madreterra numero 3 - marzo 2010 - Madreterranews.it
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www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
MadreTerra<br />
PERIODICO DI CULTURA ED INFORMAZIONE<br />
FREE PRESS - FREE PRESS - FREE PRESS<br />
L’EDiTORiaLE<br />
di Paolo Ventrice<br />
La speranza è svegliarsi dal<br />
torpore di un inverno triste<br />
e duro, segnato da disastri<br />
geologici, terremoti, guerriglie<br />
urbane, guerre pol<strong>it</strong>iche, atti<br />
terroristici, pol<strong>it</strong>iche inadeguate,<br />
fame, paure, crisi economiche<br />
e quant’altro ci possa essere<br />
di negativo, col caldo bacio<br />
del sole di primavera.<br />
Si risvegliano i colori e i profumi<br />
portando con sè un po’<br />
di buonumore ed ottimismo;<br />
chiudiamo gli occhi un attimo...<br />
L’odore della resina dei<br />
pini di S. Elia... inebriante,<br />
misto al profumo del terriccio<br />
inumid<strong>it</strong>o del sottobosco<br />
e al colore rosso vivo delle<br />
piccole fragole selvatiche...<br />
ci muoviamo avvolti dalla<br />
fresca brezza tipica del nostro<br />
monte che, via via, si<br />
fa più intensa all’avvicinarsi<br />
dell’orizzonte colorato di<br />
blu. Il nostro mare, maestoso,<br />
musa ispiratrice di cotanti<br />
scr<strong>it</strong>ti, ci prende l’anima e<br />
ci sconvolge...<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
Palmi &Dintorni FREE PRESS - FREE PRESS<br />
OmaggiO<br />
FREE PRESS - F<br />
LA PRIMAVERA DI PALMI<br />
LA naTura si risvegLia e riespLodono i coLori<br />
resTiaMo ESTASIATI di fronTe a TanTa beLLezza!<br />
RESOcOnTO DELLa<br />
gUaRDia cOSTiERa 2009<br />
giovanni Squatr<strong>it</strong>i<br />
Sergio Panetta<br />
Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />
La C<strong>it</strong>oLena<br />
pag. 6<br />
pag. 11<br />
L’aUTOSTRaDa maLEDETTa<br />
Mina Papasidero<br />
pag. 7<br />
maRcELLO “bUiTOni”<br />
SURacE<br />
Francesco Braganò<br />
pag. 12<br />
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA<br />
Paolo Ventrice<br />
pag. 8<br />
TOTO’ PaRRELLO<br />
Rocco Cadile<br />
pag. 27
Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra l’intervista<br />
NOTIZIE DALLA COSTA VIOLA<br />
- inTERViSTa a SanTi ZaPPaLa’, SinDacO Di bagnaRa -<br />
di Carmelo Parisi<br />
dopo quasi nove anni da<br />
Sindaco di Bagnara, gli<br />
ultimi quattro da consigliere provinciale<br />
Santi Zappalà più che un<br />
pol<strong>it</strong>ico preferisce considerarsi<br />
ancora un’ uomo che ha deciso di<br />
mettere al servizio di tutti, questa<br />
parte della sua v<strong>it</strong>a, ed ancora<br />
oggi si sente animato dallo<br />
stesso spir<strong>it</strong>o e dalla stessa voglia<br />
di lavorare per questo terr<strong>it</strong>orio,<br />
che aveva nel momento in cui<br />
decise di scendere in campo.<br />
Sindaco prima del 2001 faceva<br />
altro, come mai ha deciso di<br />
iniziare questa avventura?<br />
All’ epoca stimolato da alcuni<br />
amici r<strong>it</strong>enni di dover dare<br />
anch’io il mio contributo per<br />
la cresc<strong>it</strong>a del mio paese. Devo<br />
dire che dopo una prima fase di<br />
profonda riflessione, poiché non<br />
solo facevo il medico a tempo<br />
pieno ma, non mi ero mai occupato<br />
di pol<strong>it</strong>ica, abbracciai la<br />
causa con entusiasmo e dedizione<br />
consapevole che non sarebbe<br />
stato facile, ma confortato<br />
dall’ampia fiducia che di volta<br />
in volta i miei conc<strong>it</strong>tadini mi<br />
hanno sempre manifestato.<br />
Quali sono state le motivazioni<br />
che l’ hanno spinta ad accettare<br />
l’ invest<strong>it</strong>ura?<br />
Ho accettato animato dalla voglia<br />
di dare il mio contributo per<br />
la cresc<strong>it</strong>a della c<strong>it</strong>tà che amo,<br />
con due linee direttrici precise e<br />
chiare: responsabil<strong>it</strong>à in tutti gli<br />
atti compiuti nell’ esercizio della<br />
mia funzione, e il bene comu-<br />
ne come obiettivo principale.<br />
ci descriva le caratteristiche<br />
principali della sua azione pol<strong>it</strong>ico-amministrativa<br />
svolta in<br />
questi anni?<br />
Guardi, la mia amministrazione<br />
ed il sottoscr<strong>it</strong>to, si sono<br />
sempre caratterizzati per la pol<strong>it</strong>ica<br />
del fare. Studio del problema,<br />
analisi dei costi, azione<br />
risolutrice, questo il tracciato su<br />
cui ci siamo mossi, non lo devo<br />
dire io ma siamo riusc<strong>it</strong>i a dare<br />
risposte che i c<strong>it</strong>tadini attendevano<br />
da anni. Nella prima parte<br />
del mio mandato, si è puntato a<br />
garantire i servizi essenziali, sub<strong>it</strong>o<br />
dopo si è curato l’ aspetto<br />
estetico del paese, valorizzando<br />
la vocazione turistica e le peculiar<strong>it</strong>à<br />
dell’ intero nostro terr<strong>it</strong>orio.<br />
Oggi, possiamo dire di vivere<br />
in una c<strong>it</strong>tà a misura d’ uomo,<br />
con tutte le carte in regola per<br />
accettare le sfide del futuro ed<br />
essere protagonista all’ interno<br />
della futura c<strong>it</strong>tà metropol<strong>it</strong>ana.<br />
in questi anni bagnara si è<br />
costru<strong>it</strong>a una nuova immagine<br />
anche fuori dai suoi confini,<br />
che ruolo occupa nell’ amb<strong>it</strong>o<br />
della costa Viola?<br />
Posso affermare in tutta tranquill<strong>it</strong>à<br />
che l’ attenzione che ha<br />
Bagnara oggi, non è quella che<br />
ho trovato al momento dei mio<br />
insediamento, tantissimo è stato<br />
fatto per darle il giusto peso sia<br />
in amb<strong>it</strong>o provinciale che regionale.<br />
In mer<strong>it</strong>o a questo, posso<br />
c<strong>it</strong>are i <strong>numero</strong>si organismi in<br />
cui siamo stati protagonisti, uno<br />
su tutti il PIT area dello stretto,<br />
oltretutto avere avuto la guida<br />
di quell’ importante organismo<br />
non è stata cosa da poco, poiché<br />
ci ha permesso di ottenere cospicui<br />
finanziamenti.<br />
La costa Viola?<br />
Il rilancio dell’ area della Costa<br />
Viola è stato sempre un mio<br />
pallino, voglio rammentare che<br />
fino a poco tempo fa, i comuni<br />
di Bagnara e Palmi, erano assieme<br />
nel Conzorzio Turistico Costa<br />
Viola, da cui Palmi, recentemente<br />
si è tirato fuori. A mio avviso<br />
però, è necessario continuare a<br />
credere nello sviluppo di questo<br />
terr<strong>it</strong>orio, c’è un’ area che da<br />
Palmi a Villa San Giovanni possiede<br />
grandissime potenzial<strong>it</strong>à<br />
ancora inespresse, ed ha ancora<br />
molto da dire nel campo turisti-<br />
2<br />
co, enogastronomico, artigianale.<br />
E’ logico da soli non si va<br />
da nessuna parte, bisogna fare<br />
rete, strutturare un’ offerta che<br />
sia appetibile, fruibile e che sia<br />
compet<strong>it</strong>iva qual<strong>it</strong>ativamente<br />
ed economicamente.<br />
Qual’ è secondo lei il male<br />
maggiore che affligge la nostra<br />
terra di calabria?<br />
La disoccupazione, soprattutto<br />
quella intellettuale. Molte volte<br />
mi chiedo del perché avvenga<br />
tutto questo, come mai i nostri<br />
giovani più validi non riescono a<br />
trovare una giusta collocazione in<br />
Calabria, una regione che ha bisogno<br />
di menti giovani e brillanti<br />
e che nello stesso tempo deve<br />
trovare le risorse per mettere<br />
in condizioni chi vuole di dare<br />
il meglio, ognuno con le proprie<br />
capac<strong>it</strong>à e possibil<strong>it</strong>à. Forse una<br />
maggiore intraprendenza sarebbe<br />
auspicabile, così come la pol<strong>it</strong>ica,<br />
la classe imprend<strong>it</strong>oriale<br />
e tutti gli attori economici e sindacali,<br />
devono cominciare a ragionare,<br />
per dare risposte nuove<br />
ed il più possibile esaustive ad un<br />
problema che, non si risolve con<br />
slogan, ma che necess<strong>it</strong>à di pol<strong>it</strong>iche<br />
adeguate e rispondenti alle<br />
reali necess<strong>it</strong>à del tempo.<br />
cosa pensa della realizzazione<br />
del Ponte sullo Stretto?<br />
Nonostante la battaglia, soprattutto<br />
ideologica, tra i fautori<br />
del ponte ed i contrari, non<br />
posso non essere favorevole alla<br />
sua costruzione, proviamo ad<br />
immaginare quali risvolti pos<strong>it</strong>ivi<br />
potrà avere per due regioni<br />
come la Calabria e la Sicilia, da<br />
sempre tagliate fuori dai sistemi<br />
della grande comunicazione nazionale<br />
ed internazionale. Non<br />
bisogna avere paura e mettere<br />
solo in evidenza gli aspetti negativi<br />
delle grandi opere perché se<br />
fatte e gest<strong>it</strong>e con i dovuti cr<strong>it</strong>eri<br />
possono contribuire in maniera<br />
determinate alla cresc<strong>it</strong>a<br />
e all’innovazione terr<strong>it</strong>oriale.<br />
Due parole sulla c<strong>it</strong>tà metropol<strong>it</strong>ana?<br />
Bagnara è fortemente interessata<br />
soprattutto all’ area metropol<strong>it</strong>ana<br />
dello stretto, una scelta<br />
che guarda al futuro con intelligenza<br />
e lungimiranza. Creare da<br />
tante realtà piccole e grandi,<br />
un’unica grande c<strong>it</strong>tà, è la sfida<br />
che attende tutti a cominciare<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
dai c<strong>it</strong>tadini che dovranno capire<br />
l’ importanza di essere parte<br />
di un progetto più grande. Ed<br />
all’ interno di questo ragionamento,<br />
scusatemi se ci torno, la<br />
Costa Viola dovrà r<strong>it</strong>agliarsi uno<br />
spazio importante ed accettare<br />
la sfida, forse v<strong>it</strong>ale per il suo<br />
sviluppo.<br />
Sindaco, consigliere Provinciale<br />
e adesso…?<br />
A parte che non bisogna mai<br />
porre lim<strong>it</strong>i alla provvidenza,<br />
ho sempre dichiarato che avrei<br />
messo a disposizione del terr<strong>it</strong>orio<br />
la mia esperienza amministrativa<br />
e pol<strong>it</strong>ica, soprattutto<br />
perché r<strong>it</strong>engo che quest’ area,<br />
non è stata negli ultimi tempi,<br />
adeguatamente rappresentata.<br />
Ho altresì affermato che, se mi<br />
fosse stato chiesto, non avrei<br />
es<strong>it</strong>ato ad impegnarmi anche su<br />
altri livelli rispetto a quelli da<br />
lei prima c<strong>it</strong>ati, oggi posso solo<br />
dire di pazientare, poiché sono<br />
in arrivo nov<strong>it</strong>à e non mancherò<br />
di comunicarle a voi ed ai vostri<br />
gentilissimi lettori.<br />
MADRETERRA Palmi & Dintorni<br />
REGISTRAZIONE AL TRIB. DI PALMI Nr. 1 / <strong>2010</strong><br />
Anno 1 - Numero 3 - Marzo <strong>2010</strong><br />
Direttore respons.: Francesco Massara<br />
Vice Direttore: Paolo Ventrice<br />
Vice Direttore: Andrea Ortuso<br />
REDAZIONE<br />
Capo Redattore Ortuso Lucia<br />
V.Capo Redattore Pet<strong>it</strong>to Saverio<br />
Angì Cettina<br />
Braganò Francesco<br />
Bruzzese Giovanni<br />
Cannata Nella<br />
Cricrì Giuseppe<br />
Cricrì Walter<br />
De Francia Salvatore<br />
Galletta Dario<br />
Gargano Claudia<br />
Giusti Laura<br />
Laganà Teresa<br />
Ed<strong>it</strong>ore: Associazione Culturale Madreterrra<br />
Palmi - Via ss.18 km 485.30<br />
P.I. 02604200804 - Cod. Fisc. 91016680802<br />
Tel./Fax - 0966 1945480 - 0966 1940380<br />
Mobile - Paolo Ventrice 335 6996255<br />
Mobile - Andrea Ortuso 333 4894882<br />
e-mail: redazione@<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
Progetto Grafico:<br />
A.Ortuso - W. Cricrì - P. Ventrice<br />
Impaginazione grafica:<br />
Paolo Ventrice<br />
Progetto e cura s<strong>it</strong>o web:<br />
De Francia S.- Galletta D. - Ortuso L.<br />
Stampa: Tipografia Balzamà<br />
Via S. Giorgio 82 - Palmi - RC - 0966420567<br />
Per la pubblic<strong>it</strong>à su questo periodico,<br />
scrivere alle mail o chiamare i contatti<br />
sopra indicati<br />
Distribuzione gratu<strong>it</strong>a fuori commercio<br />
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articoli firmati e declina ogni responsabil<strong>it</strong>à per<br />
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per il contenuto di dette inserzioni e<br />
comunicazioni.
Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
attual<strong>it</strong>a’ palmi<br />
candeloro imbalzano<br />
ASSESSORE AL LAVORO, ALLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE ED ALL’AREA METROPOLITANA DEL COMUNE DI REGGIO CALABRIA<br />
LA PIANA DI GIOIA TAURO E’ UNA GRANDE RISORSA PER L’INTERA CALABRIA.<br />
di Paolo Ventrice<br />
assessore Imbalzano, Lei<br />
è considerato l’originario<br />
ed il vero ispiratore del Progetto<br />
dell’Area Metropol<strong>it</strong>ana di Reggio<br />
calabria. Quali effetti pos<strong>it</strong>ivi potranno<br />
registrarsi sul terr<strong>it</strong>orio della<br />
Piana di Gioia Tauro, una volta che<br />
la nuova Ist<strong>it</strong>uzione diverrà realtà?<br />
Va anz<strong>it</strong>utto premesso che<br />
quello dell’Area Metropol<strong>it</strong>ana è<br />
stato forse l’unico vero progetto<br />
di sviluppo strategico che abbia<br />
interessato la provincia di Reggio<br />
Calabria negli ultimi decenni.<br />
Noi non solo lo abbiamo ispirato,<br />
ma – come ha ricordato più volte<br />
lo stesso Sindaco e assai probabile<br />
futuro Governatore della<br />
Calabria, Giuseppe Scopell<strong>it</strong>i – ci<br />
abbiamo creduto più degli altri,<br />
abbiamo scommesso pol<strong>it</strong>icamente<br />
tanto, partecipando con il movimento<br />
“AREA DELLO STRETTO”<br />
alle elezioni comunali reggine del<br />
2007, riscuotendo un forte successo<br />
in voti e seggi.<br />
La nostra convinzione nasceva<br />
dalla valutazione squis<strong>it</strong>amente<br />
pol<strong>it</strong>ica che i tempi erano maturi,<br />
per portare avanti un vecchio<br />
sogno, che puntualmente si è realizzato<br />
nel Parlamento <strong>it</strong>aliano,<br />
grazie al decisivo apporto del Sindaco<br />
Scopell<strong>it</strong>i, che ha saputo mobil<strong>it</strong>are,<br />
nelle aule della Camera<br />
e del Senato, l’intera maggioranza<br />
del PDL a favore della c<strong>it</strong>tà.<br />
La Piana è diventata in questi anni,<br />
forse, la parente povera dell’intera<br />
regione, nonostante la grande risorsa<br />
del porto di Gioia Tauro. Cosa<br />
pensa a questo propos<strong>it</strong>o?<br />
Non posso che condividere questa<br />
triste valutazione, anche se,<br />
forse, potrebbe essere estesa ad<br />
ogni angolo della provincia di Reggio,<br />
da quarant’anni penalizzata,<br />
sotto il profilo delle risorse ero-<br />
di Nella Cannata<br />
ci sono persone che sanno<br />
lottare e sanno raggiungere<br />
la meta; più questa è lontana<br />
e più forte è la passione e<br />
la volontà che riescono a metterci;<br />
più difficile e articolato<br />
è il percorso e più sanno trovare<br />
il coraggio di andare avanti.<br />
Conosco una di queste persone,<br />
un uomo forte e vol<strong>it</strong>ivo che ha<br />
saputo condividere la sua capac<strong>it</strong>à,<br />
le sue energie e la sua<br />
professional<strong>it</strong>à e metterle al servizio<br />
dell’emergenza. Si tratta di<br />
Francesco Romeo, chirurgo plastico,<br />
classe 1956, impegnato<br />
nel volontariato in Africa da oltre<br />
15 anni. Sposato e padre di due<br />
bambini, si divide tra l´attiv<strong>it</strong>à<br />
all´ospedale Papardo di Messina<br />
e le missioni in Er<strong>it</strong>rea, dove<br />
è riusc<strong>it</strong>o, dopo anni di sforzi,<br />
a creare l´unico centro di dialisi<br />
del Paese. Originario di San<br />
Martino di Taurianova, dopo aver<br />
studiato medicina a Messina, si<br />
è specializzato a Catania in chirurgia,<br />
scegliendo poi di dedicar-<br />
gate, in ogni comparto. Sono largamente<br />
note le percentuali di<br />
fondi ricevute dalle singole Province:<br />
intorno al 35-40% a Cosenza,<br />
almeno il 25-30% a Catanzaro,<br />
un altro 20% circa alle province di<br />
Crotone e Vibo, le ulteriori briciole<br />
a quella di Reggio Calabria.<br />
Perché il porto di Gioia Tauro<br />
non è mai decollato veramente?<br />
Le cause sono complesse, ma, a<br />
mio giudizio, una cosa è certa: la<br />
regione non ha saputo esprimere<br />
una pol<strong>it</strong>ica di valorizzazione di<br />
questo grande “hub” dell’intero<br />
med<strong>it</strong>eraneo; è stata disattenta,<br />
basta osservare la desertificazione<br />
dell’Area Industriale attorno<br />
al Porto, alla mancata attenzione<br />
per tante aziende che vi<br />
hanno invest<strong>it</strong>o anche di proprio,<br />
all’assenza di servizi che ancora<br />
oggi si registra, mentre sarebbe<br />
stata indispensabile e continua<br />
anz<strong>it</strong>utto una pol<strong>it</strong>ica di marketing<br />
terr<strong>it</strong>oriale a tutti i livelli.<br />
La Regione è intervenuta in<br />
queste settimane pre-elettorali<br />
a “babbo quasi morto” solo<br />
quando la crisi del porto ha assunto<br />
forme eclatanti, ma tutti<br />
sappiamo che i suoi problemi, di<br />
carattere strutturale, andavano<br />
affrontati nel corso di questi<br />
anni, diversificando le attiv<strong>it</strong>à<br />
portuali che non possono continuare<br />
ad essere legate esclusivamente<br />
al “transhipment” dal<br />
quale si è fatta dipendere l’intera<br />
economia dell’hub.<br />
Ma i problemi della Piana si<br />
chiamano anche Agricoltura, San<strong>it</strong>à,<br />
Ambiente, Turismo. Qual’e<br />
la sua opinione in propos<strong>it</strong>o?<br />
Penso molto chiaramente che<br />
la Regione, da tempo, ha fatto<br />
di tutto per annientare il settore<br />
agrumicolo industriale dell’intera<br />
provincia ed in particolare<br />
della Piana, che ha sempre vis-<br />
4<br />
suto di questa attiv<strong>it</strong>à. R<strong>it</strong>engo<br />
di conoscere bene questo settore,<br />
anz<strong>it</strong>utto perché ho operato<br />
sulla Piana stessa come direttore<br />
di una banca storicamente assai<br />
attenta ai problemi dell’agricoltura<br />
pianigiana. Ma quale Assessore<br />
delle Attiv<strong>it</strong>à Produttive del<br />
Comune di Reggio Calabria ho<br />
avuto modo di seguire da tempo,<br />
in stretto raccordo con le<br />
Organizzazioni dei Produttori e<br />
con le Associazioni di categoria, i<br />
problemi del settore, registrando<br />
naturalmente, l’ottus<strong>it</strong>à ed il<br />
disinteresse della regione, verso<br />
la condizione di decine di migliaia<br />
di famiglie che hanno sempre<br />
vissuto dei proventi, già magri,<br />
dell’agricoltura, a differenza<br />
della grande sensibil<strong>it</strong>à verso le<br />
difficoltà contingenti delle province<br />
di Cosenza e Crotone.<br />
E sugli altri settori?<br />
E’ chiaro che, per la Piana di<br />
Gioia Tauro, il turismo può diventare<br />
una grande risorsa, se saprà<br />
mettere in rete le sue importanti<br />
risorse, fino ad oggi poco<br />
valorizzate. Da questo punto di<br />
vista, sarà decisiva l’adesione<br />
alla prossima Area Metropol<strong>it</strong>ana<br />
di tutti i Comuni dell’Interland,<br />
che consentirà nel quadro di un<br />
piano strategico provinciale, di<br />
farne una componente di sviluppo<br />
essenziale.<br />
Altro ragionamento riguarda<br />
la San<strong>it</strong>à della Piana, che per essere<br />
una delle grandi questioni<br />
irrisolte per insipienza ed incapac<strong>it</strong>à,<br />
dovrà essere totalmente<br />
riconsiderata dalla futura, e mi<br />
auguro nuova, maggioranza regionale.<br />
In questo comparto, i<br />
disastri sono sotto gli occhi di<br />
tutti e sarà importante saper<br />
guardare anz<strong>it</strong>utto agli interessi<br />
generali dei c<strong>it</strong>tadini, valorizzando<br />
le professional<strong>it</strong>à locali,<br />
UNA SFIDA PeR LA VITA<br />
Ca m b i a r e C o n la f o r z a d e l l’a m o r e e della s o l i d a r i e t à<br />
si alla chirurgia plastica. Nei primi<br />
anni Novanta è tra i fondatori<br />
dell´As.me.v., un´associazione<br />
di medici che organizza missioni<br />
in Africa con lo scopo non<br />
solo di curare gli ab<strong>it</strong>anti dei posti<br />
via, via prescelti, ma anche<br />
di contribuire a formare il personale<br />
locale. Dal 1993 partecipa<br />
a <strong>numero</strong>sissime missioni in<br />
Er<strong>it</strong>rea, Etiopia, Mali e Kenya.<br />
Dopo anni di impegno costante,<br />
nel 2008 è riusc<strong>it</strong>o a far aprire ad<br />
Asmara l´unico centro di dialisi<br />
del Paese, dando così agli Er<strong>it</strong>rei<br />
la sola alternativa possibile alla<br />
morte certa, in caso di cattivo<br />
funzionamento dei reni. In virtù<br />
di questo impegno, gli sono stati<br />
confer<strong>it</strong>i un attestato di benemerenza<br />
da parte dell´Ordine<br />
dei Medici di Messina ed il premio<br />
“ dottori senza frontiere “<br />
da parte del Rotaract di Palmi.<br />
Conosciuto sia in Sicilia che in<br />
Calabria come chirurgo plastico,<br />
Francesco Romeo è tra i massimi<br />
esperti in Italia per la cura<br />
del piede diabetico e delle fer<strong>it</strong>e<br />
difficili. La sua esperienza<br />
in questo settore è tale da indurlo<br />
a partecipare a <strong>numero</strong>si<br />
convegni nazionali e internazionali<br />
in qual<strong>it</strong>à di relatore, spesso<br />
unico “ meridionale “ presente<br />
tra gli altri rappresentanti della<br />
comun<strong>it</strong>à scientifica <strong>it</strong>aliana<br />
e straniera. Ha prodotto lavori<br />
scientifici originali ed è docente<br />
a <strong>numero</strong>si corsi di formazione<br />
per medici ed infermieri.<br />
Alcune settimane fa la decisione<br />
di scendere in pol<strong>it</strong>ica e di<br />
candidarsi alle prossime elezioni<br />
regionali. Una scelta istintiva,<br />
che deriva dalla consapevolezza<br />
dell´assenza delle ist<strong>it</strong>uzioni<br />
in Calabria e dal fatto che “<br />
E´necessario lavorare per il futuro<br />
dei nostri figli” -spiega Romeo-<br />
“Ormai siamo arrivati ad<br />
un punto di non r<strong>it</strong>orno, soprattutto<br />
se pensiamo al nostro sistema<br />
san<strong>it</strong>ario nella Piana di Gioia<br />
Tauro. Sono convinto che i medici<br />
che operano in questo lembo<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
cOEREnTi cOn iL nOSTRO ObiET-<br />
TiVO Di cREaRE cOnfROnTO E<br />
DiaLETTica cOSTRUTTiVa, DiamO<br />
SPaZiO aL PEnSiERO Di PERSOnaggi<br />
aUTOREVOLi DEL nOSTRO TER-<br />
RiTORiO.<br />
oggi spesso ignorate.<br />
E sull’ambiente?<br />
Penso in generale che nessuno<br />
deve immaginare di considerare<br />
la Piana la pattumiera della Calabria,<br />
come, sbagliando, in diversi<br />
hanno ragionato fino ad oggi, assumendo<br />
decisioni del tutto sbagliate.<br />
L’ambiente è un bene primario<br />
per tutti i calabresi, a partire dai<br />
c<strong>it</strong>tadini dell’area di Palmi, che<br />
è un polmone di verde che deve<br />
essere valorizzato e non distrutto<br />
da scelte non condivisibili.<br />
Cosa pensa per il futuro della<br />
Piana?<br />
Sono certo che se sarà Scopell<strong>it</strong>i<br />
il prossimo Governatore della<br />
Regione, la Piana diventerà una<br />
grande opportun<strong>it</strong>à per i suoi ab<strong>it</strong>anti,<br />
per i calabresi e per l’intero<br />
Mezzogiorno.<br />
Scopell<strong>it</strong>i ha già dimostrato di<br />
essere un’amministratore illuminato,<br />
capace, coraggioso e fortemente<br />
innovatore. Con Lui è cresciuta<br />
una squadra, della quale<br />
mi onoro di farne parte, che dedicherà<br />
la necessaria attenzione<br />
alla Piana, ai suoi tanti problemi,<br />
alla Provincia di Reggio Calabria<br />
ed all’intera Regione.<br />
di Terra non siano secondi a nessuno<br />
per qual<strong>it</strong>à umane ed intellettuali.<br />
Se penso alle condizioni<br />
in cui lavorano, senza mezzi<br />
e strutture adeguate, darei loro<br />
una medaglia al valore civico.<br />
Definire da terzo mondo l’assistenza<br />
che si può dare in queste<br />
condizioni è usare un eufemismo!<br />
L´unica strada da percorrere<br />
è quella del cambiamento. Nel<br />
corso delle missioni in Africa ho<br />
lavorato in condizioni di assoluta<br />
precarietà, spesso privo anche<br />
delle più elementari attrezzature<br />
diagnostiche. Io e gli altri medici,<br />
insieme al personale locale,<br />
eravamo armati soprattutto di<br />
un´incredibile forza di volontà,<br />
che ci ha permesso di affrontare<br />
tutti gli ostacoli. E credo che sia<br />
questo l´aspetto più importante<br />
da trasferire in pol<strong>it</strong>ica, la consapevolezza<br />
che se si vuole davvero<br />
qualcosa, alla fine la si ottiene.<br />
Cambiare mental<strong>it</strong>à e modo agire,<br />
smettere di avere paura è<br />
possibile, basta volerlo”.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
Tra gli obiettivi agevolare<br />
gli imprend<strong>it</strong>ori attraverso<br />
l’informazione e la divulgazione<br />
delle agevolazioni<br />
finanziarie dello Stato e<br />
dalla Regione. re di Studi e Consorzio Regionale<br />
per la Formazione e la Qualificazione<br />
Professionale, i Servizi e<br />
di Tullio Caracciolo<br />
Le difficoltà burocratiche,<br />
per avviare un’iniziativa<br />
imprend<strong>it</strong>oriale, o sostenerne e<br />
rafforzarne una già esistente, a<br />
Palmi non dovrebbero più esistere.<br />
E’ stato infatti ist<strong>it</strong>uto, su iniziativa<br />
dell’Amministrazione Comunale,<br />
uno sportello informativo<br />
per le imprese. Presentato nel<br />
corso di una conferenza stampa,<br />
tenutasi nel Palazzo Municipale<br />
lo scorso 19 febbraio, il progetto<br />
già attivo tutti i giorni da lunedì a<br />
venerdì, dalle ore 9,00 alle 12,00,<br />
ha già riscosso parecchi consensi<br />
e apprezzamenti dal mondo imprend<strong>it</strong>oriale.<br />
Ma a dichiarare la<br />
loro immensa soddisfazione sono:<br />
il sindaco della c<strong>it</strong>tà Ennio Gaudio<br />
e l’Assessore alle attiv<strong>it</strong>à produttive<br />
Francesco Trentinella.<br />
Lo sportello “Informaimpresa”<br />
realizzato in collaborazione con<br />
Isfoter Calabria (Ist<strong>it</strong>uto Superio-<br />
di Mario Idà<br />
si deve al poeta latino Giovenale<br />
la locuzione “panem<br />
et circenses”, che è tornata prepotentemente<br />
in auge nell’attuale<br />
società mercantilistica. Poiché,<br />
nonostante tutte le parole d’ordine<br />
m<strong>it</strong>ragliate dall’onnipervadente<br />
e persuasivo sistema dei media,<br />
si vive in un clima psichico che ha<br />
perduto il senso della realtà profonda<br />
dell’uomo e della v<strong>it</strong>a e poiché<br />
a un qualcosa bisogna pure attribuire<br />
un significato - anche solo<br />
simbolico - perché possa dare un<br />
senso al vissuto quotidiano, l’industria<br />
della comunicazione ha<br />
elevato al rango di veri e propri<br />
“idola tribus” il consumismo (panem)<br />
e la cultura di massa addomesticata<br />
(circenses). Dentro questi<br />
orizzonti corre oggi la nostra<br />
esistenza collettiva, come lungo<br />
un binario unidirezionale che conduce<br />
nessuno sa dove. Da quando<br />
la cultura-ideologia (nell’accezione<br />
greca del termine, che rimanda<br />
ad una visione differenziata<br />
del mondo) è stata oscurata dalla<br />
cultura come moda, commercializzata<br />
in un businnes, essa è diventata<br />
tale e quale la notte dello<br />
Schelling in cui tutte le vacche<br />
sono nere. “Questo o quello per<br />
me pari sono”, purchè sia assicurata<br />
l’evasione dalla triste routine<br />
quotidiana, sembra dire l’acefalo<br />
pubblico di una cultura da supermercato,<br />
che va consumata in<br />
fretta perché ha la data di scadenza.<br />
In questo contesto disumanizzante,<br />
la televisione - sia pubblica<br />
che privata – approf<strong>it</strong>tando<br />
dello stato comatoso irreversibi-<br />
5 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
attual<strong>it</strong>a’ palmi MadreTerra<br />
PALMI - IL COMUNE HA COSTITUITO UNO<br />
SPORTELLO PER SOSTENERE LE IMPRESE<br />
L’Assessore Francesco Trentinella: “una iniziativa per informare,<br />
velocizzare e semplificare la nasc<strong>it</strong>a e la v<strong>it</strong>a delle imprese”<br />
l’Assistenza per il Settore Terziario)<br />
che è anche CAT (Centro di<br />
Assistenza Tecnica per le Imprese)<br />
autorizzato con Decreto n.<br />
607 del 09/07/201 dalla Regione<br />
Calabria, ha come obiettivo<br />
quello di fornire una serie di servizi<br />
alle imprese, col fine di agevolare<br />
gli imprend<strong>it</strong>ori nella fasi<br />
di avvio o di rilancio della loro<br />
attiv<strong>it</strong>à, anche attraverso l’informazione<br />
e la divulgazione delle<br />
agevolazioni finanziarie previste<br />
dallo Stato e dalla Regione a sostegno<br />
delle imprese.<br />
Alla conferenza stampa, erano<br />
presenti: il sindaco di Palmi, Ennio<br />
Gaudio; l’assessore comunale<br />
alle attiv<strong>it</strong>à produttive, Francesco<br />
Trentinella; il presidente di<br />
Isfoter Calabria, Attilio Funaro; la<br />
coordinatrice dello sportello, Marisa<br />
Lanucara; il segretario generale<br />
del Comune, Pietro Emilio;<br />
i consulenti di Isfoter Calabria,<br />
Francesco Perrelli e Fabio Giubilo.<br />
Inoltre, significativa la rap-<br />
presentanza degli imprend<strong>it</strong>ori<br />
del commercio, con la presidente<br />
R<strong>it</strong>a Surace ed i colleghi Giovanni<br />
Bruzzese e Saverio Pet<strong>it</strong>to.<br />
A sottolineare l’importanza<br />
dell’iniziativa, è stato il sindaco,<br />
il quale non ha mancato di evidenziare<br />
come la stessa, giunge<br />
in un momento di grave crisi globale,<br />
che investe inev<strong>it</strong>abilmente<br />
tutto il Paese e quindi anche<br />
la c<strong>it</strong>tà di Palmi. Il Sindaco, ha<br />
colto l’occasione anche per annunciare<br />
altre iniziative concrete<br />
a favore delle imprese, di cui<br />
si sta verificando la fattibil<strong>it</strong>à,<br />
quali possibili sgravi di imposte.<br />
Per l’assessore Trentinella,<br />
l’importanza di snellire e semplificare<br />
le procedure burocratiche,<br />
attraverso una corretta ed efficace<br />
informazione è l’obiettivo<br />
che si è posto l’Amministrazione<br />
Comunale.<br />
Il presidente di Isfoter Calabria,<br />
Attilio Funaro ha precisato<br />
che lo sportello non sost<strong>it</strong>uisce in<br />
alcun modo alcun ufficio comunale,<br />
bensì mette in condizione<br />
gli imprend<strong>it</strong>ori di presentarsi ad<br />
PANEM ET CIRCENSES<br />
le in cui versa la scuola <strong>it</strong>aliana,<br />
è diventata l’instrumentum regni<br />
per eccellenza, perseguendo - salvo<br />
rare eccezioni – l’obiettivo dello<br />
stordimento collettivo, che si<br />
realizza attraverso la produzione<br />
e messa in onda di spettacoli<br />
di quart’ordine che attirano la curios<strong>it</strong>à<br />
morbosa di milioni di esseri<br />
umani narcotizzati. Si realizza in<br />
tal guisa un condizionamento mediatico<br />
che forgia, attraverso la<br />
re<strong>it</strong>erazione ossessiva di programmi<br />
di una stupid<strong>it</strong>à e volgar<strong>it</strong>à senza<br />
lim<strong>it</strong>i, un tipo umano puerile,<br />
incapace di esprimere un giudizio<br />
di valore sui contenuti sostanziali<br />
e formali di spettacoli dal potere<br />
ipnotico. Trattasi di un fenomeno<br />
allarmante in quanto, come<br />
bene aveva intu<strong>it</strong>o Huizinga nel<br />
suo fondamentale saggio Homo<br />
ludens, trattando del problema<br />
del reclutamento massiccio e progressivo<br />
della collettiv<strong>it</strong>à, “in tutti<br />
i fenomeni di un atteggiamento<br />
spir<strong>it</strong>uale che abbandona volontariamente<br />
la propria maschia responsabil<strong>it</strong>à,<br />
non posso vedere<br />
altro che i segni di un’imminente<br />
dissoluzione”. E’ ciò che sta accadendo<br />
davanti ai nostri occhi, nel<br />
punto in cui la televisione è riusc<strong>it</strong>a<br />
ad incapsulare il vuoto pneumatico<br />
e a dispensarlo in pillole<br />
quotidiane che favoriscono la produzione<br />
delle cellule dell’ottundimento<br />
mentale. Da quando vige<br />
la ferra legge dell’aud<strong>it</strong>el, non bisogna<br />
perciò stupirsi più di tanto<br />
se otto milioni di telespettatori<br />
hanno segu<strong>it</strong>o, come guardoni, la<br />
prima puntata della serie <strong>2010</strong> del<br />
“Grande Fratello”. Ridotta, così,<br />
a puro intrattenimento di docili<br />
animali, a teatral<strong>it</strong>à e a scenografia<br />
fine a se stessa, la cultura di<br />
massa è diventata un fatto intercambiabile,<br />
una variabile dipendente<br />
dagli umori e dai gusti del<br />
momento. Quando poi esplode,<br />
assurge ai fasti della mondan<strong>it</strong>à.<br />
Che si tratti, allora, della prima<br />
allest<strong>it</strong>a in un grande teatro, ovvero<br />
della stagione teatrale in un<br />
piccolo centro di provincia, l’avvenimento<br />
culturale in sé passa<br />
in second’ordine rispetto al fatto<br />
di costume socializzato. Paradossalmente,<br />
perciò, può cap<strong>it</strong>are<br />
che l’azione teatrale vera e<br />
propria non si compia sulla scena<br />
– dove si muovono le maschere di<br />
una vicenda allegorizzata – bensì<br />
nel foyer, dove si ag<strong>it</strong>ano e si<br />
esibiscono maschere senza volto.<br />
Ciò in quanto, in una società<br />
dove tutto è spettacolo, l’importante<br />
è presenziare ai fatti cul-<br />
essi con maggiore correttezza documentale<br />
e, soprattutto, rappresenta<br />
un punto di informazione e<br />
comunicazione per le imprese.<br />
Il segretario generale del Comune,<br />
Pietro Emilio, che è anche<br />
responsabile del settore attiv<strong>it</strong>à<br />
produttive, ha ricordato che il<br />
ruolo dell’Amministrazione deve<br />
essere attivo, dinamico e al passo<br />
con i tempi in maniera da assicurare,<br />
ai c<strong>it</strong>tadini, servizi sempre<br />
più efficaci e di qual<strong>it</strong>à, ed<br />
è proprio in tale direzione che si<br />
colloca l’iniziativa dello sportello<br />
“Informaimprese”.<br />
Tra le attiv<strong>it</strong>à principali svolte<br />
dallo sportello vi sono: quella di<br />
fornire informazioni relative alle<br />
modal<strong>it</strong>à di apertura di negozi di<br />
vicinato e medie strutture di vend<strong>it</strong>a<br />
e per l’ apertura di attiv<strong>it</strong>à<br />
su area pubbliche ( ambulante ),<br />
fornire assistenza su trasformazioni<br />
merceologiche e sull’ apertura<br />
e gestione di Aff<strong>it</strong>tacamere,<br />
Bed & Breakfast, campeggi, aree<br />
attrezzate per camper, stabilimenti<br />
balneari, strutture alberghiere:<br />
inoltre, lo sportello assisterà<br />
e orienterà gli imprend<strong>it</strong>ori<br />
anche sulle opportun<strong>it</strong>à offerte<br />
dallo Stato o dalla Regione, sulle<br />
agevolazioni finanziarie e fornirà<br />
assistenza e consulenza per la<br />
riorganizzazione aziendale, e sulla<br />
certificazione di qual<strong>it</strong>à.<br />
no traccia e non plasmino una<br />
sensibil<strong>it</strong>à, poco importa. Se gli<br />
interpreti in carne e ossa fossero<br />
sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da un video-clip, lo<br />
spettatore medio non ci farebbe<br />
caso: l’essenziale è ancora una<br />
volta poter dire: io c’ero. Così,<br />
tra ipnosi collettiva e giochi milionari,<br />
belletti e profumi, stile<br />
affettato e mimetismo di massa,<br />
si compie il destino dell’odierna<br />
cultura, a maggior gloria dei tanti<br />
dottor Pangloss convinti di vivere,<br />
come il personaggio di Voltaire,<br />
nel migliore dei mondi possibili.<br />
E’ il trionfo, dicono, della<br />
cultura dell’effimero. Può anche<br />
darsi. Di sicuro è la v<strong>it</strong>toria della<br />
cultura (se così si può ancora<br />
definire) confezionata sotto vuoto<br />
spinto e distribu<strong>it</strong>a in quant<strong>it</strong>à<br />
industriale a una massa informe<br />
di individui lobotizzati.<br />
turali: che poi questi non lasci-<br />
Grande Fratello e Aud<strong>it</strong>el, emblemi della TV spazzatura
Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
il particolare fenomeno di<br />
migrazione dei cervelli dalla<br />
Calabria, ha trovato l’ennesimo<br />
riscontro nella storia del calabrese<br />
Mauro Fiore, che ha vinto<br />
l’Oscar per la migliore fotografia<br />
per il film “Avatar”.<br />
Part<strong>it</strong>o da Marzi (Cosenza) con<br />
un sogno da realizzare, pochi<br />
mezzi e molta passione, approda<br />
nel mondo del cinema americano,<br />
riuscendo, da sub<strong>it</strong>o, a distinguersi<br />
per determinazione, capac<strong>it</strong>à<br />
ed estro. Questo successo<br />
apre una bella pagina di pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à<br />
per la nostra regione, e rappresenta<br />
uno spiraglio per le nostre<br />
generazioni, che intendono<br />
proiettarsi verso nuove opportun<strong>it</strong>à<br />
professionali.<br />
attual<strong>it</strong>a’ palmi e dintorni<br />
RESOcOnTO aTTiViTa’ DELLa gUaRDia cOSTiERa Di giOia TaURO<br />
Il com andantE, capItano dI fr E g ata gIusEppE an d ro n aco<br />
di Sergio Panetta<br />
La cap<strong>it</strong>aneria di porto di<br />
Gioia Tauro tira le somme<br />
dell’attiv<strong>it</strong>à svolta nel corso<br />
dell’anno 2009 e durante una conferenza<br />
stampa il comandante,<br />
Cap<strong>it</strong>ano di Fregata Giuseppe Andronaco,<br />
illustra le attiv<strong>it</strong>à svolte<br />
nell’amb<strong>it</strong>o dei propri comp<strong>it</strong>i ist<strong>it</strong>uzionali<br />
evidenziando le linee<br />
programmatiche poste alla base<br />
delle attiv<strong>it</strong>à da sviluppare nel<br />
corso del corrente anno.<br />
Le prevalenti funzioni svolte<br />
sono state tutte orientate al soddisfacimento<br />
di interessi pubblici,<br />
con l’obbiettivo di assecondare,<br />
nel rispetto delle norme, le esigenze<br />
manifestate dall’utenza del<br />
mare e dal c<strong>it</strong>tadino in generale.<br />
Fra esse, l’attiv<strong>it</strong>à di soccorso e ricerca<br />
in mare (SAR), che ha coinvolto le<br />
proprie un<strong>it</strong>à navali e comportato <strong>numero</strong>si<br />
interventi, prevalentemente<br />
svolti durante la stagione estiva, fra<br />
cui alcuni risolutivi per la salvaguardia<br />
della v<strong>it</strong>a umana in mare.<br />
Notevole è stata anche l’attiv<strong>it</strong>à<br />
di polizia mar<strong>it</strong>tima, durante la<br />
quale sono state effettuate 297<br />
missioni in mare e 350 controlli a<br />
un<strong>it</strong>à da pesca, che hanno com-<br />
6<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
MAURO FIORE - PREMIO OSCAR A HOLLYWOOD<br />
por- tato <strong>numero</strong>se sanzioni e,<br />
in particolare, sequestri<br />
rivolti all’utilizzo di<br />
attrezzature da pesca<br />
vietate; sono infatti state<br />
sequestrate, nell’amb<strong>it</strong>o<br />
dell’attiv<strong>it</strong>à di contrasto<br />
alle “spadare”, due reti<br />
da pesca del tipo “ferrettara”<br />
la cui maglia e/o<br />
lunghezza non rientrava<br />
nei parametri previsti<br />
dalle norme. L’attiv<strong>it</strong>à di<br />
controllo si è estesa su<br />
tutta la filiera della pesca, anche<br />
e so- prattutto a tutela del con-<br />
suma-tore finale, con controlli<br />
effettuati nelle mense scolastiche,<br />
supermercati e vend<strong>it</strong>a al dettaglio.<br />
Quanto sopra ha comportato<br />
l’elevazione di 24 verbali per sanzioni<br />
amministrative per complessive<br />
33.138,00 euro, 18 denunce<br />
alla Procura della Repubblica, nonché<br />
il sequestro del pescato che, se<br />
r<strong>it</strong>enuto idoneo al consumo, è stato<br />
offerto in beneficenza.<br />
Anche nel settore del diporto<br />
nautico è stata rivolta particolare<br />
attenzione, con controlli mirati al<br />
pacifico e corretto uso del mare<br />
nel rispetto della reciproca convivenza;<br />
ciò ha comportato la necess<strong>it</strong>à<br />
di intervenire con <strong>numero</strong>si<br />
sequestri di moto d’acqua, per<br />
l’esattezza 9 (nove), considerato<br />
l’uso improprio di detti natanti in<br />
spregio alle norme di sicurezza<br />
della navigazione imposte a tutela<br />
dei bagnanti. Il fine, come più<br />
volte accennato, sia in attiv<strong>it</strong>à di<br />
pesca che di diporto, è sempre stato<br />
quello di prevenire e non di reprimere,<br />
invogliando l’utenza verso<br />
il rispetto del mare e corretto svolgimento<br />
delle attiv<strong>it</strong>à mar<strong>it</strong>time.<br />
A tal propos<strong>it</strong>o, è stata preventivamente<br />
sensibilizzata l’utenza di<br />
settore con varie conferenze, per<br />
affrontare, discutere e chiarire, le<br />
problematiche di interesse onde poterle<br />
ricondurre nella piena legal<strong>it</strong>à.<br />
Particolare attenzione mer<strong>it</strong>a<br />
l’attiv<strong>it</strong>à svolta in materia ambientale<br />
dall’appos<strong>it</strong>o nucleo (NODM)<br />
cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o presso la cap<strong>it</strong>aneria<br />
che, operando a 360° sia in mare<br />
che a terra, ha effettuato circa<br />
200 controlli rivolti agli abusi in<br />
materia di scarichi illec<strong>it</strong>i, sversamenti<br />
lungo gli argini dei fiumi<br />
e immissioni di prodotti derivanti<br />
dalla lavorazione degli agrumi e<br />
delle olive.<br />
Durante tale attiv<strong>it</strong>à, che ha interessato<br />
in modo particolare le<br />
immissioni in mare lungo i principali<br />
corsi d’acqua (fiume Mesima,<br />
Budello e Petrace) sono state elevate<br />
diverse sanzioni, fra cui 4 sanzioni<br />
amministrative ai comuni del<br />
bacino del Mesima, il cui ammontare<br />
è stato di 240.000,00 euro,<br />
nonché 6 denunce penali; inoltre<br />
è stata effettuata una continua e<br />
costante opera di mon<strong>it</strong>oraggio<br />
delle acque a mezzo analisi dei<br />
campioni prelevati. Nel contesto<br />
dell’attiv<strong>it</strong>à ambientale, è stata<br />
particolarmente attenzionata,<br />
principalmente nel periodo estivo,<br />
l’attiv<strong>it</strong>à di depurazione dei reflui<br />
urbani eserc<strong>it</strong>ata dalla società IAM<br />
che gestisce il locale depuratore.<br />
Nota a parte mer<strong>it</strong>ano i controlli<br />
sul traffico mercantile internazionale<br />
che scala il porto di Gioia<br />
Tauro; infatti, al fine di garantire<br />
la sicurezza della navigazione ed il<br />
rispetto delle pertinenti norme internazionali,<br />
sono state controllate<br />
circa 128 navi di cui 2 detenute per<br />
evidenti carenze e rilasciate solo<br />
dopo l’eliminazione delle stesse.<br />
Di contro, sono state implementate<br />
le procedure sulla secur<strong>it</strong>y<br />
mar<strong>it</strong>tima ed effettuate le relative<br />
eserc<strong>it</strong>azioni.<br />
Importante iniziativa è stata<br />
anche quella rivolta alla raccolta<br />
di razzi e segnalamenti fumogeni<br />
scaduti, scoraggiando l’uso improprio<br />
di detti strumenti e sollec<strong>it</strong>ando,<br />
tram<strong>it</strong>e l’intervento<br />
del proprio Comando Generale,<br />
l’adozione di una norma di legge<br />
a tutela dell’ambiente e della pubblica<br />
incolum<strong>it</strong>à.<br />
Complessivamente l’attiv<strong>it</strong>à<br />
svolta ha confermato l’impegno<br />
e la presenza sul terr<strong>it</strong>orio degli<br />
uomini della cap<strong>it</strong>aneria, soprattutto<br />
in termini sostanziali e di immagine<br />
nei confronti dell’utenza e<br />
dello stesso c<strong>it</strong>tadino.<br />
Il C.te Andronaco ha anche accennato<br />
all’attiv<strong>it</strong>à di programmazione<br />
che è in corso e che<br />
cost<strong>it</strong>uirà la base per le azioni<br />
da porre in essere nel corrente<br />
anno, comprendente la redazione<br />
di un “documento programmatico”<br />
in cui confluiranno tutte<br />
le prevalenti funzioni da attuare,<br />
pianificate e coordinate in modo<br />
sistematico e rivolte, prevalentemente,<br />
a garantire il pieno rispetto<br />
dell’ambiente.<br />
Quanto sopra comporterà<br />
un’attenta analisi del terr<strong>it</strong>orio<br />
e delle s<strong>it</strong>uazioni esistenti,<br />
l’individuazione e la valutazione<br />
delle cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à, la definizione delle<br />
misure più idonee per implementare<br />
la sicurezza mar<strong>it</strong>tima, intesa<br />
in senso globale ed, infine,<br />
l’individuazione delle linee per<br />
contribuire ad attuare uno sviluppo<br />
sostenibile delle attiv<strong>it</strong>à mar<strong>it</strong>time<br />
e portuali nell’intero amb<strong>it</strong>o<br />
compartimentale.<br />
Nel contempo, afferma lo stesso<br />
C.te Andronaco, è intenzione rivolgere<br />
particolare attenzione al<br />
porto, continuando a garantire<br />
l’efficienza dei servizi mar<strong>it</strong>timi<br />
resi e la sicurezza delle operazioni<br />
portuali, in un momento particolarmente<br />
delicato di calo dei<br />
traffici, che richiede comunque<br />
maggiore attenzione ed un sforzo<br />
comune per poter sperare in una<br />
pronta ricresc<strong>it</strong>a.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
La Piana di Gioia Tauro sta<br />
vivendo in maniera drammatica<br />
la crisi, la popolazione<br />
della piana, gli edili, i portuali, i<br />
giovani precari, i pensionati tutti<br />
drammaticamente colp<strong>it</strong>i dagli<br />
effetti di questa crisi, che oggi si<br />
manifestano apertamente.<br />
La crisi certamente non ha risparmiato<br />
il settore edile, basta<br />
guardare i dati in cassa edile per<br />
capire che, troppi posti di lavoro<br />
si sono persi e tante imprese<br />
sono scomparse.<br />
Le previsioni per il <strong>2010</strong> non<br />
sono certo meno preoccupanti,<br />
anzi se confermate, come pare<br />
che sia, dai dati di questi primi<br />
mesi sono ancora più allarmanti,<br />
ulteriormente aggravate dal<br />
fatto che, una parte importante<br />
dell’imprend<strong>it</strong>oria della provincia,<br />
versa in una s<strong>it</strong>uazione<br />
di grave crisi finanziaria e con<br />
nessuna possibil<strong>it</strong>à di accesso al<br />
cred<strong>it</strong>o.<br />
Le molteplici vertenze aperte<br />
in questi ultimi mesi ne sono la<br />
riprova, lavoratori che non percepiscono<br />
salario da mesi, imprese<br />
che falliscono o cessano l’attiv<strong>it</strong>à<br />
con conseguenze drammatiche<br />
per i lavoratori, che quando sono<br />
fortunati perdono il lavoro, spesso<br />
anche il salario maturato.<br />
Fermare i licenziamenti, varare<br />
un piano serio di ammortizzatori<br />
sociali al settore edile e fare ripartire<br />
l’economia di settore con<br />
la riapertura dei cantieri per le<br />
7 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
attual<strong>it</strong>a’ palmi e dintorni MadreTerra<br />
In u n’Eu r o pa c h E va a mIllE, c’è u n’Ita l Ia c h E va a r Il E n to E u n a ca l a b r I a c h E è f E r m a sullE s u E “a u to s t r a d E”<br />
l’autostrada maledetta<br />
mIllE s o n o g l I aspEttI c h E s p I n g o n o u n a c r I s I a d EssErE s E m p r E pIù c r I s I nElla n o s t r a p I a n a, m a I l av o r I sulla a3 d E t E n g o n o Il p r Im ato.<br />
di Mina Papasidero<br />
Segr. Generale Fillea-Cgil Gioia Tauro<br />
opere pubbliche stratergiche per<br />
il futuro del paese.<br />
Completare la SA-RC questa<br />
è la prior<strong>it</strong>à non il ponte sullo<br />
stretto.<br />
Oggi il cantiere di maggior<br />
interesse è rappresentato<br />
da quello che sta nei lavoridell’ammodernamento<br />
della SA-RC. Cantiere<br />
molto particolare e<br />
difficile, per il contesto<br />
in cui ci troviamo<br />
dove la criminal<strong>it</strong>à organizzata<br />
imperversa e travolge chiunque<br />
ostacola i suoi interessi.<br />
In questo cantiere sono ancora<br />
più di 200 i lavoratori collocati in<br />
cassaintegrazione. Siamo arrivati<br />
alla fine dei 12 mesi e i r<strong>it</strong>ardi per<br />
l’inizio dei lavori del VI macrolotto,<br />
creano malumori e disagi tra<br />
i lavoratori.<br />
I lavori del VI macrolotto<br />
sono la soluzione ad una prevedibile<br />
ricollocazione cosi come<br />
prevede il verbale d’accordo del<br />
11 <strong>marzo</strong> 2009 sottoscr<strong>it</strong>to tra il<br />
Consorzio Scilla e le organizzazioni<br />
sindacali.<br />
Sono convinta che, solo<br />
un’azione forte del nostro sindacato<br />
insieme alle altre parti<br />
ist<strong>it</strong>uzionali, potrà dare risposte<br />
a quei lavoratori del nostro terr<strong>it</strong>orio<br />
e alle loro famiglie, che<br />
aspettano di r<strong>it</strong>ornare a lavorare,<br />
al completamento di questa<br />
opera cosi fondamentale per il<br />
nostro terr<strong>it</strong>orio.
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
9 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
Punti di vista<br />
RACCOLTA DIFFERENZIATA, QUESTA NOSTRA “ACERRIMA” NEMICA-AMICA<br />
QUanDO Si PaRLa Di ambiEnTE, nULLa È DaTO PER ScOnTaTO: TROPPO SPESSO cOnSiDERiamO LE nOSTRE nEcESSiTÀ, PRiORiTÀ aSSOLUTa, SEnZa<br />
cURaRci DELLE cOnSEgUEnZE ambiEnTaLi. iL nOSTRO cOmPORTamEnTO, infLUEnZa gLi EQUiLibRi naTURaLi: Ogni cOSa DiPEnDE DaLLE nOSTRE<br />
ScELTE, DaLL’abbaTTimEnTO DELLE fORESTE, aL cOnSUmO SPROPOSiTaTO Di PETROLiO, aL cOnTinUO DiSPEnDiO ERRaTO Di EnERgia ELETTRica.<br />
di Paolo Ventrice<br />
il 40% rimane un obiettivo !<br />
Ci riferiamo, ovviamente,<br />
alla raccolta differenziata,<br />
una delle poche armi che l’uomo<br />
può usare per sopperire al<br />
disastro ambientale che si è protratto<br />
per secoli. In Italia risiedono<br />
20.000.000 di famiglie che,<br />
con un minimo impegno, riuscirebbero<br />
a produrre nuova economia,<br />
basata sulla raccolta differenziata<br />
e conseguente riciclo<br />
di materiali. Inutile sottolineare<br />
i vantaggi nel sostenere questo<br />
impegno, ma un cenno, va fatto<br />
alla vivibil<strong>it</strong>à ambientale che<br />
abbiamo ered<strong>it</strong>ato e che lasceremo<br />
in ered<strong>it</strong>à ai nostri figli.<br />
E’ un aspetto, quello della raccolta<br />
differenziata, che non va assolutamente<br />
sottovalutato, l’impegno<br />
dei legislatori è evidente,<br />
quello di aziende di raccolta serie<br />
e di qualche comune anche.<br />
In particolare il Sud d’Italia<br />
– dati Conai - ha dato risposte negative,<br />
attestandosi, mediamente,<br />
nella fascia che va dal 5 al 10%,<br />
al cospetto di una media nazionale<br />
del 24% (dal 30 al 43% la media<br />
al Nord). Nonostante ciò, la punta<br />
di diamante si trova nel meridione;<br />
Salerno risulta essere la c<strong>it</strong>tà<br />
più “pul<strong>it</strong>a” col suo 74% di raccolta<br />
differenziata, dato che fa tremare<br />
chi, non vuole o non riesce concentrare<br />
le sue attenzioni sul tema.<br />
Ma come mai una c<strong>it</strong>tà del sud<br />
è così avanti? Semplice, ha solo<br />
avuto l’accortezza di attorniarsi<br />
di strutture efficienti e di riuscire<br />
a sensibilizzare la popolazione.<br />
Il resto lo ha fatto Madre Natura!<br />
Eh si, l’uomo, quando si trova<br />
sull’orlo del “baratro”, si aggrappa<br />
a tutto, pur di non ricaderci più<br />
e il “baratro”, nel caso di Salerno,<br />
era l’immondizia nelle strade.<br />
La domanda giunge spontanea:<br />
“bisogna per forza, prima<br />
precip<strong>it</strong>are e poi reagire?”<br />
Non servono a nulla leggi, centri<br />
di raccolta, aziende che si attrezzano<br />
per operare nel settore,<br />
se non vi è la materia<br />
prima, la plastica, il vetro, l’alluminio,<br />
il cartone e tutti i materiali,<br />
in un modo o nell’altro,<br />
riciclabili. Differenziare non costa<br />
nulla, solo qualche minuto di<br />
tempo per dividere il riciclabile.<br />
Alcuni comuni (guarda caso al<br />
QUaLcHE DaTO…<br />
Nord) si sono attrezzati con l’ultimo<br />
r<strong>it</strong>rovato tecnico, un “robotcassonetto”<br />
–Ecobank- che sa riconoscere<br />
il materiale, lo divide<br />
(la plastica dal vetro, l’alluminio<br />
dalla plastica ecc…), lo compatta<br />
e, in più rilascia un buono di 0,02<br />
Cent. ad oggetto inser<strong>it</strong>o (Berlino<br />
paga 0,25 Cent.!) da poter<br />
spendere negozi affiliati al circu<strong>it</strong>o.<br />
La buona volontà, coadiuvata<br />
da un costante spalleggiamento<br />
delle aziende che operano<br />
nel settore e da una onnipresente<br />
campagna di sensibilizzazione<br />
- informazione, consente<br />
all’intero circu<strong>it</strong>o - consumatore/produttore<br />
di differenziabili,<br />
azienda di raccolta, centri<br />
di lavorazioni varie, reinserimento<br />
sul mercato e, di nuovo,<br />
consumatore - di produrre economia<br />
a costo bassissimo, mantenendo<br />
pul<strong>it</strong>o l’ambiente.<br />
Passi da gigante, se si considera<br />
che, pochi anni fa, il concetto<br />
di raccolta differenziata era solo<br />
un’ipotesi che faceva sorridere e<br />
susc<strong>it</strong>ava ilar<strong>it</strong>à. Oggi il 40% nazionale<br />
rimane un obiettivo fermo,<br />
il punto di non r<strong>it</strong>orno, quel<br />
fatidico <strong>numero</strong> che sarà motivo<br />
di orgoglio dell’uomo moderno,<br />
l’emblema della rinasc<strong>it</strong>a ecologica<br />
del nostro maltrattato pianeta,<br />
il trampolino di lancio per<br />
le vette, auspicate, di una differenziazione<br />
di rifiuti verso le soglie<br />
del 70-80%.<br />
il mondo più verde e meno<br />
consumista, non è utopia!<br />
in bREVE...<br />
du E chIacchIErE c o n ca r m E l o cIccon<br />
E, t Ito l a r E dElla ra.dI srl E prEsIdEntE<br />
dEll’ass. n a z Io n a l E r a c c o g l Ito r I-rEcupEratorI<br />
-Nel 1997 la Calabria, come quasi<br />
tutte le regioni del sud, viene commissariata<br />
per il settore “rifiuti” - Ancora<br />
oggi vigge il commissariamento -.<br />
-Nascono Aziende di servizi di raccolta<br />
che, con investimenti minimi ed accedendo<br />
a fondi pubblici, si intersecano<br />
con le aziende private già esistenti.<br />
-Solo le più concrete hanno retto e<br />
si sono evolute. Oggi la RA.DI. (Palmi)<br />
è l’unico impianto per il selezionamento<br />
di materie plastiche della Calabria<br />
(dati CONAI).<br />
-Nel 2007 si da il via al POR calabria<br />
-2007 / 2013-, strumento di aiuto ai<br />
Comuni che spinti dal “Dipartimento<br />
Pol<strong>it</strong>iche dell’ambiente” dovranno<br />
raggiungere entro il 2012 il 65% di differenziazione.<br />
Palmi partecipa al bando<br />
(ndr).<br />
• 20.000 ab. = 750 tonnellate di<br />
plastica/anno. Se differenziata farebbe risparmiare 2,500 tonnellate di<br />
petrolio;<br />
• Per 1 Kg di alluminio servono 15 Kwh di energia; per avere lo stesso risultato<br />
da alluminio riciclato ne bastano 0,8 di Kwh (50% di risparmio);<br />
• Per 1 Tonn. di carta occorrono 15 alberi, 440.000 l<strong>it</strong>ri d'acqua e 7.600<br />
kwh di energia elettrica: per 1 Tonn. di carta dal riciclato bastano invece<br />
1.800 l<strong>it</strong>ri d'acqua e 2.700 kwh di energia elettrica;<br />
• Coll riciclo del vetro, l’Italia, risparmierebbe 400.000 Tonn. di petrolio;<br />
• Da 100 kg di olio usato se ne ottengono 68 di nuovo: 1 solo kg di olio usato<br />
disperso nell'ambiente inquina 1.000 metri cubi d'acqua.<br />
• Gli pneumatici vengono usati nel rifacimento di fondi stradali, tappeti<br />
per attiv<strong>it</strong>à sportive ecc…. in Italia ne vengono scartati ogni anno<br />
500.000 tonnellate; sei stadi San Siro Colmi!<br />
dEp l I a n t InformatIvo dIstrIbuIto da l l a ra.dI. p E r la ra c c o lta dI f f E r E n z I ata<br />
E PaLmi? SiamO gia’<br />
ORiEnTaTi VERSO iL fUTURO?<br />
ebbene si! Palmi, ormai da<br />
tempo, affronta il problema<br />
della raccolta differenziata.<br />
Le strutture (di raccolta e smaltimento)<br />
sono state create. La<br />
R.A.D.I., l’azienda che opera nel<br />
settore, in passato ha effettuato<br />
campagne di sensibilizzazione<br />
ed informazione, con la distribuzione<br />
di brochure, consegne alle<br />
famiglie di ecobuste colorate atte<br />
a contenere i rifiuti riciclabili, il<br />
posizionamento di bidoni bianchi,<br />
verdi e blu, in prossim<strong>it</strong>à di bar e<br />
zone commerciali dove la produzione<br />
di elementi differenziabili è<br />
più alta ecc… Il comune è attento<br />
al problema e anche parte della<br />
c<strong>it</strong>tadinanza è attiva e si avvale<br />
dei conten<strong>it</strong>ori sparsi sul terr<strong>it</strong>orio.<br />
Ma, ahimè, è ancora poco!<br />
I dati della R.A.D.I. sarebbero<br />
anche soddisfacenti. Risulta, infatti,<br />
che Palmi abbia raggiunto e superato<br />
il fatidico 40%, sulla base di<br />
calcoli che prevedono indici complessi,<br />
applicati alla somma dei rifiuti<br />
normalmente prodotti dalla<br />
c<strong>it</strong>tà. Ma, chi ha a cuore il problema,<br />
r<strong>it</strong>iene che il vero salto nel futuro,<br />
sia ancora lontano.<br />
Troppe volte, però, si presenta<br />
a noi la scena di rifiuti ammassati<br />
senza ordine e soprattutto non<br />
differenziati. Troppe volte, i rifiuti<br />
vengono “abbandonati” lontano<br />
dai cassonetti (leggi discariche<br />
abusive a margine di stradine<br />
dell’estrema periferia). Troppe volte,<br />
all’interno (e anche all’esterno)<br />
dei bidoni preposti alla raccol-<br />
ta di vetro, plastica ecc… troviamo<br />
rifiuti d’altro genere.<br />
Nonostante ciò siamo avanti,<br />
molto avanti, rispetto alle percentuali<br />
medie al Sud e, addir<strong>it</strong>tura,<br />
anche a quelle del Nord.<br />
Mer<strong>it</strong>o di una parte della c<strong>it</strong>tà<br />
che è riusc<strong>it</strong>a a fare proprie<br />
le campagne di informazione<br />
fatte da scuole ed enti, nel recente<br />
passato, e che è attenta<br />
all’ambiente ed al futuro dei nostri<br />
terr<strong>it</strong>ori. Ora l’impegno dovrà<br />
essere di tutti. A nulla servono<br />
gli strumenti e l’impiego di<br />
risorse umane se noi, produttori<br />
di “immondizie”, non facciamo<br />
il primo passo, quello della divisione,<br />
costruendo il primo anello<br />
della catena che riporterà i<br />
“rifiuti” nuovamente nella nostra<br />
quotidian<strong>it</strong>à, sottoforma di<br />
oggetti od energie riutilizzabili.<br />
QUanTO imPiEganO i nOSTRi<br />
RifiUTi a biODEgRaDaRSi?<br />
Fazzoletto di carta 4 settimane<br />
Giornale 6 settimane<br />
Maglia di lana 10 mesi<br />
Rivista (periodici) 10 mesi<br />
Sigaretta (mozzic.) 2 anni<br />
Chewing-gum 5 anni<br />
Barattolo di latta 50 anni<br />
Polistirolo 50 anni<br />
Lattina di alluminio 100 anni<br />
Sacchetto di plast. 500 anni<br />
Tessuto sintetico 500 anni<br />
Bottiglia di plastica fino a 1.000 anni<br />
Bottiglia di vetro tempo indeterm.<br />
Un’analisi va fatta anche per la differenziazione di farmaci scaduti od<br />
inutilizzati. Il Dott. Enzo Barone, ci ha illustrato il percorso di detti<br />
farmaci, i quali non vengono rielaborati e riciclati, ma finiscono direttamente<br />
negli incener<strong>it</strong>ori, ev<strong>it</strong>ando totalmente, quindi, la dispersio-<br />
Con la dispersione dei farmaci<br />
nell’ambiente, nel<br />
caso di antibiotici, vi è la<br />
possibil<strong>it</strong>à che nascano<br />
ceppi batterici resistenti<br />
agli stessi antibiotici.<br />
i FarmaCi<br />
ne nell’ambiente.<br />
Una fase di raccolta è quella che avviene<br />
tram<strong>it</strong>e canali autorizzati (Assinde<br />
ed Ecolas) direttamente presso le Farmacie.<br />
Si tratta di medicinali scaduti,<br />
che vengono r<strong>it</strong>irati (costi a carico della<br />
farmacia, salvo esigui rimborsi e solo<br />
per alcune confezioni) ed incener<strong>it</strong>i, tutto rigorosamente registrato.<br />
La seconda fase di raccolta è quella che ci vede direttamente protagonisti.<br />
Tutto ciò che è scaduto andrebbe gettato negli appos<strong>it</strong>i bidoni<br />
posti nei pressi delle farmacie, i quali, ad onor del vero, troppo spesso<br />
vengono usati male.
Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
10<br />
Punti di vista<br />
Questa è una lettera aperta, pervenuta in Redazione, a firma anonima.<br />
R<strong>it</strong>enendo che sia corretto dare spazio alle idee ed agli sfoghi dei c<strong>it</strong>tadini<br />
di Palmi, senza, peraltro, offendere od accusare nessun personaggio<br />
pol<strong>it</strong>ico e non, si è r<strong>it</strong>enuto importante pubblicarla.<br />
La Redazione non si assume la responsabil<strong>it</strong>à di quanto scr<strong>it</strong>to nella<br />
lettera, r<strong>it</strong>enendo che il contenuto sia già di pubblica conoscenza.<br />
e<br />
’ ormai noto a tutti i Palmesi<br />
che tengono alla propria<br />
C<strong>it</strong>tà, che ormai da tempo,<br />
l’assenza di una classe pol<strong>it</strong>ica<br />
forte, con la complic<strong>it</strong>à dello<br />
scarso amor proprio dei Palmesi<br />
che, sono snob ed esterofili e<br />
considerano poca cosa il proprio<br />
patrimonio artistico, culturale e<br />
organizzativo, che i nostri nonni<br />
ci consegnarono nel dopoguerra,<br />
animati da una grande sete<br />
di rivalsa, si sta inesorabilmente<br />
sgretolando. Noi figli e nipoti di<br />
tali illustri palmesi, anziché curare<br />
e far crescere tale patrimonio<br />
non abbiamo fatto altro che<br />
sperperarlo e svenderlo ai paesi<br />
viciniori i quali, affamati e animati<br />
da sentimenti non sempre<br />
pos<strong>it</strong>ivi ma , del tutto comprensibili,<br />
guardano alla nostra C<strong>it</strong>tà<br />
non come un esempio da im<strong>it</strong>are,<br />
ma come un cap<strong>it</strong>ale da depredare.<br />
E, fortuna loro, sono<br />
notevolmente aiutati sia dalla<br />
popolazione indigena che, dalla<br />
classe pol<strong>it</strong>ica che ha governato<br />
la nostra C<strong>it</strong>tà dalla fine degli<br />
anni ottanta ad oggi.<br />
E’ con grande amarezza che<br />
scrivo queste parole perché io<br />
alla mia C<strong>it</strong>tà ci tengo e quando<br />
guardo i tramonti, il mare, il<br />
Monte, le bellezze di cui Madre<br />
Natura ci ha dotati e che, evidentemente<br />
non ci mer<strong>it</strong>iamo,<br />
mi viene da piangere e penso<br />
inev<strong>it</strong>abilmente alle generazioni<br />
future che, da domani avranno<br />
poco di cui vivere e dovranno<br />
fare le valigie ed abbandonare<br />
questa bella, ma amara Terra.<br />
Le parole non sono nulla se<br />
non sono supportate dai fatti,<br />
ma i fatti parlano chiaro! Uffici<br />
importanti dismessi e trasfer<strong>it</strong>i<br />
altrove, la sede dell’ASL spostata<br />
a Reggio e quei pochi uffici rimasti<br />
(Ufficio del Personale) spostati<br />
a Polistena, Scuole in crisi,<br />
Ospedale annientato!<br />
Ma... scusate un attimo, Palmi<br />
non doveva essere sede di un<br />
nuovo Ospedale? Intanto si sono<br />
portati via quel poco che rimaneva,<br />
per quel che riguarda il nuovo<br />
si vedrà! (O non si vedrà mai).<br />
Intanto, con il pretesto di concentrare<br />
e di migliorare le risposte<br />
assistenziali viene chiuso il<br />
Pronto Soccorso; viene distrutta<br />
la Cardiologia ed UTIC, di cui<br />
solo il fantasma, una pallida parvenza<br />
viene spostata nella Struttura<br />
Ospedaliera di Gioia Tauro.<br />
Adesso si prepara il gran colpo di<br />
mano; La Medicina a Gioia Tauro<br />
e così pure la Nefrologia e Dialisi<br />
e la Radiologia con la TAC. Ma<br />
scusate un po’, dove troveranno<br />
mai posto tutti questi Servizi in<br />
un Ospedale pieno come un uovo<br />
e di soli due piani? Be’.. c’è il seminterrato!<br />
Ma qual è la superficie<br />
di questo seminterrato, è<br />
forse come quei rifugi antiatomici<br />
che si sviluppano nel sottosuolo<br />
e corrono per migliaia di metri<br />
sotto terra? Può darsi! Ma una<br />
cosa è certa: la Medicina non si<br />
sa, ma la Nefrologia sarà annientata<br />
così come è stata annientata<br />
l’UTIC (Un<strong>it</strong>à di Terapia Intensiva<br />
Coronarica). Tuttavia, cari<br />
c<strong>it</strong>tadini Palmesi, ancora non<br />
avete sent<strong>it</strong>o il resto! Anche la<br />
gloriosa Camera Iperbarica sarà<br />
presa in blocco e spostata nel<br />
famoso seminterrato di cui sopra!<br />
E come , direte voi? Semplice<br />
rispondo io! Passo <strong>numero</strong><br />
uno, si prende la Camera Iperbarica,<br />
che ha le dimensioni di un<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
L’ENNESIMO FURTO A PALMI<br />
osPedale<br />
di<br />
Palmi<br />
La più bella foto dell’attuale Ospedale di Palmi<br />
piccolo sommergibile e a forza di<br />
spinte si demoliscono tutti i muri<br />
e tutti i pilastri che incontra via<br />
via. Passo <strong>numero</strong> due, si smontano<br />
gli impianti; passo <strong>numero</strong><br />
tre si costruisce nell’ormai noto<br />
seminterrato un Centro mega galattico<br />
dotato delle più moderne<br />
attrezzature e di una nuova Camera<br />
Iperbarica (magari un po’<br />
ammaccata), ma perfettamente<br />
funzionante et Voilà! Il gioco<br />
è fatto. I c<strong>it</strong>tadini di Palmi sono<br />
contenti e gabbati, il personale<br />
trasfer<strong>it</strong>o, il povero paziente<br />
fa ancora una volta le valigie, gli<br />
Amministratori ed i Pol<strong>it</strong>ici forse<br />
sono quelli che si spartiscono la<br />
fetta più grossa. Si una bella fetta<br />
di finanziamenti, fatti di denaro<br />
pubblico (il nostro, di noi poveri<br />
c<strong>it</strong>tadini che paghiamo le tasse<br />
col nostro duro lavoro e con il sudore<br />
della nostra fronte).<br />
Questo è il panorama che<br />
avremo da qui a qualche mese e<br />
il bello è che, a parte i suddetti<br />
signori, nessuno ci guadagnerà,<br />
non il palmese che paga le<br />
tasse ma che non ha più dir<strong>it</strong>to<br />
a farsi curare in maniera decorosa<br />
e adeguata; non il personale<br />
che andrà a lavorare in un Servizio<br />
sicuramente decurtato ed<br />
impover<strong>it</strong>o; ma nemmeno i gioiesi<br />
che avranno sì derubato Palmi,<br />
ma saranno sempre ostaggio<br />
di inev<strong>it</strong>abili confronti con il precedente!<br />
Per tutti questi motivi e per un<br />
residuo amor proprio vi dico: C<strong>it</strong>tadini<br />
di Palmi svegliatevi! Pensate<br />
un po’ al futuro dei vostri<br />
figli se il vostro non vi interessa,<br />
pensate a come si rivolteranno<br />
nella tomba i nostri gloriosi<br />
padri, ma pensate soprattutto a<br />
fare le valigie nel più breve tempo<br />
possibile (potreste anche non<br />
arrivarci) quando un banale malore<br />
vi coglierà, sia che si tratti<br />
di una crisi allergica o di un attacco<br />
appendicolare o persino di<br />
un raffreddore.<br />
Un saluto ai miei cari conc<strong>it</strong>tadini.<br />
Una Palmese arrabbiata<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
11 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
C<strong>it</strong>olena MadreTerra<br />
(urdiPili)<br />
di Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />
uesto mese, in concom<strong>it</strong>anza con le elezioni pol<strong>it</strong>iche regionali abbiamo voluto sconfinare sui temi da<br />
Qtrattare, passando dalla pol<strong>it</strong>ica locale a quella regionale, con le sue problematiche ed i suoi personaggi.<br />
Volutamente ci asteniamo dal fare commenti, affidandoci all’ironia e alle stoccate di Totò: “ Scusate la mia ignoranza in questa specie di<br />
pol<strong>it</strong>ica, ma io so che il deputato deve fare gli interessi dell’elettore, di colui che gli ha dato la fiducia ed il voto ”. Queste parole, non sono<br />
prese da un comizio o da uno spettacolo di Beppe Grillo, ma da un film del 1963, “Gli Onorevoli”, del regista Sergio Corbucci ed a pronunciarle<br />
è Antonio La Trippa, ovvero il grande Totò. In questo divertentissimo film, si intrecciano le vicende personali di cinque candidati. Ognuno<br />
con i propri trucchi, le proprie strategie che, alla fine, si riveleranno fallimentari. La satira raccontata nella pellicola è certamente di fattura<br />
qualunquista, ma certe scene, i mezzi adottati e le false promesse, non ci ricordano in qualche misura, i pol<strong>it</strong>ici dei giorni nostri?<br />
El a a b o r a z I o n E a l c o m p u t E r d I an to n I o pEtItto<br />
aneddoTi cHiazzaioLi<br />
Di Rocco Cadile<br />
U “rrapinu”<br />
I Votazzioni<br />
di Rocco Pugliese<br />
da: “ Nesciu na rosa “del 1983<br />
ed. “Il Momento”<br />
Lu pìllaru cazzuni fu chjamatu<br />
mi vota pe lu civicu cunsigghiu<br />
ècculu armatu di certificatu<br />
dicisu pe mi tagghia lu runcigghiu.<br />
Di la casa nescìu cu so mugghjeri<br />
mi si ndi vai dir<strong>it</strong>tu a la sezioni,<br />
tisu e ‘mpalatu com’a’ngranateri<br />
si spagna no mi faci cumpusioni<br />
ca troppu schedi nc’ézzaru l’amici<br />
e tanti ncià cercaru a prifirenza<br />
nc’è chiddhu chi nci parra e chi nci dici<br />
mi vota pe lu figghiu i su ‘ccillenza<br />
Comu camina ‘ncuntra a lu so gnuri<br />
chi lu saluta com’a’nvecchiju amicu<br />
e chi lu prega cu rispettu e amuri<br />
mi nci duna lu votu a fogghja i ficu<br />
Cchjù ddhani l’appuntava lu spezziali<br />
chi u mb<strong>it</strong>a no mi vota pe la cruci<br />
e mancu p’o part<strong>it</strong>u libbarali<br />
ma mi vota p’a vampa di lu Duci<br />
Lu so pàrrucu arretu a nu cantuni<br />
parrandu a vascia vuci lu ‘ntreppella<br />
cercandu m’u cumbinci lu marpioni<br />
mi vota asciuttu pe ddha cruci bella<br />
-“Pensa a sàtana, caru pirrocchjanu,<br />
chi t’appunta,ti varda,ti firrìa,<br />
chi nto mpernu t’arraha di la manu<br />
si tu no voti a la demograzzìa”<br />
Prima mi trasi dintr’a la cabbina<br />
pigghja cunsigghiu d’u capu i società<br />
- “Cumpari, ricordativi d’a ndrina<br />
e votati comu ‘mponi l’umiltà;<br />
‘e piselli a Cumuni li votati,<br />
o micciu datincillu e provinciali,<br />
stativi attentu no mi trascurati,<br />
socialista minati e reggiunali”<br />
Quando lu pìllaru trasi mi vota<br />
di facchisimili la buggia chjna<br />
la testa chi nci gira comu rota<br />
si senti tuttu rruttu nta la schina<br />
No sapi chi mi faci u mariceddhu<br />
ca nò vorrìa a nuddhu scuntentari<br />
e senti a vogghia m’addiventa ceddhu<br />
mi si ndi poti luntanu volari<br />
Poi nci veni nta dèa na pensata<br />
chi ‘npaci u menti cu la so promissa:<br />
tutti li signi tagghja di volata<br />
e pari pari li pigghjàu pè fissa.<br />
cu’ veni arretu cunta ‘i pedati!<br />
Luciano “u tunnarotu” rampollo della famiglia, “u rrapinu”, un bellissimo giorno d’estate -così raccontò- era di servizio con la sua barca<br />
a remi, nei pressi del lido “La lampara”, quando avvistò, sdraiata sulla spiaggia, una ragazza che non conosceva. Si avvicinò per salutarla<br />
e senza perdere tempo, la inv<strong>it</strong>ò a fare un giro sulla sua barca lungo il l<strong>it</strong>orale. La ragazza, senza es<strong>it</strong>are, accettò il gentile inv<strong>it</strong>o e,<br />
una volta sal<strong>it</strong>a, il bel Luciano, non es<strong>it</strong>ò a farle capire le sue intenzioni: “ora ti fazzu vidiri u paradisu! Ti portui a prajola,’nta spiaggetta<br />
da luvareddha”, accompagnando le parole con uno gesto su e giù della mano. La ragazza intuendo l’inequivocabile mimica, gli disse: “mi<br />
piacerebbe farlo, ma non posso, ho le mie cose!” E a questo punto, l’intrepido Luciano le disse con grande fermezza: “non ti preoccupari,<br />
ddharretu i poi dassari ca ne tocca nuddhu!!.”
Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
di Francesco Braganò<br />
Marcello Surace, per gli amici<br />
“Bu<strong>it</strong>oni”, nasce a Palmi<br />
il 4 gennaio 1958. La sua innata<br />
vocazione per la musica, inizialmente<br />
come cantante, ricordiamo<br />
il suo esordio al “Carnevale del<br />
Bambino”, e successivamente alla<br />
batteria, emerge molto presto;<br />
già all’età di 11 anni è in giro per<br />
“piazze e festival” della Calabria<br />
con diverse band e orchestre. A<br />
17 anni fa parte della talentuosa<br />
band “Apoteosi”, assieme al compianto<br />
Federico Idà al basso, Franco<br />
Vinci alla ch<strong>it</strong>arra, Massimo Idà<br />
alle tastiere (compagno di viaggio<br />
di Marcello nella musica per tantissimi<br />
anni e col quale continua a<br />
collaborare nei “Canthina Band”)<br />
e Silvana Idà, cantante dalla voce<br />
delicata. Con gli Apoteosi incide<br />
l’omonimo album, suo primo lavoro<br />
discografico di rock progressivo<br />
(era il 1975), all’epoca un magro<br />
successo ma oggi una perla per i<br />
collezionisti del genere.<br />
Come nasce in te questa passione<br />
per la musica e per la batteria<br />
in particolare?<br />
È nata da sub<strong>it</strong>o, da quando ero<br />
piccolo, un po’ come tutti i bambini<br />
che sono maggiormente attratti<br />
in genere dalla batteria, probabilmente<br />
perché istintivamente si va<br />
alla ricerca proprio del rapporto<br />
12<br />
il PersonaGGio<br />
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marcello Surace<br />
fisico con lo strumento; così ho<br />
iniziato a percuotere tutto quello<br />
che mi cap<strong>it</strong>ava. In famiglia c’era<br />
mio fratello Aldo, il vero “Bu<strong>it</strong>oni”,<br />
che già suonava la batteria e qualche<br />
tempo prima di smettere di<br />
suonare ne comprò una stupenda,<br />
esattamente una “M<strong>it</strong>ica Rogers”,<br />
che mi regalò; è l’unica cosa che<br />
custodisco gelosamente sia per<br />
una questione affettiva oltre che<br />
qual<strong>it</strong>ativa.<br />
Hai sempre desiderato fare<br />
questo mestiere?<br />
Fondamentalmente sono rimasto<br />
un bambinone, per me era un<br />
gioco prima e lo è tuttora, solo<br />
che adesso, grazie all’esperienza<br />
accumulata, cerco di impostare la<br />
cosa in maniera più professionale.<br />
Ma il divertimento rimane invariato!<br />
Avevi altri sogni da ragazzo,<br />
altri progetti, o hai focalizzato<br />
tutto il tuo impegno nello studio<br />
della batteria, in vista di una<br />
possibile carriera?<br />
Studio?! Hai detto una parola<br />
grossa..! Sono autodidatta ed ho<br />
ascoltato sempre tanta musica;<br />
ho portato avanti questa grande<br />
passione con costanza e impegno,<br />
riuscendo ad ottenere dei risultati<br />
anche grazie alla predisposizione<br />
naturale e, perché no, al talento,<br />
facendo molta pratica sul campo.<br />
La cosa che ripeto spesso ai più<br />
giovani quando vengono a chiedermi<br />
dei consigli è che bisogna<br />
fare tanta pratica, intesa come<br />
“pratica musicale”, e poi è necessario<br />
suonare, suonare tanto e<br />
con gente sempre nuova; perché<br />
è l’esperienza che si guadagna<br />
“sul campo di battaglia” che ti<br />
consente di porti su un palco, o in<br />
uno studio, in maniera differente<br />
rispetto ad un altro musicista. Ho<br />
fatto tanta gavetta, ricordo le tantissime<br />
serate fatte da ragazzino<br />
tra la “Società Operaia”, la “Ta-<br />
vernetta”, il “Carnevale del Bambino”<br />
al Teatro Sciarrone, e poi “le<br />
feste di piazza”, fino a quando poi<br />
ho iniziato ad uscire, ad allargarmi<br />
fino a finire al “Bercy” e all’Olimpya<br />
di Parigi, oppure all’Hollywood<br />
Palladium di Los Angeles.<br />
Quando suoni vuoi essere soddisfatto<br />
tu o ti basta appagare<br />
il pubblico?<br />
Bisogna essere onesti con se<br />
stessi e con gli altri! Per me “essere<br />
appagato” non significa “io<br />
ho fatto una buona performance e<br />
non mi importa di come ha cantato<br />
l’altro”, perché questo è sbagliato;<br />
la mia soddisfazione sta nel riuscire<br />
a fare quello che necess<strong>it</strong>a, a<br />
fare la cosa più giusta al servizio<br />
di un eventuale “frontman” o di<br />
un discorso musicale, e che questo<br />
messaggio arrivi al pubblico.<br />
Non sono egocentrico, la mia sod-<br />
disfazione sta nel cercare di appagare<br />
quella che è la mia esigenza<br />
rapportata al discorso musicale<br />
del momento, facil<strong>it</strong>ando anche i<br />
miei colleghi, e di conseguenza far<br />
arrivare questo messaggio al pubblico.<br />
Questa è una cosa che ho<br />
sempre pensato; il mio concetto<br />
è molto più musicale e aperto, e<br />
non ho delle preclusioni sui generi<br />
musicali o gli stili. Avendo avuto<br />
la possibil<strong>it</strong>à di viaggiare molto,<br />
conoscendo tanta gente di diversa<br />
cultura, sotto tutti i punti di vista,<br />
riesco ad apprezzare e a cogliere<br />
il meglio delle cose. Non bisogna<br />
fossilizzarsi perché questo è riduttivo.<br />
Pensi che la musica ha cambiato<br />
il tuo modo di essere?<br />
Sono rimasto sempre me stesso;<br />
diciamo che, più che altro,<br />
mi ha dato la possibil<strong>it</strong>à di fare<br />
esperienze di v<strong>it</strong>a diverse, perché<br />
la musica è un linguaggio!<br />
Tante volte non c’è bisogno di<br />
parlare, basta suonare e suonare<br />
bene; allora si che ti arriva<br />
il feeling!!! Poi avendo avuto<br />
la possibil<strong>it</strong>à di incontrare dei<br />
grandi professionisti e grandissimi<br />
musicisti, questo mi è serv<strong>it</strong>o<br />
a capire che bisogna stare sempre<br />
con i piedi per terra; perché<br />
uno non arriva mai, ed è importante<br />
avere sempre la voglia di<br />
migliorarsi.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
Quindi non ti senti arrivato?<br />
No, assolutamente no! Come fai<br />
a sentirti arrivato?! Non si finisce<br />
mai d’imparare; anche perché<br />
come facciamo a stabilire qual è il<br />
massimo? Il mondo è grande, esistono<br />
milioni di musicisti bravissimi;<br />
a tal propos<strong>it</strong>o c’è una frase<br />
che mi piace sottolineare spesso di<br />
un cantautore che dice: “non confondere<br />
mai l’arte col successo”.<br />
Non perché uno diventa famoso<br />
vuol dire che è bravo; c’è chi è<br />
bravo ed è famoso, chi invece pur<br />
avendo delle grandissime capac<strong>it</strong>à<br />
non ha avuto la fortuna di emergere.<br />
Penso comunque che chi è<br />
sicuro dei fatti propri sarà sempre<br />
se stesso in tutte le s<strong>it</strong>uazioni. In<br />
ogni caso la fortuna bisogna anche<br />
cercarsela, non ci si deve mai<br />
accomodare perché niente arriva<br />
così...; è necessario fare sacrifici,<br />
andare fuori, anche rinunciando<br />
agli affetti. È necessario avere un<br />
po’ di carattere, e questo è molto<br />
importante perché ti forgia e ti fa<br />
affrontare meglio anche le altre<br />
s<strong>it</strong>uazioni della v<strong>it</strong>a!<br />
Ho avuto modo di constatare<br />
che molti grandi batteristi stanno<br />
pian piano riducendo le dimensioni<br />
e le componenti della batteria,<br />
utilizzando set che potremmo definire<br />
“minimalisti”. Ci spieghi il<br />
motivo di questa tendenza?<br />
Spero che duri questa tendenza,<br />
anche perché rispecchia più quella<br />
che è l’origine della batteria;<br />
ricordiamo che la batteria è nata<br />
innanzi tutto come strumento r<strong>it</strong>mico,<br />
ed è il r<strong>it</strong>mo che deve fare.<br />
Penso che non è essere “circense”<br />
che ti fa essere un bravo musicista,<br />
anzi questa è una cosa che<br />
stanca pure perché non c’è una<br />
certa musical<strong>it</strong>à. Comunque molti<br />
batteristi, anche nell’epoca in cui<br />
c’è stata questa ricerca, si sono<br />
sempre attenuti a quelle che sono<br />
le fondamenta, alla base dello<br />
strumento, in poche parole a ciò<br />
che serviva: il cosiddetto “groove”.<br />
Ci sono stati batteristi che<br />
hanno fatto la storia della batteria<br />
con dei set minimi, che hanno fatto<br />
cose pazzesche; anche perché<br />
è molto più difficile essere creativi<br />
con 3 pezzi in un set, avendo<br />
meno sonor<strong>it</strong>à e meno apertura!<br />
Come vedi l’accostamento”<br />
batteria acustica-drum machine”<br />
che negli ultimi anni si sta<br />
riscontrando nell’arrangiamento<br />
di molte canzoni?<br />
L’accostamento, se fatto con<br />
intelligenza, è bello e funziona;<br />
anch’ io mi r<strong>it</strong>rovo spesso a fare<br />
delle produzioni dove è richiesto<br />
sia lo strumento acustico, per<br />
l’energia, abbinato alla cosa elettronica,<br />
che grazie al piano sonoro<br />
differente dà l’opportun<strong>it</strong>à di<br />
creare delle s<strong>it</strong>uazione molto musicali.<br />
Però il cuore deve sempre<br />
battere! Vedo molto bene le “loop<br />
stations”, anche perché spesso ci<br />
si r<strong>it</strong>rova ad avere delle drum-machines<br />
che sono riprese da quelle<br />
13 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
il PersonaGGio<br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
“il Groove made in Palmi”<br />
vere, e quindi si crea un impasto<br />
particolare, abbastanza fresco<br />
diciamo, non meccanico come si<br />
usava fare in alcuni periodi della<br />
nostra epoca musicale.<br />
Quali batteristi ti hanno maggiormente<br />
influenzato e quali<br />
contaminazioni musicali ti hanno<br />
segnato maggiormente nell’arco<br />
di tutto il tuo percorso musicale?<br />
Il primo batterista che mi ha<br />
affascinato è stato John Bonham,<br />
batterista dei Led Zeppelin, che ho<br />
vissuto proprio nel pieno perché da<br />
bambino ho iniziato con lui, era un<br />
mio idolo e mi piaceva il gruppo,<br />
mi piace tuttora. Riascoltando, infatti,<br />
le cose che facevano 40 anni<br />
fa dici “madonna ma guarda che<br />
accadeva!”; perché c’era la ricerca<br />
e la voglia, si suonava assieme,<br />
sicuramente c’era meno tecnica<br />
rispetto ad oggi, meno pulizia,<br />
però molta più gioia, più ver<strong>it</strong>à!<br />
Cambiando stili musicali, ho ascoltato<br />
un po’ di tutto insomma: Billy<br />
Cobham, Lenny Wh<strong>it</strong>e. Non ero<br />
molto preso col jazz inizialmente<br />
e nemmeno adesso; diciamo che<br />
ci sono arrivato per vie traverse a<br />
dei grandi jazzisti perché mi sono<br />
poi buttato nel jazz elettrico, che<br />
era di moda, era il periodo in cui<br />
accadevano tante cose .. però non<br />
è che sono mai stato un purista...<br />
che ho mai ascoltato il genere... e<br />
questa è una cosa che bisogna pur<br />
fare per capire da dove si parte e<br />
dove si arriva.<br />
Ti cap<strong>it</strong>a di fare selezione di<br />
genere musicale tra le offerte di<br />
lavoro che ti vengono proposte?<br />
Cerco sempre di fare cose piacevoli<br />
e interessanti. Molto spesso,<br />
spinto dal desiderio di migliorami,<br />
insomma di andare avanti e di capire,<br />
mi butto un po’ in tutte le s<strong>it</strong>uazioni,<br />
non faccio una selezione,<br />
a meno che non venga richiesto un<br />
musicista con uno stile e un tipo di<br />
esecuzione specifica, in tal caso,<br />
umilmente, dico sempre “non sono<br />
adatto chiamate un altro”.<br />
Ci racconti della recente<br />
esperienza live con la cantante<br />
Giorgia?<br />
Innanzi tutto vorrei dire che per<br />
me suonare con Giorgia è un privilegio,<br />
per tanti motivi; prima di<br />
tutto perché Giorgia è una “vera”,<br />
canta bene ed è un artista da non<br />
sottovalutare, e poi l’aver fatto<br />
parte di quella band, con quei<br />
musicisti, è stata una bella esperienza<br />
oltre che una scuola! Poi,<br />
visto che sono stato scelto e che è<br />
stata lei a volermi, per me è stata<br />
una bella soddisfazione! Anche<br />
perché non è che mancassero i<br />
batteristi; però lei ha specificato:<br />
“voglio lui”, e ti posso dire che<br />
questo mi fa piacere, soprattutto<br />
perché sono stato scelto al posto<br />
di Michael Bland, storico batterista<br />
di Prince e non uno qualsiasi!<br />
Poi quando ti r<strong>it</strong>rovi a suonare<br />
su un palco, e al fianco hai gente<br />
che ha più esperienza e viene<br />
da una cultura diversa dalla tua,<br />
perché quando Sonny Thompson,<br />
il bassista che suona con lei, e che<br />
ha suonato 7 anni con Prince oltre<br />
che con James Brown sai è<br />
sempre un esame che devi superare!<br />
Quindi mi sono r<strong>it</strong>rovato a<br />
suonare col bassista che veniva<br />
da una esperienza, il ch<strong>it</strong>arrista,<br />
Mike Scott, che era reduce dal<br />
tour mondiale di Justin Timberlake,<br />
un altro, Skip Dorsey, che era<br />
capo orchestra di Br<strong>it</strong>ney Spears,<br />
un altro che aveva suonato con<br />
Madonna … quindi a quel punto<br />
è necessario giocarti tutte le tue<br />
carte! È sempre una forma di...<br />
come dire.. no, non è una sfida,<br />
però è una bella responsabil<strong>it</strong>à...<br />
anche perché, se tu in una band<br />
hai 4 coristi e uno dei 4 fallisce, va<br />
bene... ma se in una band il batterista<br />
sbaglia, specialmente con<br />
i signori che dicevamo prima.. è<br />
un’esperienza di v<strong>it</strong>a pesante perché<br />
loro sono esigentissimi... molto...<br />
anche perché, ripeto, quelli<br />
che erano stati chiamati e che<br />
avevano lavorato in precedenza al<br />
posto mio, non erano gli ultimi arrivati…<br />
era gente “pesantissima”...<br />
quindi ho dovuto superare questo,<br />
chiamiamolo ostacolo, sia di v<strong>it</strong>a,<br />
culturale nonché musicale.<br />
Durante tutta la tua carriera<br />
hai avuto tante collaborazioni,<br />
sia con artisti <strong>it</strong>aliani, solo<br />
per c<strong>it</strong>are qualche nome Alex<br />
Baroni, Gegè Telesforo, Daniele<br />
Luttazzi, Giorgia, che internazionali,<br />
da Catherine Lara a Johnny<br />
Haliday, JJ Goldman, Michel<br />
Sardou e tanti altri , chi, ed<br />
eventualmente quale momento<br />
musicale ti ha maggiormente<br />
gratificato e ti ha dato quel<br />
qualcosa in più?<br />
Un’esperienza in particolar<br />
modo, no... ogni esperienza è diversa<br />
dall’altra. Il fatto di essere<br />
scelto e lavorare con gli artisti<br />
conosciuti appunto in un determinato<br />
paese, suonare in posti dove<br />
uno magari sogna di suonare, e<br />
poi r<strong>it</strong>rovarsi lì... questa è una<br />
bella soddisfazione! Quando riesci<br />
a dare quello che serve, però<br />
divertendoti, questo è importante<br />
per me, ad un artista qualsiasi o<br />
che si chiami in qualsiasi modo!<br />
Ogni cosa ha la sua gratificazione,<br />
sia riuscire a suonare in posti di<br />
prestigio, come anche venire a<br />
suonare qua a Palmi, mica io suono<br />
meno bene! Suono uguale se<br />
mi trovo a Los Angeles, però l’importante<br />
è che mi diverto sia qua<br />
che la, cap<strong>it</strong>o! Certo l’emozione e<br />
l’adrenalina è diversa, perché se<br />
mi r<strong>it</strong>rovo a San Siro con 70 mila<br />
persone, lì ci sono dei meccanismi<br />
che sono un po’ diversi, però la<br />
sostanza è quella... anzi... lì gioca<br />
molto l’esperienza del mestiere<br />
perché così affronti la s<strong>it</strong>uazione<br />
con più tranquill<strong>it</strong>à... anche se<br />
c’è sempre l’emozione, che deve<br />
esserci per non essere una cosa<br />
fredda! L’emozione c’è sempre,<br />
anche quando suono in un club<br />
con quattro amici. . penso che,<br />
ormai, questa cosa ce l’hai nel dna<br />
… il giorno in cui dovessi perdere<br />
questo stimolo, sicuramente cambierei<br />
mestiere.. ma non saprei<br />
cos’altro fare! Oggi sono soddisfatto!<br />
Quali sono i tuoi progetti<br />
futuri?<br />
Ovviamente spero sempre di riuscire<br />
a suonare. A giorni sarò su<br />
Radio Montecarlo per la presentazione<br />
del nuovo disco dei Gabin<br />
“Third and Double”, disco ricco di<br />
“special guest”, usc<strong>it</strong>o il 5 <strong>marzo</strong><br />
in tutto il mondo; nel disco<br />
ho suonato pochi pezzi, in uno di<br />
questi, e ne sono molto contento,<br />
io suono e canta Flora Purim, la<br />
moglie di Airto Moreira (una delle<br />
stelle più brillanti della musica<br />
brasiliana e internazionale) da me<br />
apprezzata ed ascoltata da giovane<br />
e invece mi è cap<strong>it</strong>ata questa<br />
cosa! Prossimamente inizierò<br />
una collaborazione live per il Tour<br />
<strong>2010</strong> di Alex Br<strong>it</strong>ti; suonerò il 15<br />
al Teatro Nuovo di Udine, il 22 al<br />
Teatro Creberg di Bergamo e il 29<br />
sarò a Ferrara al Teatro Comunale.<br />
Poi c’è il “Quartetto Nazionale<br />
senza filtro”, gruppo creato assieme<br />
a Marco Siniscalco (basso),<br />
Alessandro Centofanti (organo) e<br />
Marco Rinalduzzi (ch<strong>it</strong>arra) e che<br />
negli ultimi concerti ha visto la<br />
collaborazione del trombettista<br />
Fabrizio Bosso. Continua l’esperienza<br />
con i “Canthina Band” che<br />
mi diverte e considero una buona<br />
palestra, sia dal punto di vista fisico<br />
che musicale; una palestra<br />
nel senso che non è facile suonare<br />
quelle canzoni! Sicuramente i<br />
progetti sono quelli di riuscire a<br />
suonare sempre e nel migliore dei<br />
modi, indipendentemente dalla<br />
questione dell’imponenza di quella<br />
che potrebbe essere l’espressione<br />
musicale; anche perché<br />
trovo meno divertente suonare in<br />
posti grandissimi piuttosto che in<br />
posti più piccoli, appunto perché<br />
, piacendomi la musica, in questi<br />
posti si possono ascoltare meglio<br />
le varie dinamiche.<br />
Adesso una piccola curios<strong>it</strong>à.<br />
Come giudichi il Festival di Sanremo?<br />
Secondo te vengono proposte<br />
canzoni di qual<strong>it</strong>à?<br />
Quest’anno, per quel poco che<br />
ho segu<strong>it</strong>o, ho ascoltato degli artisti,<br />
i giovani soprattutto, e devo<br />
dire, a mio modesto avviso, che<br />
c’è stata una ondata di nov<strong>it</strong>à.<br />
Quindi c’è questa potenzial<strong>it</strong>à<br />
per la musica <strong>it</strong>aliana?<br />
Se non viene manipolata sempre<br />
dalle stesse persone, che<br />
mettono le mani sempre in pasta<br />
e propongono sempre le stesse<br />
cose, credo di si. Alcune persone<br />
dovrebbero avere il buon senso di<br />
dire basta, diamo spazio ai giovani,<br />
anche perché oggi c’è gente<br />
di grande talento; ho ascoltato<br />
alcuni brani di interpreti molto in<br />
gamba. A me è piaciuta molto Malika<br />
Ayane.. quella sa cantare!
Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
Alvaro Domenico<br />
Anedda Nunzia<br />
Angì Cettina<br />
Arcuri Antonino<br />
Arcuri Lello<br />
Arcuri Lorenzo<br />
Arcuri Massimiliano<br />
Arcuri Santo<br />
Badolati Anna<br />
Badolati Felice<br />
Bagalà Pietro<br />
Balzamà Concetta<br />
Barbaro Oscar<br />
Barbaro Rocco<br />
Barbera Carmela<br />
Barbera Matteo<br />
Barone Francesco<br />
Barone Giovanni<br />
Barone Sissi<br />
Braganò Francesco<br />
Bruzzese Manuela<br />
Bruzzese Giovanni<br />
Caccamo Antonio<br />
Caccamo Carmelo<br />
Caccamo Cecè<br />
Cambrea Rocco<br />
Cannata Nella<br />
Carbone Claudio<br />
Cardoso Susanna<br />
Cariddi Giuseppina<br />
Carmel<strong>it</strong>ano Matteo<br />
Carnevali Rodolfo<br />
Carrà Assunta<br />
Carrozza Domenico<br />
Caruso Tota Benedetta<br />
Catalano Maria Rosaria<br />
Catalano Rachele<br />
Catanzar<strong>it</strong>i Vanda<br />
Chizzon<strong>it</strong>i Cristina<br />
Choteau Pascale<br />
Ciani Alessandra<br />
Ciccone Carmelo<br />
Cofano Achille<br />
Cogliandro Memmo<br />
Cosoleto Caterina<br />
Costa Concetta Maria<br />
Costa Giovanni<br />
Costantino Lucia D.<br />
Cricrì Aurora<br />
Cricrì Claudio<br />
Cricrì Giuseppe<br />
Cricrì Walter<br />
Cruc<strong>it</strong>ti Demetrio<br />
D’Agostino Francesco<br />
D’Agostino M. Concetta<br />
Davì Giuseppe<br />
Deodato Anna Maria<br />
Donato Peppino<br />
De Francia Salvatore<br />
De Maio Laura<br />
De Maio Armando<br />
De Maio Filippo<br />
di Antonino Catananti<br />
Coordinatore Associazione Culturale<br />
”Novecento”<br />
Rizziconi, sviluppato cen-<br />
a tro della Piana di Gioia<br />
Tauro, da parecchi decenni, durante<br />
la settimana santa, oltre ai<br />
consueti r<strong>it</strong>i religiosi, si ripeto-<br />
14<br />
Cultura e FolKlore<br />
REALIZZIAMO UN SOGNO!<br />
De Salvo Francesca<br />
De Santis Vincenzo<br />
Fedele Luigi<br />
Ficarra Nicolo’<br />
Ficarra Nicolò<br />
Fiorillo Carmelo<br />
Fiorino Domenico<br />
Fontana Pasquale<br />
Franconeri Pasquale<br />
Frisina Pasquale<br />
Gagliostro Cetto<br />
Gagliostro Caterina<br />
Galimi Antonio<br />
Galimi Giuseppe<br />
Galimi Vincenzo<br />
Galletta Antonino<br />
Galletta Natascia<br />
Gallo Giuseppe<br />
Gallo Rosalia<br />
Gargano Ernesto<br />
Garipoli Maria Rosa<br />
Gaudio Ennio<br />
Gaudio Eugenio Managò Vincenzo<br />
Gaudio Savina Marazz<strong>it</strong>a R<strong>it</strong>a<br />
Gentile Francesco Massara Francesco<br />
Grassi Giuseppe Matarese Giovanni<br />
Grasso Davide Matina Francesco<br />
Gullo Antonino Mazzagatti R<strong>it</strong>a<br />
Hyrace Franca Melara Carmine<br />
Iannelli Antonino Mes<strong>it</strong>i Silvio<br />
Ippol<strong>it</strong>o Daniela Morab<strong>it</strong>o Alfredo<br />
Isola Giuseppe Morab<strong>it</strong>o Giovanni<br />
Lacquan<strong>it</strong>i Nunzio Mura Antonino<br />
La Face Maria Muratore Piero<br />
Leonardis Anna Maria Nicotra Ferruccio<br />
Loiercio Teresa Nizzari Domenico<br />
Lo Prev<strong>it</strong>e Teresa Noto Vincenzo<br />
Longo Pippo Oliva Carlo<br />
Lucente Gianfranco Ortuso Andrea<br />
Luppino Carmela Ortuso Giovanna<br />
Magazzù Antonio Ortuso Lucia<br />
Magazzù Giuseppe Ortuso Rocco<br />
Maisano Domenico Paparo Concetta<br />
Managò Andrea Pardeo Francesco<br />
no due suggestive tradizioni che<br />
fanno di questo paese, strategicamente<br />
s<strong>it</strong>uato nel cuore di una<br />
rigogliosa pianura, un importante<br />
e frequentato centro del folclore<br />
religioso.<br />
Dal lontano 1902, seppur ad<br />
intervalli irregolari, il Venerdì<br />
Santo viene rappresentata la<br />
Tragedia Sacra “iL cRiSTO”,<br />
cinque atti del poliedrico rizziconese<br />
Francesco Carbone<br />
(1868-1928). Fu proprio lui, fra<br />
l’altro anche p<strong>it</strong>tore, fotografo<br />
e inventore che, attingendo<br />
dagli scr<strong>it</strong>ti evangelici, sul finire<br />
dell’800, elaborò un copione<br />
sulla passione e morte di Gesù<br />
Cristo. Profondamente radicata<br />
nel sentimento popolare e interpretata<br />
da improvvisati attori<br />
del luogo (con più di una parte<br />
che, in qualche caso, si tramanda<br />
orgogliosamente di padre in<br />
figlio, da nonno a nipote), il testo<br />
si snoda in una serie di scene<br />
che fanno rivivere gli ultimi giorni<br />
della v<strong>it</strong>a terrena del Figlio<br />
dell’Uomo.<br />
Pardeo Gaetano<br />
Parisi Antonino<br />
Parisi Enzo<br />
Parrello Carmela<br />
Parrello Rocco<br />
Pet<strong>it</strong>to Concetta<br />
Pet<strong>it</strong>to Antonio<br />
Pet<strong>it</strong>to Rosetta<br />
Pet<strong>it</strong>to Saverio<br />
Piccolo Giovanni<br />
Pipino Roberto<br />
Pipino Tommaso<br />
Pirrottina Rocco<br />
Pizzuto Dino<br />
Prev<strong>it</strong>era Marianna<br />
Ranuccio Salvatore<br />
Reni Marcella Clara<br />
Ricciardi Diego<br />
Rig<strong>it</strong>ano Eugenio<br />
Rizz<strong>it</strong>ano Carmelo<br />
Romano Annamaria<br />
Romeo Giuseppe<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
Rosina Angela<br />
Saccà Natale<br />
Saffioti Antonino<br />
Saffioti Ettore<br />
Sainato Marcella<br />
Sainato Roiberto<br />
Scarfone Antonello<br />
Scarfone Rosario<br />
Scidone Rocco<br />
Seminara Eugenio<br />
Silvestri Salvatore<br />
Solano Domenico<br />
Sprizzi Ninì<br />
Sprizzi Pasquale<br />
Surace Demetrio<br />
Surace Domenico Luigi<br />
Surace Pasquale<br />
Surace Rocco<br />
Surace Rocco<br />
Surace Saverio<br />
Surace Vincenzo<br />
Suriano Gaetano<br />
Tigano Franco<br />
Topa Giuseppe<br />
Trapasso Maria Rosaria<br />
Trentinella Caterina<br />
Trentinella Francesco<br />
Tripodi Carmelo<br />
Veneto Armando<br />
Veneto Mara<br />
Ventrice Alberto<br />
Ventrice Loredana<br />
Ventrice Paolo<br />
Vincenzi Giuseppe<br />
Zagari Cosimo<br />
Zappone Franco<br />
Zavaglia Domenico<br />
Zinnato Carmelo<br />
Zinnato Domenico<br />
Zinnato Manuela<br />
Zirino Pasquale<br />
RIZZICONI, CENTRO DEL FOLCLORE RELIGIOSO<br />
Puntualmente da più di due<br />
secoli, invece, ogni anno, nel<br />
giorno di Pasqua i rizziconesi,<br />
con religiosa devozione, hanno il<br />
privilegio di assistere a un’altra<br />
bella tradizione locale che, assieme<br />
alla Tragedia del Venerdì<br />
Santo, può essere considerata il<br />
simbolo del folclore c<strong>it</strong>tadino:<br />
‘affRUnTaTa. Difatti, i vari r<strong>it</strong>i<br />
della Settimana Santa culminano<br />
con la spettacolare rappresentazione<br />
dell’incontro della statua<br />
del Cristo Risorto con quella della<br />
Madonna, dopo gli appassionanti<br />
“viaggi” del diletto apostolo Giovanni.<br />
Fra le tante “confrunte”<br />
che si svolgono nella nostra regione,<br />
quella di Rizziconi, per<br />
l’insidia del percorso, la veloce<br />
successione delle fasi, la pesantezza<br />
delle statue, può essere<br />
considerata una delle più suggestive<br />
ed emozionanti (venire<br />
per credere !): una cadenza sbagliata<br />
dei portatori, che devono<br />
sottoporsi ad un notevole sforzo<br />
psicofisico, una disattenzione nei<br />
convulsi momenti dell’esecuzio-<br />
Associazione C<strong>it</strong>tà Di Palmi<br />
Associazione Fidapa Palmi<br />
Associazione Fisiof<strong>it</strong> Palmi<br />
Associazione Madreterra<br />
Associazione Per Palmi<br />
Associazione Presenza<br />
Associazione Pro Loco Palmi<br />
Associazione Prometeus<br />
Gruppo “Palmesi di Milano”<br />
Gruppo “Palmesi del New Jersey”<br />
Gruppo “Palmesi di New York”<br />
Gruppo “Palmesi di Roma”<br />
Gruppo “Palmesi di Sidney”<br />
Lega Navale Italiana Palmi<br />
R.L. P<strong>it</strong>agora 29 agosto<br />
Rotary Club Palmi<br />
Ufficio Agricolo Terr<strong>it</strong>oriale di Palmi<br />
Unisu - Univers<strong>it</strong>à Telematica<br />
“Nicolò Cusano”<br />
ne, potrebbero compromettere<br />
non solo la buona riusc<strong>it</strong>a della<br />
tradizionale rappresentazione<br />
ma, soprattutto, l’incolum<strong>it</strong>à di<br />
protagonisti e spettatori; in più,<br />
un imprevisto incidente verrebbe<br />
pure interpretato come di<br />
cattivo auspicio.<br />
Sono pochi i centri della Calabria<br />
che possono vantare due<br />
tradizioni cosi autenticamente<br />
radicate nella coscienza popolare<br />
e nel sentimento religioso.<br />
Per questo, “Sacra Tragedia” e<br />
“Affruntata” rappresentano per<br />
Rizziconi un patrimonio culturale<br />
da tutelare e valorizzare.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
la mItIca “tabElla” - rIcordo IndElEbIlE -<br />
di Giuseppe Cricrì<br />
correvano gli anni settanta.<br />
I pesci della Costa Viola,<br />
sarpe, cefali e occhiate, scampati<br />
al pericolo, nascosti nei<br />
loro anfratti segreti e abissali,<br />
avevano più volte sent<strong>it</strong>o gli<br />
effetti del suo tonante operato<br />
percorrere i liquidi fondali, facendoli<br />
vibrare come un piccolo<br />
terremoto.<br />
Saro u ‘Ndrianu era un “professionista<br />
della bomba”, li sorprendeva<br />
quei pesci, come un<br />
temporale fulmineo, scaricava<br />
tr<strong>it</strong>olo impaccato sui loro branchetti<br />
erratici, intenti a perlustrare<br />
le marine a caccia di prede<br />
più piccole della loro taglia.<br />
Saro li aspettava accovacciato<br />
sempre su uno scoglio diverso, e<br />
lanciava con meticolosa perizia<br />
il pacchetto esplosivo centrando<br />
la testa del branco in trans<strong>it</strong>o.<br />
Saro aveva esperienza, lo si capiva<br />
dall’occhio di vetro e dalle<br />
tre sole d<strong>it</strong>a rimaste nella mano<br />
destra, segni pregressi lasciategli<br />
addosso dalla dinam<strong>it</strong>e.<br />
Ma quello del pescatore pirotecnico<br />
era il solo mestiere che<br />
SPOSi E cERimOnia<br />
DALIN<br />
ANGELA PASCAL<br />
PRONOVIAS<br />
DANIEL Degli ONOFRI<br />
NICOLE<br />
LUCREZIA<br />
MISS KELLY<br />
FIORINDA Carlo Pignatelli<br />
NICOLE<br />
MANUEL MOTA<br />
EDDY K.<br />
VALENTINI<br />
LA SPOSA<br />
VINNI<br />
SAN PATRICK<br />
LUISA<br />
CARLO PIGNATELLI UOMO<br />
15 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Cultura e FolKlore<br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
gli consentiva di portare il pane<br />
a casa e così, nonostante tutto,<br />
lui continuava a praticarlo con<br />
passione consumata.<br />
A chi era in partenza dalla<br />
stazione spesso cap<strong>it</strong>ava di essere<br />
scosso da una detonazione<br />
proveniente dal mare, ma c’era<br />
sempre qualcuno fra i ferrovieri<br />
ab<strong>it</strong>uati a quelle quotidiane<br />
deflagrazioni che rassicurava i<br />
viaggiatori impaur<strong>it</strong>i che chiedevano<br />
cosa fosse successo.<br />
“ Nenti… è u ‘Ndrianu chi pisca”<br />
Dopo essere stato semplice<br />
pescatore di frodo, Saro si era<br />
fatto ristoratore, mettendo su<br />
una tavernetta improvvisata<br />
nella quale, a pochi metri dal<br />
bagnasciuga, alla frescura di una<br />
cannicciata, si poteva degustare<br />
il pesce alla griglia appena tratto<br />
dalle onde del mare.<br />
“Da pesce Saro fresco” aveva<br />
scr<strong>it</strong>to, incolonnando in modo<br />
bizzarro le parole nell’improbabile<br />
tabella che recava una<br />
freccia indicante la baia della<br />
Marinella.<br />
Gli avventori si affezionavano<br />
alla sua cucina estemporanea e<br />
Da PEScE SaRO fREScO<br />
genuina, semplice e odorosa di<br />
menta e salmoriglio e spesso lo<br />
sommergevano di prenotazioni.<br />
Saro li assicurava, : “ ‘Ndavi<br />
pe tutti!! Aspettati ca vaiu e<br />
tornu!!”<br />
Partiva verso una delle tante<br />
baie della costa, spariva dietro<br />
gli scogli con la sigaretta sempre<br />
accesa che gli pendeva dal labbro,<br />
portandosi dietro il panaro<br />
nel quale sotto un tovagliolo<br />
era nascosta una miccia fatta di<br />
tessuto impregnato di olio e la<br />
bomba di carta annodata con lo<br />
spago.<br />
Saro attendeva pochi minuti<br />
prima di avvistare con l’occhio<br />
superst<strong>it</strong>e il branchetto di passo,<br />
accendeva la miccia e lanciava,<br />
dopo pochi istanti una<br />
colonna di acqua schizzava dalla<br />
superficie del mare proiettando<br />
nell’aria una manciata di argentee<br />
prede agonizzanti, fra alghe<br />
sradicate dal fondo.<br />
Saro recuperava una bagnarola<br />
e paleddhiando raccattava i pesci<br />
mentre ancora si dibattevano<br />
in superficie, li ammucchiava<br />
dentro il panaro e guadagnando<br />
la riva correva a cucinarli sulle<br />
braci.<br />
La minutaglia la affidava alla<br />
cura della moglie, addetta alla<br />
cucina, spesso ordinandole in un<br />
<strong>it</strong>aliano perentorio: “ Concetta<br />
friggi a tutta passata!!”<br />
Gli avventori si complimentavano<br />
con lui per le ottime mangiate<br />
di pesce davvero fresco a<br />
prezzi modicissimi.<br />
Noi ragazzi spesso lo incontravamo<br />
nelle luminose giornate<br />
di maggio in cui, marinando la<br />
scuola, correvamo a Ravaglioso<br />
per fare i primi bagni.<br />
Saro ci chiedeva aiuto per recuperare<br />
le prede, noi rispondevamo<br />
alla sua richiesta che era<br />
sempre generosamente ricompensata<br />
in natura. Poi quando lui<br />
correva via, attrezzati da ferro<br />
filato ci immergevamo per recuperare<br />
i pesci più grossi rimasti<br />
nel fondale, li trapassavamo<br />
dalle branchie e li portavamo in<br />
superficie, orgogliosi di ostentare<br />
quelle iridescenti collane <strong>it</strong>tiche,<br />
che, come trofei esclusivi,<br />
ci portavamo a casa, grondanti<br />
di profumata salsedine.<br />
Un giorno lo vidi da vicino<br />
Saro, intento nel suo operato di “<br />
esperto di esplosivi “, nel vedermi<br />
ad osservarlo, mentre stavo<br />
timoroso, semi occultato da una<br />
roccia, lui mi volle rassicurare.<br />
“ Chi fai “ disse, “ Ti scanti? Noo<br />
,,, ca non succedi nenti, ti poi<br />
‘mbicinari se voi!!”<br />
Avevo voluto assistere da vicino<br />
a tutta l’operazione, mi<br />
appassionava la figura di Saro,<br />
così come può cap<strong>it</strong>are a ciascun<br />
adolescente che non ha ben<br />
chiaro il senso del pericolo e del<br />
proib<strong>it</strong>o.<br />
Quella volta lo aveva riemp<strong>it</strong>o<br />
fino all’orlo il panaro ed andandosene,<br />
soddisfatto, mi aveva<br />
concesso con generos<strong>it</strong>à di raccogliere<br />
per me tutti i pesci rimanenti.<br />
Forse sarà stata l’ultima sua<br />
pesca miracolosa.<br />
Dopo poco più di una settimana<br />
seppi che era accaduta una<br />
tragedia. Si era sent<strong>it</strong>o come<br />
un tuono provenire da Ravaglioso,<br />
come di una bomba non<br />
smorzata dal mare esplosa fuori<br />
dall’acqua. Saro poco prima<br />
di scagliare si era spostato su<br />
una roccia lippusa , trad<strong>it</strong>o da<br />
una improvvisa virata fatta dal<br />
branco di pesci, aveva r<strong>it</strong>ardato<br />
il lancio e scivolando sullo scoglio<br />
non aveva fatto in tempo a<br />
disfarsi dell’ordigno che teneva<br />
ancora in pugno. Era stato un attimo<br />
ed era spar<strong>it</strong>o in una bolla<br />
di fumo.<br />
Molti piansero pensando alla<br />
fine di quell’uomo singolare, e<br />
agli stenti di quella famiglia rimasta<br />
senza pane.<br />
Qualcuno pensò che sarebbe<br />
fin<strong>it</strong>a per sempre l’opportun<strong>it</strong>à<br />
di mangiare pesce fresco a prezzi<br />
modici.<br />
Il cartello di legno rimase<br />
ancora per qualche anno ancorato<br />
al muretto della Marinella,<br />
finchè il sole e la salsedine<br />
non cancellarono defin<strong>it</strong>ivamente<br />
quella scr<strong>it</strong>ta fatta col<br />
pennello che diceva: “da pesce<br />
Saro fresco, pranzo completo<br />
£1000.”<br />
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Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
16<br />
Cultura e FolKlore<br />
ERA IL TEMPO DEI GIOCHI<br />
La nostalgia dei vecchi giochi ... di una volta<br />
Se l’infanzia è l’età che si<br />
ha per tutta la v<strong>it</strong>a …<br />
Gallinella zoppa zoppa<br />
Quantu pinni ti ‘ndi ‘ntocca<br />
Ti ‘ndi ‘ntocca vintiquattru<br />
Unu, dui, tri e quattru!<br />
di Cettina Angì<br />
così rec<strong>it</strong>a un’antica filastrocca<br />
che, per i meno giovani, è<br />
legata ai ricordi della fanciullezza,<br />
alla semplic<strong>it</strong>à ed all’original<strong>it</strong>à dei<br />
giochi di una volta, spesso costru<strong>it</strong>i<br />
con materiali poverissimi, nati<br />
da una fantasia fervida in grado<br />
di attingere risorse dall’ambiente<br />
SI<br />
LOCA<br />
circostante. La creativ<strong>it</strong>à e l’ingegno<br />
dei ragazzi di allora facevano<br />
sì che la bambola fosse di pezza al<br />
pari della palla, la macchinina una<br />
tavola con quattro ruote di legno,<br />
ogni pezzo di stoffa, ogni tenda un<br />
mantello, oppure bastava che alle<br />
estrem<strong>it</strong>à di una forcella di legno<br />
duro si legassero due elastici, a<br />
loro volta fissati ad un pezzetto<br />
di cuoio ovale, per realizzare una<br />
fionda capace di lanciare piccole<br />
pietre per colpire uccelli (in malaugurati<br />
casi, rompere vetri...). Il<br />
“telefono”? Un semplice filo teso<br />
tra due barattoli che conduceva la<br />
voce dell’uno all’orecchio dell’altro.<br />
Chi non ricorda la gara con i<br />
tappi delle bib<strong>it</strong>e che correvano<br />
lungo il bordo del marciapiede? Od<br />
il gioco con le figurine dei calciatori?<br />
Tra gli infin<strong>it</strong>i giochi dimenticati,<br />
vi erano quelli collettivi che<br />
si svolgevano, secondo le stagioni,<br />
per lo più all’aperto, in strada. I<br />
ragazzi palmesi si divertivano con<br />
poco ed i giochi, nonostante la<br />
loro semplic<strong>it</strong>à, apparivano invero<br />
bisogni della v<strong>it</strong>a e sollievo alle<br />
fatiche quotidiane. D’inverno, in<br />
particolar modo nel periodo natalizio,<br />
coll’approssimarsi della<br />
tanto attesa festa, essi erano dei<br />
più ingenui. Si giocava a “li fosseddha”,<br />
“lu vacili”, “L’arciperniculu”,<br />
“li nuciddhi” e, soprattutto,<br />
ad “‘u paddhu”, servendosi di una<br />
grossa nocciola che, tram<strong>it</strong>e un<br />
foro praticato nella parte posteriore,<br />
veniva svuotata del seme,<br />
in modo tale, poi, da colarvi del<br />
piombo od inserirvi altro materiale<br />
che l’appesantisse. “U paddhu”<br />
così realizzato, veniva tirato, da<br />
distanza prestabil<strong>it</strong>a, mirando “‘u<br />
casteddhu” (sorta di costruzione<br />
fatta da quattro piccole nocciole,<br />
poste tre come base ed una al di<br />
sopra di esse). Chi gettava il maggior<br />
<strong>numero</strong> di castelli – ciascuno<br />
dei quali corrispondeva ad un giocatore<br />
– vinceva un bel gruzzolo…<br />
di nocciole. Le giornate primaverili<br />
prima ed estive poi, offrivano<br />
attrattive sempre nuove. Fra<br />
i giochi più noti di stagione (tra<br />
cui: “al Re di Spagna”, “‘a pianeta”,<br />
“‘u surici ”, “’a landa”, ecc.),<br />
v’era “’u palorgiu“, trottola di legno<br />
avvolta nella parte superiore<br />
da una cordicella, con un lungo<br />
chiodo infisso in quella inferiore,<br />
a mo di punta, sfregato a dovere<br />
sul gran<strong>it</strong>o in maniera d’assicurare<br />
un maggior tempo di rotazione; “a<br />
singa”, riga tracciata in terra che<br />
ciascun giocatore, lanciando da<br />
lontano il proprio “soldo”, doveva<br />
riuscire ad avvicinare o toccare:<br />
il più abile otteneva in premio le<br />
restanti monete.<br />
Anche le bambine<br />
avevano i<br />
loro giochi prefer<strong>it</strong>i,<br />
per lo più<br />
d’im<strong>it</strong>azione, in quanto riproducevano<br />
le stesse scene, le stesse<br />
azioni che avevano visto compiere<br />
alle loro madri. “‘A cucinìa”, ad<br />
esempio, consisteva nel preparare<br />
un semplicissimo pranzo, mettendo<br />
ciascuna qualcosa presa in casa<br />
e consumandola assieme. Altri<br />
giochi collettivi erano “Madama<br />
Dorè”, con le piccine che, in compagnia,<br />
interpretavano, all’aperto,<br />
fra canti e balli, l’omonima fiaba;<br />
“La bella che dorme”, “Cummari<br />
av<strong>it</strong>i piseddha”, ecc. Non di rado<br />
bambini e bambine, specie se più<br />
piccoli, condividevano gli stessi<br />
giochi, tra cui “‘u pilu”, rincorrendosi<br />
a vicenda fin quando, toccato<br />
un coetaneo con la mano, questi,<br />
a sua volta, doveva toccarne un altro;<br />
“ a si loca “, “a mosca cieca”,<br />
bendando gli occhi di colui o colei<br />
che doveva cercare di afferrare e<br />
riconoscere uno dei partecipanti<br />
al gioco. Ad appassionare maschi<br />
e femmine era, poi, “all’arburi”.<br />
Qui, il bambino, detto “mastru”,<br />
con in mano un fazzoletto legato<br />
in nodo ad un angolo, nel porgerlo<br />
agli altri compagni soleva dire:<br />
“Sacciu n’arburu gatu cusì, i sò<br />
frutti su cusì…“, descrivendo tutte<br />
le caratteristiche dell’albero; nel<br />
caso in cui il compagno non avesse<br />
compreso di quale arburu si trattasse,<br />
“’u mastru” avrebbe passato<br />
il fazzoletto al successivo e così<br />
via; viceversa se avesse indovinato,<br />
egli avrebbe preso a correr<br />
dietro agli altri, percuotendoli con<br />
il nodo del fazzoletto e, tuttavia,<br />
arrestandosi, per poi tornare al<br />
posto di gioco con il fazzoletto<br />
in bocca, alla voce che ordinava:<br />
“’a mastru!“. Uno dei giochi che<br />
si svolgevano tra luglio ed agosto,<br />
era quello “d’u casu”. Stabil<strong>it</strong>a<br />
la part<strong>it</strong>a, due tra i giocatori più<br />
esperti, sceglievano dapprima<br />
la forma di cacio dal salumiere,<br />
possibilmente stagionato e duro<br />
e, successivamente, il viale nei<br />
pressi del quale si sarebbero formati<br />
i gruppi contrapposti di pari<br />
forza e <strong>numero</strong>. Ciascuna forma<br />
doveva essere lanciata a maniera<br />
di un discobolo con abil<strong>it</strong>à e forza;<br />
quindi si correva per raggiungerle<br />
con, peraltro,<br />
anche la gioia<br />
di camminare<br />
all’aria aperta<br />
e profumata,<br />
ora al sole ora<br />
all’ombra, per le<br />
strade di campagna,<br />
vere e<br />
proprie piste per<br />
questi formaggi<br />
rotolanti, senza<br />
tenere conto<br />
degli improvvisi<br />
ostacoli, dei sassi,<br />
dei carri che<br />
facendo deviare<br />
di continuo le<br />
forme di cacio<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
ne acceleravano la<br />
corsa. Ed allora<br />
la gara ricominciava<br />
con altri<br />
due campioni<br />
freschi, in mezzo a frizzi, lazzi,<br />
sfide e pronostici. Tutto questo<br />
creava un affiatamento crescente<br />
ed emozionante fra i gruppi dei<br />
giocatori spesso di età diversa. A<br />
part<strong>it</strong>a fin<strong>it</strong>a le grosse forme erano<br />
già sgretolate ed i giocatori,<br />
amici, compari, vicini di casa, si<br />
riunivano tutti in un cordiale banchetto<br />
per poi, verso il tramonto,<br />
far rientro alle loro case. Quando<br />
i mezzi erano pochi, ma la voglia<br />
di svagarsi tanta, si cercava un<br />
buon muro, qualche giocatore volenteroso,<br />
un po’ di monetine e si<br />
dava via al gioco del “battimùru”.<br />
Quest’ultimo, consisteva nel battere,<br />
a turno, la propria moneta<br />
su un muro, tentando l’avvicinamento,<br />
quanto più possibile, alle<br />
altre, così da conquistarle a loro<br />
volta. Con l’industrializzazione e,<br />
di conseguenza, il benessere, i<br />
bambini non giocano più in strada:<br />
del resto, quando il mondo del<br />
gioco, non è più rigidamente separato<br />
da quello reale, ma vi entra<br />
a far parte, pian piano i giochi<br />
tradizionali scompaiono; mentre<br />
quelli elettronici, al pari dei giocattoli<br />
industriali, mortificano<br />
non solo la creativ<strong>it</strong>à e la fantasia<br />
dei ragazzi, ma anche i rapporti<br />
di socializzazione, il significato<br />
educativo del gioco stesso fatto di<br />
movimento e comunicazione. Accade<br />
così che quest’ultimo si snaturi<br />
e da terreno di esplorazione<br />
divenga meccanismo il cui funzionamento,<br />
già previsto, perfetto,<br />
lim<strong>it</strong>a l’immaginario dei fanciulli.<br />
Ricostruire, quindi, la storia<br />
dei giochi della tradizione di un<br />
terr<strong>it</strong>orio, ha un profondo valore<br />
storico e sociale, poiché essi<br />
rappresentano testimonianze di<br />
carattere antropologico strettamente<br />
legate ai linguaggi ed alle<br />
culture delle singole classi sociali.<br />
In fondo, un viaggio tra i ricordi<br />
offre sempre una buona occasione<br />
alle giovani generazioni per<br />
riscoprire, assieme alle proprie<br />
radici, il senso di appartenenza<br />
ad una comun<strong>it</strong>à di valori, forse<br />
non ancora del tutto irrimediabilmente<br />
travolta dall’incedere della<br />
modern<strong>it</strong>à.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
Una fabbRica Di CAMILLoTTI a PaLmi<br />
nEL PERiODO 1777-1786<br />
intorno al 1771 fu il feudatario d. Giovan Battista Spinelli ad aprire a Palmi<br />
una fabbrica di «camelot» ovverossìa tessuti di pelo di cammello, che<br />
purtroppo finì an ch’essa nei guasti causati dal terremoto noto come il Grande<br />
Flagello di 12 anni dopo, ma ancora nel 1786 nel «Quartiero li muraglia» si<br />
avvertiva la «casa della fabrica delle sete di S. E. il Sig. principe di Cariati».<br />
Gli ordegni» occorrenti a mettere in moto un tale opificio furono in parte<br />
recati da Napoli dai coniugi d. Regina Tanasi e dr. d. Nicolò Cossi, mentre<br />
in parte ancora risultavano allest<strong>it</strong>i nella stessa Palmi. Una volta sul posto,<br />
venne chia mato a stimarli mastro Ambrogio Bronchelli d’Angelo di Firenze<br />
«come professore, ed esperto in tal materia». Quest’ultimo, che doveva senz’<br />
altro conoscere alla perfezione il prodotto, sub<strong>it</strong>o attestò che detti non erano<br />
fatti «conforme richiede l’arte» non risultando per niente simili a quelli che<br />
si potevano osservare in funzione «in Fiorenza nella fabrica de camillotti del<br />
Sig.r Oginore» ed in altre (Ginori, anche se in altro campo, è ancor oggi un<br />
marchio di elevata qual<strong>it</strong>à). Ma, a fronte di ciò, mastro Ambrogio si rifiutò di<br />
stilare la «fede di ver<strong>it</strong>à» che necess<strong>it</strong>ava. Cosa per cui il 9 settembre Antonino<br />
Altanà, «Procuratore della nuova fabrica de Camillotti, Peli di Camelo,<br />
Seterie, ed altro di Sua Ecc.za Padrone il Sig. Principe di Cariati», rivolgeva<br />
viva istanza al governatore e giudice di Palmi, dr. d. Francesco Principe, perchè<br />
astringesse quegli a farlo. In Palmi nel 1784 compariva qualche confezione<br />
di pelo di cammello, che molto probabilmente poteva provenire dalla fabbrica<br />
dello Spinelli. In un atto, infatti, accanto ad «una longherina di molla», è dato<br />
avvertire «un’altra di camillotto» 2 .<br />
Da altro documento abbiamo che Giovan Battista Spinelli, feudatario aperto<br />
ad ogni intrapresa di carattere speculativo, sin da cinque anni prima del 1776<br />
«ha posto la nuova fabbrica di camilotti, peli di camelo seterie ed altro» nel<br />
suo feudo di Palmi e che, dall’inizio fino all’ultimo giorno di novembre 1776, vi<br />
ha lavorato quale «filatorano delle sete» il messinese mastro Giovanni Melissari.<br />
Costui, terminato il tempo stabil<strong>it</strong>o, ha deciso di andare per altra strada ed<br />
il 13 dicembre si è trovato dal notaio assieme al procuratore del duca, dottor<br />
fisico e chirurgo d. Antonino Altanà. Dall’atto intercorso tra i due si evince che<br />
mastro Giovanni era stato deb<strong>it</strong>ore verso l’Altanà di duc. 39, somma versata<br />
a quest’ultimo dal dott. fisico d. Francesco Parpagliolo. Entrambi i cost<strong>it</strong>uti si<br />
dichiararono alla fine soddisfatti, l’uno per aver ottenuto il risarcimento del<br />
deb<strong>it</strong>o, l’altro, oltre che per la corresponsione delle spettanze, per i 700 rocchelli<br />
che aveva consegnato all’Altanà il proprio fratello mastro Domenico 3 .<br />
17 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Cultura e FolKlore<br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
Rocco Liberti<br />
2 SEZIONE ARCHIVIO DI STATO PALMI, Libri del protocollo dei notai Michelangelo Soriani,<br />
Palmi, a. 1777 f. 53; Giuseppe Barbaro, id. , a. 1776 ff. 140-141 e Francesco Colloridi,<br />
id., a. 1784 f. 3.<br />
3 Ivi, nr. Giuseppe Barbato, Palmi, a. 1776, ff. 140-141. Scrive Antonio De Salvo (Ricerche<br />
e Studi Storici intorno a Palmi, Seminara e Gioia Tauro, Palmi 1899, p. 273 e n. 1) che<br />
i cammellotti o Gambellotti erano tessuti di peli di capra d’Angora, razza introdotta in<br />
Calabria Ultra dopo il 1770 od anche di peli di cammello e che si trattava di un genere<br />
molto comune.<br />
JOCHI ‘I NA VOTA<br />
Chistu si chiama “schicciapaddhu”, ed era<br />
di quasi tutti li figghjoli usatu<br />
‘na vota, e si jocava ‘i ‘sta manera:<br />
eccu, ‘nta ‘stu cannolu sbacantatu<br />
di lignu di sambucu,<br />
‘sta paddhuleddha ‘i stuppa<br />
vagnata a vvia ‘i sputazza,<br />
nci ‘ncugnu di ‘stu bucu<br />
e doppu chi la carcu<br />
cu ‘st’autru lignu chi vid<strong>it</strong>i ccà<br />
-e tantu a nzin’a a quandu<br />
m’arriva ‘a portu quasi a la m<strong>it</strong>àchist’<br />
autra paddhuleddha,<br />
comu vid<strong>it</strong>i ancora,<br />
nci ‘ncugnu ausu ‘n tappu<br />
nzin’ a chi nesci fora<br />
la prima e faci… ppà !<br />
E via accussì di segutu,<br />
chista ch’ è dintra ancora<br />
veni mandata fora,<br />
comu sap<strong>it</strong>i ngià,<br />
di ‘st’ autra padda e… ‘nsumma,<br />
chistu è lu jocu… và !<br />
E chisti, “gatta e surici”<br />
Si chjamanu… oh jocato..!<br />
figghjoli chi facìvamu<br />
filici a chiddh’ età ;<br />
e mi currìa lu surici<br />
la gatta si mentìa<br />
e chistu ia schiacciandu<br />
cussì, di ccà e di ddhà…<br />
E chisti ccà… “palorgiu”<br />
si chjamanu e “lazzata”;<br />
e, comu chista nci l’ addhazzu attornu<br />
-ca no’ nci voli nuddha abil<strong>it</strong>àlu<br />
minu doppu “a llongu” ‘i ‘sta manera,<br />
comu vid<strong>it</strong>i ccà.<br />
E n’ autru modu mi si joca è chistu<br />
chjamatu “a pinneddhazzu”;<br />
nci addhazzu sempri attornu la lazzata<br />
isu accussì lu grazzu,<br />
e poi lu minu pè mi cadi a chjumbu,<br />
ed eccu comu fazzu…<br />
E ‘st ‘autru modu veni ancora d<strong>it</strong>tu,<br />
pecchì si mina forti, “a corpu f<strong>it</strong>tu”<br />
e lu palorgiu roci e gghjetta ‘u vuuh…<br />
e pè finiri ‘u pigghju ‘ nta la manu<br />
a ‘nzina chi s’astuta, chjanu, chjanu…<br />
Figghjoli li facìvamu nù atri<br />
‘sti bedhi jochi ed autri a chiddh’ età…<br />
ma ‘sti figghjoli d’ora<br />
nò gatti e mancu surici,<br />
palorgi e schicciapaddhi<br />
vannu trovandu cchjù!,<br />
ca vonnu fari ‘i gaddhi<br />
puru li puddhicini<br />
chi dintr’ a scorcia ‘i ll’ ovu<br />
cogghjuti ancora su!<br />
Francesco Salerno<br />
( tratta da F. SALERNO, Antologia poetica, Calabria<br />
Letteraria ed<strong>it</strong>rice, Soveria Mannelli, 1989, pp.32-34 )<br />
“Il p I c c o l o d av Id” o p E r a d E l m a E s t r o an to n I o cErr a
Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
Girolamo Seminara<br />
rocco era part<strong>it</strong>o da Palmi<br />
in un freddo inverno del<br />
1985 per andare in un mondo<br />
“nuovo”, l’Australia; laggiù<br />
avrebbe trovato un lavoro, forse<br />
una famiglia, proprio lui, il mio<br />
caro amico, che mai si sarebbe<br />
allontanato così tanto dalla<br />
“beddha Parmi” .<br />
Troppi ricordi ci legavano,<br />
troppi sogni da rincorrere insieme,<br />
la voglia di crescere ed il<br />
desiderio di raggiungere il benessere<br />
attraverso il lavoro e<br />
l’onestà, sempre e comunque rimanendo<br />
nella nostra terra; ma<br />
ognuno compie le proprie scelte,<br />
più o meno, secondo un destino<br />
già scr<strong>it</strong>to ed io a malincuore me<br />
ne feci una ragione.<br />
Oggi, 9 dicembre 2002, Rocco<br />
torna a Palmi; un inverno costellato<br />
da alluvioni e continue<br />
piogge ha rovinato il raccolto di<br />
grano, fonte di guadagno e sostentamento<br />
per il nostro amico;<br />
a ciò si aggiunge il tarlo della nostalgia<br />
per la sua c<strong>it</strong>tà e così la<br />
decisione di un rientro a “casa”<br />
non tardò ad arrivare.<br />
Andai io stesso a prenderlo<br />
all’Aeroporto di Reggio Calabria,<br />
tra lacrime di gioia ed il<br />
desiderio di raccontarsi tutto<br />
d’un fiato diciassette anni di<br />
lontananza. Per strada erano<br />
fiumi di parole...<br />
Mi accorgevo che più ci avvicinavamo<br />
verso la nostra amata<br />
Associazione<br />
artistico culturale<br />
“Amici di Ermelinda Oliva”<br />
ii° cOncORSO Di POESia<br />
“Domenico augimeri”<br />
per ricordare la figura del p<strong>it</strong>tore palmese<br />
Domenico Augimeri, l’Associazione artistico-culturale<br />
“Amici di Ermelinda Oliva” in<br />
collaborazione con il Comune di Palmi - Assessorato<br />
alla Cultura e Pubblica Istruzione<br />
- e con il patrocinio della Provincia di Reggio<br />
Calabria e della Regione Calabria bandisce<br />
e organizza un Concorso di Poesia a<br />
tema libero.<br />
Per info: 096623838-0966266610-3384273048<br />
il raCConto del mese<br />
18<br />
C’era una volta…<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
la tr IstE s to r Ia d I c h I è a n d ato v I a d a pa l m I, pEr l av o r o o d affEttI, è quElla d I to r n a r E IndIEtr<br />
o, a rItrovarE I proprI rIco r d I E a s c o p rI r E c h E, m E n t r E Il m o n d o a n d ava ava n t I, pa l m I r E g r E d I va.<br />
Palmi e maggiore era l’enfasi con<br />
cui raccontava i suoi ricordi e le<br />
sue emozioni; non solo, le storie<br />
legate ad un mondo così lontano<br />
come l’Australia che aveva<br />
cominciato a raccontarmi non<br />
appena imboccata l’autostrada<br />
a Reggio erano scomparse, man<br />
mano che superavamo Villa San<br />
Giovanni e poi Scilla, per non<br />
parlare di quando ci siamo lasciati<br />
alle spalle l’usc<strong>it</strong>a di Bagnara:<br />
Palmi, Palmi e solo Palmi<br />
nelle sue parole.<br />
Appena arrivati, la prima cosa<br />
che fece fu andare al cim<strong>it</strong>ero,<br />
a trovare le spoglie dei i suoi<br />
gen<strong>it</strong>ori, dei parenti più stretti<br />
e, ahimè, a scoprire che molti<br />
suoi (nostri) amici non c’erano<br />
più. Durante le prime settimane<br />
Rocco si divise tra pranzi, talvolta<br />
presso un cugino talvolta<br />
presso un amico, e così per tutto<br />
il mese di dicembre; poco fu il<br />
tempo trascorso insieme.<br />
E venne il nuovo anno; una<br />
sera Rocco spuntò a casa mia,<br />
salendo su per le scale in maniera<br />
veloce, non appena entrato<br />
dentro casa mi disse:<br />
“Presto! Presto! Andiamo alla<br />
Stazione, ho visto in agenzia<br />
un’offerta speciale sul treno Eurostar<br />
diretto a Roma; andiamo<br />
a fare sub<strong>it</strong>o i biglietti e domani<br />
partiamo per qualche giorno di<br />
vacanza!”<br />
In maniera sorpresa ma molto<br />
decisa, gli risposi:<br />
“Calma, calma! Beh, vedi Rocco…<br />
non c’è una biglietteria alla<br />
Stazione e, poi, pur volendo, il<br />
treno di cui mi parli non effettua<br />
la fermata a Palmi. Ma stai<br />
tranquillo, stanno ripristinando<br />
il tutto, per far sì che torni ogni<br />
cosa come prima.”<br />
Come un bambino, dispiaciuto<br />
perché aveva scoperto che<br />
Babbo Natale non esiste, girò<br />
le spalle e andò via, con molto<br />
rammarico.<br />
Qualche giorno dopo andai<br />
a trovarlo a casa, quasi volessi<br />
scusarmi e magari rimediare al<br />
sogno infranto; lo trovai seduto<br />
sul divano mentre riguardava<br />
vecchie foto di famiglia, poi mi<br />
disse:<br />
“Sai Salvatore, prima di partire<br />
da Perth, avrei dovuto fare degli<br />
accertamenti medici; poi mi son<br />
detto: ma quasi quasi li effettuo<br />
a Palmi, nel nostro ospedale, mi<br />
ricovererò qualche giorno, con<br />
tutti i reparti che abbiamo potrò<br />
fare un check-up completo alla<br />
vecchia carriola! Ah! Ah!”<br />
E rideva, compiaciuto della<br />
sua battuta finale, sperando nel<br />
mio aiuto a fissare la data del<br />
ricovero e, magari, nel mio interessamento<br />
durante quei pochi<br />
giorni.<br />
Ahimè, dovetti fermarlo sub<strong>it</strong>o:<br />
“Beh, vedi Rocco, come dirti...”<br />
“Alt, alt, alt! – mi interruppe<br />
sub<strong>it</strong>o – ho già cap<strong>it</strong>o tutto, non<br />
aggiungere altro, basta così; se<br />
continuiamo ancora a parlare<br />
ti inventerai pure che è caduta<br />
la montagna di Sant’Elia, che le<br />
pietre sono fin<strong>it</strong>e alla Marinella<br />
e che quindi la prossima estate<br />
non ci possiamo fare il bagno ‘a<br />
Cacina!”<br />
Cari amici miei, non me ne vogliate,<br />
ma non ebbi il coraggio di<br />
confermargli quanto da lui ingenuamente<br />
raccontato per il solo<br />
scopo di provocarmi.<br />
Passarono dieci o forse più<br />
interminabili secondi di silenzio;<br />
poi Rocco, avendo notato il<br />
mio imbarazzo e avendo cap<strong>it</strong>o<br />
che tante cose erano cambiate<br />
rispetto ai suoi ultimi anni palmesi,<br />
con la sol<strong>it</strong>a ironia che lo<br />
contraddistingue da sempre, mi<br />
disse:<br />
“Adesso, via, accompagnami al<br />
Com<strong>it</strong>ato della Varia, mi voglio<br />
iscrivere per fare il Padreterno,<br />
ci pensi? Roccu ‘u Patreternu in<br />
cima alla Varia!!! Secondo te,<br />
Salvatore, il Padreterno avrà mai<br />
bisogno di un ospedale per curarsi?<br />
E poi, dimmi la ver<strong>it</strong>à, hai<br />
mai visto un Padreterno che ha<br />
bisogno dell’Eurostar per andare<br />
a Roma?”<br />
Ci siamo fatti una grossa risata,<br />
come ai bei tempi, e ci siamo<br />
recati verso la nostra cara Piazza<br />
I° Maggio.<br />
C’era una volta…<br />
DA IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 294, GENNAIO <strong>2010</strong>-01-22<br />
L’ITALIA MAGNIFICA<br />
di Marco Magnifico<br />
INDIMENTICABILE PALMI<br />
diciamoci la ver<strong>it</strong>à: a chi verrebbe in mente di andare a vis<strong>it</strong>are la c<strong>it</strong>tadina<br />
di Palmi? Molti non sapranno neppure che è tra Catanzaro e Reggio Calabria.<br />
Sub<strong>it</strong>o si pensa ( tutti colpevolmente viviamo intrisi di luoghi comuni) alla classica<br />
c<strong>it</strong>tadina del Sud rovinata dalla Democrazia Cristiana e affl<strong>it</strong>ta dalla illegal<strong>it</strong>à. E invece<br />
a Palmi, qualche giorno fa, ho vissuto la più intensa emozione da tanti mesi a<br />
questa parte. Rasa al suolo dal terremoto del 1908 e sub<strong>it</strong>o ricostru<strong>it</strong>a sul medesimo<br />
s<strong>it</strong>o con una dign<strong>it</strong>à urbanistica ed arch<strong>it</strong>ettonica che le delocalizzate “new towns”<br />
aquilane non sanno nemmeno cosa sia, Palmi è c<strong>it</strong>tadina armoniosa e linda, con un<br />
museo etnografico di primissimo ordine e, soprattutto, una villa comunale ( come al<br />
sud chiamano spesso i giardini pubblici) che vale il viaggio. A picco sul mare e realizzata<br />
a fine ottocento, la villa comunale di Palmi è tenuta in modo impeccabile, con<br />
maestosi ficus, fontane zampillanti, bordure fior<strong>it</strong>e e i busti marmorei dei palmesi<br />
illustri come Francesco Cilea e Leonida Repaci. Verso il mare una balaustra di ferro<br />
battuto vi divide dal sublime: dal mare di un bleu irripetibile( siamo nella cosiddetta<br />
costa viola) emergono Stromboli fumante e , Panarea poi, verso sinistra, Lisca bianca,<br />
Panarea, Vulcano e Lipari. Poco più in là, l’imbocco dello stretto con Ganzirri (anzi<br />
Cariddi) e la punta di Scilla.<br />
Enormi nuvole creano fasci di luce potente che si rincorrono tra Stromboli e lo<br />
stretto continuamente mutando il paesaggio; che diventa uno spettacolo sublime: nel<br />
senso di ultraterreno. Sono in estasi: gli amici palmesi mi strappano a forza da quella<br />
balaustra per portarmi in una piccola osteria dove la ricotta è un’altra emozione.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
A cura di Walter Cricrì<br />
fino a non molto tempo fa, passate<br />
le feste natalizie, già si<br />
cominciava a pensare alla lontana<br />
Pasqua.<br />
Durante la Quaresima nei paesi,<br />
nei borghi, nelle campagne, contadini<br />
ed artigiani lentamente si<br />
preparavano alla realizzazione di<br />
tutte quelle manifestazioni della<br />
settimana santa che la tradizione<br />
ha tramandato loro.<br />
Così avveniva anche in cucina, durante<br />
il periodo della settimana<br />
santa. Nel nostro circondario, oltre<br />
le sue special<strong>it</strong>à, sfornava una<br />
gran quant<strong>it</strong>à di cibi vivaci, ricchi,<br />
variegati.<br />
Nel reggino le pasticcerie preparano<br />
“u’ gneddhu” (l’agnello), un dolce di<br />
marzapane ricco di aromi e dal forte<br />
gusto di mandorla a forma di agnello<br />
di diverse dimensioni e abbell<strong>it</strong>o<br />
con lustrini e stendardi. Nelle famiglie,<br />
invece, si preparano molti dolci<br />
sia da forno sia a base di ricotta.<br />
Per l’occasione si preparano i cuddhureddi,<br />
dolcetti rotondi fatti di<br />
farina zuccherata impastata con<br />
uova, su cui è spalmato e solidificato,<br />
per cottura, un miscuglio bianco<br />
di gradevole sapore leggermente<br />
aspro, composto di zucchero e<br />
succo di limone.<br />
Era un dolce povero, tipico dei contadini<br />
calabresi, veniva preparato<br />
con farina di grano e zucchero,<br />
ma spesso questi ingredienti inaccessibili<br />
ai più venivano sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i<br />
la ricetta<br />
Ingredienti:<br />
500 gr. farina<br />
1 bustina liev<strong>it</strong>o per dolci<br />
buccia grattuggiata di un limone<br />
200 gr. burro<br />
4 uova<br />
1 bustina di vanillina<br />
200 gr. zucchero<br />
Per decorare:<br />
Codette e palline arcobaleno q.b<br />
1 tuorlo d’uovo per spennellare<br />
Per la glassa:<br />
1-2 cucchiai succo di limone<br />
1 albume (quello non utilizzato<br />
per spennellare)<br />
10-12 cucchiai di zucchero<br />
Primavera alle porte: Marzo è il<br />
mese dei lavori di ripul<strong>it</strong>ura e preparazione<br />
del giardino. Se le temperature<br />
lo permettono è possibile<br />
levare le coperture dalle piante<br />
poste al riparo di teli di materiale<br />
vario, avendo cura anche di ripulirle<br />
dalle foglie secche e dai<br />
rami rovinati; si ripuliscano<br />
anche le zone intorno<br />
agli arbusti ed agli alberi,<br />
levando foglie<br />
secche ed erbe<br />
infestanti, dopo<br />
aver sparso piccole<br />
quant<strong>it</strong>à di<br />
concime organico<br />
una leggera zappaturapermetterà<br />
di interrare il nutrimento<br />
e di farlo giungere più<br />
velocemente alle radici delle<br />
piante. In Marzo e Aprile i lavori<br />
nell’orto richiedono sempre<br />
maggiore impegno perché inizia<br />
o prosegue il ciclo di coltivazione<br />
di molte piante orticole che forni-<br />
19 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
saPeri &saPori<br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
PiStuni e cuddhura<br />
con farina di<br />
granturco e mosto cotto o sciroppo<br />
di fichi.<br />
Pare che anticamente venisse<br />
usato come pane per il viaggio in<br />
memoria dell’esodo degli ebrei<br />
dall’Eg<strong>it</strong>to.<br />
“... nel reggino viene chiamato<br />
“cudduraci” (da cuddura in greco<br />
kulloura significa “corona”), è una<br />
ciambella. Nei paesi grecanici dello<br />
Jonio reggino “sguta” o “guta”<br />
(dal greco augotòs = ovale) e nel<br />
catanzarese “cuzzupa” e “cucùli”<br />
… (Beatrice Zadera).<br />
Dolce dalle forme fantasiose: cestini,<br />
fiocchi, bambole (pupe),<br />
pappagalli (venivano messi a tavola<br />
per segnare il posto del<br />
capofamiglia e del primo figlio)<br />
cuore (dono per l’innamorato),<br />
A Palmi caratteristiche erano le<br />
Mettere la farina in un recipente capace e mescolarla con lo zucchero e<br />
il liev<strong>it</strong>o setacciato, quindi aggiungere il burro ammorbid<strong>it</strong>o, le uova, la<br />
buccia grattugiata di un limone la vanillila e impastare.<br />
Lavorare molto bene l’impasto in modo da amalgamare bene gli<br />
ingredienti; la consistenza dell’impasto non sarà dura, anzi, risulterà<br />
abbastanza morbida.<br />
Modellare l’impasto direttamente sulla carta forno, secondo i soggetti scelti.<br />
Posizionare sulla forma fin<strong>it</strong>a, con una leggera pressione sulla pasta, una<br />
o più uova col guscio (sempre in <strong>numero</strong> dispari), che andranno bloccate<br />
sul dolce con dei bastoncini di pasta a mo’ di croce. Spennellarla con<br />
dell’uovo sbattuto e guarnirla con dei semi di papavero, sesamo o con<br />
degli zuccherini colorati, e cuocerla a 180°-200° per circa 35-40 minuti,<br />
fino a quando diventerà dorata. Appena sfornata la cuddura, può essere<br />
ricoperta con la glassa e cospargerla di zuccherini colorati, lasciarla<br />
raffreddare e poi... Buona degustazione!<br />
Ovviamente anche le uova inser<strong>it</strong>e si possono mangiare... saranno belle<br />
sode dopo il passaggio in forno!<br />
i lavori nell’orto in primavera<br />
Indicazioni pratiche e consigli utili per affrontare i lavori di <strong>marzo</strong> e aprile nell’orto<br />
ranno i loro prodotti dalla primavera<br />
avanzata all’autunno. Ma la<br />
primavera di per se stessa è una<br />
stagione con tempo instabile. È<br />
perciò una regola che si verifichino<br />
r<strong>it</strong>orni di freddo o che si sus-<br />
forme<br />
a<br />
“Pistuni e<br />
cuddhura”, da<br />
scambiarsi tra fidanzati, con chiaro<br />
riferimento simbolico, di affidamento<br />
dei propri attributi sessuali<br />
al partner; caratteristica unica di<br />
questo dolce è la presenza di uova<br />
sode, come simbolo della rinasc<strong>it</strong>a,<br />
della fecond<strong>it</strong>à, del benessere<br />
e della forza generatrice. Per questa<br />
valenza bene augurante, viene<br />
oggi (sempre più raramente) regalato<br />
ai bambini.<br />
Nell’antich<strong>it</strong>à la cuddhura era<br />
prodotta da pastori o viandanti,<br />
i quali la infilavano nel bastone o<br />
nel braccio e la portavano nei loro<br />
spostamenti.<br />
La tradizione vuole che sia consumato<br />
anche giorno di pasquetta<br />
come dolce tipico a fine pasto nella<br />
tradizionale scampagnata”. Si<br />
prepara intrecciando due cilindri<br />
di pasta a forma di cerchio, spennellando<br />
con uovo sbattuto per<br />
renderla lucida. Si adornano, secondo<br />
tradizione con uova boll<strong>it</strong>e,<br />
sempre in <strong>numero</strong> dispari. L’uovo<br />
era simbolo di rinasc<strong>it</strong>a.<br />
seguano diverse giornate piovose.<br />
Questo comportamento del tempo<br />
è frequente.<br />
Potatura<br />
Per ottenere uno sviluppo equilibrato<br />
delle nostre piante durante<br />
queste settimane dovremo potare<br />
la gran parte di esse; escludiamo<br />
solo gli arbusti a fior<strong>it</strong>ura primaverile,<br />
per i quali attenderemo l’appassimento<br />
completo dei fiori per<br />
potare i rami rovinati o deboli. Le<br />
piante da frutto, gli arbusti<br />
a fior<strong>it</strong>ura estiva, le siepi,<br />
le rose, vanno potati<br />
adesso, in modo da favorire<br />
lo sviluppo di nuovi<br />
germogli vigorosi.<br />
Lavori vari<br />
Quando le ultime gelate<br />
saranno ormai un ricordo,<br />
potremo porre a dimora anche<br />
i bulbi a fior<strong>it</strong>ura estiva o autunnale.<br />
Possiamo porre a dimora<br />
non si può mai sapere tutto<br />
HAMBURGER PANINO USA?<br />
Il famossisimo Hamburger, il<br />
panino USA, non è nato in America<br />
ma è molto più europeo,<br />
infatti è nato in Germania ad<br />
Amburgo, da cui il nome, ma è<br />
stato solo in America che è crescuto<br />
e arricch<strong>it</strong>o non solo della<br />
classica polpetta schiacciata ma<br />
di formaggio, verdure, maionese,<br />
Ketchup e anche patatine.<br />
COSA MANGIA LA POPOLAZIONE<br />
Solamente un quinto dell’intera<br />
popolazione mondiale<br />
mangia pane; un altro quinto<br />
si nutre prevalentemente di<br />
granoturco, mentre per i tre<br />
quinti restanti l’alimento principale<br />
è rappresentato dal riso.<br />
I MAGGIORI CONSUMATORI DI PA-<br />
TATE<br />
Da una recente statistica, risulta<br />
che nel mondo, il Paese i cui ab<strong>it</strong>anti<br />
consumano la maggior quant<strong>it</strong>à<br />
di patate è l’Irlanda: ogni suo<br />
ab<strong>it</strong>ante ne mangia in media la<br />
bellezza di due quintali all’anno.<br />
E’ UNA QUESTIONE DI MARKE-<br />
TING<br />
Non è certo per caso che molti<br />
grandi magazzini statun<strong>it</strong>ensi<br />
hanno deciso di applicare le<br />
etichette con il prezzo sul retro<br />
delle confezioni o in punti non<br />
individuabili a prima vista. Si<br />
è infatti constatato che le probabil<strong>it</strong>à<br />
di acquisto da parte<br />
dei clienti aumentano quanto<br />
più a lungo una persona gira<br />
e rigira un articolo fra le mani.<br />
IL MARSALA, VINO SICILIANO<br />
La produzione industriale del<br />
marsala, l’ottimo vino tipico<br />
delle regioni occidentali della<br />
Sicilia, ebbe inizio nel 1780,<br />
ad opera di tre inglesi che<br />
si erano trasfer<strong>it</strong>i nell’isola.<br />
ITALIA GRANDE CONSUMO DI<br />
CARNE<br />
Il prodotto più importato in Italia,<br />
dopo prodotti chimici, macchinari<br />
e petrolio, è la carne: in un solo<br />
anno se n’è comprata all’estero<br />
per 421 miliardi (ossia quasi 1<br />
miliardo e 200 milioni al giorno).<br />
anche arbusti, alberi da frutto e<br />
roseti, con pane di terra. Possiamo<br />
praticare un primo trattamento<br />
antifungino con poltiglia bordolese.<br />
Semine<br />
Marzo e Aprile sono i mesi ideali<br />
per la semina del tappeto erboso.<br />
Ricordiamoci di spargere sul terreno<br />
del concime organico, o un<br />
fertilizzante a lenta cessione, e di<br />
lavorare a fondo il substrato, per<br />
permettere una perfetta radicazione<br />
delle giovani piantine.<br />
Nell’orto e nel giardino cominciamo<br />
a seminare molte<br />
delle piante che utilizzeremo<br />
nei prossimi mesi.<br />
Semine in piena terra<br />
Basilico, Cavoli estivi, Melanzane,<br />
Peperoni, Pomodori,<br />
Sedano, Zucchini, Barbabietole<br />
da orto, Bietole, Carote, Cicorie,<br />
Cipolle, Lattughe, Piselli, Pomodori,<br />
Porri, Prezzemoli, Rape,<br />
Ravanelli, Rucola, Spinaci, Valeriana,<br />
Cucurb<strong>it</strong>acee (Zucche, Angurie,<br />
Cetrioli, Fagioli, Meloni).
Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
di Gianfranco Lucente<br />
Quaranta’anni fa nel 1971 Andrè<br />
Guillou ha pubblicato un<br />
articolo int<strong>it</strong>olato “La tourma delle<br />
saline”<br />
In un lasc<strong>it</strong>o di un certo Kariothes<br />
alla chiesa di Sant’Agata di<br />
Oppido Mamertina si parla di EPAR-<br />
CHIA DELLE SALINE e si identifica<br />
questa semiluna in un terr<strong>it</strong>orio ben<br />
delim<strong>it</strong>ato che comprende Taureana,<br />
risale verso la Via Annia Popilia<br />
e costeggia la riva Sud del Petrace<br />
fino al pianoro di Castellace-Mellia<br />
di Lubrici, Delianova ed Oppido.<br />
La tabula Peutingeriana attesta<br />
l’esistenza di una statio lungo la<br />
Via Annia – Popilia a Tauriana.<br />
TABULA V del libro la Via Annia–<br />
Popilia in Calabria dell’arch<strong>it</strong>etto<br />
Vincenzo Spanò documenta perfettamente<br />
con mappe e documenti<br />
antichi e moderni la conformazione<br />
oro geografica della Valle .<br />
La descrizione storica completa<br />
di Taureana dal periodo preistorico<br />
(civiltà delle lipari) fino al periodo<br />
della Magna Grecia, all’insediamento<br />
degli Osci-bretii e al periodo<br />
romano, la riferirò in un altro articolo<br />
con documentazioni storico<br />
archeologiche importanti ed ancora<br />
non ben defin<strong>it</strong>ive come ricorda la<br />
Dott. D’Agostino nei suoi studi, oggi<br />
mi preme ricordare questo terr<strong>it</strong>orio<br />
e la sua civiltà che va dal periodo<br />
tardo romano III sec dopo C.<br />
fino al periodo dell’alto Medioevo<br />
(anno 1000) perchè poco conosciuta<br />
e florida per sviluppo economicoculturale–religioso,<br />
centro di grande<br />
rilievo storico per Bisanzio e la religione<br />
ortodossa.<br />
Nell’età tardo romana sono presenti<br />
le grandi ville con economia<br />
che si allontana dalle grandi c<strong>it</strong>tà<br />
e che utilizza al meglio le ricchezze<br />
di questo terr<strong>it</strong>orio: il Porto di<br />
Taureana sottostante al promontorio<br />
e verosimilmente dentro la foce<br />
del Petrace, commerci con tutto il<br />
Med<strong>it</strong>erraneo documentato dalla<br />
ricchezza di vasi ed anfore, produzione<br />
di olio, agrumi, un <strong>numero</strong><br />
<strong>it</strong>inerari<br />
LA VALLE DELLE SALINE<br />
notevole di mulini per il grano (basti<br />
ricordare quello di Seminara),<br />
produzione di sale anche se non è<br />
documentata, l’interno e Delianova<br />
in particolare procurava legname in<br />
grande quant<strong>it</strong>à sughero e radica,<br />
pece.<br />
Nel periodo tardo romano, i taureani<br />
per le invasioni ed escursioni<br />
dei Longobardi prima e dei saraceni<br />
dopo, si rifugiarono nelle grotte del<br />
macello, vicino Palmi, e in segu<strong>it</strong>o<br />
depauperando la loro c<strong>it</strong>tà, antica<br />
sede vescovile, risalirono lungo la<br />
valle delle saline fino a Castellace-<br />
Delianova<br />
Si deve a loro la fondazione di<br />
Seminara c<strong>it</strong>tà importante e ricca<br />
al tempo di Carlo V e ben raccontata<br />
dall’amico Santo Gioffrè quando<br />
scrive i suoi libri: la storia delle antiche<br />
famiglie di Seminara, Artemisia<br />
Sanchez e Leonzio Pilato maestro<br />
del Boccaccio.<br />
In un tempo successivo, si creò<br />
l’insediamento mil<strong>it</strong>are della C<strong>it</strong>tadella<br />
di Palmi – area fortificata con<br />
una torre che ricorda Carlo V - e da<br />
questo posto strategico la possibil<strong>it</strong>à<br />
di controllare un ampia zona di<br />
mare fino all’area dello stretto di<br />
Messina<br />
L’importanza della valle delle Saline<br />
è documentata dalle vis<strong>it</strong>e, anche<br />
frequenti dei monaci ortodossi<br />
della penisola di Athos, che r<strong>it</strong>rovano<br />
in questi luoghi atmosfere, grotte<br />
e chiese a loro care, basti pensare<br />
alla chiesetta bizantina di Seminara<br />
fatta dipingere da p<strong>it</strong>tori provenienti<br />
direttamente da Costantinopoli,<br />
alla grotta di Sant’Elia lo speleota<br />
che riveste per loro importanza di<br />
un San Paolo o un nostro Sant’Agostino,<br />
all’ eccellente osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à che<br />
ricevono anche presso la parrocchia<br />
della Chiesa dei poveri e dalla popolazione<br />
della zona.<br />
Dice Enrico Morini, in una sua<br />
relazione che si potrebbe eseguire<br />
un’icona collettiva dei Santi della<br />
Valle delle Saline che prende il<br />
nome di synaxis.<br />
Si raffigurano al centro i due santi<br />
taumaturghi San Fantino e Sant’Elia<br />
lo speleota, ai lati Sant’Elia il gio-<br />
20<br />
vane o siceliota<br />
e San Filareto,<br />
accumunati dal<br />
fatto di essere<br />
vissuti nello<br />
stesso monastero<br />
nei pressi di<br />
Seminara.<br />
Dietro lo Speleota<br />
si potrebbero<br />
collocare<br />
i due santi,<br />
che secondo i<br />
rispettivi biografi,<br />
sarebbero<br />
stati iniziati alla<br />
v<strong>it</strong>a monastica<br />
nella sua scuola<br />
cenob<strong>it</strong>ica, il<br />
siciliano Luca di<br />
Demenna e Fantino<br />
il nuovo.<br />
Altri santi<br />
aspromontani<br />
San Niccodemo<br />
di Kellerama,<br />
San Nilo e<br />
Sant’Ilarione di<br />
Caulonia hanno<br />
avuto contatti con il mondo ortodollo<br />
della Valle.<br />
Questa passeggiata, la si può iniziare<br />
dallo Scoglio dell’Isola, e si<br />
percorre a r<strong>it</strong>roso il sentiero che<br />
percorre la Madonna del mare nel<br />
giorno della sua festa.<br />
Arrivati a Taureana, si può vis<strong>it</strong>are<br />
la chiesa di San Fantino, restaurata,<br />
e fra pochi mesi aperta al pubblico,<br />
la cripta nel piano sottostante, residuo<br />
di affresco bizantino, il nuovo<br />
piccolo museo e se si contatta l’Associazione<br />
San Fantino come sempre<br />
disponibilissima e meravigliosa,<br />
si può godere di una approfond<strong>it</strong>a<br />
vis<strong>it</strong>a guidata al museo e alla torre<br />
saracena di Donna Canfora.<br />
Si riprende un sentiero fra gli ulivi,<br />
bello e suggestivo, ed attraversata<br />
la strada nazionale, imboccata quella<br />
del Fuego si ha la triste sorpresa<br />
di vederla tronca e tagliata in due<br />
dalle ampie corsie dell’Autostrada.<br />
E’ impensabile che, un percorso<br />
antico e culturalmente rilevante,<br />
come quello della Valle delle Saline,<br />
si possa distruggere impunemente e<br />
nella speranza che si riesca ad ottenere<br />
dall’Anas una possibil<strong>it</strong>à di<br />
accesso, ci accontentiamo di godere<br />
del meraviglioso paesaggio da questo<br />
punto di strada: il Petrace, fiume<br />
sacro, con il suo silenzioso letto<br />
tortuoso, i prati verdi e gialli che<br />
risalgono verso Castellace e Mellia,<br />
l’ombra incombente dell’Aspromonte<br />
in lontananza, con la sensazione<br />
che in Calabria tutto debba essere<br />
difficile e doloroso<br />
Ma si deve essere ottimisti e con-<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
tinueremo questo articolo quando<br />
si potrà oltrepassare l’ostacolo<br />
e si potra’ risalire con gli stivali il<br />
Petrace, vis<strong>it</strong>are l’antico mulino di<br />
Seminara,gli scavi archeologici di<br />
Mellia e di Castellace, Oppido vecchio<br />
con le sue mura e la chiesa di<br />
Sant’Agata.<br />
Tanti altri sono i sentieri nel terr<strong>it</strong>orio<br />
di Palmi e la bellezza di questi<br />
dovrà essere intesa,una volta per<br />
tutte, come possibil<strong>it</strong>à pratica di<br />
sviluppo<br />
Il Rotary ed il Comune di Palmi<br />
presenteranno, nel mese di Maggio,<br />
il volume dell’arch<strong>it</strong>etto Vincenzo<br />
Spanò “LA VIA ANNIA POPILIA” ed<br />
il tema del Convegno sarà proprio:<br />
percorsi e sviluppo<br />
Una via antica come quella Popilia<br />
ci deve indicare la strada da<br />
percorrere - un cammino oltremodo<br />
difficile - quello della salvaguardia<br />
del nostro terr<strong>it</strong>orio e la possibil<strong>it</strong>à<br />
di farlo conoscere ad altri.<br />
Sta a noi c<strong>it</strong>tadini di Palmi capire<br />
che è giunto il momento di indirizzare<br />
tutti i nostri sforzi per creare<br />
un’oasi felice in questo posto meraviglioso,<br />
forse come dice il Ministro<br />
Matteoli entro il 2017 sarà completato<br />
il Ponte di Messina, e noi favorevoli<br />
o non favorevoli, dobbiamo<br />
tutelare il nostro terr<strong>it</strong>orio ed addir<strong>it</strong>tura<br />
trattenere potenziali turisti<br />
velocemente diretti verso la Sicilia.<br />
Lo dobbiamo fare non per noi,<br />
troppo avanti nel tempo, ne per i<br />
nostri figli, che per cercare lavoro<br />
sono costretti ad abbandonare la<br />
Calabria, ma per questi paesaggi di<br />
Palmi, che ci hanno dato per anni<br />
sensazioni, pulsioni e sentimenti e<br />
che ora ci richiedono il conto.<br />
Devo concludere menzionando<br />
la prefazione della prof.ssa Maria<br />
Brancato al libro “La geografia<br />
dell’anima” perchè è il “le<strong>it</strong> motive”<br />
di questo argomento.<br />
Maria introduce la geografia umanistica,<br />
che si prefigge di analizzare<br />
la letteratura, come fonte di conoscenza<br />
ambientale<br />
Il suo obiettivo non è quello di<br />
comprendere il paesaggio esclusivamente<br />
in termini di spazio urbano,<br />
agricolo ed industriale o fisico<br />
come montagne, mare e c<strong>it</strong>ta’<br />
bensì in termini di comportamento,<br />
sensazioni, idee, sentimenti, valore<br />
e cultura.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
se volete trascorrere una<br />
vacanza bellissima in una<br />
zona ancora poco battuta, sorprendente<br />
per la bellezza e la<br />
varietà dei suoi paesaggi articolati<br />
tra la vegetazione lussureggiante<br />
e ricca d’acque<br />
del versante tirrenico e quella<br />
tipica med<strong>it</strong>erranea dello Ionio;<br />
se volete rimanere rap<strong>it</strong>i<br />
dalle incredibili formazioni<br />
rocciose, dalle fiumare, dai<br />
paesi dalla storia antica, è<br />
venuto il momento di vis<strong>it</strong>are<br />
l’Aspromonte. Secondo alcuni,<br />
il nome “Aspromonte”<br />
potrebbe derivare dal greco<br />
e significare “Monte Bianco”,<br />
per il colore chiaro di alcune sue<br />
rocce. La vetta più elevata è il<br />
Montalto (Monte Cocuzza) che<br />
raggiunge i 1.955 m s.l.m.<br />
L’Aspromonte è il regno del<br />
lupo, del gatto selvatico, del<br />
piccolo driomio (simile al ghiro),<br />
dell’ormai rarissimo istrice,<br />
della martora, degli splendidi<br />
esemplari di faggio, abete bianco,<br />
pino . E’ una terra ricca di<br />
cascate che precip<strong>it</strong>ano nelle<br />
forre e si inseguono salto dopo<br />
salto nella loro corsa verso il<br />
mare, di crinali panoramici, di<br />
monumenti naturali. Quale migliore<br />
idea, per una vacanza naturalista,<br />
che un po’ di trekking<br />
in Aspromonte per raggiungere<br />
le Cascate dell’Amendolea o la<br />
cima del Monte Fistocchio o ancora<br />
i piani di Zervò?<br />
Se non ci si vuole avventurare<br />
da soli, esistono <strong>numero</strong>si<br />
riferimenti organizzativi per<br />
gruppi che vogliano effettuare<br />
trek in Aspromonte, tra questi<br />
la Cooperativa Misafumera che<br />
fornisce un’osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à calorosa<br />
e accogliente. Essa propone un<br />
piacevole mix di escursioni e<br />
vis<strong>it</strong>e agli antichi paesi, riconoscendo<br />
nel turismo naturalistico<br />
la forma ideale per raggiungere<br />
il suo fine: un turismo a minimo<br />
impatto ambientale e socioculturale.<br />
Coloro che lo vorranno, po-<br />
21 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
<strong>it</strong>inerari<br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
A PAsquettA, trekking nel cuore dell’ AsPromonte!<br />
di Flora Martinez<br />
PER maggiORi infORmaZiOni RiVOLgERSi:<br />
ANTONIO BARCA<br />
CELL. 329/6283539 CASA 0966/963154<br />
OPPURE ALL’ASSOCIAZIONE www.Misafumera.<strong>it</strong><br />
Tel +39 0966/963154 - +39 3333685838<br />
tranno pernottare al Rifugio “Il<br />
Biancospino”, una ba<strong>it</strong>a immersa<br />
nella natura e dotata di tutti<br />
i confort che sorge a 1270 metri<br />
sul livello del mare, ai piani di<br />
Carmelia nel comune di Delianuova<br />
e rappresenta il punto<br />
nevralgico di <strong>numero</strong>si sentieri<br />
escursionistici del Parco Nazionale<br />
d’Aspromonte. I vis<strong>it</strong>atori<br />
potranno essere accompagnati<br />
dal gestore Antonio Barca che<br />
è anche la Guida Ufficiale del<br />
Parco.<br />
Dal rifugio, in sole due ore<br />
di marcia, si può raggiunge-<br />
re il Monte Fistocchio a 1560<br />
metri di altezza. L’<strong>it</strong>inerario<br />
è di particolare interesse per<br />
il panorama che si può osservare<br />
dalla cima da dove si<br />
gode una veduta assai n<strong>it</strong>ida sui<br />
due versanti, fra cui si distinguono<br />
le caratteristiche rocce<br />
di Pietra Castello e gli ab<strong>it</strong>ati di<br />
Delianuova e Scido. Si scorgono<br />
nettamente anche le alte cime<br />
dell’Aspromonte, con Montalto<br />
e Pietra Tagliata. La presenza<br />
di alcuni massi appartenenti ad<br />
antichi ruderi, sulla cima del<br />
monte, sono la testimonianza di<br />
una postazione mil<strong>it</strong>are, un luogo<br />
di vedetta assai privilegiato,<br />
a guardia della via di comunicazione<br />
che collegava il versante<br />
jonico a quello tirrenico. Un<br />
<strong>it</strong>inerario alternativo che si snoda<br />
ancora tra splendidi boschi<br />
di faggio e abete bianco, porta<br />
verso i Piani di Zervò, percorrendo<br />
le ultime cime del versante<br />
nord del massiccio montuoso<br />
aspromontano e dominando lo<br />
Jonio dallo spettacolare monol<strong>it</strong>e<br />
di Pietra Cappa .<br />
Questi <strong>it</strong>inerari si presentano<br />
particolarmente suggestivi durante<br />
il periodo invernale, quando<br />
la montagna è innevata, perché<br />
dà la possibil<strong>it</strong>à all’escursionista<br />
di osservare le tracce degli<br />
animali che la popolano tra cui:<br />
lupo,cinghiale, lepre e capriolo,<br />
ma sono altrettanto belli in<br />
primavera quando i prati sono<br />
fior<strong>it</strong>i e si possono scorgere in<br />
volo l’aquila del Bonelli (Hieraetus<br />
fasciatus), estinta nel resto<br />
della penisola e il capovaccaio,<br />
piccolo avvoltoio ormai raro.<br />
L’escursione alle Cascate<br />
dell’Amendolea o di Maesano ,<br />
le più belle della Calabria, che<br />
la natura ha scolp<strong>it</strong>o nella vallata<br />
del torrente omonimo, nel<br />
cuore dell’Aspromonte, prende<br />
il via dalla diga del Menta e<br />
scende giù verso la confluenza<br />
tra il torrente Menta e la fiumara<br />
Amendolea. Dopo circa 90 minuti,<br />
a metà percorso, si possono<br />
ammirare da un punto panoramico,<br />
in tutto il loro splendore:<br />
sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e da quattro salti<br />
che formano altrettante bellissime<br />
pozze d’acqua cristallina<br />
dove è possibile, nei mesi estivi<br />
fare il bagno.<br />
Il miglior modo per esplorarle,<br />
però, è attraverso un’attiv<strong>it</strong>à di<br />
canyoning professionale, con attrezzature<br />
specifiche, che consente<br />
di immergersi in tutte le<br />
pozze di questa meraviglia della<br />
natura.<br />
Cascate dell’Amendolea<br />
Monol<strong>it</strong>i dell’Aspromonte
Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
22<br />
mondo sCuola<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
l’ist<strong>it</strong>uto d’arte diventa liCeo artistiCo<br />
di Albino Cannizzaro - Referente Commissione riordino dei cicli -<br />
L<br />
’Ist<strong>it</strong>uto Statale D’Arte “Michele Guerrisi” inizia la sua attiv<strong>it</strong>à come<br />
scuola pubblica nell’anno 1968/69. Fin dagli esordi, all’interno dell’ist<strong>it</strong>uto<br />
sono sempre esist<strong>it</strong>i tre diversi indirizzi di studio: arte della lavorazione<br />
dei metalli ed oreficeria, della ceramica e del tessuto. L’intento principale<br />
che sta alla base della nasc<strong>it</strong>a dell’ist<strong>it</strong>uto è quello di sensibilizzare<br />
e fare appassionare i giovani studenti alle tradizioni artigiane presenti nel<br />
nostro terr<strong>it</strong>orio, far apprendere loro le varie tecniche di realizzazione e<br />
possibilmente continuare a far sopravvivere il lavoro manuale e l’artigianato<br />
all’interno della società, così che possa divenire parte integrante della<br />
cultura corrente. La nostra terra ha posseduto e vissuto nella sua storia<br />
recente e passata momenti di v<strong>it</strong>a quotidiana che l’espressione artigianale<br />
ha tradotto in forme d’arte pregevoli. Nei suoi quaranta anni di attiv<strong>it</strong>à,<br />
l’ist<strong>it</strong>uto ha formato e immerso nel mondo dell’artigianato degli artisti<br />
che si sono fatti conoscere sia a livello nazionale che internazionale. Ha<br />
lasciato, tra l’altro, un’ impronta rilevante all’interno del terr<strong>it</strong>orio: ha<br />
infatti collaborato con associazioni e comuni alla realizzazione di mostre<br />
ed eventi artistici pubblici. Alla scuola è stato dato il nome del celebre<br />
artista c<strong>it</strong>tanovese vissuto agli inizi del ‘900, Michele Guerrisi. Il motivo di<br />
questa scelta è stato dato dal fatto che la maggior parte delle opere d’arte<br />
presenti all’interno della c<strong>it</strong>tà di Palmi sono attribu<strong>it</strong>e proprio a questo<br />
famoso autore, come ad esempio il celebre “Monumento a Cilea” s<strong>it</strong>ua- to sul corso Garibaldi. Proprio adesso questa scuola si sta preparando ad<br />
affrontare un cambiamento radicale: da Ist<strong>it</strong>uto diventerà Liceo D’arte. Ovviamente tale cambiamento non verrà a modificare solamente il nome<br />
attraverso il quale ci si riferirà alla struttura, ma cambieranno in parte anche le attuali discipline didattiche, pratiche, umanistiche e scientifiche,<br />
poste a fondamento dei saperi predicati e degli obiettivi persegu<strong>it</strong>i. Gli indirizzi di studio previsti per la nuova offerta formativa e che gli studenti<br />
potranno scegliere saranno, molto probabilmente( al momento non ci è dato di saperlo con esattezza) due: uno, quello del “Design”, che rappresenta<br />
la confluenza naturale delle sezioni esistenti, e l’altro, quello dell’”Arch<strong>it</strong>ettura e Ambiente”, al fine di dare al futuro liceo un aggiornamento<br />
sulle tecniche e sulle forme d’arte di tendenza, dato che proprio l’arch<strong>it</strong>ettura e l’arredamento sono due dei tanti settori artistici che in questo<br />
ultimo periodo sono di tendenza. Non saranno solamente le materie pratiche a subire cambiamenti, ma anche quelle umanistiche e scientifiche:<br />
verranno infatti introdotti lo studio della lingua straniera inglese e della filosofia. L’aggiunta di queste due nuove materie non può che giovare pos<strong>it</strong>ivamente<br />
all’incremento del livello culturale che la scuola mette a disposizione dei suoi alunni: l’apprendimento della lingua inglese è diventato<br />
una necess<strong>it</strong>à da soddisfare ad ogni costo per arrivare a possedere maggiori opportun<strong>it</strong>à e mezzi per interagire con il mondo e col suo continuo<br />
progresso. L’insegnamento della filosofia è un fattore molto pos<strong>it</strong>ivo ,che era necessario introdurre, in quanto ormai questa è diventata una materia<br />
di studio presente in qualsiasi tipo di liceo ed indispensabile ad una formazione culturale adeguata, utile allo sviluppo ed alla comprensione delle<br />
dinamiche culturali più significative di ogni periodo storico .<br />
Il progetto iniziale<br />
del governo di<br />
cHE SaRa’ DELLa ScUOLa… ridurre del 50% le<br />
scuole sottodimen-<br />
co n t i n u a L a cu r a d i m ag r a n t e per L a sc u o L a i ta Li a n a<br />
sionate (circa 3.330<br />
plessi), annullato<br />
su ricorso delle re-<br />
di Nella Cannata<br />
alunni smistati, sballottati e suddigioni, trova la sua<br />
visi nelle classi già super affollate, effettiva attuazio-<br />
il Ministero dell’Economia e privati di insegnanti anche per lunne già dall’anno in<br />
delle Finanze, ha imposto la ghi periodi in caso di malattia dei corso (e comunque<br />
seconda rata di tagli confermati t<strong>it</strong>olari.<br />
entro il 2011): gli<br />
dalla nuova Finanziaria(fino al 2012 Continua ad aumentare il nume- ist<strong>it</strong>uti più piccoli con<br />
l’Istruzione è costretta a stringere ro di studenti per classi per effetto meno di 50 alunni, per<br />
la cinghia di 7,3 miliardi. La mag- della riorganizzazione dei plessi: le Scuole Primarie e di<br />
gior parte delle economie deriverà già quest’anno, rispetto al prece- 30 alunni per le Scuole<br />
dalla soppressione di 131.900 podente, ci sono stati 37.441 alunni in dell’Infanzia, verranno<br />
sti di lavoro!) La scure dei tagli si più e 3.826 classi in meno, Il rap- accorpati a quelli più<br />
è abbattuta, come lo scorso anno, porto alunni/classi è aumentato di grandi, per consentire<br />
totalmente sui precari, vanificando 0,32 punti percentuali, passando da un risparmio di 89 milioni<br />
lotte e rimostranze sindacali che 20,78 dell’anno scolastico 2008-2009 di euro. Saranno salvati i<br />
hanno portato in piazza diverse all’attuale 21,10.<br />
piccoli plessi che hanno un ruolo so-<br />
migliaia di supplenti. Negli ultimi Dal prossimo settembre si stabiciale educativo particolare perché<br />
anni, infatti, i finanziamenti per la lizzerà il tetto del 30% della pre- collocati in zone isolate o di mon-<br />
gestione ordinaria sono stati notesenza di alunni stranieri, voluto dal tagna.volmente<br />
ridotti e ciò ha messo, ministro Gelmini, a partire dalle A causa del ridimensionamento messa in sicurezza di almeno 45.000<br />
di fatto, in ginocchio le scuole, co- prime classi della Scuola Primaria delle spese, le scuole dovranno li- strutture scolastiche dove quotidiastrette<br />
a chiedere aiuto ai gen<strong>it</strong>ori, e secondaria. L’obiettivo è favorire m<strong>it</strong>are del 25% i contratti di appalto namente operano 9 milioni di perso-<br />
anche, per acquistare materiale di l’integrazione ed ev<strong>it</strong>are le classi con le d<strong>it</strong>te esterne che si occupano ne tra docenti, studenti, personale<br />
facile consumo, registri, pagelle, ghetto. Partirà, inoltre, la riforma della pulizia dei locali e della manu- Ata e dirigenti.<br />
carta igienica… Il Ministero anche delle superiori e dei nuovi licei tenzione dei macchinari.<br />
A scuola verranno distribu<strong>it</strong>i com-<br />
per l’anno in corso non garantisce che avranno nuovi percorsi for- Va in questo senso anche il magputer e lavagne multimediali per la<br />
le risorse finanziarie ma per non mativi scand<strong>it</strong>i in due bienni e un giore controllo del personale assen- dig<strong>it</strong>alizzazione delle aule e dei la-<br />
privare gli alunni del dir<strong>it</strong>to allo quinto anno. A questi si aggiunge te per malattia voluto dal Ministro boratori. Sono stati stanziati circa 2<br />
studio previsto dalla Cost<strong>it</strong>uzione il rilancio degli ist<strong>it</strong>uti tecnici e Brunetta per la lotta all’assentei- milioni di euro per gli e-books (libri<br />
autorizza i dirigenti ad arrangiar- professionali che passeranno sotto smo: da gennaio è entrata in vigo- dig<strong>it</strong>ali) e, in aggiunta, sarà offerto<br />
si con gli stessi fondi utilizzati nel l’egida delle regioni. La riduzione re la stretta sulle vis<strong>it</strong>e fiscali, con un incentivo governativo di 150 euro<br />
2009; il miliardo di euro di arretrati di ore alle superiori comporterà l’innalzamento a 7 ore della fascia per i ragazzi delle scuole Medie in-<br />
che gli ist<strong>it</strong>uti scolastici, ancora, la sovrannumerarietà di 10\15 mila di reperibil<strong>it</strong>à.<br />
teressati all’acquisto di un notebo-<br />
vantano nei confronti dello Stato, docenti di ruolo che, però, grazie Ed ora le buone notizie… ok da utilizzare per la didattica.<br />
andrà considerato “fuori bilancio”, alla possibil<strong>it</strong>à di insegnare altre Nella prossima primavera, dopo 10 Il <strong>2010</strong> dovrà essere l’anno dei<br />
cioè non verrà rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o.<br />
materie, per l’ampliamento delle anni di attesa, grazie al finanziamen- primi premi in busta paga a profes-<br />
In tutte le scuole l’impossibil<strong>it</strong>à attuali classi di concorso, potranno to del Cipe di circa 1 miliardo di euro, sori e bidelli bravi, quindi : rimboc-<br />
di ricorrere al personale supplente tornare a ricoprire, da t<strong>it</strong>olari, le dovrebbe entrare nel vivo l’anagrafe chiamoci le maniche e… speriamo di<br />
ha generato un vero e proprio caos: cattedre vacanti.<br />
edilizia completa degli ist<strong>it</strong>uti, con la essere inser<strong>it</strong>i nella lista!<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
di Tatiana Ventrice<br />
e Sabrina De Salvo<br />
da sempre, la scuola occupa<br />
un ruolo fondamentale nella<br />
v<strong>it</strong>a di tutti. Oltre ad essere<br />
l’epicentro del sapere e la sorgente<br />
del nostro bagaglio culturale,<br />
è anche il luogo dove si<br />
forma gran parte della nostra<br />
educazione; ci insegna a diventare,<br />
come disse Seneca, “c<strong>it</strong>tadini<br />
del mondo”.<br />
La scuola è vivaio di esperienze<br />
indimenticabili. Tra un’ora di<br />
matematica, fatta di numeri e<br />
formule che riempiono la nostra<br />
mente, ed una di filosofia, dove<br />
il dibatt<strong>it</strong>o è sempre acceso, si<br />
inseriscono, pressanti, le tensioni<br />
per l’eventuale interrogazione<br />
ed il terrore di non ricordare<br />
qualcosa. Fortunatamente, non<br />
mancano le battute scherzose,<br />
del simpatico di turno, che fan<br />
sempre tornare il sorriso.<br />
Ma non è tutto rose e fiori, ogni<br />
giorno dobbiamo affrontare dure<br />
prove. Tra interrogazioni e comp<strong>it</strong>i<br />
in classe, i “fatidici” esami<br />
di matur<strong>it</strong>à si avvicinano sempre<br />
più. E la paura cresce! Arriverà<br />
anche per noi la tanto attesa<br />
notte prima degli esami. Lacrime,<br />
preghiere e incantesimi ci<br />
serviranno per combattere l’ansia,<br />
non certo per far bene, ma<br />
noi ci attacchiamo a tutto. Cercheremo<br />
disperatamente i nostri<br />
amici per avere un po’ di conforto,<br />
ma anche loro si troveranno<br />
nella nostra stessa s<strong>it</strong>uazione.<br />
nel mese di gennaio <strong>2010</strong><br />
ho concluso la mia esperienza<br />
di volontariato nel Servizio<br />
civile nazionale. E’ stata<br />
un’esperienza formidabile, che,<br />
se potessi, rifarei volentieri e<br />
che consiglio vivamente a tutti i<br />
ragazzi che hanno i requis<strong>it</strong>i per<br />
intraprenderla:un anno intenso,<br />
ricco di emozioni ma soprattutto<br />
ricco di esperienze utili, fondamentali<br />
per scoprire cosa realmente<br />
significa essere c<strong>it</strong>tadino<br />
e quanto sia importante il “senso<br />
civico”. Un bagaglio d’informazioni<br />
nuove che preparano i<br />
volontari a misurarsi con la realtà<br />
del mondo del lavoro, che insegnano<br />
a muovere i primi veri<br />
passi nella società. D’altronde<br />
l’insegnamento che ti fornisce<br />
l’esperienza del servizio civile è<br />
proprio questa: la società non è<br />
solo quella quotidian<strong>it</strong>à a cui siamo<br />
ab<strong>it</strong>uati. Esistono realtà molto<br />
più complicate di quanto si<br />
possa pensare, che si nutrono di<br />
valori speciali, come l’altruismo,<br />
la disponibil<strong>it</strong>à, la solidarietà. Si<br />
sbaglia a pensare di essere pronti<br />
alla sfida con la società. Anche<br />
chi è in possesso delle migliori<br />
qual<strong>it</strong>à non è ancora pronto. chi<br />
ha la fortuna di vivere il servizio<br />
civile impara fin da sub<strong>it</strong>o ad<br />
23 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
la Parola ai Giovani<br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
SCUOLA… ESAMI… UNIVERSITà!<br />
Non disperiamo, l’unione fa la<br />
forza! Insieme riusciremo ad affrontare<br />
e superare quelle lunghe<br />
ore d’esame. Ne siamo certe!<br />
E dopo??? Si dice che chiusa una<br />
porta si apre un portone… Ma<br />
qual è il portone giusto? Tutte<br />
le univers<strong>it</strong>à sono pronte ad<br />
accoglierci. Dove andare? Cosa<br />
scegliere? Medicina? Ingegneria?<br />
Giurisprudenza? Questa sarà la<br />
scelta più importante della nostra<br />
v<strong>it</strong>a perché deciderà, forse,<br />
il nostro percorso futuro, con la<br />
speranza che sia quello giusto.<br />
Nei nostri sogni la strada è già<br />
disegnata, “mi scrivo a medicina<br />
e farò il cardiologo… io, invece,<br />
vado a Roma e farò Informatica,<br />
i computer sono la mia v<strong>it</strong>a…”.<br />
Ma quello con cui dovremo fare<br />
i conti si chiama “Destino”; alla<br />
fine sarà lui ad indicarci la strada.<br />
Ci metterà nelle condizioni di<br />
continuare o mollare, o, magari,<br />
ci spianerà altre strade, fino ad<br />
oggi sconosciute ed inesplorate.<br />
È possibile intraprendere<br />
un percorso e, durante questo,<br />
accorgerci che non è veramente<br />
quello che vogliamo! Solo il<br />
tempo lo potrà dire! Intanto noi<br />
ci concentriamo sull’obiettivo<br />
primario, il nostro esasperante e<br />
atteso esame di matur<strong>it</strong>à, quello<br />
che segna il primo passo verso il<br />
mondo. Poi proveremo a seguire<br />
i nostri sogni, consapevoli che,<br />
per raggiungerli, dovremo fare<br />
salti mortali e sacrifici enormi.<br />
Non ci fermeremo davanti ai<br />
primi ostacoli, terremo duro. Ci<br />
faremo strada!!!<br />
SERViZiO ciViLE cOn i DiSabiLi<br />
di Salvatore Staltari da L vo L o n ta r i at o a LL a t e si d i L au r e a<br />
apprezzare il lavoro di gruppo<br />
e, soprattutto, a “far gruppo”:<br />
saper prendere una decisione<br />
insieme, fidarsi l’uno dell’altro,<br />
scoprire come tutto è più facile<br />
quando c’è un<strong>it</strong>à di intenti. io<br />
ho avuto la fortuna di trascorrere<br />
il mio anno di servizio civile<br />
all’interno della U.i.L.D.m.<br />
Sezione di c<strong>it</strong>tanova dove, in<br />
un crescendo di emozioni, ho<br />
vissuto un’esperienza che mi<br />
ha cambiato dentro. La Uildm è<br />
come una grande casa, in cui disabili,<br />
coordinatori, volontari e<br />
famiglie ogni giorno convivono.<br />
all’interno della sede ci sono<br />
ragazzi affetti da malattie neuromuscolari,<br />
sindrome di Down<br />
e ragazzi autistici o comunque<br />
con gravi forme di r<strong>it</strong>ardo; ragazzi<br />
normodotati con problemi<br />
familiari e extracomun<strong>it</strong>ari che<br />
soffrono il disagio di una cultura<br />
diversa dalla loro. Una grande<br />
famiglia che ogni anno supporta<br />
Telethon e la ricerca scientifica,<br />
che si batte per ottenere<br />
concretamente l’integrazione<br />
del disabile, attraverso l’inserimento<br />
scolastico e lavorativo,<br />
che organizza attiv<strong>it</strong>à e manifestazioni<br />
per sensibilizzare e<br />
avvicinare la c<strong>it</strong>tadinanza ad un<br />
mondo sconosciuto che ancora<br />
Le pa u r e, L’a n s i a e La frenesia d i c h i u d e r e q u e s to p r i m o, i m p o r ta n t e, c i c L o<br />
d i s t u d i, m i s t e aLLa s p e r a n z a d i u n fa c o Lto s o f u t u r o univers<strong>it</strong>ario. d u e<br />
d i p L o m a n d e c o m i n c i a n o a p o r s i q u a L c h e d o m a n d a e a c e r c a r e q u a L c h e risposta.<br />
mette un po’ di paura. il centro<br />
di aggregazione U.i.L.D.m.<br />
intende ampliarsi come struttura<br />
residenziale perché l’invecchiamento<br />
del disabile non<br />
è più solo un dato statistico, ma<br />
una realtà che richiede strutture<br />
adeguate. Le ist<strong>it</strong>uzioni e<br />
la comun<strong>it</strong>à devono farsi carico<br />
di questa esigenza, mostrando<br />
spir<strong>it</strong>o di collaborazione e disponibil<strong>it</strong>à:<br />
la solidarietà non<br />
ha natura pol<strong>it</strong>ica! nonostante<br />
abbia concluso il mio servizio civile,<br />
continuo ad essere attivamente<br />
presente in sezione perché<br />
credo nella forza di queste<br />
idee (ho lavorato alla mia tesi<br />
di laurea proprio sulla “cooperazione<br />
sociale per l’inserimento<br />
lavorativo delle persone disabili”)<br />
e spero vivamente che<br />
altri giovani come me vogliano,<br />
almeno per una volta, provare<br />
ad avvicinarsi a queste realtà.<br />
E’ una sfida bellissima che non<br />
può che arricchire. Ricordatevi<br />
che, come dice canevaro:<br />
“L’handicap non è un defic<strong>it</strong>,<br />
ma solo una penalizzazione”,<br />
così come succederebbe se si<br />
procedesse ad un’estrazione di<br />
bigliettini dal cappello (“hand<br />
in cap”, letteralmente “mani<br />
nel cappello”).
KEZIAH JONES NIGERIAN WOOD di Cristoforo Bovi<br />
Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
24<br />
il GiradisChi - p u n t o d i a s c o lt o<br />
Keziah Jones, vero nome Sanyaolu Olufemi, nasce il 1° ottobre<br />
1968 a Lagos (Nigeria). La sua famiglia si trasferisce in Inghilterra<br />
dopo pochi anni, mentre<br />
ancora era bambino.<br />
Prende la sua prima lezione<br />
di musica all’età di<br />
tredici anni, iniziando al<br />
pianoforte per poi concentrarsi<br />
sulla ch<strong>it</strong>arra.<br />
Nei primi anni novanta,<br />
suona le sue composizioni<br />
nella metropol<strong>it</strong>ana di<br />
Parigi, dove viene notato<br />
da un dirigente di una<br />
casa discografica che gli<br />
offre un contratto. E’<br />
del 1992, infatti, il suo<br />
primo album “Blufunk is<br />
a fact”. Il “blufunk” è il<br />
nome dello stile musicale<br />
che Keziah Jones ha<br />
creato miscelando funk, soul e blues. Il singolo “Rhythm Is Love” è stato<br />
sub<strong>it</strong>o un enorme successo. Keziah c<strong>it</strong>a spesso, tra le sue principali<br />
influenze, Fela Kuti, Jimi Hendrix e Michael Jackson. In segu<strong>it</strong>o, sviluppa<br />
altri due lavori, “African Space Craft” del 1995 e “Liquid Sunshine”<br />
del 1999, ma il vero successo, arriva nel 2003 con la pubblicazione di<br />
“Black Orpheus” dove lo r<strong>it</strong>roviamo in ottima forma. Interessantissimo<br />
il “Live at the Elysèè Monmartre“ del giugno 2004, dove si esprime<br />
al meglio, coadiuvato da una r<strong>it</strong>mica mostruosa composta da Richard<br />
Cassel alla batteria e Otto Williams al basso; da menzionare anche Zoe<br />
Rahman (keyboards), Kevin Haynes (percussion,alto sax) e Tatiana Okoku<br />
(backing vocals). Nel 2008, per il suo quinto album in studio “Nigerian<br />
Wood”, Keziah Jones si stabilisce in USA registrando le tracce tra<br />
NY (Electric Lady Studios) e LA (Track Record). Il lavoro è fortemente<br />
ispirato da atmosfere che fluttuano tra Brooklyn, Parigi, Lagos e Londra;<br />
deliziano l’ascoltatore tra l’avantgarde africana e la tradizione della<br />
musica nera americana. Prodotto da Karriem Riggins, batterista ricercatissimo<br />
nell’ambiente jazz-hip-hop e già noto per le collaborazioni<br />
che spaziano da Oscar Peterson, Diana Krall, Erykah Badu e Common,<br />
questo lavoro riprende le idee innovative che hanno reso noto ai più<br />
Keziah, consegnandoci tredici tracce molto eleganti ed efficaci. Alle già<br />
c<strong>it</strong>ate influenze di Fela Kuti ed Hendrix, qui si aggiungono Miles Davis,<br />
Curtis Mayfield, D’Angelo e Prince. Di segu<strong>it</strong>o, un breve stralcio del suo<br />
pensiero: “Questo disco parla del mio rapporto con la storia. Sono nigeriano,<br />
ma ho viaggiato tantissimo, intavolando discussioni filosofiche<br />
con tutte le persone che ho incontrato. Ci sono state guerre e invasioni<br />
tra Africa ed Europa, ma ci sono anche storie d’amore; solo che tra le<br />
persone che incontro in giro nessuno ne parla. New York e Lagos sono<br />
simili. Entrambe le c<strong>it</strong>tà pensano di essere le migliori del mondo (ride).<br />
Se si va in Nigeria, vi diranno: “It’s Lagos!” Con lo stesso tono che la<br />
gente usa qui per dire: “It’s a New York, uomo!” ...” Ci sono un sacco<br />
di analogie tra Lagos e New York, l’atteggiamento delle persone e una<br />
certa aggressiv<strong>it</strong>à urbana. Sono venuto a New York perché questa c<strong>it</strong>tà,<br />
contiene in sé il mondo intero”.<br />
Non sarà facile reperire il materiale di cui sopra, pertanto la ns. campagna<br />
“Play “original” music, <strong>it</strong> is better“ stavolta potrebbe darVi<br />
qualche problema, cautelatevi !!!<br />
INSIDE THE MUSIC, CIò CHE DoVRESTE ASCoLTARE...<br />
1) georgia anne muldrow - “Kings ballad”<br />
(Ubiqu<strong>it</strong>y - <strong>2010</strong>)<br />
2) Rainer Ptacek - “worried Spir<strong>it</strong>s”<br />
(Demon Records UK - 1994)<br />
3) meshell ndegeocello - “Devil’s Halo”<br />
(mercer Street - 2009)<br />
4) nneka - “concrete Jungle” (Epic - <strong>2010</strong>)<br />
Play “original” music, <strong>it</strong> is better. (campagna contro la musica<br />
scaricata illegalmente promossa da coloro che acquistano<br />
materiale originale).<br />
ERRaTa cORRigE Numero 2<br />
- Nell’articolo di G. Fiorino, “Il volo del dirigibile...” la sigla “TVC” sta<br />
per “Them crooked Vultures”;<br />
- L’articolo di C. Bovi, “John Mayer, 32 anni, ma già m<strong>it</strong>o” segnala una<br />
foto scattata a fine concerto, che per motivi di spazi, è stata pubblicata<br />
solamente sul s<strong>it</strong>o www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong>, allegata all’articolo.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
FINCHÈ C’È VITA C’È ESPERANZA<br />
di Roberto Axl Teti<br />
Talvolta è proprio vero che il destino di alcuni di noi sta scr<strong>it</strong>to<br />
nel proprio nome di battesimo. Questa regola sicuramente vale<br />
per Esperanza Spalding, una donna che è un autentico crocevia di<br />
culture: padre afroamericano, madre bianco-caucasica nata in quella<br />
fetta di California battente bandiera messicana, nonno materno gallese,<br />
nonna materna spagnola. Nata a Portland (USA) nell’Ottobre 1984,<br />
a soli quattro anni assiste a una performance televisiva del violoncellista<br />
Yo-Yo ma, e ne rimane talmente impressionata da convincere i<br />
gen<strong>it</strong>ori a comprarle un piccolo violino. In appena dieci mesi riesce a<br />
imparare a suonare lo strumento da autodidatta e a r<strong>it</strong>agliarsi un posto<br />
nella chamber music Society of Oregon, orchestra in cui rimarrà per<br />
un decennio fino a diventarne il “primo violino”. Esperanza dimostra<br />
più volte di essere un autentico prodigio musicale. A otto anni segue<br />
la madre ad un corso di ch<strong>it</strong>arra jazz, e una volta a casa riproduce<br />
alla perfezione la lezione tenuta dal professore, basandosi sulla sola<br />
memoria visiva. Qualche tempo dopo, incurios<strong>it</strong>a da un oboe, prova<br />
a suonarlo e in pochi istanti eccola sciorinare scale come se suonasse<br />
tale strumento da una v<strong>it</strong>a. La stessa cosa accadrà con un clarinetto.<br />
A quattordici anni la svolta defin<strong>it</strong>iva: Esperanza vince una borsa di<br />
studio che le consente di entrare alla northwest academy, rinomata<br />
accademia d’arte statun<strong>it</strong>ense, e qui scopre il basso elettrico. Un incontro<br />
che le cambia la v<strong>it</strong>a. Lei stessa dirà più tardi che “…scoprire il<br />
basso è stato come svegliarsi una mattina e capire di essere innamorati”.<br />
D’improvviso tutti gli altri strumenti passano in secondo piano,<br />
e la Spalding supera una prova dopo l’altra diplomandosi appena sedicenne.<br />
Grazie all’appoggio economico di alcuni amici che fanno una<br />
colletta, riesce ad iscriversi alla berklee college of music ma dopo<br />
pochi mesi rischia di mollare tutto perché i soldi sono fin<strong>it</strong>i e la v<strong>it</strong>a a<br />
Berklee è durissima. Esperanza pensa seriamente di vendere il basso e<br />
iscriversi a Scienze Pol<strong>it</strong>iche. È a questo punto che il destino interviene<br />
assumendo le sembianze di Pat metheny: il leggendario ch<strong>it</strong>arrista,<br />
informato dai suoi collaboratori della presenza di una bassista virtuosa<br />
ma senza il becco di un quattrino, chiama personalmente la Spalding<br />
dicendole che lei possiede il cosiddetto x-factor e non deve mollare la<br />
musica per nessun motivo. Esperanza stringe i denti, si laurea e diventa<br />
addir<strong>it</strong>tura docente nella stessa univers<strong>it</strong>à che poco prima rischiava<br />
di fagoc<strong>it</strong>arne l’immenso talento. Immenso talento che r<strong>it</strong>roviamo nel<br />
suo secondo disco solista, int<strong>it</strong>olato semplicemente Esperanza: una<br />
piazza virtuale in cui confluiscono jazz, bossa nova, pop, samba. La<br />
Spalding dà sfoggio della sua versatil<strong>it</strong>à muovendosi a proprio agio fra<br />
i vari generi, cantando in tre lingue (inglese, spagnolo e portoghese)<br />
e accompagnandosi ora con il basso elettrico, ora con il contrabbasso.<br />
In alcuni punti sembra di ascoltare meshell ndegeocello con la voce<br />
di bebel gilberto, in altri Esperanza sembra strizzare l’occhio al raffinato<br />
R&B delle Jazzyfatnastees. La Nostra continua a dire che il suo<br />
modello è wayne Shorter, e lo dimostra in un brano delirante come<br />
“mela”. Niente male come punto di riferimento per una venticinquenne<br />
che, senza quella telefonata di Metheny, a quest’ora probabilmente<br />
farebbe la contabile in qualche asettico ufficio di un anonimo grattacielo<br />
di Portland. Predestinata.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
ninO fORESTiERi Ha PORTaTO nELLa ca-<br />
PiTaLE gLi immigRaTi DELLa caLabRia<br />
di Angela Corica<br />
Il cantautore di Rizziconi, nino forestieri, ha partecipato alla manifestazione<br />
“24 ore senza di noi”, tenutasi lo scorso primo <strong>marzo</strong> in<br />
piazza V<strong>it</strong>torio a Roma; è stato chiamato a rappresentare la “faccia<br />
buona” di un Sud Italia da più parti accusato di razzismo e chiusura.<br />
Per l’esibizione il musicista ha deciso di coinvolgere direttamente gli<br />
immigrati che vivono in Calabria, inserendo nel suo repertorio un brano<br />
da cantare a più voci e ballare insieme ai migranti sullo stesso palco.<br />
Un grido forte contro l’emarginazione e l’indifferenza. Forestieri, dando<br />
la sua disponibil<strong>it</strong>à, si è detto «Orgoglioso di essere stato scelto quale<br />
artista portavoce della “questione degli immigrati”»; ricordiamo il suo<br />
impegno nel “Progetto Riace”, nota come “c<strong>it</strong>tà dell’accoglienza”, dove<br />
si è recato per incontrare gli stranieri. Anche l’Associazione “Libera” di<br />
don Ciotti con il referente per la Piana di Gioia Tauro, don Pino Demasi,<br />
ha confermato la piena collaborazione all’evento accanto a Forestieri.<br />
Il tema della migrazione è particolarmente caro all’autore, soprattutto<br />
alla luce dei “fatti di Rosarno”; giorni in cui la Calabria ha scr<strong>it</strong>to una<br />
delle sue più brutte pagine e da dove è part<strong>it</strong>a la cosiddetta “caccia al<br />
nero”. Ma la Calabria non è solo quello e Forestieri ha voluto lanciare<br />
questo messaggio. Il cantautore, nella propria infanzia, è stato costretto<br />
ad allontanarsi dalla propria amata terra, subendo un trasferimento prima<br />
a Padova e poi a Bologna; ma è in Calabria che ha scelto di tornare<br />
e ribellarsi, utilizzando la musica e i testi delle sue canzoni, che denunciano<br />
le ingiustizie, le difficoltà e i problemi della regione. Molti dei suoi<br />
brani nascono dal bisogno di ricordare le proprie radici, raccontando<br />
delle difficoltà di chi si è trovato solo in terra straniera, sentendo la necess<strong>it</strong>à<br />
di esprimere la propria vicinanza spir<strong>it</strong>uale con quanti soffrono<br />
per questo dramma, a qualunque lat<strong>it</strong>udine esso si consumi. Il concerto<br />
ha coinvolto tante persone, stranieri e <strong>it</strong>aliani, insieme, senza differenze;<br />
Forestieri ha intonato “Hey fratello” duettando con l’amico Francis,<br />
un giovane nigeriano con la passione per il canto e la musica che vive a<br />
Rizziconi. Un lavoro fatto a quattro mani perché scr<strong>it</strong>to da Nino grazie<br />
alle testimonianze forn<strong>it</strong>e da Francis. In precedenza il cantautore aveva<br />
cantato “Da solo”, altro momento significativo per fare capire le condizioni<br />
in cui sono costretti a vivere gli stranieri, e “Professore” che racconta<br />
della “carriera professionale” degli insegnanti quasi tutti precari,<br />
brani tratti dal suo ultimo album “Fin quando avrai coraggio”. Il risultato:<br />
un successo. In una piazza che si è tinta di giallo per l’occasione e ha<br />
registrato <strong>numero</strong>se presenze.<br />
V. micHELangELO bUOnaRROTi 18 - giOia TaURO (Rc)<br />
Tel. 0966 57991 - E-mail - giochisud@libero.<strong>it</strong><br />
25 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
il GiradisChi - p u n t o d i a s c o lt o<br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
Un ViaggiO mUSicaLE DEnTRO L’immigRaZiOnE<br />
di Giuseppe “Enyal” Fiorino<br />
“… Vedi, voi cominciate ad accorgervi dell’immigrazione in Europa<br />
da paesi come questo. Ma il desiderio di viaggiare è universale,<br />
riguarda chiunque in qualunque paese del mondo. Qui in Tanzania<br />
arrivano senz’altro più turisti dell’Europa di quanto non siano i ragazzi<br />
tanzaniani in cerca dell’occasione per venire da voi …”. Ecco come rispondeva<br />
Remmy Ongala, musicista della Tanzania, ad una domanda<br />
sull’immigrazione di Andrea Berrini (scr<strong>it</strong>tore e giornalista free-lance).<br />
L’intervista è presente nel libro “Storie Africane. Viaggio in Tanzania”<br />
ed<strong>it</strong>o dalla casa ed<strong>it</strong>rice EDT(collana ORME). Remmy Ongala è uno dei<br />
più grandi artisti africani di tutti i tempi, nonché uno dei musicisti di<br />
spicco dell’etichetta indie Real World, fondata da Peter Gabriel (ex<br />
leader dei Genesis). Registrato a Londra (in quel tempo la Tanzania<br />
come il resto dell’Africa non presentavano strutture adeguate per<br />
la registrazione di un disco), ”Songs for the Poor Man” (1989) è il disco<br />
d’esordio di questo straordinario ch<strong>it</strong>arrista africano. Con questo<br />
album - che si presenta come un capolavoro assoluto - Remmy ha<br />
acquis<strong>it</strong>o un ruolo importantissimo nella cultura taraab (si tratta di<br />
un genere artistico-culturale<br />
dove la poesia<br />
viene cantata) e Kiswahili<br />
(lingua ufficiale<br />
della Tanzania insieme<br />
all’inglese). Tutti i brani<br />
hanno dei r<strong>it</strong>mi molto<br />
forti, infatti Remmy<br />
con l’Orchestra Super<br />
matimila - composta<br />
da ch<strong>it</strong>arre, sassofono,<br />
congas e percussioni<br />
- sono riusc<strong>it</strong>i ad ottenere<br />
un suono molto intenso<br />
che unisce generi<br />
come: il soukous zarese,<br />
il rock e le melodie<br />
caraibiche. I testi sono<br />
concentrati su argomenti<br />
come la povertà,<br />
la morte, il razzismo e<br />
la sofferenza. Questa scelta si allontana parecchio dalle liriche tradizionali<br />
del taraab, perché in questo caso il tema principale è quello<br />
dell’amore. Per facil<strong>it</strong>are l’ascoltatore a comprendere ogni brano,<br />
Ongala decise di far pubblicare delle spiegazioni che precisano il contenuto<br />
di ogni canzone. A distanza di tre anni Remmy pubblicò un<br />
secondo lavoro con la Real World, chiamato “Mambo”. In questo lasso<br />
di tempo, l’etichetta di Peter Gabriel inv<strong>it</strong>ò il musicista a trasferirsi<br />
a Londra per inserirlo nella scena anglosassone della world music (inteso<br />
come genere musicale e non come etichetta), ma questo rifiutò,<br />
tornandosene in Africa. Attualmente Ongala continua a registrare e<br />
pubblicare - nonostante soffra di diabete - nuovi lavori per etichette<br />
indipendenti locali. Nel 2001 uscì una raccolta chiamata “Spir<strong>it</strong> of<br />
Africa” che aveva il comp<strong>it</strong>o di raccogliere fondi per i malati di AIDS.<br />
Nella raccolta c’è un brano - chiamato “Mambo Kwa Socks/Things<br />
w<strong>it</strong>h Socks” - del ch<strong>it</strong>arrista africano e della sua Orchestra. Prima<br />
di concludere desidero comunicarvi che i dischi che Ongala incise<br />
con la Real World sono reperibili su internet, difatti basta scrivere su<br />
qualunque motore di ricerca il suo nome, per poter comprare questo<br />
grande disco. Il costo del CD si aggira sui dieci euro.<br />
La musica può avere molte final<strong>it</strong>à, tra queste c’è quella di sensibilizzare<br />
la società moderna verso un tema sociale come l’immigrazione.<br />
cari lettori,<br />
questo mese la rubrica “Il Giradischi” si occuperà prevalentemente<br />
di artisti afroamericani. I motivi di tale scelta vanno<br />
ricercati nella nostra intenzione di mettere in luce quanto di<br />
buono, musicalmente e non, viene giornalmente “partor<strong>it</strong>o”<br />
dall’ingegno di artisti spesso trascurati dalle classifiche e dagli<br />
ascoltatori. Ma soprattutto questa scelta vuole essere un ennesimo<br />
sprone da parte nostra all’integrazione e all’interazione tra<br />
popoli apparentemente distanti per usi e costumi, ma quanto<br />
mai vicini per le vibrazioni che la musica riesce a trasmettere,<br />
indipendentemente dal paese di origine e dal colore della pelle<br />
di chi la suona. Non dimentichiamo che la musica, intesa come<br />
r<strong>it</strong>mo, nasce proprio in Africa migliaia di anni fa e viene acquis<strong>it</strong>a<br />
dai popoli indoeuropei solo molto tempo dopo. Ai colonizzatori<br />
europei sono serv<strong>it</strong>e armi, navi, aerei e carri armati per conquistare<br />
buona parte dell’Africa. Ad un africano può bastare anche<br />
un semplice tamburo per conquistare il nostro cuore. E a questa<br />
seconda categoria appartengono le conquiste che per noi hanno<br />
un senso.
Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
Dr. Giuseppe Ribuffo<br />
SPECIALISTA DERMATOLOGO<br />
Univers<strong>it</strong>à di ROMA - Tel. 0966 55378<br />
e<br />
’ una comune malattia della pelle che colpisce i giovani adulti,<br />
con preferenza per gli uomini. E’ dovuta ad un fungo ( pytirosporum<br />
ovale ) che si localizza in zone ricche di ghiandole sebacee.<br />
Il popolino, e non solo, chiama la malattia “ funghi di mare “ ,<br />
r<strong>it</strong>enendola contratta in spiaggia durante il periodo estivo e dovuta<br />
a scambio di asciugamani o anche al contatto con la sabbia. La ver<strong>it</strong>à<br />
è completamente diversa.<br />
La malattia ha una predisposizione familiare e si trasmette da gen<strong>it</strong>ore<br />
a figlio. Non è contagiosa. Sono inutili pertanto ed eccessive<br />
le preoccupazioni al riguardo. Se il paziente non è predisposto, non<br />
prende la malattia. Basta osservare le <strong>numero</strong>se coppie, che vivono<br />
per anni assieme, nelle quali solo uno ha la malattia, mentre l’altro<br />
ne resta indenne per tutto il tempo della v<strong>it</strong>a in comune.<br />
Preferisce le aree geografiche a clima temperato-umido e quindi<br />
è abbastanza frequente nelle nostre zone. Si sviluppa, quando non<br />
ancora presente, a segu<strong>it</strong>o di terapie antibiotiche o cortisoniche.<br />
Si manifesta con chiazze color caffè-latte, a contorno geografico,<br />
con bordi irregolari e frastagliati, localizzate il più spesso al dorso,<br />
ma anche alla regione toracica anteriore, al collo, più raramente<br />
al volto. Le chiazze, color caffè-latte, successivamente diventano<br />
bianche. La malattia quindi vira di colore e ciò spiega sia il termine<br />
versicolor, sia il fatto che il popolino pensi che si tratti di funghi di<br />
LA MIA AMICA MANGIA DI TUTTO E NON INGRASSA<br />
Io sEnto l’o d o r E dEl cIbo E prEndo pEso...<br />
di Mimmo Nasone<br />
oggi giorno il problema riguardante<br />
il grasso corporeo sta<br />
sconfinando da nazione a nazione<br />
senza lim<strong>it</strong>i di razze e culture (L’india<br />
e il Brasile hanno avviato programmi<br />
per il mon<strong>it</strong>oraggio dell’obes<strong>it</strong>a)<br />
Non sempre pero e’ un eccesso<br />
di nutrienti a causare l’aumento<br />
di peso, basti pensare alla stessa<br />
donna in condizioni normali o in<br />
attesa di un figlio... La gestante<br />
infatti nei primi 3 mesi nonostante<br />
siano presenti nausea e vom<strong>it</strong>o<br />
aumenta di peso pur mantenendo<br />
lo stesso regime alimentare!!!<br />
Il problema oggi soprattutto nei paesi<br />
industrializzati non E’ il surplus di calorie<br />
(ecco perché il TOTALE fallimento<br />
delle diete) ma bisogna spostare<br />
l’attenzione sui fattori STRESSANTI.<br />
Questo e’ il motivo per cui molte<br />
persone stanno a dieta perdono anche<br />
10-20kg con grandi sacrifici ma<br />
non risolvono il problema,ecco il motivo<br />
per cui i kg persi vengono ripresi<br />
spesso con gli interessi e come se non<br />
bastasse non dimentichiamo la fame<br />
perenne di cui soffre il soggetto ed<br />
il nervosismo che lo accompagna durante<br />
il regime alimentare restr<strong>it</strong>tivo.<br />
Il cibo quindi può essere se combinato<br />
male un fattore di stress fondamentale!!!<br />
Ormai e’ appurato che<br />
lo stress e’ il responsabile di molte<br />
malattie e quindi anche del nostro<br />
aspetto,e’ impensabile pensare che<br />
il cibo e l’attiv<strong>it</strong>à fisica non coprano<br />
26<br />
salute e Benessere<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
PYTiRiaSiS VERSicOLOR<br />
mare. Infatti il fungo ( o micete ) parass<strong>it</strong>a le cellule che producono<br />
la melanina ( melanoc<strong>it</strong>i ) e, a segu<strong>it</strong>o di ciò, le macchie, prima<br />
scure, diventano bianche. In estate, quando la luce solare pigmen-<br />
un ruolo fondamentale nella nostra<br />
v<strong>it</strong>a!!! Fino a quando non passera’ il<br />
concetto che il cibo e’ un vero e proprio<br />
farmaco saremo lontani da scoprire<br />
la ver<strong>it</strong>à sullo star bene a lungo<br />
e in salute. Spesso dimentichiamo<br />
che l’unica cosa che introduciamo<br />
dentro il nostro corpo giornalmente<br />
per più volte al giorno e per tutti i<br />
giorni della nostra v<strong>it</strong>a e’ il cibo. A<br />
volte ci cap<strong>it</strong>a di vedere persone che<br />
dimostrano meno anni di quelli che<br />
hanno in realtà , viceversa altri che<br />
ne dimostrano molto di più rispetto<br />
alla loro eta’ anagrafica,questo non<br />
e’ altro che il frutto del loro stile di<br />
v<strong>it</strong>a e soprattutto alimentare...<br />
Da ricordare che lo stress e il<br />
mangiar troppo porta ad accorciare<br />
i telomeri(strutture specializzate,<br />
s<strong>it</strong>uate nella parte terminale dei<br />
cromosomi,coinvolte nella replicazione<br />
e nella stabilizzazione del<br />
DNA durante la fase di duplicazione)<br />
strutture fondamentali per il corretto<br />
funzionamento della salute e v<strong>it</strong>a<br />
delle cellule. Ev<strong>it</strong>are lo stress (in<br />
particolare quello alimentare) e’ il<br />
fattore cruciale per il raggiungimento<br />
del benessere.<br />
ta maggiormente i melanoc<strong>it</strong>i non invasi dal fungo, le aree bianche,<br />
invase e che non possono pigmentarsi, si manifestano con maggiore<br />
evidenza.<br />
E’ una malattia cronica, ricorrente, che si manifesta quasi ogni<br />
anno e che può durare per molti anni. Alcuni accorgimenti sono<br />
utili alla risoluzione o, quanto meno, alla riduzione delle recidive.<br />
Innanz<strong>it</strong>utto bisogna ev<strong>it</strong>are il contatto delle macchie con gli indumenti<br />
di lana, in quanto il micete si lega irreversibilmente e, anche<br />
se lavati accuratamente, restano infetti e quindi concorrono alla<br />
recidiva. I detergenti a base di selenio disolfuro, molto usati dagli<br />
autori francesi, spesso impediscono la recrudescenza della malattia<br />
e, qualche volta determinano la guarigione. In commercio non esistono<br />
detergenti che contengono questa molecola. Possono, all’uopo,<br />
essere utilizzati come detergenti per il corpo degli shampoo che<br />
la contengono.<br />
La terapia con antimicotici è estremamente efficace e risolutiva.<br />
Conviene utilizzare più cicli, avendo particolare riguardo verso la<br />
funzione del fegato. E’ opportuno eseguire un controllo delle transaminasi<br />
sia prima che durante i cicli di terapia. Ciò ev<strong>it</strong>a di trattare<br />
pazienti affetti da epat<strong>it</strong>e cronica, in cui tali farmaci possono<br />
peggiorare, sia pure temporaneamente, la condizione di base. E’<br />
bene sottolineare che l’eventuale danno epatico scompare con la<br />
sospensione dei farmaci.<br />
CHI BEN INCOMINCIA…<br />
Dr. Renato Lamalfa<br />
NEFROLOGO NUTRIZIONISTA<br />
lamalfa@i2000net.<strong>it</strong><br />
Tel. 3387339731<br />
e<br />
´ fondamentale conoscere<br />
l´importanza di una colazione<br />
abbondante particolarmente<br />
ricca di frutta e possibilmente anche<br />
di verdura (centrifugata) tutti i<br />
giorni. Le motivazioni sono molteplici;<br />
l´uomo ha necess<strong>it</strong>à di calorie<br />
all´inizio della giornata per affrontare<br />
meglio le attiv<strong>it</strong>à lavorative e<br />
non la sera quando, dopo qualche<br />
ora, si va a dormire. In particolare<br />
bambini ed adolescenti (esclusione<br />
per alcune patologie) devono<br />
adeguatamente nutrirsi durante<br />
la prima colazione per non andare<br />
incontro durante le ore di scuola o<br />
di educazione fisica a ipoglicemia<br />
(diminuzione degli zuccheri nel<br />
sangue) ipopotassiemia etc. disturbi<br />
metabolici che causano poca<br />
attenzione , svogliatezza, capogiri,<br />
mancanza di forza etc. che producono<br />
nei nostri ragazzi scarso rendimento<br />
scolastico e spesso malattie<br />
secondarie. L´ospedale pediatrico<br />
Bambino Gesù recentemente<br />
ha elaborato<br />
una “proposta<br />
multisensoriale”<br />
da fare<br />
ai bambini: la<br />
stimolazione<br />
dei sensi del<br />
bambino che<br />
tende a rifiutare<br />
alimenti<br />
sani o a non<br />
fare la prima<br />
co la z ione,<br />
attraverso<br />
il suo coinvolgimento<br />
diretto nella<br />
scelta dei cibi<br />
al supermercato,<br />
nella<br />
preparazione<br />
in cucina<br />
con la mamma<br />
e nella<br />
disposizione sul piatto. Oltre alle<br />
problematiche prima menzionate,<br />
bisogna valutare la scelta degli alimenti<br />
poiché il sovrappeso, e ancor<br />
più l´obes<strong>it</strong>à, sono due condizioni<br />
da tenere sotto stretto controllo,<br />
per le complicanze che possono insorgere<br />
precocemente nei piccoli e<br />
compromettere la qual<strong>it</strong>à di v<strong>it</strong>a da<br />
adulti. Bisogna ricordare che, con<br />
la colazione, si devono introdurre<br />
cibi liquidi e solidi che servono rispettivamente<br />
ad attivare l´attiv<strong>it</strong>à<br />
gastrica e svuotare la cistifellea<br />
dalla bile, che, se non svuotata,<br />
in futuro potrebbe provocare calcolosi<br />
della colecisti. La prima<br />
colazione <strong>it</strong>aliana, se fatta bene,<br />
è migliore di quella americana,<br />
inglese, tedesca che abbonda con<br />
grasso e salato. La colazione <strong>it</strong>aliana<br />
è tendenzialmente dolce e deve<br />
essere arricch<strong>it</strong>a con molta frutta,<br />
verdura e cereali. Vanno bene: latte-<br />
fette biscottate -yogurt- marmellata-<br />
spremute di agrumi- frutta<br />
cereali- verdure; il caffè si può<br />
assumere, ma è consigliabile a fine<br />
colazione (spiegherò il motivo in<br />
altra circostanza). Naturalmente ci<br />
sono molte alternative, quali, pane<br />
tostato invece delle fette, miele al<br />
posto della marmellata,tè al posto<br />
del caffè, anche latte di soia<br />
o riso etc. Chiaramente si possono<br />
aggiungere formaggi magri, prosciutto<br />
crudo,bresaola a seconda<br />
l´attiv<strong>it</strong>à lavorativa, patologie o<br />
età. E´ buona ab<strong>it</strong>udine mangiare<br />
prima i cibi solidi e poi introdurre i<br />
liquidi. L´argomento è interessante<br />
e molto più ampio dello spazio cartaceo<br />
disponibile, ma ne riparleremo<br />
in un altro articolo. Comunque,<br />
il messaggio che deve giungere, è<br />
che una abbondante e sana prima<br />
colazione deve entrare a far parte<br />
delle nostre ab<strong>it</strong>udini quotidiane e<br />
specie in quelle dei più piccoli, dove<br />
ancora non è strutturato il malsano<br />
r<strong>it</strong>o, tutto meridionale, del buon<br />
caffè e via. In dietologia diciamo:<br />
colazione da re, pranzo da principe,<br />
cena da povero. Spero che questa<br />
lettura possa essere utile.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
di Mimmo Nasone<br />
Cos’è lo yoga?<br />
Promuovo e divulgo, nella mia<br />
terra di Calabria, l’arte dello yoga<br />
da oltre venti anni, e la domanda<br />
più ricorrente è proprio questa.<br />
Si r<strong>it</strong>iene che lo yoga sia nato in<br />
India, cinquemila anni addietro, in<br />
un periodo storico e in una parte<br />
del pianeta, dove spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à e<br />
desiderio di conoscenza, animavano<br />
l’essere umano. Lo yoga è,<br />
in sintesi, un incalcolabile tesoro<br />
di saggi insegnamenti, che antichi<br />
maestri del passato, hanno<br />
lasciato alle generazioni future.<br />
Oggi, serie ricerche e riscontri<br />
scientifici, riconoscono nello<br />
yoga indubbio prezioso valore e<br />
util<strong>it</strong>à, per favorire benessere<br />
fisico e mentale, necessari alla<br />
27 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />
intorno allo sPort<br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
CONOSCERE LO YOGA<br />
cresc<strong>it</strong>a evolutiva dell’individuo.<br />
Studiosi sparsi in tutto il mondo,<br />
per questo motivo, sono concordi<br />
nel considerarlo: patrimonio comune<br />
di tutta l’uman<strong>it</strong>à.<br />
Quali benefici comporta lo<br />
yoga?<br />
I benefici dello yoga sono talmente<br />
vasti e <strong>numero</strong>si, che ad<br />
elencarli richiederebbe molto<br />
tempo. Per l’epoca che viviamo,<br />
caratterizzata da r<strong>it</strong>mi innaturali,<br />
eccesso di preoccupazioni e conseguente<br />
inev<strong>it</strong>abile stress, direi<br />
che il primo riscontro salutare<br />
che si ottiene è, uno stato emotivo<br />
più equilibrato, una migliore<br />
qual<strong>it</strong>à di sonno e una propensione<br />
mentale pos<strong>it</strong>iva.<br />
Chi può praticare lo yoga?<br />
Salvo particolari controindicazioni<br />
mediche, lo yoga viene consigliato<br />
a tutti, a prescindere da<br />
età, razza umana, fede religiosa,<br />
convinzione pol<strong>it</strong>ica. Insegno nelle<br />
scuole, presso associazioni di<br />
anziani, nei miei centri in Calabria,<br />
in studi medici specializzati:<br />
ovunque riscontro grande interesse<br />
e adesione crescente.<br />
Per chi inizia, cosa impara<br />
per primo con lo yoga?<br />
Anche io, un tempo lontano ho<br />
fatto questa domanda. Ricordo<br />
ancora come, la risposta inaspetta-<br />
mimmO naSOnE Socio fondatore, Presidente<br />
Esperienza ventennale della filosofia yoga, diplomato insegnante<br />
yoga presso l’Ist<strong>it</strong>uto “Carlo Patrian” di Milano; collabora anche<br />
con scuole, studi medici e presso il centro yoga “La Nuova Era”<br />
di Gioia Tauro. Allievo del Prof. Ganguli docente di yoga-terapia<br />
preso l’ist<strong>it</strong>uto di medicina alternativa di Lonavla (India).<br />
ta, mi colse di sorpresa. La prima<br />
cosa che si impara è respirare.<br />
Si parla di diete, stile di v<strong>it</strong>a,<br />
massaggi, problemi di estetica e<br />
di mille cose ancora; nessuno si<br />
interessa del “respiro”. Respirare<br />
appare come un processo talmente<br />
naturale, con tutti i requis<strong>it</strong>i<br />
sufficienti per andare avanti<br />
da solo, senza il nostro intervento.<br />
Dovrebbe essere proprio così,<br />
ma non è così. Esistono realtà,<br />
tipiche della nostra epoca, note<br />
come: ansia, stress, preoccupazioni,<br />
aspettative, ecc... responsabili<br />
dell’insorgere di tante tensioni<br />
nell’apparato respiratorio,<br />
tali, da renderlo carente nella<br />
sua funzione v<strong>it</strong>ale.<br />
Uno degli obiettivi primari dello<br />
yoga è quello di r<strong>it</strong>rovare la<br />
perduta armonia del respiro, assieme<br />
a tutti i vantaggi salutari<br />
che ciò comporta.<br />
Esistono centri yoga nella<br />
nostra terra?<br />
Certamente! Ma non è necessario<br />
andare molto lontano. Per<br />
fortuna, esiste a Gioia Tauro il<br />
Centro Yoga “La Nuova Era” dove<br />
istruttori qualificati, con anni di<br />
studio e di pratica, insegnanti<br />
yoga, diplomati presso ist<strong>it</strong>uti di<br />
rinomanza nazionale, danno regolari<br />
lezioni, ad un pubblico sempre<br />
più <strong>numero</strong>so ed entusiasta.<br />
“Quando l’albero ha buone radici<br />
è idoneo a durare nel tempo”<br />
(motto dei praticanti).<br />
Contatti:<br />
Centro: 0965.43658<br />
Cell: 328.1657099<br />
ToTò<br />
Parrello<br />
mItIca fIgura dEl panorama<br />
gIornalIstIco sportIvo<br />
di Rocco Cadile<br />
antonio Parrello, detto Totò,<br />
è un icona della Gazzetta<br />
del Sud. La sua capac<strong>it</strong>à di raccontare<br />
senza eufemismi, le vicende<br />
sportive, accompagnate<br />
alle straordinarie qual<strong>it</strong>à umane,<br />
ne fanno un giornalista apprezzato<br />
e stimato. Quando scrive, riesce a<br />
connotare il personaggio o il fatto,<br />
rendendolo indimenticabile.<br />
Sottolinea gli aspetti pos<strong>it</strong>ivi del<br />
tifoso, ma anche quelli più deprecabili;<br />
col suo modo di informare,<br />
tende a isolare le manifestazioni<br />
di violenza, riconducendo così<br />
lo sport, ai suoi veri valori. Se è<br />
necessario, è pronto a scontrarsi<br />
con la società, per comportamenti<br />
che non sono conformi con lo<br />
spir<strong>it</strong>o sportivo e sviliscono, quindi,<br />
lo sport stesso, richiamando<br />
all’impegno dirigenti e ist<strong>it</strong>uzioni.<br />
La lealtà, per lui vale più dell’es<strong>it</strong>o<br />
di una gara. Pur essendo un tifoso,<br />
non è mai fazioso nell’ enfatizzare<br />
un avvenimento solo per il<br />
gusto di pubblicarne la notizia. E’<br />
sempre puntuale e incalzante nel<br />
portare all’attenzione dei c<strong>it</strong>tadini<br />
palmesi, ma anche di coloro<br />
che lo seguono da fuori, tutti gli<br />
eventi sportivi. E’ talmente forte<br />
la sua partecipazione emotiva,<br />
che in passato, si è reso portavoce<br />
di istanze da parte di calciatori<br />
e di tifosi, presso l’amministrazione<br />
comunale, affinchè la Palmese,<br />
allora abbandonata dal presidente,<br />
non retrocedesse nella categoria<br />
inferiore. I suoi modi signorili<br />
sono un esempio per tutti coloro<br />
che hanno il piacere di leggerlo o<br />
di parlargli. Pur manifestando un<br />
grande rispetto per gli avversari,<br />
nelle cr<strong>it</strong>iche riesce, comunque, a<br />
non essere mai offensivo od oltremodo<br />
irrispettoso nei confronti di<br />
chi, in quel momento, si trova davanti,<br />
il quale , invece, accetta la<br />
cr<strong>it</strong>ica senza risentimento. Per la<br />
sua disponibil<strong>it</strong>à, riesce sempre ad<br />
essere dalla parte di chi si trova in<br />
particolari momenti di difficoltà,<br />
comunicandogli forza e fiducia.<br />
Caro Totò, grazie e continua ad essere<br />
sempre testimone della buona<br />
informazione sportiva palmese.