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31.05.2013 Views

Quando io lessi nel 1950, mi chiesi di cosa stesse parlan¬ do, dal momento che la storia della rivoluzione sovietica del 1917 era del tutto diversa, se non contraria a quella che avevo letto, nell'immediato dopoguerra, nei libri che il socialista russo Marco Slonim 16 aveva scritto nel 1920 e il comunista tedesco Arturo Rosenberg nel 1927. 17 Nel "Breve corso"si legge: «In otto mesi, dal febbraio all'ottobre 1917, il partito bolscevico disimpegnò un compi¬ to difficilissimo: conquista la maggioranza nella classe ope¬ raia e nei Soviet; fa passare dalla parte della rivoluzione socialista milioni di contadini; strappa le masse all'influenza dei partiti piccolo-borghesi (socialisti-rivoluzionari, men¬ scevichi, anarchici); smaschera, a poco a poco, la politica di questi partiti diretta contro gli interessi dei lavoratori» (p.242). D "Breve corso" ignora che nello stesso periodo era stata eletta l'Assemblea costituente nella quale sedevano 340-350 deputati socialisti e socialdemocratici pari al 57 per cento, 156 bolscevichi (24 per cento), mentre il restante 19 per cento era diviso tra i partiti di destra. Ignora pure che i mari¬ nai che il 7 novembre 1917 (il 25 ottobre, secondo il calen¬ dario giuliano, abbandonato nel 1918 per quello gregoriano) avevano preso d'assalto il Palazzo d'inverno di S. Pietrobur¬ go e destituito il governo democratico, il 18 gennaio - gui¬ dati da Trotsky - entrarono nella sede della Duma e, armi alla mano, cacciarono i deputati. Tre giorni dopo il terzo Vangelista, Milano 1974, p.87). Una crìtica totale del "Breve corso" è in P. Spriano, / comunisti europei e Stalin, Einaudi, Torino 1983, pp. 71-80. Un confronto tra brani origi¬ nali tratti da pubblicazioni ufficiali del PCUS e rifacimenti del "Breve corso" è in B.D. Wolfe, / tre artefici della rivoluzione d'ottobre (Lenin, Trotzki, Stalin), La Nuova Italia, Fi¬ renze 1953, pp. 862. 1 6 M. Slonim, // bolscevismo visto da un russo, Le Monnier, Firenze 1920, p.219. 1 7 A. Rosenberg, Storia del bolscevismo, da Marx ai giorni nostri, Leonardo, Roma 1945, pp. XVI+297. 25

congresso dei Soviet dichiarò abolito il sistema parlamentare e diede vita alla dittatura bolscevica. Faticai non poco a destreggiarmi tra le pubblicazioni biecamente osannanti al bolscevismo e quelle contrarie per principio. Lenin, anche se non sempre mi convinceva, riuscii a leggerlo perché la prosa è vivace e molto bella, ma ho sal¬ tato - limitatamente alle Opere scelte - alcune pagine di prima della rivoluzione del 1917. 18 Indigesta ho sempre tro¬ vato quella di Stalin e, dopo non molte pagine, rinviavo regolarmente ad altra epoca le Questioni del leninismo, l'u¬ nica sua opera che ho preso in mano un paio di volte. 19 Abominevoli trovai gli scritti di A.A. Zdanov, in tema di politica culturale, e ancor peggiore la presentazione. Era anonima perché, molto probabilmente, nessuno aveva avuto il coraggio di sigiarla. Mi parve enorme l'attacco che sferrò alla poetessa A.A. Achmàtova, che allora non conoscevo. 20 Molto interessanti e ben scritti i saggi di Trotsky, anche se non mi coinvolsero eccessivamente le sue disgrazie politiche. Da quello che lessi trassi la convinzione che, se avesse con¬ quistato il potere, avrebbe fatto a Stalin esattamente quello che Stalin fece a lui. 21 Sarà un discorso antistorico ed emotivo, ma questa è la mia impressione. La repressione dell'insurrezione nella base della marina a Kronstadt fu un crimine che peserà per sempre sulla sua figura, anche se, da quanto scrisse molti anni dopo, 1 8 V. Lenin, Opere scelte in due volumi. Edizioni in lingue estere, Mosca 1949, pp. 743 e 1.019. 19 Stalin, Questioni del leninismo. Edizioni Rinascita, Roma 1952, pp. 738. 2 0 A. Zdanov, Politica e ideologia, Edizioni Rinascita, Roma 1950, pp. 200. 2 1 Di Trotsky cfr. La mia vita, Mondadori, Milano 1933, pp. 526; Écrits, 1928-1940, Tomo I, Paris 1955, pp. 372; Diario d'esilio 1935, Saggiatore, Verona 1960, pp. 187; Storia della rivoluzione russa. Sugar, Milano 1964, pp. 1.270; La terza internazionale dopo Lenin, Samonà Savelli, Roma 1969, p.249. 26

Quando io lessi nel 1950, mi chiesi di cosa stesse parlan¬<br />

do, dal momento che la storia della rivoluzione sovietica del<br />

1917 era del tutto diversa, se non contraria a quella che<br />

avevo letto, nell'immediato dopoguerra, nei libri che il<br />

socialista russo Marco Slonim 16<br />

aveva scritto nel 1920 e il<br />

comunista tedesco Arturo Rosenberg nel 1927. 17<br />

Nel "Breve corso"si legge: «In otto mesi, dal febbraio<br />

all'ottobre 1917, il partito bolscevico disimpegnò un compi¬<br />

to difficilissimo: conquista la maggioranza nella classe ope¬<br />

raia e nei Soviet; fa passare dalla parte della rivoluzione<br />

socialista milioni di contadini; strappa le masse all'influenza<br />

dei partiti piccolo-borghesi (socialisti-rivoluzionari, men¬<br />

scevichi, anarchici); smaschera, a poco a poco, la politica di<br />

questi partiti diretta contro gli interessi dei lavoratori» (p.242).<br />

D "Breve corso" ignora che nello stesso periodo era stata<br />

eletta l'Assemblea costituente nella quale sedevano 340-350<br />

deputati socialisti e socialdemocratici pari al 57 per cento,<br />

156 bolscevichi (24 per cento), mentre il restante 19 per<br />

cento era diviso tra i partiti di destra. Ignora pure che i mari¬<br />

nai che il 7 novembre 1917 (il 25 ottobre, secondo il calen¬<br />

dario giuliano, abbandonato nel 1918 per quello gregoriano)<br />

avevano preso d'assalto il Palazzo d'inverno di S. Pietrobur¬<br />

go e destituito il governo democratico, il 18 gennaio - gui¬<br />

dati da Trotsky - entrarono nella sede della Duma e, armi<br />

alla mano, cacciarono i deputati. Tre giorni dopo il terzo<br />

Vangelista, Milano 1974, p.87). Una crìtica totale del "Breve corso" è in P. Spriano, /<br />

comunisti europei e Stalin, Einaudi, Torino 1983, pp. 71-80. Un confronto tra brani origi¬<br />

nali tratti da pubblicazioni ufficiali del PCUS e rifacimenti del "Breve corso" è in B.D.<br />

Wolfe, / tre artefici della rivoluzione d'ottobre (Lenin, Trotzki, Stalin), La Nuova Italia, Fi¬<br />

renze 1953, pp. 862.<br />

1 6<br />

M. Slonim, // bolscevismo visto da un russo, Le Monnier, Firenze 1920, p.219.<br />

1 7<br />

A. Rosenberg, Storia del bolscevismo, da Marx ai giorni nostri, Leonardo, Roma 1945,<br />

pp. XVI+297.<br />

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