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n° 70 - Eco della Brigna

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Bimestrale di informazione religiosa, cultura e attualità • La solennità del Corpus Domini • E lo Spirito scese... anche sugli Scout!<br />

Nuova serie - Parrocchia Maria SS. Annunziata<br />

Piazza F. Spallitta - 90030 Mezzojuso (PA) - Italia - ecobrigna@libero.it<br />

Spedizione in abb. post. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Palermo<br />

Numero <strong>70</strong><br />

Luglio 2009<br />

• Quando l’amore diventa servizio • XXI Festa Regionale A.S.A.D. • Mio marito italiano<br />

• Cibo e festa, tradizioni a Mezzojuso • XVI rassegna minoranze etniche<br />

• La Maschera del Barone • Campo scuola Adrasto volley • Adrasto: un’annata da incorniciare


don Enzo Cosentino<br />

editoriale di<br />

e2<br />

La solennità del<br />

Corpus Domini è per<br />

la nostra Comunità la<br />

festa per eccellenza. Tale<br />

festa culmina con la processione<br />

solenne che<br />

ancor oggi è seguita dall’ Ottava nei<br />

cui giorni il Santissimo Sacramento<br />

percorre tutte le vie del nostro paese,<br />

tutti i quartieri, tutti gli angoli abitati e<br />

non solo le vie che costituiscono il tradizionale<br />

itinerario delle processioni.<br />

In Paese le due Comunità, quella di rito<br />

romano-latino e quella di rito grecobizantino,<br />

vivono pacificamente, rispettando<br />

l’accordo firmato tra le due parti<br />

nel 1661 dai rispettivi arcipreti: don<br />

Filippo Costa per la Chiesa latina e<br />

papàs Francesco Di Marco per la<br />

Chiesa greca, garante mons. Pietro<br />

Martinez arcivescovo di Palermo. La<br />

stessa transazione è stata confermata<br />

nel 1845 dall’arcivescovo di Palermo<br />

mons. Ferdinando Pignatelli e dagli<br />

arcipreti don Pietro Criscione e papàs<br />

Lorenzo Cavadi.<br />

Nel 1863, il nuovo Governo Italiano,<br />

per il tramite del Vice Prefetto di<br />

Termini, a seguito di alcune<br />

incomprensioni fra le due<br />

Comunità, richiama la perfetta<br />

osservanza dell’accordo ai due<br />

Arcipreti don Antonino Gebbia<br />

e papàs Lorenzo Cavadi.<br />

E’ interessante leggere le lettere<br />

di invito e di risposta (3 giugno<br />

1863), a seguito delle incomprensioni,<br />

di entrambi gli Arcipreti.<br />

Scrive papàs Lorenzo, che in quell’anno<br />

teneva l’alternativa,<br />

all’arciprete latino:<br />

«La prego se stimeràconveniente,<br />

di<br />

voler<br />

La solennità del Corpus Domini<br />

inter[ve]nire in essa, suonar la campana,<br />

riceverci nella sua Chiesa…».<br />

Lo stesso giorno risponde don<br />

Antonino Gebbia all’Arciprete greco<br />

«… Le dico che accetto non solo l’invito<br />

per intervenire nella sua processione<br />

ma la invito… ad intervenire col<br />

suo Clero nella processione di domani<br />

dopo pranzo da farsi nella mia<br />

Chiesa...». Alla processione del<br />

Corpus Domini, secondo le antiche<br />

cronache, interveniva il Sindaco, i<br />

Giurati, il Magnifico Capitano e diversi<br />

Galantuomini. Al termine <strong>della</strong> processione,<br />

nella piazza principale,<br />

davanti alla Cappella <strong>della</strong> Madonna<br />

del Carmelo, veniva impartita la benedizione<br />

solenne. Immota Manent.<br />

Ancor oggi tutto si svolge come nel<br />

passato, anzi la partecipazione delle<br />

due Comunità con il rispettivo Clero,<br />

le Religiose e le Confraternite, con il<br />

passare del tempo si è non solo consolidata<br />

e rafforzata ma anche ottimizzata<br />

nella organizzazione.<br />

Un tentativo da parte del Consiglio<br />

Pastorale Parrocchiale <strong>della</strong> comunità<br />

latina (17 giugno 1992) di “consigliare<br />

al Sindaco di non intervenire in forma<br />

ufficiale alla processione Eucaristica”<br />

ha sortito l’effetto contrario, suscitando<br />

una ferma reazione da parte<br />

dell’Amministrazione Comunale, la<br />

quale ha in tale occasione chiamato in<br />

causa e rivendicato l’antica tradizione:<br />

“…il Sindaco abbia alla sua sinistra il<br />

Comandante <strong>della</strong> locale Stazione dei<br />

Carabinieri, in divisa di gala, ed alla<br />

destra il Vice Sindaco ed il<br />

Comandante dei Vigili Urbani…”<br />

(Prot. 4607 del 27 giugno 1992).<br />

Alla luce delle riflessioni che oggi<br />

sono possibili, nella nostra comunità,<br />

dall’osservanza delle antiche tradizioni,<br />

si sono avuti i più felici risultati. In<br />

questi ultimi anni, infatti, mi ha particolarmente<br />

colpito la puntuale partecipazione<br />

delle Autorità, del Clero, delle<br />

Religiose, dei sempre numerosissimi<br />

fedeli e soprattutto dei veri protagonisti<br />

<strong>della</strong> festa: i bambini <strong>della</strong> Prima<br />

Comunione. Ma quello che mi emoziona<br />

ancora di più sono i tantissimi<br />

altari che vengono preparati nelle<br />

strade e nei quartieri dove il<br />

Santissimo arriva per benedire<br />

tutti coloro che vi abitano, ed in<br />

particolare coloro che per<br />

motivi di salute o per altro<br />

sono impossibilitati ad uscire<br />

dalle proprie abitazioni ma che<br />

comunque Lo custodiscono nel<br />

loro cuore. L’ottava del Corpus<br />

Domini è un tempo di gioia, di<br />

festa e di pace che mi auguro possa<br />

ancora continuare a vivere a lungo<br />

nella nostra Comunità.


Primo gruppo<br />

7 Giugno 2009<br />

Caterina Di Nuovo<br />

Giovanna Di Nuovo<br />

Chiara Di Trapani<br />

Fabrizio Giardina<br />

Sergio Giardina<br />

Antonino La Barbera<br />

Riccardo La Barbera<br />

Simone Lala<br />

Anna Rita Militello<br />

Liborio Antonino Pennacchio<br />

Gabriella Rivaldo<br />

Giuseppe Ruggero<br />

Michele Sava<br />

Secondo gruppo<br />

14 Giugno 2009<br />

Luca Bronzolino<br />

Alberto Cosentino<br />

Giuseppe Cosentino<br />

Leonardo La Barbera<br />

Caterina La Gattuta<br />

Domenico Meli<br />

Elisa Musacchia<br />

Giorgia Musacchia<br />

Vanessa Piazza<br />

Chiara Tantillo<br />

Adalisa Zito<br />

Tommaso Zito<br />

Foto A. Alesi<br />

Foto Danilo Figlia<br />

Prima<br />

Comunione<br />

Parrocchia Maria SS. Annunziata<br />

e3


e4<br />

E lo Spirito scese…<br />

anche sugli Scout!<br />

Un momento del giuramento<br />

Finalmente un sogno diviene realtà!<br />

Undici bambine e bambini tra gli<br />

otto e i dieci anni sono ufficialmente<br />

Scout del gruppo locale afferente al<br />

gruppo “Piana degli Albanesi 1”.<br />

Scenario dell’evento: Domenica 31<br />

maggio, Pentecoste, ore 15:00 circa,<br />

nello spiazzo antistante la Casa nel<br />

bosco delle Suore Collegine <strong>della</strong><br />

Sacra Famiglia.<br />

Protagonisti: il gruppo Scout (Capi,<br />

Lupetti, Cuccioli di Piana, Mezzojuso e<br />

Campofelice) in cerchio e i genitori dei<br />

più piccoli ai lati con macchine fotografiche<br />

pronte per fermare l’attimo.<br />

Tutti in trepidante attesa del momento<br />

fatidico nel quale, dopo aver dimostrato<br />

di conoscere la legge del Lupetto e<br />

pronunciato la promessa, gli undici e i<br />

loro fratelli di Piana avrebbero ricevuto<br />

la “pelliccia” (cappello, fazzolettone<br />

girato dalla parte colorata con i<br />

colori del gruppo e stemmi da cucire<br />

sulla divisa) insieme al diritto di<br />

“poter cacciare con il branco”, la<br />

Benedizione dei Baloo (Don Enzo<br />

Cosentino e Papas Kola Ciulla) e il


saluto di tutti i componenti del branco.<br />

Quanta emozione al suono di quelle<br />

semplici parole così dense di significato:<br />

“Prometto, con l’aiuto e l’esempio<br />

di Gesù, di fare del mio meglio per<br />

migliorare me stesso, per aiutare gli<br />

altri, per osservare la legge del branco”<br />

(Promessa); e ancora “ Il Lupetto<br />

pensa agli altri come a se stesso. Il<br />

Lupetto vive con gioia e lealtà insieme<br />

al branco.” (Legge del Lupetto).<br />

Migliorare se stessi, vivere con gioia e<br />

lealtà insieme agli altri, aiutandoli,<br />

imitando e confidando, per ciò, nel<br />

sostegno di Gesù. Che splendido progetto!<br />

Sicuramente controcorrente in<br />

un mondo che tende a preferire logiche<br />

individualistiche e a proporre<br />

modelli e valori effimeri.<br />

Ma ciò nonostante ciascun genitore,<br />

penso proprio, si sia sentito nel posto<br />

giusto, fiducioso di aver scelto, per il<br />

proprio figlio, un percorso di crescita<br />

nell’autonomia, nella libertà e nel<br />

rispetto di se stesso e degli altri. E a<br />

farglielo pensare ha contribuito pure<br />

l’esperienza fatta dai bambini che, per<br />

la prima volta, hanno dormito fuori<br />

casa, con il gruppo. Hanno dovuto<br />

“fare da soli” quei piccoli gesti che<br />

spesso i genitori fanno per loro, sapendo<br />

anche di “sbagliare”, per il bisogno<br />

di sentirsi utili e poterli coccolare.<br />

Prima di iniziare la cerimonia delle promesse<br />

i genitori hanno passato il tempo<br />

a raccontarsi quanto è stato difficile abituarsi<br />

alla mancanza dei figli per casa.<br />

Già, tutti erano un po’ in ansia.<br />

Loro, invece, i Cuccioli, si sono divertiti<br />

tantissimo tra giochi, racconti, falò,<br />

risate con i compagni d’avventura, nelle<br />

grandi stanze, con i letti attaccati e i sacchi<br />

a pelo sopra, i turni per i bagni, le<br />

camminate, la Messa, la cena, la colazione<br />

e il pranzo insieme agli altri.<br />

E si, con il gruppo tutto è più facile da<br />

affrontare, ci si sente forti perché “ciò<br />

che da solo non sai fare, dagli altri e<br />

con gli altri lo puoi imparare!” E la<br />

regola è valsa anche per i genitori, dal<br />

momento in cui sono iniziati i preparativi<br />

di quanto era necessario procurare<br />

per un pernottamento confortevole, a<br />

quello in cui si è dovuta affrontare la<br />

Il gruppo Scout di Mezzojuso<br />

prova del “primo distacco”, alla programmazione<br />

delle esperienze ancora<br />

da fare. Ci si faceva forza a vicenda e<br />

persone con cui non era ancora capitato<br />

di parlare, improvvisamente, apparivano<br />

quasi vecchie conoscenze alle<br />

quali poter dire di tutti quei sentimenti<br />

misti a paura , gioia, ansia… che si stavano<br />

vivendo e sentirsi capiti, sostenuti<br />

ed incoraggiati ad andare avanti.<br />

Si direbbe che anche in questo piccolo<br />

angolo di mondo sia giunto il Vento<br />

dello Spirito a dare coraggio e forza di<br />

percorrere “Strade” verso Dio che, per<br />

fortuna, qualcuno ha ancora la forza di<br />

sognare e costruire. Per ciò un grazie<br />

speciale a Don Enzo Cosentino, ai<br />

Capi di Piana e ai nostri Akela<br />

(Angela), Bagheera (Giacomo) e Kaa<br />

(Maria Elisa) e un invito a perseverare<br />

e tener fede al motto del Lupetto<br />

“Del nostro meglio” anche in vista dei<br />

prossimi campi di Piana degli<br />

Albanesi, a fine Giugno e di<br />

Favignana, ad Agosto.<br />

Anna Canzoneri<br />

e5


e6<br />

QUANDO L’AMORE DIVENTA SERVIZIO...<br />

Chiusura dell’anno giubilare corradiniano<br />

di Francesca Brancato<br />

La prima volta che<br />

suor Ninfa mi diede<br />

un santino raffigurante<br />

un antico ritratto di un<br />

uomo con abito rosso e volto rotondo<br />

avevo circa 8 anni. Quello stesso<br />

volto lo vedevo ogni qualvolta le<br />

Suore ci portavano nel salone grande,<br />

in occasione delle recite del catechismo.<br />

Il santino mi fu dato il giorno<br />

che, con mia madre, le suore del<br />

Collegio di Maria ci invitarono a<br />

partecipare all’apertura dell’inchiesta<br />

per il processo di beatificazione<br />

del Cardinale Pietro Marcellino<br />

Corradini. Dal Collegio di Maria di<br />

Mezzojuso, le suore avevano noleggiato<br />

un pullman: destinazione<br />

Cattedrale di Palermo, dove mia<br />

madre e la maestra Elena passarono<br />

il lungo pomeriggio continuamente<br />

implorando i più piccoli a fare silenzio<br />

nel tentativo di seguire la lettura<br />

delle relazioni del processo e noi<br />

bambini, provenienti da tanti angoli<br />

<strong>della</strong> Sicilia e tutti mescolati fra i<br />

gradini dell’altare maggiore, a giocare<br />

in sordina e a scambiarci i santini<br />

con quel volto dall’aspetto placido e<br />

gioioso. A distanza di vent’anni, la<br />

mattina del 2 giugno scorso, mi ritrovo<br />

alle 07.30 su un pullman noleggiato<br />

per l’occasione dalle suore collegine<br />

di Mezzojuso per partecipare<br />

alla festa conclusiva dell’anno giubilare<br />

corradiniano, celebrato in occasione<br />

del 350° anniversario <strong>della</strong><br />

nascita del Servo di Dio Cardinale<br />

Pietro Marcellino Corradini,<br />

Fondatore <strong>della</strong> Congregazione delle<br />

Suore Collegine <strong>della</strong> Sacra<br />

Famiglia. Da Mezzojuso siamo partiti<br />

circa in 30, a noi si sono uniti da<br />

Vicari il parroco don Antonino e le<br />

suore. A Palermo, presso la Casa<br />

Generalizia <strong>della</strong> Congregazione,<br />

dove si è svolto il programma <strong>della</strong><br />

mattinata, ci hanno poi raggiunti il<br />

nostro parroco e altre persone di<br />

Mezzojuso. In mattinata è stato possibile<br />

rivivere le celebrazioni giubilari,<br />

svolte nei vari Collegi, grazie<br />

alla mostra allestita lungo tutto lo<br />

spazio antistante la Casa: ciascun<br />

pannello raccontava con foto, disegni,<br />

riflessioni, testimonianze e preghiere<br />

l’accoglienza dell’icona del<br />

Fondatore presso un determinato<br />

Collegio, durante la sua peregrinatio<br />

nel corso dell’anno giubilare.<br />

Alle 10.00 il momento di preghiera<br />

“Immagini e Memoria” incentrato<br />

sulla parola di San Paolo ha introdotto<br />

le vari testimonianze di Carità.<br />

Dopo il pranzo, al Teatro Savio, i<br />

giovani attori <strong>della</strong> Compagnia La<br />

Tenda di Davide hanno regalato ai<br />

presenti uno straordinario musical<br />

sulla vita del Corradini dal titolo<br />

“Amare è donarsi all’Infinito! Alle<br />

18.00 tutti i partecipanti hanno concluso<br />

alla Cattedrale l’anno giubilare<br />

corradiniano con la Celebrazione


Nella pagina accanto, un momento di preghiera e due fedeli di Mezzojuso. In questa pagina, in alto un momento <strong>della</strong> Celebrazione in Cattedrale, in basso le suore collegine<br />

<strong>della</strong> Tanzania e la Madre Generale e il gruppo di Mezzojuso. Foto di Francesca Brancato.<br />

Eucaristica presieduta da S. E.<br />

Mons. Paolo Romeo, Arcivescovo di<br />

Palermo.<br />

Alla Giornata Corradiniana hanno<br />

partecipato anche il sindaco di<br />

Sezze, città natale del S.d.D.<br />

Corradini, alcuni delegati e rappresentanti<br />

<strong>della</strong> Provincia di Latina.<br />

Tutto in questa Giornata di<br />

Celebrazione è stato preparato dalle<br />

Suore e dalla Madre Generale,<br />

Madre Paolina Mastrandrea, con<br />

infinita dedizione e soprattutto con<br />

un ingrediente sempre usato dalle<br />

Suore Collegine: un immenso<br />

amore.<br />

La festa a Palermo del 350° anniversario<br />

<strong>della</strong> nascita, ma anche giorno<br />

di onomastico di Pietro Marcellino<br />

Corradini, è stata la festa di una vera<br />

grande famiglia. La Famiglia delle<br />

Suore Collegine, custodi dell’amore<br />

di chi ‘si fece “Tutto a tutti”, dimostrando<br />

a ciascuno la ricchezza del<br />

suo cuore’. Generazioni diverse,<br />

tutte cresciute nei Collegi di Maria,<br />

anziani, giovani, giovanissimi si<br />

sono ritrovati in questa occasione e<br />

soprattutto hanno ritrovato le Suore,<br />

che nel loro indelebile passaggio per<br />

i vari Collegi sono state dovunque,<br />

per tutti noi, e in modo particolare<br />

per chi ha un posto speciale nel<br />

cuore del Fondatore, gli orfani e i<br />

poveri, maestre ed educatrici, sostegno<br />

e guida, sorelle ed amiche e…<br />

soprattutto madri. E così ai ricordi<br />

delle mia infanzia, l’asilo, il santino<br />

con il ritratto del Fondatore, il catechismo,<br />

le colonie e ai tanti altri<br />

ricordi dell’affetto e <strong>della</strong> dolcezza<br />

delle Suore Collegine aggiungerò<br />

quello di questa Giornata di Festa.<br />

Al grande dono che ci è stato reso<br />

dal Servo di Dio Pietro Marcellino<br />

Corradni: la Congregazione delle<br />

Suore Collegine <strong>della</strong> Sacra<br />

Famiglia, guardiamo come esempio<br />

se scegliamo di ardere per illuminare<br />

e di vivere per servire.<br />

7e


e8<br />

CIBO E FESTA, tradizioni a Mezzojuso<br />

Il 5 e 6 giugno<br />

nei locali di piazza Francesco<br />

Spallitta, messi a disposizione dalla<br />

parrocchia Maria SS. Annunziata, si è<br />

svolta la mostra “CIBO E FESTA,<br />

tradizioni a Mezzojuso”, a conclusione<br />

di due laboratori realizzati alla<br />

scuola media “Galileo Galilei”. I laboratori,<br />

inseriti nell’ambito delle attività<br />

del Tempo Prolungato, sono stati<br />

seguiti da una ventina di alunni e<br />

coordinati dalla professoressa<br />

Antonella Parisi e dal sottoscritto. La<br />

collega ha lavorato soprattutto sugli<br />

aspetti “tecnici” (ingredienti, preparazione,<br />

produzione, ecc.), il sottoscritto<br />

sugli aspetti “simbolici”.<br />

La mostra è stata allestita grazie<br />

soprattutto alla collaborazione delle<br />

famiglie degli alunni. Il percorso dell’esposizione<br />

seguiva il calendario<br />

agricolo: si è partiti dalla festa dei<br />

Morti (pupi ri zuccaru, frutta marturana)<br />

per arrivare all’inizio dell’estate<br />

(chiavi ri San Petru); in mezzo, i<br />

panuzza ri San Martinu, la cuccìa del<br />

21 novembre e di Santa Lucia, i panuz-<br />

di Pino Di Miceli<br />

za ri Santa Nicola, i dolci del periodo<br />

natalizio (cosi ri Natali, pani ri Natali,<br />

mustrazzola), i cuddureddi ri San<br />

Brasi, i dolci di Carnevale<br />

(cannola, sfinci, i cibi e i<br />

dolci usati nel Mastro di<br />

Campo: cantaru con i<br />

maccheroni, confetti,<br />

formaggio, pane,<br />

salumi, ecc.), i cibi di<br />

San Giuseppe<br />

(panuzza, varba,<br />

curuna e palumma,<br />

minestra, confetti),<br />

i dolci<br />

pasquali (agnello,<br />

pupu cu ll’ovu,<br />

uova rosse).<br />

L’attività si prefiggeva<br />

due fondamentali<br />

obiettivi:<br />

instaurare un maggiore<br />

collegamento tra le esperienze<br />

culturali prettamente<br />

scolastiche e quelle provenienti<br />

dall’ambiente familiare,<br />

valorizzando queste ultime (nel senso<br />

di dare loro valore, peso, dignità) e far<br />

acquisire ai ragazzi la capacità di<br />

codificare/decodificare tutto ciò che<br />

riguarda i cibi festivi (preparazione,<br />

ritualità, simbolismo, consumo, ecc.).<br />

Il lavoro è stato molto utile per noi<br />

docenti in quanto ci ha permesso di<br />

saggiare la situazione di una parte<br />

consistente <strong>della</strong> cultura popolare e di<br />

chiarire a noi stessi limiti e possibilità<br />

di un lavoro didattico.<br />

Su questo versante, all’inizio dell’anno<br />

scolastico gli alunni ci sono apparsi<br />

non omogeneamente informati. Ci è<br />

sembrato che in loro si alternassero<br />

echi di familiare inculturazione, assenza<br />

di memoria culturale, tentativi di<br />

approccio in chiave consumistica e/o<br />

campanilistica, interessi distratti verso<br />

tutto ciò che avviene in famiglia. Ma<br />

iniziando a lavorare ci siamo subito<br />

accorti invece <strong>della</strong> grande disponibilità<br />

verso le nostre proposte di lavoro.<br />

Per inciso, devo dire che nella mia carriera<br />

professionale poche volte ho<br />

gestito direttamente e su mia iniziativa<br />

complete unità didattiche o laboratori


A sinistra, “Panuzza ri San Nicola” e “Curuna ri San Giuseppe”. In questa pagina, in alto visita alla mostra; in<br />

basso “Pani ri natali”.<br />

interi di cultura popolare, forse per non<br />

coinvolgere in un eccesso di scrupolo<br />

gli alunni nei miei interessi. Ho preferito<br />

trattare tali tematiche ogni qualvolta<br />

lo richiedessero dei contenuti<br />

apparentemente anche lontani, cercando<br />

di sollecitare gli alunni con interventi<br />

che, secondo me, sono l’unico<br />

approccio da parte di una scuola dell’obbligo:<br />

facendo, cioè, acquisire<br />

competenze di codifica/decodifica per<br />

comprendere la realtà circostante e per<br />

comunicare il proprio vissuto.<br />

In poche parole, non spetta alla scuola<br />

mirare alla conservazione, perpetuazione,<br />

gestione <strong>della</strong> cultura popolare.<br />

Alla scuola spetta fornire mezzi e strumenti<br />

per la conoscenza e la comunicazione,<br />

in tutti i settori culturali,<br />

secondo un approccio linguistico che<br />

mi sembra molto calzante. La conservazione,<br />

la perpetuazione, la gestione<br />

vedono in azione altri soggetti ed altri<br />

meccanismi. Può sembrare un invito<br />

al non impegno; invece è tutto il contrario:<br />

di fronte ad un fatto culturale,<br />

fare impadronire gli alunni dei meccanismi<br />

e delle motivazioni attraverso<br />

cui esso nasce, si diffonde, si trasforma,<br />

si risignifica, mi sembra un lavoro<br />

molto importante.<br />

Certo, il sapere porta anche all’apprezzamento,<br />

alla valorizzazione, nel<br />

senso, già sottolineato qualche rigo<br />

sopra, di dare valore, peso, dignità.<br />

Tolto l’inciso, man mano gli alunni<br />

hanno dimostrato, come si diceva, un<br />

forte interesse verso i contenuti affrontati<br />

e, fatto per noi inaspettato, sotto una<br />

coltre di apparente disinformazione<br />

hanno saputo cogliere alcuni aspetti<br />

<strong>della</strong> cultura popolare che credevamo<br />

difficili da affrontare: concezione lineare<br />

e circolare del tempo, molteplicità<br />

dei calendari, rapporto tra ferialità e<br />

festività, differenza tra variante e variazione<br />

e soprattutto rapporto tra sacralità,<br />

rito, simbolo e bisogni alimentari.<br />

L’inserimento del Carnevale, ad esempio,<br />

nel calendario agrario-liturgico<br />

per gli alunni si è rivelato scontato e<br />

questo ci ha dimostrato la forte vivacità<br />

di alcuni aspetti basilari <strong>della</strong> nostra<br />

cultura popolare, pur con tutte le trasformazioni<br />

e i bombardamenti consumistico-televisivi<br />

subiti negli ultimi<br />

decenni.<br />

Certo, ci siamo imbattuti<br />

anche in letture che<br />

mostrano come i bombardamenti<br />

di cui<br />

sopra siano riusciti<br />

a destrutturare<br />

molti aspetti <strong>della</strong><br />

nostra cultura<br />

popolare, con<br />

risignificazioni<br />

esterne alle esigenze<br />

<strong>della</strong><br />

nostra comunità<br />

o con risignificazioni<br />

depauperanti<br />

rispetto alla ric-<br />

chezza simbolica, a volte non più colta<br />

dalle nuove generazioni.<br />

Risalgono ad alcuni anni fa le affermazioni<br />

di due miei allievi di un laboratorio<br />

sulla piazza di Mezzjuso, affermazioni<br />

che mi sembrano abbastanza<br />

significative sullo “stato dell’arte”:<br />

“Per l’Epifania avviene il volo <strong>della</strong><br />

colomba, che rappresenta la pace” e<br />

“Il 19 marzo in piazza si svolge la<br />

degustazione <strong>della</strong> minestra di San<br />

Giuseppe”. Questo slittamento dei<br />

significati dovrebbe farci riflettere. In<br />

ambito scolastico esso va senz’altro<br />

analizzato con gli alunni, ma in altri<br />

ambiti (soprattutto in quelli “organizzativi”)<br />

ci si dovrebbe chiedere, usando<br />

ancora un approccio linguistico, il<br />

perché di alcuni disturbi nella comunicazione.<br />

Uso di codici diversi tra emittente<br />

e destinatario/ricevente? Rumori<br />

di fondo? Uso di canali non adeguati o<br />

di sinonimi decontestualizzati? Afasia<br />

dell’emittente? Troppa attenzione ai<br />

significanti a scapito dei significati,<br />

con una esaltazione eccessiva <strong>della</strong><br />

funzione estetico-poetica raggiungendo<br />

una cura formale fine a se stessa?<br />

A volte i bombardamenti depauperanti<br />

sono stati creati in loco iniettando dosi<br />

massicce di letture unidirezionali: penso<br />

soprattutto al Mastro di Campo costretto<br />

da alcuni anni a passare attraverso un<br />

imbuto fatto di due o tre slogan usati ed<br />

abusati che hanno in pratica escluso la<br />

possibilità di letture più confacenti allo<br />

spirito <strong>della</strong> festa in questione.<br />

La scuola fa quello che deve: informare,<br />

educare alla valorizzazione e<br />

allo spirito critico. Ci fermiamo lì e<br />

non è poco.<br />

e9


XXI Festa Regionale A.S.A.D<br />

e10<br />

Un saggio per stare insieme!<br />

Il 23 maggio scorso, al Velodromo<br />

“Paolo Borsellino” di Palermo, si è<br />

svolta una manifestazione sportiva organizzata<br />

dall’A.S.A.D. (Associazione Sport<br />

Attività Didattiche) che ha visto coinvolti<br />

migliaia di spettatori e di alunni provenienti<br />

da scuole di diverse città siciliane,<br />

tra le quali la scuola materna “Bambino<br />

Gesù” del Collegio di Maria di<br />

Mezzojuso, che da diversi anni partecipa a<br />

questa iniziativa, diventata ormai per i piccoli<br />

alunni un appuntamento tradizionale,<br />

e per la prima volta quest’anno, la scuola<br />

materna “Santa Macrina” di Mezzojuso.<br />

Alle 16:00, giunti al Velodromo, è stato<br />

annunciato l’arrivo delle nostre scuole e,<br />

subito dopo è stato accolto con un caloroso<br />

applauso il Presidente<br />

dell’Associazione A.S.A.D. Giuseppe<br />

Raiti, che, con un lungo intervento, ha<br />

espresso le sue considerazioni sull’importante<br />

ruolo educativo <strong>della</strong> famiglia e ha<br />

spiegato gli scopi dell’A.S.A.D., nata per<br />

diffondere la pratica dell’attività motoria.<br />

Alle 16:15, è arrivato in campo l’atleta<br />

siciliano Gianni Scavo, l’ospite <strong>della</strong><br />

giornata.<br />

Alle 16:30, alcuni bambini si sono esibi-<br />

“Rispetto reciproco”<br />

Questo il tema <strong>della</strong> XXI festa<br />

A.S.A.D. (Associazione Sport<br />

Attività Didattiche) - VIII Memorial<br />

“Luigi Zarcone”, che lo scorso 23 maggio<br />

ha visto come protagonisti, per la prima<br />

volta, 18 bambini dell’Istituto “Santa<br />

Macrina” di Mezzojuso guidati dalla sottoscritta.<br />

La stupenda manifestazione, che ogni<br />

anno riunisce le scolaresche di diversi<br />

paesi siciliani, ha avuto come scenario il<br />

Velodromo “Paolo Borsellino” di<br />

Palermo dove, un folto gruppo di fanciulli,<br />

guidati dalle rispettive insegnanti, si<br />

sono schierati in campo in modo da formare,<br />

con i loro esili corpicini, la scritta<br />

“rispetto reciproco”.<br />

Dopo aver assistito all’ingresso del tedoforo<br />

che ha acceso la fiaccola e aver partecipato<br />

al momento dedicato al grande<br />

atleta siciliano , mezzofondista veloce,<br />

“Gianni Scavo”, i bimbi, carichi di adre-<br />

I bambini <strong>della</strong> Scuola Materna “Bambino Gesù” del<br />

Collegio di Maria di Mezzojuso.<br />

ti nel saggio di lingua inglese (preparato<br />

durante l’anno dall’insegnante<br />

Giovanna Fiorini).<br />

Alle 17:00, i bambini, dopo avere sfilato<br />

ciascuno con la propria scuola, si<br />

sono posizionati nella zona assegnata,<br />

integrandosi con i compagnetti delle<br />

altre scuole, formando nell’ intero spazio,<br />

le parole “Rispetto reciproco”.<br />

Il primo saggio è iniziato con l’inno<br />

nazionale, seguito da altri quattro, preparati<br />

nel corso dell’anno dagli insegnanti<br />

dell’A.S.A.D. (Ignazia<br />

Cangelosi per la scuola materna<br />

“Bambino Gesù”). Infine l’intero gruppo<br />

si è spostato all’uscita del campo<br />

sportivo e dopo uno spuntino si è<br />

nalina, hanno dato inizio al loro spettacolo<br />

davanti agli sguardi entusiasti ed orgogliosi<br />

dei propri genitori. Si sono esibiti in<br />

quattro saggi: il primo ha animato l’inno<br />

dell’ASAD; il secondo un saggio unificato<br />

che ha coinvolto i bambini di tutte le<br />

classi, li ha visti ballare col supporto di un<br />

foulard, sulle note del brano “Napoleone<br />

Azzurro”; il terzo, saggio di animazione<br />

del brano “Aloha e kom o mai”, ha particolarmente<br />

divertito sia gli alunni che i<br />

genitori i quali, dagli spalti, si sono uniti<br />

I bambini <strong>della</strong> Scuola Materna “Santa Macrina” di Mezzojuso.<br />

cominciato a far strada per il ritorno.<br />

Alle 20:00 l’arrivo a Mezzojuso.<br />

Una piacevole giornata per tutti quelli<br />

che erano presenti, tra cui personalmente,<br />

credo di essermi tanto divertita. Ogni<br />

giorno il Servizio Civile che svolgo<br />

presso l’asilo del Collegio di Maria mi<br />

regala tante emozioni, vivendo quotidianamente<br />

a contatto con ben 34 bambini<br />

tutti di tenera età. E non potevo certamente<br />

mancare ad un appuntamento<br />

tanto atteso, considerato che questa<br />

giornata è costata un anno di impegno di<br />

Suor Colomba e delle altre insegnanti,<br />

dei volontari e soprattutto da parte dei<br />

protagonisti: i bambini.<br />

Un anno di faticoso lavoro, ma di soddisfazioni,<br />

per le insegnanti che hanno<br />

seguito i bambini in modo costante, riuscendo<br />

a svolgere il programma sempre<br />

con un clima di serenità e favorendo,<br />

oltre all’acquisizione delle capacità fisiche,<br />

anche gli stimoli che hanno promosso<br />

la cooperazione, il dialogo, elementi<br />

educativi di fondamentale importanza.<br />

Questo incontro finale ha voluto costruire<br />

un momento di attività ma anche di<br />

scambio tra tutti i partecipanti che quel<br />

giorno erano presenti.<br />

Caterina Guidera<br />

alle danze; il quarto, infine, ha visto come<br />

protagonisti solo gli alunni <strong>della</strong> scuola<br />

dell’infanzia che, contraddistinti da dei<br />

nastrini multicolore (verde, bianco e<br />

rosso) legati ai polsi, hanno danzato sulle<br />

note del brano “Una festa multicolore”.<br />

Terminata l’esibizione, il lungo trenino di<br />

bimbi ha abbandonato il campo, lasciando<br />

spazio alle altre classi.<br />

E’ stata una bella esperienza che, attraverso<br />

la musica e il movimento, ha portato<br />

anche i più piccoli a riflettere sull’importante<br />

tema <strong>della</strong> manifestazione: il rispetto<br />

reciproco, un valore che, purtroppo,<br />

viene a mancare spesso all’interno delle<br />

scuole. Per loro è stata davvero una “festa<br />

multicolore”, come dice l’ultimo brano<br />

musicale animato, dove, per entrare, “non<br />

serve l’invito, ho visto l’ingresso, basta<br />

che agli altri si porti rispetto”!!!!<br />

A questo punto non ci rimane che augurarci<br />

che questa esperienza possa ripetersi<br />

negli anni futuri.<br />

Anna Zambito


Abito al terzo piano di un palazzo<br />

con la facciata che dà su<br />

una strada con due file di<br />

alberi cresciuti dritti e paralleli. Dal<br />

balcone <strong>della</strong> mia residenza vedo le<br />

cime degli alberi, le foglie che cambiano<br />

i colori al susseguirsi delle<br />

quattro stagioni, avverto il trascorrere<br />

del tempo fra i colori verde, rosso,<br />

arancione e giallo delle foglie. Oggi<br />

è il giorno dell’anniversario del mio<br />

matrimonio, fuori le foglie ingiallite<br />

Mio marito italiano<br />

di Huynh Ngoc Nga<br />

“<br />

Torino ci accolse<br />

in una giornata<br />

pallidamente soleggiata<br />

mentre la nostra vita<br />

stava ricominciando<br />

proprio da lì,<br />

il Vietnam ormai lontano,<br />

dall’altra parte del mondo...<br />

volano come farfalle, annunciano<br />

l’autunno che sta arrivando e, con la<br />

memoria di una donna che si ritiene<br />

fortunata, voglio raccontarvi un<br />

pezzo <strong>della</strong> mia vita con mio marito,<br />

oppure la storia di un marito italiano<br />

con una straniera immigrata in Italia<br />

più di 25 anni fa, quando era ancora<br />

giovane come una foglia verde, quella<br />

stessa foglia che adesso si è scolorita.<br />

Col tempo, però, è rimasto il<br />

verde eterno del nostro amore.<br />

Quell’anno - febbraio 1983 - ero<br />

arrivata in Italia con la mia<br />

famiglia, non volontariamente<br />

ma per obbedire alla decisione presa<br />

dai miei genitori. Avevamo lasciato il<br />

nostro paese per raggiungere una mia<br />

sorella che aveva sposato un italiano e<br />

che si era fatto carico di tutti noi permettendo<br />

così il ricongiungimento di<br />

tutta la famiglia. Torino ci accolse in<br />

una giornata pallidamente soleggiata<br />

mentre la nostra vita stava ricomin-<br />

e11


e12<br />

Mio marito italiano<br />

ciando proprio da lì, il Vietnam ormai<br />

lontano, dall’altra parte del mondo. I<br />

miei piedi erano in Italia ma il mio<br />

cuore era ancora là. L’inverno non era<br />

finito e per la prima volta vidi la neve.<br />

Nel freddo di Torino ricordavo il sole<br />

del cielo di Saigon; gli spaghetti qui mi<br />

facevano desiderare una sco<strong>della</strong> di<br />

riso asciutto, ogni angolo <strong>della</strong> strada<br />

qui mi portava indietro nella memoria<br />

al quartiere <strong>della</strong> mia città natale, notavo<br />

poi una netta differenza di carattere<br />

tra le persone di qui e la nostra gente.<br />

Nella famiglia di mia sorella, non riuscivo<br />

a parlare con mio cognato, e<br />

quando mi trovavo fuori casa non<br />

potevo capire il senso di che cosa la<br />

gente dicesse, per via <strong>della</strong> lingua a me<br />

ancora sconosciuta. Mi sentivo quasi<br />

come una sordomuta nonostante avessi<br />

corde vocali e orecchie; avvertivo<br />

dentro me un forte complesso di inferiorità.<br />

Tutto a causa <strong>della</strong> differenza di<br />

lingua tra vietnamita e italiano.<br />

Piangevo quasi ogni giorno e per la<br />

prima volta conobbi la nostalgia di un<br />

luogo che si chiama “Patria”. Mia<br />

sorella era molto preoccupata per me,<br />

capiva il difficile momento che stavo<br />

attraversando..<br />

Passarono tre mesi, e il 12 maggio<br />

ricevetti una lettera dal VN di una<br />

amica, la lessi non riuscendo a trattenere<br />

le lacrime: da quelle righe riaffioravano<br />

infinite immagini legate al mio<br />

vecchio passato trascorso insieme a lei<br />

e ad altre persone care, ma così fisicamente<br />

lontane. In quel momento decisi<br />

che sarei dovuta ritornare al mio<br />

paese a qualsiasi costo..<br />

Per farmi distrarre, mia sorella mi<br />

portò nel suo negozio di tappeti, dove<br />

c’era suo marito. Era un pomeriggio,<br />

camminavo accanto a lei con gli occhi<br />

arrossati. Entrammo nel negozio e in<br />

quel momento vidi una persona che<br />

stava parlando con mio cognato il<br />

quale me la presentò. Era un suo<br />

amico. Francamente, adesso non<br />

ricordo come fosse quell’uomo, ricordo<br />

solo che mi parlò in italiano mentre<br />

non capivo quasi niente, così mia<br />

sorella e mio cognato fecero da interpreti<br />

ed io ascoltavo, rispondevo come<br />

un robot. Non pensavo che due giorni<br />

dopo, mio cognato mi avrebbe chiesto<br />

se fossi stata contenta di sposarmi con<br />

quell’uomo. Loro, cioè mia sorella e<br />

suo marito, mi dissero che lui si era<br />

innamorato subito di me, a prima<br />

vista, soprattutto per la tristezza che<br />

avevo negli occhi. All’inizio ciò mi<br />

fece ridere come se avessi sentito una<br />

barzelletta, ma quando seppi che era<br />

una cosa seria, cominciai a pensarci.<br />

In Vietnam, a quel tempo, era ancora<br />

molto difficile rientrare, per chi avesse<br />

lasciato il paese, a meno che non<br />

fosse in possesso di cittadinanza straniera.<br />

Avevo bisogno di quel documento<br />

e il modo più veloce per averlo<br />

era sposarmi con uno straniero, quindi<br />

accettai la proposta di matrimonio ma<br />

con il cuore freddo, perché non mi era<br />

possibile immaginare un amore fra<br />

due persone tanto differenti: etnia, lingua,<br />

religione, tradizioni, cultura, e<br />

chissà quante altre diversità.<br />

Mio cognato mi parlò del suo amico,<br />

dicendomi che era un uomo serio.<br />

Aveva due anni più di me. Appresi,<br />

poi, che sin da quando era studente<br />

sognava sempre mondi lontani e in<br />

particolare l’Estremo Oriente.<br />

Guardava la televisione, leggeva i giornali<br />

ma soprattutto aveva seguito le<br />

vicende interne del VN e lo svolgersi<br />

<strong>della</strong> guerra civile. Su quei tristi avvenimenti<br />

aveva avuto modo di rifletterci in<br />

più occasioni ed era rimasto particolarmente<br />

impressionato, da una parte, dalle<br />

donne che, di necessità, sostituivano i<br />

loro mariti (partiti per il fronte) per<br />

badare ai figli o ai genitori; dall’altra<br />

vedendo molte giovani ragazze che,<br />

seppure non ancora abituate all’uso dei<br />

cosmetici, avevano le guance, sì ‘truccate’,<br />

ma dalle lacrime del lutto per la perdita<br />

dei cari che una guerra crudele<br />

aveva portato via. Egli si immaginava<br />

(in verità con molta fantasia) quasi un<br />

cavaliere medioevale a cui il destino<br />

aveva destinato, per missione, il compito<br />

di salvare una tra le molte ragazze<br />

che, in quel lontano paese, stavano soffrendo.<br />

Adesso sentiva che quella povera<br />

ragazza, appena immigrata in un<br />

luogo che non sentiva suo, spaesata, triste,<br />

con gli occhi ancora segnati da lacrime<br />

recenti, uno sguardo velato da composta<br />

sofferenza; ebbene, quella giovane<br />

dai capelli nerissimi non poteva aver<br />

attraversato la sua strada per puro caso.<br />

E così noi cominciammo a vederci a<br />

casa di mia sorella ogni giorno, lui mi<br />

insegnava l’italiano, io gli insegnavo<br />

il vietnamita e la lingua mediatrice era<br />

il francese o l’inglese oppure qualche<br />

disegno per capirci meglio quando<br />

non trovavamo le parole adatte.<br />

Il tempo passava e, con l’aiuto del suo


Mio marito italiano<br />

costante impegno, riuscii a sentire ed a<br />

parlare l’italiano migliorandomi sempre<br />

più. La lingua mi apriva una porta che<br />

dava su quel mondo attorno a me e<br />

cominciai a vedere la vita con minor<br />

pessimismo, non piangevo più sovente<br />

come una volta e soprattutto “il mio<br />

maestro” mi appariva più simpatico,<br />

ormai era diventato il mio fidanzato, e<br />

così gli confessai le mie intenzioni iniziali,<br />

la mia intenzione di usare il suo<br />

sentimento quale mezzo per ritornare al<br />

mio paese. Quando seppe tutto si sentì<br />

prima imbarazzato, poi sorrise e mi<br />

disse che c’era ancora tempo e se volevo<br />

cambiare idea (cioè lasciarlo) ero<br />

libera di farlo. Risposi che avevo cambiato<br />

idea ma nel senso che invece di<br />

sposarlo per poter avere la possibilità di<br />

andarmene via per sempre adesso lo<br />

avrei sposato per camminare insieme<br />

nella vita, formando una vera famiglia<br />

nel sentimento più pulito e trasparente<br />

possibile. Ponevo una condizione: che<br />

potessi andare in VN qualche volta e<br />

che i nostri figli, in futuro, avessero<br />

potuto scegliere la religione a loro più<br />

gradita (io ero e sono di fede buddista).<br />

Lui, da persona che ama la democrazia<br />

e sa rispettare gli altri, accettò senza difficoltà<br />

e le nostre nozze civili furono<br />

fissate per il giorno 12 del novembre<br />

dello stesso anno, 1983, giusto 6 mesi<br />

da quando ci eravamo visti la prima<br />

volta. La distanza di quel periodo è<br />

quella che passa dalle lacrime tristissime<br />

dei miei primi giorni italiani ad un<br />

volto, in quel momento, pieno di un sorriso.<br />

Oggi, quel sorriso noi continuiamo<br />

ad averlo ancora, è la felicità di una<br />

famiglia e, soprattutto, di tutte le spe-<br />

ranze che si sono realizzate. Quei due<br />

giorni, entrambi il 12, il primo nostro<br />

incontro e il momento <strong>della</strong> nostra unione,<br />

sono e resteranno per sempre indimenticabili.<br />

Io che non conoscevo l’autunno<br />

(dove prima abitavo la temperatura<br />

era sempre elevata) ritengo sia la<br />

stagione più bella e più romantica dell’anno.<br />

Nel giorno del nostro matrimonio<br />

alla Tesoriera eravamo circondati da<br />

foglie gialle e rosse che cadevano per<br />

terra e mi sembravano un bel tappeto<br />

colorato che ci invitava a camminare in<br />

avanti, verso il nostro futuro, mentre i<br />

rami degli alberi stormivano al vento e<br />

sembrava la musica di una canzone<br />

d‘amore che festeggiava le nostre vite<br />

ormai congiunte. Un sole leggermente<br />

tiepido illuminava il parco; sembrava<br />

volesse fare gli auguri agli sposi. Mi<br />

sentivo veramente felice.<br />

Ma parlare di felicità non vuol dire che<br />

ebbi tutto nel modo in cui pensavo. Il<br />

destino mi riservò una sorpresa: mio<br />

marito si rivelò presto essere capriccioso<br />

a tavola. A sentire lui, che si ritiene<br />

un “semplice”, non ha mai voluto far<br />

faticare le donne che ama, da sua madre<br />

e sua sorella in passato a sua moglie e<br />

sua figlia nel presente. Non mangia<br />

quasi nessun tipo di verdura (carota,<br />

sedano, cipolla, zucchine, finocchio,<br />

rapa, cetrioli, …) e soprattutto ha una<br />

grande paura del pomodoro (compreso<br />

il sugo di pomodoro) un alimento<br />

“nazionale“ per gli italiani. Tutte queste<br />

cose le ho sapute dopo il fidanzamento.<br />

In quel momento, l’amore oscurava le<br />

differenze tra di noi, e non avevo dato<br />

importanza a quell’aspetto. Anzi, in<br />

realtà, non era un grosso problema se<br />

pensavo quanto fossero viziati, nel<br />

mangiare, i mariti del mio paese.<br />

Dopo il matrimonio, cominciai a<br />

conoscere meglio il mio principe<br />

azzurro. A me è sempre piaciuto cucinare<br />

e preparare la tavola seguendo le<br />

ricette del mio paese, e questo non<br />

solamente per abitudine (dei tanti anni<br />

che ho vissuto in Viet Nam), ma anche<br />

per un senso di nostalgia e soprattutto<br />

per l’orgoglio di far conoscere i molteplici<br />

aspetti e varietà dei nostri piatti.<br />

Ma, nonostante immensi sforzi,<br />

mio marito non toccava niente quando<br />

gli presentavo i risultati <strong>della</strong> mia<br />

cucina, preferendo un pezzo di formaggio<br />

con pane piuttosto che assaggiare<br />

un cucchiaio di zuppa di pesce.<br />

Io, invece riuscivo a mangiare bene i<br />

piatti italiani nonostante preferissi di<br />

più i miei. A tavola preparavo sempre<br />

due cucine, una per lui e l’altra per<br />

me, anche se con un po’ di fatica; non<br />

vedevo un problema, l’importante era<br />

che mangiassimo con buon appetito. I<br />

nostri amici mi dicevano che lo stavo<br />

viziando ma se avessero saputo che in<br />

Vietnam i mariti sono più capricciosi<br />

di lui forse non mi avrebbero rimproverata.<br />

Tra lui e i mariti vietnamiti<br />

intercorre un’enorme differenza: mio<br />

marito non ha mai preteso cibi elaborati<br />

e raffinati mentre gli uomini sposati,<br />

da noi, da sempre equiparano i<br />

buoni risultati a tavola alla felicità in<br />

famiglia, la soddisfazione culinaria è<br />

direttamente proporzionale alla qualità<br />

muliebre. Quindi, in Vietnam, la<br />

tradizione vede una moglie quasi<br />

e13


e14<br />

obbligata a essere anche e soprattutto<br />

una brava cuoca. E se per sfortuna non<br />

fosse brava in cucina dovrebbe fare<br />

molta attenzione e cominciare a preoccuparsi<br />

perché ci sarebbe da aspettarsi<br />

un eventuale tradimento del<br />

marito, il quale, con ogni probabilità,<br />

prima o poi cercherebbe un’altra tavola<br />

più buona, elemento considerato<br />

essenziale in una vita di coppia.<br />

Una volta, mio marito mi disse:<br />

”Quando tu non dovessi essere contenta<br />

di me per qualsiasi motivo, non<br />

dovrai dirmi niente, basterà che tu mi<br />

serva un piatto di quelli che non mi<br />

piacciono e subito capirò di essere<br />

stato punito e cercherò di farmi perdonare.”<br />

Avevo ascoltato bene e ... mi<br />

preparai per l’eventuale l’occasione.<br />

Nel tempo l’occasione si presentò. Un<br />

giorno, dopo cena, mentre guardavamo<br />

il telegiornale ci ritrovammo a<br />

parlare di guerre di religione in Medio<br />

Oriente e Irlanda. Sono argomenti<br />

delicati per me, con i quali bisogna<br />

usare attentamente le parole giuste.<br />

Non ricordo nel dettaglio come degenerò<br />

lo scambio di idee, ma ricordo<br />

bene la piega che prese quella discussione:<br />

mi fece arrabbiare parecchio, e<br />

anche se alla fine lui mi chiese di fare<br />

pace, dentro di me pensavo che avrei<br />

dovuto fargli capire, in qualche<br />

maniera, che ero ancora scontenta.<br />

Il giorno dopo gli preparai un piatto<br />

vietnamita, un’insalata speciale.<br />

Francamente, non avevo intenzione di<br />

far soffrire mio marito, ma volevo<br />

cogliere quell’occasione per sapere<br />

quanto lui mi amasse perché la sera<br />

prima, dopo lo scontro, lui mi aveva<br />

detto, dolcemente, che avrebbe accettato<br />

tutto quello che gli avessi preparato a<br />

tavola per farmi tornare il sorriso.<br />

Di sera, arrivata l’ora di cena, mentre<br />

dal fondo <strong>della</strong> stanza l’impianto Hi Fi<br />

diffondeva con la voce di una cantante<br />

vietnamita le dolci note di una canzone<br />

d’amore, noi ci baciammo e ci augurammo<br />

buon appetito. Lui si mise il<br />

tovagliolo al collo e fece per prendere la<br />

posata con la mano. Ma si fermò quando<br />

vide che in tavola, oltre al piatto di<br />

pastasciutta, non c’era la solita fetta di<br />

tacchino ai ferri con contorno di insalata<br />

al limone. Davanti a sé, faceva bella<br />

mostra uno sfavillante e abbondante<br />

piatto multicolore pieno di carote,<br />

cipolle, cetrioli, verze, peperoni, arachidi<br />

assieme a pezzi di pollo, gamberetti,<br />

pezzi di pancetta. Mi guardò, i suoi<br />

occhi aperti grandi e sorpresi sembravano<br />

ricordare: spaventato sorrise, un sorriso<br />

deformato, e senza dire una parola,<br />

chinò la testa e piano piano mise una,<br />

poi una seconda forchettata di quell’insalata<br />

nella sua bocca. Lo guardavo,<br />

contenta, pensando alla mia vittoria…<br />

ma all’improvviso mi venne un mezzo<br />

colpo nel vedere il suo viso diventare,<br />

all’improvviso, tutto rosso, seguito da<br />

un primo colpo di tosse, poi un lungo<br />

singhiozzo seguito poi da altri. Alla fine<br />

rimise tutto. A quel punto la vera persona<br />

spaventata ero io! Mi alzai, presi una<br />

bottiglia di amaro e gliene diedi un<br />

sorso assieme a qualche carezza sul<br />

petto, come mia madre faceva sempre<br />

con noi quando eravamo piccoli e ci<br />

costringeva a prendere una medicina<br />

dal cattivo gusto.<br />

Passato il momento difficile, presi<br />

quel piatto e lo portai via subito. Nel<br />

frattempo le mie lacrime scendevano<br />

abbondanti, come se qualcuno mi<br />

avesse picchiata. Lui mi accarezzò i<br />

capelli, e sorridendo mi disse:<br />

Stai tranquilla, non è successo niente.<br />

Vedi, ho mantenuto la promessa. Che<br />

buon piatto. Mi perdoni?<br />

Continuavo a piangere, non solo perché<br />

ero pentita ma anche perché ero commossa<br />

dall’amore manifestato da mio<br />

marito. Pensavo, anche, che se mi fossi<br />

trovata in Vietnam con un marito tradizionale<br />

forse, dopo un’azione del genere,<br />

mi sarei sicuramente presa una puni-<br />

zione, certamente uno schiaffo, nonché<br />

l’uscita di casa del mio eventuale marito<br />

alla ricerca di una tavola più piacevole<br />

e ospitale. Al mio paese se avessi mai<br />

deciso di ripetere imperterrita quell’azione<br />

dimostrativa dal sapore vendicativo,<br />

non escludo che un giorno mi<br />

sarei potuta ritrovare sola col marito<br />

certamente assieme ad un’altra donna,<br />

più dolce e comunque più remissiva..<br />

La lezione, appresa quel giorno, mi ha<br />

fatto comprendere che l’amore, anche<br />

se forte, non deve far dimenticare che<br />

anche la persona che si ama e con la<br />

quale si vive ha le sue abitudini e che<br />

è comportamento rispettoso non abusarne,<br />

soprattutto se il sentimento è<br />

corrisposto. Accettare le differenze è<br />

anche un modo per aiutare il nostro<br />

sentimento e farlo diventare più grande.<br />

Di solito si pensa che la tolleranza<br />

sia necessaria per poter convivere<br />

serenamente con gli immigrati, con i<br />

diversi, con le persone meno fortunate,<br />

per una società più vivibile e meno<br />

traumatica. Ho capito, però, che anche<br />

in aspetti apparentemente meno<br />

importanti e poco considerati, il<br />

rispetto delle abitudini altrui ha una<br />

sua valenza; come a tavola, per esempio,<br />

quando i propri gusti diversi possono<br />

creare disagi e incomprensioni.<br />

Ma, poi, la felicità in famiglia non è<br />

difficile da trovare se marito e moglie<br />

hanno lo stesso battito del cuore nonostante<br />

possano essere di etnie diverse,<br />

differenti nella religione oppure<br />

abbiano gusti molto diversi per i cibi.<br />

Oggi, dopo 25 anni di unione, ho ricuperato<br />

con l’aiuto di mio marito un po’ di<br />

entusiasmo nella vita e, senza pretendere<br />

troppo, la felicità che mi dà la mia<br />

famiglia lenisce ed allontana la nostalgia<br />

del mio passato in Vietnam il cui ricordo<br />

è sempre vivo ma meno struggente.<br />

L’autrice è sposata con il nostro<br />

compaesano Antonino Muscarello


XVI Rassegna culturale folcloristica<br />

per la valorizzazione delle minoranze etniche<br />

Contessa Entellina 30 maggio 2009<br />

L’esibizione degli alunni dell’Istituto Comprensivo “G. Buccola”. In basso il gruppo durante la sfilata.<br />

Un gruppo d’alunni di seconda e<br />

terza, <strong>della</strong> scuola secondaria di<br />

I° grado dell’Istituto Comprensivo<br />

“G.Buccola” di Mezzojuso, giorno<br />

30 maggio 2009 ha partecipato “Alla<br />

XVI rassegna culturale e folcloristica,<br />

per la valorizzazione delle minoranze<br />

etniche”, che si è tenuta a<br />

Contessa Entellina.<br />

Questa prima esperienza ci ha gratificato<br />

molto, sia per il coinvolgimento di<br />

tutti nel progetto a scuola (grazie<br />

all’azione dei nostri docenti: Antonella<br />

Parisi e Antonino Brancato), sia per i<br />

risultati raggiunti al concorso, infatti, ci<br />

siamo classificati secondi con la rappresentazione<br />

del canto “O mirë mbrëma”,<br />

ovvero il canto di Lazzaro che viene<br />

cantato a Mezzojuso il sabato che precede<br />

la domenica delle palme, da un gruppo<br />

di fedeli del rito greco bizantino.<br />

Tale riconoscimento per noi è motivo di<br />

gran soddisfazione, soprattutto perché<br />

noi abbiamo cantato solo i primi due<br />

versi e abbiamo scelto di drammatizzare<br />

il resto del canto, scelta operata in funzione<br />

sia del fatto che non conoscevamo<br />

l’esatta pronuncia del canto, perché l’arbëresh<br />

a Mezzojuso non si parla da<br />

diverse generazioni, sia perché abbiamo<br />

pensato che la drammatizzazione lo rendesse<br />

ancora più interessante.<br />

Quello che vogliamo trasmettere é la<br />

coscienza di una tradizione che ci<br />

appartiene e che insieme a tante altre,<br />

non strettamente legate alla cultura<br />

arbëresh, arricchiscono il patrimonio<br />

culturale di Mezzojuso.<br />

Questo canto, insieme con alcuni<br />

toponimi, termini propri <strong>della</strong> cultura<br />

contadina e qualche soprannome è il<br />

segno che in questo territorio si sono<br />

insediati anche gli arbëresh.<br />

L’accoglienza a Contessa Entellina è<br />

stata calorosa ed efficiente: dei ragazzi<br />

ci aspettavano, ci hanno accolto appena<br />

arrivati ed accompagnati nei locali<br />

<strong>della</strong> scuola dove abbiamo depositato i<br />

nostri costumi e strumenti musicali.<br />

Subito dopo ci siamo trasferiti in altri<br />

locali, dove alcune signore ci hanno<br />

deliziato con l’assaggio di quindici tipi<br />

di dolci, torte e fresche bibite.<br />

Guidati dai ragazzi abbiamo iniziato a<br />

Foto A. Parisi<br />

Foto A. Parisi<br />

visitare le chiese del paese, insieme al<br />

nostro dirigente scolastico prof.ssa<br />

Fiorella Palumbo, che nel frattempo ci<br />

ha raggiunto per partecipare alla<br />

nostra giornata a Contessa Entellina.<br />

La visita guidata ha raggiunto un particolare<br />

interesse, quando abbiamo visitato<br />

il museo dove sono conservati<br />

reperti storici di pregevole valore spiegati<br />

in maniera eccellente dai ragazzi.<br />

Particolare clima conviviale si è creato<br />

nel ristorante dove gli organizzatori ci<br />

hanno offerto il pranzo, arricchito dalla<br />

gioia di alcuni di noi per aver ritrovato<br />

degli amici conosciuti in precedenza ad<br />

un campo estivo dell’A.C.R..<br />

Dopo abbiamo incontrato il Sindaco e<br />

il vice sindaco che ci hanno guidato<br />

per le vie del paese per la sfilata in<br />

costume. Alle 17,30 ci è stata la nostra<br />

esibizione che ha riscosso un grande<br />

successo ed abbiamo ricevuto diversi<br />

apprezzamenti.<br />

Mi piace ricordare questa giornata<br />

come un particolare evento che con<br />

l’intento di valorizzare le minoranze<br />

etniche, di fatto, ha dato l’opportunità<br />

a ragazzi, di diversi paesi, di conoscersi<br />

e socializzare le diverse ricchezze<br />

culturali per una crescita sempre<br />

più armonica.<br />

Annalisa Perniciaro<br />

e15


e16<br />

La Maschera<br />

del Barone<br />

Presentato a Mezzojuso,<br />

il romanzo del compaesano<br />

Nicola La Barbera<br />

ambientato tra la Calabria<br />

e la Sicilia.<br />

Domenica 31 Maggio alle ore<br />

17.30 presso i locali del “castello”<br />

comunale di Mezzojuso, è avvenuta<br />

la presentazione del libro “LA<br />

MASCHERA DEL BARONE” di<br />

Nicola La Barbera; promotorice dell’iniziativa<br />

è stata l’Associazione<br />

Turistica Pro Loco Mezzojuso. La<br />

presentazione del libro è stata curata<br />

dai relatori, dr. Filippo Todaro, scrittore<br />

e giornalista <strong>della</strong> “Gazzetta del<br />

Sud”, dalla prof.ssa Antonella Parisi,<br />

docente presso l’Istituto comprensivo<br />

autonomo “G. Buccola” di Mezzojuso<br />

e dal dr. Sandro Miano, medico di<br />

famiglia operante presso la nostra<br />

comunità. Alla presentazione hanno<br />

inoltre partecipato, l’autore del libro,<br />

dr. Nicola La Barbera, il Presidente<br />

<strong>della</strong> Provincia Regionale di Palermo,<br />

dr. Giovanni Avanti, il Sindaco del<br />

Comune di Mezzojuso, sig. Nicola<br />

Cannizzaro e il Presidente <strong>della</strong> Pro<br />

Loco, sig. Salvatore Biuslca.<br />

Emozionante, durante la presentazione,<br />

è stato il racconto dell’autore in<br />

particolare riguardo la motivazione<br />

che lo ha spinto a scrivere questo<br />

libro. Idea che nasce, quasi in maniera<br />

forzata, in un momento molto tragico<br />

e delicato <strong>della</strong> sua vita. Nicola<br />

La Barbera per chi non lo conosce, o<br />

non lo ricorda, è nato a Mezzojuso il<br />

24/09/1948 da Tommaso e Grazia<br />

Morales. Dopo essersi sposato si è<br />

trasferito per lavoro in Calabria,<br />

intraprendendo con grande successo<br />

A cura di Antonella Parisi<br />

un’attività imprenditoriale nel settore<br />

<strong>della</strong> produzione e distribuzione di<br />

prodotti farmaceutici ed erboristici.<br />

Nel 2005 si è ammalato di leucemia<br />

ed è stato costretto a lasciare il lavoro<br />

per potersi curare.<br />

Ed è proprio durante il periodo <strong>della</strong><br />

convalescenza post trapianto che<br />

Nicola, stimolato dal personale medico<br />

e paramedico e dai volontari<br />

dell’A.I.L., decide di cominciare a<br />

scrivere. Nasce da qui la storia del suo<br />

primo romanzo a cui infine da il titolo<br />

“La Maschera del Barone”. Nicola<br />

fortunatamente oggi sta bene, ha recuperato<br />

l’80% del suo midollo osseo,<br />

foto Gioacchino Napoli<br />

foto Gioacchino Napoli<br />

non è ancora del tutto guarito, ma ha<br />

fatto passi da gigante, ancora oggi<br />

vive a Bovalino in provincia di<br />

Reggio Calabria e ormai, essendo<br />

andato in pensione, dedica molto del<br />

suo tempo libero a leggere e scrivere.<br />

Con il libro “La Maschera del<br />

Barone”, l’autore ha partecipato al<br />

premio letterario internazionale intitolato<br />

allo storico calabrese “Gaetano<br />

Cingari”, organizzato ogni anno dalla<br />

casa editrice Leonida. Il libro si è classificato<br />

al terzo posto ed è stato pubblicato<br />

lo scorso febbraio dalla stessa<br />

casa editrice che per l’occasione ha<br />

organizzato una magnifica presentazione,<br />

presso il Palazzo San Giorgio a<br />

Reggio Calabria. In tale occasione<br />

l’autore ha manifestato la volontà di<br />

donare tutti i suoi diritti all’A.I.L.<br />

(Associazione Italiana contro le<br />

Leucemie). I protagonisti principali di<br />

questo romanzo (i cui nomi e fatti<br />

sono puramente inventati) sono il<br />

commissario Falconeri uomo di giustizia,<br />

e don Fifì, ovvero il barone<br />

Solineri, anche lui uomo d’onore e di<br />

un’altra giustizia, appartenente alla<br />

vecchia mafia che vive in Sicilia e<br />

precisamente a Mezzojuso.<br />

Il romanzo è ambientato tra la Sicilia<br />

e la Calabria ed è caratterizzato da un<br />

intreccio di episodi: la vita del commissario,<br />

la storia <strong>della</strong> sua famiglia, il<br />

sequestro di una persona, la storia<br />

d’amore che il commissario vive a<br />

Bovalino e un finale che si rivela pro-


A sinistra in alto, l’autore del romanzo Nicola La Barbera; in basso un momento <strong>della</strong> presentazione.<br />

In questa pagina, in alto il tavolo dei relatori e a destra la copertina del libro.<br />

prio nelle ultime pagine, con il trionfo<br />

<strong>della</strong> giustizia, di Falconeri e dei suoi<br />

uomini. Il racconto inizia in medias<br />

res, con l’arrivo del commissario<br />

Falconeri a Bovalino, e procede in<br />

prolessi, ovvero a ritroso, per raccontare<br />

la storia <strong>della</strong> sua famiglia, storia<br />

che lui sconosce e <strong>della</strong> quale viene a<br />

conoscenza per caso.<br />

Questo romanzo si può considerare<br />

come un romanzo nel romanzo, poiché<br />

l’autore adotta un espediente narrativo<br />

per cui la storia principale racchiude<br />

una storia secondaria che è più<br />

di un semplice inciso o di un aneddoto<br />

e in alcuni momenti assume i connotati<br />

di un testo autonomo. La storia<br />

iniziale, che in un primo momento<br />

sembra essere quella principale, è<br />

quella del commissario Falconeri che<br />

dal Piemonte arriva a Bovalino dove<br />

prende servizio al commissariato. Ma<br />

già nel II capitolo si spezza la linearità<br />

<strong>della</strong> fabula e l’attenzione si sposta<br />

su un’altra vicenda che apparentemente<br />

sembra secondaria la storia di un<br />

capo, un uomo d’onore che vive a<br />

Mezzojuso, il barone Solineri, detto<br />

don Fifì. L’autore utilizzando questo<br />

innesto ha narrato la storia principale<br />

con una sua versione alternativa, e ha<br />

creato uno stacco rispetto alla trama<br />

principale. Ha utilizzato una “struttura<br />

simile alle scatole cinesi” per cui<br />

all’interno del romanzo troviamo altre<br />

vicende, divagazioni. Sembra quasi<br />

che le due storie siano racchiuse una<br />

dentro l’altra. Il “romanzo nel romanzo”<br />

era molto frequente soprattutto<br />

nella letteratura dell’ottocento.<br />

Esempi di romanzo nel romanzo si<br />

trovano per esempio ne: I Promessi<br />

Sposi di Alessandro Manzoni. Quello<br />

<strong>della</strong> monaca di Monza, è un ottimo<br />

esempio: il romanzo si interrompe per<br />

inserire una descrizione dettagliata<br />

delle vicende accadute a questo personaggio.<br />

Anche La Barbera nel suo<br />

libro ha fatto questo, determinando un<br />

intreccio che si è originato dalla<br />

digressione creata dalla presenza di<br />

vari episodi tessuti abilmente come<br />

una perfetta ragnatela.<br />

L’autore, inoltre tra le varie vicende<br />

che s’intrecciano nel suo racconto,<br />

inserisce alcuni aspetti <strong>della</strong> tradizione<br />

popolare del nostro paese legati in<br />

parte al passato, ad esempio quando<br />

parla del mastro di campo dei ricchi e<br />

dei poveri ed in parte legati al presente<br />

quando parla dei panuzzi di San<br />

Giuseppe, o del rito cattolico ortodosso.<br />

Sicuramente ciò è dovuto ad un<br />

certo attaccamento dell’autore alle sue<br />

radici, a quelle tradizioni del suo<br />

paese che ricorda sempre con piacere<br />

ed anche forse con un po’ di nostalgia.<br />

Tante sarebbero le vicende da poter<br />

commentare ancora ma si corre il<br />

rischio di svelare troppo, togliendo il<br />

gusto di scoprire da soli tutti i particolari,<br />

l’obiettivo invece è quello di<br />

suscitare la voglia di leggere al più<br />

presto questo libro.<br />

foto Gioacchino Napoli<br />

Chi volesse acquistare<br />

una copia del volume<br />

“La Maschera del Barone”<br />

(costo € 12,00)<br />

può rivolgersi alla<br />

Pro Loco Mezzojuso che<br />

provvederà ad effettuare<br />

l’ordine, oppure può<br />

richiederlo direttamente<br />

alla casa editrice Leonida.<br />

www.editrice-leonida.com<br />

Si comunica che<br />

da qualche giorno<br />

è attivo il sito internet <strong>della</strong><br />

PRO LOCO MEZZOJUSO<br />

all’indirizzo:<br />

www.prolocomezzojuso.it<br />

e17


e18<br />

Campo scuola<br />

Dal 12 al 14 giugno 2009, noi<br />

ragazzi dell’A.S.D. Adrasto volley<br />

abbiamo partecipato ad un campo<br />

estivo dedicato alla pallavolo, organizzato<br />

dalla sopra citata società, presso<br />

l’abitazione estiva delle suore<br />

Collegine.<br />

Questa esperienza fantastica ci ha fatto<br />

crescere non solo dal punto di vista<br />

sportivo, ma ha arricchito la nostra vita<br />

di rapporti umani e aggregazione<br />

sociale, sottolineati dalla condivisione<br />

di momenti di gioia, di passione per il<br />

raggiungimento di obiettivi e da una<br />

sana competizione sportiva che era<br />

alla base di ogni attività svolta.<br />

Tutto ciò è stato possibile grazie a gare<br />

e giochi divertenti ed educativi, tra i<br />

quali “la caccia a tesoro” che per circa<br />

quattro ore ci ha tenuti attenti ed impegnati<br />

tra enigmi da risolvere, oggetti<br />

da cercare e spettacoli da inventare e<br />

subito dopo inscenare. Tutti i giochi<br />

dal tiro alla fune, alla sfida all’anguria<br />

dal torneo volley croce al gioco delle<br />

pentolacce si concludevano, anche<br />

grazie alle alte temperature estive col<br />

tirarsi palloncini pieni d’acqua una<br />

sorta di acqua splash molto divertente.<br />

Ricorderemo positivamente questa<br />

esperienza che resterà nei nostri cuori,<br />

le lunghe passeggiate alle ore 09.00<br />

del mattino e le spensierate serate a<br />

cantare a squarcia gola.<br />

Un ringraziamento noi giovani atleti<br />

dall’Adrasto Volley vorremo intanto<br />

porgerlo all’intera società che in questo<br />

piccolo centro si adopera senza<br />

sosta; alle Suore Collegine per averci<br />

concesso la struttura; a Don Enzo per<br />

aver accantonato i suoi impegni e<br />

celebrato per noi e le nostre famiglie<br />

ADRASTO<br />

VOLLEY<br />

una messa dedicata allo sport.<br />

All’indispensabile presenza e sostegno<br />

dei coniugi Guidera Salvo, Lory e la<br />

piccola Caterina; al fotografo ufficiale<br />

del campo Vicé Cuttitta; alla collaborazione<br />

per tutte le attività del campo di<br />

Giorgio Ferlisi, Piero Lo Monte alias<br />

“Zu Petru” e alla dolce Stefania Bua.<br />

Ai super gemelli Canfora Massimiliano<br />

e Marco per averci deliziato <strong>della</strong> loro<br />

cucina e per l’affetto mostratoci e a tutti<br />

coloro che hanno collaborato per la riuscita<br />

del campo.<br />

Per concludere ringraziamo la nostra<br />

meravigliosa Mister Maria Grazia<br />

Lucido per averci fatto vivere una<br />

spendida esperienza che non dimenticheremo<br />

mai.<br />

Giovanna Cannizzaro<br />

a nome dei ragazzi partecipanti<br />

In alto il gruppo dei partecipanti. Accanto e sopra, la contagiosa allegria<br />

unita a momenti di preghiera e riflessione per un’esperienza unica.


A.S.D. ADRASTO MEZZOJUSO<br />

Un’annata sportiva da incorniciare<br />

La stagione sportiva 2008-09 sicuramente<br />

sarà ricordata dai ragazzi,<br />

dai dirigenti e dagli sportivi di<br />

Mezzojuso per i tanti eventi cui<br />

l’Adrasto ha partecipato con successo,<br />

anche in termini di risultati sportivi.<br />

Fiore all’occhiello delle attività i due<br />

primi posti in classifica nei gironi di<br />

appartenenza dei campionati F.I.G.C.<br />

provinciali sia nella categoria allievi<br />

(14-16 anni) che nella categoria giovanissimi<br />

(12-14 anni); oltre i buoni risultati<br />

dell’attività di base nella categoria<br />

esordienti, pulcini, piccoli amici. Per il<br />

secondo anno consecutivo, inoltre,<br />

l’Adrasto ha partecipato “eroicamente”<br />

(per i disagi dovuti alla mancanza di<br />

struttura sportiva), giocando le gare<br />

interne a Bolognetta, al campionato di<br />

pallavolo femminile di terza divisione<br />

e ha partecipato, sollecitata da un gruppo<br />

di sportivi, anche al campionato<br />

provinciale di prima divisione maschile,<br />

nonché ha organizzato nei locali di<br />

S. Maria attività di volley under 16 e<br />

under 14 e di mini-volley coinvolgendo<br />

circa 50 ragazzi e bambini.<br />

Oltre all’attività federale nello spirito<br />

associazionistico l’Adrasto ha partecipato<br />

al 22° Torneo Internazionale Costa<br />

Gaia con pernottamento a Mazara del<br />

Vallo con la categoria giovanissimi; al<br />

2° Torneo “Ali per volare” pro Africa<br />

con l’attività di bas;, al Torneo “Rocco<br />

Chinnici” con allievi ed esordienti; al 7°<br />

Torneo “Costa saracena” (Capo<br />

d’Orlando) categoria allievi con cinque<br />

pernottamenti a Piraino; ha organizzato<br />

presso il campo comunale diversi concentramenti<br />

di pulcini e piccoli amici<br />

nonché la festa finale con giochi popolari<br />

(corsa coi sacchi, tiro alla fune<br />

ecc.); in collaborazione con l’Istituto<br />

Comprensivo “G. Buccola” ha organizzato<br />

il “Tetrathlon <strong>della</strong> <strong>Brigna</strong>” per i<br />

ragazzi <strong>della</strong> scuola media, ha aderito<br />

all’invito del Palermo Calcio portando<br />

allievi e giovanissimi allo stadio in<br />

occasione di Palermo-Catania; ha “sposato”<br />

con l’Ass. Maria S.S. del Paradiso<br />

il progetto “Insieme io non avrò paura<br />

di… !” organizzando un seminario e<br />

di Pino Como<br />

successivamente cineforum al Castello<br />

di Mezzojuso contro il bullismo e l’abuso<br />

giovanile.<br />

Solo nell’attività calcistica si contano<br />

106 tesserati F.I.G.C. con tutto quello<br />

che comporta la costante attività<br />

settimanale degli allenamenti<br />

delle varie fasce di età.<br />

Naturalmente dietro a tanta attività<br />

c’è un incredibile ed enorme<br />

lavorio dei dirigenti in termini di<br />

impegno sociale, organizzazione,<br />

disponibilità in favore dei ragazzibambini;<br />

il tutto in maniera totalmente<br />

disinteressata. Ricordiamo che la<br />

scuola calcio Adrasto è aperta a tutti<br />

gratuitamente, i dirigenti e collaboratori<br />

che portano avanti il “progetto<br />

Adrasto” sono: Giuseppe Barone,<br />

Giuseppe Bellone, Nicola Bidera,<br />

Michele Bua, Vincenzo Cuttitta,<br />

Luciano Guccione, Salvatore Guidera,<br />

Pietro Lo Monte, Maria Grazia<br />

Lucido, Alberto Meli, Enzo Meli,<br />

Marco Militello, ed il sottoscritto nonché<br />

per la pallavolo i gemelli Marco e<br />

Massimiliano Canfora. A supportare<br />

economicamentel’associazione<br />

oltre i soci sono<br />

gli sponsor, come ogni anno lo<br />

sponsor ufficiale principale è stato il<br />

Comune di Mezzojuso cui l’Adrasto<br />

per convenzione si impegna a pubblicizzare<br />

l’immagine. Altri sponsor<br />

sono stati: Autoscuola Valenza, Bar<br />

Mirto Elena, Chiosco dei giovani,<br />

Eolo Costruzioni, Matilda<br />

Costruzioni, Tabaccheria Spitaleri,<br />

Zi.Cu Auto. Il prossimo nostro impegno:<br />

si aspetta con fiducia (per crediti<br />

sportivi) l’avallo del Comitato<br />

Regionale Sicilia per l’iscrizione ai<br />

campionati allievi e giovanissimi<br />

regionali.<br />

Dall’alto verso il basso, le squadre “Giovanissimi” e “Allievi” con i dirigenti dell’A.S.D. Adrasto.<br />

e19


e20<br />

Inaugurazione del Caseificio di Giuseppe La Barbera<br />

Nel pomeriggio di Domenica 31<br />

Maggio 2009, a Mezzojuso, in<br />

contrada Montagnola, alla famiglia La<br />

Barbera Giuseppe si sono uniti numerosi<br />

parenti ed amici per festeggiare<br />

l’inaugurazione di un nuovo caseificio<br />

dotato di una moderna attrezzatura per<br />

la lavorazione di prodotti caseari tipici,<br />

finalizzato a migliorare ed a incrementare<br />

l’antico mestiere tramandato<br />

al proprietario dal padre. Ai festeggiamenti<br />

si sono uniti il primo cittadino<br />

di Mezzojuso, Nicolò Cannizzaro, ed<br />

il parroco don Enzo Cosentino che ha<br />

impartito la benedizione. Il nuovo<br />

caseificio, di cui è titolare Anna Maria<br />

La Gattuta moglie di Giuseppe, è per<br />

il nostro piccolo paese una nuova attività<br />

che contribuisce alla sua crescita<br />

commerciale ed economica. Da parte<br />

<strong>della</strong> famiglia La Barbera Giuseppe<br />

un ringraziamento particolare va a<br />

tutti coloro che le sono stati vicini e<br />

l’hanno aiutata a realizzare questo<br />

progetto. Ai proprietari i migliori<br />

auguri da parte <strong>della</strong> Redazione.<br />

“Entra, servo buono e fedele nel gaudio del tuo Signore” (Mt. 25,21)<br />

Il Parroco, i Presbiteri e la Comunità<br />

parrocchiale <strong>della</strong> Martorana, uniti nel<br />

dolore e nella preghiera ai membri<br />

<strong>della</strong> famiglia, annunciano la morte di<br />

Pietro Formisano Cavaliere di S.<br />

Silvestro Papa.<br />

Per 60 anni ineguagliabile custode<br />

<strong>della</strong> Casa del Signore, prezioso e inappuntabile<br />

collaboratore al servizio di<br />

intere generazioni, di cui ha condiviso<br />

gioie e prove. Don Enzo e la redazione<br />

si uniscono al dolore <strong>della</strong> famiglia.<br />

OFFERTE RICEVUTE<br />

Gattuso Giuseppe, Augusta € 25,00<br />

Fucarino M. - Lascari A., S. Cruz € 26,00<br />

Rosini Nicolò, Mezzojuso € 25,00<br />

Rosini Maria, Australia € 25,00<br />

Rosini Giuseppe, USA € 25,00<br />

Rosini Pina, USA € 25,00<br />

Schillizzi Rosanna, Mezzojuso € 20,00<br />

Brancato Baldassare, S. Flavia € 20,00<br />

Como Francesco, Marnate (VA) € 30,00<br />

Figlia B. - Bua A., Mezzojuso € 50,00<br />

Bisulca Maria, Agrigento € 25,00<br />

Nuccio Giuseppe, Mezzojuso € 10,00<br />

Garzaniti P. e V., Australia € 31,00<br />

Princiotta F. e V., Australia € 50,00<br />

Di Miceli Francesco, Australia € 31,00<br />

Rizzo Geraci Pina, Palermo € 25,00<br />

Rizzo - Durante, Palermo € 25,00<br />

Como Antonino di Franc., USA € 50,00<br />

Siragusa Nicolò, Mezzojuso € 20,00<br />

Perniciaro Nicola, Mezzojuso € 30,00<br />

Achille Salvatore, Mezzojuso € 10,00<br />

Morales K. - Morales M., USA € <strong>70</strong>,00<br />

Divono Giuseppe, Ferrara € 50,00<br />

Pennacchio Antonino e Biagio € 30,00<br />

I NUOVI ARRIVATI<br />

FEDERICA MARIA ILARDI<br />

di Cosimo e Sucato Nadia<br />

ANTONINO SALERNO<br />

di Vincenzo e D’orsa Salvina<br />

NOEMI BATTAGLIA<br />

di Andrea e Chetta Federica<br />

LUCA TAVOLACCI<br />

di Vittoriano e Inguì Anna Maria<br />

RIPOSANO NEL SIGNORE<br />

GIUSEPPE MUSCARELLO<br />

16/06/1917 - 07/05/2009<br />

IGNAZIO (ANTONINO) LALA<br />

16/12/1938 - 07/05/2009<br />

FRANCESCA DIOGUARDI<br />

24/12/1924 - 19/05/2009<br />

ROSARIO SCHILLIZZI<br />

04/03/1924 - 21/05/2009<br />

SALVATORE ILARDI<br />

23/02/1936 - 27/05/2009<br />

I nostri lettori ci scrivono<br />

Ringrazio tutta la Redazione <strong>Eco</strong> <strong>della</strong><br />

<strong>Brigna</strong> per il giornale che riceviamo,<br />

facendoci ricordare del nostro paese,<br />

un saluto per tutti, da Francesco<br />

Dimiceli e famiglia.<br />

Sidney - Australia


“Tu da che parte stai?”<br />

Presentazione a Palermo<br />

Giorno 21 maggio presso la Facoltà<br />

Teologica di Sicilia “San Giovanni<br />

Evangelista” di Palermo nell’ambito<br />

del confronto “Sulle orme di Padre<br />

Puglisi. Testimonianza personale e<br />

impegno sociale contro la mafia” è stato<br />

presentato il libro di Roberto Lopes<br />

“Tu, da che parte stai?” con allegato<br />

DVD dello spettacolo, che tratta <strong>della</strong><br />

vicenda del parroco di Brancaccio ucciso<br />

dalla mafia il 15 settembre del 1993.<br />

Il confronto è stato introdotto dal preside<br />

<strong>della</strong> facoltà Teologica ospitante,<br />

mons. Nino Raspanti ed ha visto la partecipazione<br />

di Padre Francesco Stabile,<br />

storico <strong>della</strong> Chiesa, di Giampiero Tre<br />

Re, teologo e insegnante, di Giovanni<br />

Abbagnato, opinionista e operatore<br />

sociale, di Ferdinando Siringo, presidente<br />

del Cesvop, di Mimmo<br />

Carnevale, in rappresentanza <strong>della</strong> casa<br />

editrice Ispe, che ha stampato il volume.<br />

Presente l’autore, Roberto Lopes,<br />

ha coordinato e presieduto l’incontro<br />

Rosaria Cascio, presidente dell’associazione<br />

“Padre Pino Puglisi. Si, ma verso<br />

dove?”. Momento particolarmente<br />

emozionante è stata la lettura drammatizzata<br />

del testo teatrale ad opera degli<br />

attori Gigi Borruso e Vito Savalli.<br />

Erano presenti all’incontro circa centocinquanta<br />

partecipanti.<br />

UN ALTRO EPISODIO VANDALICO<br />

COLPISCE LA NOSTRA COMUNITÀ<br />

Giorno 9 Luglio 2009 la Scuola, il Comune e la cittadinanza tutta di Mezzojuso<br />

SONO STATE COLPITE DA UN ATTO DI GRAVISSIMA INCIVILTÀ.<br />

Il plesso “I. Gattuso”, sede <strong>della</strong> scuola dell’infanzia, è stato oggetto di atti<br />

vandalici che hanno danneggiato gravemente alcune parti dell’edificio:<br />

VETRI E SERRANDE SONO STATE ROTTE<br />

DAL LANCIO DI BOTTIGLIE E PIETRE DALL’ALTO.<br />

Ci chiediamo chi è responsabile di tutto questo:<br />

chi non è da ostacolo? chi non partecipa al controllo?<br />

chi non aiuta chi si trova in difficoltà?<br />

INTERROGHIAMOCI.<br />

E ALLORA COSA CI MANCA:<br />

lo spazio? un sano divertimento? un impegno utile? un punto di riferimento?<br />

INTERROGHIAMOCI TUTTI.<br />

LO SAPPIAMO CHE E’ STATO COMMESSO UN REATO?<br />

Ricordiamoci che il Codice Penale all’Art. 635 comma 2 prevede, per il reato<br />

di danneggiamento di edifici pubblici o destinati ad uso pubblico,<br />

il procedimento d’ufficio e la reclusione da 6 mesi a tre anni.<br />

TUTTI SIAMO CHIAMATI A FARE QUALCOSA<br />

Per evitare che possano ripetersi fatti simili svegliamo le nostre coscienze<br />

e diamoci da fare<br />

TUTTI ABBIAMO BISOGNO DELL’AIUTO DI TUTTI<br />

Il Consiglio d’Istituto - I.C. “G. Buccola” Mezzojuso<br />

Foto Giusy Spata<br />

Nei giorni del 5-6-7 giugno del 2009 a<br />

Villafrati presso la Valle Degli Elfi si è<br />

svolto il salone internazionale del<br />

cavallo frisone del mediterraneo intitolato<br />

MEDIHORSE. Sabato 6 giugno<br />

si è svolto l’horse show, il primo concorso<br />

di arie equestri, rivolto a tutti<br />

coloro che, non appartenendo alla<br />

categoria di addestratori professionisti<br />

di cavalli di alta scuola, sono riusciti<br />

con pazienza, dedizione, impegno ad<br />

addestrare il proprio cavallo come<br />

Giovanni Palazzotto che assieme alla<br />

sua cavalla Guerriera di Pura Razza<br />

Espagnola (P.R.E.), sono stati i vincitori<br />

<strong>della</strong> serata, mostrando un perfetto<br />

connubio tra cavallo e cavaliere<br />

conseguendo la votazione di 117/120.<br />

L’aspetto organizzativo e delle pubbliche<br />

relazioni è stato curato dalla<br />

nostra compaesana Giusy Spata.<br />

LAUREE<br />

Il 25 Giugno 2009, presso la Facoltà<br />

di Lettere e Filosofia dell’Università<br />

degli Studi di Palermo, Salvatrice<br />

Chetta ha conseguito la Laurea in<br />

Lettere Moderne discutendo la tesi dal<br />

titolo “L’emigrazione siciliana in<br />

Tunisia” e riportando la votazione<br />

finale di 108/110. Relatore è stato il<br />

Prof. Vincenzo Guarrasi.<br />

Presso l’Università di New York,<br />

Giuseppe Rosini Junior ha conseguito<br />

la Laurea in Scienze Politiche, riportando<br />

la votazione finale di 110/110 e lode.<br />

Presso l’Università di New York,<br />

Giuseppe Joe Militello ha conseguito la<br />

Laurea in Giurisprudenza, riportando<br />

la votazione finale di 110/110 e lode.<br />

Ai neolaureati gli auguri <strong>della</strong><br />

Redazione.<br />

e21


e22<br />

BREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVI<br />

MAGGIO 2009<br />

Venerdì 1<br />

Inizio del mese mariano: ogni sera,<br />

alle 21.00, nella chiesa di Santa Maria<br />

di Tutte la Grazie si intona l’inno<br />

Akatistos, dedicato alla Vergine.<br />

Sabato 9<br />

In mattinata, nella chiesa<br />

dell’Annunziata, la ditta Francesco Lo<br />

Monte consegna i nuovi banchi <strong>della</strong><br />

chiesa. Le panche sostituite vengono<br />

collocate, a cura <strong>della</strong> stessa ditta,<br />

nella chiesa dell’Immacolata che ne<br />

era sprovvista. Il rinnovo dei banchi in<br />

Parrocchia è stato realizzato grazie<br />

alle offerte di alcuni fedeli.<br />

Domenica 10<br />

- Alle 12.00, al SS. Crocifisso, si svolge<br />

“L’Appizzatina ri u Paliu” che segna<br />

l’inizio dei festeggiamenti per la Fiera<br />

del SS. Crocifisso, con lancio di santini<br />

dal campanile, sparo di castagnole,<br />

suono di tamburo e banda musicale.<br />

- Nel pomeriggio, nella chiesa Maria<br />

SS. Annunziata, alcuni bambini del<br />

catechismo parrocchiale si accostano<br />

per la prima volta al Sacramento <strong>della</strong><br />

Confessione. Dopo la Celebrazione, i<br />

bambini festeggiano, insieme al parroco,<br />

alle catechiste e ai genitori, con un<br />

piccolo rinfresco organizzato da quest’ultimi<br />

nella Casa di San Giuseppe.<br />

- I componenti del Circolo PD di<br />

Mezzojuso distribuiscono il secondo<br />

numero di “Democratica…mente”:<br />

bimestrale di informazione politica.<br />

Sabato 16<br />

Alle 16.30, l’A.C.R. organizza un<br />

incontro per ragazzi presso la chiesa<br />

del SS. Crocifisso.<br />

Alle 18.00, si svolge la condotta di ex<br />

voto del SS. Crocifisso. Seguono, alle<br />

20.30, i Vespri Solenni.<br />

In serata, in piazza Umberto I, i<br />

festeggiamenti in onore del SS.<br />

Crocifisso continuano con un concerto<br />

di musica leggera.<br />

Domenica 17<br />

Fiera del SS. Crocifisso:<br />

Alle 07.00 risuona l’Alborata.<br />

Alle 10.30, al Crocifisso il parroco<br />

papàs Marco celebra la Divina Liturgia.<br />

Dopo la Celebrazione si svolge per le<br />

vie processionali la tradizionale “torceria”<br />

con la sfilata di muli bardati.<br />

Alle 21.00, dalla chiesa del SS.<br />

Crocifisso, parte la processione <strong>della</strong><br />

“Vara”.<br />

Giovedì 21<br />

Nel pomeriggio, alla Facoltà<br />

Teologica di Palermo, il prof. Roberto<br />

Lopes presenta il suo volume “Tu da<br />

che parte stai?”.<br />

Venerdì 22<br />

Festa di Santa Rita da Cascia:<br />

Alle 17.30, all’Annunziata il parroco<br />

celebra la S. Messa, al termine si svolge<br />

per le via del paese la processione<br />

con il simulacro <strong>della</strong> Santa.<br />

Numerosa anche quest’anno la partecipazione<br />

delle fedeli con le tradizionali<br />

rose.<br />

La statua di S. Rita in processione. Foto F. Brancato.<br />

Sabato 23<br />

Alle 21.30, in piazza Umberto I, Sergio<br />

Vespertino si esibisce in un cabaret. Lo<br />

spettacolo rientra nel programma dei<br />

festeggiamenti del SS. Crocifisso.<br />

Domenica 24<br />

Ottava del SS. Crocifisso:<br />

In mattinata la banda musicale fa il<br />

giro del paese. Alle 10.30 i bambini<br />

<strong>della</strong> Prima Comunione <strong>della</strong> parrocchia<br />

San Nicolò di Mira si recano in<br />

processione verso la chiesa del SS.<br />

Crocifisso, dove si svolge la<br />

Celebrazione. Alle 19.00 il parroco<br />

papàs Marco celebra i Vespri Solenni<br />

al SS. Crocifisso ed in seguito si svolge<br />

la processione <strong>della</strong> Vara.<br />

Lunedì 25<br />

Alle 21.00 si svolge la celebrazione<br />

<strong>della</strong> “Chiusura <strong>della</strong> Vara”, seguita<br />

dai giochi di artificio con i quali si<br />

concludono i festeggiamenti al SS.<br />

Crocifisso.<br />

Sabato 30<br />

Alle 16.30, papàs Marco celebra al<br />

Cimitero la Divina Liturgia in suffragio<br />

delle anime dei defunti.<br />

Alle 18.30, presso la croce <strong>della</strong><br />

<strong>Brigna</strong> un gruppo di fedeli <strong>della</strong> parrocchia<br />

di San Nicolò di Mira intona il<br />

canto O e bukura Moree.<br />

Alle 19.00, nella chiesa di San Nicolò<br />

di Mira il parroco papàs Marco celebra<br />

i Vespri Solenni <strong>della</strong> Pentecoste.<br />

Domenica 31<br />

Alle 11.30, nella chiesa di Santa Maria<br />

di Tutte le Grazie papàs Marco celebra<br />

la Divina Liturgia con al termine la<br />

benedizione di tutti i bambini battezzati<br />

durante l’anno.<br />

Alle 21.00 si svolge la breve processione<br />

con l’icona <strong>della</strong> Vergine per le<br />

vie del quartiere di Santa Maria, con la<br />

quale si conclude la celebrazione del<br />

mese mariano.<br />

GIUGNO<br />

Lunedì 1<br />

Alle 21.00, nella Chiesa<br />

dell’Immacolata dell’ex convento<br />

latino, ha inizio “la tredicina” in<br />

onore di Sant’Antonio da Padova, con<br />

la recita del S. Rosario e la celebrazione<br />

<strong>della</strong> S. Messa per tredici sere.<br />

Domenica 7<br />

Alle 10.30, dalla chiesa del Sacro<br />

cuore di Gesù del Collegio di Maria


BREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVI a cura di Francesca Brancato<br />

un gruppo di 13 bambini del catechismo<br />

parrocchiale si dirige verso<br />

l’Annunziata dove ricevono i<br />

Sacramenti <strong>della</strong> Prima Comunione e<br />

<strong>della</strong> Santa Cresima.<br />

Alle 19.00, al teatro “Don Orione” di<br />

Palermo, va in scena, a cura del Liceo<br />

Classico Statale “Vittorio Emanuele<br />

III” di Palermo,“Tu da che parte<br />

stai?”: il musical su Padre Pino<br />

Puglisi di Roberto Lopes.<br />

Mercoledì 10<br />

Nel pomeriggio, a Palazzo Steri, viene<br />

conferita dalla Facoltà di Scienze <strong>della</strong><br />

Formazione dell’Università degli Studi<br />

di Palermo, la laurea honoris causa in<br />

Scienze <strong>della</strong> Comunicazione Sociale e<br />

Istituzionale allo scrittore albanese<br />

Ismail Kadare. Nella stessa data, al teatro<br />

Golden di Palermo, Ismail Kadare è<br />

stato insignito del premio Besa<br />

dall’Unione dei Comuni Besa, Presente<br />

alla premiazione i rappresentanti <strong>della</strong><br />

Pro Loco di Mezzojuso.<br />

Sabato 13<br />

Festa di Sant’Antonio da Padova<br />

Alle 11.00, nella chiesa<br />

dell’Immacolata, il parroco don Enzo<br />

celebra la Liturgia Eucaristica che si<br />

conclude con la benedizione <strong>della</strong><br />

tunichette de “I Monacheddi”: i bambini<br />

che vengono affidati alla protezione<br />

del Santo Padovano. Alla fine <strong>della</strong><br />

S. Messa viene inoltre distribuito del<br />

pane benedetto, offerto da alcune<br />

famiglie devote al Santo.<br />

Alle 21.00, si svolge, per le vie del<br />

paese, la processione del simulacro<br />

del Santo. Numerosissima, come ogni<br />

anno, la partecipazione dei fedeli.<br />

Domenica 14<br />

Festa del Corpus Domini<br />

Alle 11.00, nella chiesa di Maria SS.<br />

Annunziata un secondo gruppo di 12<br />

bambini del catechismo parrocchiale<br />

si accostano alla Prima Comunione e<br />

ricevono la Santa Cresima.<br />

Alle 21.00, ha inizio, dalla chiesa di<br />

San Nicolò di Mira la processione del<br />

Santissimo Sacramento. Alla processione<br />

partecipano, come da tradizione,<br />

tutti i bambini che hanno ricevuto il<br />

Sacramento <strong>della</strong> Prima Comunione,<br />

il clero <strong>della</strong> comunità, le religiose, le<br />

autorità civili e militari. La processione<br />

del Santissimo proseguirà per i vari<br />

quartieri del paese durante le sere dei<br />

giorni di Ottavario che si concluderà<br />

con la processione di sabato con partenza<br />

dalla chiesa dell’Annunziata.<br />

Martedì 16<br />

Inizio del Triduo del Sacro Cuore di<br />

Gesù: alle ore 18.00 delle tre giornate<br />

precedenti la Festa, il parroco don<br />

Enzo celebra la Liturgia Eucaristica,<br />

presso la chiesa del Sacro Cuore di<br />

Gesù del Collegio di Maria, preceduta<br />

dalla recita del Santo Rosario e seguita<br />

dalla Benedizione Solenne.<br />

Venerdì 19<br />

Festa del Sacro Cuore di Gesù<br />

Alle 18.00, il parroco don Enzo celebra<br />

la Liturgia Eucaristica presso la<br />

chiesa del Sacro Cuore di Gesù del<br />

Collegio di Maria. Al termine si svolge<br />

la benedizione e la consacrazione<br />

al Sacro Cuore di Gesù.<br />

Elenco dei Bambini affidati a Sant’Antonio<br />

Bisulca Salvatore, Bonomo Giuseppe, Burriesci Giuliana, Cannizzaro Giorgia, Cucca Mario,<br />

D’Arrigo Salvatore, Di Miceli Salvatore, Farini Asia, Guidera Caterina, Ingraffia Domenico,<br />

Morales Gabriele, Nuccio Rosaly, Patricola Virginia, Zambito Eleonora.<br />

e23


eECO<br />

BRIGNA<br />

<strong>della</strong><br />

In copertina:<br />

Gruppo Scout<br />

di Mezzojuso<br />

Palermo, martedì 2 giugno 2009<br />

Chiusura dell’anno giubilare corradiniano<br />

(foto di Francesca Brancato)<br />

PERIODICO BIMESTRALE - PARROCCHIA MARIA SS. ANNUNZIATA - MEZZOJUSO<br />

Nuova Serie, Registrato presso il Tribunale di Palermo al n. 33 del 15.10.97<br />

Direttore Responsabile: Vincenzo Cosentino<br />

Condirettore: Carlo Parisi<br />

Redazione: Francesca Brancato, Doriana Bua, Danilo Figlia, Concetta Lala, Ciro Muscarello, Margherita Reres<br />

Indirizzo: Piazza F. Spallitta - 90030 Mezzojuso (PA) - Tel e fax 091.8203179 - E-mail: ecobrigna@libero.it - Codice IBAN: IT41 F076 0104 6000 0002 0148 904<br />

Grafica ed impaginazione: Gianni Schillizzi<br />

Stampa: Consorzio ASTER Stampa - Roccapalumba (PA)

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