</strong> rugiada<br />

Ed illuminata dalla luna<br />

Scintillante come l’argento.<br />

Poi devi filare tessere e cucire,<br />

ricamare con perline trasparenti,<br />

sfilare da una nuvola<br />

i raggi delle stelle<br />

e preparare un vestito<br />

tutto bianco.<br />

67<br />

Quando avrai finito sarai una vera<br />

principessa.


Devi prendere un raggio <strong>di</strong> sole<br />

Che si riflette sulla neve,<br />

e lo vedrai d’oro.<br />

Lega la spiga, la foglia e il fiore<br />

Con il tuo raggio <strong>di</strong> sole<br />

Ed avrai una corona.<br />

Con questo sarai una vera regina<br />

(o anche un re)<br />

Questo è un testo regolativo che spiega come fare un re o una regina. Quali sono gli<br />

ingre<strong>di</strong>enti richiesti? Perché sono stati scelti? Cos’hanno in comune?<br />

Quin<strong>di</strong> per fare un re o una regina ci vuole l’oro, che rappresenta la ricchezza e la<br />

potenza.<br />

Cosa ci vuole invece per fare una principessa?<br />

Facciamo le stesse domande a proposito <strong>di</strong> questo brano, affinché emerga che gli<br />

elementi richiesti hanno una prevalenza <strong>di</strong> toni chiari quali l’argento e il bianco che<br />

fanno pensare alla delicatezza e alla purezza.<br />

Ora chie<strong>di</strong>amo ai bambini quale colore collegano alla figura del principe, dell’orco o<br />

del drago e quali oggetti possono elencare in proposito, poi, scriviamo una poesia<br />

seguendo il modello dato.<br />

COME I CUOCHI<br />

Facciamo un’indagine in classe su quali sono i piatti preferiti dai bambini, i quali<br />

dovranno farsi spiegare le relative ricette dalle mamme.<br />

Approfon<strong>di</strong>amo l’indagine con le ricette tipiche della cucina italiana in modo che i<br />

bambini prendano <strong>di</strong>mestichezza con il lessico culinario.<br />

MENU’ SPECIALI<br />

Leggi i seguenti menù e poi descrivi il possibile proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> uno<br />

dei piatti proposti.<br />

Cantiamo insieme: “Il caffè della Peppina”. “ Per fare<br />

un albero”.<br />

Ricette <strong>di</strong> viaggio<br />

2) Ricetta per andare in montagna:<br />

Ingre<strong>di</strong>enti:<br />

- voglia <strong>di</strong> camminare<br />

- voglia <strong>di</strong> scoprire<br />

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- alta montagna<br />

- scarponi<br />

- vestiti pesanti<br />

- zaino<br />

- macchina fotograficaPreparazione:<br />

Prendere l'alta montagna e mescolare per bene. Munirsi <strong>di</strong> scarponi e prendere un ruscello,<br />

metterlo insieme alla crema solare, e mescolare bene, così vi verrà fuori una crema fresca per non<br />

bruciarvi e anche per le ferite. Quando siete in cima prendete gli abeti, sfogliateli e metteteli<br />

insieme all'acqua del ruscello. E in montagna avrete voglia <strong>di</strong> camminare e <strong>di</strong> scoprire. Prendete<br />

lo zaino e metteteci la neve e con la macchina fotografica fotografate. (Costantino)<br />

3) Ricetta per andare al mare:<br />

Ingre<strong>di</strong>enti:<br />

- mare "bello"<br />

- sole caldo<br />

- costume<br />

- crema solare<br />

- secchielli paletti palloni<br />

- tavola da surf<br />

- canotto<br />

- voglia <strong>di</strong> tuffarsi, <strong>di</strong> pescare<br />

Preparazione:<br />

Prendere un poco <strong>di</strong> mare limpido, prendere un raggio <strong>di</strong> sole che si caldo almeno 1346 gra<strong>di</strong>.<br />

Comprate un costume che attiri il sole per farvi abbrustolire ben bene. Munirsi <strong>di</strong> una crema che<br />

faccia abbronzare velocemente con il marchio "Cuociti Bene".<br />

Prendete secchielli, palette, palloni e una tavola da surf, poi mescolate bene il tutto e mettetelo<br />

sulla macchina. Gonfiate, se lo avete, un canotto per farvi venire voglia <strong>di</strong> tuffarsi e <strong>di</strong> pescare.<br />

Prendete i vostri amici, toglieteli dalle sdraio, fateli addormentare davanti al sole per farceli<br />

volare. (Jessica)<br />

Ora scrivi tu la ricetta per “Realizzare una recita”, “Andare in gita”, “Preparare una festa <strong>di</strong><br />

compleanno”<br />

COSA BOLLE IN PENTOLA?<br />

Scrivi delle ricette per fare una mamma, un papà, una nonna, un nonno, un fratello, una sorella, una<br />

maestra, etc … segui l’esempio.<br />

RICETTA PER FARE UN’AMICA<br />

INGREDIENTI:<br />

PER LA TORTA<br />

-1 l. <strong>di</strong> affetto<br />

- ½ kg. Di allegria<br />

- 0, 25 l <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento<br />

- pettegolezzi<br />

- una noce <strong>di</strong> simpatia<br />

PER LE DECORAZIONI<br />

-una bustina <strong>di</strong> sorrisi<br />

-regali q.b.<br />

PREPARAZIONE<br />

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Versare l’affetto in una scodella a forma <strong>di</strong> cuore, unire lentamente l’allegria e<br />

mescolare per evitare i grumi. Lasciar riposare per 10 minuti. Nel frattempo fate<br />

riscaldare il <strong>di</strong>vertimento in un pentolino e quando bolle unire i pettegolezzi: quando<br />

questi si saranno sciolti spegnere la fiamma. Versate il liquido nell’impasto e, sempre<br />

mescolando, unire alla noce <strong>di</strong> simpatia. Versare nello stampo e mettere a cuocere nel<br />

forno a 180°gra<strong>di</strong>. Quando il dolce sarà dorato e lievitato tirare fuori dal forno e<br />

guarnire con una spolverata <strong>di</strong> sorrisi e qualche regalo.<br />

Servire caldo.<br />

CUOCHI PASTICCIONI<br />

Leggiamo insieme questo brano <strong>di</strong>vertente in cui ci viene illustrata una ricetta<br />

un po’ strana.<br />

UNA RICETTA SEGRETA<br />

Mia moglie è una cuoca eccellente: crea piatti squisiti. E proprio per questo,<br />

voglio trascrivere qui una ricetta che ho copiato dal suo quaderno segreto:<br />

fettine <strong>di</strong> carne infarinata al burro con da<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> pancetta affumicata, più due<br />

uova.<br />

Quando le prepara <strong>di</strong> solito procede così …<br />

Togliere le fettine <strong>di</strong> carne dal frigorifero e stenderle sul piano per infarinarle.<br />

Voltarsi per prendere il barattolo della farina. Togliere la cagnetta Zeta dai<br />

<strong>di</strong>ntorni delle fettine. Cercare <strong>di</strong> togliere una fettina a Zeta. Rinunciarci. Dare<br />

una pedata a Zeta. Perdere l’equilibrio. Decidere che non è igienico<br />

raccogliere la farina da terra. Passare l’aspirapolvere. Citofonare alla portiera<br />

se ha della farina da prestare. Pulire il citofono dalla farina. Prendere la<br />

pancetta affumicata. Prendere Zeta e allontanarla dalla pancetta affumicata.<br />

Tagliarla a da<strong>di</strong>ni, la pancetta non la cagnetta. Correre <strong>di</strong>etro a Lorenzo che<br />

ha preso i da<strong>di</strong>ni. Lavare le mani a Lorenzo. Lavare i da<strong>di</strong>ni. Prendere una<br />

scodella per sbattere le uova. Dire a Roberta <strong>di</strong> prendere due uova dal<br />

frigorifero. Pulire il punto in cui Roberta ha fatto cadere le due uova e<br />

prenderne altre due. Decidere <strong>di</strong> fare la carne senza farina. Vedere Zeta che<br />

fugge con un mazzo <strong>di</strong> fettine che le esce dalla bocca. Dire una parolaccia.<br />

Dirne subito un’altra. Preparare il vassoio su cui <strong>di</strong>sporre i formaggi per la<br />

cena. Mettere su l’acqua per la pasta. Piangere un pochino.<br />

(da Vita in famiglia, Mondadori)<br />

Adesso immagina <strong>di</strong> dover scrivere la ricetta <strong>di</strong> un piatto che ti piace tanto, ma fallo<br />

seguendo l’esempio e quin<strong>di</strong> aggiungi un po’ <strong>di</strong> elementi strani (come la cagnetta<br />

Zeta e i vari piccoli incidenti dell’esempio): potrebbero essere fratelli pasticcioni,<br />

gatti mangioni etc…<br />

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2-SUGGERIRE e CONSIGLIARE<br />

MISSIONE SICUREZZA<br />

Punto <strong>di</strong> partenza saranno le regole comportamentali da tenersi a scuola in caso <strong>di</strong> pericolo. Come<br />

al solito, concluse queste attività <strong>di</strong>amo libero sfogo alla fantasia!<br />

COSA FARE IN CASO DI ….<br />

ATTACCO DEI MARZIANI<br />

Se i Marziani vi attaccano l’importante è mantenere la calma. La campanella della<br />

scuola vi darà il segnale suonando 87 volte: allora potrete procedere<br />

all’evacuazione.L’apri -fila uscirà per primo e dovrà urlare: “Guarda che mio cugino fa<br />

la quinta e mena!” allo scopo <strong>di</strong> allontanare il nemico. Allora uscite dandovi la mano: il<br />

chiu<strong>di</strong> -fila serrerà la porta per evitare che i<br />

Marziani tentino <strong>di</strong> rubarvi i colori e le penne. A quel punto <strong>di</strong>sponetevi in cerchio e<br />

cominciate a cantare una canzone a caso <strong>di</strong> Marco Masini. I Marziani fuggiranno a<br />

gambe levate. A quel punto tornate in classe e convincete la maestra ad uscire da<br />

sotto la cattedra: datele un bicchier d’acqua e promettetele che starete buoni.<br />

I CONSIGLI DI VALE<br />

Capita <strong>di</strong> trovarsi in situazioni in cui non si sa come comportarsi. I nostri lettori ci hanno scritto<br />

molte lettere in proposito. Ecco le risposte dell’esperta <strong>di</strong> fesserie, la dott. ssa Vale.<br />

AIUTO: MI SONO INNAMORATO!!<br />

Gentile dott. ssa Vale,<br />

mi sono innamorato e vorrei che lei lo capisse, ma ho paura <strong>di</strong> fare una brutta figura. Lei cosa<br />

mi consiglia?<br />

Caro amico,<br />

innamorarsi è la cosa più bella del mondo, non avere paura.<br />

Ti consiglio <strong>di</strong> non uscire subito allo scoperto, ma ogni tanto fai in modo <strong>di</strong> scambiare quattro<br />

chiacchiere con lei.<br />

Quando parlate devi evitare i seguenti comportamenti:<br />

-essere timido e non spiccicare parola: l’annoieresti;<br />

-essere troppo euforico e fare il pagliaccio: ti renderesti ri<strong>di</strong>colo.<br />

Cerca <strong>di</strong> essere il più naturale possibile, ma fai in modo, al momento opportuno, <strong>di</strong> tirare fuori<br />

qualche asso nella manica: una battuta spiritosa, il riferimento al cantante che le piace, una<br />

tua esperienza interessante, etc …<br />

Inoltre non <strong>di</strong>menticare <strong>di</strong> chiederle sempre qualche notizia su <strong>di</strong> lei: come sta, cosa ha fatto,<br />

cosa le piace fare, quali sono i suoi interessi: le donne apprezzano chi le sa ascoltare e capire.<br />

Se ti accorgi che proprio non funziona, lascia perdere, ma se sei fortunato e insieme state<br />

bene, allora passa alla seconda fase del piano: invitarla ad una festa.<br />

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Organizzane una con un pretesto e chie<strong>di</strong> anche a lei <strong>di</strong> partecipare, ma se viene non starle<br />

troppo addosso. Cerca <strong>di</strong> essere gentile, magari riempiendole il bicchiere o mettendo alla<br />

ra<strong>di</strong>o la canzone <strong>di</strong> cui avete parlato.<br />

Non rovinare la festa con qualche maldestro tentativo <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione: go<strong>di</strong>ti il momento e non<br />

avere fretta.<br />

Vedrai che dopo qualche settimana, con un po’ <strong>di</strong> pazienza, quattro chiacchiere e un po’ <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vertimento ti verrà naturale farle capire che ti interessa e vedrai che, se sei stato bravo, lei<br />

ricambierà.<br />

♥Buona fortuna!♥<br />

HO FATTO UNA PUZZETTA …<br />

Gentile dottoressa, sono Mary ed ho bisogno <strong>di</strong> un consiglio. Mia madre<br />

cucina spesso legumi , gli effetti che essi producono sono noti. E così mi<br />

capita spesso che mi scappino le puzzette. Cosa posso fare?<br />

Cara Mary<br />

☺☺☺<br />

Eccoti alcune preziose regole per risolvere il tuo increscioso problema:<br />

-innanzitutto regala un libro <strong>di</strong> cucina a tua madre<br />

-porta con te nella borsetta una boccetta <strong>di</strong> profumo da spruzzare quando<br />

ormai l’hai fatta<br />

-se sei in compagnia allontanati <strong>di</strong>cendo che devi fare una telefonata e,<br />

quando sei sicura che non ci sia nessuno nei paraggi, sgancia<br />

-se sei in un luogo chiuso inizia a lamentare il caldo, in modo che vengano<br />

aperte le finestre: in un luogo areato la puzza si sentirà meno<br />

-cerca <strong>di</strong> sederti su se<strong>di</strong>e con cuscini, l’eventuale rumore verrà attutito<br />

Leggi le lettere che ti vengono proposte e, fingendo <strong>di</strong> essere la dott. ssa Vale,<br />

rispon<strong>di</strong> dando dei consigli<br />

1)Cara dott. ssa Vale,<br />

ho un problema: i miei amici mi prendono in giro perché porto gli occhiali.<br />

Come posso fare?<br />

2)Cara dott.ssa Vale,<br />

ho un problema: vorrei andare in gita con la scuola ma i miei genitori non<br />

vogliono. Come posso fare?<br />

3)Cara dott. ssa Vale,<br />

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sono triste perché la mia amica Arianna non vuole uscire più con me e<br />

preferisce stare con un’altra bambina. Cosa devo fare?<br />

4)Cara dott.ssa Vale,<br />

ho un problema: mi piace un bambino dell’altra classe e non so che fare. Mi<br />

aiuti?<br />

MISSIONE FESTA!<br />

Una nostra amica deve organizzare una festa. Diamole dei consigli su cosa<br />

fare: quante e quali persone invitare, dove ambientarla, quanto farla durare, cosa<br />

preparare da mangiare, a quali intrattenimenti ricorrere.<br />

Scegli una delle seguenti tipologie : festa <strong>di</strong> compleanno, festa <strong>di</strong> Halloween,<br />

veglione in maschera, pigiama party, pic- nic.<br />

Ecco un esempio.<br />

IL PIGIAMA PARTY<br />

Cara Maura,<br />

se vuoi organizzare un pigiama party a prova <strong>di</strong> bomba segui i miei consigli.<br />

PRECAUZIONI:<br />

Innanzitutto devi chiedere il permesso ai tuoi genitori: le mamme che fanno<br />

irruzione nelle stanzette urlando: “Che succede qui!” sono la prima causa <strong>di</strong><br />

fallimento dei pigiama party.<br />

IL LUOGO:<br />

Concordato questo prepara al meglio la tua stanzetta. Passa l’aspirapolvere: i<br />

pigiami sporcati <strong>di</strong> batuffoli <strong>di</strong> polvere sono la seconda causa <strong>di</strong> fallimento dei<br />

pigiama party. Se ne hai sistema per terra dei tappeti o dei plaid e qualche<br />

cuscino: le tue amiche si sentiranno a loro agio stando ben comode.<br />

INTRATTENIMENTO<br />

Se non ce l’hai già, porta nella stanzetta una ra<strong>di</strong>o e magari fatti prestare dei<br />

bei cd in modo da creare un clima allegro. La ciliegina sulla torta: comprare<br />

qualche giornale <strong>di</strong> gossip e invitare le amiche con degli inviti magari<br />

<strong>di</strong>segnati da voi.<br />

IL CIBO<br />

Scegli il menù: salato o dolce. Nel primo caso compra pop corn e Coca –cola<br />

e magari prepara panini o tramezzini: non esagerare però, <strong>di</strong> sera non si<br />

deve mangiare cose troppo pesanti. Cotto e formaggio andrà benissimo. Nel<br />

secondo caso comprate dei biscotti, chiedete alla mamma <strong>di</strong> preparare una<br />

ciambella e della cioccolata calda. Se la mamma ha da fare sappiate che le<br />

73


ciambelle si vendono nei supermercati e che il succo <strong>di</strong> frutta o una tazza <strong>di</strong><br />

latte sono delle bevande adatte ad un bel pigiama party.<br />

CHI INVITARE<br />

Non invitare troppe persone, il pigiama party è una festicciola intima fatta per<br />

stare ben comode a chiacchierare. Evita anche <strong>di</strong> invitare persone che non si<br />

sopportano tra <strong>di</strong> loro: la festa <strong>di</strong>venterebbe un campo <strong>di</strong> guerra.<br />

IL LOOK<br />

Ah, <strong>di</strong>menticavo: il tuo look. Non correre a comprare un pigiama nuovo<br />

fiammante, proibite le ciabatte piumate o cose del genere: le amiche<br />

capirebbero che è una messinscena e che <strong>di</strong> solito andate in giro col pigiama<br />

bucato.<br />

Evitate anche il pigiama bucato o con le macchie della colazione predente:<br />

andrà benissimo il più pulito e carino che avete.<br />

Quando le vostre amiche saranno arrivate fatele accomodare, abbassate le<br />

luci, accendete lo stereo e godetevi il vostro pigiama party!<br />

COSA MI METTO?<br />

Marietta è un po’ imbranata e non se ne intende molto <strong>di</strong> moda. Dalle dei consigli su<br />

cosa indossare nelle seguenti situazioni:<br />

-FESTA DI COMPLEANNO<br />

-GITA IN CAMPAGNA<br />

-PALESTRA<br />

-SCUOLA<br />

-FESTA DI MATRIMONIO<br />

-VEGLIONE DI CARNEVALE<br />

AMICI Animali<br />

Tutti noi vorremmo avere a casa un cucciolo tutto nostro da coccolare, dobbiamo<br />

però ricordare che un animale non è un giocattolo, ma un essere vivente <strong>di</strong> cui<br />

prendersi cura: una vera e propria responsabilità e non è facile come sembra. Leggi i<br />

suggerimenti su come accu<strong>di</strong>re vari tipi <strong>di</strong> animali d’appartamento.<br />

IL CANARINO<br />

1.Anzitutto non acquistate una coppia <strong>di</strong> canarini per capriccio, rendetevi conto che se ben tenuti staranno con<br />

voi molti anni e durante tutti i perio<strong>di</strong> dell’anno, ferie comprese.<br />

2. LA GABBIA: Prima cosa da fare acquistare la gabbia, questa deve essere non più piccola <strong>di</strong> 60 cm, invece<br />

per una coppia comprate una gabbia d’allevamento lineare, evitate forme strane e specialmente quelle<br />

cilindriche, sono più belle da vedere ma l’animale non ci vive bene dentro, inoltre accertatevi che la gabbia abbia<br />

la griglia <strong>di</strong> fondo e il <strong>di</strong>visorio. All’interno <strong>di</strong>sponete 2 posatoi e munitela, ovviamente <strong>di</strong> mangiatoie (almeno 2) e<br />

abbeveratoio, evitate altelene e simili, sono più adatte per i pappagalli.<br />

3. L’ALIMENTAZIONE: una miscela per canarini e un pastoncino andranno più che bene, pre<strong>di</strong>ligete miscele<br />

con maggioranza <strong>di</strong> scaiola, quelle con troppi semi scuri sono troppo grasse, per il pastoncino sceglietene uno<br />

proteico per il periodo della riproduzione, grasso (relativamente) per il periodo <strong>di</strong> muta ed uno “misto” cioè non<br />

troppo grasso ne troppo proteico per il periodo <strong>di</strong> riposo. Acqua fresca tutti i giorni; eventualmente vitamine e grit<br />

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(gusci d’ostrica macinati) o osso <strong>di</strong> seppia per i sali minerali. Una volta a settimana ma non <strong>di</strong> più, si può<br />

somministrare uno spicchio <strong>di</strong> mela, del cetriolo, zucchine o dell’uovo sodo.<br />

4. LA COLLOCAZIONE DELLA GABBIA: i canarini vivono benissimo anche all’esterno, purchè lontano da<br />

correnti d’aria che sono deleteree, quin<strong>di</strong> se si tengono fuori la gabbia va adeguatamente schermata. Se in<br />

appartamento è preferibile tenerli in una stanza non riscaldata e comunque lontano dai ra<strong>di</strong>atori e da correnti<br />

d’aria.<br />

5. L’IGIENE: deve essere impeccabile, il fondo cambiato almeno due volte alla settimana mentre provvederemo<br />

almeno una volta a settimana alla pulizia <strong>di</strong> tutti gli accessori, dalle griglie agli abbeveratoi; anche gli uccelli si<br />

lavano quin<strong>di</strong> forniremo loro il bagnetto ogni qual volta il tempo lo consente, qualche goccia <strong>di</strong> aceto <strong>di</strong> mele o<br />

un po’ <strong>di</strong> bicarbonato aiuterà a <strong>di</strong>sinfettare l’acqua e rendere il piumaggio più lucido.<br />

I PESCI ROSSI<br />

Il pesce rosso è sicuramente il pesce con il quale tutti da bambini abbiamo avuto a che fare, magari grazie ad<br />

un vincita al luna park.<br />

La tra<strong>di</strong>zione inquadra tale pesce in una semplice boccia <strong>di</strong> vetro per tutta la durata della sua breve esistenza.<br />

Niente <strong>di</strong> più sbagliato ed innaturale. Come ogni essere vivente, il pesce rosso, ha delle necessità biologiche e<br />

fisiologiche specifiche.Al contrario <strong>di</strong> quanto si pensi, il pesce rosso può, in con<strong>di</strong>zioni ideali, vivere felice per<br />

molti anni.<br />

Non è obbligatorio avere l’acquario, è sufficiente una vasca rettangolare (che permette la giusta ossigenazione<br />

dell’acqua), dotata <strong>di</strong> coperchio (oppure potete usare voi una lastra per coprirlo <strong>di</strong> notte). Una regola<br />

fondamentale da tenere sempre in considerazione è che ogni pesciolino necessita <strong>di</strong> 5-10 litri d’acqua<br />

(<strong>di</strong>pende dalle <strong>di</strong>mensioni del corpo e delle pinne) e che più stanno “como<strong>di</strong>” nella vasca e minori problemi <strong>di</strong><br />

convivenza tra gli esemplari ci saranno.<br />

In<strong>di</strong>cazioni generali<br />

Il pesce rosso non ha gran<strong>di</strong> esigenze. L'acqua deve essere neutra e ad una temperatura compresa tra i 18 e<br />

i 23 gra<strong>di</strong> e <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a durezza ( dGH compreso tra 8 e 18). In commercio ci sono svariati test per verificare<br />

questi valori; è bene tenerli sempre controllati .<br />

Grazie all'alta resistenza del pesce rosso si può quin<strong>di</strong> utilizzare l'acqua <strong>di</strong> rubinetto. Per neutralizzare il cloro<br />

ed eventualmente i metalli <strong>di</strong>sciolti nell'acqua <strong>di</strong> rubinetto è bene comprare una bottiglietta <strong>di</strong><br />

biocon<strong>di</strong>zionatore.<br />

Acquisto<br />

Come scegliere gli esemplari più sani? Devono essere <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni normali, né troppo piccoli né troppo<br />

gran<strong>di</strong>, devono nuotare seguendo percorsi regolari dritti e lineari e non devono restare per troppo tempo né sul<br />

fondo né appena sotto il pelo dell’acqua. Il pesce deve essere bello attivo e non deve presentare lesioni anche<br />

se piccole.<br />

Inserimento nell'acquario<br />

Il sacchetto in cui verrà posto per il viaggio verso casa deve essere ovviamente <strong>di</strong> plastica<br />

resistente, riempito per metà d’acqua e l’altra metà gonfio <strong>di</strong> aria; quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffidate dai negozianti che non vi<br />

gonfiano bene il sacchetto e non ve lo chiudono con l’elastico. Il sacchetto deve venire inserito in un altro<br />

sacchetto opaco per evitare ulteriori stress all’animale. Una volta a casa è consigliabile immergere il sacchetto<br />

contenente i pesci (solo quello trasparente per intenderci) nell’acqua dell’acquario e lasciarlo così per almeno<br />

una mezz’ora per lasciare il tempo ai pesci <strong>di</strong> acclimatarsi. Poi possiamo iniziare a far entrare un po’<br />

dell’acqua dell’acquario nel sacchetto e lasciarli stare per ancora una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> minuti. Al termine potremo<br />

finalmente immergere i pesci nella loro nuova casa avendo però l’accortezza <strong>di</strong> non inserire l’acqua del<br />

sacchetto.<br />

75


Nutrizione<br />

In commercio ci sono mangimi per pesci molto equilibrati e <strong>di</strong> ottima qualità, ovviamente dovremo scegliere<br />

quello più adatto al nostro amico; è meglio somministrare piccole dosi <strong>di</strong> cibo (in modo che venga interamente<br />

consumato in 2-3 minuti) magari 2 volte al giorno (mai oltre le ore 16, è preferibile al mattino e primo<br />

pomeriggio perché poi i pesci tendono a sonnecchiare) per non intasare il filtro e per non sporcare l’acqua. E'<br />

consigliabile dargli da mangiare sempre alla stessa ora perché hanno un orologio biologico precisissimo e<br />

sono anche in grado <strong>di</strong> riconoscere la persona che gli dà abitualmente da mangiare.<br />

In ogni caso il pesce rosso è onnivoro e quin<strong>di</strong> gra<strong>di</strong>sce sia le alghe e le piante ma anche larve <strong>di</strong> insetti e<br />

molluschi.<br />

Non bisogna assolutamente dare ai pesci: pane, biscotti, dolci e formaggio. Molti esperti consigliano <strong>di</strong> far<br />

<strong>di</strong>giunare i pesci un giorno a settimana. E’ sempre meglio dare poco da mangiare che eccedere!!!<br />

MANTENIMENTO<br />

Interventi perio<strong>di</strong>ci<br />

Cambio parziale dell'acqua: è necessario sostituire perio<strong>di</strong>camente almeno 1/3 dell'acqua. La frequenza <strong>di</strong> tale<br />

cambio <strong>di</strong>pende dalla velocità con cui si sporca l’acqua.<br />

IL CRICETO<br />

A = ALIMENTAZIONE<br />

Per la perfetta salute del criceto è in<strong>di</strong>spensabile seguire una corretta alimentazione basata su alimenti secchi<br />

(semi <strong>di</strong> avena, grano, soia, orzo e girasole), alimenti freschi (verdura e frutta in piccole quantità e mai fredde<br />

<strong>di</strong> frigorifero), alimenti proteici come formaggio, tuorlo d'uovo sodo, tonno al naturale ecc.<br />

B = BEVERINO<br />

Il beverino è fondamentale all'interno <strong>di</strong> una gabbia, deve essere abbastanza capiente e l'acqua va cambiata<br />

ogni giorno. Si raccomanda <strong>di</strong> controllare spesso il corretto funzionamento della pallina d'acciaio, poichè nei<br />

modelli più economici questa tende ad incastrarsi bloccando la normale <strong>di</strong>scesa dell'acqua.<br />

C = CALDO<br />

Essendo animali dotati <strong>di</strong> una calda pelliccia, è bene ricordare che se esposti a temperature superiori ai 34-<br />

35°, possono soffrire <strong>di</strong> ipertermia ed arrivare persino alla morte. Quin<strong>di</strong> attenzione d'estate ai forti colpi <strong>di</strong><br />

calore e soprattutto a non esporre la gabbia <strong>di</strong>rettamente sotto i raggi del sole. Durante il periodo invernale,<br />

invece, a temperature inferiori ai 16-17° i criceti iniziano a soffrire <strong>di</strong> ipotermia, arrivando talvolta ad uno stato<br />

catatonico simile ad un letargo.<br />

D = DENTI<br />

I criceti sono dotati <strong>di</strong> forti incisivi che crescono continuamente durante l'arco <strong>di</strong> tutta la loro vita. All'interno<br />

della gabbia deve essere sempre presente il classico blocco <strong>di</strong> minerali (si acquista in un qualsiasi negozio <strong>di</strong><br />

animali al prezzo <strong>di</strong> circa 1-2 euro) in modo che sia possibile consentir loro <strong>di</strong> limare i denti quando<br />

necessario. Buona norma sarebbe, inoltre, fornir loro dei pezzetti <strong>di</strong> legno naturale, possibilmente non<br />

profumato (esempio: faggio). Non introducete in gabbia legni mescolati a colle (compensati o verniciati) nè<br />

legni <strong>di</strong> alberi resinosi (pino, alcuni tipi <strong>di</strong> cedro) poichè tossici se ingeriti.<br />

E = EMOZIONI<br />

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Le emozioni dei criceti sono facilmente intuibili dopo un breve stu<strong>di</strong>o comportamentale che ovviamente varia<br />

da esemplare ad esemplare. I criceti più timi<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficilmente si lasceranno accarezzare o semplicemente<br />

avvicinare, bisognerà quin<strong>di</strong> armarsi <strong>di</strong> santa pazienza e conquistare la loro fiducia proponendo loro dei golosi<br />

stuzzichini come frutta fresca oppure qualche semino del quale non riescono a fare a meno. Inutile afferrarli<br />

con la forza o cercare <strong>di</strong> inseguirli nella gabbia per accarezzarli se non si è prima conquistata la loro stima.<br />

F = FONDO<br />

Il fondo della gabbia ideale è costituito da tutolo <strong>di</strong> mais, ovvero il torsolo della pannocchia ridotto in briciole.<br />

Essendo ro<strong>di</strong>tori, è facile che qualche pezzetto della lettiera venga ingerito, quin<strong>di</strong> è d'obbligo fornire un<br />

materiale al 100% naturale come lo è il tutolo. Trucioli <strong>di</strong> legno, fieno o carta <strong>di</strong> giornale non assorbono bene<br />

l'urina e dopo poco tempo emaneranno un odore sgradevole. La sabbia per gatti è sconsigliata in quanto<br />

polverosa e nociva se ingerita.<br />

G = GABBIA<br />

La gabbia è la "casa" del criceto, il posto dove l'animale passerà la maggior parte del tempo. Una gabbia <strong>di</strong><br />

tutto rispetto deve essere <strong>di</strong> almeno 50x40x20h cm. per un massimo <strong>di</strong> due esemplari e deve essere<br />

corredata dei seguenti accessori: una casetta, una ciotola per il cibo secco, una ciotola per il cibo fresco, un<br />

beverino, una ruota NON a raggi aperti, alcuni tubi in plastica o in cartone, alcune scalette.<br />

H = HABITAT<br />

L'habitat naturale dei criceti dobrebbe essere ricostruito all'interno <strong>di</strong> un terrario, ma spesso questo non è<br />

possibile soprattutto se si tiene l'animale in appartamento. Il terrario, composto da uno strato <strong>di</strong> terriccio <strong>di</strong><br />

almeno 20 cm, consentirebbe all'animale <strong>di</strong> scavare tunnel sotterranei esattamente come farebbe in natura.<br />

Se il criceto viene invece tenuto in gabbia, è necessario che lo strato <strong>di</strong> fondo, composto da tutolo <strong>di</strong> mais, sia<br />

alto almeno 5 cm e che venga fornita una buona quantità <strong>di</strong> carta assorbente (carta igienica, scottex o<br />

fazzolettini) rigorosamente non profumata e non colorata, in modo che sia possibile per l'animale costruirsi un<br />

comodo nido. Mai fornire del cotone, elemento pericolosissimo per la salute del criceto.<br />

I = INDIPENDENZA<br />

Spesso si sente <strong>di</strong>re che il criceto da solo in gabbia soffre. Niente <strong>di</strong> più falso! Il criceto è un animale in<strong>di</strong>pendente e legato<br />

al territorio, quin<strong>di</strong> se si<br />

commette l'errore <strong>di</strong> comprare un/una compagno/a dello stesso<br />

sesso forzando la convivenza dei due animali, si rischia <strong>di</strong> assistere a furiose lotte o ad<strong>di</strong>rittura alla morte <strong>di</strong><br />

uno dei due animali.<br />

L = LIBERA USCITA<br />

Costringere un criceto a passare il resto dei suoi giorni all'interno <strong>di</strong> una gabbia sarebbe un vero peccato.<br />

Consentite all'animale almeno qualche ora al giorno <strong>di</strong> "libera uscita", ovviamente controllando che non si infili<br />

in qualche punto nascosto della casa, oppure che non rosicchi cavi elettrici o quant'altro. Giocare con il vostro<br />

animaletto vi farà scoprire lati del suo carattere che sicuramente non conoscevate.<br />

77


M = MALATTIE<br />

Essendo animali robusti, i criceti non sono soggetti alla comparsa <strong>di</strong> particolari malattie nel corso della loro<br />

esistenza. E' comunque possibile che in alcuni esemplari si possano manifestare <strong>di</strong>sturbi quali: <strong>di</strong>arrea (troppo<br />

cibo fresco magari freddo <strong>di</strong> frigo), stipsi (mancanza <strong>di</strong> cibo fresco), pelo unto (troppi semi soprattutto <strong>di</strong><br />

girasole), cisti sebacee in corrispondenza <strong>di</strong> orecchie ed occhi, oppure sui fianchi e sulla pancia (richiedere<br />

l'intervento <strong>di</strong> un veterinario per valutarne l'asportazione).<br />

N = NASCONDIGLI<br />

Consentire al proprio criceto <strong>di</strong> nascondersi all'interno <strong>di</strong> tubi o <strong>di</strong> oggetti in legno o plastica atossica è<br />

sicuramente una buona abitu<strong>di</strong>ne per garantirgli una vita simile (nei limiti del possibile) a quella che<br />

condurrebbe in natura.<br />

O = ODORI<br />

I criceti sono ro<strong>di</strong>tori dall'olfatto spiccatissimo, ecco perchè è buona norma non tenere la gabbia in cucina,<br />

soprattutto durante la preparazione <strong>di</strong> alimenti, oppure in bagno in presenza <strong>di</strong> profumi o detersivi.<br />

P = PARTO<br />

La gestazione nei criceti dura dai 16 ai 18 giorni dal momento dell'accoppiamento. Quando la femmina resta<br />

incinta incomincerà a <strong>di</strong>ventare irrequieta ed inizierà a far scorta <strong>di</strong> cibo e <strong>di</strong> materiale col quale costruirsi un<br />

comodo nido in attesa dell'evento. E' buona norma separare il maschio poichè, spesso, accade che la<br />

femmina inizi ad aggre<strong>di</strong>rlo e ad azzuffarsi con lui. Se non vengono separati in tempo la femmina potrebbe<br />

ad<strong>di</strong>rittura ucciderlo. Il parto solitamente avviene nelle ore notturne ed il numero dei cuccioli varia da 1 a<br />

massimo 12 elementi. E' importantissimo non toccare MAI i cuccioli durante l'allattamento e comunque per<br />

circa 3/4 settimane dalla nascita onde evitare che la madre non riconosca più il loro odore e li uccida<br />

percependoli come intrusi. I piccoli nascono ciechi e nu<strong>di</strong>, è quin<strong>di</strong> necessario non tenere la gabbia in un<br />

ambiente troppo freddo per non causarne la morte. Lo svezzamento avviene a circa 4 settimane <strong>di</strong> vita.<br />

Q = QUOZIENTE INTELLETTIVO<br />

La limitazione dei criceti non è il quoziente intellettivo, bensì la memoria a breve termine. Questo fa sì che, a<br />

meno che uno stimolo non venga ripetuto per svariate volte, questo viene subito <strong>di</strong>menticato. In natura ai<br />

criceti non serve avere una memoria spiccata su tutti gli eventi; ovviamente memorizzeranno le cose o gli<br />

eventi <strong>di</strong> maggior interesse, ad esempio posizione del cibo, odori amici ed odori nemici, posizione all'interno<br />

della gabbia dove fare i bisogni, strada per ritornare alla tana ecc. E' quin<strong>di</strong> sconsigliato cambiare la<br />

<strong>di</strong>sposizione degli oggetti all'interno della gabbia, poichè la reazione sarà <strong>di</strong> estremo nervosismo.<br />

R = RUOTA<br />

In<strong>di</strong>spensabile accessorio che deve essere presente in ogni gabbia o terrario per criceti. La ruota migliore è<br />

quella chiamata "piena", ovvero senza grate dove è possibile che il criceto infili erroneamente una zampina e<br />

se la fratturi mentre la ruota è in movimento. Spesse volte alcuni criceti non considerano la ruota, altri ne<br />

vanno pazzi. Questo <strong>di</strong>pende dal carattere dell'animale, ma contro la pigrizia c'è poco da fare.<br />

S =I SENSI<br />

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I 5 sensi, come si sa, sono Vista, Gusto, Olfatto, Tatto, U<strong>di</strong>to. Se dovessimo stilare una classifica <strong>di</strong> questi 5<br />

sensi relativa ai criceti, si partirebbe sicuramente dall'olfatto, seguito dalla sensazione <strong>di</strong> tatto sulle vibrisse.<br />

Per ogni vibrisse c'è una singola zona del cervello che elabora una sensazione, come per gli esseri umani<br />

sono le <strong>di</strong>ta delle mani. Seguono l'u<strong>di</strong>to (compresi i suoni che l'orecchio umano non riesce a percepire), il<br />

gusto e per ultima la vista. Purtroppo i criceti non hanno una buona vista, si <strong>di</strong>ce ad<strong>di</strong>rittura che la messa a<br />

fuoco cessa a 30 cm <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza.<br />

T = TERRITORIO<br />

Il criceto è un animale che per il territorio sarebbe persino <strong>di</strong>sposto ad uccidere un avversario. Ecco perchè è<br />

importantissimo procurargli una gabbia capiente, una tana e un'elevata quantità <strong>di</strong> cibo. Alcune razze, come<br />

la Winter White, riescono a convivere pacificamente all'interno dello stesso territorio. Altre razze, ad esempio<br />

la siriana o dorata, faticano a <strong>di</strong>vidersi lo spazio nella gabbia, dando spesso luogo a furiose liti e sanguinosi<br />

morsi.<br />

U = UNGHIE<br />

Le unghie dei criceti servono all'animale per scavare profonde tane e tunnel nel sottosuolo. In cattività questo<br />

non succede, ecco perchè qualche volta le unghie crescono in maniera vistosa e necessitano <strong>di</strong> essere<br />

tagliate per evitare ferite e altri piccoli problemi. Solo la mano esperta <strong>di</strong> un veterinario può compiere questa<br />

azione. E' assolutamente sconsigliato cimentarsi in questa delicata esperienza senza incappare in gravi<br />

conseguenze.<br />

V = VITAMINE<br />

Senza le vitamine un criceto non sopravvive. Quasi tutti i mangimi delle migliori marche sono integrati con<br />

vitamine e sali minerali, ma una corretta <strong>di</strong>eta deve essere arricchita anche con verdure e frutta fresche, mai<br />

fredde <strong>di</strong> frigorifero, da somministrare in piccole quantità una volta al giorno. Se il criceto non apprezza frutta<br />

e verdura, esistono anche delle vitamine sotto forma <strong>di</strong> gocce da aggiungere all'acqua del beverino se<br />

necessario.<br />

Z = ZIPRAR<br />

Ziprar si occupa <strong>di</strong> consigli per la cura dei criceti da anni. Nato come sito amatoriale, è ora <strong>di</strong>ventato un punto<br />

<strong>di</strong> riferimento per tutti gli amanti dei ro<strong>di</strong>tori e degli altri animali domestici. Grazie al Forum ed alla Chat, punti<br />

<strong>di</strong> incontro giornalieri per centinaia <strong>di</strong> utenti, il sito è <strong>di</strong>venuto un ambiente sicuro per persone <strong>di</strong> tutte le età.<br />

Come comportarsi con i gatti e <strong>di</strong> cosa hanno bisogno.<br />

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P i c c o l e c u r e p e r i l n o s t r o m i c i o<br />

Le tra<strong>di</strong>zioni e i luoghi comuni vogliono insegnarci che il gatto è un animale assolutamente in<strong>di</strong>pendente,<br />

solitario, che sa perfettamente badare a se stesso e non ha quin<strong>di</strong> bisogno <strong>di</strong> nessuno.<br />

Un micio invece sa essere il più tenero dei compagni ed è capace <strong>di</strong> delicate attenzioni nei confronti <strong>di</strong> chi gli<br />

vuol bene.<br />

Lui, ad esempio, sa perfettamente come fare per restare pulito. Ma lo stesso, non gli <strong>di</strong>spiace se ogni tanto gli<br />

<strong>di</strong>amo una mano. Pren<strong>di</strong>amo perciò l’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> controllare se i suoi occhi e le sue orecchie sono in or<strong>di</strong>ne. È<br />

facile rendersene conto perché occhi e orecchie sono tra le parti più esposte e ben visibili del suo corpo.<br />

Perciò, a meno che non si tratti <strong>di</strong> qualche malattia che necessita del controllo <strong>di</strong> un veterinario (e in questo<br />

caso vedremo il micio lacrimare moltissimo oppure grattarsi con frenetica insistenza le orecchie e scrollare la<br />

testa) possiamo assicurare al gatto un’ottima pulizia usando semplicemente cotone e acqua tiepida.<br />

Inumi<strong>di</strong>amo un batuffolo <strong>di</strong> ovatta o una garza sterile con acqua oppure con un olio detergente delicato, quello<br />

che si usa per i neonati, e poi passiamolo sull’occhietto del micio, evitando però il globo oculare. La sporcizia<br />

si ferma generalmente nell’angolo interno dell’occhio, vicino al naso.<br />

Anche per le orecchie usiamo dell’ovatta, o un bastoncino <strong>di</strong> cotone (non usare il cottonfioc) bagnato con<br />

acqua, olio o vaselina. De<strong>di</strong>chiamo però la pulizia solo al pa<strong>di</strong>glione auricolare e non cerchiamo mai <strong>di</strong> inserire<br />

nulla in profon<strong>di</strong>tà. Quella è un’operazione delicatissima, da lasciare fare al me<strong>di</strong>co. Detergere la punta delle<br />

orecchie e la piega che si trova sul lato esterno del pa<strong>di</strong>glione, dove è facile che si nasconda dello sporco, è<br />

sufficiente a garantirgli una perfetta igiene.<br />

E se per caso il suo pelo è davvero su<strong>di</strong>cio? Allora si rende necessario il bagnetto, ma in questo caso si deve<br />

fare molta attenzione: fare il bagno al gatto è questione <strong>di</strong> arte.<br />

Lui non ama molto l’acqua e perciò è necessario accarezzarlo e parlargli per tutto il tempo per tranquillizzarlo.<br />

Importantissima è la temperatura dell’acqua: deve essere attorno ai 38 gra<strong>di</strong>, cioè come quella corporea del<br />

gatto. Mai usare acqua fredda. Altra regola principe, lo shampoo. Deve essere neutro, come quello per<br />

bambini, oppure è bene usare un detergente specifico per il pelo degli animali. Insaponiamo il pelo evitando<br />

accuratamente la testa, e infine risciacquiamo e asciughiamolo con molta cura.<br />

Dopo il bagno, l’ideale sarebbe non permettergli <strong>di</strong> uscire <strong>di</strong> casa per almeno qualche ora, per evitare che<br />

prenda freddo.<br />

La lista delle cose da fare per gli amanti dei gatti.<br />

Coccola il gatto e fallo giocare con uno spago al quale si può legare anche un pezzo <strong>di</strong> carta,lascialo<br />

addormentare sulle ginocchia o in braccio,compenserà la mancanza <strong>di</strong> contatto fisico continuo che il gattino è<br />

abituato ad avere con la mamma e terrà vivo il suo bisogno <strong>di</strong> movimento e l'istinto <strong>di</strong> caccia.<br />

Non picchiare il gatto: l'unico risultato sarebbe quello <strong>di</strong> renderlo <strong>di</strong>ffidente e impaurito,è meglio un "No"deciso<br />

e ripetuto più volte con tono duro,accompagnato da un rumore secco (come un giornale sbattuto su un<br />

ripiano)o una spruzzatina d'acqua, questo gli farà capire quali sono le cose da fare e non fare.<br />

80


Ricordatevi però che è inutile sgridarlo dopo che ha combinato la sua marachella,dovete farlo mentre compie<br />

l'azione,altrimenti non capirà il perché del vostro rimprovero.<br />

Un tono <strong>di</strong> voce dolce,qualche carezza e uno dei suoi bocconcini preferiti gli faranno capire qual è il<br />

comportamento giusto.<br />

Tenete pulita la sua cassettina igienica.<br />

Mettetegli a <strong>di</strong>sposizione un grattatoio,mostrandogli cosa deve fare:portatelo vicino e fategli grattare le unghie<br />

(può anche andare bene un pezzo <strong>di</strong> moquette o uno stuoino).<br />

Non fategli mancare "l'erba gatta".<br />

Portare il gattino dal veterinario per una visita generale.<br />

A 2 mesi <strong>di</strong> età fare la prima serie <strong>di</strong> vaccinazioni<br />

A 3 mesi <strong>di</strong> età fare le vaccinazioni <strong>di</strong> richiamo.<br />

Se il gatto vive anche fuori casa a contatto con altri gatti farlo vaccinare anche contro la leucemia felina.<br />

Le vaccinazioni vanno ripetute ogni anno.<br />

Informatevi dal vostro veterinario per la somministrazione delle pastiglie contro la Filaria (che va fatta da aprile<br />

a novembre)<br />

La Filaria è un parassita trasmesso dalla puntura delle zanzara,che attacca i polmoni con esiti mortali.<br />

Controllate perio<strong>di</strong>camente che il vostro micio non abbia le pulci.<br />

IL CANE<br />

Prima <strong>di</strong> prendere un cane<br />

(dove, come e quando)<br />

Abbiamo deciso <strong>di</strong> prendere un cane? Immaginiamo <strong>di</strong> aver già un piccolo musetto tenero<br />

da coccolare in braccio? Ma abbiamo realmente valutato cosa comporta prendere un cane<br />

e soprattutto abbiamo valutato DOVE prendere il cane?<br />

SIAMO DAVVERO PRONTI A PRENDERE UN CANE?<br />

La prima cosa da tenere in considerazione, è che il cane non è un giocattolo, non è un<br />

tenero peluche, ma è un impegno, un impegno che Provvidenza volendo può durare<br />

anche tranquillamente 16-18 anni…<br />

Un cane non è un impegno stagionale, ciò vuol <strong>di</strong>re che l’estate il fattore cane sarà<br />

sempre presente…siamo pronti a far giri e giri <strong>di</strong> telefonate, consulti con le agenzie <strong>di</strong><br />

viaggi per trovare una sistemazione dove portare con se anche Fido? O eventualmente<br />

siamo pronti a vagliare pensioni su pensioni fino a trovare quella più adatta per il nostro<br />

fedele amico? E nel caso più estremo si è <strong>di</strong>sposti a spostare le mete delle proprie<br />

vacanze o annullarle? Questo avrà sia un impegno fisico e morale sia anche un costo<br />

economico…è bene pensarci prima, sono troppi i cani abbandonati alla prima vacanza.<br />

Un cane non è un peluche…un cane sporca, un cane deve essere educato, un cane può<br />

avere dei problemi…quando arriva un cucciolo a casa c’è da mettere in preventivo che il<br />

cucciolo, finché non impara, (può essere una settimana come 1 mese e più) fa i suoi<br />

bisognini in casa.<br />

Siamo <strong>di</strong>sposti, possiamo, supportare delle spese…quali microchip iniziale (obbligatorio),<br />

vaccinazioni<br />

annue, eventuali spese me<strong>di</strong>che, cibo adatto alle esigenze, guinzaglio, collarino, etc. etc?<br />

ANIMALI FANTASTICI<br />

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Scegli un animale tra quelli elencati e, seguendo la scaletta proposta, dai dei consigli<br />

utili per prendersene cura in casa.<br />

UN DRAGO SPUTAFUOCO<br />

UN UNICORNO<br />

UNA FARFALLA<br />

LO STREGATTO<br />

1- HABITAT<br />

2- CIBO<br />

3- SALUTE E IGIENE<br />

4- ATTIVITA’ QUOTIDIANE<br />

1-Il drago sputa fuoco ama vivere negli appartamenti. Contrariamente a quanto si<br />

crede è un animale <strong>di</strong> indole dolce e timida e trascorre il tempo accoccolato sulle<br />

poltrone ad abbrustolire quel che gli capita a tiro utilizzando il fiato. Ma la sua cuccia<br />

è il forno, nel quale ama schiacciare dei lunghi pisolini. Dunque mettete un cuscino<br />

morbidoso sul grill.<br />

2-Comprate qualunque tipo <strong>di</strong> alimento: il drago sputa fuoco mangia <strong>di</strong> tutto. Evitate<br />

però le cru<strong>di</strong>tè, i carpacci e tutto quel che non si cuoce: se non può dare almeno una<br />

scottatina a quel che mangia il vostro amico <strong>di</strong>venta tristissimo.<br />

3-Il drago sputa fuoco è un animale super-igienico perché col suo soffio sterilizza<br />

tutto: dovrete certo darvi da fare a raschiare via i segni <strong>di</strong> bruciato e le incrostazioni<br />

che talvolta l’animale si lascia alle spalle. Per ovvi motivi portatelo dal dentista una<br />

volta l’anno. La sua salute è <strong>di</strong> ferro, ma può essere fatale per il vostro animaletto<br />

mangiare gelati o granite o prendere freddo.<br />

4-Giocate con il vostro drago sputa fuoco: ha bisogno <strong>di</strong> attenzioni. Fatelo correre<br />

perché rischia <strong>di</strong> ingrassare stando sempre seduto, ma se lo portate ai giar<strong>di</strong>netti<br />

mettetegli la museruola: potrebbe abbrustolire i passanti, le panchine, i cespugli …<br />

CONSIGLI DI VIAGGIO<br />

Ricerca dei consigli <strong>di</strong> viaggio sui Paesi stranieri: quando è opportuno visitarli, cosa<br />

vedere, cosa indossare, quali me<strong>di</strong>cinali portare, cosa mangiare ….<br />

Ecco un esempio<br />

IL GIAPPONE<br />

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QUANDO VISITARE IL GIAPPONE?<br />

Visitare il Giappone può essere piacevole in qualsiasi stagione dell' anno. La primavera e l'<br />

autunno regalano climi temperati ricchi <strong>di</strong> colori. L' inverno è ideale per praticare gli sport<br />

invernali e godere delle calde terme mentre l' estate è ricca <strong>di</strong> feste.<br />

Attenzione però perché la Primavera è il periodo <strong>di</strong> vacanze per i Giapponesi e molte<br />

località turistiche tendono ad essere molto affollate.<br />

CHE DOCUMENTI PORTARE?<br />

I titolari <strong>di</strong> passaporti US, molti dei citta<strong>di</strong>ni UE e i viaggiatori dall' Australia e dalla Nuova<br />

Zelanda non necessitano <strong>di</strong> visto per soggiorni inferiori ai 90 giorni. Per informazioni più<br />

dettagliate ed aggiornate, visitate il sito del Ministero degli Affari Esteri Giapponese al<br />

seguente collegamento: http://www.mofa.go.jp/j_info/visit/visa/index.html<br />

COSA MANGIARE E COME.<br />

Quando entrerete in un ristorante in Giappone sarete salutati con l' espressione<br />

"Irasshaimase" ("prego entrate"), così come nei negozi. I camerieri sono generalmente<br />

preparati per essere estremamente efficienti, gentili e attenti, e solitamente vi<br />

accompagneranno imme<strong>di</strong>atamente al tavolo. Se non lo fanno, potete desumere che vi<br />

possiate sedere dove preferite.<br />

La maggior parte dei ristoranti in Giappone sono attrezzati <strong>di</strong> tavoli e se<strong>di</strong>e in stile<br />

Occidentale, ma ci sono anche ristoranti in cui si trovano i tra<strong>di</strong>zionali tavolini bassi e i<br />

cuscini che sostituiscono le se<strong>di</strong>e. Alcuni ristoranti offrono l' opzione <strong>di</strong> scelta tra i due. Se<br />

andate in un ristorante Giapponese tra<strong>di</strong>zionale dovete solitamente togliervi le scarpe all'<br />

entrata o prima <strong>di</strong> calpestare la zona pranzo.<br />

I Giapponesi, comunque, sono soliti consumare i pasti seduti sul pavimento. La postura<br />

formale del sedersi, per entrambi i sessi, è in ginocchio (seiza). Coloro che non sono soliti<br />

sedere in stile seiza, possono sentirsi molto scomo<strong>di</strong> e soffrire <strong>di</strong> crampi. Agli stranieri,<br />

comunque, questo non è solitamente richiesto ed anche molti Giapponesi, a causa <strong>di</strong> uno<br />

stile <strong>di</strong> vita più occidentalizzato, non sono in grado <strong>di</strong> farlo per lungo tempo.<br />

In situazioni informali, gli uomini solitamente siedono a gambe incrociate mentre le donne<br />

sulle ginocchia tenendo le gambe da un lato.<br />

In certi locali, quali gli Izakaya o i ristoranti Cinesi, è tra<strong>di</strong>zione con<strong>di</strong>videre i vari piatti che<br />

si sono or<strong>di</strong>nati tra i commensali. Invece nei ristoranti a menù fisso, in quelli che servono<br />

piatti unici (per esempio domburi o zuppe con noodle) o in quelli in stile Occidentale,<br />

ognuno or<strong>di</strong>na in<strong>di</strong>vidualmente e mangia nel proprio piatto.<br />

In molti ristoranti è prassi portare il proprio conto al cassiere vicino all' uscita per effettuare<br />

il pagamento prima <strong>di</strong> lasciare il locale.<br />

Nei ristoranti del Giappone non è uso comune dare la mancia. Quando si lascia il locale è<br />

buona educazione <strong>di</strong>re "Gochisosama deshita" ("grazie per il cibo"). Se volete mostrare la<br />

vostra gratitu<strong>di</strong>ne a qualcuno, è meglio fargli un regalo che dargli la mancia.<br />

Fate del vostro meglio per mangiare tutto fino all' ultimo chicco <strong>di</strong> riso e lasciare il piatto<br />

vuoto.<br />

Non soffiatevi il naso in pubblico e specialmente a tavola.<br />

Non ruttate.<br />

COME USARE I BASTONCINI?<br />

L' uso proprio dei "bastoncini" è una delle più fondamentali regole del galateo Giapponese<br />

a tavola. Ecco alcune delle principali regole :<br />

Impugnate i bastoncini all' estremità superiore.<br />

Quando avete finito <strong>di</strong> usarli, lasciateli <strong>di</strong> fronte a voi con le punte verso sinistra.<br />

Non infilzate i bastoncini nel cibo, specialmente nel riso. Solo ai funerali si vedono<br />

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astoncini infilzati nel riso e posti sull' altare.<br />

Non lanciate cibo con i bastoncini.<br />

Non in<strong>di</strong>cate qualcuno o qualcosa con i bastoncini.<br />

Non giocate o roteate troppo i bastoncini in aria.<br />

Non muovete i bastoncini attorno a piatti e ciotole.<br />

Per separare un pezzo <strong>di</strong> cibo in due parti esercitate una pressione controllata con i<br />

bastoncini . Questo richiede molto esercizio.<br />

Se avete già usato i vostri bastoncini, usate l' estremità opposta per prendere il cibo da un<br />

piatto in comune.<br />

Quando mangiate riso, tenete la ciotola del riso con una mano, i bastoncini con l' altra e<br />

avvicinatela alla bocca. Non mettete salsa <strong>di</strong> soia sul riso.. Forchetta e coltello sono usati<br />

solo con i cibi Occidentali. I cucchiai a volte sono usati per i piatti Giapponesi che risultano<br />

<strong>di</strong>fficili da mangiare solamente con i bastoncini, per esempio i donburi ed i piatti <strong>di</strong> riso al<br />

curry in stile Giapponese. Un cucchiaio <strong>di</strong> ceramica in stile Cinese è, a volte, usato per<br />

mangiare le zuppe.<br />

Regole del Bere<br />

COME SI BEVE?<br />

Quando si bevono bevande alcoliche, è costume Giapponese servirsi l' un l' altro piuttosto<br />

che versarsi da bere solamente nel proprio. È supposto che controlliate perio<strong>di</strong>camente i<br />

bicchieri dei vostri compagni e che li serviate quando il bicchiere non è più pieno. Dall'<br />

altra parte, se qualcuno vuole servirvi altro alcool, dovete prontamente svuotare il vostro<br />

bicchiere e porgerlo alla persona che vi sta servendo.<br />

Non iniziate a bere fin quando ognuno non è servito ed i bicchieri sono colmi e pronti per il<br />

brin<strong>di</strong>si, l' augurio usuale è "kampai!"<br />

VIAGGI CREATIVI<br />

Ed ora immagina <strong>di</strong> dover scrivere dei consigli <strong>di</strong> viaggio per un paese fantastico.<br />

Ecco un esempio:<br />

IL VILLAGGIO DEI PUFFI<br />

.Quando andarci?<br />

Il Villaggio dei puffi si trova in un bosco, il clima è dunque piuttosto freddo. E’<br />

consigliabile visitarlo in Primavera quando il bosco si copre <strong>di</strong> fiori, ma anche<br />

in autunno: le temperature permettono ancora <strong>di</strong> fare passeggiate nei sentieri<br />

per raccogliere castagne. NON raccogliete i funghi!! Sono le case dei puffi!<br />

Sconsigliati invece l’inverno a causa del freddo, ma anche l’estate: i Puffi<br />

vanno in vacanza ed il villaggio è un mortorio.<br />

. Che documenti portare<br />

E’ sufficiente la carta d’identità ed il lasciapassare del ministero della fantasia.<br />

. Cosa mangiare e come<br />

Il Villaggio dei Puffi è famoso per il ristorante <strong>di</strong> Puffo Cuoco. La sala è<br />

piuttosto piccola per cui si consiglia <strong>di</strong> prenotare con circa tre mesi <strong>di</strong><br />

anticipo.<br />

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I Puffi ritengono offensivo che qualcuno <strong>di</strong>chiari <strong>di</strong> non aver fame, dunque è<br />

consigliabile <strong>di</strong>mostrare sempre un grande appetito. E’ sconsigliabile, giunti<br />

nel ristorante, or<strong>di</strong>nare cose come bro<strong>di</strong>no, pasta e piselli, cavoli o verdure<br />

lesse: si tratta <strong>di</strong> pietanze ritenute sconvenienti dalla comunità. Al contrario è<br />

segno <strong>di</strong> educazione or<strong>di</strong>nare cotolette, patatine fritte, pizza, coca – cola, dolci<br />

e pasta al sugo.<br />

.Cosa da non fare<br />

E’ sconsigliabile nominare Gargamella e soprattutto camminare<br />

<strong>di</strong>strattamente: i visitatore che inavvertitamente calpestano e <strong>di</strong>struggono le<br />

case dei Puffi vengono imprigionati e giu<strong>di</strong>cati secondo la legge del luogo.<br />

E’ buona regola fare visita a Grande Puffo magari portandogli un regalo: il<br />

capo del villaggio gra<strong>di</strong>sce gli omaggi dei visitatori ed è solito<br />

contraccambiarli con cestini <strong>di</strong> meren<strong>di</strong>ne.<br />

VIENI A TROVARMI!<br />

Un tuo amico lontano vorrebbe venire a trovarti nel tuo paese, ma ti chiede dei<br />

consigli. Rispon<strong>di</strong> seguendo questa scaletta:<br />

1. Quando sarebbe meglio effettuare il viaggio<br />

2. Calendario delle festività<br />

3. Piatti che si possono gustare<br />

4. Il clima<br />

5. Luoghi da visitare<br />

DARE ORDINI<br />

Se pensiamo a qualcuno che dà or<strong>di</strong>ni sentiamo subito un sentimento <strong>di</strong> antipatia,<br />

nella nostra mente si crea l’immagine <strong>di</strong> una persona prepotente, magari le sorellastre<br />

<strong>di</strong> Cenerentola che non fanno altro che comandare a bacchetta.<br />

Leggi questo brano e sottolinea gli or<strong>di</strong>ni:<br />

IL RE COMANDINO<br />

C’era una volta<br />

Un re che dava sempre or<strong>di</strong>ni e si chiamava Coman<strong>di</strong>no. Appena si alzava<br />

urlava: “Datemi la vestaglia!”. Poi, arrivato nella sala della colazione, strillava:<br />

“Portatemi il latte ed il caffè! Portatemi i cornetti, presto!”. Mangiava a quattro<br />

palmenti, che sembrava arrivasse allora allora dal deserto del Gobi. Quando<br />

si sentiva sazio allora se ne stava zitto per un po’ e se ne andava in bagno,<br />

allora nel castello tutti tornavano a respirare.<br />

85


La pace durava poco però. Lavatosi per bene il re passava a tormentare i<br />

sarti e i parrucchieri: “Tu, arriccia quella ciocca là!” “Tu, accorciami l’orlo!”<br />

“Tu, metti più lacca sulla frangia!” “Cucimi il bottone!”<br />

Lavato ,pettinato e vestito se ne andava nel parco del castello per giocare a<br />

polo con i cortigiani e anche lì fioccavano gli or<strong>di</strong>ni, così tutti giocavano per<br />

compiacerlo ma in realtà non vedevano l’ora che quel tormento finisse.<br />

Appena Coman<strong>di</strong>no se ne andava i commenti e le lamentele fioccavano: “E’<br />

insopportabile,non fa altro che comandare!”<br />

Il re, ignaro <strong>di</strong> tutto, continuava a maltrattare tutti. L’ora del pranzo e della<br />

cena era un vero incubo: “la pasta è scotta, ripassatela in padella! Le patate<br />

sono dolci, metteteci il sale!” “La cotoletta era piccola, preparatene un’altra!”<br />

Esausti per tutti i maltrattamenti subiti cuochi, camerieri, sarti e cortigiani<br />

decisero <strong>di</strong> protestare facendo sciopero. “A sì? -Disse il re- meglio. Non me<br />

ne faccio niente <strong>di</strong> gente come voi. Andatevene via, sto meglio da solo!”<br />

Come si pentì <strong>di</strong> quella frase!<br />

Solo, nel castello, Coman<strong>di</strong>no se la passò molto male: non sapeva riscaldarsi<br />

il latte e a ben pensarci non sapeva nemmeno dove fosse. Non mangiava più<br />

perché non sapeva cucinare nulla, andava in giro con i capelli tutti spettinati<br />

perché non sapeva sistemarseli da solo e quanto ai vestiti … un <strong>di</strong>sastro, a<br />

far da sé si vestiva da pagliaccio e tutti i re dei reami vicini ridevano <strong>di</strong> lui.<br />

Non sapendo più che fare re Coman<strong>di</strong>no alla fine si decise: andò a cercare<br />

tutti i suoi servi, i cuochi, i sarti , i parrucchieri e i cortigiani e chiese perdono,<br />

promettendo che si sarebbe comportato bene.<br />

Tutti tornarono da lui e furono felici <strong>di</strong> scoprire che il re aveva imparato le<br />

buone maniere: quando al mattino si svegliava Coman<strong>di</strong>no <strong>di</strong>ceva: “Buon<br />

giorno caro amico! Potresti avvicinarmi la mia vestaglia? Grazie,sei molto<br />

cortese!”. Immaginate come trascorreva il resto della giornata!<br />

Si può proprio <strong>di</strong>re che da quel giorno vissero tutti felici e contenti.<br />

Scrivi come trascorre il resto della giornata <strong>di</strong> re Coman<strong>di</strong>no, trasformando i<br />

suoi or<strong>di</strong>ni prepotenti in gentili richieste.<br />

E tu, sei un po’ Coman<strong>di</strong>no?Quando chie<strong>di</strong> qualcosa come ti esprimi?<br />

Fai degli esempi <strong>di</strong> come ti comporti nelle seguenti situazioni:<br />

1- A tavola ed hai bisogno che qualcuno ti passi il pane<br />

2- In cartoleria e devi comprare un quaderno<br />

3- A casa <strong>di</strong> un amico e vuoi giocare con un suo giocattolo<br />

4- A casa della nonna ed hai fame<br />

A LEZIONI DI GALATEO<br />

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Sei un bambino molto educato a quanto pare! Ma quanto conosci le regole <strong>di</strong><br />

comportamento? Sai cos’è il Galateo? E’ il libro in cui si trovano tutte le regole per<br />

comportarsi in modo impeccabile in tutte le situazioni. Qui sotto leggerai una serie <strong>di</strong><br />

regole da rispettare quando si è a tavola.<br />

Divieti<br />

1-Sedersi a tavola prima della padrona <strong>di</strong> casa.<br />

2-Tenere il cellulare acceso.<br />

3-Rifarsi il trucco o i capelli.<br />

4-Appoggiare i gomiti sul tavolo.<br />

5-Giocherellare con i bicchieri o con le posate.<br />

6-Fare le palline <strong>di</strong> pane.<br />

7-Augurare Buon Appetito.<br />

8-Chiedere pane o stecchini.<br />

9-Servirsi da un piatto da portata con le posate personali.<br />

10-Iniziare a mangiare prima della padrona <strong>di</strong> casa.<br />

12-Bere prima <strong>di</strong> aver pulito la bocca con un tovagliolo.<br />

13-Bere facendo rumore.<br />

14-Far rumore con le posate tra i denti.<br />

15-Fare dei bocconi troppo gran<strong>di</strong>.<br />

16-Mangiare con ingor<strong>di</strong>gia.<br />

17- Mangiare con la bocca aperta o facendo rumore.<br />

18-Fare la scarpetta.<br />

19-Usare gli stecchini.<br />

Cose da fare prima <strong>di</strong> essere serviti o servirsi fare attenzione a togliere il<br />

tovagliolo dal piatto ed appoggiarlo sulle gambe.<br />

Servire o servirsi da bere da destra, evitando <strong>di</strong> far tendere la testa all'in<strong>di</strong>etro e <strong>di</strong><br />

bere tutto d'un colpo.<br />

Utilizzare Quando si le è finito posate <strong>di</strong> a mangiare partire da le quelle posate più vanno esterne. poggiate nel piatto alle quattro e venti<br />

o riposte sul poggiaposate se non è previsto il cambio.<br />

Il bicchiere a calice lo si regge dalla base del calice stesso o al massimo dallo stelo<br />

mantenendolo con due sole <strong>di</strong>ta (in<strong>di</strong>ce e pollice).<br />

Nei brin<strong>di</strong>si in onore <strong>di</strong> qualcuno non è ammessa l'astensione. Gli astemi possono<br />

limitarsi a sfiorare il bicchiere con le labbra. I bicchieri non si toccano ed è da<br />

escludersi il "cin cin". Nei pranzi privati con un numero <strong>di</strong> commensali limitato si<br />

può rimanere seduti, mentre nei pranzi ufficiali ci si deve alzare. Ridere con<br />

<strong>di</strong>screzione evitando <strong>di</strong> emettere suoni acuti.<br />

Soffiare il naso con <strong>di</strong>screzione e senza fare troppo rumore, magari allontanandosi<br />

dalla tavola.<br />

I noccioli della frutta vanno raccolti in una mano chiusa per poi essere depositati nel<br />

piatto.<br />

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Facciamo insieme delle riflessioni: conoscevi già queste regole? Quali?<br />

Sei d’accordo con esse o con alcune <strong>di</strong> esse? Quali ti sembrano inutili? Perché?<br />

Abbiamo imparato che le regole <strong>di</strong> comportamento servono a garantire il benessere <strong>di</strong><br />

tutti ed il rispetto reciproco in ogni occasione e ambiente.<br />

Prova a scrivere quali regole sono in vigore nei seguenti luoghi.<br />

1-AULA SCOLASTICA<br />

2-PALESTRA<br />

3-GIARDINI PUBBLICI<br />

4-CINEMA<br />

5-STRADA<br />

☺☺☺<br />

Masino è un bambino <strong>di</strong>scolo che non rispetta mai le regole. Scegli una delle<br />

situazioni che ti sono state proposte e <strong>di</strong> cui hai scritto le regole e racconta come si<br />

potrebbe comportare quel monello.<br />

REGOLE GIUSTE, REGOLE INGIUSTE<br />

Leggi queste regole e segna con una crocetta quale ti sembra giusta, quale ingiusta.<br />

• Tutti hanno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> mangiare<br />

• Soli i bambini buoni hanno il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> giocare.<br />

• Le persone ricche possono fare le leggi, quelle povere no<br />

• Chi ruba ad una persona cattiva non deve essere punito<br />

• Nessuno deve rubare<br />

• Tutti devono essere rispettati<br />

• Se qualcuno si comporta male gli altri lo possono picchiare.<br />

REGOLE …. CHE PIZZA?<br />

Ti sarà capitato <strong>di</strong> pensare alle regole con un po’ <strong>di</strong> fasti<strong>di</strong>o. Ti fanno sentire poco<br />

libero. Allora <strong>di</strong>vertiti un po’ con un gioco senza regole e alla fine eleggi un<br />

vincitore.<br />

-Come è stato giocare?<br />

-Avete litigato?<br />

-Siete riusciti ad eleggere un vincitore?<br />

☺☺☺<br />

ORA LE REGOLE LE FAI TU!<br />

Ti tocca sempre subire le regole degli altri. Ma c’è un posto in cui le regole le fai<br />

tu(più o meno): la tua stanza. Scrivi un testo in cui esprimi obblighi e <strong>di</strong>vieti che<br />

dovranno essere rispettati da chiunque vorrà varcare quella soglia.<br />

☺☺☺<br />

88


Le regole, insomma, quando sono giuste possono davvero fare del bene, cioè tutelare<br />

le persone. Esiste un insieme <strong>di</strong> leggi de<strong>di</strong>cato interamente ai più piccoli, che si<br />

chiama CARTA DEI DIRITTI DEI BAMBINI, e che è applicata in molti Stati del<br />

mondo.<br />

Tutti i bambini del mondo hanno dei <strong>di</strong>ritti.<br />

I <strong>di</strong>ritti dei bambini sono stati decisi nel 1989 grazie ad una convenzione<br />

dell'Organizzazione delle Nazioni Unite un accordo cioè tra numerosi Paesi che<br />

hanno deciso <strong>di</strong> obbe<strong>di</strong>re alle stesse leggi per garantire un'infanzia serena a tutti i<br />

bambini del mondo.<br />

I p r i n c i p a l i d i r i t t i<br />

in parole semplici<br />

Art. 1<br />

Chi ha meno <strong>di</strong> 18 anni ha tutti i <strong>di</strong>ritti elencati nella convenzione.<br />

Art. 2<br />

Ogni bambino e ragazzo ha i <strong>di</strong>ritti elencati nella convenzione; non ha importanza il<br />

colore della pelle, né il sesso, né la religione, non ha importanza che lingua parla, né se<br />

è un <strong>di</strong>sabile, né se è ricco o povero.<br />

Art. 3<br />

Il Governo e i genitori devono fare quello che è meglio per tutelare il benessere del<br />

bambino.<br />

Art. 6<br />

Tutti devono riconoscere che hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> vivere.<br />

Art. 7<br />

Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> avere un nome, una nazionalità e il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

conoscere i tuoi genitori e <strong>di</strong> venire accu<strong>di</strong>to da loro.<br />

Art. 9<br />

Non dovresti venire separato dai tuoi<br />

genitori, a meno che non sia per il tuo<br />

bene.<br />

Se i tuoi genitori decidono <strong>di</strong> vivere separati, dovrai vivere con<br />

uno solo <strong>di</strong> essi, ma hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> poter contattare facilmente<br />

tutti e due.<br />

Art. 10<br />

Se tu e i tuoi genitori vivete in due nazioni <strong>di</strong>verse, avete il<br />

<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> ritornare assieme e vivere nello stesso posto.<br />

Art. 11<br />

Nessuno ha il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> rapirti, e se vieni rapito il governo dovrebbe fare <strong>di</strong> tutto per<br />

liberarti.<br />

Art. 13<br />

89


Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> imparare e <strong>di</strong> esprimerti per mezzo delle parole, della<br />

<strong>scrittura</strong>, dell'arte e così via, a meno che queste attività non<br />

danneggino i <strong>di</strong>ritti degli altri.<br />

Art. 14<br />

Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> pensare quello che vuoi e <strong>di</strong> appartenere alla religione<br />

che preferisci.<br />

I tuoi genitori dovrebbero aiutarti a <strong>di</strong>stinguere fra ciò che è giusto e<br />

ciò che è sbagliato.<br />

Art. 2<br />

Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> incontrare altre persone, fare amicizia con loro, e fondare delle<br />

associazioni, a meno che ciò non danneggi i <strong>di</strong>ritti degli altri.<br />

Art. 16<br />

Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> avere una vita privata. Per esempio, puoi tenere un <strong>di</strong>ario che gli altri<br />

non hanno il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> leggere.<br />

Art. 17<br />

Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> raccogliere informazioni dalle ra<strong>di</strong>o, dai giornali, dalle<br />

televisioni, dai libri <strong>di</strong> tutto il mondo. Gli adulti dovrebbero assicurarsi<br />

che tu riceva delle informazioni che puoi capire.<br />

Art. 18<br />

I tuoi genitori dovrebbero collaborare per allevarti e dovrebbero fare<br />

quel che è meglio per te.<br />

Art. 19<br />

Nessuno dovrebbe farti del male in nessun modo.<br />

Gli adulti dovrebbero assicurarsi che tu sia protetto da abusi,<br />

violenze o negligenze.<br />

Nemmeno i tuoi genitori hanno il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> farti del male.<br />

Art. 20<br />

Se non hai i genitori, o se vivere con i tuoi genitori è pericoloso<br />

per te, hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere protetto e aiutato in modo speciale.<br />

Art. 21<br />

Se devi essere adottato, gli adulti dovrebbero assicurarsi che vengano scelte le<br />

soluzioni più vantaggiose per te.<br />

Art. 22<br />

Se sei un rifugiato (cioè se devi lasciare al tua nazione perché<br />

viverci sarebbero pericoloso per te) hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere protetto<br />

e aiutato in modo speciale.<br />

Art. 23<br />

Se sei un <strong>di</strong>sabile, fisico o psichico, hai <strong>di</strong>ritto a cure speciali e<br />

a un'istruzione speciale, che ti permettano <strong>di</strong> crescere come gli<br />

altri bambini.<br />

Art. 24<br />

Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> godere <strong>di</strong> una buona salute. Ciò significa che dovresti ricevere cure me<strong>di</strong>che<br />

e farmaci quando sei malato. Gli adulti dovrebbero fare <strong>di</strong> tutto per evitare che i bambini si<br />

ammalino, in primo luogo nutrendoli e prendendosi cura <strong>di</strong> essi.<br />

Art. 27<br />

Hai il <strong>di</strong>ritto ad uno standard <strong>di</strong> vita sufficientemente buono. Ciò significa che i tuoi<br />

genitori hanno l'obbligo <strong>di</strong> assicurarti cibo, vestiti, un alloggio, etc. Se i tuoi genitori non<br />

possono permettersi queste cose, il governo dovrebbe aiutarli.<br />

Art. 28<br />

Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> ricevere un'istruzione. Devi ricevere un'istruzione <strong>di</strong> base fino a 15 anni<br />

e deve essere gratuita. Dovresti poter andare a scuola fino a 18 anni.<br />

Art. 29<br />

Lo scopo della tua istruzione è <strong>di</strong> sviluppare al meglio la tua<br />

personalità, i tuoi talenti e le tue capacità mentali e fisiche.<br />

L'istruzione dovrebbe anche prepararti a vivere in maniera<br />

responsabile e pacifica, in una società libera, nel rispetto dei <strong>di</strong>ritti<br />

degli altri, e nel rispetto dell'ambiente.<br />

90


Art. 30<br />

Se appartieni ad una minoranza hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> mantenere la tua cultura, professare la<br />

tua religione e parlare la tua lingua.<br />

Art. 31<br />

Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> giocare.<br />

Art. 32<br />

Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere protetto dal lavorare in posti o in con<strong>di</strong>zioni che possano<br />

danneggiare la tua salute o impe<strong>di</strong>re la tua istruzione. Se il tuo lavoro produce un<br />

guadagno dovresti essere pagato in modo adeguato.<br />

Art. 33<br />

Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere protetto dalle droghe e dalle attività illegali volte a produrre e<br />

spacciare droghe.<br />

Art. 34<br />

Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere protetto dagli abusi sessuali.Ciò significa che nessuno può fare<br />

nulla al tuo corpo contro la tua volontà; per esempio, nessuno può toccarti o scattarti<br />

foto o farti <strong>di</strong>re cose che non vuoi <strong>di</strong>re.<br />

Art. 35<br />

A nessuno è permesso rapirti o venderti.<br />

Art. 37<br />

Anche se fai qualcosa <strong>di</strong> sbagliato, a nessuno è permesso<br />

punirti in una maniera che ti umili o ti ferisca gravemente.<br />

Non dovresti mai essere rinchiuso in prigione, se non come<br />

rime<strong>di</strong>o estremo; e se vieni messo in prigione hai <strong>di</strong>ritto ad<br />

attenzioni speciali e a visite regolari della tua famiglia.<br />

Art. 40<br />

Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fenderti se sei stato accusato <strong>di</strong> aver commesso un crimine.<br />

La polizia e gli avvocati e i giu<strong>di</strong>ci in aula dovrebbero trattarti con rispetto e assicurarsi<br />

che tu capisca quello che sta succedendo.<br />

Art. 42<br />

Tutti dovrebbero sapere che esiste questa convenzione.<br />

Hai il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> sapere quali sono i tuoi <strong>di</strong>ritti, e anche gli adulti dovrebbero conoscerli.<br />

LEGGI UN PO’ SPECIALI<br />

Come avrai notato, le leggi della Carta dei <strong>di</strong>ritti del fanciullo regolano proprio tutti gli aspetti della<br />

tua vita: famiglia, scuola, gioco, tempo libero, malattia etc. Prova a scrivere la Carta dei <strong>di</strong>ritti degli<br />

animali.<br />

ED ORA GIOCHIAMO UN PO’<br />

Abbiamo imparato a conoscere le leggi, come funzionano e a cosa servono. Ma ora<br />

<strong>di</strong>vertiamoci un po’ ad immaginare come funzionano le leggi nel mondo della<br />

fantasia. Scegli uno dei luoghi presentati rifacendoti all’esempio.<br />

• IL PAESE DELLE STREGHE:<br />

1. Ogni strega ha <strong>di</strong>ritto a ricevere un’istruzione presso le scuole d’incantesimi<br />

2. Le streghe hanno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirsi danneggiando gli altri<br />

3. Se una strega aiuta una vecchina ad attraversare la strada verrà punita con 5 anni<br />

<strong>di</strong> carcere<br />

4. Tutte le streghe hanno <strong>di</strong>ritto a vivere in una casa brutta, sporca e nera<br />

5. Tutte le streghe hanno <strong>di</strong>ritto ad avere un’alimentazione sbagliata<br />

• IL PAESE DEI GHIACCIOLI<br />

• IL PAESE DEI FOLLETTI DISPETTOSI<br />

• IL PAESE DELLE FATE BUONE<br />

• IL PAESE DEI PRINCIPI AZZURRI<br />

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IL TESTO ARGOMENTATIVO<br />

PROVE DI LOGICA: l’argomentazione<br />

Il fruttivendolo Mario vuole convincere gli abitanti del quartiere a comprare le sue<br />

mele. Per farlo usa questi argomenti:<br />

1- Le mie mele sono vecchissime<br />

2- Le mie mele non contengono pestici<strong>di</strong><br />

3- Le mie mele costano un po’ troppo<br />

4- Le mie mele sono nutrienti<br />

5- Le mie mele sanno <strong>di</strong> pecorino<br />

6- Le mie mele sono tutte ammaccate<br />

Quali argomentazioni ti sembrano convincenti? Quali ti sembrano sbagliate?<br />

Correggile riscrivendo il <strong>di</strong>scorso che Mario fa ai passanti perché comprino le mele da<br />

lui.<br />

Una concorrente <strong>di</strong> miss Italia deve convincere la giuria a votare per lei. Per farlo usa<br />

questi argomenti:<br />

1- Ho un viso perfetto<br />

2- Se mi guardate bene ho i baffi<br />

3- Ho le gambe storte<br />

4- Ho un bel portamento<br />

5- Sono brava a sbucciare le patate<br />

6- Non capisco un’acca <strong>di</strong> moda<br />

Quali argomentazioni ti sembrano convincenti? Quali ti sembrano<br />

sbagliate? Correggile riscrivendo il <strong>di</strong>scorso che la concorrente deve fare<br />

per convincere la giuria a votare per lei.<br />

Antonio deve convincere i genitori a mandarlo ad una festa. Per farlo usa questi<br />

argomenti:<br />

1- Ci vanno tutti i miei amici<br />

2- Torno presto<br />

3- Certamente farò a botte con qualcuno<br />

4- Ho preso “malissimo” in matematica<br />

5- Per prepararmi non farò i compiti<br />

Quali argomentazioni ti sembrano convincenti? Quali ti sembrano sbagliate?<br />

Correggile riscrivendo il <strong>di</strong>scorso che Antonio deve fare ai suoi genitori per<br />

convincere a mandarlo alla festa.<br />

COMBATTI I CATTIVI !!<br />

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Leggi i brani proposti, sottolinea le argomentazioni che vengono fornite e trascrivile<br />

nella tabella. Per ognuna <strong>di</strong> esse trova un’argomentazione <strong>di</strong> risposta.<br />

E’ GIUSTO UCCIDERE BIANCANEVE?<br />

Un giorno la matrigna chiamò il cacciatore e gli fece questo <strong>di</strong>scorso:<br />

Caro cacciatore,<br />

tu mi chie<strong>di</strong> se è giusto ammazzare Biancaneve. Ti rispondo <strong>di</strong> sì: è giusto e lo è per i<br />

seguenti motivi:<br />

1-è bella e buona(e io queste cose non le sopporto)<br />

2-la invi<strong>di</strong>o<br />

3-è in<strong>di</strong>fesa quin<strong>di</strong> sarà più facile<br />

4-non conta niente: io sono la regina, lei una servetta<br />

5-voglio la sua ere<strong>di</strong>tà<br />

6-nessuno potrà scoprirmi<br />

☺☺☺<br />

E’ GIUSTO DISTRUGGERE UN PARCO PER BAMBINI?<br />

Un signore voleva far radere al suolo un parco in cui giocavano i bambini: voleva<br />

costruirci un parcheggio. Un giorno organizzò un comizio per convincere la<br />

popolazione e <strong>di</strong>sse così:<br />

“Cari concitta<strong>di</strong>ni<br />

Come sapete voglio radere al suolo il parco in cui giocano i bambini per farci un<br />

grande parcheggio. Credo che sia giusto per i seguenti motivi:<br />

1- i bambini danno fasti<strong>di</strong>o<br />

2-i parcheggi portano sol<strong>di</strong>, i bambini no<br />

3-il cemento è più bello dei prati<br />

4-i bambini sporcano<br />

5-i bambini possono giocare a casa loro<br />

E’ GIUSTO INQUINARE L’ARIA?<br />

In un paese lontano c’è un industria che inquina l’aria. Gli abitanti dei paesi vicini<br />

protestano e vogliono che l’industria vada via perché produce lo smog che causa le<br />

malattie. Il proprietario dell’industria risponde così:<br />

Citta<strong>di</strong>ni,<br />

io non porterò via la mia industria. E’ giusto che essa ci sia per i seguenti motivi:<br />

1-produce posti <strong>di</strong> lavoro<br />

2-si può anche non rispettare l’ambiente<br />

3-se uno si ammala si può anche curare<br />

4-lo smog non si vede<br />

5-l’industria è mia e ci posso fare quel che voglio<br />

INVENTA TU<br />

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Chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> scegliere una <strong>di</strong> queste situazioni, immaginare <strong>di</strong> esserne<br />

protagonisti e scrivere le argomentazioni che potrebbero pronunciare i protagonisti:<br />

1- una signora vuole abbandonare il suo cane e devi convincerla a non farlo<br />

2- un tuo amico non vuole mai fare i compiti e devi convincerlo ad impegnarsi<br />

FORUM<br />

La nostra classe si trasforma in un tribunale in cui i bambini costituiscono la giuria,<br />

due <strong>di</strong> loro a turno vengono eletti avvocati, l’insegnante fa il giu<strong>di</strong>ce.<br />

Presentiamo alla classe una situazione problematica, l’insegnante chiede ai bambini<br />

cosa ne pensano: ottenute le due fazioni ognuna <strong>di</strong> queste eleggerà il proprio<br />

rappresentante che <strong>di</strong>venterà l’avvocato, il portavoce.<br />

Le due squadre devono scrivere un elenco <strong>di</strong> argomenti per sostenere la propria<br />

posizione, ma sarà l’avvocato a riferirle alla maestra.<br />

Gli avvocati avversari potranno parlare uno alla volta e non potranno interrompersi,<br />

ma avranno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> replica.<br />

Anche quello che viene riferito durante la replica dovrà essere trascritto.<br />

Vincerà chi riuscirà a farsi dare ragione dalla giuria e dal giu<strong>di</strong>ce-insegnante.<br />

PROCESSO 1<br />

PROBLEMA: E’ giusto con<strong>di</strong>videre i giocattoli?<br />

Martina ha un fratello minore, Luca, che vuole sempre usare i suoi giocattoli. Lei non vuole<br />

darglieli perché lui li rompe, la mamma invece le ripete che lei è grande e deve essere comprensiva<br />

e quin<strong>di</strong> deve con<strong>di</strong>videre i giocattoli con il piccolo.<br />

TESI: tu cosa pensi?<br />

• A chi dai ragione? A Martina o alla sua mamma?<br />

In una tabella scriviamo i nomi dei due schieramenti<br />

HA RAGIONE MARTINA HA RAGIONE LA MAMMA<br />

Paola<br />

Enrica<br />

Giovanni<br />

Tommaso<br />

Nicola<br />

ARGOMENTI<br />

Ottenute le due squadre chie<strong>di</strong>amo a ciascuna <strong>di</strong> scrivere su un foglietto i motivi per cui ha ragione<br />

il personaggio appoggiato.<br />

Li leggiamo alla classe e poi li riscriviamo in or<strong>di</strong>ne in una tabella.<br />

Per le prime volte trasformiamo l’esperienza in un testo argomentativo scritto collettivamente.<br />

Ecco altre possibili tracce:<br />

1-Chiara vuole dei vestiti nuovi ma i suoi genitori non vogliono comprarglieli perché costano<br />

troppo.<br />

2-Matteo vuole entrare nella squadra <strong>di</strong> calcio del suo paese a i suoi genitori si oppongono perché lo<br />

sport lo <strong>di</strong>strarrebbe dallo stu<strong>di</strong>o<br />

3-I condomini non vogliono che i bambini giochino nel cortile perché fanno troppo baccano.<br />

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4-In classe si sono formati due gruppi: il gruppo 1 ha proposto <strong>di</strong> scambiarsi le meren<strong>di</strong>ne<br />

nell’intervallo, il gruppo 2 non vuole.<br />

5- I genitori <strong>di</strong> Maria vorrebbero iscriverla a danza per aiutarla a vincere la sua timidezza, ma<br />

proprio per questo lei si oppone: si vergogna troppo.<br />

La MACCHINA FABBRICA-TEMI<br />

Compilando la tabella nella colonna <strong>di</strong> destra e collegando quanto scritto in essa con quanto scritto<br />

in quella <strong>di</strong> sinistra si otterrà un breve testo argomentativo.<br />

Vacanze: meglio al mare o in montagna?<br />

TESI<br />

Io ritengo che sia… Meglio andare in vacanza al mare<br />

Perché?<br />

1^ARGOMENTAZIONE<br />

Del resto è noto che Al mare ci si <strong>di</strong>verte <strong>di</strong> più<br />

Cosa si può fare al mare/montagna?<br />

ESEMPIO<br />

Ad esempio, lì si può Nuotare, prendere il sole, fare castelli <strong>di</strong> sabbia<br />

C’è un altro motivo per cui pensi che sia meglio andare al mare/in montagna?<br />

2^ARGOMENTAZIONE<br />

Inoltre, come tutti sanno … L’aria del mare fa bene alla salute<br />

Cosa <strong>di</strong>cono invece quelli che non la pensano come te?<br />

ANTITESI<br />

Qualcuno potrebbe ribattere <strong>di</strong>cendo che Al mare ci si espone al rischio <strong>di</strong> insolazione<br />

Tu cosa gli rispon<strong>di</strong>?<br />

CONFUTAZIONE<br />

Io rispondo affermando che Le scottature si possono prevenire con gli<br />

schermi solari<br />

Infine scrivi una piccola conclusione in cui rafforzi il tuo pensiero.<br />

CONCLUSIONE<br />

Insomma, alla luce <strong>di</strong> quanto detto è ormai Il mare è la meta ideale per le vacanze, poiché<br />

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chiaro che … unisce <strong>di</strong>vertimento e salute.<br />

TRUCCHETTI PER UN TESTO ARGOMENTATIVO<br />

Ormai sai scrivere dei testi argomentativi corretti, ma ti sembrano un po’ noiosi? Non c’è problema.<br />

Ecco qualche idea per aiutarti. Ti verranno forniti alcuni esempi legati al testo argomentativo: E’<br />

IMPORTANTE AVERE DEGLI AMICI?<br />

1- Consigli per introdurre la tua tesi.<br />

PROVERBI E CANZONI<br />

Pensa a qualche canzone, poesia, proverbio o ad una frase celebre che abbia a che fare con<br />

l’argomento del tuo tema e usala per cominciare il tuo tema: puoi usarla sia per introdurre la tua tesi<br />

confermandola o prendendone le <strong>di</strong>stanze. Ecco un esempio:<br />

1-La tua tesi è SI’:<br />

Chi trova un amico trova un tesoro,recita un vecchio e noto proverbio. Ed è proprio così…<br />

2-la tua tesi è NO.<br />

Chi trova un amico trova un tesoro,recita un vecchio e noto proverbio. Appunto, vecchio: le cose<br />

ormai sono cambiate ….<br />

LA DOMANDA<br />

La tua tesi è SI’.<br />

Fai una domanda in cui metti in evidenza un lato positivo dell’amicizia:<br />

Vi è mai capitato <strong>di</strong> avere un problema e avere bisogno <strong>di</strong> aiuto? Pensateci: cosa fate in quei casi?<br />

Alzate la cornetta e chiamate un amico. Cosa sarebbe la vostra vita senza <strong>di</strong> loro? ….<br />

La tua tesi è NO.<br />

Fai una domanda in cui metti in evidenza un lato negativo dell’amicizia:<br />

Vi è mai capitato <strong>di</strong> chiamare un amico perché avete un problema e sentirvi <strong>di</strong>re che<br />

non ha tempo per voi? Provate allora a pensare: gli amici sono davvero così necessari? Credo <strong>di</strong><br />

no, alla fine ci tocca fare sempre da soli.<br />

INVENTARE LE STATISTICHE …<br />

Immagina <strong>di</strong> essere un vero giornalista e inventa dei dati con cui introdurre e confermare la<br />

tua tesi:<br />

1- la tua tesi è SI’:<br />

Da uno stu<strong>di</strong>o fatto presso l’Università <strong>di</strong> Roma Tor Vergata risulta che per il 97% degli<br />

Italiani l’amicizia è la cosa più importante nella vita, gli amici infatti ci stanno accanto …<br />

2- la tua tesi è NO:<br />

I sondaggi parlano chiaro: il 97% degli Italiani <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> non ritenere in<strong>di</strong>spensabile<br />

l’amicizia nella propria vita. Come dare loro torto? ….<br />

DALLA FRASE MINIMA ALLE ESPANSIONI<br />

Le frasi sono un vero tormento per i nostri alunni … e anche per gli insegnanti. I<br />

bambini, dopo l’immane sforzo <strong>di</strong> attingere al proprio immaginario sopito, tornano<br />

vittoriosi con prodotti <strong>di</strong> questo tipo: “Ieri mio zio ….”, “Io, quando vado al mare”,<br />

“Una volta mio fratello …”. Una noia mortale!<br />

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Come fare? Vietato soprassedere!<br />

Non dobbiamo mai accontentarci <strong>di</strong> questi risultati, poiché è la produzione scritta va<br />

curata già nelle sue manifestazioni più piccole, ma non per questo meno impegnative.<br />

A ben pensarci la costruzione <strong>di</strong> una frase breve è il banco <strong>di</strong> prova più duro per<br />

scrittori piccoli e adulti. Pensiamo a tutte le volte in cui dobbiamo scrivere un<br />

semplice biglietto d’auguri per un compleanno, un matrimonio, una laurea … pensa e<br />

ripensa ci tornano in mente quasi solo le espressioni <strong>di</strong> rito, ogni tanto sembra<br />

affiorare un’idea geniale che però svanisce prima che siamo riusciti ad acchiapparla.<br />

Cerchiamo allora <strong>di</strong> inventarci qualche gioco (o qualche trucco) per aiutare i bambini<br />

a scrivere frasi facilmente, <strong>di</strong>vertendosi e <strong>di</strong> cui andare fieri!<br />

CHE PENSI SE DICO …?<br />

Il punto <strong>di</strong> partenza può essere la classica coppia <strong>di</strong> parole tra cui scegliere. Es:<br />

ciliegia – cigliegia. Dopo aver cerchiato quella giusta chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong><br />

scrivere una frase che la contenga.<br />

Ci aiuteremo con l’associazione d’idee: il meccanismo più naturale del pensiero.<br />

Inscriviamo le coppie <strong>di</strong> parole in una tabella composta da almeno 5 colonne.<br />

Ciliegia/<br />

cigliegia<br />

Bagalio/<br />

bagaglio<br />

Consilio/<br />

Consiglio<br />

Conilio/<br />

coniglio<br />

Sollievo/<br />

soglievo<br />

cestino rosso<br />

Le caselle seguenti dovranno essere compilate dai bambini con le parole che sono<br />

venute fuori durante il gioco. Possiamo procedere <strong>di</strong> bambino in bambino seguendo<br />

l’or<strong>di</strong>ne dei banchi, oppure lasciare che risponda il primo a cui viene in mente una<br />

parola(che naturalmente può essere anche un verbo o un aggettivo).<br />

Se io <strong>di</strong>co ciliegia tu <strong>di</strong>ci cestino, se tu <strong>di</strong>ci cestino lui <strong>di</strong>rà rosso.<br />

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Abbiamo già tre elementi con cui costruire una frase:<br />

Nel cestino rosso è rimasta solo una ciliegia.<br />

E’una frase breve, vero, ma offre un’immagine carina e soprattutto … non parla <strong>di</strong><br />

padri, fratelli e io!<br />

Questa può essere una buona partenza per costruire i primi enunciati e soprattutto per<br />

abituare i bambini a spaziare con la fantasia.<br />

ALLARGHIAMO LE FRASI<br />

Il gioco dell’associazione d’idee ha prodotto i suoi primi frutti. Ci sembrano troppo<br />

piccoli? Niente paura: c’è il quaderno della fantasia!<br />

I Bambini avranno un quaderno in cui verranno rielaborate le frasi già prodotte<br />

nell’ambito delle attività ortografiche. Sarà una zona franca in cui scatenare la<br />

fantasia, senza il tormento <strong>di</strong> doverla piegare ad altri scopi.<br />

Partiamo dalla frase della ciliegia e cerchiamo <strong>di</strong> espanderla.<br />

Per prima cosa testiamo la loro capacità d’improvvisare, per cui le prime volte<br />

proviamo a chiedere <strong>di</strong> ampliare le frasi usando l’improvvisazione o, come si <strong>di</strong>ce, a<br />

piacere.<br />

Successivamente forniamo loro una griglia con cui aiutarsi:<br />

CHI QUANDO DOVE COME o PERCHE’<br />

CON CHI<br />

Una bambina stamattina In un prato Con il suo<br />

gattino<br />

Aveva fame<br />

• Stamattina una bambina è andata nel bosco con il suo gattino e poiché aveva<br />

fame ha mangiato tutte le ciliegie . Adesso nel cestino rosso è rimasta una sola<br />

ciliegia.<br />

Oltre alle 5 domande <strong>di</strong> prassi si può fornire ai bambini una serie <strong>di</strong> domande<br />

che possono facilitare l’ampliamento delle loro frasi<br />

- Che ha detto?<br />

- E che pensa?<br />

- E prima cosa aveva fatto?<br />

- E dopo cosa deve fare?<br />

- Cosa indossa?<br />

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- Di che colore è?<br />

- Di che materiale è?<br />

- Che stato d’animo ha?<br />

CHE FIGURA!<br />

Talvolta la <strong>di</strong>fficoltà sta nel reperire immagini da cui partire … non c’è problema! Le forniamo noi,<br />

oppure …<br />

Fin dai primi giorni dell’anno scolastico chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> portare a scuola delle immagini <strong>di</strong><br />

loro gra<strong>di</strong>mento e creiamo così una collezione <strong>di</strong> classe.<br />

Potranno essere figurine <strong>di</strong> calciatori, pagine <strong>di</strong> fumetti, fotografie <strong>di</strong> cantanti, illustrazioni <strong>di</strong> libri,<br />

biglietti d’auguri. Saranno il nostro punto <strong>di</strong> partenza sfruttabile soprattutto per frasi riguardanti<br />

soprattutto le forme e i tempi verbali.<br />

IL GIOCO DEI MATTONI PER FARE MILLE FRASI<br />

Per creare una frase originale e gradevole è opportuno che ognuna sia <strong>di</strong>versa dall’altra, che sappia<br />

sorprenderci un po’. Come si fa? A volte basterebbe scegliere un soggetto <strong>di</strong>verso, o magari<br />

un’ambientazione particolare …<br />

Quando dovrai scrivere una frase e non saprai da dove cominciare, pren<strong>di</strong> un soggetto tra questi, un<br />

luogo ed un tempo e usali per comporre la tua frase. Sceglili a caso, oppure pren<strong>di</strong> quelli che ti<br />

piacciono o ispirano <strong>di</strong> più. O magari leggendo gli schemi ti verranno in mente cose che non ci sono:<br />

MEGLIO! Perché le tue frasi siano perfette ci manca il tuo tocco: aggiungi altre parole, verbi,<br />

aggettivi, nomi come piace a te!<br />

PERSONE<br />

MESTIERI insegnante fruttivendolo tabaccaio dottore<br />

Fruttivendolo sarto giornalista operaio conta<strong>di</strong>no<br />

VIP cantante presentatore Show girl attore<br />

PERSONAGGI<br />

FANTASTICI<br />

Strega mago elfo folletto<br />

gnomi pirati fantasmi unicorno marziani<br />

CITTADINI<br />

DEL MONDO<br />

ANIMALI<br />

ANIMALI<br />

DOMESTICI<br />

francesi cinesi americani inglesi<br />

cane gatto mucca asino<br />

ANIMALI lince coccodrillo leone falco<br />

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SELVATICI<br />

ANIMALI<br />

FANTASTICI<br />

OGGETTI<br />

OGGETTI<br />

CHE SI<br />

TROVANO IN<br />

CASA<br />

unicorno fenice drago Grillo parlante<br />

coperte pentole cuscini tappeti<br />

MOBILI arma<strong>di</strong> letti tavoli se<strong>di</strong>e<br />

VESTITI giacca pantalone gonna scarpe<br />

CANCELLERIA matita gomma colori temperino<br />

LUOGHI<br />

Mare montagna lago fiume città<br />

campagna spiaggia piazza via casa<br />

palazzo castello negozio Stu<strong>di</strong>o dentistico latteria<br />

aereo treno palestra cinema stanzetta<br />

cucina ristorante albergo pasticceria Centro<br />

commerciale<br />

TEMPO<br />

Anni fa Una volta Tra qualche<br />

giorno<br />

A capodanno Durante le<br />

vacanze<br />

In autunno Il giorno del suo<br />

compleanno<br />

L’anno prossimo A febbraio<br />

A notte fonda Nel primo<br />

pomeriggio<br />

Secoli e secoli fa<br />

Dopo il lavoro Prima <strong>di</strong> dormire Quando piove<br />

Se fa freddo Mentre parla spesso Qualche volta domani<br />

LA CRONACA E<br />

L’ESPERIENZA PERSONALE<br />

100


CHE BARBA! CHE NOIA!<br />

Chie<strong>di</strong>amo ai bambini <strong>di</strong> raccontarci alcuni episo<strong>di</strong> della loro giornata aiutandosi nel resoconto con<br />

la scaletta fornita:<br />

A TAVOLA:<br />

-quanti siamo<br />

-chi ha apparecchiato<br />

-a che ora pranziamo/ceniamo<br />

-cosa si mangia<br />

-<strong>di</strong> cosa si parla<br />

-chi parla, chi tace<br />

-cosa si guarda alla tv<br />

-quanto dura il pranzo/la cena<br />

-chi sparecchia<br />

La sera ceniamo verso le 21. Quando finisce “Un posto al sole” mia madre <strong>di</strong>ce a<br />

mia sorella <strong>di</strong> apparecchiare e finalmente il telecomando resta a me per un po’. A<br />

tavola siamo solo noi 4: i miei genitori, quel mostro <strong>di</strong> mia sorella e io. Siccome lei è<br />

a <strong>di</strong>eta mangia sempre un’insalata oppure lo yogurt, mentre per noi a volta ci sono<br />

gli avanzi del pranzo, altre volte il brodo oppure affettato e mozzarella. Ci piace<br />

guardare le fiction come “Carabinieri” oppure “La ladra”, quin<strong>di</strong> mentre seguiamo<br />

il film non parla nessuno e su uno <strong>di</strong>ce qualcosa gli altri gli fanno: “Scccccc!”. Se<br />

però il film è noioso, oppure durante la pubblicità, parliamo <strong>di</strong> varie cose: a me<br />

chiedono sempre se ho finito i compiti, mamma si lamenta che è stanca, papà<br />

racconta come è andato a lavoro, mentre mia sorella se non litiga con me non ha mai<br />

niente da <strong>di</strong>re. Nel giro <strong>di</strong> tre quarti d’ora abbiamo finito, così io fingo <strong>di</strong> lavarmi i<br />

denti per non sparecchiare, mia sorella se ne va in camera sua a fingere <strong>di</strong> finire i<br />

compiti e così mamma e papà restano in cucina e fanno tutto loro: papà sparecchia e<br />

mamma lava i piatti.<br />

AL SUPERMERCATO CON MAMMA<br />

-quando ci an<strong>di</strong>amo<br />

-come ci an<strong>di</strong>amo<br />

-dove<br />

- ti piace andarci?<br />

-cosa compriamo<br />

-io cosa faccio<br />

-viene qualcun altro<br />

-do cosa parliamo<br />

QUANDO FACCIO I COMPITI<br />

-quando li faccio<br />

101


-dove<br />

-con chi<br />

-chi mi aiuta<br />

-quanto ci metto<br />

-faccio pause<br />

In seguito ad ogni singolo racconto chie<strong>di</strong>amo ai bambini se la situazione da loro raccontata piace a<br />

loro o se magari la trovano un po’ noiosa e vorrebbero cambiare qualcosa.<br />

Arriva così il momento del…<br />

SAREBBE MOLTO PIU’ DIVERTENTE SE ...<br />

I bambini devono raccontare le stesse situazioni ma inventando elementi nuovi e raccontando come<br />

piacerebbe a loro che andassero le cose. Ad esempio possono far entrare in scena un personaggio,<br />

mo<strong>di</strong>ficare l’ambientazione etc…<br />

A casa mia la cena viene servita dai camerieri che mi chiamano “signorino”. Al<br />

suono dei violini io e la mia famiglia facciamo il nostro ingresso, ma non siamo<br />

quasi mai solo noi quattro. Vengono sempre a cena i miei amici, sempre a gruppi <strong>di</strong><br />

più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci e durante il pasto guar<strong>di</strong>amo i film <strong>di</strong> guerra, cantiamo e <strong>di</strong>ciamo le<br />

barzellette. Di solito si mangia pizza e patatine, altrimenti pane e nutella o polpette.<br />

Nella sala da pranzo c’è un maxi schermo 2000 pollici che può portarti <strong>di</strong>rettamente<br />

nel film che stai vedendo: una volta noi siamo finiti dentro “Distretto <strong>di</strong> polizia” e<br />

siamo stati tutta la sera al X Tuscolano ad aiutare il commissario Corsi in<br />

un’indagine particolare. In particolare io sono stato scelto per un inseguimento a<br />

sirene spiegate e c’è stata pure una sparatoria: dopo averci ringraziati tutti i<br />

poliziotti ci hanno riportati a casa mia e si sono fermati per un gelato e poi se ne<br />

sono andati. La tavola la sparecchiano i camerieri, quin<strong>di</strong> mamma e papà vanno a<br />

ballare, mia sorella se ne va e basta, e io resto solo a casa con i miei amici a fare la<br />

battaglia dei cuscini.<br />

LE INTERVISTE<br />

Divi<strong>di</strong>amo l’attività sull’esperienza personale in base a particolari temi o episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vita: il primo<br />

giorno <strong>di</strong> scuola, il gioco e gli amici, la famiglia, brutte esperienze, belle esperienze …<br />

I racconti dei bambini saranno accompagnati dalle interviste che essi rivolgeranno ai loro parenti<br />

affinché questi raccontino loro la propria esperienza. Sarà un viaggio nel tempo ed un’interessante<br />

momento <strong>di</strong> confronto.<br />

COME I REPORTER!<br />

Quando i bambini saranno padroni del linguaggio della cronaca, chie<strong>di</strong>amo loro <strong>di</strong> raccontare gli<br />

episo<strong>di</strong> della loro vita, magari quelli <strong>di</strong> cui hanno già scritto, come se fossero però dei giornalisti,<br />

appunto, <strong>di</strong> cronaca.<br />

Sono le 8.20 <strong>di</strong> un freddo mattino. E’ il 6 febbraio, quando, nella corsia del reparto ostetricia si<br />

sente una nuova voce: è il pianto della piccola Valentina, così si chiama la bambina venuta ieri<br />

alla luce nell’ospedale. Pesa etc….<br />

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