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madreterra numero 3 - marzo 2010 - Madreterranews.it

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www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

MadreTerra<br />

PERIODICO DI CULTURA ED INFORMAZIONE<br />

FREE PRESS - FREE PRESS - FREE PRESS<br />

L’EDiTORiaLE<br />

di Paolo Ventrice<br />

La speranza è svegliarsi dal<br />

torpore di un inverno triste<br />

e duro, segnato da disastri<br />

geologici, terremoti, guerriglie<br />

urbane, guerre pol<strong>it</strong>iche, atti<br />

terroristici, pol<strong>it</strong>iche inadeguate,<br />

fame, paure, crisi economiche<br />

e quant’altro ci possa essere<br />

di negativo, col caldo bacio<br />

del sole di primavera.<br />

Si risvegliano i colori e i profumi<br />

portando con sè un po’<br />

di buonumore ed ottimismo;<br />

chiudiamo gli occhi un attimo...<br />

L’odore della resina dei<br />

pini di S. Elia... inebriante,<br />

misto al profumo del terriccio<br />

inumid<strong>it</strong>o del sottobosco<br />

e al colore rosso vivo delle<br />

piccole fragole selvatiche...<br />

ci muoviamo avvolti dalla<br />

fresca brezza tipica del nostro<br />

monte che, via via, si<br />

fa più intensa all’avvicinarsi<br />

dell’orizzonte colorato di<br />

blu. Il nostro mare, maestoso,<br />

musa ispiratrice di cotanti<br />

scr<strong>it</strong>ti, ci prende l’anima e<br />

ci sconvolge...<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

Palmi &Dintorni FREE PRESS - FREE PRESS<br />

OmaggiO<br />

FREE PRESS - F<br />

LA PRIMAVERA DI PALMI<br />

LA naTura si risvegLia e riespLodono i coLori<br />

resTiaMo ESTASIATI di fronTe a TanTa beLLezza!<br />

RESOcOnTO DELLa<br />

gUaRDia cOSTiERa 2009<br />

giovanni Squatr<strong>it</strong>i<br />

Sergio Panetta<br />

Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />

La C<strong>it</strong>oLena<br />

pag. 6<br />

pag. 11<br />

L’aUTOSTRaDa maLEDETTa<br />

Mina Papasidero<br />

pag. 7<br />

maRcELLO “bUiTOni”<br />

SURacE<br />

Francesco Braganò<br />

pag. 12<br />

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA<br />

Paolo Ventrice<br />

pag. 8<br />

TOTO’ PaRRELLO<br />

Rocco Cadile<br />

pag. 27


Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra l’intervista<br />

NOTIZIE DALLA COSTA VIOLA<br />

- inTERViSTa a SanTi ZaPPaLa’, SinDacO Di bagnaRa -<br />

di Carmelo Parisi<br />

dopo quasi nove anni da<br />

Sindaco di Bagnara, gli<br />

ultimi quattro da consigliere provinciale<br />

Santi Zappalà più che un<br />

pol<strong>it</strong>ico preferisce considerarsi<br />

ancora un’ uomo che ha deciso di<br />

mettere al servizio di tutti, questa<br />

parte della sua v<strong>it</strong>a, ed ancora<br />

oggi si sente animato dallo<br />

stesso spir<strong>it</strong>o e dalla stessa voglia<br />

di lavorare per questo terr<strong>it</strong>orio,<br />

che aveva nel momento in cui<br />

decise di scendere in campo.<br />

Sindaco prima del 2001 faceva<br />

altro, come mai ha deciso di<br />

iniziare questa avventura?<br />

All’ epoca stimolato da alcuni<br />

amici r<strong>it</strong>enni di dover dare<br />

anch’io il mio contributo per<br />

la cresc<strong>it</strong>a del mio paese. Devo<br />

dire che dopo una prima fase di<br />

profonda riflessione, poiché non<br />

solo facevo il medico a tempo<br />

pieno ma, non mi ero mai occupato<br />

di pol<strong>it</strong>ica, abbracciai la<br />

causa con entusiasmo e dedizione<br />

consapevole che non sarebbe<br />

stato facile, ma confortato<br />

dall’ampia fiducia che di volta<br />

in volta i miei conc<strong>it</strong>tadini mi<br />

hanno sempre manifestato.<br />

Quali sono state le motivazioni<br />

che l’ hanno spinta ad accettare<br />

l’ invest<strong>it</strong>ura?<br />

Ho accettato animato dalla voglia<br />

di dare il mio contributo per<br />

la cresc<strong>it</strong>a della c<strong>it</strong>tà che amo,<br />

con due linee direttrici precise e<br />

chiare: responsabil<strong>it</strong>à in tutti gli<br />

atti compiuti nell’ esercizio della<br />

mia funzione, e il bene comu-<br />

ne come obiettivo principale.<br />

ci descriva le caratteristiche<br />

principali della sua azione pol<strong>it</strong>ico-amministrativa<br />

svolta in<br />

questi anni?<br />

Guardi, la mia amministrazione<br />

ed il sottoscr<strong>it</strong>to, si sono<br />

sempre caratterizzati per la pol<strong>it</strong>ica<br />

del fare. Studio del problema,<br />

analisi dei costi, azione<br />

risolutrice, questo il tracciato su<br />

cui ci siamo mossi, non lo devo<br />

dire io ma siamo riusc<strong>it</strong>i a dare<br />

risposte che i c<strong>it</strong>tadini attendevano<br />

da anni. Nella prima parte<br />

del mio mandato, si è puntato a<br />

garantire i servizi essenziali, sub<strong>it</strong>o<br />

dopo si è curato l’ aspetto<br />

estetico del paese, valorizzando<br />

la vocazione turistica e le peculiar<strong>it</strong>à<br />

dell’ intero nostro terr<strong>it</strong>orio.<br />

Oggi, possiamo dire di vivere<br />

in una c<strong>it</strong>tà a misura d’ uomo,<br />

con tutte le carte in regola per<br />

accettare le sfide del futuro ed<br />

essere protagonista all’ interno<br />

della futura c<strong>it</strong>tà metropol<strong>it</strong>ana.<br />

in questi anni bagnara si è<br />

costru<strong>it</strong>a una nuova immagine<br />

anche fuori dai suoi confini,<br />

che ruolo occupa nell’ amb<strong>it</strong>o<br />

della costa Viola?<br />

Posso affermare in tutta tranquill<strong>it</strong>à<br />

che l’ attenzione che ha<br />

Bagnara oggi, non è quella che<br />

ho trovato al momento dei mio<br />

insediamento, tantissimo è stato<br />

fatto per darle il giusto peso sia<br />

in amb<strong>it</strong>o provinciale che regionale.<br />

In mer<strong>it</strong>o a questo, posso<br />

c<strong>it</strong>are i <strong>numero</strong>si organismi in<br />

cui siamo stati protagonisti, uno<br />

su tutti il PIT area dello stretto,<br />

oltretutto avere avuto la guida<br />

di quell’ importante organismo<br />

non è stata cosa da poco, poiché<br />

ci ha permesso di ottenere cospicui<br />

finanziamenti.<br />

La costa Viola?<br />

Il rilancio dell’ area della Costa<br />

Viola è stato sempre un mio<br />

pallino, voglio rammentare che<br />

fino a poco tempo fa, i comuni<br />

di Bagnara e Palmi, erano assieme<br />

nel Conzorzio Turistico Costa<br />

Viola, da cui Palmi, recentemente<br />

si è tirato fuori. A mio avviso<br />

però, è necessario continuare a<br />

credere nello sviluppo di questo<br />

terr<strong>it</strong>orio, c’è un’ area che da<br />

Palmi a Villa San Giovanni possiede<br />

grandissime potenzial<strong>it</strong>à<br />

ancora inespresse, ed ha ancora<br />

molto da dire nel campo turisti-<br />

2<br />

co, enogastronomico, artigianale.<br />

E’ logico da soli non si va<br />

da nessuna parte, bisogna fare<br />

rete, strutturare un’ offerta che<br />

sia appetibile, fruibile e che sia<br />

compet<strong>it</strong>iva qual<strong>it</strong>ativamente<br />

ed economicamente.<br />

Qual’ è secondo lei il male<br />

maggiore che affligge la nostra<br />

terra di calabria?<br />

La disoccupazione, soprattutto<br />

quella intellettuale. Molte volte<br />

mi chiedo del perché avvenga<br />

tutto questo, come mai i nostri<br />

giovani più validi non riescono a<br />

trovare una giusta collocazione in<br />

Calabria, una regione che ha bisogno<br />

di menti giovani e brillanti<br />

e che nello stesso tempo deve<br />

trovare le risorse per mettere<br />

in condizioni chi vuole di dare<br />

il meglio, ognuno con le proprie<br />

capac<strong>it</strong>à e possibil<strong>it</strong>à. Forse una<br />

maggiore intraprendenza sarebbe<br />

auspicabile, così come la pol<strong>it</strong>ica,<br />

la classe imprend<strong>it</strong>oriale<br />

e tutti gli attori economici e sindacali,<br />

devono cominciare a ragionare,<br />

per dare risposte nuove<br />

ed il più possibile esaustive ad un<br />

problema che, non si risolve con<br />

slogan, ma che necess<strong>it</strong>à di pol<strong>it</strong>iche<br />

adeguate e rispondenti alle<br />

reali necess<strong>it</strong>à del tempo.<br />

cosa pensa della realizzazione<br />

del Ponte sullo Stretto?<br />

Nonostante la battaglia, soprattutto<br />

ideologica, tra i fautori<br />

del ponte ed i contrari, non<br />

posso non essere favorevole alla<br />

sua costruzione, proviamo ad<br />

immaginare quali risvolti pos<strong>it</strong>ivi<br />

potrà avere per due regioni<br />

come la Calabria e la Sicilia, da<br />

sempre tagliate fuori dai sistemi<br />

della grande comunicazione nazionale<br />

ed internazionale. Non<br />

bisogna avere paura e mettere<br />

solo in evidenza gli aspetti negativi<br />

delle grandi opere perché se<br />

fatte e gest<strong>it</strong>e con i dovuti cr<strong>it</strong>eri<br />

possono contribuire in maniera<br />

determinate alla cresc<strong>it</strong>a<br />

e all’innovazione terr<strong>it</strong>oriale.<br />

Due parole sulla c<strong>it</strong>tà metropol<strong>it</strong>ana?<br />

Bagnara è fortemente interessata<br />

soprattutto all’ area metropol<strong>it</strong>ana<br />

dello stretto, una scelta<br />

che guarda al futuro con intelligenza<br />

e lungimiranza. Creare da<br />

tante realtà piccole e grandi,<br />

un’unica grande c<strong>it</strong>tà, è la sfida<br />

che attende tutti a cominciare<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

dai c<strong>it</strong>tadini che dovranno capire<br />

l’ importanza di essere parte<br />

di un progetto più grande. Ed<br />

all’ interno di questo ragionamento,<br />

scusatemi se ci torno, la<br />

Costa Viola dovrà r<strong>it</strong>agliarsi uno<br />

spazio importante ed accettare<br />

la sfida, forse v<strong>it</strong>ale per il suo<br />

sviluppo.<br />

Sindaco, consigliere Provinciale<br />

e adesso…?<br />

A parte che non bisogna mai<br />

porre lim<strong>it</strong>i alla provvidenza,<br />

ho sempre dichiarato che avrei<br />

messo a disposizione del terr<strong>it</strong>orio<br />

la mia esperienza amministrativa<br />

e pol<strong>it</strong>ica, soprattutto<br />

perché r<strong>it</strong>engo che quest’ area,<br />

non è stata negli ultimi tempi,<br />

adeguatamente rappresentata.<br />

Ho altresì affermato che, se mi<br />

fosse stato chiesto, non avrei<br />

es<strong>it</strong>ato ad impegnarmi anche su<br />

altri livelli rispetto a quelli da<br />

lei prima c<strong>it</strong>ati, oggi posso solo<br />

dire di pazientare, poiché sono<br />

in arrivo nov<strong>it</strong>à e non mancherò<br />

di comunicarle a voi ed ai vostri<br />

gentilissimi lettori.<br />

MADRETERRA Palmi & Dintorni<br />

REGISTRAZIONE AL TRIB. DI PALMI Nr. 1 / <strong>2010</strong><br />

Anno 1 - Numero 3 - Marzo <strong>2010</strong><br />

Direttore respons.: Francesco Massara<br />

Vice Direttore: Paolo Ventrice<br />

Vice Direttore: Andrea Ortuso<br />

REDAZIONE<br />

Capo Redattore Ortuso Lucia<br />

V.Capo Redattore Pet<strong>it</strong>to Saverio<br />

Angì Cettina<br />

Braganò Francesco<br />

Bruzzese Giovanni<br />

Cannata Nella<br />

Cricrì Giuseppe<br />

Cricrì Walter<br />

De Francia Salvatore<br />

Galletta Dario<br />

Gargano Claudia<br />

Giusti Laura<br />

Laganà Teresa<br />

Ed<strong>it</strong>ore: Associazione Culturale Madreterrra<br />

Palmi - Via ss.18 km 485.30<br />

P.I. 02604200804 - Cod. Fisc. 91016680802<br />

Tel./Fax - 0966 1945480 - 0966 1940380<br />

Mobile - Paolo Ventrice 335 6996255<br />

Mobile - Andrea Ortuso 333 4894882<br />

e-mail: redazione@<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

Progetto Grafico:<br />

A.Ortuso - W. Cricrì - P. Ventrice<br />

Impaginazione grafica:<br />

Paolo Ventrice<br />

Progetto e cura s<strong>it</strong>o web:<br />

De Francia S.- Galletta D. - Ortuso L.<br />

Stampa: Tipografia Balzamà<br />

Via S. Giorgio 82 - Palmi - RC - 0966420567<br />

Per la pubblic<strong>it</strong>à su questo periodico,<br />

scrivere alle mail o chiamare i contatti<br />

sopra indicati<br />

Distribuzione gratu<strong>it</strong>a fuori commercio<br />

ASSOCIAZIONE CULTURALE MADRETERRA<br />

La direzione non risponde del contenuto degli<br />

articoli firmati e declina ogni responsabil<strong>it</strong>à per<br />

le opinioni dei singoli articolisti, degli intervistati<br />

e per le informazioni trasmesse da terzi.<br />

Il giornale si riserva di rifiutare qualsiasi<br />

inserzione.<br />

Foto e manoscr<strong>it</strong>ti, anche se non pubblicati,<br />

non si rest<strong>it</strong>uiscono.<br />

I dir<strong>it</strong>ti di proprietà artistica e letteraria<br />

sono riservati.<br />

Non è consent<strong>it</strong>a la riproduzione, anche<br />

se parziale, di testi, documenti e fotografie<br />

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L’associazione si riserva il dir<strong>it</strong>to di non<br />

pubblicare le inserzioni e le comunicazioni<br />

pubblic<strong>it</strong>arie degli inserzionisti che:<br />

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dir<strong>it</strong>to d’autore<br />

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scorrette<br />

4. Non rispondano ai requis<strong>it</strong>i minimi di<br />

impaginazione professionale<br />

5. Non siano pervenute nei termini concordati<br />

6. Siano state forn<strong>it</strong>e in modo incompleto<br />

In tutti i casi l’associazione non è responsabile<br />

per il contenuto di dette inserzioni e<br />

comunicazioni.


Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

attual<strong>it</strong>a’ palmi<br />

candeloro imbalzano<br />

ASSESSORE AL LAVORO, ALLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE ED ALL’AREA METROPOLITANA DEL COMUNE DI REGGIO CALABRIA<br />

LA PIANA DI GIOIA TAURO E’ UNA GRANDE RISORSA PER L’INTERA CALABRIA.<br />

di Paolo Ventrice<br />

assessore Imbalzano, Lei<br />

è considerato l’originario<br />

ed il vero ispiratore del Progetto<br />

dell’Area Metropol<strong>it</strong>ana di Reggio<br />

calabria. Quali effetti pos<strong>it</strong>ivi potranno<br />

registrarsi sul terr<strong>it</strong>orio della<br />

Piana di Gioia Tauro, una volta che<br />

la nuova Ist<strong>it</strong>uzione diverrà realtà?<br />

Va anz<strong>it</strong>utto premesso che<br />

quello dell’Area Metropol<strong>it</strong>ana è<br />

stato forse l’unico vero progetto<br />

di sviluppo strategico che abbia<br />

interessato la provincia di Reggio<br />

Calabria negli ultimi decenni.<br />

Noi non solo lo abbiamo ispirato,<br />

ma – come ha ricordato più volte<br />

lo stesso Sindaco e assai probabile<br />

futuro Governatore della<br />

Calabria, Giuseppe Scopell<strong>it</strong>i – ci<br />

abbiamo creduto più degli altri,<br />

abbiamo scommesso pol<strong>it</strong>icamente<br />

tanto, partecipando con il movimento<br />

“AREA DELLO STRETTO”<br />

alle elezioni comunali reggine del<br />

2007, riscuotendo un forte successo<br />

in voti e seggi.<br />

La nostra convinzione nasceva<br />

dalla valutazione squis<strong>it</strong>amente<br />

pol<strong>it</strong>ica che i tempi erano maturi,<br />

per portare avanti un vecchio<br />

sogno, che puntualmente si è realizzato<br />

nel Parlamento <strong>it</strong>aliano,<br />

grazie al decisivo apporto del Sindaco<br />

Scopell<strong>it</strong>i, che ha saputo mobil<strong>it</strong>are,<br />

nelle aule della Camera<br />

e del Senato, l’intera maggioranza<br />

del PDL a favore della c<strong>it</strong>tà.<br />

La Piana è diventata in questi anni,<br />

forse, la parente povera dell’intera<br />

regione, nonostante la grande risorsa<br />

del porto di Gioia Tauro. Cosa<br />

pensa a questo propos<strong>it</strong>o?<br />

Non posso che condividere questa<br />

triste valutazione, anche se,<br />

forse, potrebbe essere estesa ad<br />

ogni angolo della provincia di Reggio,<br />

da quarant’anni penalizzata,<br />

sotto il profilo delle risorse ero-<br />

di Nella Cannata<br />

ci sono persone che sanno<br />

lottare e sanno raggiungere<br />

la meta; più questa è lontana<br />

e più forte è la passione e<br />

la volontà che riescono a metterci;<br />

più difficile e articolato<br />

è il percorso e più sanno trovare<br />

il coraggio di andare avanti.<br />

Conosco una di queste persone,<br />

un uomo forte e vol<strong>it</strong>ivo che ha<br />

saputo condividere la sua capac<strong>it</strong>à,<br />

le sue energie e la sua<br />

professional<strong>it</strong>à e metterle al servizio<br />

dell’emergenza. Si tratta di<br />

Francesco Romeo, chirurgo plastico,<br />

classe 1956, impegnato<br />

nel volontariato in Africa da oltre<br />

15 anni. Sposato e padre di due<br />

bambini, si divide tra l´attiv<strong>it</strong>à<br />

all´ospedale Papardo di Messina<br />

e le missioni in Er<strong>it</strong>rea, dove<br />

è riusc<strong>it</strong>o, dopo anni di sforzi,<br />

a creare l´unico centro di dialisi<br />

del Paese. Originario di San<br />

Martino di Taurianova, dopo aver<br />

studiato medicina a Messina, si<br />

è specializzato a Catania in chirurgia,<br />

scegliendo poi di dedicar-<br />

gate, in ogni comparto. Sono largamente<br />

note le percentuali di<br />

fondi ricevute dalle singole Province:<br />

intorno al 35-40% a Cosenza,<br />

almeno il 25-30% a Catanzaro,<br />

un altro 20% circa alle province di<br />

Crotone e Vibo, le ulteriori briciole<br />

a quella di Reggio Calabria.<br />

Perché il porto di Gioia Tauro<br />

non è mai decollato veramente?<br />

Le cause sono complesse, ma, a<br />

mio giudizio, una cosa è certa: la<br />

regione non ha saputo esprimere<br />

una pol<strong>it</strong>ica di valorizzazione di<br />

questo grande “hub” dell’intero<br />

med<strong>it</strong>eraneo; è stata disattenta,<br />

basta osservare la desertificazione<br />

dell’Area Industriale attorno<br />

al Porto, alla mancata attenzione<br />

per tante aziende che vi<br />

hanno invest<strong>it</strong>o anche di proprio,<br />

all’assenza di servizi che ancora<br />

oggi si registra, mentre sarebbe<br />

stata indispensabile e continua<br />

anz<strong>it</strong>utto una pol<strong>it</strong>ica di marketing<br />

terr<strong>it</strong>oriale a tutti i livelli.<br />

La Regione è intervenuta in<br />

queste settimane pre-elettorali<br />

a “babbo quasi morto” solo<br />

quando la crisi del porto ha assunto<br />

forme eclatanti, ma tutti<br />

sappiamo che i suoi problemi, di<br />

carattere strutturale, andavano<br />

affrontati nel corso di questi<br />

anni, diversificando le attiv<strong>it</strong>à<br />

portuali che non possono continuare<br />

ad essere legate esclusivamente<br />

al “transhipment” dal<br />

quale si è fatta dipendere l’intera<br />

economia dell’hub.<br />

Ma i problemi della Piana si<br />

chiamano anche Agricoltura, San<strong>it</strong>à,<br />

Ambiente, Turismo. Qual’e<br />

la sua opinione in propos<strong>it</strong>o?<br />

Penso molto chiaramente che<br />

la Regione, da tempo, ha fatto<br />

di tutto per annientare il settore<br />

agrumicolo industriale dell’intera<br />

provincia ed in particolare<br />

della Piana, che ha sempre vis-<br />

4<br />

suto di questa attiv<strong>it</strong>à. R<strong>it</strong>engo<br />

di conoscere bene questo settore,<br />

anz<strong>it</strong>utto perché ho operato<br />

sulla Piana stessa come direttore<br />

di una banca storicamente assai<br />

attenta ai problemi dell’agricoltura<br />

pianigiana. Ma quale Assessore<br />

delle Attiv<strong>it</strong>à Produttive del<br />

Comune di Reggio Calabria ho<br />

avuto modo di seguire da tempo,<br />

in stretto raccordo con le<br />

Organizzazioni dei Produttori e<br />

con le Associazioni di categoria, i<br />

problemi del settore, registrando<br />

naturalmente, l’ottus<strong>it</strong>à ed il<br />

disinteresse della regione, verso<br />

la condizione di decine di migliaia<br />

di famiglie che hanno sempre<br />

vissuto dei proventi, già magri,<br />

dell’agricoltura, a differenza<br />

della grande sensibil<strong>it</strong>à verso le<br />

difficoltà contingenti delle province<br />

di Cosenza e Crotone.<br />

E sugli altri settori?<br />

E’ chiaro che, per la Piana di<br />

Gioia Tauro, il turismo può diventare<br />

una grande risorsa, se saprà<br />

mettere in rete le sue importanti<br />

risorse, fino ad oggi poco<br />

valorizzate. Da questo punto di<br />

vista, sarà decisiva l’adesione<br />

alla prossima Area Metropol<strong>it</strong>ana<br />

di tutti i Comuni dell’Interland,<br />

che consentirà nel quadro di un<br />

piano strategico provinciale, di<br />

farne una componente di sviluppo<br />

essenziale.<br />

Altro ragionamento riguarda<br />

la San<strong>it</strong>à della Piana, che per essere<br />

una delle grandi questioni<br />

irrisolte per insipienza ed incapac<strong>it</strong>à,<br />

dovrà essere totalmente<br />

riconsiderata dalla futura, e mi<br />

auguro nuova, maggioranza regionale.<br />

In questo comparto, i<br />

disastri sono sotto gli occhi di<br />

tutti e sarà importante saper<br />

guardare anz<strong>it</strong>utto agli interessi<br />

generali dei c<strong>it</strong>tadini, valorizzando<br />

le professional<strong>it</strong>à locali,<br />

UNA SFIDA PeR LA VITA<br />

Ca m b i a r e C o n la f o r z a d e l l’a m o r e e della s o l i d a r i e t à<br />

si alla chirurgia plastica. Nei primi<br />

anni Novanta è tra i fondatori<br />

dell´As.me.v., un´associazione<br />

di medici che organizza missioni<br />

in Africa con lo scopo non<br />

solo di curare gli ab<strong>it</strong>anti dei posti<br />

via, via prescelti, ma anche<br />

di contribuire a formare il personale<br />

locale. Dal 1993 partecipa<br />

a <strong>numero</strong>sissime missioni in<br />

Er<strong>it</strong>rea, Etiopia, Mali e Kenya.<br />

Dopo anni di impegno costante,<br />

nel 2008 è riusc<strong>it</strong>o a far aprire ad<br />

Asmara l´unico centro di dialisi<br />

del Paese, dando così agli Er<strong>it</strong>rei<br />

la sola alternativa possibile alla<br />

morte certa, in caso di cattivo<br />

funzionamento dei reni. In virtù<br />

di questo impegno, gli sono stati<br />

confer<strong>it</strong>i un attestato di benemerenza<br />

da parte dell´Ordine<br />

dei Medici di Messina ed il premio<br />

“ dottori senza frontiere “<br />

da parte del Rotaract di Palmi.<br />

Conosciuto sia in Sicilia che in<br />

Calabria come chirurgo plastico,<br />

Francesco Romeo è tra i massimi<br />

esperti in Italia per la cura<br />

del piede diabetico e delle fer<strong>it</strong>e<br />

difficili. La sua esperienza<br />

in questo settore è tale da indurlo<br />

a partecipare a <strong>numero</strong>si<br />

convegni nazionali e internazionali<br />

in qual<strong>it</strong>à di relatore, spesso<br />

unico “ meridionale “ presente<br />

tra gli altri rappresentanti della<br />

comun<strong>it</strong>à scientifica <strong>it</strong>aliana<br />

e straniera. Ha prodotto lavori<br />

scientifici originali ed è docente<br />

a <strong>numero</strong>si corsi di formazione<br />

per medici ed infermieri.<br />

Alcune settimane fa la decisione<br />

di scendere in pol<strong>it</strong>ica e di<br />

candidarsi alle prossime elezioni<br />

regionali. Una scelta istintiva,<br />

che deriva dalla consapevolezza<br />

dell´assenza delle ist<strong>it</strong>uzioni<br />

in Calabria e dal fatto che “<br />

E´necessario lavorare per il futuro<br />

dei nostri figli” -spiega Romeo-<br />

“Ormai siamo arrivati ad<br />

un punto di non r<strong>it</strong>orno, soprattutto<br />

se pensiamo al nostro sistema<br />

san<strong>it</strong>ario nella Piana di Gioia<br />

Tauro. Sono convinto che i medici<br />

che operano in questo lembo<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

cOEREnTi cOn iL nOSTRO ObiET-<br />

TiVO Di cREaRE cOnfROnTO E<br />

DiaLETTica cOSTRUTTiVa, DiamO<br />

SPaZiO aL PEnSiERO Di PERSOnaggi<br />

aUTOREVOLi DEL nOSTRO TER-<br />

RiTORiO.<br />

oggi spesso ignorate.<br />

E sull’ambiente?<br />

Penso in generale che nessuno<br />

deve immaginare di considerare<br />

la Piana la pattumiera della Calabria,<br />

come, sbagliando, in diversi<br />

hanno ragionato fino ad oggi, assumendo<br />

decisioni del tutto sbagliate.<br />

L’ambiente è un bene primario<br />

per tutti i calabresi, a partire dai<br />

c<strong>it</strong>tadini dell’area di Palmi, che<br />

è un polmone di verde che deve<br />

essere valorizzato e non distrutto<br />

da scelte non condivisibili.<br />

Cosa pensa per il futuro della<br />

Piana?<br />

Sono certo che se sarà Scopell<strong>it</strong>i<br />

il prossimo Governatore della<br />

Regione, la Piana diventerà una<br />

grande opportun<strong>it</strong>à per i suoi ab<strong>it</strong>anti,<br />

per i calabresi e per l’intero<br />

Mezzogiorno.<br />

Scopell<strong>it</strong>i ha già dimostrato di<br />

essere un’amministratore illuminato,<br />

capace, coraggioso e fortemente<br />

innovatore. Con Lui è cresciuta<br />

una squadra, della quale<br />

mi onoro di farne parte, che dedicherà<br />

la necessaria attenzione<br />

alla Piana, ai suoi tanti problemi,<br />

alla Provincia di Reggio Calabria<br />

ed all’intera Regione.<br />

di Terra non siano secondi a nessuno<br />

per qual<strong>it</strong>à umane ed intellettuali.<br />

Se penso alle condizioni<br />

in cui lavorano, senza mezzi<br />

e strutture adeguate, darei loro<br />

una medaglia al valore civico.<br />

Definire da terzo mondo l’assistenza<br />

che si può dare in queste<br />

condizioni è usare un eufemismo!<br />

L´unica strada da percorrere<br />

è quella del cambiamento. Nel<br />

corso delle missioni in Africa ho<br />

lavorato in condizioni di assoluta<br />

precarietà, spesso privo anche<br />

delle più elementari attrezzature<br />

diagnostiche. Io e gli altri medici,<br />

insieme al personale locale,<br />

eravamo armati soprattutto di<br />

un´incredibile forza di volontà,<br />

che ci ha permesso di affrontare<br />

tutti gli ostacoli. E credo che sia<br />

questo l´aspetto più importante<br />

da trasferire in pol<strong>it</strong>ica, la consapevolezza<br />

che se si vuole davvero<br />

qualcosa, alla fine la si ottiene.<br />

Cambiare mental<strong>it</strong>à e modo agire,<br />

smettere di avere paura è<br />

possibile, basta volerlo”.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

Tra gli obiettivi agevolare<br />

gli imprend<strong>it</strong>ori attraverso<br />

l’informazione e la divulgazione<br />

delle agevolazioni<br />

finanziarie dello Stato e<br />

dalla Regione. re di Studi e Consorzio Regionale<br />

per la Formazione e la Qualificazione<br />

Professionale, i Servizi e<br />

di Tullio Caracciolo<br />

Le difficoltà burocratiche,<br />

per avviare un’iniziativa<br />

imprend<strong>it</strong>oriale, o sostenerne e<br />

rafforzarne una già esistente, a<br />

Palmi non dovrebbero più esistere.<br />

E’ stato infatti ist<strong>it</strong>uto, su iniziativa<br />

dell’Amministrazione Comunale,<br />

uno sportello informativo<br />

per le imprese. Presentato nel<br />

corso di una conferenza stampa,<br />

tenutasi nel Palazzo Municipale<br />

lo scorso 19 febbraio, il progetto<br />

già attivo tutti i giorni da lunedì a<br />

venerdì, dalle ore 9,00 alle 12,00,<br />

ha già riscosso parecchi consensi<br />

e apprezzamenti dal mondo imprend<strong>it</strong>oriale.<br />

Ma a dichiarare la<br />

loro immensa soddisfazione sono:<br />

il sindaco della c<strong>it</strong>tà Ennio Gaudio<br />

e l’Assessore alle attiv<strong>it</strong>à produttive<br />

Francesco Trentinella.<br />

Lo sportello “Informaimpresa”<br />

realizzato in collaborazione con<br />

Isfoter Calabria (Ist<strong>it</strong>uto Superio-<br />

di Mario Idà<br />

si deve al poeta latino Giovenale<br />

la locuzione “panem<br />

et circenses”, che è tornata prepotentemente<br />

in auge nell’attuale<br />

società mercantilistica. Poiché,<br />

nonostante tutte le parole d’ordine<br />

m<strong>it</strong>ragliate dall’onnipervadente<br />

e persuasivo sistema dei media,<br />

si vive in un clima psichico che ha<br />

perduto il senso della realtà profonda<br />

dell’uomo e della v<strong>it</strong>a e poiché<br />

a un qualcosa bisogna pure attribuire<br />

un significato - anche solo<br />

simbolico - perché possa dare un<br />

senso al vissuto quotidiano, l’industria<br />

della comunicazione ha<br />

elevato al rango di veri e propri<br />

“idola tribus” il consumismo (panem)<br />

e la cultura di massa addomesticata<br />

(circenses). Dentro questi<br />

orizzonti corre oggi la nostra<br />

esistenza collettiva, come lungo<br />

un binario unidirezionale che conduce<br />

nessuno sa dove. Da quando<br />

la cultura-ideologia (nell’accezione<br />

greca del termine, che rimanda<br />

ad una visione differenziata<br />

del mondo) è stata oscurata dalla<br />

cultura come moda, commercializzata<br />

in un businnes, essa è diventata<br />

tale e quale la notte dello<br />

Schelling in cui tutte le vacche<br />

sono nere. “Questo o quello per<br />

me pari sono”, purchè sia assicurata<br />

l’evasione dalla triste routine<br />

quotidiana, sembra dire l’acefalo<br />

pubblico di una cultura da supermercato,<br />

che va consumata in<br />

fretta perché ha la data di scadenza.<br />

In questo contesto disumanizzante,<br />

la televisione - sia pubblica<br />

che privata – approf<strong>it</strong>tando<br />

dello stato comatoso irreversibi-<br />

5 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

attual<strong>it</strong>a’ palmi MadreTerra<br />

PALMI - IL COMUNE HA COSTITUITO UNO<br />

SPORTELLO PER SOSTENERE LE IMPRESE<br />

L’Assessore Francesco Trentinella: “una iniziativa per informare,<br />

velocizzare e semplificare la nasc<strong>it</strong>a e la v<strong>it</strong>a delle imprese”<br />

l’Assistenza per il Settore Terziario)<br />

che è anche CAT (Centro di<br />

Assistenza Tecnica per le Imprese)<br />

autorizzato con Decreto n.<br />

607 del 09/07/201 dalla Regione<br />

Calabria, ha come obiettivo<br />

quello di fornire una serie di servizi<br />

alle imprese, col fine di agevolare<br />

gli imprend<strong>it</strong>ori nella fasi<br />

di avvio o di rilancio della loro<br />

attiv<strong>it</strong>à, anche attraverso l’informazione<br />

e la divulgazione delle<br />

agevolazioni finanziarie previste<br />

dallo Stato e dalla Regione a sostegno<br />

delle imprese.<br />

Alla conferenza stampa, erano<br />

presenti: il sindaco di Palmi, Ennio<br />

Gaudio; l’assessore comunale<br />

alle attiv<strong>it</strong>à produttive, Francesco<br />

Trentinella; il presidente di<br />

Isfoter Calabria, Attilio Funaro; la<br />

coordinatrice dello sportello, Marisa<br />

Lanucara; il segretario generale<br />

del Comune, Pietro Emilio;<br />

i consulenti di Isfoter Calabria,<br />

Francesco Perrelli e Fabio Giubilo.<br />

Inoltre, significativa la rap-<br />

presentanza degli imprend<strong>it</strong>ori<br />

del commercio, con la presidente<br />

R<strong>it</strong>a Surace ed i colleghi Giovanni<br />

Bruzzese e Saverio Pet<strong>it</strong>to.<br />

A sottolineare l’importanza<br />

dell’iniziativa, è stato il sindaco,<br />

il quale non ha mancato di evidenziare<br />

come la stessa, giunge<br />

in un momento di grave crisi globale,<br />

che investe inev<strong>it</strong>abilmente<br />

tutto il Paese e quindi anche<br />

la c<strong>it</strong>tà di Palmi. Il Sindaco, ha<br />

colto l’occasione anche per annunciare<br />

altre iniziative concrete<br />

a favore delle imprese, di cui<br />

si sta verificando la fattibil<strong>it</strong>à,<br />

quali possibili sgravi di imposte.<br />

Per l’assessore Trentinella,<br />

l’importanza di snellire e semplificare<br />

le procedure burocratiche,<br />

attraverso una corretta ed efficace<br />

informazione è l’obiettivo<br />

che si è posto l’Amministrazione<br />

Comunale.<br />

Il presidente di Isfoter Calabria,<br />

Attilio Funaro ha precisato<br />

che lo sportello non sost<strong>it</strong>uisce in<br />

alcun modo alcun ufficio comunale,<br />

bensì mette in condizione<br />

gli imprend<strong>it</strong>ori di presentarsi ad<br />

PANEM ET CIRCENSES<br />

le in cui versa la scuola <strong>it</strong>aliana,<br />

è diventata l’instrumentum regni<br />

per eccellenza, perseguendo - salvo<br />

rare eccezioni – l’obiettivo dello<br />

stordimento collettivo, che si<br />

realizza attraverso la produzione<br />

e messa in onda di spettacoli<br />

di quart’ordine che attirano la curios<strong>it</strong>à<br />

morbosa di milioni di esseri<br />

umani narcotizzati. Si realizza in<br />

tal guisa un condizionamento mediatico<br />

che forgia, attraverso la<br />

re<strong>it</strong>erazione ossessiva di programmi<br />

di una stupid<strong>it</strong>à e volgar<strong>it</strong>à senza<br />

lim<strong>it</strong>i, un tipo umano puerile,<br />

incapace di esprimere un giudizio<br />

di valore sui contenuti sostanziali<br />

e formali di spettacoli dal potere<br />

ipnotico. Trattasi di un fenomeno<br />

allarmante in quanto, come<br />

bene aveva intu<strong>it</strong>o Huizinga nel<br />

suo fondamentale saggio Homo<br />

ludens, trattando del problema<br />

del reclutamento massiccio e progressivo<br />

della collettiv<strong>it</strong>à, “in tutti<br />

i fenomeni di un atteggiamento<br />

spir<strong>it</strong>uale che abbandona volontariamente<br />

la propria maschia responsabil<strong>it</strong>à,<br />

non posso vedere<br />

altro che i segni di un’imminente<br />

dissoluzione”. E’ ciò che sta accadendo<br />

davanti ai nostri occhi, nel<br />

punto in cui la televisione è riusc<strong>it</strong>a<br />

ad incapsulare il vuoto pneumatico<br />

e a dispensarlo in pillole<br />

quotidiane che favoriscono la produzione<br />

delle cellule dell’ottundimento<br />

mentale. Da quando vige<br />

la ferra legge dell’aud<strong>it</strong>el, non bisogna<br />

perciò stupirsi più di tanto<br />

se otto milioni di telespettatori<br />

hanno segu<strong>it</strong>o, come guardoni, la<br />

prima puntata della serie <strong>2010</strong> del<br />

“Grande Fratello”. Ridotta, così,<br />

a puro intrattenimento di docili<br />

animali, a teatral<strong>it</strong>à e a scenografia<br />

fine a se stessa, la cultura di<br />

massa è diventata un fatto intercambiabile,<br />

una variabile dipendente<br />

dagli umori e dai gusti del<br />

momento. Quando poi esplode,<br />

assurge ai fasti della mondan<strong>it</strong>à.<br />

Che si tratti, allora, della prima<br />

allest<strong>it</strong>a in un grande teatro, ovvero<br />

della stagione teatrale in un<br />

piccolo centro di provincia, l’avvenimento<br />

culturale in sé passa<br />

in second’ordine rispetto al fatto<br />

di costume socializzato. Paradossalmente,<br />

perciò, può cap<strong>it</strong>are<br />

che l’azione teatrale vera e<br />

propria non si compia sulla scena<br />

– dove si muovono le maschere di<br />

una vicenda allegorizzata – bensì<br />

nel foyer, dove si ag<strong>it</strong>ano e si<br />

esibiscono maschere senza volto.<br />

Ciò in quanto, in una società<br />

dove tutto è spettacolo, l’importante<br />

è presenziare ai fatti cul-<br />

essi con maggiore correttezza documentale<br />

e, soprattutto, rappresenta<br />

un punto di informazione e<br />

comunicazione per le imprese.<br />

Il segretario generale del Comune,<br />

Pietro Emilio, che è anche<br />

responsabile del settore attiv<strong>it</strong>à<br />

produttive, ha ricordato che il<br />

ruolo dell’Amministrazione deve<br />

essere attivo, dinamico e al passo<br />

con i tempi in maniera da assicurare,<br />

ai c<strong>it</strong>tadini, servizi sempre<br />

più efficaci e di qual<strong>it</strong>à, ed<br />

è proprio in tale direzione che si<br />

colloca l’iniziativa dello sportello<br />

“Informaimprese”.<br />

Tra le attiv<strong>it</strong>à principali svolte<br />

dallo sportello vi sono: quella di<br />

fornire informazioni relative alle<br />

modal<strong>it</strong>à di apertura di negozi di<br />

vicinato e medie strutture di vend<strong>it</strong>a<br />

e per l’ apertura di attiv<strong>it</strong>à<br />

su area pubbliche ( ambulante ),<br />

fornire assistenza su trasformazioni<br />

merceologiche e sull’ apertura<br />

e gestione di Aff<strong>it</strong>tacamere,<br />

Bed & Breakfast, campeggi, aree<br />

attrezzate per camper, stabilimenti<br />

balneari, strutture alberghiere:<br />

inoltre, lo sportello assisterà<br />

e orienterà gli imprend<strong>it</strong>ori<br />

anche sulle opportun<strong>it</strong>à offerte<br />

dallo Stato o dalla Regione, sulle<br />

agevolazioni finanziarie e fornirà<br />

assistenza e consulenza per la<br />

riorganizzazione aziendale, e sulla<br />

certificazione di qual<strong>it</strong>à.<br />

no traccia e non plasmino una<br />

sensibil<strong>it</strong>à, poco importa. Se gli<br />

interpreti in carne e ossa fossero<br />

sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da un video-clip, lo<br />

spettatore medio non ci farebbe<br />

caso: l’essenziale è ancora una<br />

volta poter dire: io c’ero. Così,<br />

tra ipnosi collettiva e giochi milionari,<br />

belletti e profumi, stile<br />

affettato e mimetismo di massa,<br />

si compie il destino dell’odierna<br />

cultura, a maggior gloria dei tanti<br />

dottor Pangloss convinti di vivere,<br />

come il personaggio di Voltaire,<br />

nel migliore dei mondi possibili.<br />

E’ il trionfo, dicono, della<br />

cultura dell’effimero. Può anche<br />

darsi. Di sicuro è la v<strong>it</strong>toria della<br />

cultura (se così si può ancora<br />

definire) confezionata sotto vuoto<br />

spinto e distribu<strong>it</strong>a in quant<strong>it</strong>à<br />

industriale a una massa informe<br />

di individui lobotizzati.<br />

turali: che poi questi non lasci-<br />

Grande Fratello e Aud<strong>it</strong>el, emblemi della TV spazzatura


Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

il particolare fenomeno di<br />

migrazione dei cervelli dalla<br />

Calabria, ha trovato l’ennesimo<br />

riscontro nella storia del calabrese<br />

Mauro Fiore, che ha vinto<br />

l’Oscar per la migliore fotografia<br />

per il film “Avatar”.<br />

Part<strong>it</strong>o da Marzi (Cosenza) con<br />

un sogno da realizzare, pochi<br />

mezzi e molta passione, approda<br />

nel mondo del cinema americano,<br />

riuscendo, da sub<strong>it</strong>o, a distinguersi<br />

per determinazione, capac<strong>it</strong>à<br />

ed estro. Questo successo<br />

apre una bella pagina di pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à<br />

per la nostra regione, e rappresenta<br />

uno spiraglio per le nostre<br />

generazioni, che intendono<br />

proiettarsi verso nuove opportun<strong>it</strong>à<br />

professionali.<br />

attual<strong>it</strong>a’ palmi e dintorni<br />

RESOcOnTO aTTiViTa’ DELLa gUaRDia cOSTiERa Di giOia TaURO<br />

Il com andantE, capItano dI fr E g ata gIusEppE an d ro n aco<br />

di Sergio Panetta<br />

La cap<strong>it</strong>aneria di porto di<br />

Gioia Tauro tira le somme<br />

dell’attiv<strong>it</strong>à svolta nel corso<br />

dell’anno 2009 e durante una conferenza<br />

stampa il comandante,<br />

Cap<strong>it</strong>ano di Fregata Giuseppe Andronaco,<br />

illustra le attiv<strong>it</strong>à svolte<br />

nell’amb<strong>it</strong>o dei propri comp<strong>it</strong>i ist<strong>it</strong>uzionali<br />

evidenziando le linee<br />

programmatiche poste alla base<br />

delle attiv<strong>it</strong>à da sviluppare nel<br />

corso del corrente anno.<br />

Le prevalenti funzioni svolte<br />

sono state tutte orientate al soddisfacimento<br />

di interessi pubblici,<br />

con l’obbiettivo di assecondare,<br />

nel rispetto delle norme, le esigenze<br />

manifestate dall’utenza del<br />

mare e dal c<strong>it</strong>tadino in generale.<br />

Fra esse, l’attiv<strong>it</strong>à di soccorso e ricerca<br />

in mare (SAR), che ha coinvolto le<br />

proprie un<strong>it</strong>à navali e comportato <strong>numero</strong>si<br />

interventi, prevalentemente<br />

svolti durante la stagione estiva, fra<br />

cui alcuni risolutivi per la salvaguardia<br />

della v<strong>it</strong>a umana in mare.<br />

Notevole è stata anche l’attiv<strong>it</strong>à<br />

di polizia mar<strong>it</strong>tima, durante la<br />

quale sono state effettuate 297<br />

missioni in mare e 350 controlli a<br />

un<strong>it</strong>à da pesca, che hanno com-<br />

6<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

MAURO FIORE - PREMIO OSCAR A HOLLYWOOD<br />

por- tato <strong>numero</strong>se sanzioni e,<br />

in particolare, sequestri<br />

rivolti all’utilizzo di<br />

attrezzature da pesca<br />

vietate; sono infatti state<br />

sequestrate, nell’amb<strong>it</strong>o<br />

dell’attiv<strong>it</strong>à di contrasto<br />

alle “spadare”, due reti<br />

da pesca del tipo “ferrettara”<br />

la cui maglia e/o<br />

lunghezza non rientrava<br />

nei parametri previsti<br />

dalle norme. L’attiv<strong>it</strong>à di<br />

controllo si è estesa su<br />

tutta la filiera della pesca, anche<br />

e so- prattutto a tutela del con-<br />

suma-tore finale, con controlli<br />

effettuati nelle mense scolastiche,<br />

supermercati e vend<strong>it</strong>a al dettaglio.<br />

Quanto sopra ha comportato<br />

l’elevazione di 24 verbali per sanzioni<br />

amministrative per complessive<br />

33.138,00 euro, 18 denunce<br />

alla Procura della Repubblica, nonché<br />

il sequestro del pescato che, se<br />

r<strong>it</strong>enuto idoneo al consumo, è stato<br />

offerto in beneficenza.<br />

Anche nel settore del diporto<br />

nautico è stata rivolta particolare<br />

attenzione, con controlli mirati al<br />

pacifico e corretto uso del mare<br />

nel rispetto della reciproca convivenza;<br />

ciò ha comportato la necess<strong>it</strong>à<br />

di intervenire con <strong>numero</strong>si<br />

sequestri di moto d’acqua, per<br />

l’esattezza 9 (nove), considerato<br />

l’uso improprio di detti natanti in<br />

spregio alle norme di sicurezza<br />

della navigazione imposte a tutela<br />

dei bagnanti. Il fine, come più<br />

volte accennato, sia in attiv<strong>it</strong>à di<br />

pesca che di diporto, è sempre stato<br />

quello di prevenire e non di reprimere,<br />

invogliando l’utenza verso<br />

il rispetto del mare e corretto svolgimento<br />

delle attiv<strong>it</strong>à mar<strong>it</strong>time.<br />

A tal propos<strong>it</strong>o, è stata preventivamente<br />

sensibilizzata l’utenza di<br />

settore con varie conferenze, per<br />

affrontare, discutere e chiarire, le<br />

problematiche di interesse onde poterle<br />

ricondurre nella piena legal<strong>it</strong>à.<br />

Particolare attenzione mer<strong>it</strong>a<br />

l’attiv<strong>it</strong>à svolta in materia ambientale<br />

dall’appos<strong>it</strong>o nucleo (NODM)<br />

cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o presso la cap<strong>it</strong>aneria<br />

che, operando a 360° sia in mare<br />

che a terra, ha effettuato circa<br />

200 controlli rivolti agli abusi in<br />

materia di scarichi illec<strong>it</strong>i, sversamenti<br />

lungo gli argini dei fiumi<br />

e immissioni di prodotti derivanti<br />

dalla lavorazione degli agrumi e<br />

delle olive.<br />

Durante tale attiv<strong>it</strong>à, che ha interessato<br />

in modo particolare le<br />

immissioni in mare lungo i principali<br />

corsi d’acqua (fiume Mesima,<br />

Budello e Petrace) sono state elevate<br />

diverse sanzioni, fra cui 4 sanzioni<br />

amministrative ai comuni del<br />

bacino del Mesima, il cui ammontare<br />

è stato di 240.000,00 euro,<br />

nonché 6 denunce penali; inoltre<br />

è stata effettuata una continua e<br />

costante opera di mon<strong>it</strong>oraggio<br />

delle acque a mezzo analisi dei<br />

campioni prelevati. Nel contesto<br />

dell’attiv<strong>it</strong>à ambientale, è stata<br />

particolarmente attenzionata,<br />

principalmente nel periodo estivo,<br />

l’attiv<strong>it</strong>à di depurazione dei reflui<br />

urbani eserc<strong>it</strong>ata dalla società IAM<br />

che gestisce il locale depuratore.<br />

Nota a parte mer<strong>it</strong>ano i controlli<br />

sul traffico mercantile internazionale<br />

che scala il porto di Gioia<br />

Tauro; infatti, al fine di garantire<br />

la sicurezza della navigazione ed il<br />

rispetto delle pertinenti norme internazionali,<br />

sono state controllate<br />

circa 128 navi di cui 2 detenute per<br />

evidenti carenze e rilasciate solo<br />

dopo l’eliminazione delle stesse.<br />

Di contro, sono state implementate<br />

le procedure sulla secur<strong>it</strong>y<br />

mar<strong>it</strong>tima ed effettuate le relative<br />

eserc<strong>it</strong>azioni.<br />

Importante iniziativa è stata<br />

anche quella rivolta alla raccolta<br />

di razzi e segnalamenti fumogeni<br />

scaduti, scoraggiando l’uso improprio<br />

di detti strumenti e sollec<strong>it</strong>ando,<br />

tram<strong>it</strong>e l’intervento<br />

del proprio Comando Generale,<br />

l’adozione di una norma di legge<br />

a tutela dell’ambiente e della pubblica<br />

incolum<strong>it</strong>à.<br />

Complessivamente l’attiv<strong>it</strong>à<br />

svolta ha confermato l’impegno<br />

e la presenza sul terr<strong>it</strong>orio degli<br />

uomini della cap<strong>it</strong>aneria, soprattutto<br />

in termini sostanziali e di immagine<br />

nei confronti dell’utenza e<br />

dello stesso c<strong>it</strong>tadino.<br />

Il C.te Andronaco ha anche accennato<br />

all’attiv<strong>it</strong>à di programmazione<br />

che è in corso e che<br />

cost<strong>it</strong>uirà la base per le azioni<br />

da porre in essere nel corrente<br />

anno, comprendente la redazione<br />

di un “documento programmatico”<br />

in cui confluiranno tutte<br />

le prevalenti funzioni da attuare,<br />

pianificate e coordinate in modo<br />

sistematico e rivolte, prevalentemente,<br />

a garantire il pieno rispetto<br />

dell’ambiente.<br />

Quanto sopra comporterà<br />

un’attenta analisi del terr<strong>it</strong>orio<br />

e delle s<strong>it</strong>uazioni esistenti,<br />

l’individuazione e la valutazione<br />

delle cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à, la definizione delle<br />

misure più idonee per implementare<br />

la sicurezza mar<strong>it</strong>tima, intesa<br />

in senso globale ed, infine,<br />

l’individuazione delle linee per<br />

contribuire ad attuare uno sviluppo<br />

sostenibile delle attiv<strong>it</strong>à mar<strong>it</strong>time<br />

e portuali nell’intero amb<strong>it</strong>o<br />

compartimentale.<br />

Nel contempo, afferma lo stesso<br />

C.te Andronaco, è intenzione rivolgere<br />

particolare attenzione al<br />

porto, continuando a garantire<br />

l’efficienza dei servizi mar<strong>it</strong>timi<br />

resi e la sicurezza delle operazioni<br />

portuali, in un momento particolarmente<br />

delicato di calo dei<br />

traffici, che richiede comunque<br />

maggiore attenzione ed un sforzo<br />

comune per poter sperare in una<br />

pronta ricresc<strong>it</strong>a.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

La Piana di Gioia Tauro sta<br />

vivendo in maniera drammatica<br />

la crisi, la popolazione<br />

della piana, gli edili, i portuali, i<br />

giovani precari, i pensionati tutti<br />

drammaticamente colp<strong>it</strong>i dagli<br />

effetti di questa crisi, che oggi si<br />

manifestano apertamente.<br />

La crisi certamente non ha risparmiato<br />

il settore edile, basta<br />

guardare i dati in cassa edile per<br />

capire che, troppi posti di lavoro<br />

si sono persi e tante imprese<br />

sono scomparse.<br />

Le previsioni per il <strong>2010</strong> non<br />

sono certo meno preoccupanti,<br />

anzi se confermate, come pare<br />

che sia, dai dati di questi primi<br />

mesi sono ancora più allarmanti,<br />

ulteriormente aggravate dal<br />

fatto che, una parte importante<br />

dell’imprend<strong>it</strong>oria della provincia,<br />

versa in una s<strong>it</strong>uazione<br />

di grave crisi finanziaria e con<br />

nessuna possibil<strong>it</strong>à di accesso al<br />

cred<strong>it</strong>o.<br />

Le molteplici vertenze aperte<br />

in questi ultimi mesi ne sono la<br />

riprova, lavoratori che non percepiscono<br />

salario da mesi, imprese<br />

che falliscono o cessano l’attiv<strong>it</strong>à<br />

con conseguenze drammatiche<br />

per i lavoratori, che quando sono<br />

fortunati perdono il lavoro, spesso<br />

anche il salario maturato.<br />

Fermare i licenziamenti, varare<br />

un piano serio di ammortizzatori<br />

sociali al settore edile e fare ripartire<br />

l’economia di settore con<br />

la riapertura dei cantieri per le<br />

7 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

attual<strong>it</strong>a’ palmi e dintorni MadreTerra<br />

In u n’Eu r o pa c h E va a mIllE, c’è u n’Ita l Ia c h E va a r Il E n to E u n a ca l a b r I a c h E è f E r m a sullE s u E “a u to s t r a d E”<br />

l’autostrada maledetta<br />

mIllE s o n o g l I aspEttI c h E s p I n g o n o u n a c r I s I a d EssErE s E m p r E pIù c r I s I nElla n o s t r a p I a n a, m a I l av o r I sulla a3 d E t E n g o n o Il p r Im ato.<br />

di Mina Papasidero<br />

Segr. Generale Fillea-Cgil Gioia Tauro<br />

opere pubbliche stratergiche per<br />

il futuro del paese.<br />

Completare la SA-RC questa<br />

è la prior<strong>it</strong>à non il ponte sullo<br />

stretto.<br />

Oggi il cantiere di maggior<br />

interesse è rappresentato<br />

da quello che sta nei lavoridell’ammodernamento<br />

della SA-RC. Cantiere<br />

molto particolare e<br />

difficile, per il contesto<br />

in cui ci troviamo<br />

dove la criminal<strong>it</strong>à organizzata<br />

imperversa e travolge chiunque<br />

ostacola i suoi interessi.<br />

In questo cantiere sono ancora<br />

più di 200 i lavoratori collocati in<br />

cassaintegrazione. Siamo arrivati<br />

alla fine dei 12 mesi e i r<strong>it</strong>ardi per<br />

l’inizio dei lavori del VI macrolotto,<br />

creano malumori e disagi tra<br />

i lavoratori.<br />

I lavori del VI macrolotto<br />

sono la soluzione ad una prevedibile<br />

ricollocazione cosi come<br />

prevede il verbale d’accordo del<br />

11 <strong>marzo</strong> 2009 sottoscr<strong>it</strong>to tra il<br />

Consorzio Scilla e le organizzazioni<br />

sindacali.<br />

Sono convinta che, solo<br />

un’azione forte del nostro sindacato<br />

insieme alle altre parti<br />

ist<strong>it</strong>uzionali, potrà dare risposte<br />

a quei lavoratori del nostro terr<strong>it</strong>orio<br />

e alle loro famiglie, che<br />

aspettano di r<strong>it</strong>ornare a lavorare,<br />

al completamento di questa<br />

opera cosi fondamentale per il<br />

nostro terr<strong>it</strong>orio.


www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

9 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Punti di vista<br />

RACCOLTA DIFFERENZIATA, QUESTA NOSTRA “ACERRIMA” NEMICA-AMICA<br />

QUanDO Si PaRLa Di ambiEnTE, nULLa È DaTO PER ScOnTaTO: TROPPO SPESSO cOnSiDERiamO LE nOSTRE nEcESSiTÀ, PRiORiTÀ aSSOLUTa, SEnZa<br />

cURaRci DELLE cOnSEgUEnZE ambiEnTaLi. iL nOSTRO cOmPORTamEnTO, infLUEnZa gLi EQUiLibRi naTURaLi: Ogni cOSa DiPEnDE DaLLE nOSTRE<br />

ScELTE, DaLL’abbaTTimEnTO DELLE fORESTE, aL cOnSUmO SPROPOSiTaTO Di PETROLiO, aL cOnTinUO DiSPEnDiO ERRaTO Di EnERgia ELETTRica.<br />

di Paolo Ventrice<br />

il 40% rimane un obiettivo !<br />

Ci riferiamo, ovviamente,<br />

alla raccolta differenziata,<br />

una delle poche armi che l’uomo<br />

può usare per sopperire al<br />

disastro ambientale che si è protratto<br />

per secoli. In Italia risiedono<br />

20.000.000 di famiglie che,<br />

con un minimo impegno, riuscirebbero<br />

a produrre nuova economia,<br />

basata sulla raccolta differenziata<br />

e conseguente riciclo<br />

di materiali. Inutile sottolineare<br />

i vantaggi nel sostenere questo<br />

impegno, ma un cenno, va fatto<br />

alla vivibil<strong>it</strong>à ambientale che<br />

abbiamo ered<strong>it</strong>ato e che lasceremo<br />

in ered<strong>it</strong>à ai nostri figli.<br />

E’ un aspetto, quello della raccolta<br />

differenziata, che non va assolutamente<br />

sottovalutato, l’impegno<br />

dei legislatori è evidente,<br />

quello di aziende di raccolta serie<br />

e di qualche comune anche.<br />

In particolare il Sud d’Italia<br />

– dati Conai - ha dato risposte negative,<br />

attestandosi, mediamente,<br />

nella fascia che va dal 5 al 10%,<br />

al cospetto di una media nazionale<br />

del 24% (dal 30 al 43% la media<br />

al Nord). Nonostante ciò, la punta<br />

di diamante si trova nel meridione;<br />

Salerno risulta essere la c<strong>it</strong>tà<br />

più “pul<strong>it</strong>a” col suo 74% di raccolta<br />

differenziata, dato che fa tremare<br />

chi, non vuole o non riesce concentrare<br />

le sue attenzioni sul tema.<br />

Ma come mai una c<strong>it</strong>tà del sud<br />

è così avanti? Semplice, ha solo<br />

avuto l’accortezza di attorniarsi<br />

di strutture efficienti e di riuscire<br />

a sensibilizzare la popolazione.<br />

Il resto lo ha fatto Madre Natura!<br />

Eh si, l’uomo, quando si trova<br />

sull’orlo del “baratro”, si aggrappa<br />

a tutto, pur di non ricaderci più<br />

e il “baratro”, nel caso di Salerno,<br />

era l’immondizia nelle strade.<br />

La domanda giunge spontanea:<br />

“bisogna per forza, prima<br />

precip<strong>it</strong>are e poi reagire?”<br />

Non servono a nulla leggi, centri<br />

di raccolta, aziende che si attrezzano<br />

per operare nel settore,<br />

se non vi è la materia<br />

prima, la plastica, il vetro, l’alluminio,<br />

il cartone e tutti i materiali,<br />

in un modo o nell’altro,<br />

riciclabili. Differenziare non costa<br />

nulla, solo qualche minuto di<br />

tempo per dividere il riciclabile.<br />

Alcuni comuni (guarda caso al<br />

QUaLcHE DaTO…<br />

Nord) si sono attrezzati con l’ultimo<br />

r<strong>it</strong>rovato tecnico, un “robotcassonetto”<br />

–Ecobank- che sa riconoscere<br />

il materiale, lo divide<br />

(la plastica dal vetro, l’alluminio<br />

dalla plastica ecc…), lo compatta<br />

e, in più rilascia un buono di 0,02<br />

Cent. ad oggetto inser<strong>it</strong>o (Berlino<br />

paga 0,25 Cent.!) da poter<br />

spendere negozi affiliati al circu<strong>it</strong>o.<br />

La buona volontà, coadiuvata<br />

da un costante spalleggiamento<br />

delle aziende che operano<br />

nel settore e da una onnipresente<br />

campagna di sensibilizzazione<br />

- informazione, consente<br />

all’intero circu<strong>it</strong>o - consumatore/produttore<br />

di differenziabili,<br />

azienda di raccolta, centri<br />

di lavorazioni varie, reinserimento<br />

sul mercato e, di nuovo,<br />

consumatore - di produrre economia<br />

a costo bassissimo, mantenendo<br />

pul<strong>it</strong>o l’ambiente.<br />

Passi da gigante, se si considera<br />

che, pochi anni fa, il concetto<br />

di raccolta differenziata era solo<br />

un’ipotesi che faceva sorridere e<br />

susc<strong>it</strong>ava ilar<strong>it</strong>à. Oggi il 40% nazionale<br />

rimane un obiettivo fermo,<br />

il punto di non r<strong>it</strong>orno, quel<br />

fatidico <strong>numero</strong> che sarà motivo<br />

di orgoglio dell’uomo moderno,<br />

l’emblema della rinasc<strong>it</strong>a ecologica<br />

del nostro maltrattato pianeta,<br />

il trampolino di lancio per<br />

le vette, auspicate, di una differenziazione<br />

di rifiuti verso le soglie<br />

del 70-80%.<br />

il mondo più verde e meno<br />

consumista, non è utopia!<br />

in bREVE...<br />

du E chIacchIErE c o n ca r m E l o cIccon<br />

E, t Ito l a r E dElla ra.dI srl E prEsIdEntE<br />

dEll’ass. n a z Io n a l E r a c c o g l Ito r I-rEcupEratorI<br />

-Nel 1997 la Calabria, come quasi<br />

tutte le regioni del sud, viene commissariata<br />

per il settore “rifiuti” - Ancora<br />

oggi vigge il commissariamento -.<br />

-Nascono Aziende di servizi di raccolta<br />

che, con investimenti minimi ed accedendo<br />

a fondi pubblici, si intersecano<br />

con le aziende private già esistenti.<br />

-Solo le più concrete hanno retto e<br />

si sono evolute. Oggi la RA.DI. (Palmi)<br />

è l’unico impianto per il selezionamento<br />

di materie plastiche della Calabria<br />

(dati CONAI).<br />

-Nel 2007 si da il via al POR calabria<br />

-2007 / 2013-, strumento di aiuto ai<br />

Comuni che spinti dal “Dipartimento<br />

Pol<strong>it</strong>iche dell’ambiente” dovranno<br />

raggiungere entro il 2012 il 65% di differenziazione.<br />

Palmi partecipa al bando<br />

(ndr).<br />

• 20.000 ab. = 750 tonnellate di<br />

plastica/anno. Se differenziata farebbe risparmiare 2,500 tonnellate di<br />

petrolio;<br />

• Per 1 Kg di alluminio servono 15 Kwh di energia; per avere lo stesso risultato<br />

da alluminio riciclato ne bastano 0,8 di Kwh (50% di risparmio);<br />

• Per 1 Tonn. di carta occorrono 15 alberi, 440.000 l<strong>it</strong>ri d'acqua e 7.600<br />

kwh di energia elettrica: per 1 Tonn. di carta dal riciclato bastano invece<br />

1.800 l<strong>it</strong>ri d'acqua e 2.700 kwh di energia elettrica;<br />

• Coll riciclo del vetro, l’Italia, risparmierebbe 400.000 Tonn. di petrolio;<br />

• Da 100 kg di olio usato se ne ottengono 68 di nuovo: 1 solo kg di olio usato<br />

disperso nell'ambiente inquina 1.000 metri cubi d'acqua.<br />

• Gli pneumatici vengono usati nel rifacimento di fondi stradali, tappeti<br />

per attiv<strong>it</strong>à sportive ecc…. in Italia ne vengono scartati ogni anno<br />

500.000 tonnellate; sei stadi San Siro Colmi!<br />

dEp l I a n t InformatIvo dIstrIbuIto da l l a ra.dI. p E r la ra c c o lta dI f f E r E n z I ata<br />

E PaLmi? SiamO gia’<br />

ORiEnTaTi VERSO iL fUTURO?<br />

ebbene si! Palmi, ormai da<br />

tempo, affronta il problema<br />

della raccolta differenziata.<br />

Le strutture (di raccolta e smaltimento)<br />

sono state create. La<br />

R.A.D.I., l’azienda che opera nel<br />

settore, in passato ha effettuato<br />

campagne di sensibilizzazione<br />

ed informazione, con la distribuzione<br />

di brochure, consegne alle<br />

famiglie di ecobuste colorate atte<br />

a contenere i rifiuti riciclabili, il<br />

posizionamento di bidoni bianchi,<br />

verdi e blu, in prossim<strong>it</strong>à di bar e<br />

zone commerciali dove la produzione<br />

di elementi differenziabili è<br />

più alta ecc… Il comune è attento<br />

al problema e anche parte della<br />

c<strong>it</strong>tadinanza è attiva e si avvale<br />

dei conten<strong>it</strong>ori sparsi sul terr<strong>it</strong>orio.<br />

Ma, ahimè, è ancora poco!<br />

I dati della R.A.D.I. sarebbero<br />

anche soddisfacenti. Risulta, infatti,<br />

che Palmi abbia raggiunto e superato<br />

il fatidico 40%, sulla base di<br />

calcoli che prevedono indici complessi,<br />

applicati alla somma dei rifiuti<br />

normalmente prodotti dalla<br />

c<strong>it</strong>tà. Ma, chi ha a cuore il problema,<br />

r<strong>it</strong>iene che il vero salto nel futuro,<br />

sia ancora lontano.<br />

Troppe volte, però, si presenta<br />

a noi la scena di rifiuti ammassati<br />

senza ordine e soprattutto non<br />

differenziati. Troppe volte, i rifiuti<br />

vengono “abbandonati” lontano<br />

dai cassonetti (leggi discariche<br />

abusive a margine di stradine<br />

dell’estrema periferia). Troppe volte,<br />

all’interno (e anche all’esterno)<br />

dei bidoni preposti alla raccol-<br />

ta di vetro, plastica ecc… troviamo<br />

rifiuti d’altro genere.<br />

Nonostante ciò siamo avanti,<br />

molto avanti, rispetto alle percentuali<br />

medie al Sud e, addir<strong>it</strong>tura,<br />

anche a quelle del Nord.<br />

Mer<strong>it</strong>o di una parte della c<strong>it</strong>tà<br />

che è riusc<strong>it</strong>a a fare proprie<br />

le campagne di informazione<br />

fatte da scuole ed enti, nel recente<br />

passato, e che è attenta<br />

all’ambiente ed al futuro dei nostri<br />

terr<strong>it</strong>ori. Ora l’impegno dovrà<br />

essere di tutti. A nulla servono<br />

gli strumenti e l’impiego di<br />

risorse umane se noi, produttori<br />

di “immondizie”, non facciamo<br />

il primo passo, quello della divisione,<br />

costruendo il primo anello<br />

della catena che riporterà i<br />

“rifiuti” nuovamente nella nostra<br />

quotidian<strong>it</strong>à, sottoforma di<br />

oggetti od energie riutilizzabili.<br />

QUanTO imPiEganO i nOSTRi<br />

RifiUTi a biODEgRaDaRSi?<br />

Fazzoletto di carta 4 settimane<br />

Giornale 6 settimane<br />

Maglia di lana 10 mesi<br />

Rivista (periodici) 10 mesi<br />

Sigaretta (mozzic.) 2 anni<br />

Chewing-gum 5 anni<br />

Barattolo di latta 50 anni<br />

Polistirolo 50 anni<br />

Lattina di alluminio 100 anni<br />

Sacchetto di plast. 500 anni<br />

Tessuto sintetico 500 anni<br />

Bottiglia di plastica fino a 1.000 anni<br />

Bottiglia di vetro tempo indeterm.<br />

Un’analisi va fatta anche per la differenziazione di farmaci scaduti od<br />

inutilizzati. Il Dott. Enzo Barone, ci ha illustrato il percorso di detti<br />

farmaci, i quali non vengono rielaborati e riciclati, ma finiscono direttamente<br />

negli incener<strong>it</strong>ori, ev<strong>it</strong>ando totalmente, quindi, la dispersio-<br />

Con la dispersione dei farmaci<br />

nell’ambiente, nel<br />

caso di antibiotici, vi è la<br />

possibil<strong>it</strong>à che nascano<br />

ceppi batterici resistenti<br />

agli stessi antibiotici.<br />

i FarmaCi<br />

ne nell’ambiente.<br />

Una fase di raccolta è quella che avviene<br />

tram<strong>it</strong>e canali autorizzati (Assinde<br />

ed Ecolas) direttamente presso le Farmacie.<br />

Si tratta di medicinali scaduti,<br />

che vengono r<strong>it</strong>irati (costi a carico della<br />

farmacia, salvo esigui rimborsi e solo<br />

per alcune confezioni) ed incener<strong>it</strong>i, tutto rigorosamente registrato.<br />

La seconda fase di raccolta è quella che ci vede direttamente protagonisti.<br />

Tutto ciò che è scaduto andrebbe gettato negli appos<strong>it</strong>i bidoni<br />

posti nei pressi delle farmacie, i quali, ad onor del vero, troppo spesso<br />

vengono usati male.


Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

10<br />

Punti di vista<br />

Questa è una lettera aperta, pervenuta in Redazione, a firma anonima.<br />

R<strong>it</strong>enendo che sia corretto dare spazio alle idee ed agli sfoghi dei c<strong>it</strong>tadini<br />

di Palmi, senza, peraltro, offendere od accusare nessun personaggio<br />

pol<strong>it</strong>ico e non, si è r<strong>it</strong>enuto importante pubblicarla.<br />

La Redazione non si assume la responsabil<strong>it</strong>à di quanto scr<strong>it</strong>to nella<br />

lettera, r<strong>it</strong>enendo che il contenuto sia già di pubblica conoscenza.<br />

e<br />

’ ormai noto a tutti i Palmesi<br />

che tengono alla propria<br />

C<strong>it</strong>tà, che ormai da tempo,<br />

l’assenza di una classe pol<strong>it</strong>ica<br />

forte, con la complic<strong>it</strong>à dello<br />

scarso amor proprio dei Palmesi<br />

che, sono snob ed esterofili e<br />

considerano poca cosa il proprio<br />

patrimonio artistico, culturale e<br />

organizzativo, che i nostri nonni<br />

ci consegnarono nel dopoguerra,<br />

animati da una grande sete<br />

di rivalsa, si sta inesorabilmente<br />

sgretolando. Noi figli e nipoti di<br />

tali illustri palmesi, anziché curare<br />

e far crescere tale patrimonio<br />

non abbiamo fatto altro che<br />

sperperarlo e svenderlo ai paesi<br />

viciniori i quali, affamati e animati<br />

da sentimenti non sempre<br />

pos<strong>it</strong>ivi ma , del tutto comprensibili,<br />

guardano alla nostra C<strong>it</strong>tà<br />

non come un esempio da im<strong>it</strong>are,<br />

ma come un cap<strong>it</strong>ale da depredare.<br />

E, fortuna loro, sono<br />

notevolmente aiutati sia dalla<br />

popolazione indigena che, dalla<br />

classe pol<strong>it</strong>ica che ha governato<br />

la nostra C<strong>it</strong>tà dalla fine degli<br />

anni ottanta ad oggi.<br />

E’ con grande amarezza che<br />

scrivo queste parole perché io<br />

alla mia C<strong>it</strong>tà ci tengo e quando<br />

guardo i tramonti, il mare, il<br />

Monte, le bellezze di cui Madre<br />

Natura ci ha dotati e che, evidentemente<br />

non ci mer<strong>it</strong>iamo,<br />

mi viene da piangere e penso<br />

inev<strong>it</strong>abilmente alle generazioni<br />

future che, da domani avranno<br />

poco di cui vivere e dovranno<br />

fare le valigie ed abbandonare<br />

questa bella, ma amara Terra.<br />

Le parole non sono nulla se<br />

non sono supportate dai fatti,<br />

ma i fatti parlano chiaro! Uffici<br />

importanti dismessi e trasfer<strong>it</strong>i<br />

altrove, la sede dell’ASL spostata<br />

a Reggio e quei pochi uffici rimasti<br />

(Ufficio del Personale) spostati<br />

a Polistena, Scuole in crisi,<br />

Ospedale annientato!<br />

Ma... scusate un attimo, Palmi<br />

non doveva essere sede di un<br />

nuovo Ospedale? Intanto si sono<br />

portati via quel poco che rimaneva,<br />

per quel che riguarda il nuovo<br />

si vedrà! (O non si vedrà mai).<br />

Intanto, con il pretesto di concentrare<br />

e di migliorare le risposte<br />

assistenziali viene chiuso il<br />

Pronto Soccorso; viene distrutta<br />

la Cardiologia ed UTIC, di cui<br />

solo il fantasma, una pallida parvenza<br />

viene spostata nella Struttura<br />

Ospedaliera di Gioia Tauro.<br />

Adesso si prepara il gran colpo di<br />

mano; La Medicina a Gioia Tauro<br />

e così pure la Nefrologia e Dialisi<br />

e la Radiologia con la TAC. Ma<br />

scusate un po’, dove troveranno<br />

mai posto tutti questi Servizi in<br />

un Ospedale pieno come un uovo<br />

e di soli due piani? Be’.. c’è il seminterrato!<br />

Ma qual è la superficie<br />

di questo seminterrato, è<br />

forse come quei rifugi antiatomici<br />

che si sviluppano nel sottosuolo<br />

e corrono per migliaia di metri<br />

sotto terra? Può darsi! Ma una<br />

cosa è certa: la Medicina non si<br />

sa, ma la Nefrologia sarà annientata<br />

così come è stata annientata<br />

l’UTIC (Un<strong>it</strong>à di Terapia Intensiva<br />

Coronarica). Tuttavia, cari<br />

c<strong>it</strong>tadini Palmesi, ancora non<br />

avete sent<strong>it</strong>o il resto! Anche la<br />

gloriosa Camera Iperbarica sarà<br />

presa in blocco e spostata nel<br />

famoso seminterrato di cui sopra!<br />

E come , direte voi? Semplice<br />

rispondo io! Passo <strong>numero</strong><br />

uno, si prende la Camera Iperbarica,<br />

che ha le dimensioni di un<br />

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L’ENNESIMO FURTO A PALMI<br />

osPedale<br />

di<br />

Palmi<br />

La più bella foto dell’attuale Ospedale di Palmi<br />

piccolo sommergibile e a forza di<br />

spinte si demoliscono tutti i muri<br />

e tutti i pilastri che incontra via<br />

via. Passo <strong>numero</strong> due, si smontano<br />

gli impianti; passo <strong>numero</strong><br />

tre si costruisce nell’ormai noto<br />

seminterrato un Centro mega galattico<br />

dotato delle più moderne<br />

attrezzature e di una nuova Camera<br />

Iperbarica (magari un po’<br />

ammaccata), ma perfettamente<br />

funzionante et Voilà! Il gioco<br />

è fatto. I c<strong>it</strong>tadini di Palmi sono<br />

contenti e gabbati, il personale<br />

trasfer<strong>it</strong>o, il povero paziente<br />

fa ancora una volta le valigie, gli<br />

Amministratori ed i Pol<strong>it</strong>ici forse<br />

sono quelli che si spartiscono la<br />

fetta più grossa. Si una bella fetta<br />

di finanziamenti, fatti di denaro<br />

pubblico (il nostro, di noi poveri<br />

c<strong>it</strong>tadini che paghiamo le tasse<br />

col nostro duro lavoro e con il sudore<br />

della nostra fronte).<br />

Questo è il panorama che<br />

avremo da qui a qualche mese e<br />

il bello è che, a parte i suddetti<br />

signori, nessuno ci guadagnerà,<br />

non il palmese che paga le<br />

tasse ma che non ha più dir<strong>it</strong>to<br />

a farsi curare in maniera decorosa<br />

e adeguata; non il personale<br />

che andrà a lavorare in un Servizio<br />

sicuramente decurtato ed<br />

impover<strong>it</strong>o; ma nemmeno i gioiesi<br />

che avranno sì derubato Palmi,<br />

ma saranno sempre ostaggio<br />

di inev<strong>it</strong>abili confronti con il precedente!<br />

Per tutti questi motivi e per un<br />

residuo amor proprio vi dico: C<strong>it</strong>tadini<br />

di Palmi svegliatevi! Pensate<br />

un po’ al futuro dei vostri<br />

figli se il vostro non vi interessa,<br />

pensate a come si rivolteranno<br />

nella tomba i nostri gloriosi<br />

padri, ma pensate soprattutto a<br />

fare le valigie nel più breve tempo<br />

possibile (potreste anche non<br />

arrivarci) quando un banale malore<br />

vi coglierà, sia che si tratti<br />

di una crisi allergica o di un attacco<br />

appendicolare o persino di<br />

un raffreddore.<br />

Un saluto ai miei cari conc<strong>it</strong>tadini.<br />

Una Palmese arrabbiata<br />

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11 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

C<strong>it</strong>olena MadreTerra<br />

(urdiPili)<br />

di Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />

uesto mese, in concom<strong>it</strong>anza con le elezioni pol<strong>it</strong>iche regionali abbiamo voluto sconfinare sui temi da<br />

Qtrattare, passando dalla pol<strong>it</strong>ica locale a quella regionale, con le sue problematiche ed i suoi personaggi.<br />

Volutamente ci asteniamo dal fare commenti, affidandoci all’ironia e alle stoccate di Totò: “ Scusate la mia ignoranza in questa specie di<br />

pol<strong>it</strong>ica, ma io so che il deputato deve fare gli interessi dell’elettore, di colui che gli ha dato la fiducia ed il voto ”. Queste parole, non sono<br />

prese da un comizio o da uno spettacolo di Beppe Grillo, ma da un film del 1963, “Gli Onorevoli”, del regista Sergio Corbucci ed a pronunciarle<br />

è Antonio La Trippa, ovvero il grande Totò. In questo divertentissimo film, si intrecciano le vicende personali di cinque candidati. Ognuno<br />

con i propri trucchi, le proprie strategie che, alla fine, si riveleranno fallimentari. La satira raccontata nella pellicola è certamente di fattura<br />

qualunquista, ma certe scene, i mezzi adottati e le false promesse, non ci ricordano in qualche misura, i pol<strong>it</strong>ici dei giorni nostri?<br />

El a a b o r a z I o n E a l c o m p u t E r d I an to n I o pEtItto<br />

aneddoTi cHiazzaioLi<br />

Di Rocco Cadile<br />

U “rrapinu”<br />

I Votazzioni<br />

di Rocco Pugliese<br />

da: “ Nesciu na rosa “del 1983<br />

ed. “Il Momento”<br />

Lu pìllaru cazzuni fu chjamatu<br />

mi vota pe lu civicu cunsigghiu<br />

ècculu armatu di certificatu<br />

dicisu pe mi tagghia lu runcigghiu.<br />

Di la casa nescìu cu so mugghjeri<br />

mi si ndi vai dir<strong>it</strong>tu a la sezioni,<br />

tisu e ‘mpalatu com’a’ngranateri<br />

si spagna no mi faci cumpusioni<br />

ca troppu schedi nc’ézzaru l’amici<br />

e tanti ncià cercaru a prifirenza<br />

nc’è chiddhu chi nci parra e chi nci dici<br />

mi vota pe lu figghiu i su ‘ccillenza<br />

Comu camina ‘ncuntra a lu so gnuri<br />

chi lu saluta com’a’nvecchiju amicu<br />

e chi lu prega cu rispettu e amuri<br />

mi nci duna lu votu a fogghja i ficu<br />

Cchjù ddhani l’appuntava lu spezziali<br />

chi u mb<strong>it</strong>a no mi vota pe la cruci<br />

e mancu p’o part<strong>it</strong>u libbarali<br />

ma mi vota p’a vampa di lu Duci<br />

Lu so pàrrucu arretu a nu cantuni<br />

parrandu a vascia vuci lu ‘ntreppella<br />

cercandu m’u cumbinci lu marpioni<br />

mi vota asciuttu pe ddha cruci bella<br />

-“Pensa a sàtana, caru pirrocchjanu,<br />

chi t’appunta,ti varda,ti firrìa,<br />

chi nto mpernu t’arraha di la manu<br />

si tu no voti a la demograzzìa”<br />

Prima mi trasi dintr’a la cabbina<br />

pigghja cunsigghiu d’u capu i società<br />

- “Cumpari, ricordativi d’a ndrina<br />

e votati comu ‘mponi l’umiltà;<br />

‘e piselli a Cumuni li votati,<br />

o micciu datincillu e provinciali,<br />

stativi attentu no mi trascurati,<br />

socialista minati e reggiunali”<br />

Quando lu pìllaru trasi mi vota<br />

di facchisimili la buggia chjna<br />

la testa chi nci gira comu rota<br />

si senti tuttu rruttu nta la schina<br />

No sapi chi mi faci u mariceddhu<br />

ca nò vorrìa a nuddhu scuntentari<br />

e senti a vogghia m’addiventa ceddhu<br />

mi si ndi poti luntanu volari<br />

Poi nci veni nta dèa na pensata<br />

chi ‘npaci u menti cu la so promissa:<br />

tutti li signi tagghja di volata<br />

e pari pari li pigghjàu pè fissa.<br />

cu’ veni arretu cunta ‘i pedati!<br />

Luciano “u tunnarotu” rampollo della famiglia, “u rrapinu”, un bellissimo giorno d’estate -così raccontò- era di servizio con la sua barca<br />

a remi, nei pressi del lido “La lampara”, quando avvistò, sdraiata sulla spiaggia, una ragazza che non conosceva. Si avvicinò per salutarla<br />

e senza perdere tempo, la inv<strong>it</strong>ò a fare un giro sulla sua barca lungo il l<strong>it</strong>orale. La ragazza, senza es<strong>it</strong>are, accettò il gentile inv<strong>it</strong>o e,<br />

una volta sal<strong>it</strong>a, il bel Luciano, non es<strong>it</strong>ò a farle capire le sue intenzioni: “ora ti fazzu vidiri u paradisu! Ti portui a prajola,’nta spiaggetta<br />

da luvareddha”, accompagnando le parole con uno gesto su e giù della mano. La ragazza intuendo l’inequivocabile mimica, gli disse: “mi<br />

piacerebbe farlo, ma non posso, ho le mie cose!” E a questo punto, l’intrepido Luciano le disse con grande fermezza: “non ti preoccupari,<br />

ddharretu i poi dassari ca ne tocca nuddhu!!.”


Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

di Francesco Braganò<br />

Marcello Surace, per gli amici<br />

“Bu<strong>it</strong>oni”, nasce a Palmi<br />

il 4 gennaio 1958. La sua innata<br />

vocazione per la musica, inizialmente<br />

come cantante, ricordiamo<br />

il suo esordio al “Carnevale del<br />

Bambino”, e successivamente alla<br />

batteria, emerge molto presto;<br />

già all’età di 11 anni è in giro per<br />

“piazze e festival” della Calabria<br />

con diverse band e orchestre. A<br />

17 anni fa parte della talentuosa<br />

band “Apoteosi”, assieme al compianto<br />

Federico Idà al basso, Franco<br />

Vinci alla ch<strong>it</strong>arra, Massimo Idà<br />

alle tastiere (compagno di viaggio<br />

di Marcello nella musica per tantissimi<br />

anni e col quale continua a<br />

collaborare nei “Canthina Band”)<br />

e Silvana Idà, cantante dalla voce<br />

delicata. Con gli Apoteosi incide<br />

l’omonimo album, suo primo lavoro<br />

discografico di rock progressivo<br />

(era il 1975), all’epoca un magro<br />

successo ma oggi una perla per i<br />

collezionisti del genere.<br />

Come nasce in te questa passione<br />

per la musica e per la batteria<br />

in particolare?<br />

È nata da sub<strong>it</strong>o, da quando ero<br />

piccolo, un po’ come tutti i bambini<br />

che sono maggiormente attratti<br />

in genere dalla batteria, probabilmente<br />

perché istintivamente si va<br />

alla ricerca proprio del rapporto<br />

12<br />

il PersonaGGio<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

marcello Surace<br />

fisico con lo strumento; così ho<br />

iniziato a percuotere tutto quello<br />

che mi cap<strong>it</strong>ava. In famiglia c’era<br />

mio fratello Aldo, il vero “Bu<strong>it</strong>oni”,<br />

che già suonava la batteria e qualche<br />

tempo prima di smettere di<br />

suonare ne comprò una stupenda,<br />

esattamente una “M<strong>it</strong>ica Rogers”,<br />

che mi regalò; è l’unica cosa che<br />

custodisco gelosamente sia per<br />

una questione affettiva oltre che<br />

qual<strong>it</strong>ativa.<br />

Hai sempre desiderato fare<br />

questo mestiere?<br />

Fondamentalmente sono rimasto<br />

un bambinone, per me era un<br />

gioco prima e lo è tuttora, solo<br />

che adesso, grazie all’esperienza<br />

accumulata, cerco di impostare la<br />

cosa in maniera più professionale.<br />

Ma il divertimento rimane invariato!<br />

Avevi altri sogni da ragazzo,<br />

altri progetti, o hai focalizzato<br />

tutto il tuo impegno nello studio<br />

della batteria, in vista di una<br />

possibile carriera?<br />

Studio?! Hai detto una parola<br />

grossa..! Sono autodidatta ed ho<br />

ascoltato sempre tanta musica;<br />

ho portato avanti questa grande<br />

passione con costanza e impegno,<br />

riuscendo ad ottenere dei risultati<br />

anche grazie alla predisposizione<br />

naturale e, perché no, al talento,<br />

facendo molta pratica sul campo.<br />

La cosa che ripeto spesso ai più<br />

giovani quando vengono a chiedermi<br />

dei consigli è che bisogna<br />

fare tanta pratica, intesa come<br />

“pratica musicale”, e poi è necessario<br />

suonare, suonare tanto e<br />

con gente sempre nuova; perché<br />

è l’esperienza che si guadagna<br />

“sul campo di battaglia” che ti<br />

consente di porti su un palco, o in<br />

uno studio, in maniera differente<br />

rispetto ad un altro musicista. Ho<br />

fatto tanta gavetta, ricordo le tantissime<br />

serate fatte da ragazzino<br />

tra la “Società Operaia”, la “Ta-<br />

vernetta”, il “Carnevale del Bambino”<br />

al Teatro Sciarrone, e poi “le<br />

feste di piazza”, fino a quando poi<br />

ho iniziato ad uscire, ad allargarmi<br />

fino a finire al “Bercy” e all’Olimpya<br />

di Parigi, oppure all’Hollywood<br />

Palladium di Los Angeles.<br />

Quando suoni vuoi essere soddisfatto<br />

tu o ti basta appagare<br />

il pubblico?<br />

Bisogna essere onesti con se<br />

stessi e con gli altri! Per me “essere<br />

appagato” non significa “io<br />

ho fatto una buona performance e<br />

non mi importa di come ha cantato<br />

l’altro”, perché questo è sbagliato;<br />

la mia soddisfazione sta nel riuscire<br />

a fare quello che necess<strong>it</strong>a, a<br />

fare la cosa più giusta al servizio<br />

di un eventuale “frontman” o di<br />

un discorso musicale, e che questo<br />

messaggio arrivi al pubblico.<br />

Non sono egocentrico, la mia sod-<br />

disfazione sta nel cercare di appagare<br />

quella che è la mia esigenza<br />

rapportata al discorso musicale<br />

del momento, facil<strong>it</strong>ando anche i<br />

miei colleghi, e di conseguenza far<br />

arrivare questo messaggio al pubblico.<br />

Questa è una cosa che ho<br />

sempre pensato; il mio concetto<br />

è molto più musicale e aperto, e<br />

non ho delle preclusioni sui generi<br />

musicali o gli stili. Avendo avuto<br />

la possibil<strong>it</strong>à di viaggiare molto,<br />

conoscendo tanta gente di diversa<br />

cultura, sotto tutti i punti di vista,<br />

riesco ad apprezzare e a cogliere<br />

il meglio delle cose. Non bisogna<br />

fossilizzarsi perché questo è riduttivo.<br />

Pensi che la musica ha cambiato<br />

il tuo modo di essere?<br />

Sono rimasto sempre me stesso;<br />

diciamo che, più che altro,<br />

mi ha dato la possibil<strong>it</strong>à di fare<br />

esperienze di v<strong>it</strong>a diverse, perché<br />

la musica è un linguaggio!<br />

Tante volte non c’è bisogno di<br />

parlare, basta suonare e suonare<br />

bene; allora si che ti arriva<br />

il feeling!!! Poi avendo avuto<br />

la possibil<strong>it</strong>à di incontrare dei<br />

grandi professionisti e grandissimi<br />

musicisti, questo mi è serv<strong>it</strong>o<br />

a capire che bisogna stare sempre<br />

con i piedi per terra; perché<br />

uno non arriva mai, ed è importante<br />

avere sempre la voglia di<br />

migliorarsi.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

Quindi non ti senti arrivato?<br />

No, assolutamente no! Come fai<br />

a sentirti arrivato?! Non si finisce<br />

mai d’imparare; anche perché<br />

come facciamo a stabilire qual è il<br />

massimo? Il mondo è grande, esistono<br />

milioni di musicisti bravissimi;<br />

a tal propos<strong>it</strong>o c’è una frase<br />

che mi piace sottolineare spesso di<br />

un cantautore che dice: “non confondere<br />

mai l’arte col successo”.<br />

Non perché uno diventa famoso<br />

vuol dire che è bravo; c’è chi è<br />

bravo ed è famoso, chi invece pur<br />

avendo delle grandissime capac<strong>it</strong>à<br />

non ha avuto la fortuna di emergere.<br />

Penso comunque che chi è<br />

sicuro dei fatti propri sarà sempre<br />

se stesso in tutte le s<strong>it</strong>uazioni. In<br />

ogni caso la fortuna bisogna anche<br />

cercarsela, non ci si deve mai<br />

accomodare perché niente arriva<br />

così...; è necessario fare sacrifici,<br />

andare fuori, anche rinunciando<br />

agli affetti. È necessario avere un<br />

po’ di carattere, e questo è molto<br />

importante perché ti forgia e ti fa<br />

affrontare meglio anche le altre<br />

s<strong>it</strong>uazioni della v<strong>it</strong>a!<br />

Ho avuto modo di constatare<br />

che molti grandi batteristi stanno<br />

pian piano riducendo le dimensioni<br />

e le componenti della batteria,<br />

utilizzando set che potremmo definire<br />

“minimalisti”. Ci spieghi il<br />

motivo di questa tendenza?<br />

Spero che duri questa tendenza,<br />

anche perché rispecchia più quella<br />

che è l’origine della batteria;<br />

ricordiamo che la batteria è nata<br />

innanzi tutto come strumento r<strong>it</strong>mico,<br />

ed è il r<strong>it</strong>mo che deve fare.<br />

Penso che non è essere “circense”<br />

che ti fa essere un bravo musicista,<br />

anzi questa è una cosa che<br />

stanca pure perché non c’è una<br />

certa musical<strong>it</strong>à. Comunque molti<br />

batteristi, anche nell’epoca in cui<br />

c’è stata questa ricerca, si sono<br />

sempre attenuti a quelle che sono<br />

le fondamenta, alla base dello<br />

strumento, in poche parole a ciò<br />

che serviva: il cosiddetto “groove”.<br />

Ci sono stati batteristi che<br />

hanno fatto la storia della batteria<br />

con dei set minimi, che hanno fatto<br />

cose pazzesche; anche perché<br />

è molto più difficile essere creativi<br />

con 3 pezzi in un set, avendo<br />

meno sonor<strong>it</strong>à e meno apertura!<br />

Come vedi l’accostamento”<br />

batteria acustica-drum machine”<br />

che negli ultimi anni si sta<br />

riscontrando nell’arrangiamento<br />

di molte canzoni?<br />

L’accostamento, se fatto con<br />

intelligenza, è bello e funziona;<br />

anch’ io mi r<strong>it</strong>rovo spesso a fare<br />

delle produzioni dove è richiesto<br />

sia lo strumento acustico, per<br />

l’energia, abbinato alla cosa elettronica,<br />

che grazie al piano sonoro<br />

differente dà l’opportun<strong>it</strong>à di<br />

creare delle s<strong>it</strong>uazione molto musicali.<br />

Però il cuore deve sempre<br />

battere! Vedo molto bene le “loop<br />

stations”, anche perché spesso ci<br />

si r<strong>it</strong>rova ad avere delle drum-machines<br />

che sono riprese da quelle<br />

13 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

il PersonaGGio<br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

“il Groove made in Palmi”<br />

vere, e quindi si crea un impasto<br />

particolare, abbastanza fresco<br />

diciamo, non meccanico come si<br />

usava fare in alcuni periodi della<br />

nostra epoca musicale.<br />

Quali batteristi ti hanno maggiormente<br />

influenzato e quali<br />

contaminazioni musicali ti hanno<br />

segnato maggiormente nell’arco<br />

di tutto il tuo percorso musicale?<br />

Il primo batterista che mi ha<br />

affascinato è stato John Bonham,<br />

batterista dei Led Zeppelin, che ho<br />

vissuto proprio nel pieno perché da<br />

bambino ho iniziato con lui, era un<br />

mio idolo e mi piaceva il gruppo,<br />

mi piace tuttora. Riascoltando, infatti,<br />

le cose che facevano 40 anni<br />

fa dici “madonna ma guarda che<br />

accadeva!”; perché c’era la ricerca<br />

e la voglia, si suonava assieme,<br />

sicuramente c’era meno tecnica<br />

rispetto ad oggi, meno pulizia,<br />

però molta più gioia, più ver<strong>it</strong>à!<br />

Cambiando stili musicali, ho ascoltato<br />

un po’ di tutto insomma: Billy<br />

Cobham, Lenny Wh<strong>it</strong>e. Non ero<br />

molto preso col jazz inizialmente<br />

e nemmeno adesso; diciamo che<br />

ci sono arrivato per vie traverse a<br />

dei grandi jazzisti perché mi sono<br />

poi buttato nel jazz elettrico, che<br />

era di moda, era il periodo in cui<br />

accadevano tante cose .. però non<br />

è che sono mai stato un purista...<br />

che ho mai ascoltato il genere... e<br />

questa è una cosa che bisogna pur<br />

fare per capire da dove si parte e<br />

dove si arriva.<br />

Ti cap<strong>it</strong>a di fare selezione di<br />

genere musicale tra le offerte di<br />

lavoro che ti vengono proposte?<br />

Cerco sempre di fare cose piacevoli<br />

e interessanti. Molto spesso,<br />

spinto dal desiderio di migliorami,<br />

insomma di andare avanti e di capire,<br />

mi butto un po’ in tutte le s<strong>it</strong>uazioni,<br />

non faccio una selezione,<br />

a meno che non venga richiesto un<br />

musicista con uno stile e un tipo di<br />

esecuzione specifica, in tal caso,<br />

umilmente, dico sempre “non sono<br />

adatto chiamate un altro”.<br />

Ci racconti della recente<br />

esperienza live con la cantante<br />

Giorgia?<br />

Innanzi tutto vorrei dire che per<br />

me suonare con Giorgia è un privilegio,<br />

per tanti motivi; prima di<br />

tutto perché Giorgia è una “vera”,<br />

canta bene ed è un artista da non<br />

sottovalutare, e poi l’aver fatto<br />

parte di quella band, con quei<br />

musicisti, è stata una bella esperienza<br />

oltre che una scuola! Poi,<br />

visto che sono stato scelto e che è<br />

stata lei a volermi, per me è stata<br />

una bella soddisfazione! Anche<br />

perché non è che mancassero i<br />

batteristi; però lei ha specificato:<br />

“voglio lui”, e ti posso dire che<br />

questo mi fa piacere, soprattutto<br />

perché sono stato scelto al posto<br />

di Michael Bland, storico batterista<br />

di Prince e non uno qualsiasi!<br />

Poi quando ti r<strong>it</strong>rovi a suonare<br />

su un palco, e al fianco hai gente<br />

che ha più esperienza e viene<br />

da una cultura diversa dalla tua,<br />

perché quando Sonny Thompson,<br />

il bassista che suona con lei, e che<br />

ha suonato 7 anni con Prince oltre<br />

che con James Brown sai è<br />

sempre un esame che devi superare!<br />

Quindi mi sono r<strong>it</strong>rovato a<br />

suonare col bassista che veniva<br />

da una esperienza, il ch<strong>it</strong>arrista,<br />

Mike Scott, che era reduce dal<br />

tour mondiale di Justin Timberlake,<br />

un altro, Skip Dorsey, che era<br />

capo orchestra di Br<strong>it</strong>ney Spears,<br />

un altro che aveva suonato con<br />

Madonna … quindi a quel punto<br />

è necessario giocarti tutte le tue<br />

carte! È sempre una forma di...<br />

come dire.. no, non è una sfida,<br />

però è una bella responsabil<strong>it</strong>à...<br />

anche perché, se tu in una band<br />

hai 4 coristi e uno dei 4 fallisce, va<br />

bene... ma se in una band il batterista<br />

sbaglia, specialmente con<br />

i signori che dicevamo prima.. è<br />

un’esperienza di v<strong>it</strong>a pesante perché<br />

loro sono esigentissimi... molto...<br />

anche perché, ripeto, quelli<br />

che erano stati chiamati e che<br />

avevano lavorato in precedenza al<br />

posto mio, non erano gli ultimi arrivati…<br />

era gente “pesantissima”...<br />

quindi ho dovuto superare questo,<br />

chiamiamolo ostacolo, sia di v<strong>it</strong>a,<br />

culturale nonché musicale.<br />

Durante tutta la tua carriera<br />

hai avuto tante collaborazioni,<br />

sia con artisti <strong>it</strong>aliani, solo<br />

per c<strong>it</strong>are qualche nome Alex<br />

Baroni, Gegè Telesforo, Daniele<br />

Luttazzi, Giorgia, che internazionali,<br />

da Catherine Lara a Johnny<br />

Haliday, JJ Goldman, Michel<br />

Sardou e tanti altri , chi, ed<br />

eventualmente quale momento<br />

musicale ti ha maggiormente<br />

gratificato e ti ha dato quel<br />

qualcosa in più?<br />

Un’esperienza in particolar<br />

modo, no... ogni esperienza è diversa<br />

dall’altra. Il fatto di essere<br />

scelto e lavorare con gli artisti<br />

conosciuti appunto in un determinato<br />

paese, suonare in posti dove<br />

uno magari sogna di suonare, e<br />

poi r<strong>it</strong>rovarsi lì... questa è una<br />

bella soddisfazione! Quando riesci<br />

a dare quello che serve, però<br />

divertendoti, questo è importante<br />

per me, ad un artista qualsiasi o<br />

che si chiami in qualsiasi modo!<br />

Ogni cosa ha la sua gratificazione,<br />

sia riuscire a suonare in posti di<br />

prestigio, come anche venire a<br />

suonare qua a Palmi, mica io suono<br />

meno bene! Suono uguale se<br />

mi trovo a Los Angeles, però l’importante<br />

è che mi diverto sia qua<br />

che la, cap<strong>it</strong>o! Certo l’emozione e<br />

l’adrenalina è diversa, perché se<br />

mi r<strong>it</strong>rovo a San Siro con 70 mila<br />

persone, lì ci sono dei meccanismi<br />

che sono un po’ diversi, però la<br />

sostanza è quella... anzi... lì gioca<br />

molto l’esperienza del mestiere<br />

perché così affronti la s<strong>it</strong>uazione<br />

con più tranquill<strong>it</strong>à... anche se<br />

c’è sempre l’emozione, che deve<br />

esserci per non essere una cosa<br />

fredda! L’emozione c’è sempre,<br />

anche quando suono in un club<br />

con quattro amici. . penso che,<br />

ormai, questa cosa ce l’hai nel dna<br />

… il giorno in cui dovessi perdere<br />

questo stimolo, sicuramente cambierei<br />

mestiere.. ma non saprei<br />

cos’altro fare! Oggi sono soddisfatto!<br />

Quali sono i tuoi progetti<br />

futuri?<br />

Ovviamente spero sempre di riuscire<br />

a suonare. A giorni sarò su<br />

Radio Montecarlo per la presentazione<br />

del nuovo disco dei Gabin<br />

“Third and Double”, disco ricco di<br />

“special guest”, usc<strong>it</strong>o il 5 <strong>marzo</strong><br />

in tutto il mondo; nel disco<br />

ho suonato pochi pezzi, in uno di<br />

questi, e ne sono molto contento,<br />

io suono e canta Flora Purim, la<br />

moglie di Airto Moreira (una delle<br />

stelle più brillanti della musica<br />

brasiliana e internazionale) da me<br />

apprezzata ed ascoltata da giovane<br />

e invece mi è cap<strong>it</strong>ata questa<br />

cosa! Prossimamente inizierò<br />

una collaborazione live per il Tour<br />

<strong>2010</strong> di Alex Br<strong>it</strong>ti; suonerò il 15<br />

al Teatro Nuovo di Udine, il 22 al<br />

Teatro Creberg di Bergamo e il 29<br />

sarò a Ferrara al Teatro Comunale.<br />

Poi c’è il “Quartetto Nazionale<br />

senza filtro”, gruppo creato assieme<br />

a Marco Siniscalco (basso),<br />

Alessandro Centofanti (organo) e<br />

Marco Rinalduzzi (ch<strong>it</strong>arra) e che<br />

negli ultimi concerti ha visto la<br />

collaborazione del trombettista<br />

Fabrizio Bosso. Continua l’esperienza<br />

con i “Canthina Band” che<br />

mi diverte e considero una buona<br />

palestra, sia dal punto di vista fisico<br />

che musicale; una palestra<br />

nel senso che non è facile suonare<br />

quelle canzoni! Sicuramente i<br />

progetti sono quelli di riuscire a<br />

suonare sempre e nel migliore dei<br />

modi, indipendentemente dalla<br />

questione dell’imponenza di quella<br />

che potrebbe essere l’espressione<br />

musicale; anche perché<br />

trovo meno divertente suonare in<br />

posti grandissimi piuttosto che in<br />

posti più piccoli, appunto perché<br />

, piacendomi la musica, in questi<br />

posti si possono ascoltare meglio<br />

le varie dinamiche.<br />

Adesso una piccola curios<strong>it</strong>à.<br />

Come giudichi il Festival di Sanremo?<br />

Secondo te vengono proposte<br />

canzoni di qual<strong>it</strong>à?<br />

Quest’anno, per quel poco che<br />

ho segu<strong>it</strong>o, ho ascoltato degli artisti,<br />

i giovani soprattutto, e devo<br />

dire, a mio modesto avviso, che<br />

c’è stata una ondata di nov<strong>it</strong>à.<br />

Quindi c’è questa potenzial<strong>it</strong>à<br />

per la musica <strong>it</strong>aliana?<br />

Se non viene manipolata sempre<br />

dalle stesse persone, che<br />

mettono le mani sempre in pasta<br />

e propongono sempre le stesse<br />

cose, credo di si. Alcune persone<br />

dovrebbero avere il buon senso di<br />

dire basta, diamo spazio ai giovani,<br />

anche perché oggi c’è gente<br />

di grande talento; ho ascoltato<br />

alcuni brani di interpreti molto in<br />

gamba. A me è piaciuta molto Malika<br />

Ayane.. quella sa cantare!


Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Alvaro Domenico<br />

Anedda Nunzia<br />

Angì Cettina<br />

Arcuri Antonino<br />

Arcuri Lello<br />

Arcuri Lorenzo<br />

Arcuri Massimiliano<br />

Arcuri Santo<br />

Badolati Anna<br />

Badolati Felice<br />

Bagalà Pietro<br />

Balzamà Concetta<br />

Barbaro Oscar<br />

Barbaro Rocco<br />

Barbera Carmela<br />

Barbera Matteo<br />

Barone Francesco<br />

Barone Giovanni<br />

Barone Sissi<br />

Braganò Francesco<br />

Bruzzese Manuela<br />

Bruzzese Giovanni<br />

Caccamo Antonio<br />

Caccamo Carmelo<br />

Caccamo Cecè<br />

Cambrea Rocco<br />

Cannata Nella<br />

Carbone Claudio<br />

Cardoso Susanna<br />

Cariddi Giuseppina<br />

Carmel<strong>it</strong>ano Matteo<br />

Carnevali Rodolfo<br />

Carrà Assunta<br />

Carrozza Domenico<br />

Caruso Tota Benedetta<br />

Catalano Maria Rosaria<br />

Catalano Rachele<br />

Catanzar<strong>it</strong>i Vanda<br />

Chizzon<strong>it</strong>i Cristina<br />

Choteau Pascale<br />

Ciani Alessandra<br />

Ciccone Carmelo<br />

Cofano Achille<br />

Cogliandro Memmo<br />

Cosoleto Caterina<br />

Costa Concetta Maria<br />

Costa Giovanni<br />

Costantino Lucia D.<br />

Cricrì Aurora<br />

Cricrì Claudio<br />

Cricrì Giuseppe<br />

Cricrì Walter<br />

Cruc<strong>it</strong>ti Demetrio<br />

D’Agostino Francesco<br />

D’Agostino M. Concetta<br />

Davì Giuseppe<br />

Deodato Anna Maria<br />

Donato Peppino<br />

De Francia Salvatore<br />

De Maio Laura<br />

De Maio Armando<br />

De Maio Filippo<br />

di Antonino Catananti<br />

Coordinatore Associazione Culturale<br />

”Novecento”<br />

Rizziconi, sviluppato cen-<br />

a tro della Piana di Gioia<br />

Tauro, da parecchi decenni, durante<br />

la settimana santa, oltre ai<br />

consueti r<strong>it</strong>i religiosi, si ripeto-<br />

14<br />

Cultura e FolKlore<br />

REALIZZIAMO UN SOGNO!<br />

De Salvo Francesca<br />

De Santis Vincenzo<br />

Fedele Luigi<br />

Ficarra Nicolo’<br />

Ficarra Nicolò<br />

Fiorillo Carmelo<br />

Fiorino Domenico<br />

Fontana Pasquale<br />

Franconeri Pasquale<br />

Frisina Pasquale<br />

Gagliostro Cetto<br />

Gagliostro Caterina<br />

Galimi Antonio<br />

Galimi Giuseppe<br />

Galimi Vincenzo<br />

Galletta Antonino<br />

Galletta Natascia<br />

Gallo Giuseppe<br />

Gallo Rosalia<br />

Gargano Ernesto<br />

Garipoli Maria Rosa<br />

Gaudio Ennio<br />

Gaudio Eugenio Managò Vincenzo<br />

Gaudio Savina Marazz<strong>it</strong>a R<strong>it</strong>a<br />

Gentile Francesco Massara Francesco<br />

Grassi Giuseppe Matarese Giovanni<br />

Grasso Davide Matina Francesco<br />

Gullo Antonino Mazzagatti R<strong>it</strong>a<br />

Hyrace Franca Melara Carmine<br />

Iannelli Antonino Mes<strong>it</strong>i Silvio<br />

Ippol<strong>it</strong>o Daniela Morab<strong>it</strong>o Alfredo<br />

Isola Giuseppe Morab<strong>it</strong>o Giovanni<br />

Lacquan<strong>it</strong>i Nunzio Mura Antonino<br />

La Face Maria Muratore Piero<br />

Leonardis Anna Maria Nicotra Ferruccio<br />

Loiercio Teresa Nizzari Domenico<br />

Lo Prev<strong>it</strong>e Teresa Noto Vincenzo<br />

Longo Pippo Oliva Carlo<br />

Lucente Gianfranco Ortuso Andrea<br />

Luppino Carmela Ortuso Giovanna<br />

Magazzù Antonio Ortuso Lucia<br />

Magazzù Giuseppe Ortuso Rocco<br />

Maisano Domenico Paparo Concetta<br />

Managò Andrea Pardeo Francesco<br />

no due suggestive tradizioni che<br />

fanno di questo paese, strategicamente<br />

s<strong>it</strong>uato nel cuore di una<br />

rigogliosa pianura, un importante<br />

e frequentato centro del folclore<br />

religioso.<br />

Dal lontano 1902, seppur ad<br />

intervalli irregolari, il Venerdì<br />

Santo viene rappresentata la<br />

Tragedia Sacra “iL cRiSTO”,<br />

cinque atti del poliedrico rizziconese<br />

Francesco Carbone<br />

(1868-1928). Fu proprio lui, fra<br />

l’altro anche p<strong>it</strong>tore, fotografo<br />

e inventore che, attingendo<br />

dagli scr<strong>it</strong>ti evangelici, sul finire<br />

dell’800, elaborò un copione<br />

sulla passione e morte di Gesù<br />

Cristo. Profondamente radicata<br />

nel sentimento popolare e interpretata<br />

da improvvisati attori<br />

del luogo (con più di una parte<br />

che, in qualche caso, si tramanda<br />

orgogliosamente di padre in<br />

figlio, da nonno a nipote), il testo<br />

si snoda in una serie di scene<br />

che fanno rivivere gli ultimi giorni<br />

della v<strong>it</strong>a terrena del Figlio<br />

dell’Uomo.<br />

Pardeo Gaetano<br />

Parisi Antonino<br />

Parisi Enzo<br />

Parrello Carmela<br />

Parrello Rocco<br />

Pet<strong>it</strong>to Concetta<br />

Pet<strong>it</strong>to Antonio<br />

Pet<strong>it</strong>to Rosetta<br />

Pet<strong>it</strong>to Saverio<br />

Piccolo Giovanni<br />

Pipino Roberto<br />

Pipino Tommaso<br />

Pirrottina Rocco<br />

Pizzuto Dino<br />

Prev<strong>it</strong>era Marianna<br />

Ranuccio Salvatore<br />

Reni Marcella Clara<br />

Ricciardi Diego<br />

Rig<strong>it</strong>ano Eugenio<br />

Rizz<strong>it</strong>ano Carmelo<br />

Romano Annamaria<br />

Romeo Giuseppe<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

Rosina Angela<br />

Saccà Natale<br />

Saffioti Antonino<br />

Saffioti Ettore<br />

Sainato Marcella<br />

Sainato Roiberto<br />

Scarfone Antonello<br />

Scarfone Rosario<br />

Scidone Rocco<br />

Seminara Eugenio<br />

Silvestri Salvatore<br />

Solano Domenico<br />

Sprizzi Ninì<br />

Sprizzi Pasquale<br />

Surace Demetrio<br />

Surace Domenico Luigi<br />

Surace Pasquale<br />

Surace Rocco<br />

Surace Rocco<br />

Surace Saverio<br />

Surace Vincenzo<br />

Suriano Gaetano<br />

Tigano Franco<br />

Topa Giuseppe<br />

Trapasso Maria Rosaria<br />

Trentinella Caterina<br />

Trentinella Francesco<br />

Tripodi Carmelo<br />

Veneto Armando<br />

Veneto Mara<br />

Ventrice Alberto<br />

Ventrice Loredana<br />

Ventrice Paolo<br />

Vincenzi Giuseppe<br />

Zagari Cosimo<br />

Zappone Franco<br />

Zavaglia Domenico<br />

Zinnato Carmelo<br />

Zinnato Domenico<br />

Zinnato Manuela<br />

Zirino Pasquale<br />

RIZZICONI, CENTRO DEL FOLCLORE RELIGIOSO<br />

Puntualmente da più di due<br />

secoli, invece, ogni anno, nel<br />

giorno di Pasqua i rizziconesi,<br />

con religiosa devozione, hanno il<br />

privilegio di assistere a un’altra<br />

bella tradizione locale che, assieme<br />

alla Tragedia del Venerdì<br />

Santo, può essere considerata il<br />

simbolo del folclore c<strong>it</strong>tadino:<br />

‘affRUnTaTa. Difatti, i vari r<strong>it</strong>i<br />

della Settimana Santa culminano<br />

con la spettacolare rappresentazione<br />

dell’incontro della statua<br />

del Cristo Risorto con quella della<br />

Madonna, dopo gli appassionanti<br />

“viaggi” del diletto apostolo Giovanni.<br />

Fra le tante “confrunte”<br />

che si svolgono nella nostra regione,<br />

quella di Rizziconi, per<br />

l’insidia del percorso, la veloce<br />

successione delle fasi, la pesantezza<br />

delle statue, può essere<br />

considerata una delle più suggestive<br />

ed emozionanti (venire<br />

per credere !): una cadenza sbagliata<br />

dei portatori, che devono<br />

sottoporsi ad un notevole sforzo<br />

psicofisico, una disattenzione nei<br />

convulsi momenti dell’esecuzio-<br />

Associazione C<strong>it</strong>tà Di Palmi<br />

Associazione Fidapa Palmi<br />

Associazione Fisiof<strong>it</strong> Palmi<br />

Associazione Madreterra<br />

Associazione Per Palmi<br />

Associazione Presenza<br />

Associazione Pro Loco Palmi<br />

Associazione Prometeus<br />

Gruppo “Palmesi di Milano”<br />

Gruppo “Palmesi del New Jersey”<br />

Gruppo “Palmesi di New York”<br />

Gruppo “Palmesi di Roma”<br />

Gruppo “Palmesi di Sidney”<br />

Lega Navale Italiana Palmi<br />

R.L. P<strong>it</strong>agora 29 agosto<br />

Rotary Club Palmi<br />

Ufficio Agricolo Terr<strong>it</strong>oriale di Palmi<br />

Unisu - Univers<strong>it</strong>à Telematica<br />

“Nicolò Cusano”<br />

ne, potrebbero compromettere<br />

non solo la buona riusc<strong>it</strong>a della<br />

tradizionale rappresentazione<br />

ma, soprattutto, l’incolum<strong>it</strong>à di<br />

protagonisti e spettatori; in più,<br />

un imprevisto incidente verrebbe<br />

pure interpretato come di<br />

cattivo auspicio.<br />

Sono pochi i centri della Calabria<br />

che possono vantare due<br />

tradizioni cosi autenticamente<br />

radicate nella coscienza popolare<br />

e nel sentimento religioso.<br />

Per questo, “Sacra Tragedia” e<br />

“Affruntata” rappresentano per<br />

Rizziconi un patrimonio culturale<br />

da tutelare e valorizzare.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

la mItIca “tabElla” - rIcordo IndElEbIlE -<br />

di Giuseppe Cricrì<br />

correvano gli anni settanta.<br />

I pesci della Costa Viola,<br />

sarpe, cefali e occhiate, scampati<br />

al pericolo, nascosti nei<br />

loro anfratti segreti e abissali,<br />

avevano più volte sent<strong>it</strong>o gli<br />

effetti del suo tonante operato<br />

percorrere i liquidi fondali, facendoli<br />

vibrare come un piccolo<br />

terremoto.<br />

Saro u ‘Ndrianu era un “professionista<br />

della bomba”, li sorprendeva<br />

quei pesci, come un<br />

temporale fulmineo, scaricava<br />

tr<strong>it</strong>olo impaccato sui loro branchetti<br />

erratici, intenti a perlustrare<br />

le marine a caccia di prede<br />

più piccole della loro taglia.<br />

Saro li aspettava accovacciato<br />

sempre su uno scoglio diverso, e<br />

lanciava con meticolosa perizia<br />

il pacchetto esplosivo centrando<br />

la testa del branco in trans<strong>it</strong>o.<br />

Saro aveva esperienza, lo si capiva<br />

dall’occhio di vetro e dalle<br />

tre sole d<strong>it</strong>a rimaste nella mano<br />

destra, segni pregressi lasciategli<br />

addosso dalla dinam<strong>it</strong>e.<br />

Ma quello del pescatore pirotecnico<br />

era il solo mestiere che<br />

SPOSi E cERimOnia<br />

DALIN<br />

ANGELA PASCAL<br />

PRONOVIAS<br />

DANIEL Degli ONOFRI<br />

NICOLE<br />

LUCREZIA<br />

MISS KELLY<br />

FIORINDA Carlo Pignatelli<br />

NICOLE<br />

MANUEL MOTA<br />

EDDY K.<br />

VALENTINI<br />

LA SPOSA<br />

VINNI<br />

SAN PATRICK<br />

LUISA<br />

CARLO PIGNATELLI UOMO<br />

15 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Cultura e FolKlore<br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

gli consentiva di portare il pane<br />

a casa e così, nonostante tutto,<br />

lui continuava a praticarlo con<br />

passione consumata.<br />

A chi era in partenza dalla<br />

stazione spesso cap<strong>it</strong>ava di essere<br />

scosso da una detonazione<br />

proveniente dal mare, ma c’era<br />

sempre qualcuno fra i ferrovieri<br />

ab<strong>it</strong>uati a quelle quotidiane<br />

deflagrazioni che rassicurava i<br />

viaggiatori impaur<strong>it</strong>i che chiedevano<br />

cosa fosse successo.<br />

“ Nenti… è u ‘Ndrianu chi pisca”<br />

Dopo essere stato semplice<br />

pescatore di frodo, Saro si era<br />

fatto ristoratore, mettendo su<br />

una tavernetta improvvisata<br />

nella quale, a pochi metri dal<br />

bagnasciuga, alla frescura di una<br />

cannicciata, si poteva degustare<br />

il pesce alla griglia appena tratto<br />

dalle onde del mare.<br />

“Da pesce Saro fresco” aveva<br />

scr<strong>it</strong>to, incolonnando in modo<br />

bizzarro le parole nell’improbabile<br />

tabella che recava una<br />

freccia indicante la baia della<br />

Marinella.<br />

Gli avventori si affezionavano<br />

alla sua cucina estemporanea e<br />

Da PEScE SaRO fREScO<br />

genuina, semplice e odorosa di<br />

menta e salmoriglio e spesso lo<br />

sommergevano di prenotazioni.<br />

Saro li assicurava, : “ ‘Ndavi<br />

pe tutti!! Aspettati ca vaiu e<br />

tornu!!”<br />

Partiva verso una delle tante<br />

baie della costa, spariva dietro<br />

gli scogli con la sigaretta sempre<br />

accesa che gli pendeva dal labbro,<br />

portandosi dietro il panaro<br />

nel quale sotto un tovagliolo<br />

era nascosta una miccia fatta di<br />

tessuto impregnato di olio e la<br />

bomba di carta annodata con lo<br />

spago.<br />

Saro attendeva pochi minuti<br />

prima di avvistare con l’occhio<br />

superst<strong>it</strong>e il branchetto di passo,<br />

accendeva la miccia e lanciava,<br />

dopo pochi istanti una<br />

colonna di acqua schizzava dalla<br />

superficie del mare proiettando<br />

nell’aria una manciata di argentee<br />

prede agonizzanti, fra alghe<br />

sradicate dal fondo.<br />

Saro recuperava una bagnarola<br />

e paleddhiando raccattava i pesci<br />

mentre ancora si dibattevano<br />

in superficie, li ammucchiava<br />

dentro il panaro e guadagnando<br />

la riva correva a cucinarli sulle<br />

braci.<br />

La minutaglia la affidava alla<br />

cura della moglie, addetta alla<br />

cucina, spesso ordinandole in un<br />

<strong>it</strong>aliano perentorio: “ Concetta<br />

friggi a tutta passata!!”<br />

Gli avventori si complimentavano<br />

con lui per le ottime mangiate<br />

di pesce davvero fresco a<br />

prezzi modicissimi.<br />

Noi ragazzi spesso lo incontravamo<br />

nelle luminose giornate<br />

di maggio in cui, marinando la<br />

scuola, correvamo a Ravaglioso<br />

per fare i primi bagni.<br />

Saro ci chiedeva aiuto per recuperare<br />

le prede, noi rispondevamo<br />

alla sua richiesta che era<br />

sempre generosamente ricompensata<br />

in natura. Poi quando lui<br />

correva via, attrezzati da ferro<br />

filato ci immergevamo per recuperare<br />

i pesci più grossi rimasti<br />

nel fondale, li trapassavamo<br />

dalle branchie e li portavamo in<br />

superficie, orgogliosi di ostentare<br />

quelle iridescenti collane <strong>it</strong>tiche,<br />

che, come trofei esclusivi,<br />

ci portavamo a casa, grondanti<br />

di profumata salsedine.<br />

Un giorno lo vidi da vicino<br />

Saro, intento nel suo operato di “<br />

esperto di esplosivi “, nel vedermi<br />

ad osservarlo, mentre stavo<br />

timoroso, semi occultato da una<br />

roccia, lui mi volle rassicurare.<br />

“ Chi fai “ disse, “ Ti scanti? Noo<br />

,,, ca non succedi nenti, ti poi<br />

‘mbicinari se voi!!”<br />

Avevo voluto assistere da vicino<br />

a tutta l’operazione, mi<br />

appassionava la figura di Saro,<br />

così come può cap<strong>it</strong>are a ciascun<br />

adolescente che non ha ben<br />

chiaro il senso del pericolo e del<br />

proib<strong>it</strong>o.<br />

Quella volta lo aveva riemp<strong>it</strong>o<br />

fino all’orlo il panaro ed andandosene,<br />

soddisfatto, mi aveva<br />

concesso con generos<strong>it</strong>à di raccogliere<br />

per me tutti i pesci rimanenti.<br />

Forse sarà stata l’ultima sua<br />

pesca miracolosa.<br />

Dopo poco più di una settimana<br />

seppi che era accaduta una<br />

tragedia. Si era sent<strong>it</strong>o come<br />

un tuono provenire da Ravaglioso,<br />

come di una bomba non<br />

smorzata dal mare esplosa fuori<br />

dall’acqua. Saro poco prima<br />

di scagliare si era spostato su<br />

una roccia lippusa , trad<strong>it</strong>o da<br />

una improvvisa virata fatta dal<br />

branco di pesci, aveva r<strong>it</strong>ardato<br />

il lancio e scivolando sullo scoglio<br />

non aveva fatto in tempo a<br />

disfarsi dell’ordigno che teneva<br />

ancora in pugno. Era stato un attimo<br />

ed era spar<strong>it</strong>o in una bolla<br />

di fumo.<br />

Molti piansero pensando alla<br />

fine di quell’uomo singolare, e<br />

agli stenti di quella famiglia rimasta<br />

senza pane.<br />

Qualcuno pensò che sarebbe<br />

fin<strong>it</strong>a per sempre l’opportun<strong>it</strong>à<br />

di mangiare pesce fresco a prezzi<br />

modici.<br />

Il cartello di legno rimase<br />

ancora per qualche anno ancorato<br />

al muretto della Marinella,<br />

finchè il sole e la salsedine<br />

non cancellarono defin<strong>it</strong>ivamente<br />

quella scr<strong>it</strong>ta fatta col<br />

pennello che diceva: “da pesce<br />

Saro fresco, pranzo completo<br />

£1000.”<br />

faSHiOn E SPORTSwEaR<br />

ARMANI JEANS<br />

PINKO<br />

LIU JO<br />

CELYN B.<br />

POLO RALPH LOREN JEANS<br />

JAGGY<br />

PEUTEREY<br />

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REFRIGIWEAR<br />

ETIQUETA NEGRA<br />

MET JEANS<br />

ESERCITO ITALIANO<br />

ANGEL DEMON<br />

KILLAH<br />

ESSENZA<br />

P QUADRO<br />

BLUE ROSE<br />

SCUOLA ZOO


Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

16<br />

Cultura e FolKlore<br />

ERA IL TEMPO DEI GIOCHI<br />

La nostalgia dei vecchi giochi ... di una volta<br />

Se l’infanzia è l’età che si<br />

ha per tutta la v<strong>it</strong>a …<br />

Gallinella zoppa zoppa<br />

Quantu pinni ti ‘ndi ‘ntocca<br />

Ti ‘ndi ‘ntocca vintiquattru<br />

Unu, dui, tri e quattru!<br />

di Cettina Angì<br />

così rec<strong>it</strong>a un’antica filastrocca<br />

che, per i meno giovani, è<br />

legata ai ricordi della fanciullezza,<br />

alla semplic<strong>it</strong>à ed all’original<strong>it</strong>à dei<br />

giochi di una volta, spesso costru<strong>it</strong>i<br />

con materiali poverissimi, nati<br />

da una fantasia fervida in grado<br />

di attingere risorse dall’ambiente<br />

SI<br />

LOCA<br />

circostante. La creativ<strong>it</strong>à e l’ingegno<br />

dei ragazzi di allora facevano<br />

sì che la bambola fosse di pezza al<br />

pari della palla, la macchinina una<br />

tavola con quattro ruote di legno,<br />

ogni pezzo di stoffa, ogni tenda un<br />

mantello, oppure bastava che alle<br />

estrem<strong>it</strong>à di una forcella di legno<br />

duro si legassero due elastici, a<br />

loro volta fissati ad un pezzetto<br />

di cuoio ovale, per realizzare una<br />

fionda capace di lanciare piccole<br />

pietre per colpire uccelli (in malaugurati<br />

casi, rompere vetri...). Il<br />

“telefono”? Un semplice filo teso<br />

tra due barattoli che conduceva la<br />

voce dell’uno all’orecchio dell’altro.<br />

Chi non ricorda la gara con i<br />

tappi delle bib<strong>it</strong>e che correvano<br />

lungo il bordo del marciapiede? Od<br />

il gioco con le figurine dei calciatori?<br />

Tra gli infin<strong>it</strong>i giochi dimenticati,<br />

vi erano quelli collettivi che<br />

si svolgevano, secondo le stagioni,<br />

per lo più all’aperto, in strada. I<br />

ragazzi palmesi si divertivano con<br />

poco ed i giochi, nonostante la<br />

loro semplic<strong>it</strong>à, apparivano invero<br />

bisogni della v<strong>it</strong>a e sollievo alle<br />

fatiche quotidiane. D’inverno, in<br />

particolar modo nel periodo natalizio,<br />

coll’approssimarsi della<br />

tanto attesa festa, essi erano dei<br />

più ingenui. Si giocava a “li fosseddha”,<br />

“lu vacili”, “L’arciperniculu”,<br />

“li nuciddhi” e, soprattutto,<br />

ad “‘u paddhu”, servendosi di una<br />

grossa nocciola che, tram<strong>it</strong>e un<br />

foro praticato nella parte posteriore,<br />

veniva svuotata del seme,<br />

in modo tale, poi, da colarvi del<br />

piombo od inserirvi altro materiale<br />

che l’appesantisse. “U paddhu”<br />

così realizzato, veniva tirato, da<br />

distanza prestabil<strong>it</strong>a, mirando “‘u<br />

casteddhu” (sorta di costruzione<br />

fatta da quattro piccole nocciole,<br />

poste tre come base ed una al di<br />

sopra di esse). Chi gettava il maggior<br />

<strong>numero</strong> di castelli – ciascuno<br />

dei quali corrispondeva ad un giocatore<br />

– vinceva un bel gruzzolo…<br />

di nocciole. Le giornate primaverili<br />

prima ed estive poi, offrivano<br />

attrattive sempre nuove. Fra<br />

i giochi più noti di stagione (tra<br />

cui: “al Re di Spagna”, “‘a pianeta”,<br />

“‘u surici ”, “’a landa”, ecc.),<br />

v’era “’u palorgiu“, trottola di legno<br />

avvolta nella parte superiore<br />

da una cordicella, con un lungo<br />

chiodo infisso in quella inferiore,<br />

a mo di punta, sfregato a dovere<br />

sul gran<strong>it</strong>o in maniera d’assicurare<br />

un maggior tempo di rotazione; “a<br />

singa”, riga tracciata in terra che<br />

ciascun giocatore, lanciando da<br />

lontano il proprio “soldo”, doveva<br />

riuscire ad avvicinare o toccare:<br />

il più abile otteneva in premio le<br />

restanti monete.<br />

Anche le bambine<br />

avevano i<br />

loro giochi prefer<strong>it</strong>i,<br />

per lo più<br />

d’im<strong>it</strong>azione, in quanto riproducevano<br />

le stesse scene, le stesse<br />

azioni che avevano visto compiere<br />

alle loro madri. “‘A cucinìa”, ad<br />

esempio, consisteva nel preparare<br />

un semplicissimo pranzo, mettendo<br />

ciascuna qualcosa presa in casa<br />

e consumandola assieme. Altri<br />

giochi collettivi erano “Madama<br />

Dorè”, con le piccine che, in compagnia,<br />

interpretavano, all’aperto,<br />

fra canti e balli, l’omonima fiaba;<br />

“La bella che dorme”, “Cummari<br />

av<strong>it</strong>i piseddha”, ecc. Non di rado<br />

bambini e bambine, specie se più<br />

piccoli, condividevano gli stessi<br />

giochi, tra cui “‘u pilu”, rincorrendosi<br />

a vicenda fin quando, toccato<br />

un coetaneo con la mano, questi,<br />

a sua volta, doveva toccarne un altro;<br />

“ a si loca “, “a mosca cieca”,<br />

bendando gli occhi di colui o colei<br />

che doveva cercare di afferrare e<br />

riconoscere uno dei partecipanti<br />

al gioco. Ad appassionare maschi<br />

e femmine era, poi, “all’arburi”.<br />

Qui, il bambino, detto “mastru”,<br />

con in mano un fazzoletto legato<br />

in nodo ad un angolo, nel porgerlo<br />

agli altri compagni soleva dire:<br />

“Sacciu n’arburu gatu cusì, i sò<br />

frutti su cusì…“, descrivendo tutte<br />

le caratteristiche dell’albero; nel<br />

caso in cui il compagno non avesse<br />

compreso di quale arburu si trattasse,<br />

“’u mastru” avrebbe passato<br />

il fazzoletto al successivo e così<br />

via; viceversa se avesse indovinato,<br />

egli avrebbe preso a correr<br />

dietro agli altri, percuotendoli con<br />

il nodo del fazzoletto e, tuttavia,<br />

arrestandosi, per poi tornare al<br />

posto di gioco con il fazzoletto<br />

in bocca, alla voce che ordinava:<br />

“’a mastru!“. Uno dei giochi che<br />

si svolgevano tra luglio ed agosto,<br />

era quello “d’u casu”. Stabil<strong>it</strong>a<br />

la part<strong>it</strong>a, due tra i giocatori più<br />

esperti, sceglievano dapprima<br />

la forma di cacio dal salumiere,<br />

possibilmente stagionato e duro<br />

e, successivamente, il viale nei<br />

pressi del quale si sarebbero formati<br />

i gruppi contrapposti di pari<br />

forza e <strong>numero</strong>. Ciascuna forma<br />

doveva essere lanciata a maniera<br />

di un discobolo con abil<strong>it</strong>à e forza;<br />

quindi si correva per raggiungerle<br />

con, peraltro,<br />

anche la gioia<br />

di camminare<br />

all’aria aperta<br />

e profumata,<br />

ora al sole ora<br />

all’ombra, per le<br />

strade di campagna,<br />

vere e<br />

proprie piste per<br />

questi formaggi<br />

rotolanti, senza<br />

tenere conto<br />

degli improvvisi<br />

ostacoli, dei sassi,<br />

dei carri che<br />

facendo deviare<br />

di continuo le<br />

forme di cacio<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

ne acceleravano la<br />

corsa. Ed allora<br />

la gara ricominciava<br />

con altri<br />

due campioni<br />

freschi, in mezzo a frizzi, lazzi,<br />

sfide e pronostici. Tutto questo<br />

creava un affiatamento crescente<br />

ed emozionante fra i gruppi dei<br />

giocatori spesso di età diversa. A<br />

part<strong>it</strong>a fin<strong>it</strong>a le grosse forme erano<br />

già sgretolate ed i giocatori,<br />

amici, compari, vicini di casa, si<br />

riunivano tutti in un cordiale banchetto<br />

per poi, verso il tramonto,<br />

far rientro alle loro case. Quando<br />

i mezzi erano pochi, ma la voglia<br />

di svagarsi tanta, si cercava un<br />

buon muro, qualche giocatore volenteroso,<br />

un po’ di monetine e si<br />

dava via al gioco del “battimùru”.<br />

Quest’ultimo, consisteva nel battere,<br />

a turno, la propria moneta<br />

su un muro, tentando l’avvicinamento,<br />

quanto più possibile, alle<br />

altre, così da conquistarle a loro<br />

volta. Con l’industrializzazione e,<br />

di conseguenza, il benessere, i<br />

bambini non giocano più in strada:<br />

del resto, quando il mondo del<br />

gioco, non è più rigidamente separato<br />

da quello reale, ma vi entra<br />

a far parte, pian piano i giochi<br />

tradizionali scompaiono; mentre<br />

quelli elettronici, al pari dei giocattoli<br />

industriali, mortificano<br />

non solo la creativ<strong>it</strong>à e la fantasia<br />

dei ragazzi, ma anche i rapporti<br />

di socializzazione, il significato<br />

educativo del gioco stesso fatto di<br />

movimento e comunicazione. Accade<br />

così che quest’ultimo si snaturi<br />

e da terreno di esplorazione<br />

divenga meccanismo il cui funzionamento,<br />

già previsto, perfetto,<br />

lim<strong>it</strong>a l’immaginario dei fanciulli.<br />

Ricostruire, quindi, la storia<br />

dei giochi della tradizione di un<br />

terr<strong>it</strong>orio, ha un profondo valore<br />

storico e sociale, poiché essi<br />

rappresentano testimonianze di<br />

carattere antropologico strettamente<br />

legate ai linguaggi ed alle<br />

culture delle singole classi sociali.<br />

In fondo, un viaggio tra i ricordi<br />

offre sempre una buona occasione<br />

alle giovani generazioni per<br />

riscoprire, assieme alle proprie<br />

radici, il senso di appartenenza<br />

ad una comun<strong>it</strong>à di valori, forse<br />

non ancora del tutto irrimediabilmente<br />

travolta dall’incedere della<br />

modern<strong>it</strong>à.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

Una fabbRica Di CAMILLoTTI a PaLmi<br />

nEL PERiODO 1777-1786<br />

intorno al 1771 fu il feudatario d. Giovan Battista Spinelli ad aprire a Palmi<br />

una fabbrica di «camelot» ovverossìa tessuti di pelo di cammello, che<br />

purtroppo finì an ch’essa nei guasti causati dal terremoto noto come il Grande<br />

Flagello di 12 anni dopo, ma ancora nel 1786 nel «Quartiero li muraglia» si<br />

avvertiva la «casa della fabrica delle sete di S. E. il Sig. principe di Cariati».<br />

Gli ordegni» occorrenti a mettere in moto un tale opificio furono in parte<br />

recati da Napoli dai coniugi d. Regina Tanasi e dr. d. Nicolò Cossi, mentre<br />

in parte ancora risultavano allest<strong>it</strong>i nella stessa Palmi. Una volta sul posto,<br />

venne chia mato a stimarli mastro Ambrogio Bronchelli d’Angelo di Firenze<br />

«come professore, ed esperto in tal materia». Quest’ultimo, che doveva senz’<br />

altro conoscere alla perfezione il prodotto, sub<strong>it</strong>o attestò che detti non erano<br />

fatti «conforme richiede l’arte» non risultando per niente simili a quelli che<br />

si potevano osservare in funzione «in Fiorenza nella fabrica de camillotti del<br />

Sig.r Oginore» ed in altre (Ginori, anche se in altro campo, è ancor oggi un<br />

marchio di elevata qual<strong>it</strong>à). Ma, a fronte di ciò, mastro Ambrogio si rifiutò di<br />

stilare la «fede di ver<strong>it</strong>à» che necess<strong>it</strong>ava. Cosa per cui il 9 settembre Antonino<br />

Altanà, «Procuratore della nuova fabrica de Camillotti, Peli di Camelo,<br />

Seterie, ed altro di Sua Ecc.za Padrone il Sig. Principe di Cariati», rivolgeva<br />

viva istanza al governatore e giudice di Palmi, dr. d. Francesco Principe, perchè<br />

astringesse quegli a farlo. In Palmi nel 1784 compariva qualche confezione<br />

di pelo di cammello, che molto probabilmente poteva provenire dalla fabbrica<br />

dello Spinelli. In un atto, infatti, accanto ad «una longherina di molla», è dato<br />

avvertire «un’altra di camillotto» 2 .<br />

Da altro documento abbiamo che Giovan Battista Spinelli, feudatario aperto<br />

ad ogni intrapresa di carattere speculativo, sin da cinque anni prima del 1776<br />

«ha posto la nuova fabbrica di camilotti, peli di camelo seterie ed altro» nel<br />

suo feudo di Palmi e che, dall’inizio fino all’ultimo giorno di novembre 1776, vi<br />

ha lavorato quale «filatorano delle sete» il messinese mastro Giovanni Melissari.<br />

Costui, terminato il tempo stabil<strong>it</strong>o, ha deciso di andare per altra strada ed<br />

il 13 dicembre si è trovato dal notaio assieme al procuratore del duca, dottor<br />

fisico e chirurgo d. Antonino Altanà. Dall’atto intercorso tra i due si evince che<br />

mastro Giovanni era stato deb<strong>it</strong>ore verso l’Altanà di duc. 39, somma versata<br />

a quest’ultimo dal dott. fisico d. Francesco Parpagliolo. Entrambi i cost<strong>it</strong>uti si<br />

dichiararono alla fine soddisfatti, l’uno per aver ottenuto il risarcimento del<br />

deb<strong>it</strong>o, l’altro, oltre che per la corresponsione delle spettanze, per i 700 rocchelli<br />

che aveva consegnato all’Altanà il proprio fratello mastro Domenico 3 .<br />

17 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Cultura e FolKlore<br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Rocco Liberti<br />

2 SEZIONE ARCHIVIO DI STATO PALMI, Libri del protocollo dei notai Michelangelo Soriani,<br />

Palmi, a. 1777 f. 53; Giuseppe Barbaro, id. , a. 1776 ff. 140-141 e Francesco Colloridi,<br />

id., a. 1784 f. 3.<br />

3 Ivi, nr. Giuseppe Barbato, Palmi, a. 1776, ff. 140-141. Scrive Antonio De Salvo (Ricerche<br />

e Studi Storici intorno a Palmi, Seminara e Gioia Tauro, Palmi 1899, p. 273 e n. 1) che<br />

i cammellotti o Gambellotti erano tessuti di peli di capra d’Angora, razza introdotta in<br />

Calabria Ultra dopo il 1770 od anche di peli di cammello e che si trattava di un genere<br />

molto comune.<br />

JOCHI ‘I NA VOTA<br />

Chistu si chiama “schicciapaddhu”, ed era<br />

di quasi tutti li figghjoli usatu<br />

‘na vota, e si jocava ‘i ‘sta manera:<br />

eccu, ‘nta ‘stu cannolu sbacantatu<br />

di lignu di sambucu,<br />

‘sta paddhuleddha ‘i stuppa<br />

vagnata a vvia ‘i sputazza,<br />

nci ‘ncugnu di ‘stu bucu<br />

e doppu chi la carcu<br />

cu ‘st’autru lignu chi vid<strong>it</strong>i ccà<br />

-e tantu a nzin’a a quandu<br />

m’arriva ‘a portu quasi a la m<strong>it</strong>àchist’<br />

autra paddhuleddha,<br />

comu vid<strong>it</strong>i ancora,<br />

nci ‘ncugnu ausu ‘n tappu<br />

nzin’ a chi nesci fora<br />

la prima e faci… ppà !<br />

E via accussì di segutu,<br />

chista ch’ è dintra ancora<br />

veni mandata fora,<br />

comu sap<strong>it</strong>i ngià,<br />

di ‘st’ autra padda e… ‘nsumma,<br />

chistu è lu jocu… và !<br />

E chisti, “gatta e surici”<br />

Si chjamanu… oh jocato..!<br />

figghjoli chi facìvamu<br />

filici a chiddh’ età ;<br />

e mi currìa lu surici<br />

la gatta si mentìa<br />

e chistu ia schiacciandu<br />

cussì, di ccà e di ddhà…<br />

E chisti ccà… “palorgiu”<br />

si chjamanu e “lazzata”;<br />

e, comu chista nci l’ addhazzu attornu<br />

-ca no’ nci voli nuddha abil<strong>it</strong>àlu<br />

minu doppu “a llongu” ‘i ‘sta manera,<br />

comu vid<strong>it</strong>i ccà.<br />

E n’ autru modu mi si joca è chistu<br />

chjamatu “a pinneddhazzu”;<br />

nci addhazzu sempri attornu la lazzata<br />

isu accussì lu grazzu,<br />

e poi lu minu pè mi cadi a chjumbu,<br />

ed eccu comu fazzu…<br />

E ‘st ‘autru modu veni ancora d<strong>it</strong>tu,<br />

pecchì si mina forti, “a corpu f<strong>it</strong>tu”<br />

e lu palorgiu roci e gghjetta ‘u vuuh…<br />

e pè finiri ‘u pigghju ‘ nta la manu<br />

a ‘nzina chi s’astuta, chjanu, chjanu…<br />

Figghjoli li facìvamu nù atri<br />

‘sti bedhi jochi ed autri a chiddh’ età…<br />

ma ‘sti figghjoli d’ora<br />

nò gatti e mancu surici,<br />

palorgi e schicciapaddhi<br />

vannu trovandu cchjù!,<br />

ca vonnu fari ‘i gaddhi<br />

puru li puddhicini<br />

chi dintr’ a scorcia ‘i ll’ ovu<br />

cogghjuti ancora su!<br />

Francesco Salerno<br />

( tratta da F. SALERNO, Antologia poetica, Calabria<br />

Letteraria ed<strong>it</strong>rice, Soveria Mannelli, 1989, pp.32-34 )<br />

“Il p I c c o l o d av Id” o p E r a d E l m a E s t r o an to n I o cErr a


Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Girolamo Seminara<br />

rocco era part<strong>it</strong>o da Palmi<br />

in un freddo inverno del<br />

1985 per andare in un mondo<br />

“nuovo”, l’Australia; laggiù<br />

avrebbe trovato un lavoro, forse<br />

una famiglia, proprio lui, il mio<br />

caro amico, che mai si sarebbe<br />

allontanato così tanto dalla<br />

“beddha Parmi” .<br />

Troppi ricordi ci legavano,<br />

troppi sogni da rincorrere insieme,<br />

la voglia di crescere ed il<br />

desiderio di raggiungere il benessere<br />

attraverso il lavoro e<br />

l’onestà, sempre e comunque rimanendo<br />

nella nostra terra; ma<br />

ognuno compie le proprie scelte,<br />

più o meno, secondo un destino<br />

già scr<strong>it</strong>to ed io a malincuore me<br />

ne feci una ragione.<br />

Oggi, 9 dicembre 2002, Rocco<br />

torna a Palmi; un inverno costellato<br />

da alluvioni e continue<br />

piogge ha rovinato il raccolto di<br />

grano, fonte di guadagno e sostentamento<br />

per il nostro amico;<br />

a ciò si aggiunge il tarlo della nostalgia<br />

per la sua c<strong>it</strong>tà e così la<br />

decisione di un rientro a “casa”<br />

non tardò ad arrivare.<br />

Andai io stesso a prenderlo<br />

all’Aeroporto di Reggio Calabria,<br />

tra lacrime di gioia ed il<br />

desiderio di raccontarsi tutto<br />

d’un fiato diciassette anni di<br />

lontananza. Per strada erano<br />

fiumi di parole...<br />

Mi accorgevo che più ci avvicinavamo<br />

verso la nostra amata<br />

Associazione<br />

artistico culturale<br />

“Amici di Ermelinda Oliva”<br />

ii° cOncORSO Di POESia<br />

“Domenico augimeri”<br />

per ricordare la figura del p<strong>it</strong>tore palmese<br />

Domenico Augimeri, l’Associazione artistico-culturale<br />

“Amici di Ermelinda Oliva” in<br />

collaborazione con il Comune di Palmi - Assessorato<br />

alla Cultura e Pubblica Istruzione<br />

- e con il patrocinio della Provincia di Reggio<br />

Calabria e della Regione Calabria bandisce<br />

e organizza un Concorso di Poesia a<br />

tema libero.<br />

Per info: 096623838-0966266610-3384273048<br />

il raCConto del mese<br />

18<br />

C’era una volta…<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

la tr IstE s to r Ia d I c h I è a n d ato v I a d a pa l m I, pEr l av o r o o d affEttI, è quElla d I to r n a r E IndIEtr<br />

o, a rItrovarE I proprI rIco r d I E a s c o p rI r E c h E, m E n t r E Il m o n d o a n d ava ava n t I, pa l m I r E g r E d I va.<br />

Palmi e maggiore era l’enfasi con<br />

cui raccontava i suoi ricordi e le<br />

sue emozioni; non solo, le storie<br />

legate ad un mondo così lontano<br />

come l’Australia che aveva<br />

cominciato a raccontarmi non<br />

appena imboccata l’autostrada<br />

a Reggio erano scomparse, man<br />

mano che superavamo Villa San<br />

Giovanni e poi Scilla, per non<br />

parlare di quando ci siamo lasciati<br />

alle spalle l’usc<strong>it</strong>a di Bagnara:<br />

Palmi, Palmi e solo Palmi<br />

nelle sue parole.<br />

Appena arrivati, la prima cosa<br />

che fece fu andare al cim<strong>it</strong>ero,<br />

a trovare le spoglie dei i suoi<br />

gen<strong>it</strong>ori, dei parenti più stretti<br />

e, ahimè, a scoprire che molti<br />

suoi (nostri) amici non c’erano<br />

più. Durante le prime settimane<br />

Rocco si divise tra pranzi, talvolta<br />

presso un cugino talvolta<br />

presso un amico, e così per tutto<br />

il mese di dicembre; poco fu il<br />

tempo trascorso insieme.<br />

E venne il nuovo anno; una<br />

sera Rocco spuntò a casa mia,<br />

salendo su per le scale in maniera<br />

veloce, non appena entrato<br />

dentro casa mi disse:<br />

“Presto! Presto! Andiamo alla<br />

Stazione, ho visto in agenzia<br />

un’offerta speciale sul treno Eurostar<br />

diretto a Roma; andiamo<br />

a fare sub<strong>it</strong>o i biglietti e domani<br />

partiamo per qualche giorno di<br />

vacanza!”<br />

In maniera sorpresa ma molto<br />

decisa, gli risposi:<br />

“Calma, calma! Beh, vedi Rocco…<br />

non c’è una biglietteria alla<br />

Stazione e, poi, pur volendo, il<br />

treno di cui mi parli non effettua<br />

la fermata a Palmi. Ma stai<br />

tranquillo, stanno ripristinando<br />

il tutto, per far sì che torni ogni<br />

cosa come prima.”<br />

Come un bambino, dispiaciuto<br />

perché aveva scoperto che<br />

Babbo Natale non esiste, girò<br />

le spalle e andò via, con molto<br />

rammarico.<br />

Qualche giorno dopo andai<br />

a trovarlo a casa, quasi volessi<br />

scusarmi e magari rimediare al<br />

sogno infranto; lo trovai seduto<br />

sul divano mentre riguardava<br />

vecchie foto di famiglia, poi mi<br />

disse:<br />

“Sai Salvatore, prima di partire<br />

da Perth, avrei dovuto fare degli<br />

accertamenti medici; poi mi son<br />

detto: ma quasi quasi li effettuo<br />

a Palmi, nel nostro ospedale, mi<br />

ricovererò qualche giorno, con<br />

tutti i reparti che abbiamo potrò<br />

fare un check-up completo alla<br />

vecchia carriola! Ah! Ah!”<br />

E rideva, compiaciuto della<br />

sua battuta finale, sperando nel<br />

mio aiuto a fissare la data del<br />

ricovero e, magari, nel mio interessamento<br />

durante quei pochi<br />

giorni.<br />

Ahimè, dovetti fermarlo sub<strong>it</strong>o:<br />

“Beh, vedi Rocco, come dirti...”<br />

“Alt, alt, alt! – mi interruppe<br />

sub<strong>it</strong>o – ho già cap<strong>it</strong>o tutto, non<br />

aggiungere altro, basta così; se<br />

continuiamo ancora a parlare<br />

ti inventerai pure che è caduta<br />

la montagna di Sant’Elia, che le<br />

pietre sono fin<strong>it</strong>e alla Marinella<br />

e che quindi la prossima estate<br />

non ci possiamo fare il bagno ‘a<br />

Cacina!”<br />

Cari amici miei, non me ne vogliate,<br />

ma non ebbi il coraggio di<br />

confermargli quanto da lui ingenuamente<br />

raccontato per il solo<br />

scopo di provocarmi.<br />

Passarono dieci o forse più<br />

interminabili secondi di silenzio;<br />

poi Rocco, avendo notato il<br />

mio imbarazzo e avendo cap<strong>it</strong>o<br />

che tante cose erano cambiate<br />

rispetto ai suoi ultimi anni palmesi,<br />

con la sol<strong>it</strong>a ironia che lo<br />

contraddistingue da sempre, mi<br />

disse:<br />

“Adesso, via, accompagnami al<br />

Com<strong>it</strong>ato della Varia, mi voglio<br />

iscrivere per fare il Padreterno,<br />

ci pensi? Roccu ‘u Patreternu in<br />

cima alla Varia!!! Secondo te,<br />

Salvatore, il Padreterno avrà mai<br />

bisogno di un ospedale per curarsi?<br />

E poi, dimmi la ver<strong>it</strong>à, hai<br />

mai visto un Padreterno che ha<br />

bisogno dell’Eurostar per andare<br />

a Roma?”<br />

Ci siamo fatti una grossa risata,<br />

come ai bei tempi, e ci siamo<br />

recati verso la nostra cara Piazza<br />

I° Maggio.<br />

C’era una volta…<br />

DA IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 294, GENNAIO <strong>2010</strong>-01-22<br />

L’ITALIA MAGNIFICA<br />

di Marco Magnifico<br />

INDIMENTICABILE PALMI<br />

diciamoci la ver<strong>it</strong>à: a chi verrebbe in mente di andare a vis<strong>it</strong>are la c<strong>it</strong>tadina<br />

di Palmi? Molti non sapranno neppure che è tra Catanzaro e Reggio Calabria.<br />

Sub<strong>it</strong>o si pensa ( tutti colpevolmente viviamo intrisi di luoghi comuni) alla classica<br />

c<strong>it</strong>tadina del Sud rovinata dalla Democrazia Cristiana e affl<strong>it</strong>ta dalla illegal<strong>it</strong>à. E invece<br />

a Palmi, qualche giorno fa, ho vissuto la più intensa emozione da tanti mesi a<br />

questa parte. Rasa al suolo dal terremoto del 1908 e sub<strong>it</strong>o ricostru<strong>it</strong>a sul medesimo<br />

s<strong>it</strong>o con una dign<strong>it</strong>à urbanistica ed arch<strong>it</strong>ettonica che le delocalizzate “new towns”<br />

aquilane non sanno nemmeno cosa sia, Palmi è c<strong>it</strong>tadina armoniosa e linda, con un<br />

museo etnografico di primissimo ordine e, soprattutto, una villa comunale ( come al<br />

sud chiamano spesso i giardini pubblici) che vale il viaggio. A picco sul mare e realizzata<br />

a fine ottocento, la villa comunale di Palmi è tenuta in modo impeccabile, con<br />

maestosi ficus, fontane zampillanti, bordure fior<strong>it</strong>e e i busti marmorei dei palmesi<br />

illustri come Francesco Cilea e Leonida Repaci. Verso il mare una balaustra di ferro<br />

battuto vi divide dal sublime: dal mare di un bleu irripetibile( siamo nella cosiddetta<br />

costa viola) emergono Stromboli fumante e , Panarea poi, verso sinistra, Lisca bianca,<br />

Panarea, Vulcano e Lipari. Poco più in là, l’imbocco dello stretto con Ganzirri (anzi<br />

Cariddi) e la punta di Scilla.<br />

Enormi nuvole creano fasci di luce potente che si rincorrono tra Stromboli e lo<br />

stretto continuamente mutando il paesaggio; che diventa uno spettacolo sublime: nel<br />

senso di ultraterreno. Sono in estasi: gli amici palmesi mi strappano a forza da quella<br />

balaustra per portarmi in una piccola osteria dove la ricotta è un’altra emozione.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

A cura di Walter Cricrì<br />

fino a non molto tempo fa, passate<br />

le feste natalizie, già si<br />

cominciava a pensare alla lontana<br />

Pasqua.<br />

Durante la Quaresima nei paesi,<br />

nei borghi, nelle campagne, contadini<br />

ed artigiani lentamente si<br />

preparavano alla realizzazione di<br />

tutte quelle manifestazioni della<br />

settimana santa che la tradizione<br />

ha tramandato loro.<br />

Così avveniva anche in cucina, durante<br />

il periodo della settimana<br />

santa. Nel nostro circondario, oltre<br />

le sue special<strong>it</strong>à, sfornava una<br />

gran quant<strong>it</strong>à di cibi vivaci, ricchi,<br />

variegati.<br />

Nel reggino le pasticcerie preparano<br />

“u’ gneddhu” (l’agnello), un dolce di<br />

marzapane ricco di aromi e dal forte<br />

gusto di mandorla a forma di agnello<br />

di diverse dimensioni e abbell<strong>it</strong>o<br />

con lustrini e stendardi. Nelle famiglie,<br />

invece, si preparano molti dolci<br />

sia da forno sia a base di ricotta.<br />

Per l’occasione si preparano i cuddhureddi,<br />

dolcetti rotondi fatti di<br />

farina zuccherata impastata con<br />

uova, su cui è spalmato e solidificato,<br />

per cottura, un miscuglio bianco<br />

di gradevole sapore leggermente<br />

aspro, composto di zucchero e<br />

succo di limone.<br />

Era un dolce povero, tipico dei contadini<br />

calabresi, veniva preparato<br />

con farina di grano e zucchero,<br />

ma spesso questi ingredienti inaccessibili<br />

ai più venivano sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i<br />

la ricetta<br />

Ingredienti:<br />

500 gr. farina<br />

1 bustina liev<strong>it</strong>o per dolci<br />

buccia grattuggiata di un limone<br />

200 gr. burro<br />

4 uova<br />

1 bustina di vanillina<br />

200 gr. zucchero<br />

Per decorare:<br />

Codette e palline arcobaleno q.b<br />

1 tuorlo d’uovo per spennellare<br />

Per la glassa:<br />

1-2 cucchiai succo di limone<br />

1 albume (quello non utilizzato<br />

per spennellare)<br />

10-12 cucchiai di zucchero<br />

Primavera alle porte: Marzo è il<br />

mese dei lavori di ripul<strong>it</strong>ura e preparazione<br />

del giardino. Se le temperature<br />

lo permettono è possibile<br />

levare le coperture dalle piante<br />

poste al riparo di teli di materiale<br />

vario, avendo cura anche di ripulirle<br />

dalle foglie secche e dai<br />

rami rovinati; si ripuliscano<br />

anche le zone intorno<br />

agli arbusti ed agli alberi,<br />

levando foglie<br />

secche ed erbe<br />

infestanti, dopo<br />

aver sparso piccole<br />

quant<strong>it</strong>à di<br />

concime organico<br />

una leggera zappaturapermetterà<br />

di interrare il nutrimento<br />

e di farlo giungere più<br />

velocemente alle radici delle<br />

piante. In Marzo e Aprile i lavori<br />

nell’orto richiedono sempre<br />

maggiore impegno perché inizia<br />

o prosegue il ciclo di coltivazione<br />

di molte piante orticole che forni-<br />

19 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

saPeri &saPori<br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

PiStuni e cuddhura<br />

con farina di<br />

granturco e mosto cotto o sciroppo<br />

di fichi.<br />

Pare che anticamente venisse<br />

usato come pane per il viaggio in<br />

memoria dell’esodo degli ebrei<br />

dall’Eg<strong>it</strong>to.<br />

“... nel reggino viene chiamato<br />

“cudduraci” (da cuddura in greco<br />

kulloura significa “corona”), è una<br />

ciambella. Nei paesi grecanici dello<br />

Jonio reggino “sguta” o “guta”<br />

(dal greco augotòs = ovale) e nel<br />

catanzarese “cuzzupa” e “cucùli”<br />

… (Beatrice Zadera).<br />

Dolce dalle forme fantasiose: cestini,<br />

fiocchi, bambole (pupe),<br />

pappagalli (venivano messi a tavola<br />

per segnare il posto del<br />

capofamiglia e del primo figlio)<br />

cuore (dono per l’innamorato),<br />

A Palmi caratteristiche erano le<br />

Mettere la farina in un recipente capace e mescolarla con lo zucchero e<br />

il liev<strong>it</strong>o setacciato, quindi aggiungere il burro ammorbid<strong>it</strong>o, le uova, la<br />

buccia grattugiata di un limone la vanillila e impastare.<br />

Lavorare molto bene l’impasto in modo da amalgamare bene gli<br />

ingredienti; la consistenza dell’impasto non sarà dura, anzi, risulterà<br />

abbastanza morbida.<br />

Modellare l’impasto direttamente sulla carta forno, secondo i soggetti scelti.<br />

Posizionare sulla forma fin<strong>it</strong>a, con una leggera pressione sulla pasta, una<br />

o più uova col guscio (sempre in <strong>numero</strong> dispari), che andranno bloccate<br />

sul dolce con dei bastoncini di pasta a mo’ di croce. Spennellarla con<br />

dell’uovo sbattuto e guarnirla con dei semi di papavero, sesamo o con<br />

degli zuccherini colorati, e cuocerla a 180°-200° per circa 35-40 minuti,<br />

fino a quando diventerà dorata. Appena sfornata la cuddura, può essere<br />

ricoperta con la glassa e cospargerla di zuccherini colorati, lasciarla<br />

raffreddare e poi... Buona degustazione!<br />

Ovviamente anche le uova inser<strong>it</strong>e si possono mangiare... saranno belle<br />

sode dopo il passaggio in forno!<br />

i lavori nell’orto in primavera<br />

Indicazioni pratiche e consigli utili per affrontare i lavori di <strong>marzo</strong> e aprile nell’orto<br />

ranno i loro prodotti dalla primavera<br />

avanzata all’autunno. Ma la<br />

primavera di per se stessa è una<br />

stagione con tempo instabile. È<br />

perciò una regola che si verifichino<br />

r<strong>it</strong>orni di freddo o che si sus-<br />

forme<br />

a<br />

“Pistuni e<br />

cuddhura”, da<br />

scambiarsi tra fidanzati, con chiaro<br />

riferimento simbolico, di affidamento<br />

dei propri attributi sessuali<br />

al partner; caratteristica unica di<br />

questo dolce è la presenza di uova<br />

sode, come simbolo della rinasc<strong>it</strong>a,<br />

della fecond<strong>it</strong>à, del benessere<br />

e della forza generatrice. Per questa<br />

valenza bene augurante, viene<br />

oggi (sempre più raramente) regalato<br />

ai bambini.<br />

Nell’antich<strong>it</strong>à la cuddhura era<br />

prodotta da pastori o viandanti,<br />

i quali la infilavano nel bastone o<br />

nel braccio e la portavano nei loro<br />

spostamenti.<br />

La tradizione vuole che sia consumato<br />

anche giorno di pasquetta<br />

come dolce tipico a fine pasto nella<br />

tradizionale scampagnata”. Si<br />

prepara intrecciando due cilindri<br />

di pasta a forma di cerchio, spennellando<br />

con uovo sbattuto per<br />

renderla lucida. Si adornano, secondo<br />

tradizione con uova boll<strong>it</strong>e,<br />

sempre in <strong>numero</strong> dispari. L’uovo<br />

era simbolo di rinasc<strong>it</strong>a.<br />

seguano diverse giornate piovose.<br />

Questo comportamento del tempo<br />

è frequente.<br />

Potatura<br />

Per ottenere uno sviluppo equilibrato<br />

delle nostre piante durante<br />

queste settimane dovremo potare<br />

la gran parte di esse; escludiamo<br />

solo gli arbusti a fior<strong>it</strong>ura primaverile,<br />

per i quali attenderemo l’appassimento<br />

completo dei fiori per<br />

potare i rami rovinati o deboli. Le<br />

piante da frutto, gli arbusti<br />

a fior<strong>it</strong>ura estiva, le siepi,<br />

le rose, vanno potati<br />

adesso, in modo da favorire<br />

lo sviluppo di nuovi<br />

germogli vigorosi.<br />

Lavori vari<br />

Quando le ultime gelate<br />

saranno ormai un ricordo,<br />

potremo porre a dimora anche<br />

i bulbi a fior<strong>it</strong>ura estiva o autunnale.<br />

Possiamo porre a dimora<br />

non si può mai sapere tutto<br />

HAMBURGER PANINO USA?<br />

Il famossisimo Hamburger, il<br />

panino USA, non è nato in America<br />

ma è molto più europeo,<br />

infatti è nato in Germania ad<br />

Amburgo, da cui il nome, ma è<br />

stato solo in America che è crescuto<br />

e arricch<strong>it</strong>o non solo della<br />

classica polpetta schiacciata ma<br />

di formaggio, verdure, maionese,<br />

Ketchup e anche patatine.<br />

COSA MANGIA LA POPOLAZIONE<br />

Solamente un quinto dell’intera<br />

popolazione mondiale<br />

mangia pane; un altro quinto<br />

si nutre prevalentemente di<br />

granoturco, mentre per i tre<br />

quinti restanti l’alimento principale<br />

è rappresentato dal riso.<br />

I MAGGIORI CONSUMATORI DI PA-<br />

TATE<br />

Da una recente statistica, risulta<br />

che nel mondo, il Paese i cui ab<strong>it</strong>anti<br />

consumano la maggior quant<strong>it</strong>à<br />

di patate è l’Irlanda: ogni suo<br />

ab<strong>it</strong>ante ne mangia in media la<br />

bellezza di due quintali all’anno.<br />

E’ UNA QUESTIONE DI MARKE-<br />

TING<br />

Non è certo per caso che molti<br />

grandi magazzini statun<strong>it</strong>ensi<br />

hanno deciso di applicare le<br />

etichette con il prezzo sul retro<br />

delle confezioni o in punti non<br />

individuabili a prima vista. Si<br />

è infatti constatato che le probabil<strong>it</strong>à<br />

di acquisto da parte<br />

dei clienti aumentano quanto<br />

più a lungo una persona gira<br />

e rigira un articolo fra le mani.<br />

IL MARSALA, VINO SICILIANO<br />

La produzione industriale del<br />

marsala, l’ottimo vino tipico<br />

delle regioni occidentali della<br />

Sicilia, ebbe inizio nel 1780,<br />

ad opera di tre inglesi che<br />

si erano trasfer<strong>it</strong>i nell’isola.<br />

ITALIA GRANDE CONSUMO DI<br />

CARNE<br />

Il prodotto più importato in Italia,<br />

dopo prodotti chimici, macchinari<br />

e petrolio, è la carne: in un solo<br />

anno se n’è comprata all’estero<br />

per 421 miliardi (ossia quasi 1<br />

miliardo e 200 milioni al giorno).<br />

anche arbusti, alberi da frutto e<br />

roseti, con pane di terra. Possiamo<br />

praticare un primo trattamento<br />

antifungino con poltiglia bordolese.<br />

Semine<br />

Marzo e Aprile sono i mesi ideali<br />

per la semina del tappeto erboso.<br />

Ricordiamoci di spargere sul terreno<br />

del concime organico, o un<br />

fertilizzante a lenta cessione, e di<br />

lavorare a fondo il substrato, per<br />

permettere una perfetta radicazione<br />

delle giovani piantine.<br />

Nell’orto e nel giardino cominciamo<br />

a seminare molte<br />

delle piante che utilizzeremo<br />

nei prossimi mesi.<br />

Semine in piena terra<br />

Basilico, Cavoli estivi, Melanzane,<br />

Peperoni, Pomodori,<br />

Sedano, Zucchini, Barbabietole<br />

da orto, Bietole, Carote, Cicorie,<br />

Cipolle, Lattughe, Piselli, Pomodori,<br />

Porri, Prezzemoli, Rape,<br />

Ravanelli, Rucola, Spinaci, Valeriana,<br />

Cucurb<strong>it</strong>acee (Zucche, Angurie,<br />

Cetrioli, Fagioli, Meloni).


Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

di Gianfranco Lucente<br />

Quaranta’anni fa nel 1971 Andrè<br />

Guillou ha pubblicato un<br />

articolo int<strong>it</strong>olato “La tourma delle<br />

saline”<br />

In un lasc<strong>it</strong>o di un certo Kariothes<br />

alla chiesa di Sant’Agata di<br />

Oppido Mamertina si parla di EPAR-<br />

CHIA DELLE SALINE e si identifica<br />

questa semiluna in un terr<strong>it</strong>orio ben<br />

delim<strong>it</strong>ato che comprende Taureana,<br />

risale verso la Via Annia Popilia<br />

e costeggia la riva Sud del Petrace<br />

fino al pianoro di Castellace-Mellia<br />

di Lubrici, Delianova ed Oppido.<br />

La tabula Peutingeriana attesta<br />

l’esistenza di una statio lungo la<br />

Via Annia – Popilia a Tauriana.<br />

TABULA V del libro la Via Annia–<br />

Popilia in Calabria dell’arch<strong>it</strong>etto<br />

Vincenzo Spanò documenta perfettamente<br />

con mappe e documenti<br />

antichi e moderni la conformazione<br />

oro geografica della Valle .<br />

La descrizione storica completa<br />

di Taureana dal periodo preistorico<br />

(civiltà delle lipari) fino al periodo<br />

della Magna Grecia, all’insediamento<br />

degli Osci-bretii e al periodo<br />

romano, la riferirò in un altro articolo<br />

con documentazioni storico<br />

archeologiche importanti ed ancora<br />

non ben defin<strong>it</strong>ive come ricorda la<br />

Dott. D’Agostino nei suoi studi, oggi<br />

mi preme ricordare questo terr<strong>it</strong>orio<br />

e la sua civiltà che va dal periodo<br />

tardo romano III sec dopo C.<br />

fino al periodo dell’alto Medioevo<br />

(anno 1000) perchè poco conosciuta<br />

e florida per sviluppo economicoculturale–religioso,<br />

centro di grande<br />

rilievo storico per Bisanzio e la religione<br />

ortodossa.<br />

Nell’età tardo romana sono presenti<br />

le grandi ville con economia<br />

che si allontana dalle grandi c<strong>it</strong>tà<br />

e che utilizza al meglio le ricchezze<br />

di questo terr<strong>it</strong>orio: il Porto di<br />

Taureana sottostante al promontorio<br />

e verosimilmente dentro la foce<br />

del Petrace, commerci con tutto il<br />

Med<strong>it</strong>erraneo documentato dalla<br />

ricchezza di vasi ed anfore, produzione<br />

di olio, agrumi, un <strong>numero</strong><br />

<strong>it</strong>inerari<br />

LA VALLE DELLE SALINE<br />

notevole di mulini per il grano (basti<br />

ricordare quello di Seminara),<br />

produzione di sale anche se non è<br />

documentata, l’interno e Delianova<br />

in particolare procurava legname in<br />

grande quant<strong>it</strong>à sughero e radica,<br />

pece.<br />

Nel periodo tardo romano, i taureani<br />

per le invasioni ed escursioni<br />

dei Longobardi prima e dei saraceni<br />

dopo, si rifugiarono nelle grotte del<br />

macello, vicino Palmi, e in segu<strong>it</strong>o<br />

depauperando la loro c<strong>it</strong>tà, antica<br />

sede vescovile, risalirono lungo la<br />

valle delle saline fino a Castellace-<br />

Delianova<br />

Si deve a loro la fondazione di<br />

Seminara c<strong>it</strong>tà importante e ricca<br />

al tempo di Carlo V e ben raccontata<br />

dall’amico Santo Gioffrè quando<br />

scrive i suoi libri: la storia delle antiche<br />

famiglie di Seminara, Artemisia<br />

Sanchez e Leonzio Pilato maestro<br />

del Boccaccio.<br />

In un tempo successivo, si creò<br />

l’insediamento mil<strong>it</strong>are della C<strong>it</strong>tadella<br />

di Palmi – area fortificata con<br />

una torre che ricorda Carlo V - e da<br />

questo posto strategico la possibil<strong>it</strong>à<br />

di controllare un ampia zona di<br />

mare fino all’area dello stretto di<br />

Messina<br />

L’importanza della valle delle Saline<br />

è documentata dalle vis<strong>it</strong>e, anche<br />

frequenti dei monaci ortodossi<br />

della penisola di Athos, che r<strong>it</strong>rovano<br />

in questi luoghi atmosfere, grotte<br />

e chiese a loro care, basti pensare<br />

alla chiesetta bizantina di Seminara<br />

fatta dipingere da p<strong>it</strong>tori provenienti<br />

direttamente da Costantinopoli,<br />

alla grotta di Sant’Elia lo speleota<br />

che riveste per loro importanza di<br />

un San Paolo o un nostro Sant’Agostino,<br />

all’ eccellente osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à che<br />

ricevono anche presso la parrocchia<br />

della Chiesa dei poveri e dalla popolazione<br />

della zona.<br />

Dice Enrico Morini, in una sua<br />

relazione che si potrebbe eseguire<br />

un’icona collettiva dei Santi della<br />

Valle delle Saline che prende il<br />

nome di synaxis.<br />

Si raffigurano al centro i due santi<br />

taumaturghi San Fantino e Sant’Elia<br />

lo speleota, ai lati Sant’Elia il gio-<br />

20<br />

vane o siceliota<br />

e San Filareto,<br />

accumunati dal<br />

fatto di essere<br />

vissuti nello<br />

stesso monastero<br />

nei pressi di<br />

Seminara.<br />

Dietro lo Speleota<br />

si potrebbero<br />

collocare<br />

i due santi,<br />

che secondo i<br />

rispettivi biografi,<br />

sarebbero<br />

stati iniziati alla<br />

v<strong>it</strong>a monastica<br />

nella sua scuola<br />

cenob<strong>it</strong>ica, il<br />

siciliano Luca di<br />

Demenna e Fantino<br />

il nuovo.<br />

Altri santi<br />

aspromontani<br />

San Niccodemo<br />

di Kellerama,<br />

San Nilo e<br />

Sant’Ilarione di<br />

Caulonia hanno<br />

avuto contatti con il mondo ortodollo<br />

della Valle.<br />

Questa passeggiata, la si può iniziare<br />

dallo Scoglio dell’Isola, e si<br />

percorre a r<strong>it</strong>roso il sentiero che<br />

percorre la Madonna del mare nel<br />

giorno della sua festa.<br />

Arrivati a Taureana, si può vis<strong>it</strong>are<br />

la chiesa di San Fantino, restaurata,<br />

e fra pochi mesi aperta al pubblico,<br />

la cripta nel piano sottostante, residuo<br />

di affresco bizantino, il nuovo<br />

piccolo museo e se si contatta l’Associazione<br />

San Fantino come sempre<br />

disponibilissima e meravigliosa,<br />

si può godere di una approfond<strong>it</strong>a<br />

vis<strong>it</strong>a guidata al museo e alla torre<br />

saracena di Donna Canfora.<br />

Si riprende un sentiero fra gli ulivi,<br />

bello e suggestivo, ed attraversata<br />

la strada nazionale, imboccata quella<br />

del Fuego si ha la triste sorpresa<br />

di vederla tronca e tagliata in due<br />

dalle ampie corsie dell’Autostrada.<br />

E’ impensabile che, un percorso<br />

antico e culturalmente rilevante,<br />

come quello della Valle delle Saline,<br />

si possa distruggere impunemente e<br />

nella speranza che si riesca ad ottenere<br />

dall’Anas una possibil<strong>it</strong>à di<br />

accesso, ci accontentiamo di godere<br />

del meraviglioso paesaggio da questo<br />

punto di strada: il Petrace, fiume<br />

sacro, con il suo silenzioso letto<br />

tortuoso, i prati verdi e gialli che<br />

risalgono verso Castellace e Mellia,<br />

l’ombra incombente dell’Aspromonte<br />

in lontananza, con la sensazione<br />

che in Calabria tutto debba essere<br />

difficile e doloroso<br />

Ma si deve essere ottimisti e con-<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

tinueremo questo articolo quando<br />

si potrà oltrepassare l’ostacolo<br />

e si potra’ risalire con gli stivali il<br />

Petrace, vis<strong>it</strong>are l’antico mulino di<br />

Seminara,gli scavi archeologici di<br />

Mellia e di Castellace, Oppido vecchio<br />

con le sue mura e la chiesa di<br />

Sant’Agata.<br />

Tanti altri sono i sentieri nel terr<strong>it</strong>orio<br />

di Palmi e la bellezza di questi<br />

dovrà essere intesa,una volta per<br />

tutte, come possibil<strong>it</strong>à pratica di<br />

sviluppo<br />

Il Rotary ed il Comune di Palmi<br />

presenteranno, nel mese di Maggio,<br />

il volume dell’arch<strong>it</strong>etto Vincenzo<br />

Spanò “LA VIA ANNIA POPILIA” ed<br />

il tema del Convegno sarà proprio:<br />

percorsi e sviluppo<br />

Una via antica come quella Popilia<br />

ci deve indicare la strada da<br />

percorrere - un cammino oltremodo<br />

difficile - quello della salvaguardia<br />

del nostro terr<strong>it</strong>orio e la possibil<strong>it</strong>à<br />

di farlo conoscere ad altri.<br />

Sta a noi c<strong>it</strong>tadini di Palmi capire<br />

che è giunto il momento di indirizzare<br />

tutti i nostri sforzi per creare<br />

un’oasi felice in questo posto meraviglioso,<br />

forse come dice il Ministro<br />

Matteoli entro il 2017 sarà completato<br />

il Ponte di Messina, e noi favorevoli<br />

o non favorevoli, dobbiamo<br />

tutelare il nostro terr<strong>it</strong>orio ed addir<strong>it</strong>tura<br />

trattenere potenziali turisti<br />

velocemente diretti verso la Sicilia.<br />

Lo dobbiamo fare non per noi,<br />

troppo avanti nel tempo, ne per i<br />

nostri figli, che per cercare lavoro<br />

sono costretti ad abbandonare la<br />

Calabria, ma per questi paesaggi di<br />

Palmi, che ci hanno dato per anni<br />

sensazioni, pulsioni e sentimenti e<br />

che ora ci richiedono il conto.<br />

Devo concludere menzionando<br />

la prefazione della prof.ssa Maria<br />

Brancato al libro “La geografia<br />

dell’anima” perchè è il “le<strong>it</strong> motive”<br />

di questo argomento.<br />

Maria introduce la geografia umanistica,<br />

che si prefigge di analizzare<br />

la letteratura, come fonte di conoscenza<br />

ambientale<br />

Il suo obiettivo non è quello di<br />

comprendere il paesaggio esclusivamente<br />

in termini di spazio urbano,<br />

agricolo ed industriale o fisico<br />

come montagne, mare e c<strong>it</strong>ta’<br />

bensì in termini di comportamento,<br />

sensazioni, idee, sentimenti, valore<br />

e cultura.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

se volete trascorrere una<br />

vacanza bellissima in una<br />

zona ancora poco battuta, sorprendente<br />

per la bellezza e la<br />

varietà dei suoi paesaggi articolati<br />

tra la vegetazione lussureggiante<br />

e ricca d’acque<br />

del versante tirrenico e quella<br />

tipica med<strong>it</strong>erranea dello Ionio;<br />

se volete rimanere rap<strong>it</strong>i<br />

dalle incredibili formazioni<br />

rocciose, dalle fiumare, dai<br />

paesi dalla storia antica, è<br />

venuto il momento di vis<strong>it</strong>are<br />

l’Aspromonte. Secondo alcuni,<br />

il nome “Aspromonte”<br />

potrebbe derivare dal greco<br />

e significare “Monte Bianco”,<br />

per il colore chiaro di alcune sue<br />

rocce. La vetta più elevata è il<br />

Montalto (Monte Cocuzza) che<br />

raggiunge i 1.955 m s.l.m.<br />

L’Aspromonte è il regno del<br />

lupo, del gatto selvatico, del<br />

piccolo driomio (simile al ghiro),<br />

dell’ormai rarissimo istrice,<br />

della martora, degli splendidi<br />

esemplari di faggio, abete bianco,<br />

pino . E’ una terra ricca di<br />

cascate che precip<strong>it</strong>ano nelle<br />

forre e si inseguono salto dopo<br />

salto nella loro corsa verso il<br />

mare, di crinali panoramici, di<br />

monumenti naturali. Quale migliore<br />

idea, per una vacanza naturalista,<br />

che un po’ di trekking<br />

in Aspromonte per raggiungere<br />

le Cascate dell’Amendolea o la<br />

cima del Monte Fistocchio o ancora<br />

i piani di Zervò?<br />

Se non ci si vuole avventurare<br />

da soli, esistono <strong>numero</strong>si<br />

riferimenti organizzativi per<br />

gruppi che vogliano effettuare<br />

trek in Aspromonte, tra questi<br />

la Cooperativa Misafumera che<br />

fornisce un’osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à calorosa<br />

e accogliente. Essa propone un<br />

piacevole mix di escursioni e<br />

vis<strong>it</strong>e agli antichi paesi, riconoscendo<br />

nel turismo naturalistico<br />

la forma ideale per raggiungere<br />

il suo fine: un turismo a minimo<br />

impatto ambientale e socioculturale.<br />

Coloro che lo vorranno, po-<br />

21 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

<strong>it</strong>inerari<br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

A PAsquettA, trekking nel cuore dell’ AsPromonte!<br />

di Flora Martinez<br />

PER maggiORi infORmaZiOni RiVOLgERSi:<br />

ANTONIO BARCA<br />

CELL. 329/6283539 CASA 0966/963154<br />

OPPURE ALL’ASSOCIAZIONE www.Misafumera.<strong>it</strong><br />

Tel +39 0966/963154 - +39 3333685838<br />

tranno pernottare al Rifugio “Il<br />

Biancospino”, una ba<strong>it</strong>a immersa<br />

nella natura e dotata di tutti<br />

i confort che sorge a 1270 metri<br />

sul livello del mare, ai piani di<br />

Carmelia nel comune di Delianuova<br />

e rappresenta il punto<br />

nevralgico di <strong>numero</strong>si sentieri<br />

escursionistici del Parco Nazionale<br />

d’Aspromonte. I vis<strong>it</strong>atori<br />

potranno essere accompagnati<br />

dal gestore Antonio Barca che<br />

è anche la Guida Ufficiale del<br />

Parco.<br />

Dal rifugio, in sole due ore<br />

di marcia, si può raggiunge-<br />

re il Monte Fistocchio a 1560<br />

metri di altezza. L’<strong>it</strong>inerario<br />

è di particolare interesse per<br />

il panorama che si può osservare<br />

dalla cima da dove si<br />

gode una veduta assai n<strong>it</strong>ida sui<br />

due versanti, fra cui si distinguono<br />

le caratteristiche rocce<br />

di Pietra Castello e gli ab<strong>it</strong>ati di<br />

Delianuova e Scido. Si scorgono<br />

nettamente anche le alte cime<br />

dell’Aspromonte, con Montalto<br />

e Pietra Tagliata. La presenza<br />

di alcuni massi appartenenti ad<br />

antichi ruderi, sulla cima del<br />

monte, sono la testimonianza di<br />

una postazione mil<strong>it</strong>are, un luogo<br />

di vedetta assai privilegiato,<br />

a guardia della via di comunicazione<br />

che collegava il versante<br />

jonico a quello tirrenico. Un<br />

<strong>it</strong>inerario alternativo che si snoda<br />

ancora tra splendidi boschi<br />

di faggio e abete bianco, porta<br />

verso i Piani di Zervò, percorrendo<br />

le ultime cime del versante<br />

nord del massiccio montuoso<br />

aspromontano e dominando lo<br />

Jonio dallo spettacolare monol<strong>it</strong>e<br />

di Pietra Cappa .<br />

Questi <strong>it</strong>inerari si presentano<br />

particolarmente suggestivi durante<br />

il periodo invernale, quando<br />

la montagna è innevata, perché<br />

dà la possibil<strong>it</strong>à all’escursionista<br />

di osservare le tracce degli<br />

animali che la popolano tra cui:<br />

lupo,cinghiale, lepre e capriolo,<br />

ma sono altrettanto belli in<br />

primavera quando i prati sono<br />

fior<strong>it</strong>i e si possono scorgere in<br />

volo l’aquila del Bonelli (Hieraetus<br />

fasciatus), estinta nel resto<br />

della penisola e il capovaccaio,<br />

piccolo avvoltoio ormai raro.<br />

L’escursione alle Cascate<br />

dell’Amendolea o di Maesano ,<br />

le più belle della Calabria, che<br />

la natura ha scolp<strong>it</strong>o nella vallata<br />

del torrente omonimo, nel<br />

cuore dell’Aspromonte, prende<br />

il via dalla diga del Menta e<br />

scende giù verso la confluenza<br />

tra il torrente Menta e la fiumara<br />

Amendolea. Dopo circa 90 minuti,<br />

a metà percorso, si possono<br />

ammirare da un punto panoramico,<br />

in tutto il loro splendore:<br />

sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e da quattro salti<br />

che formano altrettante bellissime<br />

pozze d’acqua cristallina<br />

dove è possibile, nei mesi estivi<br />

fare il bagno.<br />

Il miglior modo per esplorarle,<br />

però, è attraverso un’attiv<strong>it</strong>à di<br />

canyoning professionale, con attrezzature<br />

specifiche, che consente<br />

di immergersi in tutte le<br />

pozze di questa meraviglia della<br />

natura.<br />

Cascate dell’Amendolea<br />

Monol<strong>it</strong>i dell’Aspromonte


Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

22<br />

mondo sCuola<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

l’ist<strong>it</strong>uto d’arte diventa liCeo artistiCo<br />

di Albino Cannizzaro - Referente Commissione riordino dei cicli -<br />

L<br />

’Ist<strong>it</strong>uto Statale D’Arte “Michele Guerrisi” inizia la sua attiv<strong>it</strong>à come<br />

scuola pubblica nell’anno 1968/69. Fin dagli esordi, all’interno dell’ist<strong>it</strong>uto<br />

sono sempre esist<strong>it</strong>i tre diversi indirizzi di studio: arte della lavorazione<br />

dei metalli ed oreficeria, della ceramica e del tessuto. L’intento principale<br />

che sta alla base della nasc<strong>it</strong>a dell’ist<strong>it</strong>uto è quello di sensibilizzare<br />

e fare appassionare i giovani studenti alle tradizioni artigiane presenti nel<br />

nostro terr<strong>it</strong>orio, far apprendere loro le varie tecniche di realizzazione e<br />

possibilmente continuare a far sopravvivere il lavoro manuale e l’artigianato<br />

all’interno della società, così che possa divenire parte integrante della<br />

cultura corrente. La nostra terra ha posseduto e vissuto nella sua storia<br />

recente e passata momenti di v<strong>it</strong>a quotidiana che l’espressione artigianale<br />

ha tradotto in forme d’arte pregevoli. Nei suoi quaranta anni di attiv<strong>it</strong>à,<br />

l’ist<strong>it</strong>uto ha formato e immerso nel mondo dell’artigianato degli artisti<br />

che si sono fatti conoscere sia a livello nazionale che internazionale. Ha<br />

lasciato, tra l’altro, un’ impronta rilevante all’interno del terr<strong>it</strong>orio: ha<br />

infatti collaborato con associazioni e comuni alla realizzazione di mostre<br />

ed eventi artistici pubblici. Alla scuola è stato dato il nome del celebre<br />

artista c<strong>it</strong>tanovese vissuto agli inizi del ‘900, Michele Guerrisi. Il motivo di<br />

questa scelta è stato dato dal fatto che la maggior parte delle opere d’arte<br />

presenti all’interno della c<strong>it</strong>tà di Palmi sono attribu<strong>it</strong>e proprio a questo<br />

famoso autore, come ad esempio il celebre “Monumento a Cilea” s<strong>it</strong>ua- to sul corso Garibaldi. Proprio adesso questa scuola si sta preparando ad<br />

affrontare un cambiamento radicale: da Ist<strong>it</strong>uto diventerà Liceo D’arte. Ovviamente tale cambiamento non verrà a modificare solamente il nome<br />

attraverso il quale ci si riferirà alla struttura, ma cambieranno in parte anche le attuali discipline didattiche, pratiche, umanistiche e scientifiche,<br />

poste a fondamento dei saperi predicati e degli obiettivi persegu<strong>it</strong>i. Gli indirizzi di studio previsti per la nuova offerta formativa e che gli studenti<br />

potranno scegliere saranno, molto probabilmente( al momento non ci è dato di saperlo con esattezza) due: uno, quello del “Design”, che rappresenta<br />

la confluenza naturale delle sezioni esistenti, e l’altro, quello dell’”Arch<strong>it</strong>ettura e Ambiente”, al fine di dare al futuro liceo un aggiornamento<br />

sulle tecniche e sulle forme d’arte di tendenza, dato che proprio l’arch<strong>it</strong>ettura e l’arredamento sono due dei tanti settori artistici che in questo<br />

ultimo periodo sono di tendenza. Non saranno solamente le materie pratiche a subire cambiamenti, ma anche quelle umanistiche e scientifiche:<br />

verranno infatti introdotti lo studio della lingua straniera inglese e della filosofia. L’aggiunta di queste due nuove materie non può che giovare pos<strong>it</strong>ivamente<br />

all’incremento del livello culturale che la scuola mette a disposizione dei suoi alunni: l’apprendimento della lingua inglese è diventato<br />

una necess<strong>it</strong>à da soddisfare ad ogni costo per arrivare a possedere maggiori opportun<strong>it</strong>à e mezzi per interagire con il mondo e col suo continuo<br />

progresso. L’insegnamento della filosofia è un fattore molto pos<strong>it</strong>ivo ,che era necessario introdurre, in quanto ormai questa è diventata una materia<br />

di studio presente in qualsiasi tipo di liceo ed indispensabile ad una formazione culturale adeguata, utile allo sviluppo ed alla comprensione delle<br />

dinamiche culturali più significative di ogni periodo storico .<br />

Il progetto iniziale<br />

del governo di<br />

cHE SaRa’ DELLa ScUOLa… ridurre del 50% le<br />

scuole sottodimen-<br />

co n t i n u a L a cu r a d i m ag r a n t e per L a sc u o L a i ta Li a n a<br />

sionate (circa 3.330<br />

plessi), annullato<br />

su ricorso delle re-<br />

di Nella Cannata<br />

alunni smistati, sballottati e suddigioni, trova la sua<br />

visi nelle classi già super affollate, effettiva attuazio-<br />

il Ministero dell’Economia e privati di insegnanti anche per lunne già dall’anno in<br />

delle Finanze, ha imposto la ghi periodi in caso di malattia dei corso (e comunque<br />

seconda rata di tagli confermati t<strong>it</strong>olari.<br />

entro il 2011): gli<br />

dalla nuova Finanziaria(fino al 2012 Continua ad aumentare il nume- ist<strong>it</strong>uti più piccoli con<br />

l’Istruzione è costretta a stringere ro di studenti per classi per effetto meno di 50 alunni, per<br />

la cinghia di 7,3 miliardi. La mag- della riorganizzazione dei plessi: le Scuole Primarie e di<br />

gior parte delle economie deriverà già quest’anno, rispetto al prece- 30 alunni per le Scuole<br />

dalla soppressione di 131.900 podente, ci sono stati 37.441 alunni in dell’Infanzia, verranno<br />

sti di lavoro!) La scure dei tagli si più e 3.826 classi in meno, Il rap- accorpati a quelli più<br />

è abbattuta, come lo scorso anno, porto alunni/classi è aumentato di grandi, per consentire<br />

totalmente sui precari, vanificando 0,32 punti percentuali, passando da un risparmio di 89 milioni<br />

lotte e rimostranze sindacali che 20,78 dell’anno scolastico 2008-2009 di euro. Saranno salvati i<br />

hanno portato in piazza diverse all’attuale 21,10.<br />

piccoli plessi che hanno un ruolo so-<br />

migliaia di supplenti. Negli ultimi Dal prossimo settembre si stabiciale educativo particolare perché<br />

anni, infatti, i finanziamenti per la lizzerà il tetto del 30% della pre- collocati in zone isolate o di mon-<br />

gestione ordinaria sono stati notesenza di alunni stranieri, voluto dal tagna.volmente<br />

ridotti e ciò ha messo, ministro Gelmini, a partire dalle A causa del ridimensionamento messa in sicurezza di almeno 45.000<br />

di fatto, in ginocchio le scuole, co- prime classi della Scuola Primaria delle spese, le scuole dovranno li- strutture scolastiche dove quotidiastrette<br />

a chiedere aiuto ai gen<strong>it</strong>ori, e secondaria. L’obiettivo è favorire m<strong>it</strong>are del 25% i contratti di appalto namente operano 9 milioni di perso-<br />

anche, per acquistare materiale di l’integrazione ed ev<strong>it</strong>are le classi con le d<strong>it</strong>te esterne che si occupano ne tra docenti, studenti, personale<br />

facile consumo, registri, pagelle, ghetto. Partirà, inoltre, la riforma della pulizia dei locali e della manu- Ata e dirigenti.<br />

carta igienica… Il Ministero anche delle superiori e dei nuovi licei tenzione dei macchinari.<br />

A scuola verranno distribu<strong>it</strong>i com-<br />

per l’anno in corso non garantisce che avranno nuovi percorsi for- Va in questo senso anche il magputer e lavagne multimediali per la<br />

le risorse finanziarie ma per non mativi scand<strong>it</strong>i in due bienni e un giore controllo del personale assen- dig<strong>it</strong>alizzazione delle aule e dei la-<br />

privare gli alunni del dir<strong>it</strong>to allo quinto anno. A questi si aggiunge te per malattia voluto dal Ministro boratori. Sono stati stanziati circa 2<br />

studio previsto dalla Cost<strong>it</strong>uzione il rilancio degli ist<strong>it</strong>uti tecnici e Brunetta per la lotta all’assentei- milioni di euro per gli e-books (libri<br />

autorizza i dirigenti ad arrangiar- professionali che passeranno sotto smo: da gennaio è entrata in vigo- dig<strong>it</strong>ali) e, in aggiunta, sarà offerto<br />

si con gli stessi fondi utilizzati nel l’egida delle regioni. La riduzione re la stretta sulle vis<strong>it</strong>e fiscali, con un incentivo governativo di 150 euro<br />

2009; il miliardo di euro di arretrati di ore alle superiori comporterà l’innalzamento a 7 ore della fascia per i ragazzi delle scuole Medie in-<br />

che gli ist<strong>it</strong>uti scolastici, ancora, la sovrannumerarietà di 10\15 mila di reperibil<strong>it</strong>à.<br />

teressati all’acquisto di un notebo-<br />

vantano nei confronti dello Stato, docenti di ruolo che, però, grazie Ed ora le buone notizie… ok da utilizzare per la didattica.<br />

andrà considerato “fuori bilancio”, alla possibil<strong>it</strong>à di insegnare altre Nella prossima primavera, dopo 10 Il <strong>2010</strong> dovrà essere l’anno dei<br />

cioè non verrà rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o.<br />

materie, per l’ampliamento delle anni di attesa, grazie al finanziamen- primi premi in busta paga a profes-<br />

In tutte le scuole l’impossibil<strong>it</strong>à attuali classi di concorso, potranno to del Cipe di circa 1 miliardo di euro, sori e bidelli bravi, quindi : rimboc-<br />

di ricorrere al personale supplente tornare a ricoprire, da t<strong>it</strong>olari, le dovrebbe entrare nel vivo l’anagrafe chiamoci le maniche e… speriamo di<br />

ha generato un vero e proprio caos: cattedre vacanti.<br />

edilizia completa degli ist<strong>it</strong>uti, con la essere inser<strong>it</strong>i nella lista!<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

di Tatiana Ventrice<br />

e Sabrina De Salvo<br />

da sempre, la scuola occupa<br />

un ruolo fondamentale nella<br />

v<strong>it</strong>a di tutti. Oltre ad essere<br />

l’epicentro del sapere e la sorgente<br />

del nostro bagaglio culturale,<br />

è anche il luogo dove si<br />

forma gran parte della nostra<br />

educazione; ci insegna a diventare,<br />

come disse Seneca, “c<strong>it</strong>tadini<br />

del mondo”.<br />

La scuola è vivaio di esperienze<br />

indimenticabili. Tra un’ora di<br />

matematica, fatta di numeri e<br />

formule che riempiono la nostra<br />

mente, ed una di filosofia, dove<br />

il dibatt<strong>it</strong>o è sempre acceso, si<br />

inseriscono, pressanti, le tensioni<br />

per l’eventuale interrogazione<br />

ed il terrore di non ricordare<br />

qualcosa. Fortunatamente, non<br />

mancano le battute scherzose,<br />

del simpatico di turno, che fan<br />

sempre tornare il sorriso.<br />

Ma non è tutto rose e fiori, ogni<br />

giorno dobbiamo affrontare dure<br />

prove. Tra interrogazioni e comp<strong>it</strong>i<br />

in classe, i “fatidici” esami<br />

di matur<strong>it</strong>à si avvicinano sempre<br />

più. E la paura cresce! Arriverà<br />

anche per noi la tanto attesa<br />

notte prima degli esami. Lacrime,<br />

preghiere e incantesimi ci<br />

serviranno per combattere l’ansia,<br />

non certo per far bene, ma<br />

noi ci attacchiamo a tutto. Cercheremo<br />

disperatamente i nostri<br />

amici per avere un po’ di conforto,<br />

ma anche loro si troveranno<br />

nella nostra stessa s<strong>it</strong>uazione.<br />

nel mese di gennaio <strong>2010</strong><br />

ho concluso la mia esperienza<br />

di volontariato nel Servizio<br />

civile nazionale. E’ stata<br />

un’esperienza formidabile, che,<br />

se potessi, rifarei volentieri e<br />

che consiglio vivamente a tutti i<br />

ragazzi che hanno i requis<strong>it</strong>i per<br />

intraprenderla:un anno intenso,<br />

ricco di emozioni ma soprattutto<br />

ricco di esperienze utili, fondamentali<br />

per scoprire cosa realmente<br />

significa essere c<strong>it</strong>tadino<br />

e quanto sia importante il “senso<br />

civico”. Un bagaglio d’informazioni<br />

nuove che preparano i<br />

volontari a misurarsi con la realtà<br />

del mondo del lavoro, che insegnano<br />

a muovere i primi veri<br />

passi nella società. D’altronde<br />

l’insegnamento che ti fornisce<br />

l’esperienza del servizio civile è<br />

proprio questa: la società non è<br />

solo quella quotidian<strong>it</strong>à a cui siamo<br />

ab<strong>it</strong>uati. Esistono realtà molto<br />

più complicate di quanto si<br />

possa pensare, che si nutrono di<br />

valori speciali, come l’altruismo,<br />

la disponibil<strong>it</strong>à, la solidarietà. Si<br />

sbaglia a pensare di essere pronti<br />

alla sfida con la società. Anche<br />

chi è in possesso delle migliori<br />

qual<strong>it</strong>à non è ancora pronto. chi<br />

ha la fortuna di vivere il servizio<br />

civile impara fin da sub<strong>it</strong>o ad<br />

23 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

la Parola ai Giovani<br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

SCUOLA… ESAMI… UNIVERSITà!<br />

Non disperiamo, l’unione fa la<br />

forza! Insieme riusciremo ad affrontare<br />

e superare quelle lunghe<br />

ore d’esame. Ne siamo certe!<br />

E dopo??? Si dice che chiusa una<br />

porta si apre un portone… Ma<br />

qual è il portone giusto? Tutte<br />

le univers<strong>it</strong>à sono pronte ad<br />

accoglierci. Dove andare? Cosa<br />

scegliere? Medicina? Ingegneria?<br />

Giurisprudenza? Questa sarà la<br />

scelta più importante della nostra<br />

v<strong>it</strong>a perché deciderà, forse,<br />

il nostro percorso futuro, con la<br />

speranza che sia quello giusto.<br />

Nei nostri sogni la strada è già<br />

disegnata, “mi scrivo a medicina<br />

e farò il cardiologo… io, invece,<br />

vado a Roma e farò Informatica,<br />

i computer sono la mia v<strong>it</strong>a…”.<br />

Ma quello con cui dovremo fare<br />

i conti si chiama “Destino”; alla<br />

fine sarà lui ad indicarci la strada.<br />

Ci metterà nelle condizioni di<br />

continuare o mollare, o, magari,<br />

ci spianerà altre strade, fino ad<br />

oggi sconosciute ed inesplorate.<br />

È possibile intraprendere<br />

un percorso e, durante questo,<br />

accorgerci che non è veramente<br />

quello che vogliamo! Solo il<br />

tempo lo potrà dire! Intanto noi<br />

ci concentriamo sull’obiettivo<br />

primario, il nostro esasperante e<br />

atteso esame di matur<strong>it</strong>à, quello<br />

che segna il primo passo verso il<br />

mondo. Poi proveremo a seguire<br />

i nostri sogni, consapevoli che,<br />

per raggiungerli, dovremo fare<br />

salti mortali e sacrifici enormi.<br />

Non ci fermeremo davanti ai<br />

primi ostacoli, terremo duro. Ci<br />

faremo strada!!!<br />

SERViZiO ciViLE cOn i DiSabiLi<br />

di Salvatore Staltari da L vo L o n ta r i at o a LL a t e si d i L au r e a<br />

apprezzare il lavoro di gruppo<br />

e, soprattutto, a “far gruppo”:<br />

saper prendere una decisione<br />

insieme, fidarsi l’uno dell’altro,<br />

scoprire come tutto è più facile<br />

quando c’è un<strong>it</strong>à di intenti. io<br />

ho avuto la fortuna di trascorrere<br />

il mio anno di servizio civile<br />

all’interno della U.i.L.D.m.<br />

Sezione di c<strong>it</strong>tanova dove, in<br />

un crescendo di emozioni, ho<br />

vissuto un’esperienza che mi<br />

ha cambiato dentro. La Uildm è<br />

come una grande casa, in cui disabili,<br />

coordinatori, volontari e<br />

famiglie ogni giorno convivono.<br />

all’interno della sede ci sono<br />

ragazzi affetti da malattie neuromuscolari,<br />

sindrome di Down<br />

e ragazzi autistici o comunque<br />

con gravi forme di r<strong>it</strong>ardo; ragazzi<br />

normodotati con problemi<br />

familiari e extracomun<strong>it</strong>ari che<br />

soffrono il disagio di una cultura<br />

diversa dalla loro. Una grande<br />

famiglia che ogni anno supporta<br />

Telethon e la ricerca scientifica,<br />

che si batte per ottenere<br />

concretamente l’integrazione<br />

del disabile, attraverso l’inserimento<br />

scolastico e lavorativo,<br />

che organizza attiv<strong>it</strong>à e manifestazioni<br />

per sensibilizzare e<br />

avvicinare la c<strong>it</strong>tadinanza ad un<br />

mondo sconosciuto che ancora<br />

Le pa u r e, L’a n s i a e La frenesia d i c h i u d e r e q u e s to p r i m o, i m p o r ta n t e, c i c L o<br />

d i s t u d i, m i s t e aLLa s p e r a n z a d i u n fa c o Lto s o f u t u r o univers<strong>it</strong>ario. d u e<br />

d i p L o m a n d e c o m i n c i a n o a p o r s i q u a L c h e d o m a n d a e a c e r c a r e q u a L c h e risposta.<br />

mette un po’ di paura. il centro<br />

di aggregazione U.i.L.D.m.<br />

intende ampliarsi come struttura<br />

residenziale perché l’invecchiamento<br />

del disabile non<br />

è più solo un dato statistico, ma<br />

una realtà che richiede strutture<br />

adeguate. Le ist<strong>it</strong>uzioni e<br />

la comun<strong>it</strong>à devono farsi carico<br />

di questa esigenza, mostrando<br />

spir<strong>it</strong>o di collaborazione e disponibil<strong>it</strong>à:<br />

la solidarietà non<br />

ha natura pol<strong>it</strong>ica! nonostante<br />

abbia concluso il mio servizio civile,<br />

continuo ad essere attivamente<br />

presente in sezione perché<br />

credo nella forza di queste<br />

idee (ho lavorato alla mia tesi<br />

di laurea proprio sulla “cooperazione<br />

sociale per l’inserimento<br />

lavorativo delle persone disabili”)<br />

e spero vivamente che<br />

altri giovani come me vogliano,<br />

almeno per una volta, provare<br />

ad avvicinarsi a queste realtà.<br />

E’ una sfida bellissima che non<br />

può che arricchire. Ricordatevi<br />

che, come dice canevaro:<br />

“L’handicap non è un defic<strong>it</strong>,<br />

ma solo una penalizzazione”,<br />

così come succederebbe se si<br />

procedesse ad un’estrazione di<br />

bigliettini dal cappello (“hand<br />

in cap”, letteralmente “mani<br />

nel cappello”).


KEZIAH JONES NIGERIAN WOOD di Cristoforo Bovi<br />

Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

24<br />

il GiradisChi - p u n t o d i a s c o lt o<br />

Keziah Jones, vero nome Sanyaolu Olufemi, nasce il 1° ottobre<br />

1968 a Lagos (Nigeria). La sua famiglia si trasferisce in Inghilterra<br />

dopo pochi anni, mentre<br />

ancora era bambino.<br />

Prende la sua prima lezione<br />

di musica all’età di<br />

tredici anni, iniziando al<br />

pianoforte per poi concentrarsi<br />

sulla ch<strong>it</strong>arra.<br />

Nei primi anni novanta,<br />

suona le sue composizioni<br />

nella metropol<strong>it</strong>ana di<br />

Parigi, dove viene notato<br />

da un dirigente di una<br />

casa discografica che gli<br />

offre un contratto. E’<br />

del 1992, infatti, il suo<br />

primo album “Blufunk is<br />

a fact”. Il “blufunk” è il<br />

nome dello stile musicale<br />

che Keziah Jones ha<br />

creato miscelando funk, soul e blues. Il singolo “Rhythm Is Love” è stato<br />

sub<strong>it</strong>o un enorme successo. Keziah c<strong>it</strong>a spesso, tra le sue principali<br />

influenze, Fela Kuti, Jimi Hendrix e Michael Jackson. In segu<strong>it</strong>o, sviluppa<br />

altri due lavori, “African Space Craft” del 1995 e “Liquid Sunshine”<br />

del 1999, ma il vero successo, arriva nel 2003 con la pubblicazione di<br />

“Black Orpheus” dove lo r<strong>it</strong>roviamo in ottima forma. Interessantissimo<br />

il “Live at the Elysèè Monmartre“ del giugno 2004, dove si esprime<br />

al meglio, coadiuvato da una r<strong>it</strong>mica mostruosa composta da Richard<br />

Cassel alla batteria e Otto Williams al basso; da menzionare anche Zoe<br />

Rahman (keyboards), Kevin Haynes (percussion,alto sax) e Tatiana Okoku<br />

(backing vocals). Nel 2008, per il suo quinto album in studio “Nigerian<br />

Wood”, Keziah Jones si stabilisce in USA registrando le tracce tra<br />

NY (Electric Lady Studios) e LA (Track Record). Il lavoro è fortemente<br />

ispirato da atmosfere che fluttuano tra Brooklyn, Parigi, Lagos e Londra;<br />

deliziano l’ascoltatore tra l’avantgarde africana e la tradizione della<br />

musica nera americana. Prodotto da Karriem Riggins, batterista ricercatissimo<br />

nell’ambiente jazz-hip-hop e già noto per le collaborazioni<br />

che spaziano da Oscar Peterson, Diana Krall, Erykah Badu e Common,<br />

questo lavoro riprende le idee innovative che hanno reso noto ai più<br />

Keziah, consegnandoci tredici tracce molto eleganti ed efficaci. Alle già<br />

c<strong>it</strong>ate influenze di Fela Kuti ed Hendrix, qui si aggiungono Miles Davis,<br />

Curtis Mayfield, D’Angelo e Prince. Di segu<strong>it</strong>o, un breve stralcio del suo<br />

pensiero: “Questo disco parla del mio rapporto con la storia. Sono nigeriano,<br />

ma ho viaggiato tantissimo, intavolando discussioni filosofiche<br />

con tutte le persone che ho incontrato. Ci sono state guerre e invasioni<br />

tra Africa ed Europa, ma ci sono anche storie d’amore; solo che tra le<br />

persone che incontro in giro nessuno ne parla. New York e Lagos sono<br />

simili. Entrambe le c<strong>it</strong>tà pensano di essere le migliori del mondo (ride).<br />

Se si va in Nigeria, vi diranno: “It’s Lagos!” Con lo stesso tono che la<br />

gente usa qui per dire: “It’s a New York, uomo!” ...” Ci sono un sacco<br />

di analogie tra Lagos e New York, l’atteggiamento delle persone e una<br />

certa aggressiv<strong>it</strong>à urbana. Sono venuto a New York perché questa c<strong>it</strong>tà,<br />

contiene in sé il mondo intero”.<br />

Non sarà facile reperire il materiale di cui sopra, pertanto la ns. campagna<br />

“Play “original” music, <strong>it</strong> is better“ stavolta potrebbe darVi<br />

qualche problema, cautelatevi !!!<br />

INSIDE THE MUSIC, CIò CHE DoVRESTE ASCoLTARE...<br />

1) georgia anne muldrow - “Kings ballad”<br />

(Ubiqu<strong>it</strong>y - <strong>2010</strong>)<br />

2) Rainer Ptacek - “worried Spir<strong>it</strong>s”<br />

(Demon Records UK - 1994)<br />

3) meshell ndegeocello - “Devil’s Halo”<br />

(mercer Street - 2009)<br />

4) nneka - “concrete Jungle” (Epic - <strong>2010</strong>)<br />

Play “original” music, <strong>it</strong> is better. (campagna contro la musica<br />

scaricata illegalmente promossa da coloro che acquistano<br />

materiale originale).<br />

ERRaTa cORRigE Numero 2<br />

- Nell’articolo di G. Fiorino, “Il volo del dirigibile...” la sigla “TVC” sta<br />

per “Them crooked Vultures”;<br />

- L’articolo di C. Bovi, “John Mayer, 32 anni, ma già m<strong>it</strong>o” segnala una<br />

foto scattata a fine concerto, che per motivi di spazi, è stata pubblicata<br />

solamente sul s<strong>it</strong>o www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong>, allegata all’articolo.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

FINCHÈ C’È VITA C’È ESPERANZA<br />

di Roberto Axl Teti<br />

Talvolta è proprio vero che il destino di alcuni di noi sta scr<strong>it</strong>to<br />

nel proprio nome di battesimo. Questa regola sicuramente vale<br />

per Esperanza Spalding, una donna che è un autentico crocevia di<br />

culture: padre afroamericano, madre bianco-caucasica nata in quella<br />

fetta di California battente bandiera messicana, nonno materno gallese,<br />

nonna materna spagnola. Nata a Portland (USA) nell’Ottobre 1984,<br />

a soli quattro anni assiste a una performance televisiva del violoncellista<br />

Yo-Yo ma, e ne rimane talmente impressionata da convincere i<br />

gen<strong>it</strong>ori a comprarle un piccolo violino. In appena dieci mesi riesce a<br />

imparare a suonare lo strumento da autodidatta e a r<strong>it</strong>agliarsi un posto<br />

nella chamber music Society of Oregon, orchestra in cui rimarrà per<br />

un decennio fino a diventarne il “primo violino”. Esperanza dimostra<br />

più volte di essere un autentico prodigio musicale. A otto anni segue<br />

la madre ad un corso di ch<strong>it</strong>arra jazz, e una volta a casa riproduce<br />

alla perfezione la lezione tenuta dal professore, basandosi sulla sola<br />

memoria visiva. Qualche tempo dopo, incurios<strong>it</strong>a da un oboe, prova<br />

a suonarlo e in pochi istanti eccola sciorinare scale come se suonasse<br />

tale strumento da una v<strong>it</strong>a. La stessa cosa accadrà con un clarinetto.<br />

A quattordici anni la svolta defin<strong>it</strong>iva: Esperanza vince una borsa di<br />

studio che le consente di entrare alla northwest academy, rinomata<br />

accademia d’arte statun<strong>it</strong>ense, e qui scopre il basso elettrico. Un incontro<br />

che le cambia la v<strong>it</strong>a. Lei stessa dirà più tardi che “…scoprire il<br />

basso è stato come svegliarsi una mattina e capire di essere innamorati”.<br />

D’improvviso tutti gli altri strumenti passano in secondo piano,<br />

e la Spalding supera una prova dopo l’altra diplomandosi appena sedicenne.<br />

Grazie all’appoggio economico di alcuni amici che fanno una<br />

colletta, riesce ad iscriversi alla berklee college of music ma dopo<br />

pochi mesi rischia di mollare tutto perché i soldi sono fin<strong>it</strong>i e la v<strong>it</strong>a a<br />

Berklee è durissima. Esperanza pensa seriamente di vendere il basso e<br />

iscriversi a Scienze Pol<strong>it</strong>iche. È a questo punto che il destino interviene<br />

assumendo le sembianze di Pat metheny: il leggendario ch<strong>it</strong>arrista,<br />

informato dai suoi collaboratori della presenza di una bassista virtuosa<br />

ma senza il becco di un quattrino, chiama personalmente la Spalding<br />

dicendole che lei possiede il cosiddetto x-factor e non deve mollare la<br />

musica per nessun motivo. Esperanza stringe i denti, si laurea e diventa<br />

addir<strong>it</strong>tura docente nella stessa univers<strong>it</strong>à che poco prima rischiava<br />

di fagoc<strong>it</strong>arne l’immenso talento. Immenso talento che r<strong>it</strong>roviamo nel<br />

suo secondo disco solista, int<strong>it</strong>olato semplicemente Esperanza: una<br />

piazza virtuale in cui confluiscono jazz, bossa nova, pop, samba. La<br />

Spalding dà sfoggio della sua versatil<strong>it</strong>à muovendosi a proprio agio fra<br />

i vari generi, cantando in tre lingue (inglese, spagnolo e portoghese)<br />

e accompagnandosi ora con il basso elettrico, ora con il contrabbasso.<br />

In alcuni punti sembra di ascoltare meshell ndegeocello con la voce<br />

di bebel gilberto, in altri Esperanza sembra strizzare l’occhio al raffinato<br />

R&B delle Jazzyfatnastees. La Nostra continua a dire che il suo<br />

modello è wayne Shorter, e lo dimostra in un brano delirante come<br />

“mela”. Niente male come punto di riferimento per una venticinquenne<br />

che, senza quella telefonata di Metheny, a quest’ora probabilmente<br />

farebbe la contabile in qualche asettico ufficio di un anonimo grattacielo<br />

di Portland. Predestinata.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

ninO fORESTiERi Ha PORTaTO nELLa ca-<br />

PiTaLE gLi immigRaTi DELLa caLabRia<br />

di Angela Corica<br />

Il cantautore di Rizziconi, nino forestieri, ha partecipato alla manifestazione<br />

“24 ore senza di noi”, tenutasi lo scorso primo <strong>marzo</strong> in<br />

piazza V<strong>it</strong>torio a Roma; è stato chiamato a rappresentare la “faccia<br />

buona” di un Sud Italia da più parti accusato di razzismo e chiusura.<br />

Per l’esibizione il musicista ha deciso di coinvolgere direttamente gli<br />

immigrati che vivono in Calabria, inserendo nel suo repertorio un brano<br />

da cantare a più voci e ballare insieme ai migranti sullo stesso palco.<br />

Un grido forte contro l’emarginazione e l’indifferenza. Forestieri, dando<br />

la sua disponibil<strong>it</strong>à, si è detto «Orgoglioso di essere stato scelto quale<br />

artista portavoce della “questione degli immigrati”»; ricordiamo il suo<br />

impegno nel “Progetto Riace”, nota come “c<strong>it</strong>tà dell’accoglienza”, dove<br />

si è recato per incontrare gli stranieri. Anche l’Associazione “Libera” di<br />

don Ciotti con il referente per la Piana di Gioia Tauro, don Pino Demasi,<br />

ha confermato la piena collaborazione all’evento accanto a Forestieri.<br />

Il tema della migrazione è particolarmente caro all’autore, soprattutto<br />

alla luce dei “fatti di Rosarno”; giorni in cui la Calabria ha scr<strong>it</strong>to una<br />

delle sue più brutte pagine e da dove è part<strong>it</strong>a la cosiddetta “caccia al<br />

nero”. Ma la Calabria non è solo quello e Forestieri ha voluto lanciare<br />

questo messaggio. Il cantautore, nella propria infanzia, è stato costretto<br />

ad allontanarsi dalla propria amata terra, subendo un trasferimento prima<br />

a Padova e poi a Bologna; ma è in Calabria che ha scelto di tornare<br />

e ribellarsi, utilizzando la musica e i testi delle sue canzoni, che denunciano<br />

le ingiustizie, le difficoltà e i problemi della regione. Molti dei suoi<br />

brani nascono dal bisogno di ricordare le proprie radici, raccontando<br />

delle difficoltà di chi si è trovato solo in terra straniera, sentendo la necess<strong>it</strong>à<br />

di esprimere la propria vicinanza spir<strong>it</strong>uale con quanti soffrono<br />

per questo dramma, a qualunque lat<strong>it</strong>udine esso si consumi. Il concerto<br />

ha coinvolto tante persone, stranieri e <strong>it</strong>aliani, insieme, senza differenze;<br />

Forestieri ha intonato “Hey fratello” duettando con l’amico Francis,<br />

un giovane nigeriano con la passione per il canto e la musica che vive a<br />

Rizziconi. Un lavoro fatto a quattro mani perché scr<strong>it</strong>to da Nino grazie<br />

alle testimonianze forn<strong>it</strong>e da Francis. In precedenza il cantautore aveva<br />

cantato “Da solo”, altro momento significativo per fare capire le condizioni<br />

in cui sono costretti a vivere gli stranieri, e “Professore” che racconta<br />

della “carriera professionale” degli insegnanti quasi tutti precari,<br />

brani tratti dal suo ultimo album “Fin quando avrai coraggio”. Il risultato:<br />

un successo. In una piazza che si è tinta di giallo per l’occasione e ha<br />

registrato <strong>numero</strong>se presenze.<br />

V. micHELangELO bUOnaRROTi 18 - giOia TaURO (Rc)<br />

Tel. 0966 57991 - E-mail - giochisud@libero.<strong>it</strong><br />

25 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

il GiradisChi - p u n t o d i a s c o lt o<br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Un ViaggiO mUSicaLE DEnTRO L’immigRaZiOnE<br />

di Giuseppe “Enyal” Fiorino<br />

“… Vedi, voi cominciate ad accorgervi dell’immigrazione in Europa<br />

da paesi come questo. Ma il desiderio di viaggiare è universale,<br />

riguarda chiunque in qualunque paese del mondo. Qui in Tanzania<br />

arrivano senz’altro più turisti dell’Europa di quanto non siano i ragazzi<br />

tanzaniani in cerca dell’occasione per venire da voi …”. Ecco come rispondeva<br />

Remmy Ongala, musicista della Tanzania, ad una domanda<br />

sull’immigrazione di Andrea Berrini (scr<strong>it</strong>tore e giornalista free-lance).<br />

L’intervista è presente nel libro “Storie Africane. Viaggio in Tanzania”<br />

ed<strong>it</strong>o dalla casa ed<strong>it</strong>rice EDT(collana ORME). Remmy Ongala è uno dei<br />

più grandi artisti africani di tutti i tempi, nonché uno dei musicisti di<br />

spicco dell’etichetta indie Real World, fondata da Peter Gabriel (ex<br />

leader dei Genesis). Registrato a Londra (in quel tempo la Tanzania<br />

come il resto dell’Africa non presentavano strutture adeguate per<br />

la registrazione di un disco), ”Songs for the Poor Man” (1989) è il disco<br />

d’esordio di questo straordinario ch<strong>it</strong>arrista africano. Con questo<br />

album - che si presenta come un capolavoro assoluto - Remmy ha<br />

acquis<strong>it</strong>o un ruolo importantissimo nella cultura taraab (si tratta di<br />

un genere artistico-culturale<br />

dove la poesia<br />

viene cantata) e Kiswahili<br />

(lingua ufficiale<br />

della Tanzania insieme<br />

all’inglese). Tutti i brani<br />

hanno dei r<strong>it</strong>mi molto<br />

forti, infatti Remmy<br />

con l’Orchestra Super<br />

matimila - composta<br />

da ch<strong>it</strong>arre, sassofono,<br />

congas e percussioni<br />

- sono riusc<strong>it</strong>i ad ottenere<br />

un suono molto intenso<br />

che unisce generi<br />

come: il soukous zarese,<br />

il rock e le melodie<br />

caraibiche. I testi sono<br />

concentrati su argomenti<br />

come la povertà,<br />

la morte, il razzismo e<br />

la sofferenza. Questa scelta si allontana parecchio dalle liriche tradizionali<br />

del taraab, perché in questo caso il tema principale è quello<br />

dell’amore. Per facil<strong>it</strong>are l’ascoltatore a comprendere ogni brano,<br />

Ongala decise di far pubblicare delle spiegazioni che precisano il contenuto<br />

di ogni canzone. A distanza di tre anni Remmy pubblicò un<br />

secondo lavoro con la Real World, chiamato “Mambo”. In questo lasso<br />

di tempo, l’etichetta di Peter Gabriel inv<strong>it</strong>ò il musicista a trasferirsi<br />

a Londra per inserirlo nella scena anglosassone della world music (inteso<br />

come genere musicale e non come etichetta), ma questo rifiutò,<br />

tornandosene in Africa. Attualmente Ongala continua a registrare e<br />

pubblicare - nonostante soffra di diabete - nuovi lavori per etichette<br />

indipendenti locali. Nel 2001 uscì una raccolta chiamata “Spir<strong>it</strong> of<br />

Africa” che aveva il comp<strong>it</strong>o di raccogliere fondi per i malati di AIDS.<br />

Nella raccolta c’è un brano - chiamato “Mambo Kwa Socks/Things<br />

w<strong>it</strong>h Socks” - del ch<strong>it</strong>arrista africano e della sua Orchestra. Prima<br />

di concludere desidero comunicarvi che i dischi che Ongala incise<br />

con la Real World sono reperibili su internet, difatti basta scrivere su<br />

qualunque motore di ricerca il suo nome, per poter comprare questo<br />

grande disco. Il costo del CD si aggira sui dieci euro.<br />

La musica può avere molte final<strong>it</strong>à, tra queste c’è quella di sensibilizzare<br />

la società moderna verso un tema sociale come l’immigrazione.<br />

cari lettori,<br />

questo mese la rubrica “Il Giradischi” si occuperà prevalentemente<br />

di artisti afroamericani. I motivi di tale scelta vanno<br />

ricercati nella nostra intenzione di mettere in luce quanto di<br />

buono, musicalmente e non, viene giornalmente “partor<strong>it</strong>o”<br />

dall’ingegno di artisti spesso trascurati dalle classifiche e dagli<br />

ascoltatori. Ma soprattutto questa scelta vuole essere un ennesimo<br />

sprone da parte nostra all’integrazione e all’interazione tra<br />

popoli apparentemente distanti per usi e costumi, ma quanto<br />

mai vicini per le vibrazioni che la musica riesce a trasmettere,<br />

indipendentemente dal paese di origine e dal colore della pelle<br />

di chi la suona. Non dimentichiamo che la musica, intesa come<br />

r<strong>it</strong>mo, nasce proprio in Africa migliaia di anni fa e viene acquis<strong>it</strong>a<br />

dai popoli indoeuropei solo molto tempo dopo. Ai colonizzatori<br />

europei sono serv<strong>it</strong>e armi, navi, aerei e carri armati per conquistare<br />

buona parte dell’Africa. Ad un africano può bastare anche<br />

un semplice tamburo per conquistare il nostro cuore. E a questa<br />

seconda categoria appartengono le conquiste che per noi hanno<br />

un senso.


Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

Dr. Giuseppe Ribuffo<br />

SPECIALISTA DERMATOLOGO<br />

Univers<strong>it</strong>à di ROMA - Tel. 0966 55378<br />

e<br />

’ una comune malattia della pelle che colpisce i giovani adulti,<br />

con preferenza per gli uomini. E’ dovuta ad un fungo ( pytirosporum<br />

ovale ) che si localizza in zone ricche di ghiandole sebacee.<br />

Il popolino, e non solo, chiama la malattia “ funghi di mare “ ,<br />

r<strong>it</strong>enendola contratta in spiaggia durante il periodo estivo e dovuta<br />

a scambio di asciugamani o anche al contatto con la sabbia. La ver<strong>it</strong>à<br />

è completamente diversa.<br />

La malattia ha una predisposizione familiare e si trasmette da gen<strong>it</strong>ore<br />

a figlio. Non è contagiosa. Sono inutili pertanto ed eccessive<br />

le preoccupazioni al riguardo. Se il paziente non è predisposto, non<br />

prende la malattia. Basta osservare le <strong>numero</strong>se coppie, che vivono<br />

per anni assieme, nelle quali solo uno ha la malattia, mentre l’altro<br />

ne resta indenne per tutto il tempo della v<strong>it</strong>a in comune.<br />

Preferisce le aree geografiche a clima temperato-umido e quindi<br />

è abbastanza frequente nelle nostre zone. Si sviluppa, quando non<br />

ancora presente, a segu<strong>it</strong>o di terapie antibiotiche o cortisoniche.<br />

Si manifesta con chiazze color caffè-latte, a contorno geografico,<br />

con bordi irregolari e frastagliati, localizzate il più spesso al dorso,<br />

ma anche alla regione toracica anteriore, al collo, più raramente<br />

al volto. Le chiazze, color caffè-latte, successivamente diventano<br />

bianche. La malattia quindi vira di colore e ciò spiega sia il termine<br />

versicolor, sia il fatto che il popolino pensi che si tratti di funghi di<br />

LA MIA AMICA MANGIA DI TUTTO E NON INGRASSA<br />

Io sEnto l’o d o r E dEl cIbo E prEndo pEso...<br />

di Mimmo Nasone<br />

oggi giorno il problema riguardante<br />

il grasso corporeo sta<br />

sconfinando da nazione a nazione<br />

senza lim<strong>it</strong>i di razze e culture (L’india<br />

e il Brasile hanno avviato programmi<br />

per il mon<strong>it</strong>oraggio dell’obes<strong>it</strong>a)<br />

Non sempre pero e’ un eccesso<br />

di nutrienti a causare l’aumento<br />

di peso, basti pensare alla stessa<br />

donna in condizioni normali o in<br />

attesa di un figlio... La gestante<br />

infatti nei primi 3 mesi nonostante<br />

siano presenti nausea e vom<strong>it</strong>o<br />

aumenta di peso pur mantenendo<br />

lo stesso regime alimentare!!!<br />

Il problema oggi soprattutto nei paesi<br />

industrializzati non E’ il surplus di calorie<br />

(ecco perché il TOTALE fallimento<br />

delle diete) ma bisogna spostare<br />

l’attenzione sui fattori STRESSANTI.<br />

Questo e’ il motivo per cui molte<br />

persone stanno a dieta perdono anche<br />

10-20kg con grandi sacrifici ma<br />

non risolvono il problema,ecco il motivo<br />

per cui i kg persi vengono ripresi<br />

spesso con gli interessi e come se non<br />

bastasse non dimentichiamo la fame<br />

perenne di cui soffre il soggetto ed<br />

il nervosismo che lo accompagna durante<br />

il regime alimentare restr<strong>it</strong>tivo.<br />

Il cibo quindi può essere se combinato<br />

male un fattore di stress fondamentale!!!<br />

Ormai e’ appurato che<br />

lo stress e’ il responsabile di molte<br />

malattie e quindi anche del nostro<br />

aspetto,e’ impensabile pensare che<br />

il cibo e l’attiv<strong>it</strong>à fisica non coprano<br />

26<br />

salute e Benessere<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

PYTiRiaSiS VERSicOLOR<br />

mare. Infatti il fungo ( o micete ) parass<strong>it</strong>a le cellule che producono<br />

la melanina ( melanoc<strong>it</strong>i ) e, a segu<strong>it</strong>o di ciò, le macchie, prima<br />

scure, diventano bianche. In estate, quando la luce solare pigmen-<br />

un ruolo fondamentale nella nostra<br />

v<strong>it</strong>a!!! Fino a quando non passera’ il<br />

concetto che il cibo e’ un vero e proprio<br />

farmaco saremo lontani da scoprire<br />

la ver<strong>it</strong>à sullo star bene a lungo<br />

e in salute. Spesso dimentichiamo<br />

che l’unica cosa che introduciamo<br />

dentro il nostro corpo giornalmente<br />

per più volte al giorno e per tutti i<br />

giorni della nostra v<strong>it</strong>a e’ il cibo. A<br />

volte ci cap<strong>it</strong>a di vedere persone che<br />

dimostrano meno anni di quelli che<br />

hanno in realtà , viceversa altri che<br />

ne dimostrano molto di più rispetto<br />

alla loro eta’ anagrafica,questo non<br />

e’ altro che il frutto del loro stile di<br />

v<strong>it</strong>a e soprattutto alimentare...<br />

Da ricordare che lo stress e il<br />

mangiar troppo porta ad accorciare<br />

i telomeri(strutture specializzate,<br />

s<strong>it</strong>uate nella parte terminale dei<br />

cromosomi,coinvolte nella replicazione<br />

e nella stabilizzazione del<br />

DNA durante la fase di duplicazione)<br />

strutture fondamentali per il corretto<br />

funzionamento della salute e v<strong>it</strong>a<br />

delle cellule. Ev<strong>it</strong>are lo stress (in<br />

particolare quello alimentare) e’ il<br />

fattore cruciale per il raggiungimento<br />

del benessere.<br />

ta maggiormente i melanoc<strong>it</strong>i non invasi dal fungo, le aree bianche,<br />

invase e che non possono pigmentarsi, si manifestano con maggiore<br />

evidenza.<br />

E’ una malattia cronica, ricorrente, che si manifesta quasi ogni<br />

anno e che può durare per molti anni. Alcuni accorgimenti sono<br />

utili alla risoluzione o, quanto meno, alla riduzione delle recidive.<br />

Innanz<strong>it</strong>utto bisogna ev<strong>it</strong>are il contatto delle macchie con gli indumenti<br />

di lana, in quanto il micete si lega irreversibilmente e, anche<br />

se lavati accuratamente, restano infetti e quindi concorrono alla<br />

recidiva. I detergenti a base di selenio disolfuro, molto usati dagli<br />

autori francesi, spesso impediscono la recrudescenza della malattia<br />

e, qualche volta determinano la guarigione. In commercio non esistono<br />

detergenti che contengono questa molecola. Possono, all’uopo,<br />

essere utilizzati come detergenti per il corpo degli shampoo che<br />

la contengono.<br />

La terapia con antimicotici è estremamente efficace e risolutiva.<br />

Conviene utilizzare più cicli, avendo particolare riguardo verso la<br />

funzione del fegato. E’ opportuno eseguire un controllo delle transaminasi<br />

sia prima che durante i cicli di terapia. Ciò ev<strong>it</strong>a di trattare<br />

pazienti affetti da epat<strong>it</strong>e cronica, in cui tali farmaci possono<br />

peggiorare, sia pure temporaneamente, la condizione di base. E’<br />

bene sottolineare che l’eventuale danno epatico scompare con la<br />

sospensione dei farmaci.<br />

CHI BEN INCOMINCIA…<br />

Dr. Renato Lamalfa<br />

NEFROLOGO NUTRIZIONISTA<br />

lamalfa@i2000net.<strong>it</strong><br />

Tel. 3387339731<br />

e<br />

´ fondamentale conoscere<br />

l´importanza di una colazione<br />

abbondante particolarmente<br />

ricca di frutta e possibilmente anche<br />

di verdura (centrifugata) tutti i<br />

giorni. Le motivazioni sono molteplici;<br />

l´uomo ha necess<strong>it</strong>à di calorie<br />

all´inizio della giornata per affrontare<br />

meglio le attiv<strong>it</strong>à lavorative e<br />

non la sera quando, dopo qualche<br />

ora, si va a dormire. In particolare<br />

bambini ed adolescenti (esclusione<br />

per alcune patologie) devono<br />

adeguatamente nutrirsi durante<br />

la prima colazione per non andare<br />

incontro durante le ore di scuola o<br />

di educazione fisica a ipoglicemia<br />

(diminuzione degli zuccheri nel<br />

sangue) ipopotassiemia etc. disturbi<br />

metabolici che causano poca<br />

attenzione , svogliatezza, capogiri,<br />

mancanza di forza etc. che producono<br />

nei nostri ragazzi scarso rendimento<br />

scolastico e spesso malattie<br />

secondarie. L´ospedale pediatrico<br />

Bambino Gesù recentemente<br />

ha elaborato<br />

una “proposta<br />

multisensoriale”<br />

da fare<br />

ai bambini: la<br />

stimolazione<br />

dei sensi del<br />

bambino che<br />

tende a rifiutare<br />

alimenti<br />

sani o a non<br />

fare la prima<br />

co la z ione,<br />

attraverso<br />

il suo coinvolgimento<br />

diretto nella<br />

scelta dei cibi<br />

al supermercato,<br />

nella<br />

preparazione<br />

in cucina<br />

con la mamma<br />

e nella<br />

disposizione sul piatto. Oltre alle<br />

problematiche prima menzionate,<br />

bisogna valutare la scelta degli alimenti<br />

poiché il sovrappeso, e ancor<br />

più l´obes<strong>it</strong>à, sono due condizioni<br />

da tenere sotto stretto controllo,<br />

per le complicanze che possono insorgere<br />

precocemente nei piccoli e<br />

compromettere la qual<strong>it</strong>à di v<strong>it</strong>a da<br />

adulti. Bisogna ricordare che, con<br />

la colazione, si devono introdurre<br />

cibi liquidi e solidi che servono rispettivamente<br />

ad attivare l´attiv<strong>it</strong>à<br />

gastrica e svuotare la cistifellea<br />

dalla bile, che, se non svuotata,<br />

in futuro potrebbe provocare calcolosi<br />

della colecisti. La prima<br />

colazione <strong>it</strong>aliana, se fatta bene,<br />

è migliore di quella americana,<br />

inglese, tedesca che abbonda con<br />

grasso e salato. La colazione <strong>it</strong>aliana<br />

è tendenzialmente dolce e deve<br />

essere arricch<strong>it</strong>a con molta frutta,<br />

verdura e cereali. Vanno bene: latte-<br />

fette biscottate -yogurt- marmellata-<br />

spremute di agrumi- frutta<br />

cereali- verdure; il caffè si può<br />

assumere, ma è consigliabile a fine<br />

colazione (spiegherò il motivo in<br />

altra circostanza). Naturalmente ci<br />

sono molte alternative, quali, pane<br />

tostato invece delle fette, miele al<br />

posto della marmellata,tè al posto<br />

del caffè, anche latte di soia<br />

o riso etc. Chiaramente si possono<br />

aggiungere formaggi magri, prosciutto<br />

crudo,bresaola a seconda<br />

l´attiv<strong>it</strong>à lavorativa, patologie o<br />

età. E´ buona ab<strong>it</strong>udine mangiare<br />

prima i cibi solidi e poi introdurre i<br />

liquidi. L´argomento è interessante<br />

e molto più ampio dello spazio cartaceo<br />

disponibile, ma ne riparleremo<br />

in un altro articolo. Comunque,<br />

il messaggio che deve giungere, è<br />

che una abbondante e sana prima<br />

colazione deve entrare a far parte<br />

delle nostre ab<strong>it</strong>udini quotidiane e<br />

specie in quelle dei più piccoli, dove<br />

ancora non è strutturato il malsano<br />

r<strong>it</strong>o, tutto meridionale, del buon<br />

caffè e via. In dietologia diciamo:<br />

colazione da re, pranzo da principe,<br />

cena da povero. Spero che questa<br />

lettura possa essere utile.<br />

www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />

di Mimmo Nasone<br />

Cos’è lo yoga?<br />

Promuovo e divulgo, nella mia<br />

terra di Calabria, l’arte dello yoga<br />

da oltre venti anni, e la domanda<br />

più ricorrente è proprio questa.<br />

Si r<strong>it</strong>iene che lo yoga sia nato in<br />

India, cinquemila anni addietro, in<br />

un periodo storico e in una parte<br />

del pianeta, dove spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à e<br />

desiderio di conoscenza, animavano<br />

l’essere umano. Lo yoga è,<br />

in sintesi, un incalcolabile tesoro<br />

di saggi insegnamenti, che antichi<br />

maestri del passato, hanno<br />

lasciato alle generazioni future.<br />

Oggi, serie ricerche e riscontri<br />

scientifici, riconoscono nello<br />

yoga indubbio prezioso valore e<br />

util<strong>it</strong>à, per favorire benessere<br />

fisico e mentale, necessari alla<br />

27 Anno 1 Nr. 3 Marzo <strong>2010</strong><br />

intorno allo sPort<br />

Palmi&Dintorni<br />

MadreTerra<br />

CONOSCERE LO YOGA<br />

cresc<strong>it</strong>a evolutiva dell’individuo.<br />

Studiosi sparsi in tutto il mondo,<br />

per questo motivo, sono concordi<br />

nel considerarlo: patrimonio comune<br />

di tutta l’uman<strong>it</strong>à.<br />

Quali benefici comporta lo<br />

yoga?<br />

I benefici dello yoga sono talmente<br />

vasti e <strong>numero</strong>si, che ad<br />

elencarli richiederebbe molto<br />

tempo. Per l’epoca che viviamo,<br />

caratterizzata da r<strong>it</strong>mi innaturali,<br />

eccesso di preoccupazioni e conseguente<br />

inev<strong>it</strong>abile stress, direi<br />

che il primo riscontro salutare<br />

che si ottiene è, uno stato emotivo<br />

più equilibrato, una migliore<br />

qual<strong>it</strong>à di sonno e una propensione<br />

mentale pos<strong>it</strong>iva.<br />

Chi può praticare lo yoga?<br />

Salvo particolari controindicazioni<br />

mediche, lo yoga viene consigliato<br />

a tutti, a prescindere da<br />

età, razza umana, fede religiosa,<br />

convinzione pol<strong>it</strong>ica. Insegno nelle<br />

scuole, presso associazioni di<br />

anziani, nei miei centri in Calabria,<br />

in studi medici specializzati:<br />

ovunque riscontro grande interesse<br />

e adesione crescente.<br />

Per chi inizia, cosa impara<br />

per primo con lo yoga?<br />

Anche io, un tempo lontano ho<br />

fatto questa domanda. Ricordo<br />

ancora come, la risposta inaspetta-<br />

mimmO naSOnE Socio fondatore, Presidente<br />

Esperienza ventennale della filosofia yoga, diplomato insegnante<br />

yoga presso l’Ist<strong>it</strong>uto “Carlo Patrian” di Milano; collabora anche<br />

con scuole, studi medici e presso il centro yoga “La Nuova Era”<br />

di Gioia Tauro. Allievo del Prof. Ganguli docente di yoga-terapia<br />

preso l’ist<strong>it</strong>uto di medicina alternativa di Lonavla (India).<br />

ta, mi colse di sorpresa. La prima<br />

cosa che si impara è respirare.<br />

Si parla di diete, stile di v<strong>it</strong>a,<br />

massaggi, problemi di estetica e<br />

di mille cose ancora; nessuno si<br />

interessa del “respiro”. Respirare<br />

appare come un processo talmente<br />

naturale, con tutti i requis<strong>it</strong>i<br />

sufficienti per andare avanti<br />

da solo, senza il nostro intervento.<br />

Dovrebbe essere proprio così,<br />

ma non è così. Esistono realtà,<br />

tipiche della nostra epoca, note<br />

come: ansia, stress, preoccupazioni,<br />

aspettative, ecc... responsabili<br />

dell’insorgere di tante tensioni<br />

nell’apparato respiratorio,<br />

tali, da renderlo carente nella<br />

sua funzione v<strong>it</strong>ale.<br />

Uno degli obiettivi primari dello<br />

yoga è quello di r<strong>it</strong>rovare la<br />

perduta armonia del respiro, assieme<br />

a tutti i vantaggi salutari<br />

che ciò comporta.<br />

Esistono centri yoga nella<br />

nostra terra?<br />

Certamente! Ma non è necessario<br />

andare molto lontano. Per<br />

fortuna, esiste a Gioia Tauro il<br />

Centro Yoga “La Nuova Era” dove<br />

istruttori qualificati, con anni di<br />

studio e di pratica, insegnanti<br />

yoga, diplomati presso ist<strong>it</strong>uti di<br />

rinomanza nazionale, danno regolari<br />

lezioni, ad un pubblico sempre<br />

più <strong>numero</strong>so ed entusiasta.<br />

“Quando l’albero ha buone radici<br />

è idoneo a durare nel tempo”<br />

(motto dei praticanti).<br />

Contatti:<br />

Centro: 0965.43658<br />

Cell: 328.1657099<br />

ToTò<br />

Parrello<br />

mItIca fIgura dEl panorama<br />

gIornalIstIco sportIvo<br />

di Rocco Cadile<br />

antonio Parrello, detto Totò,<br />

è un icona della Gazzetta<br />

del Sud. La sua capac<strong>it</strong>à di raccontare<br />

senza eufemismi, le vicende<br />

sportive, accompagnate<br />

alle straordinarie qual<strong>it</strong>à umane,<br />

ne fanno un giornalista apprezzato<br />

e stimato. Quando scrive, riesce a<br />

connotare il personaggio o il fatto,<br />

rendendolo indimenticabile.<br />

Sottolinea gli aspetti pos<strong>it</strong>ivi del<br />

tifoso, ma anche quelli più deprecabili;<br />

col suo modo di informare,<br />

tende a isolare le manifestazioni<br />

di violenza, riconducendo così<br />

lo sport, ai suoi veri valori. Se è<br />

necessario, è pronto a scontrarsi<br />

con la società, per comportamenti<br />

che non sono conformi con lo<br />

spir<strong>it</strong>o sportivo e sviliscono, quindi,<br />

lo sport stesso, richiamando<br />

all’impegno dirigenti e ist<strong>it</strong>uzioni.<br />

La lealtà, per lui vale più dell’es<strong>it</strong>o<br />

di una gara. Pur essendo un tifoso,<br />

non è mai fazioso nell’ enfatizzare<br />

un avvenimento solo per il<br />

gusto di pubblicarne la notizia. E’<br />

sempre puntuale e incalzante nel<br />

portare all’attenzione dei c<strong>it</strong>tadini<br />

palmesi, ma anche di coloro<br />

che lo seguono da fuori, tutti gli<br />

eventi sportivi. E’ talmente forte<br />

la sua partecipazione emotiva,<br />

che in passato, si è reso portavoce<br />

di istanze da parte di calciatori<br />

e di tifosi, presso l’amministrazione<br />

comunale, affinchè la Palmese,<br />

allora abbandonata dal presidente,<br />

non retrocedesse nella categoria<br />

inferiore. I suoi modi signorili<br />

sono un esempio per tutti coloro<br />

che hanno il piacere di leggerlo o<br />

di parlargli. Pur manifestando un<br />

grande rispetto per gli avversari,<br />

nelle cr<strong>it</strong>iche riesce, comunque, a<br />

non essere mai offensivo od oltremodo<br />

irrispettoso nei confronti di<br />

chi, in quel momento, si trova davanti,<br />

il quale , invece, accetta la<br />

cr<strong>it</strong>ica senza risentimento. Per la<br />

sua disponibil<strong>it</strong>à, riesce sempre ad<br />

essere dalla parte di chi si trova in<br />

particolari momenti di difficoltà,<br />

comunicandogli forza e fiducia.<br />

Caro Totò, grazie e continua ad essere<br />

sempre testimone della buona<br />

informazione sportiva palmese.

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