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SENSI GIUSEPPE<br />
Sensi Giuseppe, detto Pallone, di Luigi e Chiara Neri.<br />
Nato il 21 agosto 1898 a Castiglione de' Pepoli.<br />
Terza elementare. Bracciante.<br />
Quella di Sensi, come quella di Pizzirani, è la tragedia di<br />
un'intera famiglia, perché anche la moglie Maria e il figlio<br />
Mario furono vittime delle purghe staliniste. Tra loro, fu<br />
Giuseppe il più fortunato, perché morì dopo due anni di<br />
internamento nel gulag, mentre le sofferenze per moglie e<br />
figlio durarono un ventennio, essendo familiari di un "nemi¬<br />
co del popolo".<br />
Sensi aveva dovuto lasciare l'Italia dopo aver preso<br />
parte, il 29 agosto 1921, a uno scontro a fuoco con i fascisti<br />
a Baragazza di Castiglione de' Pepoli, nel quale si erano<br />
avuti morti e feriti, ma che era stato provocato dagli squadri¬<br />
sti. Il 3 aprile 1923 la corte d'assise di Bologna condannò a<br />
dure pene una trentina di lavoratori e, tra questi, il fratello<br />
Rizzieri Armando a 18 anni. Processato a parte - con altri<br />
due latitanti - Sensi ebbe 24 anni, 3 mesi e 25 giorni di<br />
reclusione. Espatriò prima in Francia e poi in Russia, dove<br />
sarebbe giunto nel 1925 o all'inizio del 1926. Il 13 aprile<br />
1926 "l'Unità" pubblicò un elenco con i nomi di comunisti<br />
residenti a Mosca e Odessa che avevano sottoscritto a favore<br />
del giornale. Sensi vi figura con la modesta somma di 0,70<br />
rubli.<br />
Solo il primo settembre 1926 l'ambasciata italiana in-<br />
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