ESSERE - Gennaio Febbraio 2012.pdf - CSA Arezzo

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parliamone con lo psicologo
Imperdonabili
(perdonare, essere perdonati, perdonarsi)
di Luca Deganutti
Dopo aver parlato delle fratture e dei paradossi prodotti nell’anima, dall’anima
con il furore, mi sento obbligato ad esplorare le vie della ricomposizione ad
opera del perdono, della riconciliazione delle nostre parti scisse, salvandole
da un destino di faide capaci di comprometterne anche il futuro. Perdono e
Colpa: perdonare è perdonarsi, ferire è ferirsi.
Per quel poco che ne so, credo di capire che il processo del superamento
della colpa, attraverso il perdono (ma non solo) è al centro della spiritualità
dell’uomo.
Nei vangeli viene elaborato in almeno quattro tappe (comandamenti?)
successive:
. Non fare all’altro quello che non si vorrebbe fosse fatto a noi stessi
. Perdonare il fratello, che pecca contro di noi, settanta volte sette
. Amarsi gli uni gli altri
. “Amatevi come io vi ho amato”
Il Mahatma Gandhi diceva che il perdono è la più grande virtù dei forti. L’uomo
che subisce un’ingiustizia, viene profondamente ferito e la reazione spontanea
dettata dalla rabbia e dal dolore è quella della vendetta o quella di fuggire per
dimenticare. Col tempo il dolore si affievolisce , ma solo il perdono riesce a
liberare completamente la nostra mente ed il nostro corpo dalla ferita ricevuta.
Il perdono è l’ornamento dei forti.
Per Nelson Mandela: il perdono libera l’anima e cancella la paura.
Confucio diceva, più o meno, che quando cominci a vedere il male negli altri è
ora che guardi dentro te stesso, c’è qualche colpa sospesa da perdonarti che
scarichi sugli altri.
Nel Buddhismo non si parla esattamente di perdono perché questo concetto
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