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ANDALÒ FRANCESCO<br />
Andalò Francesco, di Attilio e Attilio Zuccheri.<br />
Nato il 9 aprile 1903 a Medicina.<br />
Operaio meccanico. Iscritto al PCI.<br />
Il 18 luglio 1921 - come risulta dalla scheda segnaletica<br />
che si trova nel CPC, il Casellario politico centrale, conser¬<br />
vato all'Archivio centrale di stato a Roma - fu condannato a<br />
un mese e 22 giorni di reclusione per attività sovversiva.<br />
L'11 agosto 1921 venne arrestato, perché accusato di fare<br />
parte degli Arditi del popolo, e liberato il 2 settembre. Il 18<br />
aprile 1922 fu denunciato con l'accusa di avere gettato, con<br />
altri, una bomba contro il caffè di Amedeo Librenti - a<br />
Corticella, una frazione di Bologna - frequentato dai fasci¬<br />
sti. Si diede alla latitanza e nel 1923 emigrò clandestinamen¬<br />
te. Il 9 febbraio 1924 venne condannato a 16 anni e 8 mesi<br />
per l'attentato e amnistiato nel 1925. Nel 1929 a suo carico<br />
fu emesso un mandato di cattura, se fosse rimpatriato.<br />
Quando sia andato in Russia non si sa, anche se vi era<br />
già nell'aprile 1926, come risulta da un elenco della sotto¬<br />
scrizione a favore de "l'Unità". Il 13 aprile 1926 il giornale<br />
comunista, in un elenco di oblatori residenti a Mosca, scrisse<br />
che aveva versato una decina di rubli. Di lui non si sa altro.<br />
Secondo un rapporto dell'ambasciata italiana a Mosca, che<br />
si trova nella sua scheda al CPC, si sposò e sarebbe morto di<br />
Tbc il 6 giugno 1931 a Dorogobush (Smolensk).<br />
Il cognome Andalò, senza nome di battesimo, figura nel-<br />
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