Giornale di Capracotta – anno 3 – n. 1 - Capracotta.com
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La torre dell’orologio<br />
20<br />
un nuovo, inevitabile stop ai lavori<br />
era <strong>di</strong>etro l’angolo. Ci si trovò<br />
infatti <strong>di</strong> fronte all’impossibilità <strong>di</strong><br />
proseguire nell’opera demolitoria<br />
in quanto la stabilità del fabbricato<br />
attiguo avrebbe potuto subire<br />
pesanti ripercussioni. Il Comune,<br />
a quel punto, chiese al Genio Civile<br />
una perizia suppletiva al fine<br />
<strong>di</strong> prevedere ancora una volta il<br />
totale abbattimento del manufat-<br />
to. Fu evidenziato che durante la<br />
fase <strong>di</strong> abbattimento della Torre<br />
era necessario prevedere la realizzazione<br />
<strong>di</strong> un muro <strong>di</strong>visorio, peraltro<br />
non previsto nel progetto<br />
originario, per garantire la stabilità<br />
dell’altra parte del fabbricato<br />
contiguo alla Torre che non doveva<br />
essere demolito.<br />
Nel luglio 1967 il Comune<br />
reiterò la necessità <strong>di</strong> <strong>com</strong>pletare<br />
l’abbattimento della parte residua<br />
della Torre e del retrostante<br />
fabbricato per permettere il <strong>com</strong>pletamento<br />
<strong>di</strong> una nuova strada<br />
che dalla Chiesa Madre avrebbe<br />
dovuto condurre alla Piazza principale<br />
del paese, Piazza Stanislao<br />
Falconi.<br />
Passò un altro <strong>anno</strong> e nel luglio<br />
1968 si tornò a chiedere al<br />
Genio Civile <strong>di</strong> Isernia <strong>di</strong> dare<br />
priorità alla demolizione<br />
Nell’agosto del 1970 l’obiettivo<br />
fu raggiunto, la Torre venne<br />
abbattuta. Con meraviglia dell’Amministrazione<br />
<strong>com</strong>unale del tempo,<br />
contestualmente all’abbattimento<br />
della Torre venne però<br />
rifatto integralmente il muro <strong>di</strong><br />
confine posto tra la Torre stessa<br />
e quel fabbricato che, nelle intenzioni<br />
dell’Amministrazione civica,<br />
si sarebbe dovuto invece abbattere.<br />
Gli amministratori dell’epoca<br />
presero quin<strong>di</strong> coscienza che i<br />
lavori <strong>di</strong> rifacimento del muro,<br />
così <strong>com</strong>e si sarebbero realizzati,<br />
non avrebbero precluso alla successiva<br />
demolizione del fabbricato,<br />
viceversa si sarebbero eseguiti<br />
in modo da esporre l’immobile,<br />
per quanto tempo non si sa, alle<br />
intemperie.<br />
Il 27 agosto 1970 si prese atto<br />
dell’abbattimento totale della<br />
Torre.<br />
Il fabbricato, legittimamente<br />
<strong>di</strong>feso dai suoi proprietari, restava<br />
lì, dov’è ancora oggi mentre<br />
<strong>Capracotta</strong> perdeva l’unico mo-<br />
<strong>anno</strong> 3 n . 1<br />
numento storico che possedeva,<br />
uscito indenne anche dalla furia<br />
<strong>di</strong>struttrice dell’esercito nazista.<br />
Oggi la “Torre dell’Orologio”<br />
vive nel ricordo delle generazioni<br />
che h<strong>anno</strong> calcato gli anni in<br />
cui la “Torre” era ancora in pie<strong>di</strong>.<br />
Altri, oggi, possono invece ammirarla<br />
nell’esemplare in miniatura<br />
riprodotto dall’in<strong>di</strong>menticabile<br />
Antonio Sozio, conservato in una<br />
teca posta vicino la fontana dove<br />
una volta c’era quel monumento<br />
<strong>di</strong> cui qualcuno ebbe almeno<br />
cura <strong>di</strong> conservare il meccanismo<br />
che faceva muovere le lancette<br />
dell’orologio.<br />
Un congegno meccanico che<br />
ora si vuol rendere nuovamente<br />
funzionante per essere conservato<br />
nel Museo <strong>com</strong>unale a memoria<br />
<strong>di</strong> quella “torraccia” (così<br />
fu definita da qualche amministratore<br />
del tempo) abbattuta per<br />
motivi che ancora oggi riescono<br />
in<strong>com</strong>prensibili.