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detto. Fu a Mosca dal 1926 al 1936 e lavorò prima in fabbri¬<br />
ca e poi all'ufficio quadri del Komintern. Il clima politico, a<br />
suo parere, era idilliaco. Andò in Spagna nel 1936 e ritornò<br />
a Mosca nel 1937. In meno di un anno, è sempre Roasio che<br />
scrive, era cambiato tutto e trovò un pesante «clima di vigi¬<br />
lanza» (p.138). Nel 1938 abbandonò l'URSS e fu la sua for¬<br />
tuna perché l'anno dopo quasi tutti i reduci dalla Spagna -<br />
italiani, tedeschi, russi, austriaci ecc. - furono accusati della<br />
sconfitta della repubblica spagnola. I più fortunati finirono<br />
nei gulag. Nel 1943 tornò in Italia, partecipò alla Resistenza<br />
e fece parte della direzione del PCI fino al 1962 quando<br />
venne «escluso malamente» (p.352).<br />
Scrisse le sue memorie, ma - pur avendo compilato una<br />
lista delle vittime - non nominò uno solo degli italiani fatti<br />
uccidere da Stalin . 74<br />
Reticente e incompleta - perché, evidentemente, non<br />
poteva o voleva dire di più - la storia del PCI che Giorgio<br />
Amendola scrisse nel 1978. 75<br />
Documentò, per la prima<br />
volta, tutte le pressioni che il PCI aveva dovuto subire da<br />
parte del Komintern - per evitare di essere decapitato<br />
com'era accaduto ad altri partiti comunisti d'Europa - ma<br />
disse poco o nulla sugli italiani finiti nei gulag. Ammise che<br />
forse erano un centinaio, ma fece pochissimi nomi. Perché,<br />
sia pure con tutte le cautele del caso e i condizionali d'obbli¬<br />
go, non abbia usato la lista delle vittime compilata da<br />
7 4<br />
Dopo il ritorno in Italia Roasio scrisse, come tutti i dirigenti comunisti, l'autobiografia<br />
per l'ufficio quadri del PCI. L'originale dell'importante documento si trova depositato<br />
all'Istituto Gramsci di Roma, Non viene dato in lettura ai ricercatori perchè considerato di<br />
carattere privato. Giusto o no che sia questo divieto, va detto che Amendola nel 1967 -<br />
vedi nota 65 - ha pubblicato in un suo libro l'autobiogafia di Ilio Barontini.<br />
7 5<br />
G. Amendola, Storia del Partito comunista italiano, 1921-1943, Editori riuniti, Roma<br />
1978, pp. 647.<br />
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