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31.05.2013 Views

FORLANI UMBERTO Forlani Umberto, di Napoleone ed Elvira Masi, Nato il 22 maggio 1889 a Borgo Panigale, un comune assorbito da Bologna. Calzolaio. Iscritto al PSI. Nel novembre 1920 Forlani venne eletto sindaco di Bor¬ go Panigale. Per indurlo a dare le dimissioni, i fascisti lo bastonarono più volte. La sera del 30 luglio 1922, mentre si trovava a Lavino di Mezzo (Anzola Emilia), subì l'ennesima aggressione. Si difese a colpi di pugnale e ferì Antonio Bencivenni, il quale decedette il 13 agosto. Datosi alla lati¬ tanza per evitare l'arresto, il 6 agosto fu dichiarato decaduto dalla carica e lo stesso giorno il prefetto sciolse il consiglio comunale. L'8 novembre 1924 venne condannato a 8 anni di reclusione. A quella data pare che si trovasse già in Russia, dove si era recato con generalità false, dopo essere uscito clandestinamente dall'Italia. Secondo altra versione sarebbe arrivato a Mosca nel 1926. Poche e incerte le notizie sulla sua presenza in Russia. Di sicuro si sa che fece parte della cooperativa agricola fondata da esuli italiani, sotto la guida di Anselmo e Andrea Mara¬ bini, a Triselice, vicino a Mosca. 1 Chiusa la cooperativa, si trasferì a Batum sul Mar Nero, dove svolse opera di propa¬ ganda tra i marinai italiani che approdavano in quel porto. 1 D Corneli, Il redivivo, cit, p 25 89

Tornato a Mosca, fece parte del Club internazionale degli emigrati, un ritrovo degli esuli antifascisti, chiuso nel 1935 perché ritenuto un "covo" di trotskisti. Dalla sua scheda, depositata nel CPC, risulta che il 15 marzo 1931 si trovava a Batum e che lo stesso anno venne emesso un mandato di cattura nei suoi confronti, se fosse rimpatriato. Da un rapporto del console italiano a Tiflis all'ambasciata a Mosca, in data 24 luglio 1935, si apprende che si trovava ancora in quella città e che aveva «consegui¬ to, da poco, la cittadinanza sovietica». In un altro del 26 dicembre si legge che in passato aveva prestato servizio all'Interclub di Batum, senza specificare dove si trovasse in quel momento. 2 Da questa data - anche se in quell'anno riuscì a comuni¬ care alla madre di avere preso la cittadinanza sovietica - si perdono le sue tracce. In un rapporto dell'ambasciata italia¬ na, in data 3 ottobre 1940, - e depositato al CPC - si legge che si trovava sempre all'estero «ma non se ne conosce l'at¬ tuale recapito». Dove fosse non si sa, anche se, molto probabilmente, si trovava in un gulag, se non era addirittura già morto. Ha scritto Corneli: «Tutto lascia supporre che Umberto Forlani» [...] «negli anni del terrore di Stalin sia stato arrestato, deportato e sia finito dagli stenti e dalla fame in uno dei tanti lager di lavoro forzato in Siberia o in qualche altra regione fredda e impervia». 3 Quella di Forlani fu una doppia tragedia, politica e fami¬ liare. La moglie, Augusta Merighi, a cominciare dal 1925 2 ASMAE, RD URSS, 1935, b. 181, fas. 1, Sovversivi. 3 D. Corneli, Elenco [.. ] Dalla lettera A alla L, cit., p. l18. 90

FORLANI UMBERTO<br />

Forlani Umberto, di Napoleone ed Elvira Masi,<br />

Nato il 22 maggio 1889 a Borgo Panigale,<br />

un comune assorbito da Bologna. Calzolaio. Iscritto al PSI.<br />

Nel novembre 1920 Forlani venne eletto sindaco di Bor¬<br />

go Panigale. Per indurlo a dare le dimissioni, i fascisti lo<br />

bastonarono più volte. La sera del 30 luglio 1922, mentre si<br />

trovava a Lavino di Mezzo (Anzola Emilia), subì l'ennesima<br />

aggressione. Si difese a colpi di pugnale e ferì Antonio<br />

Bencivenni, il quale decedette il 13 agosto. Datosi alla lati¬<br />

tanza per evitare l'arresto, il 6 agosto fu dichiarato decaduto<br />

dalla carica e lo stesso giorno il prefetto sciolse il consiglio<br />

comunale. L'8 novembre 1924 venne condannato a 8 anni di<br />

reclusione. A quella data pare che si trovasse già in Russia,<br />

dove si era recato con generalità false, dopo essere uscito<br />

clandestinamente dall'Italia. Secondo altra versione sarebbe<br />

arrivato a Mosca nel 1926.<br />

Poche e incerte le notizie sulla sua presenza in Russia. Di<br />

sicuro si sa che fece parte della cooperativa agricola fondata<br />

da esuli italiani, sotto la guida di Anselmo e Andrea Mara¬<br />

bini, a Triselice, vicino a Mosca. 1<br />

Chiusa la cooperativa, si<br />

trasferì a Batum sul Mar Nero, dove svolse opera di propa¬<br />

ganda tra i marinai italiani che approdavano in quel porto.<br />

1<br />

D Corneli, Il redivivo, cit, p 25<br />

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