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MERIGHI ADOLFO Merighi Adolfo, di Ferdinando e Letizia Malaguti. Nato l'1 marzo 1911 a Borgo Panigale, un comune assorbito in seguito da Bologna. Muratore. Nel 1930 emigrò in Francia e poi andò in Belgio. D 18 marzo 1931, in una città belga, unitamente al bolognese Arnaldo Strazzari, ebbe uno scontro con il fascista Gildo Bozzeschi e l'uccisero. Condannati a morte da un tribunale, uscirono clandestinamente dal Belgio e si recarono prima in Germania e poi in URSS, dove si divisero. Nel 1934 l'ambasciata italiana a Mosca informò il mini¬ stero degli Esteri che abitava in una città, non nominata, a 300 chilometri da Mosca. Nel 1938 venne schedato dalla polizia italiana e classifi¬ cato comunista. La scheda del CPC è aggiornata sino al 1942, anche se non aggiunge altre notizie. Non si sa dove sia finito. D suo nome è ignorato da Corneli e non figura nelle liste di Robotti, Roasio e Germanetto. 107

PIZZIRANI GALILEO Pizzirani Galileo, di Pio e Attilio Capellari. Nato il 31 novembre 1913 a Bologna. Ufficiale della marina sovietica. Non si può ricostruire la tragedia di cui fu vittima Gali¬ leo Pizzirani senza parlare di quella della sua famiglia. Chi più, chi meno, ma tutti - padre, madre e sorella - furono tra¬ volti da quel vento di follia che sconvolse la vita dell' URSS negli anni Trenta. Quella dei Pizzirani fu una tragedia fami¬ liare in una tragedia collettiva. Ebbe inizio quando Pio Pizzirani - un provetto operaio meccanico nato a Bologna nel 1891 - decise di mettersi al servizio della sua "classe". Ancora giovanissimo, divenne attivista sindacale e del PSI. Nel 1920 fu eletto al consiglio comunale di Bologna e a quello provinciale, oltre che nell'e¬ secutivo della Camera del lavoro. A ricordo dei suoi vecchi compagni, era un uomo pieno di fede ed entusiasmo. Il 20 novembre 1920 era ovviamente presente in consi¬ glio comunale alla seduta di insediamento della seconda amministrazione comunale socialista, quando i fascisti sfer¬ rarono l'annunciato assalto armato contro Palazzo d'Accur¬ sio, provocando una strage. Per evitare l'arresto - essendo stato spiccato un mandato di cattura nei suoi confronti - riparò nella Repubblica di S. Marino. A metà dell'aprile 1921, con Armando Cocchi e Vittorio Martelli, lasciò la repubblica e si recò clandestina- 108

PIZZIRANI GALILEO<br />

Pizzirani Galileo, di Pio e Attilio Capellari.<br />

Nato il 31 novembre 1913 a Bologna.<br />

Ufficiale della marina sovietica.<br />

Non si può ricostruire la tragedia di cui fu vittima Gali¬<br />

leo Pizzirani senza parlare di quella della sua famiglia. Chi<br />

più, chi meno, ma tutti - padre, madre e sorella - furono tra¬<br />

volti da quel vento di follia che sconvolse la vita dell' URSS<br />

negli anni Trenta. Quella dei Pizzirani fu una tragedia fami¬<br />

liare in una tragedia collettiva.<br />

Ebbe inizio quando Pio Pizzirani - un provetto operaio<br />

meccanico nato a Bologna nel 1891 - decise di mettersi al<br />

servizio della sua "classe". Ancora giovanissimo, divenne<br />

attivista sindacale e del PSI. Nel 1920 fu eletto al consiglio<br />

comunale di Bologna e a quello provinciale, oltre che nell'e¬<br />

secutivo della Camera del lavoro. A ricordo dei suoi vecchi<br />

compagni, era un uomo pieno di fede ed entusiasmo.<br />

Il 20 novembre 1920 era ovviamente presente in consi¬<br />

glio comunale alla seduta di insediamento della seconda<br />

amministrazione comunale socialista, quando i fascisti sfer¬<br />

rarono l'annunciato assalto armato contro Palazzo d'Accur¬<br />

sio, provocando una strage.<br />

Per evitare l'arresto - essendo stato spiccato un mandato<br />

di cattura nei suoi confronti - riparò nella Repubblica di S.<br />

Marino. A metà dell'aprile 1921, con Armando Cocchi e<br />

Vittorio Martelli, lasciò la repubblica e si recò clandestina-<br />

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