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Giornale di Capracotta – anno 3 – n. 1 - Capracotta.com

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La torre dell’orologio<br />

18<br />

<strong>anno</strong> 3 n . 1<br />

proprietà <strong>com</strong>unale, al fine <strong>di</strong><br />

realizzare una importante arteria<br />

citta<strong>di</strong>na. Nel Consiglio Comunale<br />

del 22 maggio 1963 fu dato infatti<br />

incarico alla società “E<strong>di</strong>lcostruzioni”<br />

<strong>di</strong> Roma <strong>di</strong> procedere<br />

alla demolizione della Torre prima<br />

della esecuzione <strong>di</strong> qualsiasi<br />

altro lavoro.<br />

La E<strong>di</strong>lcostruzioni, pur prendendo<br />

atto delle <strong>di</strong>rettive <strong>com</strong>unali,<br />

rappresentò l’impossibilità<br />

<strong>di</strong> procedere ad eseguire i lavori<br />

perché il manufatto da demolire<br />

costituiva corpo unico con un<br />

fabbricato peraltro abitato. I proprietari<br />

<strong>di</strong> quest’ultimo si opposero<br />

strenuamente a quell’atto,<br />

rifiutando <strong>di</strong> abbandonare la loro<br />

casa. A quel punto la E<strong>di</strong>lcostruzioni<br />

non volle prendersi alcuna responsabilità<br />

<strong>di</strong> mettere a repentaglio<br />

l’incolumità <strong>di</strong> coloro che<br />

occupavano il fabbricato attiguo<br />

la Torre, <strong>di</strong>chiarandosi <strong>di</strong>sponibile<br />

a dare inizio alla demolizione<br />

quando fosse stata data adeguata<br />

sistemazione alla famiglia<br />

che lì <strong>di</strong>morava. Fecero seguito<br />

<strong>di</strong>verse sollecitazioni ai proprietari<br />

del fabbricato<br />

affinché lo<br />

abbandonassero,<br />

facendo ricorso<br />

anche ai decreti<br />

espropriativi già<br />

notificati agli inizi<br />

<strong>di</strong> Maggio del<br />

1963. Nel luglio<br />

dello stesso <strong>anno</strong><br />

fu chiesto l’intervento<br />

del Ministero<br />

dei Lavori Pubblici affinché<br />

si adoperasse per ottenere lo<br />

sgombero dell’immobile. Ma il<br />

Ministero, nell’agosto del 1963,<br />

a seguito <strong>di</strong> sopralluogo, ravvisò<br />

l’opportunità <strong>di</strong> rinviare la demolizione<br />

della Torre. La decisione<br />

ministeriale destò perplessità e<br />

l’Amministrazione <strong>com</strong>unale, nel<br />

riba<strong>di</strong>re la vali<strong>di</strong>tà del Piano <strong>di</strong><br />

Ricostruzione regolarmente approvato,<br />

riaffermò la priorità dei<br />

lavori da eseguirsi invitando la<br />

E<strong>di</strong>lcostruzioni ad iniziare la demolizione<br />

della Torre con la massima<br />

urgenza pena l’attribuzione<br />

dei danni arrecati per il ritardo<br />

sia dei lavori <strong>di</strong> abbattimento,<br />

che delle altre opere previste nel<br />

progetto esecutivo del terzo lotto<br />

del Piano <strong>di</strong> Ricostruzione. Nel<br />

settembre del 1963 l’Amministrazione<br />

<strong>com</strong>unale ottenne anche<br />

l’assenso della Soprintendenza<br />

ai Monumenti degli Abruzzi e del<br />

Molise che, pur attribuendo alla<br />

Torre uno scarso valore artistico<br />

per le trasformazioni subite nel<br />

tempo, le conferiva un indubbio<br />

valore storico. La Soprintenden-

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