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BOLOGNESI REMO (Baroncini Miro)<br />
Bolognesi Remo, detto Orfanello,<br />
di Biagio e Maddalena Tagliavini.<br />
Nato il 2 gennaio 1913 a Imola.<br />
Licenza elementare. Ebanista.<br />
Il 4 gennaio 1931 - come risulta dalla scheda segnaletica<br />
del CPC - Bolognesi fu arrestato a Imola, con altri 88 mili¬<br />
tanti antifascisti, e deferito al Tribunale speciale per «asso¬<br />
ciazione e propaganda sovversiva e detenzione di armi». Il<br />
16 giugno venne prosciolto in istruttoria e liberato.<br />
Appena scarcerato espatriò clandestinamente in Francia<br />
e fece perdere le tracce. Dopo lunghe ricerche, nel 1937 la<br />
polizia ritenne di averlo individuato in un antifascista che<br />
militava nelle brigate internazionali in Spagna, durante la<br />
guerra civile. Per questo venne schedato e classificato comu¬<br />
nista. Nel 1939 nei suoi confronti fu emesso un mandato di<br />
cattura, nel caso fosse rimpatriato.<br />
A quella data Bolognesi - ma la polizia lo ignorava - si<br />
trovava quasi agli antipodi della Spagna, esattamente nel<br />
gulag di Magadan nella zona dei monti Kolyma, nell'estre¬<br />
mo oriente dell'URSS, poco sotto il Circolo polare artico.<br />
Subito dopo avere lasciato l'Italia raggiunse la Francia e<br />
da qui, in accordo con il PCI, si trasferì a Mosca nel 1933,<br />
dove mutò nome e cognome e si fece chiamare Miro<br />
Baroncini. Si sposò con Tamara Alexandrova ed ebbe un<br />
figlio, Noris, al quale fu dato il cognome di Baroncini e non<br />
di Bolognesi.<br />
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