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1. I Sette Nani contro Predator - Naran.It

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L’ombra che striscia nell’oscurità.<br />

Scivola giù dal tronco silenziosamente. Si guarda attorno con sguardo feroce. La vista di tutto<br />

quel sangue fa salire il suo metabolismo ed una scarica di adrenalina fa vibrare il suo corpo.<br />

“I <strong>Nani</strong> hanno fatto un bel lavoro, complimenti!” - sogghigna tra sé e sé. Poi mentalmente<br />

riproduce i suoni delle voci dei <strong>Nani</strong>, sentite poco tempo fa, mentre essi stavano raggruppandosi per<br />

lasciare quel luogo di morte e desolazione.<br />

Scivolando silenziosamente, si avvicina al recinto dove giacciono numerosi cadaveri di donne<br />

e cuccioli. Si china ed afferra un cadavere di un infante; dalla gola tagliata è ormai uscito tutto il<br />

sangue, ora rappreso sul torace di quel corpicino.<br />

Con un taglio netto stacca la testa e la solleva <strong>contro</strong>luce, per osservarla meglio.<br />

Un brivido di soddisfazione fà tremare il suo corpo. Comincia a pregustare il piacere della<br />

caccia. Guarda poi verso la foresta, nella direzione presa dai <strong>Nani</strong> e dalla ragazza elfa. La sua vista<br />

acuta perfora le ombre della notte, ormai calata sulla sinistra, fittissina selva.<br />

“Non avrei mai pensato che dei <strong>Nani</strong> potessero interessarsi a lei!” - sogghgigna tra sé e sé.<br />

“Hanno fatto una scelta sbagliata.”<br />

Nella notte, un altro ancor più sinistro ululato si alza verso l’ammiccante argentea sfera della<br />

Luna che pare sogghignare sopra le lontane colline. I raggi argentei si riflettono sul suo corpo<br />

facendolo risaltare <strong>contro</strong> il nero sfondo degli alberi. Tutto attorno si leva il lezzo della morte,<br />

portato dal vento verso il fiume.<br />

Un secondo più forte ululato fa accapponare la pelle a chi lo ode. Per qualche istante, sulla<br />

foresta cala un improvviso, mortale silenzio.<br />

* * *<br />

Si torna a casa.<br />

Un caldo, amorevole abbraccio di Kerendel accolse l’impaurita, frastornata fanciulla. Un<br />

lungo bacio suggellò il loro in<strong>contro</strong>.<br />

Subito dopo, Nevhein si rese conto di essere ancora nuda; nella fretta di scappare da quel posto<br />

infernale non aveva pensato di prendere qualche cosa per coprirsi.<br />

Kelendrel, come se pure lui si fosse reso conto solo in quel momento dello stato poco<br />

dignitoso nel quale versava la sua fidanzata, prontamente si tolse il mantello che prima di partire gli<br />

avevano dato i nani, ed amorevolmente avvolse il candido corpo della fanciulla. Quel mantello era<br />

appartenuto ad un generale guerriero degli Elfi Alti, che Brontolo aveva ucciso in una delle<br />

numerose battaglie alle quali aveva partecipato.<br />

Da dietro un albero sbucarono Pisolo e Cucciolo. Nel vederli arrivare coperti di sangue da<br />

capo a piedi, Nevhein non aveva potuto trattenere un grido di sgomento. Brontolo le si era<br />

affiancato ed in tono sarcastico le aveva detto: - Non temere, sono solo sporchi di sangue di Orchi!<br />

A Cucciolo erano brillati gli occhi, mentre Pisolo aveva confermato che non era rimasto<br />

nessuno vivo nel villaggio.<br />

- Tutti! Ne sei sicuro? - chiese Dotto senza dimostrare emozioni.<br />

- Sì, tutti, anche i neonati. Questo posto l’abbiamo ripulito da quelle abominazioni! - confermò<br />

freddamente l’Esploratore.<br />

- Avanti! Muoviamoci, qui si fa notte! - intervenne Brontolo col suo solito cipiglio.<br />

Dotto quasi se ne risentì, ma non volle darlo a vedere davanti ai due elfi che li stavano<br />

guardando con aria smarrita. Lo sguardo impaurito della ragazza carrellava da un nano all’altro, poi<br />

si posò negli occhi del fidanzato quasi a cercare un sicuro porto d’approdo. Lui la tirò a sé<br />

stringendola nuovamente in un abbraccio affettuoso.<br />

Cucciolo aveva con sé alcuni capi di vestiario che dovevano essere appartenuti a delle<br />

femmine orchette, e li consegnò alla stupita ragazza, che li prese ricambiando con un soave sorriso<br />

di ringraziamento la maliziosa strizzatina d’occhio del giovane nano.<br />

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