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Paradiso infernale PDF

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Sul regime comunista in URSS non c'era molto da leg¬<br />

gere, negli anni postbellici, salvo quello che era stato scritto<br />

durante il fascismo. Pochi i saggi pubblicati prima dell'av¬<br />

vento della dittatura e quindi - indipendentemente dalla tesi<br />

che sostenevano - non molto strumentalizzati per fini di<br />

parte. Quelli editi durante il ventennio nero, al contrario,<br />

erano smaccatamente anticomunisti. Li lessi tutti o, almeno,<br />

tutti quelli che trovai nelle biblioteche bolognesi. Furono let¬<br />

ture disordinate, eterogenee e discontinue, ma - a differenza<br />

di quanto sostengono i fautori di percorsi di studio ordinati e<br />

lineari - per me molto fruttuose.<br />

Il primo impatto con questa letteratura non fu facile,<br />

anche perché non sapevo dove mettere le mani. Tra i libri di<br />

mio padre trovai alcuni saggi pubblicati dalle Edizioni<br />

Avanti! e da editori vicini al PSI dopo la rivoluzione del<br />

1917, nei quali si auspicava la nascita di una società perfetta,<br />

e altri di un anticomunismo rivoltante.<br />

Mi parvero un po' ingenui, ma profetici - il che vuol dire<br />

che gli autori avevano già capito molto, se non tutto, mentre<br />

la rivoluzione sovietica era all'inizio - quattro saggi scritti<br />

da altrettanti membri della commissione che il PSI e la<br />

Confederazione generale del lavoro, nel maggio 1920, ave¬<br />

vano inviato in Russia per vedere, possibilmente capire e<br />

riferire quanto era accaduto in quel paese dopo il 1917. Ma,<br />

soprattutto, per cercare di intuire dove si sarebbe andati a<br />

finire, camminando lungo quella strada nuova, e se, even¬<br />

tualmente, fosse stato possibile imitare quel modello.<br />

Mi colpì in modo particolare Ciò che ho visto nella<br />

Russia soviettista di Vincenzo Vacirca, un siciliano eletto<br />

deputato a Bologna nel 1919, dove era stato messo in lista,<br />

anche se del tutto sconosciuto, perché imposto dalla direzio-<br />

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